Luglio/Agosto 2018 Anno 3 - N 4 · VEDUTA AEREA DEL BORGO MEDIEVALE DI CARIATI ALL’INTERNO...

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Il Nuovo Corriere della Luglio/Agosto 2018 Anno 3 - N°4 VEDUTA AEREA DEL BORGO MEDIEVALE DI CARIATI ALL’INTERNO INSERTO SULLA MORTE DEL PRESIDE GIOVANNI SAPIA

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Il Nuovo Corriere della

Luglio/Agosto 2018Anno 3 - N°4

VEDUTA AEREA DEL BORGO MEDIEVALE DI CARIATI

ALL’INTERNO INSERTO SULLA MORTEDEL PRESIDE GIOVANNI SAPIA

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Anno 3 n. 4 - Luglio/Agosto 2018Sped. in abb. post. Tab. D aut. DCO/DCCosenza/127/2003 valida dal 14-3-2003

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DIRETTORE RESPONSABILE:Antonio Benvenuto

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMERO:Antonio Benvenuto, Luca Latella,Fabio Pugliese, Lenin Montesanto,Gerardo Mazziotti, Enrico Iemboli,Francesco Filareto, Franco Liguori,Rita Benigno, Domenico Donato,Mario Vicino, Luigi Visciglia, Salva-tore Perrone, Michelangelo Librandi,Stefano Mascaro, Salvatore Martilotti,Erminia Zuccaro, Gennaro Merco-gliano, Mario Le Fosse, FrancescoSapia, Rosa Silvana Abate.

FOTOGRAFIE: Salvatore Visca

CONTRIBUTO SPEDIZIONE 15,00SOSTENITORE 30,00

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Benvenuto AntonioCorigliano Calabro (Scalo)

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La collaborazione è libera e gratuita.Ogni articolo o lettera verrà pubbli-cato su decisione insindacabile delDirettore e del Comitato di Reda-zione il cui contenuto rispecchia ilpensiero dell'autore e non impegnala responsabilità della testata. Nonviene poi restituito all'autore.

VALUTIAMO INOSTRI

EMIGRATI

SOMMARIO

EMIGRATO: è colui che vive fuori dalproprio luogo di nascita

È la nuova rubrica che il Corriere in-tende realizzare per fare conosceretanti Coriglianesi e Sibariti che vivonofuori dal proprio Paese per ragionivari.Non ci si vuole soffermare su emigratiall’estero, specie su quelli lontani dal-l’Europa, ma a coloro che vivono inItalia, perché ad interessarsene diquesti è l’Associazione Sibariti nelMondo, tramite il Concorso LetterarioInternazionale e riguardanti illustriuomini emigrati della Sibaritide e nonsolo di Corigliano. Infatti già hannoricevuto l’iscrizione nell’Albo di me-rito emigrati di Corigliano, Rossano,Albidona, Cariati.Invitiamo perciò i familiari degli emi-grati Coriglianesi e Sibariti nel territo-rio italiano o altrove per poterprendere contatti e formulare unascheda sulle loro prestazioni e por-tarle a conoscenza dei nostri lettori.Notizie di alcuni emigrati Coriglianesie Sibariti sono già in nostro possesso,certamente ce ne saranno altri chenon si conoscono ed è la nostra ra-gione per diffondere i successi da essiottenuti, ignorati quasi da tutti i citta-dini, salvo i loro parenti.Noi a costoro dedicheremo un ampiospazio, consegneremo una perga-mena del Corriere della Sibaritidepossibilmente a mano se disponibilia partecipare all’incontro che saràstabilito e comunicato agli interessatida una Commissione” Valutiamo inostri emigrati”. La nostra è una iniziativa che po-trebbe estendersi anche nei Centridella Sibaritide se da parte di questici faranno avere documentazione.

NON V’HA LIBRO SÌCATTIVO CHE NON

ABBIA QUALCOSA DIBUONO

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· Valutiamo i nostri emigrati

· SS 106: urge bretella autostradale

· Corigliano-Rossano è città non area urbana

· Granieri: «Stop all’ondata di crimini»

· DO UT DES

· I ragazzi di casa Pound e il fascismo

· Inaugurazione casa comunale di Aiello

· Iacucci: auguri al neo presidente Aceto

· Proporre subito una vertenza per la nuova città

· I pescatori costieri al timone del flag

· Rinnovato il circolo della stampa “pollino sibaritide”

· Lutto Acri Olivo

· Cariati, un borgo medievale sullo Jonio

· Garante dei diritti dei detenuti e per la salute

· Amendolara: biologia, ecologia e biotecnologie

· Chiarimento su TASI e IMU

· In giro per la città

· Incontro organizzato dall’ANPI

· Memoriale SAPIA

· 72o anniversario della nascita della repubblica

· Gloria Tenuta donna di successo nell’industria calabrese

· IIa edizione del notturno dei libri

· «Positive le dichiarazioni del ministro Grillo»

· Il GAV difende l’ex tribunale della città

· Bene il reparto oculistico del Giannattasio

· Lutto Montalto

· Brevi dalla Sibaritide

· Strade comunali diventate voragin

· Poesia

· Dipinti di Santa Maria del Tufo

· REPETITA IUVANT

· Benissimo l’esordio di Sapia e Abate

· Interventi Sapia e Abate

Attendiamo il vostro pareresulla rivista. Grazie

Leggete il libro del prof. Emerito Rocco Alfonso Albanese, dal titolo“Ho conosciuto un uomo per caso”

a cura di A. Benvenuto

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AMMODERNAMENTO SS106, URGE BRETELLAAUTOSTRADALE. BAGNATO SCRIVE A PREFETTOTOMAO. COMUNE UNICO, INCONTRO CONREGIONE E ANAS

CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – L’ammodernamento della Statale 106 è un punto cardinedelle priorità della nuova Città, nella considerazione che essa, nel tratto tra CORI-GLIANO e ROSSANO è arteria ad elevata intensità di traffico ed è anche uno tra i piùpericolosi tracciati dell’intero asse stradale. La fusione dei due territori in un unico enuovo comune, la Città di CORIGLIANO-ROSSANO, oltre a favorire lo sviluppo delrelativo territorio, instaurerà più stretti rapporti tra i due ex comuni e determinerà unsicuro aumento della mobilità interna, con ulteriore aggravio del traffico, già caotico,sulla SS 106 per cui risulta necessario prevedere già nell'esecutività del progetto diraddoppio della SIBARI – ROSETO (MEGALOTTO 3), anche la realizzazione di unabretella autostradale per CORIGLIANO-ROSSANO.È quanto scrive il Commissario Prefettizio, il Prefetto Domenico BAGNATO, al Prefetto diCOSENZA Gianfranco TOMAO richiedendo la convocazione di una riunione ad hoc allaquale invitare a partecipare anche la REGIONE CALABRIA ed i rappresentanti dell’ANAS esottolineando come la Statale 106 rappresenti la principale nonché unica arteria viaria di mo-bilità su gomma dell’intero territorio jonico compreso tra ROCCA IMPERIALE e CROTONE. L’arteria – si legge nella missiva - è stata interessata, agli inizi degli anni ’90, da un programmaprogettuale di ammodernamento predisposto da ANAS e dal Ministero delle Infrastrutture, inaccordo con i territori. Tale programma, giunto alla fase di progettazione preliminare, ha sud-diviso le aree di intervento in tre Macrolotti. Il MEGALOTTO 3 SIBARI – ROSETO, oggi ap-provato e in fase di realizzazione, per un importo di 1,3 miliardi di euro); il MEGALOTTO 8SIBARI – MANDATORICCIO; ed il MEGALOTTO 9 MANDATORICCIO – CROTONE –AEROPORTO SANT’ANNA. Sui MEGALOTTI 8 e 9 esiste già un progetto preliminare (de-positato presso l’ufficio tecnico del Comune di CORIGLIANO-ROSSANO) che precede untracciato ex-novo che nel territorio comunale attraversa in modo trasversale le colline a montedei due centri abitati di CORIGLIANO e ROSSANO SCALO. -

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CORIGLIANO-ROSSANO È CITTÀ, NON AREAURBANA. DIVERSA CLASSIFICAZIONE INFLUISCESU ASSEGNAZIONE RISORSE. IL COMMISSARIO AOLIVERIO: MODIFICARE E RIMODULARE FONDICORIGLIANO-ROSSANO (Cs) – Procedure per l’attuazione delle azioni del POR CA-LABRIA 2014-2020 all’interno della Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile (SUS)della Regione Calabria, modificare i contesti urbani inserendo CORIGLIANO-ROS-SANO nei POLI URBANI DI LIVELLO REGIONALE con conseguenziale rimodulazionedei fondi a disposizione da incrementare significatamente per investimenti finalizzatiallo sviluppo e alla crescita della nuova realtà calabrese. CORIGLIANO-ROSSANO deve essere ritenuta Città a tutti gli effetti e, nel contestospecifico dello Sviluppo Urbano Sostenibile, terza città per numero di abitanti dellaregione e prima per estensione territoriale.A dare notizia della richiesta inoltrata dal Commissario Prefettizio, il Prefetto Domenico BA-GNATO, all’indirizzo del Presidente della Giunta Regionale Mario OLIVERIO, è il Sub Com-missario, Viceprefetto Vicario di Cosenza Emanuela GRECO ribadendo che la diversa

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«In queste ultime setti-mane sul territorio diCorigl iano-Rossanostiamo assistendo adun’ondata criminaledalle proporzioni esa-gerate. “Attacchi” alleattività commerciali, trale più disparate, maanche alla persona con

la violazione dei domicili. Una situazione chesta divenendo insostenibile perché la gente ini-zia ad aver paura di uscire di casa. Di questodovrebbero tener conto gli enti preposti e laPrefettura. La città di Corigliano-Rossano, nellasua complessità e nella sua grandezza, non puòrimanere isolata e lontana dai presìdi delloStato. Si faccia di tutto, dunque, per riaprire ilTribunale di Corigliano-Rossano e per rafforzaregli organici delle forze dell’ordine, alle quali vatutto il mio plauso per l’impegno quotidiano ela solidarietà per gli sforzi che stanno profon-dendo senza lesinare impegno, ma con pianteorganiche ridotte rispetto al fabbisogno territo-riale».L’ex consigliere comunale di Rossano, MariaGranieri, preoccupata per gli ultimi accadi-menti di carattere delinquenziale, si appella inprimis al Ministero dell’Interno affinché inizi aconsiderare che in Calabria, la terza maggiore

città ha «bisogno di attenzione». Ma si appellaanche agli organi preposti, alla Prefettura, affin-ché rimpinguino le piante organiche degli or-gani di sicurezza pubblica e dedichinomaggiore attenzione «verso una città come lanostra che conta un vastissimo territorio ed unconsiderevole numero di abitanti».«La città di Corigliano-Rossano, la sessantase-iesima in Italia – insiste Maria Granieri – nonpuò essere lasciata sola, nel totale abbandono,con un territorio sul quale chicchessia si senteautorizzato a violare attività commerciali e do-micili. La chiusura del Tribunale ed il cronicodepotenziamento delle forze dell’ordine stannospalancando le porte alla criminalità. Una situa-zione non più sostenibile se consideriamo l’im-portanza della città “nuova” e gli oltre 130milaabitanti che vi gravitano quotidianamente, hin-terland compreso. Piena solidarietà, dunque, aiCarabinieri, ai Carabinieri forestali, alla Poliziadi Stato, alla Guardia di Finanza, alla GuardiaCostiera, alla Polizia penitenziaria, che compiemiracoli presso l’istituto penitenziario di Ros-sano che ospita anche terroristi internazionali,per il loro continuo impegno. Mi auguro – con-clude l’ex consigliere comunale di Rossano –che chi di dovere recepisca questi segnali d’al-larme».

Luca Latella

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GRANIERI: «STOP ALL’ONDATA DICRIMINI A CORIGLIANO-ROSSANO»L’ex consigliere comunale di Rossano si appella alMinistero dell’Interno e chiede il potenziamento deipresidi delle forze dell’ordine

classificazione di Area Urbana, assegnata a CORIGLIANO-ROSSANO, rispetto a quella corretta di Città, modifica inmodo sostanziale l’attribuzione delle risorse con un ammancoreale di circa il 35-40% dei fondi stabiliti. Inoltre, le misure diintervento stabilite per la categoria AU ovviamente non tengonoconto delle esigenze prettamente conurbative che, viceversa, sonoproprie di una città.Nel mese di luglio – si legge nella missiva del Commissario BAGNATO -è stata approvata la delibera della Giunta regionale con la quale l’esecutivoha delineato gli indirizzi strategici per il SUS CALABRIA. Il testo della de-libera ha tracciato anche gli ambiti di intervento e le modalità di inve-stimento, dettando specifici indirizzi di impiego delle risorse economiche

ed inserendo le Città di CORIGLIANO e ROSSANO tra i centri urbani di dimensione inferiore. Daldocumento si evince che il territorio di CORIGLIANO-ROSSANO viene ancora individuato comeambito di AREA URBANA e non come unica entità comunale. (Fonte Lenin Montesanto)

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SOSTENETE IL CORRIERE DELLA SIBARITIDE

In data 29 luglio su “Il Meridionale” come arti-colo di fondo, è uscita una nota dal titolo: Bu-rocrati longo - lombardi: Quando cicostano? Ne vale la pena?Il giorno dopo, sempre sullo stesso organo distampa, è apparso altro editoriale dal titolo”Massimo Scura e i canguri australiani.Entrambi gli editoriali sono firmati dal DirettoreResponsabile, con lo pseudonimo “Il Ruggitodel leone”. Si riportano gli stessi per magnificare come ilCommissario Massimo Scura è protetto in modoveramente eccezionale ed inspiegabile anchese la musica governativa è cambiata.Ecco l’appello rivolto ai quattro Rappresentantipolitici eletti nella Sibaritide e, certamente, con-sapevoli della distruzione degli ospedali di Ca-riati, Rossano, Corigliano e Trebisacce; prima,tutti funzionanti e ben forniti di macchine mo-derne, alcune delle quali offerte da Associazionio Enti, ora sono stati smembrati per cui si è co-

stretti attendere mesi, oppure andare fuori dallaregione per effettuare delle analisi, diciamoloro: Sappiate far valere la vostra presenza. I treonorevoli e la senatrice saranno certamente aconoscenza della ridotta efficienza degli stessiospedali senza aver apportato dal Commissariogovernativo Massimo Scura un risparmio nel bi-lancio sanitario.Bene ha fatto il Meridione a mettere in evidenzala moneta data a Scura per la sua funzione com-missariale e tutte le altre agevolazioni da farerizzare i capelli. Nemmeno i presidenti delle re-gioni percepiscono tali somme e agevolazioni. Perché al Commissario Scura non viene revo-cato l’incarico? Cosa c’è sotto e non è a cono-scenza dei cittadini? I tre deputati e la senatricesapranno pesare la loro presenza specie nellevotazioni? Non sarebbe il caso di adottare ildetto: do ut desBasterebbe non votare per fare pesare la loropresenza.

Attendiamo con pazienza l’evolversi dei fatti.

Antonio Benvenuto

ALL’ATTENZIONE DEI QUATTRO RAPPRESENTANTIDELLA SIBARITIDE. DO UT DES

Articolo pubblicato il venerdì 29 giugno 2018 su “IL MERIDIONE”Questa mattina ho scoperto, casualmente, che alcuni burocrati (commissari, prefetti, que-stori, anti-mafia ecc.) costano alla comunità calabrese centinaia di migliaia di euro ognianno.Un esempio: l’ing. Massimo Scura, quale commissario governativo per il risanamento dellasanità regionale calabrese, da anni è sistemato a Catanzaro, percependo un compensoannuo di circa duecentomila euro, oltre spese di viaggio, hotel, ristoranti, autista, segre-taria particolare, pedicure, barbiere ed acqua minerale gassata, per il ruttino post-pranzo.

E chi lo sposta più da Catanzaro? Tra l'altro, il suo lavoro è stato ed è fallimentare, vista la situazione finanziaria della sanità pubblica ca-labrese. Però Di Maio e Salvini esultano, perché hanno tagliato i vitalizi, cioè le pensioni, a pochedecine di ex parlamentari ormai prossimi alla dipartita. Insomma, in Calabria, come spesso accade,siamo cornuti e mazziati. Meditate gente.

