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Maddaloni, trigesimo del Maestro Antonio Renga rappresentante di una famiglia di Musicisti Scritto da Michele Schioppa Venerdì 23 Giugno 2017 07:05 MADDALONI (Caserta) – Questa sera, 23 giugno 2017, nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, in via padre Pio, si terrà, alle ore 18,30, il trigesimo del Maestro Antonio Renga, esponente di spicco di una famiglia di Musicisti: i Renga. Da un po’ di tempo ho deciso di dedicarmi allo studio di personaggi che hanno rappresentato, vissuto o comunque sono associate alla Musica e a Maddaloni. Così nel tempo ho continuato con i Direttore di Banda e Orchestra come Antonio Grauso, Giuseppe Renga, Salvatore Silvestro, Stefano D’Angelo, Luigi Pascarella senior, Antonio Pascarella Senior; ed ancora musicisti come Alberto Marzaioli, Francesco Pellegrino, Domenico Desiato, la grande Giulietta Sacco e i più recenti Maestri Luigi Pascarella e Antonio Barchetta. Uno studio conoscitivo della città e dei suoi rappresentanti che va avanti sia grazie alla disponibilità del quotidiano on line “L’Eco di Caserta” che della collana cartacea “Chi è?”. Quest’oggi, ripercorrendo molto sommariamente il suo percorso di vita, cerchiamo di delineare un breve profilo biografico per il quale si esprime sincero ringraziamento alla famiglia e al Maestro Prof. Luigi Pascarella sempre sollecito e disponibile alla promozione delle figure “da ricordare” della Città di Maddaloni. Ed è lo stesso Maestro Pascarella che così ricorda il Maestro Antonio Renga: « Come il padre oltre ad essere un bravo e serio professionista nei rapporti con le persone era tranquillo e rispettava tutti. Non lo ho mai visto alterarsi o parlar male di nessuno. Nell'esperienza con “I musici di Calatia” si è inventato un nuovo modo per sfruttare le nuove tecnologie: affidava alle tastiere le parti degli strumenti che non c'erano: oboe, fagotti, celli, contra basso ecc. ». 1 / 27

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Maddaloni, trigesimo del Maestro Antonio Renga rappresentante di una famiglia di Musicisti

Scritto da Michele SchioppaVenerdì 23 Giugno 2017 07:05

MADDALONI (Caserta) – Questa sera,  23 giugno 2017, nella chiesa di Santa Maria Madredella Chiesa, in via padre Pio, si terrà, alle ore 18,30, il trigesimo del Maestro Antonio Renga,esponente di spicco di una famiglia di Musicisti: i Renga.

Da un po’ di tempo ho deciso di dedicarmi allo studio di personaggi che hanno rappresentato,vissuto o comunque sono associate alla Musica e a Maddaloni. Così nel tempo ho continuatocon i Direttore di Banda e Orchestra come Antonio Grauso, Giuseppe Renga, SalvatoreSilvestro, Stefano D’Angelo, Luigi Pascarella senior, Antonio Pascarella Senior; ed ancoramusicisti come Alberto Marzaioli, Francesco Pellegrino, Domenico Desiato, la grande GiuliettaSacco e i più recenti Maestri Luigi Pascarella e Antonio Barchetta.

Uno studio conoscitivo della città e dei suoi rappresentanti che va avanti sia grazie alladisponibilità del quotidiano on line “L’Eco di Caserta” che della collana cartacea “Chi è?”.

Quest’oggi, ripercorrendo molto sommariamente il suo percorso di vita, cerchiamo di delineareun breve profilo biografico per il quale si esprime sincero ringraziamento alla famiglia e alMaestro Prof. Luigi Pascarella sempre sollecito e disponibile alla promozione delle figure “daricordare” della Città di Maddaloni.

Ed è lo stesso Maestro Pascarella che così ricorda il Maestro Antonio Renga:

«Come il padre oltre ad essere un bravo e serio professionista nei rapporti con le persone eratranquillo e rispettava tutti.

