Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

download Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

of 25

Transcript of Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    1/25

    ONG chiuse o rese inefficaci, fondi della cooperazioneinternazionale bloccati, stampa imbavagliata, sar questa la

    nuova, preoccupante normalit cinese per il 2016?

    MADE INCHINAUn anno di Cina al lavoro

    ANNO 4 | 2015

    Foto: REUTERS

    2015

    SCIOPERILa battaglia della Lide

    EDITORIALEUna nuova preoccupante normalit?

    CAMBOGIASvenire in fabbrica per Armani

    NUMERI CINESIUna seconda generazione di poveri

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    2/25

    MADE IN CHINA- Un anno di Cina al lavoro (2015)Made in China has been produced with the financial assistance of the European Union. Thecontents of this document are the sole responsibility of Iscos and can under no circumstances beregarded as reflecting the position of the European Union.

    A cura di: Ivan Franceschini, Laura Battistin, Tommaso Facchin

    Foto di Copertina (REUTERS):Maggio 2015, Mille donne cinesi ricevono un trattamento di bellezzain un centro sportivo a Jinan per il Guinness World Record.

    Per ricevere la newsletter mensile Made in China scrivi a [email protected] versione pdf di Made in China scaricabile su www.iscos.eu

    Un anno di Cina al lavoroMADE INCHINA

    2015

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    3/25

    Contenuti /MADE IN CHINA2015

    Un anno di Cina al lavoroMADE INCHINA

    2015

    4/ Editoriale - Una nuova, preoccupante, normalit

    6/ Gennaio - Febbraio 2015

    7/ Numeri Cinesi - Il lavoro nel 2014 in dieci casi modello

    8/ Marzo 2015

    9/ Aprile 2015; Numeri Cinesi - Nuovo rapporto annuale sulla situazione dei lavoratori migranti

    10/ Cambogia - Svenire in fabbrica per Armani

    11 / Maggio 2015

    12/ Giugno 2015

    13/ In sciopero - La battaglia della Lide

    16/ Luglio - Agosto 201517/ In sciopero - Un cambio di rotta negli scioperi del settore manifatturiero?

    19/ Numeri Cinesi - Nuove malattie croniche per i lavoratori cinesi

    21/ Settembre - Ottobre 2015

    22/ Numeri Cinesi - Una seconda generazione di poveri

    23/ Novembre - Dicembre 2015

    24/ Numeri Cinesi - La forza lavoro cinese nella nuova normalit

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    4/25

    4 MADE IN CHINA| 2015

    I l 2015 sar ricordato come un annus horribilisperle ONG del lavoro cinesi. Dopo mesi e mesi di in-timidazioni e chiusure forzate di organizzazioni,allinizio di dicembre, gli organi di polizia hanno arrestatouna ventina di attivisti basati per lo pi a Guangzhou eFoshan, una mossa che si tradotta nellincriminazione disette di loro per reati vari, tra cui appropriazione indebitae incitazione di disordini. Tra essi, Zeng Feiyang, leaderdel Centro per i Lavoratori Migranti di Panyu, statosottoposto a una violentissima campagna denigratoria suimedia statali, con un lungo articolo sullagenzia ufficiale

    Xinhua, poi ripreso dalla televisione nazionale, in cui losi accusava, tra altre cose, di aver usato per fini personalifondi illegalmente ottenuti dallestero, di essere assetatodi soldi e visibilit senza alcun riguardo per gli interessidei lavoratori, nonch di tutta una serie di riprovevoli attisessuali. Ancora non si sa quando avr luogo il processo,ma ci sono ben poche ragioni di essere ottimisti sullesito.

    Nonostante lopacit della politica cinese, non diffi-cile intuire il ruolo del sindacato ufficiale dietro le quintedi questultima campagna di repressione. Sebbene nonsiano certo sindacati indipendenti, le ONG del lavo-ro sono percepite come una minaccia da un sindacato inforte crisi di legittimit, tanto pi in quei casi ancorarelativamente rari, ma sempre pi comuni in cui queste

    realt promuovono strumenti di lotta quali la contratta-zione collettiva. Una simile ostilit si vista chiaramentealla fine di febbraio, quando Li Yufu, Vice-Presidente del-la Federazione Nazionale dei Sindacati Cinesi, ha lanciatoun duro attacco contro queste ONG e le organizzazioniinternazionali che le sostengono. Notando la forte crescitadelle dispute sul lavoro in Cina, Li denunciava lintensifi-cazione delle interferenze da parte delle forze ostili stra-niere, forze che, a suo avviso, si servirebbero di alcuneorganizzazioni e individui che agiscono illegalmente per

    la tutela dei diritti sul lavoro per contendere i lavoratorial sindacato, rompendo la solidariet dello schieramentodella classe operaia e lunit sindacale.

    Tuttavia la stretta del governo cinese sulla societ civi-

    le non riguarda solo il mondo del lavoro, bens qualsiasisettore che sia coinvolto anche in maniera marginale nellatutela dei diritti delle masse deboli tanto care alla reto-rica del Partito. Non certo un caso se nellultimo anno ilmovimento per la tutela dei diritti, composto da miglia-ia di avvocati progressisti che non esitavano ad accettarecasi politicamente sensibili per espandere i confini dellostato di diritto, stato praticamente smantellato, con isuoi principali protagonisti deprivati della possibilit diesercitare, incarcerati, oppure fuggiti allestero. Da questopunto di vista, lungi dallessere un fenomeno contingente,lultima ondata di repressione sembra essere un disegnopi articolato, mirato a riprendere le redini della societcinese e rimodellarla in chiave corporativa. In sostanza,onde prevenire lemergere di forze sociali che, sfruttandola stessa retorica ufficiale sullo stato di diritto, potrebberosfidare la sua legittimit a governare, il Partito-Stato sista riprendendo alcune di quelle funzioni che negli anniaveva ceduto alla societ civile. Questo comporta non solounestensione e rafforzamento dellapparato statale e diPartito, ma anche un duro attacco a ogni possibile alter-nativa, per quanto debole e frammentata.

    Che si tratti di un disegno politico articolato evidentese si considera che, oltre alle consuete forme di repressio-ne poliziesca e giudiziaria, le autorit di Pechino si sono

    Una nuova, preoccupante, normalitONG chiuse o rese inefficaci, fondi della cooperazione internazionalebloccati, stampa imbavagliata, sar questa la nuova normalit cinese

    nel 2016?

    EDITORIALE

    di Ivan Franceschini

    Uno dei tanti appelli per la liberazione dei sette attivisti arre-

    stati a inizio dicembre.

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    5/25

    5MADE IN CHINA| 2015

    Caixin, 02/03/2015- Se i robot possonofarlo, fateglielo fare!

    Caijing, 07/09/2015 - Aggiornare ilmanifatturiero cinese

    Fenghuang Zhoukan, 05/08/2015 - Ledifficolt dei bambini lasciati indietro

    attivate per colpire la linfa vitale che finora ha permessola sopravvivenza di tante ONG in settori politicamenterischiosi: i fondi dallestero. C forte preoccupazione perlimminente approvazione di una nuova legge sulle ONGstraniere che, se adottata senza significative modifiche ri-spetto a una bozza pubblicata lo scorso maggio, limiterdrasticamente il sostegno della societ civile globale alle

    organizzazioni cinesi. Le norme incluse nella bozza infattinon solo rafforzano i poteri degli organi della pubblicasicurezza nella gestione delle ONG, ma anche impongo-no a queste ultime una serie di oneri burocratici assoluta-mente irrealistici. Il testo include clausole che darebberoagli organi di polizia il potere di ispezionare in qualsiasimomento gli uffici di unONG, interrogando il personalee sequestrando documenti e altri materiali, nonch severepunizioni per cittadini e organizzazioni cinesi che ricevo-no fondi da ONG straniere non registrate in Cina. Tutto

    ci renderebbe pressoch impossibile ogni forma di soste-gno dallestero.

    Si detto che la presente ondata di repressione rap-presenta uno sforzo di riorganizzare la societ cinese inchiave corporativa, ma la realt potrebbe essere ben piinquietante. Se si considera che lannientamento perchdi questo si tratta della societ civile politicamente esocialmente pi attiva sta procedendo di pari passo conlimbavagliamento di quei pochi giornali e riviste che ne-gli anni passati osavano proporre al pubblico giornalismo

    investigativo di qualit e con una crescente censura sulweb, paventare lo spettro del totalitarismo non sembra poicos eccessivo. Per questa ragione, importante continua-re a seguire con attenzione quanto sta accadendo in Cinae avviare una discussione realistica in seno alle organizza-zioni internazionali e alla societ civile globale su comearginare le conseguenze umane, politiche e sociali dellanuova normalit cinese.

    Canberra, 28 dicembre 2015

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    6/25

    6 MADE IN CHINA| 2015

    2015

    Il 13 dicembre del 2014, Zhou Xiuyun, una mi-grante di 47 anni proveniente dalla provincia delloHenan, morta per le violenze subite per mano dellapolizia locale mentre protestava fuori da un cantieredi Taiyuan, Shanxi, per richiedere il pagamento di

    salari arretrati. Durante lo scontro, anche il maritodella donna stato attaccato ed finito in ospedalecon diverse costole rotte. La foto del corpo delladonna coricato sullasfalto ai piedi di un ufficiale dipolizia ha fatto il giro del web. Stando al raccontodel figlio della vittima, nei due mesi in cui avevanolavorato in quel cantiere, in tredici avevano accu-mulato salari arretrati per un totale di 29,000 yuan.Quando, il 13 dicembre, si sono recati al cantiereper pretendere il pagamento in vista della Festa diPrimavera, le guardie si sono rifiutate di farli entraree hanno chiamato la polizia. Un ufficiale di polizia

    ha tirato mia madre per i capelli e le ha torto il collo. rimasta a terra per quasi unora e il poliziotto le hacalpestato i capelli accusandola di far finta di esseremorta, ha raccontato il giovane. Tra le reazioni delpubblico, si segnala la lettera aperta di una coalizio-ne di accademici cinesi in cui si denuncia come lamorte di Zhou, lungi dallessere un caso isolato, sia ilsegnale di un problema endemico per i migranti nelsettore edile. Alla fine di dicembre, tre poliziotti sonostati arrestati. La famiglia della vittima ha rifiuta-to un risarcimento di oltre mezzo milione di yuanproposto dalla polizia per mediare il caso al di fuori

    del tribunale. Il 16 gennaio, unindagine ufficiale haconcluso che il problema dei salari non pagati nonsussisteva e che la disputa era scoppiata quando ilfiglio della donna e quattro colleghi avevano tentatodi entrare nel cantiere senza avere la tessera.

    Il 2 febbraio, Guo Jun, direttore del Dipartimento per il Lavoro Legaledella Federazione Nazionale dei Sindacati Cinesi (FNSC), ha citato laFoxconn come esempio di azienda recidiva nel violare le norme sugliorari di lavoro. Secondo Guo, gli orari di lavoro eccessivi avrebberocausato problemi psicologici in parte dei dipendenti, e ci in alcunicasi si sarebbe tradotto in morti per affaticamento o suicidi. Questac-cusa, formulata durante una conferenza stampa del sindacato ufficiale,ha spinto i vertici dellazienda a rispondere con una lettera aperta alquotidiano Global Times. Con questo documento, la Foxconn da unlato ribadiva limpegno dellazienda ad applicare le norme vigenti sugliorari di lavoro e ad automatizzare quelle funzioni produttive ripetitive

    e stancanti; dallaltro, criticava Guo Jun per aver tracciato un nessocausale tra orari di lavoro eccessivi e i suicidi dei dipendenti senza avermai messo piede in un campus dellazienda. Questo scambio ha avutogrande risonanza sui media cinesi, con molte voci che si sono levate perrilevare i problemi di un sistema in cui i lavoratori si trovano costrettia fare straordinari per guadagnare un salario dignitoso.

