Lumsanews n. 58 del 15 luglio 2015

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Libera Università Maria Ss. Assunta - Ordine dei giornalisti del Lazio Periodico del MASter in giOrnALiSMO n. 58 - 15 luglio 2015 di Renato Paone U n anello ciclopedonale di 44,2 km che si sviluppa all'interno della città: è il Grab, il grande raccordo anulare per le bici. La pista sorgerà sull’antico tracciato, di ben 2300 anni fa, dell’Appia Antica e collegherà i quartieri di Quadraro e di Torpignattara, passando per Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro e Vaticano, parchi e ville storiche (Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani), i percorsi fluviali di Tevere, Aniene e Almone. La pista incrocerà diverse stazioni ferro- viarie, le linee A e B della metropolitana e la futura linea C. Una “via verde”, la più lunga al mondo, che apporterà numerosi benefici all'ambiente: un'infra- struttura leggera, low cost e ad alta redditività eco- nomica e culturale. Un richiamo per nuovi turismi, dai cicloviaggiatori agli amanti del trekking urbano. Il percorso del Grab, del tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pe- donali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali, pari a 31,9 km (72,2% del trac- ciato). Altri 3,6 km (l'8,1%) si sviluppano su marciapiedi che possono facilmente ospitare il passaggio di una bicicletta. Allo stato attuale dei lavori, è già pronto e “pedalabile”, in totale sicurezza, l'80,3% del Grab. Nel frattempo, nel parco regionale dell’Appia Antica, riparte il bike sharing grazie a un gruppo di attivisti di varie associazioni che hanno deciso di unirsi e mettere il capitale di tasca propria per comprare 30 biciclette nuove. La via “verde” di 44 km LUMSA NEWS IL PERIODICO Roma in bici Partono i lavori per il Grande Raccordo anulare delle due ruote Sarà una delle piste ciclabili urbane più lunghe d’Europa Una donna alla guida della comunità ebraica romana Tre città in lizza per la qualifica di “cuore d’Italia” Pag. 4 Pag. 5 Pag. 8 Mafia o non mafia? intervista al cronista del Corriere

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Libera Università Maria Ss. Assunta - Ordine dei giornalisti del LazioPeriodico del MASter in giOrnALiSMO n. 58 - 15 luglio 2015

di Renato Paone

Un anello ciclopedonale di 44,2 km che sisviluppa all'interno della città: è il Grab, ilgrande raccordo anulare per le bici.

La pista sorgerà sull’antico tracciato, di ben 2300anni fa, dell’Appia Antica e collegherà i quartieri diQuadraro e di Torpignattara, passando per Colosseo,Circo Massimo, Caracalla, San Pietro e Vaticano,parchi e ville storiche (Villa Ada, Villa Borghese,Villa Gordiani), i percorsi fluviali di Tevere, Anienee Almone. La pista incrocerà diverse stazioni ferro-viarie, le linee A e B della metropolitana e la futuralinea C. Una “via verde”, la più lunga al mondo, cheapporterà numerosi benefici all'ambiente: un'infra-struttura leggera, low cost e ad alta redditività eco-nomica e culturale.Un richiamo per nuovi turismi, dai cicloviaggiatoriagli amanti del trekking urbano.

Il percorso del Grab, del tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pe-donali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali, pari a 31,9 km (72,2% del trac-ciato). Altri 3,6 km (l'8,1%) si sviluppano su marciapiedi che possono facilmenteospitare il passaggio di una bicicletta. Allo stato attuale dei lavori, è già pronto e“pedalabile”, in totale sicurezza, l'80,3% del Grab.Nel frattempo, nel parco regionale dell’Appia Antica, riparte il bike sharing graziea un gruppo di attivisti di varie associazioni che hanno deciso di unirsi e mettere ilcapitale di tasca propria per comprare 30 biciclette nuove.

La via “verde” di 44 km

LUMSANEWSIL PERIODICO

Roma in biciPartono i lavori per il Grande Raccordo anulare delle due ruoteSarà una delle piste ciclabili urbane più lunghe d’Europa

Una donna alla guidadella comunitàebraica romana

Tre città in lizzaper la qualificadi “cuore d’Italia”

Pag. 4 Pag. 5 Pag. 8

Mafia o non mafia?intervistaal cronista del Corriere

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PRIMO 2

Ma il problema resta la sicurezza

Sarà un gran regalo per i cicloamatoridi Mario Di Ciommo

Realizzato da VeloLove in collaborazione con Leagm-biente, Salvaciclisti e altre associazioni, il Grande rac-cordo anulare delle bici di Roma è un progetto fortementevoluto dal sindaco Marino, noto amante delle due ruote.“Qualsiasi iniziativa volta allo sviluppo della cultura dellabici è ben accetta” ha detto Pietro Veronese, giornalista diRepubblica e appassionato delle biciclette che ha aggiuntodi apprezzare molto la volontà dell’amministrazione di“mettere a punto dei piani virtuosi a medio e lungo ter-mine”. C’è anche chi la scelta della realizzazione del Grab pro-prio non riesce a capirla: “La recente presentazione delcosiddetto GRAB (che ci pare simile al GRAC già inseritonel Piano Quadro della Ciclabilità) lascia perplessi inquanto tutta l’enfasi mediatica e politica che vi ha girato

intorno ci sembra ingiustificata” ha dichiarato Fausto Bo-nafaccia, presidente di Bici Roma. Il Grab infatti non saràun’unica pista ciclabile ma un percorso consigliato che sipuò percorrere già da ora un po’ nel verde e un po’ su per-corsi ciclabili già esistenti. Secondo l’associazione capi-tolina delle due ruote infatti “basterebbe finanziare edattuare il Piano Quadro della Ciclabilità e garantire la mas-sima sicurezza ai percorsi già esistenti”. Uno dei problemi principali è proprio lo stato di manuten-zione dei percorsi ciclabili già esistenti, molto spesso la-sciati in uno stato di abbandono inaccettabile: “PurtroppoRoma si conferma una città nemica delle biciclette – hadetto Pietro Veronese – e se già i percorsi ciclabili sonopoco sicuri e spesso invasi da automobili, bancarelle equant’altro figuriamoci le strade cittadine, assolutamente‘off limits’ per chi vorrebbe pedalare in tranquillità e so-prattutto in sicurezza”.

