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Maddaloni, la storia del Maggiore prof. Vincenzo Castaldo nello studio del prof. Antonio Pagliaro Scritto da Michele Schioppa Domenica 29 Gennaio 2017 14:03 MADDALONI (Caserta) – Con non poco orgoglio quest’oggi voglio da maddalonese raccontare la storia di un maddalonese dalle parole di un altro cittadino delle due torri che ha avuto la pazienza e la professionalità di condurre uno studio ad hoc sulla figura in questione. Intervisto una persona nota ai lettori de L’Eco di Caserta, il prof. Antonio Pagliaro. D: Chi è il protagonista della storia di vita di oggi? R: Quest’oggi rispolveriamo uno studio presentato lo scorso 10 Maggio 2016, si tratta del profilo biografico del Maggiore Vincenzo Castaldo (Maddaloni 22 luglio 1875 - 15 febbraio 1952), professore di Disegno del Regio Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni. 1 / 19

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Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

MADDALONI (Caserta) – Con non poco orgoglio quest’oggi voglio da maddalonese raccontarela storia di un maddalonese dalle parole di un altro cittadino delle due torri che ha avuto lapazienza e la professionalità di condurre uno studio ad hoc sulla figura in questione.

Intervisto una persona nota ai lettori de L’Eco di Caserta, il prof. Antonio Pagliaro.

D: Chi è il protagonista della storia di vita di oggi?

R: Quest’oggi rispolveriamo uno studio presentato lo scorso 10 Maggio 2016, si tratta del profilobiografico del Maggiore Vincenzo Castaldo (Maddaloni 22 luglio 1875 - 15 febbraio 1952),professore di Disegno del Regio Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni.

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D: Cerchiamo di conoscere da vicino chi è il Maggiore Vincenzo Castaldo? R: Il professore Vincenzo Castaldo nasce a Maddaloni il 22 luglio 1875, e precisamente in viaMaddalena al civico 8, in una grande casa a corte di proprietà della sua nobile famiglia.

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D: Sappiamo qualcosa della sua famiglia? R: Si, innanzitutto sappiamo che Vincenzo nasce da Giuseppe (n. 29 maggio 1827 - m. 24aprile 1914) e da Lorenzina Palmieri (n. 27 gennaio 1834 – m. 22 novembre 1880), duchessa diFaicchio. Sappiamo che Giuseppe e Lorenziana durante la loro intensa vita matrimoniale,furono benedetti dalla nascita di ben dieci figli [1] , dei quali, Vincenzo era l’ultimo nato. D: Cosa sappiamo della formazione di Vincenzo Castaldo? R: Come tanti giovani maddalonesi, Vincenzo ebbe la sua prima formazione al Regio ConvittoNazionale “Giordano Bruno” frequentando le scuole interne, cioè, la scuola elementare e il liceoginnasio (da esterno). D: Abbiamo qualche particolare da poter ricordare? R: Si, nel corso dei mie studi ho trovato dei riferimenti interessanti. Consultando il RegistroAmmissioni Licenza ginnasiale inferiore ed Esami di ammissione al Ginnasio e al Liceo diMaddaloni, a. s. 1889-1890, conservato nel nostro Archivio dei documenti storici, alla primapagina del Registro degli esami di licenza ginnasiale inferiore,sessione di Luglio, risulta: Castaldo Vincenzo, Licenziato nel luglio 1890e, osservando le varie materie di studio, si notano buoni voti in tutte, sia agli scritti, dove spiccaun rotondo dieci in disegno, otto in italiano e francese, sia agli orali. La severa e qualificata commissione esaminatrice era composta dal preside del Regio Liceoginnasio “G. Bruno”, prof. Gian Vincenzo Belsani e dai professori: Cosimo Caruso di Italiano,Severino Castorani di Geografia, Pasquale Rossi di Storia, Carlo Di Napoli di Latino, GasparePerez di Aritmetica, Geometria, Scienze fisiche e naturali, Carlo Ferraro di Francese e GiovanniCipullo. I compagni di classe di Vincenzo che riuscirono a licenziarsi nella sessione estiva, dal 1° al 14Luglio, furono: Foschi Carlo di Caiazzo, Francolino Franklin di Corleto Perticara, GalloDomenico di Rotondi, Martelli Luigi di Guardia Perticara, Peluso Felice di Cimitile, RanucciDaniele di Napoli, Ravina Amedeo di Roma, Rimoli Arduino di Pozzuoli, Scalzone FrancescoSaverio di Casal di Principe, Scarabeo Giuseppe di Venafro, Scaringia Vincenzo di SanMarcellino, Spampanato Enrico di Nola, Stocchetti Benedetto di S. Angelo d’Alife, CelentanoRaffaele di Cimitile, Clemente Michelangelo di Carpinone e Iorio Tommaso del fu Saverio diMaddaloni. D: Altri particolari, come completerà il suo percorso formativo? R: Certo, sappiamo ancora che dopo gli studi ginnasiali, il giovane Vincenzo, non continuò glistudi per conseguire la licenza liceale ma, essendo portato per il disegno e per l’arte in genere,preferì iscriversi all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. In quegli anni l’accademia era in fase dicrescita e di organizzazione degli studi ed era diretta dal prof. Filippo Palizzi, in qualità dipresidente (1891-99), e dal prof. Domenico Morelli, titolare della cattedra di Pittura. Qui, ilgiovane maddalonese, con il conseguimento del diploma, nel 1893, perfezionò e maturò i suoiinteressanti studi che lo portarono ad essere un maestro d’artedel disegno, della pittura e della calligrafia. D: Vincenzo Castaldo, Maggiore quando come e perché? R: Ebbene, il professore Castaldo, prima di essere tale, svolse una breve carriera di Ufficialenell’Esercito del Regno d’Italia (il servizio militare come allievo ufficiale), per poi congedarsi colgrado di sottotenente, perché la sua vera vocazione era l’insegnamento. Più avanti nel temposarà promosso a Maggiore. D: E l’insegnamento? R: Ebbe il suo primo contatto da docente di disegno con il nostro Istituto nel lontano 1902,quando, per dimostrare la sua bravura tecnica ed artistica, si rese disponibile ad insegnareanche senza retribuzione: infatti presentò una domanda di messa a disposizione per le BelleArtiindirizzata al preside rettore del tempo, dott. Nobile Accettella. A testimonianza di quanto affermato ci viene incontro il registro delle Deliberazioni del ConsiglioAmministrativo dal 18 novembre 1902 al 10 ottobre 1907, custodito nell’Archivio dei documenti storici del Convitto, nel quale, è presente il verbale dellaSeduta del Consiglio di amministrazione del 12 dicembre 1902, scritto dall’economo delConvitto, sig. Giovanni Iorio, e nel quale, al punto 9, si legge:“Accettazione e ammissione della richiesta del Prof. Vincenzo Castaldo, come insegnante diDisegno supplente senza retribuzione nel Convitto, nel solo caso in cui per assenza od altroimpedimento dell’insegnante di Disegno vi sia bisogno della sua opera”. D: Chi sono gli insegnati di quegli anni? R: Gli insegnanti titolari di Belle Arti del Convitto nazionale maddalonese, nell’anno scolastico1902-1903, erano: Simonelli Caio Dario e Corcioni Nicola di Calligrafia, Castorani Severino diDisegno, Sepe Ascanio di Lavori manuali, Marino Raffaele di Ballo, Misuraca Gaetano diScherma, Naldi Domenico e Torraca Andrea di Esercitazioni militari, Canale Parola Manfredi eCaccavale Antonio di Ginnastica, Grimaldi Francesco di Pianoforte, De Crescenzo di Violino,De Simone Carlo di Mandolino e Vescovi Pietro di Catechismo (dal 10 marzo trasferito a Parmae sostituito dal sig. Antonio Dottor Cravel). Nel già menzionato registro delle Deliberazioni del Consiglio Amministrativo dal 18 novembre1902 al 10 ottobre 1907 , precisamente nel verbale della Seduta del 10 ottobre 1907, è trascritto l’avvicendamento dei due importanti professori di disegnoche hanno fatto la storia nel celebre e prestigioso Convitto Nazionale “G. Bruno”. Si tratta diSeverino Castorani, scultore di Teramo e autore del busto di Giordano Bruno e del nostroVincenzo Castaldo[2]. D: Abbiamo testimonianze concrete, artistiche della sua presenza? R: In effetti, il prof. Vincenzo Castaldo è stato uno dei tantissimi docenti che ha avuto il merito eil privilegio di poter insegnare nel glorioso Regio Convitto Nazionale maddalonese, ma è statoanche uno dei pochi, insieme ai professori, Severino Castorani e Nicola Corcioni, che ci halasciato delle interessanti testimonianze del proprio passaggio e del proprio talento artistico,tecnico e culturale. Nel 1908 l’ottimo professore di disegno delle Belle Arti lasciò al Convitto un bel dipinto ad oliosu tela del mezzobusto del grande poeta italiano, professore di liceo e senatore a vita delRegno d’Italia, Giosuè Carducci, premio Nobel per la letteratura nel 1906. Questo interessanteritratto, chiuso in una bella e forte cornice di legno dorato, fu eseguito proprio dal professoreCastaldo, il quale lo dedicò alla memoria del grande poeta, che morì il 16 febbraio del 1907 aBologna.

