Luglio 2015 - diocesibrindisiostuni.it · chele Zarrillo. Il 1 agosto nel Chiostro torna il premio...

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921 Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni Luglio 2015 N° 7 € 2,00 una copia L’ Enciclica Laudato Sì sull’ambiente, tema che sta molto a cuore a Papa Francesco, sta suscitando un consenso sempre più ampio a livello mondiale. Ed era prevedibile che accadesse perché segna una svolta sto- rica nell’affrontare queste tematiche. Si può considerare una sorta di “sfida verde” nella cura della Casa comune, quindi non solo dei credenti ma di tutto il mondo. Al Pa- pa si riconosce una visione molto avanzata sui temi del- l’ambiente e la capacità di centrare i problemi. Fa cioè una lettura radicale dell’emergenza ambientale, nel sen- so letterale di questo termine e va alla radice della crisi: è il modello di sviluppo che va cambiato. E ancora que- sta Enciclica rappresenta un salto di qualità nella rifles- sione sull’ambiente; si potrebbe dire che apre una secon- da fase nella elaborazione del discorso ecologico e mira ad una ecologia integrale. Papa Francesco viene consi- derato, in qualche modo, il teologo della terra, un piane- ta da salvare. Il documento elenca i numerosi e gravi guasti subiti; tra questi il riscaldamento globale, la perdi- ta della bio-diversità (vi tornerò subito in maniera più di- stesa). Il documento papale sottolinea la necessità di compiere un “cambio di rotta”, per uscire “dalla spirale dell’autodi- struzione”. Infatti un misto di insipienza, miopia e irre- sponsabilità possono portare verso un degrado ancora più accentuato – se non si corre rapidamente ai ripari – con il rischio di toccare il punto di non ritorno. La salvaguardia del creato, la cura per l’ambiente non possono essere disgiunte da quella che il Papa chiama “ecologia umana”. La crisi attuale non è solo economica o ambientale, ma anche etica e antropologica: “la vita umana, la persona non sono più sentite come valore pri- mario da rispettare e tutelare” e si finisce per porre al centro “l’idolatria del denaro”. In questo contesto si fa sempre più strada l’esigenza di un nuovo umanesimo, il bisogno di un pensiero lungo. Il Papa parla di speculazione finanziaria che indebolisce le fasce deboli dei produttori e avanza una critica molto forte all’attuale sistema finanziario globale: “il salvatag- gio ad ogni costo delle banche, facendone pagare il prezzo al popolo”. Al centro della scena, si pone tra l’altro, il formarsi di un capitalismo finanziario, del tutto nuovo, delocalizzato, in- visibile e irresponsabile (questa è l’opinione del noto sto- rico di area cattolica Paolo Prodi). E si può dire che l’egemonia del potere economico su un potere politico in crisi minaccia la sopravvivenza stessa del mercato come PAPA FRANCESCO: SALVIAMO LA TERRA di Mimmo Sacco (giornalista Rai Tv) Problemi di bilancio per il Comune di Ostuni: l’impossibile riscossione di somme delle quali il Comune è creditore causa un ingente disavanzo al quale si cercherà di porre rimedio. Ecco il Sindaco Coppola nella vignetta di Enzo Farina al posto dell’uomo vitruviano di Leonardo da Vin- ci sulla moneta da un euro che cerca di sorreggersi in qualche modo (segue a pag. 6) A QUALCUNO PIACE IL CALDO: deliri estivi parte seconda di Ferdinando Sallustio UN NUOVO SACERDOTE IN DONO ALLA COMUNITÀ di Maria Chiara Gianfreda “M ai lasciarsi rubare la speranza!” E’ questo il messaggio che Don Francesco Cisaria vorrebbe trasmettere a ogni persona, a ogni giovane come lui. Un ragazzo di 27 anni determinato, sola- re, con occhi che trasmettono sicurezza e forza. Già dai primi anni della sua adolescenza si rende conto che la sua aspirazione è ben diversa da quella di un qualsiasi adolescente. Con molto piacere nell’intervista ha raccontato di come già all’età di 14 anni si sentisse a stretto contatto con la preghiera e come fosse felice nel sentirsi utile per la chie- sa e per gli altri. Ognuno di noi nel corso della propria vita sente di essere chiamato dalla propria aspirazione e grazie a determinati eventi riusciamo a mettere a fuoco i nostri obbiettivi, proprio come è successo a lui ad Assisi, dove ha avvertito nel suo cuore una forte scossa. Dopo aver frequentato per cinque anni il Seminario Minore, al- l’età di 20 anni comincia il suo percorso presso Molfetta, tappa fondamentale nella sua vita, dove il nostro giova- ne ha dovuto affrontare diverse sfide, venendo a contat- to con realtà diverse che spesso lo hanno messo alla prova. Di ciò ne parla con molta fierezza, perché le diffi- coltà incontrate durante il suo cammino gli hanno per- messo di crescere sia nella Fede sia come persona, mettendosi alla prova ha potuto dimostrare di conseguenza la veridicità della sua determinazione. Affiancato da una famiglia pienamen- te orgogliosa di lui, il 29 giugno 2015 presso la Cattedrale di Brindisi è sta- to ordinato sacerdote con don Tony Mameli. Il suo non scoraggiarsi mai e il suo credere fermamente nei valori della vita l’hanno aiutato a raggiunge- re la sua meta. Ma come ribadisce lui stesso, questo non è un punto d’arri- vo, ma solo un punto di partenza. Il suo desiderio sarebbe quello di essere un punto di riferi- mento per i giovani come lui, i quali sono costretti ad af- frontare un periodo molto difficile, dove perdere la spe- ranza è più facile che correre dietro ai propri sogni. Il suo invito è quello di non arrendersi mai, di andare avanti senza aver paura, in cerca sempre della verità. Ora il giovane sacerdote trascorrerà due anni a Roma dove continuerà a studiare teologia spirituale e praticherà nel- la chiesa Protomartiri Romani. Noi gli auguriamo tutto il bene di questo mondo e lo aspettiamo a braccia aperte nella nostra Città bianca, che lo reputa una vera e pro- pria ricchezza. LE MANIFESTAZIONI DELL’ESTATE Al momento in cui chiudiamo il giornale (9 luglio) non è ancora stato diffuso il calendario delle manifestazioni estive; attingiamo dalla bozza e riferiamo a pagina 8 de “Un’emozione chiama- ta libro” e a pagina 10 degli eventi del Parco delle Dune Costiere, de “La luna nel pozzo” e del- l’Arena del Cinema Roma. VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA BERGOGLIO IN SUD AMERICA Papa Bergoglio sta compiendo un viaggio pastorale (fino a metà luglio) in alcuni Paesi del Sud America e preci- samente Ecuador, Bolivia e Paraguay. Questione sociale, integrazione, sviluppo e tutela ambientale, ma anche nuove istanze alternative, concrete, al modello neoliberista dominante, sono i temi fondamentali al centro dei suoi incontri. Va infatti sottolineato che l’America Latina si presenta oggi come un laboratorio di idee e di esperienze in campo politico e sociale intese ad individuare nuovi modelli di democrazia e di partecipazione che assicurino una maggiore inclusione sociale a categorie cui era stata negata finora una presenza significativa nella vita pub- blica. L’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, ritiene che l’intenzio- ne di Papa Bergoglio sia innanzitutto quella di offrire testimonianza cristiana, mostrare come il Cristianesimo pos- sa ed intenda offrire ancora un valido contributo alle istanze di giustizia, di sviluppo e di pace per le società del- l’America Latina. Il fatto che Papa Bergoglio sia figlio dell’America Latina fa sì che sia considerato un interlocuto- re privilegiato da tanti Capi di Stato di quei Paesi che – non bisogna dimenticarlo – sono ancora in larga maggio- ranza cattolici. MIMMO SACCO C ari pazienti lettori: forse il vero paziente sono io che scrivo, e riprendo il delirio del mese scorso continuando riflessioni ispi- rate dai primi caldi estivi. LEZIONI DI GRECO - Se fossi stato in Gre- cia (ma essere in Italia ci basta ed avanza) avrei forse votato “sì” al piano europeo; tut- tavia la volontà democratica del popolo fon- datore della democrazia vale come monito all’Europa perché ritrovi le ragioni del cuore e della speranza e non della fredda analisi economica e tecnocratica. TRATTATIVE RISERVATE - Al momento in cui scriviamo non vi è nessun accordo, anzi, nessuna trattativa tra il PD e il Centrodestra per un accordo, neppure a termine. Il PD ha votato il piano di rientro di bilancio: 5 milioni di euro, finora considerati crediti esigibili, devono essere invece portati a debito per- ché nessuno li pagherà più. Il Comune pas- sa da un attivo di 1.750.000 euro a un pas- sivo di 3.250.000, ripianabili in vent’anni. Il Sindaco ha ritirato le deleghe agli assessori e chiede al PD di entrare in Giunta, IL CIELO IN UNA ISTANZA: dissequestrato il Pessina, forse riapre a settembre (ma ser- vono altri lavori, e quali? E quanto ci vor- rà?). L’assessore Pinna ha ispezionato la Casa della Musica, inagibile da febbraio, e ha parlato di gravi danni avvenuti già in fase di costruzione; dalla passata Amministrazio- ne si ribatte che l’opera ottenne addirittura un premio nazionale di architettura. Vi ricor- date il capolavoro di Paoli? “Questa stanza non ha più pareti, questo soffitto viola non esiste più...” IL TURISMO DEL FUTURO-Chiarissima la visione del futuro turistico della nostra città: Il calendario estivo, presentato in conferen- za stampa il 29 giugno, alla sera del 10 lu- glio non era ancora stato stampato.....Poche le manifestazioni ammesse ai finanziamenti comunali: tra queste la sagra dell’uva (7 set- tembre). Appuntamento di...vino. Un’emo- zione chiamata litro... FACEBOOM- Polemica su Facebook tra il Sindaco e un cittadino che non ha avuto un lavoro perché ha dei precedenti. Si sa, le occasioni di lavoro in città sono...senza pre- cedenti. (segue a pag. 2)

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673

Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni

Luglio2015

N° 7€ 2,00

una copia

L’Enciclica Laudato Sì sull’ambiente, tema che stamolto a cuore a Papa Francesco, sta suscitando un

consenso sempre più ampio a livello mondiale. Ed eraprevedibile che accadesse perché segna una svolta sto-rica nell’affrontare queste tematiche. Si può considerareuna sorta di “sfida verde” nella cura della Casa comune,quindi non solo dei credenti ma di tutto il mondo. Al Pa-pa si riconosce una visione molto avanzata sui temi del-l’ambiente e la capacità di centrare i problemi. Fa cioèuna lettura radicale dell’emergenza ambientale, nel sen-so letterale di questo termine e va alla radice della crisi:è il modello di sviluppo che va cambiato. E ancora que-sta Enciclica rappresenta un salto di qualità nella rifles-sione sull’ambiente; si potrebbe dire che apre una secon-da fase nella elaborazione del discorso ecologico e miraad una ecologia integrale. Papa Francesco viene consi-derato, in qualche modo, il teologo della terra, un piane-ta da salvare. Il documento elenca i numerosi e graviguasti subiti; tra questi il riscaldamento globale, la perdi-ta della bio-diversità (vi tornerò subito in maniera più di-stesa). Il documento papale sottolinea la necessità di compiereun “cambio di rotta”, per uscire “dalla spirale dell’autodi-struzione”. Infatti un misto di insipienza, miopia e irre-sponsabilità possono portare verso un degrado ancorapiù accentuato – se non si corre rapidamente ai ripari –con il rischio di toccare il punto di non ritorno. La salvaguardia del creato, la cura per l’ambiente nonpossono essere disgiunte da quella che il Papa chiama“ecologia umana”. La crisi attuale non è solo economicao ambientale, ma anche etica e antropologica: “la vitaumana, la persona non sono più sentite come valore pri-mario da rispettare e tutelare” e si finisce per porre al

centro “l’idolatria del denaro”. In questo contesto si fasempre più strada l’esigenza di un nuovo umanesimo, ilbisogno di un pensiero lungo. Il Papa parla di speculazione finanziaria che indeboliscele fasce deboli dei produttori e avanza una critica moltoforte all’attuale sistema finanziario globale: “il salvatag-gio ad ogni costo delle banche, facendone pagare ilprezzo al popolo”. Al centro della scena, si pone tra l’altro, il formarsi di uncapitalismo finanziario, del tutto nuovo, delocalizzato, in-visibile e irresponsabile (questa è l’opinione del noto sto-rico di area cattolica Paolo Prodi). E si può dire chel’egemonia del potere economico su un potere politico incrisi minaccia la sopravvivenza stessa del mercato come

PAPA FRANCESCO: SALVIAMO LA TERRAdi Mimmo Sacco (giornalista Rai Tv)

Problemi di bilancio per il Comune di Ostuni: l’impossibile riscossione di somme delle quali ilComune è creditore causa un ingente disavanzo al quale si cercherà di porre rimedio. Ecco ilSindaco Coppola nella vignetta di Enzo Farina al posto dell’uomo vitruviano di Leonardo da Vin-ci sulla moneta da un euro che cerca di sorreggersi in qualche modo

(segue a pag. 6)

A QUALCUNO PIACE IL CALDO:deliri estivi parte seconda

di Ferdinando Sallustio

UN NUOVO SACERDOTEIN DONO ALLA COMUNITÀ

di Maria Chiara Gianfreda

“Mai lasciarsi rubare la speranza!”E’ questo il messaggio che Don

Francesco Cisaria vorrebbe trasmetterea ogni persona, a ogni giovane come lui.Un ragazzo di 27 anni determinato, sola-re, con occhi che trasmettono sicurezzae forza. Già dai primi anni della suaadolescenza si rende conto che la suaaspirazione è ben diversa da quella diun qualsiasi adolescente. Con moltopiacere nell’intervista ha raccontato dicome già all’età di 14 anni si sentisse astretto contatto con la preghiera e comefosse felice nel sentirsi utile per la chie-sa e per gli altri. Ognuno di noi nel corso della propriavita sente di essere chiamato dalla propria aspirazione egrazie a determinati eventi riusciamo a mettere a fuoco inostri obbiettivi, proprio come è successo a lui ad Assisi,dove ha avvertito nel suo cuore una forte scossa. Dopoaver frequentato per cinque anni il Seminario Minore, al-l’età di 20 anni comincia il suo percorso presso Molfetta,tappa fondamentale nella sua vita, dove il nostro giova-ne ha dovuto affrontare diverse sfide, venendo a contat-to con realtà diverse che spesso lo hanno messo allaprova. Di ciò ne parla con molta fierezza, perché le diffi-coltà incontrate durante il suo cammino gli hanno per-

messo di crescere sia nella Fede siacome persona, mettendosi alla provaha potuto dimostrare di conseguenzala veridicità della sua determinazione.Affiancato da una famiglia pienamen-te orgogliosa di lui, il 29 giugno 2015presso la Cattedrale di Brindisi è sta-to ordinato sacerdote con don TonyMameli. Il suo non scoraggiarsi mai eil suo credere fermamente nei valoridella vita l’hanno aiutato a raggiunge-re la sua meta. Ma come ribadisce luistesso, questo non è un punto d’arri-vo, ma solo un punto di partenza. Il

suo desiderio sarebbe quello di essere un punto di riferi-mento per i giovani come lui, i quali sono costretti ad af-frontare un periodo molto difficile, dove perdere la spe-ranza è più facile che correre dietro ai propri sogni. Il suoinvito è quello di non arrendersi mai, di andare avantisenza aver paura, in cerca sempre della verità. Ora ilgiovane sacerdote trascorrerà due anni a Roma dovecontinuerà a studiare teologia spirituale e praticherà nel-la chiesa Protomartiri Romani. Noi gli auguriamo tutto ilbene di questo mondo e lo aspettiamo a braccia apertenella nostra Città bianca, che lo reputa una vera e pro-pria ricchezza.

LE MANIFESTAZIONI DELL’ESTATEAl momento in cui chiudiamo il giornale (9 luglio) non è ancora stato diffuso il calendario dellemanifestazioni estive; attingiamo dalla bozza e riferiamo a pagina 8 de “Un’emozione chiama-ta libro” e a pagina 10 degli eventi del Parco delle Dune Costiere, de “La luna nel pozzo” e del-l’Arena del Cinema Roma.

VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA BERGOGLIO IN SUD AMERICAPapa Bergoglio sta compiendo un viaggio pastorale (fino a metà luglio) in alcuni Paesi del Sud America e preci-samente Ecuador, Bolivia e Paraguay. Questione sociale, integrazione, sviluppo e tutela ambientale, ma anchenuove istanze alternative, concrete, al modello neoliberista dominante, sono i temi fondamentali al centro dei suoiincontri. Va infatti sottolineato che l’America Latina si presenta oggi come un laboratorio di idee e di esperienzein campo politico e sociale intese ad individuare nuovi modelli di democrazia e di partecipazione che assicurinouna maggiore inclusione sociale a categorie cui era stata negata finora una presenza significativa nella vita pub-blica. L’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, ritiene che l’intenzio-ne di Papa Bergoglio sia innanzitutto quella di offrire testimonianza cristiana, mostrare come il Cristianesimo pos-sa ed intenda offrire ancora un valido contributo alle istanze di giustizia, di sviluppo e di pace per le società del-l’America Latina. Il fatto che Papa Bergoglio sia figlio dell’America Latina fa sì che sia considerato un interlocuto-re privilegiato da tanti Capi di Stato di quei Paesi che – non bisogna dimenticarlo – sono ancora in larga maggio-ranza cattolici.