di Raffaele Sardella

“Cambieremo la mobilitàurbana in modo soste-nibile.” Con queste le

parole il sindaco di Roma IgnazioMarino annunciava il mese scorso“la costruzione di un grande rac-cordo anulare per le biciclette(Grab), pronto, a fronte di un inve-stimento tra i 2 e i 4 milioni di euro,entro l'inizio dell'anno Giubilare (8dicembre 2015)." Un’opera che, no-nostante il commissariamento deltesoretto giubilare di Marino, habuone speranze di andare in portograzie al forte sostegno di un altro“ciclofilo” nelle fila del Pd, il mini-stro alle Infrastrutture e TrasportiGraziano Delrio. Quest’ultimo, due

settimane fa, ha rilanciato il propriosostegno al Grab annunciando che ilprogetto si è aggiudicato un premiointernazionale che testimonia labontà dei suoi intenti (si tratta delloEsri Story Maps e verrà consegnatoil 22 luglio a San Diego).Nelle intenzioni dei suoi progettisti,la tangenziale a pedali di Roma av-vicinerà i quattro angoli dell’Urbemettendo in collegamento, con untracciato di 44,2 km, le campagnedell’Appia Antica con le architetturecontemporanee del MAXXI, il Co-losseo, il Circo Massimo, le termedi Caracalla e la cattedrale di S.Pie-tro. Nelle intenzioni di Marino, in-somma, le migliaia di pellegrini inarrivo per l’apertura della portasanta “una volta arrivati nell'area

metropolitana della città potrannoscegliere se spostarsi a piedi e in bi-cicletta”.Un progetto ambizioso conside-rando che mancano solo sei 6 mesi

all’inizio dell’anno giubilare, maper l’80% già fatto, dal momentoche, secondo il chirurgo Dem,“vanno solo ricucite piste ciclabiligià esistenti che attraversano parchi,aree verdi e argini fluviali dellacittà”. Per concludere il grandeanello basterà, quindi, garantire la

sicurezza sui tratti di strada conge-stionati dal flusso dei mezzi moto-rizzati che, in tutto, non coprono piùdi 2 km del tragitto totale. Un lavoretto facile facile, se nonfosse che i precedenti tentativi di ri-lancio della mobilità a pedali si sonofinora risolti in buchi nell’acqua, oaddirittura in vere e proprie truffe.Glissando sul fallimento del bikesharing, a cui è dedicato un appro-fondimento a parte, l’ultimo grandeintervento sulle ciclabili viene affi-dato guarda caso al ras di Mafia Ca-pitale Salvatore Buzzi che, con unbando da 800mila euro (poi risultatopilotato), ha ottenuto nell’estate del2013 l’incarico per la manutenzionedelle ciclabili romane. Marino, chenel processo si è costituito parte of-

ROMAIN BICI

Grab, un tour attraverso aree verdi e argini fluviali

Al Giubileosu due ruote

“I pellegrinisi sposterannoa piedi o in bici”

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PIANO 3Marino annuncia la ripresa del servizio

Bike Sharing, proviamoci ancora

Malgrado il traffico e i pericoli, aumentano le vendite

E tutti vogliono la pedalata assistitadi Cesare Bifulco

Le bici elettriche sono sempre più diffuse e spesso sostitui-scono macchine e motorini per gli spostamenti in città, mamolti dei nostri centri non sono ancora pronti ad accogliereil numero sempre crescente dei “nuovi ciclisti”, e anche inquesto caso Roma non fa eccezione. Nonostante l’impegnoe la recente proposta di costruire un anello ciclabile già notocome “Grab” da parte dell’amministrazione capitolina e dialcune associazioni di cicloamatori, pedalare per le stradedella capitale risulta essere ancora pericoloso: poche piste ci-clabili e scarso rispetto delle regole da parte degli automobi-listi.Nonostante i disagi il numero dei ciclisti con la pedalata as-sistita in città continua ad aumentare, complici il traffico esa-sperante, il continuo aumento dei prezzi del carburante, ladifficoltà di parcheggio e le conseguenti contravvenzioni.

Secondo Simone, titolare di un noto negozio di bici della ca-pitale, il mercato di questi nuovi velocipedi è cresciuto espo-nenzialmente negli ultimi cinque anni, soprattutto grazieall’introduzione dei sistemi di pedalata assistita prodotti dallaBosch. “Tuttavia il vero boom – sottolinea Simone – c’è statosolo due anni fa”. Non sono più solo gli appassionati delledue ruote ad affollare i negozi di bici della capitale, ma anchesemplici cittadini che, scegliendo di andare a lavoro e fare laspesa con i pedali chiedono un “aiutino”alla tecnologia, so-prattutto a Roma, dove la morfologia della città quasi maipianeggiante rende proibitivo l’uso delle bici tradizionali aimeno allenati. Un’innovazione tecnologica che sta contri-buendo a quella che sembra essere una vera e propria inver-sione di tendenza da parta degli abitanti della capitale, versoun trasporto privato ecosostenibile che contribuisce a dimi-nuire traffico e inquinamento. “Tuttavia - ricorda Simone –anche con la bici elettrica bisogna pedalare”.

