Gugno 2015 - diocesibrindisiostuni.it · Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G....

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921 Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni Gugno 2015 N° 6 € 2,00 una copia A mici lettori, perdonatemi. Avrei voluto scrivere una ri- flessione seria sulla politica in Ostuni, e questo im- pegno mi toglieva il sonno. Poi ho capito che scrivere una riflessione seria sulla politica, e per di più ad Ostuni, è impossibile. Quindi sono andato a dormire ripromettendomi di elabo- rare una riflessione comica. Ma durante le veglie notturne avevo visto troppa TV su varie reti, e vari incubi mi agitavano: sognavo che la te- lenovela sull’ingresso del PD nella giunta di Ostuni ave- va più puntate di “Beautiful”, che tutti temevano l’arrivano di un misterioso “Commissa- rio”: no, non era il commissa- rio Montalbano, ma un certo misterioso commissario pre- fettizio, annunciato dall’in- gresso in scena di un senato- re del PD che diceva: “Toma- selli sono; se prevarranno ancora presuntuose insuffi- cienze credo che, per scon- giurare il rischio di un panta- no amministrativo, dovranno cercarsi con responsabilità e trasparenza altre strade per ridare la parola agli elettori”. Gli elettori, quelli che, preso un farmaco contro la nausea sono andati a votare (a Ostu- ni circa il 50%) si erano espressi il 31 maggio con un televoto, nel senso che i (tanti) voti ai sette candidati ostunesi sono serviti a far eleggere i candidati lontani da Ostuni. La telenovela ostunese è più avvincente de “Il segreto” resta attivo il personaggio di Don Domingo Tan- zarella, che tenterà, nella nuova serie, di riprendersi il ruolo di Sindaco ora occupato da Gianfranco Coppola che è generale ma non presiede una giunta militare, ma una giunta dove vuole far entrare il PD. “Il segreto” ha 3 milioni di spettatori, Tanzarella ha 2796 voti ad Ostuni, e 5000 in totale, che però non gli hanno permesso di ra- giungere l’elezione al Consi- glio regionale. Il suo slogan era “Non uno qualunque”: in- fatti lo ha battuto uno di Me- sagne, Mauro Vizzino, alfie- re di una superpotenza della politica, l’onorevole Toni Ma- tarrelli. Ne “Il segreto” ci sono Tri- stan e Angustias, e tristi ed angustiati sono anche i com- ponenti dell’attuale Giunta; l’Amministrazione era nata in nome del cambiamento, ma, a causa dell’”anatra zoppa” (tema di una prossi- ma puntata di “Superquarlk”) prevale il detto: “Bisogna che tutto cambi, se vogliamo che tutto rimanga com’è”, OSTUNI E POLITICA: IL PESSIMISMO “COMICO” di Ferdinando Sallustio P ace, convivenza pacifica tra diversi, dialogo ecume- nico ed interreligioso: sono stati questi i temi portan- ti del breve ma intenso viaggio di Papa Francesco a Sa- rajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina. Da sempre cit- tà- simbolo di convivenza e poi in anni recenti (come di- rò più avanti) di un feroce conflitto. Una città che vede la convivenza di tre grandi comunità religiose: mussulmani, ortodossi e cattolici. Proprio per la presenza delle tre re- ligioni monoteiste veniva chiamata, nel passato, la Geru- salemme d’Europa. La ricerca della pace è l’assillo costante di Papa France- sco. Da qui il suo ammonimento: “nel mondo c’è un cli- ma di guerra”, e più precisamente una sorta di “Terza Guerra Mondiale combattuta a pezzi”. Il Papa ha gridato forte il suo “no” alle barbarie e sollecita le voci delle di- verse fedi a prendere il posto delle urla fanatiche. A chi cerca “lo scontro di civiltà” e a chi specula sulla guerra per vendere armi è necessario contrapporre gli operato- ri di pace. Non basta parlare di pace – ha insistito varie volte – ma la si deve attuare. E con sdegno pastorale bolla come ipocrita chi si limita solo a parlare di pace senza far seguire alle parole i fatti. Il Papa ha poi molto insistito sulla convivenza che si edi- fica con il ricordo e il perdono. E in Bosnia, come in Al- bania (visitata lo scorso settembre), esiste una realtà multietnica con una forte presenza mussulmana. Il mes- saggio è chiaro: bisogna imparare a vivere insieme nel- la pace e nel rispetto reciproco. E Sarajevo (come Tira- na) rappresentano la prova di fronte al mondo intero che “la collaborazione tra varie etnie e religioni in vista del bene comune è possibile”. In sostanza un pluralismo di culture e tradizioni può sussistere e anche le ferite più profonde possono essere sanate da un percorso che pu- rifichi la memoria e dia speranza per l’avvenire. A Sara- jevo, città ancora segnata dalle recenti profonde ferite di guerra, Francesco ha offerto ad un’Europa smarrita e di- visa di oggi e, in generale alla comunità internazionale, l’indicazione di un percorso virtuoso verso l’incontro con l’altro. Ancora una volta nella capitale della Bosnia è emersa con chiarezza la poderosa statura morale di questo Uo- mo di pace, che da prova di coraggio nel frequentare Paesi dove una situazione precaria ed instabile può esporre a pericolosi rischi. Credo sia opportuno ricordare che Sarajevo con la guer- ra balcanica degli Anni ’90 ha subito – come ho già ac- cennato sopra – una grave frattura nella sua secolare storia di coabitazione. E poi il Paese intero è stato colpi- to da una grave crisi economico-sociale e ha bisogno di riforme e misure urgenti. I salari sono bassi, le fabbriche chiudono, intere famiglie emigrano, soprattutto i croati- bosniaci cui Zagabria concede la doppia cittadinanza. La disoccupazione giovanile è la più alta d’Europa, raggiun- ge il 67%. Ma va segnalato un positivo aspetto politico. Il nuovo governo che ha una presidenza collegiale (mussulmani, serbi e croati) ha trovato una base d’accordo per avviare il processo di adesione all’Unione Europea. (Vi hanno già aderito, Slovenia, Croazia e Bulgaria). E passiamo ora in modo sintetico ad un altro importante argomento: l’En- ciclica (sarà pubblicata il prossimo 18 giugno) sul clima, un tema che sta molto a cuore a Papa Francesco. La si può considerare una sorta di sfida verde per “custodire il creato”. (segue a pag. 7) Sarajevo: il messaggio di pace di Papa Francesco di Mimmo Sacco (segue a pag. 2) Il magistrato Michele Emiliano ex Sindaco di Bari è il nuovo Presidente della Regione Puglia, con il 47% dei voti. Incoronato il nuovo imperatore, il nostro Enzo Farina si rifà al capolavoro di Giulio Cesare “De bello Gallico”. I due galli sono Domenico Tanzarella e Giovanni Epifani, che entrambi hanno superato i 5000 voti senza essere eletti in Consiglio Regionale. De bello Gallico La sera delle elezioni, in attesa dei risultati Matteo Renzi e il Presidente del PD Orfini hanno trovato il tempo di rilassarsi con la play station Q uesta mia analisi po- litica si svolgerà su due coordinate: il preoc- cupante fenomeno del “non voto”, che ha fatto registrare nelle recenti elezioni regionali una no- tevole crescita del- l’astensione e il dilagante sistema di corruzione. Due fenomeni che si in- fluenzano reciprocamen- te, o più precisamente, il non voto può essere considerato la risposta, la reazione della gente all’illegalità, e, in termini più globali, alla incapaci- tà della politica di dare ri- sposte ai bisogni della collettività. E in questo contesto molti ritengono che non servano presenze debordanti nei talk- show (siamo i primi in Europa per questo gene- re di programmi). E ancora il Governo non do- vrebbe perdersi dietro la comunicazione quoti- diana, secondo l’opinione del noto sociologo dell’Università Cattolica Mauro Magatti. L’aumento dell’astensione, come ho appena accennato, è un dato che colpisce: si avvicina al 50% e viene considerato “il primo partito”. Nella nostra terra di Puglia si è attestata a Brin- disi sul 57% e a Taranto ha raggiunto il 58%. E giustamente è un preoccupante campanello d’allarme perché l’ampiezza della flessione non può essere solo fisiologica. La fuga dal voto è quindi dovuta in particolare alla delusione tra promesse e fatti concreti. Il Capo dello Stato nel far sentire la sua voce parla di sfiducia dei cittadini e sollecita le forze politiche a lavorare in un clima più costruttivo. E nel nostro Paese se la politica non cambia rotta il dato di non partecipazione è destinato (è l’opinione di molti) a crescere ulteriormente. Va anche detto che a disertare l’appuntamento elettorale ha contribuito anche e molto il fatto che le Regioni vengono percepite come istitu- zioni ipertrofiche, centri di potere fine a se stes- si, fonte di sprechi finanziari (sanità e gestione dei rifiuti). E c’è da temere che il tasso del non voto continuerà a salire nelle prossime scaden- ze elettorali, con possibili e deprecabili conse- guenze non positive per lo stato di salute della nostra democrazia, se la classe politica non ascolterà adeguatamente, con senso di re- sponsabilità, il campanello d’allarme. Non dimentichiamo che sono sette – otto anni di recessione e la gente la sta pagando sulla propria pelle. I nostri politici si accorgono che sta aumentando il divario tra Nord e Sud evi- denziato anche dalla grave piaga della disoc- cupazione giovanile che tocca picchi oltre il 40%? E veniamo al maleodorante capitolo di Mafia Capitale che tanto disgusto e concerto sta pro- vocando nell’opinione pubblica. Una condanna dura e tagliente contro la corruzione è venuta dalle più alte autorità istituzionali civili ed eccle- siastiche (il Capo dello Stato Mattarella e Papa Francesco). Si tratta di un business miliardario alimentato da sfruttamento dell’immigrazione (Centri di accoglienza), appalti con conseguente dividen- do delle tangenti. Una banda composita che vede al centro della cupola Carminati e Buzzi, già arrestati nello scorso dicembre. Nei giorni scorsi è venuta alla luce una seconda ondata del malaffare. La loro convinzione è che questo tipo di affari renda di più della droga. E ancora dalle intercettazioni sono venute fuori metafore molto chiare ed esplicite: “la mucca va munta”, in questa espressione è racchiusa la sintesi ASTENSIONE E CORRUZIONE di Mimmo Sacco (segue a pag. 2) Particolare del Giudizio universale, dipinto frammentario a olio su ta- vola di quercia (59,4x112,9 cm) di Hieronymus Bosch, databile al 1506-1508 circa e conservato nell'Alte Pinakothek di Monaco.

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673

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Gugno2015

N° 6€ 2,00

una copia

Amici lettori, perdonatemi. Avrei voluto scrivere una ri-flessione seria sulla politica in Ostuni, e questo im-

pegno mi toglieva il sonno. Poi ho capito che scrivereuna riflessione seria sulla politica, e per di più ad Ostuni,è impossibile.Quindi sono andato a dormire ripromettendomi di elabo-rare una riflessione comica.Ma durante le veglie notturne avevo visto troppa TV suvarie reti, e vari incubi mi agitavano: sognavo che la te-lenovela sull’ingresso del PD nella giunta di Ostuni ave-va più puntate di “Beautiful”,che tutti temevano l’arrivanodi un misterioso “Commissa-rio”: no, non era il commissa-rio Montalbano, ma un certomisterioso commissario pre-fettizio, annunciato dall’in-gresso in scena di un senato-re del PD che diceva: “Toma-selli sono; se prevarrannoancora presuntuose insuffi-cienze credo che, per scon-giurare il rischio di un panta-no amministrativo, dovrannocercarsi con responsabilità etrasparenza altre strade perridare la parola agli elettori”.Gli elettori, quelli che, presoun farmaco contro la nauseasono andati a votare (a Ostu-ni circa il 50%) si eranoespressi il 31 maggio con un

televoto, nel senso che i (tanti) voti ai sette candidatiostunesi sono serviti a far eleggere i candidati lontani daOstuni. La telenovela ostunese è più avvincente de “Ilsegreto” resta attivo il personaggio di Don Domingo Tan-zarella, che tenterà, nella nuova serie, di riprendersi ilruolo di Sindaco ora occupato da Gianfranco Coppolache è generale ma non presiede una giunta militare, mauna giunta dove vuole far entrare il PD. “Il segreto” ha 3milioni di spettatori, Tanzarella ha 2796 voti ad Ostuni, e5000 in totale, che però non gli hanno permesso di ra-

giungere l’elezione al Consi-glio regionale. Il suo sloganera “Non uno qualunque”: in-fatti lo ha battuto uno di Me-sagne, Mauro Vizzino, alfie-re di una superpotenza dellapolitica, l’onorevole Toni Ma-tarrelli.Ne “Il segreto” ci sono Tri-stan e Angustias, e tristi edangustiati sono anche i com-ponenti dell’attuale Giunta;l’Amministrazione era natain nome del cambiamento,ma, a causa dell’”anatrazoppa” (tema di una prossi-ma puntata di “Superquarlk”)prevale il detto: “Bisognache tutto cambi, se vogliamoche tutto rimanga com’è”,

OSTUNI E POLITICA: IL PESSIMISMO “COMICO”di Ferdinando Sallustio

Pace, convivenza pacifica tra diversi, dialogo ecume-nico ed interreligioso: sono stati questi i temi portan-

ti del breve ma intenso viaggio di Papa Francesco a Sa-rajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina. Da sempre cit-tà- simbolo di convivenza e poi in anni recenti (come di-rò più avanti) di un feroce conflitto. Una città che vede laconvivenza di tre grandi comunità religiose: mussulmani,ortodossi e cattolici. Proprio per la presenza delle tre re-ligioni monoteiste veniva chiamata, nel passato, la Geru-salemme d’Europa. La ricerca della pace è l’assillo costante di Papa France-sco. Da qui il suo ammonimento: “nel mondo c’è un cli-ma di guerra”, e più precisamente una sorta di “TerzaGuerra Mondiale combattuta a pezzi”. Il Papa ha gridatoforte il suo “no” alle barbarie e sollecita le voci delle di-verse fedi a prendere il posto delle urla fanatiche. A chicerca “lo scontro di civiltà” e a chi specula sulla guerraper vendere armi è necessario contrapporre gli operato-ri di pace. Non basta parlare di pace – ha insistito varievolte – ma la si deve attuare. E con sdegno pastoralebolla come ipocrita chi si limita solo a parlare di pacesenza far seguire alle parole i fatti.Il Papa ha poi molto insistito sulla convivenza che si edi-fica con il ricordo e il perdono. E in Bosnia, come in Al-bania (visitata lo scorso settembre), esiste una realtàmultietnica con una forte presenza mussulmana. Il mes-saggio è chiaro: bisogna imparare a vivere insieme nel-

la pace e nel rispetto reciproco. E Sarajevo (come Tira-na) rappresentano la prova di fronte al mondo intero che“la collaborazione tra varie etnie e religioni in vista delbene comune è possibile”. In sostanza un pluralismo diculture e tradizioni può sussistere e anche le ferite piùprofonde possono essere sanate da un percorso che pu-rifichi la memoria e dia speranza per l’avvenire. A Sara-jevo, città ancora segnata dalle recenti profonde ferite diguerra, Francesco ha offerto ad un’Europa smarrita e di-visa di oggi e, in generale alla comunità internazionale,l’indicazione di un percorso virtuoso verso l’incontro conl’altro. Ancora una volta nella capitale della Bosnia è emersacon chiarezza la poderosa statura morale di questo Uo-mo di pace, che da prova di coraggio nel frequentarePaesi dove una situazione precaria ed instabile puòesporre a pericolosi rischi.Credo sia opportuno ricordare che Sarajevo con la guer-ra balcanica degli Anni ’90 ha subito – come ho già ac-cennato sopra – una grave frattura nella sua secolarestoria di coabitazione. E poi il Paese intero è stato colpi-to da una grave crisi economico-sociale e ha bisogno diriforme e misure urgenti. I salari sono bassi, le fabbrichechiudono, intere famiglie emigrano, soprattutto i croati-bosniaci cui Zagabria concede la doppia cittadinanza. Ladisoccupazione giovanile è la più alta d’Europa, raggiun-ge il 67%.

Ma va segnalato un positivo aspettopolitico. Il nuovo governo che ha unapresidenza collegiale (mussulmani,serbi e croati) ha trovato una based’accordo per avviare il processo diadesione all’Unione Europea. (Vihanno già aderito, Slovenia, Croaziae Bulgaria).E passiamo ora in modo sintetico adun altro importante argomento: l’En-ciclica (sarà pubblicata il prossimo18 giugno) sul clima, un tema chesta molto a cuore a Papa Francesco.La si può considerare una sorta disfida verde per “custodire il creato”.

(segue a pag. 7)

Sarajevo: il messaggio di pacedi Papa Francesco di Mimmo Sacco

(segue a pag. 2)

Il magistrato Michele Emiliano ex Sindaco di Bari è il nuovo Presidente della Regione Puglia, conil 47% dei voti. Incoronato il nuovo imperatore, il nostro Enzo Farina si rifà al capolavoro di GiulioCesare “De bello Gallico”. I due galli sono Domenico Tanzarella e Giovanni Epifani, che entrambihanno superato i 5000 voti senza essere eletti in Consiglio Regionale.

De bello Gallico

La sera delle elezioni, in attesa dei risultati MatteoRenzi e il Presidente del PD Orfini hanno trovato iltempo di rilassarsi con la play station

Questa mia analisi po-litica si svolgerà su

due coordinate: il preoc-cupante fenomeno del“non voto”, che ha fattoregistrare nelle recentielezioni regionali una no-tevole crescita del-l’astensione e il dilagantesistema di corruzione.Due fenomeni che si in-fluenzano reciprocamen-te, o più precisamente, ilnon voto può essereconsiderato la risposta,la reazione della genteall’illegalità, e, in terminipiù globali, alla incapaci-tà della politica di dare ri-sposte ai bisogni dellacollettività. E in questo contesto molti ritengonoche non servano presenze debordanti nei talk-show (siamo i primi in Europa per questo gene-re di programmi). E ancora il Governo non do-vrebbe perdersi dietro la comunicazione quoti-diana, secondo l’opinione del noto sociologodell’Università Cattolica Mauro Magatti.L’aumento dell’astensione, come ho appenaaccennato, è un dato che colpisce: si avvicinaal 50% e viene considerato “il primo partito”.Nella nostra terra di Puglia si è attestata a Brin-disi sul 57% e a Taranto ha raggiunto il 58%. Egiustamente è un preoccupante campanellod’allarme perché l’ampiezza della flessionenon può essere solo fisiologica. La fuga dal voto è quindi dovuta in particolarealla delusione tra promesse e fatti concreti.Il Capo dello Stato nel far sentire la sua voceparla di sfiducia dei cittadini e sollecita le forzepolitiche a lavorare in un clima più costruttivo.E nel nostro Paese se la politica non cambiarotta il dato di non partecipazione è destinato(è l’opinione di molti) a crescere ulteriormente.Va anche detto che a disertare l’appuntamentoelettorale ha contribuito anche e molto il fattoche le Regioni vengono percepite come istitu-zioni ipertrofiche, centri di potere fine a se stes-si, fonte di sprechi finanziari (sanità e gestionedei rifiuti). E c’è da temere che il tasso del nonvoto continuerà a salire nelle prossime scaden-ze elettorali, con possibili e deprecabili conse-

guenze non positive per lo stato di salute dellanostra democrazia, se la classe politica nonascolterà adeguatamente, con senso di re-sponsabilità, il campanello d’allarme.Non dimentichiamo che sono sette – otto annidi recessione e la gente la sta pagando sullapropria pelle. I nostri politici si accorgono chesta aumentando il divario tra Nord e Sud evi-denziato anche dalla grave piaga della disoc-cupazione giovanile che tocca picchi oltre il40%?E veniamo al maleodorante capitolo di MafiaCapitale che tanto disgusto e concerto sta pro-vocando nell’opinione pubblica. Una condannadura e tagliente contro la corruzione è venutadalle più alte autorità istituzionali civili ed eccle-siastiche (il Capo dello Stato Mattarella e PapaFrancesco).Si tratta di un business miliardario alimentatoda sfruttamento dell’immigrazione (Centri diaccoglienza), appalti con conseguente dividen-do delle tangenti. Una banda composita chevede al centro della cupola Carminati e Buzzi,già arrestati nello scorso dicembre. Nei giorniscorsi è venuta alla luce una seconda ondatadel malaffare. La loro convinzione è che questotipo di affari renda di più della droga. E ancoradalle intercettazioni sono venute fuori metaforemolto chiare ed esplicite: “la mucca va munta”,in questa espressione è racchiusa la sintesi

ASTENSIONE E CORRUZIONEdi Mimmo Sacco

(segue a pag. 2)

Particolare del Giudizio universale, dipinto frammentario a olio su ta -vola di quercia (59,4x112,9 cm) di Hieronymus Bosch, databile al1506-1508 circa e conservato nell'Alte Pinakothek di Monaco.

