LUI 11 2014
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italia
MODa Prada PEOPlE Bianca Balti tENDENZE Zen metropolitano aRtE Van Gogh
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EDITORIALE
Complicità & crescita: Lui Magazine cambia formato
A mici, vi sarete di certo accorti che negli ultimi quindici mesi Lui Magazine ha lentamente cambiato pelle: ha spalancato le porte agli editoriali femminili, si è rinnovato nei contenuti, nei mesi estivi non è uscito con un numero unico che comprendeva le mensilità di luglio ed agosto (come ha fatto per ben 25 anni) bensì con due
diverse edizioni, ha quadruplicato il numero di pagine nella versione online, vi ha accompagnato all’interno di alcuni trai backstages più gettonati durante le collezioni moda di Milano e Londra... e ora si presenta sul mercato (cartaceo) con un nuovo formato: più pratico, comodo, cool e attinente alle esigenze della free press. L’idea ci balenava da qualche tempo, ma siete stati voi gli artefici di quest’ennesimo impegno di crescita. Con le vostre email ci suggerivate di rivedere le proporzioni di Lui Magazine in modo da poterlo mettere nella tasca posteriore dei vostri jeans e leggerlo e/o collezionarlo comodamente a casa, in ufficio, in metropolitana e nel tempo libero. Preso atto del vostro consiglio abbiamo deciso di intraprendere quest’ennesimo salto. Anche questo nuovo volo lo affrontiamo con la vostra complicità e lo spirito di sviluppo che da sempre ci caratterizza.
coverPhoto by Manz-ù
Styling by Luca Boiocchi Models:
Emanuele Fiore, Natalia Barulich
Shirt man LORENZINI Clothes ARMANI
editriceGemeco sc
via Emile Chanoux, 22/2410026 Pont Saint Martin (AO)
gestione editorialeSedit sc
direttore editorialeCalogero Urruso
direttore responsabile Luciano Mantelli
direttoreSalvatore Paglia
pubbliche relazioniJean Paul Bianco
pubblicitàTel. +39 329.8622268
impaginazione e graficaMichele Alberti
redazioneFax 02 91390360
stampa Arti Grafiche Celori - Terni
pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000
hanno collaborato a questo numero:Alessandro Rizzo, Alexia Mingarelli,
Andrea Vittorio Romagnoli, Claudio Marchese, Cristiano Fabris,
Riccardo di Salvo, Silvia Trepago
Lui Magazine è distribuita gratuitamente
(0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly
di tutta Italia e Costa Azzurra
AbbonamentiPer abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 30 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’ab-bonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insin-dacabile giudizio. L’editore non risponde per even-tuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazio-ne dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’ap-parizione di un modello sulla copertina o sulle pagi-ne del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a dispo-sizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inser-zionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.
il prossimo numero in distribuzione dicembre2014
N . 1 1 N O V E M B R E 2 0 1 4
Il nuovo formato da una parte abbraccia le esigenze di un target di giovani metropolitani, impegnati, intraprendenti e molto dinamici che amano la praticità e dall’altra sod-disfa le richieste degli inserzionisti che entusiasti hanno compreso e vedono quest’opportunità come una maggior penetrazione del mercato. Ma le sorprese non sono di certo finite, Lui Magazine è in continua evoluzione e in cantiere ci sono altre novità. Non possiamo anticiparvi nulla… la “concorrenza” ci legge!
Salvatore Paglia
4
MO
DA 06
SOMMARIO
MODAA/I 2015 Prada
FASHIONIn the black mood
YOUNG DESIGNERDisplacement di Cristian Profico
COVERLast night
COLLEZIONIAlexander Wang x H&M
FASHIONUrban wind
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26
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YOU
NG
DESIG
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FASHIO
N 12
CO
LLEZION
II 40
ESSENZEL’Homme Ideal di Guerlain
FASHIONIt’s Hypnotic
PEOPLEBianca Balti
FASHIONEmpty soul
STORIALa MM1 compie 50 anni
FASHIONLost in Milan
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58
76
90
100
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SOMMARIO
TENDENZEZen metropolitano
ARTEVan Gogh: “L’uomo e la terra”
FASHIONWonder
CELEBRITYBrigitte Bardot
FASHIONRed attitude
CALENDARIRussell Hughes
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120
126
134
136
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FASHIO
N 198
FITNESS 210
FASHIONI like it rough
SALUTECi vuole fegato!
FASHIONRed issue
SPORTWorld team
MOTORIGolf GTE: sportività ecologic
FITNESSDensità, efficenza e intensità
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166
168
178
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210
FASHIO
N 168
FASHIO
N 154
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MODA
A/I 2015 PradaL’espressione sdogana l’inclinazione
7
MODA
8
MODA
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MODA
’uomo Prada per l’autunno inverno 2015 è avvolto da un’au-rea che unisce e lega a sé individualità, grazia, segretezza e magnetismo. Il fulcro sul quale ruota la collezione fa rima
sull’unico vezzo che si concede: un rigoroso foulard. L’accessorio in questione non gode di certo di buona fama e, danneggiato da anni di cattivo gusto o associato alla figura di un incallito libertino, ha vissuto i suoi momenti di gloria al collo di certi effervescenti rivoluzionari della fine anni 60 inizio 70 come Mick Jagger, David Bowie e Tommy Nutter o ancor prima ha sedotto l’Hollywood dell’epoca d’oro del bianco e nero. Una manciata di decenni dopo personaggi del calibro di David Beckham e Brad Pitt hanno contribuito a rendere popolare l’imma-gine del foulard come alternativa “cool e sexy”. Ma è Miuccia Prada che con questa collezione ha fatto il “miracolo”, sdoganando in modo netto l’unione che lega il foulard all’uomo femmineo. Il sottile lembo di stoffa diventa così elemento d’espressione e non d’inclinazione.
L
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MODA
Non potevano quindi mancare i capi simbolo del guardaroba maschi-le: pantaloni dal fit rilassato si alternano alle linee slim, le camicie in seta spuntano sotto i girocolli mai ingombranti o si ritagliano un ruolo da protagoniste, le giacche a due o tre bottoni si confondono ai so-prabiti e giocano con le lunghezze. Grandi esclusi i cappotti, sostituiti da capi e smanicati in pelliccia. La tavolozza dei colori comprende l’azzurro, il viola, il rosso, il verdo-ne, il ruggine, l’arancio, il marrone, il beige, il grigio chiaro e il grigio
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MODA
antracite: tutti sapientemente dosati e combinati in modo da non rubarsi l’uno con l’altro la scena. Non è difficile intuire come mai abbiamo deciso di parlarvi questa collezione che, come avete potuto notare, non solo esce dai canonici e piuttosto rigorosi schemi invernali, ma si presenta come una linea dalla personalità non indifferente.