L’annuncio della messa a punto delGrab, il Grande raccordo anulare dellebici, ha suscitato la gioia di molti maanche molte perplessità. La giornalistadel ‘Corriere della Sera’ Maria LauraRodotà è una grande appassionatadelle due ruote ma a questa chilome-trica pista ciclabile non riesce a cre-derci. Sì, perché stando a quantoaffermato, il 70/80 per cento del per-corso di 44,2 chilometri sarà “fatto diciclabili già esistenti”. Stiamo par-lando forse degli sterrati dei parchi cit-tadini? Neanche le uscite di questoipotetico percorso a due ruote sianonote. Parafrasando Maria Laura Ro-dotà, non ci resta che pregare. (mdc)

Maria L. Rodotàcronista in bici

ARoma il servizio di bike sha-ring, che consiste nella possibi-lità di muoversi utilizzando

biciclette pubbliche condivise, non esi-ste più. I ladri hanno fatto sparire le circa450 biciclette acquistate nel 2008 dallagiunta del sindaco Walter Veltroni (Pd).Se paragonato alle oltre 19mila bici-clette del bike-sharing di Parigi o alle11mila di Londra, ad ogni modo, il ser-vizio allestito a Roma è stato poco piùche un esperimento velleitario. Nella grandi città europee che puntanosulla mobilità sostenibile, i costi delbike-sharing sono a carico di ditte pri-vate che, in cambio, ricevono dal co-mune spazi pubblicitari per lacartellonistica. Quest’approccio ha fun-zionato alcuni mesi anche per lo sfortu-nato bike-sharing romano (affidato allamultinazionale spagnola Cemusa) fin-ché, insediatosi il sindaco Gianni Ale-manno (Pdl), il contratto con la dittaviene revocato ed affidato all’aziendaper la mobilità cittadina (Atac). Per i piùmaliziosi dietro il cambio di rotta c’èl’azione di lobbing delle imprese di pub-blicità romane, contrarie all’ingresso di

una multinazionale che fagociterebbe illoro mercato. Nonostante tutto, approvato il piano re-golatore degli impianti pubblicitari(Prip) e con il Giubileo straordinario alleporte, il sindaco Ignazio Marino (Pd) ciriprova: "Stiamo lavorando per legare,come avviene nelle grandi capitali eu-ropee, il bando per gli impianti pubbli-citari alla realizzazione di un verobike-sharing - ha annunciato qualchesettimana fa il primo cittadino ai micro-foni del Tg5 - l'importante è che tutte lebici siano geo-localizzabili, per dimi-nuire la possibilità di furto." Le associazioni di ciclo-amatori spe-rano, ma non nascondono un certo scet-ticismo. Non è la prima volta che

Marino fa annunci che tradiscono leaspettative di chi sogna una città a mi-sura di bicicletta. Un esempio è il bandocomunale andato (fortunatamente) de-serto ad ottobre, con il quale si voleva“rilanciare” il servizio attraverso l’ac-quisto di 120 biciclette con pedalata as-sistita. L’idea aveva lasciato tuttiperplessi, non solo per il numero esiguodi mezzi, ma anche perché avrebbe of-ferto un servizio “di lusso” quando nonsi garantiva nemmeno quello “base”. Lebici elettriche, inoltre, invece di esserea carico di ditte private interessate allapubblicità, sarebbero state pagate attin-gendo alle tasche dei contribuenti (ilcosto previsto era di 375mila euro soloper i primi 18 mesi). r.s.

fesa, era salito da poco per laprima volta in Campidoglio.Il sistema di Mafia Capitale, an-cora una volta, prolifera in settoridi grande valore sociale e ambien-tale, legati in questo caso all’eco-logia a alla mobilità sostenibile.Per la realizzazione del Grab siprofila un copione già visto, nelquale, a causa di scadenze ravvici-nate, i grandi appalti vengono af-fidati con procedure “velocizzate”che non offrono garanzie suffi-cienti contro la corruzione. Grab,ironia della sorte, in inglese è unverbo e significa “arraffare”. Moltiromani non lo sanno, ma, questavolta, rischiano di accorgersenesenza ricorrere al vocabolario.

Sono furtie vandalismo

l’ostacolomaggiore

alla mobilità

Colonnine del bike sharing

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di Roberto Rotunno

«Da Mafia Capitale mi aspetto ancheuna terza ondata». Flavio Haver, gior-nalista e capo della cronaca giudiziaraal Corriere della sera, è convinto che iblitz degli scorsi giorni non saranno gliultimi per l'inchiesta “Mondo di mezzo”ma esclude che possa spuntare il coin-volgimento di personaggi di alto profiloistituzionale. Negli ultimi trent'anni haseguito tantissimi scandali. «Quello chesta riguardando Roma – afferma – rap-presenta certamente il punto più bassodella Seconda Repubblica ma se devocitare una vicenda peggiore dal punto divista dell'impatto sociale, penso a tan-gentopoli».Perché ritiene Mani pulite più scot-tante di Mafia Capitale?«Perché riguardava i leader politici e ipartiti a livello nazionale. Mafia Capi-tale, invece, ha toccato livelli istituzio-nali locali e di medio profilo».L'affare del Cara di Mineo, che coin-volge anche un sottosegretario, dimo-

stra che le attività della cupola nonerano circoscritte a Roma. Nella terzaondata da lei preannunciata si arri-verà più in alto?«Lo escludo, quanto emerso è una ge-stione molto localizzata di affari spor-chi. Il terzo capitolo potrebbe interessaresettori dell'amministrazione finora solosfiorati come la sanità o i rifiuti».Buzzi e Carminati metteranno qual-cuno nei guai?«No, staranno zitti e una volta scarceratipresenteranno il conto».Perché c'è una grandissima atten-zione della stampa nazionale edestera nei confronti di queste notizie?«La storia delle tangenti di 50 centesimiper ogni immigrato è stata devastantesul piano internazionale. E poi colpiscemolto l’immaginario collettivo il fattoche la Capitale venga associata a com-portamenti tipicamente mafiosi che pen-savamo esclusi da certe dinamichepolitiche e imprenditoriali».Parliamo davvero di comportamenti“mafiosi” o è un azzardo da parte

