N° 5 - diocesibrindisiostuni.it · stre cardiologo concittadino dott. Francesco Bovenzi,...

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921 Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni MAGGIO 2012 N° 5 € 2,00 una copia C on la vittoria ottenuta contro il Brescia nell’ul- tima giornata della "regular season", la forma- zione ostunese della Domotecnica, partita ad inizio stagione per ottenere la permanenza nel primo campionato di Lega Due della sua storia sportiva, si ritrova oggi a dover giocare i play off per la pro- mozione nella massima serie nazionale di basket. Ancora un miracolo compiuto dal “Professor” Franco Marcelletti, che fra tante difficoltà ha com- piuto l’ennesimo capolavoro della sua lunga ed in- vidiabile carriera da allenatore nel mondo profes- sionistico della palla a spicchi (nell’ultima di cam- pionato ha festeggiato la sua 800° panchina nel professionismo). Ad inizio stagione in pochi avrebbero pronosticato per la Domotecnica Ostuni queste soddisfazioni, per i tifosi gialloblù e per la stessa società, che, con un budget abbastanza ridotto ha messo insieme in pochi giorni una squadra per affrontare la sua pri- ma stagione nel mondo professionistico del basket, mentre tutte le altre contendenti ormai erano già organizzate ed attrezzate. Naturalmente l’artefice di tutto questo è solo ed esclusivamente il coach ostunese che ad inizio sta- gione ha accettato una nuova sfida personale, sposando questo progetto dell’Assi Basket Ostuni per un'avventura che sembrava una chimera e che la società aveva dichiarato il suo obiettivo princi- pale: salvarsi soffrendo il meno possibile. Ora invece,l' "Ostuni dei miracoli" come è stata de- finito dagli addetti ai lavori, per un gioco del desti- no incrocerà sulla sua strada l’Enel Brindisi per i quarti di finale in cerca uno dei quattro posti dispo- nibili per le semifinali play off. Il coach ostunese, raggiante per il risultato rag- giunto da questa sua nuova creatura, commenta: “Il merito per questo successo è solo dei ragazzi, i ve- ri artefici di questo esaltante risultato che natural- mente vogliamo goderci pienamente. Lo possiamo definire il nostro scudetto a coronamento di una stagione che per noi è stata molto positiva. Grazie ai tifosi che ci sono stati sempre vicini sia nelle ga- re casalinghe che in trasferta aiutandoci nel nostro cammino di campionato, anche se le difficoltà da superare sono state tante. Siamo tutti orgogliosi per aver raggiunto questo ambito traguardo”.Tutto il campionato è stato inoltre giocato in trasferta, per- ché l'Ostuni era costretto a giocare a Brindisi le ga- re casalinghe: ora l'Assemblea di Lega, riducendo la capienza minima richiesta ai palazzetti, ha spia- nato la strada per far tornare la squadra a giocare ad Ostuni, nel prossimo campionato. Ora Ostuni e Brindisi inizieranno il loro confronto al meglio delle tre vittorie su cinque gare mercole- dì 9, consapevoli ognuna delle proprie forze e del- le proprie realtà. Sarà la compagine brindisina ad avere la meglio, forte della sua panchina lunga, dell’esperienza dei suoi uomini e della volontà del- la dirigenza di salire nella massima serie, oppure la tranquillità dei ragazzi di Marcelletti di giocare senza preoccupazione alcuna? La tensione è alta, i tifosi già mobilitati per questo ulteriore confronto fra queste due squadre che già hanno incrociato il loro cammino sia in campiona- to che il Coppa Italia nella stagione appena termi- nata. Comunque rimane una grande soddisfazione per tutta la provincia brindisina, unica a presentare due squadre nel campionato ed unica ad averle por- tate a disputare i play off. Ed ora come lo stesso coach brindisino Bucchi ha detto: ”allacciatevi le cinture” per questi quarti di finale dei play off, “per affrontare una squadra che sicuramente ci renderà vita difficile”. E' facile il gioco di parole che coinvolge il nostro musco- lo più prezioso, al centro dell'attenzione il 5 maggio scorso, per il convegno costitutivo dell'Associazione Amici del Cuore di Ostuni, che si propone, come afferma Coor- dinatore della nuova associazione, Salvatore Pecere “di affrontare più da vicino i problemi cardiovascolari, per svolgere una prevenzione primaria a 360 gradi, partendo dalle scuole e dai ragazzi per poi informare e migliorare la qualità della via delle persone”. Prima dell’inaugurazione la nenoata associazione ha eseguito circa 250 controlli su vari cittadini, ed anche il Sindaco e alcuni componenti del- la sua Giunta si sono sottoposti ad un piccolo prelievo di sangue. Trimestralmente l’associazione organizzerà degli incontri per informare sulle modalità della prevenzione in ambito cardiovascolare. Ha introdotto il dott. Fabio Sgura, eminente cardiologo ostunese, dirigente medico presso l'Azienda ospedaliera universi- taria di Modena, mentre è intervenuto in teleconferenza l'altro illu- stre cardiologo concittadino dott. Francesco Bovenzi, presidente dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO) che opera a Lucca. L’attività del nostro ospedale era rappresenta- ta dall’egregio cardiologo dott. Elio Spennati. Presente all'incontro anche Ettore Attolini, da poco nominato Assessore regionale alla Sanità, dopo essere stato tra i funzionari più vici- ni al predecessore Tommaso Fiore. Attolini non ha nascosto i gravi problemi del sistema sanitario nazionale: già va rivisto il rapporto stesso fra sta- to di salute e di malattia, passando dalla cura al prendersi cura, ovvero adottando stili di vita, pre- venzione e consapevolezza, in modo da ridurre il ricorso agli ospedali, che in Puglia, ha sottolinea- to l'Assessore, sono ben 110, un numero abnor- me; le pesanti clausole previste dal Piano di rien- tro, inoltre, impediscono nuove assunzioni e pa- gamento di maggiori quote di straordinario, così la Puglia, che ha gli stessi abitanti dell'Emi- lia Romagna, ha però solo 35mila dipendenti del settore sanitario, contro i 50mila dell'Emilia, e le condizioni nelle quali si lavora in Puglia sono spesso "eroiche". La crisi economica rischia di far riemergere problemi quasi dimenticati, come accade in Grecia do- ve si è riacutizzata la mortalità infantile. Alla fine dell'incontro abbiamo chiesto all'Assessore Attolini dl pro- getto di costituzione di un nuovo grande ospedale in provincia di Brindisi, il cosiddetto "Ospedale Nord": "Certamente sono previsti almeno tre nuovi ospedali nuovi, nella provincia BAT,nel Tarantino e nella zona a nord di Brindisi: stiamo valutando tempi, spese e mo- dalità". "L'offerta sanitaria sul territorio - ha continua- to l'Assessore - deve differenziarsi, per questo, se vuole una risposta sintetica su cosa accadrà quindi all'Ospedale di Ostuni, le dico che certo non è de- stinato a chiudere, anzi lo stiamo potenziando". "Anche perché - ha sottolineato il consigliere regio- nale ostunese Giovanni Epifani, anche lui presente al convegno - l'ampliamento dell'attuale struttura, fi- nanziato fino al totale di 2 milioni e mezzo di euro, consentirà a breve di disporre dell'Unità di Terapia intensiva coronarica, di un nuovo Pronto soccorso e di altre strutture, ribaltando in positivo la gestione dell’intera filiera dell’ergenza". Epifani è ottimista anche sulla disponibilità della nuova Tac, la cui assegnazione è stata oggetto di un ricorso amministrativo: nelle more della decisione potrà arrivare da noi la Tac originariamente prevista per l'ospedale di Mesagne. Salute a tutti! DOMOTECNICA OSTUNI DEI MIRACOLI di Domenico Moro Il nostro Enzo Farina raffigura questa volta il Sindaco Tanzarella come Luigi XIV; il 2014 è l'anno delle prossime amministrative ad Ostuni ma la "Guerra di successione" che vide coinvolto anche il sovrano francese, è già cominciata. L'indiscusso leader di una lun- ga stagione politica in Ostuni, gioca comunque tutte le sue carte anche per le future consultazioni. Il futuro di Ostuni: abbiamo a cuore la nostra salute di Ferdinando Sallustio DOMENICO '14: IL "RE SOLO"? Ettore Attolini

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673

Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni

MAGGIO2012N° 5

€ 2,00una copia

Con la vittoria ottenuta contro il Brescia nell’ul-tima giornata della "regular season", la forma-

zione ostunese della Domotecnica, partita ad iniziostagione per ottenere la permanenza nel primocampionato di Lega Due della sua storia sportiva,si ritrova oggi a dover giocare i play off per la pro-mozione nella massima serie nazionale di basket.Ancora un miracolo compiuto dal “Professor”Franco Marcelletti, che fra tante difficoltà ha com-piuto l’ennesimo capolavoro della sua lunga ed in-vidiabile carriera da allenatore nel mondo profes-sionistico della palla a spicchi (nell’ultima di cam-pionato ha festeggiato la sua 800° panchina nelprofessionismo).Ad inizio stagione in pochi avrebbero pronosticatoper la Domotecnica Ostuni queste soddisfazioni,per i tifosi gialloblù e per la stessa società, che, conun budget abbastanza ridotto ha messo insieme inpochi giorni una squadra per affrontare la sua pri-ma stagione nel mondo professionistico del basket,mentre tutte le altre contendenti ormai erano giàorganizzate ed attrezzate.Naturalmente l’artefice di tutto questo è solo edesclusivamente il coach ostunese che ad inizio sta-gione ha accettato una nuova sfida personale, sposando questo progetto dell’Assi Basket Ostuniper un'avventura che sembrava una chimera e che

la società aveva dichiarato il suo obiettivo princi-pale: salvarsi soffrendo il meno possibile.Ora invece,l' "Ostuni dei miracoli" come è stata de-finito dagli addetti ai lavori, per un gioco del desti-no incrocerà sulla sua strada l’Enel Brindisi per iquarti di finale in cerca uno dei quattro posti dispo-nibili per le semifinali play off.Il coach ostunese, raggiante per il risultato rag-giunto da questa sua nuova creatura, commenta: “Ilmerito per questo successo è solo dei ragazzi, i ve-ri artefici di questo esaltante risultato che natural-mente vogliamo goderci pienamente. Lo possiamodefinire il nostro scudetto a coronamento di unastagione che per noi è stata molto positiva. Grazieai tifosi che ci sono stati sempre vicini sia nelle ga-re casalinghe che in trasferta aiutandoci nel nostrocammino di campionato, anche se le difficoltà dasuperare sono state tante. Siamo tutti orgogliosi peraver raggiunto questo ambito traguardo”.Tutto ilcampionato è stato inoltre giocato in trasferta, per-ché l'Ostuni era costretto a giocare a Brindisi le ga-re casalinghe: ora l'Assemblea di Lega, riducendola capienza minima richiesta ai palazzetti, ha spia-nato la strada per far tornare la squadra a giocaread Ostuni, nel prossimo campionato.Ora Ostuni e Brindisi inizieranno il loro confrontoal meglio delle tre vittorie su cinque gare mercole-

dì 9, consapevoli ognuna delle proprie forze e del-le proprie realtà. Sarà la compagine brindisina adavere la meglio, forte della sua panchina lunga,dell’esperienza dei suoi uomini e della volontà del-la dirigenza di salire nella massima serie, oppure latranquillità dei ragazzi di Marcelletti di giocaresenza preoccupazione alcuna? La tensione è alta, i tifosi già mobilitati per questoulteriore confronto fra queste due squadre che giàhanno incrociato il loro cammino sia in campiona-

to che il Coppa Italia nella stagione appena termi-nata. Comunque rimane una grande soddisfazioneper tutta la provincia brindisina, unica a presentaredue squadre nel campionato ed unica ad averle por-tate a disputare i play off. Ed ora come lo stessocoach brindisino Bucchi ha detto: ”allacciatevi lecinture” per questi quarti di finale dei play off, “peraffrontare una squadra che sicuramente ci renderàvita difficile”.

E'facile il gioco di parole che coinvolge il nostro musco-lo più prezioso, al centro dell'attenzione il 5 maggio

scorso, per il convegno costitutivo dell'Associazione Amicidel Cuore di Ostuni, che si propone, come afferma Coor-dinatore della nuova associazione, Salvatore Pecere “diaffrontare più da vicino i problemi cardiovascolari, persvolgere una prevenzione primaria a 360 gradi, partendodalle scuole e dai ragazzi per poi informare e migliorare laqualità della via delle persone”. Prima dell’inaugurazionela nenoata associazione ha eseguito circa 250 controlli suvari cittadini, ed anche il Sindaco e alcuni componenti del-la sua Giunta si sono sottoposti ad un piccolo prelievo disangue.Trimestralmente l’associazione organizzerà degli incontriper informare sulle modalità della prevenzione in ambitocardiovascolare.Ha introdotto il dott. Fabio Sgura, eminente cardiologoostunese, dirigente medico presso l'Azienda ospedaliera universi-taria di Modena, mentre è intervenuto in teleconferenza l'altro illu-stre cardiologo concittadino dott. Francesco Bovenzi, presidentedell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO)che opera a Lucca. L’attività del nostro ospedale era rappresenta-ta dall’egregio cardiologo dott. Elio Spennati. Presente all'incontroanche Ettore Attolini, da poco nominato Assessore regionale alla

Sanità, dopo essere stato tra i funzionari più vici-ni al predecessore Tommaso Fiore. Attolini nonha nascosto i gravi problemi del sistema sanitarionazionale: già va rivisto il rapporto stesso fra sta-to di salute e di malattia, passando dalla cura alprendersi cura, ovvero adottando stili di vita, pre-venzione e consapevolezza, in modo da ridurre ilricorso agli ospedali, che in Puglia, ha sottolinea-to l'Assessore, sono ben 110, un numero abnor-me; le pesanti clausole previste dal Piano di rien-tro, inoltre, impediscono nuove assunzioni e pa-gamento di maggiori quote di straordinario,così la Puglia, che ha gli stessi abitanti dell'Emi-lia Romagna, ha però solo 35mila dipendenti delsettore sanitario, contro i 50mila dell'Emilia, e lecondizioni nelle quali si lavora in Puglia sonospesso "eroiche". La crisi economica rischia di far

riemergere problemi quasi dimenticati, come accade in Grecia do-ve si è riacutizzata la mortalità infantile.Alla fine dell'incontro abbiamo chiesto all'Assessore Attolini dl pro-getto di costituzione di un nuovo grande ospedale in provincia diBrindisi, il cosiddetto "Ospedale Nord": "Certamente sono previstialmeno tre nuovi ospedali nuovi, nella provincia BAT, nel Tarantinoe nella zona a nord di Brindisi: stiamo valutando tempi, spese e mo-

dalità". "L'offerta sanitaria sul territorio - ha continua-to l'Assessore - deve differenziarsi, per questo, sevuole una risposta sintetica su cosa accadrà quindiall'Ospedale di Ostuni, le dico che certo non è de-stinato a chiudere, anzi lo stiamo potenziando"."Anche perché - ha sottolineato il consigliere regio-nale ostunese Giovanni Epifani, anche lui presenteal convegno - l'ampliamento dell'attuale struttura, fi-nanziato fino al totale di 2 milioni e mezzo di euro,consentirà a breve di disporre dell'Unità di Terapiaintensiva coronarica, di un nuovo Pronto soccorso edi altre strutture, ribaltando in positivo la gestionedell’intera filiera dell’ergenza".Epifani è ottimista anche sulla disponibilità dellanuova Tac, la cui assegnazione è stata oggetto di unricorso amministrativo: nelle more della decisionepotrà arrivare da noi la Tac originariamente previstaper l'ospedale di Mesagne.Salute a tutti!

DOMOTECNICA

OSTUNI DEI MIRACOLIdi Domenico Moro

Il nostro Enzo Farina raffigura questa volta il Sindaco Tanzarellacome Luigi XIV; il 2014 è l'anno delle prossime amministrative adOstuni ma la "Guerra di successione" che vide coinvolto anche ilsovrano francese, è già cominciata. L'indiscusso leader di una lun-ga stagione politica in Ostuni, gioca comunque tutte le sue carteanche per le future consultazioni.

Il futuro di Ostuni: abbiamo a cuore la nostra salutedi Ferdinando Sallustio

DOMENICO '14: IL "RE SOLO"?

Ettore Attolini

22MMAAGGGGIIOO

22001122 CCIITTTTàà

Ostuni e i suoi indicatori socio-economici:una... bella sorpresa!

Spulciando i dati forniti dal data base del Grup-po Intesa San Paolo per il nostro Comune, si

rimane quantomeno perplessi, già nell’intestazio-ne, dove, oltre a dati relativi alla morfologia delterritorio e al sistema infrastrutturale, viene evi-denziata una nota relativa alla specializzazioneproduttiva, valorizzata come segue: sistemi senzaspecializzazione. Questa è la lettura del contestosocio-economico ostunese, che rilascia uno fra ipiù prestigiosi gruppi bancari italiani. Delle duel’una: o quella del settore turistico è, per noi ostu-nesi, ancora una mera aspettativa, o meglio nonabbiamo ad oggi creato le condizioni, nonostantesiano trascorsi ben trent’anni dall’avvio della pro-grammazione turistica, per far percepire il nostroterritorio rispetto ad una specializzazione produt-tiva, come può essere l’offerta turistico-ricettiva.Di seguito, ancora, alcune brevi riflessioni, su co-me ci leggono nelle stanze del potere finanziario,lì dove si decidono le politiche del credito, ovverole nostre sorti in termini di accesso al credito, svi-luppo e competitività. Altro dato, che a molti ostunesi, soprattutto im-prenditori, apparirà strano è il rapporto fra deposi-ti e impieghi: dato in incremento nel periodo 2008-2010 del 24,4%, con un sostanziale equilibrio fra le due voci, attestate intorno ai 280 milioni di eu-ro sia per gli impieghi che per la raccolta. Dato,quello dei 287 milioni di euro di impieghi bancari,da cui origina un indebitamento pro-capite dei re-

sidenti in Ostuni pari a 691 euro, contro i 395 eu-ro medi in provincia e i 335 euro medi in regione.Siamo forse troppo indebitati? E che tipologia diindebitamento interessiamo come comunità? Pre-vale quella al consumo o quella legata allo svilup-po delle micro e piccole imprese? A leggere i re-stanti dati, o meglio ancora il sentimento “profon-damente negativo” del micro e piccolo imprendi-tore, pare non vi siano dubbi. Stando al solo numero delle auto, bene che è or-mai uso comune acquistare con un sistema ratea-le, se ne contano circa 21.000 intestate ad ostu-nesi, per non parlare della consuetudine nell’ac-quisto rateale di elettrodomestici e beni di largoconsumo. Ecco forse la risposta: una generazio-ne di nuova ricchezza che per buona parte non ri-mane sul territorio, in uno con l’incapacità di go-vernare sapientemente i veri processi che gover-nano la produzione di nuova ricchezza: elemento,questo, facilmente traducibile nella difficoltà, ormaiconsolidata, di accesso al credito per le micro epiccole imprese, vero ed unico motore dello svi-luppo di un territorio. Lo scenario che ci si prospet-ta? Se non si cambia rotta, ridando ossigeno allacompetitività del sistema produttivo, la via è bellache tracciata. Un lento impoverimento: causa edeffetto della impossibilità di mantenere i livelli di re-distribuzione del reddito, utili a sostenere ed ali-mentare il nostro sistema socio-economico.

M.C.

