M. Assunta Zanetti · 2019. 11. 14. · CV - È una misura della formazione del concetto verbale....
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M. Assunta Zanetti PAVIA, Corso di aggiornamento La scuola educa il talento, VIa Edizione
13 GENNAIO 2018
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AGENDA
1.Alto Potenziale e Plusdotazione: funzionamento
cerebrale
2.L’alunno ad Alto Potenziale: profili
3.L’alunno ad Alto Potenziale in classe: strumenti di
riconoscimento e individuazione
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LA DOMANDA…
VIA AL BRAINSTORMING!!!
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EDOARDO
Edoardo 5 anni e 4 mesi frequenta la scuola dell’infanzia.
Motivo della consulenza: per le insegnanti il bambino mostra un grave
disagio nell’ambiente scolastico, non si entusiasma alla attività proposte
anzi spesso le rifiuta e mostra un malessere prossimo alla sofferenza.
La situazione pare causare problemi al bambino ma anche alle maestre
ed agli altri bambini che, a volte, sono anche infastiditi dal
comportamento di fatto insofferente del compagno.
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PRIME IPOTESI
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INCONTRIAMO LA FAMIGLIA E SCOPRIAMO CHE EDOARDO
A casa Edoardo è molto attivo e partecipa alle attività proposte.
Manifesta una spiccata curiosità e si relaziona in modo adeguato con gli adulti
Le insegnanti riferiscono che il bambino arriva a toccarsi e a stropicciarsi le
guance e a darsi pizzicotti come per sfogare la pressione accumulata.
A ciò si accompagna il fatto che Edo fa molte storie per andare a scuola.
Cerca spesso la compagnia di compagni più grandi e persone adulte
(insegnanti, nonni, amici dei genitori)
Fatica a seguire le regole sia a casa che a scuola, contesta spesso e
fa capricci
ANALISI DI UN CASO (II) 5
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ANAMNESI REMOTA, ALCUNI ELEMENTI
Edoardo si è mostrato sin da subito, da appena nato, molto attivo e con un
pianto abbastanza facile e improvviso e difficilmente consolabile.
Arrivato al nido, a 9 mesi, anche lì ha mostrato già la propria insofferenza,
con crisi di pianto dirompenti riferite dalle educatrici
A 6 mesi ha pronunciato le sue prime paroline e a un anno e qualche
mese aveva già un discreto repertorio, imparando ad utilizzare frasi
compiute poco più avanti e utilizzando costruzioni anche più complesse a
due anni. Il lessico diventa poi ricco e completo in breve tempo.
A 11 mesi inizia a fare i primi passi e a 12 cammina da solo.
ANALISI DI UN CASO (III)
ANAMNESI FAMILIARE
La mamma è una scienziata affermata
Lo zio è un molto noto nel mondo informatico
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Ulteriori elementi: capacità linguistica molto forbita, ottima memoria,
reazioni emotive esagerate, si rifiuta di colorare.
A seguito della segnalazione delle maestre in merito alle difficoltà nel
prestare attenzione e concentrazione e noia si procede con una
valutazione neuropsichiatrica con WIPPSI III Edoardo sottoposto ottiene
un Q.I.T. di 148.
Genitori sono spiazzati e molto preoccupati.
La richiesta dei genitori è cercare di capire come aiutare Edo a trovare
un equilibrio che sia in grado di donargli serenità e che gli consenta di
sviluppare appieno le proprie capacità,.
PRIMA VALUTAZIONE 7
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MICHELE
Michele ha 7 anni, vive con i suoi genitori e il fratello di 4 anni in un
piccolo centro del sud Italia. La mamma è bibliotecaria, il papà fa
il rappresentante e spesso viaggia per lavoro.
Motivo del contatto sono le difficoltà scolastiche: calo significativo
del rendimento e problemi di comportamento a casa e a scuola
PRIME IPOTESI
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INCONTRIAMO LA FAMIGLIA E SCOPRIAMO CHE MICHELE
A scuola si rifiuta di rispondere alle domande della maestra e di essere
interrogato perché teme di sbagliare
Ha una curiosità spiccata e diffusa, è molto interessato al tema della
morte
Gioca spesso solo, fatica a “negoziare” l’attività ludica con i pari, spesso è
coinvolto in conflitti
Cerca spesso la compagnia di compagni più grandi e persone adulte
(insegnanti, nonni, amici dei genitori)
Fatica a seguire le regole sia a casa che a scuola, contesta spesso
chiedendo spiegazioni approfondite sulle motivazioni di una regola
ANALISI DI UN CASO (II) 9
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ANAMNESI REMOTA, ALCUNI ELEMENTI
Pronuncia le prime parole all’età di 9 mesi, le prime frasi a 18 mesi, a
due anni riconosce i numeri e impara da solo a leggere all’età di
circa 4 anni.
In prima elementare sapeva già scrivere ed eseguire correttamente i
calcoli più semplici
Da sempre ha difficoltà con l’alimentazione
Da sempre dorme poco e fatica ad addormentarsi
ANALISI DI UN CASO (III)
ANAMNESI FAMILIARE
Il nonno paterno è un famoso fisico
I fratelli del padre fanno tutti lavori di grande responsabilità o sono
artisti
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CONOSCIAMOLI
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FUNZIONAMENTO CEREBRALE
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BASI BIOLOGICHE
È ormai assodato ci sia una stretta relazione tra fattori neuroanatomici, bio-
comportamentale, genetici, socio-culturale, familiare e influenze ambientali
nello sviluppo della plusdotazione (Bloom, 1985; Sternberg, 2001; Subotnik, et al,
2011).
