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Da Luinoa Sirmione:

i laghi più famosi d’ItaliaA cura di Fiorenza Bonazzi

nella foto:Eremo di Santa Caterina del Sasso,

Lago Maggiore

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In Lombardia i laghi più famosi d’Italia sono tut-ti di origine glaciale, ai piedi delle Alpi: la catena più giovane d’Europa.  “Da venti fuggitivi e da limpidi rivi…”

questi i versi dedicati da Giuseppe Parini alla zo-na dei laghi lombardi dov’era nato, da “La salu-brità dell’aria”.Questa regione si trova nel cuore dell’Italia set-tentrionale tra la fascia alpina a nord (un terzo del territorio) e il Po a sud. La fascia alpina compren-de le Alpi Lepontine, Retiche, Orobie, poi degra-da in catene minori, quindi in una zona collinare fino alla Pianura Padana, che occupa quasi metà della regione.

“Colli ameni dal bel clima innocente”… G. Parini

La pianura, però, non è uniforme, ma si distin-gue in alta e bassa pianura: la prima, formata dai detriti più grossi depositati dalle piene dei fiu-mi, meno fertile; la seconda, formata dai detriti

più fini, particolarmente fertile, grazie anche al-la ricchezza di acque e all’abbondanza di risorgi-ve (o fontanili: l’acqua, che scorre in profondità, incontra terreni poco permeabili e sgorga in su-perficie). Questa terra è bagnata dal Po e dai suoi maggiori affluenti: Ticino, Adda, Oglio, Mincio, che, scendendo dalle Alpi verso valle, incontrano

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la grandi fosse scavate dagli antichi ghiacciai, chiuse a sud dai detriti accumulati, formando im-mense morene.[E’ opportuno ricordare che esistono due forme di valli: a U e a V. La grande massa di ghiaccio per ef-fetto del suo peso tende a scivolare lentamente verso il basso, scavando una valle a forma tondeggiante;

i fiumi, invece, scorrono veloce-mente scavando una valle più ri-pida, grazie alla corrente delle loro acque e ai detriti sassosi che trasportano.]Così si sono formati i grandi la-ghi che, nella maggior parte, hanno gli stessi fiumi come im-missari ed emissari: lago Mag-giore, lago di Lugano, lago di Como, lago d’Iseo, lago d’Idro, lago di Garda, il più grande d’I-talia. Moltissimi altri laghi mi-nori, sia nella zona di Varese, sia nella Brianza, ornano i luo-ghi ameni delle colline site tra le Prealpi e la Pianura Padana. 

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1) Chiesa di Tremezzo, Lago di como2) Loreto, Lago d’Iseo3) Riva del Garda, Lago di Garda4) Barca sotto il ponte sul lago di Como5) Luino, Lago Maggiore

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“O fresch’aure volanti sui vaghiruscelletti dei prati lombardi! Fonti eterne! Purissimi laghi!O vigneti indorati dal sol!”

Giuseppe Verdi, (Coro de “I lombardi alla prima crociata” )

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MEMORYMUSEO ISOLA BELLANel Museo dell’Isola Bella è conservata una piroga preistori-ca ritrovata nei pres-si di Ispra nell’800, a testimonianza del-la lunga ininterrotta storia della naviga-zione locale, prose-guita poi nei secoli più recenti con il tra-sporto dei blocchi lapidei e la fluitazio-ne dei legnami.

