Manduria 2
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Nel novembre 2010 un intervento di archeologia preventiva è stato condotto a Manduria in Vico V Cardinal Ferrara, a poche decine di metri all’interno della seconda cerchia delle mura messapiche, nel tratto meridionale dell’impianto urbano.Al di sotto dei basoli di pavimentazione della via è stata individuata e documentata in successione stratigrafica una serie di battuti, piani di frequentazione composti da terra compattata con frammenti ceramici e da tufina, riferibili ad età tardomedievale (ceramica a bande, smaltata, invetriata, e frammenti di tegole), i quali obliterano uno strato di riempimento di età messapica che copre il banco di roccia.A circa un metro dal piano stradale sono stati riconosciuti i limiti di una controfossa con cinque lastroni squadrati di dimensioni ricorrenti (m140 x 0,50 x 0,28) che costituiscono la copertura (1) di m 2,50 di lunghezza x 1,40 di larghez-za x 0,28 di altezza di una tomba orientata E-O.Nell’angolo di SO della controfossa, che ad E termina al di sotto della fondazione di una casa, si è recuperata una trozzella in frammenti (2).La tomba, di m 2, 34 x 1,48 x 1,08, conteneva due deposizioni con relativi corredi. I resti antropici della prima erano stati addossati lungo la parete orientale (4) e risultavano sottoposti agli elementi di corredo comprendenti, tra l’altro, due bacini sovraddipinti, uno skyphos a vernice nera, piattini acromi, due lucerne acrome, un unguentario a vernice nera, una coppetta a vernice nera, un anello in bronzo con pietra incastonata (2,5).La seconda e più recente deposizione era invece disposta lungo il versante settentrionale della tomba con il cranio ad ovest ed un unguentario di grandi dimensioni a vernice nera collocato tra gli arti inferiori (3). Sul fondo del sepolcro, agli angoli, erano stati ricavati quattro pozzetti (3) destinati a contenere i terminali del letto funebre in legno, al quale fanno riferimento tre chiodi recuperati nel riempimento: in quelli di SE e di NE si sono re-cuperati rispettivamente un unguentario a vernice nera e un altro piattino. Si sono infine rinvenuti una trentina di astragali concentrati nell’angolo SE della tomba.La datazione del contesto funerario può essere ricondotta ad un periodo compreso tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C.
Progettazione e coordinamento delle attività archeologiche: Damatra - Studio di Consulenza Turistico-Archeologica-Ambientale di ManduriaArcheologo: Gianfranco Dimitri
Rilievi e documentazione grafica: Gianfranco DimitriCommittente: Cavaliere Deianira
Impresa esecutrice: A. D’Aversa
Soprintendenza per i Beni Archeologici della PugliaDirezione scientifica: Arcangelo Alessio; Collaborazione tecnica: Cosimo Buccoliero, Vito Cinefra
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55Arti inferiori del secondo
inumato e l’unguentario
deposto tra gli stessi.
Resti dello scheletro della prima
deposizione accantonati presso
la testata E della tomba.
Parte del corredo relativo alla
prima deposizione.
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La copertura della tomba al momento del rinvenimento.
Sulla destra si riconosce la serie di battuti medioevali.
Il complesso di oggetti relativo ai corredi funerari delle due deposizioni.
In alto a destra la trozzella rinvenuta nella controfossa.
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Vico VCardinal Ferrara
Vico VCardinal Ferrara
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