    Il 14 gennaio, il Consiglio degli Affari di Stato ha annunciato impor-tanti misure per la riforma delle pensioni. Oggi in Cina dipendentiprivati e pubblici sono sottoposti a regimi differenti. Mentre i pri-mi sono obbligati a versare il 28% del proprio salario di base comecontributo al fondo pensione, i secondi sono esentati da qualsiasicontributo. Paradossalmente questo significa che il trattamento nelsettore privato, dove i lavoratori si trovano a dover dividere i fondicon pensionati pi vecchi che non hanno mai contribuito, moltomeno generoso che nel settore pubblico, dove la pensione erogatadirettamente dalle casse statali. Le nuove norme, che entreranno invigore in ottobre, eliminano questa distinzione, obbligando i dipen-denti pubblici a versare la stessa percentuale di contributi. La nuovapolitica ha attirato non poche critiche, con diversi accademici e fun-zionari che hanno rilevato come il tasso sia eccessivamente alto, tantoper i contribuenti quanto per i governi locali. Sebbene il Ministerodelle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale abbia promesso dei tagli,considerando che tra il 2013 e il 2048 la percentuale di sessantenninella popolazione salir dal 14.9% al 34.2%, questa diminuzionedifficilmente potr essere realizzata senza aumentare let pensionabile.Resta da vedere come i dipendenti pubblici, non nuovi a proteste perragioni simili, prenderanno questa novit.

    Il marito di Zhou Xiuyun mostra le foto della donna

    durante laggressione e mentre giace a terra senza

    vita ai piedi di un agente di polizia.

    Cos muore unalavoratrice migrante

    MIGRANTI

    Anz iana donna c inese. Con l innalzamento del le aspettati ve di vi ta la

    popolazione cinese sta invecchiando molto rapidamente.

    GEN

    Protestava per una storia di sa lari arretrati,lhanno massacrata di botte. Succede aTaiyuan nello Shanxi. Ferito anche il

    marito.

    LEGGI E RIFORME

    FOXCONN

    Botta e risposta fra sindacato e FoxconnLazienda taiwanese accusata di ripetuteviolazioni delle norme sugli orari di lavoro.

    Riforma delle pensioni: meno disparit fradipendenti pubblici e privatiUna nuova riforma delle pensioni obbliga i dipendentipubblici a versare i contributi come i lavoratori nelleaziende private. Preoccupazione per possibili proteste.

    2015

    FEB

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    7/25

    7MADE IN CHINA| 2015

    di LAURA BATTISTINUniversit degli Studi di Napoli LOrientale

    Negli ultimi anni il panorama del diritto dellavoro cinese cambiato moltissimo, con lapromulgazione di nuove leggi e regolamenti cheaffrontano praticamente ogni aspetto dei rappor-ti di lavoro, dai contratti alla sicurezza sociale.Eppure, a dispetto dei notevoli passi avanti, ilavoratori cinesi si trovano a confrontarsi con glistessi problemi di sempre, almeno stando a unalista di dieci casi modello del 2014 pubblicatain gennaio dal sindacato ufficiale.

    Analizzando questo elenco ci rendiamo contoche in Cina le regole non mancano, ma che fintroppo spesso queste non sono applicate. Alcunidei casi descritti rimandano a problemi endemici,come ad esempio la mancata firma del contrattodi lavoro, il mancato pagamento dei salari (parti-

    colarmente grave nelledilizia), o ancora la scarsasicurezza sul lavoro, come nel caso dellazienda aKunshan dove decine di lavoratori hanno perso la

    vita lo scorso agosto.

    Sempre rilevante il problema della discrimi-nazione. Due dei dieci casi della lista riguardanola questione della discriminazione di genere e lamancanza di pari opportunit in fase di recluta-mento. Molte aziende preferiscono assumere solo

    uomini, nonostante vi siano donne altrettantoqualificate per tale posizione, perch in genere siritiene che le donne non siano ugualmente dediteal lavoro a causa delle incombenze famigliari. A

    NUMERI CINESI

    trovare posto nella lista del sindacato ad esem-pio il caso di una segretaria in unazienda del

    Jiangsu, l icenziata dopo aver annunciato al datoredi lavoro il proprio stato di gravidanza. Diffusa anche la discriminazione nei confronti dei sinda-calisti che cercano di fare il proprio lavoro, unarealt ben rappresentata dalla vicenda avvenuta loscorso dicembre in un impianto della Pepsi nellaprovincia dello Heilongjiang, quando il presi-dente della sezione sindacale aziendale statolicenziato per aver riportato al management lin-soddisfazione dei lavoratori nei confronti del taglidei sussidi per il riscaldamento. Solamente dopolintervento del sindacato cittadino, il rappresen-tante sindacale stato reintegrato.

    Non manca poi lannoso problema del lavorominorile, rappresentato dai casi di due aziendedi Shenzhen che impiegavano ragazzi che nonavevano ancora compiuto sedici anni. Entrambe le

    vicende si sono conclusi con multe salate.

    La lista si chiude con un caso rappresentativo diun nuovo ordine di problemi, quelli legati alla si-curezza sociale: lo sciopero di decine di migliaiadi dipendenti della Yueyuan di Dongguan, chelo scorso aprile hanno incrociato le braccia perprotestare contro irregolarit nel pagamento deicontributi da parte dellazienda. Se fino a qualcheanno fa i lavoratori cinesi erano infatti pronti arinunciare alla sicurezza sociale in cambio di unsalario pi alto, ora che let media in crescita,

    pensione e assicurazioni sociali cominciano adessere una priorit. Per questa ragione lecitoattendersi sempre pi controversie e scioperi diquesto tipo nei prossimi anni.

    Il lavoro nel 2014 in dieci casi modello

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    8/25

    8 MADE IN CHINA| 2015

    2015

    Lavoratori cinesi in sciopero. Sotto accusa il ruolo delle ONG del lavoro

    cinesi e straniere e la loro influenza tra i lavoratori.

    Il sindacato denuncia interferenzestraniere tra i lavoratori

    MAR

    Li Yufu, alto dirigente del sindacato ufficiale, condannasenza mezzi termini il ruolo delle ONG cinesi einternazionali nel movimento dei lavoratori cinesi.

    Il 10 marzo, parlando a una conferenza stampa ai margini dellasessione annuale dellAssemblea Nazionale Popolare, il Ministro delleRisorse Umane e della Sicurezza Sociale Yin Weimin ha annunciatoche il Ministero da lui presieduto al lavoro su un piano per linnal-zamento dellet pensionabile, la prima riforma in questo senso dagli

    anni Cinquanta. Il piano, che dovrebbe essere completato entro la finedi questanno, sar sottoposto allattenzione del pubblico nel 2016, peressere approvato nel 2017. Secondo il Ministro, saranno per necessarialmeno altri cinque anni perch le nuove misure entrino in vigore. Laquestione dellinnalzamento dellet pensionabile da anni al centro di

    Il 21 marzo il Comitato Centrale del Partito Comu-nista Cinese e il Consiglio degli Affari di Stato hannodiffuso un nuovo documento politico intitolatoOpinione sullo stabilimento di relazioni industrialiarmoniose. Riconoscendo che le relazioni industrialicinesi stanno attraversando una fase critica in cui gliinteressi degli attori coinvolti sono sempre pi diver-si, i lavoratori spesso non sono tutelati e i conflittilavorativi sono in continua crescita, questo testo sipropone di gettare le basi di un sistema pi armo-

    nioso in cui lo Stato, assistito dal sindacato ufficiale,gioca un ruolo molto forte attraverso lo stabilimentodi uno stato di diritto in campo lavoristico. Le nuo-ve linee guida sottolineano in particolare la necessitdi tutelare quattro diritti dei lavoratori: il diritto aottenere una remunerazione per il proprio lavoro; ildiritto al riposo e alle ferie; il diritto a un ambientelavorativo sicuro e salubre; e il diritto alla previdenzasociale e alladdestramento professionale. Non man-cano poi i consueti accenni al bisogno di rafforzare lademocrazia sul posto di lavoro. Importante il riferi-mento alla negoziazione collettiva come meccanismo

    di mediazione nelle relazioni industriali, confermache le autorit continuano ad attribuire importan-za a questo strumento anche dopo che lassenza diriferimenti in merito nel discorso del Primo MinistroLi Keqiang allultima sessione dellAssemblea Nazio-nale Popolare aveva creato allarme tra accademici eattivisti. Nel documento non si fa riferimento a unpossibile ruolo della societ civile nella risoluzionedei conflitti lavorativi.

    LEGGI E RIFORME

    Piani per linnalzamento dellet pensionabileDi fronte al progressivo invecchiamento della forza lavoro,il Ministero per le Risorse Umane e la Sicurezza Sociale allopera su una riforma controversa ma inevitabile.

    Una nuova opinione sullostabilimento di relazioni industrialiarmonioseIn un nuovo documento politico, i verticidel Partito gettano le basi per rapporti di

    lavoro pi armoniosi.

    SINDACATO

    In unintervista pubblicata alla fine di febbraio sul settimanale Liao-wang Zhoukan, Li Yufu, Vice Presidente della Federazione Nazionaledei Sindacati Cinesi (FNSC) e Segretario della Sezione di Partito inter-na al sindacato, si soffermato sulle sfide senza precedenti insite inquesta fase dello sviluppo cinese. Le tendenze nelle relazioni industria-li sono complesse e intricate, ha affermato. Le contraddizioni sonogi entrate in una fase di intensificazione e moltiplicazione, le disputesul lavoro in alcune zone rimangono alte e non accennano a scendere,mentre di tanto in tanto si verificano scioperi e incidenti di massa; loschieramento dei lavoratori e degli impiegati sta vivendo cambiamentistrutturali, mentre i loro interessi stanno subendo unulteriore diversifi-cazione; le interferenze da parte delle forze ostili straniere si stanno in-tensificando, con queste ultime che tentano futilmente di servirsi dellerelazioni industriali per fare breccia. Secondo Li, queste forze ostili siservono di alcune organizzazioni e individui che agiscono illegalmenteper la tutela dei diritti sul lavoro per contendere i lavoratori al sinda-cato, rompendo la solidariet dello schieramento della classe operaia elunit sindacale. Queste osservazioni sono giunte nel mezzo dellen-nesima campagna di repressione ai danni delle ONG del lavoro cinesi,mentre le autorit discutono una nuova legge sulle ONG internazionaliche ridurr ulteriormente i gi limitati spazi dazione della societ civilein Cina.

    LEGGI E RIFORME

    un aspro dibattito. Se da un lato diversi accademicihanno rilevato linevitabilit di questa scelta alla lucedel progressivo invecchiamento della forza lavorocinese se oggi ogni pensionato supportato da 3.04lavoratori, si prevede che 2050 la proporzione scen-der a 1 a 1.3 dallaltro la societ cinese ha mostra-

    to notevoli resistenze allidea. Tra le possibilit sottoscrutinio, vi lidea di innalzare let pensionabiledi due mesi il primo anno e quattro mesi il secondo.Lunica certezza che le riforme saranno graduali eprecedute da ampie sperimentazioni.