Gli studi negli ultimi 15 anni si sono intensificati e i ricercatori hanno focalizzato
l’attenzione soprattutto sulla necessità di identificare precocemente il
potenziale all’interno di un paradigma teorico che contempla non solo le
teorie di intelligenza, ma il ruolo della creatività e capacità cognitive, della
motivazione, istruzione, curriculum in relazione con le influenze dei contesti,
famiglia, scuola e comunità, (Pfeiffer, 2013)
ma È possibile che anche le caratteristiche neurobiologiche diano un contributo
importante nella definizione dell’individuo eccezionale?
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GENETICA VS. EPIGENETICA
Alcuni aspetti della cognizione alla base del potenziale esistono su base
codice ereditario (Posthuma et al, 2001, 2002;. De Geus e Boomsma,
2002;. Thompson et al, 2002).
Neuroimaging e la genetica hanno permesso di individuare i modelli che
suggeriscono l'ereditabilità di temperamento (Eley e Plomin, 1997;.
Schwartz, et al, 2003) e le capacità cognitive determinato da influenze
genetiche sul lo sviluppo di (Thompson et al., 2002) alcune parti del
cervello.
In altri casi, altre strutture cerebrali necessarie per l'apprendimento, come
l'ippocampo, hanno dimostrato di essere più aperte alle influenze
ambientali e l'esperienza (Foy et al, 1987; Gunnar, 1998; Maguire et al,
2000, 2003)
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NATURA-CULTURA?
La componente genetica gioca un ruolo importante (Johnson, Nijenhuis,
& Bouchard, 2008)
… ma non basta …
La giftedness non deve essere confusa con il modo in cui viene
misurata… il QI non è la giftedness… ma solo un indicatore che la
giftedness può esistere !!! (NAGC, 2011)
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NATURE OR NURTURE?
Galton: l’intelligenza si eredita
OPPURE
Ambiente di crescita e predisposizione di base
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RUOLO DEI GENI
Ruolo dei geni nell’intelligenza
“As is the case with other traits, like height, there are probably thousands of genes and their variants that are associated with intelligence,” he said. “And there may be other genetic effects beyond the single gene effects. There could be interactions among genes, or interactions between genes and the environment. Our results show that the way researchers have been looking for genes that may be related to intelligence.
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RUOLO DEI GENI
The terms gifted, talented, and intelligent all have meanings that suggest an individual's highly proficient or exceptional performance in one or more specific areas of strength.
Contemporary theories of intelligence are based on theoretical models that define ability or intelligence according to a priori categories of specific performance.
Quali correlati neurali?
Maggiore velocità neurale e l'efficienza della funzione prefrontale.
Il talento è un risultato eccezionale delle interazioni tra comportamento goal-directed e processi percettivi non sempre consapevoli.
Alcune ricerche riportano significative differenze di attivazione neurale specifiche per regione, i con tempi di reazione più accelerati
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POTENZIALE/TALENTO
misura di alta intelligenza generale che si manifesta con
ottime performance cognitiva in un dominio generale
straordinaria capacità in un dominio specifico
particolarmente legato ad una misura generale di QI, con
una plasticità individuale e predisposizione neurologica
Questi due accezioni possono essere doppiamente presenti
o escludersi a vicenda in un individuo.
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IL FUNZIONAMENTO CEREBRALE AD ALTO
POTENZIALE
Ricerche recenti fanno riferimento all’ereditarietà (Posthuma, DeGeus, & Boomsma, 2001; Thompson, Cannon, & Toga, 2002) mentre la posizione opposta sostiene che abilità eccezionali siano il risultato della pratica e del duro lavoro (Ericsson, Krampe, & Tesch-Romer, 1993; Ericsson &Lehman, 1996; Howe, Davidson, & Sloboda, 1998; Howe, Davidson, Moore, & Sloboda, 1995; Sloboda, Davidson, & Howe, 1994), generalmente intrapresi a partire dalla prima infanzia (Bloom, 1985).
I lavori di Bloom così come quelli di Roe (1951, 1953a, 1953b), permettono di concludere che pratica, impegno e duro lavoro sono necessari per acquisire dimestichezza, ma non sufficienti per spiegare il raggiungimento di risultati eccezionali.
La prospettiva maggiormente accreditata sembra oggi essere quella che vede la plusdotazione come il risultato dell’interazione tra geni e ambiente (LaBuda, DeFries & Fulker, 1987; Scarr & McCartney, 1974, Asbury,Plomin,2014 ).
La plusdotazione è un costrutto multidimensionale
(Gardner, 1983; Sternberg, 1997; Tannenbaum, 2000).
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Il funzionamento cerebrale (segue)
Maggior densità di neuroni nelle aree frontali (Orzheckhovskaia 1996)
Differenza significativa nello sviluppo corteccia cerebrale soprattutto in adolescenza (Shwa et al, 2006, studio longitudinale con 300 bambini sopra i 6 anni)
Maggiore attivazione cerebrale
Velocità di trasmissione
Deficit inibizione latente
Eccessiva attivazione dell'emisfero destro (Magnie, 2003)
Trasferimento informazione più veloce:
Tra i due emisferi (Geake, 2007)
Tra la corteccia prefrontale e il lobo parietale (maggiore attivazione delle aree cerebrali)
Maggior attivazione diverse aree del cervello (Habib 2010)
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Il funzionamento cerebrale (segue)
Gifted: maggiore attivazione del lobo parietale (conosciuto per essere largamente inconscio ed automatico!)