MIMMO SACCO

Cari pazienti lettori: forse il vero pazientesono io che scrivo, e riprendo il delirio

del mese scorso continuando riflessioni ispi-rate dai primi caldi estivi.LEZIONI DI GRECO - Se fossi stato in Gre-cia (ma essere in Italia ci basta ed avanza)avrei forse votato “sì” al piano europeo; tut-tavia la volontà democratica del popolo fon-datore della democrazia vale come monitoall’Europa perché ritrovi le ragioni del cuoree della speranza e non della fredda analisieconomica e tecnocratica.TRATTATIVE RISERVATE - Al momento incui scriviamo non vi è nessun accordo, anzi,nessuna trattativa tra il PD e il Centrodestraper un accordo, neppure a termine. Il PD havotato il piano di rientro di bilancio: 5 milionidi euro, finora considerati crediti esigibili,devono essere invece portati a debito per-ché nessuno li pagherà più. Il Comune pas-sa da un attivo di 1.750.000 euro a un pas-sivo di 3.250.000, ripianabili in vent’anni. IlSindaco ha ritirato le deleghe agli assessorie chiede al PD di entrare in Giunta,IL CIELO IN UNA ISTANZA: dissequestrato

il Pessina, forse riapre a settembre (ma ser-vono altri lavori, e quali? E quanto ci vor-rà?). L’assessore Pinna ha ispezionato laCasa della Musica, inagibile da febbraio, eha parlato di gravi danni avvenuti già in fasedi costruzione; dalla passata Amministrazio-ne si ribatte che l’opera ottenne addiritturaun premio nazionale di architettura. Vi ricor-date il capolavoro di Paoli? “Questa stanzanon ha più pareti, questo soffitto viola nonesiste più...”IL TURISMO DEL FUTURO-Chiarissima lavisione del futuro turistico della nostra città:Il calendario estivo, presentato in conferen-za stampa il 29 giugno, alla sera del 10 lu-glio non era ancora stato stampato.....Pochele manifestazioni ammesse ai finanziamenticomunali: tra queste la sagra dell’uva (7 set-tembre). Appuntamento di...vino. Un’emo-zione chiamata litro...FACEBOOM- Polemica su Facebook tra ilSindaco e un cittadino che non ha avuto unlavoro perché ha dei precedenti. Si sa, leoccasioni di lavoro in città sono...senza pre-cedenti.

(segue a pag. 2)

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2Luglio2015 CITTà

Ecco alcune delle altre manifestazioni: dal 17 al 19luglio la”Festa del mare” a Villanova, una “Caccia altesoro” a Masseria Brancati nei giorni 25-26 e 27 lu-glio, la “Notte della cultura” il 25 e 26 luglio con mol-teplici iniziative: nel comunicato degli organizzatorisi parla della presenza del prof. Pierfranco Bruni co-me “scrittore candidato al Premio Nobel per la lette-ratura”. Va precisato che le candidature al Nobel de-vono essere tenute segrete per 50 anni, e che l’ulti-mo italiano ufficialmente noto come candidato alNobel, a parte Montale e Dario Fo che hanno vintoil Premio nel 1975 e nel 1997, fu Giuseppe Ungaret-ti (1964).Il 27 luglio nel Chiostro seconda edizione del Galàdell’UNITALSI “I talenti della fraternità” a cui sonostati invitati Fabrizio Frizzi e Giusy Versace; dal 27luglio al 1 agosto, al “Giugrà” di Pascarosa, un pre-gevole festival jazz con talenti del calibro di GegèTelesforo, Roberto Gatto e il nostro Vincenzo Ab-bracciante; il 3 agosto, sempre al Giugrà, arriva Mi-chele Zarrillo. Il 1 agosto nel Chiostro torna il premio“Pagine di vita”, mentre al Foro Boario ci saranno glispettacoli di Teresa Mannino (4 agosto), Massimo

Ranieri (16 agosto) e i Negrita (17 agosto) oltre aquelli gratuiti per le feste patronali di Uccio De San-tis e le sue divertenti barzellette (il 25) e dei MatiaBazar (il 27). Nuova edizione, il 6 agosto del premio “Tito Schi-pa”, il 14 e 15 la tradizionale sagra “Vecchi tempi”,il 18 la presentazione del volume di Franco Colizzi“L’aggiustatore di destini”, il 20 agosto, con il nostrogiornale e con il Rotary Club, appuntamento nelChiostro con “Ostuni e il suo dialetto: serata d’ono-re”, viaggio nel nostro dialetto guidato dal saggio“Parole di calce” del prof Nello Ciraci. Dal 21 al 23ritorna il festival “Ostuni da gustare” ed approda an-che a Ostuni il “Festival dei sensi”, a settembre ri-torna il Festival degli Artisti di strada.Dispiace notare l’assenza dal cartellone estivo del-le rappresentazioni teatrali da parte delle nostretante e valide compagnie di teatro dialettale, che,negli anni scorsi, permettevano a moltissimi ostune-si lontani dalla città durante l’inverno e ai numerosiospiti di godersi un’autentica espressione di culturapopolare.Appena il calendario verrà ufficializzato, lo pubbli-cheremo sul profilo Facebook del nostro giornalehttps://www.facebook.com/loscudo.ostuni

(segue da pag. 1)La manifestazioni dell’estate

Doppia operazione per gli agenti del commissaria-to di Ostuni, diretti dal vicequestore Francesco An-giuli. I poliziotti della città bianca hanno arrestato un29enne barese, accusato di violazione alle prescri-zioni della sorveglianza speciale con obbligo disoggiorno nel comune di Bari e false dichiarazionisull’identità. I controlli stanno interessando il vastoterritorio ostunese. Monitorate attentamente le areerurali. Le verifiche queste che hanno permesso agliuomini del vice questore Angiuli, di recuperare unauto rubata, in contrada Platone, con un insegui-mento dei malviventi che qualche minuto prima sierano impossessati della vettura. Braccati dalle for-ze dell’ordine i quattro hanno abbandonato l’utilita-ria scappando nei campi, fino a raggiungere unaGolf, con la quale si sono dileguati. L’auto rubataera di proprietà di un agricoltore di Ostuni, che in-tento a lavorare nei campi, non si era accorto delfurto: è stato il personale della sala operativa dellaCittà bianca a convocarlo per il recupero della suaPanda, di recente immatricolazione. Al commissa-riato di Ostuni, dopo, questa doppia operazione ègiunta una nota di compiacimento del dirigente delReparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale”di Lecce, Nara Adinolfi.

* * * Due discariche abusive poste sotto sequestro e lascoperta di una villa in costruzione con piscina, to-talmente abusiva, priva di ogni permesso in mate-ria urbanistica. Sono tre le persone denunciate dal-la stazione del corpo forestale di Ostuni, coordinatidal vice ispettore Giovanni Rosselli, al terminedi una doppia operazione. Un degrado ambientaledi notevole dimensioni, con decine e decine di rifiu-ti sparsi tra le campagne della città bianca. Due learee interessate : il primo episodio si è verificato al-l’interno di un’azienda della zona industriale diOstuni, dove è stato denunciato il proprietario L.M.In un ‘ulteriore attività di polizia giudiziaria, in mate-ria di tutela ambientale, in contrada Santa Caterinaè stata sequestra un’area di circa 5000 mq sullaquale venivano abbandonati rifiuti speciali non pe-ricolosi derivanti da attività di demolizione e costru-zione, smaltiti, anche, illegalmente mediante com-bustione. Le scrupolose indagini che hanno portatoall’individuazione del responsabile delle violazioni,A.T. residente a Torino, titolare di una impresa dicostruzioni, sono state possibili grazie all’uso di ap-parecchiature video-fotografiche che hanno colto inflagranza di reato il responsabile dei numerosi sca-richi, a bordo anche di un autocarro privo delle au-torizzazioni al trasporto dei rifiuti.

* * * I misteri sono ancora tanti sulla tragica morte di Lu-ciano Urso, 60enne di Ostuni, per tanti anni emigra-to in Germania. I familiari ne avevano denunciato lascomparsa alle forze dell’ordine. L’appello erapartito anche sui social network. Una ricerca, che

purtroppo si è conclusa in modo cruento, nei pres-si di un vecchio passaggio a livello sulla Ostuni-Ro-sa Marina, dove il 18 giugno il corpo dell’uomo èstato ritrovato nella sia Fiat Punto incendiata.

* * * Un gioco innocente che stava per tramutarsi in tra-gedia, e un pomeriggio di allegria e spensieratezzaha avuto lunghi ed interminabili minuti di paura edangoscia per tre bambini della città bianca ed i di-versi bagnanti della spiaggia del “Pontile” di RosaMarina. Ad avere la peggio un piccolo di 9 anni, mail terrore contagia tutti. Mentre giocavano a nascon-dino, il bimbo ha perso l’equilibrio cadendo in un di-rupo, tra le sterpaglie e la macchia mediterranea si-tuata lungo il canalone che divide la struttura dalcomplesso di ville del rinomato villaggio turistico.Subito i due amichetti, capendo la gravità della si-tuazione sono andati a chiedere aiuto. Le prime dif-ficoltà dell’intervento sono derivate dal terreno ab-bastanza sconnesso nella quale il piccolo ha persol’equilibrio, ed era finito giù ad oltre di oltre due me-tri: soprattutto c’era il pericolo che potesse andareancora in maggiore profondità, complicando note-volmente le fasi di recupero, che si sono rivelateper nulla semplici. Prima dell’arrivo dei vigili del fuo-co di Ostuni, è una guardia giurata della “Blu Vigi-lanza” di Fasano, la prima a prodigarsi per aiutareil bambino. I Vigili del fuoco della Città bianca, co-ordinati dal capo distaccamento Cosimo Camarda,sono riusciti poi, in pochi minuti a riportare il bimboal sicuro.

* * * Gli abusi forse si consumavano ormai da qualchemese. Sono stati i carabinieri di Ostuni diretti dalmaresciallo Domenico Barletta, a porre fine ad unatriste storia di atti sessuali nei confronti di minori,arrestando un 43enne della città bianca, che ora sitrova rinchiuso nel carcere di Brindisi. Le attenzioniparticolari e non certo tenere l’uomo le avrebbe ri-volte nei confronti della figlia della sua attuale con-vivente. I militari di Ostuni, insieme agli uomini allaCompagnia di Fasano, guidati dal capitano Pier-paolo Pinnelli, hanno eseguito un’ordinanza di cu-stodia cautelare emessa dal Gip del tribunale diBrindisi. Un provvedimento scaturito dopo una lun-ga attività investigativa da parte dell’arma che haaccertato almeno due casi di abusi, che sarebberoavvenuti dal dicembre 2014 al marzo 2015.

* * * Si è spento il 26 giu-gno l’avvocato Giusep-pe Greco, ex Sindacodi Ostuni dal 1987 al1988. Greco aveva 76anni, ed era stato an-che Direttore della Se-de INPS di Ostuni;aveva condotto ancheun programma sul te-ma della previdenzacon la collaborazionedel noto sindacalista edirettore del comitatoprovinciale INPS, Cosimo Scalera.

Notizie flashdi Danilo Santoro

UNA LUMINOSA CORRIERA CONTRO TRAFFICO E MULTE

Tutti coloro che si affannano a cercare un posto nel pieno del Centro Storico o coloro che, pur di nonaffrontare il traffico o rischiare multe, non pensano nemmeno a raggiungere la zona, neanche quan-

do c’è da fare qualcosa di interessante, devono sapere che dal 15 luglio al 24 agosto funziona GRATISun servizio navetta che parte da Via Pinto, passa da Corso Mazzini, dalla Via per Cisternino, da PiazzaItalia, da Via Fogazzaro, fa varie fermate su Corso Vittorio Emanuele e lascia i passeggeri davanti ai Vi-gili Urbani, a pochi passi dalla Piazza e dal Centro storico, zona che, nei giorni feriali, sarà sempre chiu-sa al traffico dalle 19 alle 23.45 nei giorni feriali e dalle 19 alle 3 di note il sabato e la domenica. La na-vetta parte ogni mezz’ora dalle 19 a mezzanotte e mezzo. Ovviamente non c’è nessuna campagna in-formativa, né indicazioni di fermate o tabelloni di orario. Ma l’autobus STP ci sarà, così come ci sarà fi-no al 6 settembre un autobus GRATIS serale che collegherà Ostuni (Parcheggio di Via Tenente Spec-chia) all’ex Valtur con 13 fermate sulle varie marine tra le 20.20 e l’1.30 della notte. Tutte le tabelle egli orari sono sul profillo Facebook del nostro giornale https://www.facebook.com/loscudo.ostuni

Notizie dall’OspedaleAttraverso il «Piano delle performance 2015-2017», la ASL BR ha pubblicato il documento programmati-co triennale che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi per la soddisfazione dei bisognisanitari dei cittadini. Delibera n°857 del 20.05.2015.Quanto sopra viene realizzato attraverso il ricorso a:A. assistenza collettiva: dipartimento di prevenzione, servizio igiene e sanità pubblica, servizio degli ali-menti e nutrizione, servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, servizio di assistenza ve-terinaria;B. assistenza territoriale: i 4 distretti di Brindisi, Fasano, (i cui comuni afferenti sono Fasano, Ostuni e Ci-sternino), Mesagne e Francavilla Fontana; dipartimento di salute mentale, struttura per le dipendenze pa-tologiche, struttura del servizio pneumotisiologico, servizio di emergenza-urgenza 118;C. assistenza ospedaliera:1. presidio osp. Brindisi-Mesagne-San Pietro V.co-Ceglie M.ca (riabilitazione);2. presidio osp. Francavilla Fontana;3. presidio osp. Ostuni-Fasano con lo stabilimento osp. di Ostuni ed il plesso di Fasano;4. privato accreditato: Salus BR, Medea Ostuni, la nostra famiglia Ostuni.Con questo documento la ASL BR ha ancora una volta confermato che l’ospedale civile di Ostuni conti-nuerà a garantire la sua funzione di riferimento nell’ambito della zona nord della nostra provincia. A talproposito, anche dopo le risultanza delle ultime elezioni regionali, ribadiamo la necessità di un rapidocompletamento della nuova ala, in modo da incrementare soprattutto la qualità dell’assistenza ospedalie-ra.Intanto la direzione aziendale sta predisponendo, con la collaborazione degli addetti ai lavori, un pianoper assicurare una assistenza almeno sufficiente durante il periodo estivo, compatibilmente con l’obbligodi garantire le ferie spettanti al personale.Informiamo che la ASL BR ha recentemente bandito gli avvisi per il conferimento di incarichi quinquen-nali di direttore di struttura complessa di anestesia e rianimazione e di chirurgia generale per le rispetti-ve unità operative del P.O. Ostuni-Fasano, intendendo così colmare la lacuna dovuta all’ assenza di que-ste importanti figure professionali.Segnaliamo che anche quest’anno sono state attivate, dal 1 luglio al 31 agosto, le sedi di pronto soccor-so estivo per fronteggiare le necessità dei villeggianti e turisti. Per quanto ci riguarda, ricordiamo che lapostazione è a Villanova, via Consolato Veneziano, dove prestano servizio medici, infermieri e dove so-no attivi i mezzi di soccorso del 118 per i casi di emergenza sanitaria.Riportiamo, infine, che domenica 5 luglio 2015, dalle ore 8:00 alle ore 12:00, presso l’ospedale civile diOstuni, la locale sezione dell’AVIS ha organizzato una giornata di raccolta di sangue.

ROSARIO SANTORO

CONGRESSO MONDIALE DI DERMATOLOGIALA SOCIETA’ ITALIANA DI DERMATOLOGIA

E’ RAPPRESENTATA DAL DOTTOR AGOSTINO SCALERA

Scambio delle consegne la sera di venerdì 3 lu-glio alla guida del Rotary Club Ostuni-Valle

d’Itria-Rosa Marina. Dopo l’anno del venticinquen-nale (il Club nacque nel 1989) la presidenza è pas-sata dall’avvocato Nicola Pepe al medico pediatraGiovanni Colucci. Lo scambio è avvenuto nella se-de del Club, l’Hotel Palace, alla presenza dei diri-genti rotariani (Angelo Di Summa, assistente delGovernatore uscente del Distretto 2120 Puglia eBasilicata, Palombella, e Irene Munno, assistentedel Governatore in carica, Mirella Guercia).Il Rotary International fu fondato nel 1905 da PaulHarris a Chicago, e riunisce un milione e duecento-mila soci in trentatremila Club riuniti in cinquecento-cinquanta distretti; scopo del Rotary è il servizio alacomunità locale ed internazionale, attraverso la so-lidarietà e l’amicizia e la presenza di soci che rap-presentano varie professioni ed attività. Attraversola fondazione Rotary vengono finanziate importantiopere di aiuto e di sviluppo, prima fra tutte la lotta al-la poliomielite (programma Polio Plus) per il qualeil Rotary ha investito un miliardo di dollari.Tra i principali progetti del Rotary di Ostuni vi sono:

il Progretto pluriennale Trulli-Mare per la promozio-ne del territorio, il cui delegato distrettuale GianniLanzilotti, componente del club di Ostuni è stato no-minato Governatore distrettuale per l’anno2017/2018; il progetto per la Clownterapia (Il sorrisoè la più dolce delle medicine), il Progretto Ambien-te-salute e territorio, il Progetto Stop TBC e il progettoOstuni un città a fumetti. Il club ha anche seguito findalla sua nascita l’organizzazione del Premio di let-teratura per ragazzi “Il castello volante” a Carovi-gno. Durante il passaggio delle consegne sono en-trati a far parte del club la prof.ssa SandraTanzarella, l’avv. Mario Monopoli e il dott. Pietro Po-mes.Resta al vertice del club Lions Ostuni Host il dott.Angelo Faggiano, mentre l’imprenditore Antonio Ca-lamo è il nuovo presidente del Lions Club NewCentury. Durante la solenne cerimonia si è anchecelebrato l’ingresso di sei nuovi soci nell’Associa-zione (Paola Clarizia, Vincenzo Stanzione, BarbaraTure, Angela Taberini, Tiziana Pepe e Carmen San-toro).