Ogni anno, giusto qualche mese prima che inizila stagione estiva, ci si ricorda che Ostuni vive

soprattutto di turismo, la più importante industria nelterritorio, ed ecco allora che l'amministrazione co-munale si sveglia a primavera per cercare di orga-nizzare (o meglio, direbbe qualcuno, per rappezza-re) la stagione in arrivo.Quando si parla di turismo, a Ostuni, si cade sem-pre alla fine nel decantare le magnifche sorti e pro-gressive del luogo, senza compiere invece un'ana-lisi più critica e costruttiva per affrontare i problemiche il settore turistico sta vivendo, complice la crisieconomica.In questo filone di pseudo-iniziative primaverili, si èanche inserito recentemente l'evento del 15 marzoscorso organizzato dall'amministrazione comunalecon gli operatori turistici, principalmente gestori distrutture ricettive, per una supposta valutazionecongiunta di alcuni servizi da offrire (Ostuni Card,Wi-Fi pubblico, servizio navetta con l'aeroportoetc). Purtroppo l'evento è stato invece l'ennesimoone-man show del sindaco Tanzarella con il solitospot elettorale per dire quanto è stato bravo.Sorvoliamo sui toni, la millanteria di cifre investite einiziative annunciate e mai partite. Ciò che ha colpi-to è stata soprattutto la mancanza assoluta di dia-logo e ascolto degli operatori invitati, che venivanoanzi malamente zittiti ogni qual volta provavano adavanzare qualche richiesta o a proporre idee e in-put. Ci si chiede allora lo scopo dell'iniziativa, vistoche non siamo nemmeno in campagna elettorale...Sono invece sotto gli occhi di tutti gli interventi aiquali dovrebbe davvero dedicarsi l'amministrazio-ne: per esempio la condizione delle strade, che an-drebbero riasfaltate o lastricate, specialmente nelcentro storico, dove ci sono ancora ampi tratti rap-pezzati malamente e che rappresentano un perico-lo di inciampo e cadute (per es. dopo via Castello,subito dietro all'Arcivescovado); oppure il sistemadi illuminazione, che con la tecnologia Led porte-rebbe anche sostanziali risparmi nelle casse comu-nali. Sarebbe a questo punto auspicabile un inter-

vento di riqualificazione, anche a livello di design,dell'ampia e disomogenea selva di lampioni varidisseminati nella città. A tal proposito portiamo l'at-tenzione sulla pessima e scarsa illuminazione dellaVilla Comunale, dove coesistono ancora una molti-tudine di lampioni, vecchi e meno vecchi, duplicatie non funzionanti. Per valorizzare un'area già belladi per sé, costeggiata da pregevoli palazzi ottocen-teschi, l'illuminazione dovrebbe essere di accento,senza deturpare le facciate con quegli orribili lam-pioni moderni sistemati altrove (in via Mazzini peresempio). E non è più rinviabile l'intervento sui ca-vi elettrici appoggiati lungo le facciate degli edifici,che imbruttiscono Ostuni e la rendono persino peg-gio delle città dell'ex-blocco comunista, dove anco-ra tutti i cavi elettrici sono volanti e appesi alle ca-se.Prima di riempirsi la bocca con iniziative farlocche edagli esiti incerti, sarebbe il caso di affrontare i verinodi di Ostuni: rassetto urbanistico, i servizi e so-prattutto il decoro urbano, aspetti che caratterizza-no veramente una città e sono indice della qualitàdell'offerta turistica. E il decoro urbano dovrebbecominciare dalla rimozione dei cartelli in ghisa chequesta amministrazione fece installare nel 2008 perrivincere le elezioni comunali. Sono passati circaquattro anni, e il pregevole elenco di opere procla-mate è ancora a memoria dei posteri.Per quanto riguarda invece le iniziative proposteper l'estate, si spera che il Wi-Fi gratuito sia estesoad almeno tutto il centro storico, e non solo a bene-ficio dei quattro bar della piazza. E si spera pureche l'unica iniziativa davvero utile, l'istituzione cioèdi un servizio di navetta con l'aeroporto, anche apagamento, sia veramente avviata e possibilmentecadenzata con gli orari di arrivo e partenza degli ae-rei, certamente con più corse al giorno ed estesaper più mesi, se si vuole rendere concreto il discor-so sulla destagionalizzazione del turismo. Vedremoora se alle parole seguiranno i fatti.

GIANFRANCO AURISICCHIO

E’ il turismo... baby

OSTUNI DÀ I NUMERIDall’analisi del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, rappresentato ad Ostuni da due fi-

liali del Banco di Napoli, estraiamo alcuni dati: la superficie del territorio è 223,7 kmq, ci sono6.000 km di strade percorse da ben 20.963 automobili contando solo quelle degli ostunesi, gli abi-tanti al 2010 erano 32.453, 230 in meno del 2006, tra loro 4.089 i minori di 14 anni, 6.959 i mag-giori di 65. Nonostante la crisi i depositi bancari tra il 2008 e il 2010 sono aumentati del 20% pas-sando da 239 a 287 milioni di euro. Aumentati anche gli impieghi (fidi e prestiti) da 227 a 283 mi-lioni. Ogni ostunese ha così in media 8.833 euro di depositi, 8.710 di debiti e 9.093 di reddito an-nuo; sono 97 i contribuenti che dichiarano più do 100.000 euro all’anno.Vengono pagate ogni mese 9.793 pensioni per un importo medio di soli 593 euro.Sono invece 7.901 gli studenti delle scuole (1.242 nelle materne, 2.112 nelle elementari, 1.257 nellemedie e 3.290 nelle scuole superiori).Il tasso di disoccupazione è del 13,2% ed è aumentato dell’1% in 4 anni. E’ più basso di quello del-la provincia (14,3%), ma più alto di quello della Regione (12,6%), mentre il tasso medio di disoccu-pazione in Italia è del 7,8%. Per questo molti giovani ostunesi anche di grande valore sono costret-ti ad andare via da Ostuni per poter lavorare.

F.S.

“Partecipiamo Ostuni”Il Circolo Liberal di Ostuni ha organizzato una

serie di incontri dal tema “PARTECIPIAMOOSTUNI”, al fine di avvicinare i Cittadini alla cono-scenza ed alla partecipazione, suscitando unconfronto con l'Amministrazione, su alcuni temi diparticolare interesse per la collettività.Il primo incontro, che si è tenuto martedì 24 apri-le, ha riguardato “L'IMPOSTA DI SOGGIORNO ELA OSTUNI CARD”, ed ha avuto un notevole suc-cesso in termini non solo di presenze, ma anchedi partecipazione attiva, posto: tante domandesono state poste dai cittadini agli amministratori inun clima di confronto dialettico e costruttivo. Venerdì 11 maggio alle ore 18,00 presso Palazzodi Città, è previsto il secondo incontro.L'incontro avrà ad oggetto “TARSU E RACCOLTA

DIFFERENZIATA”. Dopo la introduzione del se-gretario del Circolo ing. Carlo Rodio, vi sarannogli interventi degli assessori competenti Avv. An-gela Matarrese e dott. Giuseppe Santoro, la pro-posizione delle domande da parte degli interve-nuti e le conclusioni del Sindaco Avv. DomenicoTanzarella.Il terzo ed ultimo incontro si terrà venerdì 25 mag-gio alle ore 18,30, sempre presso il Palazzo diCittà, ed avrà ad oggetto “LAVORI PUBBLICI :TRAGUARDI ED OBIETTIVI”, con lo stesso pro-gramma degli altri incontri e l'intervento dell'as-sessore ai Lavori Pubblici, ing. Antonio Blasi.

GIUSEPPE PECCARISI Presidente Circolo Liberal di Ostuni

Premio “Scafidi” ai ragazzi di OstuniIgruppi “Minivolontari SER-NOB” e “MINISER”,

nati dalla volontà della Scuola “Orlandini Barna-ba” e dall’Associazione Volontari SER Ostuni,con il cd rom “A scuola di volontariato” sono risul-tati vincitori per la sezione –“Area Sicurezza ascuola” del premio intitolato a Vito Scafidi, dicias-settenne morto nel crollo della sua aula scolasti-ca a Rivoli nel 2008.Una delegazione costituita da alunni del progettoil 19 aprile scorso a Roma, nella Sala delle Co-lonne di Palazzo Marini- Camera dei Deputati, èsalita sul podio dei vincitori della VI edizione delPremio ”Buone pratiche di educazione alla sicu-rezza ed alla salute - Vito Scafidi” promosso da“Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna”“Imparare sicuri” 2011-2012. I genitori di Vito Sca-fidi erano presenti alla premiazione, con numero-se autorità scolastiche.I ragazzi sono stati accompagnati dalla docente

referente del progetto Roberta Rodio; dal forma-tore del corso teorico-pratico Paride Minna; dalPresidente del SEROSTUNI Biagio Nobile e dal-l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comunedi Ostuni Vincenzo Palmisano. Il premio, consistente in una targa ed in un asse-gno del valore di ? 1000.00, è stato consegnatocon la seguente motivazione: “Il progetto, ancorain corso, ha coinvolto tutte le classi seconde del-la scuola, sotto il coordinamento dell’associazio-ne dei volontari di Ostuni. Le attività realizzatehanno avuto visibilità sui media locali e sono con-fluite in un cd-rom che racconta, attraverso imma-gini, la partecipazione attiva e responsabile dei

ragazzi della scuola, i quali hanno svolto un ruolodi utilità sociale nei confronti dell’intera comunità,non solo della scuola.” Quest’anno sono stati pre-sentati 158 progetti provenienti da altrettantescuole di ogni ordine e grado di 17 regioni. La scuola media “Orlandini Barnaba” da benquattro anni ha avviato in collaborazione con l’Associazione volontari di Protezione Civile “SE-ROSTUNI” il progetto “Minivolontari SER-NOB”. Ilprogetto, altamente innovativo, nei suoi quattroanni di attività ha coinvolto 84 alunni di cui 60continuano a partecipare attivamente. Si è notatonei ragazzi, a detta anche dei genitori altamentedisponibili ed entusiasti dell’iniziativa, un compor-tamento più responsabile, l’acquisizione di unmaggiore autocontrollo e della disponibilità a col-laborare con gli altri e una attenzione elevata perla salvaguardia del patrimonio naturale e cultura-le. Gli alunni hanno compreso, inoltre, l’importan-za del “lavoro di squadra” e di doversi attenerealle istruzioni ricevute evitando le iniziative perso-nali.Un ringraziamento all’Amministrazione Comunaleed in particolare al Sindaco Domenico Tanzarella,all’assessore alla Protezione Civile Franco Fran-cioso e all’ assessore alla Pubblica Istruzione Vin-cenzo Palmisano che credono fortemente in que-sto tipo di iniziative rivolte ai giovani ed hannopermesso alla delegazione di partecipare allapremiazione a Roma mettendo a disposizione unautomezzo.

ROBERTA RODIO

“Io ci credo”: Al Bano ad Ostuni“Sì, io ci credo. Credo che

non ci siamo fatti da solie che siamo destinati a qual-cosa di grande. Credo che lavita non finisca con la morte,che ci sia un Aldilà e che Qual-cuno ci attende. Credo che lavita valga la pena di esserevissuta fino in fondo, sapendoaffidarci a Colui che ce la donaa ogni istante. Io ci credo.”, AlBano Carrisi. Questo il credo di vita e il pen-siero fondamentale racchiusonel libro scritto dal cantante diCellino San Marco con la col-laborazione del vaticanista An-drea Tornielli, dal titolo Io cicredo (edito da Piemme Incon-tri) e presentato ad Ostunipresso l’Auditorium della Biblioteca Comunale il 3maggio. La presentazione è stata organizzatacon il patrocinio del Comune di Ostuni, del Rota-ry Club-Ostuni Valle d’Itria Rosa Marina e del no-stro Giornale.Una vita, quella di Al Bano, permeata in ogni suosingolo aspetto dalla fede ed imperniata sul dog-ma della tripla C: Casa, Chiesa e Campi, alle qua-li io ne aggiungerei una quarta, la C di Canto. Credere fermamente in questi valori ha permessoad Al Bano di essere “l’uomo del popolo” nel sen-so duplice del termine, sia come suo rappresen-tante che come suo idolo. Dopo l’esecuzione dell’Inno d’Italia e del brano diAl Bano “Verso Il Sole” ad opera dei bambini delcoro della scuola “Giovanni XXIII”, appartenentiall’associazione musicale “Antonio Legrottaglie” edopo i saluti da parte di Carmen Nacci, Presiden-te del Rotary e del Sindaco Domenico Tanzarella,si è entrati nel vivo della serata magistralmente

condotta da Ferdinando Sallu-stio, che assieme ad Al Banoha ripercorso, leggendo alcunipassi del libro, le tappe fonda-mentali della sua vita: l’amoreper la sua terra, il primo viaggioa Milano, la famiglia e la figuraincisiva del padre. Importanti e densi di significatosono stati gli incontri del can-tante-scrittore con San Pio econ Madre Teresa di Calcutta,della quale ha detto: “ogni rugaè una pagina della suavita…parlava con i fatti e lapreghiera…costituisce unesempio di umanità sconvol-gente e incoraggiante”; peròl’incontro più incisivo è statoquello con Papa Giovanni Pao-

lo II, durante il quale Al Bano si sentiva come unacanna al vento, con la bora nelle gambe, nell’ani-ma e nei pensieri. Di questo Grande Uomo serbail ricordo e la forte convinzione che sia stato “l’uni-co in grado di fare una rivoluzione senza versarealtro sangue se non il suo, seminando amore, pa-ce tra gli altri, unione fra le religioni e umanità!”.Questi sono stati per Al Bano momenti speciali incui si è trovato a tu per tu con la Fede, che si è ri-velata immancabile compagna anche durante leesperienze negative. Proprio la Fede, infatti, gliha permesso di risollevarsi e di riprendere il cam-mino nell’ignoto viaggio che è la Vita, in cui puntocerto è l’amore incondizionato che Dio ha per tut-ti quanti i suoi figli; ed è per questo che Al Bano ciha voluto rendere partecipi del suo percorso spi-rituale, con l’augurio che ognuno di noi possacomprendere quanto sia importante CREDERE.

GIACOMO MINDELLI

Dall’architetto e imprenditore turistico Gianfranco Aurisicchio, riceviamo e pubblichiamo

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Nel ricco panorama di iniziative promosso dal-l’amministrazione comunale per la Settimana

della Cultura, martedì 17 aprile u.s., nella chiesa diSan Vito martire è stato presentato al pubblico il re-stauro delle ultime tele appartenenti al patrimoniopittorico dell’antico edificio ora sede del Museo diCiviltà Preclassiche.La serata è stata introdotta e coordinata dalla diret-trice dell’Istituzione Museo dott. M.A. Moro che haricordato i numerosi appuntamenti che in Ostuni,come nel resto della nazione, avranno come prota-gonista, l’arte, la cultura, la promozione conoscitivadel nostro inesauribile territorio. Il prof. E. Cappettapresidente dell’Istituzione ha tracciato le varie tap-pe, ormai prossime alla conclusione, che hannoscandito il recupero globale del complesso carmeli-tano e della chiesa di San Vito. All’oneroso impegnofinanziario sostenuto dall’amministrazione nel re-stauro del convento si è unito il positivo contributopervenuto da enti privati quali istituti bancari, con-fraternite, associazioni di servizio e culturali, checongiuntamente a sensibili cittadini, si sono fatti ca-rico di provvedere alla restituzione di alcune operepittoriche poste a decorazione degli altari. Ha preso poi la parola la prof.ssa Enza Rodio, pre-sidente della sezione locale di Italia Nostra, asso-ciazione che ha sponsorizzato il restauro delle duetele presentate al pubblico. Sottolineando l’impe-gno profuso da Italia Nostra nella valorizzazione enel recupero del patrimonio storico e ambientale, laprof.ssa Rodio ha messo l’accento sulla necessitàdi puntare alla cultura come strumento di promozio-ne non solo formativa ma anche economica, pro-prio perché se non c’è cultura non c’è sviluppo. Senon si conferisce il giusto valore ai progetti anchegli interventi che si operano hanno durata effimerae non possono porsi come punto di partenza persviluppi futuri. Tale modello di cultura deve pertantonascere dalla convergenzadei bisogni della comunitàunitamente alla condivisio-ne delle scelte da realizza-re, proprio per il raggiungi-mento di quel bene cumuneche è l’obiettivo fondante diogni società civile.“La costante crescita di pre-senze turistiche nella no-stra cittadina esige una effi-cace comunicazione dellevalide proposte culturali of-ferte dal nostro territorio,dal museo al parco archeo-logico e a quello delle DuneCostiere” ha di seguito riba-dito l’assessore al Turismoe al Museo rag. AgostinoBuongiorno. Destagionaliz-zare il flusso turistico che siconcentra prevalentementenel mese di agosto è un im-pegno che si sta proponen-do l’amministrazione comu-nale scaglionando altre ini-ziative in diversi periodi del-l’anno.In questa ottica si è orientato anche l’intervento deldirettore scientifico del Museo, prof. Donato Coppo-la. Nel prossimo mese di settembre la città di Ostu-ni ospiterà il XVI Convegno nazionale di Preistoria,assente dalla nostra regione dal lontano 1984. E’questo il primo segno di una serie di eventi che po-tranno scaturire dal ruolo di primo piano che la cittàpuò assumere nell’ambito degli studi in questo set-tore, forieri di ulteriori approfondimenti sulle originidella nostra storia ma anche benefici portatori diuna visibilità scientifica ed economica, utile a tuttala comunità.Le scelte operate dall’amministrazione comunalenel privilegiare alcuni progetti finalizzati al potenzia-mento culturale e al benessere pubblico sono moti-vate dal profondo convincimento che la tutela, lavalorizzazione e la promozione del territorio costi-tuiscono valori fondamentali per la crescita della co-munità. Così il sindaco avv. D. Tanzarella ha esor-dito nel suo intervento, ricordando i numerosi inter-venti pubblici dei quali oggi gli ostunesi possono be-neficiare e godere in maniera del tutto gratuita.Questo tuttavia non è più sufficiente in tempi criticiper risorse e finanziamenti. E’ necessaria pertantola collaborazione di tutti per portare avanti un pro-getto culturale che potrà svilupparsi soltanto se allabase ci sarà la consapevolezza di agire per un be-ne comune, contribuendo in maniera adeguata al-le proprie capacità. La dott. R. Lorusso dirigente responsabile per i be-ni artistici della Sovrintendenza per la provincia diBrindisi, ha evidenziato la positività della nostra re-altà locale impegnata a più livelli nel raggiungimen-to di certe mete che il più delle volte non mostrano

risultati immediati in termini di crescita economica.La cultura, così come ha sottolineato il ministro Lo-renzo Ornaghi nella presentazione della Settimanadei Beni Culturali deve avere un ruolo strategico perla qualità della crescita e dello sviluppo nazionale.In un momento in cui vengono meno quelle risorseche fino a pochi anni fa consentivano di far emer-gere beni, siti, luoghi con la catalogazione, con il re-stauro e con la ricerca, la Settimana della culturanon deve porsi soltanto come una esposizione benstudiata di una realtà effimera e fine a se stessa,ma deve porre quelle condizioni e stimolare quelleoccasioni perché da essa possano crescere profi-cue attività di approfondimento. Bisogna quindi cre-dere nella cultura del territorio, fare emergere i se-gni lasciati dall’uomo, le testimonianze significativedella sua creatività. In questo senso il restauro del-le tele rappresenta un esempio virtuoso scambio dicompetenze e mutua collaborazione tra enti e istitu-zioni. Il contributo della restauratrice Francesca Marzanoha messo in evidenza il delicato lavoro di restituzio-ne pittorica, visualizzato nelle varie fasi esecutiveda immagini: un lavoro paziente che ha richiesto inentrambi i dipinti il distacco del telaio tarlato in piùpunti e la ritensionatura della superficie pittoricache aveva perso la resistenza originale. Nel dipintodel Salvatore la situazione conservativa non eramolto grave, mostrandosi soltanto in alcuni punticadute di frammenti pittorici sia sulla superficie chenegli strati preparatori sottostanti. La superficie èstata prima ripulita dalla polvere e dai depositi disporco che avevano alterato la brillantezza dei co-lori originali e dopo una serie di indagini specifiche,a luce radente e a luce ultravioletta si è valutato piùesattamente l’intervento da apportare. Alla rifodera-tura è seguita una pulitura più specifica con una ri-conoscibile integrazione pittorica degli strati man-