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2GIUGNO

2015 CITTà

Notizie dall’OspedaleL’Azienda sanitaria locale di Brindisi, per mezzo della delibera n° 774 del 5.5.’15, ha approvato il pro-

getto dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento del secondo piano dello S.O. di Ostuni, ex Gine-cologia e Ostetricia, da destinare all’unità operativa complessa di Pneumologia, per un importo comples-sivo di 490.000 euro. Sarà compito dell’area gestione tecnica quello di indire la gara e, successivamen-te, di affidare i lavori. Come già più volte da noi evidenziato, il trasferimento da Fasano ad Ostuni di que-sto importante reparto, con 15 posti letto, previsto dal piano di riordino ospedaliero regionale, consentiràdi qualificare notevolmente il locale ospedale civile. In tale prospettiva, è ancora di più auspicabile il com-pletamento della nuova ala, per il quale esiste l’impegno sostanziale, formale e finanziario della Regio-ne Puglia e della direzione generale, che sicuramente continuerà, al di la dei recenti risultati elettorali edelle lungaggini ed intoppi che contraddistinguono la burocrazia delle pubbliche amministrazioni.“Medicina materno-infantile: quale futuro?” è stato il tema del congresso regionale dell’associazione oste-trici e ginecologi ospedalieri (AOGOI), presieduta dal dottor Pier Luigi Sozzi, che ha avuto luogo nei gior-ni 8 e 9 maggio u.s. presso l’hotel masseria Santa Lucia di Ostuni. Lo scopo del convegno è stato quel-lo di fare il punto soprattutto sulle tematiche di emergenza-urgenza in ostetricia, caratterizzate dalla mul-tidisciplinarità, con il coinvolgimento di ostetrici, ostetriche, neonatologi, anestesisti, radiologi, interventi-sti e infermieri, in modo da ottimizzare i percorsi diagnostico-terapeutici per migliorare l’assistenza mater-no-infantile e senza tralasciare gli aspetti medico-legali che attanagliano sempre di più le professioni sa-nitarie.Domenica, 10 maggio 2015, in occasione della festa della mamma, la sezione AVIS di Ostuni, in collabo-razione con l’azienda SAICAF che ha offerto un gadget ai donatori, ha organizzato, presso l’ospedale ci-vile di Ostuni, una giornata straordinaria di raccolta di sangue, che ha visto una folta partecipazione di vo-lontari.Sabato 30 maggio u.s., sempre presso il Grand’ Hotel Masseria Santa Lucia di Ostuni, ha avuto luogo ilcongresso: ”Endometrio e infertilità” a cura del centro di procreazione medicalmente assistita della ca-sa di cura “Salus” di Brindisi. Il problema dell’infertilità causata dalle patologie dell’endometrio è stato esa-minato secondo i più moderni protocolli diagnostici e terapeutici, che prevedono un’assistenza multidisci-plinare in modo tale da superare gli ostacoli che si frappongono all’impianto dell’ovulo fecondato.Sempre sabato 30 maggio 2015, in Piazza Italia di Ostuni, ha avuto luogo l’iniziativa “Amico del tuo cuo-re”, a cura della locale associazione “Amici del cuore”. I soci, con in testa il neo presidente Angelo Bre-scia (nella foto) hanno collaborato con l’equipe “Conacuore” di Modena, diretta dal dottor Fabio Sgura,presso il gazebo allestito dalla Croce rossa, dove numerose persone sono state sottoposte gratuitamen-te a misurazione del peso e della pressione arteriosa, ad elettrocardiogramma, a visita cardiologica e

nutrizionale. Sempre durante la stessamanifestazione, il gruppo proveniente daModena ha fornito anche una dimostra-zione di assistenza di primo soccorso(B.L.S.), al quale hanno partecipato nume-rosi studenti provenienti dalle scuole diOstuni. Una giornata dedicata, quindi, allasensibilizzazione della popolazione versola prevenzione delle malattie cardiovasco-lari attraverso i controlli periodici e corret-ti stili di vita. Ricordiamo che le patologiecardio-vascolari sono responsabili di unterzo delle cause di morte nel mondo inte-ro.

ROSARIO SANTORO

L’autorevolezza dellasua nomina per una

realtà ben consolidata,riconosciuta comeun’eccellenza del territo-rio. Il parco regionale“Dune Costiere” presen-ta il suo nuovo presiden-te, l’onorevole Enzo La-varra. Europarlamentaredel Partito Democratico,è stato membro fino al2009 della commissioneeuropea per l’agricolturae dello sviluppo rurale.Meriti riconosciuti unani-mamente nel momentodella sua scelta da partedelle istituzioni locali.Quali saranno i punti fermi della sua presiden-za?«Il parco ha rappresentato sotto molteplici aspettiun’esperienza di prim’ordine in tutta la Puglia. Diquesto si deve dare atto e vanno riconosciuti i me-riti al presidente, alla giunta ed al direttore del par-co. Si tratta di continuare su questo solco. Di daresempre maggiore impulso a questa esperienza. Percui continuare su questi importanti percorsi di cre-scita dovrà essere una priorità. Essenziale affinchétutto ciò potrà avvenire la valorizzazione del model-lo di sviluppo sostenibile all’interno delle realtà delparco inerenti ai diversi ambiti. Inoltre grande inte-resse andrà manifestato sulla produzione agricola,nelle sue molteplici peculiarità. Un’area che dovrà,anche continuare a caratterizzarsi come attrazioneturistica»Ha già avuto modo d’interfacciarsi con quelleche sono le competenti del Parco ?«Mi è sembrato doveroso presentarmi alla realtàdel parco in uno dei suoi luoghi naturalistici chiave,come la zona umida e l’antico impianto di acquacol-tura di Fiume Morelli. Qui porterò il mio saluto ai aipartecipanti al corso di Birdwaching giunto alla suaquarta edizione organizzato dal Parco e dalla coo-perativa Serapia»Quali sono gli obiettivi del suo mandato?«Trai i primi obiettivi c’è quello di poter attivare lamassima sinergia con altri enti proposti alla cresci-ta del settore come possono essere i Gal o coope-rative culturali. Un unione d’intenti che deve ambiread individuare percorsi comuni che possano inter-

cettare appuntamenti di carattere universale. Stogià valutando la possibilità in qualche modo, con ilparco “Dune Costiere” di essere presenti all’ Expo diMilano, in questa prestigiosa vetrina internazionale.Posso già annunciare inoltre, che a maggio giunge-rà in Puglia, il rappresentante del ministero dell’agri-coltura, presso il comitato nazionale Unesco, a cuisaranno illustrate le qualità di questo patrimonioagrario e poter, così, verificare i requisiti di base perproporlo al comitato nazionale verso Parigi, che è lasede per il riconoscimento di valore materiale del-l’umanità . Il passaggio preliminare e fondamentaleè quello di accertare il possedimento dei parametridi accesso alla “tentative list ” nazionale»Cosa la lega al territorio della provincia di Brin-disi?«Sono diversi anni che frequento queste aree. So-no stato semplicemente “rapito” dalla bellezza diquesto territorio dal paesaggio degli ulivi millenari,dai frantoi ipogei, dai percorsi accanto alla via Tra-iana. Ho da sempre registrato questa enorme bel-lezza. Oggi sono orgoglioso di voler dare, a questoterritorio, il mio contributo nell’ ulteriore crescita diuna delle sue maggiori eccellenze, come è appuntoil parco. Spero anche di poter ampliare i canali dicomunicazione e collaborazione con tutte le istitu-zioni europee e nazionali affinché si possa ancoramaggiormente dare risalto alle bellezze naturalisti-che presenti in quest’area, ma anche ad una agri-coltura biologica di qualità e servizi avanzati in am-bito turistico -culturale»

L’on. Lavarra Presidente del Parco delle Dune

LLLLEEEETTTTTTTTEEEERRRREEEE AAAA LLLL DDDD IIIIRRRREEEETTTTTTTTOOOO RRRREEEECaro Direttore,

come vecchio ed affezionato abbonato non posso non conservare memoria del tanto lavoro per una pre-senza culturale sul nostro Territorio, e non solo, de «Lo Scudo». Per esperienza personale, conosco ostu-nesi lontani che lo aspettano e “tornare” idealmente nella propria terra, nella propria casa, tra gli amici piùcari di sempre.Bene, da tempo seguo gli interventi che il bravo Rosario Santoro non fa mancare nella rubrica “Notiziedall’Ospedale”.Lo leggo con interesse perché nel nostro ospedale ho speso un po’ del mio tempo allorquando da CorsoVittorio Emanuele lo traslocammo nella sede attuale. Eravamo nei primi anni Sessanta del secolo scor-so. Ora è cresciuto in strutture e prestazioni; ma allora non eravamo convinti né per la sede, fuorimano,né per la struttura il cui progetto, realizzato su schemi sorpassati e non più rispondenti alle nuove esigen-ze di funzionalità.Tentammo, anche, altrove; ma parecchi ostacoli non soltanto politici ci fecero retrocedere.Comunque, eravamo tutti giovani, non ci mancò grande entusiasmo. Allora non c’erano prebende di al-cun genere, c’era soltanto il desiderio di fare il bene della Comunità civile. Ed in questo eravamo soste-nuti e trascinati dall’équipe medica che in molti ci invidiavano.Dicevo, con una certa attenzione in quanto, pur apprezzando il resocondo puntuale di avvenimenti e/oiniziative significative, a mio modesto parere non bisogna sfumare o nascondere alcune carenze che purci sono.Soltanto una ne voglio sottolineare: il settore “Prelievi”.Ognimattina decine di pazienti lo frequentano e l’attesa si fa spesso pesante in modo particolare per per-sone anziane. In piedi per carenza di posti a sedere in un corridoio non bene attrezzato. E’ vero che c’èuna sala idonea; ma disertata perché, mancando di amplificazione, ognuno teme di non ascoltare la pro-pria chiamata. Un problema per i deboli di udito. Con le operatrici a sgolarsi.A parte, infine, il vociare scomposto dei pazienti stanchi ed impazienti.Ci vuole tanto per porre rimedio?

DINO MONTANARO

E la voce della Chiesa arriva proprio nell’anno deigrandi vertici sull’ambiente (New York a settembre,Parigi a novembre). Il titolo dell’enciclica, questavolta, potrebbe essere in italiano e riprenderel’espressione Laudato sì, tratto dal Cantico delleCreature di Francesco d’Assisi. La salvaguardia del creato, la cura per l’ambiente,non possono essere disgiunte da quella che il Papachiama “ecologia umana”. La crisi attuale non è so-lo economica o ambientale, ma è anche etica edantropologica: “la vita umana, la persona non sono

più sentite come valore primario da rispettare e tu-telare” e si finisce per porre al centro “l’idolatria deldenaro”. La si può definire un’Enciclica di ampio re-spiro. Toccherà infatti un ampio spettro di temi: l’ini-quità nell’accesso e nella distribuzione delle risorse,come l’acqua nel Continente africano, il problemadella fame, dello spreco del cibo, “dell’avido sfrutta-mento delle risorse ambientali” che rappresentauna ferita alla pace del mondo. Tratterà infine deidanni causati dal riscaldamento globale, dal disbo-scamento, dall’inquinamento ambientale. Sarà, insostanza, una Enciclica “ecumenica”.

MIMMO SACCO

(segue da pag. 1)Sarajevo: il messaggio di pace....

dello sfruttamento finanziario. E come ho accennato sopra, nei giorni scorsi si èavuta la seconda ondata di mafia capitale che haportato all’arresto di politici del Pdl e del Pd (44 per-sone). L’inchiesta ha toccato anche un membro delgoverno indagato per illeciti sulla gestione del Cen-tro Immigrati di Mineo (Sicilia)Nello stigmatizzare che sta venendo a galla c’è chiparla addirittura di “cloaca massima”. Questa è l’im-magine di Roma che viene sfregiata in modo inde-cente.Si può dire che ogni giorno escono notizie sulla re-te affaristica – politica – criminale. Il sospetto di chiindaga è che il giro di corruzione basato su favori emazzette collegati con gli appalti delle Cooperative

più o meno grosse possa essere molto più ampio diquanto finora collegato. Ed ora una riflessione finale. Il sistema corruttivo èrisultato talmente diffuso, autoalimentato e condi-zionante da diventare esso stesso una sottospeciedi mafia. Fenomeni di tale complessità e tale perico-losità non nascono per una improvvisa crisi civile edeconomica ma affondano le radici in una degenera-zione patologica più generale che potrebbe portare– se non si mettono rapidamente in atto adeguatianticorpi – ad un collasso istituzionale. Infatti quando la politica risulta incapace di reagireanche se si toccano certi estremi di vergogna, pri-gioniera di una spirale di ricatti, il risultato non potràche essere la disgregazione del tessuto democrati-co del Paese.

MIMMO SACCO

(segue da pag. 1)Astensione e corruzione

I risultati delle Regionali del 31 maggio a Ostuni

Votanti 13.583 su 27.413 elettori (affluenza49,55%), bianche 292, nulle 605, voti validi12.038.

EMILIANO: voti 7.013 (58,26%)Emiliano Sindaco di Puglia , 3.026 (25,14%),Candidato ostunese Domenico Tanzarella, voti5.049 in tutta la Provincia di cui 2.796 ad Ostuni,primo dei non eletti dietro Mauro Vizzino voti5.512; PD, voti 2.787 (23,15%), Candidato ostu-nese Giovanni Epifani, voti 5.209 in tutta la Pro-vincia di cui 1.909 ad Ostuni, primo dei non elettidietro Giuseppe Romano voti 7.216 e FabianoAmati, voti 7.177; Noi a Sinistra per la Puglia ,802 (6,66%), Candidata ostunese Giuseppina

Santomanco, voti 574 in tutta la Provincia di cui365 ad Ostuni; Puglia con Emiliano , 80; Popola-ri , 63; Pensionati ed Invalidi , 59; Partito Comu -nista , 80; Popolari per l’Italia , 6.

SCHITTULLI: voti 2.703 (22,45%)Oltre con Fitto , 2.048 (17,01%), Candidato ostu-nese Ernesto Camassa, voti 2.032 in tutta la Pro-vincia di cui 1.739 ad Ostuni; Movimento Politi -co Schittulli , voti 283 (2,35%); Fratelli d’Italia ,192 (1,59%).

POLI BORTONE: voti 1.429 (11,87%)Forza Italia , 982 (8,16%), Consigliere eletto Mau-rizio Friolo; Noi con Salvini , voti 180 (1,50%);Puglia Nazionale , 167 (1,39%), Candidato ostu-

nese Nicola Santoro, voti130; PLI, 14.

LARICCHIA: voti 1.251(10,39%)

Movimento 5 Stelle , 1.066(8,86%), Candidato ostune-se Paolo Mariani, voti 762in tutta la Provincia di cui258 ad Ostuni.ROSSI: voti 239 (1,99%)

L’altra Puglia , 223(1,85%), Candidato ostune-se Giancarlo Scalone, voti264 in tutta la Provincia dicui 171 ad Ostuni.

MARIGGIÒ: voti 32(0,27%)

Verdi , 25 (0,21%).RIZZI: voti 19 (0,16%)

Alternativa Comunista , 8(0,07%).

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3GIUGNO

2015Terza Pagina

Prendete un recipiente non troppo grande, come lasede di un’Associazione culturale, di quelle un

po’ alla buona, un po’ paesane, ma nell’accezionepiù positiva del termine, ossia ospitale, accogliente eraccolta, fatta di volontari (volenterosi) e gestita conforze poche e passione tanta.Metteteci dentro un po’ di persone alla rinfusa, quat-tro professionisti, qualche impiegato, un paio di inse-gnanti, una manciata di buone casalinghe, e anchedei pensionati.Prima spruzzateci sopra un buon brano musicale, ri-gorosamente dal vivo. Non è necessario disporre diun’orchestra intera o di un quartetto d’archi, e nemme-no di uno strumentista virtuoso e blasonato. Usatequello che avete in casa : è sufficiente una chitarrasuonata da mani emozionate e con molto cuore,quanto basta per creare un’atmosfera giusta, quellache permette di lasciare fuori dalla porta (in questo ca-so della Associazione) le beghe e gli affanni routinari.A questo punto aggiungete della cultura a volontà.Poesia, narrativa, canzoni, quello che vi pare purchésia genuina. Della sana e buona cultura. Va bene an-che se un po’ ruspante, purché non sia uno sfoggiodi erudizione e di dotte citazioni. L’impasto deve ri-creare quelle scene, che tutti noi di una certa età for-tunatamente abbiamo ancora nella memoria, diquando eravamo bambini, che le persone anziane“contavano i fatti” intorno alla “fracera”, quando i ter-mosifoni non ce l’avevamo e i telefonini grazie-al-cie-lo non ci distraevano.Allora, se tutti gli ingredienti sono ben dosati e ci simette la giusta quantità di passione, succede – nonsempre ma a volte succede – che quest’impasto lie-vita e viene fuori una serata magica, dove le parolearrivano al centro esatto delle persone. E le personesi sentono arricchite e inspiegabilmente soffici e piùleggere. Succede che le parole riacquistano la loromusicalità e tutto il loro potere evocativo : e musica,infatti, trasmettono, e buone vibrazioni, di quelle chefanno venire i brividi ; e immagini, infatti, riescono adevocare, e scene, e personaggi che sembra quasi divederli lì davanti.E così persino l’antipatico distende i tratti antipaticidel suo viso, e appare meno antipatico. E l’arrogan-te scende per un po’ dal suo piedistallo e la donnaspigolosa si ricorda per una frazione di secondi cheanche lei è stata bambina.

Forse perché, in fondo, tutti abbiamo bisogno di sto-rie. VIVADDIO. Ne avevano bisogno i nostri antena-ti, ai tempi di Omero e ancora più indietro nella nottedei tempi. E ne abbiamo bisogno anche noi, uominitecnologici del 2000. Ne avevamo bisogno quandoeravamo bambini, che guai se ci cambiavano le pa-role della fiaba perché quelle parole ci davano le cer-tezze che ci servivano. E ne abbiamo bisogno anchenoi adulti, che non è per niente vero che siamo di-ventati uomini che non devono chiedere mai.Siamo sangue e siamo carne, ma il nostro cuore nonè un turbo-diesel. E ogni tanto ha bisogno di sogni. Eallora che il poeta canti e che lo scrittore racconti, sequesto ci aiuta a sognare. Poi torneremo tutti alle no-stre beghe e agli affanni routinari, e rimetteremo tut-ti i piedi per terra, ma intanto la magia delle parole ciavrà fatto fare un bel giro sulla giostra.Ecco quello che è successo a Ostuni la scorsa do-menica 19 aprile, presso la sede del Centro di Cultu-ra Cirignola : niente di trascendentale, solo una pic-cola ma indovinata serata magica. L’evento – denominato Un Incontro al Mese - è statafortemente voluto, ideato e quindi realizzato dalla“Associazione FOLLETTI E FOLLI ”, nelle persone diDario Lacitignola e Antonella Colucci. L’idea è semplice : proporre una “rassegna semi-se-ria” di artisti e personaggi figli di questa terra, i qualiabbiano – magari nascoste nel cassetto - delle coseche in qualche modo vale la pena di mostrare e con-dividere. Il compito di fare da apri–pista è stato affidato a Pa-squale Scalone , che – senza prendersi troppo sulserio - ha proposto racconti, poesie e canzoni. In ciòè stato aiutato dal sempre bravo Lorenzo Cirasino edalla bella e brava Antonella Colucci, la quale ha re-citato e cantato, da par suo, insieme allo stesso Pa-squale Scalone. L’incontro è stato condotto da GiusySantomanco, questa volta anche lei coinvolta, oltreche come presentatrice, nell’insolita veste di inter-prete (prova che ha superato a pieni voti). La serata è letteralmente volata. Le emozioni viag-giavano - con biglietto di andata e ritorno- tra chi siesibiva e chi ascoltava. Tutti si sono divertiti.La rassegna “Un incontro al mese” è proseguita conCarmen Pistoia, protagonista di “Ci vuole anima” (24maggio); il prossimo incontro sarà con Daniela LuisaBonalume (“Anche i cactus fioriscono”).