    Il primo ministro cinese Li Keqiang, in carica dal 15

    marzo 2013.

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    9/25

    9

    2015

    MADE IN CHINA| 2015

    Lennesimo caso di violenze ai danni di lavoratori eattivisti ha avuto luogo nel sud della Cina. Alliniziodi aprile, alcuni attivisti sono stati attaccati mentreprestavano assistenza a circa duecento lavoratori dellaCuiheng, una fabbrica giapponese di borse, impegna-ti in uno sciopero a Zhongshan, nella provincia delGuangdong. La protesta scoppiata a met marzo,a causa dellinsoddisfazione dei lavoratori per i salaritroppo bassi e per il mancato pagamento di bonus,benefit e contributi previdenziali da parte dellazienda.

    Scontrandosi con lindifferenza del management, il 22marzo gli scioperanti hanno contattato Chen Huihai,titolare di unONG del lavoro basata a Guangzhou, ilquale immediatamente accorso sul posto e ha aiutatogli scioperanti a selezionare alcuni rappresentanti percontrattare con il management. stato allora che lasituazione precipitata. Centinaia di poliziotti in assettoanti-sommossa hanno attaccato i manifestanti, arrestan-done 26 quattro dei quali sono rimasti in detenzioneper dieci giorni e ferendone diversi altri.

    Attivisti del lavoro aggreditia Zhongshan

    Si erano uniti ai lavoratori che protestavanoper i salari troppo bassi e il mancatopagamento di bonus e contributi previdenziali

    in una fabbrica giapponese di borse.

    Quando, il 2 aprile, colleghi di Chen hanno fatto visitain ospedale a una lavoratrice ferita, alcuni poliziotti inborghese li hanno avvicinati. Ne derivato un altercocos violento che ha portato lattivista Peng Jiayonga essere a sua volta ricoverato con una protrusione aldisco lombare. Quando, la mattina seguente, Chen etre colleghi si sono recati alla stazione di polizia localeper discutere laccaduto, sono stati a loro volta attacca-ti. Mentre parcheggiavano la macchina, un uomo cheindossava un casco li ha presi di mira con due mattoni,mancando di poco la testa di Chen, per poi saltare suuna moto in attesa e fuggire. Stando alla testimonianzadi Chen, la polizia presente alla scena non ha fatto alcuntentativo di inseguirlo. Lo sciopero si concluso a fineaprile, quando il management ha spezzato la solidarie-t tra i lavoratori attraverso concessioni mirate.

    DIRITTI

    IVAN FRANCESCHINI,Australian Centre on China in the World

    Come da tradizione, in aprile lUfficio Statistico Nazionalecinese ha pubblicato il nuovo rapporto sulla situazione deilavoratori migranti. I nuovi dati confermano tre tendenze peril mercato del lavoro cinese:

    a) Nel 2014 in Cina si contavano 273,950,000 migranti, unaumento dell1.9% rispetto allanno precedente. Questo signi-fica che il tasso di crescita in calo per il quinto anno conse-cutivo, dal 5.4% del 2010. Questo accade perch il bacino dipopolazione in et lavorativa si sta restringendo, anche a causadelle politiche di controllo delle nascite;

    b) Ancora una volta il numero dei migranti trasferitisi neipressi del proprio paese dorigine cresciuto maggiormente(105,740,000 individui, +2.8%) rispetto a coloro che si sonotrasferiti in altre contee o provincie (168,210,000, +1.3%).Si tratta dellennesimo segnale di un generale riequilibrio a

    livello geografico dello sviluppo cinese, un fenomeno chesta rendendo le migrazioni a lungo raggio meno appetibili.Questa dinamica evidente anche qualora si consideri comeil numero dei migranti attivi nelle regioni orientali del paese(164 milioni) sia cresciuto appena dell1.6%, contro il 4.1%dei lavoratori attivi nelle meno sviluppate regioni occidentali(51 milioni);

    c) I migranti stanno invecchiando. Nel 2014 il 3.5% dei mi-granti aveva tra i 16 e i 20 anni; il 30.2% tra i 21 e i 30 anni; il22.8% tra i 31 e i 40 anni; il 26.4% tra i 41 e i 50 anni; mentreil 17.1% aveva oltre 50 anni. La percentuale di migranti sottoi 40 anni scesa dal 65.9% del 2010 al 56.5% del 2014, men-tre let media passata da 35.5 a 38.3 anni.

    Se il reddito medio ha continuato a crescere, toccando i 2,864yuan, un aumento del 9.8% rispetto allanno precedente,i dati sulla tutela dei diritti rimangono preoccupanti. Nel2014, il 40.8% dei migranti lavorava pi di otto ore al giorno,con l85.4% che superava le 44 ore settimanali previste dallalegislazione sul lavoro. Solo il 38% aveva firmato un contrattodi lavoro. Il tasso di partecipazione agli schemi previdenzia-li rimaneva bassissimo: il 26.2% pagava lassicurazione controgli incidenti sul lavoro; il 17.6% lassicurazione sanitaria; il16.7% il fondo pensione; il 10.5% lassicurazione per la disoc-

    cupazione; il 7.8% il fondo per la maternit; il 5.5% il fondocumulativo per la casa. Oltre 2 milioni di migranti si sono tro-vati con salari non pagati, per una media pro-capite di 9,511yuan, un problema particolarmente diffuso nel settore edile.

    NUMERI CINESI

    Nuovo rapporto annuale sulla situazionedei lavoratori migranti.

    APR

    Lavoratrici in sciopero a Zhongshan. Una mobilitazione

    iniziata a met marzo presso lazienda giapponese pro-

    duttrice di borse Cuiheng.

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    10/25

    10 MADE IN CHINA| 2015

    Svenire in fabbrica per ArmaniDa mesi, organizzazioni della societ civile cambogiane denunciano le condizioni di

    lavoro in una fabbrica tessile che produce capi di vestiario per Armani. Non solo, ilmanagement della fabbrica si sarebbe anche appropriato di una sostanziale somma incontributi mai versati.

    FINESTRA SULLASIA/ CAMBOGIA

    Lindustria cambogiana dellabbigliamento impiegapi di 600,000 lavoratori (al 90% donne) in oltre600 fabbriche registrate. Nel 2014, le esportazionicambogiane di vestiario hanno superato i cinque miliardidi euro. La quota di mercato dellUnione Europea incontinua crescita e al momento supera gi il 40% del totaledelle esportazioni dabiti del Regno. Stando ai dati sulle

    esportazioni, molti dei capi di vestiario destinati allUnioneEuropea finiscono ain Italia, nei negozi di Giorgio Armani,Prada, Conbipel, Calzedonia, Diesel, Champion, GruppoBenetton e altri. Nonostante gli enormi profitti per marchi e aziende, isalari dei lavoratori tessili cambogiani rimangono incredi-bilmente bassi, aggirandosi intorno ai 133 euro al mese.Per mettere questa cifra in prospettiva, basta pensare chelattuale salario minimo legale supera di appena 7 euro lasoglia della povert a Phnom Penh, la capitale del Paese.

    Ricerche hanno poi dimostrato che i lavoratori tessili cam-bogiani spendono appena 1.15 euro al giorno per il cibo.Un incredibile 42% dei lavoratori soffre di anemia, il 16% sottopeso e l8% seriamente denutrito.

    Nonostante i problemi di salute, per il 95% dei lavora-tori tessili cambogiani fare straordinari rientra nella norma.

    Alla maggior parte dei lavoratori richiesto di completarealmeno 60 ore di lavoro alla settimana. Questo reso ancorpi difficile dal fatto che le temperature negli impianti deifornitori di imprese straniere la temperatura spesso sfiora iquaranta gradi.

    Questa combinazione di fattori recentemente ha fattoprecipitare la situazione in un fornitore di Armani, Kin TaiGarment Co., Ltd. Da novembre 2014 a maggio 2015, lavoratori malnutri-ti, stanchi e accaldati sono ripetutamente svenuti mentresi trovavano al lavoro. Per alleviare lo stress ed evitare diperdere coscienza, essi hanno dovuto ricorrere alla praticadelgua sha, un metodo tradizionale cinese in cui si graffiala pelle (foto sopra).Questi lavoratori soffrivano non solo a causa di orari di

    lavoro troppo lunghi in un ambiente eccessivamente caldo,ma anche per un reddito troppo basso, insufficiente acomprare abbastanza cibo per se stessi e per i propri figli.Indagini successive hanno dimostrato come il fornitore

    diJoel Preston - Center for the Alleiance of Labour and Human Rights (CENTRAL)

    Lavoratrici cambogiane del settore tessile in uno stabilimento della

    Kin Tai Garment Co. Ltd, fornitore di Armani. Gli svenimenti e le

    pratiche tradizionali per cercare di alleviare lo stress.

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    11/25

    11MADE IN CHINA| 2015

    di Armani praticasse anche il furto dei salari, una praticacomune in Cambogia per cui bonus di anzianit e sussididi maternit non sono corrisposti. Lammontare dei benefitsottratti stato calcolato in oltre 35,000 euro. Nonostante fosse stata informata da oltre un anno delletemperature eccessive e del furto dei salari nellimpianto delsuo fornitore, Armani non ha fatto nulla per affrontare la

    questione. Solamente dopo lintervento dei nostri partneritaliani FEMCA, ISCOS e Fair Coop, Armani ha comin-ciato a riconoscere lesistenza del problema e ha spinto lafabbrica a installare sistemi di raffreddamento appropriati. I benefit rubati non sono ancora stati corrisposti e i lavo-ratori continueranno la lotta per ottenere dallazienda e da

    Armani il pagamento di quanto gli spetta per legge. Quella della Kin Tai solo una di tante storie di sfrut-tamento di lavoratori cambogiani da parte di fornitori dimarchi europei e italiani. I sindacati cambogiani stanno

    lottando, ma si trovano ad affrontare violenze e persecuzio-ni estreme nel tentativo di organizzare i lavoratori. Lannoscorso la presidentessa della Cambodian Alliance of TradeUnions della Kin Tai (nella foto sotto mentre guida unamanifestazione di protesta) non solo stata licenziata, maanche arrestata per il suo ruolo negli scioperi e nelle dimo-strazioni per migliorare salari e condizioni di lavoro.In tutta lindustria, i sindacalisti devono affrontare conti-nuamente discriminazione e violenze. Negli ultimi due anniabbiamo ricevuto oltre 3,500 casi di licenziamenti illegali,

    oltre 100 casi di violenza o ferite gravi, e oltre 50 casi disindacalisti arrestati o convocati in tribunale. Alcuni dei peggiori casi di violenza contro i lavoratoritessili hanno avuto luogo lanno scorso, mentre i lavoratoricontinuavano a protestare in tutto il paese per chiedere algoverno di innalzare il salario minimo ad appena 157 euroal mese. Nel gennaio del 2014, poliziotti e personale milita-re hanno sparato con proiettili reali contro i lavoratori chemanifestavano nei pressi di un parco industriale a PhnomPenh, uccidendo almeno quattro scioperanti. Le vittime

    erano impiegate in fabbriche che producevano vestiti perdiverse multinazionali che esportano in Italia, incluse Pumae Adidas. Altre 38 persone, alcune delle quali lavoravanoin fornitori di Benetton, sono state ricoverate in ospedaledurante lattacco, tra queste 25 per ferite da arma da fuoco.

