Ma cosa dobbiamo fare,...

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LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura: Es 22,20-26 Sal: 17 Seconda Lettura: 1Ts 1,5c-10 Vangelo: Mt 22,34-40 Diocesi di Padova Don Guanella ci esorta: “Col divino aiuto farò quel bene come so che piace a Dio. Ed al mio prossimo non use- rò alcuno di quei tratti che non bra- merei per me me- desimo. Eccolo il mio carattere d'uomo e il segno mio di cristiano!”. Papa Francesco ci dice… “Il segno visibile che il cristiano può mostrare per testi- moniare al mondo l’amore di Dio è l’amore dei fratelli. Il comandamento dell’amore a Dio e al prossimo è il primo non perché sta in cima all’elenco dei comandamenti. Gesù non lo mette al vertice, ma al centro, perché è il cuore da cui tutto deve partire e a cui tutto deve ritornare. Ormai, alla luce di questa parola di Gesù, l’amore è la misura della fede, e la fede è l’anima dell’amore. Com’è la mia fede? La mia fede è come amo. Gesù non ci consegna due formule o due precetti; ci con- segna due volti, anzi un solo volto, quello di Dio che si riflette in tanti volti …”. Anno XXXII n° 1364 29 ottobre 2017 XXX Domenica del Tempo Ordinario (anno A) Ma cosa dobbiamo fare, realmente? Qual è, infatti, l’indicazione più importante che Dio aveva dato agli uomini per la loro vita? Nulla di più semplice per i rabbini d'Israele: santificare il Sabato, perché anche Dio lo aveva osservato. Ma ancora una volta, la risposta di Gesù ci spiazza e ci porta ben oltre, accom- pagnandoci nel cuore dell’essenza umana: tu amerai. Le leggi che reggono il nostro legame con Dio e quelle che ci legano l’un l’altro ci paiono essere allora davvero le stesse. In altre parole, Gesù ci ricorda che non vi è nulla di autenticamente umano che non trovi corrispondenza in Dio. Amerai, dice Gesù, usando un verbo al futuro – e non un imperativo –, quasi fos- se non solo un invito, ma anche una cer- tezza che sarà un’azione da cominciare e di cui non prevediamo una fine. Amare, infatti, non è (e non può essere!) un dovere, ma una necessità. Cosa devo fare, domani, allora? Tu amerai. Cosa farò anno dopo anno? Tu amerai. Solo questo: l'uomo amerà. Ma amare chi? Ma amare cosa? Amerai Dio con tutto il cuore. Che non significa ama ora Dio esclusivamente e nessun altro, ma amalo a partire da adesso senza mezze misure, sen- za compromessi e senza pigrizia. E scoprirai così che da questo amore se ne genererà un altro, un frutto che cresce e che si dilata, che arriva a raggiungere – per amare – chi ci sta attorno (e c’è tanta gente attorno!). Ma ancora, dice Gesù, amerai il tuo prossimo come ami te stesso. Ed è quasi un terzo co- mandamento, sempre dimenticato: ama te stesso, amati come un prodigio plasmato dalla mano di Dio. Se non ami te stesso, non sarai capace di amare nessuno, saprai solo prende- re e accumulare, fuggire o dimenticare, senza gioia né intelligenza né stupore. Dio non è geloso allora, non ruba il cuore e lo tiene per sé, lo implementa, lo allarga, lo ingrandisce in favore di te stesso e degli altri: l’amore che diamo a Dio è come l’ossigeno in una combustione, il cui calore e luce si espandono tutto intorno. Enrico

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LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura:

Es 22,20-26

Sal: 17

Seconda Lettura:

1Ts 1,5c-10

Vangelo:

Mt 22,34-40

Diocesi di Padova

Don Guanella ci esorta:

“Col divino aiuto

farò quel bene

come so che piace

a Dio. Ed al mio

prossimo non use-

rò alcuno di quei

tratti che non bra-

merei per me me-

desimo. Eccolo il

mio carattere

d'uomo e il segno

mio di cristiano!”.