Articolo pubblicato il sabato 30 giugno 2018 su “IL MERIDIONENel leggere il mio editoriale di ieri, pare che Scura, a pranzo, tra una fetta di pesce spada euna linguìna agli scampi, abbia esclamato: "Ma che vuole questo Spolitu? Con i soldi (200mila euro) che lo Stato mi riconosce, non ci pago nemmeno le bollette di casa". Costernato dacosì triste notizia, mi faccio pro¬motore di una colletta di beneficienza per Scura. Mandiamoglitanti-euro, così da sollecitarlo ad andare a spenderseli in Australia, insieme ai canguri. Saputociò, ì canguri australiani, preoccupati per la loro futura salute, stanno assaltando ì barconi perpassare il Mediterraneo e rifugiarsi nell'accogliente marsupio di Salvini. Di Maio, preoccupatoper il declino elettorale, già propone il reddito di cittadinanza anche per i canguri ed, invece,ha già stabilito di riconoscere a Scura un milione di euro di pensione. Perché? Boh. Tanto, diboh è fatto il "cambiamento". Forza canguri, prima di voi sono già arrivati i gorilla di montagnae, adesso, noi vi diamo Scura e voi venite in Italia. Meditate gente, meditate

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Non c’è oggi nel mondo un solo paese fascista.Anche se certi imbecilli considerano “fascista”qualunque paese dominato da un dittatore. Esi-stono invece e condizionano la vita di alcunimiliardi di uomini cinque paesi comunisti. LaCorea del Nord, la Cina, il Vietnam, lo Zim-babwe e Cuba, nei quali sono calpestati i diritticivili e sono negate le libertà di pensiero, di pa-rola e di associazione. Ciò nondimeno i comunisti di casa nostra e igiornali che li affiancano gridano al pericolo fa-scista perché i ragazzi di Casa Pound sosten-gono le battaglie contro questa Unione Europeadei burocrati, l’Euro, la politica dell’austerità edel rigore, l’immigrazione senza se e senza ma. Perciò mi pare opportuno dare qualche infor-mazione essenziale sul loro ispiratore. Ezra Weston Loomis Pound nacque il 30 otto-bre 1885 ad Hailey, capoluogo della Contea diBlaine nell’ Idaho, e morì a Venezia il 1º no-vembre 1972. Fu poeta, saggista e uno dei pro-tagonisti del “modernismo delle arti” di iniziosecolo 20°. Pochi sanno che tradusse in inglese la poesia“Il canto del fiume” del poeta cinese Mei Shengdel IIo secolo d.C. E pochissimi quelli che co-noscono i versi che dedicò a Venezia O Dio, quale grande bontà / abbiamo compiutoin passato / e scordata, / da donare a noi questameraviglia / o Dio delle acque? / O Dio dellanotte, / quale grande dolore ci attende, / dacompensarci così/ innanzi tempo?Assieme a Thomas Stearns Eliot fu la forza trai-nante di molti movimenti artistici rivoluzionari,che prediligevano una netta corrispondenza trala musicalità del verso e lo stato d'animo cheesprimeva. Viaggiò per mezza Europa ma passòla maggior parte della sua vita in Italia. Durante gli anni ’30 espresse la sua ammira-zione per Mussolini e il 30 gennaio del 1933riuscì a farsi ricevere a palazzo Venezia. Inquell'occasione Pound regalò al Duce unacopia dei suoi famosi “Cantos” e illustrò al capodel fascismo alcune proposte in materia econo-mica. E pronunciò la famosa frase “Sono ingrado di non far pagare alcuna tassa agli ita-

liani”. Ma, non avendo alcuna fiducia nelle teo-rie economiche del poeta americano, il Ducenon le adottò. Nel 1935 pubblicò il libro “Jefferson e Musso-lini”,in cui dava un'interpretazione “liberale”del dittatore italiano, paragonato al terzo presi-dente degli Stati Uniti. Sosteneva che Mussoliniera “l'erede della politica agraria e populista diJefferson”. Appoggiò il regime fascista fino allacaduta della Repubblica di Salò. Catturato dai partigiani venne consegnato alleforze armate degli Stati Uniti, dove fu sottopostoa un processo per tradimento. Dichiarato “men-talmente instabile” (un americano fascista nonpoteva che essere “un pazzo”), fu detenuto pertredici anni in un manicomio. Ernest Hemin-gway, che fu suo ammiratore, fu tra i pochi chelo difesero.Liberato nel 1958 tornò in Italia, dove trascorsei suoi ultimi anni. Benché avesse preso poi le distanze dalla Ger-mania nazista quando venne a conoscenzadello sterminio degli ebrei nei lager (per lostesso motivo si pentì di essere stato un ammi-ratore di Hitler il grande regista svedese IngmarBergman), gli accademici di Stoccolma si rifiu-tarono di assegnargli il Premio Nobel per la let-teratura del 1959. Lo assegnarono a SalvatoreQuasimodo a dispetto dei suoi ventennali tra-scorsi fascisti, emendati dalla partecipazionealla Resistenza e dalla iscrizione al PCI. Lo as-segnarono nel 1997 anche a Dario Fo nono-stante la sua militanza nei paracadutisti dellarepubblica di Salò, che il PCI gli perdonò. Secondo Pound “il primo atto del Fascismo èstato salvare l'Italia da gente troppo stupida persaper governare, voglio dire dai comunistisenza Lenin. Il secondo è stato di liberarla daiparlamentari e da gruppi politicamente senzamorale. Quanto all'etica finanziaria, direi chedall'essere un paese dove tutto era in vendita,Mussolini in dieci anni ha trasformato l'Italia inun paese dove sarebbe pericoloso tentare dicomperare il governo”.Giudicava tutti gli altri statisti di quegli anni allastregua di “mere canaglie”

I RAGAZZI DI CASAPOUND E IL FASCISMO:Quale l’opinione di Gerardo Mazziottidi Gerardo Mazziotti

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Un paese in festa per l’inaugurazione dellanuova sede del Comune di Aiello Calabro, allapresenza di tante autorità: Prefetto, Questore,Presidente della Regione e tanti Sindaci da tuttala provincia «desidero ringraziarvi tutti uno aduno» ha detto il Sindaco Iacucci, visibilmenteemozionato.Il progetto di ristrutturazione, ideato e realizzatodall’Ing. Francesca Cassano, ha restituito ai cit-tadini aiellesi un pezzo di storia. Il Comune erastato fatto costruire all’indomani della secondaguerra mondiale dall’allora sindaco GiuseppeIacucci, partigiano e padre dell’attuale PrimoCittadino.A Peppe Iacucci il Consiglio comunale di Aielloha deliberato all’unanimità di intitolare la Salaconsiliare, al suo ricordo di uomo di partito,delle Istituzioni ma di Aiello, prima di tutto, si èpercepita una grande commozione nel pub-blico.Nel suo intervento Iacucci ha voluto ricordarel’importanza dei Comuni in quanto «seme didemocrazia per eccellenza. I cittadini vivono esentono la vicinanza dell’Ente locale più pros-simo, ai Sindaci spetta il compito di impegnarsia garantire l’esercizio di questa democrazia.Noi ci proviamo tutti i giorni. E da oggi avremoun luogo fisico più funzionale, più aperto maanche più bello per poterlo fare. La lotta contro

lo spopolamento dei borghi è a volte una lottaimpari, eppure è una lotta che dobbiamo affron-tare se vogliamo tutelare le bellezze storiche,paesaggistiche e umane di questi nostri paesi».Un ringraziamento sentito al Presidente Olive-rio «amico e vicino a questo territorio da sem-pre. Anche grazie alle risorse messe in campodalla Regione Calabria gli Enti locali possonoben sperare. Il bando sui borghi e sui centri sto-rici, per esempio, è un’opportunità imperdi-bile».Dopo l’intervento del Sindaco, si sono succe-duti i saluti del Prefetto di Cosenza GianfrancoTomao e del Vescovo Mons. Nunnari.Le conclusioni sono state affidate ad Oliverioche ha centrato l’attenzione proprio sul bandoper i centri storici, ben 100 milioni di euro sulrilancio dei borghi, e ha elencato le altre inizia-tive messe in campo dalla Regione per combat-tere l’abbandono e il depauperamento dellearee interne.Anche Oliverio ha voluto ricordare, con gliocchi lucidi per l’emozione, Peppe Iacucci e alfiglio Franco ha rivolto parole di stima: «AielloCalabro è un esempio di sana e buona ammini-strazione sotto ogni punto di vista».Al termine degli interventi, una vera e propriafesta ha concluso una giornata storica.

INAUGURAZIONE CASACOMUNALE DI AIELLOCALABRODall’addetto stampa della Provinciadi Cosenza, d.ssa Rita Benigno, rice-viamo:

Ai Consiglieri eletti nella Federazione ColdirettiCosenza, e al presidente ing. Franco Acetosono pervenuti gli auguri di buon lavoro daFranco Iacucci, Presidente della Provincia diCosenza. Tra l’altro Iacucci così evidenzia: « Stretto è ilrapporto tra la Provincia di Cosenza e Coldiretti,grazie anche alla vicinanza del Presidente re-gionale Pietro Molinaro. Sono certo che le com-

petenze, l’entusiasmo e la conoscenza del ter-ritorio dell’Ing. Aceto apporteranno un valoreaggiunto all’operato di Coldiretti in tutta la no-stra Provincia, che nel comparto agricolo ha si-curamente uno dei suoi tratti distintivi. Uncomparto da valorizzare e difendere, perché lenostre produzioni sono uniche al mondo edanno lustro al nostro intero territorio provin-ciale .

IACUCCI: FORMULA GLI AUGURI DI BUONLAVORO AL NEO PRESIDENTE ACETO

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La città Corigliano-Rossano è ormai una realtàapprovata con legge della Regione Calabria, sa-ranno i cittadini e la futura amministrazione co-munale a impostarne la strutturazione. Fino alla elezione degli organismi di governolocale che dovrà avvenire nella prossima pri-mavera, la cittadinanza attiva, l’associazioni-smo e tutti coloro che hanno voglia epossibilità, hanno il diritto dovere di parteciparealla discussione che riguarda l’individuazionedelle strategie e delle risorse necessarie per losviluppo della nuova città di 78 mila abitanti,che avrà bisogno di risorse economiche ade-guate, di nuove strutture e di nuovi servizi.La vivibilità e le condizioni dei cittadini noncambieranno dalla sera alla mattina, è un pro-cesso lento ma che sarà inarrestabile e che ri-chiede in primis un cambio di mentalità. E’necessario acquisire maggiore consapevolezzadi quelli che sono i nuovi marcatori identitari eche dovranno essere il segno distintivo nellavasta area della sibaritide e nell’intera Calabria.Per una città grande ci vuole una nuova visionedelle cose ed è necessario fin da subito abban-donare i municipalismi, altrimenti non si va danessuna parte; è il senso dell’appartenenza chepaga, così come diventa valore la solidarietà el’accettazione della visione comune degli obiet-tivi. La fusione è una opportunità oltre che un puntodi partenza, sta agli uomini scriverne il per-corso.Per una riflessione che deve essere nello stessotempo un monito, voglio ricordare quanto stasuccedendo in questi giorni con i fondi Por Ca-labria Fesr/Fse 2014/2020. Per concedere mag-giori investimenti ai soliti “dominanti” edignorare questo territorio, la Regione ha definitouna politica di sviluppo urbano integrata, ricor-rendo all’articolazione di due strategie diffe-renti: una che interessa i poli urbani diCosenza-Rende, Catanzaro e Reggio Calabria,l’altra per le città di dimensioni inferiori tra lequali è compresa Corigliano-Rossano (insiemea Crotone, Vibo Valentia, Lamezia Terme, GioiaTauro-Rosarno e San Ferdinando). Si capisce su-bito che la musica nei nostri riguardi non è an-cora cambiata nella sostanza, se è vero che per

sottrarci risorse economiche la regione ha de-ciso di considerare Cosenza-Rende un’unicaentità, mentre Corigliano-Rossano che di fattolo è, viene considerata di livello demograficominore. Con tale criterio, l’agenda urbana hadestinato 105 milioni al primo gruppo (Co-senza-Rende, Catanzaro e Reggio Calabria)e 85 milioni per le altre 6 aree urbane. Il conto è presto fatto. L’obiettivo di tale strate-gia è anche chiaro. E’ necessario ostacolare e contrastare il decollodella sibaritide.Nonostante ciò, c’è ancora chi tra di noirema contro, non ha preso contezza dellostato delle cose e, oltre ad insinuare nel-l’opinione pubblica che le immancabili dif-ficoltà iniziali sono la conseguenzadell’avvenuta fusione, non denuncia i pec-cati di “omissione” di chi poteva e nulla hafatto per impedire che succedessero episodicome quelli della suddivisione dei fondiPor.Di fronte a cambiamenti epocali e del modo divivere il futuro, di fronte al divenire e agli oriz-zonti che si aprono, c’è ancora chi pensa al pro-prio orticello, ai privilegi che non ha più ed hapaura di rimanere nell’ombra dell’irrilevanza. Pur tuttavia il Comitato 100 A e le altre organiz-zazioni della cittadinanza attiva, con abnega-zione e in termini di volontariato continuano adedicare parte del loro tempo alle problemati-che irrisolte delle due ex città e del vasto terri-torio connesso, oltre a offrire collaborazioneall’attuale Commissario di governo, il dott. Do-menico Bagnato, che sta gestendo con compe-tenza e professionalità, oltre che con amore ededizione, la fase di “transazione” che dovràportare alle prossime elezioni amministrative.Al commissario Bagnato ed ai sub commissarisuoi collaboratori, un grazie sentito da parte delComitato, delle Associazioni e da parte di mol-tissimi cittadini che per la prima volta hannoavuto ascolto alle loro numerose richieste cheil sub-commissario Emanuela Greco ha sapien-temente gestito dando risposte alla maggiorparte di esse.Non voglio abusare delle parole né esaltare imolti che si sono spesi per la fusione, a mio av-

PROPORRE SUBITO UNAVERTENZA PER LA NUOVACITTA’ E PER LA SIBARITIDE

di Enrico Iemboli

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viso averla fatta è stata una delle poche cosegiuste per questo territorio penalizzato e ridottoall’isolamento quasi totale negli ultimi 20 annie più.Avere personalmente partecipato a realizzare lafusione delle due città è per me motivo di sod-disfazione, ma questa è solo una tappa dallaquale partire per contribuire individuare le con-dizioni migliori perché la città di “CoriglianoRossano” abbia tutti i requisiti della modernitàe vengano utilizzate al meglio e altresì valoriz-zate le potenzialità nel settore del turismo,dell’agricoltura, della pesca, del commer-cio, e in tutti gli altri settori ecc.Considerato che la nuova città esiste dal 31marzo e che però le istituzioni (ed i funzionari)regionali e nazionali continuano ad ignorarnel’esistenza quando si tratta di programmazioneo distribuzione di risorse economiche, è neces-sario fin da subito sollevare una vertenza perla città e per l’intera vasta area della “Sibari-tide”.Bene ha fatto l’assemblea del C100A convocatadal coordinatore Amerigo Minnicelli a predi-sporre una piattaforma di lavoro dalla qualepartire e da presentare alla Regione, al Governocentrale e Comunitario, sui temi che riguardanola nascita della nuova cittadella di Insiti, sullarivendicazione degli uffici e servizi e tra questila nascita del nuovo Tribunale (oggi cosa nonfacile), del nuovo Ospedale (la cui costru-zione pare sempre irrimediabilmente allon-tanarsi) , del potenziamento del porto e dellazona ZES (che pur facendo riferimento alla “au-torità portuale” di Gioia Tauro deve necessaria-mente affacciarsi commercialmente verso la viadella seta), la statale 106 progettata come stradapedimontana ma che difficilmente sarà realiz-zata nel tratto Sibari-Corigliano Rossano-Ca-riati- Crotone, i collegamenti stradali interni edi allaccio all’arteria stradale della 106, i colle-gamenti del porto con la ferrovia per gli inter-

scambi necessari, ecc. ).La nuova città Corigliano-Rossano raggiungequasi 80 mila abitanti, il più vasto territoriodella regione, non può essere mortificata condecisioni che ne penalizzano le risorse che lespettano specialmente ora che la legge la col-loca in una classe di finanziamento supe-riore. Che tutti prendano atto che non sono piùdue città distinte ma una sola, da inquadrare inuna prospettiva di sviluppo diverso facendo finda subito la rivisitazione urbanistica, demogra-fica, dei servizi e degli uffici, oltre che dellelinee di sviluppo. Si cominci e subito con la rimodulazionedei fondi strutturali, con i fondi POR e contutti i tipi di finanziamento che la RegioneCalabria dovrà prendere in considerazione. È opportuno che queste vertenze, in particolareospedale e strada statale 106, vengano af-frontate e poste all’attenzione degli amministra-tori regionali e nazionali, oltre che dello stessoCommissario, il quale, grazie alla sua autono-mia, potrà incidere in modo efficace sulla lorosoluzione.I cittadini vogliono sapere se è vero e perché lastatale 106, tratto Sibari Crotone non si farà più.Inoltre, non potendo la ditta appaltatrice ini-ziare i lavori di costruzione dell’OspedaleUnico, perché la Regione Calabria non esaminila possibilità di affidare i lavori alla ditta suc-cessiva che ha presentato offerta in sede di gara.Mi rendo conto che la vertenza è di portatastorica, ma questo abbiamo ereditato noi citta-dini di Corigliano-Rossano e questo va messosul tappeto.È ovvio che, avendo il territorio una nutritarappresentanza di parlamentari che, fra l’al-tro, sono della linea governativa, è dove-roso porre il tutto all’attenzione deiparlamentari e chiedere il loro coinvolgi-mento per le possibili soluzioni.