Diciannovesima edizione per “Un’emozio-ne chiamata libro”, la serie di incontri con

gli autori che animerà anche quest’annol’estate ostunese il calendario è stato messoa punto dal prf. Ettore Catalano, direttoreonorario della Biblioteca e dei servizi cultura-li del Comune di Ostuni, con la collaborazio-ne delle associazioni culturali del Forum del-la società civile: ben quindici gli appuntamen-ti, con autori notissimi, noti e da scoprire; siparte il 3 luglio con Laura Bosio e le sue 63lettere “Da un’altra Italia” (UTET) per prose-guire il 9 con Lara Puppa (“Ca’Foscari dei do-lori”, Titivillus); il 15 luglio l’illustre medioeva-lista Franco Cardini presenta il suo “L’appeti-to dell’imperatore” (Mondadori), originaleviaggio nelle vicende storiche di varie epocheche, per ogni racconto, propone delle ricette(autentiche) di quello che allora si portò in ta-vola durante battaglie, cene imperiali, festenuziali di altri tempi.Il 17 sarà presentata Michela Tilli con “Ognigiorno come fossi bambina” (Garzanti) ; Mat-teo Viviani, noto al pubblico televisivo per “Leiene”, proporrà l 20 luglio “Una crisalide nelfango”(Mondadori), il 22 l’ex campione olim-pico e campione del mondo di pugilato Patri-zio Oliva parlerà del suo “Sparviero” (Sper-ling e Kupfer). Il 24 luglio tocca a Giuseppe

Baldassarre ed al suo “Negramaro di Puglia,il gusto nascosto” (Input), il 28 Francesco Du-rante illustra “Oh capitano!” dedicato all’av-venturiero giramondo italiano Celso Moreno(Marsilio). Il 29 luglio Tony Laudadio presen-tazione spettacolo di “Come un chiodo nelmuro” (Bompiani), dal titolo “Una notte a Lit-tle Italy” ; il 4 agosto Laura Pariani ricorderàcon “Questo viaggio chiamavamo amore” (Ei-naudi) la storia fra Sibilla Aleramo e DinoCampana; spazio al giallo il 5 agosto perFrancesco Costa ed il suo “Orrore vesuvia-no”; il 7 la grande scrittrice di origine arme-na Antonia Arslan propone “Il rumore delleperle di legno”, l’11 agosto spazio alla storiadella criminologia con il volume “La ruga delcretino”, di Franco Vitali (scritto con MassimoPicozzi , Garzanti). Il 13 agosto torna adOstuni, la sua città d’origine l’ottimo scrittoreAngelo Roma, che ha pubblicato per Monda-dori “Ancora più vita” ambientato addiritturaad Ostuni; chiudono la rassegna il 21 agostoAnna Ossani e Tiziana Mattioli con il loro belvolume “Anna Bonacci, biografia per immagi-ni” (Raffaello) dedicato alla commediografaitaliana scomparsa nel 1981.Gli incontri con la Tilli, Durante e Laudadio sisvolgeranno al Parco di Santa Maria d’Agna-no, gli altri nel Chiostro.

Ricetta per una “SERATA MAGICA”di Pasquale Scalone

Uno studioso fonda-mentale nel pano-

rama degli studi storicinazionali, internaziona-li e della cultura puglie-se, una personalità dariscoprire per la preco-ce adesione agli idealidi un’Europa unita con-cretizzatisi solo recen-temente, uno spirito li-bero, alieno da asservi-menti e da compro-messi impliciti nel cor-so di carriere accademiche prestigiose, un uomofermamente convinto dell’importanza e della digni-tà del lavoro quale strumento di affermazione civi-le. Sono stati questi alcuni dei temi affrontati nelcorso del convegno, svoltosi il 10 aprile scorsopresso la sala Chirico del monastero Olivetani del-l’Universita del Salento a Lecce, per ricordare la fi-gura e l’opera di Pier Fausto Palumbo, alla presen-za della moglie signora Teresa Fontana, della figliaFrancesca e del nipote Manfredi Marini. Organiz-zato dalla Società Storica di Terra d’Otranto, unodei tanti sodalizi voluti e promossi da Palumbo pervalorizzare la cultura regionale, l’iniziativa ha inte-so tracciare un breve profilo della monumentaleopera svolta dal professore nato a Roma ma diascendenze francavillesi, con il qualificato contri-buto di vari studiosi. Il presidente della SocietàStorica di Terra d’Otranto, Domenico Urgesi, hariassunto alcune tappe importanti dell’impegno so-ciale cifra costante di ogni momento della biografiaumana di Palumbo. Giovanissimo, dopo aver par-tecipato alla Resistenza, fonda e dirige la rivistaEuropa accendendo un dibattito e un confronto cul-turale e politico, sulla necessità di ancorare la rico-struzione italiana nell’immediato dopoguerra, aduna dimensione europea capace di calamitare an-che i paesi orientali. Parallelamente il suo interes-se si rivolge al lavoro, pubblicando la Rivista dellavoro nella quale si cerca di inquadrare questo te-ma dal punto di vista economico e giuridico, pro-muovendo una cultura del lavoro e analizzandol’organizzazione e la vita delle classi lavoratrici, at-traverso il contributo di giganti nel settore qualiFalk e Olivetti. Il relatore ha poi parlato del ruolodecisivo avuto dal prof. Palumbo nella nascita del-l’Università del Salento, nel programma di rilanciodella cultura regionale con l’istituzione di numerosicentri di studio e di riviste che approfondissero levicende storiche locali nel quadro composito dirapporti continui con la storia nazionale ed euro-pea. Sotto questo aspetto la relazione svolta dalprof. Rosario Jurlaro, decano dei bibliotecari pu-gliesi, ha dato forma e consistenza allo studiosoimpegnato nella ricerca storica della verità, illu-strando il rigore e l’originalità della metodologiaperseguita. Il vaglio di tutte le fonti disponibili, dagliatti ufficiali, alle testimonianze, alle narrazioni, va-lutate nei contenuti ma anche nelle forme espres-sive, nella loro provenienza, elementi del tutto tra-scurati dalla storiografia precedente, ne fanno unostudioso rigoroso, attento a problematiche nuove.Un giovane irrequieto lo ha definito il prof. Raffae-le Colapietra che scorrendo i momenti della giovi-nezza, della maturità e “del lungo e operoso tra-monto” ha messo in evidenza lo spirito indipenden-te di un uomo che in gioventù aveva preso le di-stanze dal potere americano rivedendicando al-l’Italia una posizione non marginale ma di primopiano nelle vicende del dopoguerra. I trascorsi nel-la resistenza lo videro reagire alla legge truffa del’53 che ne tradiva gli ideali mentre la delusione perl’orientamento intrapreso dalla politica italiana diquegli anni lo portarono a ripiegare la sua riflessio-ne verso gli studi locali. Estromesso da un certo si-stema di potere…dal 1962 inizia una testimonian-za che diventa sempre più individuale continua Co-lapietra. Sono gli anni in cui hanno inizio un nuovofilone di ricerche, atte a stabilire contatti tra le duesponde dell’Adriatico e la ristampa di testi legati al-la storia meriodionale e, più in particolare, puglie-se, concentrandosi su di un determinato periododella storia che è quello normanno, consideratouna premessa per quella unità politica che si sa-rebbe attuata molti secoli più avanti. Il prof. Ales-sandro Laporta prendendo spunto da una recen-sione di Palumbo in merito ad un saggio sulla mis-sione diplomatica svolta dal cardinale Fabio Chigi,il futuro papa Alessandro VII, mediatore comenunzio apostolico tra Austria, Francia e Spagna du-rante la guerra dei Trent’anni (1635-1665), torna aparlare di un tema ricorrente nella produzione scrit-ta, quella dell’Europa. In quella Europa del Seicen-to, ricostruita attraverso uomini, vicende e tempi di-versi, trovano posto la Puglia e il Salento poiché ildiplomatico era contemporaneamente vescovo diNardò e, nelle lettere, esprime chiaramente il ram-marico per essere lontano dalla sua diocesi, chia-

mato a una nobile operazione di pace. Lontananzadalla propria terra che attraversa, spesso, gli scrit-ti di Palumbo. Va ancora riconosciuto a Palumbo,ha poi proseguito il prof. Mario Cazzato, il merito diavere per primo richiamato l’attenzione degli stu-diosi sul Barocco in un periodo contrassegnato daun pesante giudizio negativo su questo fenomenoartistico dapprima con alcuni scritti e, nel 1969, or-ganizzando un convegno di studi sul Barocco, an-che questo inquadrato in un respiro europeo, a cuiparteciparono studiosi internazionali. Fu quellol’evento da cui scaturì la successiva stagione di ri-cerche e di saggi indirizzata a sviscerare la com-plessità e l’originalità del fenomeno leccese. Quel-lo sforzo, è rimasto in gran parte sconosciuto, hacontinuato Cazzato, e forse si sarebbe giunti primaad affrontare lo studio di questo stile, consideran-do l’importanza degli apporti che potevano giunge-re da altre forme espressive quali la musica o lapoetica del Tasso, chiavi di lettura già a quel tem-po indicate da Palumbo. Lo scarso interesse dimo-strato dal prof. Palumbo per la storia moderna, hacontinuato il prof. Mario Spedicato, è coerente conil suo percorso di ricerca indirizzato alla storia me-dioevale, materia della docenza universitaria. Nonmancano però incursioni in questo ambito, che lohanno portato a occuparsi in prevalenza di aspettilegati alla storia risorgimentale arricchendo, inte-grando e revisionando quanto era stato scritto. Ilprof. Spedicato ha trovato nei suoi scritti quel so-stegno indispensabile per rileggere in un altro con-testo episodi riguardanti alcuni patrioti salentini.Pur non avendo avuto conoscenza personale dellostudioso, ne ammira e ne prosegue l’impegno nel-la Società di Storia Patria per il suo personalissimomodo di concepire la comunicazione scientificapensando all’Europa mediterranea. Al termine del-la manifestazione è emersa forte l’esigenza dicreare una continuità con gli studi e le pubblicazio-ni del professore Palumbo, riproponendo l’attualitàdelle scelte, l’importanza degli obiettivi conseguiti,le felici intuizioni, il rigore e la valenza della meto-dologia storica. Una figura, quella di Pier FaustoPalumbo, che non ancora ricevuto un adeguato ri-conoscimento per la monumentale opera svolta,sia sul piano prettamente culturale che umano. Ilprossimo anno ricorre il centenario della sua nasci-ta e potrebbe essere questa l’occasione perché ta-le auspicio possa concretizzarsi, magari in Ostuni,città che lo ha visto trascorrere l’ultimo periodo del-l’esistenza, circondato dal calore degli affetti fami-liari e dalla vicinanza degli amici fedeli.

RISCOPRIRE PIER FAUSTO PALUMBOdi Enza Aurisicchio

CONCORSO “ANTONIO LEGROTTAGLIE”Anche quest’anno ha avuto grande successo il concorso musicale nazionale “Antonio Legrottaglie”, intito-lato al musicista ostunese scomparso nel 2001 a soli 22 anni. Da allora l’associazione musicale che ne por-ta il nome svolge un’intensa attività di promozione culturale.Quindici le scuole partecipanti alla rassegna organizzata dalla scuola “Barbaba-Bosco” e in particolare dalplesso Bosco dove ha sede un’attiva e preziosa sezione musicale. Componevano la commissione i docen-ti Roberto De Leonardis, Giovanni Di Palmo, Francesca Salvemini, Filomena Vita e Serenella Leone (diret-tore artistico): la manifestazione è partita l’11 maggio da Brindisi ed è poi proseguita ad Ostuni il 12, 13 e14, giornata della premiazione dei più bravi degli istituti provenienti da Brindisi, Cisternino, Polignano a Ma-re, Francavilla Fontana, Grottaglie, Monopoli, Triggiano, ma anche da Catenanuova (Enna), Marcianise(Caserta), Montalbano Jonico (Matera) e Cosenza.Targhe e riconoscimenti sono stati offerti dalla famiglia Legrottaglie, dalla Confraternita Madonna della Stel-la, dalla Banca di Credito Cooperativo di Ostuni, da Ceramiche D’Alò , dall’Ottica Nacci, da Pianoforti Fari-na e dal Rotary Club di Ostuni. Nell’ottima banda del comprensivo di Cisternino (premiata al completo, sot-to la direzione del bravo maestro Mino Lacirignola) si è distinto il giovanissimo cornista Agostino Semera-ro; belle le proposte classiche delle canzoni dei Queen eseguite dai “Chance of Harmony” cosentini: insom-ma, un concorso destinato a crescere ancora.

LO SCUDO Mensile Cattolico d’Informazione fondato nel 1921

Prospetto di dettaglio delle voci di Bilancio al 31.12.2014, aisensi dell’art. 1, comma 33, del Decreto Legge 23 ottobre1996, n. 545, convertito con Legge 23 dicembre 1996, n.650.

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“Un’emozione chiamata libro”il calendario dell’edizione 2015

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4GIUGNO

2015 Cronaca

I ragazzi ostunesi riscrivono la storiaDue i premiati dal Rotary

ANCHE A CARIATI IL PREMIO “SALLUSTIO”I vincitori premiati da mons. Satriano

Molto simpatica la sfida lanciata dai Rotary Club di Fasano, Martina Franca e Ostuni-Valle d’Itria-Rosa Marina per il concorso di scrittura creativa destinato agli studenti delle scuole superiori

dei tre centri; il tema era quello dell’”Ucronia”, o fantastoria, o storia controfattuale: insomma, bi-sognava immaginare che le cose in un avvenimento storico, o letterario, o mitologico, fossero an-date in maniera diversa. I ragazzi ci hanno raccontato come (non) andarono le cose. Cosa sarebbecambiato? Nella premiazione del 28 maggio scorso hanno vinto il premio assoluto: VALENTINACAMASSA della classe 3^ B del Liceo Tito Livio di Martina Franca (Gutenberg non inventa la macchi-na per la stampa, si scrive ancora a mano) e MONICA DI CANOSA della classe 4ª G TURISMO dell’Ist.Leonardo da Vinci di Martina Franca (Cristoforo Colombo sbarca negli attuai Stati Uniti e trova già McDo-nald’s e Coca Cola). Due gli studenti ostunesi premiati: Jacopo Sozzi del Classico (Archimede non vieneucciso dai Romani, anzi inventa per loro nuove meraviglie, primo premio fra gli studenti ostunesi) e MariaChiara Gianfreda, (un mondo senza telefonini e Whatsapp, segnalata). I due giovanissimi concittadini sisono già più volte distinti in vari campi: pubblichiamo qui sotto i loro lavori.

Eutidemo, un giovane amante di retorica efilosofia, stava tornando a casa. Aveva sempre

un po’ la testa tra le nuvole e non badava al caos in-torno a sé, poiché era immerso nel suo mondo. Sir-acusa era in fermento, l’agorà era piena di genteche trafficava con travi di legno, scudi, lance equant’altro. Correva voce che i romani volesseroentrare nella città e distruggerla. Ma la guerra dura-va da almeno due anni e un attacco a sorpresa or-mai era ritenuto possibile ogni giorno. Mentre il ragazzo faceva queste riflessioni, notò lafigura di Clepsiade stesa a terra. Egli era un pover-accio che aveva perso tutto a causa del conflitto.Ormai non gli restava che chiedere ogni giornol’elemosina, appellandosi alla bontà dei commer-cianti che frequentavano la piazza cittadina. Fortu-natamente c’erano persone come Eutidemo che us-avano lasciare un obolo ai mendicanti. Egli frugònella tasca, prese una moneta e stava per darla aClepsiade quando la sua attenzione fu rapita dauna farfalla dai mille colori che svolazzava verso ilnegozio del fabbro. Istintivamente la seguì perqualche metro, dimenticando l’ obolo per ilpover’uomo e continuò per la sua strada.Clepsiade non mangiava da giorni. Non ricordavapiù il sapore del morbido pane appena sfornato chesi spezza sotto i denti. In guerra ognuno pensa persè. E a lui non rimaneva nemmeno il denaro peruna pagnotta. Stava letteralmente morendo difame. Avrebbe preferito di gran lunga essere uccisodal nemico che non lasciare la vita in quel modo. Si udì un boato. I nemici stavano attaccando le mu-ra mentre la difesa cadeva miseramente. Clepsiadecapì che doveva fare qualcosa. Notò che, nella con-fusione generale, la piccola casa del maestro erastata lasciata aperta. Dentro la cucina si vedeva unripiano in legno e sopra di esso vi era del cibo. Unpezzo di pane lasciato lì, incustodito. Qualsiasi per-sona sana di mente avrebbe scelto un altronascondiglio. Ma i morsi dello stomaco stavanoprendendo il sopravvento sulla ragione del poveroClepsiade che senza pensarci due volte si fiondò

nella piccola casa e iniziò a mangiare voracemente. Mentre tutto ciò accadeva, un soldato romano ave-va appena sfondato la porta di una piccola casa ig-norata da tutti. Pochi passi avanti e il soldato si tro-vò in un luogo pieno di appunti, specchi, lavagne erecipienti d’acqua. Seduto ad una sedia un siracu-sano sembrava non essersi accorto dell’assedioche opprimeva la città. Il romano prese fiato esetenziò: “Straniero. La tua città è stata conquistatasotto il comando di Marco Claudio Marcello. PerGiove, smetti di occuparti di ciò che stai facendo eseguimi all’accampamento”. L’altro staccò breve-mente lo sguardo dal foglio, pur continuando a scri-vere. Senza voltare la testa sussurrò: “Perdoni,buon soldato, mi lasci ultimare i miei calcoli”. Ma lareazione di questi non fu delle migliori. Si sentì pre-so in giro e infiammato dalla rabbia sguainò la spa-da quando improvvisamente fu fermato da un ru-more. “Chi va là?” urlò.Clepsiade malediceva se stesso per non aver vistoquello skyphos. Con le mani in alto uscì dal suonascondiglio e trovò il gladio del nemico puntatoverso di lui. “Non mi faccia del male, la prego. Sonoun povero mendicante che cercava del cibo nellacasa del maestro Archimede. Non era mia inten-zione nascondermi dai romani”. Non appena sentì ilnome di Archimede il soldato per poco non perseconoscenza. Aveva rischiato di uccidere una dellementi più famose del suo tempo. Adesso invece loavrebbe potuto consegnare vivo nelle mani dell’im-pero romano che avrebbe sfruttato a lungo la suaintelligenza.E oggi, nell’anniversario della fondazione di Ac-quinia, prima città sulla superficie marina, ringrazi-amo Archimede per aver approfondito gli studi sullaspinta dell’acqua e soprattutto quella farfalla cheper caso ha impedito a Eutidemo di pagare del ciboper Clepsiade.È proprio il caso di dirlo. Si è trattato di un gigan-tesco effetto farfalla.