Non lo ho mai visto alterarsi o parlar male di nessuno.

Nell'esperienza con “I musici di Calatia” si è inventato un nuovo modo per sfruttare le nuovetecnologie: affidava alle tastiere le parti degli strumenti che non c'erano: oboe, fagotti, celli,contra basso ecc.».

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Il Maestro Antonio Renga è nato a Maddaloni il 4 settembre 1933 ed è tornato alla Casa delPadre il 22 maggio 2017.

Per ciò che concerne la famiglia di origine va detto che il Maestro Antonio Renga, figlio d’Arte,nasce dal Maestro Giuseppe e da Montano Grazia; per ciò che concerne la famiglia generata,invece, va detto che si coniugherà con Ester Rasile dalla quale ha avuto tre figlie: Grazia, Annae Caterina.

Non abbiamo, al momento, un ricco repertorio di informazioni sulla giovinezza del Maestro,salvo una testimonianza che lo colloca anche nell’impegno politico socialista. UmbertoSantacroce, infatti, ha rilasciato una interessante testimonianza in tal senso che costituirà ilprimo ricordo in esito alla presentazione sommaria del profilo biografico del Maestro AntonioRenga.

Il Maestro Antonio Renga ha iniziato gli studi musicali con il papà Giuseppe suonando ilclarinetto fino all’età di 15-16 anni, poi ha proseguito gli studi musicali dedicandosi al pianoforte.A tal fine era seguito privatamente da vari docenti, tra cui il Maestro Eduardo Alabisi di SantaMaria Capua Vetere [1] . In linea con questo studio ha conseguito il diploma di pianofortepresso il “Conservatorio San Pietro a Maiella” di Napoli il 25 ottobre del 1956.

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Un giovanissimo Antonio Renga Va aggiunto, a completamento di questo periodo di formazione, che il Maestro Antonio Rengaha mosso i primi passi da studente pianista esibendosi, con il complesso “Orchestrina Azzurra”insieme al papà Giuseppe e al fratello Vincenzo, nei festini di nozze che negli anni 50 sitenevano nei cortili o nelle abitazioni degli sposi. Con questa orchestrina suonava anche nel“Caffè degli Aranci”, oggi “Giardino degli Aranci”, dove c’era anche una pista da ballo, che imaddalonesi amavano frequentare nelle serate estive per ascoltare musica ed esibirsi nei ballidell’epoca [2] . Tra gli artisti con cui si esibiva lo stesso Maestro Antonio Renga troviamo ancheDomenico Desiato [3] .

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Il Maestro Antonio Renga nel periodo in cui ha conquistato la notorietà. Altra esperienza professionale interessante, prima di iniziare le sue tournées con il Complesso“Oppi”, di Ruggero Oppi [4] , ha fatto anche l’esperienza come pianista suonando, per un breveperiodo, nel famoso “CIRCO TOGNI”, nei vari spettacoli che lo stesso teneva in Campania.

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Il Maestro Antonio Renga al pianoforte. Da qui poi, come anticipato, considerata la sua bravura, è preso in forte considerazione e vienereclutato da un noto gruppo che lo inserisce nella band e quindi lo troviamo subito parteciparealle tournée con il “Complesso Oppi e i Roger’s”, insieme al fratello Vincenzo, suonando inlocali di fama internazionale in Italia ed all’estero, come “Regina Isabella “ di Lacco Ameno –“L’ODEON” di Milano – “LE TERME” di Salsomaggiore – “CAMPIONE D’ITALIA e altri famosilocali in Germania, Svizzera e Olanda . Il Maestro Antonio Renga, ha suonato, con ilComplesso “Oppi”, nelle sue diverse evoluzioni musicali e denominazioni (Ruggero Oppi e ilsuo quintetto”, “Ruggero Oppi e il suo Humor Ritmico” e “Oppi e i Roger's”) dal 1958 [5] al1963.