    Altri 23 sono stati arrestati. Nonostante le violenze e gli attacchi, il movimento sinda-cale cambogiano prosegue la propria lotta per salari e condi-zioni di lavoro migliori e per dare ai lavoratori la possibilitdi avere una vita dignitosa. Vorremmo ringraziare i nostri

    partner italiani per la loro solidariet e il loro intervento.Speriamo di poter continuare insieme la lotta per i dirittidei lavoratori in Cambogia, nella regione e nel mondo.

    Il 5 maggio lAssemblea Nazionale Popolare ha sottopostoallattenzione dellopinione pubblica la seconda bozza di unaLegge sulla gestione delle organizzazioni non governative

    straniere. Le nuove norme di fatto esautorano il Ministerodegli Affari Civili, lorganismo finora preposto alla gestionedelle ONG straniere, e attribuiscono le responsabilit di re-gistrazione e controllo di tali realt agli organi della pubblicasicurezza. Analisti hanno evidenziato diversi punti critici dellabozza, in particolare: a) Una definizione troppo vaga di or-ganizzazione non governativa, che includerebbe nel noveroanche universit, associazioni professionali internazionali,gruppi dinteresse, gruppi artistici, etc.; b) Una serie di oneriamministrativi eccessivi, nellambito di un sistema di dop-pia registrazione che include non solo uno sponsor ufficialeautorizzato dal Consiglio di Stato, ma anche il Ministero

    della Pubblica Sicurezza; c) Ostacoli alle attivit temporaneein Cina, anche in situazioni di emergenza; d) Limpossibi-lit di stabilire filiali in pi province e localit; e) Linseri-mento di clausole che danno alla pubblica sicurezza il poteredi ispezionare in qualsiasi momento gli uffici di unONG,interrogando il personale e sequestrando documenti e altrimateriali; f) Laggiunta di pene per cittadini e organizzazionicinesi che ricevono fondi da ONG straniere non registratein Cina. Lopinione pubblica ha avuto un mese di tempo percommentare la bozza. Se approvata in questa forma, la Leggecostituir un colpo durissimo non solo per le ONG stranierein Cina, ma anche per quelle organizzazioni cinesi della so-

    ciet civile attive in campi sensibili come il lavoro, oggi quasiinteramente dipendenti da fondi esteri.

    Pubblicazione della bozza dilegge sulle ONG straniere

    A inizio maggio le autorit centrali pubblicanouna bozza di legge sulla gestione delle ONGstraniere che, se approvata nella presente forma,

    assester un colpo durissimo alla societ civilecinese.

    LEGGI E RIFORME

    2015

    MAG

    Importanti cambiamenti legislativi in vista per quanto riguarda

    le ONG straniere in Cina.

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    12/25

    12 MADE IN CHINA| 2015

    2015

    GIU MIGRANTI

    Quattro bambini mortibevendo pesticida

    Allinizio di giugno fa notizia il suicidiodi quattro bambini in una delle zone piarretrate del Paese. Erano figli lasciati

    indietro da lavoratori migranti.

    Il 9 giugno un ragazzo di tredici anni stato trovatoin fin di vita fuori dalla sua abitazione nel villag-gio di Cizhu, a Bijie, nella provincia del Guizhou,unarea particolarmente povera del Paese. Giuntisul posto, i soccorritori hanno poi scoperto che nonlontano giacevano agonizzanti altre tre bambine dicinque, otto e nove anni, sorelle del ragazzo. La corsain ospedale stata inutile e i quattro sono morti

    poco tempo dopo. Si erano suicidati ingerendo delpesticida. Indagini successive hanno dimostrato comei quattro fossero figli lasciati indietro da genitorimigranti. Prima di trasferirsi di nuovo a Bijie nel2011, la famiglia aveva vissuto per anni a Hainan. Lla coppia picchiava regolarmente i figli, tanto che ilfiglio maggiore in passato era stato medicato per unbraccio dislocato e le orecchie lacerate. Dopo il rien-tro, il padre era ripartito per cercare lavoro, mentre lamadre si era fermata fino al 2013. Stando a testimo-nianze di abitanti del villaggio, il padre era tornatoper un paio di settimane in febbraio, in occasione

    del capodanno lunare, mentre la madre questannonon si era ancora fatta vedere. Nel mese precedente latragedia, i figli, rimasti completamente soli, si eranochiusi in casa e si rifiutavano di aprire a chiunque,anche ai parenti e agli insegnanti. La vicenda hariportato allattenzione del pubblico le difficolt deifigli lasciati indietro da genitori migranti. Si stimache oggi in Cina ci siano circa 61 milioni di figli dimigranti rimasti in campagna a vivere con i nonni oaltri parenti anziani. Il Primo Ministro Li Keqiang hasollecitato i funzionari locali in tutto il Paese a preve-nire tragedie del genere e ha chiesto pene severe per i

    funzionari locali responsabili. Nel 2012 Bijie era gistata teatro di un dramma analogo, quando cinqueragazzi sono morti per le esalazioni di monossido dicarbonio dopo aver acceso un fuoco in un cassonettoper ripararsi dal freddo.

    Un figlio lasciato indietro, in un villaggio della pro-

    vincia dello Yunnan.

    Pochi giorni dopo che le autorit cinesi si sono formalmente impegnate

    a rispettare le promesse nel campo della lotta alla discriminazione in vistadella candidatura di Pechino per le Olimpiadi invernali del 2022, altri dueattivisti anti-discriminazione sono stati arrestati. La notte del 12 giugnopoliziotti hanno prelevato Yang Zhanqing dalla sua abitazione a Huizhou,nella provincia del Guangdong; nello stesso momento Guo Bin venivaarrestato in un ospedale di Shenzhen, mentre si trovava al capezzale delfiglio di due anni, operato la settimana precedente. Entrambi sono statipoi trasferiti in un centro di detenzione a Zhengzhou, nella provinciadello Henan, con laccusa di aver gestito illegalmente unattivit. SiaYang Zhanqing che Guo Bin in passato hanno lavorato con Yirenping,unimportante organizzazione della societ civile cinese attiva soprattuttocon portatori del virus dellepatite B e HIV, disabili, lavoratori migranti e

    donne.

    Due attivisti anti-discriminazione arrestati

    Il 12 giugno altri due giovani attivisti sono arrestati conlaccusa di aver gestito illegalmente unattivit. Eranolegati a Yirenping.

    SOCIET CIVILE

    Guo Bin, fra i fondatori della sede di Yirenping a Shenzhen, fra gli

    attivisti arrestati dalle autorit cinesi.

    Nellultimo anno Yirenping e altre organizzazioni a essa legate sono stateoggetto di continue intimidazioni, quali ispezioni da parte degli organidella pubblica sicurezza e arresti di dipendenti. Il caso di pi alto profiloha avuto luogo in marzo, quando cinque giovani attiviste per i diritti delledonne sono state arrestate alla vigilia della Festa delle Donne mentre sta-vano organizzando unazione dimostrativa contro le molestie sessuali suimezzi di trasporto pubblico. Le cinque ragazze sono rimaste in detenzioneper oltre un mese, per poi essere rilasciate su cauzione. Yang e Guo sono

    stati rilasciati dopo circa un mese.

    REPORTAGE

    together with NGOs in Eastern China

    a mini-doc by

    TOMMASO FACCHINproduced by ISCOS Cisl in cooperation with the European Union, 19 min

    (IN)VISIBLESPACES

    Xuzhou

    Huaian

    Nanjing

    Yongkang

    European Union

    Spazi Invisibilidi Tommaso Facchin, 19

    Come operano le associazioni della societcivile nella Cina orientale? Quali sonole difficolt che incontrano e cosa c daaspettarsi per il loro futuro? Queste e altredomande sono state rivolte a operatori loca-li, attivisti ed esperti internazionali nel corsodi un viaggio fra le realt associative pi at-

    tive nella Cina orientale. Spazi Invisibili ilvideo reportage che racconta questo viaggio,fianco a fianco con alcuni partner di ISCOS

    durante le loro attivit al servizio di lavoratori, disabili, donne, e gruppi svantaggiatidella societ cinese. Con la partecipazione di: Huang Caigen, Jean Philippe Beja, IvanFranceschini, Zheng Xuejun, Yu Fangqiang, Shi Yan.

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    13/25

    13MADE IN CHINA| 2015

    La battaglia della LidePer ben otto mesi i lavoratori di unazienda calzaturiera a Canton si sono mobilitatiper ottenere quanto spettava loro in occasione della rilocazione della fabbrica. Tra in-timidazioni e violenze, con laiuto di unONG del lavoro locale sono riusciti ad otte-nere unimportante vittoria.

    IN SCIOPERO

    Il 16 maggio, dopo otto mesi di organizzazione e trediversi scioperi, i lavoratori della Lide, unazienda acapitale straniero nel distretto industriale di Panyu

    a Guangzhou che produce calzature per diversi marchiinternazionali, hanno celebrato la propria meritata vitto-ria. In risposta al piano di rilocazione della produzione, i2,500 dipendenti sono riusciti ad assicurarsi una serie dirisarcimenti che spettavano loro per legge, incluse intereannate di mancati versamenti di contributi previdenziali

    e ai fondi per gli alloggi, ma anche un pagamento unatantum per un permesso annuale che in precedenza nonesisteva, per la maternit e per i sussidi per il riscaldamen-to, cos come una liquidazione per coloro che dovesserodecidere di non continuare a lavorare nel nuovo impian-to. Scioperi e proteste dovuti alla rilocazione di fabbrichesono comuni in questa parte del Paese e i lavoratori sem-pre pi spesso esigono che i propri datori di lavoro ver-sino i contributi previdenziali e partecipino ai fondi per

    gli alloggi. La lotta dei lavoratori della Lide cominciatanella seconda met del 2014, quando circolata la voceche lazienda aveva intenzione di rilocare la produzionea Nansha, un altro distretto industriale a Guangzhou. In

    maniera del tutto prevedibile, mentre le linee di produ-zione e i lavoratori venivano gradualmente trasferiti nellanuova struttura, il management si rifiutava una discussio-ne con i lavoratori. stato allora, nellagosto del 2014,che un gruppo di lavoratori si rivolto al Centro di Servi-zio ai Lavoratori Migranti di Panyu per chiedere assisten-za nellavviare un negoziato con i propri datori di lavoro. Il Centro di Servizio ai Lavoratori Migranti di Panyu unONG del lavoro molto conosciuta, attiva a Guangzhou

    da quasi ventanni. Gestita da un ex-lavoratore migrantepoi diventato avvocato scalzo, una delle poche ONGdel lavoro in Cina che hanno deciso di andare oltre lasemplice fornitura di servizi sociali e legali e assistonoi lavoratori in dispute lavorative individuali e collettive.