JACOPO SOZZI

Il sottile sfarfallio tra vita e morte

Cihanno sempre detto che ogni evento, ogniscelta, decisione che prendiamo nel corso del-

la nostra vita non dipende mai dalla nostra volontà,ma da qualcosa che ha già scelto per noi, come sefosse stato già tutto scritto in un enorme libro. E’ ildestino che sceglie per noi. Ma se in realtà fossimonoi a scegliere per il destino? Se ad un tratto fossi-mo noi stessi a cambiare il corso degli eventi? E seinvece di essere lì in quel luogo, in quella precisaora, con quelle determinate persone, fossimo datutt’altra parte? E se fossi proprio tu l’artefice di unagrande rivoluzione o di una fantastica scoperta? Ec-co, immaginate ora se il 3 aprile del 1973 MartinCooper invece di usare un cellulare, il prototipo Dy-na-Tac 8000X, per chiamare un potenziale concor-rente nel mercato della telefonia, avesse preferitosemplicemente scrivere una lettera alla sua dolceamata, oppure avesse scelto di gettare la spugna,insoddisfatto dei suoi studi, e avesse deciso di de-dicarsi alla musica, oggi noi non avremmo i nostritanto amati smart-phone. Sicuramente sarebbe tut-to diverso. Immaginate vivere una vita senza il vo-stro cellulare perennemente nella tasca destra, sen-za chiamate, sms, senza una vasta rete di condivi-sione, senza il vostro smart phone ad un palmo dalvostro viso. Immaginate i salti mortali che un giova-ne avrebbe dovuto fare per dire alla sua ragazzaquante volte al giorno l’ha pensata; quanto sarebbestato difficile dichiararsi apertamente davanti ad unpaio d’occhi. Sicuramente non si sarebbe persal’importanza della “carta e penna”, la purezza deisentimenti che sono consumati dal desiderio di es-sere all’altezza. Oggi non conosceremmo il tempospeso dietro ad uno schermo in attesa di un smsche potrebbe cambiarci la vita; ignota sarebbe lasolitudine che si prova a vivere in un mondo com-pletamente virtuale; ci sarebbero rapporti più veri,autentici, dove i pensieri che frullano nella mentevengono urlati, anziché dimenticati in un semplice

promemoria; le mamme vivrebbero in un continuostato di ansia, ponendosi sempre le solite doman-de: “Dov’è?“, “Avrà mangiato?”, “Che cosa sta fa-cendo?”, “Con chi sta?”. Non conosceremmo genteche vive dall’altra parte del mondo, anzi, forse neignoreremmo completamente l’esistenza; non sa-remmo sempre aggiornati sulla vita dei nostri amici.Apprezzeremmo di più la bellezza di un sorriso e diun paio d’occhi solo se il nostro naso fosse semprerivolto verso l’alto; ci accorgeremmo che, dopo untemporale, nel cielo ha fatto capolino un arcobalenospettacolare, senza aspettare che qualcuno condi-vida la foto su Instagram. Ci sarebbe più dialogonelle scuole, nelle famiglie, a tavola dopo una lungagiornata di lavoro, e si potrebbe parlare di mille co-se, senza aspettare di condividerle prima su Face-book. Se Cooper quel giorno non avesse avutoquesto lampo di genio, le cose sarebbero andate di-versamente ed io oggi,forse, sarei ancora in attesadel mio “piccione viaggiatore”.

MARIA CHIARA GIANFREDA

Racconto di una mitica telefonata

Dopo la premiazione diOstuni (29 aprile) an-

che a Cariati (Cosenza), il25 maggio, è stata ricor-data con un premio ai gio-vani poeti la figura di An-tonio Sallustio, poeta,pubblicista, libraio ed edi-colante scomparso nel2009. La VI edizione delpremio di poesia “AntonioSallustio” è stata organiz-zata dal Rotary Club TerraBrettia di Cariati, dalla fa-miglia Sallustio e dall’ip-sia-iti-Ipssar “GiovanniMazzone”’ di Cariati. Tragli ospiti intervenuti ancheMons. Giuseppe Satriano,Arcivescovo della diocesidi Rossano-Cariati, allievodi Mons. Orazio Semeraro che nel 1957 partì an-ch’egli da Ostuni per l’incarico di Vescovo di Cariati(allora Antonio Sallustio scrisse i versi dell’inno d’in-sediamento). I vincitori sono stati: -Giusy Grillo,della classe II E dell’Istituto Comprensivo di CariatiCentro, per la poesia “La pioggia”, Alessio Baratta,della classe IV A del Liceo Scientifico, per la poesia”Radere al suolo” e Alessia Alterino, della classe II,indirizzo Chimico-Biologico, dell’IIS-ITI, per la poe-sia “Tu eri oro”, A conclusione della premiazione,l’Arcivescovo Mons. Satriano ha invitato i giovanipresenti a “non rinunciare mai alle proprie emozioni.Una vita che non ha emozioni è come l’acqua sta-gnante che diventa putrida. Le emozioni muovono lavita e costruiscono in bellezza l’esistenza. Il prelatoha continuato affermando “chi segue le emozioni

nella sua vita sgorga la bellezza.” Ha, poi conclusocon “l’augurio che, attraverso questo premio, cia-scuno di noi impari a rivalutare la propria vita”.

ANTONIO SALLUSTIO

(1931 - 2009) verrà ricordato durantela Santa Messa di do-menica 21 giugno2015 alle 19,00 nellaParrocchia di San Lui-gi G. in Ostuni

E’terminato il difficile anno scolastico del “Pessi-na”: l’anno era incominciato al “Vitale”, poi, du-

rante le vacanze di Natale, il trasloco (e l’immediatadichiarazione di inagibilità della scuola a valle delCentro storico, che aveva ospitato le lezioni perquattro lunghissimi anni), poi altri cinque giorni di at-tesa per la solenne inaugurazione del 12 gennaio.Tutto a posto? No: già nelle prime settimane c’era-no problemi (dai buchi nei muri uscivano formicheche invadevano le classi), poi, il 13 aprile, l’inciden-te: il distacco di alcuni pezzi d’intonaco nell’auladella II E ha causato il ferimento di due bambini e diun’insegnante. Enorme clamore in tutta Italia: lascuola, sotto sequestro, è stata fatta riaprire dal PMper consentire il recupero deli effetti personali deibambini, e poi per far entrare il perito incaricato del-la consulenza tecnica d’ufficio ed altre persone inte-ressate agli accertamenti dell’accaduto. Tre mesi itempi della perizia: se verrà utilizzato tutto il periodola scuola potrà essere riconsegnata solo a fine lu-glio, e la riapertura a settembre, con altri lavori ur-genti da fare, diverrebbe un vero miraggio. Intantoi rappresentanti, di classe e di istituto, dei genitori, sisono costituiti in comitato per difendere il diritto al-l’istruzione. riconosciuto dalla Costituzione e dalleleggi, dei bambini che frequentano la scuola coin-volta.Il comitato è stato ricevuto, nel pomeriggio di marte-dì 26 maggio, dal Sindaco di Ostuni GianfrancoCoppola e dall’Assessore ai Lavori pubblici PaoloPinna, ai quali è stato rappresentato lo stato di og-gettiva e assoluta difficoltà dell’attività scolastica,

che coinvolge gli scolari, costretti a estenuanti turnipomeridiani in varie altre scuole, dopo lo shock perl’accaduto, con conseguenze estremamente negati-ve per la gestione della vita familiare, dello studio acasa e delle altre attività sociali che coinvolgono iragazzi; molti fra loro hanno manifestato serie riper-cussioni a livello fisico, con enormi problemi di ren-dimento scolastico, che rischiano, ove dovesseroprolungarsi, di avere conseguenze estremamentepreoccupanti o addirittura irreparabili. Particolar-mente significativi, anche in ragione della non salu-brità dei locali, i problemi che soffrono, nella siste-mazione provvisoria, i bambini della scuola dell’in-fanzia..Il comitato ringrazia il Sindaco e gli Assessori diquanto fatto finora ed auspica una rapida conclusio-ne dell’accertamento tecnico d’ufficio in costanza disequestro dell’edificio, in maniera tale che possaavvenire al più presto possibile la restituzione dellastruttura al Comune, e, completati i necessari e ur-genti interventi finali, la scuola possa essere ricon-segnata alla città e all’attività scolastica alla qualehanno pieno diritto quasi settecento bambini per an-ni costretti a soluzioni provvisorie ed ora in una si-tuazione di difficoltà grave e non più proponibile peril prossimo anno, data anche la mancanza di altrestrutture idonee nell’intero territorio cittadino.I componenti del comitato., infine, si dichiarano fin-d’ora pronti ad ogni azione di protesta e di persua-sione civile e democratica per impedire che i dirittidei bambini vengano posti ulteriormente in discus-sione.

Pessina ancora sotto sequestro

LLLLaaaauuuu rrrreeeeaaaaIl 7 maggio, nell’Università degli studi di Bari, siè specializzato in Psichiatria, con votazione70/70 e lode, il

dottor MARCO COLIZZIrelatori i professori TODARELLO e RAMPI-NO. La tesi, “Genetic susceptibility to cannabis-related psychosis: three Gene x Environment in-teraction studies”, deriva da una serie di ricerchecondotte prima a Bari e poi al King’s College diLondra, dove nei prossimi tre anni svolgerà undottorato di ricerca.La madre Elena, il padre Franco e la sorella Ivanane condividono la notizia con familiare affetto”.

CONTRIBUTO PER ACQUISTO LIBRI DI TESTOANNO SCOLASTICO 2015-2016

L’Assessore alla Pubblica Istruzione, dott. Marilena Zurlo, sentito il dirigente del 5° settore, dott. Anto-nio Minna, comunicazione ha reso noto a tutte le famiglie interessate,che sono in distribuzione pres-

so le scuole, i modelli di domanda per ottenere il contributoper l’acquisto dei libri di testo la cui spesa sarà sostenutaper il prossimo anno scolastico 2015-2016.Ne hanno diritto tutti gli alunni delle scuole medie inferiori esuperiori appartenenti ai nuclei familiari aventi un indicatoredella situazione economica (Isee) inferiore a 10.632,94 eu-ro (riferito ai redditi del 2015).Si informa che i genitori dovranno ricordarsi, al momentodell’acquisto dei libri, di farsi rilasciare una ricevuta fiscaleda consegnare all’Ufficio pubblica istruzione del comune (si-to presso la Biblioteca Comunale) mentre alla domanda perottenere il contributo, occorrerà allegare la copia dell’atte-stazione Isee relativa ai redditi del 2015.Le domande per il contributo dei libri di testo, dovranno es-sere presentate entro il prossimo 29 agosto presso la scuo-la di frequenza nell’anno scolastico 2015-16.Gli uffici non prenderanno in considerazione le istanze chearriveranno successivamente alla data di scadenza stabilitadalla Regione (comunicata con circolare n. AOO 162n.3744del 6.05.2015).

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5GIUGNO

2015Speciale

UNA MOSTRA PER NON DIMENTICAREIl Piave mormorava calmo e placido al passaggiodei primi fanti il 24 maggio…Le note di quello chepuò essere considerato il più popolare tra i canti pa-triottici, sono risuonate sabato 23 maggio nel chio-stro San Francesco accompagnando lo svolgimen-to della manifestazione Lampi di Memoria per nondimenticare. Preceduta domenica dal passaggiodella staffetta podistica militare L’Esercito marciavae anticipando di un giorno la ricorrenza del centena-rio dell’ingresso dell’Italia nello scenario bellico eu-ropeo, l’iniziativa ha inteso richiamare l’attenzionedel pubblico sul contributo offerto dagli ostunesi al-la prima grande impresa collettiva dello Stato italia-no. Un notevole repertorio di cimeli, oggetti, testi-monianze iconografiche, materiale illustrativo edesplicativo insieme ai volti di tanti protagonisti, atto-ri di un evento sul quale attualmente si cerca di va-lutare con maggiore obiettività le complesse vicen-de. Si è scoperto, così, dalle tante osservazioni delpubblico, che la mostra poteva essere triplicata neicontenuti. Anche mio nonno ha partecipato allaguerra…a casa conservo le medaglie di un pro-zio…tante le dichiarazioni e le informazioni comuni-cate in un riflusso di ricordi, di emozioni e di fatti dapersone appartenenenti alla terza generazione ri-spetto a quella che visse direttamente le vicendebelliche. Uno sforzo notevole compiuto dalle asso-ciazioni combattentistiche ostunesi (ANMIG, Mari-nai d’Italia, Nastro Azzurro), da Ostuni città da ama-re (presidente Pasquale Pignatelli), dalle due scuo-le vincitrici del concorso Esploratori della memoria(Liceo Classico Calamo e Scuola Elementare Gio-vanni XXIII) con il patrocinio del Comune, che nellospazio ristretto di circa un mese, hanno mirabilmen-te organizzato l’allestimento. Incipit dell’esposizionela riproduzione in bronzo del bollettino della Vittoria,il documento ufficiale attraverso il quale il coman-dante supremo dell’esercito, Armando Diaz, procla-mava la vittoria dell’Italia. Il manufatto è esposto intutte le caserme e in molti municipi italiani. Pendantdel bollettino una foto che ha calamitato l’attenzio-ne e la curiosità dei visitatori.

LA FOTO DEL PRESIDIO MILITARE DI OSTUNILa foto in basso proveniente dall’archivio della fami-glia Angiulli-Antonelli Incalzi ha richiesto una labo-riosa ricerca interpretativa. Lo scatto fu realizzatonel chiostro del convento dell’Annunziata da Giu-seppe Santorsola, pioniere di un settore che nellaprima metà del Novecento poteva ritenersi d’avan-guardia in un piccolo centro come Ostuni, conse-gnando alla memoria un momento particolarmenteimportante per la città. Le preziose indicazioni diPietro Pipoli di Monopoli, un vero esperto in materiamilitare, hanno fornito la corretta idenficazione delcorpo di uomini in divisa, inizialmente ritenuto il con-tingente locale delle guardie municipali e campestri.Si trattava in realtà del presidio militare di stanza inOstuni, formato esclusivamente da soldati anziani,inabili quindi per il fronte, impiegati per controllare inumerosi prigionieri austro-ungarici inviati nella no-stra città per “lavori forzati”: la costruzione della li-nea ferrovia e successivamente di viale OronzoQuaranta. Rivelatore il numero 256 che si legge sulberretto degli uomini in divisa, superiore di diversedecine di unità al 200, indicativo del reggimento diappartenenza. E’ stato possibile, inoltre, precisareanche l’anno dello scatto, grazie all’acuta osserva-zione dell’avv. Stefano Cavallo, nostro stimatissimoprecedente direttore di redazione, che ha ricono-sciuto nel primo soldato seduto partendo da sini-stra, Oronzo Quaranta. L’unico personaggio in bor-ghese, con cappello, papillon e fiore all’occhiello ri-tratto alle spalle dei comandanti del presidio milita-re, potrebbe identificarsi con il sindaco GaetanoTanzarella-Soleti, sebbene il volto risulti molto gio-vanile rispetto ai lineamenti più maturi del ritrattoconservato nel Salone municipale, realizzato daLuigi Pappadà poco dopo la morte sopraggiunta nel

marzo del 1917, ovvero a distanza di due anni dal-la foto. Gaetano Tanzarella-Soleti fu alla guida del-la città dal luglio del 1914 al settembre del 1915, perquesto si può supporre che la foto sia stata scatta-ta tra la fine di maggio e settembre del 1915, quan-do si dimise dalla carica. Gli successe nella dirigen-za proprio Oronzo Quaranta, uno dei militari foto-grafati in questo importante documento visivo.

TESTIMONIANZE DELL’EVENTO BELLICOUn contributo particolarmente significativo, oltre al-la foto di cui si è discusso, è giunto dal dott. MarioAngiulli di Taranto, pronipote del barone FrancescoIncalzi, che ha mobilitato conoscenti e amici per re-perire fonti e materiali. Nella prima ala del chiostrosono stati sistemati l’elogio funebre pronunciato inCattedrale il 25 giugno 1925 in memoria di SanteVincenti del XII Bersaglieri, primo tra gli ostunesi acadere sul Monte Nero; i ritratti e i passaporti per-sonali del barone Francesco Incalzi e della baro-nessa Maria Antonelli, ben presenti e stimati nel ri-cordo di molti ostunesi e altri documenti forniti dalprof. Mario Guidi e dalla prof.ssa Beatrice Andreot-ti, figlia dell’Ammiraglio Medico Giovanni Andreottidi Sorrento. I luoghi “caldi” del fronte e le linee di di-fesa in Veneto visualizzati con mappe topografichehanno trovato il giusto completamento in foto dicannoni, in fogli di propaganda e d’ informazione eanche in vignette ironiche del tempo che hannostrappato un sorriso amaro nel pubblico.Nella seconda parte della mostra gli studenti del Li-ceo Classico “A. Calamo” hanno illustrato alcune te-stimonianze rinvenute in una meticolosa ricerca sulcampo, perlustrando non solo sedi ecclesiastiche,strade e piazze della città ma anche luoghi della no-stra campagna segnati da manufatti scultorei, pitto-rici o epigrafici memori della Grande Guerra dellequali ci occuperemo nelle prossime edizioni delloScudo. Il modellino della Benedetto Brin, la coraz-zata incendiatasi a Brindisi nel settembre del 1915,ha inaugurato gli spazi espositivi approntati dalleassociazioni comattentistiche ostunesi: le testimo-nianze del Capitano Vito Antonio Tamborrino, deltenente Giovanni Tamburrini, del fante Angelo Sa-ponaro e di Angelo Scatigna, i “libretti personali” ri-lasciati dall’esercito, i certificati di famiglia dei milita-ri, i fogli matricolari in originale, le schede di alcunisoldati periti in guerra, una divisa militare perfetta-mente conservata appartenente a un componentedel Battaglione San Marco, le decorazioni del PrimoComandante del Reggimento di Marina principeDentice di Frasso, gli attrezzi di scavo per le trin-cee, l’album originale dei decorati al Valor Militaredella Provincia di Brindisi realizzato dal Nastro Az-zurro ed infine i disegni realizzati dagli alunni dellaIII B del Circolo didattico “Giovanni XXIII”, che conla spontaneità propria della loro età, hanno dato for-ma a un evento narrato e immaginato.

LETTERE DALLA PRIGIONIASe il repertorio epistolare prodotto durante la Se-conda Guerra Mondiale può ritenersi cospicuo al-trettanto non si può dire per quello pervenuto daisoldati impegnati nella Grande Guerra. Quantitati-vamente minore per l’analfabetismo diffuso tra i mi-litari, la comunicazione era affidata a cartoline po-stali contenenti parole dettate a un commilitoneistruito, per rassicurare i familiari lontani. Materialefragile che spesso non è stato conservato. La di-stanza temporale ha causato la perdita anche dellelettere inviate dai soldati più colti, a volte per incon-sapevolezza da parte dei discendenti del valore do-cumentario rappresentato da quei testi, così comehanno confessato alcune persone che hanno visita-to la mostra, dichiarando di averle viste cestinaredai familiari perché ritenute “vecchie e inutili”. Esse-re in possesso di lettere scritte dalla prigionia è,pertanto, un raro privilegio e la gelosa conservazio-ne nella famiglia Giovene delle lettere del padre hareso tangibile le penose condizioni in cui vivevano i

prigionieri, privi di indumenti e, soprattutto, affama-ti. E’ stato possibile, così, ripercorrere le tappe del-la prigionia di Alberto Giovene attraverso le letterainviate ai genitori. Figlio dell’avv. Luca Giovene, sin-daco dal 1911 al 1912 e di Concettina Mindelli, Al-berto Giovene nasce in Ostuni nel 1898. E’ chiama-to alle armi nel 1916 ed è preso prigioniero dagliaustriaci il 12 ottobre del 1917. Giunge nel carceredi Haimàskèr, nell’Ungheria occidentale, il 16 no-vembre e poco dopo invia alla famiglia alcune lette-re, qui riprodotte. Condivide la segregazione forza-ta con l’ostunese Enrico Ayroldi, sposato successi-vamente a Wanda Antonelli Incalzi e Nino Romanogenero del prof. De Sanctis. E’ libero nell’autunnodel 1918. Torna in Ostuni e sposa nel 1925 LoretaQuaranta figlia di Oronzo, sindaco di Ostuni dal1915 al 1919, generando nove figli. E’ direttore nel1925 del periodico locale politico-amministrativo,letterario-commerciale L’idea, di chiara ispirazioneantifascista, collaborando nel secondo dopoguerraal periodico apolitico Il Marciapiede. Si spegne il 29maggio 1950.