Piroscafo Regina Madre Il piroscafo salone a ruote Piemonte, costruito nel 1904 con il nome di Regina Madre e ribat-tezzato nel 1943, rimodernato nel 1961-1965 e tuttora in servizio

Locandina Impresa di Navigatione Lago Magiore 1885

Quasi sempre l’uomo ha saputo rispettare la na-tura generosissima delle loro coste, arricchendo-le di gioielli architettonici di rara bellezza, come le ville che la nobiltà lombarda fece costruire tra Settecento e Ottocento, che possono ricordarci il proliferare delle ville venete quasi dello stes-so periodo. Dovendo scegliere un modo di pro-cedere, per cercare di essere imparziali, si proce-derà da ovest ad est, privilegiando come “guida” i punti cardinali. Il lago Maggiore o Verbano si snoda dalle dorsali meridionale delle Alpi Le-pontine, fino alle colline  dell’anfiteatro ticinese. La forma del lago, ma soprattutto l’andamento delle sue sponde, può spingerci a pensare che abbia riempito una frattura (spaccatura di una roccia, senza scorrimento fra le due parti): infat-ti, mentre la sponda piemontese è aspra e scolpi-ta in masse cristalline (graniti), quella lombarda tra Luino e Angera, è meno elevata e presen-ta formazioni calcaree. Proprio ad Angera, sul-la collina che ospita la rocca del XIII secolo, si trovano molti reperti antichi: l’antro di Mitra, di epoca romana, dove si onorava la divinità orien-tale; parte della necropoli sempre romana e re-perti del Neolitico e Mesolitico. Stresa e le Iso-le Borromee (Isola Bella, Isola Madre, Isola dei Pescatori) fanno mostra sia di giardini, con le palme e i fiori che si dispiegano a perdita d’oc-chio; sia di importanti complessi architettoni-ci, come la Villa Ducale in stile Neoclassico (co-struita nel 1770) a Stresa. L’Isola Madre, offre un ambiente subtropicale con piante rare e fio-ri esotici dei suoi giardini botanici, e una costru-zione della Famiglia Borromeo risalente al 1590. Il lago di Lugano o Ceresio, invece, si snoda in

AGENDAIsola Comacina: www.comune.ossuccio.com; Comune tel.034 455277Sirmione: Area archeologica (tel. 030 916157). Visite da martedì a domenica 8,30 – 19,30Desenzano: “Villa romana” (tel. 0309 143547). Da martedì a domenica 8,30 – 19,30Museo archeologico (tel. 0309 144529)Raggiungere la zona dei laghi è facile con le autostrade:Brennero - ModenaMilano - Laghi,Milano - VareseMilano - TorinoLainate - ChiassoPiù difficile servirsi delle ferrovie, specie per le lunghe percorrenze. Si tratta per lo più di linee locali da abbinare a servizi autobus.

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modo tortuoso interamente nella zona prealpina: ha sponde ripide e non ha immissario. In prossi-mità di Campione le morene di Melide che quasi affiorano dall’acqua, hanno permesso di costrui-re un ponte fra le sponde, su cui scorrono la fer-rovia e la strada del Gottardo. Lungo il margine meridionale si incontrano le piccole ramificazioni (in parte svizzere, in parte italiane) di Capolago, Porto Ceresio, Ponte Tresa, da cui inizia l’emissa-rio Tresa che sbocca nel lago Maggiore.Si incontra, quindi, il lago di Como o Lario, re-so immortale dalla descrizione che ne fa Alessan-dro Manzoni nei “Promessi Sposi”. Proprio all’a-pertura del romanzo viene offerta una immagine particolareggiata, quasi dipinta, attraverso pa-role che trasmettono non solo suggestione, ma amore per queste terre, rendendole immortali. Il mondo conosce il romanzo, il mondo conosce

il lago di Como.“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporge-re e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender cor-so e figura di fiume, tra un promonto-

rio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa tra-sformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di la-go dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.” Il lago si stende dalle Alpi Retiche e attraversa tutta la fascia prealpina in cui presen-ta una grandiosa biforcazione, per giungere infi-ne verso le colline. La minuscola penisola di Bel-lagio, al centro del lago, segna la divergenza fra i due rami in cui sorgono Lecco e Como. La par-te peninsulare ospita località famose, come Ca-denabbia, Tremezzo, Menaggio, Varenna e molte altre minori, ma non per questo meno attraenti. Il ramo settentrionale, “alto lago”, prende il nome di Colico: i suoi versanti hanno forme morbide e