Fra i meno dotati: maggiore attivazione del lobo frontale (conosciuto per essere particolarmente implicato in tutto quello che si accompagna all’attenzione controllata, l’organizzazione dei dati ecc, e ciò che richiede uno sforzo mentale sostenuto cosciente ed attivo.
Non è infrequente trovare prestazioni inferiori nelle prove di attenzione nei gifted e quindi disturbo dell’attenzione
(Rypma, 2006)
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Visual-spatial learners Si tratta di una categoria di bambini gifted (ma anche adulti) caratterizzati da:
Tendenza a considerare concetti o idee complesse Eccezionale capacità nel comprendere e utilizzare relazioni spaziali Pensiero intuitivo Immaginazione vivida Predilezione per le attività artistiche Pensatori compulsivi
Quindi
Pessimi ascoltatori Poco capaci di usare e comprendere aspetti verbali Incapaci di tener conto del tempo Disorganizzati
Risulta quindi evidente che questi soggetti fanno un uso prevalente dell’EMISFERO DESTRO del cervello
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Criticità IAG
CV - È una misura della formazione del concetto verbale. Valuta l’abilità dei bambini di ascoltare una domanda, attingere informazioni dall’educazione sia formale sia informale ricevuta, ragionare, dare una risposta ed esprimere i pensieri ad alta voce.
IRP-Alta capacità di esaminare un problema, sfruttare abilità visivomotorie e visuo-spaziali nell’organizzare i pensieri, creare soluzioni e verificarle. Predilezione per r le informazioni visive, il sentirsi a proprio agio nelle situazioni nuove e inaspettate, o la preferenza ad imparare attraverso l’azione
ML- capacità dei bambini di memorizzare nuove informazioni, immagazzinarle nella memoria a breve termine, di concentrarsi e di manipolare tali informazioni per arrivare a dei risultati e per stimolare il ragionamento. Tale indice risulta essere sensibile all’ansia. È collegato all’apprendimento, alla realizzazione e alla capacità di auto-monitoraggio
VE- abilità dei bambini di focalizzare l’attenzione, la rapidità di analisi, la capacità di discriminazione e la capacità di ordinare sequenzialmente le informazioni visive. Richiede persistenza e capacità di pianificazione, ma è sensibile alla motivazione, alla difficoltà di lavorare sotto la pressione del tempo e anche alla coordinazione motoria.
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Adolescenti gifted utilizzano aree più estese e più bilaterali fronto-parietale rispetto ai controlli durante il
funzionamento esecutivo e compiti di ragionamento fluido durante una prova di matematica Desco,
Manuel, et al. Neuroimage 57.1 (2011): 281-292.
Evidenze di neuroimaging
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a)Adolescente con capacità cognitive nella media
Evidenze di neuroimaging compito di rotazione mentale
b)Adolescente con capacità cognitive sopra la media
Maggiore attivazione di zone supplementari
c) Attivazione aree nei soggetti pludsotati
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Caratteristiche neurologiche
• Tamnes et al., 2010
Maturazione Precoce Corteccia più sottile
• Changeux and Danchin, 1976; Huttenlocher and Dabholkar, 1997; Paus, 2005; Petanjek et al., 2011
Potatura sinaptica Spessore corticale ridotto
• Geake, 2008; Gross, 2004
Performance superiore in test cognitivi e creativi Maturazione cognitiva maggiore
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Caratteristiche
• Spesso sono schiacciati dalle loro o altrui alte aspettative
• Sperimentano senso di frustrazione e senso di colpa,
insoddisfazione
• Mapper (studenti sequenziali), possono perdersi nel percorso che porta alla risposta giusta
• Saltatori (studenti spaziali) non sempre possono sapere come sono arrivati a "risposta giusta”
• Sono dei sensation seekers: pronti a sperimentare qualsiasi cosa
anche senza la certezza del successo
• Eccessivamente sfidanti forti delle loro multipotenzialità
• Risorse ed esperienze limitate sotto il profilo socioemotivo
• Rischio di insuccessi e fallimenti non solo nelle performance ma
anche a livello personale
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Pensiero arborescente
Il pensiero arborescente è la tendenza a pensare ramificando i pensieri (aprendo parentesi) piuttosto che in modo sequenziale e lineare.
Da un punto di vista cognitivo, l'elaborazione delle informazioni sarebbe più veloce, permettendo ai plusdotati di prendere in considerazione un elevato numero di informazioni in uno stesso momento per arrivare alla soluzione di un problema
RISCHIO
Questo particolare funzionamento complica il processo di scelta e di prioritizzazione delle informazioni, portando in alcuni casi a una sensazione di estrema confusione Emotività esasperata che spesso porta a sviluppare un'ansia diffusa
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Pensiero arborescente
• Fatica ad organizzare e strutturare le idee
• Fatica a gerarchizzare le idee (ordine di importanza)
• Fatica a spiegare i ragionamenti che portano alla soluzione. La soluzione si impone
ad esso.
• Fatica a pianificare
• Elevata creatività nelle risposte
• Rapidità delle risposte
RISCHIO La velocità nell’elaborazione non consente di fare sforzo per l’apprendimento
intenzionale per cui no sviluppano strategie e incorrono in difficoltà esecutive e di concentrazione Velocità di pensiero non è garanzia di successo difficoltà a trasformare il pensiero
intuitivo e arborescente in pensiero sequenziale
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Pensieri in presa diretta
Penso a tante cose in una volta a volte mi
dimentico dove sono.