Salvatore Paglia
In the blAck moodPHOTOS BY AndReA benedettISTYLING BY eRIkA GUeRRISI
Camicia VIVIENNE WESTWOOD, Sunglasses MICHEL HENAU
Camicia in seta ANGELOS FRENTZOS - Sunglasses SUNDAYSOMEWHERE
Pantalone e felpa NEIL BARRETT - Anfibi ALBERTO GUARDIANI - Sunglasses MAkI SUNGLASSES
Total look VIVIENNE WESTWOOD
Jacket and t-shirt HAMAkI-HO
Maxi cappa in lana MESSAGGERIE - Jeans skinny VIVIENNE WESTWOOD - Anfibi ALBERTO GUARDIANI
Camicia ANGELOS FRENTZOS - Bomber, papillon e giacca TOM REBL
Photos by Andrea benedettiStyling by erika GuerrisiGrooming: oriana curti
Models: dylan @Why Not - lance @Independent
Pantalone e giacca TOM REBL - Sneakers PLAYHAT
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YOUNG DESIGNER
DISPLACEMENTdi CRISTIAN PROFICO
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Perchè l’abbiamo sceltoIn questo nuovo numero della nostra tradizionale rubrica vi presentiamo Cristian Profico, designer a tutto tondo e del quale vi mostriamo la sua collezione Displacement.Questa volta ad attrarci è stata la forza che caratterizza la collezione, forza e personalità espressa attraverso le forme ed i colori che parlano a gran voce di chi è il loro autore.Iniziamo quindi a presentarvi Cristian Profico, nato in Colombia poi cresciuto in Italia: questo fatto è uno dei punti di partenza della sua storia che lo hanno influenzato e gli hanno permesso di po-ter vivere il mondo ed ogni luogo come se fosse ogni volta una nuova casa ed una nuova meta. La collezione ci parla di lui e della sua maniera di vivere. Ci racconta: “Le mie origini colombiane si uniscono a quelle italiane. Così nasce la collezione Displacement. Una condizione, quella del dislocamento appunto, con cui convivo da circa ventinove anni. Mi definisco senza fissa dimora, ma sempre capace di adattarmi a qualsiasi luogo.”Oltre a questo concetto base, si nota chiaramente attraverso i capi il dualismo tra radici passate quasi ancestrali e futuro. La collezione unisce la forma dei capi dei guambianos sudamericani con la rinomata qualità sartoriale italiana. I guambianos sono una popolazione colombiana che vive di agricol-tura, sono caratterizzati da un abbigliamento molto preciso: gli uomini indossano gonne blu avvolte intorno alla vita, poncho e cappello, le donne invece portano gonne nere, camicette blu e scialle di lana. Oltre a questo c’è da sottolineare il loro pensiero base che difinisce le regole dell’universo ossia il pensiero “dualistico”, una forma di pensiero e di credenza basato sulle opposizioni di origini naturali, come il giorno e la notte oppure il sole e la luna. Abbiamo voluto approfondire questo lato ed il pensiero del dualismo dei Guambianos perché secondo noi è uno dei punti che possono avere una congruenza con la vita personale del nostro designer e con la sua collezione: oltre il dislocamento, troviamo il concetto del dualismo e dell’opposto. Questa idea si può evincere ad esempio proprio da quello che abbiamo detto inizialmente, che ci ha colpiti e ci ha portati a sceglie-re Cristian Profico, ossia il concetto dell’opposto come passato e futuro.Nella collezione Displacement c’è anche da raccontare la tradizione artigianale italiana, della quale Cristian si è servito. Per esempio la zip è il leitmotiv. Posta sul davanti di ogni capo, rende la trasformazione pratica e veloce. La silhouette maschile è definita ed enfatizzata. Tra i materiali pregiati spiccano pelle e cachemire. La palette, invece, prevede fuxia, rosso, blu e nero, per un impatto forte e coinvolgente.
YOUNG DESIGNER
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YOUNG DESIGNER
Passato, presente e futuroCome vi abbiamo già raccontato inzialmente Cristian Profi co nasce in Colombia ed in seguito si sposta in Italia, a Pescara, dove cresce. Si trasferisce a Firenze per studiare interior design alla Facoltà di Architettura.In seguito si sposta nuovamente per arrivare a Milano, dove lavora per alcuni studi di design e architettura fi no a quando non decide di cambiare sfera lavorativa e ci racconta: “Ho iniziato a lavorare per Dolce&Gabbana come designer nel settore della pelletteria per un anno. Qui è iniziata uffi cialmente la mia cariera di fashion designer ed è qui che ho scoperto la mia vera natura e ho capito cosa volessi fare veramente, almeno per ora è così, cambio idea in continuazione! Mi sono sempre sentito libero di seguire la mia strada in tutti i modi possibili senza mai sentirmi obbligato di fare la stessa cosa per sempre e senza sedimen-tarmi nello stesso campo. Mi piace guardare le cose da varie angolazioni e in modo diverso, senza mai giudicare in maniera troppo monocromatica”.
capo trainoAbbiamo direttamente chiesto a Cristian quale fosse il suo capo preferito e ci dice: “il capo che prediligo della mia collezione è una specie di ruana fatta in cashmere fuxia ma, realizzata con i dettagli di un cappotto sartoriale. E per me sintetizza cio che la mia collezione. Cioè il matrimonio di due stili differenti, ma che si amalgano in uno solo”.
YOUNG DESIGNER
Alla fi ne di questa esperienza decide di prendere una pausa di rifl essione e parte per New York, torna a Firenze per complementare gli studi.Ha frequentato il Polimoda di Firenze e ci racconta: “Ho deciso di andare al Polimoda a Firenze, in primis perché sapevo che la direzione era stata data a Linda Loppa, ex direttrice dell’accademia di Anversa e secondo perchè Firenze come poche altre realtà in italia vive ancora di quell’artigianato che sta scom-parendo e che fornisce ancora quell’imprinting del Made in italy, sinonimo di qualità. Per questo durante i break estivi ho deciso di lavorare in piccole sartorie, che confezionano abiti su misura fatti a mano, per vedere da vicino cos’è che contraddistingue la grande industria con quella artigiana”.Ora Cristian è nuovamente in partenza, inizierà a lavorare per Givenchy.
Alexia Mingarelli
Fotografo: Szilveszter Makò modello: Stefano @3mmodels designert: Cristian Profi co
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YOUNG DESIGNER
lASt nIGhtPHOTOS BY mAnz-ù
STYLING BY lUcA boIocchI
Shirt Man LORENZINI Clothes ARMANI
Photos by manz-ù Styling by luca boiocchi
Mua & Hairstilyst: Alessandro Filippi Models: emanuele Fiore & natalia barulich
Location: The Westin Palace - Milano
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COLLEZIONI
Alexa
der
Wan
x
H&M
Limited edition
Sportiva, griffata e a basso costo
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COLLEZIONI
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exander Wang firma per H&M una capsule collection completamente ispirata ai capi sportivi. Il suo amore per lo sportwear non è di certo una novità: diversi capi proposti nelle sue precedenti collezioni hanno subito il fascino e l’influenza del fitness. Il designer ci tiene a sottolineare che: “Certi outfit sono volutamente ispi-
rati a progetti precedenti, ma quasi l’intera collezione vanta un mood completamente nuovo. Nel corso degli anni - continua lo stilista - H&M ha fatto un buon lavoro stringendo sinergie con brand di lusso come Versace e Maison Martin Margiela, ma noi siamo un’azienda decisamente più giovane e non abbiamo intenzione di recuperare qualcosa di già visto, magari di un paio di stagioni fa”. Senza voler prendere le difese di nessuno, e apprezzando le capacità innovative di Alexander, a noi viene spontaneo commentare questa dichiarazione sottolineando che è un pochino presto per il designer potersi permettere una collezione legata ai suoi capi iconici. Tempo al tempo.
