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CORSO DI CRIMINOLOGIA - Elementi di Intelligence Militare. Gen. Luigi Scollo Indice. Capitolo 1 INTRODUZIONE pag.4 1.1 Scopo 1.2 Terminologia 1.3 Definizione di Intelligence Capitolo 2 I PRINCIPI DELL'INTELLIGENCE pag.5 Capitolo 3 NOTIZIE, INFORMAZIONI E INTELLIGENCE pag.6 3.1 Informazioni e Notizie 3.2 Il Processo d'Intelligence 3.3 Tipi di Intelligence Capitolo 4 IL MODUS OPERANDI DELL'INTELLIGENCE pag.8 4.1 Il Ciclo dell'Intelligence 4.2 L'apprezzamento informativo 4.3 Informazioni non richieste 4.4 Il significato delle Informazioni 4.5 Interpretazione non esaustiva delle Informazioni 4.6 Intelligence in contesti multinazionali Capitolo 5 PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELLA RACCOLTA INFORMATIVA pag.11 5.1 Piano di Ricerca Informativa 5.2 La gestione della Ricerca Informativa Capitolo 6 LA TRATTAZIONE DELLA RACCOLTA INFORMATIVA pag.13 1

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CORSO DI CRIMINOLOGIA - Elementi di Intelligence Militare.

Gen. Luigi Scollo

Indice.

Capitolo 1 INTRODUZIONE pag.4

1.1 Scopo

1.2 Terminologia

1.3 Definizione di Intelligence

Capitolo 2 I PRINCIPI DELL'INTELLIGENCE pag.5

Capitolo 3 NOTIZIE, INFORMAZIONI E INTELLIGENCE pag.6

3.1 Informazioni e Notizie

3.2 Il Processo d'Intelligence

3.3 Tipi di Intelligence

Capitolo 4 IL MODUS OPERANDI DELL'INTELLIGENCE pag.8

4.1 Il Ciclo dell'Intelligence

4.2 L'apprezzamento informativo

4.3 Informazioni non richieste

4.4 Il significato delle Informazioni

4.5 Interpretazione non esaustiva delle Informazioni

4.6 Intelligence in contesti multinazionali

Capitolo 5 PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELLA RACCOLTA INFORMATIVA pag.11

5.1 Piano di Ricerca Informativa

5.2 La gestione della Ricerca Informativa

Capitolo 6 LA TRATTAZIONE DELLA RACCOLTA INFORMATIVA pag.13

6.1 Collazione

6.2 Valutazione

6.3 Analisi, Integrazione e Interpretazione

6.4 Conclusioni

Capitolo 7 DISSEMINAZIONE DEI PRODOTTI D'INTELLIGENCE pag.16

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7.1 Principi

7.2 Forme di Disseminazione

7.3 Comunicazioni verbali

7.4 Comunicazioni scritte

Capitolo 8 FONTI E AGENZIE D'INTELLIGENCE pag.18

8.1 Metodi e Tecniche

8.2 Fonti e Agenzie dedicate e non

8.3 Tipologia delle Fonti e delle Agenzie

8.4 Inganno

8.6 Tempo di Reazione e di Risposta

8.7 Sensori attivi e passivi

8.8 Coordinamento

Capitolo 9 SELEZIONE E ASSEGNAZIONE DEI COMPITI A FONTI E AGENZIE pag.20

9.1 Selezione

9.2 Assegnazione del compito

9.3 Produttività

9.4 Controllo della produttività di fonti e agenzie

Capitolo 10 L'APPREZZAMENTO INFORMATIVO pag.22

10.1 Metodi di apprezzamento

10.2 Fattori da considerare

10.3 Principi

10.4 Istruzioni integrative

Capitolo 11 IL LAVORO DELL' INTELLIGENCE NELLA REALTA' OPERATIVA pag.24

11.1 Direzione

11.2 Area di responsabilità informativa

11.3 Area di Interesse Informativo

11. 4 La Direzione durante il Ciclo dell' Intelligence

11.5 La Raccolta delle Informazioni

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11.6 L'Analisi delle Informazioni