Dal 8 al 13 giugno 2015 si èsvolto a Vancouver (Canada) il

23° congresso mondiale di derma-tologia. Come già a quello di Seouldel 2011, il dr. Agostino Scalera diCarovigno che opera regolarmenteanche nel suo studio di Ostuni, èstato il delegato per la SIDCO (So-cietà Italiana di Dermatologia Chi-rurgica ed Oncologica), una dellesette società scientifiche italiane didermatologia accreditate alle 272organizzazioni mondiali del settore.Durante il Congresso sono statedelineate tutte le tematiche inerential miglioramento della diagnostica e delle terapiedermatologiche, soprattutto in ambito oncologicoove la diagnosi precoce rappresenta sempre la piùvalida azione di impegno professionale.Si è sottolineato come nell’ambito oncodermatologi-co, per i casi di carcinomi basocellulari non operabi-li a causa dell’avanzata età del paziente o della no-tevole estensione delle metastasi, sia oramai vali-data la terapia medica con l’impiego del farmaco ilVismodegib, attualmente in commercio anche in Ita-lia.Il dottore Scalera riferisce che la ricerca scientificaormai è riuscita a scoprire nuovi principi attivi utiliz-zati positivamente nella confezione di farmaci utilialla terapia di infezioni fungine e, soprattutto, dinuovi farmaci biologici indicati anche per le terapiadi molte patologie croniche della cute.Numerosi interventi degli specialisti hanno eviden-ziato come il miglioramento della tecnologia di vi-deodermatoscopia sia una prerogativa che tutti idermatologi devono perseguire poiché, offre un’im-portante strumento di diagnosi, consentendo così di

affinare le opzioni terapeutiche.Inoltre si è considerato come nelcampo della dermatologia sia ora-mai preponderante l’impiego deiraggi laser, insieme a filler e pee-ling, strumenti che rappresente-ranno il futuro di una dermatolgo-gia cosmetologica sempre più so-fisticata, idonea a combattere effi-cacemente l’invecchiamento dellacute e di tutto l’organismo in gene-re.E’ stato affrontato dai congessistianche il settore della dermatolo-gia allergologica e la sperimenta-

zione ancora in atto di nuovi farmaci biologici chefra qualche anno potrà offrire un’arma in più per laterapia di patologie croniche con frequenti fastidio-se recidive.Al Congresso si è potuto verificare come sussistaun grande sviluppo scientifico nel continente asiati-co: all’avanguardia in molte tecnologie sono soprat-tutto la Cina, la Corea del Sud e il Giappone.Con grande soddisfazione dei medici dermatologiitaliani presenti al Congresso, nella votazione per ladesignazione della sede del prossimo congressomondiale, è stata scelta la città di Milano tra le set-te in corsa (Milano, Pechino, Dubai, Praga, Banga-lore, Istanbul, Rio De Janeiro) battendo al fotofinishla concorrenza asiatica di Dubai. Tale designazionedi certo accresce il prestigio della dermatologia e ditutta la nazione italiana.Ai sette delegati italiani al congresso è stato profe-rito un caloroso ringraziamento dalla delegazioneufficiale italiana presieduta dal prof. Sergio Chi-menti, direttore della clinica dermatologica di TorVergata di Roma.

ROTARY E LIONS: scambi di consegne

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3Luglio2015

Terza Pagina

Quando ascoltiamo un discorso intorno alla crisi,capita spesso di scorgere nello sguardo dell’in-

terlocutore un germoglio di speranza che, a fatica,cerca di emergere da un sostrato di incertezza orassegnazione. In questi frangenti, risuonano nellanostra mente le celebri parole con cui Eduardo con-clude Napoli Milionaria. Afferma il protagonista del-la commedia: “Ha da passa’ ‘a nottata”, esprimendoil desiderio di rinascita di una città attraverso la figu-ra di una bambina in bilico tra la vita e la morte.La frase di Eduardo presenta una doppia chiave dilettura. Solo un’analisi superficiale può intenderlacome un volersi abbandonare al nichilismo; in real-tà è un inno alla speranza, intesa non come astrat-ta fiducia nella soluzione dei problemi, bensì comeconcreta attuazione di un codice comportamentalenuovo, in grado di scongiurare il ripetersi degli erro-ri del passato.Ebbene, ciò che Eduardo diceva settant’anni fa ri-ferendosi alla guerra, può essere oggi traslato a te-mi economici. E duole ammettere che l’atteggia-mento del nostro Paese nei confronti delle attualidifficoltà sembra coerente con l’interpretazione mi-nimalista della frase di Eduardo. Troppo a lungo ab-biamo affrontato la crisi nell’inerzia dell’attesa, fidu-ciosi che la tempesta sarebbe passata così comeimprovvisamente era arrivata. Sono almeno quattroi governi che, negli ultimi anni, hanno annunciato diintravedere “la luce in fondo al tunnel”, dando l’im-pressione di aspettare uno spontaneo avvicina-mento di questa “luce” verso di noi, trascurando ilfatto che nel tunnel ci siamo entrati con i nostri pie-di e se vogliamo uscirne dobbiamo metterci incammino. Se è vero che il contesto internazionaleha influito negativamente con la bolla americanadei mutui sub prime e il rigore europeo imposto aiconti pubblici, è altrettanto vero che nel nostroPaese vi sono fattori di attrito strutturali su cui fino-ra né potere esecutivo né potere legislativo sonointervenuti in modo efficace. Ne consegue che at-tribuire a cause esterne l’origine di tutti i nostri ma-li è deleterio così come confidare nell’interventismodella Bce di Mario Draghi alla stregua di una pana-cea universale.Napoli Milionaria si dispiega in un susseguirsi dimetafore che collegano le vicende familiari dei pro-tagonisti a tematiche di più ampio respiro. Ed è unatto simbolico di buonsenso e disinteresse ad im-primere una svolta al decadimento che pervade lastoria narrata. Forse talvolta è necessario aggrap-parsi a dei simboli, a esempi da cui trarre ispirazio-ne nei momenti di incertezza, anche se ciò esponeal rischio di delusioni.Se vogliamo individuare un simbolo in grado di rin-vigorire gli sforzi per uscire dalla stagnazione, nondobbiamo necessariamente scavare tra i fasti delnostro passato. Basta osservare le certezze di oggie del futuro più immediato, rispondere alla sfiducia

con spirito propositivo. Così come Eduardo vedevanella ricostruzione della sua Napoli l’emblema diun’Italia decisa a mettersi alle spalle gli orrori delventennio fascista e della guerra, così noi possia-mo guardare alle sfide che attendono le nostre cit-tà come una carica propulsiva per tornare a cresce-re. Tre esempi su tutti: Milano, sede dell’Expo 2015;Roma, città del giubileo annunciato da Papa Fran-cesco; Matera, capitale europea della cultura 2019.Tre città che rappresentano Nord, Centro e Sud.Un’immagine perfetta per un Paese che vuole ri-mettersi in moto.A questo punto, l’obiezione sorge spontanea: i“grandi eventi” vanno gestiti all’insegna della mas-sima trasparenza, altrimenti più che fiducia e ric-chezza creano disagi logistici e corruzione, giovan-do solo a chi specula sulla realizzazione della retedi infrastrutture. Degli scandali legati all’Expo, conconseguenti ritardi e lievitazione dei costi, sono pie-ne le pagine dei giornali. Delle falle nel sistema de-gli appalti romani ha dato triste conferma la vicen-da di Mafia Capitale, come se il gran numero dicantieri abbandonati nella città non fosse già un in-dizio eloquente. Dalle finestre del mio Collegio, aCinecittà, si vede svettare in lontananza la Vela diCalatrava, emblema dell’incompiutezza, diva di si-nuosa bellezza lasciata scheletrire in una distesa didesolazione.Per quanto amareggiati da questi fatti, non possia-mo osteggiare i “grandi eventi” per il semplice fattoche rischiano di alimentare la corruttela e gli spre-chi di denaro pubblico. Un simile approccio favori-sce le situazioni di stallo, creando un clima di vi-schiosità che colpisce la mente molto prima degliinvestimenti. Pensare che solo all’estero sia possi-bile gestire in modo limpido manifestazioni orienta-te su scala globale ci porta alla conclusione di un al-tro grande napoletano come Massimo Troisi: chiparte sa da che cosa fugge, ma non sa che cosacerca.Sarebbe assurdo rinunciare a priori alle opportunitàofferte da eventi in grado di proiettare su scala in-ternazionale la nostra immagine. I vantaggi in ter-mini di occupazione e incremento dei flussi turisticinon possono essere ignorati, per non parlare dellapossibilità di riconversione delle strutture a fini civi-li, possibile con una progettazione lungimirante,volta ad evitare idiosincrasie tecniche. Operazionidi questo genere possono condurre alla riqualifica-zione di aree urbane altrimenti destinate a restareemarginate; consentono di valorizzare il talento in-dividuale e la capacità organizzativa collettiva. I treeventi in precedenza ricordati possono dimostrarealla platea internazionale che l’Italia è ancora ingrado di svolgere un ruolo di rilievo sul palcosceni-co globale. E possono convincere in primo luogonoi stessi che la nottata può finalmente passare.

GIULIO TANZARELLA

RICOMINCIO DA TREMilano, Roma, Matera: tre sfide da affrontare con fiducia per dare uno stimolo

alla crescita. E alla nostra mentalità

I giardini della GrataSiappresta ad avviare l’estate 2015 dei Giardini della Grata, con una serie di attività e iniziative, “La

Bio-diversità dei sapori – Le antiche varietà coltivate, raccontate, raccolte e gustate”, incentra-te sui prodotti degli orti di Ostuni, con diverse specialità pugliesi e mediterranei.Quest’anno il programma prevede 7 incontri, tra giugno e settembre, dove ognuna delle giornate si artico-la in due momenti diversi: – L’incontro con alcune specie e relative varietà coltivate, esaminandone aspet-ti, diversità di sapori e particolarità del loro utilizzo in cucina da sperimentare attraverso momenti di degu-stazione sia in loco che presso il Ristorante il Fieni-le.?– Una serie di manifestazioni ed appuntamenti le-gati al mondo degli orti attraverso il teatro, la musica, ilracconto, anti-chi lavori tipici della tradizione ostunese.Si comincia domenica 28 giugno con la visita guidatasulle puntarelle e la scattatora, a partire dalle ore17.00; alle ore 19.00 il laboratorio creativo con la sca-tola degli Orti, a cura di GRAN TEATRO DEL CLICKnature&food A.P.S. Al termine l’aperitivo serale pres-so il ristorante “Il Fienile”.L’evento è realizzato dalla COOP SOLEQUO. Per par-tecipare è richiesta la prenotazione. Per info 0831-305303 oppure e-mail: [email protected]

Foto: Peppino Carella“DEVOZZIONE ANDICA” di Nello Ciraci

1selagna: calura estiva; 2Pezza de la Spina: luogo di cave di pietra gentile; 3addelussate: lett. lesse, al figurato rotte di fa-tica (o di botte); 4ì viste: hai visto; 5sista: cura, assistenza; 6agrista: agreste, spontanea; 7sgarratora: muro a secco crol-lato; 8mmeccora: crollarono; 9ngegne: su due sostegni di tufo un largo cilindro cui si avvolgeva la fune consentiva di ri-durre lo sforzo per tirare il secchio dal pozzo; 10smangata: diminuita; 11sdenata: intontita; 12annazzecata: ondeggiamen-to; 13mmia: si avvia; 14‘n guedde pigghjata: portata a spalla; 15viata: fortunato; 16cumanne: chiunque riceve questo or-dine (in realtà un privilegio), nel dialetto ordine e permesso si interscambiano (senz’ordene equivale a senza permesso);17s’addemmura: si ritarda; 18fercedda: asta di sostegno per la sosta di riposo o cambio di portatori; 19scasa: lett. slog-giare, qui vale uscir per strada; 20cebbelleje: giubileo, grande folla, confusione; 21scescettulu e ccummare: figliocce e ma-drine; 22vacandië: nubili; 23seroche cu nnerure: suocere con nuore; 24leste: veloce; 25stuelu: stuolo; 26mene: rigagno-li; 27mbònene: si formano; 28abbadanate: allagata; 29canusce: riconosci; 30falere: file; 31bastanda: sufficiente a conte-nere; 32spetterra: trabocca; 33scanzata: scalzi; 34frascina: polvere mista a minuti granelli; 35rascidde: pietrolina aguz-za; 36morra: gregge; 37granne: anziani; 38jèschene: emettono, dicono; 39Gaita: via Giordano Bruno; 40… spia: allungail collo per scorgere; 41…mertorië: suono funebre; 42segna: fa il segno della croce; 43flambò: francesismo per grosso ce-ro; 44mise: messa, allude alla Via lattea detta strascina de Sande Martine; 45retrata: tornata a casa; 46tuzza: bussa.

Ostuni è una città in cui la devozione per la Vergine è particolarmente sentita e significativa; in particolarefra la fine di maggio e la metà di agosto vi si svolgono numerose processioni tradizionali e plurisecolari: iparte con la Madonna dei Fiori per proseguire con la Madonna della Stella, quindi con la Madonna del Car-mine, poi nella prima domenica di agosto, con la Madonna della Grata, per concludere con la solennitàdell’Assunta (15 agosto). Da segnalare anche gli affollatissimi e suggestivi appuntamenti che dal 13maggio al 13 ottobre si svolgono presso i Servi e Serve del Cuore Immacolato di Maria in onore della Ma-donna di Fatima. Pubblichiamo una bellissima poesia dell’amico Nello Ciraci sulla processione della Madonna della Grata.

Madonna de La Grata,ndurne a lla chjesia tova recamatajind’a lli piezze chiarecavate a lla selagna1 de petrareabbasce a lla marina,nghjanate da la Pezza de La Spina2,fiore de petra vianghe,vrazze e ccuturse addelussate3 e stangheì viste4 ind’a llu verdede tanda uerte adde s’ì sciute a pperdecu tterra senza sista5

sedore andiche jind’a ll’erva agrista6.Vecine a ccasa tova,mu tòrnene sti terre a vvita nova,s’anza la sgarratora7

de li parite viecchje ca mmeccora8,doppe nu tiembe luegneca chjù na sse mettì mane a llu ngegne9

Ma na ng’ì mma’ smangata10.a lla Madonna nosta de la Gratala devozzione andicaca mamma ne mbarò, Dië benedica.E nn’anne sane achjusese japra lu pertone cumm’ì ll’usedemeneca d’austela prima e ppo cumm’ì da sembe ghjusteli graste pe ll’andarede basiluche frische pare paree ndurne la cambagnasdenata11 de cecalu e dde selagna.E ccu nn’annazzecata12

la Madonna se mmia13 ‘n guedde pegghjata14

e ì nnu pise ì grannema viata15 a cciunga jave stu cumannne16

ca a ppertà ‘n guedde Jeddas’addemmura17 a chjamà pe lla fercedda18.Parte la pergessionee nnesciune anda stè a pparagoneca scasa19 lu paisee ì nnu cebbellèje20 de stunise.Giùvene cu ll’anzianemamme cu lli peccinne a mmane a mmane,li fèmmene nu mare,amice cu scescèttule e ccummare21

spusate o vacandië22

seroche cu nnerure23 e ccu lli ziëda strettulu e stradellua ppete leste24 o pure bellu belluvone scenninne a stuelu25

e ppòrtene a lli mane li cannelu,e cumme tanda mene26

ca mbònene27 po quanne a chjove venearrìvene a lla strataca pare da nu jume abbadanata28.Li prime li fratellu,lundane li canusce29 a lli mandellu,li prievete e ccu llorelu capitulu e ‘n mienze Menzegnoree ssonde do’ falere30

e nzieme stone dìchene prijere.Da na banghina a ll’anda

pure larga la via na ì bastanda31,spetterra32 de fedeluca tanda sonde quanda stedde ‘n gielu.Fàchene tanda stratae ttanda e ttanda vone a lla scanzata33;agnune stè caminasobb’a lla chjanga o ‘n mienze a llafrascina34

senza scustarse chiddece stè sotta a llu pete lu rascidde35.De cande n’armuniasobba a ttutte lu nome de Mariae ì ccande d’amorema sotta sotta ponge nu deloree lla Madonna sendela fede e ll’amarore de sta aggendeli pene e lli speranzee ccumme a mmorra36 se li spenge ‘n nanze.Sedore e lla stanghezzaa lla nghjanata ca li jamme spezza,a ttutte lli chjù granne37

jèschene38 patre e ave cu l’affanne.De piette la nghjanatalu Càrmene e lla Chjazza vè pigghjata,e dde lu Spirdessandela via cumme nu monde li stè nnande;de Gaita39 a lla scennutandurne a lla villa mbra l’aggende mutaca a ccuedde jerte spia40

ce cumbare la statua de Mariasembe la banna attaccasuene a mmertorië41 ca lu core spacca.E nnanze a llu Calvariëmbra devote cu mmane lu resariëcu mbrazze lu BammineLa Mamma sape ì Crosce lu desdine.Lu Barche lendamendescènnene p’arrevà a llu Monumende,agnune addà se segna42

pe lla Madonna ca a llu core regna.E ttòrnene a lla Chjazzaca populu e ddevote se l’abbrazza.Se fasce ndanda serae llusce a llu flambò43 l’ùrtema cera.E ppenza lu Segnorevedinne sobb’a Stune stu chiaroreca sobb’a llu paiseMartine la strascina sova à mmise44.Abbasce po a lla Grataa jora la Madonna s’ì retrata45

e ttorna a ccasa sovaca resta achjusa figna a ffesta novama p’agne despiacereddà corre la prejera e llu penziere:na rrèstene ddafforestè sembe apierte de Maria lu core.La sera quanne ponepure lu solu tuzza46 a stu pertonevè lusce a nn’anda vannaca pe lla notte a Ttè ne raccumanna.

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4Luglio2015 Cronaca

Il cavallo Mercurio fa scuola a 120 bambini“Cavalli e carezze” il progetto educativo di Astera

NNNNOOOOZZZZZZZZ EEEE DDDD ’’’’OOOORRRROOOOPresso la Cappella dell’Istituto Santa Maria Mazzarello in Roma, il 26 giugno2015 hanno festeggiato il 50° di Matrimonio

PAOLO CISARIA e ANNA GIFUNIHa celebrato la Messa di Ringraziamento Mons. Giovanni Marra Arcivescovoemerito di Messina, amico di famiglia il quale ha offerto ai festeggiati una perga-mena con la Benedizione di Papa Francesco.

OSTUNI FRINGE: AMICIZIA ITALO-INGLESESi è svolto la sera di sabato 11 luglio la manifestazione “Ostuni Fringe” organizzata dal Rotary Club Ostu-ni-Valle d’Itria-Rosa Marina, dedicata all’amicizia italo-inglese. Alle 19 è stata celebrata nella Chiesa diSan Francesco la Messa officiata in inglese dal sacerdote don George Miles che celebra settimanalmen-te nella Chiesa di Sant’Anna a Ceglie Messapica. In chiesa ha cantato il coro “I coriandoli” diretto dallabritannica Maureen Sarjeant. A seguire nel Chiostro del Comune, dopo i saluti delle autorità civili e rota-riane, hanno esposto le loro relazioni Oronzo Milone, agronomo, sul tema “I mutamenti del paesaggioda naturale ad agrario, in Puglia”; Bobbie Read, costumista di film celeberrimi come “Top Gun”, “Fla-shdance”, “The rock”, il fotografo Christopher King, l’artista video israeliana Shulamit Nachshon. Gli at-tori Gerardo Silano e Joe Fallisi hanno letto poesie in italiano e inglese. Nel corso della serata varieaziende presenti sul territorio hanno offerto al pubblico assaggi della loro produzione agro-alimentare.La presenza britannica o comunque anglofona nel nostro territorio è ormai caratterizzata da varie centi-naia di persone che spesso abitano qui da noi per tutto l’anno, arricchendo con le loro molteplici espe-rienze la nostra comunità.