A
AW
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W
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COLLEZIONI
H&M
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COLLEZIONI
Alexander Wang è riuscito a costruire il suo impero in meno di un decennio. Le sue linee sono proposte in ben 54 Paesi e lo scorso anno è diventato il direttore creativo della popolare maison francese Balenciaga. A noi piace per lo stile dei suoi abiti femminili, sottili ed in qualche modo mascolini e per l’utilizzo del cashmere, del cotone e del lino abbinato a tagli basici. In questa limited edition per H&M predomina il colore nero e il tessuto neoprene. I motivi ornamentali alle volte giocano sugli sfondi del tono su tono, altre invece a contrasto spiccano di un bianco tendente all’argento. La capsule, composta di 75 pezzi, è disponibile dal 6 novembre on-line nei Paesi che dispongono di un e-shop H&M, oppure in una selezione di 250 negozi nel mondo.Immagini dalla manifestazione e sui capi di abbigliamento sono hm.com
Silvia Trepago
H&M
URbAn WInd
PHOTOS BY dIAnA GAbRIellISTYLING BY VAleRIA PAGAnellI
Cappello H&MCamicia RES NULLIUS
Gilet CROIRE
Camicia RES NULLIUSGiacca PULP
Gioielli CO.RO. STUDIOOcchiali PATTY PAILLETTE
Camicia RES NULLIUSGiacca PULPGioielli CO.RO. STUDIO
Cappotto AI-DU FRANCESCA FONTANELLA by LAkIMIAbito PINk MEMORIES by LAkIMI
Cappotto AI-DU FRANCESCA FONTANELLA by LAkIMIAbito PINk MEMORIES by LAkIMIGioielli CO.RO. STUDIO
Soprabito VINTAGECamicia AI-DU FRANCESCA FONTANELLA by LAkIMI
Pantaloni H&M
Abito CROIREGioielli CO.RO.STUDIO
Photos by diana GabrielliStyling by Valeria PaganelliMua & Hair: erica PeruggiAssistant: melissa mc clarenModel: Valentina Feula
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ESSENZE
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ESSENZE
Il maschio perfetto? Per Guerlain deve essere “intelligente, bello e forte”. Trattandosi di un’utopia la maison ha cercato di riportare queste qualità in una fragranza e con il claim: “L’uomo ideale è un mito. Il suo profumo, una realtà”, il
gruppo si proietta sul mercato internazionale proponendo la sua nuova fragranza maschile. Attraverso l’intelligenza di una nota di testa fresca e frizzante data dagli agrumi, il rosmarino e i fiori d’arancio, combinati alla bellezza di una nota di cuore di “amaretto, basata sull’accoppiamento di mandorla-fava tonka, e rafforzata da una nota di fondo di cuoio e legno, Thierry Wasser ha individuato gli elementi
chiavi che plasmano, almeno olfattivamente, uno dei prota-gonisti indiscussi dell’immaginario collettivo: l’Homme Ideal. Il nuovo bouquet s’ispira ad un profumo, lanciato nel 2008 chiamato semplicemente Homme che a sua volta è una
riedizione di Heritage, fragranza del 1992. Oggi l’essenza definisce un ricercato concentrato d’idealità moderna e sofi-sticata. Anche il packaging è assolutamente all’altezza delle attese: il flacone dalle linee nette e dal design geometrico
gioca sul contrasto cromatico e vanta i lati laccati di un nero opaco che incorniciano e impreziosiscono l’insieme. Il volto della campagna vede protagonista il modello spagnolo Jon kortajarena Redruello, mentre la regia e la produzione dello
spot sono di Michel Gondry.
L’Homme Ideal di Guerlain
Stretch shorts H&M
It’S hyPnotIcPHOTOS BY GIUSePPe moRAleS STYLING BY mIchele eSPoSIto
Ring ALESSANDRA AIARDO JAWEL DESIGN
Socks CALZEDONIALeggins H&M
Gloves DOLCE&GABBANALeggins H&M
Stretch shorts H&MPancera GIBAUD
Necklet ALESSANDRA AIARDO JAWEL DESIGN
Haute couture by ARMATORE
Socks CALZEDONIA
left:Leather necklet VINTAGE
right: Stretch shorts H&M
Wetsuit BODY GLOVE
Necklet ALESSANDRA AIARDO JAWEL DESIGNTie belt MARk JACOBS
Haute couture by ARMATORE
Socks CALZEDONIALeggins H&M
Photos by Giuseppe moralesStyling by michele esposito
Mua: Amira Imma lauratoHair: ciro Ruggiero, Giovanni Savarese
Models: Arthur, Fabiano, hector @2R ComunicazioniLocation: Lindas’ Studio
76
PEOPLE
Fabrizio Ferri e Bianca Balti. Roma, il suo spettacolo, dall’alba al tramonto.
Il racconto di due giorni insieme ad un grande mae-stro e alla top model più amata del momento.
Le foto ufficiali della collezione Alessandro Angeloz-zi Couture per la SS 15, narrano un racconto tutto italiano, il prestigio, la bellezza e l’esclusività di cui é ancora capace il nostro Paese, di generazione in generazione. Alessandro Angelozzi grazie al suo
talento, alla passione per il suo lavoro e all’arte so-praffina della sartoria tradizionale italiana, preservata e perfezionata, é il riconosciuto e massimo rappre-sentante italiano nel mondo della confezione d’alta moda di abiti da sposa. La collezione Alessandro Angelozzi Couture, che prende origine in Abruzzo
grazie alla sapienza stilistica di Alessandro Angelozzi e alla cura delle sue sopraffini maestranze di sartoria, viene venduta con ampio successo in Giappone, Stati
Uniti, Emirati Arabi, Francia, Russia e Germania.