canti a cui è seguita la ver-niciatura finale. Più critica lasituazione presentanta dal-l’altro dipinto Salomè con latesta del Battista per la telasfibrata e completamentedistaccata sul lato destro.Le numerose lacune di colo-re provocate anche dallamodesta consistenza deglistrati sottostanti hanno ri-chiesto un meticoloso inter-vento di ricostituzione deibrani mancanti. Con sorpre-sa, durante le fasi di pulitu-ra, è emersa una stesurapittorica in rosso sulla figuradi Salomè, estranea alla ini-ziale redazione del dipinto,applicata per ridurre drasti-camente la generosa scolla-tura del vestito, conferendo-le un aspetto pudico commi-surato al luogo della suaconservazione.A me è toccato il compito diillustrare rapidamente ledue tele dal punto di vista

stilistico.Per la Salomè con la testa del Battista non è pos-sibile, al momento, assegnare una chiara identitàall’autore mentre si può suggerire una datazione re-lativa agli ultimi decenni del secolo XVII. L’esecuto-re mostra infatti di aderire a quel clima pittorico direvisione dei tratti caravaggeschi in chiave accade-mica (Nicola Spinosa) al quale guardano molti arti-sti della vasta provincia del regno di Napoli nellerealizzazioni di opere di carattere devozionale. Letenace memoria del realismo caravaggesco si indi-vidua nell’intensa luminosità che si concentra sullefigure, facendole emergere dal fondo scuro, nellacaratterizzazione della fisionomia del carceriere nelquale, secondo uno stereotipo diffuso in quel perio-do, la bruttezza si identificava con la cattiveria, nel-la vigorosa muscolatura del braccio. Tutto questoviene però applicato ad una composizione modera-ta e misurata nella organizzazione delle figure,quella di Salomè in posizione centrale, quasi “ab-bracciata” dalle due laterali del carceriere e delladomestica, come a voler focalizzare l’azione dram-matica nel piatto sul quale è posata la testa del Bat-tista. Alcune incertezze compositive rilevabili nel-l’articolazione del braccio della Salomè, nella rigida,piatta e impacciata figura in primo piano a sinistra,vista in controluce, provvista di una corta articola-zione a sostengo della spada, rivelano le scarse do-ti strutturali dell’ignoto esecutore, che nel rifarsi adun modello osservato attraverso disegni o cartoni,ne riprese le forme, giungendo a modesti risultatinelle parti di sua creazione. Il dipinto, molto anterio-re alla data di costruzione della nuova chiesa, avve-nuta tra il 1740 e il 1750, potrebbe essere stato do-

nato a quella precedente dal sacerdote don GiovanBattista de Benedictis (1648-1724), personalità em-blematica per la fondazione del convento carmelita-no da lui voluto con un cospicuo lascito testamen-tario nel 1719. E’ anche ipo-tizzabile che la tela volutaper onorare il proprio santoonomastico, parte del patri-monio pittorico di cui si fre-giava ogni nobile famigliaostunese, sia stata donatadalla famiglia alla morte delsacerdote. Il Cristo benedicente, identi-ficabile più precisamentecon un Salvator Mundi, fa-cendo da pendant alla teladella Vergine detta nei do-cumenti della Purità, puòassegnarsi a Diego OronzoBianchi (1680-1767), notopittore pugliese appartenen-te ad una prolifica famigliadi artisti attivi a Manduria.La rappresentazione risultasemplice, immediata nelladisposizione del Cristo amezzo busto ruotato di trequarti, con il volto atteggiatoverso l’alto. Di qui promanauna luce radente che sottolinea lo sguardo malinco-nico e misericordioso del Cristo, mediatore perl’umanità alla quale si accinge a rivolgere la Suabenedizione. Gli efficaci giochi chiaroscurali ben di-stribuiti sulla superficie, la mano bloccata nell’atteg-giarsi al gesto benedicente che è, insieme al globosimbolo del potere sul creato, l’attributo iconografi-

co del Salvatore, dimostrano le buone qualità pitto-riche di questo artista capace di soddisfare le richie-ste di una committenza provinciale desiderosa diesibire il proprio rango con l’arricchimento decorati-

vo di una prestigiosa sedeecclesiastica. La datazionepuò orientarsi verso il se-condo o terzo decennio delXVIII secolo, anni nei qualiDiego Bianchi si mostra piùvicino ai modi calibrati e im-mediati nella carica emotivadi Paolo de Matteis (161720), allievo di Luca Gior-dano. Dalla lettura di alcuniinventari ottocenteschi del-la chiesa di San Vito si puòrisalire alla originaria collo-cazione di questi dipinti. Nel1851 nella visita pastoralecompiuta dal vescovo Giu-seppe Rotondo si affermache quattro quadri espri-menti il Salvatore, la Puritadi Maria Santissima, laMaddalena penitente (oranel Cenacolo del convento)e la decollazione diS.G.Battista sono situatinel presbiterio a debito in-

tervallo. Nella successiva visita effettuata dal ve-scovo mons. Luigi Aguilar nel 1876 il cappellanodon Arcangelo Lotesoriere così precisa Esistono…sopra la porta della Sagrestia un quadro che rap-presenta San Giovanni Battista… E finalmente aidue lati dell’altare maggiore vi sono i quadri, unoche rappresenta il Salvatore, l’altro la Purità.

Salomè con la testa del BattistaDipinto su tela di autore ignoto

cm. 93x67 - Sec. XVII

Ultimato il restauro del patrimonio pittorico della chiesa di San Vito martiredi Enza Aurisicchio

Gesù benedicenteDipinto su tela di autore ignoto

cm. 89x68 - Sec. XVIII

Il29 aprile si è svolta a Roma, nel-la Basilica di San Paolo, la ceri-

monia di beatificazione di Giusep-pe Toniolo, officiata dal cardinaleDe Giorgi, nostro conterraneo, egià assistente centrale dell’AzioneCattolica. Pochi nostri lettori avranno sentitoparlare di Toniolo, vissuto nella se-conda metà dell’800 e spentosi nel1918, ma molto si è scritto su di lui,in particolare sul ruolo che ha svol-to quale mediatore tra le diverseposizioni culturali e politiche checaratterizzarono i cattolici italiani inquegli anni.La sua vita si svolge durante quat-tro pontificati Pio IX, Leone XIII, Pio X e BenedettoXV. Dopo la laurea in giurisprudenza nell’universitàdi Padova, consegue la docenza in Storia economi-ca, sviluppando l’idea che lo guiderà in tutti i suoistudi: l’elemento etico quale fattore intrinseco dell’economia. Dopo di lui riprenderà questa imposta-zione il Prof. Francesco Vito, nell’Università Cattoli-ca del S. Cuore, a Milano, università di cui sarà Ret-tore dopo la scomparsa di Padre Gemelli. Come ènoto proprio Giuseppe Toniolo è intitolata la Fonda-zione che amministra l’Università Cattolica, a testi-moniare l’importanza che i cattolici attribuivano alpensiero e all’azione che avevano caratterizzatol’impegno umano e cristiano del Toniolo.Questi inizia la sua collaborazione all’Opera deiCongressi, nella sezione che si occupava di “ eco-nomia e carità” e che raccoglieva le iniziative catto-liche nel campo sociale. La sua azione assume par-ticolare rilievo perché egli si rende conto dei limitidella posizione intransigente dell’Opera, per cui de-cide di fondare l’Unione Cattolica di studi Sociale(1890) con l’incoraggiamento di ambienti vicini allaSegreteria di Stato di Leone XIII. Pubblica ancheuna rivista la “ Rivista internazionale di scienze so-ciali e discipline ausiliari” che verrà ripresa propriodalla Facoltà di scienze Politiche dell’UniversitàCattolica. Qualche anno dopo Toniolo e i suoi amici cristiano-sociali dalla ricerca teorica e dagli studi scientificipassano ad annunciare un programma democraticocristiano di riforme sociali, con il titolo significativo di“Programma dei cattolici di fronte al socialismo”, nelquale tra l’altro si afferma: “ così come è interdettoai cattolici di dirsi liberali, così essi non possonoproclamarsi conservatori”. Toniolo guida così il passaggio verso le unioni pro-fessionali di soli lavoratori, superando il dilemmadelle associazioni miste, delineando una sua con-cezione della democrazia cristiana nella quale tutte

le forze sociali, giuridiche ed eco-nomiche devono cooperare. Egli comprende quindi la debolez-za e il pericolo della tesi di chi nonvoleva sindacati cattolici e riesce afar accettare al XVII CongressoCattolico Italiano (1900) la propo-sta di costituzione di unioni profes-sionali semplici, di soli lavoratori“per venire incontro al bisogno del-l’intera classe operaia”.Il Toniolo fu contrario ad ogni inizia-tiva, nell’ambiente cattolico, chefosse autonoma dal Papa e dallagerarchia; da qui la polemica tra luie Romolo Murri, sostenitore dellanecessità del riconoscimento dello

Stato e della autonomia politica dei cattolici demo-cratici L’impossibilità per il Toniolo di continuare nel-l’opera di mediazione tra gli intransigenti e i murria-ni, agevolò l’evoluzione del movimento cattolico sul-la posizione clerico-moderata che porterà, nelle ele-zioni del 1913, col Patto Gentiloni, ad appoggiare icandidati liberali che accettavano alcune condizioniposte dai cattolici. Il Toniolo viene chiamato da Pio X con altri espo-nenti del laicato a riformare gli statuti dell’AzioneCattolica e fa approvare la proposta per la costitu-zione dell’Unione Popolare tra i cattolici italiani e alui si deve l’iniziativa delle Settimane sociali. La prima di esse si tiene a Pistoia nel 1907 e l’annosuccessivo a Palermo, dove egli fonda l’Unionedonne cattoliche d’Italia. Inoltre ridà vita alla Fuci che era stata fondata nel1896 e poi sciolta da Pio X con l’Opera dei Con-gressi. E proprio alla Federazione Universitaria de-dicò l’ultimo suo impegno unitamente a quello per laFondazione in Italia di una Università Cattolica. In-fatti pochi mesi prima di morire, ottiene una primadonazione dal suo amico Conte Varotti.“Cattolico a fronte alta” fu definito dal Rettore Supi-no dell’Università di Pisa dove Toniolo insegnò Eco-nomia politica; la sua figura e la sua opera hannoispirato i Cattolici italiani nel primo dopoguerra, chevide nascere ed operare il partito popolare italianoper iniziativa di Don Luigi Sturzo; nel secondo do-poguerra la democrazia cristiana di Alcide De Ga-speri che su Toniolo scrisse un importante studio.Tra l’altro riportava questo concetto: “Tutto condu-ceva a scorgere… nel secolo che albeggia… nongià un equilibrio instabile di accidentali accomoda-menti nella società, bensì addirittura un profondorinnovamento di civiltà; ciò che vuol dire un novelloe più elevato predominio dello spirito sulla mate-ria”.

STEFANO CAVALLO

Giuseppe Toniolo BeatoCATTOLICO A FRONTE ALTA

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Che dirvi dell’ansia, che ogni volta mi coglie, ve-nendo qua giù quando comincio a scorgere di

lontano il profilo della mia Città, nella stretta deisuoi colli, ed è come se fosse per prodursi l’incon-tro sospirato con la creatura amata e per lungotempo perduta”.Quel legame forte con la città di Ostuni che il prof.Giovanni Semerano non ha mai tralasciato di rian-nodare pur avendo vissuto e lavorato per gran par-te della vita a Firenze, trova oggi una duratura e so-lenne testimonianza nell’intitolazione dell’audito-rium della Biblioteca Comunale.Un riconoscimento tributato con una partecipazioneintensa, a volta commossa nelle rievocazioni, pro-fonda e propositiva nelle riflessioni che i numerosirelatori hanno offerto al pubblico nella cerimoniasvoltasi sabato 21 aprile u.s., coordinata dalla diret-trice della Biblioteca dott.ssa M.A. Moro. Un pubbli-co eterogeneo, quale difficilmente si incontra nellemanifestazioni ufficiali, in genere molto formali e in-gessate. Riuniti in un evento corale, i parenti delprof. Semerano, la sorella prof.ssa Teresa, i nipoti,i rappresentanti dell’amministrazione comunale,esponenti della politica, numerose personalità delleForze dell’Ordine, componenti di varie associazioniculturali, comuni cittadini estimatori dell’insigne fi-gura dello studioso ostunese e un nutrito gruppo distudenti, sono stati i testimoni della rievocazionedella vita di un uomo che con la forza dell’intelligen-za e con la convinzione delle sue idee ha osato sfi-dare un sistema di principi che si supponeva incrol-labile, proprioperché nessunolo aveva maimesso in discus-sione. Ha paga-to, per questo,con l’isolamentoda quel mondodella cultura edell’informazio-ne, troppo spes-so esibito conuna spettacolari-tà a volte solo disuperficie. Un si-lenzioso isola-mento che è sta-to infranto da po-chi ma significativi attestati di stima da parte di in-tellettuali italiani (M. Cacciari, U. Galimberti, L. Can-fora) e da molte personalità straniere. Come spes-so accade in questi casi, i riconoscimenti più impor-tanti sono giunti tardi e proprio dall’estero, doveuna cultura più libera e meno vincolata al rigorismoaccademico riesce a valutare nella giusta prospet-tiva il valore di certe proposte. Dalle immagini recuperate in un intervista del 1984

concessa a Tonino Saponaro si delinea il ritratto diun uomo dal linguaggio immediato, chiaro, calibra-to nelle parole, una figura dalla classica eleganza,con la voce venata di dolcezza al ricordo dei sog-giorni trascorsi nella sua città natale, nella quale ri-tornava per ritrovare gli amici, per fare tesoro diquegli affetti che con il passare degli anni diventa-no un conforto importante. Una vita spesa nello stu-dio e nell’approfondimento di tematiche legate allaglottologia e alla linguistica fino alla formulazione diuna tesi, validamente sostenuta con il rigore scien-tifico della documentazione storica, che non ha ri-cevuto il giusto riconoscimento da parte della cultu-ra ufficiale. Questa tesi rivoluzionaria, scardinatricedi consolidate teorie, che come il prof. Semeranososteneva sapevano di aria fritta consiste, infatti,nel far derivare le lingue europee non da un inesi-stente ceppo indoeuropeo ma dalle antiche linguemesopotamiche, prima fra tutte l’accadico, una lin-gua antichissima e ricchisima di fonemi. Il sindaco avv. Tanzarella ha ripercorso le tappe chehanno portato all’importante traguardo festeggiatooggi. I legami della città con questo suo figlio illu-stre non sono stati mai recisi e i numerosi attestatiche gli sono stati tributati nel corso degli anni lo di-mostrano. A cominciare dal 1982 quando gli fu as-segnato il Premio Storia dalla Cassa Rurale e Arti-giana (oggi B. di Credito Cooperativo) per un testosugli on. Eugenio Maresca e Francesco Trincheras., pubblicato nel 1984. Nell’ottobre del 2006 nelcorso del convegno svoltosi in memoria di Giovan-

ni Semerano aFirenze presso ilConsiglio Regio-nale Toscano lapartecipazione di-retta della figuraistituzionale del-l’avv. D. Tanzarel-la, nostro primocittadino, è statala dimostrazionetangibile della sti-ma e del meritator iconoscimentoche la città gli do-veva. A questoevento seguì unaconoscenza più

diretta in privato dei familiari del prof. Semeranoper concordare alcune iniziative che potessero la-sciare memoria nella nostra città del suo lavoro edelle sue ricerche. Un’idea che sostenuta dall’am-ministrazione comunale, dagli amici di varie asso-ciazioni, a cominciare dall’UNI3, coinvolgendo lascuola, prima tra tutte il Liceo Classico dove Seme-rano ha compiuto gli studi superiori, si concretizzaoggi con la cerimonia dell’intitolazione. Noi piccoli ci

inchiniamo alla grandezza di questa figura, tribu-tando questo segno di riconoscimento da parte del-la città a un figlio illustre. Il sindaco ha poi sottoli-neato la portata degli obiettivi raggiunti dal prof. Se-merano sui quali si potrebbe costruire un dialogo ci-vile e democratico tra i popoli, fondato su ragioni di-verse da quelle economiche e di potere. In questoconsiste anche la grandezza di questo nostro illu-stre concittadino. La prof.ssa A. Ferrara, dirigentescolastica dell’I.I.S.S “Pepe-Calamo”, istituto alquale Semerano destinò due importanti contributinel 1957, in occasione dell’intitolazione del Liceoall’amico Antonio Calamo, e nel 1984, per i 50 an-ni dalla fondazione, ha aderito con entusiasmo allaproposta lanciata “con giovanile entusiasmo” dallapreside Maria Longo di sollecitare gli studenti, cheapprofondiscono le lingue antiche, ad un percorsoconoscitivo sulla figura di Giovanni Semerano pro-prio perché è compito dei giovani portare avanti lagrande eredità spirituale che ci ha lasciato. Il prof.Lorenzo Cirasino era sindaco nel 1997 quandoGiovanni Semerano decise di donare il suo patri-monio librario alla Biblioteca comunale, un’ulterioredimostrazione della sua nobiltà d’animo, di quel-l’amore per una terra dalla quale faceva scaturire lalinfa della sua vitalità. Nel 1999 gli fu conferita unatarga d’oro a coronamento della sua brillante carrie-ra di studioso e di continuo impegno culturale. Unfulgido esempio in questo momento di crisi e dismarrimeno che fa considerare la cultura necessa-ria ispiratrice di valori forti. Alla giovane laureandaleccese Caterina Manco è toccato il compito di de-lineare con competenza e precisione la portata del-le idee proposte da Giovanni Semerano in ambitolinguistico, che lo vedevano posizionarsi su di unfronte opposto a quello di “indiscussi” studiosi di lin-

gue antiche come per es. Mario Pallottino che rite-neva l’etrusco oscuro e indecifrabile. Una pausaalle riflessioni dei relatori è giunta dai ragazzi delClassico che hanno animato la manifestazione conla lettura di brani tratti dai testi L’infinito: un equivo-co millenario (2001) e Gli Etruschi, il popolo chesconfisse la morte (2003) e con una performancerecitata, incentrata sul forte messaggio trasmessodall’opera letteraria di Semerano.L’onorevole Riccardo Nencini, fiorentino, presiden-te per un decennio del Consiglio Regionale Tosca-no, che ha intessuto con il prof. Semerano a parti-re dal 2000 rapporti di sincera amicizia, ha conclu-so l’intensa giornata. Ha ricordato la sua amabilità,la gentilezza, i suoi insegnamenti profondi cheavevano alla radice sempre l’idea della libertà, laprofonda convinzione che bisognasse promuovereil pensiero divergente siate diversi, uscite dal con-formismo, se maturerete qualcosa di diverso sare-te più felici. A questo proposito ha ricordato come ilprof. Semerano ponesse a confronto la comunematrice del termine inglese libertà freedom e diquello tedesco corrispondente a donna frau, spie-gando che la donna dando alla luce una nuova vitale conferisce la libertà. Nella visione di un filmatoproiettato in sala, il messaggio profetico lanciatodal prof. Semerano, di estrema attualità, deve ri-suonare come monito e come stimolo per le nuovegenerazioni: ai giovani dico di nutrirsi di buone co-gnizioni linguistiche, di imparare l’inglese, le tecni-che di carattere nuovo…dovete inserirvi in un con-testo più ampio…in un tempo di accellerazione igiovani hanno il diritto e il dovere di muoversi, am-pliare le cognizioni per sentirsi cittadini di un mon-do quasi planetario.