Lepiù sorprese sono state le maestre.Maria (nome di fantasia), una bim-

ba disabile di 8 anni, si è avvicinata aMercurio con grande spontaneità ed è sta-to come se lui capisse: le ha permesso digiocare, di posargli la mano sulla testa, disentirsela gironzolare intorno. “Ad un certopunto si è sentita sicura – hanno detto lemaestre – ha capito che il cavallo potevadiventare un suo nuovo compagno di gio-chi, la sua gioia è stata incontenibile.”Le stesse sensazioni le hanno provate tuttigli altri 119 bambini del Terzo IstitutoComprensivo de Amicis -San Francescodi Francavilla Fontana che per tutto il me-se di Maggio, suddivisi in gruppi, sono an-dati a giocare con Mercurio, il cavallobianco dell’Associazione Astera diOstuni. Un progetto didattico che ha avuto succes-so e il cui forte messaggio educativo nasce propriodalla comprensione delle dinamiche di branco, ge-neticamente interiorizzate da un cavallo: dinamichebasate sul rispetto, la fiducia, la tutela del benecomune.“I bambini hanno avuto la possibilità di vivereun’esperienza unica – ha spiegato Francesco At-tanasio, presidente di Astera e counselor pro-fessionista specializzato in attività assistite dalcavallo - il cavallo ha un atteggiamento non giudi-cante e induce a sviluppare una relazione in cuiciascuno si sente pienamente accettato.”Il rapporto che si instaura con il cavallo può diven-tare un importante canale emozionale attraversocui il bambino può acquisire maggiore controllo e fi-ducia in sé. “Relazionarsi al cavallo e al suo am-biente - ha spiegato Angela Andriola, ideatricedel progetto –coinvolge tutti gli elementi sensoria-li, simultaneamente si ricevono stimoli acustici, visi-vi, olfattivi, ma soprattutto intense stimolazioni tatti-li. È un modo attraverso cui il bambino può speri-mentare e riconoscere le sue emozioni non verba-lizzate guidato dalla sua sensibilità”.Il progetto è stato suddiviso in tre fasi. Nella pri-ma, i bambini hanno acquisito nozioni generali sulcavallo, nella seconda hanno conosciuto concreta-mente l’ambiente in cui vive l’animale, le sue dina-miche in branco e da solo, i comportamenti, le mo-dalità di accudimento. Infine, hanno fatto esperien-za della vita da scuderia, con la pulizia dei finimen-ti, dei box, dell’animale stesso. Ultimo momento co-mune, “il battesimo della sella”: i bambini sono sali-ti sul cavallo accompagnati da un istruttore. “L’incontro tra il bambino e il cavallo – ha spiegatoMaria Teresa Balestra, pedagogista di Astera -coinvolge entrambi i protagonisti in uno scambio diemozioni e calore affettivo stimolanti per la crescita

e un valido stimolo per avere maggiore fiducia in séstessi. Il rapporto con i cavalli, già nei bambini dietà prescolare, favorisce attraverso il gioco conl’animale e il contatto corporeo l’acquisizione delsenso di responsabilità, rispetto delle regole e com-petenze: un essere vivente che dipende da lui edalle sue cure. Il cavallo è esente da ogni forma digiudizio e pregiudizio e il bambino può vivere quin-di la sensazione di essere completamente accetta-to”.“I bambini hanno avuto modo di conoscere il caval-lo e il suo mondo, un mondo ricco di moltissimepercezioni – ha raccontato la maestra Lorella Pi-spico - le scuderie che hanno un odore particola-re, i cavalli nel box e a lavoro, la vita del maneggio,hanno fornito loro immagini, rumori e forti emozio-ni. I cavalli sono stati docili, morbidi da toccare,spazzolare, pettinare”.Il lavoro con il cavallo, intanto, continua. I coun-selor di Astera stanno perfezionando metodologiedi “counseling mediato dal cavallo”, un interventoche tende a migliorare le risorse personali e ad af-frontare, risolvere e superare momenti di crisi sia dicarattere accidentale che facente parte dell’evolu-zione del percorso di vita.Infine una novità: “Secondo uno studio condottodalla Ohio State University – ha spiegato France-sco Attanasio - l’equinoterapia costituirebbegiovamento anche per i pazienti affetti da Al-zheimer. La ricerca, effettuata su un campione di16 pazienti malati di Alzheimer (di cui 7 uomini e 9donne), ha riportato un significativo miglioramentonella stabilità dell’umore e una riduzione di tutti icomportamenti problematici degli individui. Il no-stro obiettivo è realizzare tutto questo anchenel nostro territorio”Per saperne di più o avere maggiori informazioni suAstera: www.associazione-astera.itFrancesco Attanasio 3292413162

IlMovimento per la vita di Ostuni,ormai da 28 anni, partecipa

puntualmente al cosiddetto Con-corso Europeo, indicato anche colnome “Strasburgo”.Si tratta di un “cimento” esteso atutti gli studenti dell’ultimo trienniodegli Istituti scolastici superiori euniversitari, che su traccia a livellonazionale, affrontano temi di am-pio respiro sociale e culturale, co-me l’ultimo – 2015: Essere figli: una sfida, un’av-ventura.Il concorso come in tutti gli anni precedenti, è statopatrocinato dal Presidente della Repubblica, daiPresidenti del Senato e della Camera, dal Consigliodei Ministri, dal Ministero dell’Istruzione, dal Sotto-segretario alla Presidenza del Consiglio con delegaalle Politiche Europee. Si tratta di un lavoro voluto eproposto dal Movimento per la vita italiano, dal Fo-rum delle Associazioni familiari in collaborazionecon AGE, AGESC, FIDAB, UCIIM, USMI, SCUOLAe CULTURA.Vi partecipano decine di migliaia di giovani spinti, ol-tre che da sano agonismo, anche dal desiderio di unpremio ambizioso quale quello di un viaggio di unasettimana a Strasburgo, con tutti i corollari di svago,

nuove conoscenze, cultura. Pernon dire di una seduta in Parla-mento Europeo ove poter portarele proprie osservazioni, le proprieistanze, le proprie attese per unmondo ed una Europa più giusti emigliori.In questi ventotto anni, in cui han-no partecipato centinaia di nostriragazzi, abbiamo avuto 35 vincito-ri appartenenti ai vari Istituti supe-

riori presenti in Città. A chiudere la schiera nel cor-rente anno soltanto due in Puglia su 166 parteci-panti tra i quali una ragazza del nostro Liceo Clas-sico: Gabriella Putignano della Classe III B.Il suo lavoro, molto interessante, avrà un primo mo-mento di proclamazione-premiazione ufficiale il 26settembre prossimo a Lecce.In successione, in data da stabilirsi, il viaggio, chesarà concordato con il calendario del ParlamentoEuropeo. E dove i giovani saranno presenti in unaseduta plenaria per portare un proprio contributosul tema dell’anno: Essere figli – Una sfida, un’av-ventura.Complimenti a Gabriella ed auguri. Ad maiora sem-per.

DINO MONTANARO

MOVIMENTO PER LA VITA

Concorso Europeo 2015

“Fantastico”, “sensazionale”, “unico”, è cosi chegli studenti definiscono Expo Milano 2015. Af-

fascinati, ma anche animati da rinnovata passioneper la natura, sono tornati da quella che descrivonocome una bellissima esperienza, poche settimanedopo l’apertura dell’esposizione . D’altronde i temidi questa esposizione universale, che sono Nutrireil pianeta ed Energia per la vita, si combinano per-fettamente con le discipline studiate in un istitutotecnico agrario come l’Enrico Pantanelli di Ostuni.Proprio da qui i ragazzi insieme ai docenti sono par-titi, facendo tappa all’istituto agrario di Cesena, almuseo Ferrari di Maranello, e al caseificio quattromadonne sempre in Emilia, fino ad arrivare all’in-gresso dell’esposizione. Oltrepassato il mastodonti-co ponte si presentavano davanti ai nostri occhi tan-te sconfinate realtà in spazi limitati, ma carichi di si-gnificato. E tutto questo fa capire come nonostantele diversità a livello politico-economico dei vari sta-ti, questi siano pronti ad avvicinarsi e a confrontarsiquando in gioco c’è il nostro pianeta e la vita che nederiva. Fa da incipit, a questo percorso formativoche è Expo, il padiglione Zero pieno di filosofia e disignificato sul cibo, sulla natura, e sul mondo. Daqui, lungo il viale principale di Expo, dal padiglionedel Brasile con la sua immensa rete elastica sospe-sa, al padiglione Kwait con le sue enormi vele bian-che simili alle dune, si apre un ventaglio di meravi-glie internazionali intrise di cultura e tradizioni. Ma

al padrone di casa è dedicato un intero viale, lungoil quale troviamo un padiglione Italia e vari padiglio-ni di regioni o prodotti, che si incrocia con quello in-ternazionale in Piazza Italia. Da qui, percorrendo ilviale italiano, si arriva all’albero della vita, costruzio-ne divenuta ormai il simbolo dell’Expo Milano 2015.Tornando al viale internazionale, molto significativoè il padiglione Austria al cui interno vive un boscoalpino che ci ricorda quanto l’aria sia preziosa, alpari del cibo. Quest’ultimo è un tema ricorrente inmolti padiglioni da noi visitati che offrono punti risto-ro dove abbiamo avuto modo di provare la cucina ti-pica di Cina, Giappone, Ecuador, Mexico e altri pae-si ancora. Qui alla tradizione culinaria si affianca lamodernità, che sotto forma di supermercati del futu-ro, ristoranti interattivi e misuratori della salubritàdello stile di vita, concretizza le aspettative e le so-luzioni verso condizioni di vita migliori. Expo è vitaanche per quanto riguarda la musica, vedendo al-ternarsi nei vari padiglioni figure musicali di rilievo egente comune che danno vita a momenti di solida-le condivisione. Esempio lampante di questo èquanto avviene nel padiglione Argentina, diventato“famoso” per i suoi strumenti musicali fatti intera-mente con rifiuti riciclati. Tale moltitudine di realtà eculture non può essere visitata in un giorno e tuttinoi ragazzi siamo tornati qui con lo stesso deside-rio: “Ci ritorneremo!”

ANDREA MORELLI

Scuola di Ostuni all’Expo di Milano

Lagiornata internazionale dell’amicizia è sta-ta proclamata nel 2011 dall’Assemblea Ge-

nerale delle Nazioni Unite con l’idea che l’amiciziatra popoli, paesi, culture e individui è in grado di sti-molare iniziative di pace e costruire ponti tra le co-munità e si celebra il 30 luglio.Fiumi di parole, nel corso dei secoli, sono statescritte a proposito dell’amicizia. Ancora oggi, è unamodalità per stabilire relazione tra persone ed è ca-ratterizzata da affetto reciproco, da una grande ca-rica di emozioni. E’ un rapporto vissuto alla pari vi-vacizzato dalla voglia di stare insieme in modo reci-proco e generoso.Papa Francesco nel messaggio per la XLVIII Gior-nata Mondiale della Pace afferma: “In quanto fratel-li e sorelle, quindi, tutte le persone sono per naturain relazione con le altre, dalle quali si differenziano,ma con cui condividono la stessa origine, natura edignità”.L’amicizia è un luogo di incontro ove avviene la co-noscenza tra persone che ne hanno desiderio, esono accomunate dalla voglia di sperimentare unarelazione di com-passione.La com-passione offre un tipo di Amore incondizio-nato che partecipa alla vita dell’altro nella gioia enella sofferenza senza chiedere nulla in cambio; inrealtà è la forma più alta di amore.Perciò le persone protagoniste dell’amicizia si fan-no dono reciproco di se stesse senza riserve, conschiettezza, con onestà.Affinché tale processo avvenga, è necessario chetra i soggetti protagonisti ci sia fiducia reciproca, so-stegno, abbandono. Tutto ciò non comporta conse-gnare la propria identità al volere, agli usi e costumi

dell’altro o rinunciare ad assumersi le proprie re-sponsabilità.Anzi la fiducia è un dono che si può offrire a condi-zione che la persona sia a contatto con se stessa,le si voglia bene, la si accolga per quella che è. Sidelinea così il ritratto di una persona consapevole eresponsabile di sé e delle proprie scelte, per cui nonha paura di entrare in relazione alla pari con l’altro.Tale forma di autostima costruisce in autonomia laquotidianità, le relazioni e le scelte. Per cui l’espe-rienza dell’amicizia non diventa una forma subdoladi consentire che l’altro risolva i problemi o che as-solva le incombenze personali. L’amicizia è unaesperienza vitale che rifiuta la dipendenza, comeincapacità ad assumersi le proprie responsabilitànella vita.

CONSIGLIA CARDONE

Due dita di amicizia in più farebbero bene a tutti

FRAMMENTI DI AMICIZIA

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5Luglio2015

Speciale

LAUDATO SI’: un documento storico

INCIPIT DAL CANTICO DELLE CREATURE«Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francescod’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che lanostra casa comune è anche come una sorella, conla quale condividiamo l’esistenza, e come una ma-dre bella che ci accoglie tra le sue braccia.Questa sorella protesta per il male che le provo-chiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abu-so dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciutipensando che eravamo suoi proprietari e dominato-ri, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’ènel cuore umano ferito dal peccato si manifesta an-che nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suo-lo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Perquesto, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’èla nostra oppressa e devastata terra, che «geme esoffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Dimentichia-mo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostrostesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta,la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua ac-qua ci vivifica e ristora.Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenzadella cura per ciò che è debole e di una ecologia in-tegrale, vissuta con gioia e autenticità.

INQUINAMENTO DELL’AMBIENTEE DELLE PERSONE

Esistono forme di inquinamento che colpisconoquotidianamente le persone.La tecnologia che, legata alla finanza, pretende diessere l’unica soluzione dei problemi, di fatto non èin grado di vedere il mistero delle molteplici relazio-ni che esistono tra le cose, e per questo a volte ri-solve un problema creandone altri.C’è da considerare anche l’inquinamento prodottodai rifiuti, compresi quelli pericolosi presenti in di-versi ambienti. Si producono centinaia di milioni ditonnellate di rifiuti l’anno, molti dei quali non biode-gradabili: rifiuti domestici e commerciali, detriti didemolizioni, rifiuti clinici, elettronici o industriali, ri-fiuti altamente tossici e radioattivi. La terra, nostracasa, sembra trasformarsi sempre più in un immen-so deposito di immondizia. In molti luoghi del piane-ta, gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggid’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spaz-zatura. Molte volte si prendono misure solo quandosi sono prodotti effetti irreversibili per la salute dellepersone.

L’UOMO HA DIRITTO ALLA FELICITÀSe teniamo conto del fatto che anche l’essere uma-no è una creatura di questo mondo, che ha diritto avivere e ad essere felice, e inoltre ha una specialedignità, non possiamo tralasciare di considerare glieffetti del degrado ambientale, dell’attuale modellodi sviluppo e della cultura dello scarto sulla vita del-le persone.A questo si aggiungono le dinamiche dei media edel mondo digitale, che, quando diventano onnipre-senti, non favoriscono lo sviluppo di una capacità divivere con sapienza, di pensare in profondità, diamare con generosità. I grandi sapienti del passa-to, in questo contesto, correrebbero il rischio dive-dere soffocata la loro sapienza in mezzo al rumoredispersivo dell’informazione. Questo ci richiede unosforzo affinché tali mezzi si traducano in un nuovo

sviluppo culturale dell’umanità e non in un deterio-ramento della sua ricchezza più profonda. La verasapienza, frutto della riflessione, del dialogo e del-l’incontro generoso fra le persone, non si acquisi-sce con una mera accumulazione di dati che finisceper saturare e confondere, in una specie di inquina-mento mentale. Nello stesso tempo, le relazionireali con gli altri, con tutte le sfide che implicano,tendono ad essere sostituite da un tipo di comuni-cazione mediata da internet. Ciò permette di sele-zionare o eliminare le relazioni secondo il nostro ar-bitrio, e così si genera spesso un nuovo tipo di emo-zioni artificiali, che hanno a che vedere più con di-spositivi e schermi che con le persone e la natura. Imezzi attuali permettono che comunichiamo tra noie che condividiamo conoscenze e affetti.

Tuttavia, a volte anche ci impediscono di prenderecontatto diretto con l’angoscia, con il tremore, conla gioia dell’altro e con la complessità della suaesperienza personale. Per questo non dovrebbestupire il fatto che, insieme all’opprimente offerta diquesti prodotti, vada crescendo una profonda e ma-linconica insoddisfazione nelle relazioni interperso-nali, o un dannoso isolamento.

LA TECNOCRAZIA CI DOMINAIl paradigma tecnocratico tende ad esercitare il pro-prio dominio anche sull’economia e sulla politica.L’economia assume ogni sviluppo tecnologico infunzione del profitto, senza prestare attenzione aeventuali conseguenze negative per l’essere uma-no. La finanza soffoca l’economia reale. Non si èimparata la lezione della crisi finanziaria mondiale econ molta lentezza si impara quella del deteriora-mento ambientale. In alcuni circoli si sostiene chel’economia attuale e la tecnologia risolveranno tuttii problemi ambientali, allo stesso modo in cui si af-ferma, con un linguaggio non accademico, che iproblemi della fame e della miseria nel mondo si ri-solveranno semplicemente con la crescita del mer-cato.Non è una questione di teorie economiche, che for-se nessuno oggi osa difendere, bensì del loro inse-diamento nello sviluppo fattuale dell’economia.Coloro che non lo affermano con le parole lo so-stengono con i fatti, quando non sembrano preoc-cuparsi per un giusto livello della produzione, unamigliore distribuzione della ricchezza, una cura re-sponsabile dell’ambiente o i diritti delle generazionifuture. Con il loro comportamento affermano chel’obiettivo della massimizzazione dei profitti è suffi-

ciente. Il mercato da solo però non garantisce losviluppo umano integrale e l’inclusione sociale.Nel frattempo, abbiamo una «sorta di supersviluppodissipatore e consumistico che contrasta in modoinaccettabile con perduranti situazioni di miseria di-sumanizzante», mentre non si mettono a punto consufficiente celerità istituzioni economiche e pro-grammi sociali che permettano ai più poveri di ac-cedere in modo regolare alle risorse di base.Ciò che sta accadendo ci pone di fronte all’urgenzadi procedere in una coraggiosa rivoluzione cultura-le. La scienza e la tecnologia non sono neutrali, mapossono implicare dall’inizio alla fine di un proces-so diverse intenzioni e possibilità, e possono confi-gurarsi in vari modi. Nessuno vuole tornare all’epo-ca delle caverne, però è indispensabile rallentare lamarcia per guardare la realtà in un altro modo, rac-cogliere gli sviluppi positivi e sostenibili, e al tempostesso recuperare i valori e i grandi fini distrutti dauna sfrenatezza megalomane.