per ALESSANDRO ANGELOZZI COUTURE
BIANCABALTI
FABRIZIO FERRIinsieme a
80
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emPty SoUl
PHOTOS BY mIRIAm tAURInoSTYLING BY AleSSIA SchIlIRò
Abito AROMA 30
Abito AROMA 30
Abito di seta e pizzo DONDUP
Collana di perle ARCHIVIO VINTAGEReggiseno INTIMISSIMIGonna AROMA 30Calzini CALZEDONIA
Foulard FERRAGAMOPantalone MERCI
Scarpe DR. MARTENS
Camicia seta DONDUPCalzini WOLFORDScarpe DR. MARTENS
Collana di perle ARCHIVIO VINTAGEReggiseno LA PERLA
Camicia di seta MAURO GRIFONIGonna di pizzo MERCI
Photos by miriam taurinoStyling by Alessia Schilirò
Make-up and hair: Alessandra hathorModel: lottie haver
Special thanks: Officine San Lorenzo
La MM1 compie 50 anni
STORIA
STORIA
102
STORIA
inquant’anni fa, il 1° novembre 1964, alle ore 10:41, i primi due vagoni della metropolita-na M1, la “rossa”, attraversarono la città, da
Piazzale Lotto a Sesto Marelli, lungo 21 stazioni per 12,5 km di percorso. A distanza di 50 anni, la M1 rappresenta ancora la “spina dorsale” della rete metropolitana di Milano, con le sue 38 stazioni su un percorso di circa 27 km e quasi 500.000 passeggeri al giorno trasportati. Per festeggiare questo momento storico, il Comune di Milano, ATM, MM e Fondazione Milano - Scuole civi-che hanno organizzato molte iniziative in diversi luo-ghi della città. In piazza Castello sarà inaugurato un tunnel ‘emozionale’ che con materiale video dell’epo-ca racconterà ai milanesi la storia della nascita della linea 1 della metropolitana milanese progettata da Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda. Anche la mostra ‘Milano SottoSopra’ all’Expo Gate, organizzata da MM, illustrerà la nascita della metropolitana con immagini di archivio.Il tunnel, lungo 20 metri a alto 5 metri, resterà instal-lato per tutto il mese di novembre. L’ingresso sarà gratuito, dal lunedì al venerdì dalle ore 13:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 19:00. Il tunnel avrà una sezione dedicata al passato ed una dedicata al presente ed al futuro. All’interno del tunnel verranno proiettate immagini di repertorio e video che ripercorreranno la storia della metropolitana di Milano dal 1964 ad oggi
C
Lo sapevi che il test più importante per il pavimento a bolli fu quello della resistenza ai tacchi delle signore?
103
STORIA
Lo sapevi che il test più importante per il pavimento a bolli fu quello della resistenza ai tacchi delle signore?
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STORIA
La Fondazione Franco Albini, per divulgare il valore culturale e il senso di appartenenza a questa impor-tante opera, ha promosso il sito www.metromilano50.com, un contenitore di documenti online continua-mente aggiornato, dove saranno disponibili le sezioni dedicate alle celebrazioni e agli eventi. Metromila-no50.com ha anche l’obiettivo di rendere protagonisti i cittadini, pubblicando le loro storie, le loro foto e video sulla vita in metropolitana. Le immagini, i video e le storie migliori verranno premiati dalla Fondazione Franco Albini e da Campari.Nel mese di novembre la Fondazione Albini inau-gurerà nella sede di via Telesio 13 la mostra ‘Alla scoperta della rossa’, un viaggio nella metropolitana rossa attraverso documenti d’archivio, tavole originali e luoghi di lavoro che narrano lo spirito di un’epoca dell’architettura italiana all’avanguardia nel mondo oggetti, curiosità e filmati tratti dalle pellicole girate in metro.
Lo sapevi che inizialmente i treni della Linea 1
doveva utilizzare pneumatici invece delle ruote
in acciaio?
105
STORIA
Lo sapevi che furono scelti i colori rosso e bianco per treni e segnaletica perché richiamano lo stemma della città di Milano?
106
Lo sapevi che era prevista una stazione
della metropolitana sotto la Galleria
Vittorio Emanuele?
Lo sapevi che la Metropolitana di Milano
è stata la seconda infrastruttura al mondo ad avere un progetto grafico della segnaletica dopo il terminal 3 dell ’aeroporto
di Heathrow?
STORIA
107
Saranno, inoltre, organizzate visite guidate nella me-tropolitana Linea 1 rossa per scoprirne tutti gli aspetti architettonici, partendo dallo studio dove dal 1961 Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda progettaro-no gli interni della sotterranea.Inoltre, la Fondazione Albini in co-branding con il marchio Milano del Comune, ha messo a punto una serie di oggetti ispirati agli elementi progettuali. Infine, dopo 50 anni torna nelle stazioni della MM1 il poster di Bruno Munari ‘Declinazione grafica del nome Cam-pari’, che fu esposto per l’inaugurazione, in occasione dell’inaugurazione della M1. Il manifesto fu pensato come opera dalle dimensioni illimitate per essere letto da un treno in movimento. Si potrà ammirare a Conci-liazione, San Babila, Duomo e Cairoli da fine ottobre a metà novembre.La comunicazione social sarà veicolata attraverso l’hashtag #metromilano50.
Lo sapevi che nel 1928 fu progettata una “metropolitana” composta da un nastro continuo di panchine che avrebbe dovuto
circolare in un anello sotterraneo dei pressi del Duomo?
STORIA
Arc
hivi
o M
etro
polit
ana
Mila
nese
SpA
loSt In mIlAn
PHOTOS BY WAlteR FAUStInISTYLING BY emIlIAno conte
Dress LUISA BECCARIABracelet H&M
Dress ATELIER MARCO CONTIELLOBelt and hat SERGEI GRINkO
Brooch (hat) GIORGIO ARMANI
Dress LUISA BECCARIAJersey SERGEI GRINkO
Necklace MAC MODEGlasses D&G
Dress LUISA BECCARIA
Dress LUISA BECCARIABracelet H&M
Photos by Walter FaustiniStyling by emiliano conte
Make-up & Hair Valeria lottiModel Federica Fantaci
118
TENDENZE
METROPOLITANO
ZEN
119
TENDENZE
a moda che stiamo per parlarvi accomuna la metrò con lo yoga. Due mondi appa-rentemente distanti direte voi, eppure… I pendolari dei mezzi pubblici lo sanno bene che cosa significa spostarsi in metro-
politana o sui mezzi di superficie e molto velocemente hanno imparato ad assumere la posizione della “sardina inscatolata” della “mosca spiaccicata sulle porte” o “dell’apnea ascellare”. Scherzi a parte, la tendenza che sta prendendo piede a New York, Manhattan, Broadway, Brooklyn… vuole che ci si metta, in banchina o sul treno in movimento, in una delle tante posizioni che la disciplina propone. Ovviamente, essendo nell’era dei social, il tutto deve essere provato e condiviso inserendo l’hashtag #SubwayYoga su Twitter o su Instagram. Ci sono già centinaia di foto che ritraggono uomini e donne alle prese con la posizione: del muso di vacca, del piccione reale su una gamba, della locusta… Arrivati a questo punto non ci resta che darvi un consiglio: prima di dare una moneta a qualcuno inginocchiato a terra nei tunnel sotterranei, assicuratevi che sia davvero un mendicante.
S.P.