della procura contestare l'articolo 416bis?«Non ci sono esponenti mafiosi ma unsistema assimilabile a quello mafioso.Sono d'accordo con chi l'ha definita una“mafia all'amatriciana” e credo che inmolti casi l'accusa potrebbe diventarequella di associazione a delinquere sem-plice».Questo esclude il rischio di commis-sariamento del Comune di Roma?«Sì questa è l'obiezione giuridica. Poi cisono le motivazioni politiche: la proce-dura prevede che il ministero dell'In-terno, su segnalazione della prefettura,porti la questione in Consiglio dei mini-stri». Quindi sulla scrivania di MatteoRenzi.«Il governo non può permettersi dicommissariare il Campidoglio perché ilPd perderebbe le prossime elezioni e perl'Italia ci sarebbe un enorme danno diimmagine. In ogni caso, Renzi ha decisodi andare al voto nel 2016».Il sindaco Ignazio Marino invece

vuole finire la legislatura e ricandi-darsi nel 2018.«Marino ha un problema, quello di nongodere di un grande sostegno all'internodel partito perché non è un vero e pro-prio uomo del Pd, è sempre stato consi-derato esterno. Questo di certo non loaiuta».Lui però è convinto di essere una ga-ranzia contro l'illegalità. È davverocosì o ha anche lui le sue colpe?«Marino ha una grande responsabilitàpolitica: quando gli ispettori del mini-stero delle Finanze gli hanno segnalatodiverse irregolarità lui ha fatto finta diniente».Nell'inchiesta sono coinvolti anchealti funzionari della Regione Lazio,alcuni di loro vicini al governatore Ni-cola Zingaretti. Ci sono possibilitàche il terremoto politico colpiscaanche la Pisana?«Zingaretti ha un vantaggio rispetto aMarino: ha una migliore posizione po-litica nel partito sia a livello locale sianazionale».

MAFIAA ROMA

Ma è davvero“Capitale”?

Le tappe dell’inchiesta che ha travolto l’Urbedi Nino Fazio

“Un ramificato sistema corruttivo che favorisce uncartello di imprese interessato alla gestione deicentri di accoglienza e ai consistenti finanziamentipubblici connessi ai flussi migratori". In due pa-role, Mafia Capitale: un calderone scoperchiatodall'inchiesta Mondo di mezzo della procura diRoma che continua a riservare sorprese. La primaondata di arresti nel dicembre scorso, quando fini-scono in manette 37 persone, tra i quali l'ex terro-rista nero Massimo Carminati e il boss delle Coopsociali Salvatore Buzzi, vertici di “una strutturamafiosa” che mette a libro paga politici di centro-destra e centrosinistra in cambio dell'assegnazionedi appalti.

Pochi giorni fa, la seconda retata: 44 arresti e 21indagati, tra i quali c'è anche il sottosegretario al-l'Agricoltura del Nuovo centrodestra Giuseppe Ca-stiglione, accusato di turbativa d'asta nella gestionedel centro di accoglienza di Mineo (Catania). Unvero e proprio business, quello dei migranti, contanto di tariffario: “Se me dai cento persone, fac-ciamo un euro a persona”, diceva Luca Odevaine,ex vice-capo di gabinetto del sindaco Walter Vel-troni e componente del Tavolo di CoordinamentoNazionale sull’accoglienza dei richiedenti asilo,già arrestato a dicembre. Lo stesso Salvatore Buzziammetteva in una telefonata intercettata che “siguadagna più con gli immigrati che con la droga”.A “mungere la mucca”, come detto, politici romanibipartisan che contraccambiavano “foraggiando”

– sempre secondo la metafora usata da Buzzi – lecooperative e le società del sodalizio criminale.Destinatari di misure cautelari nelle due retate l'expresidente Pd dell’Assemblea Capitolina, MirkoCoratti, Luca Gramazio, ex capogruppo Pdl in Re-gione, l'ex assessore alla Casa della giunta Marino,Michele Ozzimo e Angelo Scozzafava, ex asses-sore alle Politiche sociali con il sindaco GianniAlemanno, anch'egli indagato. Tutti accusati avario titolo di associazione mafiosa, corruzione eturbativa d'asta. Un terremoto politico che investeil sindaco Ignazio Marino che, sebbene non coin-volto, deve fronteggiare le richieste di dimissionie il rischio sempre più concreto che il governo glitolga dalle mani l’organizzazione del Giubileo, af-fidandola a un commissario.

il PeriodicoLUMSANEWS4 LA PAROLA AL CRONISTA

Intervista senza pregiudizia Flavio Haverdel Corriere della Sera

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di Domenico Cappelleri

Dopo duemila anni di storia,la Comunità ebraica diRoma ha deciso che a gui-

darla, ora e per i prossimi quattroanni, sarà una donna. Ruth Dure-

ghello ha raccolto numerosi con-sensi, stracciando alle elezioni delloscorso 15 giugno i suoi avversariFiamma Nirenstein (lista “IsraeleSiamo Noi”), Maurizio Tagliacozzo(lista “Menorah”) e Claudia Fellus(lista “Binah”). La neoeletta appar-tiene alla lista “Per Israele” lanciatadal presidente uscente Riccardo Pa-cifici, di cui la Dureghello è stataper sette anni il braccio destro. Quarantotto anni, due figli, laureatain Giurisprudenza e già assessorealle Politiche scolastiche, è già dadiversi anni al centro della vita so-ciale della Comunità. Il marito èuno dei responsabili della sinagogadi via Cesare Balbo, nei pressi dellastazione Termini, la seconda più im-portante della città. «Siamo con-tenti, è una donna che cirappresenta – ci dice un macellaioche da più di cinquant’anni lavoranel ghetto – è una madre di fami-glia, condivide l’orgoglio comuni-tario e conosce molto bene qualisono i nostri problemi». Dellostesso parere la fornaia che lavoradavanti al liceo Renzo Levi, nelcuore di via del Portico d’Ottavia:«Appena è entrata nella nostra co-