Perdo il filo del discorso. Sto andando
troppo veloce e mi dimentico le idee
essenziali (ragazzo di 12 anni)
Quando devo mettere sul foglio i miei pensieri, sono
così tanti che spesso non so da dove cominciare
(ragazza di 11 anni)
Sovrappongo tutto e non riesco a venirne a
capo. Problematico...forse dovrei iniziare a
scrivere le cose, ma tipo tabella, perché il
flusso che generalmente produco è ancora
più confusionario(ragazzo di 14 anni)
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INQUADRAMENTO Dal dono al talento (Gagné, 1985)
Lo sviluppo del talento si ha con la progressiva trasformazione, dei “doni” in “talenti”…
L’individuo ottiene risultati superiori in un campo specifico
Ruolo della motivazione, dei contesti, del caso…
Criteri (Sternberg, 1985)
Potenzialità superiori rispetto ai propri pari
Capacità e competenze non comuni
L’area di eccellenza deve portare a “produttività”
Dimostrabile attraverso l’assessment
L’eccellenza è riconosciuta dalla società
Componente emotiva (Roeper, 1982)
Giftedness : grande conoscenza, grande sensibilità e straordinaria abilità nel trasformare le percezioni in esperienze intellettuali ed emotive
Sviluppo asincrono (Columbus Group, 1991
Questa unicità rende i soggetti gifted particolarmente vulnerabili. Per sostenere il pieno sviluppo del
potenziale di questi soggetti sono necessari uno stile parentale, educativo, d’insegnamento e di intervento
clinico particolari.
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Diagnosi differenziale
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PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Imparano in fretta e facilmente Si annoiano facilmente e si sentono frustrati
Sono abili nel ragionamento astratto e nell’utilizzo
del pensiero critico
Risentono degli atteggiamenti negativi degli adulti
verso l’intelligenza
Mostrano alta competenza verbale Dominano le discussioni
Spesso non sanno ascoltare
Hanno molta energia Soffrono l’inattività e la mancanza di sfide
Manifestano un acuto senso dell’umorismo Usano l’umorismo in modo improprio per attaccare gli
altri
Provano frustrazione quando il loro umorismo non viene
capito
Puntano al perfezionismo Temono il fallimento
Hanno un’insolita immaginazione Sono considerati “bizzarri”
Manifestano spirito di indipendenza e
anticonformismo
Sfidano e interrogano in modo indiscreto
Manifestano un comportamento ribelle
Hanno un’alta consapevolezza di sé Bassa autostima dovuta alla percezione della
differenza con i pari percepita come sbagliata
Preferiscono la compagnia di compagni più grandi
e di adulti
Sono a rischio di isolamento sociale
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PLUSDOTAZIONE = QI?
Il QI traduce il vantaggio in numero ma questo non è un
parametro né SUFFICIENTE né RAPPRESENTATIVO per
identificare un soggetto plusdotato.
E’ necessario qualcosa di più…
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PLUSDOTAZIONE = INTELLIGENZA
concetto multicomposizionale
E’ dunque necessario adottare una
CONCEZIONE MULTIDIMENSIONALE DI PLUSDOTAZIONE.
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Superamento della definizione di intelligenza solo in termini di strutture e di processi cognitivi
Intelligenza emotiva, sociale ed ecologica
(Daniel Goleman, 1997-2000-2009).
Il potenziale ha anche a che fare con il temperamento e i contesti di sviluppo (famiglia, scuola)
Per questo motivo è importante osservare e valutare i soggetti anche mentre interagiscono in una varietà di contesti di apprendimento.
(Passow e Frasieri, 1996; Fabio, 2007)
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NB: Gli indici di plusdotazione sono importanti ma non
sempre consentono di disambiguare il concetto di
plusdotazione
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PROFILI
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PROFILI (Neihart & Betts, 1988, 2010)
Tipo 1 lo studente AP DI SUCCESSO
Tipo 2 lo studente AP CREATIVO
Tipo 3 lo studente AP SOTTERRANEO
Tipo 4 lo studente AP A RISCHIO Prosociale (disaffezione, drop out)
Antisociale (devianza, bullismo)
Tipo 5 lo studente AP DOPPIAMENTE ECCEZIONALE
(comorbidità dislessia, ADHD, autismo, disturbo bipolare)
Tipo 6 lo studente AP AUTONOMO
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PROFILI (Neihart & Betts, 1988, 2010)
Tipo 1 lo studente AP DI SUCCESSO
Tipo 2 lo studente AP CREATIVO
Tipo 3 lo studente AP SOTTERRANEO
Tipo 4 lo studente AP A RISCHIO Prosociale (disaffezione, drop out)
Antisociale (devianza, bullismo)
Tipo 5 lo studente AP DOPPIAMENTE ECCEZIONALE
(comorbidità dislessia, ADHD, autismo, disturbo bipolare)
Tipo 6 lo studente AP AUTONOMO
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TIPO 1: AP DI SUCCESSO
Caratteristiche:
Adeguato al contesto scolastico
Ha buoni risultati senza lavorare
intensamente, tende ad
accontentarsi dei propri risultati
Poco preparato alle sfide della
vita: non ama il rischio
Perfezionismo “sano”
Supporto a scuola:
Fornire la compagnia di “pari”
a livello intellettivo
Creare dei curriculum
“avanzati” e “personalizzati”
che possano essere una sfida;
Stimolarlo ad assumere
l’iniziativa dell’apprendimento;
Stimolarlo a mettersi in gioco
Ingresso precoce alla scuola
dell’infanzia e all’università.