L
120
ARTE
Van Gogh: L’uomo e la terraUn’occasione unica per approfondire, attraverso gli occhi dell’artista,il complesso rapporto tra l’essere umano e la natura che lo circonda
121
ARTE
Paesaggio con covoni di grano e luna che sorge
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ARTE
Natura morta con patate
123
ARTE
Natura morta con cipolle
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ARTE
essantadue anni addietro, e più precisamente il 23 febbraio del 1952, a Palazzo Reale s’inaugurava la prima grande mostra su Van Gogh. Le opere provenivano in gran parte dal kröller-Müller Museum di Otterlo. Oggi l’appuntamento viene
ripresentato strizzando l’occhio all’Expo 2015: la terra e i suoi frutti, non a caso la mostra prende il titolo di Van Gogh - L’uomo e la terra. Sono oltre 50 le tele espo-
ste in un cammino che accompagna il visitatore in un percorso che celebra il complesso rapporto tra uomo e natura e tra fatica e bellezza. La forza dei dipinti rappresentano in modo chiaro e reale relazione con la quale il pittore esprime la propria affinità verso gli umili. L’artista imposta la sua attenzione verso il paesag-
gio rurale e il mondo contadino, ritenendo la vita semplice della campagna un soggetto di una nobile e sacra accezione e i lavoratori della terra figure eroiche e gloriose. Ecco che le mansioni della tradizione agreste diventano per lui materia di studio: si parte dai primi schizzi realizzati in Olanda, fino agli ultimi capolavori dipinti nei pressi di Arles. Una vera e propria scelta in controtendenza, quella del pittore, visto che l’industrializzazione europea della fine del XIX galoppava
e catturava l’interesse di molti artisti. Un’intuizione che ha segnato in modo tangibile il suo percorso. Tra i capolavori concessi dal kröller-Müller Museum alla mostra milanese, citiamo L’autoritratto del 1887, il Ritratto di Joseph Roulin del 1889, Vista di Saintes Marie de la Mer del 1888 e i molti disegni, così importanti nella vita artistica di Van Gogh come Testa di pescatore del 1883 e Bruciatore di
stoppie, seduto in carriola con la moglie del 1883.
VAn GoGh: l’uomo e la terra a cura di kathleen Adler,
18 ottobre 2014 - 8 marzo 2015Palazzo Reale - Piazza duomo, 12 - milano
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ARTE
Autoritratto (1887)
Giacchetta e pochette JAMES GOLDSTEIN Abito EVA MINGE
WondeRPHOTOS BY bRUce coStASTYLING BY StUdIo coRA
Trench, camicia e pantalone EVA MINGE
Giacca e pantalone EVA MINGE
Giacca e pantalone EVA MINGE
Giacca, camicia e pantalone EVA MINGE
Cappello DIOR - Giacchetta JAMES GOLDSTEIN - Pantaloni EVA MINGE
Cappotto, camicia e pantaloncino EVA MINGE
Completo e camicia EVA MINGE
Photos by bruce costa (www.bruce-costa.com)Styling by Studio cora
Make-up and hair: Raffaella tomaiuolo (www.raffaellatomaiuolo.it)Model: yuliia Sobol @Agency Women Management - Milano
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Brigitte Bardot
ta a Parigi il 28 settembre 1934, Brigitte Bardot compie 80 anni. Un compleanno festeggiato in forma privatissima, nel silenzio che circonda
la diva del cinema francese. Colei che fu il simbolo stesso della femmina fatale in versione moderna, l’incarnazione della libertà sessuale in anticipo sul femminismo, è una leggenda vivente dal 1972. L’anno in cui si ritirò dalle scene, con aristocratico distacco e con un gesto definitivo che accomuna B.B. a France-sca Bertini e a Greta Garbo le dive che scelsero un volontario esilio. Da allora la Bardot si è dedicata alla causa animalista di cui è stata fondatrice. Rarissi-me le sue apparizioni in pubblico, tutte fuori dalla cornice divistica che l’aveva trasformata in icona, suo malgrado.
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80 anni di un mito vivente
Attrice dal 1952 in una serie di pellicole non memora-bili, Brigitte Bardot diventò la diva assoluta del cinema francese nel 1956, quando interpretò “E Dio creò la donna”, suo vero e proprio manifesto cinematografico costruito per lei da Roger Vadim. Ancora oggi questo film è oggetto di culto per alcune scene che ai tempi fecero scandalo: Brigitte che esce dal mare, moderna Venere in celluloide, e la stessa che balla il mambo a piedi scalzi. Davanti a uomini voyeurs. Nel 1958 fu consacrata a Venezia con “La ragazza del peccato”. Proprio quell’anno fu perseguitata dai paparazzi, tanto che scrisse di loro nell’autobiografia “…sono gli Attila del XX secolo, i flagelli di Dio e gli incubi delle star”. Li sopportò per parecchi anni, di-mostrando di essere attrice drammatica in film ancora oggi di culto come “La verità” di Clouzot (1960) e “Vita privata” di Malle (1961) in cui il mito di B.B. viene vivisezionato come prodotto stesso dell’industria culturale.
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In occasione dell’ 80° compleanno, abbiamo rivisto i primi piani della diva, il suo sguardo felino, a volte aggressivo, a volte sornione. B.B. faceva impazzire gli uomini e piaceva anche alle donne. Trasgressiva ma dotata di ironia, accettò il carattere effimero della bellezza e della gloria. Non si è mai pentita del proprio ritiro. Aveva altri interessi: l’amore per l’umanità degli animali per i quali vendette la villa – museo La Madrague, ricavando in cambio il denaro necessario alla Fondazione che porta il suo nome. Un gesto degno di una donna vera che ha saputo liberarsi del fatuo scintillio della mondanità.Simbolo di seduzione e attrice drammaticaCorreva l’anno 1952. Il cinema italiano accende i riflettori sull’esuberante Gina Lollobrigida, incarna-zione popolare di una femminilità che si identifica con la voglia di riscatto di un Paese appena uscito dal disastro bellico (“Fanfan la Tulipe”, coproduzione italo-francese e il nazionale “Altri tempi”). Sugli scher-mi francesi appare per la prima volta una diciottenne ragazza dai capelli biondi volutamente scomposti, bocca sensuale e imbronciata, mezzobusto dalle curve strepitose che ricordano le icone di Modigliani. Un canone di bellezza scultorea destinato a contrap-porsi a quella neoclassica della Lollobrigida. Nacque così Brigitte Bardot, all’anagrafe Brigitte Anne-Marie. Esordio memorabile per la sua bellezza sensuale in pellicole secondarie “Le trou normand”, “Les grandes manœuvres”.Era apparsa sulla copertina della rivista “Elle” appena quindicenne. In versione pin up, come altre starlet subito scomparse. Risaliva alla fine dell’Ottocento, i tempi della Belle Epoque, l’icona della diva immorta-lata in posa sensuale. L’anonima ragazza di origine borghese era già nota a tutti. Prima che il cinema ne facesse una diva. Girò tra il 1952 e il 1956 film italiani, inglesi, americani. Fu simbolo di seduzione. Libertina in versione soft. Divenne la musa di Vadim poi sua
moglie. Un matrimonio –scandalo. L’ex pin up era ap-pena sulla soglia della maggiore età quando sposava il suo pigmalione.Brigitte Bardot occupò le copertine dei giornali di tutto il mondo. Diventò anche cover girl degli almanacchi distribuiti dai parrucchieri. Occhi bistrati e seni da capogiro esibiti dentro magliette scollate. B.B. inventò un nuovo look: blue jeans attillati, camicette annodate sopra l’ombelico, capelli spettinati o raccolti a coda di cavallo. Se sfogliamo i giornali degli Anni Sessanta, la rivediamo così. Moderna, anticonformista. Emblema della libertà negata alle donne.Tra il 1956 e il 1963 la Bardot interpretò film d’autore come “Il riposo del guerriero” di Roger Vadim e “Il disprezzo” di Jean-Luc Godard, tratto dal romanzo di Moravia, in cui l’attrice dimostra di possedere autenti-che capacità drammatiche. Alternando film d’autori ad altri più commerciali come “Viva Maria” con Jeanne Moreau, la diva si stancò della luce dei riflettori. Stressata dai fotografi che non le davano pace, Brigit-te Bardot abbandonò per sempre i set cinematografici prima ancora dei 40 anni. Noi pensiamo che sia stata una scelta intelligente, congeniale a una donna che aveva altri interessi oltre al cinema. Dissero i giornali degli anni Settanta che la Bardot volle distruggere il mito costruito su di lei dall’industria cinematografica che ha rovinato tante sue colleghe più fragili ma non lei.