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Dalla buona riuscita dell’opera pittorica si può desumere la grande stima e l’ammirazione che ilprofessore di disegno nutriva nei confronti del sommo poeta e collega. Il ritratto nel corso degli anni è stato esposto quasi sempre nell’ufficio del rettore o in altre saleimportanti dell’Istituto. Nonostante gli anni, ancora oggi, è in ottime condizioni ed è esposto inbella mostra nella sala dei professori, la quale è anche luogo di riunione dei collegi delpersonale educativo ed è sita nel grande salone. Di questa particolare attenzione bisogna ringraziare tutti i rettori e i dipendenti del Convitto chesi sono succeduti nel tempo e che hanno avuto la sensibilità e l’accortezza di conservarlo perbene. Così facendo, i nostri predecessori ci hanno dato la possibilità di ammirarlo e osservarlonei minimi particolari per apprezzare l’ottima tecnica e il delicato e sicuro tratto pittorico delCastaldo. Il dipinto, nel vertice basso, alla destra dell’osservatore, presenta la caratteristicafirma del professore maddalonese, V. Castaldo 1908. D: Abbiamo qualche incarico particolare da riportare? R: Il nuovo rettore Giacomo Pescatore, prima di far iniziare i lavori di ristrutturazione del vecchiostabile del Convitto, incaricò il professore Castaldo di disegnare la pianta del Convittonazionale. Infatti,dal Registro delle deliberazioni del R. Commissario, che va dal 31 gennaio al 2giugno 1910, composto da 83 pagine numerate e firmate dal suddettorettore, risulta che lo stesso scrive un Ordine di servizio, datato 31 gennaio 1910, nel quale, alpunto 7°, si legge: “Pianta del vecchio locale del fabbricato del Convitto, il R. Commissario incarica il disegnatoreprof. Castaldo di rilevarne le piante e di imputarne la spesa al Cap. VIII”.

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Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03 Con la direzione del rettore Pescatore, su iniziativa del Consiglio comunale (proposta avviatadal consigliere Zaza Vincenzo sin dall’ 11 gennaio 1909) e al parere positivo del Ministero dellaP.I., fu istituita e avviata, nell’anno scolastico 1911-12, la Scuola Tecnica Comunale consezione agricola e commerciale. Con novantotto iscritti fu possibile formare tre classi nei localidella vecchia infermeria del Convitto. Il sindaco Alfonso Raffone e il rettore Pescatore cercaronodi venire incontro ai figli degli operai e commercianti che non amavano studiare i classici latinied offrire loro un’alternativa al liceo. Nello stesso tempo, volevano evitare che ogni mattina sirecassero tanti ragazzi di Maddaloni e dei Comuni vicini (di cui la maggior parte anche a piedi,perché privi di qualsiasi mezzo) a Caserta, per frequentare quegli studi che potevano piùfacilmente permettere loro di occupare un posto nella società ed ottenere l’indipendenzaeconomica dalla famiglia. Tra i docenti incaricati dal Consiglio comunale ci fu anche il nostroprofessore di disegno e altri del Liceo e del Convitto bruniano. Nel seguente riquadro sonoscritte in sintesi le delibere del Consiglio comunale dei giorni 19 giugno e 16 ottobre 1912[3]. D: Questi interventi aiutarono la crescita della popolazione scolastica? R: Si, il secondo anno gli iscritti quasi raddoppiarono e si dovette ricorrere all’assunzione di altridocenti, i quali furono presi metà dal liceo e l’altra metà dagli istitutori e maestri del convitto. Lascuola andò a crescere fino al 1915, quando iniziarono a sentirsi anche a Maddaloni gli effettidella Grande guerra, così per difficoltà economiche il Consiglio comunale fu costretto achiuderla. Il provvedimento, se da un lato poteva far piacere, perché il Convitto poteva usufruire di nuovodel godimento dei locali e utilizzarli per garantire l’incolumità fisica degli alunni in caso dimalattie infettive, per altre ragioni apportò spostamenti sensibili nel numero degli alunni, perchéoltre agli iscritti alla scuola tecnica, si allontanarono dal Convitto anche i loro fratelli ed altri cheavrebbero frequentato la scuola soppressa. Il rettore Francesco De Giacomo non nascose lanota di vivo dispiacere pervenutagli da quasi tutte le famiglie per il provvedimento comunale;inoltre, dovette modificare l’articolo 1 dell’allora vigente Regolamento interno, il quale recitava - Nel Convitto Nazionale “Giordano Bruno” l’istruzione viene data ai giovani nelle scuoleelementari interne, nel R. Liceo ginnasio, nella Scuola Tecnica- sopprimendo la frase “nella Scuola Tecnica”e a malincuore non potette accettare le nuove iscrizioni per l’anno scolastico successivo.