ENZA AURISICCHIO

Hajmàskèr 2-12-1917Mio caro papà, non ti meravigliare di questo stiletelegrafico, perché non mi son concesso più di 15righi, come vedi. Ripeto, mi bisognano quattrini,viveri, danaro, biancheria e tabacco. Pacchi fre-quenti ed urgenti. Appena posso ti manderò qual-che mia fotografia insieme ai miei amici di came-ra. Possibilmente mandami la divisa di pannod’Alfonso; maglie, asciugamani e 1 tovagliolo. Stobene e spedisci pacchi. Baci Alberto Hajmàskèr17-3-1918Mio carissimo papà, l’altro giorno ho ricevuto 3pacchi di cui uno della Croce Rossa di Milano edue di famiglia. Questi ultimi erano 1 di pane el’altro di riso, ceci ecc. Le sigarette le ho trovate eti prego di metterne anche in quei di pane. Sicchéper raggiungere il numero di 12 da te dattomi nemancano ancora 5. Ti prego di porgere le miecondoglianze alla famiglia Gaito, di cui ho saputola sciagura ieri per mezzo d’Enrico (Ayroldi), ed acui mi riserbo di scrivere. Bacioni a tutti affettuo-sissimi AlbertoOccupati del rimpatrio

Uniformi, testimonianze di foto,medaglie, documenti alcuni

rinvenuti nella zona del fronte sonostati in esposizione nella mostragrazie alla ricerca dei componentidel Movimento Associativo“ OSTUNI CITTA’ DA AMARE” or-ganizzatori dell’evento insieme alComune di Ostuni , ed Associa-zione “ BERSAGLIERI” di Brindisi.Tale manifestazione commemora-tiva è stata preceduta la domenicaprecedente dalla STAFFETTA dell’ESERCITO ITALIANO che simbo-licamente costeggiando tuttol’adriatico hanno portato la Bandie-ra Italiana da Lecce a Trieste contanti atleti della Nazionale Italianadi Atletica Leggera.Centinaia di studenti di tutte le scuole della città ac-colti con le note dalla canzone patriottica per eccel-lenza “IL PIAVE” hanno affollato il Chiostro S. Fran-cesco visionando questi cimeli in commemorazionedel primo Centenario dello scoppio della PrimaGuerra Mondiale per conoscere e capire quanto èaccaduto in questo periodo storico. Riflettere suquel conflitto aiuta a capire la vera essenza e il va-lore della pace, considerando anche l’eroismo invo-lontario di tanti giovani nostri concittadini con le lo-ro testimonianze tra cui quelle dei nostri nonni contanti e tali dialetti diversi ed enormi problemi di co-municazione (come da piccolo ascoltavo dal mio),che partirono ignari di quello che avrebbero affron-tato; uniti all’interno di trincee e caserme costruitenel ghiaccio delle montagne. Di grande sostegno alla mostra anche: Ass. Naz.Mutilati ed Invalidi di Guerra con il Presidente Anto-nio Cerasino che ha coordinato ed esposto anchefoto realizzate dagli alunni dell’elementare “Giovan-ni XXIII; Ass. Nastro Azzurro con la PresidenteProf.ssa Enza Aurissicchio coordinatrice anche de-gli studenti del Liceo Classico “Calamo” (entrambele scuole sono state premiate a Bari per il Progetto“ESPLORATORI DELLA MEMORIA”); Istituto Tec-nico Statale “VINCI” di Roma con il Prof. Nicola Era-mo; Ass. Marinai d’Italia con il Mar. Nino Palmisano;Ass. Gioie della Vittoria di Monopoli e tante, tantis-sime famiglie con foto e cimeli originali dei loro avitra i quali la famiglia Incalzi.Un filmato di circa 30 mimuti (rielaborato tra vari fil-mati tra i quali: Video I.T.S. Roma; Film “Torneran-no i Prati”; Lo scoppio della 1°Guerra Mondiale; Top10 “I dieci fatti incredibili della Prima Guerra Mon-diale”; “La Citta da Ghiaccio” sulla Marmolada; La“Grande Guerra” Rai; Video del Papa al SacrarioMilitare di “Re di Puglia”; “Cesare Battisti” Eroe....;La disfatta di Caporetto”; I 17 enni al fronte “La clas-se 99”; “Il Monte Grappa”; “Il Milite Ignoto”; “Twitterdella Pace” “Il Papa alla Giornata mondiale dellaPace”) proiettato a ciclo continuo nel salone comu-nale ha rivissuto questo drammatico periodo: dalloscoppio della guerra al trasporto della salma del Mi-lite Ignoto cercando anche di evidenziare le sensa-zioni personali dei nostri soldati al fronte, con i videodel Papa che inneggia alla Pace considerando laguerra solo un mezzo di distruzione in mano ai po-teri forti dei pochi; mentre gli alunni del coro dellascuola media “Cavallo” di Carovigno cantavano lecanzoni del Piave e del Monte Grappa. I mini vigili e i mini del Ser hanno presidiato il chio-stro ed il salone comunale.Una giornata durante la quale sono stati commemo-

rati anche i nostri 300 concittadinideceduti in questo conflitto conuna cerimonia religiosa nella Chie-sa delle Grazie del Parco della Ri-membranza e con la deposizionedella corona d’alloro al Monumen-to dei Caduti. Per l’occasione ilcannone simbolo della GrandeGuerra è stato spostato per voleredel Sindaco alla giusta ubicazionepresso il Monumento dei Caduti diGuerra. Tutte le associazioni di As-so Arma di Ostuni hanno parteci-pato al corteo ed in larga maggio-ranza quelle dei Bersaglieri giuntida ogni angolo della Puglia con laloro Fanfara. Alle ore 20,30 in Piazza della Li-

bertà si è esibita la” Fanfara dei Bersaglieri” di Alta-mura che con le loro musiche briose e gioiose han-no inneggiato al grande valore della VITA mentrescorrevano immagini trasmesse in mattinata nel sa-lone comunale; immagini che si alternavano a quel-le della visita del Papa al Sacrario Militare di Re diPuglia dove riposano 100.000 italiani caduti duran-te la Prima Guerra Mondiale. Durante l’omelia il Pa-pa ha sottolineato gli interessi che ci sono dietro lequinte di ogni guerra, i piani geo politici delle varienazioni, l’avidità di denaro e di potere e l’industriadelle armi. La serata si è conclusa con l’esecuzione dell’InnoNazionale preceduto da un twitter e dalle parole delPapa pronunciate durante la Giornata Mondiale del-la Pace.

Cenni sul Movimento AssociativoOSTUNI CITTA’ DA AMARE

Il Movimento è stato fondato nel 2008, ma in realtàil suo fondatore Pasquale Pignatelli, insieme alcompianto Renato Maresca dell’associazione AVISdi Ostuni ed al responsabile Asso Arma “Anfi” RinoBove dall’anno 1999 operava sul territorio organiz-zando eventi mirati a sensibilizzare l’opinione pub-blica ed i giovani. Raggruppa rappresentanti di di-verse associazioni ed Enti: culturali, sportive, am-bientali, militari, religiose. Tra i soci fondatori anche docenti ed imprenditoridel centro e nord Italia.Persegue esclusivamente obiettivi di carattere so-ciale valorizzando la persona nella sua totale iden-tità; tutelando il territorio e ampliando la conoscen-za attraverso contatti fra persone, enti ed associa-zioni, organizzando manifestazioni, convegni, semi-nari intesi come strumento di conoscenza, forma-zione, maturazione e crescita civile e umana di ogniindividuo.L’obiettivo del nostro Movimento quanto affermaPasquale Pignatelli è: inviare messaggi, sensibiliz-zare ed aiutare a riflettere, tramite incontri, confe-renze, eventi e manifestazioni che abbiano finalitàsociali, culturali, ambientali, turistiche e sportive.Con la speranza che il nostro costante volontarioimpegno e con il vostro fondamentale apporto, do-ve ognuno di noi può essere un tassello indispensa-bile e che tramite queste iniziative si possa:Tutelare, salvaguardare e valorizzare sempre le no-stre tradizioni e l’ambiente che ci circonda.Aiutare le future generazioni a riflettere infondendoin loro più fiducia per le proprie ambizioni, senza es-sere costretti ad emigrare per poter realizzare leprospettive di lavoro nella nostra amata Terra.

PASQUALE PIGNATELLI

LAMPI DI MEMORIA... Per non dimenticare

OSTUNI: CENT’ANNI DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE

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Speciale6

GIUGNO2015

OSTUNI: CENT’ANNI DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Chi il Porticciolo di Villanova è abituato a guar-darlo durante la solita passeggiata pomeridiana

- quasi sempre di domenica - non potrà coglierne icambiamenti, né le attività di quanti si impegnanoper valorizzarlo! E’ vero: non è ancora diventato unporto turistico e, i numerosi progetti che lo riguarda-no esistono solo sulla carta, sempre ventilati e mairealizzati, ma questo non basta a smorzare – o peg-gio ancora a togliere – a Villanova la sua centralitàe vivacità. Risorse innate che le appartengono fisio-logicamente; lo sanno bene i suoi operatori che, adispetto di ambizioni troppo spesso deluse e fru-strate, di anno in anno si impegnano per darle unvolto nuovo partecipando e organizzando eventi ediniziative volti a promuovere la riscoperta del portoe, prima ancora la conoscenza del mare!In questa direzione un importante passo avanti loha compiuto la Sezione di Ostuni della Lega Nava-le Italiana che, per centrare l’obiettivo, ha scelto dicominciare dai più giovani puntando su due argo-menti irrinunciabili per il futuro: “biodiversità e si-curezza in mare”.Di cosa significano e delle loro implicazioni sull’eco-sistema marino ha parlato il prof. Ferdinando Boe-ro, luminare della materia già docente di Zoologiaall’Università del Salento, che, su espresso invitodella Sezione locale della L.N.I., lo scorso 27 mar-

zo ha tenuto una diffusa relazione agli studenti del-l’ultimo anno degli istituti superiori, per l’occasioneconvocati presso il Cimena Teatro Roma.Una platea difficile per quanto esuberante, di cuil’insigne docente ha catturato l’attenzione con po-che parole, incentrate sulla necessità di “conoscerel’ambiente marino per imparare a proteggerlo con-servandone l’equilibrio”. Così comincia la lezione e,subito partono in sequenza le slides da cui arrivanoimmagini che ritraggono il nostro Mediterraneo oracome “un’area marina carismatica da preservareper la bellezza e l’unicità del paesaggio e della fau-na”, ora come “una risorsa preziosa esposta a for-me di sfruttamento aggressivo e irresponsabile daparte dell’uomo”. L’istituzione delle cd. Aree Marine Protette(A.M.P.), come quella della vicina Torre Guaceto –tra le più organizzate a livello nazionale – è il primopasso – dice il professore - per arginare e frenare ilprocesso regressivo innescato da fattori negativicome il turismo balneare di massa e concentrato inperiodi ristretti, la pesca industriale del tipo a stra-scico, il traffico marittimo e le sue infrastrutture. E sìperché non tutti sanno che “la buona salute e la vi-vibilità del nostro pianeta dipendono da quello chesuccede nell’ecosistema marino, che tra mari edoceani occupa il 71% della superficie terrestre”.

Grazie alla sensibilità e all’efficacia del relatore, i ra-gazzi apprendono che il mare è una risorsa di cuinon si può fare a meno, ma non è inesauribile e staa loro preservarla; di questo si occupa il progettodenominato COCONET, voluto e finanziato dal-l’Unione Europea, ma che – spiega orgoglioso ilprof. Boero – parte dal Salento ed, è qui che ha lasua base operativa da cui dirige e coinvolge i ben22 Paesi che ne fanno parte.Il successo dell’incontro e, il vivo interesse che i ra-gazzi hanno dimostrato sull’argomento, interagen-do con il loro insegnante con domande e curiosità,non sono passati inosservati agli occhi degli orga-nizzatori e così, seguendo lo stesso filone, la LegaNavale di Ostuni ha aderito ad altre due manifesta-zioni, per merito suo questa volta ospitate a Villano-va direttamente presso la sede della Sezione.La prima si è svolta venerdì 08 maggio e ha rappre-sentato la V tappa del tour itinerante WAVE TROT-TER. L’evento ha occupato l’intera giornata a cominciaredalle prime ore del mattino, quando gli alunni dellascuola primaria 2^ Circolo di Fasano, in oltre 100,hanno varcato il piazzale della Lega Navale, ac-compagnati dai loro insegnanti. Si sa che le lezionidi vita più importanti, quelle che non si scordanomai, si impartiscono da piccoli e, così questa volta iprotagonisti dell’appuntamento con il mare sono ibambini fra i 7 e gli 11 anni. Sotto l’egida del presi-dente della Sezione, dott. Agostino Carparelli e, del-l’istruttore responsabile per la vela, sig. LorenzoPannofino Bagnardi, i giovanissimi allievi, divisi pergruppi, a turno si sono cimentati in lezioni di teoriae di pratica in materia di ecologia marina, di biodi-versità, di sports che il mare consente di praticare,come la vela su deriva e cabinati, la pesca sportiva,il surf d’onda, la subacquea.Un laboratorio didattico pienamente riuscito – a giu-dicare dall’entusiasmo e dal fervore dei piccoli par-tecipanti – grazie alla sinergia di esperti e volontaridel settore e, alla partecipazione di un ospite d’ec-cezione, il Comandante della Capitaneria di Porto diBrindisi – il Capitano di Vascello Mario Valente – perl’occasione investito del ruolo di istruttore sulla sicu-rezza in mare.E sì perché anche tintarella e bagni vanno praticatinel rispetto della natura e delle sue regole; valori dilibertà, prudenza, sana competizione, che solo ilmare sa ispirare e inculcare.Ma la stagione estiva è appena cominciata e la Le-ga Navale di Villanova è pronta ad accogliere anchela seconda delle manifestazioni, in programma il 09

giugno.Questa volta i protagonisti sono due velisti espertiprovenienti dalla Sezione di Nettuno, che lo scorso30 maggio sono salpati dal loro porto a bordo di unnatante del tipo J24 – monotipo a chiglia fissa di cir-ca 7 metri di lunghezza – per circumnavigare le co-ste italiane in senso antiorario. Il programma preve-de di raggiungere via mare la costa friulana, lì effet-tuare un trasferimento del natante su automezzoruotato fino alla costa ligure, dove sarà rimesso inacqua per proseguire in discesa il giro d’Italia fino alrientro a Nettuno.“Giro d’Italia a vela a basso impatto ambientale”,questo il nome dato all’evento, che quest’anno sicompie per la prima volta anche grazie alla partner-ship con Legambiente; l’obiettivo è quello di coniu-gare l’aspetto sportivo con la passione per il mare econ la tutela del territorio. Infatti, durante la naviga-zione l’equipaggio effettuerà il monitoraggio dei ri-fiuti galleggianti, applicando il protocollo di osserva-zione formulato da Ispra e Università di Pisa. I datiraccolti sulla base dei campioni d’acqua, prelevatialle foci dei maggiori fiumi italiani e lungo la rotta inmare aperto, saranno inviati a Legambiente e servi-ranno ad arricchire lo studio sulla presenza e sullatipologia dei rifiuti nel mare nostrum.Insieme ad importanti città marinare, tra cui Scauri,Sorrento, Scilla, Porto Cesareo, Ortona, Otranto,Trani, Peschici, San Benedetto del Tronto, Raven-na, Chioggia, Lignano Sabbiadoro, Lerici, Pisa, LaMaddalena, anche la nostra Villanova sarà una del-le tappe previste durante il periplo, dove l’equipag-gio approderà martedì 09 giugno. A fare gli onori dicasa sarà proprio la Sezione della Lega Navale chesi è già preoccupata di garantire l’ormeggio dell’im-barcazione e l’ospitalità necessaria per i velisti, pri-ma che riprendano il loro viaggio. L’augurio più clas-sico, quello “di buon vento”, è doveroso e arriva daparte di tutta la cittadinanza ostunese, che per l’oc-casione è invitata a partecipare, o quanto meno arallegrarsi, di essere tra i protagonisti di un eventotanto importante quanto forse irripetibile per lo sportdella vela ma prima ancora per la marineria in ge-nerale.Questa iniziativa, al pari delle altre, rappresenta laconferma che il Porto di Villanova non ha niente dainvidiare per bellezza e potenzialità a quello di altrecittà, magari più grandi e attrezzate.La cosa importante è crederci per davvero e, dareognuno il suo piccolo contributo per migliorare e far-lo crescere, anche solo partecipando….

NUNZIA SEMERANO

A Villanova la Lega Navale punta su “biodiversità e sicurezza in mare”!

Tra i personaggi ostunesi che parteciparono alla Prima Guerra Mondiale il terzo nella seconda filapartendo dall’alto a destra è l’allora prof. Giovanni Livrani, che in seguito prese i voti sacerdotali edivenne Monsignore e direttore de Lo Scudo dal 1956 al 1971.Il 24 maggio scorso, centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, l’”Avvenire” ha intitolato la sua pri-ma pagina: “L’inutile strage” ricordando la dura espressione contenuta nella lettera appello che il 1agosto 1917 il Papa Benedetto XV indirizzò alle potenze in lotta, con parole profetiche, purtroppo ri-maste inascoltate, sul rischio che una pace ingiusta provocasse nuovi e sanguinosi conflitti.

IlLions Club Ostuni Host e al-tri cinque Clubs, uno ita-

liano e quattro stranieriprovenienti dall’Austria,Ungheria, Slovenia eCroazia, in sintoniacon il primo degliscopi del Lionismointernazionale: “Creare e stimolareuno spirito di com-prensione tra i popolidel mondo “, il 5 e 6 giu-gno 2015 hanno celebratoinsieme la 19ª Giornata del-la pace che ogni anno vieneospitata, a rotazione, in uno dei suddettiPaesi. Il Lions Club Ostuni Host, ha accolto que-st’anno per la terza volta, la manifestazio-ne che,in occasione del Centenario del-l’inizio della I Guerra Mondiale, ha assun-to un valore ancora più simbolico dal mo-mento che gli Stati di provenienza diquesti Clubs, oggi uniti nella Pace e nel-l’Europa, si sono fronteggiati in battagliecruente nelle quali persero la vita anchetanti nostri giovani conterranei.L’iniziativa, partita nel 1997 per la feliceintuizione del Club Lions di Gradiscad’Isonzo Cormòns e dell’allora presiden-te, il compianto Max Cellie , ha promossouno stretto sodalizio con i clubs transfron-talieri di Friesach (Austria), Mosonma-gyarovar (Ungheria), Rijeka (Croazia),Lubiana (Slovenia) e il club di Ostuni che,pur se geograficamente distante, ha ade-rito all’iniziativa come rappresentante diuna terra aperta all’ospitalità e all’acco-glienza.I sei Clubs, associati nella nobile iniziati-va che unisce la cultura mitteleuropea

con la cultura mediterranea,nelcorso di questi anni hanno

attuato services comunie dimostrato che i con-fini, le distanze e lebarriere di qualunquetipo vengono a cade-re di fronte ad unsincero e profondobisogno di fratellan-za e di solidarietà.L’esperienza interna-

zionale maturata in que-sti 19 anni ha accentuato

ciò che ci accomuna e che cifa sentire cittadini di una nuova

Europa, protesa a ricercare, pur nel ri-spetto delle varie identità culturali, unaunità di valori e di intenti per costruire unaciviltà basata sulla comprensione e sullapacifica convivenza tra i popoli.Il 29 gennaio 2000, a Rijeka, durante laIV Giornata della Pace, i Clubs aderentihanno sottoscritto un protocollo d’intesache li impegna a proseguire l’iniziativa, aintensificare il dialogo al fine di creareconcrete occasioni di incontro, di con-fronto e di scambio nella condivisione divalori comuni.Per l’evento erano in programma varieiniziative che hanno coinvolto gli alunnidelle Scuole di Ostuni, le AssociazioniCombattentistiche, le Autorità civili e mili-tari.Il club di Ostuni Host, che ha ospitato lamanifestazione nel 2002 e nel 2009, sa-rà onorato di offrire ancora una volta unaconcreta prova di amicizia e di ospitalitàalle delegazioni straniere che sono giun-te nella “città bianca.”ANGELA CARPARELLI FRANCAVILLA

Lions Club Ostuni Host

Incontro internazionale di sei ClubsLions per la 19ª giornata della Pace

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7GIUGNO

2015Attualità

Chi non si è mai sentito solo almeno una voltanella vita? Prevalgono sensazioni di abbando-

no ed esclusione che provocano notevole disagio.Esistono diversi tipi di solitudine. Premesso chel’argomento è troppo vasto per essere trattato quicome meriterebbe, esemplificando distinguiamo lasolitudine imposta da quella ‘voluta’. Nel primo ca-so, quello del disagio di cui sopra, rientrano la re-clusione, la malattia, il lutto, l’età, i pregiudizi ancherazziali e i tanti vari eventi che possono imporre unostato di separazione forzato dagli altri. La solitudineche, invece, a volte ricerchiamo, si differenzia so-stanzialmente proprio in quanto atto volontario. Maperché abbiamo paura della solitudine e come mai,al contrario, ci può capitare di ricercarla? Probabil-mente perchè è vissuta come esclusione e intimori-sce proprio per le conseguenze che l’abbandonoimplica. La sensazione di abbandono, meglio anco-ra di distacco, deriva da esperienze comuni a tutti.Inizia con il momento in cui veniamo al mondo: es-sere ‘strappati’ dal grembo materno, così protettivoe sicuro, per essere ‘scaraventati’ in un ambiente incui dobbiamo, per esempio, abituarci all’istante arespirare, è sicuramente un trauma. Poi, altri ab-bandoni incomprensibili per un bambino così picco-lo: lo svezzamento, l’allontanamento dal contattoquotidiano con la mamma, la nascita di un fratelli-no, il primo giorno d’asilo, e così via, rappresenta-no i primi approcci con la solitudine. E guai non cifossero queste fasi! Sì, perché non diverremmo au-tonomi senza il distacco dall’iperprotettività mater-na, per esempio, sicuramente salutare, così comenaturale è il parto e tutti gli altri stadi dello sviluppo.Il passaggio da una fase all’altra deve essere, però,il più graduale e tranquillo possibile, per aiutare ilbambino ad abituarsi ai vari cambiamenti. Si pa-venta la solitudine anche quando queste fasi sonostate particolarmente traumatiche e non vogliamo,inconsciamente, rivivere le medesime situazioni.Difatti, essere soli, induce al contatto diretto con séstessi, con la propria interiorità che, si teme, possafar rivivere stati angosciosi.