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Pesca costiera artigianale in ginocchio sul litorale diCorigliano-Rossano con Schiavonea simbolo di unacrisi senza precedenti. Il “paese delle lampare” (Finoad alcuni anni fa circa 140 battelli fra motobarche ebarche a remi con poco più di 300 pescatori e unindotto significativo) da centro di pesca fra i più ri-levanti della Calabria a marineria in piena crisi. Da“paese del caviale dei poveri” (rosamarina) con gliindimenticabili sapori della sarda castagnola e dellealici che raccontano la storia della gastronomia le-gata al marea comunità costiera che assiste in silen-zio al continuo smantellamento della flottaartigianale. Conosciuta da sempre come piccolapesca ma che continua ad espellere dal settore moltipescatori pronti ad incrementare l’esercito dei senzalavoro. Il tutto nella completa disattenzione della Re-gione e del Comune con il preoccupante silenziodell’associazionismo di settore. Allora viaggio nel fu-turo negato ai pescatori costieri artigianali? Sembre-rebbe di sì, dichiara Salvatore Martilotti presidentedel neonato “Comitato Pescatori Costieri Artigianalidi Corigliano-Rossano”, se analizziamo bene la si-tuazione attuale del settore. È vero in Calabria ab-biamo numeri preoccupanti con una diminuzionedei battelli, un calo degli occupati, delle catture subase annua e del valore della produzione, ma la si-tuazione di Corigliano-Rossano è ancora più graveper via di una crisi senza precedenti testimoniatadalla riduzione consistente del naviglio da pesca ar-tigianale (-50 battelli), che sommato ai battelli nonoperativi rappresentano una difficoltà imprevista seconsideriamo il forte impatto sul tessuto economicolocale. Diverse sono le cause di questa crisi. Di certoè anche il prodotto del “disimpegno” della RegioneCalabria, del Comune e dell’associazionismo di set-tore per non aver contribuito ad avviare quel pro-cesso di ammodernamento del settore con glistrumenti messi a disposizione dalla programma-zione comunitaria. E poi la mancanza di politicheregionali “concrete” a sostegno del settore hannoavuto riflessi particolarmente gravi, ma ha contri-buito ad accelerare la crisi – continua Salvatore Mar-tilotti – anche la mancata indicazione da parte delComune dei luoghi di sbarco idonei per i battellidella pesca artigianale lungo il litorale con la con-seguente mancanza di servizi attrezzati per lo sbarcoe la vendita a miglio zero come impongono le nor-mative vigenti, senza trascurare l’inquinamento co-stiero, il pericolo trivelle e le riduzioni delle aree dipesca abituali anche per la concorrenza sleale lungola fascia costiera. Ma anche gli sguardi di Bruxellessempre in direzione dei mari del nord e il mancato

riconoscimento della specificità della pesca del me-diterraneo con il blocco delle “pesche tradizionali”e la limitazione degli attrezzi da pesca hanno pro-dotto un forte impatto negativo. Tuttavia, molte sonoanche le nostre responsabilità per non aver avuto lacapacità di avviare quel processo di ammoderna-mento indispensabile a valorizzare il duro lavoro deipescatori. Allora, speranza disattesa e illusione in-franta? Forse sì perché un settore, con un forte im-patto sociale ed economico, non si governa conl’improvvisazione, la sciatteria, il personalismo e lamancanza di un progetto complessivo di sviluppo.Abbiamo il dovere di guardare al futuro e se non lofacciamo è un’offesa al lavoro e al sacrificio di tantipescatori che hanno avuto la capacità di investire susé stessi in un settore dove il lavoro è ancora moltoduro, sempre esposto alle intemperie e comunquedeve sempre fare i conti con Nettuno, il “dio delmare”. Tuttavia, se a livello locale c’è incertezza peril futuro, non sono da meno le “negligenze” dellaRegione dopo il varo della legge di settore lan.27/2004, mai decollata, e l’utilizzo delle risorse fi-nanziarie prima dello SFOP, poi del FEP e ora delFEAMP. Cambiano le programmazioni ma il risultatonon muta, soprattutto per i pescatori costieri artigia-nali. Quelle che erano questioni, ora sono grandiemergenze. Ma oggi ci sono le condizioni per supe-rare la crisi in atto e assicurare un futuro alla pescacostiera artigianale? Ad oggi gli strumenti del FEAMPgestiti dalla Regione stanno producendo una situa-zione paradossale: tutti parlano di interventi a soste-gno del settore ma gli unici che hanno difficolta perattivarli sono i pescatori costieri artigianali. E poi lastoria “scolorita” del FLAG di quest’area, nato comestrumento di rilancio e diversificazione delle attivitàin una logica inter-settoriale con ambiente e turismo,viene gestito da soggetti terzi che nulla hanno a chefare con il settore reale, diventando di conseguenzauno strumento “surreale” per i pescatori costieri ar-tigianali di Corigliano-Rossano. Ma in questa fase digrandi cambiamenti, - conclude Salvatore Martilotti- i pescatori e il settore della pesca artigianale pos-sono ancora riacquistare centralità se coinvolti a go-vernare il FLAG in gestione e, nell’attesa del decollodel “FLAG di Corigliano-Rossano”, sarebbe utile unarisposta positiva affidare il timone del FLAG delloionio settentrionale ai pescatori costieri artigianali diCorigliano-Rossano per evitare di perdere questa op-portunità che potrebbe ancora rappresentare unagrande occasione di rilancio della pesca costiera ar-tigianale.

I PESCATORI COSTIERIARTIGIANALI DI CORIGLIANO-ROSSANO AL TIMONE DELFLAG PER NAVIGARE NELFUTUROdi Salvatore Martilotti

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È Mario Alvaro il nuovopresidente del Circolodella Stampa “Pollino-Sibaritide”. È stato elettoin seno al direttivo delCircolo alla carica diPresidente, per il nu-mero delle preferenzeottenute nell’ultima

consultazione assemblea.

Eletto per acclamazione, Mario Alvaro di Castrovil-lari, tra i soci fondatori del Circolo, dopo aver rin-graziato quanti finora hanno retto le sorti del Circolo,ha dichiarato: «Grazie a tutti voi per la gratificazionee per la fiducia. Accetto l’incarico con spirito di ser-vizio. Confido di avere sempre la vostra piena col-laborazione. Come presidente, non dirò mai “io”,ma ogni decisione sarà sempre assunta in modo col-legiale e condiviso, così come del resto conferma ilmio modo di relazionarmi sia nella mia vita privatache in quella professionale». Viene eletto per accla-mazione come vicepresidente, nel rispetto della rap-presentanza territoriale e della lunga militanzaall’interno del Circolo, Benigno Le Pera di Rossano,

anche lui socio storico del Circolo. Vengono confer-mati Tesoriere e Segretario i consiglieri in carica, Er-nesto Paura di Corigliano Calabro e Pino La Roccadi Trebisacce per aver svolto il loro compito con zeloed estrema dedizione. Accettando con spirito di ser-vizio, si impegnano a fare sempre di più e meglio.

Si passa quindi alla nomina del Responsabile dellaComunicazione Istituzionale e, sia per valorizzarela novità della prima presenza femminile all’internodel direttivo, sia per le riconosciute competenze spe-cifiche, viene eletta all’unanimità la collega ErminiaZuccaro, residente a Lauropoli di Cassano all’Ionio,la quale ha ringraziato ed accettato con entusiasmol’incarico dichiarandosi pronta a ridare vita e visibi-lità alle attività del Circolo. Si passa quindi all’ele-zione del Presidente del Collegio dei Revisori deiConti e nel ruolo di Presidente, sia per l’esito dellavotazione che per rispetto all’anzianità di militanzanel Circolo, viene eletto Salvatore Arena di Cori-gliano. Consiglieri-Revisori i colleghi Gino Campanadi Rossano e Francesco Garofalo di Cassano all’Io-nio. Presenti, inoltre, Giampiero Brunetti, GiuseppeSavoia (Consiglieri); Salvatore Arena, Francesco Ga-rofalo (Revisori dei Conti).

Ha partecipato, in rappresentanza di Carlo Parisi Se-gretario Regionale del Sindacato dell’Ordine, la col-lega Anna Russo consigliere regionale del Sindacato.Anna Russo, ricordando che il Circolo ha attraver-sato un momento delicato, si dichiara confortata dalfatto che si vogliono serrare le fila e si vuole dare unnuovo slancio propulsivo al Circolo. Ha incorag-giato il nuovo Direttivo a rendere il Circolo semprepiù attivo, più dinamico e più presente sul territoriodando vita a – poche ma buone – iniziative, in gradodi contribuire a favorire la crescita sociale e culturaledel territorio.

Erminia Zuccaro

RINNOVATO IL CIRCOLO DELLASTAMPA “POLLINO SIBARITIDE”

Lutto

Per consentire l’ultimo saluto alla famiglia ACRI-OLIVO, tragicamente decedutaa seguito di un terribile incidente stradale, il Prefetto Domenico BAGNATO, hadichiarato LUTTO CITTADINO GIOVEDÌ 19 LUGLIO, dalle ORE 18,30, in con-comitanza con la cerimonia funebre che si è tenuta nella CHIESA MARIAMADRE, a ROSSANO Scalo.

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CARIATI, UN BORGOMEDIEVALEAFFACCIATO SULLOJONIOdi Franco Liguori

Situata sulla fascia costiera della Calabria ionicacosentina, con un suggestivo centro storico di ori-gine altomedievale (età bizantina) ancora cinto damura quattrocentesche, che si specchiano, con isuoi otto possenti torrioni, sul sottostante splen-dido mare Jonio (il “greco mar da cui vergine nac-que Venere” di foscoliana memoria ), Cariati èoggi una cittadina che va sempre meglio espri-mendo la sua vocazione fortemente turistica, gra-zie al suo limpido mare più volte insignito dellaBandiera blu, alla presenza di un attrezzato por-ticciolo turistico, oltre che peschereccio, ad unadiscreta ricettività alberghiera, ad una variegata einteressante programmazione di manifestazioniculturali, sportive e musicali e di degustazione deiprodotti tipici locali, realizzata nel periodo estivodalle associazioni locali in collaborazione conl’Amministrazione civica.

Archeologia e storiaNel territorio di Cariati, ricadente nell’area geo-grafico-culturale della Magna Grecia, a uguale di-stanza dalle celebri città coloniali di Sibari(Sybaris) e Crotone (Kroton), sono stati effettuatiimportanti ritrovamenti archeologici, come quellodel bronzetto italico (IV sec.a.C.) raffigurante He-racles (Ercole) in sembianze giovanili, custoditonel Museo Nazionale di Reggio Calabria o quellodella tomba a camera di un guerriero brettio, conun ricco corredo d’accompagno, costituito da unacorazza anatomica bivalve, un elmo, due cintu-roni , una spada falcata in ferro e alcuni pregevolivasi di ceramica a figure rosse e a vernice nera,attualmente esposti nel Museo Nazionale della Si-baritide. Nella zona più meridionale del territoriocomunale scorre il Fiume Nicà, che attualmentesegna il confine tra le province di Cosenza e diCrotone e, nell’età classica (V sec. a.C.), segnavail confine tra la “chora” di Thurii, la città grecanata sulle rovine della distrutta Sibari e quella diKroton. Qui si sarebbe combattuta, secondo al-cuni storici, la battaglia finale tra le città magno-greche di Sibari e Crotone, conclusasi con lasconfitta di Sibari e la vittoria di Crotone (510a.C.), come indicherebbe anche il nome del fiumestesso (nike in greco vuol dire “vittoria”). Nume-rosi ritrovamenti archeologici di epoche diverse(greca, brettio-ellenistica, romana, bizantina, al-tomedievale) si sono registrati, nel corso del No-vecento, in località Santa Maria, non lontano daFiume Nicà, dove non pochi archeologi ubicanola statio romana di Paternum, citata nell’Itinera-

rium Provinciarum dell’imperatore Antonino Pio(II sec. d.C.).Nell’alto Medioevo, qualche secolo prima delMille, per evitare i pericoli provenienti dal mare(incursioni saracene) e la malaria, il centro dell’in-sediamento lasciò la pianura e si spostò sulla col-lina dove sorge il borgo medievale, prendendo ilnome di “Cariati”, toponimo di matrice neo-elle-nica importato dalla Grecia dai Bizantini. Furonoproprio i Bizantini, infatti, al tempo dell’impera-tore Niceforo Foca (963-969) , a fortificare perprima la collina del centro storico, facendone un“kastron”, cioè una cittadella fortificata, a difesadei loro domini che avevano nella vicina Ros-sano, la loro capitale amministrativa e religiosa.Grazie alla sua felice posizione strategica lungola fascia costiera ionica, tra Capo Trionto e PuntaAlice, nonché all’apprestamento difensivo di cuil’avevano munita i Bizantini, Cariati divenne unapotente roccaforte della Calabria altomedievale,insieme a Rossano, Gerace e Reggio. Fu per que-sto motivo che nel 1059 il normanno Roberto ilGuiscardo la cinse d’assedio e la espugnò dopolunga e tenace resistenza da parte dei Cariatesi. INormanni elevarono Cariati al rango di Contea elo stesso Roberto il Guiscardo fu il primo feudata-rio della città. Nel 1302 la signoria di Cariatipassò alla potente famiglia dei Ruffo, che la ten-nero, con alterne vicende, fino alla seconda metàdel Quattrocento. Ai Ruffo si deve l’edificazionedella robusta cinta muraria quattrocentesca, infra-mezzata da otto torrioni, ed anche l’elevazionedella cittadina a sede vescovile (1437). Dopo iRuffo, il feudo di Cariati passò in mano ad altreimportanti famiglie feudatarie, come i Riario, iBorgia, i Sanseverino e, in ultimo, dal 1505, agliSpinelli di Napoli, che la tennero, col titolo di“Principi di Cariati” fino all’eversione della feuda-lità (1806).

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13Oltre ad essere stata per secoli capoluogo di unvasto feudo della Calabria ionica, Cariati ebbe no-tevole rinomanza anche dal fatto di essere stata,a partire dal 1437, per oltre cinque secoli, un’im-portante sede vescovile, capoluogo della Diocesidi Cariati, il cui territorio gravitava in gran partenel Crotonese; dal 1986, con le sole parrocchiedi Terravecchia, Scala Coeli e San Morello, è unitaa Rossano, col nome di Arcidiocesi di Rossano-Cariati. Nella sua storia plurisecolare, la sede ve-scovile di Cariati vide alternarsi sulla sua cattedra,prestigiose figure di prelati come il vescovo Fran-cesco Gonzaga dei Duchi di Mantova, che ressela diocesi dal 1633 al 1657 e fece costruire l’epi-scopio e il palazzo del Seminario, o Nicola Golia(1839-1873), che ricostruì in stile neoclassico,ampliandola, la Cattedrale dedicata a S. MicheleArcangelo (1857). Nel corso del XVI secolo eoltre, per la sua ubicazione molto vicina al mare,Cariati subì ripetuti attacchi da parte dei pirati tur-chi e barbareschi che allora infestavano il Medi-terraneo; l’assalto più deleterio fu quello messo asegno nel 1544 dal corsaro Kaireddin, detto Bar-barossa, che distrusse gran parte della città e nefece prigionieri molti abitanti, compreso il ve-scovo Giovanni Carnuti, che morì in cattività adAlgeri. Il paese seppe, comunque, sempre supe-rare le avversità e riprendere il suo cammino diprogresso e di incivilimento, arrivando ad affer-marsi come uno dei centri più importanti dellaCalabria ionica.

I beni architettonici ed artistici Cariati possiede uno dei centri storici più sugge-stivi e meglio conservati della Calabria, per le cuistradine tortuose, vicoli e vicoletti, si respira ariad’altri tempi. Ancora oggi si accede al paese dauna vera e propria “porta”, chiamata Porta Pianella toponomastica ufficiale e “Ponte Nuovo”nella denominazione popolare. Si tratta di unadelle due porte, l’unica superstite, incastonatenella cinta muraria urbica quattrocentesca; l’altrasorgeva presso la località Pilè e guardava verso ilmare (era detta Porta marina, mentre l’altra era laPorta di suso, cioè “di sopra”, lato montagna); visi accedeva attraverso un ponte levatoio, di cui ri-mane traccia nel nome “U pontu” con cui si de-signa ancora oggi il luogo. La cinta murariamedievale, caratterizzata da otto massicci torrioni

(o “bastioni”), alcuni di forma tronco-conica, altridi forma poligonale, lunga 1 kilometro e ancoraintegra in tutto il suo perimetro, rappresenta ilbene architettonico più emblematico e più cono-sciuto di Cariati. All’interno di essa si conservanonon pochi edifici storici, tra cui la Cattedrale, unbello e raro esempio di chiesa neoclassica cala-brese, stile assunto dopo i radicali lavori di rifaci-mento voluti dal vescovo Nicola Golia a metàdell’Ottocento; l’edificio sacro, intitolato a SanMichele Arcangelo, ha, comunque, origini moltopiù antiche e risale all’epoca medievale; è divisoin tre navate e conserva, nel presbiterio, un pre-gevole coro ligneo settecentesco. Altre chiese pre-senti dentro le mura sono alcuni piccoli oratoricome S. Antonio, la Trinità, l’Annunziata. Si trattadi modeste chiesette risalenti al XVII secolo, co-struite con semplicità da maestranze locali. L’edi-ficio religioso più importante sul pianostorico-artistico si trova fuori le mura, nell’area delcimitero comunale, ed è la Chiesa degli Osser-vanti, costruita nella prima metà del XV secolo,all’epoca in cui Cariati era feudo dei Ruffo. Lostile della chiesa, che era originariamente annessaad un convento di frati francescani dell’ordine deiMinori Osservanti, può definirsi “tardo-gotico”;elementi interessanti sono il portale ogivale in pie-tra; la cupola a costoloni, rivestita all’interno conpregevoli mattonelle di maiolica con stemma aral-dico; l’abside quadrangolare.Non mancano nel centro storico di Cariati i pa-lazzi antichi, come quelli del Seminario (XVIIsec.) e dell’Episcopio (XVII sec.), fatti costruire dalvescovo Gonzaga. Molti e di varie epoche sono ipalazzi gentilizi, tra cui il Palazzo Venneri-Natale,oggi sede municipale, il Palazzo Mascambruno,oggi trasformato in albergo, il Palazzo Pismataro,il Palazzo Grandinetti, il Palazzo Cipriotti-Ven-neri, ed altri ancora.Nella zona Marina si segnalano il Castello Ven-

neri, una residenza gentilizia fortificata del Sette-cento, di proprietà privata, in contrada Filice, el’antica Chiesa della Madonna delle Grazie (XVIIsec.), sulla strada nazionale 106 ionica. Semprealla Marina, in località Salto, si trova l’importantesito archeologico dove fu scoperta nel 1978 laTomba brezia. Si tratta di una tomba a camera, incui era sepolto un guerriero italico, della popola-zione dei Brettii, armato di spada e di elmo, conun ricco corredo d’accompagno, costituito ancheda pregevoli vasi in ceramica, come una grandeanfora apula a figure rosse e una brocca ovoidead alto collo, che ha raffigurato sul corpo un Eroteche insegue un volatile poggiato su un ramo fio-rito. Tutto il corredo della tomba brezia di Cariatiè esposto in una vetrina del Museo della Sibari-tide, a Sibari.