Riccardo Di Salvo, Claudio Marchese
Red AttItUde
PHOTOS BY GIoRGIA VIllASTYLING BY mIchele eSPoSIto
Photos by Giorgia VillaStyling by michele esposito for Spaziocentoundici
Make up artist: laura PortomeoModel: maria Rita barbaro
Wardrobe BIkkYVINTAGE
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Russell HughesI giovani di Bridgend, Galles, “en nature” per uno scopo sociale
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iamo vicini alla fine, l’ultimo trimestre di quest’anno, di un 2014 che ha concesso alle nostre visioni una rassegna di fisici erculei e
di intriganti ragazzi, immortalati in calendari prodot-ti per diversi motivi e diverse cause, alcuni al fine puramente contemplativo, altri per finalità sociali, altri ancora per celebrare alcuni temi, ricorrenze. Russell Hughes, fotografo inglese, ha voluto mettere a dispo-sizione la sua arte e la sua conoscenza compositiva per realizzare un calendario dalla finalità sociale e scientifica: la ricerca contro i tumori alla prostata e ai testicoli, patologia grave che colpisce diversi soggetti in un’età ampia, tra i 25 e i 60 anni, soprattutto in Gran Bretagna. Il ricavato delle vendite sarà devoluto all’associazione Everyman Appeal, che di ricerca contro il tumore alla prostata e ai testicoli ne fa la propria finalità.
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Le tinte tenui attraverso cui l’obiettivo di Hughes è andato a immortalare i ragazzi, che possiamo ben definire della porta accanto, consapevoli, si nota, della loro fisicità e della loro prestanza, ma naturali nel loro atteggiarsi in modo autentico, senza filtri e mediazioni, orpelli estetici che potrebbero appesanti-re, e rendere quasi grottesca e finta l’immagine nella sua portata, donano intense sensazioni di delicatezza e di suggestione allo spettatore. I ragazzi di Brin-dgend si confondono con la natura, pur mantenendo una loro centralità nella fotografia: un’armonia che ci porta ad apprezzare, ed esaltare, maggiormen-te il corpo dei statuari giovani, le cui forme e linee vengono descritte attraverso la sapienza tutta estetica dell’autore di saper risaltare i contorni dei marmorei fisici attraverso il semplice utilizzo della tonalità color seppia. In questo frangente possiamo notare nell’autore la ripresa di certi stilemi classici di molta fotografia del secolo scorso: la semplicità della scenografia, l’ambiente naturale in cui il soggetto è immerso, e la delicatezza, quasi tenuità, delle tinte ci
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portano a descrivere, quasi fossero disegni, i contorni dei profili che, pur essendo reali, tangibilmente visibili, oggettivamente esistenti, ci portano a oltrepassare il lato visivo superficiale, pur se estasiati da una prima contemplazione molto affascinante, per inoltrarci in un viaggio di sensazioni e di emozioni intense quanto uniche. Si nota in Russell Hughes una visione quasi sintetica di diverse tradizioni culturali fotografiche del passato: dalle foto che hanno scritto le pagine di tanta letteratura artistica di un Erwitt o di un Newton, di un Doisneau o di un Bresson, forse riproposti nella loro portata tecnica dello scatto, soggettive con un breve tempo di esposizione, tale da cogliere quell’attimo fuggente espressivo di un ritratto accattivante, per arrivare ad assaporare quella ricerca, raffinata e non invadente, del volto che trasuda di schietta sensualità e di franchezza genuina quanto disinibita nel proporre con fierezza maschile il proprio fisico scultoreo, tipica di tanta fotografia degli anni 60, partendo dai suoi capostipiti, Bruce Weber o Robert Mapplethorpe, arte visiva esaltante la nudità maschile.
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La discreta saturazione delle fotografie rende l’imma-gine dalla tonalità piena, così come la bassa intensità di calore si sposa con le sfumature di grigio che dan-no all’opera la caratteristica di un disegno realizzato da una mano delicata e leggera. È importante sotto-lineare l’equilibrio dato ai contrasti, che accompagna in modo armonioso l’immagine impressa, rendendone incisiva la centralità: la figura ritratta. dove si registra un’alta percentuale di casi. Epica, riferimenti a soggetti di un’arte arcaica dalla statuaria perfezione, allegoria di immagini divine, e attualità, un’estetica moderna del corpo maschile, della sua rappresenta-zione, della sua concezione, si intrecciano, così, in un’arte appartenente a un’epoca posteriore ai primi sdoganamenti fotografici della nudità dell’uomo. Il calendario è visibile e anche ordinabile attraverso il sito boysofbridgend.ecwid.com: lo diciamo partico-larmente a chi non vuole resistere alla tentazione di avere i giorni del prossimo anno scanditi da poderosi e potenti fisici di ragazzi gallesi dal sapore nordico.