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TIPO 1: AP DI SUCCESSO
Avrebbe bisogno di :
poter accelerare il percorso scolastico
non puntare solo a riconoscimenti e gratificazioni esterne
aver tempo per costruire un curriculum personale
che gli vengano proposte attività che lo costringano a mettersi in
gioco
che si sforzi di assumere l'iniziativa dell' apprendimento
avere un mentore
passare del tempo con i suoi pari intellettuali
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TIPO 2: AP CREATIVO
Caratteristiche:
Insicuri ed al tempo stesso
arroganti
Hanno bisogno di supporto pur
essendo autonomi
Molta energia
Vulnerabile psicologicamente
Disagio a scuola
Supporto a scuola:
Tolleranza e ricompensa per un
modo di pensare fuori dagli schemi
Stile comunicativo diretto e chiaro
Insegnanti “adeguati”
Attività a “dominio specifico”
Potenziamento competenze socio-
emotive
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TIPO 2: AP CREATIVO
Avrebbe bisogno di :
maggiore tolleranza
essere gratificato quando acquisisce un nuovo modo
di pensare
che possa lasciare spazio ai sentimenti
che sia accolto il suo” pensiero divergente”
che abbia un mentore
che riceva istruzioni dirette nell’acquisizione di abilità interpersonali
un “allenatore” per le attività scelte
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TIPO 3: AP SOTTERRANEO
Caratteristiche:
Spesso insicuro e ansioso
Scarsa tolleranza alla frustrazione
Vulnerabile psicologicamente
Disagio a scuola
Supporto a scuola:
Creare ambienti di apprendimento
accoglienti
Non fare loro pressione e porsi
obiettivi a medio lungo termine
Creare delle sfide
Avere attenzione per i loro bisogni
emotivi
Sostegno psicologico
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TIPO 3: AP SOTTERRANEO
Avrebbe bisogno di:
che si creino gruppi di sostegno
che venga offerta intermediazione culturale
che vi sia un insegnamento diretto delle abilità sociali
che si inquadrino le convinzioni come fenomeni sociali
che sia pianificato il percorso scolastico
che si discutano i costi del successo
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TIPO 4: AP A RISCHIO
Caratteristiche:
Prosociale: disaffezione alla
scuola e rischio di drop-out
Antisociale: bullismo, devianza,
uso di sostanze, ecc
Supporto a scuola:
Non abbassare il livello di
aspettativa sulle sue performance
Mantenere la fiducia in loro
Stimolare occasioni di confronto
diretto
Favorire nuovi stili di pensiero
(es. training educazione morale)
Sostegno psicologico e
potenziamento competenze
di autoregolazione
Promozione della resilienza
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TIPO 4: AP A RISCHIO
Avrebbe bisogno di :
siano utilizzate e insegnate abilità di studio non tradizionali
gli insegnamenti siano approfonditi
poter contare su di un mentore
arrivare alla licenza superiore
un "allenatore" per lo studio
che venga promossa la resilienza
che si discutano opzioni alternative
che si eseguano valutazioni diagnostiche
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TIPO 5: AP DOPPIAMENTE ECCEZIONALE
Caratteristiche:
Hanno contemporaneamente un
disturbo in un’altra area: dislessia,
ADHD, autismo, disturbo bipolare,
ecc.
Bassi livelli di autostima
Basso rendimento scolastico
Vulnerabile psicologicamente
Disagio a scuola
Supporto a scuola:
Puntare sulla stimolazione e il
potenziamento delle aree di talento
e di forza
Stimolarlo a lavorare intensamente
Sostenere le competenze di
autoregolazione
Sostenere la loro capacità di
chiedere aiuto
Passare del tempo con coetanei
gifted
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TIPO 5: AP DOPPIAMENTE ECCEZIONALE
Avrebbe bisogno di :
accelerazione in relazione alle aree di forza
che vi sia un adattamento per la disabilità
che ci si chieda: "che cosa serve perchè questo
bambino abbia successo qui e ora?"
avere indicazioni dirette sulle strategie di autoregolazione
passare del tempo con coetanei gifted
imparare a difendersi
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TIPO 6: AP AUTONOMO
Caratteristiche:
Sicuro di sé
Motivato, entusiasta, ama le
sfide
Visione incrementale delle
proprie capacità
Buone relazioni con pari e
insegnanti
A volte basso rendimento (non
sempre la scuola è la loro priorità)
Supporto a scuola:
Lasciargli autonomia (possibilità di
studi vari ed approfonditi)
Sostenerli nei momenti di difficoltà
e frustrazione
Dare possibilità di curriculum
“accelerati”
In alcuni casi potenziamento
competenze socio-emotive
Aiuto nel fronteggiare i costi
psicologici del successo
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TIPO 6: AP AUTONOMO
Avrebbe bisogno di:
sviluppare un piano di studi a lungo termine e integrato
sviluppare studi vari e approfonditi
poter contare su un mentore
un’ampia varietà di opzioni di accelerazione
deroga a politiche scolastiche tradizionali e regolamenti
non avere bastoni tra le ruote
aiuto a far fronte ai costi psicologici di successo
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MASCHERAMENTO CULTURALE
Tipo 7 studenti non identificato con capacità eccezionali perché
appartenente a contesti culturali minoritari caratterizzati da bassa
autostima e basse aspettative degli insegnanti. Il loro potenziale e i
talenti non possono essere riconosciuti o valorizzati all'interno della
loro scuola, oppure i loro valori della loro cultura può scoraggiarli
nel mostrare le loro abilità (Bevan-Brown (1999)
Rapporto del Minister of Education New Zealand, 2004 evidenzia
come in alcuni contesti culturali minoritari la plusdotazione e il
talento siano sottorappresentati.