La solitudine è anche una risorsaNasciamo e moriamo soli, ma siamo anche anima-li sociali. Ne deriva che, insieme alla vita di relazio-ne, è auspicabile avere momenti di riflessione consé stessi e chi ne è spaventato o non ha mai valu-tato quest’eventualità o, ancora, non la reputa ne-

cessaria, potrebbe prendere in considerazionel’ipotesi di avvicinarvisi gradualmente. Schopenha-uer sosteneva “chi non ama la solitudine non amaneppure la libertà, perché si è liberi unicamentequando si è soli”. Certo, è abbastanza facile sce-gliere momenti di confronto da soli, con sé stessiquando, come si diceva, il nostro sviluppo psicolo-gico, l’ambiente familiare, il contesto sociale e cul-turale sono (o sono stati) armonici. Ritagliarsi spazidi volontario distacco, serve a confrontare le nuoveesperienze con il nostro vissuto, adattandoci meglioalla realtà: un’elaborazione di ciò che sta accaden-do; una sorta di autoanalisi scremata dagli atteggia-menti di circostanza che utilizziamo solitamente eche ha un effetto rigenerante. I risultati benefici del-l’introspezione, si manifestano, poi, anche nella vi-ta di relazione poiché ci allena a condividere leemozioni e le esperienze. Ecco come andrebbe in-tesa la frase di Arthur Schopenhauer su riportata: laconsapevolezza di sé, genera rispetto della propriae dell’altrui libertà. Insomma, la solitudine può es-sere una tremenda condanna o una meravigliosaconquista.P.S.: Solo me ne vo per la città è il celebre incipitdella canzone “In cerca di te”, motivo allegro e sem-preverde che nasce però da una tragedia privatadell’autore, la morte della fidanzata in un bombar-damento. Tuttavia 70 anni dopo la guerra il “perdu-to amore” si ricorda così molto di più che con unacanzone triste o di protesta.Per inviare domande: dott. Franco Sponziello:[email protected] -ww.facebook.com/psicologo.puglia

SOLO ME NE VO PER LA CITTÀ...del dott. Franco Sponziello

LLLLaaaa ppppaaaa rrrroooo llllaaaa aaaa llll lllloooo pppp ssss iiiiccccoooo llllooooggggoooo

Ilmuseo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meri-dionale, organizzato nei locali dell’ex monastero

delle Carmelitane, si è arricchito di un nuovo inte-ressante reperto costituito dall’esposizione originaledi “Ostuni 1”, lo scheletro della gestante del Paleo-litico rinvenuto dal prof. Donato Coppola nell’ottobredel 1991. La presentazione ufficiale al pubblico èavvenuta martedì 12 maggio u.s. nel corso di unamanifestazione moderata dalla dott.ssa AlessandraLofino con la partecipazione di numerosi relatori. Aisaluti del presidente del nuovo consiglio di ammini-strazione avv. Michele Conte, che ha esposto le li-nee guida del proprio mandato individuabili nella tu-tela, nella valorizzazione e nella fruizione da rag-giungersi con tutte le disponibilità economiche pos-sibili, sono seguiti quelli dell’ex presidente LorenzoValente che ha auspicato per la sede museale diOstuni il riconoscimento ufficiale di deposito perma-nente e non solo temporaneo. L’avv. Guglielmo Ca-vallo in sostituzione del sindaco, impegnato nellacapitale per il conferimento della bandiera blu per ilventunesimo anno consecutivo, lodando l’impegnodel prof. Coppola per le difficoltà superate in un set-tore povero di risorse, ha annunciato alcuni provve-dimenti di cui si farà carico l’amministrazione comu-nale per rendere più elastico l’orario di apertura conuna maggiore fruibilità del museo e per raggiunge-re l’obiettivo accennato dal prof. Valente. La dott.ssa Annalisa Biffino, in sostituzione del sovrinten-dente ai beni archeologici Larocca, ha sottolineatola rilevanza di questa nuova acquisizione che si gio-va di un elemento raramente presente nelle realtàmuseali, ovvero uno stretto rapporto con il territorioin particolare con il vicino parco di Santa Maria diAgnano che consente di conoscere i luoghi dei rin-venimenti archeologici. Nell’ottica di un maggioredialogo tra la Sovrintendenza che ha il compito di vi-gilare e controllare, l’istituzione museale e l’ammini-strazione comunale, è convinta che saranno adotta-te buone prassi per far diventare il museo patrimo-nio e bene della collettività, incentivando iniziative eattività capaci di produrre ricchezza vera e non so-lo culturale. A una iniziale riflessione sull’importanzadei beni culturali, sulla necessità della loro acquisi-zione per fini non solo espositivi ma utili per poten-ziare le ricerce e la formazione scientifica di giova-ni archeologi, ha fatto seguito da parte del prof.Coppola una rapida panoramica delle principali tap-pe della propria esperienza archeologica, sviluppa-ta in quasi quarant’anni di proficua attività. Intuite lepotenzialità archeologiche di Santa Maria di Agnanoil prof. Coppola iniziò gli scavi in quella zona per ve-rificare come in un luogo di culto si proiettasse ilmondo esterno del tempo. Con la scoperta eccezio-nale dello scheletro della donna del Paleolitico haavuto inizio un lungo percorso di studio coronato daimportanti risultati sulle modalità della sepoltura esul significato delle pratiche cultuali che hanno con-sentito di interpretare più coerentemente segni pre-senti in altri siti europei. Il copricapo di seicento con-chiglie cosparse di ocra rossa ha fatto riconoscere

un simile ornamento in alcune statuette paleolitichenote come Veneri, nelle quali erano ritenute accon-ciature di capelli. I segmenti incisi su di un ciottolo esulle rocce della grotta, associati al culto della DeaMadre, hanno gettato nuova luce su grafemi, su li-nee e su tracciati dipinti o incisi sulle pareti di grottepreistoriche francesi. Una notevole rivincita sui fran-cesi, pionieri negli studi paletnologici. Esiti interes-santi sono giunti anche dalle indagini antropologi-che condotte dal prof. Eligio Vacca, che si è dichia-rato fortunato nell’aver potuto collaborare a unascoperta che è rara nella carriera di uno studioso.Un scheletro conservatosi in maniera pressocchécompleta e preservato in ottime condizioni. La don-na seppellita ad Agnano era alta un metro e settan-ta e aveva un’età oscillante tra i sedici e i venti annial momento della morte che non è stata causata damalformazioni ossee. Le orbite squadrate, basse,strette, il bacino sviluppato in altezza e più stretto diquello moderno collocano lo scheletro in una faseevolutiva coerentemente associabile all’uomo di CroMagnon. Abituati a visualizzare la donna di Agnanocon i resti del feto racchiusi nel bacino, rannicchiatadolcemente con il braccio sul corpicino del feto, de-sta una certa impressione la nuova “deposizione”.Sicuramente corretta dal punto di vista scientificocon i vari frammenti ossei del torace affiancati gli uniagli altri, le braccia distese lungo i fianchi e quelli delbambino ricomposti a destra in basso ma infinita-mente meno umana di quella che gli uomini di ven-tottomila anni fa affidarono all’eternità.

ENZA AURISICCHIO

Quando meno tel’aspetti la fortuna

ti sorride. Qualchesettimana fa sono sta-ta informata di avervinto un bando di con-corso, rivolto a stu-denti iscritti a determi-nati corsi di laureadell’Università del Sa-lento, per parteciparea Salento Up’N Down.Si è trattato di un veroe proprio “Social Tour”fra Lecce, Gallipoli,Leuca, Otranto,Ugento e Terre Ama-re, organizzato dal la-boratorio di eGover-nment e Igers Lecce(pagina Instagram ufficiale della città barocca). Ho avuto modo di conoscere 24 Top Influencers Instagram internazionali, protagonisti principali dell’even-to, e catturare insieme a loro, nei panni di social media reporter, paesaggi, emozioni, tradizioni e dettagliattraverso la mobile photography.L’iniziativa, creata per promuovere questa splendida terra, ha potuto giovare di migliaia di follower con cuigli instagramers hanno condiviso in tempo reale (anche su piattaforme come Facebook, Twitter e Perisco-pe) scatti suggestivi volti a svelare le sue peculiarità artistiche, storiche, culturali e naturali e rappresenta-re così uno stimolo per visitare il Salento.Attori diretti del progetto sono state importanti aziende salentine, rappresentanti dei settori travel, luxury, fa-shion, tech e sport che hanno permesso agli influencers di vivere delle esperienze uniche, come la crea-zione di un jeans da zero o ammirare la maestosa cava di Bauxite.Nell’era digitale in cui siamo immersi, lo storytelling via social rappresenta uno strumento potentissimo danon sottovalutare per realizzare un turismo sempre crescente a livello internazionale.

ILARIA SANTORO

NUOVO ALLESTIMENTO PER LA MADRE DI OSTUNI

UN’OSTUNESE E 24 TOP INFLUENCERS INSTAGRAM IN GIRO PER IL SALENTO

battuta che pronunciava ne “Il Gattopardo”, il princi-pe Tancredi, interpretato, nel grande film di Viscon-ti,, da Alain Delon. Il consigliere uscente del PD,Giovanni Epifani, ha ottenuto, a livello provinciale,gli stessi voti del 2010 (5200 contro 5300 di allora)ma ad Ostuni si è fermato a 1900 contro i 3100 dicinque anni fa; il risultato premia l’eterno Pino Ro-mano, primo degli eletti, che supera Fabiano Amati,sceso dai 10mila voti dell’elezione scorsa a pocopiù di 7000). .Amati, condannato anche in appelloper tentato abuso d’ufficio, ottenne di essere reinte-grato in Consiglio nel gennaio scorso, dato che pen-de un ricorso alla Corte Costituzionale sulla legitti-mità della severissima legge Severino (quella chene aveva provocato la sospensione dalla carica).Epifani, primo dei non eletti, resta in panchina.Intanto l’Amministrazione Coppola contava di anda-re a gonfie vele, ma ne ha persa una, nel senso cheLegambiente, che da tempo premiava Ostuni con lesue “5 Vele” quest’anno onora solo Melendugno,Otranto e Polignano e Mare e conferisce a Ostunisolo 4 vele perché contesta la decisione del Consi-glio comunale di approvare il progetto di una socie-tà di Singapore volto a trasformare la masseria Ta-verne di Rosa Marina in un resort di lusso comequelli di Fasano (San Domenico, Borgo Egnazia,Torre Coccaro). Legambiente parla di “consumo delterritorio con gli ulivi come cornice” mentre Coppoladifende la correttezza e il valore della proposta invi-tando a considerare ben altri scempi del territorio giàconsumati. Insomma, la sagra “Vecchi scempi”.Ci resta la Bandiera blu, e non è poco.Lo spazio è finito, vorrei scrivere del presidente delConsiglio Renzi, che afferma che il voto non influi-sce sulla prosecuzione del suo Governo (del resto ilvoto non ha influito neppure sulla sua nascita) della“Buona scuola” e della “scuola alla buona”, di unprogramma TV (magari condotto dalla Cleriici) chespieghi come tirare fuori dal frigorifero i voti del Mo-

vimento 5 Stelle (col 18% non si governa, c’è unasistema di alleanze e nessuno ha il monopolio del-l’onestà, è una cosa che si chiama...si chiama...ah,sì, democrazia, “Il sistema di governo peggiore cheesista , ad eccezione di tutti gli altri”, diceva Chur-chill). Tanto hanno vinto tutti, Emiliano, la Laricchia,Schittulli, la Poli Bortone, questi ultimi due protago-nisti di un’insensata faida a destra: i due litiganti re-stano fuori dal Consiglio, a Ostuni Ernesto Camas-sa (“Oltre con Fitto”, Schittulli) ha preso 1739 voti, eil senatore Iurlaro ha espulso da “Forza Italia” (chegrazie alle divisioni della sinistra, conquista la presi-denza della Regione Liguria e regala altri cinqueanni di vita politica a Berlusconi e al berlusconismo)il vice Sindaco Cavallo e l’Assessore Marilena Zur-lo, che affermano di essere ormai da tempo lontanida “Forza Italia” per volontà propria.Volevo scrivere anche dell’unico che in queste ele-zioni ha guadagnato voti, Matteo Salvini, che pochimesi fa elogiava il dispotico e sanguinario Paesedella Corea del Nord da lui visitata (per forza gli pia-ceva, era del Nord) affermando che lì “i bambini gio-cano per strada e non ai videogiochi” scovandol’anziano ex calciatore Pak Doo Ik, meritevole (perlui) di aver eliminato l’Italia nella partita dei mondia-li del 1966, ed elogiando in quel remoto Stato “ilsenso di comunità”. Peccato che lì il ministro dellaDifesa, reo di essersi addormentato davanti al ditta-tore, sia stato per questo giustiziato.Volevo scrivere ancora di Renzi che la sera delleelezioni si è fatto fotografare mentre giocava allaPlaystation e il giorno dopo in tuta mimetica in Af-ghanistan, dove è andato ad allenarsi per affronta-re le ben più feroci divisioni interne del PD, degli“impresentabili” eletti, della cloaca di Mafia Capitaleche coinvolge destra e sinistra...Ma io tutta questa comicità non la reggo. Se avreteletto fin qui direte che sto delirando. E’ vero, ma nonsono il solo.

FERDINANDO SALLUSTIO

(segue da pag. 1)Ostuni e politica....

DUE NUOVI PRESBITERI NELLA DIOCESILunedì 29 giugno 2015, solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, nella Basilica Cattedrale di Brindisi,alle ore 18,30 Sua Eccellenza Mons. Domenico Caliandro, Arcivescovo della Diocesi di Brindisi-Ostuni,ordinerà Presbiter i diaconi FRANCESCO CISARIA e TONY MAMELI .Don Tony presiderà per la prima volta la Santa Messa martedì 30 giugno ore 19,00 nella Parrocchia San-ta Maria Assunta in Cielo Chiesa Nuova Carovigno.Don Francesco presiderà per la prima volta la Santa Messa venerdì 3 luglio ore 19,00 nella ParrocchiaMaria SS. Annunziata di Ostuni.

(Photo Credit: Enzo Gaiotto, Silhouette n° 3, 1986)

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8GIUGNO

2015RICORDI

LA COMPAGNIA DELLA DAME DI CARITÀL’associazione sorge in Ostuni nel 1883, ispi-randosi alla prima delle tre comunità di con-templativi in azione fondate da San Vincenzode’ Paoli (1581-1660) per l’evangelizzazionemissionaria e la promozione umana dei poveried emarginati: le Compagnie della Carità il 23agosto 1617, per coinvolgere nell’assistenzaagli indigenti anche l’alta e media aristocrazia;la Congregazione della missione il 17 aprile1625, gruppo di lavoro apostolico; le Suore Fi-glie della Carità nel 1633, per affiancare l’im-pegno delle Compagnie nel frattempo moltipli-catesi.Due Suore Figlie della Carità “dal largo e can-dido cappello (la cornetta popolarmente indi-cato come apparecchio) e dal vestito mutuatoda quello delle contadine parigine”, arrivaronoin Ostuni nel 1871 per dirigere l’Orfanatrofio“Pinto” a seguito di convenzione tra il fondato-re Giosuè Pinto e la Comunità delle Suore Fi-glie della Carità del 20 settembre 1870. Altrenel 1881 per aggregarsi all’Ospedale civile, al-l’epoca sistemato nell’ex convento dei Paolot-ti, rimanendo in servizio sino al 1948.La facoltosa superiora suor Maria Fuentes diorigine messicana (1838-1913), realizzòl’Opera Fuentes, un complesso multifunziona-le (brefotrofio, orfanatrofio, casa di riposo peranziani abbienti e poveri, scuola di educazionee lavoro per fanciulle povere), che purtropponel 1905 sarà venduto dalla comunale Con-gregazione di Carità a Giuseppe Cortese eadattata a fabbrica di lavorazione del tabacco.La Compagnia delle Dame di Carità, sorta nel1883 “per l’infiammato zelo e tenace volontà disuor Fuentes ed ospitata nella citata Opera aseguito della sua soppressione e vendita, dal1905 si riunisce nell’orfanatrofio Pinto. Il primoverbale della Compagnia riporta tra le fondatri-ci, 58 tra i più distinti nomi della città per nobil-tà di vita e di casato. Direttore il teologo e arci-diacono Teodoro Trinchera; presidente N.D.Giuseppina Zaccaria Pesce; vicepresidenteN.D. Filomena Tanzarella Panese; assistentisignorine Teresa Iurleo e Maria Carmela Incal-zi; cassiera suor Fuentes; segretaria donna