munità si è occupata delle scuoleebraiche con grande impegno, dedi-zione e amore. L’ho votata e la ri-voterei di nuovo». Addentrandosiper le vie si respira aria di serenitàe ottimismo: è stata eletta una“donna del popolo”, semplice e

senza grilli per la testa, decisa adaiutare ogni singola persona cheall’interno del ghetto ne abbia biso-gno. Mettersi al servizio degli altriè sempre stato il suo motto, con-vinta che la Comunità di Romaabbia un ruolo centrale per l’ebrai-

smo di tutto il mondo, Ruth Dure-ghello è decisa a proseguire la suamissione all’interno della scuola –soprattutto incentivando lo studiodella lingua ebraica – e a sostenerele famiglie in difficoltà, garantendoloro, eventualmente, i sussidi ne-cessari per trasferirsi in Israele.Obiettivo di Ruth è modernizzare erazionalizzare i servizi e le strutturedella Comunità, dotandola di un si-stema informatico adeguato, e pro-muovendo rigorose politiche dibilancio.

Il nuovo Consiglio ha portato a ungrande rinnovamento: per molti deimembri si tratta della prima espe-rienza da consigliere, un ruolo vo-lontario, non pagato, e che sottraetempo alla famiglia. Ruth dovrà af-frontare tutte le sfide di una donnache lavora: saper conciliare l’impe-gno di imprenditrice con quello dimadre e di moglie, e in più dovràvestire i panni del nuovo presidente,con tutte le difficoltà che questoruolo può comportare. L’ex presi-dente Pacifici non ha dubbi, Ruth èla scelta migliore per tutta la Comu-nità: «Non dico che le donne sianomigliori di noi – sottolinea – è giu-sto che possano misurarsi quantogli uomini nella nostra società, per-ché a volte hanno quel pizzico inpiù di intuizione e di pragmatismoche spesso gli uomini, presi dallechiacchiere e dalle dispute, nonhanno». D’accordo con lui sem-brano essere tutti i 15mila membridella comunità ebraica romana, dalristoratore al calzolaio, dal rigat-tiere all’artigiano il pensiero è una-nime: «Ruth Dureghello è lapersona giusta».

Rinnovate le cariche direttive, è lei la nuova presidente

di Alessandra Aurilia

Abbiamo intervistato il presidenteuscente della Comunità ebraica diRoma, Riccardo Pacifici, che per laprima volta, dopo sette anni e tremandati consecutivi, lascia l’inca-rico a Ruth Dureghello, candidatada lui stesso sostenuta.Presidente, cosa cambia ora chealla guida della Comunità c’èuna donna? «È una grande novità. Ruth cono-sce il percorso di tutta la Comunità,l’ha vissuta da utente, è profonda-mente osservante delle nostre re-gole ed è una mamma che si èimpegnata a dare un’educazioneebraica ai suoi figli, mettendoli incondizione di competere nelmondo reale. Come ha detto nelsuo discorso programmatico, hatante cose di cui essere orgogliosae tante sfide da dover affrontare».Per esempio?«C’è la grande crisi che attanagliale famiglie: padri e madri con af-fitti e mutui da pagare che a 50anni vengono licenziati, ma anchetanti giovani che non riescono atrovare lavoro, e molte famiglieche decidono di andare a vivere inIsraele – gli studenti in primis –perché è un Paese che investe nelle

startup e un’eccellenza in ambitouniversitario. Anche molti studentinon ebrei vanno lì a trovare for-tuna. Le università israelianehanno percentuali di successo chenon hanno altre università nelmondo».Altre sfide?«C’è il problema di mantenere illegame tra le famiglie di ebrei ro-mani e quelle in Israele, ma anchela sfida che è degli italiani tutti:quella di non essere indifferenti difronte alle tragedie del presente,come quella dei profughi che fug-gono da guerre o genocidi. Ma cisono anche le cose belle, le tanteopportunità che ci offre la nostracittà, come l’accoglienza dei turi-sti, ora più che mai di fronte alGiubileo, una cosa che non appar-tiene alla tradizione ebraica ma cheviviamo con simpatia, per raffor-zare il dialogo con il mondo catto-lico. Dopo l’estate accoglieremo ilnuovo Pontefice, il terzo che var-cherà le porte della grande sina-goga di Roma dopo GiovanniPaolo II e Benedetto XVI. Sarà in-teressante capire come funzione-ranno i protocolli e quale sarà ilruolo di una donna nel cerimo-niale».

PACIFICI: VI LASCIO IN BUONE MANILa neoelettaappartienealla lista “Per Israele”

Comunitàebraicaromana

RUTHla primadonna

il PeriodicoLUMSANEWS 5

Il predecessorenon ha dubbi:Ruth è la scelta migliore

NOVITÀ AL PORTICO D’OTTAVIA

La Sinagoga di Roma

L’ex presidente Pacifici

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LA SANITÀ PER IL GIUBILEO6

Elisoccorso, 206 punti di atterraggioAbbiamo intervistato il dottor AlessioD’Amato, della Cabina di regia della Sanitàdel Lazio, che ha promosso il potenziamentodella rete di Elisoccorso.In cosa consiste il piano?«Puntiamo a implementare le basi per garan-tire l’operatività dell’Elisoccorso in tutta laRegione. L’obiettivo è assicurare uguali tempid’intervento a tutti i cittadini del Lazio a pre-scindere dal comune e frazione di residenza,24 ore su 24. In questo modo l’ospedale più at-trezzato ed i Dea di II livello saranno tutti rag-giungibili in 20 minuti».Roma avrà nuovi punti di atterraggio.Dove?«I punti di atterraggio – anche notturno – pas-seranno da 6 a 38, 10 dei quali posizionati sulGrande Raccordo Anulare in collaborazionecon l’Anas e i gestori delle aree di servizio.