ECONOMIA E NON SPECULAZIONELa politica non deve sottomettersi all’economia equesta non deve sottomettersi ai dettami e al para-digma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensan-do al bene comune, abbiamo bisogno in modo ine-ludibile che la politica e l’economia, in dialogo, sipongano decisamente al servizio della vita, special-mente della vita umana. Il salvataggio ad ogni costodelle banche, facendo pagare il prezzo alla popola-zione, senza la ferma decisione di rivedere e rifor-mare l’intero sistema, riafferma un dominio assolu-to della finanza che non ha futuro e che potrà sologenerare nuove crisi dopo una lunga, costosa e ap-parente cura. La crisi finanziaria del 2007-2008 eral’occasione per sviluppare una nuova economia piùattenta ai principi etici, e per una nuova regolamen-tazione dell’attività finanziaria speculativa e dellaricchezza virtuale. Ma non c’è stata una reazioneche abbia portato a ripensare i criteri obsoleti checontinuano a governare il mondo. La produzionenon è sempre razionale, e spesso è legata a varia-bili economiche che attribuiscono ai prodotti un va-lore che non corrisponde al loro valore reale. Que-sto determina molte volte una sovrapproduzione dialcune merci, con un impatto ambientale non ne-cessario, che al tempo stesso danneggia molteeconomie regionali. La bolla finanziaria di solito èanche una bolla produttiva. In definitiva, ciò che nonsi affronta con decisione è il problema dell’econo-mia reale, la quale rende possibile che si diversifichie si migliori la produzione, che le imprese funzioni-no adeguatamente, che le piccole e medie impresesi sviluppino e creino occupazione, e così via.

LA LIBERTÀ ALLARGA LO SGUARDOE’ possibile, tuttavia, allargare nuovamente losguardo, e la libertà umana è capace di limitare latecnica, di orientarla, e di metterla al servizio di unaltro tipo di progresso, più sano, più umano, più so-ciale e più integrale. La liberazione dal paradigmatecnocratico imperante avviene di fatto in alcuneoccasioni. Per esempio, quando comunità di picco-li produttori optano per sistemi di produzione menoinquinanti, sostenendo un modello di vita, di felicitàe di convivialità non consumistico. O quando la tec-nica si orienta prioritariamente a risolvere i proble-mi concreti degli altri, con l’impegno di aiutarli a vi-vere con più dignità e meno sofferenze. E ancoraquando la ricerca creatrice del bello e la sua con-templazione riescono a superare il potere oggetti-vante in una sorta di salvezza che si realizza nelbello e nella persona che lo contempla. L’autenticaumanità, che invita a una nuova sintesi, sembraabitare in mezzo alla civiltà tecnologica, quasi im-percettibilmente, come la nebbia che filtra sotto unaporta chiusa. Sarà una promessa permanente, no-nostante tutto, che sboccia come un’ostinata resi-stenza di ciò che è autentico?

DIGNITÀ AL LAVOROSiamo chiamati al lavoro fin dalla nostra creazione.Non si deve cercare di sostituire sempre più il lavo-ro umano con il progresso tecnologico: così facen-do l’umanità danneggerebbe sé stessa. Il lavoro èuna necessità, è parte del senso della vita su que-sta terra, via di maturazione, di sviluppo umano e direalizzazione personale. In questo senso, aiutare ipoveri con il denaro dev’essere sempre un rimedioprovvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il ve-ro obiettivo dovrebbe sempre essere di consentireloro una vita degna mediante il lavoro. Tuttavial’orientamento dell’economia ha favorito un tipo diprogresso tecnologico finalizzato a ridurre i costi diproduzione in ragione della diminuzione dei posti dilavoro, che vengono sostituiti dalle macchine. È unulteriore modo in cui l’azione dell’essere umano puòvolgersi contro sé stesso. La riduzione dei posti dilavoro «ha anche un impatto negativo sul pianoeconomico, attraverso la progressiva erosione del“capitale sociale”, ossia di quell’insieme di relazionidi fiducia, di affidabilità, di rispetto delle regole, indi-

spensabili ad ogni convivenza civile». Rinunciare adinvestire sulle persone per ottenere un maggior pro-fitto immediato è un pessimo affare per la società.

NON IMBRUTTIAMO LE NOSTRE CITTÀE’ necessario curare gli spazi pubblici, i quadri pro-spettici e i punti di riferimento urbani che accresco-no il nostro senso si appartenenza, la nostra sensa-zione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” al-l’interno della città che ci contiene e ci unisce. È im-portante che le diverse parti di una città siano benintegrate e che gli abitanti possano avere una visio-ne d’insieme invece di rinchiudersi in un quartiere,rinunciando a vivere la città intera come uno spazioproprio condiviso con gli altri. Ogni intervento nelpaesaggio urbano o rurale dovrebbe considerarecome i diversi elementi del luogo formino un tuttoche è percepito dagli abitanti come un quadro coe-rente con la sua ricchezza di significati. In tal modogli altri cessano di essere estranei e li si può perce-pire come parte di un “noi” che costruiamo insieme.

Oggi riscontriamo, per esempio, la smisurata e di-sordinata crescita di molte città che sono diventateinvivibili dal punto di vista della salute, non solo perl’inquinamento originato dalle emissioni tossiche,ma anche per il caos urbano, i problemi di traspor-to e l’inquinamento visivo e acustico. Molte città so-no grandi strutture inefficienti che consumano in ec-cesso acqua ed energia. Ci sono quartieri che, seb-bene siano stati costruiti di recente, sono conge-stionati e disordinati, senza spazi verdi sufficienti.Non si addice ad abitanti di questo pianeta viveresempre più sommersi da cemento, asfalto, vetro emetalli, privati del contatto fisico con la natura.In alcuni luoghi, rurali e urbani, la privatizzazionedegli spazi ha reso difficile l’accesso dei cittadini azone di particolare bellezza; altrove si sono creatiquartieri residenziali “ecologici” solo a disposizionedi pochi, dove si fa in modo di evitare che altri entri-no a disturbare una tranquillità artificiale. Spesso sitrova una città bella e piena di spazi verdi ben cura-ti in alcune aree “sicure”, ma non altrettanto in zonemeno visibili, dove vivono gli scartati della società.La qualità della vita nelle città è legata in larga par-te ai trasporti, che sono spesso causa di grandi sof-ferenze per gli abitanti. Nelle città circolano molteautomobili utilizzate da una o due persone, per cui iltraffico diventa intenso, si alza il livello d’inquina-mento, si consumano enormi quantità di energianon rinnovabile e diventa necessaria la costruzionedi più strade e parcheggi, che danneggiano il tessu-to urbano. Molti specialisti concordano sulla neces-sità di dare priorità al trasporto pubblico. Tuttavia al-cune misure necessarie difficilmente saranno accet-tate in modo pacifico dalla società senza un miglio-ramento sostanziale di tale trasporto, che in moltecittà comporta un trattamento indegno delle personea causa dell’affollamento, della scomodità o dellascarsa frequenza dei servizi e dell’insicurezza.

(segue a pag. 6)

Ildocumento del Papa del quale riportiamo ampi stralci in questepagine, ha una portata storica: è scritto con uno stile semplice e

profondissimo allo stesso tempo. Quello che Papa Francesco scri-ve può così essere compreso da tutti, l’importante è che chi ha il po-tere di intervenire per contribuire a risolvere i seri problemi espostinel testo cominci davvero a farlo.E non si tratta solo dei governanti e degli industriali: la “cura dellacasa comune” passa anche dai nostri comportamenti quotidiani,specie in tema di utilizzo dell’energia e delle risorse, oltre che nel-l’evitare di disperdere i rifiuti. Con questa lettera (“enciclica” signofi-ca letteralmente “circolare”) il Papa è anche al primo posto nellaclassifica dei libri più venduti: con soli due euro di costo si può ac-quistare e conservare un testo di valore inestimabile.Dalle 58 pagine del Papa abbiamo scelto di riportare alcuni punti,ma davvero vi consigliamo con il cuore di leggerle per intero. I titolidi ciascun paragrafo di questo speciale sono di nostra ideazione.

Alle spalle della Chiesa e del Palazzo di SanFrancesco ad Ostuni, su Corso Mazzini, la sta-tua del Santo di Assisi posta nel 1926 (settecen-tesimo della morte) ricorda il presunto passag-gio da Ostuni del Frate diretto in Terra Santa; ri-sulta documentato però solo un viaggio di SanFrancesco in Egitto con imarco ad Ancona.

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6Luglio2015

Speciale

LAUDATO SI’: un documento storico

CHE MONDO LASCIAMO IN EREDITÀ?Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a colo-ro che verranno dopo di noi, ai bambini che stannocrescendo? Questa domanda non riguarda solol’ambiente in modo isolato, perché non si può porrela questione in maniera parziale. Quando ci interro-ghiamo circa il mondo che vogliamo lasciare ci rife-riamo soprattutto al suo orientamento generale, alsuo senso, ai suoi valori. Se non pulsa in esse que-sta domanda di fondo, non credo che le nostre pre-occupazioni ecologiche possano ottenere effetti im-portanti. Ma se questa domanda viene posta concoraggio, ci conduce inesorabilmente ad altri inter-rogativi molto diretti: A che scopo passiamo da que-sto mondo? Per quale fine siamo venuti in questavita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? Perchéquesta terra ha bisogno di noi? Pertanto, non bastapiù dire che dobbiamo preoccuparci per le futuregenerazioni. Occorre rendersi conto che quello chec’è in gioco è la dignità di noi stessi. Siamo noi i pri-mi interessati a trasmettere un pianeta abitabile perl’umanità che verrà dopo di noi. È un dramma pernoi stessi, perché ciò chiama in causa il significatodel nostro passaggio su questa terra.

POLITICA: DRAMMA O SERVIZIO?Il dramma di una politica focalizzata sui risultati im-mediati, sostenuta anche da popolazioni consumi-ste, rende necessario produrre crescita a breve ter-mine. Rispondendo a interessi elettorali, i governinon si azzardano facilmente a irritare la popolazio-ne con misure che possano intaccare il livello diconsumo o mettere a rischio investimenti esteri. Lamiope costruzione del potere frena l’inserimentodell’agenda ambientale lungimirante all’interno del-l’agenda pubblica dei governi. Si dimentica così che«il tempo è superiore allo spazio», che siamo sem-

pre più fecondi quando ci preoccupiamo di genera-re processi, piuttosto che di dominare spazi di pote-re. La grandezza politica si mostra quando, in mo-menti difficili, si opera sulla base di grandi principi epensando al bene comune a lungo termine. Il pote-re politico fa molta fatica ad accogliere questo dove-re in un progetto di Nazione.Non bisogna pensare che questi sforzi non cambie-ranno il mondo. Tali azioni diffondono un bene nellasocietà che sempre produce frutti al di là di quantosi possa constatare, perché provocano in seno aquesta terra un bene che tende sempre a diffonder-si, a volte invisibilmente. Inoltre, l’esercizio di questicomportamenti ci restituisce il senso della nostra di-gnità, ci conduce ad una maggiore profondità esi-stenziale, ci permette di sperimentare che vale lapena passare per questo mondo.

L’ESTETICA È ANCHE ETICAIn questo contesto, «non va trascurata […] la rela-zione che c’è tra un’adeguata educazione estetica eil mantenimento di un ambiente sano». Prestare at-tenzione alla bellezza e amarla ci aiuta ad uscire dalpragmatismo utilitaristico.Quando non si impara a fer-marsi ad ammirare ed apprez-zare il bello, non è strano cheogni cosa si trasformi in ogget-to di uso e abuso senza scru-poli. Allo stesso tempo, se sivuole raggiungere dei cambia-menti profondi, bisogna tenerpresente che i modelli di pen-siero influiscono realmente suicomportamenti. L’educazionesarà inefficace e i suoi sforzisaranno sterili se non si preoc-cupa anche di diffondere unnuovo modello riguardo all’es-sere umano, alla vita, alla so-cietà e alla relazione con la na-tura. Altrimenti continuerà adandare avanti il modello con-sumistico trasmesso dai mezzi

di comunicazione e attraverso gli efficaci meccani-smi del mercato.La sobrietà, vissuta con libertà e consapevolezza, èliberante. Non è meno vita, non è bassa intensità,ma tutto il contrario. Infatti quelli che gustano di piùe vivono meglio ogni momento sono coloro chesmettono di beccare qua e là, cercando semprequello che non hanno, e sperimentano ciò che signi-fica apprezzare ogni persona e ad ogni cosa, impa-rano a familiarizzare con le realtà più semplici e nesanno godere. In questo modo riescono a ridurre ibisogni insoddisfatti e diminuiscono la stanchezza el’ansia. Si può aver bisogno di poco e vivere molto,soprattutto quando si è capaci di dare spazio ad al-tri piaceri e si trova soddisfazione negli incontri fra-terni, nel servizio, nel mettere a frutto i propri cari-smi, nella musica e nell’arte, nel contatto con la na-tura, nella preghiera. La felicità richiede di saper li-mitare alcune necessità che ci stordiscono, restan-do così disponibili per le molteplici possibilità che of-fre la vita.D’altra parte, nessuna persona può maturare in unafelice sobrietà se non è in pace con sé stessa.

LA PACE È UNO STILE DI VITAE parte di un’adeguata comprensione della spiritua-

lità consiste nell’allargare la nostra com-prensione della pace, che è molto più del-l’assenza di guerra. La pace interiore dellepersone è molto legata alla cura dell’ecolo-gia e al bene comune, perché, autentica-mente vissuta, si riflette in uno stile di vitaequilibrato unito a una capacità di stuporeche conduce alla profondità della vita. Lanatura è piena di parole d’amore, ma comepotremo ascoltarle in mezzo al rumore co-stante, alla distrazione permanente e an-siosa, o al culto dell’apparire? Molte perso-ne sperimentano un profondo squilibrioche le spinge a fare le cose a tutta velocitàper sentirsi occupate, in una fretta costan-te che a sua volta le porta a travolgere tut-to ciò che hanno intorno a sé. Questo inci-de sul modo in cui si tratta l’ambiente.

Un’ecologia integrale richiede di dedicare un po’ ditempo per recuperare la serena armonia con il crea-to, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostri idea-li, per contemplare il Creatore, che vive tra di noi ein ciò che ci circonda, e la cui presenza «non deveessere costruita, ma scoperta e svelata».Molte persone sperimentano un profondo squilibrioche le spinge a fare le cose a tutta velocità per sen-tirsi occupate, in una fretta costante che a sua voltale porta a travolgere tutto ciò che hanno intorno asé. Questo incide sul modo in cui si tratta l’ambien-te. Un’ecologia integrale richiede di dedicare un po’di tempo per recuperare la serena armonia con ilcreato, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostriideali, per contemplare il Creatore, che vive tra dinoi e in ciò che ci circonda, e la cui presenza «nondeve essere costruita, ma scoperta e svelata».

IL CIBO È UN DONO DEL SIGNORELa politica non deve sottomettersi all’economia equesta non deve sottomettersi ai dettami e al para-digma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensan-do al bene comune, abbiamo bisogno in modo ine-ludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si

lo abbiamo conosciuto nella sua dialettica secolare. Papa Bergoglio denuncia l’iniquità nell’accesso enella distribuzione delle risorse e il loro sfruttamen-to irresponsabile e il rischio di guerre per il loro con-trollo. Il problema della fame, dello spreco del cibo,“dell’avido sfruttamento delle risorse ambientali”che rappresenta una ferita alla pace nel mondo. Eancora i danni causati dall’inquinamento ambienta-le, dal disboscamento e dal riscaldamento globale (e c’è sempre meno tempo per fermare l’effetto ser-ra). L’ Enciclica valorizza gli aspetti positivi di scienza etecnologia: li considera “un prodotto meravigliosodella creatività umana” quale strumento di migliora-mento della vita specialmente nella medicina, nel-l’ingegneria e nella comunicazione. Quindi la tecno-logia non va demonizzata in quanto tale, ma solo glieccessi di alcune sue applicazioni. La crescita demografica è compatibile con lo svilup-po solidale. Punto fondamentale è risolvere i pro-blemi dei poveri riuscendo a distribuire meglio le ri-sorse e non sprecare il cibo. Questo deve essereun diritto garantito per tutti. Quello che infatti da Francesco è posto davanti almondo è il problema vero: “il grido della terra” e an-che “il grido dei poveri”. Sono questi, in sintesi, gliargomenti fondamentali esposti da Papa Bergoglionella Laudato Sì e che, durante il suo pontificato,sono stati trattati con vigore e con linguaggio moltodiretto. È opportuno notare che in alcuni passaggi dell’En-ciclica si avverte la sensibilità e direi anche il respi-ro della Teologia della Liberazione. È bene ricorda-re, infatti, che il Pontefice viene dal Continente lati-no-americano dove la devastazione della natura elo sfruttamento selvaggio delle risorse hanno muti-lato interi ecosistemi. La difesa del creato e la necessità di una “conver-sione ecologica” sono una delle strade per riporta-re l’uomo al centro delle relazioni economiche. Pa-

pa Francesco pone inoltre con rilievo il dramma del-l’immigrazione (vi è tornato nei suoi interventi varievolte) e dal Pontefice è venuto un duro monito: vi“invito tutti a chiedere perdono per le persone e perle istituzioni che chiudono la porta a questa gente”.In quest’ottica una delle qualità fondamentali deldocumento papale, di cui abbiamo indicato i pilastri,è il suo approccio olistico e cioè il saper tenere as-sieme ambiente, economia e politica. Sono dimen-sioni inscindibili.Non si è fatta attendere la critica degli ambienti tra-dizionalisti e conservatori, specialmente americani.La voce della Chiesa arriva proprio nell’anno deigrandi vertici sull’ambiente (New York a settembre,Parigi a novembre. E nella Conferenza Mondialesul clima nella capitale francese si devono stabilirele misure per contenere il surriscaldamento sotto i 2gradi centigradi, come ho già detto in precedenza).Ma torniamo al documento papale. L’essenzialedella Laudato Sì sta in questa frase: “noi non siamoDio. La terra ci precede e ci è stata data”. È un do-cumento “corale” che attinge a studi laici e riprendele riflessioni di Conferenze episcopali di tutto il mon-do, del Patriarca ortodosso di Costantinopoli Barto-lomeo I e perfino di un “ maestro spirituale” dellatradizione islamica sufi Alì Al-Khawwas, citazione dicui non si ricordano precedenti in documenti ponti-fici. In Laudato Sì c’è una dura ma realistica presa dicoscienza sulla realtà della casa. Il Papa infatti ritie-ne di aver compiuto una riflessione insieme gioiosae drammatica, confidando però nella capacità(“speranza”) che l’uomo possa intraprendere uncammino di profondo cambiamento se animato dabuona volontà. Si tratta, in sintesi “di salvare l’uomo dalla sua di-struzione e di edificare la società nella fratellanza enel rispetto della natura”.Questa Enciclica, infine, si può dire che sanciscal’ingresso ufficiale della tutela dell’ambiente, del“creato”, nella Dottrina Sociale della Chiesa.