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Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03 D: In questo periodo come è vista ed utilizzata la figura di Castaldo? R: Utilizzata, detto bene. In quanto, per i suoi trascorsi di Ufficiale di artiglieria del RegioEsercito, spesso, o a completamento dell’orario scolastico, o come lavoro straordinario, venivaincaricato dal rettore anche a svolgere compiti di istruttore di Educazione fisica militare per igiovani convittori, dai 14 anni in poi e autorizzati dai genitori, che si preparavano per il saggiofinale di fine anno, o agli esami per l’entrata nelle varie Accademie militari del Regno[4].

D: Ricordo che parlando nel passato delle cartoline maddalonesi ed in particolare diquelle del Convitto usci fuori il nome del prof. Castaldo. Cosa dobbiamo considerare intale ottica? R: Ebbene, sin dai primi anni del novecento, molte furono le cartoline di Maddaloni stampate efatte viaggiare in tutta Italia, in particolare, quelle che ritraevano il Panorama della città, delCastello De Sivo, il Santuario di San Michele Arcangelo, il Monumento Ossario dei Caduti del 2ottobre 1860 con il maestoso sfondo dei Ponti della Valle, della Caserma della Scuola diFinanza, della Piazza Municipio, del Panorama del nuovo stabile del Convitto del 1906 con losfondo della città e del Castello, ecc. Molte di queste furono spedite in ogni luogo d’Italia daigiovani soldati di stanza nelle caserme della nostra città, dai professori e dai giovani studentiresidenti nel Regio Convitto Nazionale “G. Bruno”. Le prime cartoline erano in stampecromo-fototipia bianco-nero o virate nei colori seppia, verde e azzurro, fino alle più rare litografiea colori ricavate da bozzetti artistici. Gli esemplari più belli di quest’ultimo tipo furono fatti stampare dal Regio Convitto Nazionale edalla Scuola di Finanza di Maddaloni. Uno dei più bravi nella creazione di bozzetti artistici fuproprio il nostro professore Castaldo dell’Istituto tecnico comunale ed animatore della Scuola didisegno applicato alle arti. Il docente maddalonese, nel 1912, fu autore della creazione dellacartolina postale a colori del Regio Convitto Nazionale “Giordano Bruno” [5] .

Sull’argomento, i lettore dell’Eco di Caserrta, ricordano un'altra interessante intervista al prof.Antonio Pagliaro [6] dalla quale estrapoliamo, per completezza: «[…] “La cartolina postale a colori del Regio Convitto Nazionale ‘Giordano Bruno’ si presentavacon motivi floreali di alloro e di olivo, a destra intrecciati allo stemma divenuto tradizionale delComune di Maddaloni e, a sinistra, allo scudo crociato dei Savoia. Sul retro, invece, sempre motivi floreali facevano da cornice a sei foto di varie misure di cui,cinque rettangolari e una racchiusa in un tondo. Queste ritraevano gli alunni convittori nellapalestra scoperta del Liceo Convitto, che erano in divisa ginnica e impegnati in esercizi discherma, alle parallele, al tiro con il fucile, al tiro con la pistola, con la bicicletta e fucile in spallae foto di gruppo di tutti i partecipanti al corso quadriennale di preparazione militare. Una copiaviaggiata di questa magnifica cartolina sono riuscito a reperirla su eBay annunci, mercato online diInternet, timbrata in data 24 dicembre 1914 dall’ufficio postale di Napoli-Gaeta, inviata dalrettore Francesco De Giacomo (tale dal 1914 al 1919), che inviò auguri e saluti cordialissimi aduna famiglia residente o in vacanza a Serre Rapolano, frazione di Rapolano Terme, in provinciadi Siena. La cartolina giunse a destinazione, con il timbro dell’ufficio postale, in data 25dicembre 1914, apposto sul francobollo della filatelia del Regno d’Italia da 5 centesimi, illustratodall’effigie di re Vittorio Emanuele III.

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Altre bellissime cartoline illustrate del Convitto furono stampate e fatte viaggiare negli anni ventie negli anni trenta nelle quali erano inquadrati momenti di vita quotidiana davanti all’ingressodel Regio Convitto Nazionale ‘Giordano Bruno’. […]». Il prof. Antonio Pagliaro, ci riferisce dunque come queste cartoline testimoniano l’attaccamentodei maddalonesi alla più antica scuola pubblica di Terra di Lavoro, riproposte anche in unariuscitissima serie postale di quindici differenti esemplari stampati in bianco-nero e nellavariante seppia [7] . D: Sappiamo di opere da ricordare? R: Si, perché nel nostro Convitto manca all’appello, invece, un altro capolavoro del prof.Castaldo: si tratta di una bellissima composizione artistica-fotografica del 1913, in cui sonoraffigurati, nell’ovale più grande, il rettore cav. Giacomo Pescatore, in carica dal 1 dicembre1909: i suoi più stretti collaboratori, alla sua destra, il Vicerettore Carlo Bernardi, alla suasinistra, dovrebbe essere l’Economo Evaldo Carella, l’uomo in divisa è il capitano direttore diEducazione Fisica, Claudio Malacarne, e alla destra di questo, il Direttore Spirituale, CanonicoIaderosa Dott. Federico. Nella composizione si contano anche dieci squadre di convittori, per untotale di centosessantotto alunni, con i loro rispettivi istitutori. Purtroppo, questo capolavoro delProfessore Castaldo non fa parte più del ricco patrimonio storico artistico dell’antico e gloriosoReal Convitto. D: Da dove esce questa immagine tanto interessante? R: Ho scoperto l’esistenza di questa immagine leggendo l’ultimo libro del bravissimo storicomaddalonese, prof. Pietro Vuolo, scritto in occasione del Bicentenario del Collegio di Terra diLavoro, oggi Convitto Nazionale Statale “G. Bruno”, dal titolo Momenti di vita e di pensiero nellaMemoria storica e nelle testimonianze a Maddaloni e nel Giordano Bruno[8].

D: Conosciamo in questi anni che redditi avevano gli insegnati e quindi anche Castaldo? R: Certo, nell’Adunanza del 27 novembre 1913, il Consiglio amministrativo del Convitto, inmerito alla retribuzione degli insegnanti facenti parte delle materie di Belle Arti, deliberò quantosegue:  “ In tali impostazioni di bilancio dobbiamo ora ritornare in ottemperanza a recenti osservazioni del Ministro sul bilancio dell’anno in corso, che vogliono riportare la spesa per belle arti ed educazione fisica alle somme bilanciate quattro anni addietro, ed in applicazione del nuovo Regolamento generale che all’art. 66, terza linea, stabilisce doversi tali insegnanti retribuire non a rate mensili, come facevasi fin qui, ma per ogni ora di lezione effettivamente impartita, eccezione fatta per il Direttore Spirituale, per il medico, per il dentista, e, nel nostro Convitto, per l’insegnante di calligrafia che con regolare ricorso al Ministero ottenne fosse rispettata la sua condizione di retribuito a rate mensili. Per conciliare i due principi, la perequazione di retribuzione e le esigenze del Ministero sull’economia nel bilancio si propone il seguente organico per gli insegnamenti di belle arti e di educazione fisica:  Can. Federico Iaderosa, direttore spirituale – Sei ore settimanali, di cui tre catechistiche, le altre tre computate per la celebrazione della messa per i convittori in tutti i giorni festivi del’anno e per la loro preparazione al precetto eucaristico nelle solennità di Natale e Pasqua. Retribuzione£. 600,00(a rate mensili) Prof. Nicola Corcioni, insegnante di calligrafia – Sei ore settimanali £. 600,00(a rate mensili) Prof. Vincenzo Castaldo, insegnante di disegno – Nove ore settimanali delle quali alcune potranno dal Rettore essere destinate ad insegnamento di esercizi militari. £. 800,00(ad ore) Prof. Gaetano Misuraca, insegnante di scherma – Sette ore settimanali £. 600,00(ad ore) Prof. Manfredi Canale - Parola, insegnante di ginnastica – ore sette settimanali £. 600,00(ad ore) Restano invariate le retribuzioni al Medico Dott. Santamaria Nicolini Enrico   £. 1200,00(a rate mensili) Ed al dentista dott. Assumma Vincenzo £. 600,00(a rate mensili) Totale £. 5000,00