IMPORTANTE FORMAZIONE PER RIDURRE STEREOTIPI
INSEGNANTI
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ALUNNI AP A SCUOLA
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CHI SONO I GIFTED NEI CONTESTI
Definition - Gifted Child (Pfeiffer, 2013):
“The gifted child demonstrates a greater likelihood, when compared to other students of the same age, experience, and opportunity, to achieve extraordinary accomplishments in one or more culturally valued domains” (p 14)
Definition - Academically Gifted (Pfeiffer, 2013):
“The academically gifted student demonstrates uncanny high potential for outstanding academic performance and a thirst to excel in one or more academic domains. …The academically gifted student is likely to benefit from special educational programs or resources, especially if they align with his or her unique profile of abilities” (p. 14)
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In realtà i bambini gifted possono essere a rischio di underachievement, drop-out e/o incorrere in problematiche connesse al disagio socio-relazionale.
La plusdotazione è un fenomeno che si caratterizza sia come punto di forza che come punto
di debolezza, e il bambino plusdotato svilupperà il suo potenziale se e solo se viene
precocemente identificato e il suo percorso scolastico e formativo supportato.
Spesso più introversi
Sviluppo asincrono
Eccellenza in una o più aree e dietro in un'altra
Overeccitabilità
Sinestesia
Possedere capacità mentali superiori richiedono curricula adeguati non ancora presenti
nelle nostre scuole
Sono bambini e alunni con Bisogni Educativi Speciali che necessitano quindi di contesti
adeguati
https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0
Plusdotazione: medaglia due facce
https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0https://www.youtube.com/watch?v=DSBq-PQRtG0
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Ma anche….
• Primogeniti, figli unici, maschi hanno
maggiore probabilità di essere identificati
• Familiarità
• Privilegiano modalità di elaborazione visuale-
spaziali piuttosto che quello uditivo-
sequenziali
• Circa 1/6 dei bambini gifted hanno una sorta di
comorbilità con le difficoltà di apprendimento:
dislessia, DSA, ADHD, disturbo della
coordinazione, disordine nell’elaborazione
uditiva, ecc.
Giftedness può mascherare questi disturbi e non far riconoscere QI, rendendo difficile l'identificazione
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Stigma della Giftedness
“There is evidence to show that the gifted are influenced by their peers’, parents’ and teachers’ feelings about their abilities. If they are seen as
mental freaks, unhealthy personalities, or eccentric simply because they are brainy or creative, many of them will avoid the stigma through
conformity. Some would rather underachieve and be popular than achieve honor status and receive ostracism”
Tannenbaum
Corrono il rischio di essere considerati soggetti disturbati, eccentrici, con
personalità instabili perché non si conformano agli standard. Il rischio è la
esclusione sociale e disagio socioemotivo per il semplice fatto di essere
intelligenti, in particolare se femmine
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L’alunno AP a scuola
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LE GIFTED RATING SCALES Pfeiffer e Jarosewich (2003)
Uno degli strumenti più utilizzati per l’identificazione degli studenti ad
alto potenziale sono le Gifted Rating Scales-School Form
Valutano la percezione dell’insegnante rispetto al livello di abilità
posseduto dallo studente nelle seguenti aree:
Abilità Intellettiva
Abilità Scolastica,
Creatività
Talento Artistico
Leadership (solo nelle GRS-S)
Motivazione
Si basano su una concezione multidimensionale della plusdotazione Modello di
Monaco (Ziegler & Heller, 2000).
Facilità di utilizzo, Affidabilità e
Validità, Facile interpretazione e
Flessibilità.
“A single test score should never
be used alone in making any
diagnostic or classificatory
decision” (Pfeiffer, 2002)
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LA VALIDAZIONE ITALIANA DELLE GRS-S
Obiettivo: esaminare l'affidabilità e la validità delle GRS-S con un campione di
studenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado appartenenti all’area
lombarda, in particolare rispetto ai risultati ottenuti dal campione normalizzato
statunitense.
Risultati:
ruolo della motivazione nel successo scolastico così come nel processo di
sviluppo del talento;
affidabilità e validità della versione italiana;
praticità dello strumento.
In sintesi, le GRS-S appaiono essere uno strumento affidabile e potenzialmente utile
nell’identificazione di studenti ad alto potenziale cognitivo. Soprattutto, possono
essere un pratico strumento da prendere in considerazione per lo sviluppo di
politiche e programmi in favore dell’istruzione dei soggetti ad alto potenziale.
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ABILITÀ INTELLETTIVA
L’Abilità Intellettiva si riferisce alle abilità mentali verbali e / o non
verbali, alle capacità o alle competenze del bambino. Gli aspetti
dell’ intelligenza misurati dalla scala comprendono l'apprendimento
astratto, la soluzione dei problemi, il ragionamento, la prontezza di
pensiero e la memoria.
Risolve i problemi velocemente
Dimostra abilità di ragionamento avanzate
Pensa acutamente, comprende intuitivamente i problemi
Apprende velocemente nuove informazioni
M. Assunta Zanetti - Università Pavia
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ABILITÀ SCOLASTICA
L’Abilità Scolastica si riferisce all’abilità che il bambino ha nel trattare
fatti e/o contenuti didattici. Livelli avanzati di prontezza e/o
competenza nella lettura, in matematica e altri aspetti di un
curriculum della prima infanzia sono indicativi di Abilità Scolastica.