Papa Francesco ci dice…

“Il segno visibile che il cristiano può mostrare per testi-

moniare al mondo l’amore di Dio è l’amore dei fratelli. Il

comandamento dell’amore a Dio e al prossimo è il primo

non perché sta in cima all’elenco dei comandamenti. Gesù

non lo mette al vertice, ma al centro, perché è il cuore da

cui tutto deve partire e a cui tutto deve ritornare. Ormai,

alla luce di questa parola di Gesù, l’amore è la misura

della fede, e la fede è l’anima dell’amore. Com’è la mia

fede? La mia fede è come amo.

Gesù non ci consegna due formule o due precetti; ci con-

segna due volti, anzi un solo volto, quello di Dio che si

riflette in tanti volti …”.

Anno XXXII n° 1364

29 ottobre 2017 XXX Domenica del Tempo Ordinario (anno A)

Ma cosa dobbiamo fare, realmente?

Qual è, infatti, l’indicazione più importante che Dio aveva dato agli uomini per la loro vita? Nulla di più semplice per i rabbini d'Israele: santificare il Sabato, perché anche Dio lo aveva osservato. Ma ancora una volta, la risposta di Gesù ci spiazza e ci porta ben oltre, accom-pagnandoci nel cuore dell’essenza umana: tu amerai. Le leggi che reggono il nostro legame con Dio e quelle che ci legano l’un l’altro ci paiono essere allora davvero le stesse. In altre parole, Gesù ci ricorda che non vi è nulla di autenticamente umano che non trovi corrispondenza in Dio. Amerai, dice Gesù, usando un verbo al futuro – e non un imperativo –, quasi fos-se non solo un invito, ma anche una cer-tezza che sarà un’azione da cominciare e di cui non prevediamo una fine. Amare, infatti, non è (e non può essere!) un dovere, ma una necessità. Cosa devo fare, domani, allora? Tu amerai. Cosa farò anno dopo anno? Tu amerai. Solo questo: l'uomo amerà. Ma amare chi? Ma amare cosa? Amerai Dio con tutto il cuore. Che non significa ama ora Dio esclusivamente e nessun altro, ma amalo a partire da adesso senza mezze misure, sen-za compromessi e senza pigrizia. E scoprirai così che da questo amore se ne genererà un altro, un frutto che cresce e che si dilata, che arriva a raggiungere – per amare – chi ci sta attorno (e c’è tanta gente attorno!). Ma ancora, dice Gesù, amerai il tuo prossimo come ami te stesso. Ed è quasi un terzo co-mandamento, sempre dimenticato: ama te stesso, amati come un prodigio plasmato dalla mano di Dio. Se non ami te stesso, non sarai capace di amare nessuno, saprai solo prende-re e accumulare, fuggire o dimenticare, senza gioia né intelligenza né stupore. Dio non è geloso allora, non ruba il cuore e lo tiene per sé, lo implementa, lo allarga, lo ingrandisce in favore di te stesso e degli altri: l’amore che diamo a Dio è come l’ossigeno in una combustione, il cui calore e luce si espandono tutto intorno.

Enrico

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Fo.Par. 29 ottobre 2017 2

Un tesoro: pregare per loro

Da mezzogiorno dell’1 novembre a tutto il giorno 2, i fedeli possono lucrare un’In-dulgenza Plenaria applicabile ai defunti alle seguenti condizioni: • visita di una chiesa (tutte le chiese o oratori); • recita del Pater e del Credo; • confessione (negli 8 giorni precedenti o successivi); • comunione; • preghiera secondo le intenzioni del Papa (Pater, Ave e Gloria). Dall’1 all’8 novembre Alle solite condizioni, i fedeli possono lucrare (una volta al giorno) una Indulgenza Plenaria applicabile ai defunti: • visitando il cimitero; • pregando per i defunti.