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Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

Disegno del prof. Vincenzo Castaldo D: Ci stiamo avvicinando agli anni del primo conflitto bellico mondiale, abbiamo riscontridi questo periodo? R: Certo, per l’apertura del nuovo anno scolastico, 1914-15, il rettore Francesco De Giacomo,dal Registro d’Ordini già succitato, fece presente ai suoi collaboratori il piano di assegnazionidelle compagnie dei convittori, ai rispettivi istitutori, e delle classi della scuola elementareinterna, agli istitutori maestri. Nello stesso registro, per le lezioni interne obbligatorie efacoltative, il Rettore, il 7 novembre, incaricò “i professori: Iaderosa sac. dott. Federico per lareligione; Castaldo Vincenzo per il disegno; Corcioni Nicola per la calligrafia; Canale ParolaManfredi per l’educazione fisica; Villamena Daniele e Albertazzi Eva per il corso pratico difrancese; Ferrari Bassiano per la stenografia; Festa cav. Francesco per il ballo.Il Vicerettore fu incaricato di compilare l’orario di detti insegnamenti”. Il 24 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria, entrando così ufficialmente nella PrimaGuerra mondiale: il rettore del Regio Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, dott. Francesco DeGiacomo, fu avvisato dal tenente generale Coletti, comandante il Presidio Militare di Caserta,che il Convitto doveva essere requisito per scopi militari. Il giorno dopo, il Rettore scrisse questotriste invito alle famiglie dei convittori:

Dal 1 giugno 1915 il Convitto fu requisito, per essere utilizzato come Ospedale militare diriserva per 300 posti letto, su specifica richiesta del presidente del Comitato sanitario del XCorpo d’Armata, l’illustre oncologo prof. Giovanni Pascale. Successivamente il comandanteColetti spiegò al rettore De Giacomo che non aveva intenzione di requisire tutti i locali delConvitto, ma solo una parte, precisamente il nuovo edificio, quello cosiddetto “ad U”, finito dicostruire nel 1906 e che gli ambienti adibiti a camerate dei convittori erano idonei ad ospitarefino a 300 posti letto. D: Quindi abbiamo un coinvolgimento nel conflitto di studenti del Convitto. Abbiamocuriosità? R: Si alla Prima guerra mondiale, oltre ai cittadini maddalonesi, presero parte molti tra studentied ex allievi del Convitto-Ginnasiale “Giordano Bruno”, chi in qualità di ufficiali, chi in qualità disottufficiali e chi da soldato semplice. Anche i professori, gli istitutori e altri del personale diservizio furono obbligati a presentarsi alle varie caserme di riferimento. Il professore Castaldo fu richiamato in servizio col grado di sottotenente, così pure l’istitutorePio Salbitani [9] , ildirettore spirituale del Convitto, canonico Federico Iaderosa, invece, fu destinato allacompagnia Sanità e impegnato in un ospedale di Napoli.

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Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03 Molti di questi partecipanti al conflitto mondiale furono immortalati nella composizione artisticadel prof. Vincenzo Castaldo (1913) e del quadro ricordo del fotografo Silvio Blaffard (1914), cheancora oggi campeggia in bella mostra nel nostro saloncino del Convitto, la galleria dei “Quadridelle fotografie storiche”. Riguardo a quest’ultima interessante opera, e osservandola bene, noto che la baseperimetrale del quadro, dove all’interno sono applicati i tondi contenenti le immagini dei ritratti,presenta uno stile artistico simile alla composizione del prof. Castaldo (le scritte, le decorazionifloreali, le figure, ecc.), quindi, potrei pensare anche ad un lavoro artistico compiuto a quattromani, l’opera fotografica di Silvio Blaffard congiunta all’opera artistica del professoremaddalonese. Questa mia ipotesi potrebbe trovare riscontro leggendo i verbali dei Consigli diamministrazione, dai quali, si legge che, il nostro professore, si è reso disponibile, in varimomenti della sua carriera scolastica, anche alla decorazione di diversi ambienti del Convitto.Infatti, salendo lo scalone principale che conduce al Gran salone, sul pianerottolo che ospita gli affreschi di San Gioacchino, La fuga in Egitto della Sacra Famiglia e di Sant’Anna, si notano le cornici degli stessi decorati con tralci uguali a quelli degli archi del saloncino postopiù su, simili a quelli presenti nel Quadro ricordodi Blaffard.

D: Che cosa succede dopo la fine del primo conflitto bellico mondiale? R: Lo apprendiamo dai documenti. Nel Consiglio amministrativo del 18 ottobre 1918 inerente ilpiano di apertura del nuovo anno scolastico si stabilì quanto segue: “Per l’insegnamento del disegno il Presidente ritiene non vi sia da prendere un provvedimentoper sostituire il titolare Prof. Castaldo, richiamato alle armi, non essendoci in città personaadatta ad assumere l’insegnamento del disegno. Il Presidente propone al consiglio ilprovvedimento, anche questo temporaneo, di riconfermare l’incarico dell’insegnamento dellastenografia al Prof. Bastiano Ferrari”.