Venerdì 4 maggio presso l’Auditorium dellaBiblioteca Comunale di Ostuni si è tenuta la

conferenza “Il dialogo al centro delle diversità”,organizzata dai Rotary Club di Ostuni Valle d’ItriaRosa Marina, di Ceglie Messapica “Terra dei Mes-sapi” e di Fasano. La manifestazione è stata patro-cinata dal Comune di Ostuni, dal M.E.I.C. (Movi-mento Ecclesiale di Impegno Culturale),dall’A.N.IM.I. Onlus (Associazione Nazionale perl'Immigrazione in Italia) e dal CSV Poiesis (Cen-tro Servizi per il Volontariato di Brindisi). Nel cor-so dell’incontro sono state formulate argomenta-zioni inerenti a differenti campi del sapere umano(sociologia, diritto e religione) a sostegno della ne-cessità del dialogo interculturale. Coordinatore d’eccellenza è stato l’Avv. Gianmi-chele Pavone, intervenuto anche in veste di rappre-sentante dell’A.N.IM.I. Onlus.La questione dell’immigrazione è una tematica dasempre controversa, che vede su due poli oppostile posizioni di chi è favorevole all’accoglimento eall’inserimento degli stranieri nella nostra società edi chi invece si dimostra ostile a questo processo diinterazione. È giusto parlare, infatti, di interazionee non di integrazione, in quanto la prima si fondasul dialogo interculturale, la seconda invece pre-suppone la mera ricezione di valori e di modelliche la società integratrice impone, senza lasciarealcuno spazio alle diversità. Il Prof. Lino Prenna, docente di Pedagogia genera-le presso la Facoltà di Scienze della Formazionedell’Università degli Studi di Perugia, infatti, haaffermato che “la realtà tutta ha un volto plurale” etale pluralità è riconosciuta sia nella Santissima

Trinità sia nell’uomo, che come sosteneva Cicero-ne è un animale molteplice, ossia pluridimensiona-le. Questo ci permette di comprendere come unitàe diversità possano coesistere e convivere, essendola prima, composizione delle seconde, che tra lorosi integrano e completano.La questione è stata analizzata anche da un puntodi vista giuridico dal Prof. Giuseppe Morgese, tito-lare della cattedra di Diritto d’asilo e dei rifugiatipresso l’Università degli Studi di Bari, con riferi-mento alla qualità di rifugiato dello straniero, ilquale nonostante sia tutelato da fonti normative dirango internazionale, quali la Convenzione Euro-pea dei diritti dell’Uomo del ’50 e la Convenzionedi Ginevra del ’51 sul riconoscimento dello “statusdi rifugiato”, non riceve piena protezione ad operadei singoli Stati aderenti (le norme quindi ci sono,ma non sono applicate). Il diritto d’asilo, quindi,continua ad essere una mera facoltà dello Stato,che è libero di concederlo o meno e non è invececostituzionalizzato come diritto soggettivo del ri-chiedente. Altra relazione di notevole interesse è stata quelladi Don Sebastiano Pinto (docente di esegesi bibli-ca alla Facoltà Teologica Pugliese ed Assistentediocesano del M.E.I.C.), che ha affrontato la pro-blematica da un punto di vista “metaetico fondati-vo”, compiendo un’esegesi dei passi più significa-tivi delle Sacre Scritture. Punti centrali sono stati:l’analisi del termine “ebreo”, che in una delle sueaccezioni etimologiche contiene la connotazionedi “soggetto migrante”; l’esistenza di provvedi-menti economici e giuridici in uso sin dall’antichi-tà presso le comunità ebraiche a favore dello stra-

niero, quali il diritto al salario e il diritto alla dife-sa in tribunale; i dieci Comandamenti, che Gesùriassume nella formulazione: “Ama il prossimotuo come te stesso” (Vangelo Matteo 19, 16-19);ed in ultimo la parabola del Buon Samaritano. Gliesempi addotti si dimostrano tutti manifestazionidi accoglienza nel giusto significato del termine(dal latino ad colligere ovvero raccogliere pressodi sé, quindi ricevere uno con dimostrazione di af-fetto). In ultimo la Dott.ssa Valeria Pecere del CentroS.P.R.A.R. (Servizio di Protezione per i Richie-denti asilo e rifugiati) di Ostuni ha affermato cheper rispettare i diritti è necessario partire dai servi-

zi, garantendo e offrendo agli immigrati che chie-dono la nostra protezione infrastrutture adeguate.Si rende pertanto auspicabile l’attuazione di politi-che normative, economiche, lavorative e di sicu-rezza finalizzate anche ad ottenere una giusta e pa-cifica interazione e convivenza con le comunitàimmigrate.In realtà accogliere gli stranieri sarebbe non soloeconomicamente conveniente, in quanto fattore dicrescita per l’intero Paese, ma anche moralmentegiusto, perché, come sostenuto dall’Avv. Pavone,neppure noi italiani siamo del tutto originali, es-sendo il frutto di fenomeni di migrazione che si so-no verificati nel corso dei millenni.

SOLENNE INTITOLAZIONE DELL’AUDITORIUM DELLA BIBLIOTECA COMUNALE AL PROF. GIOVANNI SEMERANO

Il futuro ha un cuore antico di Enza Aurisicchio

Il dialogo al centro delle diversità di Giacomo Mindelli

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DON BIAGIO ROMA: il sacerdote sovversivo di Gianmichele PavoneL’UOMO E GLI STUDI

Biaggio Roma nacque ad Ostuni il 15.03.1824 daGaetano, 28 anni, calzolaio, e Grazia Petrarolo, 22anni, nella casa sita nella strada Parco. Dall’unionedei coniugi nacquero anche: Giuseppe (1820), Pa-sca (1822), Maria Carmela (1826), Giovanni (1828)e Giuseppe (1830).Il nostro Biagio venne battezzato il giorno seguentedal Penitenziere Paolo Specchia alla presenza deitestimoni Vito Porcelli ed Isabella Tanzarella(ACCDVO, Registri Battesimi, vol. 30, 1820-1826,108r).Venne ordinatosacerdote dalVescovo Plane-ta il 17 giugno1848, in occa-sione della Pen-tecoste (ACCD-VO, Visite Pa-storali, cart. XI,fasc. I, c. 115r, efasc. III, c. 10r)ed il 4 settem-bre 1851, in oc-casione della vi-sita pastorale diMons. Rotondo,il ventottenneDon Biagio era maestro di primella nel SeminarioDiocesano e titolare di un beneficio intitolato allaBeata Vergine ad Nives, con i conseguenti diritti su«due soli fondicelli» e l’obbligo di celebrare 54 mes-se all’anno in Cattedrale, sull’altare della Pietà(ACCDVO, Visite Pastorali, cit.).Successivamente divenne rettore del Santuario diS. Oronzo, arciprete e morì il 17.01.1919 alla vene-randa età di 95 anni.

I SENTIMENTI POLITICIDon Biagio conduceva una vita ritirata e gesuitica,avendo studiato («succhiato il latte di quella So-cietà») per alcuni anni a Lecce nel liceo gestitodalla Compagnia di Gesù (ASLE, b. 119, f. 595,vol. b, 3r-5v).Era «per sentimento politico borbonico, clericale eretrivo» ed a causa della sua «pessima indole» atti-rava continuamente su di sé i sospetti delle Autoritàche riconoscevano in lui l’«uomo il più sovversivo»(ibid., vol. a, 1r-3v), «negativo alle istituzioni» (ibid.,vol. a, 34r) e addirittura il «capo promotore della Set-ta borbonica clericale» (ibid., vol. a, 24r-25v).Proprio a causa delle sue opinioni politiche, tra la fi-ne del 1860 e gli inizi del 1861, per ordine del Pre-fetto di Lecce eseguito da Paolo Tanzarella (PAVO-NE, Paolo Tanzarella, su questo giornale, 2010,VIII, 6), che in quell’epoca era Sindaco e Delegatodi Pubblica Sicurezza, venne inviato a Lecce al do-micilio coatto insieme ad altri sedici o diciassette in-dividui non meglio individuabili (tra cui probabilmen-te due preti, ibid., vol. a, 24r-25v; ibid., vol. b, 13r-v). Il Giudice del Mandamento di Ostuni chiesechiarimenti sulla vicenda al Sindaco (ibid., vol. a,18r), il quale nell’archivio comunale non trovò alcunriferimento alla vicenda (ibid., vol. a, 27r).Nel settembre del 1862 il Capitano Malaspina, co-mandante di due Compagnie di Linea, accompa-gnato da Angelo Manelli e Giuseppe Falgheri, ri-spettivamente sottotenente e sergente della Guar-dia Nazionale, perquisì nottetempo alcune masse-rie ed il Santuario di S. Oronzo presso il quale allog-giava Don Biagio, cercando un presunto deposito diarmi, sospettando che il sacerdote fosse un manu-tengolo dei Briganti. Non venne risparmiato neppu-re il sepolcro della chiesa, ma i soldati non rinven-nero nulla (ibid., vol. a, 24r-25v).Pare, invece, che il Roma fosse stato aggredito daibriganti, avesse negato loro ogni aiuto, denuncian-doli alle autorità ed invitandoli a deporre le armi.Uno di loro, infatti, al momento della fucilazione (sitratta, probabilmente, di Cosimo Polignano di Ce-glie Messapica, fucilato nei pressi del cenobio deiCappuccini, ACCDVO, Registri dei morti, vol. 11, c.321v) disse pubblicamente «me beato se avessieseguito il santo consiglio del Sacerdote Roma»(ibid., vol. c, 7v).Tra settembre e novembre del 1863, venne orga-nizzata una processione di penitenza con la statuadi S. Oronzo, invocando la grazia della pioggia.Quando i fedeli fecero rientro al santuario, primache Andrea Cavallo accendesse i petardi previstiper i festeggiamenti, Don Biagio recitò ai fedeli po-che parole e, per «spargere il tristo seme reaziona-rio negli animi», non mancò di alludere alla situazio-ne politica dell’epoca ed, in particolare, ad una per-sona che da tre anni non si confessava «perché ilmondo si era guastato», biasimando le istituzioni edimpressionando notevolmente il diciassettenneAlessandro Anglani, Guardia Nazionale, indignato atal punto che si trattenne a stento dall’inveire controil sacerdote (ibid., vol. a, carte sciolte non numera-te; ibid., vol. b, 16r-17v).

Numerose furono, infine, negli anni le insinuazionifatte alla massa contadina in ordine alla fine del Go-verno unitario ed al ritorno di Francesco II (ibid., vol.a, 24r-25v).

IL SERMONE DEL CORPUS DOMINI: «ITALIA FAZIOSA!»

Il 26 maggio1864, nel giorno della solenne festivitàdel Corpus Domini alle ore vespertine (altrove siparla dell’una pomeridiana), nella Cattedrale diOstuni Don Biagio Roma recitò un sermone che glivalse un processo in Corte d’Assise. L’oratore esor-

dì parlando dellamissione di Cristosulla Terra e del Sa-cramento eucaristi-co, ma nella secondaparte del discorso –dopo una breve pau-sa in cui addiritturasi sedette per ripo-sarsi – si infervorò ri-cordando i fatti acca-duti a partire dal1860. Con le sueespressioni fece in-tendere che la reli-gione Cattolica fosseosteggiata dal nuovo

ordine di cose, ingenerando il malcontento contro ilGoverno unitario ed «un perturbamento negli animidegli uditori». In particolare, le parole piene di rab-bia e furore pronunciate nel corso dell’orazione(«cangiando fisonomia e tuono di voce, simile aquella di un energumeno», ibid., vol. b, 1r-2v), rico-struite grazie alle deposizioni dei testimoni (ibid.,vol. a, 1r-3v), furono grossomodo le seguenti: «Sentiste Cattolici Ostunesi del 1864?Italia Faziosa! Cristo fu nel 1860, è nel‘64 e sarà per sempre: Cristo scorreper tutta l’Italia, per tutte le Provincie evede tutto. Italia faziosa è caduta lamaschera e la benda che ti mettesti nel’60. Tutto è scoperto, tutto è chiaro,l’avvenimento fu un sogno, il sogno diNabucco. Sognò Nabucco una statuacolossale col capo di oro, col petto ebraccia d’argento, col ventre di bronzo,colle gambe di ferro e coi piedi di argil-la. Spiccossi dalla cima della montagnaun sassolino, percosse la statua ne’piedi, la rovinò, la stritolò, la polverizzò:niente rimase. L’oro dov’è? L’argento?tutto è svanito, tutto è polvere. Capiste,o artigiani, campagnoli, femmine capi-ste? Tu, o Signore che ascoltasti perquattro anni la preghiera fatta dal Som-mo Gerarca della Chiesa, dalle pian-genti spogliate colombe claustrali, dalpopolo a te fedele, abbi pietà di questitraviati, chiamali al ravvedimento, allapenitenza. Tu Signore fa che siano re-stituiti i figli rubati al Padre dall’Usurpa-tore e fa che Italia torni ad essere Italianon ribelle non faziosa com’è attual-mente».Quindi, come se parlasse a qualcunoin particolare, che cercava con losguardo (si trattava probabilmentedel Delegato di P.S., Luigi Plantulli,odiato dai borbonici e dai clericali per aver adottatomisure rigorose ed impedito alcune funzioni straor-dinarie ed insolite, utilizzate come esca per attrarre«le moltitudini della gente semplice ed idiota», co-me l’esposizione del Santissimo Sacramento percinquanta giorni di seguito, ibid., vol. b, 3r-5v), dis-se: «io non so se sei qui, ài capito? Dove vedestinoi armati di pugnale o di altre armi? perché infieri-sti? La nostr’arma è la preghiera, è la parola. Capi-sti?… Eh! Tu fingi di non capire. Cristo fu e sarà»(ibid., vol. b, 1r-2v).Sebbene l’oratore non avesse fatto alcun esplicitoriferimento al Governo di Vittorio Emanuele, dalleparole usate e soprattutto dalla citazione del sognodi Nabucodonosor di cui parla il profeta Daniele (ilsovrano di Babilonia aveva sognato una statua contesta di oro, petto e braccia di argento, ventre e co-sce di bronzo e piedi di argilla a simboleggiare lequattro monarchie, caldea, persiana, greca e roma-na, Dan., c. 2, v. 31 e ss., metafora ripresa ancheda Dante nella Divina Commedia, Inferno, cantoXIV, vv. 103-111), fu facile comprendere che cosìcome questa statua era stata abbattuta e ridotta inpolvere da un sassolino lanciato dalla cima di unmonte, così sarebbe accaduto al nuovo Stato peropera della scomunica «fulminata» dal Papa.Gli astanti, infatti, si resero subito conto «che il Ro-ma si fusse compromesso e che era stato molto im-prudente ed arrischiato» e alcuni pensarono, addi-rittura, che sarebbe stato arrestato direttamente inchiesa (ibid., vol. b, 22r-v). Di conseguenza, al «lun-go bisbiglio» all’uscita dalla chiesa seguì una rapi-dissima propagazione della notizia in tutto il Paese.

L’ARRESTO E LA DETENZIONE AD OSTUNI E LECCE

Appena lo seppe il Delegato di P.S., diede inizio al-le indagini e, raccolte le deposizioni di alcuni testi-moni (i Canonici Melchiorre Trinchera ed AngeloTamburrino e Francesco Paolo Tamborrini, ibid.,vol. a, 1r-3v), diede esecuzione all’ordine del Sotto-Prefetto del Circondario di Brindi-si, procedendo all’arresto di DonBiagio. Sapendo che lo stesso abitava in-sieme al Cancelliere giudiziario,Vito Bambate, il 29 maggio il Plan-tulli si recò sul posto insieme alCapitano della Guardia NazionaleNicola Vitale (per una biografia diquest’ultimo si veda: PAVONE, Ni-cola e Giovanni Battista Vitale, suquesto giornale, 2010, XI, 6), alBrigadiere dei Reali Carabinieri,Francesco Lagiard (o Lageard), atre Carabinieri (Leopoldo Fattori,Francesco Angelini e GuglielmoTanzi) e due testimoni (GiuseppeNarracci e Francesco Andreoli)rinvenendo il sacerdote nella suastanza (ibid., vol. a, 4r-v). DonBiagio, quindi, venne condotto in carcere ad Ostunima, prima di essere rinchiuso, fu perquisito dal sud-detto Brigadiere, il quale rinvenne in una tasca unfoglio di carta contenente una sintesi della preghie-ra conclusiva del sermone, che venne sequestratoe trasmesso alla Giustizia, unitamente al fascicoloprocessuale, per il prosieguo (ibid., vol. a, 5r-v).Secondo il Delegato di P.S. la vicenda «fece im-pressione» non solo al partito liberale, ma anche alpartito borbonico: «fu un all’arme generale». La po-

polazione si calmò soltanto con l’arre-sto del Roma, resosi necessario nonsolo sulla base delle prove raccolte,ma anche per ragioni preventive, per-ché il Plantulli aveva appreso che ilgiorno seguente il sacerdote avevaintenzione di fare un’altra predica«più allarmante della prima» e che«molta gente si era determinata di sa-crificarlo nel Duomo» (ibid., vol. a,24r-25v). Il 30 maggio il sacerdote, scortatodalla forza pubblica, venne condottoinnanzi al Giudice del mandamento diOstuni, Giuseppe Rocci Cerasoli (as-sistito dal Segretario Sostituto Sig.Teodoro Quarta) per rendere interro-gatorio. In quella circostanza non ne-gò la paternità del documento rinve-nuto al momento della perquisizionené le espressioni proferite nel corsodel sermone, ma asserì che questedovevano intendersi in senso stretta-mente religioso e che non vi furonoinvettive né contro il Governo né con-tro le Istituzioni liberali, bensì contro ilprotestantesimo diffuso da JosephErnest Renan (1823-1892, il filosofofrancese sosteneva che Cristo fossestato un uomo senza dubbio incom-parabile, talmente grande da esserericonosciuto e venerato come Dio,pur essendo comunque soltanto un

uomo; l’opera La vita di Gesù Cristo, nonostante lepolemiche che suscitò, venne recensita positiva-mente su Il Pungolo. Giornale politico popolare del-la sera, 29.6.1863, n. 177, 4, 708) e dalla Bibbianella versione tradotta da Giovanni Diodati nel 1607(circostanza peraltro confermata da sette testimoni,tra canonici e sacerdoti ad eccezione del patriotaGiacomo Epifani, ibid., vol. b, 25r-30v, 32r-v). Il sassolino, in particolare, «significava in senzo fi-gurato la potenza di Cristo e non già la scomunicadel Pontefice». A supporto della sua innocenza pre-sentò un documento contenente il discorso che erastato recitato in Chiesa (poiché – a suo dire – «nonfu improvisato sul pergamo, ma scritto anticipata-mente e menato a memoria» ibid., vol. a, 7r-8v) eprodusse una lunga lista di testimoni a discarico(ben 38 nomi) tra i quali figurano concittadini di ognimestiere ed estrazione sociale ed in particolare: ilceraiolo Alfonso Cellie, il legale Vito Giuseppe Pe-trarolo, lo scultore Giuseppe Greco, il maestro dimusica Achille Vincen-ti ed il Musico Giusep-pe Porcelli, il medicoFrancesco Antonio Vi-tale, il veterinario Gio-vanni Erriques, il peri-to di campagna Nicola Epifani alias Cazzandunio,proprietari terrieri, muratori, calzolai, etc. (ibid., vol.a, 10r-14v e 20r-21r).Dai documenti apprendiamo che il 7 giugno DonBiagio era rinchiuso nel carcere di Ostuni (Lettera alGiud. Istruttore Trib. Circondariale di Lecce del

07.06.1864, ibid., vol. b, 34r) ed il 10 venne emes-so l’ordine di condurlo nelle prigioni di Lecce (ibid.,vol. b, 16r), dove giunse scortato da due carabinie-ri. Il 16 giugno, tuttavia, il giudice istruttore presso ilTribunale Circondariale, Pasquale Matarrese, dietrorichiesta del pubblico ministero, ammise il sacerdo-te al beneficio della libertà provvisoria, con la cau-

zione di 300 lire, atto di sotto-missione di presentarsi a qua-lunque richiesta della Giustiziaed elezione di domicilio per lenotificazioni nella città di Lecce(ibid., vol. b, 34v-35r).La notizia finì sul quotidiano IlCittadino Leccese, dove vennepubblicato un articolo dal titoloFurori clericali, non firmato maprobabilmente riconducibile aldirettore Enrico Lupinacci (Il Cit-tadino Leccese, Giornale dellaProvincia Politico-Letterario, 18giugno 1864, n. 15, 60), nel qua-le vennero riportate le parole delsermone, tanto provocatrici edinfami da turbare profondamen-te la coscienza del popolo, «ilquale tranquillo erasi raccolto in

Chiesa per sentire la parola di Dio». La rapida libe-razione aveva sconvolto l’autore, il quale chiosò:«noi sappiamo che questa libertà provvisoria è undiritto, che si trova nelle nostre leggi, ma sentiamoil debito di constatare, che pel paese fu una sorpre-sa generale, quando si seppe che quel sacerdotepasseggiava libero per le nostre vie».