Dimostra di essere a conoscenza di fatti d'attualità
Completa i lavori scolastici correttamente
Completa i lavori scolastici senza aiuto
Contribuisce alle discussioni scolastiche
M. Assunta Zanetti - Università Pavia
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CREATIVITÀ
La creatività si riferisce all’abilità del bambino di pensare, agire, e/o
produrre personali, originali, nuovi o innovativi pensieri o produzioni.
La creatività può essere espressa in vari modi: in come un bambino
risolve problemi, conduce esperimenti con nuove idee, e/o gioca in
modo fantasioso.
Mostra un'attiva immaginazione, pensa o agisce fantasiosamente
Si approccia al mondo “come uno scienziato” o un esploratore
Collega o unisce idee o materiali in modo insolito ma pertinente
Dimostra inventivi o innovativi approcci alle situazioni o ai problemi
M. Assunta Zanetti - Università Pavia
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TALENTO ARTISTICO
Il Talento Artistico si riferisce alla potenzialità o all’evidenza di abilità
nel teatro, nella musica, nella danza, nel disegno, nella pittura, nella
scultura, nel canto, nell’utilizzo di uno strumento musicale e/o nella
recitazione. Il Talento Artistico può essere espresso in vari modi: in
come un bambino si approccia nel praticare le attività, nel portare a
termine ciò che gli viene assegnato, e/o in come lavora con
materiale d’arte o strumenti artistici.
Crea opere d’arte fantasiose e originali
Apprende le tecniche artistiche velocemente
Apprezza sottili distinzioni o variazioni nelle produzioni o
performance artistiche
Manifesta avanzate tecniche e/o performance artistiche
M. Assunta Zanetti - Università Pavia
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LEADERSHIP
La Leadership si riferisce all’abilità che il bambino dimostra nel
motivare le persone verso un obiettivo comune. La Leadership
include i seguenti comportamenti: ascoltare bene, agire
responsabilmente, mantenersi calmi e imperturbabili in caso di
disaccordo tra compagni e ispirare fiducia e spirito di
collaborazione.
Agisce responsabilmente nel contesto sociale
Riconosce i sentimenti degli altri
Dimostra una buona capacità di valutare le relazioni sociali
Proietta un’immagine positiva sui pari
M. Assunta Zanetti - Università Pavia
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MOTIVAZIONE
La motivazione si riferisce alla determinazione o alla persistenza, al
desiderio di riuscire, alla tendenza a godere dei compiti impegnativi
e all’abilità di lavorare bene senza incoraggiamento o rinforzo. La
motivazione non è comunemente identificata come un tipo di
plusdotazione, piuttosto è considerata come l’energia che spinge il
bambino al risultato. La motivazione si può osservare in una
molteplicità di contesti, sia durante il lavoro su compiti scolastici sia
nelle produzioni artistiche.
Mostra soddisfazione nel lavoro
Si sforza di riuscire, vuole rendere al livello più alto possibile
Reagisce alle sfide entusiasticamente
Si approccia alle situazioni aspettandosi di fare bene
M. Assunta Zanetti - Università Pavia
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RISCHI NON INDIVUAZIONE
Sottorendimento
Drop out
Perdita autostima
Isolamento sociale
Diagnosi errate (misdiagnosis)
• Disturbo oppositivo provocatorio • Disturbo ossessivo compulsivo • Disturbo di attenzione ed
iperattività
• Disturbi dell’umore
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SOSTENERE L’ALTO POTENZIALE A SCUOLA
Accelerazione
Arricchimento
Approfondimento
Differenziazione del curriculum scolastico
Personalizzazione
«Non esiste un modo giusto di insegnare o di imparare che funzioni per
tutti gli studenti. Bilanciando i generi di istruzione e di valutazione si raggiungono tutti gli studenti e non solamente alcuni» (Sternberg)
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QUALI BISOGNI?
Gli studenti ad Alto Potenziale o di Talento hanno bisogni speciali dal punto di
vista cognitivo, emotivo e sociale
Alcune caratteristiche di tratto li rendono maggiormente vulnerabili dei loro pari (Patterson 2009)
… una continua carenza di stimoli dovuta ad una
plusdotazione non riconosciuta può determinare
l’insorgere di problemi di comportamento e di
adattamento
Gli studenti AP hanno modalità di apprendimento che li differenziano dagli altri
studenti
Gli studenti AP richiedono un ambiente scolastico stimolante che alimenti
costantemente la loro sete di conoscenza, la loro creatività e la loro autostima
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PROPOSTE A SCUOLA
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METODOLOGIA DIDATTICA: ACCELERAZIONE
LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ Prime ore mattina
Matematica in prima primaria
Seconde ore mattina
Attività individuale o di gruppo di apprendimento continuo in seconda primaria
Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo Prime ore pomeriggio
Matematica in prima primaria
Ultime ore pomeriggio
Attività cooperative di restituzione del percorso di accelerazione in prima primaria
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OBIETTIVO A LUNGO TERMINE: PRONTI PER LA SCUOLA Salto di classe: preparare il bambino al passaggio accompagnando la
transizione
Bambini, famiglie e scuole si attivano e si adattano per agevolare il
passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria per favorire
l’adattamento e il successo scolastico del bambino (Pianta e Cox, 1999).