Gemellata con la Parrocchia di Sant’Anna in Esztergom

(Ungheria)

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2016 1. Maria Antonia Ventura (Marinetta) (11 novembre) 2. Dosolina Fanton (12 novembre) 3. Jole Biondi (3 dicembre) 4. Amerigo Vezzù (24 dicembre) 5. Bianca Cusin (25 dicembre) 6. Ausonia Boaretto (26 dicembre) 2017 7. Graziella Tonidandel (4 gennaio) 8. Graziella Tognon (7 gennaio) 9. Giancarlo Tasca (25 gennaio) 10. Isabella Bari (19 febbraio) 11. Patrizia Franzoso (19 febbraio) 12. Mirko Baldrocco (1 marzo) 13. Romilda Rizzi (10 marzo) 14. Elio Sartori (18 aprile) 15. Pietro Penello (27 aprile) 16. Antonio Lincetto (12 maggio) 17. Wilma Barbato (16 maggio) 18. Serafino Beda (24 maggio) 19. Laura Semenzato (28 maggio) 20. Orfeo Orlandini (15 giugno) 21. Lina Daniele (16 giugno) 22. Luigi Betto (6 luglio) 23. Olga Andolfatto (12 luglio) 24. Maria Manfredi (15 luglio) 25. Giuseppe Fratepietro (17 luglio) 26. Nicolina Vincenzi (19 luglio) 27. Giancarlo Carraro (7 agosto)

28. Giovanni Munaron (27 agosto) 29. Adelmo Pittarello (2 settembre) 30. Mirella Zanardo (8 settembre) 31. Franca Mingardo (13 settembre) 32. Claudio Zannoni (13 settembre) 33. Lucia Contarini (20 settembre) 34. Salvatore Antonio Turi (29 settembre) 35. Teresa Codato (1 ottobre) 36. Regina Colletto (2 ottobre) 37. Giacomo Bortoletti (4 ottobre) 38. Giuseppe Forni (6 ottobre) 39. Ernesto Secco (10 ottobre) 40. Luciana Targa (24 ottobre) Defunti di Casa Breda Marcello Lion (il più anziano) Patrizia Franzoso Massimo Bazzoni Francesca Resin

Giovedì 2 novembre alle ore 21:00 con una Santa Messa ricordiamo nell’affetto e nella preghiera i nostri cari defunti che ci hanno lasciato in questo anno

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Un pensiero sulla morte di Henry Scott Holland

La morte non è niente. Sono solamente passato dall’al-tra parte: è come se fossi nascosto nella stanza accan-to. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria so-lenne o triste. Continua a ridere, di quelle piccole cose che tanto ci

piacevano quando eravamo insieme. Prega, s orridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, pro-prio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

Chiusura Mese Missionario

Essere cristiani e missionari è la stessa cosa

«Gesù è diverso dai maestri del suo tempo: non ha aperto una scuola per lo stu-dio della Legge, ma va in giro a predicare e insegna dappertutto: nelle sinagoghe, per le strade, nelle case. Gesù e diverso anche da Giovanni Battista, il quale proclama il giudizio imminente di Dio, mentre Gesù annuncia il suo perdono di Padre. Evangelizzare i poveri: questa è la missione di Gesù; questa è anche la missione della Chiesa e di ogni battez-zato nella Chiesa. Essere cristiano ed essere missionario è la stessa cosa. Annunciare il Vangelo, con la parola e, prima ancora, con la vita, è la finalità principale della comunità cristia-na e di ogni suo membro. Ma che cosa significa evangeliz-zare i poveri? Significa avvicinarli, servirli, liberarli dalla loro oppressione e tutto questo nel nome e con lo Spirito di Cristo, perché è Lui il Vangelo di Dio, è Lui la Misericordia di Dio, è Lui la Liberazione di Dio. L’annuncio messianico del Regno di Dio venuto in mezzo a noi si rivolge in modo preferenziale agli emarginati, ai prigio-nieri, agli oppressi. Probabilmente al tempo di Gesù queste persone non erano al centro della comunità di fede. E ci doman-diamo: «Oggi, nelle nostre comunità parrocchiali, nelle associazioni, nei movimenti, siamo fedeli al programma di Gesù? L’evangelizzazione dei poveri, portare loro il lieto annun-cio, è la priorità? Attenzione: non si tratta di fare assisten-za sociale, tanto meno attività politica. Si tratta di offrire la forza del Vangelo di Dio, che converte i cuori, risana le ferite, trasforma i rapporti umani e sociali secondo la logica dell’amore. I poveri, infatti, sono al centro del Vangelo. E Gesù si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà. La Vergine Maria, Madre degli evangelizzatori, ci aiuti a sentire fortemente la fame e la sete del Vangelo che c’è nel mondo, specialmente nel cuore e nella carne dei poveri. E ottenga ad ognuno di noi e ad ogni comunità cristiana di testimoniare concreta-mente la misericordia che Cristo ci ha donato.

