Manduria 4
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A nord-nord/ovest di Manduria, tra le località Masseria Scapolata e Località Piccinni, il territorio rurale è molto sug-gestivo, caratterizzato da cave di epoca moderna di cui si notano i tagli longitudinali realizzati con metodi di estra-zione a mano (a gradini), muri a secco di divisione agraria e carraie di collegamento alle cave che, in parte, ricalcano una viabilità più antica (1). Le indagini archeologiche in Località Piccinni, sempre nel corso del lavori della condotta AQP adduttrice dal Torrino di Monte Ciminiello al Serbatoio di San Paolo, hanno evidenziato come l’attività di estrazione del calcare fosse prati-cata già in epoca messapica. Un saggio archeologico di 15 m E-O x 8 m N-S all’interno di un canale nel substrato roc-cioso (Calcarenite di Gravina), ha messo in luce tagli artificiali connessi all’estrazione di blocchi di grandi dimensioni, associati a frammenti di epoca messapica (3-5). Il canale, della larghezza di m 5,70 e della profondità massima rilevata di m 1,70, si estende in direzione NE-SO per circa 3000 metri tra il territorio dei comuni di Manduria e Oria, ad indicare forse anche un limite territoriale preesistente rispetto ai moderni confini. Interessante notare che il canale-cava è posto in corrispondenza del limite NO di un’area di calcarenite di buona qualità sfruttata in epoca moderna. Le inda-gini archeologiche sui tratti in cui il tracciato della condotta interseca il percorso del Tratturello Martinese, arricchite da ricognizioni più ampie e rilievi topografici, hanno permesso infine di ricostruire un sistema viario, da un lato con-nesso al Tratturello, dall’altro alla frequentazione antica dell’area: fasci di carraie (2) percorrono il territorio in direzio-ne N-S, attraversando aree di cave moderne che non è escluso potessero essere già sfruttate anticamente.
Progettazione e coordinamento delle attività archeologiche: Associazione Arké di Sandra Sivilli e Maria Lucrezia RinaldiArcheologi: Giuliana Carluccio, Daniela Citro, Antonella Fontana, Patrizia Guastella, Maria Lucrezia Rinaldi, Sandra Sivilli, Francesco Solinas
Rilievi e documentazione grafica: Daniela CitroAnalisi archeobotaniche: Giampiero Colaianni, Francesco Solinas (Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia dell’Università del Salento)
Committente: Acquedotto Pugliese S.p.A.Direzione Lavori AQP: Massimo Pellegrini, Michele Giorgio, Daniela Mastromatteo
Impresa esecutrice Lavori AQP: ATI Simeone Salvatore & figlio s.r.l. (capogruppo) e Salvatore Matarrese S.p.A.Impresa scavi archeologici: Volpe di Galiuto s.r.l. – Taranto
Soprintendenza per i Beni Archeologici della PugliaDirezione scientifica: Arcangelo Alessio
Fronti di estrazione di epoca moderna. I dati storici indicano come a partire dal
XIX secolo fino al 1950 circa l’estrazione del calcare abbia rappresentato una
risorsa economica importante per il territorio di Manduria e come l’area fosse
densamente abitata.
Località Piccinni. Ricognizione a SO dell’area interessata dai lavori AQP. Fascio di
carriaggi affioranti, relativi al tracciato del Tratturello Martinese. In prossimità di
quest’area, il canale si interrompe in corrispondenza del tratturo: il tracciato del
Tratturo è quindi più antico del canale-cava.
Località Piccinni. Particolare dei blocchi semilavorati sul fondo del canale; i tagli
sono tutti orientati NO-SE; le dimensioni dei blocchi sono comprese tra: 3,00 m -
1,50 m ca. (lunghezza), 2,40 m – 0,70 m ca. (larghezza); 0,45 m - 0,40 m (altezza).
Località Piccinni. Carraia parallela al canale-cava “Limitone dei Greci”.
A partire dal margine SE del canale, si estende una vasta area con fosse
di coltivazione. In base alla cronologia relativa, canale, carraia e fosse sembrano
essere contestuali, in quanto non si tagliano tra loro.
In base all’attribuzione cronologica del canale si può ipotizzare che anche le
fosse e le carraie possano avere un origine messapica.
Canale cosiddetto “Limitone dei Greci”
Carraie
Fosse di coltivazione
Il canale in Località Piccinni con blocchi semilavorati sul fondo attribuibili ad
epoca messapica. Il canale viene identificato nella letteratura
srorico-archeologica come un tratto del cosiddetto “Limitone dei Greci”,
fortificazione o limite eretto dai bizantini al confine con il territorio longobardo.
Al momento non esistono dati archeologici a supporto di tale ipotesi.
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LeporanoPulsano
Faggiano
Roccaforzata Monteparano
Lizzano
Fragagnano
CarosinoSan GiorgioJonico
Monteiasi
San Marzano di San Giuseppe
Oria
Sava Manduria
Torricella
Maruggio
Avetrana
Taranto
Montemesola
Grottaglie
Villa Castelli
FrancavillaFontana
Latiano
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Statte
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MassafraPalagiano
Mottola
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