IL PROCESSO E L’EPILOGO DELLA VICENDAAd Ostuni non vennero sentiti tutti i testimoni indica-ti e le dichiarazioni rese erano difformi e lacunose,ma il pubblico ministero Denti nella sua requisitoriadel 20 giugno affermò che l’oratore, imputato di «di-scorso recitato in pubblica adunanza contenentecensura delle istituzioni dello Stato, e tendenti adeccitare lo sprezzo ed il malcontento contro le me-desime non che contro la Sacra Persona del Re,[…] incitando l’odio antico contro le civili libertà […]à voluto attaccare l’Italia, chi la rappresenta e chi lavuole una ed indipendente; non affatto alludere aipuri nemici della religione del Cristo […] e compian-gere la spoliazione delle Colombe (alludendo allasoppressione degli ordini monastici)» (ibid., vol. a,39r-40v).Il Giudice Istruttore presso il Tribunale Circondaria-le di Lecce, Foschini, qualificò a carico di Don Bia-gio il reato di «abuso del ministero de’ culti nel-l’esercizio delle proprie funzioni» ex art. 268 c.p.,trasmettendo gli atti al Procuratore Generale di Tra-ni (Ordinanza del 23 giugno 1864, ibid., vol. a, 41r-42r).Il Procuratore presso la Corte d’appello di Trani,Sannia, il 28 giugno 1864 confermò la tesi accusa-toria, chiedendo una pronuncia della Corte di Assi-se di Lecce (ibid., vol. a, 43r-44v).L’imputato era difeso dall’Avv. Marco Paladini diLecce (ad Ostuni, invece, dall’Avv. Giuseppe Tam-borrino) ed il 6 dicembre si tenne la prima udienzadi discussione innanzi alla Corte di Assise compo-sta dal Presidente Giovanni Feroce e dai giudici Fe-lice Terzulli e Saverio Pomodoro (ibid., vol. c, 17r).A causa dell’assenza di un testimone (il CanonicoMelchiorre Trinchera, affetto da gotta) la causa ven-ne rinviata a data da stabilirsi ma, nel frattempo,Don Biagio beneficiò della Sovrana Indulgenza del13 marzo 1865, confermata con sentenza del 5aprile seguente e venne obbligato soltanto a paga-re 214,77 lire per le spese processuali (ibid., vol. c,20r-22r).L’esperienza giudiziaria e carceraria, comunque,non fece desistere definitivamente il Roma dai suoipropositi reazionari, perché nel 1870 venne dato al-le stampe in forma anonima un opuscolo di 24 pa-gine dal titolo La statua di Nabuccodonosorre ed ilsassolino. Dialogo politico-morale (Napoli, Tip. G.Carluccio). Altro non era che una rivisitazione sottoforma di dialogo tra il sassolino ed il colosso, delsermone tenuto nella Cattedrale di Ostuni sei anniprima e che gli era costato l’arresto perché «le pas-sioni nel loro bollore sono capaci di grandi ecces-si». Il testo era rimasto «seppellito» per lungo tem-po e venne riproposto - come scriveva il Roma - do-po che il tempo aveva «espletato il tutto» e, soprat-

tutto, dopo che altripredicatori avevanofatto ricorso alle stes-se metafore (in parti-colare, nel 1865, Car-lo Maria Curci, 1810-

1891). Il pamphlet si apre, infatti, con una citazioneeloquente (DUPANLOUP, La convenzione del 15settembre e l’enciclica dell’8 dicembre, Firenze,1865), che facciamo nostra: «appunto perché niunopiù vi pensa io ne voglio parlare».

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Giulia Anglani, già Assessore comuna-le all’Ambiente, è stata nominata Pre-

sidente del Parco regionale delle Dunecostiere, che si estende sul nostro territo-rio. Il predecessore Gianfranco Ciola haassunto invece l’incarico di Direttore delParco.Abbiamo rivolto tre domande alla nuovaPresidente:Il Parco delle Dune costiere è stato fi-nora una scommessa vinta. Quali sa-ranno i tuoi primi impegni da presiden-te per proseguirne le attività? Mi rendo perfettamente conto di quantosia complessa e delicata la gestione di un Parco Regio-nale. “L’eredità” che mi lascia Gianfranco Ciola, il Presi-dente uscente, agronomo e grande esperto in svilupposostenibile, è per me una responsabilità enorme. Il fatto,poi, che la mia nomina sia stata voluta dai tre enti dell’As-semblea Consortile, Comune di Ostuni, di Fasano e Pro-vincia di Brindisi, ma, in primis, dal nostro Comune, nellapersona del Sindaco Domenico Tanzarella, è per me si-curamente un’importante attestazione di stima e di fiduciaa cui cercherò sempre di essere all’altezza… e poi le sfi-de mi piacciono!Stiamo lavorando insieme a tecnici ed esperti per redige-re il Piano del Parco, strumento che disciplinerà l’organiz-zazione generale del territorio, vincoli, sistemi di accessi-bilità veicolare e pedonale, sistemi di attrezzature e ser-vizi. In questa prima fase, stiamo coinvolgendo, in unaserie di assemblee partecipate, i gestori di strutture com-merciali e di stabilimenti della costa da Torre San Leonar-do a Torre Canne, per ascoltare le loro esigenze e le loroproposte. Io credo molto nella partecipazione diretta e de-mocratica alla gestione della cosa pubblica. La mia espe-rienza di Assessore all’Ambiente, come tu ricordavi, mi halasciato questo “imprinting”, Agenda 21 e il Piano di Azio-ne Ambientale lo testimoniano. Abbiamo avuto con glioperatori del settore già un paio di incontri presso la Ca-sa del Parco, l’ex stazione di Fontevecchia.Nei prossimi giorni, saremo impegnati anche in due im-portanti progetti legati alla valorizzazione del Parco. Il pri-mo, è il progetto “Biolage ama l’olio” promosso dalla Fe-derParchi- EuroparcItalia e Matrix Biolage (Gruppo L’Oreal) con la collaborazione del Parco delle Dune Costie-re. Tale progetto (di cui si può trovare tutto il materiale in-formativo sul nostro sito) sostiene la tutela e la valorizza-zione degli olivi secolari pugliesi e del loro straordinarioolio. Attraverso un prodotto cosmetico di altissima qualitàa base di olio biologico del Parco, il nostro logo e il nostroolio saranno presenti nei numerosi saloni della Matrix-Biolage di tutta Italia.Un altro interessante evento legato al Parco, che avrànelle prossime settimane risonanza nazionale, è il proget-to artistico promosso dal Teatro Pubblico Pugliese in col-laborazione con la compagnia toscana Virgilio Sieni, il22, 23 e 24 giugno prossimi: “Dialoghi sul corpo”, un ori-ginalissimo viaggio attraverso tre luoghi diversi all’internodel Parco delle Dune Costiere, Lamacornola, MasseriaGiummetta e Masseria Scategna, con camminamenti delpubblico verso il luogo dell’evento, danza e musica dal vi-

vo, riflessioni di un filosofo ed azione coreogra-fica interpretata da bambini e anziani.Sei stata in passato assessore all'Ambiente.Come preservare il delicatissimo ecosistemadel nostro territorio, che lo rende unico? Ini-ziative come campi da golf o nuovi resort ri-schiano di metterlo in pericolo?Va subito premesso che il Parco è e sarà sempreun ecosistema ad alta naturalità e questo è unprincipio totalmente condiviso, quindi la sua dife-sa non può essere messa in discussione sia pergli enti pubblici territorialmente interessati cheper i vari operatori economici della nostra regio-ne. Il futuro delle loro attività dipenderà dalla loro

capacità di rispettare l’unicità e la bellezza del Parco. Vaanche detto, però, che questo meraviglioso patrimonio na-turalistico possiede, al suo interno, diverse tipologie di ha-bitat con altrettanti gradi di protezione. L’area B non è lastessa cosa di un’area D, per esempio. Si dovrà, quindi,conciliare la conservazione delle aree significative per lasalvaguardia degli habitat comunitari, assicurare un siste-ma di accessibilità equo e sostenibile ma, al tempo stesso,salvaguardare le attività produttive e migliorare le condi-zioni di sostenibilità ambientale. Proprio a tal fine, stiamoportando avanti un utile confronto, come ti dicevo, con glioperatori del settore (il prossimo incontro si prevede il 28di questo mese). Finora, devo dire, sono stati incontri im-prontati alla massima fiducia reciproca e nei comuni pro-grammi. Da tali assemblee verrà fuori un percorso condi-viso che porterà alla redazione del Piano.Quest’ultimo, vorrei ricordare, seguirà un iter burocraticoche prevede la concertazione degli Enti locali interessati,della Regione Puglia e dell’Ente Parco, alla fine del qua-le, tale Piano avrà effetto ad ogni livello e sostituirà i pia-ni paesistici, i piani territoriali o urbanistici ed ogni altrostrumento di panificazione. Quindi, per quanto riguardal’eventuale, (giustamente) paventata minaccia ambienta-le, penso che con questo metodo di corale partecipazio-ne non ci siano, almeno per il momento, i presupposti peressere pessimisti.Uno dei fiori all'occhiello dell'attività del parco sono leattività formative per i più giovani. Come le prosegui-rete nell'estate e nel nuovo anno scolastico?Di iniziative dedicate alle scolaresche ed ai giovani appas-sionati di natura, ne ho trovate tante già avviate e molte al-tre sono in cantiere. Mi riferisco per esempio, alla campa-gna di educazione ambientale sul corretto uso delle risor-se idriche. A scuola con le 4 “A”: acqua, ambiente, agricol-tura, alimentazione. Il primo appuntamento ha coinvolto lescuole elementari, i prossimi due riguarderanno l’IstitutoAgrario “Pantanelli” e la Scuola Media “S.Giovanni Bo-sco”. Inoltre, il 13 maggio, è prevista la passeggiata neiprati del Parco per conoscere il mondo delle farfalle (Mas-seria Fontenuova); il 20 maggio, escursione in compagniadi asinelli ( Masseria Casaburo); il 26 maggio, con SlowFood, una passeggiata per scoprire e degustare i prodottilocali (Centro Ippico Parco di Mare); il 27, passeggiate apiedi e in bicicletta (nello stesso Centro Ippico) e il 3 giu-gno in masseria tra fiocchi di lana e antichi sentieri (Mas-seria Scategna).…e questo è solo l’inizio!

Rinnovate le cariche nel-l’Associazione “Borgo

Ostuni”: Angelo Carella hapassato il testimone a Gior-gio Bagnardi, 44 anni, titola-re del Bed & Breakfast Non-na Isa. Vice presidente èRoberto Marino (“PiazzettaCattedrale”), segretaria An-na Lisa Clarizia (“SondemarViaggi”) , tesoriere PaolaAsciano (“Masseria Ascia-no”) consiglieri sono Peppi-no D’Alò (“CeramicheD’Alò”) Mirko Ciaccia (“Por-ta Nova”), Adriano Zaccaria(“Caffè Garibaldi”).Giorgio Bagnardi è stato ilpioniere dei “Bed & Breakfast” nel territorio diOstuni, cura questa attività da più di dieci annie dispone ora di collaboratori con la stessa ti-pologia di offerta ricettiva in diversi punti dellacittà: è una formula riuscita che coinvolge iclienti in un “passaparola” positivo e a larghis-simo raggio: i suoi ospiti sono arrivati anchedalla Nuova Zelanda e dal Sud America.“Le armi per vincere la complessa battaglia delturismo- dice Bagnardi- sono la diffusione del-le informazioni, la cordialità, il mettersi a di-sposizione, la socializzazione e la coralità nel-le proposte, tutto valore aggiunto che si puòraggiungere con la collaborazione tra gli ope-ratori, senza che vi sia inutile e dannosa com-petizione”.“Un’altra cosa importante- continua Bagnardi-è uscire dal vittimismo: lamentarsi inutilmentee per principio non aiuta nessuno”. Anche laprofessionalità è molto importante in un cam-po nel quale certi operatori improvvisati pos-sono fare moltissimi danni: “In una competizio-ne ormai mondiale- sottolinea Bagnardi- il no-stro meraviglioso territorio non può “viaggiareda solo”, ma deve essere proposto con profes-sionalità e cura dei nostri clienti. La soddisfa-zione (anche quella economica) per l’esercen-te proviene dalla soddisfazione della cliente”. In seguito all’incontro con gli operatori avvenu-to dopo l’istituzione della tassa di soggiorno èstato istituito un “tavolo tecnico” di consulta-zione permanente fra operatori e pubblica am-ministrazione. Lascia perplessi il fatto chequesto passo avvenga soltanto ora, quaran-t’anni dopo il lancio turistico di Ostuni.“La collaborazione con le istituzioni è ovvia-mente importantissima- afferma Bagnardi- edha già portato a risultati utili in periodo pasqua-le; turisti ed operatori hanno visto il nostro“Trullo” in Piazza e ne hanno ricavato indica-zioni molto significative. Il nostro prossimo im-pegno è la stabilizzazione dell’Infopoint, per laprossima estate e non solo”.

E cosa si farà, chiediamo per“destagionalizzare” l’offerta turi-stica, come si dice con brutta, maefficace parola?“Intanto- conclude Bagnardi- nonpossiamo destagionalizzare senon sappiamo far bene il norma-le lavoro stagionale; poi cerche-remo, con il coinvolgimento atti-vo e dinamico di tutti gli interes-sati, di tracciare le migliori diret-trici per il futuro, richiedendo eproponendo attivamente cura epromozione del territorio, iniziati-ve efficaci e attenzione a tutte leidee e le proposte”.

F.S.

NUOVI VERTICI PER IL PARCO DUNE COSTIERE E “BORGOSTUNI”

Nei giorni 26 e 27 marzo il Parco delle Dune Co-stiere ha ricevuto la visita del verificatore che Eu-

roparc Federation, la Federazione dei Parchi euro-pei, ha inviato perché esaminasse il lavoro finorasvolto per l’ottenimento della Carta Europea TurismoSostenibile.La Carta non è né un marchio né un’etichetta biolo-gica ma è la strategia che Europarc ha creato affin-ché le aree protette, gli attori locali e i rappresentan-ti del settore turistico abbiano maggiore contezza delmercato in cui operano, potendo così incoraggiareun turismo orientato verso uno sviluppo sostenibileche tenga in debito conto sia le caratteristiche am-bientali, sociali e culturali dell’ambiente che i bisognidei residenti, delle imprese e dei turisti.Per presentare la propria candidatura a Europarc ilParco, a partire dallo scorso anno, ha istituito e ge-stito dei forum in cui sono stati coinvolti, oltre alle isti-tuzioni locali, gli operatori turistici e agrituristici, i tito-lari degli stabilimenti balneari, le associazioni cultura-li e ambientaliste e le cooperative che erogano servi-zi turistici. Nel corso del primo forum e dei conseguenti incontritematici, i nostri operatori hanno ipotizzato quali po-tessero essere i “Punti di forza” e i “Punti di debolez-za” del nostro territorio. Le loro osservazioni sono sta-te poi confrontate con i dati emersi dal Rapporto Dia-gnostico relativi al turismo, all’economia, alle carat-teristiche demografiche ed ambientali dell’area parcoe dei comuni ad esso limitrofi. A seguito dell’analisi congiunta e condivisa di questodocumento, gli stakeholders sono stati in grado di af-fiancare ai 10 principi previsti dalla CETS (ne citiamosolo alcuni: lavorare in partnership, garantire ai visi-tatori un elevato livello di qualità durante tutte le fasidella loro visita, promuovere i prodotti locali, ecc.),degli obiettivi specifici. Questi hanno rappresentatodelle vere e proprie linee guida nella successiva ste-

sura di azioni “nominative” - nel senso che ad ognu-na di queste corrispondono nome e cognome di chisi impegna a realizzala - con relative modalità e co-sti. Questa fase di progettazione ha dato vita al co-siddetto Piano d’azione.L’ultima fase della Carta è stata la sottoscrizione de-gli impegni presi da parte del Parco e degli operatorie l’invio del fascicolo a Europarc che, una volta esa-minata la candidatura, ha mandato il proprio verifica-tore a visitare l’area protetta.Grazie ad un fittissimo calendario di appuntamenti,Josep Maria Prats i Santaflorentina ha potuto osser-vare le diverse realtà di cui è composto il Parco perpoi, con le carte alla mano, poter interrogare l’Entesui “Punti di forza” e i “Punti di debolezza” emersi daiforum. Le osservazioni del Dr. Prats hanno riguardato alcunetra le problematiche con cui il nostro turismo prevalen-temente balneare si scontra da tempo, quali l’accessi-bilità e la forte pressione antropica sulle spiagge neimesi estiviche, sebbene siano particolarmente sentitea livello locale, hanno comunque carattere regionale(si veda, ad es., il “Piano regionale delle coste” previ-sto dalla l.r.17/2006 concer-nente la “Discipli-na della tutela edell’uso della co-sta”). Il Parco, atal proposito, hagià da tempoavanzato delleproposte in colla-borazione con laSocietà STP dellaProvincia di Brin-disi per intensifi-care il servizio di

trasporto pubblico lungo tutto il proprio tratto di costache va da Torre Canne a Torre San Leonardo, al finedi ridurre la circolazione e la sosta di autovetture lun-go il litorale anche grazie al potenziamento del siste-ma infrastrutturale di mobilità lenta.È stata prevista, inoltre, la possibilità di offrire un ser-vizio navetta speciale, con possibilità di musica e in-trattenimento a bordo, in occasione di San Lorenzo eFerragosto, notti in cui tutto il lavoro di tutela e salva-guardia delle coste vieneinvalidato da una fruizionemassiccia e senza controllo. L’iniziativa è rivolta so-prattutto ai giovani affinché adottino dei comporta-menti più responsabili e rispettosi dei fragili equilibriambientali indispensabili alla conservazione dei no-stri litorali sabbiosi.La visita del verificatore è proseguita con una confe-renza con gli organi di stampa tenutasi presso il Pa-lazzo di città alla presenza: del presidente del Parco,Dr. Gianfranco Ciola e del direttore Ing. Federico Ci-raci; del Sindaco del Comune di Ostuni, Avv. Dome-nico Tanzarella; della Responsabile CETS Federpar-chi - Europarc Italia, Dr.ssa Stefania Petrosillo e diMattia Carbonara e della Dr.ssa Maria Pia Antonucci

per la Regione Pu-glia.L’evento principaledi questa due giornidi visita è stato l’in-contro presso lamasseria Oasi SanGiovanni Battistacon i titolari dellemasserie, dellestrutture agrituristi-che, degli stabili-menti balneari delParco e con le as-sociazioni impegna-

ti nell’attuazione della CETS. Qui gli operatori del Parco hanno potuto trarre le con-clusioni di un percorso durato ben 8 mesi. In quest’oc-casione il Dr. Prats ha anticipato una delle considera-zioni contenute nella relazione finale che presenterà aEuroparc relativa al successo che i forum e gli incon-tri tematici previsti dalla Carta hanno riscosso. L’esitopositivo degli incontri, secondo il verificatore, ha avu-to due ragioni di fondo: l’essere itineranti e l’esserepartecipativi. In una giungla di operatori senza volto,l’invito ai forum è stato accolto dagli operatori comeuna possibilità di conoscere il proprio “vicino di casa”e seduti in cerchio, col Parco come mediatore, condi-videre i propri problemi, scambiarsi opinioni, idee oltreche il proprio know-how. La Responsabile CETS Federparchi, Stefania Petro-sillo si è complimentata, infine, col Parco delle Duneper l’ottimo lavoro condotto insieme, sottolineandocome la forza di questo territorio risieda in una biodi-versità che non è solo quella immediatamente visibi-le agli occhi, osservando i nostri meravigliosi prati infiore o le distese di olivi secolari, ma è una biodiver-sità prettamente umana, fatta di persone tanto diver-se ma tutte accomunate da un profondissimo amoreper la propria terra. È in questo senso che va letta laCETS che, pur essendo uno strumento europeo, èstata concepita in maniera tale da essere malleabile,sapendosi adattare perfettamente alle peculiarità ealle esigenze dei differenti parchi europei che vi han-no aderito.Ogni scorcio del vostro territorio - ha affermato il Dr.Prats - è talmente bello che merita di essere tutelato.Voglio concludere la mia visita con l’auspicio che an-che il Parco delle Dune Costiere possa rientrare trale 100 aree protette certificate in tutta Europa e chetutte le azioni e i propositi che sono stati inclusi nel-la Carta siano realizzati nei prossimi 5 anni con lostesso entusiasmo con cui sono stati ideati.