Papa Francesco all’Angelus del 24/01/2016

3 Fo.Par. 29 ottobre 2017

Se il nostro centro

parrocchiale è sulle

pagine dei giornali e

nei commenti dei par-

rocchiani, significa

che è frequentato,

vivo, efficiente.

E questo è positivo.

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Intenzioni SS. Messe Ricorrenze e attività

8:30 - - 18:00 - -

Lun 30

Lc 13,10-17

8:30 - - 18:30 - def.ti Giancarlo e fam. Trevisan

Mar 31

Lc 13,18-21

16:00 - Centro di Ascolto della Caritas parrocchia-le

17:30 - Coroncina della Divina Provvidenza 18:00 - Santa Messa votiva in onore di San Luigi Guanella

21:00 - Gruppo Teatro (prove)

8:00 - - 9:30 - Santa Messa per la comunità parrocchiale 11:00 - - 18:30 - def.to Silvio Cingano – def.ti fam. Basso-Bolzoni

– def.ta Teresa Codato (trigesimo)

Mer 1

Mt 5,1-12a Tutti i Santi, solennità

8:30 - -

18:00 - def.ta Regina Colletto (trigesimo) 21:00 - -

Gio 2

Gv 6,37-40

Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti

17:00 - Redazione Fo.Par. 21:00 - Santa Messa comunitaria per i de-

funti

8:30 - - 18:00 - -

Ven 3

Lc 14,1-6

9:00 - Pulizia della chiesa a cura dei volontari 9:30 - 12:30 - I sacerdoti visitano gli ammalati della parrocchia (1° venerdì del mese)

8:30 - 17:00 - Santa Messa in casa Breda 18:30 - def.to Giacomo Bortoletto (trigesimo) – def.to

Luigi Sgarbossa – def.to Luigi Betto – def.ti Pietro e Adele Cesaro

Sab 4

Lc 14,1.7-11

San Carlo Borromeo

14:30 - 15:30 – Incontro di catechesi per 2a e 3a media

8:00 - def.ta Ada Bilato – def.to Ferruccio Zugno 9:30 - Santa Messa per la comunità parrocchiale 11:00 - def.ti Pietro, Teresina e Anime del Purgatorio –

def.to Giuseppe Lenarduzzi – def.ti don Angelo e fam. Cecchinato

18:30 - def.to Mario La Motta – def.ti Angelo, Giancarlo e fam. Furian – def.to Giancarlo Carraro – def.to Gio-vanni – def.ti fam. Hocevar-Vitali

Dom 5

Mt 23,1-12

XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Fo.Par. 29 ottobre 2017

A cura del Gruppo Fo.Par.

Raccolta per le Missioni

Domenica scorsa, 22/10/2017, GIORNATA

MISSIONARIA MONDIALE durante le Sante

Messe è stata raccolta la somma di € 486,08

che sarà arrotondata a € 500,00 e devoluta al

Centro Missionario Diocesano.

don Daniele

Corso per imparare l’Italiano Anche quest’anno in parrocchia sarà attivato il corso di italiano

per stranieri.

Chi è interessato a parteciparvi, dovrà iscriversi venerdì 3

novembre alle ore 17:00 in centro parrocchiale.

Il corso si svolgerà il lunedì dalle ore 18:00 alle ore 19:30

sempre in centro parrocchiale.

La data di inizio è lunedì 6 novembre alle ore 18:00.