    Alla Lide, i l Centro ha dato un contributo fondamentaleaiutando i lavoratori a eleggere dei rappresentanti, redige-re gli accordi e elaborare una strategia. Come un membrodello staff del Centro coinvolto nella disputa ha dichiara-to ai media: Il nostro ruolo stato quello di consulenti,

    abbiamo facilitato il negoziato collettivo tra lavoro e ca-pitale, fornito assistenza legale ai lavoratori e li abbiamoaiutati a organizzare degli incontri. Non abbiamo giocatoun ruolo di guida. Alla fine, dipende tutto dalla forza

    di Kevin Lin - University of Technology, Sidney

    Lavoratrici della Lide a Guangzhou protestano in risposta a un

    piano di rilocazione della produzione

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    14/25

    14 MADE IN CHINA| 2015

    della solidariet tra i lavoratori. Tuttavia, proprio a causadi questo ruolo, il direttore e uno dei membri dello staffdel Centro sarebbero stati aggrediti fisicamente e minac-ciati prima dalla polizia, poi da un gruppo di uomini nonidentificati. Sebbene ci si aspettasse un negoziato senza troppi in-toppi, nel novembre del 2014 la disputa si intensificata,

    quando il management ha costretto i lavoratori a firmareun nuovo contratto con condizioni modificate e ha mi-nacciato di licenziare coloro che si fossero rifiutati. I la-voratori non si sono lasciati intimidire. Il 6 dicembre, ungruppo di rappresentanti dei lavoratori che, infuriati, sierano incontrati la notte precedente, ha lanciato uno scio-pero. La mobilitazione, iniziata in una sola officina, si rapidamente estesa a tutta la fabbrica. Immediatamente,i rappresentanti dei lavoratori hanno tenuto un incontroper eleggere undici negoziatori incaricati di partecipare ai

    negoziati collettivi convocati dal management per il gior-no stesso. Lincontro ha portato solamente a un accordo provviso-rio: i lavoratori sarebbero dovuti tornare al lavoro quellostesso pomeriggio, in attesa che si negoziasse un nuovocontratto. Tuttavia i lavoratori in sciopero, convinti cheil management non avesse intenzione di affrontare le loroprincipali preoccupazione, hanno rifiutato laccordo ehanno deciso di proseguire lo sciopero. Come uno degliscioperanti ha rimarcato sul suo account Weibo, se i la-

    voratori si organizzano, lequilibrio di forze tra lavoro ecapitale cambia immediatamente Lorganizzazione deilavoratori della Lide e lenorme forza dimostrata dai la-voratori in questo processo riafferma la grande sapienzae consapevolezza della classe operaia cinese. Solidarietper sempre! Anche se questo verdetto era prematuro, glieventi successivi ne hanno confermato la validit. La sera i rappresentanti dei lavoratori si sono incon-trati per discutere il da farsi. Indicativo del livello di or-ganizzazione, i rappresentanti non solo hanno eletto una

    nuova squadra di negoziatori per il secondo giro di ne-goziati collettivi, ma si sono anche assicurati di delegarela responsabilit a tre negoziatori principali. In aggiunta,durante lincontro sono stati eletti tre lavoratori incaricatidi gestire il fondo di solidariet, cinque lavoratori con ladelega di pubblicizzare lo sciopero sui social media, e al-cuni marescialli per organizzare i picchetti. I negoziatoripoi hanno raccolto le richieste dei lavoratori e hanno pre-parato una proposta con delle tempistiche precise per ilnegoziato successivo.

    Il giorno successivo, il 7 dicembre, durante il secondogiro di trattative, i negoziatori hanno presentato una listacomplessiva di tredici domande in accordo con la legisla-

    zione cinese sul lavoro. Queste richieste si concentravanosoprattutto sul mancato versamento dei contributi previ-denziali e al fondo per gli alloggi, ma anche sul pagamentodel permesso annuale, della maternit e del sussidio per ilriscaldamento, cos come sulla concessione di un giorno diriposo a settimana, ma niente su salari e riforma sindacale.Ma i lavoratori avevano ben chiaro che tutto ci spetta-

    va loro per diritto. La proposta si apriva con le seguentiparole: Siamo tutti lavoratori della Lide e abbiamo la-vorato qui per molti anni. Anche se non possiamo diredi aver creato unenormit di profitti per la Lide, il fattoche lazienda abbia potuto raggiungere i risultati di oggi inseparabile dai nostri sforzi come lavoratori. Il profittoe il valore che abbiamo creato superano di gran lunga inostri magri salari, ma non possiamo neppure godere dellaprevidenza sociale dei benefici. In seguito ad un acceso negoziato, lazienda a quel pun-

    to ha pubblicato un annuncio unilaterale, in cui a grandilinee si accettava la legittimit delle richieste dei lavorato-ri ma senza specificare alcun piano o alcuna scadenza. Inrisposta, il capo-negoziatore dei lavoratori ha convocatounassemblea di tutto lo staff, che a sua volta ha prodottouna serie di richieste molto dettagliate con relative sca-denze, e ha richiesto al management un terzo giro di ne-goziati, che si sarebbe dovuto tenere il 14 dicembre. Nelfrattempo, mentre la disputa si intensificava, i lavoratoridiventavano sempre pi coinvolti e organizzati. In que-

    sta fase, oltre 1,800 lavoratori si erano dichiarati dispostia proteggere i propri diritti e avevano contribuito ventiyuan a testa al fondo di solidariet per lo sciopero. Mentre i rappresentanti dei lavoratori e i negoziatoristavano redigendo laccordo, il management dellaziendaha convocato la propria assemblea di tutto lo staff e haannunciato il proprio piano. Questo accadeva il giornoprecedente il terzo giro di negoziati. Chiaramente il mana-gement sperava di prevenire le trattative e stabilire i termi-ni dellaccordo. Tuttavia, poich i dettagli dellannuncio

    riguardo le tempistiche e lammontare del pagamento noncorrispondevano alle aspettative dei lavoratori, i rappre-sentanti dei lavoratori hanno rifiutato la proposta unila-terale dellazienda. Due giorni dopo, il 15 dicembre, i lavoratori sono scesiin sciopero per una seconda volta contro il rifiuto della-zienda di negoziare. Il management ha provato a bloccarele porte delle officine per impedire ai lavoratori di uscire,ma questi ultimi hanno formato una catena umana e se nesono andati comunque. Nel primo pomeriggio, la grande

    maggioranza dei lavoratori aveva aderito allo sciopero. Lamobilitazione proseguita anche il giorno successivo. Ilavoratori hanno abbandonato i propri reparti, si sono ri-

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    15/25

    15MADE IN CHINA| 2015

    uniti nel piazzale della fabbrica e, gridando slogan comeI capi non mantengono le promesse: i lavoratori voglionodignit!, hanno marciato nella fabbrica. Quando alcunidirigenti hanno rimosso gli striscioni degli scioperanti,un gruppo di lavoratori si recato direttamente nel loroufficio e ha chiesto delle scuse immediate. Sotto pressio-ne, il management ha accettato di avviare nuove trattati-

    ve, questa volta sotto la supervisione del sindacato localee delle autorit. Il management ha fatto alcune ulterioriconcessioni e i rappresentanti dei lavoratori ha accettatoun accordo che rispettava largamente le richieste dei la-voratori. Anche mentre esultavano per la vittoria, i lavo-ratori rimanevano consapevoli della difficolt di negoziarela questione rimanente: lammontare della liquidazione elapplicazione dellaccordo. stato allora che sono apparse le prime divisioni trai rappresentanti dei lavoratori. Si diceva che i principali

    negoziatori fossero andati contro gli interessi dei lavorato-ri e avessero negoziato segretamente con il management,quindi erano sati rimossi dagli altri negoziatori. E quando,il 19 aprile, i rappresentanti rimanenti e altri lavoratori sisono incontrati in un hotel per discutere la strategia daseguire ed eleggere nuovi negoziatori, pi di un centinaiodi poliziotti hanno fatto irruzione nellhotel, attaccando earrestando i lavoratori. Altri lavoratori si sono presto rac-colti intorno alla stazione di polizia locale, richiedendo ilrilascio immediato dei proprio colleghi. Tutti sono stati

    prontamente liberati. Il giorno dopo, il 20 aprile, i lavoratori sono scesi insciopero per la terza volta per protestare contro la mancataapplicazione dellaccordo raggiunto nei mesi precedenti.Questa volta, il governo intervenuto con maggiore for-za. Il segretario di Partito della contea ha supervisionatoil negoziato tra management e negoziatori dei lavoratoriinsieme a delegati degli uffici locali del lavoro e delle tasse,cos come rappresentati del sindacato locale. Lo sciopero proseguito anche il giorno successivo. Un altro negoziato

    ha avuto luogo nella sala riunioni del governo di contea eil governo ha lasciato chiaramente intendere che avrebbespinto entrambe le parti a raggiungere un compromesso,pur prendendo largamente le difese dei lavoratori. Sottopressione da parte delle autorit, il general manager della-zienda ha accettato la maggior parte delle richieste deilavoratori, in particolare per quanto riguardava le tempi-stiche del pagamento, che sarebbe dovuto avvenire primadella rilocazione della fabbrica, prevista per giugno del2015. Nel frattempo, centinaia di lavoratori hanno fatto a

    turno per tenere in piedi i picchetti intorno alla fabbricaanche di notte, in modo che nessun prodotto finito potes-se lasciare limpianto. Il 22 aprile, manager e negoziatori hanno convocato

    unassemblea di tutto lo staff nel piazzale della fabbrica.Ancora insoddisfatti per le tempistiche del pagamento e lamancanza di un accordo scritto, i lavoratori hanno conti-nuato con lo sciopero e i picchetti. Finalmente, la sera del23 aprile lazienda e il governo di contea hanno emessoun comunicato congiunto in cui si facevano ulteriori con-cessioni ai lavoratori. Con il timbro di entrambe le parti

    sullaccordo, la squadra di negoziatori, che ora includevaanche un consulente dal Centro di Servizio ai LavoratoriMigranti di Panyu, ha sollecitato i lavoratori ad accettarnei termini, sottolineando come un ritorno coordinato al la-voro fosse ugualmente una dimostrazione di forza. Il 25 aprile, lazienda ha eseguito un pagamento unatantum direttamente sui conti bancari dei lavoratori per ilfondo per gli alloggi e altre compensazioni, mentre qual-che progresso stato fatto sul fronte dei contributi allaprevidenza sociale, un tema pi complesso in quanto si

    richiedeva che tanto i lavoratori quanto lazienda versas-sero il dovuto al locale ufficio delle tasse. Il risultato harappresentato un considerevole successo per i lavoratori.In tutto, in base alle stime del Centro di Servizio ai Lavo-ratori Migranti di Panyu, lazienda ha sborsato compensa-zioni per oltre 120 milioni di yuan. Questo non sarebbemai stato possibile senza un attivismo operaio sostenuto ealtamente organizzato. Le azioni collettive dei lavoratoridella Lide sono eccezionali nella costanza dellorganizza-zione in un periodo di otto mesi da agosto del 2014 ad

    aprile del 2015. Se ognuno dei tre scioperi ha avuto brevedurata, per un totale di undici giorni di sciopero, inclusisei giorni di blocco della fabbrica, definito dai lavoratoriprotezione della fabbrica, queste mobilitazioni hannoavuto un notevole successo nello spingere il managementa negoziare e fare concessioni. Ogni volta che il manage-ment ha cercato di stabilire i termini dellaccordo facendoannunci unilaterali, i lavoratori si sono ribellati. Nel corso di questo processo, i lavoratori hanno tenutoquattro giri di negoziato, due elezioni di rappresentanti,

    tre elezioni di negoziatori, tre incontri di rappresentanti,pi di venti consultazioni tra rappresentanti dei lavora-tori e negoziatori fuori dalla fabbrica, e tre assemblee ditutto lo staff. Essi hanno eletto rappresentanti, preparatorichieste, mobilitato scioperi e condotto negoziati con ilmanagement e le autorit locali. Lintervento di unONGdel lavoro stato funzionale a garantire loro esperienza estrategie. Comera prevedibile, di fronte ad unazione col-lettiva cos sostenuta governo e management non hannoesitato a far ricorso a minacce e violenza e il rischio per

    la sicurezza di coloro che erano coinvolti non mai man-cato. Tuttavia i lavoratori in sciopero e gli attivisti hannodimostrato con la propria organizzazione che questo tipodi intimidazioni pu essere sconfitto.