Linda Iurleo” 1.Nell’adunanza generale del 28 novembre 1884con una dotta allocuzione, l’arcidiacono Trin-chera2 invitò le dame indicate dalla fondatriceFuentes con nome di visitatrici, a compiacersiper le “innumerevoli opere di misericordia spi-rituale e corporale assolte nel primo anno diimpegno con umiltà, pazienza e mortificazio-ni”. Di qui il bisogno di ringraziare il benignoDio che le ha “elette a Ministre della Provvi-denza e di impetrare l’ausilio della Madonnaprotettrice dell’Unione e di San Vincenzo fon-datore della stessa e apostolo della carità”.Così corazzate “nulla potranno le diffuse angu-stie e difficoltà, si supereranno gli umani rispet-ti e sarà sconfitto lo spirito del mondo che vo-lea separare la vostra Unione dal sacerdote efarne un’associazione tutta civile”. E nel mo-mento ultimo della morte, “verrà Gesù a terge-re i vostri sudori, le vostre lagrime, a farvi sen-tire le dolcezze della sua parola amica e leconsolazioni superne della sua grazia, ad ac-cogliere nelle sue mani l’anima vostra e portar-la in trionfo alla gloria del Paradiso”.Don Andrea Anglani nel 1913 chiuderà il ne-crologio di Suor Fuentes3 proprio con l’accora-to invito alle Dame a perpetuarne la testimo-nianza di carità concreta. “A voi nobil Dame

della Carità, è riservato un compito meno ap-pariscente, ma non certo meno fecondo di be-ne: sovvenire d’aiuti materiali e morali gli infer-mi poveri. Guardatevi attorno: quanto bene c’èsempre da fare, quante lacrime da tergere,quante piaghe da guarire, quanto pane daspezzare, quanti ghigni da spianare in sorrisi,quante bestemmie disperate da convertire infervide preghiere. Che vasto e nobile campoper la vostra operosità! Serrate le vostre file eavanti. Suor Fuentes è morta; fatene voi le ve-ci! Siete entrate di fresco nell’Associazione?Spiegate l’ardore dei neofiti. Siete entrate datempo? Serbatevi costanti fino alla fine. Nesiete per caso uscite? Esaminate con calma leragioni per le quali vi credete in diritto di nonrientrarvi. I poverelli vi aspettano, soffrono;correte da loro, alleviatene i dolori, vi sorrideràdal cielo la vostra fondatrice, Suor Fuentes e vibenedirà con gesto paterno il vostro primo di-rettore, il mio venerando maestro TeodoroTrinchera”.“Nel 1915 il direttore canonico Angelo Gaitoaggregò la Compagnia alla CongregazionePrimaria di Parigi, usufruendo di tutti i privilegiad essa concessi. Fino al 1920 la Compagniaseguì il regolamento locale compilato dal pri-mo direttore arcidiacono Trinchera; dopo siuniformò al regolamento generale di PadreScognamillo prete della missione e nel 1952 aquello del Consiglio nazionale delle Compa-gnie”. Le Dame di Carità di Ostuni furono sem-pre presenti alle manifestazioni vincenzianenazionali: 1924 a Roma, canonizzazione diSanta Luisa de Marillac; 1934 a Roma, 1958 e1964 ad Assisi, Congresso Nazionale delleCompagnie della Carità. Nel 1953 uniforman-dosi alle nuove costituzioni vincenziane, si isti-tuirono le Damine della Carità, giovani da 15 a30 anni e nel 1963 le Piccole amiche dei Pove-ri.Al primo direttore Teodoro Trinchera (1883-1904) seguirono don Onofrio Laghezza (1904-1915), don Angelo Gaito per pochi mesi, donAndrea Anglani (1915-1958), don Settimio To-disco (1959-1963), don Cosimo Argentieri an-cora in carica.Alla prima presidente Giuseppina Zaccaria Pe-sce (1883-1897), seguirono Concetta SassoConsiglia per pochi mesi; Giuseppina ZaccariaPesce (1898-1904); Enrichetta Tanzarella Ay-roldi (1905-1914); Quintilia Cardinale per pochimesi; Caterina Cirignola Tanzarella (1915-1924); Nilla Tanzarella Pasinetti (luglio-novem-bre 1924); Caterina Maresca Notaristefano(1924-1942); Pia Tanzarella (1942-1962); Em-ma Anglani Cirignola (1962…); Augusta Auri-sicchio Melpignano, Maria Attanasio, Marialui-sa Tanzarella, Lia Anglani, Maria Luisa Tanza-rella; Margherita Legrottaglie, Maria AngelaMelpignano (2009 - in carica).“Non è la politica dei pannicelli caldi, ma la ca-rità di Cristo, che come è scritto nella nostrabandiera, urget nos e non ci dà tregua se nonquando ai mali del prossimo abbiamo apporta-

to un sollievo sicuro e confortante” 4.1 S. Todisco, Breve cronistoria della Compagniadella Carità di Ostuni, Sorrento (Na) 1967, pp. 6-7.2 T. Trinchera, Discorsi sacri, oratori di vario gene-re, Savona 1892, pp. 295-300.3 Andrea Anglani, Suor Maria Fuentes, Ostuni,1914, p. 22.4 Andrea Anglani, Lo Scudo n° 4 del 28 febbraio1932.

7ª parte

La spiritualità popolare nella poesia ostunesedi Dino Ciccarese

Riapre la Chiesa dello Spirito SantoGrazie a volontari alcune chiese di Ostuni da tempo chiuse per

la mancanza di preti, stanno riaprendo le loro porte ai fedeli eai turisti che venendo nella città bianca ammirano anche l’internodi queste ex parrocchie intrise di sacro e di storia locale.Una menzione particolare, per sopra detto, va fatta alla cooperati-va “Ostuni a ruota libera”, che si occupa della disabilità a 360 gra-di non per niente si chiama a “ruota libera”, che con il consenso diDon Piero Suma ha aperta e custodirà la chiesa di Ostuni delloSpirito Santo sita in via Roma adiacente alla piazza della Libertà,edificata intorno all’anno 1630 con un bel portale rinascimentale.L’intraprendente Presidente della Cooperativa “Ostuni a ruota libe-ra” Francesca Cavallo con gli altri soci meritevoli di citazione Erne-sto Amoroso, Francesco Antelmi, Giuseppe Nobile e MicheleD’Amico pur vivendo la condizione della propria disabilità, offronoagli altri con il loro impegno civile e quotidiano la loro voglia di vi-vere.La sede della cooperativa grazie al Comune di Ostuni si trova inCorso Mazzini al civico 6, prospicente al Palazzo di Città.Costoro si occupano di supporto per tutti i disabili, in particolare diquelli che vengono a visitare la città bianca, per tutte le loro esi-genze.Inoltre, forniscono come punto di info-point informazioni turistichedella città e non solo,a tutti i turisti che in tanti accedono nella lorosede di corso Mazzini anche nei giorni festivi.La cooperativa “Ostuni a ruota libera” nei prossimi giorni, terrà pro-prie manifestazioni anche per la chiesa dello Spirito Santo, dandoalla città di Ostuni con le loro idee e il costante impegno il propriocontributo fattivo per una città ospitale per tutti, in particolare per lepersone disabili, che in loro troveranno almeno mentalmente quel-la magia della “ruota libera”, che sicuramente gli farà sentire ed es-sere “liberi” dagli ostacoli che la vita gli presenta ogni giorno.

Domenica 31 Maggio, al co-spetto di una folta platea di

persone giunte da tutta la Pu-glia, Enzo Bianchi, fondatore epriore della comunità monasti-ca di Bose, presente anche aGerusalemme, ad Assisi, a Cel-lole-San Gimignano, a CivitellaSan Paolo e ad Ostuni, ha quitenuto un incontro sul tema «Laparabola del padre misericor-dioso » (Lc 15, 1-32). Competente, profondo, vivace,uomo di grande fede incarnatanell’umanità di oggi, Enzo Bian-chi ha fatto l’esegesi della para-bola, esordendo con l’invito aipresenti a mettersi nei pannidei protagonisti, per chiedersiognuno chi egli sia, cioè in qua-le di quei protagonisti potessericonoscersi, avvertendo: “nonè detto che noi siamo sempre come uno dei personaggianzi, così come nella vita, a volte siamo come uno, a vol-te come un altro”.Il Priore ha dato l’intrigante spiegazione che Gesù, piut-tosto che indulgere in insegnamenti dogmatici avulsi dalcontesto quotidiano di vita delle persone, parlava per pa-rabole perché aveva capito che alle persone interessanodi più i racconti incarnati nella vita. “ ….E invece, noi fe-deli, quante omelie siamo costretti ad ascoltare, che avolte non stanno né in cielo e né in terra! Dopo, anche lapedagogia ha suggerito di usare il racconto per insegna-re, favorendo proprio quel gioco di ruolo suggerito.Enzo Bianchi ha detto di aver scelto quella parabola rite-nendo d’interpretare anche il pensiero di Papa France-sco: “il Giubileo della Misericordia, avrà senso solo se fa-remo esercizio di misericordia, se impareremo ad esse-re misericordiosi. Il cammino delle storie d’amore del-l’umanità, è molto faticoso, provoca ferite e la Chiesa de-ve esercitare la misericordia proprio verso coloro chesbagliano, che sono bisognosi, che sono alla ricerca divie per dare un senso alla propria vita ....Il Vangelo nonva letto solo in senso religioso, ma come un mezzo perconoscere l’umanità di Gesù che si è distinto dai sacer-doti e dagli scribi dell’epoca, essenzialmente per la suavicinanza con i peccatori del tempo”.Enzo Bianchi, precisando che egli commentava l’origina-le testo greco della parabola, poiché tutti gli altri testisuccessivi presentano interpretazioni di quell’originale,ha illustrato come il racconto biblico, riportato da Luca,presenti una famiglia ferita, come tante anche oggi, in cuiè assolutamente assente la figura della madre. Infatti ilracconto inizia: ”C’era un padre che aveva due figli”.“Crescere senza uno dei genitori è una difficoltà. Cosìcome i figli diventano fratelli mediante un cammino delcuore, non basta il solo legame di sangue. Basti pensa-re a quante ferite, inconsapevolmente procurano i geni-tori preferendo un figlio piuttosto che l’altro, a come cre-scono differentemente i primogeniti rispetto agli altri,ecc… Ma Cristo è venuto per migliorare la qualità dellanostra vita, non per scoprire i nostri peccati. Possiamo chiamare questo racconto anche la Paraboladei due fratelli, ha spiegato, perché sono stigmatizzaticomportamenti tipici che si possono verificare la dove cisono figli:. uno sente il bisogno di uscire di casa, cono-

scere il mondo, vive lo spazio e l’af-fetto dei genitori come insufficientee ha il coraggio di andare via; l’altroinvece rimane, servendo il padre. E’ una finissima analisi sui compor-tamenti dei due figli anche in nettacontrotendenza con la comune ese-gesi tradizionale del brano, poiché –spiega Bianchi – “il figlio che è an-dato via, dopo aver dissipato la suaparte di eredità, piuttosto furbesca-mente pensa che, se fosse tornatoda suo padre e avesse chiesto per-dono, pretendendo di essere tratta-to come uno dei suoi servi, così co-me aveva preteso la sua parte dieredità, questi non si sarebbe oppo-sto. Il brano dice: rientrò in sestesso che non è la conversionecome viene spesso sostenuto, maun cominciare a pensare , cosache capita spesso agli uomini quan-

do sono nel bisogno” Un’altra sottolineatura importante: nella parabola si diceche non riesce a mangiare nemmeno il cibo dei porci e,paradossalmente non lo mangia perché nessuno glielodona . Fa parte della più elementare grammatica umana,sottolinea, che il cibo sia un dono preparato da chi civuole bene più che un prenderselo.Anche la spiegazione del comportamento del padre è si-gnificativa: attende il figlio, gli va incontro, lo abbraccia,non gli chiede spiegazioni, non da il tempo al figlio di di-re il discorsetto che si era preparato tanta era la sua gio-ia. Enzo Bianchi precisa con forza: è sempre l’amore cheprecede la conversione. La giusta sequenza è: peccato-perdono-conversione. Nell’amore, Dio ci precede sem-pre. Noi da soli siamo capaci di convertirci solo in duecircostanze: quando un comportamento fa male alla no-stra salute oppure quando se ne accorgono gli altri e civergogniamo!”Le considerazioni di Enzo Bianchi sul secondo figlio so-no molto forti. “…. L’altro figlio, quello che definiremmoun bravo ragazzo, tutto casa e lavoro reagisce vantando-si di aver servito per tutta la vita il padre; anche lui ave-va vissuto la sua casa come una prigione, senza avere ilcoraggio di andare via. Era stato servo di suo padre ecome il fratello non aveva conosciuto l’amore del padre.Praticamente nessuno dei due fratelli era stato figlio. Ilpadre risponde, alle recriminazioni del secondo figlio,che tutto quel che possedeva era stato sempre a sua di-sposizione senza che glielo dovesse chiedere. Il pecca-to era in entrambi i figli: uno non ha capito ed è andatolontano, l’altro pur stando vicino non lo ha conosciuto.Interessante anche l’attualizzazione del messaggio dellaparabola: tutti noi a volte sentiamo stretti, incomprensibi-li gli insegnamenti della Chiesa, l’amore stesso di Dio escappiamo; a volte pur vivendo nelle sagrestie non ci ac-corgiamo dei doni del Padre. E’ certo però che se nonvediamo l’amore di Dio non ci convertiremo: prima c’èl’amore e poi la conversione, il non peccare più. ComeChiesa, ha concluso il Priore, dobbiamo sempre inchi-narci davanti alla coscienza delle persone e smetterlacon la pretesa di giudicare l’altro. L’atteggiamento giustoche Gesù ci insegna è quello della com-passione, di sa-per guardare alla sofferenza dell’altro piuttosto che allesue colpe.

NNNNUUUUOOOO VVVVEEEE NNNN OOOOMMMM IIIINNNNEEEEL’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni ha reso note il 15 maggio le nuove nomine dei parroci per il2015. Per raggiunti limiti di età e per motivi di salute il sacerdote Donato Panna, al quale va la grati-tudine della diocesi specialmente per il suo ministero ad gentes nella missione di Laisamis, la-scia la guida della parrocchia “Santa Maria Assunta” in San Donaci e a lui succede il sacerdo-te Francesco Funaro. Fino all’insediamento del nuovo parroco sarà amministratore parrocchia-le don Angelo Caputo. Nella parrocchia “Maria S.S. Addolorata” in Tuturano succede a don Fu-naro, in qualità di amministratore parrocchiale, il sacerdote Antonio Merico.Don Giuseppe Pendinelli, chiamato a prestare servizio come giudice a tempo pieno nel Tribu-nale Ecclesiastico di Bari, rinuncia alla parrocchia Mater Domini, in Mesagne, mentre continuaa svolgere il suo ministero in diocesi come collaboratore parrocchiale nella chiesa madre di Ve-glie. A lui succede don Pietro De Punzio, il quale lascia l’incarico di giudice presso il TribunaleEcclesiastico di Bari.Il sacerdote Francesco Maldarella, finora parroco della parrocchia S. Rita in S.Vito dei Norman-ni, viene nominato cappellano dell’ospedale di Ostuni e degli altri centri di cura presenti nellacittà e, inoltre, darà la sua collaborazione presso la parrocchia SS. Annunziata; a lui succede,in qualità di amministratore parrocchiale, don Aldo Scalera.Don Cosimo Muscogiuri viene nominato amministratore della parrocchia “San Francesco d’As-sisi”, in Brindisi; a lui succede nella guida della parrocchia “Regina degli Apostoli”, in Brindisi,don Maurizio Caliandro. Don Sebastiano Pinto collaborerà presso la parrocchia Santa Famigliain Locorotondo, mentre la cura pastorale del Villaggio Rosa Marina, nell’ambito della parroc-chia Concattedrale di Ostuni, viene affidata al sacerdote Franco Blasi.

Dall’AMORE alla CONVERSIONEdi Teresa Lococciolo

Page 9: Gugno 2015 - diocesibrindisiostuni.it · Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - loscudo@alice.it - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni

9GIUGNO

2015RICORDI

Il 20 maggio 2015 presso l’Ospedale Civile diOstuni, improvvisamente è deceduto

ANTONIO NACCIAveva 90 anni ma conservava il suo animo giova-nile come quando le sue membra, forti e vigorose,dividevano il tempo con la compagna di vita, an-ch’essa bella nell’aspetto e dolce nei modi: unacoppia semplice ed ammirata che è stata affettuosacon l’unico figlio e tenera con l’unico nipote. Antonio, fu instancabile lavoratore, amava la cam-pagna verso la quale occupava gran parte delle suegiornate tanto che, pur avanti negli anni, come nei tempi passati, ha conti-nuato ad amare la sua terra. Uomo dalla tempra forte e invidiabile, amicodi tutti, dolce nel parlare e simpatico nel sorriso.

Lo piangono la moglie Tina, il figlio Peppino, la nuora Caterina ed il ni-pote Antonello.Angelo ed Eupremio hanno perduto un fratello affabile.I parenti e gli amici lo ricorderanno per la sua piacevole personalità.

23 luglio 1930 22 aprile 2015

Dopo una lunga permanenza nella Casa di Ri-poso «Il Focolare» di Ostuni, e dopo penosesofferenze sopportate con la sua consueta emite serenità e lucidità, ha raggiunto la Casadel Signore

ROSINA ZURLOVissuta nel rione dello Spirito Santo è statasempre un punto di riferimento per ogni ini-ziativa religiosa e benefica della sua Parroc-chia; la sua casa diventava centro di raccolta e smistamento, special-mente nei momenti più sconfortanti della storia di Ostuni, come quan-do si dovettero accogliere i profughi albanesi.Sempre disponibile per ogni iniziativa, malgrado la sua invalidità, riu-sciva a collaborare ed essere presente nelle funzioni religiose e civili.Amica sincera, non risparmiava mai un amabile sorriso a tutti coloroche la circondavano ed aveva sempre una parola di conforto per tutti.Amica de «Lo Scudo» era una fedele lettrice e puntuale abbonata.Il Signore che l’abbia in GLORIA!

I tuoi Cari

“Non abbiate alcun debito tra di voi, salvo quello dell’amore vi-cendevole: perché chi ama il prossimo ha obbedito

a tutta la legge di Dio” (Romani, 13,8)

Tra l’amore dei propri cari è venutoa mancare il

N.H. FRANCESCO FORMICA

25-9-1926 22-5-2015

Con immenso dolore la moglie Raf-faella, Sua fedele compagna per 69anni, i figli Pippo, Lucio, Gualdo,Fulvio, Maria, Chiara, Manlio eGiuliano, le nuore, il genero, i tanto amati nipoti, i fratelliGiuliano e Augusto, la sorella Eclete e i cognati ne dannoannuncio a quanti Lo stimarono ed apprezzarono per le do-ti di raffinatezza e solidarietà in espressioni e comportamen-ti, oltre che per l’onestà e la rettitudine, che fecero di Lui unmarito “di lungo corso” ed un padre esemplare di otto figli,ai quali insegnò il culto dell’amicizia e l’amore verso l’uo-mo e Dio.

18 giugno 2013 18 giugno 2015

«Non esiste separazione definitivafinché esiste il ricordo»

AUGUSTO TANZARELLASono trascorsi due anni dalla Tua nascita allavita eterna, e mentre l’assenza terrena ci rendetristi davanti al mistero della vita, la presenzadel Tuo spirito, che accompagna sempre il no-stro cammino, ci fa sentire meno sole davantial mistero della sofferenza e della morte.

La moglie Maria e la figlia Adele, con immutato affetto, ricorderannoil loro caro con una Santa Messa che sarà celebrata giovedì 18 giugnoalle ore 19,00 nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie.

25 giugno 2014 25 giugno 2015

È passato un anno dall’improvvisascomparsa del

Prof. GIUSEPPE CALAMO

Indelebile rimane il ricordo dellasua persona in tutti coloro che lohanno conosciuto, amato e stima-to.La riservatezza, la bontà, la gene-rosità e disponibilità all’ascolto e ad aiutare il prossimo,soprattutto i più bisognosi, sono stati l’essenza della suapersonalità e del suo carattere.

La moglie Anna, la figlia Angela con Mauroantonio, il fra-tello Raffaele e i familiari lo ricordano a parenti ed amici.

Il 9 aprile 2008, improvvisamente veniva amancare all’affetto dei suoi cari allievi lagiovane

ANNA FRANCIOSOsposata Sprechino

La sua scomparsa lasciò sgomenti tutti colo-ro che la conoscevano sia per la giovane età,per la breve e inesorabile malattia e perl’amore che aveva riversato nei suoi brevianni di lavoro.Immensa era stata la tenerezza e la dolcezza con cui aveva adoratoil suo sposo e i suoi familiari, gli occhi dei quali non finiscono diversare lacrime di dolore.Eterno ricordo serbano il marito Rosario, i genitori Concetta ed En-rico, la sorella Rosalba con Maurizio e la dolcissima Chiara che laricordano a parenti ed amici, sia di Ostuni che di Milano.

25.6.201425.6.2015

È trascorso un annodalla scomparsa del

Prof. VITTORIO

CIRACIex Sindaco

della Città di Ostuni

Il suo ricordo di uo-mo semplice e onesto rimarrà sempre vivonel cuore dei suoi cari e nel rimpianto diquanti lo conobbero e stimarono.

I suoi cari

Ricordando

MIMMO e GINOCONIGLIO

Miei cari fratelli: dopo 30anni, tu Mimmo e 10 annitu Gino, il ricordo è semprevivo ed intenso in ogni oc-casione.Il nostro colloquio reale siè interrotto, ma quello spi-

rituale continua al di sopra del tempo, dello spazio, del vuoto. Quando il Si-gnore lo vorrà, ci riuniremo ai nostri cari ed indimenticabili genitori, per ri-costruire la meravigliosa ed esemplare famiglia. Queste poche righe le affi-do a Lo Scudo perché parenti ed amici possano ricordare.