Nel resto del Lazio le aree di atterraggio e de-collo degli elicotteri saranno 206. Per il servi-zio di Elisoccorso regionale saranno utilizzaticampi sportivi e aree simili durante tuttol’anno, anche di notte. La Regione ha inviatouna lettera a tutti i sindaci e ai presidenti delleprovince per informarli del piano e chiedere laloro collaborazione. L’obiettivo è certificareentro l’autunno l’agibilità in piena sicurezzadei siti individuati».Com’è finanziato il piano? «In realtà non sono previste spese particolari,poiché si tratta di certificare con sopralluoghitecnici l’agibilità di strutture esistenti e già at-trezzate. Altro discorso è rendere operative per24 ore – quindi anche di notte – le due basi diViterbo e Latina. Il tutto è comunque previstonel quadro del potenziamento della rete del-l’emergenza». (a.u.)

di Alessandra Aurilia

Un restyling completo degliospedali e dei Pronto soccorso,con 100 nuove ambulanze e

800 assunzioni. La Regione Lazio hapensato proprio a tutto pur di assistereal meglio i 30 milioni di fedeli che ilprossimo dicembre verranno in pellegri-naggio a Roma, in occasione del Giubi-leo straordinario indetto da papaFrancesco. «Il Giubileo ci dà la grandeopportunità di rendere ancora più velocela nostra riforma della Sanità, per darenuovi servizi alle persone – ha detto ilpresidente della Regione, Nicola Zinga-retti – ci sono ancora tante difficoltà, masiamo al lavoro per garantire a tutti curee assistenza migliori». Il piano è renderepiù efficiente il servizio sanitario della

Capitale – non solo nei sei mesi del-l’Anno Santo ma anche in futuro – at-traverso un pacchetto di interventi chesaranno finanziati con un fondo com-plessivo di 88 milioni di euro. Di queste risorse, 33 milioni e mezzosaranno investiti per ristrutturare e met-tere a norma 12 Pronto soccorso, oltreai Dea (Dipartimenti d’emergenza e ac-cettazione) di I e II livello. Gli ospedaliinteressati sono il Policlinico Gemelli, ilPoliclinico Umberto I, il San GiovanniAddolorata, il San Camillo Forlanini, ilPoliclinico Tor Vergata, il Sandro Per-tini, il Sant’Eugenio, il Grassi di Ostia,il Sant’Andrea, il San Filippo Neri, ilSanto Spirito e il SS. Gonfalone. Per ilGiubileo saranno inoltre garantiti altri122 posti letto nei reparti più critici (te-rapia intensiva, unità coronarica, medi-

cina d’urgenza, unità trattamento neu-rologico e psichiatria). Per ovviare al so-vraffollamento degli ospedali, i Prontosoccorso saranno anche affiancati da 10punti medici avanzati (Pma), cioè posta-zioni sanitarie mobili che aiuteranno arisolvere le situazioni di urgenza. Ma la Regione va oltre e punta ad am-pliare la rete di Elisoccorso, che grazieall’individuazione di nuovi punti di at-terraggio, operativi anche di notte, di-venterà sei volte più grande di quellaattuale. Il servizio garantirà un trasportoimmediato dei pazienti, con la possibi-lità di assistere direttamente in voloquelli affetti da gravi patologie, inclusii neonati. In arrivo anche 800 nuovioperatori sanitari: 300 saranno assunti atempo indeterminato – attraverso losblocco del turn over dal 15% al 30%

richiesto ai ministeri dell’Economia edella Salute – mentre i restanti a tempodeterminato, 200 dei quali saranno as-segnati all’Agenzia regionale sanitaria(Ares) 118. Questa potrà contare anchesu 100 nuove ambulanze – a fronte delle48 previste in passato – per cui la Re-gione ha già stanziato 3 milioni e mezzodi euro. Compresi nel pacchetto sanitario ci sonoanche l’aumento del personale nelleunità operative di pronto soccorso e del118, e persino un corso di formazioneper i volontari destinati all’accoglienzasocio-sanitaria e psicologica dei pelle-grini: saranno 400 le nuove figure chesupporteranno la rete di primo soccorso,grazie al progetto “Oltre l’accoglienza”,nato in collaborazione con Ares 118 eCroce Rossa Italiana, e che sarà attivato

Sanitànel Lazio

L’Anno santo porteràassunzioni e finanziamenti

Il rilanciodegli ospedali

il PeriodicoLUMSANEWS

IL SERVIZIO SARÀ POTENZIATO. INTERVISTA AD ALESSIO D’AMATO

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di Nicola Stacchietti

Roma è ancora ostaggio degliambulanti e il sindaco Ma-rino ha deciso di fare guerra

contro di loro. Saranno cento i vigiliin più nel centro storico e la disposi-zione è che combattano strenua-mente contro gli abusivi nellequattordici zone più colpite, la metàdelle quali intorno al Vaticano. E poi76 postazioni di venditori di strada aluglio verranno spostate dalle areearcheologiche e dal centro della città(22 camion-bar, 43 venditori di sou-venir e altri 11 tipologie). Mentrel’ombra della corruzione e del racketda anni aleggia sulle concessioni:dopo la duplice inchiesta sull’ex co-mandante dei vigili Angelo Giuliani,che insieme a diversi agenti della po-lizia municipale e il titolare diun'agenzia che si occupava di risol-vere pratiche legate alla pubblica