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    16/25

    16 MADE IN CHINA| 2015

    2015

    Supermercato cinese. Stimolare i consumi interni

    diventata la priorit del governo cinese.

    Unaltra ONG del lavoro chiusa nelGuangdong

    LUG

    Anche destate la campagna di repressione delle autoritcinesi contro gli attivisti del lavoro non si ferma. Alla finedi giugno toccato allONG Xiangyanghua, a Canton.

    La Foxconn annuncia massiccioinvestimento in India

    La Foxconn torna a far parlare di s per due morti sospettenellimpianto di Zhengzhou. Allo stesso tempo, i piani per ilrafforzamento della presenza dellazienda in India hannoscatenato speculazioni sul futuro del Made in China.

    Continua la campagna di repressione delle autorit cinesi ai danni degliattivisti del lavoro. Il 23 giugno le responsabili dellorganizzazione nongovernativa Xiangyanghua (Centro di Servizi Sociali Girasoli), basatanel distretto di Panyu a Guangzhou, hanno ricevuto dal locale diparti-mento degli affari civili uningiunzione che cancellava la loro registra-zione. Il Centro stato fondato alla fine del 2011 ed stato registratocome ente no profit nellagosto del 2012, approfittando di un periododi relativo rilassamento delle procedure per la registrazione delle ONGnella provincia meridionale del Guangdong. Xiangyanghua si rivolgevain particolare alle lavoratrici migranti, organizzando soprattutto attivitricreative, quali corsi di informatica, proiezioni di film, forum e incon-

    tri di discussione, il tutto nellottica di innalzare la consapevolezza dellemigranti in materia di salute femminile e diritti sul lavoro. Dalla finedel 2012, lorganizzazione ha deciso di allargare la propria area dazionealle dispute collettive sul lavoro, intervenendo in pi occasioni per as-sistere i lavoratori nei negoziati con i propri datori di lavoro. Proprioquesta svolta militante potrebbe aver causato lira delle autorit locali,che dal 2013 hanno costretto il Centro a cambiare ufficio tre volte. Lanotifica del cancellamento della registrazione arrivata in un momentocritico per lorganizzazione, proprio quando le attiviste rimaste eranocostrette a lavorare da casa dopo lennesimo sfratto. Ironicamente, unadelle ragioni citate dalle autorit per la revoca della licenza era lassen-za di una sede di lavoro fissa. Le attiviste hanno fatto ricorso.

    SOCIET CIVILE

    FOXCONN

    Uniti per uno stesso prodotto che negli Stati Uniticosta un dollaro, il costo di produzione in Cina

    sarebbe di 0.96 dollari. Secondo gli estensori dellostudio, questo sarebbe dovuto a tre fattori: laumen-to dei salari dei lavoratori, lapprezzamento delloyuan nei confronti del dollaro, e laumento dei costienergetici.

    2015

    AGO

    Durante lestate si tornato a parlare di Foxconn. Il 4 agosto, un

    dipendente dellazienda si suicidato saltando da un edificio nellim-pianto di Zhengzhou. Tre giorni dopo, una lavoratrice stata trovatasenza vita ai piedi di un altro dormitorio aziendale a Zhengzhou,alimentando le voci su un altro gesto disperato. Nel frattempo, l8agosto il colosso taiwanese dellelettronica ha firmato un accordo con loStato indiano del Maharashtra per un investimento di cinque miliardidi dollari spalmato sui prossimi cinque anni. Terry Gou, il presidentedellazienda, ha annunciato che il nuovo impianto si concentrer su ri-cerca e sviluppo e produzione e dar lavoro ad almeno 50,000 lavora-tori. Questo sar solamente un primo passo nel consolidamento dellapresenza dellazienda nel Paese. La dirigenza aziendale infatti ha resonota lintenzione di aprire dai dieci ai dodici nuovi impianti produt-

    tivi in India entro il 2020, una mossa che creer un milione di nuoviposti di lavoro. La notizia ha alimentato le preoccupazioni per il futurodellindustria manifatturiera cinese. Stando a un rapporto del BostonConsulting Group citato dalla rivista cinese Di Yi Caijing Ribao, i costidi produzione in Cina ormai sono quasi alla pari con quelli negli Stati

    Di fronte al persistente rallentamento dellecono-mia, le autorit cinesi continuano ad adottare nuovemisure nel tentativo di stimolare i consumi inter-ni. Allinizio di luglio, quattordici province e cittcinesi (Hunan, Hainan, Tibet, Tianjin, Shenzhen,Shandong, Shaanxi, Beijing, Guangdong, Shanghai,Gansu, Shanxi, Sichuan e Mongolia Interna) avevanodichiarato lintenzione di innalzare il salario minimolocale per il 2015. Tra queste, Shenzhen aveva giaumentato il salario minimo mensile a 2,030 yuan,superando per la prima volta in Cina limportante

    soglia psicologica dei duemila yuan. A questo si sonoaccompagnate nuove politiche del governo centralemirate a stimolare limprenditorialit dei migranti. Inparticolare, il 21 giugno il Consiglio degli Affari diStato ha pubblicato un nuovo documento program-matico che prevede una serie di misure di sostegno aimigranti che intendano tornare nelle proprie localitdorigine per aprire unattivit. A fare notizia per stato soprattutto un altro documento, intitolatoAlcune opinioni del Consiglio degli Affari di Statosu un ulteriore stimolo agli investimenti e ai consumituristici. In questo testo, pubblicato l11 agosto,

    le autorit cinesi hanno invitato i datori di lavoro aconcedere ai propri dipendenti due giorni e mezzo diriposo ogni settimana, in modo da permettere loro diviaggiare e, naturalmente, spendere. In un Paese incui gli straordinari sono allordine del giorno e in cui,fin troppo spesso, i lavoratori sono costretti a lavorareanche nel fine settimana, la proposta stata accoltacon notevole scetticismo.

    Nuove misure per stimolare iconsumi interniMentre leconomia cinese rallenta, ilgoverno di Pechino cerca in tutti i modi distimolare i consumi interni agendo su salari

    e altre forme di incentivi.

    ECONOMIA

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    17/25

    17MADE IN CHINA| 2015

    Negli ultimi mesi il rallentamento delleconomia cinese e lindebolimento del settore

    delle esportazioni hanno portato a un aumento esponenziale delle proteste operaielegate alla rilocazione degli impianti produttivi. Ora che i lavoratori cinesi sono im-pegnati a lottare per ottenere la liquidazione e il pagamento di contributi mai versati,esistono ancora i margini per lotte pi incisive?

    I l rallentamento delleconomia cinese, con lindebo-limento del settore delle esportazioni, ha fatto dacornice alla pi recente ondata di proteste operaienel settore manifatturiero. Anche se stando ai dati ufficia-li il tasso di crescita cinese si mantiene su uno stabile 7%,ci sono segni tangibili di sofferenza e attivit industriale

    in declino. La svalutazione dello yuan in agosto indicauno sforzo da parte delle autorit cinesi di stimolare delleesportazioni in difficolt.

    Questo rallentamento sta contribuendo a rafforzareuna tendenza di lungo termine alla rilocazione dei capita-li tanto allinterno di regioni industriali, quanto dalle pisviluppate province della costa meridionale a quelle piarretrate della Cina centrale e occidentale. Il risultato un aumento degli scioperi legati ai piani di trasferimentoe chiusura delle fabbriche, in cui i lavoratori si mobili-

    tano per reclamare la liquidazione e un risarcimento peranni e anni di mancati contributi previdenziali e al fondoper gli alloggi.

    La mia ultima rubrica perquesta newsletter si concen-

    trava proprio su uno di questi casi. Alla fine del 2014, idipendenti dellazienda calzaturiera Lide a Canton sonoscesi in sciopero dopo aver sentito delle voci su unim-minente rilocazione dellimpresa. Molti di essi non era-no disposti a trasferirsi presso la nuova sede produttivae richiedevano una liquidazione e altri risarcimenti per

    gli anni trascorsi in servizio. Il rifiuto del management dinegoziare equamente con i lavoratori ha scatenato diversimesi di proteste e negoziati, uneccezione rispetto alla ge-neralit degli scioperi, che solitamente durano solo qual-che giorno o, al massimo, qualche settimana. Solo allamet del 2015 i lavoratori della Lide finalmente hannoottenuto buona parte di quanto richiesto.

    Nello stesso periodo, un altro caso simile ha attiratolattenzione dei media, poich coinvolgeva Artigas, unfornitore di Uniqlo, un famoso rivenditore giapponese di

    abbigliamento con oltre quattrocento negozi in Cina. Ar-tigas unazienda di abbigliamento e pelletteria orientataallesportazione che stata stabilita a Shenzhen nel 1992con capitale di Hong Kong. Nel 2014 il management ha

    di Kevin Lin - University of Technology, Sidney

    Mobilitazioni dei lavoratori di un fornitore di Uniqlo, noto rivenditore

    giapponese di abbigliamento, nel giugno 2015.

    Un cambio di rotta negli scioperidel settore manifatturiero?

    IN SCIOPERO

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    18/25

    18 MADE IN CHINA| 2015

    pianificato il trasferimento della produzione in un altroparco industriale senza alcuna consultazione o trattativacon i dipendenti e in dicembre ci ha scatenando unaprotesta di nove giorni, conclusasi con lintervento dellapolizia.

    Il nove giugno di questanno, di fronte al tentativo daparte dellazienda di chiudere la fabbrica e rimuovere i

    macchinari, oltre novecento lavoratori hanno occupa-to limpianto. Richiedevano che si avviasse un negoziatosulla liquidazione e i vari risarcimenti, in particolare perquanto riguardava la previdenza sociale, uno dei temi cal-di delle proteste di questo periodo. Nei giorni successivi,alcuni lavoratori della Artigas hanno lanciato uno scio-pero della fame. A quel punto, la direzione aziendale hadeciso di utilizzare la mano pesante, adottando strategiequali lintimidazione e la detenzione degli scioperanti daparte della polizia locale.

    Dopo tre settimane di occupazione, il management hafinalmente accettato di avviare delle trattative, ma solo supiano individuale. Ogni richiesta di avviare un procedi-mento di contrattazione collettiva stata rifiutata e loc-cupazione proseguita.

    Mentre lo sciopero entrava in una fase di stallo, circaduecento lavoratori si sono recati a Guangzhou per insce-nare una protesta di fronte agli uffici del Governo Provin-ciale. Dopo aver dormito per diversi giorni in un parconei pressi, sono stati rimossi con la forza e detenuti per

    un breve periodo dalla polizia. Il management allora hastretto la presa sugli ultimi occupanti rimasti e ha taglia-to completamente i servizi allinterno della fabbrica. Allafine, con lassistenza della polizia, i lavoratori sono statichiusi fuori dalla fabbrica.