Alessandro Rizzo
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I lIke It RoUGhPHOTOS BY RobeRto chIoVIttISTYLING BY donAtellA FAbIo
Jacket BEBEHarness SOMETHING UNIQUEPanties PHILOSOPHYGloves & bracelet MAISON BIZARRE
Jacket BEBEHarness SOMETHING UNIQUEPanties PHILOSOPHYGloves & bracelet MAISON BIZARRE
Top JOVAN STEVANOVICNecklace MAISON BIZARREBracelets SOMETHING UNIQUE
Vest JOVAN STEVANOVICBracelet MAISON BIZARRENecklace SOMETHING UNIQUE
left:Bracelet SOMETHING UNIQUE
right:Jacket BEBE, Harness SOMETHING UNIQUE, Panties PHILOSOPHY, Gloves & bracelet MAISON BIZARRE
Top JOVAN STEVANOVIC, Necklace MAISON BIZARRE, Bracelets SOMETHING UNIQUEVest JOVAN STEVANOVIC, Bracelet MAISON BIZARRE, Necklace SOMETHING UNIQUE
Corset and garter IkONOSTASBracelet SOMETHING UNIQUE
Jacket BEBEGloves CHRISTIAN DIOR
Garter skirt IkONOSTASNecklace MAISON BIZARRE
Harness SOMETHING UNIQUE
Gloves MAISON BIZARRE
Corset and garter IkONOSTASBracelet SOMETHING UNIQUE
Sleeves MAISON BIZARRE
Shoulder pads MAISON BIZARRE
Photos by Roberto chiovittiStyling by donatella FabioMUA: Angela teaniModels: daniele moraes, marco Gandolfi Vannini, carsten müller
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SALUTE
Ci vuole fegato! i sentite spossati? Gonfi ? Particolarmente stressati? Potreste aver affaticato troppo il vostro fegato. Le cause possono essere diverse: ultimamente avete esagerato troppo con gli aperitivi, il caffé o le sigarette? Vi concedete spesso spuntini non proprio salutari? State seguendo un regime alimentare ricco
di proteine o alimenti raffi nati? Oppure fate un uso sconsiderato di medicinali? Niente di tutto questo? Allora il problema potrebbe essere legato ad un eccessivo cumulo emotivo o ad uno stile di vita particolarmente frene-tico. Non sottovalutare il problema, ma principalmente non tirate troppo la corda, perché a conti fatti fate solo del male a voi stessi. Certo la frenesia della vita quotidiana ci porta ad uscire fuori dai binari, ma con qualche accorgimento salutare possiamo rimetterci in carreggiata. Non dimentichiamoci che sebbene quest’organo ha la capacità di sostituire le proprie cellule danneggiate, se queste sono troppe, il fegato potrebbe non essere in grado di rigenerarsi. Un fegato in salute vi garantisce (internamente) un sistema immunitario più forte (grazie ad un aumento nel numero e nella funzionalità delle cellule deputate alla difesa dell’organismo), un eccellente assorbimento dei principi nutritivi e una maggiore regolarizzazione intestinale, che si traduce in sparizione di disturbi legati alla cattiva digestione, all’alito pesante e al gonfi ore addominale. Esternamente invece vi assicura una pancia più piatta, maggiore lucentezza della pelle, unghie e capelli più resistenti e una sensazione di mag-giore vitalità legata all’eliminazione delle scorie e alla migliore ossigenazione dei tessuti.
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SALUTE
Ecco gli alimenti amici del fegato. I carciofi che favoriscono la produzione di bile, le barbabietole che hanno un’azione decongestionante e aiutano il fegato ad elimi-nare le tossine, il limone che contiene vitamina C e antiossidanti che svolgono una funzione protettiva delle cellule, le mele che contengono triterpenoidi, sostanze in grado di prevenire il tumore epatico (così come i cereali integrali), l’olio extravergine di oliva che ha la capacità di facilitare la digestione e favorire la secrezione della bile. E ancora l’aglio, il lievito di birra, le noci e il thé verde. Ovviamente non dimenticatevi la regola base: bere almeno due litri di acqua al giorno. Vi lasciamo con una celebre battuta di Tony Montana (Al Pacino) tratta dal fi lm Scarface. Che in parte sintetizza le cattive abitudini di molte persone: “È tutto quì? Si riduce tutto a questo, Manny? Mangiare, bere, scopare, fumare, sniffare. E dopo? Dimmelo. E dopo? Arrivi a 50 anni e ti ritrovi una pancia come un barile. Ti vengono due zizze come una balia, ma con i peli di sopra. Ti ritrovi un fegato mezzo disintegrato a forza di mangiare questa roba di merda”.
C.U.
Bustier MESSAGGERIEGonna lunga BANANA REPUBLIC
Coprispalle MANGANOGuanti SERMONETA
Red ISSUe
PHOTOS BY mASSImo PISAtISTYLING BY benedettA cePPI
Abito REDEMPTION CHOPPERSGonna in tulle ANTEPRIMA
Gilet HACHEPapillon ALEXIS MABILLECintura stylist own - vintage
Maglione AMERICAN VINTAGE
Shorts 22 MAGGIOTop LONGCHAMP
Cappa ANGELO BRATISCuissard TARA JARMON
Abito pizzo SVETAFascia INTIMISSIMICoulotte ALICE TAMBURINIStivali REDEMPTION CHOPPERSCintura in pelle stylist own - vintageJewels by MVP Maria Vittoria Paolillo
Photos by massimo PisatiStyling by benedetta ceppiAssistant Stylist: nicole marcHair & Make-up: Jo Sanna - Hm.Battaglia.Net
WoRld teAm
PHOTOS BY tAlleS boURGeSSTYLING BY mURIlo mAhleR
AFRIkAIsaak Murici
Blazer HUSSEIN CHALAYAN for PUMAShirt COTTONMacacão IGOR DADONADenim UMBROPolainas AMERICAN APPARELShoes ONITSUGATIGER
Paleto HUSSEIN CHALAYAN for PUMASaia HERCHCOVITCH; ALEXANDRE
Legging FILARelógio GSHOkS
Tênis ADIDAS
ItAlIAAnderson Passianoto
Colete HERCHCOVITCH; ALEXANDREMoletom ADIDAS
Calça ZARAMeia AMERICAN APPAREL
Luva PUMAFone de Ouvido SkRULLCANDY
Tenis CHRISTIAN LOUBOUTIN
bRAzIlVinicius Severo
eSPAñANavan Pinto
Blazer HERCHCOVITCH; ALEXANDREJacket HUGO BOSSDenim TOPMANSocket ELEMENTShows ALEXANDER MCQUEEN for PUMA
Blazer DIESELMoletom ETIQUETA NEGRA
Jacket PUMADenim ADIDAS
Shoes CHRISTIAN LOUBOUTIN
FRAncePaulo Schulz
Photos by Talles BourgesStyling by Murilo Mahler
Mua & Hair: Thyago MandúModels: Anderson Passianoto, Isaak Murici, Nayan Pinto, Paulo Schulz, Vinicius Severo
Location: São Paulo
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Golf GTE: sportività ecologica
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Con l’arrivo della nuova Golf GTE nel 2015 la Volkswa-gen sarà la prima casa ad offrire per un modello tutte le modalità di trazione attualmente disponibili. Sarà
seguita dalla Passat, berlina e Variant, che adotterà lo stesso sistema.Veniamo alla GTE, che completa la serie delle Golf dal carattere sportivo (GTI e GTD) che si riconosce anche per le finiture in cui campeggia, invece del rosso, il blu, simbolo del potere elettrico. Lo schema ibrido plug-in prevede un motore termico accoppiato a un cambio DSG a sei marce tra i quali è posto un motore elettrico. Il tutto ha bisogno di tre frizioni au-tomatiche: le solite due per il DSG, più un’altra per separare il motore elettrico da quello termico, in modo che quest’ultimo si stacchi quando si sceglie di muoversi con la sola trazione elettrica. La potenza totale erogata del sistema ibrido plug-in è di 204 CV. Insomma, un’ibrida dinamica ed efficiente che calza ruote da 18 pollici e si ricarica (la presa è sotto il logo Volkswagen sulla calandra) tramite un cavo da 2,3 kW per la presa casalinga che consente una carica completa in circa 3 ore e 45 minuti e quello da 3,6 kW per la wall-box o per le colonnine di ricarica pubbliche che permette di fare un pieno di corrente in 2 ore e 15 minuti. Cinque sono le modalità di funzionamento che personalizzano l’auto secondo il tipo di percorso o le proprie preferenze di guida. Tramite il tasto E-Mode (a sinistra, accanto alla leva del cambio) la Golf GTE si comporta come la Golf elettrica. Se si raggiunge uno stato di carica minimo della batteria o se il guidatore richiede una po-tenza elevata, il sistema di trazione passa in automatico alla modalità Battery Hold. La Golf GTE si comporta quindi come una classica full-hybrid che, per esempio, carica la batteria tramite il sistema di recupero dell’energia in fase di frenata o decelerazione e, a seconda della situazione di marcia, passa automaticamente dal motore termico a quello elettrico e viceversa o utilizza entrambi i motori. Se poi si sposta all’in-dietro la leva del cambio DSG (passaggio da D a B), è inoltre possibile aumentare l’intensità del recupero dell’energia guadagnando così qualche chilometro di autonomia. La Golf può così decelerare senza l’azionamento dei freni come, per esempio, nelle discese dei percorsi in montagna. Tramite il tasto GTE (anch’esso alla sinistra della leva del cambio) si at-tiva la personalità decisamente sportiva della Golf GTE, il che vuole dire, secondo la Volkswagen, accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi e velocità massima di 222 km/h. Infine, tramite il menu del sistema di infotainment è inoltre possibile impostare altre modalità: Hybrid Auto (l’energia accumulata nella batteria viene utilizzata per supportare il motore termico in modo da ridurre al massimo il consumo di carburante) e Battery Charge (ricarica batteria). Tutto però ha un però…il costo. Proposta solo con carrozzeria a cinque porte, la GTE sarà in vendita in Italia, nel primo trimestre del 2015 al prezzo indicativo di 37.000 euro.