Per saperne di piùFranco LIGUORI - “Cariati, la formidabile rocca deiRuffo e degli Spinelli”, Tipografia Orlando, CoriglianoCalabro, 2013, pagine 160. In vendita presso LIBRERIA “AURORA”, Via Nazionale,CORIGLIANO SCALO

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Garante dei diritti dei detenuti e Garante per la Salute.Soddisfatti i Radicali dopo l'incontro con il Presidente dellaIa Commissione consiliare, On. le Franco SergioSoddisfatti i Radicali calabresi dell'Associazione Abolire la miseria - 19 maggio che avevano or-ganizzato un sit-in di fronte la sede del Consiglio Regionale per chiedere l'elezione subito delGarante per i diritti dei detenuti e il Garante per la Salute e che sono stati ricevuti dall'OnorevoleFranco Sergio, presidente della prima commissione permanente del Consiglio Regionale dellaCalabria.Alle ore 12.30 circa, dopo un paio d'ore di manifestazione, una delegazione composta dal se-gretario dell'associazione, Prof. Giuseppe Candido e dal politologo avv. Antonio Stango, presi-dente della Federazione Italiana per i Diritti Umani, è stata ricevuta dall'Onorevole Franco Sergio,primo firmatario, in Consiglio Regionale, della legge n.°1, approvata lo scorso 29 gennaio 2018che ha istituito in Calabria il Garante regionale per i diritti delle persone private della libertà.

AMENDOLARA: SEDE DI BIOLOGIA,ECOLOGIA e BIOTECNOLOGIELa Secca, Sito di Interesse Comunitario SIC diAmendolara, è stata prescelta quale sede cala-brese dell’Istituto Nazionale di Biologia, Ecolo-gia e Biotecnologie Marine, la StazioneZoologica Anton Dohrn, una sezione dellaquale avrà ufficialmente sede ad AMENDO-LARA.Tale iniziativa può e deve avvicinare il mondo

universitario al nostro territorio attraverso corsidi biologia. Impedendo la fuga dei cervelli deiricercatori in altre nazioni è quanto ha asseritoil sindaco Antonello Ciminelli. Sono intervenutianche il Presidente della Regione Mario OLI-VERIO, l'assessore all'Ambiente AntonellaRIZZO e il direttore della sede di AMENDO-LARA, Silvio GRECO.

LEGGETE E DIFFONDETE IL NUOVO CORRIERE

Chiarimento su TASI e IMUIl Commissario Dr. Domenico Bagnato ha confer-mato le aliquote dello scorso anno su Tasi e Imu,senza però precisare quali sono le detrazioni e ser-vizi indivisibili.Sarebbe stato opportuno e meglio che le agevola-zioni fossero precisate avvalendosi della facolta con-cessa dal Governo ai Comuni e alle città.Ormai essendo un’unica città le leggi dovrebberoessere applicate uguali per entrambi le comunità,anche perché lo scorso anno le detrazioni erano ap-plicate, come sembrerebbe, in difformità.La legge parla chiara: “In materia di TARI il comuneha facoltà di introdurre agevolazioni ed esenzioni,

oltre che negli specifici casi individuati dalla legge(abitazioni con unico occupante; abitazioni e localiper uso stagionale; abitazioni occupate da soggettiche risiedano o abbiano la dimora, per più di seimesi all'anno, all'estero; fabbricati rurali ad uso abi-tativo), anche in ulteriori ipotesi definite dal comunenell’esercizio della propria autonomia regolamen-tare”.Viene applicata tale facoltà concessa ai Comuni dalgoverno?Sull’argomento sarebbe opportuno che il Commis-sario Bagnato desse ampie comunicazioni.

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CORIGLIANO-ROSSANO (Cs), La viceprefetto vicario di Cosenza, EmanuelaGRECO, sub commissario con delega alla cul-tura, soddisfatta per il successo di adesioni delleprime due tappe al CASTELLO DUCALE e alMUSEO DEL CODEX, quest’ultima alla pre-senza, tra gli altri, del Prefetto di COSENZAGianfranco TOMAO, invita a partecipare altour promosso con le PRO LOCO di CORI-GLIANO e ROSSANO e dall’AmministrazioneComunale per continuare il viaggio nella storia,nella memoria e nell’identità del Comuneunico.Ad accogliere ed accompagnare i partecipanti durantela terza fase sarà il gruppo folcloristico I TARANTEL-LATI di CORIGLIANO-ROSSANO.IL PROGRAMMA:Visita alla CHIESA DI S. ANTONIO, costruitanella prima metà del XV secolo, dall’imponenteporta in bronzo realizzata dallo scultore Car-mine CIANCI. Saranno visitate, dopo, le chieseS. MARIA MAGGIORE (X secolo) che con-

serva al suo interno un grande organo del 1757;all’ADDOLORATA (XVII sec.), che insiemealla statua lignea raffigurante la Madonna inlutto presenta un organo-cantoria, finemente ce-sellato in legno e dipinto a tempera; alla Chiesadi S. PIETRO di Piazza CASTELLO, costruitaprima del XV secolo e alla Chiesa di OGNIS-SANTI, nella zona che anticamente veniva in-dicata come la Giudecca. In piazzaCOMPAGNA si terrà la degustazione di prodottitipici.E’ previsto un servizio navetta gratuito (garantitograzie alla collaborazione della IAS SCURA edella SIMET) Per partecipare è obbligatorio prenotarsi pressole PRO LOCO di CORIGLIANO (DomenicoTERENZIO 333.3142030, e di ROSSANO (Fe-derico SMURRA 349.2521291 oppure0983.030760), lasciando nominativo e numerodi telefono per essere eventualmente richiamatied indicare quale punto di raccolta si preferi-sce.-

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IN GIRO PER LA CITTÀ, VISITE ALLE CHIESEDI CORIGLIANO

INCONTRO ORGANIZZATODALL’ANPIConsapevoli del momento complesso e difficileche stanno attraversando il nostro Paese, il no-stro Mezzogiorno, il nostro territorio di prossi-mità, convinti che la partecipazione, lacittadinanza attiva, il volontariato personale el'associazionismo democratico siano le risposteetiche e politiche giuste di resistenza, di reatti-vità e di ripartenza, riteniamo che consolidarela presenza dell'ASSOCIAZIONE NAZIONALEPARTIGIANI D’ITALIA (ANPI) in questo territo-rio e allargarne le adesioni, nel rispetto dellescelte soggettive autonome di appartenenza apartiti e movimenti che si richiamano ai principie ai valori della nostra costituzione democra-

tica e anti-fascista, nata dalla Resistenza, possacontrastare i rischi reali di disorientamentodelle coscienze e di regresso istituzionale e so-ciale, perciò abbiamo promosso, in stretta col-laborazione con il Presidente provincialedell'ANPI, ANNA PINA IANNUZZI, un incon-tro, , presso il CIRCOLO CULTURALE ROSSA-NESE, a piazza Steri, nel CENTRO STORICO diROSSANO, aperto ai cittadini democratici chevogliono partecipare e garantire il loro contri-buto di idee e di proposte.

Franco Filareto, Fabio e Mimmo Pugliese

Il tuo parere sulla Rivista è... (comunicatelo alla Redazione)

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Il preside Giovanni Sapia è venuto meno dopo una lungamalattia che lo ha costretto a rimanere nel letto sino alladipartita.Abbiamo avuto modo di lavorare con il Preside GiovanniSapia durante lo svolgimento dei Concorsi Letterari Inter-nazionali riservati alle scuole della Calabria e dell’Argen-tina. Sempre disponibile verso i partecipanti lodando illavoro di alcuni che illustravano i sacrifici dei loro nonnie genitori ai quali si rivolgevano per conoscere maggior-mente le loro vicissitudini di emigrati, differenti da quelleche vivono da coloro che provengono ora dall’Africa.Sempre presente nelle premiazioni e sempre pronto a sol-lecitare i giovani vincitori a saper apprezzare i sacrifici deiloro nonni e genitori.Era un vero piacere nell’ascoltare i suoi interventi impron-tati sulla difesa dell’istruzione e del rispetto verso le per-sone. Uomo colto, modesto, con un carattere forte quandoera necessario adoperarlo.Ricordiamo il suo periodo nella direzione da preside delliceo scientifico di Corigliano e proprio in quel periodoabbiamo avuto la fortuna di conoscerlo intrecciando unasimpatia e cordiale amicizia durata sino alla sua morte.Siamo stati anche suoi editori di due libri daì titoli:1. Rossano FRA STORIA E MEMORIA (Editrice Aurora(2° edizione 2007 Nota di Armando Maglione) 2. Giovanni Sapia tra cultura e scuola a cura di RosaRugna (Prefazione di Giuseppe Trebisacce), Editrice Au-rora 2018)E’ l’ultima opera che ha visto stampata e non riuscirò ascrivere la sua grande gioia nell’aver verificato la stampa.Era contentissimo e stava preparando la presentazionedella stessa avendo già parlato con alcuni suoi amici do-centi universitari e con il neo Presidente della sua creatura“Università popolare”, Prof. Preside Gennaro Merco-gliano, subentrandogli nella carica di Responsabile del-l’Ente, per la presentazione dell’opera di Rugna.Nell’ultima visita mi ha consegnato un elenco di amici aiquali spedire la sua ultima opera creata tramite la dotto-ressa Rugna. Non riuscirò mai a descrivere la sua preoc-cupazione e il suo desiderio per la spedizione del libro acerti suoi amici. Più volte nel ringraziare diceva. ”Mi haidato la vita di un anno”. E per telefono, l’ultima voltache mi ha telefonato, era per dirmi che alcuni suoi amiciavevano ricevuto il libro e quindi ringraziava, felice. .Per la stampa del libro aveva pregato il prof. Armando Ma-glione, molto attaccato al preside Sapia, per seguire tuttele fasi tipografiche e così è stato. Ha avuto contatti conti-nui con il tipografo e con me. Per l’occasione lo si ringra-zia pubblicamente. Desiderava che una sua poesia fossestampata nell’ultima pagina di copertina dal titolo: Presepeantico.Immensa la gioia nell’aver toccato, aperto, sfogliato illibro. Lo guardava, lo girava e rigirava, si soffermava suqualche pagina, leggeva la poesia e, poi,soddisfatto, rin-graziava. Sono veramente contento di aver contribuito a realizzareil suo ultimo desiderio.Quale Presidente dell’Associazione “Sibariti nel mondo”e Direttore dell’Editrice Aurora ritengo utile che alla figura

di questo illustre e colto figlio di Rossano venisse realiz-zato un busto da collocare nell’ex sala rossa, a lui de-dicata.

LA STORIANon è facile ripercorrere tutte le battaglie e gli scritti del presideGiovanni Sapia. Possiamo consigliare, chi dovesse percorrere lacultura e la scuola del preside Giovanni Sapia, leggersi la riccabibliografia aggiornata nel libro di Rosa Rugna ed edito dall’Edi-trice Aurora nel 2017.Riporto soltanto la bibliografia aggiornata e le Relazionida Presidente della Commissione Concorso Letterario:* Dal «De rerum natura» di Lucrezio, Corigliano Calabro,Scavelli,1945.* Per la Festa degli Alberi (1956), Cosenza, MIT, 1967 * Conoscere il bambino. Discorso alle maestre dellescuole materne (1957), Cosenza, MIT, 1967.* Inaugurazione dei Gabinetti Scientifici e dei rin-novati locali dell'Istituto (1964), Cosenza, MIT. 1967.* Per l'inaugurazione dell'Associazione UniversitariaRossanese (1965), Cosenza, MIT, 1967.* Nel Ventennale della Resistenza (1965), Cosenza, MIT,1967.* La «Carta rossanese» e il Barber. lat. 3205, Messina-Fi-renze, D'Anna, 1978.* Cerchio d'amore. La poesia di Giuseppe Selvaggi, Ros-sano, Univer¬sità Popolare di Rossano, 1984.* Due inediti di Diego Vitriolì nell’archivio Severi di Peru-gia, Cosenza, Pellegrini, 1986.* Tra Calabria e Umbria. Classicisti del secondo Ottocento,Perugia, Fondazione Marino, Anna e Lodovica Severi,1988.* Un poeta ionico: Gerardo Leonardis, Roma, Editrice Sal-lustiana,1990.* Profilo storico della città di Rossano, Rossano,Grafosud,1993 * Ciardullo (Michele De Marco), Rossano, Mangone,2000.* Rossano tra storia e memoria, Corigliano, Editrice Libre-ria “Aurora”2001, nuova edizione, riv. e ampli.: ivi 2007.* La donna nella “Divina Commedia”, Rossano, Grafosud,2002* Per un congresso su san Bartolomeo di Rossano, Ros-sano, Iraceb, 2005.* “Divina Commedia”,Rossano, * Il romanzo del casale, Napoli, Pironti, 2009; nuova edi-zione: Rovigo, Accademia dei Concordi Editore, 2015.* San Nilo. Il “Bios” e il Santo in Sapia-Mercogliano, SanNilo di Rossano nell’undicesimo centenario della nascita,Rossano, Università Popolare, 2009* Cuore e storia di una città.”Codex Purpureus Rossanen-sis” tra Cattedrale e Museo diocesano. Rossano, FerrariEditore,2015.* L’Accademia degli Spensierati di Rossano, ivi, 2016* Dante maestro e altri saggi danteschi, ivi, 2016Il Patire. Storia e colori di un’antica abbazia, Rossano, Im-mago Artis, 2017* San Nilo. Il “Bios”e il Santo, in SAPIA-MERCOGLIANO,San Nilo di Rossano nell’ultimo centenario della nascita,

ROSSANO PERDE UN ILLU-STRE UOMO DI CULTURA,MERITEVOLE DI UN BUSTO

di Antonio Benvenuto

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17Rossano, Università* Il Patire. Storia e colori di un’antica abbazia, Rossano,Immago Artis, 2017

RELAZIONI

RELAZIONE DEL PRESIDE SAPIA, QUALE PRESI-DENTE COMMISSIONE ELABORATI PARTECIPANTIIV EDIZIONE CONCORSO LETTERARIO INTERNA-ZIONALE SVOLTOSI A ROSSANO IL 5 MARZO 2005La mia breve relazione di rito, aggiunta di qualche, forsenon inutile, considerazione, riguarda le operazioni delConcorso limitatamente ai partecipanti della scuola nazio-nale e non pure di quella argentina, per la quale è stataespletata a Buenos Aires analoga manifestazione e i cuivincitori sono qui presenti in viaggio premio con i loro ac-compagnatori. Questa quarta edizione del Premio trova lacommissione giudicatrice immutata nei suoi componenti,costante nella sua opera disinteressata, paga di prestarla aprò' della Scuola tramite un'iniziativa privata che vuolcontribuire alla sua crescita e alla sua difesa. Io, per mioconto, sono ripagato anche dal continuare a stare accantoa due meravigliose persone, i professori Cosimo Bruno eAntonio Sitongia, che ai tratti amabili di umanità unisconouna lunga e illuminata esperienza pedagogica e didattica,che aiuta a leggere con cordiale simpatia, come è neces-sario ma senza superficialità, nell'animo dei giovani con-correnti e nella realtà delle prove da essi offerte. È, questa,una nota che ricorre, con immutato registro anche dellerelazioni degli scorsi anni e ne vado lieto, ma non lieto diquelle che continuano a se- gnare l'entità della partecipa-zione, la quale, anche se con qualche passo in più (44 alposto di 38), continua ad essere piuttosto avara rispettoalle dimensioni dell'area scolastica chiamata a concorrere,più rilevantemente, e questo vuole attenzione, da partedel territorio prossimo alla fonte dell'iniziativa, più parti-colarmente da parte delle scuole superiori.