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 Una copertina con il Maestro Antonio Renga nel Complesso "Oppi"

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 Una copertina con il Maestro Antonio Renga (secondo da destra dientro vicino all'ombrella) nelComplesso "Oppi"

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Durante questo periodo, sempre con il Complesso “Oppi” ha inciso diversi 45 giri con le casediscografiche “Phonola” e “combo”, ed ha partecipato ad una trasmissione televisivapomeridiana dal titolo “Anni Verdi”.

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Il Maestro Antonio Renga con Complesso "Oppi" per "Il buio in cima alla Scale"

Il Maestro Antonio Renga

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 Al centro il Maestro Vincenzo Renga, fratello di Antonio. Al rientro a Maddaloni dalle varie tournées ha impartito lezioni di pianoforte a tanti allievi alcunidei quali, seguendo le sue orme, si sono diplomati in pianoforte, come: Brunilde Boragine,Giuseppe Cassaro, Rosaria Amato. Alla professione artistica non manca il Maestro Antonio Renga di abbinare anche quelladell’insegnamento e così consegue l’Abilitazione all’insegnamento di Educazione Musicale.Questo titolo gli consentirà, una volta lasciato il Complesso “Oppi”, di intraprendere l’attività didocente presso varie Scuole Medie della provincia di Caserta tra cui, per ultima, la “LuigiSettembrini” di Maddaloni. Dagli anni ’70 agli anni ’90 ha svolto l’attività di Maestro concertatore e Direttore con l’orchestra“I musici di Calatia”, composta dai suoi allievi e da altri validi giovani musicisti maddalonesi,allietando, con un vasto repertorio di musica classica, i vari eventi organizzati dal GruppoArcheologico Calatino “Franco Imposimato”, finalizzati alla rievocazione di momenti di storia,arte e tradizioni civili e religiose della città di Maddaloni.

La Cartina Calatia/Maddaloni disegnata da Francesco Imposimato che ricorda il periododell'impegno e delle attività del Gruppo Archeologico Calatino e "I Musici di Calatia". Tra i componenti de “I musici di Calatia” vi erano anche “I boragine”, e quindi illustri al tempoallievi oggi Professori e Maestri di Musica, Direttore dall’eccellenza di doti come Luigi Ceci eLuigi Pascarella.

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Il Maestro Antonio Renga dirige un'orchestra nel Salone Storico del Convitto Nazionale Statale"Giordano Bruno" di Maddaloni. Si badi che il Maestro Antonio Renga oltre essere aderente era un socio attivo del GACcittadino essendo, come ogni Artista, fermamente convinto della valorizzazione della memoria edella bellezza locale. Nell’ottica della tradizione musicale in relazione alla figura del Maestro Antonio Renga va legataalla Festa di Santa Cecilia. La stessa, nonostante la vetustà, rappresenta una testimonianza dicontinuità della tradizionale festa dei cultori e professionisti della musica che continua amostrarsi, per lì’appunto, nella celebrazione della Festa di Santa Cecilia che a Maddaloni dadiversi anni ha scelto come sua sede la chiesa del Carmelo in Via Ponte Carolino e si realizzasotto la direzione del Maestro prof. Luigi Ceci (tra gli allievi del Maestro Antonio Renga), comepresidente dell’Associazione Giuseppe Verdi di Maddaloni e Direttore dell’Orchestra dellaProvincia di Caserta “LUCE”. Il Maestro prof. Luigi Ceci perpetua questa importantecelebrazione nel ricordo di tutti i musicisti che già in passato, si pensa a Grauso e quanti lohanno succeduto in particolare ai musicisti della Famiglia Renga, hanno reso grazie alla loroprotettrice con cura a passione. E tra questi musicisti del passato vi è da citare il MaestroAntonio Renga, a cui, prima del Maestro Prof. Luigi Ceci, era precedentemente affidata larealizzazione del concerto in onore della Protettrice della Musica. Un’altra passione che amava coltivare il Maestro Antonio Renga era quella dell’elettronica.Infatti, seguiva per approfondire la conoscenza in questo campo, corsi per corrispondenzariuscendo a costruire una radio a galena. In tempi non sospetti, nel pieno della sua attività,servendosi di strumentazioni rudimentali, ha inciso su un disco in vinile una canzone di suacomposizione dal titolo “Ischia, Capri e Procida” (testo del prof. Luigi Briganti); ha composto,inoltre, altre canzoni e varie suonate come “Divina”, “Eleganza”, “Da Ubaldo” (suonata a 4 mani)“, “La Giostra Dei Ricordi”, “La Vita in Galleria” (canzone ispirata alla vita che gli artistinapoletani, all’epoca, svolgevano nella Galleria Umberto I di Napoli). Altre sue opere sonoanche con versi di Umberto Santacroce come “La graziosa Giuseppina” e “Giulietta e Romeo”. Gli ultimi anni della sua vita, il Maestro Antonio Renga, non potendosi dedicare più alla suaattività di musicista, per motivi di salute, li ha trascorsi circondato dall’affetto dei suoi familiari,facendo lunghe passeggiate per le strade di Maddaloni. Ha avuto la possibile di percorrere inlungo e in largo la sua amata Città, spesso si rammaricava di non ritrovare più la sua cittàserena, tranquilla e sana come quella di una volta. Almeno, ogni tanto, qualche volto amico, concui ricordare i tempi della “belle epoche” cittadina gli consentiva di rivivere gli ani andati ericordare e discorrere su fatti, personaggi, esibizioni e opportuni “artistiche” del territorio Lascia questa terra, restando vivo nell’affetto dei suoi cari e di quanti lo hanno conosciuto, ilgiorno 22 maggio dell’anno 2017.