Cristiano Fabris
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lIke IndIAnA JoneS
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Shirt FERNANDA SHAMMASTailored pants NUNO VELEZ
Hat and scarf ARRAIAL BOUTIQUE RSShoes JORGE BISCHOFF
Sunglasses BETSEY JOHNSON’S
Shorts FERNANDA SHAMMASShirt, groves and army surplus : U.S. ARMY - Official Combat Equipment
Boots LOUCOS & SANTOS
T-shirt and scarf U.S. ARMY - Official Combat EquipmentPants NUNO VELEZ
Bag JORGE BISCHOFF
Total Look U.S. ARMY - Official Combat Equipment
Shorts AFERT-shirt FOCH T
Jacket JUAN LOPEZBijoux JOHN JOHN
Hat OLLANTAYTAMBO Market Place
from left:Military women shirt, groves, belt and surplus U.S. ARMY - Official Combat EquipmentSkinny pants MANGOBoots JORGE BISCHOFFT-shirt ZARA MENShorts and boots U.S. ARMY - Official Combat EquipmentBracelet FERNANDA SHAMMASHat OLLANTAYTAMBO Market PlaceJumpsuit U.S. ARMY - Official Combat EquipmentShoes JORGE BISCHOFF
Total Look U.S. ARMY - Official Combat Equipment
her: Rain coat U.S. ARMY - Official Combat Equipment, Skinny Pants MANGO, Boots JORGE BISCHOFF
him: T-shirt ZARA MEN, Hat OLLANTAYTAMBO Market Place, Bracelet FERNANDA SHAMMAS, Boots, shorts and army surplus U.S. ARMY - Official Combat Equipment
Jumpsuit and surplus U.S. ARMY - Official Combat EquipmentShoes JORGE BISCHOFF
Dress FERNANDA SHAMMASScarf H&M
Boots over the knee JORGE BISCHOFF
Photos by thiago martiniStyling by officeimshoot
Make & hair Anne coimbraAssistant david huang
Models: luana biaca @ Mega Modelsdébora Fernandes @ Office Im
Fernando Pessiqueli @ L ‘EquipRealizazzione: #officeimshoot
Location: Vila Maria Zélia São Paulo - Brazil
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FITNESS
densità Effi cienza Intensità
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FITNESS
‘Il corpo è una macchina perfetta!’Quante volte lo avete sentito dire da medici, do-cumentaristi, o solo sentendo le chiacchiere per strada? Beh, sappiate che non è così, altrimenti non moriremmo per un avvelenamento da cozze, o per un’infl uenza mal curata.Il corpo è una macchina molto evoluta, ma che può avere momenti di grande fragilità, e va rispettato.Il corpo è il mezzo attraverso il quale (sempre di meno, a dire il vero) testimoniamo la nostra presenza nel mondo; è vero che abbiamo bisogno di sempre ‘meno corpo’ per poter agire, grazie alla tecnologia, ma poche decine di anni di ‘homo-technologicus’ non possono prendere il sopravvento su milioni di anni di istintualità ed edonismo passato ‘attraverso il corpo’; avete ‘bisogno’ di correre, saltare, aggrapparvi, lan-ciare, lottare, e sollevare e scalare.Non abbiate paura dell’istinto. L’istinto è una cono-scenza inserita meccanicamente nel sistema nervoso attraverso i meccanismi della selezione nel tempo, è rapido perché pre-cognitivo.Non usate l’istinto per risolvere un’equazione, ma af-fi datevi ad esso con fi ducia per capire come e quanto (e quando) il vostro corpo può tollerare uno sforzo, mangiare un certo cibo, ecc...Viviamo in tempi interessanti, in cui, per esempio, mangiare poco di tutto serve non tanto ad avere una dieta bilanciata quanto a immagazzinare la quantità minore possibile di tossine che vengono dai contami-nanti o dai conservanti o di un colorante, o diosolo-sacosaeforseèmegliononsaperlo. Allenatevi progres-sivamente senza estendere il vostro allenamento nel tempo, ovvero, fi ssato un Iimite di tempo (quotidiano-settimanale…) cercate di fare di più all’interno di quel contesto.Se correte mezz’ora non cercate di correre 40 minuti, ma cercate di andare più veloci in quella mezz’ora.Se riuscite a fare otto piegamenti sulle braccia non fatene nove, ma fateli con un peso poggiato sulla schiena. Questi sono principi legati ad effi cienza, intensità e densità dell’esercizio, e devono guidare i vostri sforzi. Allenatevi più che potete senza sfi nirvi, ma sappiate che anche uno è meglio di zero; non scoraggiatevi cioè rinunciando completamente all’al-lenamento solo perché pensate di avere troppo poco tempo.Risultati interessanti sono comunque possibili.
Andrea Vittorio Romagnoli
Thanks to:Alessandro Angelozzi Couture BIANCA BALTI Fabrizio Ferri Guerlain H&M
Alesandra Aiardo Jawel Design Calzedonia dolce&Gabbana Gibaud Couture by Armatore
Body Glove Mark Jacobs Photos by Giuseppe Morales Styling by michele esposito Mua:
Amira Imma Laurato Hair: Ciro Ruggiero Giovanni Savarese Models: Arthur, Fabiano, Hector @2R
Comunicazioni PRAdA Eva Minge Trench James Goldstein bruce costa Studio Cora Yuliia So-
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Roberto chiovitti Donatella Fabio Angela Teani Daniele Moraes Gandolfi Vannini Carsten Müller
Alessandro Rizzo Russell Hughes PUMA Macacão Igor Dadona Denim Umbro AMERICAN
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Claudio Marchese Giorgia Villa Michele Esposito for Spaziocentoundici Laura Portomeo Maria Rita
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