MIMMO SACCO

(segue da pag. 1)Papa Francesco: salviamo la Terra

(segue da pag. 5)Laudato si’...

pongano decisamente al servizio della vita, special-mente della vita umana. Il salvataggio ad ogni costodelle banche, facendo pagare il prezzo alla popola-zione, senza la ferma decisione di rivedere e rifor-mare l’intero sistema, riafferma un dominio assolu-to della finanza che non ha futuro e che potrà sologenerare nuove crisi dopo una lunga, costosa e ap-parente cura. La crisi finanziaria del 2007-2008 eral’occasione per sviluppare una nuova economia piùattenta ai principi etici, e per una nuova regolamen-tazione dell’attività finanziaria speculativa e dellaricchezza virtuale. Ma non c’è stata una reazioneche abbia portato a ripensare i criteri obsoleti checontinuano a governare il mondo. La produzionenon è sempre razionale, e spesso è legata a varia-bili economiche che attribuiscono ai prodotti un va-lore che non corrisponde al loro valore reale. Que-sto determina molte volte una sovrapproduzione dialcune merci, con un impatto ambientale non ne-cessario, che al tempo stesso danneggia molteeconomie regionali. La bolla finanziaria di solito èanche una bolla produttiva. In definitiva, ciò che nonsi affronta con decisione è il problema dell’econo-mia reale, la quale rende possibile che si diversifichie si migliori la produzione, che le imprese funzioni-no adeguatamente, che le piccole e medie impresesi sviluppino e creino occupazione, e così via.

L’AMORE CIVILE E POLITICOL’amore, pieno di piccoli gesti di cura reciproca, èanche civile e politico, e si manifesta in tutte le azio-ni che cercano di costruire un mondo migliore.

L’amore per la società e l’impegno per il bene co-mune sono una forma eminente di carità, che ri-guarda non solo le relazioni tra gli individui, ma an-che «macro-relazioni, rapporti sociali, economici,politici».Per questo la Chiesa ha proposto al mondo l’idealedi una «civiltà dell’amore». L’amore sociale è lachiave di un autentico sviluppo: «Per rendere la so-cietà più umana, più degna della persona, occorrerivalutare l’amore nella vita sociale – a livello, politi-co, economico, culturale - facendone la norma co-stante e suprema dell’agire». In questo quadro, in-sieme all’importanza dei piccoli gesti quotidiani,l’amore sociale ci spinge a pensare a grandi strate-gie che arrestino efficacemente il degrado ambien-tale e incoraggino una cultura della cura che impre-gni tutta la società.Non tutti sono chiamati a lavorare in maniera diret-ta nella politica, ma in seno alla società fiorisce unainnumerevole varietà di associazioni che interven-gono a favore del bene comune, difendendo l’am-biente naturale e urbano. Per esempio, si preoccu-pano di un luogo pubblico (un edificio, una fontana,un monumento abbandonato, un paesaggio, unapiazza), per proteggere, risanare, migliorare o ab-bellire qualcosa che è di tutti. Intorno a loro si svi-luppano o si recuperano legami e sorge un nuovotessuto sociale locale. Così una comunità si liberadall’indifferenza consumistica. Questo vuol dire an-che coltivare un’identità comune, una storia che siconserva e si trasmette. In tal modo ci si prende cu-ra del mondo.

La storica foto nella quale si vedono il Papa, il Patriarca Bartolomeo e ipresidenti di Israele (Peres) e Palestina (Abu Mazen)

La visita del Papa ha concluso l’ostensione della Sacra Sin-done a Torino

I nostri Scout in VaticanoPiù di novantamila scout hanno partecipato, sabato 13 giugno scorso, al più grande raduno scout di tutti itempi, quello tenuto in Vaticano alla presenza del Santo Padre Francesco. Ringraziamo i capi e tutti i ge-nitori che hanno cura dei nostri ragazzi: il movimento scout di Ostuni è attivo da quasi 100 anni, con gran-de impegno e dedizione per varie generazioni.

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7Luglio2015

Attualità

Acento anni dalla PrimaGuerra Mondiale Lo

Scudo si sta occupando deicittadini ostunesi che hannopartecipato a tale tragicoconflitto e lo fa riportando, avolte brevemente e a voltecon dovizia di particolari,episodi che hanno coinvoltoi nostri concittadini.Quei giovani di cento anni fahanno dato la loro vita ohanno rischiato, generosa-mente, di morire per la Pa-tria: è nostro dovere ricor-darli perché non siano pro-iettati nell’oblio.Questo mese ci occupiamodi Francesco Milone nato il13 marzo 1898 che, con ilnumero di matricola 7378bis, fu uno dei “ragazzi” cheparteciparono al conflittomondiale.La sua non fu una carrieramilitare sfolgorante ma unapartecipazione doverosa,obbediente, rigorosa e con una disciplinata operati-vità sul campo, a volte anche temeraria: più volte,sospeso nel vuoto, per ripristinare efficientementefili telegrafici (Francesco Milone faceva parte della6a Compagnia Motorista – 1° Plotone Teleferista),correva il pericolo di essere ucciso perché a bassaquota passavano, rasentando a volte la sua testa,aerei militari in perlustrazione.Dal foglio matricolare, rilasciato dal Distretto Milita-re di Lecce il 16 maggio 1961, riportiamo la breve escarna carriera militare.26 gennaio 1917: Soldato di Leva 1a categoriaclasse 1898 – Distretto di Lecce e lasciato in con-gedo illimitato.27 febbraio 1917: Chiamato alle armi e giunto.9 marzo 1917: Tale nel Deposito 36° ReggimentoArtiglieria.13 agosto 1917: Tale nel 5° Reggimento Genio –Scuola Telegrafisti D’Ampezzo.14 agosto 1920: Tale nel Btg. Zappatori e Telegrafi-sti del Genio del Corpo d’Armata di Bari e mandatoin congedo illimitato.Naturalmente la sua partecipazione alla GrandeGuerra non fu limitata ad alcuni limitati episodi, macomportò un vissuto intenso e pericoloso, con inte-ressanti momenti e circostanze che Francesco Mi-lone ha raccontato ai figli ed ai nipoti e che vengo-no custoditi gelosamente nei loro cuori.Qualcosa, comunque, lo abbiamo appreso peraverci fatto leggere alcuni brevi scritti di Francesco.Intanto possiamo affermareche quando i ragazzi partivanoper il fronte, di solito, era il loroprimo viaggio ed era un dram-ma vivere lontano dalla propriafamiglia.Il pensiero dominante, oltre aquello di salvare la pelle, era ri-volto ai ricordi della terra natiae, per i più audaci, all’affettoverso qualche ragazza.È il caso di Francesco Miloneche serbava sentimenti amoro-si nei confronti di una giovane(Carmela Palma che poi diven-terà sua sposa), amica di fami-glia.Abbiamo avuto in visione quat-tro pregevoli cartoline postali il-lustrate (palesemente allusive

al corteggiamento) che con-tengono le seguenti date:13.7.1920, 3.8.1920,13.9.1920, 13.9.1920, perio-do in cui Francesco era trat-tenuto ancora sotto le armi.Troviamo pochi accenni alservizio militare per la sem-plice ragione che la guerraera terminata da diversi annie gli interessi di Francescoerano quelli di un rapido ritor-no a casa.Francesco non era ufficial-mente fidanzato e dalla lettu-ra delle cartoline si ricava ildesiderio di stabilire un rap-porto d’amore non facilmentedichiarabile a quei tempi.Francesco Milone probabil-mente sarà stato un autodi-datta ed aveva la fortuna disapere leggere e scrivere,cosa rara a quell’epoca, enoi preferiamo riportare inte-gralmente i testi che pur pre-sentano gravi errori ortografi-

ci.Il 13 luglio 1920 Francesco Milone scrive a Carme-la: “Buon Anomastico (il 16 luglio in Ostuni si è sem-pre festeggiata la Madonna del Carmine) e buon di-vertimento. Saluti alla famiglia. Saluti Milone Fran-cesco – 6° Compagnia motoristi 1° Plotone Telefe-risti”. Il 13 settembre 1920, Francesco spedisce due car-toline illustrate, una a Carmela e l’altra al fratelloGiuseppe. Sul retro della prima scrive: “PascianSchiavonesco (attuale città di Basiliano in provinciadi Udine) 13.9.1920. Mia carissima, hò fatto un bel-lissimo viagio, è il primo pensiero e stato di andaredal postino, e sfortunatamente del tuo scritto noncenera questoggi scriverò a Verona a un mio amicoe lo prechero di fare il possibile di mandarmela per-ché mie troppo inderessante di lecerla, ricevi i piuInnaccessibbili saluti e…. M.F.”.Nella seconda scrive: “Pascian Schiavonesco 13-1920. Oggi arrivato al …, subbito vengo con questamia, con dirti che hò fatto un buon viagio, spero chegiorno 16 sono inviato in congedo, distinti salutiMamma e tù ricevi i più infiniti saluti tuo Amico Mi-lone Francesco”.Le illustrazioni a colori delle due cartoline rappre-sentano due giovani in atteggiamenti romantici.Sul retro della cartolina del 9 agosto 1920 testual-mente è scritto: Miluccia carissima. Oggi ricevutouna cartolina postale, e non o potuto capire chieche me la scrive hò tu, ho pure tuo fratello. Ti pre-

co tanto con la risposta di di-chiararti meglio….. Credo cheio mi sono dichiarato à ba-stanza…. e adesso spetta ate senò la pensavo diversa-mente, dunque ripeto di di-chiararti con uno scritto lungo.Con speranza di veder unabuona risposta ricevi di stima-ti saluti, Milone Francesco.Regg. Genio 2° CompagniaDeposito Caserma Catena –Verona. Saluti alla famiglia”.5 giorni dopo Francesco vie-ne mandato in congedoillimitato e sicuramente i chia-rimenti furono fatti personal-mente ed andarono a buon fi-ne perché subito dopo ci fu ilmatrimonio fra i due.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE

Il combattente Francesco Milone

Presentato a Milanoil libro del dott. Lacorte

Il29 giugno si è svolta a Milano la presentazione del volume autobio-grafico del dott. Pietro Lacorte “Sperare nel mezzogiorno” (Stilo Editri-

ce).Significativa (e prestigiosa) la sede dell’evento: il salone dell’Associazio-ne Regionale Pugliesi di Milano, ambasceria di Puglia nella metropolilombarda, terra che ha accolto e ancora ospita tanti pugliesi che si sonofatti onore fuori dalle loro città di origine. Numerosi i soci presenti chehanno fatto corona all’illustre corregionale.A presentare il volume un nutrito parterre: Agostino Picicco, responsabi-le culturale dell’Associazione, Franco Totaro, docente dell’Università diMacerata e amico dell’autore, Giovanni Bianchi già parlamentare e pre-sidente nazionale delle ACLI, Lino Duilio, già parlamentare e presidentedell’Associazione PELIDE, Luciano Caimi presidente di “Città dell’uo-mo”; a leggere alcuni brani significati del volume il prof. Paolo Rausa.Tante le chiavi di lettura indicate, le interpretazioni emerse, le suggestioni e gli spunti di riflessione.E’ emersa la figura di “Pierino” Lacorte (come lo chiamano gli amici) nella sua saggezza e integrità. Gliepisodi raccontati nel libro hanno consentito ai relatori di esaminare e illustrare in chiave storica e socio-logia il vissuto dell’autore e il contesto valoriale dei decenni centrali del secolo scorso.

Esiste una categoria di pazienti di cui sento sem-pre parlare, ma che non ho mai visto. Dai sinto-

mi si direbbe siano messi davvero maluccio. Infatti,possono essere giù, su, esaltati, nervosi, instabili,esultanti, preoccupati, spaventati, negativi, positivi,forti, deboli, irrazionali, scoraggiati, euforici e cosìvia. Sono sintomi comuni a tantissime psicopatolo-gie, anche di una certa gravità, ma che si trovanotutte insieme solo nei… Mercati azionari. Ebbenesì, pare proprio che siamo condizionati da psicopa-tici che non abbiamo mai visto e che non vedremomai, ma che incombono su di noi decidendo le sor-ti di interi popoli. Che c’entra questo con la psicolo-gia? Beh, alzi la mano chi non si è mai minimamen-te preoccupato, almeno una volta, ascoltando lequotidiane notizie riguardanti l’andamento dellaBorsa. E non è la preoccupazione in sé il problema,quanto il manto di ‘mistero’ che circonda quest’ar-cano mondo parallelo, così lontano dalle esigenzequotidiane di noi comuni mortali. La preoccupazio-ne non è mai patologica a condizione che abbiacause reali e, possibilmente, modificabili. Per fareun esempio banale, se sono impensierito dall’attra-versare una strada particolarmente trafficata, è pro-prio perché vedo le auto sfrecciare, dunque ho laconsapevolezza del rischio. Attenderò il momentogiusto per passare dall’altra parte, superando (mo-dificando), l’iniziale preoccupazione. Altra cosa sa-rebbe aver paura di una strada di cui ci è stata rife-rita la pericolosità, ma che non abbiamo mai visto.Probabilmente non ci rovinerà il sonno, ma rimarràil senso di disagio se continueremo a sentirne par-lare, magari anche degli incidenti occorsi ai pedoni.

La globalizzazione del timoreChe si sia d’accordo o no, viviamo nell’era della glo-balizzazione, nata di pari passo con lo sviluppo deitrasporti di persone e merci. Insieme con queste ul-time, si sono inevitabilmente diffusi anche agentipatogeni: nuove specie - per noi - di insetti, di virus,

ma anche nuove paure come, per esempio, del ter-rorismo e, in generale, di eventi di cui siamo, perlo-più, spettatori passivi. Già Freud aveva previstoche a causa della tecnologia l’essere umano si sta-va trasformando in una specie di dio profetico. Aigiorni nostri la metamorfosi sembra essersi ulterior-mente… involuta: l’homo technologicus ha prodottol’homo azionarius (mi si lasci passare quest’orren-do neologismo), una sorta di eminenza grigia chenessuno ha mai visto, ma che è onnipresente. Inquest’ambito, il rischio reale è l’assuefazione, dun-que la resa incondizionata a questo nuovo tipo diignoto, che non si può affrontare. Così, la minacciaterroristica, il contagio per nuovi morbi, le guerrelontane geograficamente, e tanto altro ancora, di-ventano vissuto quotidiano cui, in qualche modo, cisi abitua e si arriva a tollerarne anche l’insito statodi preoccupazione che l’accompagna. Non credoesista un rimedio efficace e unico, anche perchéproprio a causa dell’assuefazione, non si riconoscepiù la reale consistenza del problema. Esistono, pe-rò, alcuni accorgimenti per non farsi imbrigliarecompletamente dalla parte più viscosa e abiettadella globalizzazione. Solo per fare alcuni esempi,io sono convinto che imparare una o più lingue stra-niere sia veramente utile. Meno proficuo è dimo-strare un asservimento totale a un certo idioma:riappropriamoci della lingua italiana e utilizziamosolo se necessario l’inglese. Riscopriamo usi, cibi equant’altro ci sembri ormai antiquato. Ciò, non perbieco campanilismo autarchico, bensì per una salu-tare profilassi verso alcuni modelli di sviluppo chepossono condurre a una sorta di alienazione diffici-le da riconoscere e da contrastare.Rivoglio la mamma che va al mercato (quello con lebancarelle)!Per inviare domande: dott. Franco Sponziello [email protected] oppure direttamente al-la redazione de “Lo Scudo”.

CHE BORSA! del dott. Franco Sponziello

LLLLaaaa ppppaaaa rrrroooo llllaaaa aaaa llll lllloooo pppp ssss iiiiccccoooo llllooooggggoooo

ALBERTO ANGELA:“I tre giorni di Pompei”

Il4 luglio 2015Ostuni ha accolto

con grande piacere,presso il Museo del-le Civiltà Preclassi-che, Alberto Angela,che ha presentato ilsuo ultimo libro “Itre giorni di Pom-pei”. La serata si èaperta con i salutidel Presidente del-l’Istituzione avv. Mi-chele Conte e delsindaco dott. Gian-franco Coppola,che ha poi lasciato la parola all’ospite. Famoso pa-leontologo, divulgatore scientifico e scrittore italianoe famoso anche per la sua dialettica e il suo mododi raccontare la storia, ha subito colto l’attenzionedel pubblico e, colpito dal calore e dall’affetto, haespresso con entusiasmo il piacere di trovarsi inuna città bella come Ostuni, nella quale, affermaegli stesso, si sente un po’ come a casa. Nel suo li-bro presenta un lavoro iniziato venticinque anni faal fianco di vulcanologi, antropologi e di tutti queistudiosi che hanno cercato di ricostruire pienamen-te la vita degli abitanti di Pompei e delle città limitro-fe nei giorni prima dell’eruzione dell’attuale Vesuvio,sfatandone il mito. Gli studi di Alberto Angela sonostati resi ancora più interessanti e straordinari dalfatto che vi sono dei sopravvissuti, circa sette, chehanno lasciato indicazioni che hanno permesso difar emergere scoperte, situazioni, fatti che hannoreso le conoscenze storiche ancora più ricche.Queste conoscenze riguardano ciò che accadde

durante quel tragico evento, ma non solo, analizza-no ciò che è successo relativamente prima e dopo.Alberto Angela, anche questa volta, è riuscito a trat-tare eventi del passato che potrebbero ripetersi tut-t’oggi, conquistando in questo modo l’attenzionenon solo di adulti, ma anche di un pubblico moltogiovane. Pompei rappresentava il centro della vitaquotidiana e delle attività tipiche di quei tempi. Que-sta città era ed è una città viva, poiché tutto è rima-sto intatto nel tempo, persino affreschi e oggetti delquotidiano che fanno rivivere a pieno tutta la vita diquei giorni prima della totale distruzione. Parte delricavato dalle vendite del libro sarà devoluto per ilrestauro dell’importante affresco pompeiano, cono-sciuto col nome di “Adone ferito”. Questo libro è unvero e proprio messaggio di vita che permette dimettere in moto la nostra immaginazione, facendoritornare ogni volta in vita quelle persone coinvoltein una delle più grandi tragedie della storia.