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Il Maestro Antonio Renga. Iniziamo le testimonianze con quella del suo compagno Umberto Santacroce: «Il mio caro amico Antonio. Ci siamo incontrati nella Sezione del Partito Socialista io e Antonio. Lui aveva un padre con radici politiche comunista ma trovo in quella sezione un motivo diimpegno. Le due sezioni allora erano nello stesso palazzo, nell’aria del marciapiede , in via Umberto I. Trovammo immediatamente un interesse reciproco, lui abitava in Via Nino Bixio e i genitorigestivano un bar vicino all’edicola Croce. Io abitavo in Via Roma, nel terzo Vicolo, in un “basso”dove per entrare si doveva scendere due scalini. La prima riunione che io ricordo si svolse i primi giorni di luglio 1952, e erano stati presenti 25sui 35 iscritti. Il compagno che rappresentava i giovani nel Comitato Direttivo della sezione, relazionò circa itemi trattati e in particolare dell’impegno per la sottoscrizione per l’Avanti. Qualche settimana dopo si svolse una riunione che aveva al centro l’organizzazione del gruppodei giovani e la segreteria mise a loro disposizione uno spazio per l’attività sportiva e unascrivania. I compagni adulti trovarono interessante questo interesse dei giovani; Vicino a dove abitavaAntonio c’era un negozio di materiale sportive gestito, ricordo, da Antimo D’Angelo che ci regalòun pallone di cuoio n. 5. Per avere un minimo di risorse per l’attività del Gruppo, comprammo una penna stilografica epromuovemmo una sottoscrizione. Il 2 agosto si svolse una assemblea degli iscritti socialisti nella sezione sui problemi politici eorganizzativi ed erano presenti Alfredo Mangiacapra della segreteria provinciale e Manetti per iGiovani.

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Antonio Renga e Umberto Santacroce presso la torre Artus. Fu la prima occasione nella quale si parlava di questioni del nostro Paese e del congresso delPartito. Eravamo presente Antonio Renga, Nicola Oliva ed io che feci il mio primo intervento. Ho ripensato spesso quella emozione avvertita per parlare davanti a varie persone con legambe che tremavano e la stessa voce era incerta. Sicuramente i compagni anziani se nesaranno accorti ma non lo fecero notare. Nicola Oliva era mio compagno di scuola e partecipo a varie iniziative ma poi si arruolò nellaaviazione militare.