Il contesto sociale e relazionale deve accogliere e facilitare la transizione
CONDIZIONI
• atteggiamenti positivi dei bambini manifestano nei confronti della scuola,
dell’apprendimento, degli insegnanti e dei pari
• padronanza competenze e facilità ad imparare
• genitori positivamente coinvolti nel processo di scolarizzazione dei figli
• insegnanti caring capaci di valorizzare alunni
• comunità supportiva e cooperazione tra i servizi educativi
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SUPPORTO ALUNNO AP: METODOLOGIE
Apprendimento Cooperativo : permette agli alunni di affrontare lo studio disciplinare interagendo in piccoli gruppi, in modo collaborativo,
responsabile, solidale e ricevendo valutazioni sulla base dei risultati ottenuti
individualmente ed in gruppo
Peer to peer: due o più ragazzi della stessa età, ma con competenze diverse, si aiutano per “prendere il meglio” l’uno dall’altro. Per rendere più
efficace questa metodologia è importante che i bambini siano in grado di
comprendere i propri punti di forza e di debolezza. In questo modo hanno
una maggior consapevolezza rispetto a ciò che possono “insegnare” agli
altri e ciò che, invece, deve essere loro spiegato.
Momenti di libera scelta dell’attività didattica: gli allievi collaborano, o scelgono singolarmente di volta in volta, l’argomento di cui vogliono
trattare e lo espongono davanti alla classe. Si permette così a tutti gli allievi
di esprimere i loro interessi e le particolarità, favorendo lo scambio di idee.
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SUPPORTO ALUNNO AP: METODOLOGIE
Promuovere capacità di ascolto: insegnare all’alunno AP a saper gestire tempi e contenuti degli argomenti da lui proposti: rispetto dei turni, tenere in
considerazione il punto di vista degli altri e imparare a negoziare.
Mantenere la posizione per ciò in cui credi: ogni allievo prende una posizione rispetto a un tema preciso e di discussione. L’insegnante coordina
una discussione in cui gli allievi devono mostrare di essere in grado di
motivare le proprie credenze. Si possono anche dare ruoli prestabiliti e
contrari a ciò in cui crede In questa attività devono mostrare la propria
creatività e la capacità di immedesimarsi in un pensiero non proprio,
imparando la difficoltà di comprendere sempre gli altri.
Apprendimento attivo: utilizzo di azioni, giochi, immedesimazione e materiale tattile.
Capacità di autoriflessione: proporre attraverso la stesura di un diario mensile la rielaborazione della percezione del proprio vissuto emotivo ed
altrui in relazione anche all’incremento delle conoscenze e
dell’apprendimento.
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SUPPORTO ALUNNO AP: Timing delle attività
Primo step settembre -novembre
1 incontro di conoscenza dell’esperto con le insegnanti per definire le modalità di
intervento
2 incontri (8 ore) Osservazione libera per familiarizzare con il gruppo classe e
registrare le criticità.
Presenza in classe dell’esperto di osservazione delle dinamiche relazionali in classe,
attraverso anche la somministrazione di questionari, sociogrammi e griglie di
osservazione
4 incontri (16 ore) Attività guidata
L’esperto lavora all’esterno della classe: le prime 2 ore con gruppi di 3-4 bambini
sugli aspetti relazionali, le altre 2 ore l’alunno rientra con l’esperto nella classe e
partecipa alle attività che verranno proposte dall’insegnante a tutti in modo cooperativo.
Questi incontri verranno replicati per un intero mese con gruppi diversi.
Ogni 3 mesi l’esperto produrrà una relazione sull’andamento che condividerà con
le docenti
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SUPPORTO ALUNNO AP: Timing delle attività
Secondo step gennaio-febbraio
Nei mesi successivi il focus dell’osservazione verterà soprattutto sugli aspetti di
apprendimento e di sviluppo delle conoscenze e pertanto del ruolo dell’alunno AP
nel gruppo di lavoro.
6 incontri Attività guidata di potenziamento all’apprendimento
L’esperto lavora all’esterno della classe le prime 2 ore con gruppi di 3-4 bambini
sugli aspetti didattici.
Nelle altre 2 ore l’alunno rientra con l’esperto rientra nella classe e partecipa alle
attività che verranno proposte dall’insegnante a tutti in modo cooperativo.
Questi incontri verranno replicati per un intero mese con gruppi diversi.
Terzo step marzo- maggio
Le attività iniziate saranno portate avanti dalle insegnanti.
Verrà richiesto alle insegnanti di collaborare nella progettazione delle attività
anche attraverso la compilazione di schede di valutazione del comportamento
socio emotivo, tali valutazioni affiancheranno la valutazione scolastica.
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I bambini ad alto potenziale sono portatori di un dono (gift) intellettuale che deve essere coltivato perché sbocci e venga
utilizzato con successo all’interno di un equilibrio psicoaffettivo,
pertanto bisogna concedere loro tempo e attenzione….
«È il tempo che hai perduto per la tua rosa
che fa la tua rosa così importante» (A.de Saint Exupéry).
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I bambini ad alto potenziale cognitivo
esistono
Il problema non è curarli, ma aiutarli ad
esprimere in modo funzionale le loro
caratteristiche
Necessità INDIVIDUAZIONE
Adeguati percorsi di supporto
Nessun Paese può permettersi di sprecare dei talenti
NB: I bambini ad alto potenziale cognitivo rappresentano
una risorsa per loro stessi e per la società.
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!
http.//labtalento.unipv.it