MARIA CHIARA GIANFREDA

Pensieri pericolosamente in fugaE’stato pubblicato e presentato al pubblico con un buon successo “Pensie-

ri pericolosamente in fuga”, Edizioni Booksprint, euro 15,50, della nostraconcittadina Dorotea Valentina Eufemia Longo, Dorotea per tutti, docente discuola media e presidente dell’associazione culturale “Ostuni città messapi-ca” per la promozione e la conoscenza del territorio.Il volume è una raccolta di racconti attraverso cui l’autrice vuol dare libero sfo-go alla voce di quelle sensazioni e desideri a cui ognuno, seppur solo una vol-ta nella sua vita, avrebbe voluto abbandonarsi. Il filo conduttore dei raccontiè, quindi, da ricercarsi nella presa di coscienza della legittimità di alcuni istin-ti che, in quanto tali, la società moderna teme e reprime. La moralità comuneprevede di definire le regole della felicità che devono essere condivise da tut-ti, dimenticando che la natura di ogni singolo essere umano è unica. Pertanto, lungi dall’essere un invi-to a sovvertire l’ordine costituito, l’autrice intende ricordare che il senso di vergogna che ci accompagnain presenza di taluni pensieri “moralmente scorretti”, è un evento del tutto naturale e comune ad ognu-no, pertanto inconsistente.Alla valida autrice i complimenti e gli auguri dal nostro giornale.

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8Luglio2015

Ricordi

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA(LA MERAGGHIA)

DEVOZIONE DELLE FIGLIE DI MARIAUna non secondaria emanazione dell’articolata spi-ritualità delle Suore Figlie della Carità, è la devozio-ne per l’Immacolata e per il culto e diffusione dellamedaglia miracolosa. Medaglia fatta coniare dallamistica novizia vincenziana suor Caterina Labourè,su invito e dettato della Madonna nella seconda ap-parizione del 27 novembre 1830 a Parigi in Rue duBac. Le altre due apparizioni avvennero a luglio edicembre. Già diffusa nella regione di Parigi duran-te il colera del 1832 dalle Suore Figlie della Carità,nel 1834 è già definita miracolosa dal popolo; nel1835 secondo la France Catholique era portata an-che dai reali e si trova anche testimoniata a Romada un sonetto del Belli; nel primo decennio di coniosolo in Francia ne circolavano 100 milioni; alla mor-te di suor Labourè, si superava il miliardo di esem-plari.Gregorio XVI autorizzò a portare addosso la meda-glia il 17 dicembre 1838. Il 20 giugno 1847 Pio IX suinsistenza di suor Labourè, accordò alle Suore Fi-glie della Carità la costituzione della Confraternitadelle Figlie di Maria per educare le donne del popo-lo e l’uso come distintivo della medaglia miracolosacol nastro azzurro. Nel 1879 la Figlia della Carità,Suor Leopoldina Brandis fondò a Lubiana la Con-gregazione delle Suore di Maria della Medaglia mi-racolosa. Pio X l’otto luglio 1909 approvò l’Associa-zione della Medaglia Miracolosa, sul modello delleFiglie di Maria, i cui aderenti ricevevano l’imposizio-ne liturgica della medaglia. Nel 1947 Pio XII procla-mò santa Suor Labourè. Sul retro dell’ovale dellamedaglia, è incorniciata la preghiera giaculatoriasuggerita dalla Madonna: “O Maria concepita senzapeccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”.Non si sono rintracciati documenti sulla fondazionein Ostuni delle Figlie di Maria che a parere dell’ulti-ma responsabile sociale Grazia Specchia, risalireb-be al 1873 ad opera di suor Giulia Pitet, nata a Ver-sailles nel 1823. Suor Giulia dopo aver “assistito iferiti Garibaldini nel 1860 e diretto dal 1871 l’orfana-trofio e l’educandato femminile Pinto, muore im-provvisamente a Bitonto nel maggio 1897”. Il nume-ro unico dell’Eco del Rinnovamento del 4 luglio1897, documenta diffusamente i funerali indetti dal-la Congregazione di Carità di Ostuni, per comme-morare solennemente la religiosa, che in 27 anni diservizio generoso si era conquistata la riconoscen-za della cittadinanza. Il primo giugno nella chiesadel Carmine contornano “l’elegantissimo tumuloopera di Francesco Fumarola, il presidente dellaCongregazione di Carità Angelo Tanzarella Vitale eil consiglio amministrativo, le orfanelle, le signorinedell’educandato, le alunne delle scuole tenute dalleSuore, le orfanelle del brefotrofio Fuentes, i ricove-rati dell’Ospizio di mendicità, 6 Figlie di Maria, leSuore della Carità di Ostuni e Bitonto. Concelebra-zione solenne di Padre Corallo e dei sacerdotiGhionda Giuseppe, Airoldi Agostino e Ghionda An-gelo. Discorso funebre sobrio e incisivo di don Titodei Marchesi Zaccaria. Scritte dal prof. Cucci, quat-tro bellissime epigrafi attorniano il catafalco ed unaè posta sulla porta della chiesa: “Cittadini pel riposodi Suor Giulia Pitet, che compì una lunga missionedi carità, pregate pace”1. La sottoprefettura di Brin-disi con nota n° 1006 del 9 marzo 1898, chiede lanota delle spese sostenute dalla Congregazione diCarità di Ostuni per i funerali di suor Giulia Pitet, de-ceduta a Bitonto nel maggio 1897. Il presidente An-gelo Tanzarella il 12 marzo 1898 nel trasmettere idocumenti richiesti, sottolinea che “si è stati sintroppo circospetti nel tributare onori funebri ad unatanto benemerita benefattrice, fondatrice e direttrice

per 20 anno dell’orfanatrofio Pinto. Per risparmiarele spese di viaggio, la Congregazione a Bitonto si èfatta rappresentare da una consorella ivi presenteed evitando il trasporto del cadavere ad Ostuni, ci siè limitati ad una commemorazione con pompa, main stretta economia. Per cassa funebre (baguglio)ed altro Lire 166,10; per corona e accompagna-mento Lire 99,80; per funerale ad Ostuni nella Chie-sa del Carmine Lire 83,50. Totale spesa Lire349,40. All’uopo allega 2 documenti giustificativi”.A convalida della data di fondazione associativadelle Figlie di Maria nel 1873, la citata ultima re-sponsabile Grazia Specchia richiama la celebrazio-ne dei 120 anni di vita del sodalizio, dalla stessa or-ganizzata nel 1993 con grande risonanza civile ereligiosa.Ed a proposito di commemorazioni speciali, a lorovolta le Suore Figlie della Carità vincenziana diOstuni, dal 19 al 26 ottobre 1930 indissero la festacentenaria della coniazione del divino talismanodella Medaglia miracolosa, voluta dalla mistica La-bourè. “Predicazione settenaria, armoniosi cantidelle orfanelle del Pinto accompagnate all’organoda suor Cecilia, cattedrale allestita con la cura del-le grandi occasioni, sull’altare il quadro dell’appari-zione della Vergine incorniciato da una miriade dllampade multicolori. Apparato artistico ben conge-gnato dal cappellano delle suore don Teodoro Ca-ravaglio cancelliere della Curia. Pontificale e forbitaomelia dell’Arcivescovo fra’ Tommaso Valeri; nelpomeriggio processione col simulacro della Vergi-ne”2.Il sodalizio delle Figlie di Maria non è più operativoper diverse cause e Grazia chiude l’intervista col vi-so triste e voce commossa. “Il sorgere di vari movi-menti giovanili, nuovi modelli di vita, la crisi moralee religiosa, il materialismo, l’insensibilità, l’indivi-dualismo egoista, hanno costretto le Figlie di Marianon a stare al passo con i tempi, ma a subirne l’ol-traggio e le storture. Voglio pensare che si tratti so-lo di una sosta, una pausa di riflessione, forse volu-ta dalla stessa Madre per mettere alla prova la no-stra fede. Voglio sperare che si torni allo stesso ze-lo e all’infinito amore, che hanno motivato l’azionefraterna, l’ardente fede di quanti hanno testimonia-to concreta vicinanza ai tanti bisogni della gente”.1 Archivio Postunitario Biblioteca Comunale, Congre-gazione di Carità, Orfanatrofio Pinto, Busta 52, fascico-lo 219. 2 Lo Scudo, n° 1, 24/1/1995.

8ª parte

La spiritualità popolare nella poesia ostunesedi Dino Ciccarese

Ostuni: ventennale del Centro CaritasIl25 giugno è stato celebrato in fraternità e condivisione il ventennale del Cen-

tro Caritas di Via Ten. Specchia di Ostuni. Dopo la Messa nella chiesa di S.Antonio, il Vicario foraneo don Giovanni Apollinare, ha guidato la riflessione pub-blica, preceduta e inframezzata dalla musica tradizionale africana eseguita dalgruppo degli ospiti del Centro rifugiati SPRAR, che si trova sulla via per Carovi-gno.Hanno partecipato alla serata l’attuale Sindaco Gianfranco Coppola e il Sindacodell’epoca Lorenzo Cirasino, l’allora responsabile diocesano della Caritas BrunoMitrugno e l’attuale responsabile vicaria don Piero Demita, mentre sono state rie-vocate le nobili figure dell’infaticabile apostolo della carità mons. Elio Antelmi edella prima responsabile del centro Caritas, Ninetta Moro.E’ stato fatto omaggio di un quadro da parte di persone aiutate dal centro alla re-

sponsabile successiva, Concettina Giovene. Al tramonto del sole, per consentire anche agli ospiti di reli-gione musulmana di prendere parte alla cena, è stato distribuito un ricco buffet con specialità offerte dal-le numerose persone che, quotidianamente, con turni tra le varie parrocchie ostunesi, si occupano dellapreparazione dei pasti. Era infatti in corso il Ramadan, mese del calendario islamico, nel corso del qualei musulmani osservanti si astengono dal bere e dal mangiare dall’alba fino al tramonto.Sottolineiamo l’esempio di rispetto fra le religioni avvenuto qui ad Ostuni: purtroppo il giorno seguente èstato un venerdì di sangue in varie parti del mondo musulmano, con la strage sulla spiaggia tunisina diSousse (37 vittime fra i turisti) e attentati a Lione, a Kuwait City e in Somalia. Apprezziamo le ferme pa-role di condanna pervenute dalle aurorità religiose musulmane contro la tragica deriva integralista.

Ladiciannovesima edizione di “Un’emozionechiamata libro”, è partitail 3 luglio con Laura

Bosio e le sue 63 lettere “Da un’altra Italia” (UTET).Proseguirà il 9 con Lara Puppa (“Ca’Foscari dei do-lori”, Titivillus); il 15 luglio l’illustre medioevalistaFranco Cardini presenta il suo “L’appetito dell’impe-ratore” (Mondadori), originale viaggio nelle vicendestoriche di varie epoche che, per ogni racconto,propone delle ricette (autentiche) di quello che allo-ra si portò in tavola durante battaglie, cene imperia-li, feste nuziali di altri tempi.Il 17 sarà presentata Michela Tilli con “Ogni giornocome fossi bambina” (Garzanti) ; Matteo Viviani,noto al pubblico televisivo per “Le iene”, proporrà il20 luglio “Una crisalide nel fango” (Mondadori), il 22l’ex campione olimpico e campione del mondo dipugilato Patrizio Oliva parlerà del suo “Sparviero”(Sperling e Kupfer). Il 24 luglio tocca a GiuseppeBaldassarre ed al suo “Negramaro di Puglia, il gu-sto nascosto” (Input), il 28 Francesco Durante illu-stra “Oh capitano!” dedicato all’avventuriero gira-mondo italiano Celso Moreno (Marsilio). Il 29 luglio

con Tony Laudadio presentazione spettacolo di“Come un chiodo nel muro” (Bompiani), dal titolo“Una notte a Little Italy” ; il 4 agosto Laura Parianiricorderà con “Questo viaggio chiamavamo amore”(Einaudi) la storia fra Sibilla Aleramo e Dino Cam-pana; spazio al giallo il 5 agosto per Francesco Co-sta ed il suo “Orrore vesuviano”; il 7 la grande scrit-trice di origine armena Antonia Arslan propone “Ilrumore delle perle di legno”, l’11 agosto spazio allastoria della criminologia con il volume “La ruga delcretino”, di Franco Vitali (scritto con Massimo Picoz-zi , Garzanti). Il 13 agosto torna ad Ostuni, la suacittà d’origine l’ottimo scrittore Angelo Roma, cheha pubblicato per Mondadori “Ancora più vita” am-bientato addirittura ad Ostuni; chiudono la rassegnail 21 agosto Anna Ossani e Tiziana Mattioli con il lo-ro bel volume “Anna Bonacci, biografia per immagi-ni” (Raffaello) dedicato alla commediografa italianascomparsa nel 1981.Gli incontri con la Tilli, Durante e Laudadio si svol-geranno al Parco di Santa Maria d’Agnano, gli altrinel Chiostro.

“Un’emozione chiamata libro”i prossimi appuntamenti

E’scomparso Cosimo Piccinno,il Generale dei Nas che aveva

fatto della difesa della salute dei cit-tadini una crociata.Piccinno avrebbe compiuto 65 anniil 25 giugno e sarebbe andato inpensione il 9 luglio. Si è spento perle conseguenze di un tumore. Nonera un generale comune, è statauna grande figura militare e umana.Nato a Somma Vesuviana nel1950, era entrato nell’Arma dei Ca-rabinieri nel 1973, ed era al coman-do dei Nuclei per la tutela della sa-lute dal 1° ottobre 2008. Nel corso della sua carrie-ra aveva ricevuto numerosi riconoscimenti e premiper l’attività svolta. Nel 2010 era stato insignito del-la Medaglia d’oro al Merito della Sanità Pubblica.Suo padre era stato comandante della stazione deiCarabinieri di Ostuni e alcuni suoi famigliari vicinonella nostra città.Cordoglio per la scomparsa di Piccinno è statoespresso da tutto il mondo politico e istituzionale.

“Oltre a incarnare la competenza, ilmerito e il rispetto dei valori altissimidello stato delle istituzioni - hannoscritto Luca Pani e Sergio Pecorelli,direttore e presidente dell’Agenziaitaliana del farmaco - , il comandan-te Piccinno era soprattutto un uomod’azione sempre in prima linea, in-sieme a tutti i suoi carabinieri, controreati diretti a minare la tutela dellaSalute dei cittadini italiani”. L’Aifa haannunciato l’istituzione di una borsadi studio intitolata a Cosimo Piccin-no, dedicata allo studio della contraf-

fazione dei farmaci. Espressioni di cordoglio e vici-nanza alla famiglia del generale sono arrivate daivertici dell’esercito e dell’Arma dei carabinieri, dalpresidente di Farmindustria, dai ministri della Salu-te e dell’Interno, della Difesa e delle Politiche agri-cole, da numerose associazioni del settore agricol-tura e per la tutela dei consumatori e dei malati.Il nostro giornale si associa al dolore della famigliaper la sua scomparsa.

MORTO IL GENERALE PICCINNOComandante dei Nasi in prima linea per la tutela della salute

13 luglio 1993 13 luglio 2015

Ricordiamo con affetto l’anniversario della scomparsa di

GIUSEPPE CARIULOPeppino tu sei sempre con noi; sentiamo che il tuo spirito non ci lascia mai un istante eche aleggia nei nostri pensieri e nel nostro cuore: la tua compagnia ci fa star bene. Tu con-tinua a proteggerci dal Cielo da quella Casa eterna in cui un giorno verremo anche noi estaremo felici insieme. Grazie per tutto quello che fai.Tua moglie Titina, le figlie Franca con Gianni, Angela e Angelo, Giovanna e Michele, inipoti Giuseppe, Angelo, Claudia, Gaetano, Silvia e Giuseppe che ti vogliono tanto tantobene.

LA LUCEGli strumenti d’illuminazione dei tempi antichi

Il 20 dicembre 2013 l’Assemblea Generaledelle Nazioni Unite ha proclamato il 2015 An-no Internazionale della Luce e delle Tecnolo-gie basate sulla luce, con l’obiettivo di Pro-muovere le tecnologie della luce per migliora-re la qualità della vita nei Paesi sviluppati e inquelli in via di sviluppo; Ridurre l’inquinamen-to luminoso e lo spreco di energia; Promuove-re la partecipazione delle donne nella scienzacon ruoli di responsabilità; Promuovere l’istru-zione tra i giovani; Promuovere lo svilupposostenibile.Per celebrare tale Evento, gli Amici della Bi-blioteca Diocesana Pubblica, dopo aver rea-lizzato una importante manifestazione in col-laborazione con i Docenti e gli Studenti dellaScuola Secondaria di I grado “Orlandini-Bo-sco”, propongono, insieme ai Giovani Amicidella Biblioteca, una MOSTRA SUGLI STRU-MENTI D’ILLUMINAZIONE DAI TEMPI ANTI-CHI SINO AD OGGI, da tenersi nei locali del-la Biblioteca Diocesana, sita in Piazza Gio-vanni Paolo II (Piazza Cattedrale), nel perio-do 8 – 28 AGOSTO dalle ore 19 alle ore 23.L’inaugurazione della mostra avverrà SABA-TO 8 AGOSTO ALLE ORE 19,00 con la par-tecipazione del PROF. EMANUELE PACEdell’Università di Firenze e del DR. ENRICOCIOLA Organizzatore della mostra.DOMENICA 9 AGOSTO ALLE ORE 21 I GIO-VANI AMICI DELLA BIBLIOTECA DIOCESA-NA OFFRIRANNO UNO SPETTACOLO TEATRALE DAL TEMA “E LA LUCE FU”.L’invito è rivolto ai nostri concittadini ed a tutti coloro che soggiornano in questo periodo nella nostra Cittàper godere delle sue bellezze naturali e culturali.