Con la fine della Prima Guerra mondiale, 11 novembre 1918, fortunatamente, moltimaddalonesi riuscirono a tornare a casa, facendo felici i loro familiari e i loro amici, come ilmaresciallo maggiore Angioni Attilio, il tenente colonnello Assumma Ignazio, il capitanoBrancaccio Luigi, il tenente colonnello Castaldo Gioacchino (fratello del prof. Vincenzo), ilsottotenente Correra Salvatore, il guardiamarina Cotugno Mario, il tenente De LaurentisGirolamo, il tenente Raffaele Del Monaco, il sottotenente d’Ovidio Giuseppe, il generale FerraroLorenzo, il capitano Brancaccio Luigi, il tenente Nuzzo Giovanni, il colonnello Sorvillo Amedeo,il professore cap. Vincenzo Castaldo e tanti altri graduati e non. Questi valorosi ufficiali, dopo il conflitto, ripresero subito la loro normale vita lavorativa e sociale,e, diversi di loro, gli importanti incarichi che avevano lasciato nel Regio Convitto Nazionale “G.Bruno”. D: Tutti tornarono a casa dopo conflitto bellico? R: No, purtroppo tanti altri non vi riuscirono: ufficialmente i cittadini maddalonesi morti furono265, come è riportato sulla parete anteriore del Monumento ai Caduti posto in piazza dellaVittoria, mentre nella chiesa di Sant’Antonio, sulle due lapidi, ne sono elencati 268. Invece,secondo il Monumento eretto nel 1939, nell’atrio aperto del Liceo Ginnasio, la prima lapide asinistra, trentaquattro furono gli ex allievi caduti da eroi sul fronte austriaco combattendo inmodo eroico e decorati alla memoria con Medaglie d’Argento e di Bronzo al Valor Militare. Tutti icaduti erano allievi, ex allievi, colleghi ufficiali e non del prof. Castaldo, tra cui il maggioreVallese Modestino, i capitani De Sena Mario e Vaccariello Alessio, i tenenti CasertanoMassimo, Cimmino Marzio, Colapietro Pasquale, Di Franco Gennaro, Di Rienzo Eduardo,Marchesani Ottavio, Porrino Umberto, Tammaro Domenico, i quattro fratelli De Simone,capitano Stefano e i tenenti Silvio, Enrico e Carlo, i sottotenenti Cameretti Raffaele,Campagnuolo Michele, Mustilli G. Battista, Napolitano Raffaele, Pagano Alberto, Radice Mario,Rossi Luigi, Sagnelli Federico, Vitale Andrea, gli aspiranti ufficiali Cianci Michelangelo e DellaValle Sebastiano, il maresciallo capo Memola Giuseppe, il sergente maggiore Sferra Manlio, isergenti Corcione Alberto e Montuori Clemente, il caporale maggiore Liguori Raffaele, i caporalisacerdote Brancaccio Vincenzo e Loffredo Domenico impegnati nella compagnia sanità edeceduti per malattia contratta in servizio e il soldato Golini Mario.

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Maddaloni, la storia del Maggiore prof. Vincenzo Castaldo nello studio del prof. Antonio Pagliaro

Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

D: Ma intanto cosa succedeva al Convitto? R: L’Istituto maddalonese, a mano a mano, riprese a funzionare a pieno regime anche perchéebbe la riconsegna dei locali occupati dall’Ospedale militare principale di Caserta e un ottimorisarcimento danni. Il numero dei convittori passò da 140 fino a toccare la cifra di 218 presenze. Nella seduta del 18 luglio 1919, al punto 3°, Lavori di restauro al fabbricato nuovo, nel relativoverbale trascritto, si legge: “il Presidente ed il Consigliere Delegato, Cav. Nuzzi, presentano all’approvazione del Consiglioil seguente schema di contratto di cottimo fiduciario, in base al quale dovranno essere eseguiti,data l’urgenza di compiere i lavori, le opere di ricolitura di tutti i dormitori, i lavandini, gli studi edi cessi dei locali restituiti dall’autorità militare”. Invece, nella seduta del 1 settembre, al punto11°, Lavori di restauro al fabbricato nuovo, nelrelativo verbale è scritto: “Il Presidente presenta al Consiglio una nota di liquidazione redatta dall’Ing. Signor Formichiche ha la direzione dei lavori di restauro al nuovo fabbricato. La liquidazione riguarda il 1° e 2° contratto di cottimo stipulato col Prof. Castaldo Vincenzo, il 6e il 12 agosto e rispettivamente registrati a Maddaloni il 9 agosto e il 14 dello stesso mese. La nota della liquidazione ha l’ammontare di £ 867,87 per il 1° cottimo e £ 880,54 per il 2°”.

“Il 10 settembre 1923 il Commissario prefettizio, prof. De Spagnolis, prendendo in esame ladelibera consiliare del 7 febbraio 1907 approvata pure dal Consiglio Scolastico Provinciale,ripristinò la scuola di disegno applicata alle arti e mestieri affidandola al prof. VincenzoCastaldo, docente diplomato presso l’Istituto delle Belle Arti di Napoli. Con una lettera ilsegretario dei Sindacati riuniti di Maddaloni espresse favorevoli consensi per la rinascita didetta scuola, che fu ubicata nell’ex convento delle Domenicane. Le materie insegnateriguardavano il disegno applicato alle arti decorative della casa e alle plastiche statuarie, ladattilografia e stenografia, scuola di taglio, falegnameria, ebanisteria e tipografia. Veniva ancheintrodotto l’insegnamento pratico di agricoltura, con l’istituzione di relativi campi sperimentali”[10]. D: Cosa altro possiamo aggiungere sul prof. Castaldo? D: Il professore Vincenzo Castaldo era considerato dalla gente un vero gentiluomo, galante neimodi e nel vestire, uomo di carattere mite e molto disponibile verso gli alunni e il suo prossimo.Egli amava viaggiare, era amante della natura e degli animali e ciò è dimostrato anche dallasua ricca produzione artistica, nella quale, primeggiano i panorami naturalistici trattati con coloricaldi e tenui. Nel 1926, sposò l’insegnante Serafina Anzovino (28 dicembre 1881-21 agosto 1969) di SantaCroce del Sannio, dalla cui unione, dopo quasi due anni di matrimonio, nacque la piccolaMargherita [11] .

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Maddaloni, la storia del Maggiore prof. Vincenzo Castaldo nello studio del prof. Antonio Pagliaro

Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

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Maddaloni, la storia del Maggiore prof. Vincenzo Castaldo nello studio del prof. Antonio Pagliaro

Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

Nel nostro Archivio dei documenti storici è presente una copia dell’Annuario del Convitto - 31dicembre 1927-VI, nel quale, a pagina 6, alla voce Personale Educativo InsegnanteAmministrativo risulta scritto l’elenco di tutti i dipendenti dello stesso, tra cui Castaldo prof.Vincenzo – Insegnante di Disegno.

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Maddaloni, la storia del Maggiore prof. Vincenzo Castaldo nello studio del prof. Antonio Pagliaro

Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

Attualmente, in Convitto, lungo la parete del saloncino, a destra, è affissa un’altra testimonianzadella immensa bravura artistica del professore Vincenzo Castaldo: si tratta del ritrattofotografico di Luigi Settembrini, un bel mezzobusto lavorato con la tecnica dei pastelli, racchiusoin un grande ovale e corredato di una larga cornice di legno (100x150 cm), lo stesso è siglatocon la tipica firma del professore, cioè, V.Castaldo, anno 1935-Anno XIII[12].

