Management della Distribuzione Prof. Giuseppe Calabrese [email protected] Facoltà di Economia...
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Management della Management della DistribuzioneDistribuzione
Prof. Giuseppe Calabrese
Facoltà di Facoltà di EconomiaEconomia
Lezione 3Lezione 3
Management della Distribuzione - Prof. Giuseppe Calabrese
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Lezione 3 – Sommario Collaborazione e conflitto Da cosa dipendono il potere e la leadership
nei canali distributivi? L’evoluzione dei rapporti tra industria e
distribuzione La collaborazione nel canale distributivo Il Trade Marketing Il Co-Marketing
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Un cambio di prospettiva
nuovi modelli di acquisto e di consumo che hanno ridimensionato la brand loyalty a favore della store loyalty
crescita, dimensionale e strategica delle imprese commerciali, concentrazione degli acquisti tipiche della GD e della DO
internazionalizzazione dei mercati di sbocco e di fornitura
competizione tra le imprese industriali
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Quali sono gli ambiti relazionali tra industria e distribuzione?
Relazioni logistiche
• Raccolta ordini• Lead time• Completezza
fornitura• Stoccaggio merci• Confezionamento
prodotti• Trasporto• Sistemi informativi• Fatturazione prodotti
Relazioni di marketing
• Innovazione di prodotto• Investimenti pubblicitari• Programmazione
promozioni• Prezzi al consumo• Spazi espositivi ai
prodotti• Formazione
assortimenti• Informazioni di mercato
Relazioni negoziali
• Trasparenza condizioni
• Redditività prodotti• Premi di fine anno• Contributi
promozionali• Termini di
pagamento• Durata e numero
incontri
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Quali le ragioni del conflitto?
Tra le imprese commerciali che gestiscono relazioni analoghe con gli stessi fornitori di prodotti
1. Rapporti di esclusività che il produttore instaura con alcune imprese commerciali
2. Migliori condizioni contrattuali offerte dal fornitore in maniera disomogenea
1. Rapporti di esclusività che il produttore instaura con alcune imprese commerciali
2. Migliori condizioni contrattuali offerte dal fornitore in maniera disomogenea
Conflitto orizzontale tra attori nell’ambito di un canale distributivo
Conflitto orizzontale tra attori nell’ambito di un canale distributivo
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Quali le ragioni del conflitto?
Conflitto orizzontale tra imprese appartenenti a differenti canali distributivi
Conflitto orizzontale tra imprese appartenenti a differenti canali distributivi
Si genera quando l’impresa industriale utilizza, in parallelo, due o più canali
distributivi per il proprio prodotto
1. Squilibri di marginalità tra canale corto e lungo
2. Squilibri di prezzo al cliente finale tra canale diretto e indiretto
1. Squilibri di marginalità tra canale corto e lungo
2. Squilibri di prezzo al cliente finale tra canale diretto e indiretto
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Quali le ragioni del conflitto?Conflitto verticale nel canale distributivo Conflitto verticale nel canale distributivo
Tra attori dello stesso canale distributivo che svolgono differenti e specializzate attività. Il conflitto si genera perché
sono percepiti squilibri nel rapporto tra contributi alla creazione di valore e appropriazione del valore creato
1. Logistica: divisione delle attività e dei costi logistici, frequenza di consegna e quantitativi consegnati
2. Marketing: assortimento, merchandising, prezzo e promozione, comunicazione (sell-out vs store loyalty)
3. Rapporti negoziali: tempi e modalità di pagamento, promozioni in sell-in, premi di fine anno, …
1. Logistica: divisione delle attività e dei costi logistici, frequenza di consegna e quantitativi consegnati
2. Marketing: assortimento, merchandising, prezzo e promozione, comunicazione (sell-out vs store loyalty)
3. Rapporti negoziali: tempi e modalità di pagamento, promozioni in sell-in, premi di fine anno, …
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Da cosa dipende il potere nel canale?