1) Veduta sul Lago Maggiore2) Pescatore sul lago d’Idro3) Lago Maggiore4) Isola Bella, Lago Maggiore5) Riva del Garda, Lago di Garda6) Sirmione, Lago di Garda

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sono i più aperti, malgrado si incuneino nella zo-na alpina. Nella sua punta estrema sfociano l’Ad-da e la Mera, che forma l’incantevole laghetto di Mezzola, l’antico apice settentrionale separa-to dal resto del lago di Como dal Pian di Spagna, un’ampia zona formata dalle alluvioni del fiume Adda. Le acque del lago, in cui sfociano molti cor-si più piccoli, nelle stagioni più piovose (primave-re e autunno) aumentano di livello anche di alcu-ni metri, invadendo la parte più bassa della città di Como. Sul portale del Duomo, a sinistra, fra le figure ornamentali scolpite nel marmo, si trova una rana (Portale della Rana), ad indicare l’altez-za massima raggiunta dalle acque. All’estremità meridionale il lago si restringe e ritorna fiume per la presenza delle formazioni conoidali del Geren-zone, del Caldone e del Bione, su cui sorge Lecco.

Nel lago si trova una sola isola “Isola Comacina”, usata dai Romani e dai Bizantini come fortifica-zione: le murature e una torre sono state integrate

in una chiesa romanica e nelle fondazioni della chiesa di San Giovanni e di San Pietro e Paolo, al cui interno è possibile ammirare un battistero con mosaico del V secolo d.C. Importanti anche le rovine della basilica di Sant’Eufemia del XI seco-lo, che sorgeva sui resti di una costruzione prece-dente, risalente al VII secolo dopo Cristo. Il lago d’Iseo o Sebino si presenta a forma di una gros-sa S, che si stende da nord-est a sud-ovest. Nella sua parte centrale le acque dell’Oglio si separano e fanno emergere il pittoresco dosso di Montiso-

la, isola mon-tuosa ap-punto, cui si accompagna-no le isolet-te di Loreto e San Paolo. Il lago è chiuso da coste ripi-de e strapiom-bi pittoreschi dalla parte bergamasca; da coste de-gradanti dol-cemente dalla parte brescia-na. Infine il lago di Gar-da o Benaco, che appartie-

ne a tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. Il suo maggiore immissario è il fiu-me Sarca, che raccoglie le acque dei corsi mino-ri che scendono dall’arco montuoso tra l’Adamel-lo-Presanella e il Brenta. Nelle vicinanze di Riva (Trento) si possono ammirare le Cascate e l’Orri-do del Varone.  La parte meridionale, la più larga e orlata da dolci colline presenta tre golfi: quello di Salò, il più penetrante; quello intermedio dove emerge l’isoletta di Garda; e quello più ampio di Desenzano, delimitato dalla penisola di Sirmio-ne. Tante le mete culturali da raggiungere, altret-tante le visite da effettuare in edifici e strutture architettoniche di eccezionale importanza arche-ologica: dagli splendidi resti della villa romana di Desenzano; alle “Grotte di Catullo”, l’imponen-te villa di età imperiale in Sirmione, cantata dal poeta latino; o alla Rocca Scaligera che domina il suo borgo, famoso fin dall’antichità per le acque termali cloruro-sodiche-solfuree. Così a Gardo-ne, nella frazione di Cargnacco, è presente la biz-zarra abitazione del Vittoriale, dove abitò Gabrie-le d’Annunzio negli ultimi anni della sua vita. ■ 

1) Lugano vista dal parco, Lago di Lugano2) Veduta Lago d’Iseo3) Castello scoligera, Sirmione

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“Addio monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari …” (capitolo VIII de “I promessi sposi” di A. Manzoni)

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