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Maddaloni, la storia del Maggiore prof. Vincenzo Castaldo nello studio del prof. Antonio Pagliaro

Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

D: Il prof. Castaldo partecipò in qualche modo al secondo conflitto bellico mondiale? R: SI. Il nostro professore, nel 1943, dopo tanti anni di insegnamento, nel mentre pensava allameritata pensione, in Italia la situazione precipitò. Anche Maddaloni era sotto pressione: infatti,con l’intensificarsi delle incursioni nemiche, che avevano portato a lutti e rovine anchenell’abitato, nell’adunanza ordinaria del 29 agosto, il Consiglio stabilì di far costruiredall’ingegnere Raffaele Del Monaco un ricovero antiaereo, scavato alla profondità di 13 metri,sotto la palestra coperta e il refettorio, lungo circa metri 30 e largo metri 2,60 (con accesso dallavecchia cantina). Nella stessa riunione si decise anche di riattivare il vecchio pozzo abbandonato nel dicembre1941 per i continui malfunzionamenti del motore elettrico e per le continue spese di riparazioni. L’otto settembre 1943, il Generale Eisenhower, Comandante in capo delle Forze Alleate nelMediterraneo, alle 16.30, da radio New York, anticipò la notizia della firma dell'armistizio conl'Italia; i tedeschi presenti sul territorio italiano, sentendosi traditi,occuparono tutte le grandi città, compresa la capitale, Roma. Il 6 novembre 1943, in piena occupazione nazista a Maddaloni, il prof. Castaldo, insieme ad altridipendenti del Convitto e del Liceo Ginnasio, si rese protagonista di un simpatico e curiosoepisodio. Come tutti gli anni scolastici precedenti, l’economo del Convitto comprò dai suoiabituali fornitori una partita di patate che doveva servire per l’inizio dell’anno scolastico 1943/44. Il rettore f.f. dott. Guida, l’economo ff., dott. Giovanni Nuzzo, l’istitutore Tescione, gli inservientiDe Vincenzo, Schiavone, Amendola, D’Antonio, Vallese, Zeuli, Argenziano, il preside del Liceo,prof. Caliendo, la prof. Erminia De Florio della Scuola Media, il custode del Liceo, Del GiudiceLuigi, le lavandaie del Convitto, sig.ra Verdicchio Stella e sig.ra Del Giudice Antonietta, il bidellodel Liceo, sig. Falanga Salvatore, l’ingegnere del Convitto, Del Monaco Raffaele, per evitareche andassero a male 550 kg di patate, si impegnarono a venderle per le loro famiglie e per iloro conoscenti, in particolare ad ognuno di loro si assegnarono 50 kg di patate che alienate a£. 5,50 per un valore complessivo di £. 275, che furono consegnate all’economo del Convitto,dott. Nuzzo il quale incassò, in tutto, £. 5.225. D: Il convitto fu occupato solo dai tedeschi? R: No, anche dagli alleati. Infatti, con la fuga dei Tedeschi il Convitto fu occupato dalle truppeAlleate e, durante la loro permanenza, come per il Liceo Ginnasio, vennero riscontrati moltissimidanni alla struttura e all’arredamento, si dovette registrare la sparizione di molti oggetti, mobiliantichi e quadri di valore … Un vero e proprio saccheggio! Solo nel mese di ottobre 1947 ilConvitto Nazionale “G. Bruno” di Maddaloni continuò la sua naturale attività, accettando leiscrizioni dei convittori e dei semiconvittori. La ripresa fu lenta, i danni da riparare molti, i convittori iscritti pochissimi (solo 10), isemiconvittori 18, i soldi in cassa pochi; il Consiglio, nonostante ciò, deliberò di richiamare partedel personale, ma decise anche di soprassedere al richiamo in servizio del dentista, dott.Assumma Camillo, nonché del direttore spirituale, can. Cerreto Michele. Nei verbali del Convitto, in questa fase, non risulta scritto in nessun posto il cognome del prof.Castaldo, il quale, ormai settantaduenne, dopo le sofferenze patite a causa della guerra,sognava solo la pace per tutti e una pronta riscossa della nazione italiana e, per tutto quello cheaveva dato alla scuola e al prossimo, di sicuro, sognava anche di avere diritto ad una tranquillavecchiaia da trascorrere con i suoi familiari e ad un meritato riposo. Il prof. Vincenzo Castaldo, come già scritto in precedenza, essendo diplomato all’Accademiadelle Belle Arti di Napoli ed essendo esperto di grafia, spesso veniva incaricato dal Tribunale diNapoli come perito calligrafico per risolvere complesse liti riguardanti atti di lasciti testamentari,falsi documenti o di altre pratiche poco chiare, le quali, avevano fine sempre con le sue preciseperizie. Inoltre, avendo una grande passione per la musica, nel suo tempo libero, amavadilettarsi a suonare qualche strumento in compagnia di amici ed era anche in grado di scriveree comporre, come autore, marce militari, canzoni e altre operetteoriginali su spartiti musicali. Il distacco dai suoi alunni fu molto sofferto, anche perché, come per la prima guerra del1915/18, in questa guerra di liberazione diversi di loro perirono, ventitré furono le vittimedecorate al Valor Militare con medaglie d’Argento e Bronzo, con l’aggiunta della Medaglia d’Orodel valoroso capitano Mario Sena, morto sul fronte greco-albanese dopo un asprocombattimento. Anche il distacco dal Convitto fu molto triste, infatti, dopo averlo frequentato per una vita intera,dopo aver collaborato a renderlo più funzionale, più bello e più accogliente per tutti, vederloridotto in quelle condizioni, semidistrutto e spogliato da ogni cosa dopo la guerra, fu per lui unvero trauma e un grande dispiacere.

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Maddaloni, la storia del Maggiore prof. Vincenzo Castaldo nello studio del prof. Antonio Pagliaro

Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

D: Vogliamo ricordare gli ultimi momenti del prof. Castaldo? R: Certo, nel momento in cui le cose stavano migliorando e l’Italia riprendeva il suo camminoverso la ricostruzione, verso il progresso, verso il boom economico, l’emerito professoreVincenzo Castaldo, promosso, qualche anno prima, maggiore del Regio Esercito Italiano, sispense a Maddaloni, il 15 febbraio 1952, nella casa di nascita sita in Via Maddalena, n° 8,assistito dall’immenso affetto della cara moglie Serafina e dall’amata figlia Margherita. Il professore Vincenzo, “Zio Cencio” per i suoi parenti più stretti, fu sepolto nella cappella difamiglia, sita nel cimitero comunale di Maddaloni e, sulla bianca lapide di marmo di Carrara,oggi, oltre ai dati anagrafici dei coniugi Castaldo-Anzovino, è scritto: “Qui con Dio in pace”. D: C’è qualcosa da aggiungere? R: Si, per concludere, ringrazio di vero cuore la dott.ssa Gemma Pelle e la figlia GiovannaSantoro (figlia e nipote della signora Margherita) per aver contribuito in modo fattivo allarealizzazione di questa importante e interessante biografia del prof. Vincenzo Castaldo(patrimonio del Convitto) con belle foto e notizie inedite dello stesso. Qui finisce l'intervista al prof. Antonio Pagliaro. Volendo ricordare l’impegno dello storico oggi incontrato, il prof. Antonio Pagliaro, vannorichiamati i suoi interventi di approfondimento anche in ricerche non direttamente condotte dalmedesimo (a titolo esemplificativo si vedano Maddaloni, Francesco d’Orologio, il maresciallo appassionato e studioso della storia cittadina;Maddaloni, ricordo della belle époque della banda cittadina con il Maestro Antonio Grauso;Maddaloni, Antonio Tedesco: studioso della memoria e promotore della Cultura cittadina;Maddaloni, don Salvatore Izzo: il buon sacerdote ricordato a 40 anni dalla Nascita al Cielo). Ed ancora va ricordato come L’Eco di Caserta, ha spesso proposto studi del prof. AntonioPagliaro (per il cui profilo biografico si rimanda a Maddaloni, il Prof. Antonio Pagliaro unaeccellenza della Città e cultore della sua Identità) per lo più con una attenzione particolare a quanto connesso al Convitto Nazionale Statale“Giordano Bruno” di Maddaloni. Infatti con le sue interessantissime scoperte storiche oricostruzioni biografiche di personaggi che sono legati al Convitto Nazionale Statale “GiordanoBruno” di Maddaloni, di cui lo stesso Pagliaro è dipendente, fermo restando gli studi condottidallo storico prof. Pietro Vuolo, è indubbio dire che lo stesso ne è il più esperto conoscitore. Tragli ultimi in tal senso si ricorda la ricostruzione dell’elenco dei Rettori dall’origine ad oggi:Maddaloni, cambio della guardia al Convitto: arriva Maria Pirozzi. Sempre in relazione al Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni, va citata lasua Guida del Convitto maddalonese (Maddaloni, edita on line la Guida di Antonio Pagliaro sul Convitto Nazionale Statale “Bruno”), con la quale si ha la possibilità di approfondire un bel po’ di contributi atti a ridare lustro allostorico edificio ed ai suoi ospiti (si veda ad esempio 1 - Maddaloni, la festa delle Forze Armate, IV Novembre, a Maddaloni nella cronaca di Pagliaro; 2 - Maddaloni, Antonio Pagliaro e la storia del Monumento ai Caduti nel Liceo Ginnasio GiordanoBruno; 3 - Maddaloni, il Convitto “Giordano Bruno” apre la “Campagna della Raccolta dei cimeli e divise; 4 - Maddaloni, al “Giordano Bruno” il responsabile della Croce Nera Austriaca con Rettore eANMIG; 5 -Maddaloni, studio del ricovero antiaereo del Convitto Nazionale Giordano Bruno di AntonioPagliaro; 6 - Maddaloni, Il “Giordano Bruno” nella guida del FAI mentre Pagliaro ne studia la Storia.; 7- Maddaloni, il "Giordano Bruno" ricorda il Rettore Giovanni Lagnese, 8 - Maddaloni, secondo anniversario della morte del Prof. Gianfranco De Simone, il ricordo diPagliaro, 9 -Maddaloni, “La Cartolina a colori del Convitto” nello studio di Antonio Pagliaro; 10 -Maddaloni, il Busto del Giordano Bruno ed il prof. Severino Castorani: ne parla AntonioPagliaro; 11 -Maddaloni, il Preside e Rettore Cav. Pasquale Celli nello studio del prof. Antonio Pagliaro; 12-Maddaloni, l’ On. Prof. Alfonso Ruggiero ex allievo del “G. Bruno” nello studio di AntonioPagliaro; 13Maddaloni, il rettore del Convitto Francesco Agnoloni; 14 Maddaloni, la storia del Cav. Uff. Renato Ravinetti nello studio del prof. Antonio Pagliaro; 15 Maddaloni, il prof. Pagliaro ricorda Guido Mario Tamburrino nel 7° anno della Nascita al Cieloed altri). Tutti studi condotti dal prof. Antonio Pagliaro a cui da qualche anno è stata affidata ilriordino e studio dell’archivio storico della antica istituzione scolastica interessata nonché attivitàdi raccolta dei cimeli (Maddaloni, il Convitto “Giordano Bruno” apre la “Campagna della Raccolta dei cimeli e divise). Come di consueto il prof. Antonio Pagliaro condivide con la nostra redazione e con la miapersona in particolare i suoi studi, per la qual cosa sia la redazione che lo scriventi siamo moltograti. Tra le altre cose lo scorso 3 dicembre 2016 a Bellona, presso la sala consiliare, è statopresentato il V Volume della serie “Chi è?” che contiene dei contributi biografici dello stessoprof. Antonio Pagliaro ( Bellona, sabato 3 dicembre Ambiente Cultura Legalità – XI° edizione eV Volume “Chi è?” ). Si ringrazia il prof. Antonio Pagliaro per averci concesso questa interessantissima pagina diStoria e per il contributo fotografico annesso. [1] I coniugi Castaldo – Palmieri, ci riferisce il prof. Antonio Pagliaro, ebbero, in ordine dinascita: Vincenzo (morto a 18 anni), Caterina, Maria Antonia, Letizia, Maria, Elvira, Gennaro,Gioacchino, Anna e Vincenzo. [2] Il prof. Antonio Pagliaro ci propone il testo della seduta: «L’anno 1907, il giorno 10 ottobre,alle ore 10 ½ nella sala del Consiglio di Amministrazione del Convitto Nazionale in Maddaloni. In seguito ad avvisi per iscritto, spediti a domicilio di ciascuno consigliere, si è riunito il Consigliodi Amministrazione con l’intervento dei Signori: Preside Rettore Fedele Ambrogio, Presidente, Dottore Iorio Filippo rappresentante del Governo,Cavaliere Rocco Francesco rappresentante del Comune, Ragioniere Bellini Enricorappresentante della Finanza, Colonnello Setacci Teofilo rappresentante del Governo. Tiene l’ufficio di segretario l’Economo Sig. Felice Ambrosione. Constatato il numero legale deipresenti, il Rettore Presidente dichiara aperta la seduta. Manca il rappresentante la ProvinciaSig. Foglia Giuseppe……. Il Signor Rettore propone che al posto d’insegnamento di disegno lasciato libero dal Prof.Severino Castorani, che si ritirò a Roma dal figlio, venga nominato il Prof. Vincenzo Castaldo,ora qui supplente il Castorani e alle stesse condizioni. Il Consiglio, mentre manda un saluto e un augurio al Prof. Castorani per la lunga opera suaprestata a pro dei giovani di questo Istituto, apprezza la nomina del Prof. Vincenzo Castaldo adinsegnante di disegno a far tempo dal primo novembre di questo anno. Dopo di che si sciogliela seduta.                                                                                          Il Rettore Presidente (firma) A. Fedele Il Consiglio di Amministrazione: Rocco, T. Setacci, Dott. Filippo Iorio, E. Bellini.L’Economo-Segretario F. Ambrosione». [3] Il prof. Pagliaro ci suggerisce la consultazione di un estratto dalla pubblicazione di Francesco d’Orologio: Aspetti della vita amministrativa di Maddaloni, tratti delle delibere comunali dal 1900 al 1950,- Maddaloni 2012, ecco il testo: «Il 19 giugno 1912 il Consiglio comunale accettò la convenzione pattuita tra il Convitto Nazionale“G. Bruno” ed il Comune per la consegna dei locali da adibire ad aule della nuova scuolatecnica mentreil 16 ottobre 1912 nominò il personale direttivo, insegnante e subalterno da destinare alla scuolatecnica. Pertanto il preside del Real Liceo-Ginnasio, prof. Giuseppe Morsolin, diventò direttorepro-tempore. Inoltre prof. Giuseppe Calò fu chiamato ad insegnare l’italiano; prof. LucioMastropietro storia e geografia; prof. Euclide Arenante matematica con l’incarico delle scienzenaturali; prof. Vincenzo Castaldo disegno; prof. Pietro Starano computisteria; prof. DanieleVillamene francese; prof. Nicola Corcioni calligrafia; prof. Manfredo Canale Parlato ginnastica;della Monica Francesco segretario; Luigi Costantini assistente al Gabinetto di chimica eGiannetto Mammoli bidello. Alla maestra Enrichetta Longo fu affidato l’insegnamento dellaginnastica per le ragazze che frequentavano la scuola. Nel novembre dello stesso anno ilRettore del Convitto Nazionale G. Bruno comunicò al Comune che il Consigliod’Amministrazione aveva accordato l’uso di altre due aule da destinare alla stessa scuola». [4] Dal Registro d’ordini (alunni e personale educativo) del rettore Pescatore, utilizzato inseguito anche dal rettore Francesco De Giacomo, riferisce e ci riporta il prof. Antonio Pagliaro, custodito nel nostro Archivio dei Documenti Storici, si legge: «Al Sig. Vicerettore, al Sig. Capitano Direttore dell’ E. F., al Dottor E. Santamaria, al Prof. V.Castaldi Maddaloni 14 aprile 1913 - La conferenza bisettimanale sul pronto soccorso La conferenza bisettimanale sul pronto soccorso, è qualunque eventuale esercitazione praticache al riguardo sia giudicata, più in là, necessaria dal sanitario dell’Istituto, fanno parte delle istruzioni del corso quadriennale.In proposito si fa presente che al sanitario compete la sola parte didattica, in quelle conferenze,esclusa del tutto la parte disciplinare. In altre parole, l’ordine rigoroso e il perfetto contegno deglialunni, durante le lezioni o le esercitazioni sul pronto soccorso, restano esclusivamente affidati alle cure del Capitano Direttore dell’Educazione fisica, coadiuvato dalProf. Castaldi[4]Vincenzo. Il Vicerettore non è tenuto né ad intervenire né a farsi rappresentare;egli limiterà il suo compito, per questa parte, a raccogliere gli eventuali rapporti del CapitanoDirettore sulle mancanze o le irregolarità di qualsiasi genere che esigano un provvedimentodisciplinare. Qualora avvenga che il Prof. Castaldo, per legittimo impedimento, non possaassistere la lezione del pronto soccorso, e d’altra parte la presenza del Capitano sia reclamatadalla necessità di assistere ad altri insegnamenti del corso quadriennale, il Rettore dovrà essereinformato in tempo utile per i provvedimenti del caso. Il Rettore Pescatore, visto il Vicerettore C. Bernardi, Visto il Capitano Malacarne, V. Castaldo,Enrico D. Santamaria Nicolini». Si aggiunga che in relazione al richiamato dott. Enrico Santamaria Nicolini, questi, fu autore dellibro: La Samaritana e il Pronto Soccorso nel R.Convitto Giordano Bruno - edito dallaTipografia Galazia di Maddaloni, quale corso di conferenza per gli alunni al costo £. 3,00. [5] Nel Consiglio di Amministrazione, del 7 agosto 1913, ci propone il prof. Pagliaro, il rettorepresidente, cav. Pescatore, comunicò ai signori consiglieri quanto segue: « La cartolinaillustrata del Convitto della quale i signori Consiglieri hanno avuto il campione, fu stampata in4.000 esemplari e la stampa costò 135 lire circa restando ben inteso i cliché di proprietà delConvitto. Se ne fece una distribuzione gratuita a tutto il personale del Convitto, nonché agliinsegnanti di belle arti. L’autore della cartolina prof. Castaldo ne ebbe un centinaio e fu l’unicosuo compenso. Non fu dimenticato il Preside e neppure il sanitario. A tutti fu fatto preghiera diservirsi della nostra cartolina illustrata a preferenza di altra qualsiasi specialmente nel momentopresente, dato lo scopo di reclame per la quale essa fu ideata. In totale le cartoline destinatealla distribuzione gratuita furono 1150. Le cartoline rimanenti in numero di 2850 sono in caricoall’Economo che vendendole a cinque centesimi l’una, coprirà le spese di £ 142,50. Il Consiglioprende atto e approva». [6] Michele Schioppa, Maddaloni, “La Cartolina a colori del Convitto” nello studio di AntonioPagliaro in L’Eco di Caserta del 14 Gennaio 2016. [7] Il riferimento è ad un contributo storiografico del prof. Antonio Pagliaro dal titolo “LaCartolina a colori del R. Convitto Nazionale “G. Bruno” del 1913”. [8] Si veda a tal proposito di Antonio Pagliaro, la Guida del Convitto Nazionale Statale“Giordano Bruno”, ex Convento di San Francesco d’Assisi, pagina 25, edita on line a Maddaloninel 2015. [9] Pio Salbitani di Francesco, sottotenente 89° reggimento fanteria, nato il 6 giugno 1889 aVaglio di Basilicata, distretto militare di Potenza, istitutore del nostro Convitto, richiamato sottole armi prima del 25 maggio 1915 e morto il 1° luglio 1916 a Gallio per ferite riportate incombattimento. [10] Il prof. Antonio Pagliaro ci riferisce che la citazione è tratta dal testo di Francescod’Orologio: Aspetti della vita amministrativa di Maddaloni, tratti delle delibere comunali dal1900 al 1950 , già citato. [11] Margherita, ci riferisce il prof. Pagliaro, sposò il tenente della Polizia Antonio Pelle (poi,generale) e fu benedetta dalla nascita della figlia Gemma nata a Maddaloni nel 1955.