Condizioni Economiche
• Reddito disponibile
• Andamento consumi
• Livello di inflazione
• Modelli di consumo
• Brand loyalty• Store loyalty• Legislazione
commerciale
Condizioni Commerciali
• Concentrazione della distribuzione
• Differenziazione punti vendita
• Modelli organizzativi dei distributori
• Peso gruppi strategici
• Quota della marca commerciale
• Mercato distributivo internazionalizzato
Condizioni Industriali
• Concentrazione della produzione
• Quota mercato marche
• Ciclo di vita prodotti• Investimenti
pubblicitari• Innovazione
prodotto• Grado
differenziazione prodotti
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Prima degli anni ’60La leadership di canale è occupata dal grossista
La massificazione della domanda dei beni di marca spinge l’industria a
puntare sullo sviluppo dimensionale e sugli investimenti pubblicitari
Anni ’60Channel leader diviene l’industria di marca, in uno stato di
eccesso di domanda e di polverizzazione del piccolo dettaglio
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Primi anni ’70 - Primi anni ’80Crescita dell’inflazione, mutamento delle abitudini di acquisto dei
consumatori, avvio della modernizzazione e della differenziazione nel mondo della distribuzione, calo dei consumi
Sviluppo di forme di associazionismo tra piccoli dettaglianti tipiche della DO
I consumatori preferiscono le formule distributive del dettaglio moderno, per effetto del:
Crescente inserimento delle donne nel mondo del lavoro Miglioramento dei livelli di istruzione Aumento della motorizzazione
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Anni ’80Migliore congiuntura economica e forte espansione della distribuzione moderna, sviluppo delle politiche di trade
marketing
Maggiore autonomia nell’utilizzo delle leve del retailing mix
finalizzate al conseguimento della store loyalty
Inasprimento della competizione tra dettaglio tradizionale e
moderno
Contrazione dei tassi di inflazioneContrazione dei
tassi di inflazione
Crescita della concentrazione
distributiva
Crescita della concentrazione
distributiva
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Nuova cultura del consumo Crescente importanza agli attributi essenziali e funzionali dei prodotti piuttosto che alla loro componente immateriale
Il comportamento del consumatore è sempre meno prevedibile ed influenzabile
Prolifera la formula distributiva del discount
Anni ’90Recessione economica e contrazione dei livelli di fiducia
dei consumatori. L’elemento centrale delle relazioni competitive diviene il PREZZO
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Nella postmodernità il consumo assume una posizione centrale. Il consumo passa da mercato a sistema in via di
compimento
Il processo di acquisto è influenzato dalla sua componente ludica, evasiva ed esperenziale
Gli scaffali di vendita privilegiano i prodotti a marca commerciale (private label) e quelli che garantiscono un maggiore traffico e una maggiore redditività dello spazio
espositivo
L’industria, dal canto suo, risponde con l’integrazione a valle (reti vendita dirette, franchising) al fine di relazionarsi
con il consumatore finale
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Il potere e la leadership di canale distributivo
Il potere e la leadership all’interno del canale sono funzione della
capacità di un attore di condizionare le scelte strategiche ed organizzative,
con evidenti implicazioni sulla creazione e appropriazione del
valore prodotto
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Il potere e la leadership di canale distributivo
Fonti di potere nei rapporti interorganizzativi:
Per l’attore industriale: la dimensione relativa, la capacità di innovazione, la differenziazione del prodotto, il posizionamento competitivo e l’immagine di marca, la capacità di integrazione verticale a valle, il grado di concorrenza orizzontale
Per l’attore commerciale: la dimensione relativa, il numero di punti vendita, la capacità di apertura di nuovi punti vendita, il posizionamento dell’insegna e la store loyalty, la capacità di integrazione verticale a monte e la forza di gestire marche commerciali, il grado di concorrenza orizzontale
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L’evoluzione dei rapporti industria-distribuzione
