Maddaloni, tra passato e presente: il 4 novembre

Scritto da Antonio CembrolaMartedì 03 Novembre 2015 01:02

MADDALONI (Caserta) – Si avvicina la data del 4 novembre, festa dell’Unità Nazionale e delleForze Armate. Una ricorrenza che celebra la vittoria italiana nella prima guerra mondiale (il 3novembre 1918 venne firmato l’armistizio di Villa Giusti, nei pressi di Trieste, tra il Regno d’Italiae l’Impero Austro-Ungarico) ed i caduti italiani di tutte le guerre. Una data quindi che richiederispetto, una data che vuole trasmettere alle nuove generazioni l’esempio di tanti uomini chehanno dato la vita compiendo il loro dovere sui vari campi di battaglia, una data che, nei giorninostri, viene tralasciata, bistrattata, umiliata. Basti pensare che il 4 novembre, in passato, non siandava a lavorare, non si andava a scuola, ma si rimaneva in città per assistere alle variecerimonie commemorative. Fermiamoci proprio su questo punto: come si svolgeva in passato lafesta del 4 novembre?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo chiesto l’aiuto di un’associazione che, nei suoi 98anni di storia, ha voluto sempre preservare e diffondere il ricordo di tanti che si sacrificarono insvariati campi di battaglia e conflitti anche attraverso cerimonie commemorative come quella del4 novembre. Stiamo parlando ovviamente dell’A.N.M.I.G. (Associazione Nazionale fra Mutilatied Invalidi di Guerra) che è particolarmente attiva a Maddaloni ed in tutta la Provincia diCaserta.

Spulciando nell’archivio dell’associazione abbiamo trovato diversi fascicoli che avevano peroggetto le celebrazioni del 4 novembre, ma tra questi abbiamo scelto quello più remoto, cherisale al 1961, tra l’altro centenario dell’Unità d’Italia, dove per la prima volta viene illustrato ilprogramma per la cerimonia del 4 novembre, il quale rimarrà invariato fino agli anni ’80.

Prima della data della cerimonia, notiamo che l’allora Presidente dell’A.N.M.I.G., Cav.Francesco Natale, veniva contattato sia dal Comando del Presidio Militare di Maddaloni che dalSindaco. Nella nota n.401 del 27 ottobre 1961, il Colonnello Commissario Comandante Cesare

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Learo, chiede la partecipazione dell’associazione alla “Giornata delle Forze Armate e delCombattente” (questa era la dicitura dell’epoca che indicava il 4 novembre), ed invia anche ilprogramma. Più tardo invece è l’invito del Sindaco e dell’amministrazione, che vienecomunicato con una nota del 31 ottobre 1961. Da questi due inviti si può capire come inpassato si onorava questa importantissima data.

La cerimonia iniziava alle ore 9:00 presso la chiesa di San Francesco d’Assisi (meglio notacome S.Antonio), dove l’amministrazione comunale e le associazioni combattentistichedepositavano una corona di alloro nella cappella votiva dedicata ai caduti della prima guerramondiale. Dopodiché, alle ore 9:30, il corteo muoveva alla volta di Piazza della Vittoria, alMonumento ai Caduti, dove, con la presenza di un plotone dell’esercito, si rendevano gli onorimilitari. Successivamente a questi, veniva celebrata una messa a suffragio dei caduti di tutte leguerre.

Alle ore 13:00, presso la Caserma “Magrone”, veniva organizzato un pranzo per i soldati dellacaserma, al quale partecipavano “n.20 ex combattenti, reduci, invalidi, mutilati ed orfani diguerra e n.20 fanciulli del Villaggio dei Ragazzi”. Dalle ore 14:00 alle ore 16:30, la casermaapriva le porte alla popolazione per svolgere delle visite guidate. Addirittura i militari mettevanoa disposizione dei pullman come servizio navetta, con partenza da piazza Gen. Ferraro.

Tutto quello che abbiamo delineato fino ad ora stride profondamente con la realtà attuale. Cos’èoggi il 4 novembre? E’ una semplice manifestazione, un evento di routine in un altro anno di vitadello Stato Italiano, una cerimonia che sembra aver perso il valore che aveva un tempo. Questoperché i giovani sono sempre più lontani da valori come la Patria, l’Unità Nazionale, ilcommemorare i nostri caduti. Questo perché non c’è una struttura istituzionale che educhi aquesti valori le nuove generazioni, infatti molto spesso, in questo contesto, anche la scuola ècarente. Questi ideali sono il fondamento per la formazione di cittadini che credono e rispettanolo Stato. Se non c’è questo, non ci saranno cittadini; se non ci saranno cittadini, non ci sarà uno

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Stato. Tutto questo non deve essere dimenticato, ed in questo senso è stata esemplarel’iniziativa del Convitto Nazionale “G.Bruno”, nella persona del Rettore Prof. Vigliotti, che, in uncomunicato stampa del 29 ottobre, ha annunciato una cerimonia per il 4 novembre, che si terràa Maddaloni a partire dalle ore 11:00, in concomitanza con la manifestazione a Caserta. Infattiricordiamo che la Prefettura aveva dato la disposizione ai vari comuni della provincia dispostare le eventuali cerimonie all’8 novembre, dando la priorità alla città di Caserta,impedendo quindi, essendo l’8 domenica,  una partecipazione degli studenti maddalonesi aduna cerimonia commemorativa. “Noi rischiamo che tra sei/sette anni parole come nazione,patria, dovere, sacrificio siano dimenticate – ha dichiarato il Rettore - questa azione educatricenon si fa rinviando tutto alla domenica mattina quando difficilmente i ragazzi possono esserepresenti alla manifestazione.”

A dispetto dei tempi, ostili ad ogni tipologia di valori, ed ad una classe, politica ed istituzionale,che vorrebbe l’accentramento di ogni forma di iniziativa o evento nella capitale della Provincia,mercoledì 4 novembre i cittadini, anziani e giovani, uomini e donne, ricchi e poveri,celebreranno insieme la data fatidica che ricorda i nostri concittadini caduti e l’Unità, sacra edindivisibile, della nostra bella Italia. Nessuno può impedirci non solo di piangere i nostri caduti,ma anche di conservare il loro ricordo, il loro esempio, coltivandolo nelle menti delle nuovegenerazioni.

Inviti per le celebrazioni del 4 novembre del 1965 e del 1967

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