    I casi della Lide e dellArtigas, cos come molti altriscioperi simili accaduti negli ultimi mesi, riflettono leconseguenze deleterie del rallentamento del settore delleesportazioni sui lavoratori manifatturieri. Dovendo ope-rare con margini di profitto esigui, le aziende manifattu-

    riere si trovano a dover rilocare, ridurre la produzione etagliare i costi legati al lavoro. In risposta, gli scioperi deilavoratori hanno spesso preso la forma di ripetuti blocchidel lavoro, occupazione degli impianti e lunghe trattativecollettive con il management.

    Una caratteristica chiave di questi casi lo sviluppo diuna mobilitazione sostenuta e di unorganizzazione disci-plinata in un arco di tempo relativamente lungo. Lassi-stenza delle ONG del lavoro indubbiamente garantisceesperienza e conoscenze giuridiche agli organizzatori, ma

    il coinvolgimento di queste realt non essenziale. I lavo-ratori hanno organizzato molti degli scioperi pi recentiinteramente da soli e costituiscono invariabilmente la for-za propulsiva di queste proteste. Mentre il management e

    la polizia locale uniscono le forze per bloccare le proteste efar riprendere la produzione, la mobilitazione e solidarietdegli operai si dimostrata di cruciale importanza.

    Un senso di titolarit dovuto allaver lavorato per moltianni in una stessa azienda d ai lavoratori forti motivazio-ni morali e giuridiche e rafforza la loro determinazione adagire. Essi adottano slogan sullazienda che si appropria

    dei frutti del loro lavoro, presentando le proprie richiestecome una questione di titolarit e diritti. Il fatto che mol-ti di essi si trovano a confrontarsi con un licenziamentocerto, oppure sono addirittura disposti ad abbandonare lapropria posizione, potrebbe contribuire alla decisione dicorrere certi rischi.

    Questo tipo di scioperi probabilmente dominer il set-tore manifatturiero cinese nei prossimi tempi e imponeuna riflessione pi ampia sulle caratteristiche del movi-mento dei lavoratori cinesi. Diversi studi sulle azioni col-

    lettive dei lavoratori cinesi hanno sostenuto che intornoallultimo decennio il movimento operaio in Cina hasperimentato un processo di transizione da movimentosoprattutto difensivo contro il mancato pagamento deisalari a movimento offensivo per richiedere salari pialti. Se questa formulazione necessariamente una gene-ralizzazione di fatto, il mancato pagamento dei salaririmane ancora oggi la ragione alla base della maggioranzadelle proteste operaie cionondimeno utile per rilevareunimportante tendenza.

    La recente crescita degli scioperi dovuti a rilocazioni se-gnala un passo indietro da lotte offensive a lotte difensive?O si tratta semplicemente di una breve interruzione nellatendenza sul lungo periodo descritta? Il fatto che moltilavoratori sono costretti a scegliere la strada della liquida-zione eroder la fiducia della classe operaia nella lotta persalari pi alti? La militanza dei lavoratori scomparir difronte alla chiusura degli spazi per lotte offensive dovutaallindebolimento delleconomia? Queste domande sonofondamentali per comprendere il movimento operaio ci-

    nese.Questo articolo offre uninterpretazione. Il fatto che i

    lavoratori rivendichino il pagamento dei contributi pre-videnziali e per lalloggio cui hanno diritto in realt im-portante quanto le lotte per salari pi elevati.

    Poich la previdenza sociale e i contributi al fondo perlalloggio sono diritti da tempo riconosciuti nella legisla-zione sul lavoro esistente, la loro rivendicazione rappre-senta comunque un importante passo avanti. vero chei lavoratori migranti sono stati riluttanti a pretendere le

    assicurazioni sociali perch devono contribuire di tascapropria con i propri miseri salari e non sanno con certezzase ne beneficeranno veramente, ma ora che molti di lorosi stanno avvicinando allet della pensione, questa sta di-

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    19/25

    19MADE IN CHINA| 2015

    ventando una questione sempre pi rilevante.Inoltre, andrebbe sottolineato che i lavoratori in sciope-

    ro tra le proprie richieste hanno sollevato anche la mater-nit e i risarcimenti per le temperature elevate sul luogo dilavoro. Sebbene durante i negoziati in genere queste prete-se siano ignorate dal management, nondimeno ci rifletteuna maggiore consapevolezza dei diritti. Queste garanzie

    legali permettono ai lavoratori di servirsi con abilit e inmaniera tattica della legge nei propri negoziati.Definire questi scioperi difensivi non rende loro giu-

    stizia. Lottare per queste richieste non in alcun modo pisemplice che mobilitarsi per richiedere salari pi elevatied comunque una strategia offensiva in quanto ampliail pacchetto delle domande. Nella maggioranza dei casipotrebbe essere addirittura pi complicato, se si considerache un pagamento forfettario delle liquidazioni e dei con-tributi alla previdenza sociale e agli alloggi facilmente rag-

    giunge somme multimilionarie anche per una fabbrica didimensioni modeste. In aggiunta, questi scioperi inizianoi lavoratori alla mobilitazione e alla rappresentanza e de-liberazione democratiche, al negoziato e alla trattativa, lostesso tipo di esperienze che si avrebbero con gli scioperioffensivi propriamente detti.

    Sarebbe ingenuo pensare che un qualsiasi movimentooperaio possa seguire una progressione lineare. Il fattoche il movimento della classe operaia cinese abbia visto

    unintensificazione delle azioni collettive negli ultimi tredecenni, in particolare dallo sciopero della Honda del2010, potrebbe aver contribuito ad alimentare questaprospettiva lineare. Nella pratica, la capacit organizzati-va e la consapevolezza dei lavoratori cinesi sempre statageograficamente e settorialmente sbilanciata. Allo stessomodo, la situazione attuale dei lavoratori manifatturieri

    non andrebbe generalizzata al movimento operaio cinesenella sua interezza.Nonostante ci, il rallentamento del settore per le espor-

    tazioni probabilmente continuer nel tempo e il governoconsidera la riduzione della dipendenza dalle esportazioniessenziale per il ribilanciamento delleconomia cinese. Laconseguente rilocazione di capitali e la relativa ristruttu-razione dellindustria manifatturiera con ogni probabiliteroderanno le conquiste dei lavoratori, almeno per un cer-to periodo. Questi cambiamenti sradicheranno i lavoratori

    e potrebbero anche portare a una certa disorganizzazione eframmentazione del nascente movimento operaio. Ci vor-r del tempo perch si formino nuove lotte e nuove reti,ma si tratta di unesperienza formativa inevitabile e neces-saria per un movimento dei lavoratori ancora giovane. Lepresenti esperienze di organizzazione e mobilitazione deilavoratori cinesi potrebbero rivelarsi fondamentali per lelotte future.

    Il problema della salute sul luogo di lavorocontinua a piagare la fabbrica del mondo. Se

    le malattie occupazionali dovute allinalazio-ne di polveri sono tuttora diffuse in diverseindustrie, in particolare quella mineraria,oggi si discute anche di altre emergenze sa-

    NUMERI CINESI

    nitarie che colpiscono i lavoratori di settoritradizionalmente pi protetti. Il problema della salute sul luogo di lavoro,della prevenzione alle malattie occupazionalie dellassistenza medica per i lavoratori cinesi,

    in particolare migranti, rimane una grave pia-ga nella fabbrica del mondo. Solo negli ultimianni il governo cinese ha iniziato a prestareattenzione al problema e ad adottare alcuneriforme in materia. Ne un esempio lemen-damento del gennaio del 2012 alla legge sullemalattie occupazionali, che ha notevolmentesemplificato il processo di certificazione, dasempre uno dei principali ostacoli per i lavo-ratori cinesi. Tuttavia, limplementazione del-

    la legge rimane carente, come risulta evidentese si considerano i dati contenuti in diverseindagini pubblicate negli ultimi anni.

    Nuove malattie croniche per i lavoratori cinesi

    di LAURA BATTISTINUniversit degli Studi di Napoli LOrientale

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    20/25

    20 MADE IN CHINA| 2015

    Nellagosto del 2013, unispezione fattanelle piccole e medie imprese nella provinciadel Guangdong ha messo in luce una situazio-ne allarmante. Nelle aziende esaminate, pidi cinque milioni di lavoratori erano esposti asostanze pericolose o erano a rischio di intos-

    sicazione. Sempre al 2013 si riferisce lo studionazionale pi recente sui casi accertati di ma-lattie professionali. In quellanno, nelle trentaprovince e citt metropolitane prese in consi-derazione in questo report del Ministero dellaSalute e della Pianificazione Famigliare, i casicertificati erano ben 26,393. Di questi, l88%(23,152 casi) erano casi di silicosi, mentre ilrestante 12% era suddiviso tra casi di avvele-namento, tumori e altre malattie dellapparato

    otorinolaringoiatrico. Questi dati mostrano come in Cina lapresenza di polveri rimanga un problemagravissimo in molti ambienti lavorativi, inparticolare nel settore minerario. Si stima cheoggi nel paese ci siano quasi sei milioni dipersone affette da silicosi, moltissime dellequali non riescono ad ottenere una certifica-zione ufficiale che riconosca la natura occu-pazionale della loro malattia. I media cinesi

    e internazionali ne hanno parlato spesso enei mesi scorsi ha avuto risonanza il toccantedocumentario Dying to Breathe della foto-grafa Sim Chi Yin, in cui si racconta la storiadi He Quangui, uno dei tanti minatori delloShaanxi che hanno contratto la silicosi (He morto allinizio di agosto dopo dieci anni disofferenze). Oggi per in Cina si assiste anche alle-mergere di nuovi rischi occupazionali che

    colpiscono lavoratori di altri settori. Ne parlaad esempio il rapporto 2015 sulle condizionidi salute e di assistenza sanitaria dei lavora-tori cinesi, commissionato dallassicurazionePingan e prodotto dallHorizon ResearchConsultancy Group. Questo studio ha messoin evidenza come circa il 60% dei lavoratoricinesi soffra oggi di malattie croniche e sotto-linea come lo stress relativo al lavoro rappre-senti il rischio principale.

    Lo studio include i risultati di intervistefatte in quindici citt cinesi con 499 respon-sabili delle risorse umane e 2,099 dipenden-

    ti in otto settori industriali diversi. Da testrealizzati durante le interviste, i ricercatorihanno scoperto che, in termini di energia edinamicit, i lavoratori cinesi hanno unetdi 5.7 anni superiore alla loro et anagraficae che problemi ai cervicali e insonnia sono i

    due disturbi rilevati pi frequentemente. Ciche suscita maggior preoccupazione per ladisparit tra le reali necessit mediche dei di-pendenti e quello che viene offerto dallazien-da o dallassicurazione sanitaria. Ad esempio,circa il 25% dei lavoratori intervistati vede undottore in media tre volte allanno, nonostantealla maggior parte degli intervistati siano con-cessi solo da uno a quattro giorni di malattia.Questo significa che molti dipendenti vanno

    al lavoro anche se ammalati. Dai report e le varie analisi si evincono di-versi fattori che continuano a mettere a rischiola salute dei lavoratori, dallinadeguata super-

    visione da parte del governo alle violazionidella legislazione esistente da parte datori dilavoro, dalla mancanza di trasparenza nellediagnosi e certificazioni mediche alla scarsaconsapevolezza dei lavoratori riguardo a salutee sicurezza sul luogo di lavoro.

    Lo studio di Horizon conclude suggerendoai datori di lavoro una maggiore attenzionealla salute dei propri dipendenti. Questo perpotrebbe non essere abbastanza in assenza dipi incisive azioni del governo in materia diispezioni e formazione dei lavoratori.