Il Parco delle Dune a un passo dalla certificazione di Ginevra Viesti

Giulia Anglani

Giorgio Bagnardi

Ritorna il 18 maggio presso l’Hotel MonteSarago l’appuntamento di alta formazioneche ha per obiettivo l’individuazione dellenuove strategie commerciali e di marketingterritoriali per combattere la crisi. Una solagiornata dedicata a comprendere il cambia-mento del mercato, rivolta a operatori dellaricezione alberghiera, in particolare hotelmanager, revenue manager e marketing ma-nager, ristoratori, gestori stabilimenti balnea-ri, guide turistiche, servizi turistici, ammini-stratori enti pubblici, dirigenti del settore turi-smo amministrazioni pubbliche, responsabilipro loco, e uffici di informazione turistica, de-stination marketers e giovani in fase di for-mazione, desiderosi di acquisire nuove com-petenze.

Informazioni al numero 347 4772529

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Ostuni città a fumettiTorna "Ostuni: una città a fumetti": da giovedì 10 a do-

menica 13 maggio, per la terza edizione della mani-festazione su fumetti, cartoni animati e giochi, la "CittàBianca" diventerà a colori grazie alla presenza di esper-ti, grandi fumettisti, laboratori formativi e feste in piazzadedicate al vastissimo mondo dei comics. Infatti, nellemostre che verranno proposte al pubblico nel Chiostrodel Comune, si va dal cinquantenario dei "Beatles" coni fumetti a loro dedicati in tutto il mondo, al ricordo a fu-metti di Lucio Dalla, dalla satira politica (con le vignettedi Enzo Farina) a Snoopy, dalla storia del giocattolo alcentocinquantenario dell'Unità d'Italia, dalle frasi d'auto-re illustrate alla vita a fumetti di Don Tonino Bello.L'iniziativa è supportata dall'Assessorato alle Attivitàproduttive del Comune di Ostuni, il cui titolare, dott. Ni-chi Lo Tesoriere, ha per primo creduto nelle potenzialitàdel settore per un ulteriore lancio del territorio ostunese, ed è organizzata da Fioriverdi (Lecce) di Clau-dio Procopio, con la collaborazione del Rotary Club Ostuni-Valle d'Itria-Rosa Marina, presieduto da Car-men Nacci.Prestigiosi ospiti degli eventi saranno: Federica Salfo, disegnatrice Disney e Geronimo Stilton, che harealizzato, tra l'altro, un bel fumetto sull'olio degli olivi millenari di Ostuni; Gallieno Ferri, ideatore con ilcompianto Sergio Bonelli, del personaggio di Zagor, del quale ha disegnato per 51 anni tutte le coperti-ne; Luca Raffaelli, giornalista di "Repubblica", massimo esperto italiano di fumetti e cartoni animati.Coinvolti negli appuntamenti anche l'Agesci (Associazione Guide e Scout) e il PAM (Programma alimen-tare mondiale) delle Nazioni Unite: saranno presentati i fumetti loro dedicati. Venerdì 11 e sabato 12 nelpomeriggio le attività si trasferiranno presso il Parco avventura "Ciuchino Birichino" aperto pochi giorni fanelle colline tra Ostuni e Cisternino.Una piccola sorpresa riguarderà anche il grande pittore Onofrio Bramante, le cui gigantesche opere ador-nano il Palazzo comunale; la carriera dell'artista verrà ripercorsa in un'altra veste.Piazza della Libertà verrà animata la sera di venerdì 11 con i "Cartoni in maschera" di DJ Davidino, e lasera di sabato 12 dal gruppo di musica popolare "Gli sventurati". Infatti, in occasione della mostra mer-cato su fumetti e giochi che verrà proposta al pubblico nei tre giorni di manifestazione, verrà anche espo-sto un fumetto su "La notte della Taranta".Domenica 13 al mattino "Festa della mamma a fumetti" gara a quiz tra le mamme con premi per la looconoscenza degli eroi dei loro figli, e laboratori con gli artisti Niku Nazaj, Stella Nacci e Serena Bagnar-di, che rappresenterà con altri la scuola di fumetti "Lupiae Comix" di Lecce.Incontri con i fumettisti vi saranno anche in locali come il Carpe Diem, H24, Mona Lisa Cafè e Casbah.

F.S.

Internet è entrata ormai di fatto nelle nostre abitu-dini già da diversi anni. Non va demonizzata, in

quanto contribuisce a veicolare cultura e informazio-ne, a facilitare la comunicazione, a dar voce a chi al-trimenti non ne avrebbe. Ma è anche, purtroppo, ter-reno fertile per nuovi tipi di dipendenze psicologi-che. Siamo (e in quale misura), dipendenti da Inter-net? Parrebbe proprio di si. Non tutti, ovviamente.Nemmeno la maggior parte di noi, è chiaro. Ma peralcuni sembra che la Rete sia diventata ormai unavera e propria ossessione, dalla quale è impossibilefare a meno.La prima indagine scientifica sulle dipendenze da In-ternet, risale al 1996-98 e si deve a Kimberly Young,psicologa canadese, ma fu un suo connazionale, lopsichiatra Ivan Goldberg che nel 1995, per fare unoscherzo ad alcuni suoi colleghi che si scambiavanoopinioni scientifiche in un sito web, individuò i cri-teri per la diagnosi dell’Internet Addiction Disorder(IAD, disordine o disturbo da dipendenza da Inter-net). Il dr. Goldberg venne letteralmente subissato darichieste di aiuto da parte di moltissime persone chesi erano riconosciute nella descrizione dei sintomiche qui riassumo:Tolleranza:- la necessità di aumentare il tempo dicollegamento in Internet.Astinenza: dopo la cessazione o la diminuzione sisviluppano, in un arco di tempo variabile da diversigiorni a un mese, due o più dei seguenti sintomi:- Fantasie e sogni su Internet- Pensieri ossessivi focalizzati su cosa sta succeden-do in Internet- Ansia- Agitazione psicomotoria- Movimenti volontari e involontari di typing con ledita

- Uso di Internet per alleviare la sindrome di astinenzaQuesti sintomi causano danni a carico della sfera so-ciale, occupazionale e/o in altri importanti ambitidella vita di relazione e sono spesso sottovalutati eminimizzati («posso smettere quando voglio»).In Italia fu lo psichiatra Tonino Cantelmi (2000), astudiare per primo la IAD: è da sottolineare che altempo della ricerca effettuata dalla Young e da Can-telmi, il fenomeno era, per così dire, limitato ai com-puter fissi, quelli di casa o dell’ufficio per intender-ci. Il boom di Internet anche sui telefonini e il proli-ferare dei social networks (Facebook, Twitter), hafatto sicuramente aumentare il rischio di dipendenza,in quanto ci si può connettere in qualsiasi momentoe ovunque. Ciò può comportare una sorta di falsa at-tribuzione positiva, associando l’assenza di cavi, aun senso di libertà, dunque di mancanza di vincoli edi negatività. Inoltre, il conformismo tipico dell’erache stiamo vivendo, può condurre a giustificareaprioristicamente l’attaccamento morboso al cellula-re («tanto ce l’hanno tutti») e a ragionare per schemitribali (ricordo con simpatia l’espressione strabiliatadi una cliente, quando venne a conoscenza che nonposseggo un profilo su Facebook).Un interessante quesito è: l’uso di internet è più “no-civo” nelle grandi città, o nei piccoli centri (vediOstuni), proprio a causa della carenza in questi ulti-mi, di occasioni di incontro? Continueremo ad ana-lizzare il problema nelle sue diverse implicazioni:dipendenza da cyber-relazioni (chat, social net-works), da gioco d’azzardo (cyber-gambling), dashopping compulsivo, information overloading (ec-cesso di informazioni) o addirittura cyber-sesso.Intanto sarò lieto di rispondere a eventuali quesitiche vorrete porre.

Ilaria ama Rocco: o almeno il 7 febbraio 2011 que-sta era la dichiarazione che la giovanissima face-

va al suo altrettanto giovane compagno! Questo éscritto con lo spray sul marciapiede di viale Oron-zo Quaranta, ma la telenovela graffitaria non finiscequi: prosegue ancora per circa 50 metri in un cre-scendo di amenità ove si riconosce una scarsa pre-disposizione per le cosidette buone letture, la con-seguente difficoltà di elaborare una pur elementareforma di pensiero e infine una sconsolante e dram-matica sintassi.Ora dico, va bene che cuore è facile rimarlo conamore ma, miei giovani graffitari, visto che voletelasciare un segno del vostro passaggio e che ci vo-lete informare, nostro malgrado, della vostra attivi-tà ormonale, metteteci un poco di impegno e alme-no non cadete nella banale sciatteria del lessicocanzonettaro. Io non conosco questi due novelli Romeo e Giuliet-ta, che reputo giovanissimi per la loro incoscenza,maleducazione e colpevole superficialità, il dannoche hanno arrecato ad un luogo pubblico è grave ela eventuale, anche se remota, possibilità della to-tale cancellazione dei loro graffiti comporterà daparte degli uffici predisposti, esborso di denaro dal-

le casse del Comune. Non li conosco dunque manon sono diversi da tanti loro coetanei: non hannorispetto per il bene pubblico e credo che nessuno,a loro insegnato, né in famiglia né a scuola, i fonda-mentali di comportamento nella società che un tem-po si chiamava Educazione Civica.Ma torniamo nel luogo del "misfatto" quel vialeOronzo Quaranta che poi viale non è, mancandototalmente di alberi, arbusti, aiuole e di qualsiasi al-tro componente arboreo che, di fatto, avrebbe giu-stificato la corretta definizione topomastica: definir-lo passeggiata o corso credo che corrisponda aquello che poi è realmente, un gradevolissimo luo-go di incontro adatto per qualsivoglia appuntamen-to. È un posto che trasmette al passante forte emo-zioni e lo trasporta in altre epoche: lo stradone la-stricato con chianche gira attorno a bastioni inter-vallate da torrioni imponenti di origine federiciane,poi angioine in ultimo aragonesi, dalla parte oppo-sta la vista sulla campagna prima e poi in fondo ilmare. È difficile non essere coinvolti, e mi capitaspesso di vedere, negli assolati meridiani estivi,viaggiatori provenienti dalle terre nordiche abba-gliati, stravolti, dalla luce e dalla bellezza di questeantiche pietre. Dobbiamo, per dovere di osservato-re, far notare lo stato di estrema incuria e abbando-no nel quale giace il tutto: dai lampioni ormai in con-dizioni obsolete con i vetri delle lanterne tutti, e di-co tutti, in frantumi, i cavi dei collegamenti elettrici avista alla portata di chiunque, con grande pericolospecialmente per i bambini e addirittura l'ederarampicante che negli anni si è avviluppata suglistessi creando effetti tipo day after o città abbando-nata dopo la peste di epoca medioevale! E che di-re delle finestre in anticorodal, dei portoni abusivi(spero) delle modifiche edilizie dei privati a dannodelle pietre antiche, a quando le parabole satellita-rie sui balconi (anche questi abusivi, spero) e a tut-to quello che l'ignoranza di molti e l'ignavia di tuttipermette di esistere? Siamo partiti dai graffiti diadolescenti pieni di ormoni e altrettanto scarsi di in-telletto e siamo arrivati al malgoverno della cosapubblica: non vi è differenza, anche chi mal ammi-nistra è stato adolescente! Al fine voglio ricordareche le scritte fatte con lo spray di color nero sullechianche di viale Oronzo Quaranta sono ancoraben visibili dopo un anno e mezzo, studi approfon-diti in merito stimano la loro resistenza agli agentiatmosferici dai 10 ai 20 anni, invito, perciò, chi didovere a prenderne visione entro tale termine.

IL PASSATOR CORTESE

I FORZATI DI INTERNETdi Franco Sponziello

Con questo numero comincia la sua collaborazione con il giornale il dott. Franco Sponziello, psicologo,che affronterà via via vari temi importanti di questo complesso settore, cercando di fornire spiegazioniconcrete e diradare difficoltà che spesso compromettono la qualità della vita anche nelle nostra città enelle nostre famiglie. I lettori possono intervenire inviando le proprie considerazioni al giornale [email protected] o tramite e-mail (a [email protected]

Ilaria, Rocco e le mura imbrattate

LLLLEEEETTTTTTTT EEEERRRREEEE AAAA LLLL DDDD IIIIRRRREEEETTTTTTTTOOOO RRRREEEEUn pensiero per una strada: via “La Panoramica”

Caro Direttore,da gran tempo vado riflettendo, anche quando sono fuori percorso, sulla condizione viaria di quella bre-tella stradale che, salendo dal raccordo SS. 16 verso Viale Pola, consente di evitare agli automobilistil’intasato Corso Mazzini. È un tratto obbligato per i mezzi non autorizzati e ottativo per gli altri.È un tratto in salita, più o meno impegnativo con curve a panorama mozzafiato sul nostro Centro Sto-rico e il mare all’orizzonte accarezzato dalla selva argentea degli ulivi plurisecolari. Una selva “in estin-zione” se ancora si consentirà lo sterminio del nostro monumento arboreo e culturale sacrificato sull’al-tare di insediamenti distonici con l’ambiente e con la vocazione turistica della nostra cittadina.Ebbene, detto tratto si snoda con una serie di curve piuttosto impegnative ed in salita, illuminato conpali metallici posizionati lungo la banchina e “mimetizzati” dal color ruggine che da tempo li sta ro-dendo. Essi si trovano pressoché sull’asfalto, stretti da muri a secco ed erbacce.Negli ultimi tempi uno di essi fu investito da un povero malcapitato automobilista e danneggiato in mo-do grave (il palo), tanto che l’Enel, o chi per esso, dovette sostituirlo. Al suo posto uno nuovo; grigio,un tantino più visibile.Non passarono che pochi giorni ed anche quest’ultimo subì la stessa sorte. Un altro malcapitato, ma, inverità, meno violento col palo, che ne conserva, per memoria, i segni.E non finisce qui!Più in alto, all’altezza dei numeri civici dirimpettai 2 e 3 e a venti metri dall’angolo Viale Pola – Via F.Rodio, ve n’è uno, direi quasi al centro della strada (privata?) che costeggia dalla parte Nord il “palaz-zone” vituperato da ostunesi e non, ben mimetizzato dalla ruggine, da una fioca lampada che ne falsala presenza.Anch’esso è stato preso di mira e più volte.Caro Direttore, Ti prego, passa a chi di dovere l’idea che una pennellata di semplice calce bianca, uncartello “pali in banchina”, come in tratti stradali anche a noi vicini, solleverebbe da gravi responsabi-lità quanti preposti al bene della Comunità.Grato, saluto.

DINO MONTANARO

Calendario appuntamenti• Venerdì 11 maggio, ore 18:00 Auditorium Biblioteca ComunaleATTIVITA' CULTURALI UNITRE - Prof.ssa Vito Antonio LEUZZI, Direttore IPSAIC Puglia “PERCORSIMIGRATORI: PUGLIA EUROPEA 1946-1973”• Intensa attività per l'associazione musicale “Antonio Legrottaglie": sabato 12 maggio alle 20, nellaChiesa della Madonna del Pozzo, un concerto in onore della Madonna e per tutte le mamme, con il co-ro degli adulti e quello dei bambini (la "Schola cantorum" del III Circolo Giovanni XXIII).• Venerdì 18 maggio, ore 18:00 Auditorium Biblioteca ComunaleATTIVITA' CULTURALI UNITRE - Prof.ssa Eugenio IMBRIANI, Docente di Antropologia Culturale Uni-versità del Salento “I BENI CULTURALI IMMATERIALI: DA FOLKLORE A PATRIMONIO”• Domenica 20 maggio pomeriggio il Bar Kennedy organizza a Viale Pola la 3ª edizione della Festa delGelato artigianale con animazione e spettacolo• Venerdì 25 maggio, ore 18:00 Auditorium Biblioteca ComunaleATTIVITA' CULTURALI UNITRE - Prof.ssa Angela MANGIAFICO, Docente di Latino e Greco Licei Clas-sici “LA TORMENTATA SCIENZA ELLENISTICA: DA ARCHIMEDE A IPAZIA”• Sabato 26 alle 20, nella Chiesa della Madonna del Carmine, nuova edizione del Premio di solidarietàin onore di Antonio Legrottaglie, giovane musicista ostunese scomparso nel 2001. I nomi dei ragazzi pre-miati, appartenenti alle due scuole medie cittadine, con le motivazioni del premio, verranno resi noti du-rante la serata. La Confraternita della Madonna del Carmine ha contribuito all'ammontare della sommada destinare ai premiati.• Venerdì 8 giugno, ore 18:00 Auditorium Biblioteca ComunaleATTIVITA' CULTURALI UNITRE - “OMAGGIO A LUCIO DALLA, POETA DELLA MUSICA” a cura deiproff. Giovanni FRANCIOSO e Lorenzo MARSEGLIA

Una nuova forma di vita o un lampione di VialeOronzo Quaranta

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RELAZIONE SULLA RECENTE MISSIONE SO.SAN. IN TANZANIA

AIRC: AZALEA DELLA RICERCAAnche quest’anno la

Festa della mam-ma vede impegnatal’AIRC (Associazioneitaliana per la ricercasul cancro); infatti, do-menica 13 maggio inoltre tremila piazze ita-liane saranno distribui-te piante di azalea, di-venuta simbolo di que-sta giornata e del soste-gno dei cittadini in fa-vore della ricerca suitumori. Lo spazio pubblico della nostra città destinato a quest’attività è come sempre Piazza Italia, di fronte allascuola elementare “Pessina”, dove, fin dalle prime ore della giornata, saranno impegnati numerosi volon-tari, pronti a ricevere il contributo dei sostenitori, che ci auguriamo generoso e puntuale come sempre.

“Marinai d’Italia” e ANLAIDS

Nei giorni dal 7 al 9 aprile l’Associazione nazionale marinai ha colla-borato con l’ANLAIDS (Associazione nazionale per la lotta contro

l’Aids) distribuendo piantine bonsai allo scopo di raccogliere fondi desti-nati alla ricerca scientifica, per nuove metodologie in campo farmacolo-gico e biologico attinenti la prevenzione, la diagnosi e la cura dell’Aids.Hanno partecipato all’attività il presidente cav. Domenico Palmisano, ilsuo vice Giacomo Miccoli, i consiglieri Domenico Delgrosso e FrancescoLaporta, le patronesse Rosa Nigro e Tonina Francioso. Gli scopi prefissa-ti dalla manifestazione sono stati ampiamente conseguiti; infatti tutti ibonsai avuti in consegna sono stati distribuiti con il relativo materiale.