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Nicola Oliva. Antonio studiava musica e un giorno che andai a casa sua e lo vidi al pianoforte gli confidai cheavevo scritto delle poesie che se lui avesse ritenuto possibile si poteva scrivere la musica. Continuammo a ragionare delle cose da fare nella sezione di partito e lasciandoci rimanemmod’intesa che gli avrei fatto vedere quei versi il che feci nella prima occasione d’incontro. Una sera lui in sezione mi diede degli spartiti che ho sempre conservato con molta cura. Antonio mi fece sentire la musica che mi piacque e finì tutto li. I versi:             La diciassettenne (La Graziosa Giuseppina)             Sale e scende             In su le scale             La graziosa             Giuseppina             Che vagando             Senza posa             Aiuta questa             Ed indi quella Ma trascura Sempre sé Ed infatti E’ senza fren’. La sorella Maggiorenne La richiama Spesso in sé, Ma, frenetica, Risponde: “Lascia fare Solo a me!”             Bimbi in braccia             E capelli arruffolati             Gira e vaga per tutto             L’abitato che borbotta             Ai quattro venti             La suddetta tarantella.                                                                                                           26 Novembre 1951

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Scritto da Michele SchioppaVenerdì 23 Giugno 2017 07:05 Giulietta e Romeo             Signor io Vi saluto ed             Incomincio a raccontarVi             Questa storiella che             Certo a voi tutti sarà             Gradita ché di Romeo e             Giulietta dirà gl’ idili .                         Per le strade un via vai                         Molta gente passerà                         Ma Giulietta sta colà                         E al suo posto resterà             Ella attende ed è contenta Che il suo amore passerà             E lì al balcon, sola soletta,             su e giù poi guarderà.                         Il suo cuore batte forte                         Al rumor d’ automobile                         Ma, sovente, resta illusa                         Perché egli non sarà.             Ecco al fin che il bel Romeo             Tutto solo qui verrà             E di sotto al suo balcone             Più che certo spasserà.                         Ella il vede e in sé gioisce                         Perché fra poco l’abbraccerà                         E, del padre di nascosto,                         a lui d’incontro correrà.             Ed infine, soli soletti             Nel portoncin si fermeranno             E repente dice la gente             “oh, che coppia, che bontà!”                         Eppur l’amor di questi amanti                         È tanto caro alla gioventù che,                         gaia e allegra, imitar li vuole, nel loro amor fatto così.                                                                                                           6 marzo 1952

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Scritto da Michele SchioppaVenerdì 23 Giugno 2017 07:05 Era un momento di innamoramento. In quel periodo mi sono espresso con versi, un ragazzo che sapeva niente di lirica e ancormeno di metrica.

1953 Escursione di Giovani socialisti: con Umberto Santacroce e Antonio Renga, Ciro Fusco eCristofaro La Spina. La domenica diffondevamo l’Avanti mentre il gruppo che era impegnato per la formazione dellasquadra di calcio iniziarono ad allenarsi al campo sportivo. La squadra di calcio aveva un nome, la”Galazia” e delle magliette rosse fuoco. La squadra partecipò ad un girone che richiedeva dei spostamenti nei paesi vicini e al meglioavevamo a disposizione qualche bicicletta. Ricordo “U munaciello” un ragazzo che nel campoera molto bravo e apprezzato. Il 3- 4 gennaio 1953 a Capua si svolse il Congresso Provinciale del PSI di “Terra di Lavoro” .Noi alle prime esperienze eravamo scarsamente coinvolti. L’ attività giovanili si concentrava sulla diffusione dell’Avanti, particolarmente le domeniche econ la squadra di calcio eravamo impegnati a coordinare le presenze. Poi spesso si richiedevaun aiuto per affiggere i manifesti per le varie iniziative e comizi.