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9Luglio2015

Ricordi

Il15 maggio ci ha lasciatoil preside GINO AN-

DRIOLA. Problemi di salu-te avevano limitato la suamobilità, facendogli dira-dare gli incontri pubblici ele uscite e costringendolo,in questi ultimi anni, a unriposo “forzato” ma non

inattivo. Molti ne ricorderanno le staordinarie capa-cità e i meriti di dirigente scolastico, dal burbero ci-piglio, dall’apparente rigido e severo distacco che siscioglievano, trasformando un gerarchico rapportodi dipendenza in una piena disponibilità e collabo-razione, non appena si entrava in sintonia con il suomodo di operare e di lavorare. “Sostenuto da rigo-rosi principi morali e da un alto senso del dovere,per tanti anni ha profuso instancabilmente le sueenergie, come Preside, all’interno della scuola Me-dia N.O.Barnaba, sostenendo e stimolando i do-centi in una continua ricerca e innovazione nella di-dattica per favorire la crescita culturale e umana de-gli alunni che gli venivano affidati e che affidava confiducia ai suoi docenti. Ciascuno di noi conserva

una serie di ricordi e di esperienze legate alla suapersona e alla sua sottile ironia e al suo tempera-mento schietto e sincero” ricorda la prof.ssa Ange-la Carparelli, che nelle parole pronunziate nel ritofunebre ha anche sottolineato: “il suo stile di vita so-brio e riservato non gli ha impedito di coltivare rap-porti di sana amicizia, la sua casa è sempre stataaperta all’accoglienza e quanti la frequentavanohanno potuto apprezzare la calorosa ospitalità chesapeva riservare a tutti. Persona pragmatica e pro-positiva, seguiva la logica del “fare” in ogni settorenel quale ha profuso le sue competenze, da quelloturistico a quello economico, assolvendo semprecon impegno e zelo ogni incarico che gli venivaconferito”.Dopo il pensionamento ha proseguito il suo impe-gno come vice presidente del consiglio di ammini-strazione della Banca di Credito Cooperativo di cuiha seguito per molti anni le problematiche e gli svi-luppi. Non va dimenticato il ruolo importante avutonell’avviare nella marina di Ostuni, con pioneristicaintuizione, un’attività turistica realizzando, insiemead altri soci, il Camping del Pilone, struttura ricetti-va che oggi festeggia i cinquant’anni di vita. In que-

sta continua militanza “civile” Gino Andriola si èsempre ritagliato uno spazio personale destinato aun particolare arricchimento: il desiderio di esplora-re e di indagare gli aspetti multiformi della realtà,con l’occhio competente del naturalista e dell’agro-nomo.Dapprima sono stati i viaggi che lo hanno portato aconoscere paesaggi inusuali e ambienti lontani. Poil’interesse si è concentrato sul nostro territorio, ini-zialmente ripreso dall’alto di un deltaplano dal 1991fino al 2005, successivamente perlustrato, visitatocon l’intento di avere esperienza diretta di un patri-monio naturalistico e antropico, inoltrandosi in con-trade poco note, percorrendo tracciati polverosi epoco frequentati. E’ iniziata così un’avventura dura-ta ben sette anni durante la quale, accompagnatoda Oleg Janelidze, ha iniziato a fotografare e a ri-prendere le mirabili opere della natura e dell’inge-gno umano presenti nel nostro territorio. Una cono-scenza scaturita da un forte legame con la sua ter-ra che non voleva personale ma diffusa e divulgataattraverso le moderne tecnologie informatiche ca-paci di raggiungere un vastissimo pubblico. Ne ab-biamo parlato in questo periodico nel numero di

gennaio del 2014. Pianeta Ostuni il titolo attribuito aquesto capillare e meticoloso reportage fotograficosul territorio di Ostuni, ripreso in tutti i suoi aspetti ein tutte le sue multiforme espressioni. Il suo piùgrande rammarico è stato quello di non essere riu-scito a vedere realizzato definitivamente questo im-portante progetto, sebbene avesse sistemato il ric-co e prezioso materiale raccolto. Si augurava chequalcun altro potesse completare quello che le suecondizioni di salute non gli hanno consentito di por-tare a termine.Questa la grande eredità che ci lascia, un impegnomorale del quale sentirci responsabili per onorareuna personalità che ha dimostrato l’amore verso lapropria città con una straordinaria e irripetibile testi-monianza culturale. Ben nota è la sua passione perla fotografia e i viaggi che lo ha spinto a raggiunge-re mete inusuali e lontane che ha documentato at-traverso riprese video-fotografiche effettuate emontate a livello professionale.L’amore per la sua città e la natura, unito alle com-petenze acquisite nel campo delle nuove tecnolo-gie, lo ha portato a sorvolare e “ scandagliare” tuttoil territorio,e a scattare migliaia di fotografie di luo-ghi e di piante che, solo in parte, sono state catalo-gate e rese fruibili in una presentazione pubblicapresso la Biblioteca comunale e anche su Internet.

UN’IMPORTANTE EREDITÀ di Enza Aurisicchio

Tra i ricordi e cimeli della Scuola Me-dia, conservo ancora i quadernoni

di Storia. Ne sono molto geloso e neivari traslochi ho cercato sempre di pre-servarli. Sono dei grandi quaderni aquadretti su cui scrivevo il RIASSUN-TO di tutti gli argomenti di Storia.Quasi ogni pagina è pure abbellita daun’immagine del personaggio storicotrattato o di una scena di battaglia, ma-gari ritagliata da un vecchio libro.Quando mio figlio era alla Scuola Me-dia glieli ho mostrati dicendo che erano stati quelli imiei veri “libri di Storia”. Lui rimase molto colpito emi chiese se per caso ero stato costretto a fare queiquadernoni perché ai miei tempi ero troppo poveroper potermi permettere un normale libro. Io gli ri-sposi di no, che anzi ero stato ricco perché avevoavuto la fortuna di avere un grande PROFESSO-RE. Lui rimase un po’ perplesso. Secondo mio figlionon doveva essere tutta questa fortuna se questoProfessore ci costringeva a fare il riassunto di tutti iparagrafi. E, a dire il vero, anch’io la pensavo comelui, alla sua età. E pensavo anche, se proprio vo-gliamo dirla tutta, che non era affatto giusto che lui

avesse istituito - arbitrariamente – il co-siddetto “quaderno dei temi” e che ciobbligasse a fare un tema a settimana.E una volta gliel’ho anche detto in fac-cia, nella mia veste ufficialedi rappresentante di classe. Lui non siarrabbiò (non si arrabbiava quasi mai,se è per questo). Anzi, sorrise e dissecon quel suo tipico tono un po’ paterno,che un giorno gli avrei dato ragione.A me, spesso, faceva fare perfino duetemi a settimana, probabilmente perché

pensava che gli avrei dato ragione due volte.In quei primi anni ’70 c’erano tanti buoni insegnantialla “San Giovanni Bosco”, che lavoravano bene. Epoi c’era lui, NINO ADRIOLA, che però era un’altracosa. Lui era “Lu PREESSORe” , ma a scuola luinon lavorava, perché la scuola non era il suo lavo-ro, secondo me la scuola era la sua vita.Quando arrivavano le giornate primaverili, ci porta-va a fare una bella passeggiata a Ramunno e ci fa-ceva quelle bellissime fotografie in bianco e neroche tutti noi conserviamo. Ed erano sempre un di-vertimento, quelle passeggiate, anche se poi ci rifi-lava qualche lezione all’aria aperta delle sue. In ter-

za media ci invitava a casa sua e noi apprezzava-mo molto i biscotti e le bibite che ci faceva trovare,anche se poi ci dovevamo sciroppare i lavori digruppo che ci assegnava.“Lu Preessore Andriola” ci faceva sentire una clas-se speciale anche se eravamo 25, tutti rigorosa-mente maschi, tutti provenienti da famiglie modeste“de Lu Barche”, “de li stradellu de Sant’alia” e “deSante Coseme”. Parlavamo solo e soltanto in dia-letto e vivevamo in mezzo alla strada. Ognuno dinoi, naturalmente, aveva un soprannome: Pastena-ca, Frustalupe, Lu Gnerecate, … Ma il ProfessoreAndriola, orgoglioso di noi, ebbe il merito di farci di-ventare un gruppo compatto e nello stesso tempo ditirare fuori il meglio da ciascuno di noi. Era l’unicoinsegnante a cui appioppammo un soprannome:per noi era “Lu Massare”. Ed era l’unico che avevail privilegio di essere oggetto dei nostri discorsi edei nostri “tagli”: infatti facevamo un sacco di battu-te sulla sua potentissima “FIAT 850” o sui suoi scar-si capelli con il famoso riporto, quel riporto che ten-tava disperatamente di sfidare il vento e le altre for-ze della natura.Lui era “nato” professore. Secondo me lui avevauna sorta di vocazione naturale, altrimenti non sispiegherebbe come gli riuscisse così bene non so-lo il ruolo dell’insegnante, ma soprattutto quello del-l’educatore: non si spiegherebbe perché io e molti

come me non potremo mai scordarci del “nostro”Professore.In terza media, per la festa di fine anno, ci fece la-vorare moltissimo (come al solito) sia per il giorna-lino (La Fiaccola) che per le recite. Ci furono tregiorni di recite e noi della “3° C”, che eravamo lasua classe, abbiamo avuto la parte del leone. Nonci siamo risparmiati e il bello è che ci siamo anchedivertiti un sacco. Ricordo che l’ultimo giorno dellaScuola Media, dopo l’ultima recita, gli applausi etutto il resto, ci siamo riuniti tutti in un’aula per salu-tarci, noi e lui, il nostro Preessore. Ma non ci siamodetti nulla: forse è stata l’unica volta in cui Nino An-driola non è riuscito a dire una sola parola ai suoialunni. Abbiamo solo pianto. Abbiamo cominciato apiangere come gli scemi tutti quanti, nessuno esclu-so. Noi, uomini duri di 12, 13 e 14 (e qualcuno per-fino di 15) anni, e lui, l’austero e severo Prof. An-driola. Certo, qualche danno l’ha fatto anche lui: ame, per esempio; Preessò,certe cose non si fanno:per colpa tua mi sono innamorato in modo irrever-sibile della narrativa e della poesia, fino al puntoche io stesso mi sono messo a scrivere.E ora sono costretto a darti ragione davanti a tutti.Tenive rascione, peessò, tutte quelle cose che mihai fatto scrivere avevano un senso. E, quindi, a no-me mio e di tutti gli alunni che ti hanno conosciutoti dico GRAZIE.

CIAO PRESSÒ di Pasquale Scalone

Nel trigesimo della scom-parsa della Signora

TINA ANGLANIla sorella Bianca, il fratelloLucio e i nipoti Anna, Da-niela e Leonardo la ricor-dano a tutti coloro che lefurono legati e ne conob-bero l’animo nobile e ge-neroso.

Il 17 giugno 2015 è venuto amancare lo

Avv. ANGELO CIRASINO

Il suo ricordo – di uomo forte, di-gnitoso e appassionato – rimarràsempre vivo nel cuore dei suoicari e di quanti ebbero modo diconoscerlo e apprezzarlo.La famiglia ringrazia tutti coloroche hanno partecipato alle esequie ed al proprio dolore.

3 novembre 1927 20 giugno 2015

ANNA FELICEALBANESE

Che la Tua assenzasia eterna presenza

accanto a noi

Il fratello Franco, le sorelle Ada,Adele e Pompea la ricordano coninfinito affetto e sono vicini ai ni-poti per la perdita dell’adorata mamma.

27 gennaio 1930 29 maggio 2015

Venerdì 29 maggio 2015 è deceduta

GIOVANNA CISARIA MONOPOLIUna esistenza dedita alla famiglia e al lavoro, segnata dalsacrificio e dalla sofferenza.Illuminata dalla Fede, espressa in semplicità e fiducia, hasostenuto con generosità la fatica del servizio in famigliae in società. Il Signore, nella sua bontà, accolga l’umile egrata sua Creatura.

I figli Giuseppe e Concetta, il genero Antonio e la nuoraDomenica, i nipoti.

DDDDEEEEFFFFUUUUNNNNTTTT IIII

Ricorre il 4° anniversariodella scomparsa di

MICHELE COPPOLA

Il nostro sguardo fisso nelcielo, contempla l’incom-mensurabile numero distelle, fra le quale vorrem-mo riconoscere la “tuastella”: ma tu sei con Cri-sto “sapienza eterna” del quale gusti la sua dolceamicizia che un giorno condividerai insieme a noi.

I tuoi cari

AAAANNNNNNNN IIIIVVVVEEEERRRRSSSSAAAARRRRIIII

24 luglio 1996 24 luglio 2015

È nella Casa del Padre

GIULIO NOBILELa sua dimora eterna in cui ora vivi è bellae cara perché la visione di Dio, la vicinan-za dei Santi e dei Martiri e soprattutto lagioia della Madre Celeste è il premio di unavirtuosa vita terrena dedicata ai propri Cari, allavoro, alla Religione, agli amici ed alla SocietàLa moglie Rachela, i figli Tonino e Titina, la nuora Valeria e il ni-pote Sacerdote Don Giulio.

Ricordo di WALDEMAROTANZARELLA CICARI

La poesia è come la bellezza

non si sa da dove viene

né si sa dove va.

Tu eri così bello

che il cielo

Ti portò su di una stella...Mammina

22 giugno 2014 22 giugno 2015

È passato un anno dalla dolorosascomparsa di

MARCO CAVALLOLa sua memoria è e sarà sempre vivanei pensieri e nel cuore dei suoi cari.Lo ricordano con affetto e amore lamamma Franca, la sorella Milena e ilfratello Tonio, la cognata Eleonora, ilcognato Lamberto e i cari e adoratinipoti Francesco, Francesca, Claudia ed Alessandro.

Lunedì 3 agosto 2015, alle ore 19,00, nella Chiesa parroc-chiale di San Lugi Gonzaga, verrà celebrata una Santa Mes-sa in suo suffragio.

«Non piangete sarò l’angelo invisibile della famiglia.Dio non saprà negarmi niente quando io lo pregherò per voi»

(Sant’Agostino)

Ricorre il terzo anniversario della dolorosa scomparsa di

ERASMO (Mino) ROMAHa trascorso gran parte della sua vita al servizio della comunità, pri-ma nelle classi serali della Scuola Media Statale “Orlandini-Barnaba”di Ostuni e poi presso la Scuola Media Statale “A.M. Cavallo – S. Mo-relli” di Carovigno.Con il suo modo semplice e gioioso riusciva ad accattivarsi la simpa-tia e l’affetto delle persone e non risparmiava di inondare i suoi cari di tutto il suo amore edell’infinito affetto di cui era capace.

Lo ricordano con gioia la moglie Enrichetta, i figli Monica e Gianluca, il genero Tonio e lanuora Simona. I nipotini Vito, Luca ed Alessandro gli vorranno sempre un mondo di bene.

28 luglio 2013 28 luglio 2015

Due anni fa, tra lo sgomento generale, raggiungeva la Casa del Padre

SALVATORE (Torino) SOZZI ex gommista

Indimenticabile resta il suo ricordo, il suo volto, la sua bontà e la sua genero-sità. Nel cielo, dove tu sei, prega per noi e fa che il nostro cammino terrenoabbia come meta finale la vita eterna che solo in Paradiso è possibile godere.Resti sempre nel cuore e nei pensieri della tua cara Antonietta, dei tuoi figliFrancesco con Rita, Donato con Lea, Mara con Mimmo, dei tuoi cari ed ama-ti nipoti e di tutti i famigliari.In suo suffragio martedì 28 luglio 2015, alle ore 19,00, verrà celebrata una Santa Messa nella Chie-sa Parrocchiale dei SS. Medici.

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10Luglio2015

Cronacabreve

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Questo mese alleghiamo al

giornale una comunicazione

della Segreteria di Stato di

Sua Santità Papa Francesco

sull’obolo di San Pietro

Mensile Cattolico d'InformazioneAnno XCIII - Numero 7 - LUGLIO 2015

Corso G. Garibaldi, 129 - 72017 Ostuni (Br)Tel./Fax 0831.331448

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Direttore Responsabile: Ferdinando SallustioRedazione

Enza Aurisicchio - Gianfranco CiolaDomenico Colucci - Paola Lisimberti

Giacomo MindelliGianmichele Pavone - Alfredo Tanzarella jr.

Hanno collaborato a questo numero:Consiglia Cardone - Dino Ciccarese

Nello Ciraci - Maria Chiara GianfredaDino Montanaro - Andrea MorelliMimmo Sacco - Danilo Santoro

Rosario Santoro - Pasquale ScaloneFranco Sponziello - Giulio Tanzarella

Direttore Amministrativo: Armando Saponaro

Foto della testata:Fotolandia di Giuseppe Cisaria - Ostuni

Impaginazione: Roberta Iaia

Realizzazione e Stampa: Nuova GA srlVia Stazione, 82/84 (z.i.) - Ostuni

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sabato 25 luglioFESTA DI APERTURA

ore 18.30 Laboratori e giochiore 21 SOGNI IN VOLO

di e con Valentina Franchino

domenica 26 luglio – ore 21SEMINO

La Luna nel Letto

mercoledì 29 luglio – ore 21LA BELLA ADDORMENTATA

La Luna nel Letto

venerdì 31 luglio – dalle ore 19.30 all’albaFESTA DELLA LUNA PIENA

con AMELIA E KIKI SHOW, EROI IN FUMO,ELIJAH unplugged, Nico Masciullo e tanti altri…

lunedì 3 agosto – ore 21DIAPASONI Circondati

mercoledì 5 agosto – ore 21ROBINSON CRUSOE Teatro Pirata

sabato 8 agosto – ore 21LA BAMBINA LIBRATA Angela Iurilli

domenica 9 agosto – ore 21MANIGOLDIl Duende

lunedì 10 agosto – ore 21TZIGO E IL FIORE AZZURRO Bu-

rambò

mercoledì 12 agosto – ore 21OUT UnterWasser

sabato 15 agosto – ore 21VOTE FOR Gli Eccentrici Dadarò

domenica 16 agosto – ore 21FESTA DI CHIUSURA

ore 21SUPERMAN & ME con Robert McNeer

a seguire DISCO DEI SUPEREROIBIGLIETTI SPETTACOLI: Û 10,00 intero / Û 5 ridotto

FESTA DI APERTURA E CHIUSURA: Û 5,00FESTA DELLA LUNA: Û 15 intero / Û 8 ridotto

LABORATORIO TEATRALE PER BAMBINIdal 4 al 12 agosto

condotto da Nina Ramona Raffl e Natascia Fogu

LA LUNA NEL POZZOContrada Foragno s.n. Ostuni

0831 330353 - Pia 335 8037241Nina 334 1034331

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