Aveva solo pochi anni mio figlioFrancesco (per me Ciccio)

quando veniva nel “lettone” e vole-va gli raccontassi una storia…. Maun padre come me, cos’altro potevainventarsi, se non una missione inAfrica di noi due, lui ormai grande echirurgo, allo scopo di aiutare i “ne-gretti” che soffrono? Così, con ilclassico “c’era una volta”, il raccon-to iniziava e terminava sempre a lie-to fine, mentre nel frattempo il pic-colo si era addormentato!Sono passati più di vent’ anni da al-lora, ed oggi, grazie alla SO.SAN.,l’organizzazione del Lions Club“Solidarietà sanitaria ONLUS” , eda Salvatore Trigona, sua insuperabi-le guida, quella fiaba è diventata realtà.Siamo partiti il 7 marzo da Roma, in cinque: noidue, Salvatore, capo – squadra encomiabile(irasci-bile quanto basta: q. b.!), l’ oculista TommasoDragani e la strumentista di sala operatoria San-dra Cecchini. .Dopo un lungo viaggio, che prevedeva uno scalonel Qatar a Doha e dopo un volo sull’ Oceano In-diano con un “trabiccolo” molto danzante nell’ ariaafosa ed umida, eccoci finalmente nell’ isola diMafia, vero paradiso terrestre dal punto di vista na-turalistico. Ma noi non siamo qui come turisti: ilnostro compito è ben altro! Così, prima di tutto, vi-sita all’ ospedale. Qui ci siamo sentiti cadere lebraccia: non v’ era nulla! La mancanza di igiene el’ abbandono regnavano dappertutto. Se fosse sta-to possibile, avremmo ripreso il primo aereo pertornare immediatamente indietro; invece la testar-daggine e la costanza, soprattutto di Salvatore, cheha ripreso pazientemente i contatti con il sindaco,il direttore sanitario ed amministrativo, i medici edil personale tutto dell’ ospedale, hanno reso possi-bile il miracolo. Dopo un weekend di grandi puli-zie, la riparazione di strumenti, a suo tempo dona-ti dalla SO.SAN. e poi abbandonati, e dopo un’ at-tenta e meticolosa organizzazione, lunedì 12 mar-zo si è iniziata un’ attività intensissima, ovviamen-te gratuita, che ha comportato, anche se in pochigiorni (fino cioè al venerdì successivo, quando sia-mo partiti per il rientro), 300 visite oculistiche, condistribuzione di altrettanti occhiali, 50 visite chi-rurgiche, 8 interventi chirurgici (tra cui un tumoredel testicolo, una voluminosissima ernia inguino –scrotale ed una ernia congenita in un bambino dinove anni). Siamo partiti, lasciando a malincuoreuna nota di 16 pazienti da operare! Speriamo quan-to prima. Purtroppo, non abbiamo potuto, per ca-renza di attrezzature, sottoporre ad intervento chi-rurgico, una giovanissima donna affetta da tumoredell’ ovaio, che abbiamo però inviata, a spese del-la SO.SAN., in un altro ospedale della Tanzania,

più grande e più idoneo, anche se piuttosto lonta-no; per le stesse ragioni, non è stato possibile ap-profondire le indagini in un uomo di circa 60 anni,verosimilmente affetto da carcinoma del colon. Aquesto proposito, vorrei notare come, paradossal-mente, in una realtà come questa (che con difficol-tà stiamo cercando di dipingere, ma la realtà èsempre superiore a qualsiasi descrizione), nellaquale domina la miseria più “nera”, la sanità è apagamento, ragion per cui quasi nessuno ha i mez-zi per pagare le cure e spesso neppure quelli per inecessari spostamenti, il più delle volte affrontati apiedi con disagi enormi, coprendo distanze di mol-ti chilometri ed avendo in cambio livelli di assi-stenza assurdi in un qualsiasi paese civile.In conclusione, per noi neofiti, Tommaso, France-sco (Ciccio) ed io, è stata un’ esperienza indimen-ticabile. Per tutto il gruppo, cui si è aggiunta conentusiasmo una volontaria italiana conosciuta lì esubito cooptata nella SO.SAN. (Amanda Pallotti),la missione ha avuto un risvolto francamente posi-tivo; perciò, lungi dall’ abbandonare al suo destinol’ isola di Mafia, il convincimento di tutti, che ri-porteremo all’ interno della SO.SAN. e di tutto ilLions Club International, è che l’ ospedale dell’isola vada potenziato, e, con esso, tutte le strutturecorrelate, come la scuola, che si occupa di bam-bini e che fa capo alle suore le quali, tra l’ altro, ci hanno squisitamente ospita-to.Questo è vero lionismo! Non parolaio e salottiero,ma reale e concreto!!!

Roberto Calamo Specchia LIONS CLUB OSTUNI HOST

Sabato 19 e domenica 20 maggio, sirinnoverà l’appuntamento con la

campagna di sensibilizzazione e raccol-ta fondi “Abbiamo riso per una cosa se-ria”.Anche OVCI, socio della FOCSIV pro-motrice a livello nazionale dell’iniziati-va, allestirà i suoi banchetti davanti al-l’ingresso delle parrocchie della Vicariadi Ostuni e proporrà l’acquisto di alcune scatole di riso. I proventi raccolti andranno a supportare i pro-getti relativi ad attività di erogazione di servizi socio-sanitari a Khartoum (Sudan) dove l’Organismoprofonde da anni il suo impegno a favore della popolazione con disabilità.L’invito è pertanto rivolto ai tanti che vogliano, come ogni anno, riconfermare la propria attestazione disolidarietà e a quanti vogliano unirsi a sostegno dell’iniziativa.

ANGELA ANGLANI

LLLLAAAAUUUU RRRREEEEEEEESeconda laurea di

PIERANGELO BUONGIORNONel 2004 si è laureato in Lettere classiche pressol’Università di Lecce; quattro anni dopo ha conse-guito il Dottorato di ricerca in Storia antica (Dirit-to Romano) presso l’Università di Bari. Nel 2010,con la sua monografia sull’attività normativa egiudiziaria del Senato nell’età di Claudio è risulta-to vincitore dell’VIII Premio romanistico interna-zionale “Gerard Boulvert”.Il 19 aprile scorso ha conseguito una seconda lau-rea in Giurisprudenza riportando il massimo deivoti con lode, presso l’Università di Bari, discu-tendo una tesi in Storia del Diritto italiano intitola-ta “Aquilia agere, riflessioni sulla responsabilitàextracontrattuale dall’Alto Medioevo ai cultoridel diritto naturale”, relatore il Ch.mo Prof. Gian-franco Liberati.Il papà Cesare, la mamma Maria Teresa D’Amico,la sorella Annalisa esprimono le loro felicitazioniper il raggiungimento di questo ulteriore traguardo.

* * *Martedì 27 marzo 2012 nell’Università degli Stu-di “Aldo Moro” di Bari, Facoltà di Scienze Politi-che, alla bella età di 69 anni ha brillantemente con-seguito la laurea in Sociologia della conoscenza

LUIGI MOROdiscutendo la tesi: «Il potere legittimo in Max We-ber».Relatore: Chiar.mo Prof. Franco CASSANOAnna Rita, felice che il marito ha conseguito la se-conda laurea, con gioia lo annuncia a parenti edamici.Luigi ha voluto dedicare la tesi di laurea al giova-ne figlio Davide Beniamino, rivolgendogli il se-guente aforisma: “Tutti i frutti della propria co-stanza non hanno tempo, come il rimettersi in di-scussione”.

* * *Mercoledì 28 marzo 2012 nell’Università Com-merciale “Luigi Bocconi” di Milano, Facoltà diEconomia, al termine del Corso di Laurea Specia-listica in Amministrazione, Finanza Aziendale eControllo, si è laureata

KATHERINE ZURLOdiscutendo la tesi: «Il pricing delle polizze direc-tors & officers applicato alle banche: un’analisiempirica delle determinanti».Relatore: Chiar.mo Prof. Emanuel BAGNAI genitori Stellina e Benedetto, il fratello Angelo,la sorella Rossella ed i nonni Rosa ed Angelo for-

mulano affettuose congratulazioni per il traguardoraggiunto con l’augurio che sia l’inizio di un avve-nire radioso e ricco di realizzazioni.

* * *Mercoledì 28 marzo 2012, nell’Università degliStudi “Aldo Moro” di Bari, Facoltà di Medicina eChirurgia, con la votazione di 110/100, ha conse-guito la Laurea in Medicina e ChirurgiaADRIANA ISABELLA CAVALLO

discutendo la tesi clinico-sperimentale dal titolo:«Le fratture laterali del collo femorale in osteo-porosi: importanza della sintesi con augmenta-tion biologica osteoinduttiva».Relatore: Chiar.mo Prof. Biagio MORETTICorrelatore: Chiar.mo Prof. Donato VITTOREI genitori Maria e Giulio, la sorella Sara felici deltraguardo raggiunto, augurano di tutto cuore chequesto sia il punto di partenza per un futuro gioio-so e ricco di concrete e autentiche realizzazioni abeneficio di sé e della collettività.

* * *Lunedì 23 aprile 2012, nell’Università Cattolicadel Sacro Cuore, Sede di Piacenza, Facoltà di Giu-risprudenza, al termine del Corso di Laurea Magi-strale in Giurisprudenza, con 110/110 e lode, si èlaureata

FABIANA POMESdiscutendo la tesi: «I Delicta Graviora riservatialla competenza della Congregazione per la Dot-trina della Fede».Relatore: Chiar.mo Prof. Romeo ASTORRIL’affezionata amica Carmela Giannotti, nel felici-tarsi con i genitori Piero e Rosa Pomes, si congratu-la e gioisce con Fabiana per lo straordinario risulta-to raggiunto e augura un futuro brillante e radioso.

* * *Martedì 24 aprile 2012 presso il Politecnico di Mi-lano, Facoltà di Ingegneria Industriale, ha brillan-temente conseguito la Laurea Specialistica in In-gegneria Energetica, il giovane

PIERPAOLO PIGNATELLIdiscutendo la tesi: «Analisi di scenario energeticoper la Sardegna: situazione attuale, previsione fu-tura e possibili alternative di sviluppo sostenibile». Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Emanuela CO-LOMBOCorrelatore: Chiar.mo Prof. Riccardo MEREUI genitori Pasquale ed Angela, il fratello Antonello,i nonni Nuccio e Caterina e gli zii, nell’augurare alneo dottore un avvenire ricco di soddisfazioni, congrande gioia partecipano a parenti ed amici.

99MMAAGGGGIIOO

22001122RICORDI

AAAANNNNNNNNIIII VVVVEEEERRRRSSSSAAAARRRRIIII18 agosto 1940 4 aprile 2012

Dopo molte sof-ferenze e amo-revolmente assi-stita, è volata inCielo

IOLANDAPADOVA

in BlasiIl suo sorriso sarà sempre vivo nel cuoredi chi le ha voluto bene e la sua luce illu-minerà costantemente il cammino del ma-rito Enzo e quello di tutti i suoi cari.

23 maggio 2011 23 maggio 2012Ricorre il 1° anniversario della morte di

VINCENZO LAVOLTA

Il tuo ricordo è sempre vivo tra noi;grazie per aver lasciato in noi un mo-dello di vita onesto e virtuoso. Continuia vivere nel cuore di quanti ti hannoamato e conosciuto.

I tuoi amati figli e i tuoi diletti nipotiUna S. Messa di suffragio verrà cele-brata martedì 22 maggio, alle ore19,00, nella Chiesa parrocchiale diSanta Maria Madre della Chiesa.

E’ deceduto a BolognaFRANCO CAVALLO

Lo partecipano la moglie Fanny, le sorel-le Anna, Lillina e il cognato Pippo.

9 settembre 192221 marzo 2012

È deceduto la-sciando nel dolorei propri cariFRANCO LATERZA

Papà,vigila sul nostrofuturo, permetten-doci di conservare quella coerenza nei valo-ri che ci hai trasmesso, quale esempio dicorrettezza, laboriosità e onestà, nel rispet-toso legame alla Mamma

I tuoi figli

DDDDEEEEFFFFUUUUNNNNTTTT IIII 16.5.201116.5.2012

Un anno fa, all’età di 98anni, volò in Cielo

GRAZIATAGLIENTE

Mamma,da un anno sei scomparsadai nostri occhi ma la tuamemoria è rimasta nei no-stri e continuiamo a voler-ti bene come quando eri tra noi.I tuoi figli Pasqualina, Maria, Martino, Nicola e Mi-mina, il genero Oronzo e le nuore Caterina ed Anto-nietta, ti ricordano a parenti ed amici.

13.4.2010 13.4.2012Nel 2° anniversario della scomparsa di

RONZINA TURCOinfermiera

Cara zia,sono passati due anni, che, però, non hanno spen-to la sofferenza e il dolore per la tua mancanza.Sei nel cuore di quanti ti hanno conosciuta, ap-prezzata e amata come donna, come amica e co-me infermiera.Una zia speciale, amorevole e sempre presente. Ci hai sostenuto e aiutatied hai condiviso con noi grandi gioie, ma anche profonde sofferenze. Pre-gherò per te, sempre.Grazie zia non ti dimenticherò mai,

tua nipote Marianna

6.6.2005 6.6.2012Da sette anni vive nella Pa-ce Eterna

FELICEGHIONDA

sartoLe preghiere che co-stantemente vengonorivolte al Signore perchépossa averlo con sé nonriescono a cancellare il doloreche ancora pervade coloro che gli vollero bene.La sua anima volteggia fra i ricordi mai spenti.La moglie Giovanna, il figlio Gianni con Antonel-la ed il piccolo Simone lo custodiscono nel pro-prio cuore.Una Santa Messa in suo suffragio verrà celebra-ta mercoledì 6 giugno 2012, alle ore 19,00, nellaChiesa di San Luigi Gonzaga.

21 aprile 2002 21 aprile 2012Per te

N.H. DR. GLICERIO CAMPANELLA

La ragione ancor non accetta pur dopo dieci anni! Se mi volto non ci sei… e lassù… dove sei? Le albe arrivano, la luce viene, guardo fuori e ba-gliori giocano tra i rami… TE non vedo!Le emozioni ballano nel cuore e accanto ti sento, sì,come i primi tempi belli, innamorati; da lassù perònon mi giunge il tuo “sorriso“ ed io resto qui a vi-vere questo stupido film che è la vita; è per quellafosco liana “celeste illusione di amorosi sensi“ chetu sopravvivi in noi!In eterno resterà il nostro «ti vogliamo bene ».È possibile ci comprenda da lì dove ti trovi?Accogli l’affetto, fuoco d’AMORE da moglieADA, i figli EVITA-MARIA e ADAM, da ANJA ei due stupendi nipotini gemelli RAMON e DELIA.

8 maggio 2008 8 maggio 2012Ricorre l’anniversario della morte di

CARMELO PACIFICOSentiamo che iltuo cuore, silen-zioso e muto,non palpita piùquando siamovicini a te, manon ci stanchia-mo mai di esor-tare il DivinoAmore affinchétu, dal Cielo do-ve eternamente risiedi, volgi la tua atten-zione su di noi, orientando la benevolenzadella Vergine Maria verso chi, con tantafede nasconde il tuo dolce ricordo.Tua moglie Lucrezia, i tuoi figli e gli ama-ti nipoti.

2.6.20026.2012

10° anniversario della morte diRICCARDO

APRILEPapà, ognim o m e n t oavverto iltuo sguar-do sopra dime; intui-sco il tuop e n s i e r oche guida imiei pen-sieri; sentoil tuo cuore che batte con il mio nelricordo di mamma e Peppino.

Natalia

16.5.2002 16.5.2012LUCREZIA

BARLETTA GRECOSono trascorsi dieci anni da quando sei volata via.Lo sgomento ed il dolore di allora hanno lasciato ilposto ad una malinconia dolce e ad una profondagratitudine nei confronti della vita per il privilegiodi averti avuta.Nonostante il tempo passato tu e papà continuatead essere il pilastro della nostra famiglia, esempiodi forza e rigore cui ci ispiriamo nei momenti di stanchezza e sconforto.Continueremo a pregare per te, perché tu possa godere in eterno della gloriadi Dio, certi che rimarrai a noi stretta in questo abbraccio dolce senza fine.

La tua famiglia

25 maggio 2001 25 maggio 2012Ricorre l’11° anniversario della morte di

GIUSEPPE SETTEMBRINI

Priore della Confraternita di S. M. della StellaConcedi, o Signore, il dono della vita con Te al no-stro fratello Giuseppe, per tanti anni Priore diligen-te e devoto della Confraternita “S. Maria dellaStella”. Il bene che ha operato sia esempio e con-forto per la sua famiglia e per quanti in terra lo hanno conosciuto, stimato edamato.La moglie Ziella Santoro, i figli Gino e Patrizia, Maria e Ciccio, la sorellaZiella, i cognati ed i nipoti, lo ricordano a parenti ed amici.

Attività del Gruppo diVolontariato Vincenziano

di OstuniIlG.V.V. di Ostuni ha svolto il proprio impegno associativo con l’assistenza reli-

giosa e formativa del Rev. Mons. Don Cosimo Argentieri, il quale evidenzia sem-pre la forza della preghiera e dello spirito di gruppo nel servizio della carità.La carità non è solo condivisione e partecipazione alla vita e ai problemi degli altri,ma anche alle loro gioie. Non ci si può fissare alcun limite, per cui è necessaria unaeducazione continua alla carità cristiana, che deve essere “mirata” e svolta con diffe-renti modalità di approccio, ma sempre con discrezione e senza ostentazione.Le socie hanno partecipato ad assemblee statutarie regionali che si sono tenute a Sel-va di Fasano, Lecce, Martina Franca; ai convegni provinciali di Brindisi, Francavillae Ostuni e ad una interessante conferenza svoltasi a Brindisi da S.E. Mons. MarianoCrociata, Segretario Generale della C.E.I. sul tema: “A quale vita buona educare og-gi?”. Inoltre non sono mancate riunioni di preghiera, incontri con altre associazionidi volontariato presenti sul territorio, allo scopo di confrontarsi su obiettivi comuni,difficoltà e realizzazioni.Tali eventi sono stati fruttuosi sia di rafforzamento dell’identità vincenziana, secon-do il dettato evangelico, sia di aggiornamento teorico e pratico su nuovi progetti estrategie, che impegneranno le istituzioni e il mondo del volontariato per fronteggia-re le complesse problematiche della società di oggi con nuove categorie di poveri.Il G.V.V. di Ostuni ha supportato, in particolare, gli assistiti bisognosi di costose cu-re mediche e di delicati interventi chirurgi fuori sede, per cui è stata necessaria unaoculata gestione finanziaria per affrontare spese impreviste. Le entrate sono pervenu-te da offerte di privati cittadini e di alcuni enti e dall’organizzazione di eventi ricrea-tivi di beneficenza. Frequenti le visite domiciliari non solo agli assistiti, ma anche aconsorelle e ad altre persone, sofferenti per varie cause. Le giovani universitarie delVolontariato Vincenziano, coordinate dalla socia Angela Ciola, hanno svolto attivitàricreative per i bambini delle famiglie assistite e di conforto, anche in allegria, per glianziani ospiti di case di riposo.Il 28 novembre 2011, durante il Convegno provinciale, svoltosi ad Ostuni presso ilCentro di Spiritualità “Madonna della Nova”, il gruppo si è arricchito di tre nuoveconsorelle: Prof.sse Maria Calabrese, Rosa Lapadula e Sandra Tanzarella che hannopreso impegno, assumendo volontà attiva, spirito di iniziativa e capacità organizzati-va nell’onorare il loro “Atto di impegno” a favore delle persone meno fortunate.

ITALIA GIOVENE

All’alba di 2 aprile 2012 si è spenta la nonbreve esistenza del

Dott. NICOLA LABATEHa lasciato nella rassegnata costernazionela sua sposa Rosa ed i figli Franco e Rober-to con le rispettive mogli Caterina e Rosalba.E le due sorelle Lina e Carmela.Ma ha colto nello stupore gli amici: tanti. Etutte le persone che con lui,nei lunghi anni diattività professionale, hanno avuto modo diavvicinarlo e conoscerlo.Avvicinare il dottor Labate era un momento digioia, se non di conforto. Non soltanto come direttore dellaBanca di Sconto e Deposito, prima e dell’Agricoltura poi. In-fondeva fiducia, suscitava coraggio, leniva ferite.Era un uomo d’altri temopi, si direbbe, ma ancorato nel suopresente, consapevole delle difficoltà altrui, buon cireneo incammino con chi era nel bisogno.Uomo del sacrificio, che capiva chi a lui si rivolgeva con spe-ranza. Uomo rigoroso nell’adempimento del proprio dovere,amato dai suoi dipendenti cui si rivolgeva come ad amici.