Il fenomeno che caratterizza l’evoluzione nei rapporti tra industria e distribuzione è la rivoluzione
commerciale
Commercio precapitalistico gli
operatori della distribuzione assumono prevalentemente una
struttura di piccole dimensioni e a base
familiare
Commercio capitalistico caratterizzato
dall’affermarsi della Grande Distribuzione,
prima, e della Distribuzione
Organizzata, poi
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Le dinamiche competitive innescate dalla rivoluzione commerciale
Sviluppo del grande dettaglio e di situazioni di conflittualità tra industria
e distribuzione
Aumento del grado di concentrazione tecnica ed economico-finanziaria
nel settore distributivo
Sviluppo di iniziative tese alla fidelizzazione del consumatore finale al
punto vendita (retail marketing e store loyalty)
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Il potere e la leadership di canale distributivo
Fasi storiche dell’evoluzione delle dinamiche di potere all’interno della struttura produzione-
distribuzione-consumo
1. Pre-industriale: dominio del mercante imprenditore2. Industriale (1860-1920): nascita della grande impresa
industriale, della produzione di massa e sviluppo del commercio al dettaglio
3. Commerciale (1920-1950): crisi di sovrapproduzione delle imprese industriali e nascita di nuove forme distributive
4. Dell’innovazione continua (quella attuale): le imprese commerciali assumono un ruolo strategico all’interno del canale
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L’evoluzione dei rapporti industria-distribuzione
P
G
D
C
Piccole dimensioni
No marca
Piccole dimensioni
Prossimità
Stagnante
Prima necessità
CoordinatoreSelettore prodotti e
punti vendita
Piccole dimensioni
Prossimità
Esplosione dei consumi
Grandi dimensioni
MarcaPull Strategy
Supporto logistico
Selettore punti vendita
Calo dei consumiCultura
convenienza
Brand loyaltyConsumer Marketing
Avvio del processo di
concentrazione
GD-DO-COOP
Supporto logistico
Supporto logistico
Integrazione a valle (UnVo)
Brand loyaltyConsumer +
Trade & Co-Marketing
Aumenta la concentrazioneStore Loyalty
Forza della DO
Ripresa dei consumi
Domanda di servizi
Anni ’70L. 426/71
Mktg contrattuale
Anni ‘80
Mktg relazionale
Anni ‘60
Mktg funzionale
Fino ‘50
Transazioni price
Anni ’00
Mktg esperienziale
Rivoluzione commerciale
Crisi dei consumi
Nuovi modelli di consumo
Calo della Brand loyalty
Price Competition
Store Loyalty Private label
Formule cost e time saving - GD
Supporto logistico
Integrazione a valle (UnVo)
Nuovi modelli di consumoSistema
consumo
Calo della Brand loyalty PromozioniFranchising
Store LoyaltyPrivate labelCentralità del punto vendita
Supporto logistico
Integrazione a valle (UnVo)
Anni ’90D.lgs. 114/98
Mktg conflittuale
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Trade MarketingUn approccio fondato sul riconoscimento della rilevanza della distribuzione in generale, dei canali di distribuzione in particolare e, al loro
interno, di alcuni operatori/clienti
Il Trade Marketing segna il passaggio, da parte dei produttori, da un approccio centrato sul
Consumer Marketing, rivolto esclusivamente al consumatore finale, ad uno che contempla l’esigenza di considerare gli intermediari
commerciali come interlocutori di riferimento nella propria strategia distributiva
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Co-MarketingProcesso decisionale congiunto-collaborativo tra
industria-distribuzione in merito a: definizione degli assortimenti, pricing del prodotto, display e layout,
azioni promozionali e comunicazione
Co-Advertising, comprendente l’insieme di attività di comunicazione
pubblicitaria che veicolano il brand dei prodotti e
l’insegna del punto vendita
In-Store Marketing, richiede la costituzione di
gruppi di esperti nelle reti di vendita industriali, la cui
attività è finalizzata a gestire il marketing del punto vendita
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Private Label
La private label è uno degli strumenti utilizzati dalla distribuzione
moderna per limitare il potere dell’industria attraverso
l’affermazione della store loyalty sulla brand loyalty
marca-insegnamarca-insegna
prodotti genericiprodotti genericimarche di fantasiamarche di fantasia
prodotti bandieraprodotti bandiera
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