Ho troppo rispetto di di-rigenti e insegnanti perpermettermi avventateconclusioni, preferendopensare alla pletora degliadempimenti alla qualegli uni e gli altri sonochiamati a rispondere,ma non posso non rile-vare nel fatto, a partealtri aspetti, il senso di

un'occasione perduta dagli alunni, quella, cioè, di con-frontarsi e commisurarsi nell'interesse, nella invenzione,nella composizione, nella scrittura, in una gara in cui èprotagonista il senso di sé, un grande valore psicologico,che nei giovanissimi va favorito e sollecitato in termini disicurezza, di misura, di emulazione, di lealtà. Il rilievovale, d'altra parte, a dar lode alle scuole partecipanti, ailoro dirigenti, ai loro insegnanti, parecchi dei quali, mi sicomunica, onorano oggi questa manifestazione. I risultatidel concorso non sono rosei e certi inferiori alle attese:Per la sezione A/1 premi in concorso 5, assegnati 5 più 1di incoraggiamento assegnato dal promotore. Per la se-zione B/l premi in concorso 3, assegnati nessuno. Il pro-motore ne ha voluto assegnare uno di incoraggiamentosecondo graduatoria. Per la sezione C/1 premi in concorso1, assegnati 1.Per quanto riguarda i premi non assegnati, la Commissionesi è trovata, pur con le sue larghe braccia, di fronte a bar-riere il cui superamento avrebbe snaturato la prova, ingan-nato i concorrenti, meravigliato le loro stesse scuole. Mamolti e notevoli limiti, più sensibili di alcune luci di inte-

resse, di esercizio di buone disposizioni, che pur non sonomancate, sono emersi dal complesso degli elaborati per-venuti, suggerendoci preoccupanti interrogativi, come adesempio se l'uso precocemente smodato del computer, of-frendo prodotti in molta parte già confezionati, non sot-tragga molto sul piano della riflessione, della creatività,del linguaggio. Quest'ultimo elemento, in cui le carenzesono apparse più gravi sui piani morfologico, logico, les-sicale, chiama la scuola, ufficialmente deputata alla con-servazione e trasmissione della lingua nazionale, achiedersi se oltre alle forze storiche e all'influenza deimezzi di comunicazione, che vengono additati, tra i prin-cipali colpevoli del decadimento, non debba ravvisarecolpe anche nel suo proprio seno. Perché è pur vero cheuna lingua è un organismo vivo e perciò è soggetta, comegli altri organismi viventi, a leggi e fenomeni più grandidegli uomini, ma come gli altri organismi viventi va pro-tetta e difesa dagli uomini con tutti i mezzi, finché i mezzidegli uomini hanno un segno da tracciare. Così è successonel Quattrocento, quando la lingua, da poco nata, stavaper soccombere all'assalto del latino e un pugno di uo-mini, esempleralmente raffigurati in Leon Battista Albertie nel suo ''Certame ", valse a recuperarla alla grandiosafioritura rinascimentale,- così è successo anche dei dialetti,per lo meno due volte assaliti dalla lingua e due volte re-cuperati dalla passione di scrittori e poeti, una volta nelCinque-Seicento contro l'assalto del bambismo, una se-conda nel secondo Ottocento, contro quello della politicaunitaria, quando la grinta del dialetto calabrese, ad esem-pio, affrontò in traduzione la stessa "Divina Commedia ".

Gli uomini della difesa sono oggi quelli dellaScuola. Torni la scuola fortemente, coraggiosamente allagrammatica; torni, o li rinsaldi, ai valori traditi fraterni allalingua, innegabilmente compromessi o sviliti, quali la poe-sia, la fantasia, la memoria. Un concorso scolastico, diqualsiasi tenore, non avrebbe senso se non diventasse mo-mento di riflessione, specchio di conforto e d'incoraggia-mento, anche campanello d'allarme. Un'aggiuntaaltamente significativa e onorifica dilata quest'anno il va-lore e il significato dell'iniziativa: un premio per un arti-colo in sé compiuto e notevole per i suoi valorigiornalistici, ma insieme definitorio del valore e dell'operadi un personaggio della cultura. La Commissione ha indi-viduato l'articolista e il personaggio nei nomi testé indicati,con i relativi titoli, dall'editore Benvenuto. L'uno e l'altro,autore e personaggi, saranno premiati alla stregua dei ter-mini del Concorso, con medaglia d'oro e targa della Re-gione Calabria. La Commissione si dichiara onorata diaverli prescelti per questo riconoscimento. Grazie. (Estratto da ATTI 5o Concorso Letterario Internazionalesvoltosi a Rossano il 5 marzo 2005 pag.94)

RELAZIONE DEL PRESIDE SAPIA, QUALE PRESI-DENTE COMMISSIONE ELABORATI PARTECIPANTIV EDIZIONE CONCORSO LETTERARIO INTERNA-ZIONALE SVOLTOSI A ROSSANO IL 4 MARZO 2006L'economia della manifestazione mi consiglia di ridurre alminimo il mio intervento, tanto da rendere essenzialeconto dei motivi ispiratori dell'iniziativa, del lavoro com-piuto dalla commissione, dei risultati conseguiti.Nel persistente travaglio della scuola la cui ripresa si di-batte tra pulsioni ideali, politiche, economiche e accusa,forse, alla base la carenza di una mente scientifica unifi-catrice quale ebbero talune riforme, giuste o non giuste,del passato, qual ruolo occupa e qual fine si proponeun'iniziativa come questo concorso letterario? S'inquadrachiaramente in quella apertura della Scuola alla società,in quella elaborazione che è da tempo predicata e sentita,ma si risolve spesso in operazioni aleatorie, se non del

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18tutto fuorvianti.È certamente espressione dell'attenzione che la società

presta al travaglio della Scuola, della mano che le porgenella tormentata risalita dei valori che annette alla suaazione. L'attenzione è di persone,famiglie, istituti, tutticoinvolti in un processo di crescita, dì svilupo, di ansia, ditimori, la cui soluzione poggia non su riforme e leggi spe-ciali, ma sulla formazione delle menti e delle coscienze;la mano che si tende è in opere di certo non sostitutive,ma di supporto e incoraggiamento; i valori sono quelliche, attraverso il sapere strumentale, si esprimono nellacrescita dell'intelletto e della pratica condotta della vita.Questa iniziativa, che nasce da una libreria e da una Casaeditrice, cioè dai libri e dal loro messaggio, vuole rispon-dere all'anelito di socialità vivissimo nei giovani e talora,per insufficienza di indirizzo e di guida, espresso in terminidi inquietudine, se non di tempesta. Non è poco, in talsenso, chiamare a raccolta giovani di più scuole dellastessa città, della stessa provincia, o di più province e re-gioni, addirittura di due continenti legati da cordoni an-cestrali. Vuole sollecitare l'interesse degli studenti per iproblemi sociali, quelli in cui sono immersi, nei parametridettati dalle pulsioni dell'età e dell'ambiente, quelli oltrel'ambiente, cioè dell'umanità alla quale debbono adde-strarsi a saper guardare. Vuole, attraverso lo specifico og-getto, coordinare e stimolare l'esercizio della ricerca, dellariflessione, della creatività, nei modi e nella misura chel'età psicologica consente, favorendo a tali fine il retto usodella libertà.Vuole chiamare i giovani alla competizione generosa eleale, favorendo attraverso la gara, anche con lo stimolodel premio e del riconoscimento, il giusto senso di sé, cheè fondamentale per il successo nella vita, tanto da occu-pare un capitolo specifico della pedagogia dell'età evolu-tiva. Vuole cooperare a sorreggere quell'operazione nellaquale l'antica retorica risolveva le operazioni della inven-tio e della dispositio, cioè l’elocutio senza la quale le dueprecedenti operazioni perdono vigore, noi diciamol'espressione linguistica, necessità, oggi, vitale e urgente

nella scuola italiana, dove cause diverse e tutte perversehanno debilitato tutte le redini grammaticali, lessicali, sti-listiche, e nella scuola italiana all'estero, dove la linguaitaliana sta tutti giorni a patto con l'idioma. Questo, insisto,è terribilmente necessario, come vado da anni per tutte levie e con tutti gli strumenti, predicando, perché è vero chela lingua è un organismo vivo e perciò soggetto ad un suoprocesso di svolgimento naturale e inarrestabile, qual èesemplato in quella della lingua latina nelle lunghe ro-manze, ma appunto perché organismo vivo, deve esseresorretta, mentre vive, da tutte le risorse della medicina edella legge, come i nostri corpi, anche nell'estrema decre-pitezza e difesa dai maltrattamenti, dalle ferite, dai tentatiomicidi, dalla tentazione e dall'eutanasia, tutte violenzeche si perpetrano nei confronti della lingua attraverso lasua trascuranza e la sua offesa.Si ricordi che una nazione nasce quando nasce una lin-gua, nella quale, più che in altri invocati elementi, il con-cetto di nazione si risolve, e che perciò ogni ferita infertaalla lingua è inferta alla nostra essenza nazionale. Il datopiù confortante offerto dallo svolgimento di questa quintaedizione del Concorso è il numero dei concorrenti, che,se per le scuole argentine ha registrato solo un piccolo in-cremento, e i motivi sono facili a cogliersi, per le scuolesuperiori italiane è rilevantemente cresciuto e per le medieitaliane si è quasi centuplicato. Il fatto rivela una maggiorattenzione della scuola per l'iniziativa, più partecipe sol-lecitazione dei dirigenti, una più vigile cura degli inse-gnanti, ai quali tutti si esprime stima e gratitudine.È cresciuta in parallelo, la qualità della metodologia e deicontenuti, consentendo anch'essi di pensare ad una piùcordiale opera di orientamento e di guida da parte degliinsegnanti. È soprattutto cresciuto il livello medio lingui-stico, talora in tal grado da destare, unitamente a quellodei contenuti, da una parte il compiacimento della Com-missione, dall'altra qualche seria perplessità, per cui essa,necessariamente umana e liberale da una parte, ha cer-cato, dall'altra, di leggere chiaro nelle carte, nella misurain cui era legittimo farlo, in ordine alla graduatoria e allaconseguente assegnazione dei premi. Questo dato sugge-risce forse l'opportunità di un ritocco della forma di ese-cuzione degli elaborati, nella quale possa concorrere unamaggiore responsabilità della scuola. La Commissione,che ha prestato, come negli anni decorsi, la sua opera di-sinteressatamente, loda l'iniziativa e il suo promotore, in-coraggiando a perseverare e invitandolo a consultarlaanche nei momenti organizzativi e formali-anteriore al suospecifico compito. In questa edizione manca la presenzadel prof. Antonio Sitongia, che ne ha fatto onorevolmenteparte negli anni precedenti e al quale va il mio pensiero eil mio ringraziamento, viceversa essa si è arricchita dinuovi e preziosi elementi, risultando così composta: prof.Francesco Pistoia, ex senatore, preside di istituto superiorea riposo; prof. Cosimo Bruno, giornalista, docende discuola media in pensione; prof.ssa Margherita Carignola,docente nella scuola media -"L da Vinci" di Rossano;prof.ssa Lucia Visciglia, docente nella scuola media Ero-doto " di Corigliano. Io sono onorato di aver lavorato conloro.(Estratto da ATTI 5o Concorso Letterario Internazionalesvoltosi a Rossano il 4 marzo 2006 pag.86)

Premiata alunna Teresa Madeo di Longobucco Nella fotoPremiata, Dirigente scolastico A.F. Madeo, Prof.ssa M. Ca-rignola e Preside Giovanni Sapia

Intitolare a Giovanni SAPIA la Sala Rossa di Palazzo S. Bernardino, luogo simbolodel dibattito culturale in Città. Oltre che un tributo alla sua persona sarebbe un attodi auto-coscienza di un’intera comunità, a conferma del proposito – nel suo nome– di voler coltivare la curiosità del sapere e di interrogarsi costantemente sul suoessere e sul suo futuro.

LA PROPOSTA DI NICOLA CANDIANO

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Platone fa dire a Socrate morente, nel Fedone, che icigni vicini a morire si producono in un canto “fau-lotero”, l’ultimo, il più sublime della loro candidavita. A questo io penso spesso quando sono e cogito suldestino dell’anima. A questo ho pensato l’altro ieri,l’ultima volta che andai a trovare il mio maestro, ilmio preside, il mio presidente. Leggeva e correggevasuoi scritti e penso che in quelle ore egli vi avrà ap-posto l’aggiunta più bella e importante. Quella chelega, cioè,il lavoro letterario al fatale destino di ognivita. Come se la letteratura fosse stata veramente lasola compagna di quella esistenza, la elettiva con-sorte dei propri giorni. Ed egli mi parve voler ripeterea me i versi del poeta che più amo senza rinnegarela poesia della vita, l’amore, l’amicizia, la consuetu-dine dei bei conversari: “Unire la mia sorte alla tuasorte/ per sempre, in questa casa centenaria! / Ah!Con te, mia dolce piccola consorte/ vivace traspa-rente come l’aria/ rinnegherei la fede letteraria/chefa la vita simile alla morte”.Mi volsi come sempre all’indietro andandomene. Miaveva già affidato ogni cosa, poi mi rivolse un sorriso“faulotero”, più dolce del solito, e, assentendo colcapo, mi fece cenno di procedere sicuro e speditonell’imminente lavoro dell’Università Popolare, cheda oggi porterà anche il suo nome.Quando si ha coscienza della propria grandezzaforse si ha anche il diritto di difendere un primato.Giovanni Sapia, questo lo ha fatto, donandosi allascuola, alla Città, ai giovani (cuore del suo cuore!);donandosi a noi tutto intero e concedendo genero-samente agli altri forse più del dovuto.Tanto più alto è il seggio dal quale fatalmente rovinala grandezza, tanto più amara è la consapevolezzadella nostra miseria, del nostro essere nulla. La cul-tura cresce e rovina sul suo stesso edificio. E quando

ce ne andiamo si perde anche il frutto di fatiche ma-gnanime.Sapia amava Foscolo quanto Carducci. Leggeva inquei grandi poeti della classicità la forte rivendica-zione del valore della tomba secondo moduli e sti-lemi a lui tanto cari da rifarli nei suoi versi forbiti: “Iola voglio”, la tomba, diceva, poiché “giusta di glo-ria dispensiera è morte”. Leggeva in Verga il tra-gico destino dei vinti e si adoperò, senza risparmio,per sollevarne la miseria, per cercare una strada cheandasse oltre la negazione della Provvidenza. “La certezza è nel dubbio”, disse in una delle sueallocuzioni più intense. Così la sua vita fu la ricercadell’ineffabile dentro le potenzialità della parola, laconferma della fede dentro la speranza dello scrittoletterariamente impeccabile, perfetto. Il liceo fu pa-lestra di vita e di riscatto. A un gradino superiore, in-termedio rispetto all’impegno accademico, svolseinsieme a noi, per quarant’anni, l’azione, umile ealta, dell’Università Popolare.Come l’imperatore Adriano, Giovanni Sapia è en-trato nella morte ad occhi aperti, accarezzandol’anima nell’estremo sussulto vitale, rifacendo l’ul-timo dire, giocoso e poetico, di quel principe uma-nista: “Animula vagula, blandula/ hospes comesque cor-poris/ quae nunc abibis in loca/ pallidula, rigida, nu-dula,/ nec, ut soles, dabis amores”.Amore non gioco fu la vita sua. Ed è l’unica emen-datio che mi son permesso di apportare al canto di-lettoso e tragico di Adriano, reso due volte immortaledalla sintonica essenza estetica del grande romanzodi Marguerite Yourcenar. Con Giovanni Sapia se neva un secolo della nostra storia e della nostra cultura.In un eccesso di amore, pensoso severo indulgente,se ne vanno anche sessant’anni della nostra vita e dicivile sodalizio. “Virtus splendet…Gloria portus est”!

GIOVANNI SAPIA HALASCIATO QUESTATERRA

di Gennaro Mercogliano

Apprendo da molto lontano la triste notizia della dipartitadel Preside GIOVANNI SAPIA, "Maestro di color chesanno", "Odigitrio" Guida ed Educatore di molte genera-zioni di giovani e uomini di cultura, innamorato del "natioloco", studioso e ricercatore serio, competente, appassio-nato, autore di testi che fanno scuola, personalita' che ha

CORDOGLIO DI FRANCO FILARETO (DALL’AMERICA DEL NORD)

di Franco Filareto

molto contribuito ad affermare il prestigio di Rossano citta'di cultura, cittadino e politico partecipe della vita della suapolis, persona dall'umanesimo franco e sincero. Ciao Maestro, adesso puoi dare una risposta alle domandesull' "oltre" e sull' "altra". Chi ti ha conosciuto, amato e sti-mato ti conservera' sempre vivo nella sua memoria, con gra-titudine per quello che hai costantemente donato. Ciaoprezioso indimenticabile Amico. Mi stringo al dolore deisuoi amatissimi figli, delle sorelle, dei familiari.

Franco Filareto e il "Centro Studi Calibytense No-strum", la Sezione ANPI di Rossano, il Cenacolo degli

Artisti.