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Umberto Santacroce impegnato nella diffusione dell'Avanti, con la bicicletta. (10 luglio 1955) Nella campagna elettorale nazionale fummo coinvolti per la preparazione del comizio in cuiparlò Vincenzo Chirico, sindaco di Frignano e a conclusione Francesco De Martino. Era ilgiugno 1953 e a me ed Antonio fu affidato il coordinamento delle sezioni elettorali del nostroComune. Seguire gli scrutini nelle varie sezioni dove c’erano dei rappresentanti di lista e la raccolta deidati. L’attività giovanile prosegui con la partecipazione al Congresso provinciale del MovimentoGiovanile socialista di Caserta (15 giugno1953) Dopo il congresso l’attività del M.G. di Maddaloni cominciò a stendersi ne i vari rioni. Molta attenzione fu posta per il rione dei Formali dove facemmo tanti incontri e molto spessoeravamo noi due, io e Antonio. Gradualmente coinvolgendo i nuovi iscritti.

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1954, un gruppo di varie generazioni, Umberto Santacroce, Antonio Renga e Criscuolo, nellasede del PSI. La nostra attività su estendeva anche nei paesi vicini come Messercola, Cervino, San Felice aCancello e S. Maria a Vico. Con l’impegno crescente per lo studio Antonio fu assorbito completamente dalla sua attivitàprofessionale. Dall’altra parte io fui impegnato prima con la campagna elettorale nella zona di Piedimonte diAlife ( ora Piedimonte Matese) e poi per il servizio militare di leva dal mese di luglio 1958 edicembre 1959. Antonio sposò Ester Rasile, uno stimato compagno socialista, il 4 maggio 1961e la cerimoniaavvenne nella chiesa di San Francesco d’Assisi. Con l’occasioni, allora scrissi dei versi per festeggiare l’occasione. 4 maggio 1961             Si va a nozze!             Evviva, evviva             e giulivo il di sarà             per Tonino ed Esterina             e a loro tanti auguri vogliam fare.                                                Manca solo un di             Per quel famoso cinque maggio             In cui Manzoni la sua lirica cantò.             Io non canto, non sono un aèdo             ma con forza rilancio il coro             e il mio augurio, io vi fo». Segue dunque la testimonianza del Maestro Antonio Barchetta, figlio del compianto Aniello : «Ricordo con molto affetto il caro Antonio Renga che fin da piccolo chiamavo Tonino. I mieiricordi vanno alla mia fanciullezza e ai primi passi in musica come violinista con mio padre chedurante le lezioni non mancava mai di portare esempi di giovani promesse di musicistimaddalonesi. Tra le tante figure di cui mi parlava mio padre spiccava quella di Tonino Renga.Erano i tempi delle feste dei matrimoni nei cortili e papà d’accordo con il papà di Tonino loinseriva nell’organico dell’Orchestrina Azzurra. Col passare degli anni il contatto con toninodivenne più diretto in quanto spesso non avendo a disposizione il suo violinista chiamava meper i matrimoni in chiesa e ricordo con affetto anche il tenore Omaggio che faceva parte fissadel trio Organo Violino e Voce. Tanti sono stati i momenti passati insieme. Il ricordo più intensoe commovente è l’incontro avuto con lui quando già stava poco bene in piazza davanti alla sededella mia Associazione. Parlando dei nostri ricordi, gli accennai all’idea della Biblioteca e luitutto contento mi disse “bravo è nà bella cosa”. Gli chiesi pure se aveva qualche spartito dainserire nella Biblioteca ma capii che non ricordava. Un grande musicista, un grande amico euna persona molto affabile è questo il mio ricordo di Tonino Renga». Certamente lo studio sulla figura del Maestro Antonio Renga è solo all’inizio, si è ritenutocomunque giusto predisporre questo breve ricordo per poterne