    Le foto pubblicate in questo articolo sono tratte dal progetto

    della fotografa cinese Sim Chi Yin dedicato ai minatori malati di

    pneumoconoiosi intitolato Dying to Breathe.

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    21/25

    21MADE IN CHINA| 2015

    Xi Jinping a New York, nel corso di una conferenza dei leader globali,

    tornato a parlare di questioni di genere in Cina.

    Da Pechino limpegno a una maggioreattenzione alla parit di genere

    Il ventesimo anniversario della Quarta Conferenza delleNazioni Unite sulle Donne, tenutasi a Pechino nel 1995,si trasforma in unoccasione per tornare a discutere di

    questioni di genere in Cina.Il 28 settembre il Dipartimento Organizzativo delComitato Centrale del Partito Comunista Cinese harilasciato un documento intitolato Opinione speri-mentale sul rafforzamento dellopera di costruzionedel Partito allinterno delle organizzazioni socia-li. Con questo testo, la leadership cinese incoraggiala creazione di sezioni di Partito allinterno di orga-nizzazioni non governative, sindacati e fondazioni, erichiede che il numero di membri del Partito presentiin tali realt venga incrementato. In particolare, sirichiede che le ONG, i sindacati e le fondazioni conpi di tre membri del Partito stabiliscano una sezionee, l dove non si arrivi a questo numero, si inco-raggia a reclutare nuovi membri, in particolare tra idirigenti. Gli organi di Partito sarebbero poi tenuti aguidare queste organizzazioni nella giusta direzionepolitica vale a dire la promozione e applicazionedelle politiche stabilite dalle autorit cinesi non-ch a mobilitare ed educare le persone comuni adopporsi alle influenze negati e le attivit illegali. Ilnuovo documento si inserisce nella campagna con cuile autorit cinesi cercano di riportare le organizzazio-ni della societ civile attive in Cina sotto il propriocontrollo.

    Pensionati svolgono attivit fisica in un parco di Canton.

    Il Partito rafforza la propria presenzaallinterno delle ONGUn nuovo documento del Partito r ichiedela creazione di sezioni allinterno diorganizzazioni della societ civile,

    fondazioni e sindacati.

    Il ricorrere in settembre del ventesimo anniversario della Quarta Con-ferenza delle Nazioni Unite sulle Donne tenutasi a Pechino nel 1995 un evento seminale per la rinascita della societ civile cinese dopoil periodo di gelo seguito ai fatti di Tiananmen si trasformato inunoccasione per tornare a discutere di questioni di genere in Cina. Il27 settembre, nellambito di una conferenza di leader globali tenutasia New York per celebrare lanniversario, il Presidente cinese Xi Jinpingha confermato limpegno delle autorit cinesi a promuovere legua-glianza di genere e lo sviluppo delle donne. Questa dichiarazione stata preceduta dalla pubblicazione di un Libro bianco sulleguaglian-

    za di genere e lo sviluppo delle donne, il terzo libro bianco sullar-gomento pubblicato dalle autorit cinesi negli ultimi due decenni. Lecelebrazioni sembrano tuttavia essere rimaste confinate allufficialit. Sela Federazione Nazionale delle Donne Cinesi ha organizzato un forumper celebrare lanniversario, le organizzazioni della societ civile sonostate costrette al silenzio. Pochi hanno dimenticato quanto accadutoqualche mese fa alle cinque giovani femministe arrestate alla vigiliadella Festa della Donna e poi detenute per un mese per aver tentato diorganizzare una protesta contro le molestie sessuali sui mezzi pubblici.

    SOCIET CIVILE

    Il 27 ottobre, durante una conferenza per celebrare il quinto anniver-sario della promulgazione della Legge sulla Sicurezza Sociale, JinWeigang, dirigente del Ministero delle Risorse Umane e della SicurezzaSociale, ha rilasciato alcuni nuovi dati riguardanti la situazione dellepensioni in Cina. Secondo Jin, alla fine del 2014 erano 842 milioni gliindividui che partecipavano al sistema pensionistico, una crescita del133% rispetto al 2010. Nello stesso arco temporale, la pensione mediapro-capite mensile per la popolazione rurale e urbana sarebbe salita da55 a 100 yuan, con 70 yuan provenienti dalle casse del governo centra-le. Negli stessi giorni, le autorit cinesi hanno annunciato due nuoveimportanti misure in materia pensionistica: la prima la decisione delComitato Centrale del Partito di estendere la copertura del sistema

    LEGGI E RIFORME

    Novit per le pensioniLe autorit annunciano la decisione diestendere la copertura pensionistica atutta la popolazione e permettono ai fondipensione locali di investire in borsa.

    2015OTT

    pensionistico a tutta la popolazione cinese, attingen-do a fondi messi a disposizione dal governo centrale;la seconda quella di permettere per la prima volta aifondi pensione gestiti dalle autorit locali nel Paesedi investire in borsa, una mossa che potenzialmenterivitalizzer la borsa cinese attraverso liniezione dicentinaia di miliardi di yuan. Unaltra novit che,anche se non direttamente collegata alle pensioni, sullungo periodo avr un enorme impatto sul sistemaprevidenziale cinese la decisione del Partito di abo-lire la politica del figlio unico e permettere a tutte lecoppie cinesi di avere due figli.

    SOCIET CIVILE

    2015

    SET

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    22/25

    22 MADE IN CHINA| 2015

    Lo scorso ottobre lAccademia Cinese delleScienze Sociali ha pubblicato un report sulla si-tuazione delloccupazione tra i laureati nellanno2013. A fare scalpore stato soprattutto il fattoche nel 2015, il 30.5% dei ragazzi provenientida famiglie rurali fosse ancora disoccupato a dueanni di distanza dal conseguimento del titolo.Questo ha portato a una discussione che ruotavaattorno a due questioni fondamentali: lassenza dipari opportunit per laureati con un background

    famigliare svantaggiato e la riduzione della mobi-lit sociale.

    Gi allinizio del 2015, il Quotidiano del Popo-lo, in un articolo sullallargamento della forbicedella disuguaglianza in Cina, aveva evidenziatocome nel Paese si stia assistendo ad una trasmis-sione inter-generazionale della povert. Oggigior-no, momenti di difficolt temporanea spesso sitraducono in condizioni di povert permanente,una situazione che porta a una rigida stratifica-zione sociale e produce una seconda generazionedi poveri. Questo fenomeno, letto alla luce diquel 30,5% di neolaureati disoccupati, tantopi preoccupante se si considera come garantireuneducazione universitaria per i propri figli pon-ga unenorme pressione economica sulle famigliecon basso reddito. Se i figli non sono in gradodi trovare un lavoro dignitoso dopo la laurea o ildiploma, ci pu facilmente tradursi in povertper lintera famiglia.

    La China Youth Development Foundation harecentemente commissionato una ricerca tra 1200studenti provenienti da famiglie a basso reddito.

    I dati mostrano come questi studenti siano pipreoccupati per la mancanza di eque opportunit

    nella ricerca di un lavoro, che non per le difficolte le fatiche collegate allattivit lavorativa in s.Questo problema poi si inserisce nel contesto diun mercato del lavoro in cui la competizione tra icolletti bianchi si sta facendo sempre pi feroce,come ha dimostrato un recenterapporto del sito direclutamento Zhaopin.com. Questo studio spiegacome, a causa del rallentamento nella crescita eco-nomica, vi sia una diminuzione degli investimentiin Cina e le aziende straniere siano in una fase di

    riduzione del personale.Uno studio pubblicato recentemente da Ka-HoMok and Alfred Wu sul Journal of Education and

    Work mostra tuttavia come in Cina il problemadella mancanza di eque opportunit lavorativesussista gi da alcuni anni. Analizzando un setdi dati raccolti tra il 2003 ed il 2014, Mok e Wugiungono alla conclusione che la massificazionedellaccesso a uneducazione universitaria in Cinaha avuto un effetto contraddittorio: da un lato,

    ha promosso luguaglianza sociale; dallaltro hacreato nuove tensioni dovute al fatto che a questoinnalzamento del livello educativo non sonocorrisposte sufficienti opportunit di mobilitsociale. Inoltre, gli autori dimostrano come inCina studenti con diverso background famigliareabbiano differenti opportunit occupazionali e dimobilit sociale, uno squilibrio che porterebbe glistudenti cinesi a dubitare dellimportanza delle-ducazione universitaria ai fini di incrementare la

    propria competitivit sul mercato del lavoro.Nel suo articolo, il Quotidiano del Popolo ha

    affermato lurgenza di intervenire al fine di pre-venire la trasmissione inter-generazionale dellapovert e laumento del divario tra ricchi e poverinel paese. In assenza di significativi cambiamenti,c il rischio che tra le famiglie cinesi si radichilidea che leducazione sia inutile. In un momen-to in cui i laureati cinesi si trovano ad affron-tare grosse difficolt occupazionali, il governo

    dovrebbe sforzarsi di assicurare una sana concor-renza sul mercato del lavoro, garantendo che imeriti e la propria specializzazione pesino pi delbackground famigliare.

    NUMERI CINESI

    Una seconda generazione di poveri

    di LAURA BATTISTINUniversit degli Studi di Napoli LOrientale

  • 7/25/2019 Made in China 2015 - Un anno di Cina al Lavoro

    23/25

    23MADE IN CHINA| 2015

    2015

    NOV

    Il 21 novembre, il Ministero della Pubblica Sicurezza ha tenuto unaconferenza in cui si discusso il problema della legalizzazione dellaposizione dei cittadini privi di hukou, il certificato di residenza necessa-rio, tra le altre cose, per avere accesso ai servizi pubblici fondamentali.Stando a dati raccolti durante il censimento del 2010, in Cina sonocirca tredici milioni i cittadini in nero, il 60% dei quali privo diregistrazione poich nato in violazione della politica del figlio unico. Inmancanza di documenti ufficiali, costoro non possono partecipare allaprevidenza sociale, n hanno accesso a eque opportunit lavorative eeducative. Inoltre, in seguito alla crescente adozione di un sistema dinomi reali nelle telecomunicazioni e nei trasporti pubblici, si trovano

    ad affrontare complicazioni sempre maggiori anche nella vita quotidia-na. Alla conferenza di novembre, il Ministero della Pubblica Sicurezzaha annunciato ladozione di nuove politiche per legalizzare la posizionedi questi cittadini fantasma, un impegno ribadito dal Presidente XiJinping a met dicembre, in occasione di un incontro del Gruppo Gui-da Centrale per lApprofondimento Generale delle Riforme.

    Lo Hukou, il certificato di residenza riferito ad ogni cittadino cinese da tempo al

    centro di un progetto di riforma da parte delle autorit governative.

    Annunciato piano per registrare 13milioni di cittadini fantasma

    Il Ministero della Pubblica Sicurezza annuncia nuovepolitiche per risolvere il problema dei cittadini privi dihukou.

    Dopo mesi di intimidazioni, allinizio di dicembre gliorgani di polizia hanno arrestato una ventina di at-tivisti basati per lo pi a Guangzhou e Foshan. Settedi loro sono stati incriminati e presto si troverannoa processo per varie accuse, tra cui appropriazioneindebita e incitazione di disordini. Tutti gli arresta-ti sono collegati in un modo e nellaltro al Centroper i Lavoratori Migranti di Panyu, una delle