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Padre putativo per generazioni di studenti e professionisti,guida lucida e ferma del mondo intellettuale meridionalee calabrese, si è spento all'età di 96 anni.Ci ha fatto amare Dante, la sua storia, la sua poetica. Ci hafatto vivere l’orgoglio di essere rossanesi e figli di questoangolo speciale di Calabria. Ci ha fatto capire come nellavita il sublime può trovarsi anche a “far di conto” serena-mente con l’infima frivolezza. Ci ha insegnato che la cul-tura è un bene imprescindibile su cui costruire le solidebasi della democrazia.Sapia è stato un intellettuale e un grande cultore e cono-scitore della città bizantina. Dopo aver concluso i suoistudi umanistici – scrive il sito “Informazione e Comuni-cazione -, ha intrapreso con dedizione l’insegnamento dilatino e greco al liceo classico San Nilo di Rossano dovefu preside per diverso tempo. E’ stato giornalista, saggista,autore di opere filosofiche, appassionato dantista e criticoletterario. Intraprese anche una breve esperienza politicacome assessore alla Pubblica istruzione e poi sindaco dellacittà. Nel 1978 ha fondato l’Università Popolare di Ros-

sano, ottenendo diversi riconoscimenti e premi. Fu tra iprimi a volere che l’amato Codex Purpureus diventasse unbene Unesco. Tra le cariche svolte quella di presidente del-l’IRACEB.“Oggi nella Sala del Consiglio comunale, sarà allestita lacamera ardente per consentire a tutti di porgere l’ultimosaluto ad un grande uomo di questa terra la cui dipartita –scrive il commissario Bagnato in una nota – contribuisce asegnare da tanti punti di vista, non soltanto simbolicamenteo cronologicamente, la conclusione di un’epoca storica e,con essa, di una concezione della cultura, della partecipa-zione alla vita sociale e della formazione delle nuove ge-nerazioni e delle stesse classi dirigenti”. La camera ardenteè aperta al pubblico dalle 8.45. Dalle 10.30 il corteo fu-nebre muoverà fino alla Chiesa di San Bernardino, adia-cente il Palazzo delle Culture, nel Centro Storico dovesaranno celebrati i funerali. Ad omaggiare la salma in rap-presentanza dell’organo commissariale sarà il sub commis-sario Michele Lizzano.

Marco Le Fosse

ROSSANO PERDE UNO DEI SUOI FIGLI PIÙ ILLUSTRI. SI ÈSPENTO IL PROF. GIOVANNI SAPIA

Il Prefetto Domenico Bagnato esprime a nome dell’organocommissariale, tutta la sua vicinanza alla famiglia del Pre-side Giovanni Sapia, scomparso nella giornata di ieri17:41 - 1 giugno 2018 CALABRIA Con la scomparsa del Professor Giovanni SAPIA il territoriointero perde uno dei più importanti ed apprezzati uominidi cultura della Calabria e del Sud. Facendomi interprete

CORIGLIANO-ROSSANO, LAMORTE DEL PRESIDE SAPIA: OGGICAMERA ARDENTE E FUNERALE

di Domenico Bagnato

La città di Rossano piange il preside e storico Giovanni Sapia:giornalista, filologo, scrittore, dantista, uomo di cultura, per-sonalità di fervida vivacità intellettuale. Fondatore e direttoredell’Università Popolare di Rossano. Autore di numerosi saggipubblicati in diversi periodici e riviste italiane. La sua ricercastorico-letteraria è stata oggetto di due tesi di Laurea all’Uni-versità degli Studi della Calabria. Tra le sue pubblicazioni l’im-portante volume “La carta rossanese e il Barber. lat. 3205”(1978), Premio Villa San Giovanni per la filologia), “Cerchiod’amore. La poesia di Giuseppe Selvaggi” (1984), “Tra Cala-bria e Umbria. Classicisti del secondo Ottocento” (1988),“Ciardullo (Michele De Marco)” (2000), “Rossano tra storia ememoria” (2001), “Il romanzo del Casale” (2009), molto ap-prezzato da critica e pubblico. Ha ricevuto, tra l’altro, la Me-daglia d’Oro “Calabresi Illustri” nel 1985 e la Medaglia d’Oro

del Presidente della Repubblica per la Cultura, l’Arte e laScuola nel 1990. Il preside Sapia lascia traccia di sé grazie aisuoi numerosi libri e saggi. Come non ricordare, poi, la suaattività politica e giornalistica, ma anche come direttore del-l’Università Popolare “Ida Montalti Sapia” intitolata alla suaamata ed indimenticabile consorte. Da sottolineare, tra l’altro,il suo impegno affinchè il Codex Purpureus Rossanensis di-ventasse bene mondiale riconosciuto dall’Unesco. I funeralisi svolgeranno sabato 2 giugno, alle ore 10:30, nella Chiesadi San Bernardino nel centro storico di Rossano. I tanti citta-dini rossanesi e non solo, si augurano che, da qui a poco,possa essere intitolata una Via o una Piazza al compianto edillustre concittadino: Giovanni Sapia.

Antonio Le Fosse

Alle prime luci dell’alba, in punta dipiedi ci lascia il Preside Giovanni Sapia,intellettuale e grande cultore e conosci-tore della città bizantina. Dopo averconcluso i suoi studi umanistici intra-prende con tanta parsimonia e dedi-zione l’insegnamento di latino e grecoal liceo classico San Nilo dove fu pre-

side per diverso tempo. Tra le attività svolte: giornalismo, saggista, autore diopere filosofiche, appassionato dentista e critico letterario. Intraprese anche

una breve esperienza politica come assessore alla Pubblica istruzione epoi sindaco della città. Nel 1978 fonda l’Università Popolare di Rossano,ottenendo diversi riconoscimenti e premi. I suoi scritti lasciano una tracciaindelebile della sua passione verso la cultura e la conoscenza universale.Fu tra i primi a volere che l’amato Codex Purpureus diventasse un beneUnesco. Tra le cariche svolte quella di presidente dell’IRACEB. Le esequiesi terranno alle 10.30 di domani mattina presso la chiesa di San Bernar-dino.

Informazione e Comunicazione

ROSSANO, È MORTO IL PRESIDE SAPIA

È MORTO IL PRESIDE SAPIA, FIGURA DI RILIEVO DELLA CULTURA ROSSANESE

dei numerosi messaggi e dei sentimenti di cordoglio e di af-fetto che stanno giungendo da tutta la società civile, ciuniamo al ricordo che in tanti stanno condividendo in que-ste ore della indiscussa e monumentale figura del fondatoree direttore della prestigiosa Università Popolare di ROS-SANO; del filologo di chiara fama, giornalista, dantista raf-finato ed autore di conclamati studi letterari, storici, critici,caratterizzati, oltre che da profondità di pensiero, da pie-nezza ed eleganza di scrittura; dell’intellettuale organico eda tutto tondo, già Sindaco di ROSSANO ed unanimementestimato per la sua figura morale e per la sua carica di edu-catore.

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Franco Liguori, collaboratore della nostra rivista, che haintrattenuto fin dai lontani anni Settanta, rapporti di ami-cizia e di collaborazione con Giovanni Sapia, ha rilasciatoquesta dichiarazione : “Giovani Sapia, il “preside” per an-tonomasia, conosciuto e stimato da tutti nel nostro com-prensorio e in tutta la Calabria, per la sua ampia e profondapreparazione culturale, per la sua alta caratura di filologo,di dantista, di scrittore e di critico letterario, è stato senzadubbio un protagonista della vita culturale della Sibaritide,dalla metà del Novecento fino ai giorni nostri. Con lui si

Con la scomparsa, un mese fa, del Preside GiovanniSAPIA, che ho già avuto modo di definire una stella delnostro firmamento, un riferimento per il presente e per ilfuturo, di ognuno di noi e per la crescita culturale dellanostra società, si è chiusa definitivamente un’epoca cheforse non ritornerà più. Il Fondatore e Direttore dell’Uni-versità Popolare di ROSSANO è stato, infatti, un monu-mento culturale e tale dovrà rimanere attraverso il suoricordo, la memoria e la conoscenza da condividere e datrasferire soprattutto alle nuove generazioni dell’alto valoree profilo di questo gigante della nostra storia regionale.

INTITOLAZIONE S. BERNARDINO AGIOVANNI SAPIA. MASCARO RIN-GRAZIA BAGNATO PER SENSIBILITÀ

CORIGLIANO-ROSSANO (Cs), Merco-ledì 27 Giugno 2018– Preside GiovanniSAPIA, illustre personaggio rossanese, dialto spessore umano, etico, culturale escientifico. A lui sarà intitolata la SalaRossa del Palazzo San Bernardino diCORIGLIANO-ROSSANO, nel CentroStorico della Città del Codex, già sede delConsiglio Comunale cittadino, domani,GIOVEDÌ 28, alle ORE 19.Lo ha decisola sub commissario con delega alla cul-

tura Emanuela GRECO, accogliendo la richiesta pervenuta daparte degli ex sindaci del Comune di ROSSANO.Il professor Giovanni SAPIA – si legge nella motivazione – fi-lologo, scrittore e giornalista, nasce nel 1922 a ROSSANO,dove vive e dove ha svolto la sua attività nella scuola comedocente e preside del Liceo Classico. È stato direttore dell’Uni-versità Popolare di ROSSANO IDA MONTALTI SAPIA da luistesso fondata nel 1978. È stato autore di numerosi articoli esaggi pubblicati in periodici e riviste italiane. Tra le sue pub-

blicazioni l’importante volume LA CARTA ROSSANESE E ILBARBER. LAT. 3205 del 1978 (Premio Villa San Giovanni perla filologia classica), LA DONNA NELLA DIVINA COMME-DIA del 1979, CERCHIO D’AMORE. LA POESIA DI GIU-SEPPE SELVAGGI del 1984, TRA CALABRIA E UMBRIA.CLASSICISTI DEL SECONDO OTTOCENTO del 1988, UNPOETA IONICO: GERARDO LEONARDIS del 1990, CIAR-DULLO MICHELE DE MARCO del 2000, ROSSANO TRASTORIA E MEMORIA del 2001, IL ROMANZO DEL CASALEdel 2009. Ha ricevuto la Medaglia d’Oro Calabria nel 1985 ela Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica per laScuola, la Cultura e l’Arte nel 1990. Muore a CORIGLIANO-ROSSANO).

Informazione e Comunicazione

GIOVEDÌ 28 SALA ROSSA INTITOLATA A SAPIAPERSONAGGIO DI ALTO SPESSORE CULTURALEACCOLTA RICHIESTA EX SINDACI ROSSANO

DICHIARAZIONE DI FRANCO LIGUORI

di Franco Liguori

di Stefano Mascaro

chiude un’epoca della vita culturale, scolastica e socialedella nostra realtà territoriale, contraddistinta dalla pre-senza di due grandi centri urbani, Rossano e Corigliano,che, da poco, dopo lunghi anni di reciproca diffidenza edi schermaglie campanilistiche, si sono fusi in un’unicagrande città, che dovrebbe produrre, gradualmente, van-taggi per entrambe le comunità e per tutto il territorio cheintorno ad essa gravita. Il preside Sapia, sempre fiero dellasua “rossanesità” e cantore appassionato della sua Città,ha sempre avuto giusta considerazione e rispetto ancheper la vicina città di Corigliano, nella quale aveva ed hamoltissimi estimatori, ed oggi può a pieno titolo essereconsiderato una “gloria” della nuova città unica di Cori-gliano-Rossano, che egli ha avuto la possibilità di vedernascere, essendo vissuto a lungo. Mi auguro che la sua im-portante eredità culturale ed educativa venga raccoltadalle nuove generazioni della nascente nuova realtà ur-bana, bisognosa di partire con le premesse giuste”.

Stefano MASCARO, già Sindaco di ROSSANO facendosiinterprete del sentimento diffuso nell’opinione pubblica enell’ambito del ruolo consultivo espressamente riconosciu-togli quale ultimo sindaco della Città originaria di ROS-SANO in questa fase di perfezionamento in corso dellafusione tra i due enti, si è incaricato di sentire tutti gli exsindaci della Città concordando con tutti loro la richiestaunanime, al Commissario Prefettizio Domenico BA-GNATO di intitolazione della Sala di Palazzo S. Bernar-dino, già sede del Consiglio Comunale.Il Prefetto Domenico BAGNATO, quale Commissario dellacittà Corigliano- Rossano, ha accolto la richiesta per cuipubblicamente si ringrazia per la sua sensibilità e disponi-bilità nell’accogliere la richiesta. La CERIMONIA si è te-nuta GIOVEDÌ 28, ALLE ORE 18. Alla Presenza di un foltopubblico e di Rappresentanti istituzionali, scolastiche, mi-litari.

PER IL BUSTO, DA COLLOCARE NELL’EX SALAROSSA, TELEFONARE AL DIRETTORE ANTONIOBENVENUTO, 392.4622722. SARÀ REALIZZATODALL’ARTISTA CARMINE CIANCI.

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Il 2 giugno 1946 il popolo italiano, diven-tato sovrano con la Resistenza e la lotta di Libera-zione dal fascismo, decide liberamente, con il voto,per la prima volta esteso a tutti (comprese le donne),che l’Italia diventi una Repubblica democratica.Oltre al referendum istituzionale viene eletta l’As-semblea Costituente chiamata a dare all’Italia unanuova Costituzione in luogo dello Statuto Albertino.Il voto degli Italiani fa prevalere la Repubblica(12.717.923: 54,26 %) sulla Monarchia dei Savoia(10.719.284: 45,74 %). Ma il voto dei Meridionali èdeludente, perché dà alla Repubblica soltanto il35,70 %, e quello dei Calabresi il 39,70 %. Gli elet-tori dei Comuni della Calabria del Nord-Est non sidiscostano dall’andamento del voto dei Meridionalie Calabresi ad eccezione di 14 paesi dove vince laRepubblica: Bocchigliero, Calopezzati, Caloveto,Canna, Civita, Cropalati, Frascineto, Longobucco,Lungro, S. Demetrio Corone, S. Donato di Ninea, S.Marco Argentano, Saracena e Vaccarizzo Albanese.Tutte le altre 43 città del territorio si schierano per laMonarchia, tra le quali Corigliano, Rossano, Cariati,Trebisacce, Cassano allo Jonio, Castrovillari ecc. No-nostante il suo modesto contributo, anche il Mezzo-giorno avrebbe dovuto godere dei beneficidell’avvento della nuova e innovativa democraziarepubblicana. Allora, infatti, si affermano principi evalori, prima ignorati o negati, come la sovranità deicittadini, l’uguaglianza sociale e di genere, la paritàtra le diverse Italie, il diritto alla salute e alla vita, ildiritto all’istruzione, il lavoro come diritto-dovere efondamento del nuovo Stato, l’impegno della Re-pubblica a rendere effettivi l’uguaglianza e i dirittiindividuali e sostanziali per ognuno e per tutti.Nasce - sia pure ancora soltanto nei principi consa-crati poi nella Costituzione – una nuova Italia, mi-gliore di quella teorizzata e fatta dal Risorgimento.Quante attese, quante speranze!

Ma da allora il Sud è rimasto ai margini,come un’Italia minore, l’altra Italia. La “QuestioneMeridionale”, nata nel 1861 con l’Unità d’Italia, nonviene affrontata seriamente nemmeno dalla Repub-blica democratica antifascista e resta tuttora una“questione” aperta e irrisolta. E tra i Sud il più a Sud,

il più marginale e periferico, è la Calabria del Nord-Est, quell’area vasta compresa tra il Basso e l’AltoJonio, la Sila Greca, l’Arberia, dove vivono, operano,resistono – per scelta ostinata – oltre 200.000 citta-dini-persone, trattati costantemente dalle Istituzionie dai partiti come figli di un Dio minore. Particolar-mente, negli ultimi sette anni, questa parte della Ca-labria continua a essere penalizzata come nessunaltro territorio: scippata del Tribunale (e quindi delpresidio di giustizia di prossimità, della garanzia ditutela dei diritti dei cittadini onesti, dell’opposizionealla ‘ndrangheta), degli Ospedali periferici, di unasanità di qualità, della viabilità di sicurezza (stantel’estrema pericolosità della SS. 106 o E. 90), dei trenidi lunga percorrenza, dell’insuperabile difficoltà diaccedere ai trasporti aerei (privi come siamo di ae-roporto, di metropolitana leggera di superficie, di as-senza di collegamenti all’unico aeroporto vicino diLametia). Un territorio maltrattato, mortificato, vili-peso, tenuto ai margini della modernità! E non percrudele destino! Ma esclusivamente per grave deficitdi partecipazione democratica dei cittadini-persone(non pochi dei quali si sono dimessi da cittadini) eper deficit - ancora più grave - di rappresentanza po-litico-istituzionale a tutti i livelli. Tanto che l’inte-resse generale e il bene comune del popolo diquesto comprensorio non sono rappresentati a nes-sun livello. Il territorio diventato subalterno, passivo,rinunciatario, rassegnato è e continua a essere unserbatoio di voti delle oligarchie (o lobbie, caste,cricche) provinciali bipartisan di tutti i partiti, auten-tici centri di potere neo-feudale, autoreferenziali,soffocatori e violentatori di ogni autonomia territo-riale e di ogni intelligenza autonoma. Stante questoscenario inquietante vien da chiedere chi investirà(imprenditori nazionali o stranieri) in questo nostroterritorio, privo di tutti i servizi alla persona (giusti-zia, ordine pubblico, sanità, mobilità di uomini emerci, sicurezza)? Chi resterà qui, dove le struttureeconomiche sono asfittiche e non espansive, dovenon si creano e anzi si perdono posti di lavoro, dovec’è una diffusa illegalità, dove si assottigliano le ag-gregazioni e i movimenti di resistenza e di reattività?Chi resterà qui dove prevale il clientelismo famili-

2 GIUGNO 2018: 72o ANNIVERSA-RIO DELLA NASCITA DELLA RE-PUBBLICA DEMOCRATICA.MA NOI SIAMO RIMASTI AI MAR-GINI DELL’ITALIA REPUBBLICANA.

di Francesco Filareto

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stico dei nuovi feudatari padroni dei partiti, doveogni giorno la speranza è meno credibile, dove i gio-vani e i talenti non trovano spazio e possibilità di ri-manere e sono in fuga inarrestabile?