incentivare la diffusione delprofilo biografico e la conoscenza tra le nuove generazioni. [1] Il Maestro Eduardo Alabisi di Santa Maria Capua Vetere lo troviamo tra i protagonisti dellaPiedigrotta sammaritana del 1945, fonte Giovanni Laurenza “ La Piedigrotta Sammaritana ”. [2] Per approfondimento di veda Michele Schioppa, “I teatri di Maddaloni”, edizione settimanaleil Caffè, Caserta 2002-2003. [3] Tra gli allievi del Maestro Giuseppe Renga fin dall’adolescenza, nel 1952, è DomenicoDesiato che è stato anche componente di gruppi con il Maestro Antonio Renga. Ebbene, incasa Renga, Mimmo (per gli amici) Desiato impara a suonare il sassofono e la fisarmonica esoprattutto viene formato nell’uso di uno strumento naturale che non aveva contendenti altempo: la voce. Mimmo, essendo di casa nella famiglia Renga, successivamente suona anchecon i figli i Maestri Antonio e Vincenzo Renga con i quali instaura una grande amicizia. In questo periodo Mimmo Desiato è la voce dell’ “Orchestra/Orchestrina Azzurra”, leader deiprincipali momenti musicali cittadini e con puntate anche all’esterno. In particolare èinteressante ricordare un evento che è rimasto nella storia. Ci riferiamo al Primo Festival dellaCanzone Maddalonese, primo ed unico Festival della Canzone Maddalonese, che si tenne sullamontagna di San Michele e fu promosso dal Cav. Salvatore Croce, titolare di un negozio diTabacchi in via Bixio e grande sostenitore dello sport (in particolare del ciclismo) a Maddaloni, eche si occupava del comitato di gestione dell’eremo micaelico e dal Maestro Giuseppe Renga.Per l’occasione vi fu un orchestra che suonava i pezzi maddalonesi che era composta daiMaestri Antonio e Vincenzo Renga, Michele Murante, Domenico Senneca e Ferdinando Gentile.Le prove degli strumentisti si facevano in casa Renga. A cantare i pezzi dei maddalonesi e noDe Florio, Renga, Barchetta e Marzaioli vi erano diversi cantanti, quello che vinse fu MimmoDesiato con una canzone dal titolo “Montagna Nostra”, o forse “‘A festa da montagna”,  diGiuseppe Renga e Pasquale De Florio. Si aggiunga che in occasione delle Piedigrottemaddalonesi si ricordano la presenza di carri strumentali e da testimonianze di artisti musicalicome Aniello Barchetta, Antonio Renga, Giuseppe Di Lillo, Sagnelli, Caccavalle ed altri chesuonavano portando allegria in tutta la città. Per approfondimento: Michele Schioppa, “Anielloed Antonio Barchetta e la Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini”, Maddaloni 2003, pag.8-9. [4] Ruggero Oppi (Bologna, 7 giugno 1919) è un cantante e batterista italiano ed è consideratouno dei precursori della musica demenziale, grazie ad alcune sue canzoni basate su doppisensi di cui "Ai Romani piaceva la biga" è la più nota. Fonte Wikipedia. [5] Possiamo concludere che a livello di Discografia il Maestro Antonio Renga ha contribuitofattivamente alla produzione di EP e 45 giri. Per ciò che riguarda gli EP abbiamo per l’anno1958: Ruggero Oppi e il suo humor ritmico (Music, EPM 10104). Per l’anno 1959: Simpatica/Melodia d'amore/Vurria sape' pecchè/Lassame sta' (Combo Record, F 10032; come Ruggero Oppi e il suo quintetto - canta Otello Tabarroni).Ancora per l’anno 1959: Ruggero Oppi e il suo humor ritmico(Combo Record, F 10033; come Ruggero Oppi e il suo quintetto); Ruggero Oppi e il suo quintetto(Combo Record, F 10057; come Ruggero Oppi e il suo quintetto); O Josefin/Calypso habanero/Lola del Golden Bar/Storia di un amore(Combo Record, F 10058; come Ruggero Oppi e il suo quintetto - canta Otello Tabarroni); Ruggero Oppi e il suo complesso - cantano R. Oppi e O. Tabarroni(Combo Record, F 10097); Ruggero Oppi e il suo complesso - cantano R. Oppi e O. Tabarroni(Combo Record, F 10098).