Vostra sorella Teresa

AAAANNNNNNNN IIIIVVVVEEEERRRRSSSSAAAARRRR IIII

DDDDEEEEFFFFUUUUNNNNTTTT IIII

A zio VittorioVittorio ha vissuto tutta la sua vita come chi si appresta ad attraversare il polo vestito solocon una camicia. Non era attrezzato per compiere il faticosissimo viaggio della vita. Troppobuono, troppo disponibile, troppo altruista, troppo, a volte, ingenuo. Non che non fosse in-telligente, anzi. Aveva una capacità organizzativa, uno spirito d’iniziativa notevolissimi, erasempre pieno di idee e diprogetti. Incapace di fare del male, rimaneva sempre come stupi-to di fronte alle brutture del mondo. Lo ricordo tante volte scuotere il capo e mormorare “cheschifo”, “che schifo”…Ma poi si tuffava in nuove iniziative sempre con lo stesso entusiasmo,con la stessa fiducia negli altri. Ha fatto bene ad essere così. Ce ne fossero persone comelui, il mondo sarebbe migliore. E infatti tutti gli volevano bene. Quando scendevamo dallasua casa dietro la Cattedrale verso la piazza si fermava 100 volte, tutti lo chiamavano, contutti si attardava. Non è stato mai interessato

al denaro, e di questo qualcuno a volte ha approfittato, ma a lui per starbene bastava stare insieme agli altri ed in genere erano gli ultimi, i piùemarginati. Non era cattolico praticante ma era più cristiano di chi va tut-ti i giorni in chiesa. Non aveva pregiudizi di nessun tipo e sapeva stare inmezzo ai giovani nel modo più naturale. Lo ha fatto quando è stato diret-tore di una scuola regionale di formazione professionale. E anche lì tuttilo chiamavano per nome, perché era lui a chiederlo, ma tutti lo rispetta-vano anche per questo. Lo ha fatto organizzando eventi sportivi e ricrea-tivi fino all’ultimo. Era conosciuto e stimato dagli Artisti di strada di mezzaItalia. La politica con i suoi risvolti peggiori, i compromessi, i maneggi, leincoerenze, lo aveva amareggiato e così se ne era allontanato. La cosache forse più gli era mancata negli anni era una famiglia tutta sua, anchese nei suoi fratelli e nei suoi nipoti aveva un punto di riferimento costan-te. Zio Vittorio era sempre presente col suo sorriso, con i regali a Nataleper i suoi nipoti, sempre unici, originali.E dai nipoti era amatissimo, era LO ZIO, il più presente, il più importante,il più buono. E alla fine una famiglia tutta sua l’ha trovata, non a caso unadonna che era venuta qui in Italia da una terra lontana in cerca di lavoro.E qui aveva trovato un uomo molto più anziano di lei ma con un cuoregrande così, e lei e sua figlia sicuramente hanno imparato ad amararlo.Vittorio era consapevole della scelta difficile che aveva fatto negli ultimimesi seguendo la sua famiglia in Georgia, ma l’amore che provava per lo-ro era tanto forte che ha superato tutte le difficoltà di un trasferimento inuna terra così lontana e difficile. Ha dimostrato a tutti che l’amore può vin-cere tutto e questo penso sia il più bel ricordo e il più bell’insegnamentoche Vittorio ci ha lasciato. Addio Vittorio, ci mancherai tanto.

I TUOI NIPOTI

Maria ha dedicato alla carasorella

ELENACALABRESE

scomparsa il 4 maggio 2015,durante la celebrazione dellaS. Messa in Suo suffragio,questi versi di Elena Sanso-netti:

E VENNE LUCE

E venne lucee illuminò la strada!La Tua luce Signore!Nel silenzioche cupo incombeva,improvvisala Tua luce Signore!Era il richiamo!

Oh gioia che cantavadentro il cuore la felicitàvera e profondaperché Tu illuminaviperché Tu mi parlavi.

Ed ascoltai e ti volli seguire,

strada di rose e spine,di nuvolo e sereno,erta strada,dov’eri Tu Signore,ad aspettarepegno pel mio cammino.

Mi prendesti per manoe ti seguii.O dono immensoall’umile creaturache son io!

I passi dapprima un po’ stenti,divennero spediti,Tu mi guidavi, a Te venivo!

Grazie mio Dio,grazie ed Osannaper ogni giorno, per ogniora,per tutti questi anni.

Grazie ed osannapei segreti del cuoreche si donava a Tenella diurna speranza,nella certezza

che i passi avresti contatoe i palpiti profondidell’anelito vivo,che mi portava a Te,che a Te mi porta,poiché in Te credo,poiché in Te spero,poiché in Te amo,la luce che mi destie non si spense.

Vigile sulla sogliarimango ad aspettareche il suo raggio mi accolga,che per manoTu mi prenda ancoraE, finalmente placata,gli echi seguiròdi canti arcaniper restare con Tel’inno eterno a cantare,la voce a levare,alta, fremente, ardita,per l’eterna vitanell’eterna bellezzaTua promessa,Tuo dono,Tua certezza.

Dedichiamo questo pezzo alle 150 vittimedel disastro aereo sulle Alpi francesi del24 marzo scorso. La perizia del 30 maggioha confermato che si è trattato di un’atro-ce scelta suicida del pilota.

Ora tutti sappiamo che tu vivevi in ungrande dolore, convivevi con una gran-

de sofferenza, ma nel segreto della tua men-te coltivavi un disegno preciso e disastroso,devastante e catastrofico.Sicuramente, quando sei rimasto solo nellacabina di pilotaggio, ti sei detto: “E’ questo ilmomento!”. Hai bloccato l’accesso alla cabi-na, ti sei chiuso dentro ed hai condannato ilresto dell’equipaggio ed i passeggeri. Hai inserito la discesa automatica lasciandola stessa velocità, anzi verso la fine hai ac-celerato. Eri tutto solo a realizzare il tuo pre-ciso disegno.Forse in questi pochi minuti hai smesso disoffrire. Si, non hai pensato più a nulla, nonhai pensato alla tua grande sofferenza.Ma non hai pensato nemmeno: alla sofferen-za del Comandante, fiaccato, disarmato,

fuori gioco, annullato; alla sofferenza dei gio-vani colleghi dell’equipaggio, attoniti, meravi-gliati, stupiti, sbigottiti, esterrefatti; alla soffe-renza di ciascun passeggero.Fra questi vi erano: nonni, figli, nipoti, alunni,insegnanti, artisti che non si sarebbero piùesibiti e non avrebbero più sentiti applausidel pubblico. Tutti, in questi pochi ma lunghiminuti, hanno capito che quello poteva esse-re, com’è stato, il loro ultimo viaggio.Tu a questo non hai pensato, hai goduto nel-la realizzazione del tuo disegno.Non hai pensato: al rischio che dovevanocorrere i soccorritori per raggiungere il postodel disastro, al loro dolore nel vedere questescene catastrofiche, sconvolgenti, apocalitti-che; non hai pensato all’impotenza di tre ca-pi di stato che nulla avrebbero potuto fare dipiù di quello che hanno fatto, raccogliere dal-la montagna quanto è rimasto, per ricostrui-re gli ultimi momenti di vita di ben centocin-quanta persone, ed infine accogliere, assi-stere, confortare, alleviare, quei nonni, geni-tori, figli, fratelli e sorelle, amici che sono ar-rivati sul posto ingabbiati nel proprio dolore e

nell’angoscia.La compostezza di queste persone, senzacolpa, condannati a vivere dentro un doloreinimmaginabile, uno strazio senza confini,un supplizio crudele e cruento, una pena purnon avendo colpa.Quante persone si sono abbracciate forte forte,come voler tenere stretto il proprio dolore, pas-sando la mano dell’uno sulla spalla dell’altro,accarezzandola con movimenti lenti ma pieni disentimenti, di forza e di coraggio per continua-re a vivere senza le loro persone care.Spesso il silenzio si è impadronito dei carisuperstiti; l’unico segnale è stata quella lacri-ma, intensa ma trasparente che è scesa len-tamente sulle guance rugose o lisce di centi-naia di persone che in modo improvviso han-no dovuto sostituire l’abbraccio con una per-sona cara, con un vuoto.Oggi nessuno può trovare una soluzione pertornare indietro, però a chi leggerà queste ri-ghe si può dire che, come uno stato di gio -ia, se confidato ad altri, fa aumentare lagioia stessa, così uno stato di sofferenza, secomunicato ad altri fa allentare la pressionedel dolore e lo fa diminuire fino ad annullarlo.

ENRICO CIOLA

NEL SEGRETO DELLA MENTE

Page 10: Gugno 2015 - diocesibrindisiostuni.it · Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - loscudo@alice.it - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni

Un bunker nelle campagne della città bianca conrecinzioni altissime e mastini napoletani a di-

fendere la sua residenza, dove avveniva una fiorenteattività illecita. E’ stato arrestato con l’accusa di deten-zione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti Da-miano Lanzilotti, 38enne di Ostuni, con alcuni prece-denti penali alle spalle. L’operazione è stata compiutadagli agenti del commissariato della Città bianca, diret-ti dal vice questore Francesco Angiuli. Il blitz dellescorse ore, avvenuto in Contrada Cantrapa a circa 5chilometri dal centro abitato lungo la provinciale perSan Michele Salentino, ha permesso di recuperarequasi 100 grammi di eroina purissima, un telefono cel-lulare, oltre 200 euro in contati, ed altro materiale utilenel “laboratorio” che Damiano Lanzilotti aveva realiz-zato nella sua dimora rurale.

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Sichiama “2go Ostuni” ed è la App preparata dal-l’azienda Geoplan, leader nel campo della carto-

grafia, per la città bianca. La creazione di un program-ma più vasto riguarderà oltre l’applicazione web, conanche l’inserimento sulla piattaforma digitale, anche

due prodotti cartacei con cartellonistica e mappa, an-che tascabili. All’interno dell’applicazione, che saràcompletamente gratuita e scaricabile per i sistemi Iosed Android, ci saranno tutte le indicazioni su eventi epunti d’interesse della città. Con la cartellonistica, inve-ce, Claudia Trifan ha sottolineato che si vorrà cercaredi mettere in connessione la parte storica della città,con l’area commerciale. Un percorso che prevede lun-go il tragitto, il collegamento delle due zone con settemappe cartografiche della città, che dovranno essered’aiuto per i turisti. Un ‘operazione a costo zero per lecasse comunali.

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500mila euro per riqualificare due importantiaree naturali di Ostuni. Sono stati presentati

a palazzo di città i due progetti, che rientrano nel finan-ziamento di fondi europei relativi programma di coo-perazione Grecia - Italia. Sono intervenuti tra gli altri, ilsindaco della città bianca Gianfranco Coppola ed ilpresidente della provincia di Brindisi Maurizio Bruno.Gli interventi saranno eseguiti nei pressi della spiaggiadi Torre S. Leonardo e nell’area del Dolmen di Montal-bano che ricade nel territorio ostunese.

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Angelo C., un bambino di 10 anni che frequenta la Velementare al “Pessina” è stato premiato dal Sin-

daco Coppola e dalle autorità scolastiche per aver

compiuto un’importante azione di salvataggio nei con-fronti di un’anziana amica della nonna ad Adelfia (Bari)Il bambino ha correttamente chiamato il 118 ed ha con-sentito l’immediato salvataggio della donna, vittima diuna caduta in casa.

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Ivolontari ostunesi dell’AIRC (Associazione italiana perla ricerca sul cancro) ringraziano i cittadini di Ostuni

per avere ancora una volta prontamente risposto al lo-ro appello alla solidarietà: il 10 maggio scorso sono sta-te da loro distribuite 1000 “Azalee della ricerca”.

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Cordoglio da parte dell’intera città per la scomparsadel preside in pensione LUIGI ANDRIOLA , ex ca-

po d’istituto dell’Orlandini Barnaba, agronomo, realiz-zatore di splendidi e accurati documentari e cataloga-zioni del patrimono botanico ostunese e locale. Andrio-la era stato anche Vice presidente della Banca di Cre-dito cooperativo di Ostuni: aveva 89 anni; si è spento a70 anni in Georgia, dove viveva con moglie e figlia VIT-TORIO FRANCIOSO, amico di tutti, che era noto so-prattutto per la brillante attività di organizzatore di spet-tacoli (sua l’intuizione del “Festival degli artisti di stra-da”). Francioso è stato ricordato dai “suoi” artisti conuna variopinta e allegra parata cittadina.

Notizie flashdi Danilo Santoro

La Cestistica Ostuni nella nuova serie C di basket di Domenico Moro

10GIUGNO

2015

CRONACABREVE

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Lanuova serie C di basket 2015-2016 inizia a pren-dere forma; un girone esteso al Materano con la

promozione in serie B da giocarsi tramite spareggi esenza limiti di giocatori over; la conferma della PrimaDivisione come campionato a libera partecipazione,l’organizzazione dei tornei maschili senior regionali co-mincia a prendere forma, come anticipato nell’incontrotenutosi a Bari con oltre sessanta fra dirigenti ed alle-natori delle società pugliesi. Alla quarta serie della pallacanestro italiana parteciperàun numero variabile da sedici a venti squadre con lastagione regolare che avrà inizio già a metà settembreper concludersi in ogni caso il 17 di aprile, con la pre-senza delle formazioni lucane della provincia di Matera.Saranno ancora due gli stranieri schierabili, oltre a dueunder di classe 1995 o seguenti; non sarà previsto unnumero massimo di giocatori over da impiegare con leiscrizioni che saranno effettuate entro il 15 di luglio.L’accesso in serie B, a differenza di quanto accadrà inserie C Gold (riservata a Lombardia, Veneto, Lazio,

Piemonte ed Emilia Romagna), non avverrà diretta-mente, ma solo tramite gironi di spareggio di 4 squa-dre, con gare di andata e ritorno. Le gare delle secon-de fasi si giocheranno obbligatoriamente su un rettan-golo di gioco avente le dimensioni di 28 x 15 metri;dalla stagione successiva, cioè 2017 – 2018 l’obbligosarà esteso a tutte le gare di serie C.La partecipazione agli spareggi comporterà l’adegua-mento delle tasse gara a quelle previste per la C Gold;mentre alla promozione sul campo, anche in caso disuccessiva rinuncia, seguirà il conguaglio e la contabi-lizzazione dei premi NAS di C Gold. Il mercato dellaserie C avverrà in due periodi, il primo a partire dal 1°luglio sino al 16 di ottobre 2015, mentre il secondo pe-riodo dal 18 gennaio 2016 al 29 febbraio 2016; dal 17ottobre 2015 al 15 gennaio 2016 sarà possibile tesse-rare un solo atleta senior per ciascuna società. Per ilmercato giovanile è stato previsto un solo periodo: dal1° luglio 2015 al 29 febbraio 2016. Queste tutte le no-vità della stagione 2015 -2016.

Mensile Cattolico d'InformazioneAnno XCIII - Numero 6 - GIUGNO 2015

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Giacomo MindelliGianmichele Pavone - Alfredo Tanzarella jr.

Hanno collaborato a questo numero:Angela Carparelli Francavilla - Dino Ciccarese

Maria C. Gianfreda - Teresa LococcioloDomenico Moro - Pasquale Pignatelli

Mimmo Sacco - Danilo Santoro Ilaria Santoro - Rosario Santoro Nunzia Semerano - Jacopo Sozzi

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Foto della testata:Fotolandia di Giuseppe Cisaria - Ostuni

Impaginazione: Roberta Iaia

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NNNNOOOOZZZZ ZZZZEEEE DDDD ’’’’AAAARRRRGGGGEEEENNNNTTTTOOOODomenica 3 maggio 2015, nella chiesa di Santa Maria Ma-dre della Chiesa, il Parroco don Angelo Ciraci, presiedendouna affollata cerimonia, ha benedetto, nel corso della SantaMessa, le nozze d’argento di

GIUSEPPE TUTTOLOMONDO e LUCIA FIGARO

Don Lillino, pronunciando una efficace omelia, si è soffer-mato sulle significative letture Bibliche, proprie della dome-nica, ed ha sottolineato anche la significativa tappa raggiunta dagli sposi, augurando loro un fu-turo duraturo e meraviglioso da vivere con gli adorati figli, con i genitori e i parenti tutti.Una vita comune interessante e partecipata avendo, come hanno fatto Lucia e Giuseppe manife-stato doti di virtù e pregi tali da essere ammirati ed imitati da parte dei giovani che si appresta-no a vivere una vita matrimoniale; e la società civile li ha stimati e continua a farlo per il lorolavoro, l’amore verso i propri cari, fino al rispetto delle amicizie e alle non comuni capacità diuna vita integra e virtuosa.Ai festeggiamenti delle nozze d’argento, accanto agli sposi orgogliosi e felici, la presenza dei fi-gli Serena, Claudia ed Antonino, particolarmente commossi i genitori Melina Gattarello, Mimi-no Figaro e Giuseppina Cirasino; e provenienti dalla Sicilia, dove risiedono, sono arrivati nellaCittà Bianca Carmelo e Rosa, Gianfranco ed i figli Tuttolomondo, e ancora Beatrice e PatriziaFigaro con i rispettivi mariti e tanti parenti ed amici.

* * *Sabato 23 maggio 2015, vigilia di Pentecoste,nella chiesa delle Suore Benedettine di SanPietro (Cont. Agnano) i coniugi

DOMENICO MORO e CONCETTA MENGA

ringraziando il Signore per il traguardo rag-giunto, hanno rinnovato, nel corso della San-ta Messa, il loro vincolo e le loro promesse dimatrimonio in occasione dei loro 25 anni dinozze.Ha celebrato il Sacro Rito don Peppino Moro fratello e cognato della coppia, il quale, durantel’omelia ha ricordato che l’amore fondato su Cristo non verrà mai meno perché Cristo stesso èamore, pace, fedeltà e bontà e queste sono cose eterne, come Cristo è eterno e, rivolgendosi aglisposi, ha detto che tale sarà per sempre il sentimento che vi unisce perché nell’Eterno avete po-sto la vostra fiducia.A festeggiare e gioire insieme, i figli Miriana e Daniele per i quali la coppia è stata, è, e sarà, unesempio di vita. Parenti e amici hanno fatto da corona al gioioso avvenimento.

Auguri per tanti altri luminosi traguardi!

I 50 anni di proprietà e di attività della masseria MorroneMasseria Morrone, viene acquistata da Angelo Laera nel 1965 come azienda agricola zootecni-ca, con mille piante di olivo secolare dalla Famiglia Palmieri-La Dogana. Oggi dopo 50 anni, Mas-seria Morrone è un azienda agricola multifunzionale con settemila piante di ulivo in produzione,attività agrituristica con 10 camere e mini-appartamenti, attività di ristorazione, Masseria Didatti-ca (che ospita 1000-1600 bambini l’anno), Masseria trekking-bike, punto vendita aziendale e tan-to altro.L’evento dedicato ai festeggiamenti è denominato “Masseria Morrone sotto le stelle... aspettandoil solstizio d’estate“ si svolgerà sabato 20 Giugno 2015 presso la masseria. L’inizio delle attività è prevista per le ore 18.15- 18.30 con laboratori didattici, subito dopo inizie-rà una breve passeggiata tra i nostri olivi monumentali, e tra gli olivi ci saranno degli artisti localiche con la loro arte faranno divertire tutti, al rientro in masseria ci sarà una degustazione di pro-dotti tipici, il gruppo folk “Città di Ostuni“ animera la serata e Lilly mangiafuoco stupirà con effettispeciali... una notte magica d’inizio estate da non perdere! L’evento organizzato grazie alla colla-borazione della Regione Puglia e l’albo delle Masserie Didattiche, il Parco delle dune Costiere, ilGAL Alto Salento, Il Comune di Ostuni e tanti altri amici che giornalmente accompagnano in que-sta meravigliosa avventua chiamata la Masseria Morrone alla quale si accede dal km 875 dellastrada Ostuni-Montalbano. Prenotazioni e info al 3402648112

Una nuova edizione (la quindicesima) della ciclopasseggiata del-la sezione ostunese dell’AIDO (Associazione Italiana Donatori di

Organi), svoltasi il 7 giugno, ha richiamatol’attenzione sul gesto d’amore per cui dauna vita che si spegne se ne salvano dellealtre: purtroppo le donazioni sono in caloed occorrerebbe meditare sulla delicatissi-ma ed importante situazione nella quale sitrovano le persone che soffrono serie pato-logie risolvibili solo con dei trapianti.