A questi interrogativi si possono dare rispo-ste diverse e diametralmente opposte. C’è chi, per delusioni sofferte o per fiacchezza etica,è convinto che nulla possa cambiare in questa terrae perciò si auto-sospende da tutto (dal voto, dalla cit-tadinanza attiva, dalla protesta, dall’impegno perso-nale) e si chiude nel lamento greco e nelparalizzante angoscioso fatalismo rinunciatario.

C’è, però, anche chi non si dà per vinto, chisceglie di resistere e reagire qui e ora, chi per amoree riconoscenza continua a servire la propria gente ela propria terra. E tra questi ultimi ormai è matura laconvinzione che bisogna andare oltre la logica ac-centratrice dei partiti; che bisogna trovare nuovi sog-getti della rappresentanza del nostro territorio; chebisogna difendere e valorizzare l’interesse generalee il bene comune; che bisogna camminare insiemeevitando di procedere in ordine sparso; che bisogna

che ogni cittadino-persona di questo comprensoriofaccia la propria parte e la faccia insieme e solidar-mente con gli altri cittadini-persone, mediante la pro-posta, la partecipazione, l’impegno.

Apriamo un dibattito sul futuro del nostroterritorio. Un dibattito che anticipi le grandi manovredi chi porta la grave responsabilità di avere distruttotutto e messo in ginocchio questo territorio. Un di-battito che liberi le risorse umane di quest’area vasta,le renda autonome e protagoniste di un progetto diemancipazione e di sviluppo, ripristini la sovranitàpopolare mortificata e negata, individui i contenutie le modalità perché questo nostro territorio sia final-mente rappresentato nelle diverse Istituzioni. Questoterritorio torni ai cittadini-persone e torni ad avereuna prospettiva di speranza, che si nutra di indigna-zione e di coraggio civico.

E ora la parola e l’azione passino ad ognunodi noi, che è il modo migliore per fare memoria dei72 anni di Repubblica democratica, antifascista, an-tiautoritaria di tutti gli Italiani.

GLORIA TENUTADONNA DI SUCCESSO NELL’INDUSTRIACALABRESECon grande piacere apprendiamo che la nostra con-cittadina e residente nella nuova città di Corigliano-Rossano, dott.ssa Gloria Maria Rosaria Tenuta,imprenditrice calabrese, è stata nominata dal Presi-dente della Repubblica, Sergio Mattarella, Cavalieredel Lavoro, grazie alla sua capacità e preparazionegestionale.Presidente e amministratore delegato della Gias Spa(Industria Alimenti Surgelati), una linea di prodottivegetali grigliati con stabilimento sito nel comune diMongrassano Scalo (Cosenza). Tutti i prodotti sonobiologici e privi di Ogm. L’unico additivo presente èil freddo. Questo metodo di conservazione ha resola Gias Spa una eccellenza del made in Italy, con-quistando anche il mercato americano.Gloria Tenuta si è laureata in Economia e Commer-cio all’Università di Bologna, specializzandosi inMarketing alla Wharton School di Philadelphia. Hapreferito mettere a disposizione della propria terra leconoscenze acquisite per gestire e guidare l’aziendadi famiglia, riuscendo a raggiungere altri traguardi,proseguendo con professionalità nel solco tracciatodal padre, il dott. Antonio Tenuta.Le aziende G.i.a.t Spa (Gruppo Industrie AlimentariTenuta) e Sur.Vel. Spa (Gruppo Industrie AlimentariSurgelati) sono state fondate dal dott. Antonio Tenuta,uomo di grande coraggio con capacità imprendito-riale e visione lungimirante; una mente eccelsa nelpanorama industriale calabrese che con la sua forzae la sua tenacia è stato un precursore dell’innova-

zione, brevet-tando un pro-cesso produttivoper la pelatura ela surgelazionedel pomodoro.Ha ideato e svilup-pato un nuovo bu-siness per faravanzare e cre-scere l’economiadel territorio in unazona dove è difficile fare impresa. Ha sviluppato nel suocomune di Mongrassano Scalo un bellissimo tram-polino di lancio per le generazioni future, in una Ca-labria avara di opportunità. La sua intelligenza vivae positiva, capace di creare uno spirito innovativoche generasse valore non solo economico, ma insenso più ampio, che durasse nel tempo. L’idea diportare avanti i prodotti calabresi nel mondo per laloro qualità e bontà, facendo conoscere il comunedi Mongrassano e la stessa Calabria con tono di po-sitività, come fiore all’occhiello dell’industria ali-mentare della surgelazione.Posso affermare che il dott. Antonio Tenuta resterànella memoria di chi ha avuto il piacere di cono-scerlo come l’uomo imprenditore, con un cuorepieno di bontà, gentilezza e lungimiranza, capace diriuscire a dare quello che non si può comprare.

Luigi Visciglia

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Per la rassegna “Notturno dei Libri”, promossadalla casa editrice “Libreria Aurora – MondadoriPoint” di Corigliano, presso la Piazzetta Celi-Cu-ratolo, Edonè Cafè a Schiavonea, Mario Vicino,lunedì 9 luglio ha presentato il suo volume “Lapittura in Calabria – Quattrocento e Cinque-cento” dialogando con Nellina Madeo, docentedi Lettere.Ha introdotto i lavori Gianfranco Benvenuto inluogo del prof. Antonio, suo genitore, soprag-giunto in seguito. Era presente una vasta plateaattenta e motivata, composta tra l’altro da ex al-lievi dell’autore nonché dai loro genitori.Gianfranco Benvenuto, a nome della casa edi-trice “Aurora” da lui rappresentata, ha ringra-ziato Mario Vicino per le opere pubblicate confedeltà da molti anni, riportando prestigiosipremi letterari anche nazionali. Inoltre lo stessoha messo in risalto la puntuale consegna che Vi-cino rispetta nel merito degli articoli compilatiper il “Nuovo Corriere della Sibaritide”, attra-verso i quali racconta le bellezze artistiche della

Calabria.Successivamente ha preso la parola NellinaMadeo, evidenziando la stima, tramutata neglianni, in amicizia, che la lega anzi ci lega ha af-fermato rivolgendosi al numeroso pubblico con-venuto, a Mario Vicino, “docente emerito”come si legge nei cenni biografici dei suoi saggie libri, che significa, “chi non esercitando più ilproprio ufficio ne gode tuttavia il grado e glionori”. Egli ha insegnato, ci tiene a sottolineare,oltre la peculiarità della propria materia, a cre-scere, a vivere… per sempre. E questo lo ha fattonei molti anni di lavoro a Corigliano, ancorapresenza fisica, come dimostrano i tanti rapportiinterpersonali che perdurano oltre il tempo e ledistanze. La stessa dice di averlo conosciuto inqualità di docente di Storia dell’Arte negli annidi Liceo della figlia, prima, e dei suoi nipotidopo.Al termine della sua relazione la Madeo rac-conta di aver letto proprio in questi giorni la se-guente considerazione, “Rendere visibilel’invisibile, questa la scommessa quotidiana del-l’arte figurativa. Vincerla significa mettere ingrado la materia di esprimere una luce interioree un palpito di vita”. E Mario Vicino non lo fasoltanto con talento artistico, lo dimostra con lesue parole, con la sua scrittura, col suo parlarealto ma comprensibile a tutti, con i suoi studi,“facendo pronunciare la carte” e con le sue“teologali spiegazioni” come è scritto nel libro“La pittura in Calabria”. Con Mario “rendere vi-sibile la parola”, la scommessa è vinta!Di seguito interviene l’autore che in segno di os-sequio si alza per ringraziare il vasto pubblico,portando i saluti della Deputazione di Storia Pa-tria per la Calabria, alla quale appartiene ormaida tempo. Egli spiega le ragioni per le quali hapubblicato il lavoro stasera presentato, oltre cheprecedentemente nella libreria MondadoriPoint, sempre a Corigliano, a Castrovillari, a Co-senza, prima presso il Liceo Classico BernardinoTelesio, poi nella libreria Mondadori, sempre aCosenza, entrambe le volte in occasione dellarassegna nazionale “Il Maggio dei Libri”.Egli ha voluto circoscrivere l’ambito di ricercaal Quattrocento e Cinquecento per le grandi ri-voluzioni che si sono verificate in quel periodonel campo dell’Arte, partite tutte dall’Umane-simo e dal Rinascimento. E a proposito di pre-

LA IIa EDIZIONE DEL NOTTURNODEI LIBRI CON MARIO VICINOPROTAGONISTAdi Salvatore Perrone

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Umanesimo, l’autore ha portato all’attenzionedue straordinarie figure calabresi, Barlaame Leonzio Pilato, il primo maestro di greco diPetrarca e Boccaccio, il secondo maestro diquest’ultimo nonché traduttore dal greco in la-tino di alcuni libri dell’Odissea. Continuandopoi, Vicino ha discusso su due importanti pittoridella nostra regione, Marco Cardisco e PietroNegroni, soffermandosi approfonditamentesulla tavola del Negroni rappresentante la SS.Trinità, custodita nella chiesa di S. Francesco diPaola, proprio a Corigliano.Riprendendo quanto scrive nella prefazione alvolume la giornalista e docente di Storia del-

l’Arte Alessandra Pagano, lo scrittore spiega ilruolo fondamentale svolto dalla presenza ma-terna, riferendo quanto segue: “Su tutto un’ul-tima annotazione, il volume, come tutti iprecedenti, è dedicato alla figura di AntoniettaAnelo, mamma dell’autore che ha trasmesso alfiglio la fede e l’amore per il bello. Lei è pre-sente in ogni pagina e, forse, senza di lei questolibro non sarebbe nato”.Si è passati in seguito alle domande rivolte al-l’autore dalla Madeo, iniziando con la tavolarecto-verso che raffigura la Neo-Odighitria e laCrocifissione, ritornata nella chiesa di S. Pietroe proseguendo con altri dipinti custoditi a Cori-gliano.D’obbligo poi è stato l’interesse rivolto aun’opera appartenente a un tempo storico di-verso da quello trattato nel libro e cioè la vene-ratissima “Madonna in trono” detta Madonna diSchiavonea, definita “Dea degli schiavi chesulle stelle imperi” e per la quale Vicino tra l’al-tro, ha evidenziato che nel mese di luglio del2014, ha avuto luogo la rimozione della mantad’argento, portando così alla luce il dipintonella sua interezza, oggi anch’esso nel Santua-rio, molto simile a una riproduzione a stampadel 1695.Altre interessanti domande gli sono state rivolte,e tra queste quella sul ruolo della scuola circala possibilità di far emergere i talenti “in fieri”delle nuove generazioni, per cui è stato rispostoche sempre valida è la maieutica socratica, at-tualissima come metodo didattico. L’autore dellibro ha poi concluso evocando Tommaso Cam-panella e il suo “Sole Metafisico” splendentepienamente sulla Calabria dell’Arte.

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A p p r e n -diamo positi-vamente ledichiarazionidel Ministerodella SaluteGrillo rila-sciate a mar-gine dellacommissionesalute della

Conferenza RegioniLo dichiara in una nota il Segretario Generale UILFPL Michelangelo Librandi.Da anni – prosegue Librandi - il nostro sindacato de-nuncia la situazione in cui riversa la sanità. In Italia,ad oggi, sono in continuo aumento il numero di cit-tadini che a causa delle difficoltà economiche ed ilcosto elevato dei ticket hanno rinunciato ad effet-tuare prestazioni sanitarie o a rinviarle. Chi inveceha potuto permetterselo ha scelto la sanità privatache, sempre più spesso, offre servizi a costi identici,se non più bassi, rispetto al pubblico. Il Ssn – prosegue Librandi - è stato sottoposto negliultimi anni a notevoli restrizioni che hanno prodottoeffetti preoccupanti sulla capacità di erogare i servizie sul funzionamento stesso contribuendo ad alimen-tare le gravi disomogeneità presenti tra le varie Re-gioni e di conseguenza l’equità del sistema. Inoltre,se da un lato vi è stata una maggiore attenzione allaprevenzione e alle cure, cosi come suggerito da sem-pre dalla nostra organizzazione sindacale UIL FPL,che ha ridotto l’incidenza di malattie e mortalità,

dall’altro riscontriamo una differenza sostanziale traregioni in tema di qualità dell’assistenza sanitaria.Pertanto accogliamo positivamente la volontà delGoverno di voler ridare ossigeno alla sanità pub-blica, con la speranza di soddisfare tutti i livelli es-senziali di assistenza e soprattutto nel tentativo diridurre questo divario insopportabile per una societàcivile.A tutto questo deve seguire una seria politica voltaa: migliorare l’aspetto organizzativo dei servizi; in-vestire in infrastrutture e strumentazioni; rafforzarele reti territoriali. Questo deve essere accompagnatoda una implementazione in tecnologie ed informa-tizzazione per ridurre la carenza di comunicazioneche riteniamo essere tra le cause di principali errorisanitari.Ed infine occorre risolvere il problema principale,che ha messo in ginocchio la sanità, ossia la carenzadi personale infermieristico e medico. Ricordiamo –continua Librandi - che mancano all'appello 10.444professionisti sanitari. Per questo occorre porre fineal blocco del turn over e togliere la norma che fissail tetto alle spese per il personale.E’ doveroso comunque ricordare che se la nostra sa-nità è tra le migliori al mondo, lo si deve agli addettiai lavori capaci di operare con professionalità nono-stante le tante criticità e difficoltà.Pertanto ci aspettiamo dal Ministro alla Salute Grilloun confronto per trovare soluzioni condivise che ri-solvano tali problematiche e per riconoscere la com-petenza dei lavoratori della sanità, a partire dalleprofessioni sanitarie, a partire dal rinnovo del con-tratto in scadenza il 31.12.2018

LIBRANDI (UIL FPL): “POSITIVE LEDICHIARAZIONI DEL MINISTRO GRILLOSULLA SANITÀ”.

I libri sono importanti per la crescita dei più piccoli. Scopri come stimolarli a diventare i lettori di domani!

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In un comunicato stampa il Gav lamenta comela stampa nazionale ignora la verità sulla sop-pressione del Tribunale della città Corigliano-Rossano.

Condividiamo la rabbia del Gav: è ora di finirlariaprendo il tribunale perché è assurdo mante-nerlo ancora chiuso. Si riporta parte di una notadivulgata dal Gav

Il GaV stigmatizza e prende le distanze dall’ar-ticolo pubblicato in queste ore su panorama.ita firma di Maurizio Tortorella, elogia la riformagiudiziaria e nel suo anomalo elenco cita deitrenta soppressi solo tre presidi tra cui quello diRossano definendolo minuscolo. E invecequello di Paola attualmente in vita come lo vo-gliamo ritenere? Maxi tribunale? All’ignoranza,mista alla malafede, non c’è mai limite. Disco-nosce l’articolista che sta parlando di una città(Corigliano-Rossano) di 80mila abitanti, dimo-stra gravi carenze di conoscenza territoriale inmateria di cognizione geografica, viabilità emobilità pubblica. E un giornalista, come daprassi, prima di scrivere avrebbe l’obbligo di in-formarsi! Ma si sa, spesso si scrive dalle poltronee sotto dettatura. Probabilmente l’articolista nonsarà mai stato in Calabria, tanto meno in rivaallo jonio cosentino. Si sarebbe accorto di moltecose: che per un cittadino di Longobucco arri-

vare a Castrovillari è un’odissea, tra andata e ri-torno occorrono almeno 3 ore, con il sistemaviario che tutti conoscono e che solo Tortorellanon sa. E’ facile dare lezioni a distanza, o dadietro una scrivania, quando si ha tutto sottocasa, ivi incluso tribunale, corte d’appello, Tar,cassazione, etc etc. o avere grandi infrastrutturetrasportistiche a disposizione. Prima di avven-turarsi in certe valutazioni il Sig. Tortorella do-vrebbe venire in Calabria, nell’area jonicocosentina, a rendersi conto della realtà, che nonè certo quella da lui descritta ma è quella chevive la gente, ormai lontana dallo Stato, dalleIstituzioni e, soprattutto, da questo modo di fareinformazione. Parla poi di aumento dei costi,nel caso di riapertura dei tribunali, senza sapereche dopo la soppressione del tribunale di Ros-sano le spese a carico dello Stato sono decisa-mente aumentate. Talune fonti riferiscono chetalvolta le forze dell’ordine non hanno neancheil carburante per accompagnamenti coatti neltrasferimento di testi dalla città unica a Castro-villari. E’ il contesto in cui si opera da questeparti. Il personale in quota alla magistratura an-tecedente alla chiusura dei tribunali non è statolicenziato ma è in quota presso altri presidi digiustizia, ne consegue che non vi è un aumentodi organico nel caso di riapertura ma si darebbecorso semplicemente a trasferimenti da una po-stazione ad altra.

E’ doveroso esaltare i buoni servizi di repartiospedalieri, così come è doveroso evidenziarnei cattivi. Vogliamo complimentarci con tutto ilpersonale, in primis il Responsabile della se-zione oculista dell’ospedale di Rossano, prof.Carluccio Madeo, l’infermiera Lucia e altri di

cui fanno parte dello staff oculistico, per l’ot-timo servizio che viene erogato ai pazienti. Sa-remmo contenti se in altri reparti potessimoesprimere sempre pareri positivi. Posso affer-mare, senza essere smentito, avendo verificatodi persona quanto sopra detto.