Uomo lineare e limpido sul piano morale, compe-tente come non molti nel campo dell’Economia.Un pilastro sicuro in tutti i Consigli di amministra-zione in cui veniva chiamato come revisore deiconti.In particolare, da volontario, in quello del VillaggioSOS in cui per oltre trent’anni ha esercitato il suoruolo ponendosi ad esemplare testimonianza diquanti da lui apprendevano l’arte del gestireun’Amministrazione. E non solo.Anche all’Autorità ecclesiastica ebbe a dire il suosì allorquando l’Arcivescovo del tempo Mons. To-disco lo chiamò nel Consiglio di amministrazione

della Fondazione “Madonna Pellegrina”.E non si sottrasse neppure, sempre gratis et amore, quandoi politici lo nominarono membro del Consiglio di Amministra-zione del nostro Ospedale civile. Eravamo negli anni Ses-santa.Lungo sarebbe l’elenco dei suoi impegni in tanti altri settori:dalla Cantina Sociale, all’Università delle Tre Età ed altro.Da tutti stimato, amato e rimpianto.Per i nostri tempi, un uomo singolare; d’altri tempi, appunto.

D.M.

RICORDO DEL PROFESSORE PUTIGNANOQuesto è il ricordo di un Amico: di un amico di tutta la comunità, non solo cittadina, che

con la sua scomparsa ha perso un valido dirigente, un uomo lungimirante e soprattuttouna di quelle persone che conoscevano l’arte di vivere insieme agli altri.Mimino Putignano ci ha lasciato il 2 aprile scorso a 66 anni, colpito da una grave malattia chenon gli aveva tolto il suo proverbiale attivismo; io e molti della mia generazione lo ricordiamocome il buon professore di Storia dell’Arte del Liceo, l’accompagnatore prezioso del viaggioin Grecia dell’ultimo anno; nel nostro tessuto economico Mimimo era stato un abile coordina-tore ed organizzatore di numerose iniziative, fino ad ottenere numerosissime cariche dirigen-ziali: presidente della Cantina cooperativa De Laurentis, presidente del Gruppo Azione Loca-le (GAL) Alto Salento, presidente della Banca di Credito cooperativo di Ostuni.Nel 1994-1998 fu Assessore nella prima amministrazione Cirasino, nel quadriennio succes-sivo Consigliere comunale. Un’intera e purtroppo ancora breve vita passata ad individuare,affrontare e risolvere i vari e molteplici problemi dell’agricoltura e del territorio, due aspettidella realtà che amava e tutelava moltissimo.Alla moglie e ai due figli giungano le condoglianze della redazione del giornale.

Ricordo del dott. Nicola Labate

12.5.2003 12.5.2012CRISTINA

MELPIGNANOvedova Rizzo

Cara mam-ma, sono pas-sati nove annida quando cihai lasciato.Sei stata pernoi un donodel Signore,la mammaideale cheognuno avrebbe desiderato.I tuoi figli Carmela, Luca e Tonino conCaterina, insieme ai tuoi nipoti Dome-nico con Monica, Cristina e Giuseppe tivogliono bene.

A MAMMA MIADi te ricordo il candido bucato dal buon profumo di sapore antico e la lisciva che spargeva intornola calda sua fragranza di pulito.Ricordo il mio giardino dell’infanzia,il sole che giocava a rimpiattino,vicino al muro c’erano le rose,cantava nel suo nido l’uccellino.Cantava … e tu cantavi una canzonelanguida e dolce,piena di malia.Col canto rallegravi il tuo lavoro …Com’eri bella … Eri mamma mia!...Al sole sciorinavi il tuo bucato,all’ombra del gran gelso lo piegavi.Nei panni che crocchiavano di frescoScaglie di luce e sole conservavi!Io ti guardavo ed ero intimorita.Di incanto piena e piena di magiauscita tu sembravi dal mio librolasciato aperto sulla scrivania.Nelle fiabe del libro sei tornata.Quanto mi manchi dolce amica mia!Sommesso e silenzioso il pianto scende …Com’eri bella … Eri mamma mia!

LLLL’’’’aaaannnnggggoooo lllloooo ddddeeee llll llll aaaa ppppooooeeeessss iiiiaaaaE' stata rinviata a giovedì 17 maggio, al-le 17, nell'Auditorium del Liceo Scientifi-co, la premiazione del terzo concorso dipoesia intitolato alla memoria di AntonioSallustio, che vedrà coinvolti i giovanissi-mi poeti dei due licei cittadini. Della com-missione giudicatrice fa parte anche laprof. Maria Menna Colacicco, apprezzataautrice di poesia e narrativa: pubblichia-mo la sua poesia "A mamma mia" dedi-candola a tutte le mamme delle quali nelmese di maggio si celebra la festa.

CALCIO

LL’’OOssttuunnii vviinnccee iill ccaammppiioonnaattoo ddii 11ªª CCaatteeggoorriiaa ee rriippaarrttee ddaallllaa PPrroommoozziioonnee di Tonino La Centra

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22001122

CRONACABREVE

Riservato agli abbonatiInformativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs.196/2003 e dell’art. 10 Legge31.12.1996, n. 675.Informiamo gli abbonati che i dati ana-grafici, a noi conferiti per la gestionedel rapporto contrattuale d’abbonamen-to al nostro periodico, non saranno og-getto di diffusione a terzi, senza il con-senso degli interessati.

Ildott Francesco Zaccaria è il nuovo Presidente dellaBanca di Credito cooperativo di Ostuni: Zaccaria era

vice presidente nella gestione dello scomparso prof. Co-simo Putignano, che ricordiamo in altra pagina. L'as-semblea dei soci, tenutasi il 6 maggio, ha eletto ancheun nuovo componente del Consiglio di amministrazione,il dott. Angelo Argentieri di Brindisi. Al nuovo Presidenteauguri di buon lavoro.

* * *

Prima la Santa Messa, poi il furto. Protagonista un’an-ziana settantenne incensurata, A.T. Dopo la funzio-

ne nella Chiesa dei Santi Medici la donna si è impos-sessata di un fonte battesimale , nascondendolo all’in-terno di un lungo cappotto. Grazie anche all’ausilio del-le immagini degli impianti di video sorveglianza, installa-ti nei pressi della Chiesa, si è riusciti a risalire all’identi-tà della donna. Nella sua abitazione, poi, la perquisizio-ne conseguente ha consentito ai poliziotti di recuperarel’oggetto sacro. Domenica 29 aprile un increscioso epi-sodio nella Chiesa di san Luigi: una donna di MartinaFranca di 43 anni, L.M., ha fatto irruzione nella Messadelle 10.30 dando in escandescenze e urlando frasisconnesse. La donna ha rovesciato il crocifisso, costrin-gendo il celebrante Don Luigi a interrompere la celebra-zione ed a far intervenire i sanitari del 118.

* * *

Inrestauro la Chiesa di San Francesco, in Piazza del-la Libertà: il distacco di alcuni frammenti della fac-

ciata ha accelerato le procedure previste per la ristruttu-razione, così il notissimo edificio accanto al Comune èora circondato da antiestetiche, ma ovviamente utilissi-me, impalcature.

* * *

Disavventura in pieno mare per un yacht partito da Vil-lanova. Il tempestivo intervento di un gommone, for-

tunatamente in zona in quegli istanti è risultato di vitaleimportanza per due i due uomini a bordo del «PeterPan», il nome dell’imbarcazione, affondato nei presi delsito archeologico di Egnazia.

* * *

Amministratori contro l’ Asl di Brindisi. I sindaci diOstuni, Fasano e Cisternino, insieme agli Assessori

ai servizi sociali dei rispettivi Comuni, rumoreggianocontro l’Azienda Sanitaria Brindisina. «Prendiamo attocon stupore e con indignazione del fatto che a distanzadi circa due anni dal bando regionale non è ancora pos-sibile liquidare il contributo a chi ne ha diritto, a causa dimisteriosi ed incomprensibili impedimenti alla convoca-zione della Unità di Valutazione Multidimensionale(UVM) da parte del Distretto Socio-sanitario, la quale de-ve valutare il livello di gravità della disabilità, necessariaper completare la graduatoria degli aventi diritto. Si trat-ta di una responsabilità gravissima da parte della Asl, delDirettore Generale e del Direttore del Distretto. È l’ora -chiedono a gran voce i tre rappresentanti istituzionali -che ciascuno assuma chiaramente le proprie responsa-bilità e venga allo scoperto: non è possibile né tollerabi-le attendere ulteriormente. Prima di intraprendere altrestrade, i sindaci si augurano perciò una celere, concretaed operativa risposta”.

* * *

Addio al Difensore Civico. Così come previsto infattidal decreto "Mille Proroghe" questo istituto cesserà

ogni servizio. E così anche nella Città bianca l’ avv. Ma-rio Monopoli, ultimo titolare dell'ufficio dopo FrancoGrande e Nicola Santoro, ha terminato di prestare soc-corso alle sempre più numerose richieste dei cittadini. Abreve saranno così chiusi gli uffici di Palazzo San Fran-cesco, dove il difensore civico svolgeva la sua funzionedi intermediario tra le esigenze della collettività e la Pub-blica Amministrazione.

* * *

Stasera mi butto: incursione notturna conclusasi conun volo di oltre 11 metri per Antonio Gianfreda, ven-

tisettenne ostunese su cui pende ora una denuncia apiede libero per furto. Il giovane, insieme forse ad altredue persone, è riuscito ad introdursi nell’edificio in Cor-so Vittorio Emanuele, dove sono situati gli uffici dellaPolizia Municipale e degli assessorati al Turismo e alCommercio. Ignoti gli obiettivi della banda. L’allarme èstato lanciato da una pattuglia della Polizia Municipale.Tempestivo l’intervento degli agenti del Commissariatodi Polizia. Mentre un uomo è riuscito a sfuggire, Gian-freda ha trovato una via di fuga improbabile, lanciando-si nel vuoto da oltre 11 metri. Miracolosamente salvo, ilventisettenne ha subito fratture multiple con una pro-gnosi di 30 giorni. Lunedì 7, inoltre c'è stata una nuovarapina al CUP, Centro prenotazioni dell'Ospedale diOstuni: nel marzo scorso i ladri agirono di notte, questavolta il rapinatore solitario è giunto armato alle 16, fa-cendosi consegnare il denaro in cassa.

* * *

L'inaugurazione ufficiale della Fondazione Dieta Me-diterrane è avvenuta il 20 aprile scorso, e vi hanno

partecipato i soci, le autorità e tutti i sostenitori dellaFondazione. Durante l'inaugurazione, è stata presenta-to l'articolo "Bioavailability and metabolism of bioactivecompounds in food" dal Dr. Francisco Tomàs-Barberandel Consejo Superior de Investigacion Cientificas (CE-BAS) di Murcia, Spagna. Il Prof. Gaetano Crepaldi, pre-sidente della Fondazione, ha presentato ufficialmente leattività presenti e future della Fondazione Dieta Mediter-ranea. Sono intervenuti il Direttore del Dipartimento diMedicina del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Con-dorelli, il Presidente della Provincia di Brindisi Ferrare-se e il Sindaco di Ostuni Tanzarella. I partecipanti hannovisitato la nuova sede, prossima alla fine dei restauri: losplendido palazzo Tanzarella nel centro di Ostuni.

Notizie flash di Danilo Santoro

Il9 maggio 2011si concludeva il

campionato di se-rie D e l’OstuniSport, ultimo inclassifica retroce-deva in Eccellen-za. Con la retro-cessione nella se-rie inferiore si con-cludeva l’esisten-za della squadragiallo-blu. Il glorio-so Ostuni sport,che nessuno era più in grado di gestire peri forti debiti accumulati, non si iscriveva alcampionato di Eccellenza 2011/2012 epertanto veniva radiato. Dopo 65 anniscompariva dalle scene calcistiche regio-nali e nazionali.Ma Ostuni non poteva rimanere senza cal-cio.Il manto erboso di via Ceglie dovevaospitare una compagine calcistica e anco-ra una volta, il primo cittadino di Ostuni, ilSindaco avvocato Domenico Tanzarella,già calciatore degli anni ’70, con l’aiuto del-l’avvocato Luca Marzio, ex presidente del-l’Ostuni sport, porta il titolo del Montalbanocalcio a Ostuni per disputate il campiona-to di Prima categoria 2011/2012. La nuovasocietà denominata A.S.N.M.Ostuni inseri-ta nel girone B disputa un campionato ec-cezionale,tanto da meritarsi, dopo 30 esal-tanti partite, il passaggio in Promozione.Ma l’avventura dell’A.S.N.M.Ostuni non siferma alla conquista del campionato. Do-menica 6 maggio sul campo neutro di Ter-lizzi pur disputando una gara ad alto livellonella finale di Coppa Puglia contro la Nuo-va Daunia, pur dominando e colpendo perdue vote i pali della porta della squadra av-versaria, non riesce ad aggiudicarsi laprestigiosa coppa, viene sconfitto per 1-0uscendo dal campo barese a testa alta.I risultati dell’Ostuni: 1ª giornata: Sport No-ci-A.S.N.M. Ostuni 1-2; 2ª: A.S.N.M. Ostu-ni-Real Modugno 2-1; 3ª: Santeramo-

A.S.N.M. Ostuni 1-4; 4ª: A.S.N.M. Ostuni-Castellaneta 2-1; 5ª: Real Sibillano-A.S.N.M. Ostuni 1-2; 6ª: A.S.N.M. Ostuni-Molfetta sport 4-1; 7ª: Lizzano-A.S.N.M.Ostuni 2-3; 8ª: A.S.N.M.Ostuni-Pro Gioia1-1; 9ª: Bitetto-A.S.N.M.Ostuni 1-2; 10ª:Gravina-A.S.N.M.Ostuni 0-0; 11ª: A.S.N.M.Ostuni-Calcio Palagiano 4-0; 12ª: Pro Poli-gnano-A.S.N.M.Ostuni 2-1; 13ª: A.S.N.M.Ostuni-Capurso 2-0; 14ª: Altamura Calcio-A.S.N.M.Ostuni 0-2; 15ª: A.S.N.M.Ostuni-Paolo VI 2-0; 16ª: A.S.N.M.Ostuni-SportNoci 1-0; 17ª: Real Modugno-A.S.N.M.Ostuni 0-1; 18ª: A.S.N.M.Ostuni-Santera-mo 1-1; 19ª: Castellaneta-A.S.N.M.Ostuni2-0; 20ª: A.S.N.M.Ostuni-Real SibillanoBari 3-1; 21ª: Molfetta sport-A.S.N.M.Ostu-ni 1-1; 22ª: A.S.N.M.Ostuni-Lizzano 3-1;23ª: Pro Gioia-A.S.N.M.Ostuni 3-3; 24ª:A.S.N.M. Ostuni-Bitetto 1-0; 25ª: A.S.N.M.Ostuni-Gravina 1-1; 26ª: Calcio Palagiano-A.S.N.M Ostuni 0-4; 27ª: A.S.N.M.Ostuni-Pro Polignano 8-2; 28ª: Capurso -A.S.N.M.Ostuni 1-1; 29ª: A.S.N.M.Ostuni-Altamuracalcio 2-0; 30ª: Paolo VI-A.S.N.M.Ostuni3-3.

CLASSIFICAOstuni 68 - Castellaneta 67 - Altamura 61 -Noci 52 - Capurso 48 - Bitetto 45 - Modu-gno 42 - Molfetta 39 - Gravina 38 - Lizzano38 - Sibillano 34 - Paolo VI 31 - Santeramo30 - Pro Gioia 28 - Palagiano 27 - Poligna-no 21.

Cresce la curiosità e l’interesse nella città bianca per conoscere i nuovi ta-lenti del calcio italiano. Tutto pronto per la IX edizione del «Torneo Città

di Ostuni» riservato alle formazioni Primavera.La consueta kermesse giova-nile, tra le più importanti in Italia, si disputerà dal 12 al 18 maggio prossimo.Immutata anche quest’anno la formula con otto squadre suddivise in due gi-roni. Il gruppo A sarà composto da Milan, Cagliari, Lecce e Brindisi; nel rag-gruppamento B sono state inserite Napoli, Reggina, Bari e la Rappresentati-va Ostuni. Quattro gli impianti di gioco chiamati ad ospitare le gare della ma-nifestazione. Oltre al «Comunale» di Ostuni, fulcro dell’evento, il «Franco Fa-nuzzi» di Brindisi, il «Giovanni Paolo II» di Francavilla Fontana, ed il «Comu-nale»di San Pancrazio.Prima partecipazione in questo torneo per la Reggina. Torneranno, quest’an-no, ad essere protagoniste in Puglia le selezioni di Milan e Napoli. La rappre-sentativa locale, anche in questa nona edizione, sarà sotto l’attenta guida diuna coppia che ha dato tanto al calcio giovanile italiano: Paolo Berrettini sa-rà infatti il responsabile dell’area tecnica e Mimmo Caso il capo allenatore. Ilmatch inaugurale, che si disputerà al Comunale di Ostuni sabato 12 maggioalle 10, 30, vedrà confrontarsi il Milan allenato da Aldo Dolcetti, ed il Caglia-ri di Gianluca Festa. Prima dell’avvio ufficiale del torneo ci sarà una cerimo-nia di premiazione. All’interno dell’aula magna del Jean Monnet di Ostuni pre-vista la partecipazione di autorevoli personalità del panorama calcistico inter-nazione. Tra gli ospiti illustri, Andrea Abodi presidente della Lega di serie B eFilippo Galli, responsabile del settore giovanile del Milan. Riccardo Bigon, di-rettore sportivo del Napoli, riceverà il premio «Leonardo Mondadori» comemiglior dirigente sportivo dell’anno. Riconoscimenti anche all’ex arbitro inter-nazionale Emidio Morganti ed al vicedirettore del Corriere dello Sport Stefa-no Agresti. Ad uscire vincitrice nell’ultima edizione di questo importante tor-neo la Lazio di Alberto Bollini.

Mensile Cattolico d'InformazioneAnno XC - Numero 5 - MAGGIO 2012

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CALCIO A 5 SERIE C2 GIRONE CRisultati della 30ª giornata: Sammichele-Rutigliano 7-2; Cocoon Fasano-Messapia 2-3;Real Five Ostuni-Ginosa 5-7; Futsal Francavilla-Atletico Putignano 10-3; New Team Pu-tignano-Thuriae 4-9; Martina-Cisternino 2-4; Palagiano-Taranto 5-6; Virgiliana Brindisi-Atletico Fasano 6-1.

CLASSIFICARutigliano 71 - Thuriae 64 - Messapia 61 - Taranto 60 - Virgiliana 59 - Atletico Putigna-no 51 - Cisternino 50 - Martina 48 - Team Ginosa 45 - Sammichele 44 - Team Putigna-no 30 - Francavilla 28 - Real Five Ostuni 27 - Atletico Fasano 27 - Cocoon Fasano 15-Palagiano 10. RUTIGLIANO promosso in Serie C1.

Torneo “Città di Ostuni”

La formazione dell’Ostuni Sport nella partita Ostuni-Altamura 2-0

.... .... ....LLLLOOOO SSSSCCCCUUUUDDDDOOOO HHHHAAAA NNNNOOOO TTTTAAAATTTTOOOOVILLANOVA DI OSTUNI - Ogni medaglia, per quanto bella e di valorepossa essere, contiene inesorabilmente il proprio rovescio che, normalmen-te, è di poco valore o, come si direbbe in dialetto: “fasce schife”.E noi di esempi di rovesci di medaglie, ovvero di luoghi “ca fàchene pro-pria schife” in Ostuni, ne avremmo da descrivere in grande quantità: per oraparliamo di Villanova: è notorio che si tratta di una località turistica di gran-de pregio turistico e paesaggistico ma… Cominciando dal “Castello”, chenon vede una sua riutilizzazione concreta ed è abbandonato e pericolante an-che se è sempre una costruzione storica affascinante. Il problema per noigrave, lo si avverte nel momento in cui si si percorre il retro del “Castello”:all’altezza del naso, l’aria è irrespirabile, “nauseabonda” e, con il caldo chesi avvicina la situazione peggiorerà il piano stradale risulta impercorribile apartire dai cassonetti della spazzatura, fino al molo di ponente: è inspiegabi-le il fatto che ad un certo punto finisce l’asfalto e, da anni, la strada è lascia-ta “al naturale” e, d’estate, basta una sola auto per sollevare tanta di quellapolvere da fare concorrenza alla …sabbia del deserto.