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Maddaloni, la storia del Maggiore prof. Vincenzo Castaldo nello studio del prof. Antonio Pagliaro

Scritto da Michele SchioppaDomenica 29 Gennaio 2017 14:03

Cartolina gentilmente concessa dal Gen. Luigi Cerreto (del 1941) [12] Il prof. Pagliaro ci riferisce che nell’Adunanza del 31 maggio 1937-XV, vi è il compenso alprof. Vincenzo Castaldo, segue il testo « Il Rettore informa il Consiglio che il prof. Castaldo,invitato nuovamente a presentare la specifica del compenso dovutogli per i lavori di decorazionee di restauro da lui eseguiti al teatrino del Convitto, ha confermato che l’attaccamento ed ilriguardo che egli professa verso l’Istituto a cui appartiene, non gli consentono di aderire allacortese insistenza del Consiglio e che accetterà volentieri, quale riconoscimento dell’opera suaquel qualsiasi segno che il Consiglio stesso riterrà del caso. Il Rettore fa considerare che l’attodi deferenza ed affettuoso ossequio del prof. Castaldo verso l’Istituto non consiglia di insistereperché egli presenti una richiesta di compenso adeguato all’insistenza di circa dodici giorni dilavori eseguiti dagli operai ed agli altri lavori di decorazione da lui direttamente eseguiti ancheperché si salirebbe ad una somma piuttosto ragguardevole. Tuttavia, ed appunto perché non manchi un segno di riconoscimento dello zelo edinteressamento spiegato anche questa volta dal prof. Castaldo verso l’Istituto, il Rettorepropone ed il Consiglio approva all’unanimità che, a tale titolo, ha corrisposto al prof. Castaldola somma di lire trecento, da prelevarsi dalla cassa alunni».

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