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Maddaloni, trigesimo del Maestro Antonio Renga rappresentante di una famiglia di Musicisti

Scritto da Michele SchioppaVenerdì 23 Giugno 2017 07:05

Copertina e retro di Successi del Complesso "Oppi" nel periodo della presenza del MaestroAntonio Renga. Per ciò che concerne i 45 giri con il 1958 abbiamo La biga ( Youtube ) /La barbiera di Siviglia (Youtube) (Music, 4104). Sempre per l’anno 1958 si ricorda Simpatica/Melodia d'amore (Combo Record, 5071); Lassame stà/Vurria sape' pecche' (Combo Record, 5072); Il bullone (dove lo metto) (Youtube)/Vado a Cuba(Youtube) (Combo Record, 5083); La biga/La Ninetta(Combo Record, 5114); Storia di un amore/Lola del Golden Bar(Combo Record, 5115); Calypso habanero/O Josefin (Combo Record, 5130); Marinai, donne e guai/Gira l'hula hoop(Combo Record, 5131); Mariti in città/'O sarracino(Combo Record, 5132). Per il 21 maggio 1959 si ricorda Spacco tutto/Il duro (Combo Record, 5219). Si segue ancore per il 1959 con Stasera tornerò/Arrivederci (Combo Record, 5220); Cantiamo all'amore/Bella bimba (Combo Record, 5221); Chi è?/Guarda che luna! (Combo Record, 5222). Si passa dunque alla produzione del 1960: Ramona/Il nostro giorno (Combo Record, 5488; pubblicato come Oppi e i Roger's - canta Henry Belmont); Stasera tornerà/Arrivederci (Combo Record, T 0530); Coccinella/Bella bimba(Moonglow, 42052; pubblicata in Belgio). Quindi abbiamo la produzione del 1961 Ai Romani piaceva la biga/La Ninetta(Humor, 10; come Ruggero Oppi e il suo humor ritmico).

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Maddaloni, trigesimo del Maestro Antonio Renga rappresentante di una famiglia di Musicisti

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Maddaloni, trigesimo del Maestro Antonio Renga rappresentante di una famiglia di Musicisti

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Copertina e retro di Successi del Complesso "Oppi" nel periodo della presenza del MaestroAntonio Renga. Va detto che “Ai Romani piaceva la biga” fu un vero e proprio tormentone per quelli anni infattispopolò ( Youtube ). Il testo fu scritto da Panzieri nel1953 ma incisa solo nel 1961 da Ruggero Oppi. Sempre nel 1961 abbiamo Calcutta/Pepe (Youtube) (Combo Record, 5414; pubblicato come Oppi e i Roger's - canta Henry Belmont); Viens a Juan les Pins/Il nostro giorno (Carnevale in città) (Combo Record, 5415; pubblicato come Oppi e i Roger's - canta HenryBelmont). Ancora nel 1961 abbiamo Il buio in cima alle scale (Youtube)/Ramona(Combo Record, 5416; pubblicato come Oppi e i Roger's - canta Henry Belmont). Passiamodunque al 1962 con Il mio cuore in Messico/Primo amore(Combo Record, 5547); Il leone addormentato/Paris blues(Combo Record, 5548). La musica, scritta dallo stesso Oppi, è un rock’n’roll con un interessanteassolo di sax verso il finale. Per approfondimenti si rimanda ai contributi de “Le note di Euterpe ” in particolare agli articoli “Ruggero Oppi - EP (1958)” di venerdì 4 ottobre 2013, “Ruggero Oppi - Spacco tutto/Il duro (1958)” di lunedì 10 ottobre 2011 e “Ruggero Oppi – Ai Romani piaceva la biga/Ninetta (1961)” di domenica 6 febbraio 2011.Si veda anche la sua video biografia “Ruggero Oppi - Biografia”. Si veda ancora “RUGGERO OPPI - La Biga/La Barbiera di Siviglia/Il Vostro Fegato... Signora/Lucrezia (1958)”.

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Cimeli del Complesso "Oppi" nel periodo della presenza del Maestro Antonio Renga.

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