amministrazione, Paolo Gagliardi,aveva tirato su una vera e propria or-ganizzazione che distribuiva licenzea piacimento, ora il nome caldo èquello del commerciante Proietti.Possessore di una ventina di licenzedisseminate per la città, di cui alcunedate in affitto, per la vendita al-l'aperto di capi d'abbigliamento eutensili per la casa, lo scorso marzoè finito sul registro degli indagati in-sieme a cinque vigili urbani compia-centi. Mentre, come si legge suRepubblica, delle 530 licenze a PortaPortese ben 300 sono in mano apochi imprenditori che subaffittanospesso illegalmente. Ma ora l’amministrazione comunaleha deciso di dare la svolta e l’assistlo fornisce il Tar del Lazio che habocciato il ricorso della famigliaTredicine (la stessa del consigliereGiordano Tredicine, agli arresti do-miciliari, coinvolto in "Mafia Capi-

tale", da anni quasi monopolistasulle licenze) sulla delibera per losgombero dal centro. "È un’attivitàcoadiuvata anche dalle forze dellapolizia di stato e dai carabinieri. Unaforza di attacco mobile, come mipiace definirla", ha dichiarato Re-nato Marra, il comandante del Gssu(Gruppo Sicurezza Sociale Urbana),una struttura coordinata dal coman-dante generale dei vigili RaffaeleClemente. E la lotta ai venditorisenza licenza da quando è attiva latask-force è stata senza sosta: solonella prima settimana la media deipezzi sequestrati è stata di 4mila algiorno per un bilancio totale di quasi30mila oggetti.Marino aveva promesso sin dal suoinsediamento la lotta agli abusivi ela restituzione ai romani degli spazipubblici, ma aveva perso molte bat-taglie. Ed era anche andato a verifi-carlo di persona: in una calda

domenica di maggio lo si poteva ve-dere in bicicletta lungo i fori impe-riali cercando di evitare quelli cheerano i suoi nemici da battere, gliambulanti. Una situazione dramma-tica che ha assunto contorni tragico-mici, a scapito dei romani e deituristi stalkizzati dai venditori.Una situazione problematica che di-laga: gli abusivi crescono del 30%ogni anno (dati Ospol). Mentre lacronaca locale racconta l’aumentosettimana per settimana degli atti diviolenza e della petulanza dei vendi-tori. Solo qualche giorno fa a BorgoPio alcuni abusivi senegalesi hannoopposto resistenza ai vigili che sta-vano procedendo al sequestro dellamerce contraffatta aggredendoliprima a calci e pugni e poi lanciandoaddirittura sampietrini.Queste sono le scene di ordinariafollia che la Capitale offre ai turisti,nei suoi vicoli più belli.

il PeriodicoLUMSANEWS 7

Malik è arrivato in Italia sei anni fa pagando 14milaeuro per un visto turistico di breve durata: “Dopo 5giorni sei fuorilegge, non hai tempo da perdere, devisubito cominciare a lavorare per pagare i debiti e l’af-fitto – racconta Malik – ma se sei irregolare nessuno èdisposto a darti lavoro”.Il permesso comprato da molti ragazzi come Malik èvalido per lo spazio Shengen e costa circa 270€ se ri-chiesto in ambasciata. I requisiti per ottenerlo sonoperò molto rigidi e l’attesa può durare anni. Per questomotivo molti migranti decidono di comprarne unofalso, come spiega Malik: “Conosco molte personeche hanno venduto la casa per pagarsi il viaggio, mapoi sulla strada guadagni al massimo 40-50 € al giornoe anche mandare un po’ di soldi alla famiglia.”Secondo l’Anva (associazione nazionale commerciosu aree pubbliche) il numero dei venditori abusivi diRoma ha ormai superato quello dei regolari: le ultimestime, aggiornate al mese di dicembre 2014, parlanodi circa 18mila venditori di frodo a fronte dei quasi16500 autorizzati. La comunità di venditori ambulantipiù numerosa è quella del Bangladesh, che negli ultimianni ha soppiantato quella senegalese e quella norda-

fricana.I bengalesi vendono invece oggetti piccoli e di pocovalore che, anche se sequestrati o abbandonati in casodi fuga, sono riacquistabili con pochi euro. “Quandouno di loro subisce un sequestro, dice Malik, il giornodopo è di nuovo in piazza con merce nuova. Per noi,invece, ci vuole tempo per tornare in pari.”Una strategia attraverso cui i venditori del Bangladeshhanno consolidato i rapporti con i fornitori, a scapitodei venditori di altre nazionalità, come sottolineaanche la Guardia di Finanza, che a Roma sequestra il20% del totale dei prodotti confiscati in tutta Italia. Lacapacità di accontentarsi di bassi margini di guadagnoe l’interesse per merci molto diversificate, segnalanoi rapporti, ha fatto nascere un sodalizio forte con i gros-sisti cinesi dell’Esquilino e con le organizzazioni delNapoletano. I bengalesi sono ormai i padroni dellapiazza mentre si attestano come una delle comunitàpiù numerose di Roma (la quarta dopo quella rumena,filippina e srilankese). Torpignattara, dove i mercatiniasiatici sono ormai giornalieri, è diventata la loro ca-pitale nella capitale: “Lì abbiamo creato Banglatown– racconta uno di loro - noi la chiamiamo così.”