IL GAV DIFENDE L’EX TRIBUNALE DELLACITTA’ CORIGLIANO-ROSSANO

BENE IL REPARTO OCULISTICO DELGIANNETTASIO

Lutto

All’età di 82 anni è venuta meno all’affetto dei suoi, Erminia Caterina Montalto, madre delladottoressa Maria Francesca Durante. Condoglianze vivissime ai figli Maria Francesca e Antonioe al dottor Carluccio Madeo, marito della dottoressa Maria Francesca.

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* Rossano: Il Commissario Domenico Bagnato haapprovato il Consuntivo 2017, Si è’ al Lavoro per ilBilancio di previsione della città Corigliano-RossanoComune Unico Soddisfatto il Commissario così si èespresso: “Con l’approvazione del conto consuntivo2017 dell’ex Comune di ROSSANO si può proce-dere, ora, agli adempimenti per l’approvazione delbilancio di previsione del nuovo Comune di CORI-GLIANO-ROSSANO che assume particolare rile-vanza ai fini dell’effettiva fusione ed organizzazioneamministrativa dei due Enti”.* Cotronei: strade più sicure, servizi migliori 300mila euro per lavori pubblici. Grassi: obiettivo, mi-gliorare qualità vita e a Corigliano?* Mercato estivo viene confermato a Schiavoneamentre verrà istituito a Sant’Angelo con 14 posta-zioni. Gli interessati dovranno fare domanda per ottenereil posto.* LA CITTA’ DELLA MUSICACONCERTO PER PIANOFORTE DEL M° RODOLFORUBINO Giovedì 05 Luglio ore 19.15 Palazzo M.I.

De Rosis Rossano centro storico* OPERAZIONE “DAMOCLE” - CONTROLLI ATAPPETO DELLA DIREZIONE MARITTIMA DELLACALABRIA E BASILICATA TIRRENICA SU TUTTA LAFILIERA DELLA PESCA - SEQUESTRATI PIU’ DI 15TONNELLATE DI PRODOTTI ITTICI (DI CUI 12 DITONNO ROSSO). SANZIONI PER OLTRE 84.000EURO ELEVATE.* Si sono svolti ad Amendolara, in occasione dei fe-steggiamenti in onore di SAN FRANCESCO DIPAOLA, il Santo della carità e Patrono della Cala-bria, due giornate dedicate all’ambiente. Temi trat-tati: La salvaguardia del mare come risorsaeconomica e culturale, il rispetto dell’ambientequale bene collettivo e, in generale, la tutela delCreato, sono comportamenti che devono e possonoessere accompagnati nel percorso virtuoso dalle isti-tuzioni, dal mondo della scuola e dalla chiesa.Soddisfatti il Sindaco Antonello CIMINELLI e il par-roco della parrocchia “Madonna della salute”, co-ordinatore dell’evento.

BREVI DALLA SIBARITIDE

Sono ammalato di cuore e i sanitari mi consigliano di evitare le buche stradali, alcune delle quali sono di-ventate scalini.Ho scritto al già sindaco Geraci, poi al Prefetto e infine al Procuratore della Repubblica di Castrovillari. Eciò per mettere, come si suol dire, le mani avanti. Se dovesse capitarmi qualcosa di brutto, almeno i mieihanno l’opportunità di fare valere i danni subiti. Nessuno dei tre ha scritto un rigo di risposta. Purtroppostiamo attraversando periodi brutti e nessuno si sente in dovere per dire: a o b. Poi si criticano coloro chefanno di testa propria commettendo azioni poche simpatiche.Restiamo sempre in fervida attesa.

Antonio Benvenuto

STRADE COMUNALI DIVENTATE VORAGINI

La desolazione sociale porta a diventare

MIGRANTI O MERCENARI15 Agosto 2017

I politici hanno aperto le Porte Scee,non sono entrati con il legnoso cavallo,non hanno attraversato il periglioso marecon le navi achee.Mercenari!Carrette pirateschehanno traghettato l’innocuo nemicocon parvenza da migranti,esseri umani bisognosi, vagano, senza meta,nella società da conquistare.Fratello dalla faccia colorata,sei profugo o mercenario?

Perché vuoi rubareil mio focolaio domestico?Anch’io sono schiavo di colui che ti ha sradicatoper condurti a questo lido.Pedine umane,di una scacchiera senza confini,in un disegno criminale di un nefasto potere.Tutti! Siamo stati venduti dall’ebraismo totalitario.Torna al tuo loco natio.L’odio fra poveri porta morte e sventura.Triste è la tragedia umana.Il mio sogno umanitario,popoli liberi e sovrani,Dolce letizia è la libertà dei popoli.

Luigi Visciglia

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Madonna in trono tra santi e nobildonna inpreghiera, cm. 320 x 320Pietà, cm. 167 x 146Dormitio Virginis, cm. 175 x 145Santo Evangelista, 166 x 91Affreschi staccatiSecolo XVI, prima metàCastrovillari (Cosenza), Basilica Minore di San Giuliano

È in un documento del 1326 la più antica attesta-zione riferita alla cappella di S. Maria del Tufo – crol-lata a causa di un nubifragio nel 1944 –, dalla qualeprovengono gli affreschi dei quali si discute. È daprecisare che i dipinti che ricoprivano l’interno delpiccolo sacro tempio erano dieci.I contenuti figurativi di Madonna in trono tra santi enobildonna in preghiera esprimono significati atti-nenti al modello discendente dalle “sacre conversa-zioni”, nel quale compare pure una nobildonnanell’atto di pregare, che certamente è da identificarecon la committente delvl’opera. La Vergine è assisasu un trono imponente ed è mostrata con in braccioil Bambino che porta appeso al collo un rametto dicorallo.Interessante è la tipologia figurativa del santo chesorregge un libro, facilmente identificabile conl’evangelista Giovanni. Inoltre è il caso di sottoli-neare la divina maternità di Maria, qui sostanziatadal suo essere anche regina, incoronata da due an-geli.La Pietà evidenzia un gesto di dolente constatazionecompiuto dalla Madre, unito all’atto di elevare lemani in segno di implorante orazione, consegnandocosì al Padre lo straziato corpo del Figlio.Permane nel dipinto uno svolgimento legato a modibizantineggianti, ben chiaro nello scarso volume deicorpi non ancora rimosso dai pittori locali.

La Dormitio Virginis –centinata perché in ori-gine compresa in unanicchia –, è suddivisa indue settori. Quello in basso rappresenta la Madonnaadagiata sul letto di morte, prima di essere assuntain cielo, con il capo poggiato su un cuscino a formadi cilindro. Uno degli undici apostoli posti dietro ilcatafalco, porta con sé elevandola, una croce pro-cessionale di chiara matrice quattrocentesca. In unamandorla – nella sezione alta –, il Padre Eterno so-stiene l’animula della Vergine che cala a Tommasola sua cintura, quale prova della sua ascesa verso lasommità celeste. Intanto angeli musicanti accordanoun divino concerto con vari strumenti, in un tripudiodi gloria.Benché l’affresco mostri un’esecuzione sommaria –rivisitando un’iconografia tipicamente medievale –,gli strumenti musicali riprodotti con fedeltà ogget-tiva, attestano una provata conoscenza degli stessi.L’opera è debitrice per alcune affinità a un dipintodi Salvo d’Antonio risalente al 1509, un tempo nelDuomo di Messina, oltre che a un pari soggetto pre-sente nella Cattolica di Stilo. Il Santo Evangelista presenta un migliore stato di con-servazione, dovuto allo strato di intonaco tolto in oc-casione della rimozione delle altre pitture dai ruderidella cappella. Raffigura forse Giovanni in relazionealla penna e al libro che reca son sé.Un pittore che transitava nelle nostre zone verso lametà del Cinquecento, è il presumibile autore, cheprobabilmente ha eseguito pure alcuni affreschi pre-senti nella cappella di S. Domenico a Policastrellodi S. Donato di Ninea.È opportuno precisare che l’immagine della Verginecol Bambino, detta Santa Maria del Tufo, sarà trattataampiamente in un altro capitolo.

DIPINTI DI SANTA MARIADEL TUFO

di Mario Vicino

Dipinti di Santa Maria del Tufo. a) Madonna in trono tra santi e nobildonna in preghiera.b) Pietà. c) Dormitio Virginis. d) Santo Evangelista. Castrovillari (Cosenza), Basilica Minoredi San Giuliano.

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Il detto latino calza alla perfezione con il nostro articolo,considerato il menefreghismo e l’apatia ingiustificata versoproblemi seri dei nostri ex amministratori, distratti da altriproblemi di cui la stampa in questi giorni ne sta parlando.Noi insistiamo con la nostra proposta che potrebbe inte-ressare il Commissario Dr. Domenico Bagnato trattandosidi un problema che riguarda la cultura perché, risolvendoil problema, molte altre manifestazioni potrebbero essereorganizzate e frequentate da più persone. Fidiamo, perciò,nel buon senso del Commissario Bagnato o della sua viceGreco.

RISOLVIAMO IL PARCHEGGIO DEL CASTELLO. COME?

Non è la prima volta che ci siamo permessi di porre allagentile attenzione del sindaco, dei consiglieri e dell’UfficioTecnico il problema del parcheggio del castello. Moltis-simi, come noi, non frequentano le manifestazioni al ca-stello per il parcheggio. E chi frequenta: o va molto prima oppure deve andareavanti – indietro per parcheggiare, spesso non lo si trova esi rinunzia a partecipare.Mi auguro che alcuni lettori siano capitati al centro di Bariove, forse, avrà anche parcheggiato l’auto. Possibile al centro di Bari trovare facilmente parcheggio?Sì, è possibile, perché le Amministrazioni di quella cittàhanno consentito di trasformare grandi palazzi in parcheg-gio.Un’analoga iniziativa potrebbe essere adottata a Cori-

gliano, al tuo caro paisiello, se si vuole risolvere, per sem-pre, il parcheggio per il castello.Secondo il mio parere due sono i palazzi, ormai deca-denti, pericolanti e non abitati, esistenti nella piazza Ca-vour da reperirli e trasformarli in parcheggio per portare,dal cancello del castello, posto sua via Tricarico (di frontealla casa del generale Varcaro), mediante una scala mobiledi poco costo, i visitatori e i partecipanti alle varie mani-festazioni svoltesi nel palazzo ducale.Occorre l’intelligenza e la capacità degli amministratori,compreso il sindaco e i Responsabili dell’Ufficio Tecnico,per porsi il problema, verificando ciò che ho segnalato eprendere contatti con i proprietari dei due edifici e, se re-ticenti, obbligarli a rendere i fabbricati sicuri e abitabili,considerato l’attuale stato di inefficienza.Come è difficile la segnalazione del giornalista Benvenutocon le sue “cazzate”, potrebbe essere il pensiero di qual-che amministratore e tecnico! Quanto è difficile, invece,dice Benvenuto, fare entrare nella mente degli amministra-tori e dei tecnici la possibile realizzazione di un problema,facilmente risolvibile, smuovendo, essi, dall’incuria e dallanegligenza. Benvenuto non è indolente, bensì osservatoree propositivo, servendoci della stampa in quanto non hapotere decisionale e politico. Se ciò costituisce “remora”per gli addetti al lavoro, allora sarebbe ricordare il classicodetto ”non molestare il cane che dorme, potrebbemorderti”. È proprio così. Non rompere il c… con letue trovate. Chi ha ragione vera?

Ho avuto modo di riascoltare gli interventi, alla Ca-mera e al Senato, dell’onorevole Francesco Sapia edella senatrice Rosa Silvana Abate.Anche se in circostanze non rosee, gli interventi deidue sono da considerarsi “ottimi”, sia dal punto divista quale primo intervento nei due rami del Parla-mento, sia dal punto di vista di aver rimarcato comela Calabria sia stata trascurata dagli Organi governa-tivi. Se fosse stata trattata come le altre regioni, nonsi sarebbe verificato la tragedia che ha colpito l’in-tera famiglia ACRI.BRAVI, BRAVI, BRAVI. Bisogna continuare così dalmomento in cui hanno preso la parola, per la primavolta, nei due Consessi e positivo n’è stato l’esordio.Ormai avete superato l’impasse facendo è pater nonsolo in Calabria ma nell’intero Territorio nazionale.Dovete fare capire a Di Maio che la presenza deicinque rappresentanti del M5 Stelle non è quella dialzare la mano come per dire “Approviamo”. No,tale sistema è da rifiutare perché sono cinque gli

eletti e tutti della grande città Corigliano-Rossano edhanno una loro responsabilità nei confronti deglielettori. Ora siamo nel “cambiamento” e, cometale, la politica dovrà avere un corso diverso dal pre-cedente, dovrà avere maggiore attenzione verso laCalabria.“Cinque” presenze pesano sulla vita di un Movi-mento, perciò i massimi esponenti della gestionepubblica dovranno avere particolari attenzioni versole problematiche che affliggono le popolazioni dellaSibaritide e della Calabria.Non più “oboli” e “promesse” ma, soprattutto, ef-ficienza e pari dignità nella sanità, trasporto, lavoro,turismo, occupazione giovanile, agricoltura.Certamente sapranno far pesare il loro voto nellegrandi occasioni sì da essere considerati nella lorodignità.Approfittiamo della occasione per porgere alle fami-glie le più vive condoglianze

Antonio Benvenuto

REPETITA IUVANT”.

BENISSIMO L’ESORDIO DI SAPIA E ABATE

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Si riporta l’intervento del deputato Francesco Sapiaalla Camera dei deputati:

Presidente, colleghi deputati, lascia vuoto e scon-forto la morte di Stani-slao Acri, della moglieDaria e del figliolettoPier Emilio. Oggi c'èun indagato, che sul-l'autostrada A1avrebbe tamponatol'auto su cui viaggiavala famiglia. Pier Emilio era statobattezzato alla fine

dello scorso giugno. Aveva sei mesi. La stampa ha pubblicato una foto della famigliaAcri in festa, all'uscita della chiesa. Dalla gioia al dolore in pochi giorni. Stanislao era un attivista del Movimento5stelle. Aveva studiato tanto e contribuito inprima persona alla rivoluzione culturale in attoin Calabria. Si era candidato per sindaco dellasua Rossano, come ha ricordato il vicepresi-dente del Consiglio, Luigi Di Maio. Stanislao aveva scelto di restare nella sua terra,

con tante speranze e la voglia di costruire. Così Daria, la sua signora. Per il figlio Pier Emi-lio volevano il meglio. Erano andati a Roma per fargli passare una vi-sita medica. Ne avevano approfittato per seguire un con-certo. La mattina seguente erano diretti a casa. C'è tanto in questa storia. C'è un destino in-comprensibile; c'è il dramma dell'emigrazionesanitaria che diventa tragedia; c'è l'animo diun popolo che non si rassegna; c'è l'utopia diun Sud ricco di coscienza e conoscenza, maanche terribilmente privo di servizi. E c'è lastrada che segna, distrugge, silenzia. Dovremmo chiederci che cosa sarebbe acca-duto, se nell'Alto Ionio cosentino ci fosserostati i treni? Forse Stanislao e i suoi cari l'avreb-bero preso a Rossano e sarebbero rimasti vivi. La politica vada oltre la cronaca. Abbiamo undovere: continuare a credere che «tutt'e juornëpo' cagna'», e impegnarci perché questo av-venga davvero.Noi lo dobbiamo a Stanislaio, a Daria e a PierEmilio.

Francesco Sapia

“Sig. Presidente, onore-voli colleghi, è con moltatristezza che prendo laparola in aula per laprima volta per comuni-carvi il grave lutto che hacolpito la comunità diCorigliano Rossano, cittàdalla quale provengo. Loscorso 15 luglio, in un in-cidente d'auto verifica-tosi sul tratto autostradaledell'A1 compreso tra icaselli di Ceprano e Pon-

tecorvo hanno perso la vita: Stanislao Acri, la mo-glie Daria Olivo ed il loro bambino Pier Emilio, diappena sei mesi. Stanislao, avvocato ed economi-sta, era un attivista del m5s leale, competente, pre-parato, instancabile e si era candidato nelleamministrative del 2015 nella città, Rossano Cala-bro. Daria, sua moglie, tenera madre e dolce amica.

Il piccolo Pier Emilio, festeggiato da amici e parenteil 24 giugno in occasione del suo battesimo. Unatragedia! Hanno perso la vita perché, come tanti ca-labresi, erano "emigrati sanitari fuori regione" infattisi erano recati Roma per una visita medica a pic-colo Pier Emilio. Si, perché in Calabria, dovete sa-pere, si muore per assenza di sanità e per assenzadi strade sicure e per assenza di trasporti. Tutto que-sto grazie alla condizione in cui chi hanno ridotto iprecedenti governi sia regionali che nazionali. Oraperò, caro Stanislao, quel vento di cambiamentoche tu hai tanto sperato e per il quale hai tanto la-vorato sta soffiando anche sulla tua, la nostra terradi Calabria e ogni piccolo o grande traguardo chenoi del m5s Calabria riusciremo a raggiungere por-terà il tuo nome. Alle Famiglie, Acri, Olivo, Lavigna,alla comunità intera di Corigliano Rossano il Movi-mento 5 Stelle porge le più sentite condoglianze”.

Rosa Silvana Abate (M5S Senato)

INTERVENTO SENATRICE ROSA SILVANA ABATE

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