18MILA ABUSIVI

Senegalesie bengalesiuna guerratra poveridi Raffaele Sardella

Prezzi esorbitanti per ottenere un posto nei mercatiE il Comune caccia intanto i camion bar dal Colosseo

Ambulantiil racket delle licenze

BANCARELLE E CAMION BAR

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di Federico Capurso

“Il centro dell’Ita-lia è qui”. Pec-cato che a

eleggersi a cuore geogra-fico del Paese, punto at-torno al quale tutto lostivale ruota, sono tre sin-daci di tre diverse città:Rieti, Foligno e Narni.Nella schizofrenia dellasituazione c’è chi sfoggiatradizioni storiche, chiriesuma leggende, chi in-vece si affida a contesta-bili misurazioniscientifiche. E dalla sfidatra le cittadine, oraemerge anche una corsa adei fondi europei.La polemica nasce dalle

misurazioni di GiuseppeAngeletti, pensionato diPerugia. Elaborando al-cuni dati dell’Istitutogeografico militare di Fi-renze, Angeletti ha postoil centro d’Italia nel co-mune di Narni, in unbosco poco distante dalborgo. Il punto esatto tro-vato da Angeletti, diffi-cilmente appetibile aituristi, è stato spostato suun più affascinante ponte

romano. Da qui, l’ideadell’assessore narneseGianni Giombolini difarne un’attrazione turi-stica e di «unire il pontedel centro geograficod’Italia ad altri ponti chesi trovano in Europa».Una sorta di gemellaggiotra ponti, grazie al qualela giunta potrebbe fare ri-chiesta per attingere a deifondi stanziati dal-l’Unione Europea.Apriti cielo. La notiziagiunge a Rieti e il sindacoSimone Pietrangeli va sututte le furie. «Il centrod’Italia non si tocca! –ammonisce – La storiamillenaria di questa cittàlo custodisce ed è qui cherimane». Il primo citta-dino attacca poi gli studidell’appassionato Ange-letti: «L’Istituto geogra-fico militare ha smentitoai miei uffici la circo-stanza che la prestigiosastruttura dell’esercitoabbia curato uno studiosul centro d’Italia. L’igmnon solo non ne sa nulla,ma ha anche ribaditoun’informazione giànota: lo stivale non è unafigura geometrica ed èperciò impossibile deter-minare la posizione esattadel centro d’Italia». Poila sentenza: «La verità varicercata nella storia dellanostra terra che, sin daitempi più antichi, è uni-versalmente riconosciuta

come l’Umbilicus Ita-liae». Ne parlavano già iclassici latini Marco Te-renzio Varrone, Virgilio ePlinio, e le prime misura-zioni risalgono addirit-tura al medioevo.Insomma, il pensionatoAngeletti contro Plinio eVirgilio.La questione rischia peròdi rovinare i rapporti di-plomatici tra i due aspi-ranti centri d’Italia, e ilgiovane sindaco di Narni,Francesco De Rebotti,corre ai ripari. «Non vo-gliamo creare nessunapolemica con Rieti –spiega il primo cittadinonarnese – ma noi ab-biamo i nostri dati e cibasiamo su quelli. La no-stra iniziativa non vuoletogliere il passato a nes-suno, ci mancherebbealtro». «Magari – tentaDe Rebotti – potremmoorganizzare un’iniziativadi approfondimento sullaquestione, che potrebbeanche portare a un gemel-

laggio». In fondo, dopoun gemellaggio traponti...Più accondiscendente, in-vece, Nando Mismetti,sindaco di Foligno, terzoaspirante centro d’Italia.«Nessun problema», fasapere Mismetti. «Anzi,

potrebbe fortificarsi lacollaborazione tra Foli-gno e Narni, anche inchiave di manifestazionistoriche e cioè la “giostradella Quintana” e la“corsa all’anello”. Dop-pio centro, quindi, pernon scontentare Narni. Eforse, tra non molto, tri-plo centro, per evitareche Rieti resti fuori dallacorsa ai finanziamenti.

Tre città si contendono il titolo di “centro” geografico della Penisola

di Cecilia Greco

Recentemente è nata una polemica –tra il serio e il faceto – tra le città diRieti, Narni e Foligno per essere ri-conosciute come “il centro d’Italia”.Uno studio dell’Istituto GeograficoMilitare di Firenze ha riscontratol’esatta ubicazione del centro nellacittà di Narni, togliendo lo scettro aRieti, già conteso con Foligno. Ab-biamo chiesto a Franco Salvatori, expresidente della Società GeograficaItaliana di chiarirci le idee.Quali sono le strumentazioni e lemisurazioni idonee al fine di dareuna risposta univoca alla que-stione?“La faccenda è quasi giocosa, il cen-tro geografico non esiste in terminifisici, l’idea di centro è soprattuttoeconomica, sociale. Possiamo quindiparlare di “geografia umana” sottoli-neando che i veri centri economicisono le grandi città, come Roma eMilano. Come si può calcolare ilcentro fisico? Si prende in conside-razione in termini geometrici il cen-tro del territorio italiano, calcolandoil baricentro entro i confini dellostato. Questo baricentro, però, cam-bia inevitabilmente a seconda dei pa-rametri”.Potrebbe rivelarci la posizione delvero centro d’Italia, ammesso cheesista?“Mi rimetto alla decisione dell’Isti-tuto Geografico Militare di Firenze.Ovviamente dipende tutto dal puntodi vista e dal tipo di misurazione ef-fettuata. Come sono state consideratele isole? E’ stata inserita, per esem-pio, Lampedusa? E quelle minori? Inogni caso, il tanto famoso ‘centrod’Italia’ è sicuramente nella zonacontesa, difficile però stabilire concertezza il punto preciso. Ma quelloche dice l’Istituto Geografico di Fi-renze, per me, è ‘oro colato’”. Che valore aveva e ha per unacittà?“Nessuno in particolare, né ora néprima. Dietro questa situazione vedosolo tanto campanilismo. Queste bel-lissime città, Rieti, Narni, Foligno,giustamente, hanno bisogno di atti-rare turismo nazionale e internazio-nale. Essere considerati il “centrod’Italia” sicuramente può rappresen-tare un’alternativa. Intanto questa po-lemica ha generato tanta, tanta,pubblicità”.

INTERVISTAA FRANCO SALVATORI

Un baricentrodifficile

da trovare

il PeriodicoLUMSANEWS

L’ombelicoD’ITALIA

8 UNA SFIDA A TRE

Foligno, Narnie Rieti, qualesarà il verocuore del Paese?

Dalla sfidatra cittàemerge

una corsaai fondi europei

La polemicarischia

di rovinarei rapportitra comuni