11. 7 La Disseminazione

Capitolo 12 L'INTELLIGENCE NELLE OPERAZIONI INTERFORZE E MULTINAZIONALI pag.27

Capitolo 13 L'INTELLIGENCE IN COMBATTIMENTO pag.29

13.1 L'intelligence in Combattimento

13.2 Il Ciclo dell'Intelligence e il Processo Decisionale

13.3 Le informazioni utili in Combattimento

13.4 Il Dominio Informativo

13.5 L' Attività intelligence nel processo di Targeting e di Influence

Capitolo 14 LE ESIGENZE D' INTELLIGENCE E IL COLLEGAMENTO TRA AGENZIE pag.33

14. 1 Le Esigenze di Collegamento tra Forze Armate nell'ambito di un'alleanza

14.2 Le Esigenze per il Collegamento

14.3 Ufficiali di Collegamento

14.4 Il Valore aggiunto di un efficace collegamento.

Capitolo 15 I SERVIZI DI INFORMAZIONE E SICUREZZA pag.34

15. 1 Definizione di Servizio di informazione e sicurezza

15.2 Possibile struttura e compiti di un servizio di informazione e sicurezza generico

ALLEGATI

A. Glossario dei termini Intelligence

B. Il Ciclo della Produzione e dell'Utilizzo dell' Intelligence.

C. Schema del Piano di Ricerca.

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Capitolo 1 INTRODUZIONE

1.1 Scopo

Lo scopo di queste dispense è quello di fornire ai frequentatori le nozioni di base per comprendere come si sviluppano le attività di intelligence nei Paesi Occidentali. La comprensione del modus operandi delle agenzie di Intelligence agevola il lavoro di pianificazione, condotta, interpretazione di quanti per motivi professionali devono avvalersi dell'opera di tali agenzie per i loro fini d'istituto. Le nozioni contenute in questo manuale sono tratte da opere e pubblicazioni non coperte da segreto e sono di libera divulgazione. Allo scopo di mantenere le presenti dispense entro limiti ragionevoli, si è ritenuto necessario limitare gli argomenti ai principi e alle procedure generali che regolano il lavoro di intelligence. Benché esse analizzino anche il dominio interforze, il focus principale è comunque mantenuto sugli aspetti terrestri delle operazioni. Nel testo si utilizzerà il termine "Comandante" per identificare la personalità militare o civile detentore dell'autorità e della responsabilità di una certa operazione a qualsiasi livello e che è l'utente per cui il lavoro di intelligence è condotto.

1.2 Terminologia

Poiché l'uso di una terminologia condivisa è la base per una corretta comprensione nell'ambito della cooperazione tra agenzie di diversi Paesi in tema di Intelligence, si rende necessario disporre di un glossario di termini tradotti in forma semplice e comprensibile. Un glossario dei termini maggiormente utilizzati nello specifico campo è riportato in Allegato A.

1.3 Definizione di Intelligence

l'Intelligence è il risultato della raccolta, valutazione, analisi ed interpretazione di tutte le notizie relative ad uno o più aspetti della vita di nazioni, gruppi, agenzie straniere o transnazionali o zone di operazione, che rivestono importanza immediata o potenziale ai fini della pianificazione e della condotta di operazioni militari o di polizia. In sostanza con questo termine inglese si indica genericamente l'arte di ottenere informazioni per scopi politici, economici o militari. Più specificatamente con tale termine viene considerato l'insieme di tutte le attività informative che vengono intraprese per raggiungere il livello di conoscenza desiderato. Nei Paesi occidentali le cellule della branca Intelligence sono caratterizzata dal numero 2, associato a una lettera che individua il livello a cui la cellula medesima opera. Nelle dispense si utilizzerà l'acronimo G2 per significare un organo Intelligence. In modo più completo si avrà che :

S 2 (dove la "S" sta per "Specialist") è la cellula e/o l'ufficiale che opera a livello battaglione/ reggimento/ nave/ gruppo aereo.

G 2 , N 2, A 2, (dove la "G" sta per "Ground", la "N" sta per "Naval" , la "A" sta per "Air") è la cellula e/o l'ufficiale che opera a livello minimo Brigata/ Divisione/ Gruppo Navale/ Stormo aereo.

J 2 (dove la "J" sta per "Joint") è la cellula e/o l'ufficiale che opera a livello di comando interforze. CJ 2 (dove la "CJ" sta per "Combined, Joint") è la cellula e/o l'ufficiale che opera a livello interforze e

multinazionale.

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Capitolo 2 I PRINCIPI DELL'INTELLIGENCE

L'organizzazione e le attività d'Intelligence si ispirano ad otto principi base. Essi sono:

a) CONTROLLO ACCENTRATO Il lavoro d'Intelligence deve essere controllato in maniera accentrata dallo staff ad esso dedicato per evitare duplicazioni, fughe di notizie, garantire il sostegno reciproco ed assicurare l'uso efficiente ed economico delle risorse disponibili.

b) TEMPESTIVITA ' Le informazioni più accurate e attendibili sono inutili se giungono al comandante quando è troppo tardi. Per questo motivo il sistema utilizzato per assegnare i compiti deve essere in grado di segnalare senza ritardo ogni significativo cambio di situazione al fine di orientare meglio la ricerca.

c) SFRUTTAMENTO SISTEMATICO Fonti e agenzie devono essere sfruttate in modo sistematico mediante un'assegnazione di compiti metodica, basata sulla piena conoscenza delle loro capacità, potenzialità e limitazioni.

d) OBIETTIVITA ' Ogni tentazione di alterare le informazioni allo scopo di avvalorare un'opinione preconcetta deve essere rigorosamente respinta.

e) ACCESSIBILITA ' Le informazioni necessarie all'assolvimento di un compito devono essere prontamente disponibili per lo staff ad esso dedicato e per gli utilizzatori. Tutte le notizie e le informazioni devono essere processate dagli staff della branca "2 " comprendendo in detto processo la comparazione con informazioni sullo stesso argomento precedentemente acquisite. Il materiale d'Intelligence è inutile se non è portato a conoscenza di chi ne ha bisogno per decidere.

f) SOLLECITUDINE Lo staff responsabile dell'Intelligence deve essere pronto a rispondere alle richieste di informazioni da parte del Comandante in ogni momento.

g) PROTEZIONE DELLE FONTI INFORMATIVE Tutte le fonti informative devono essere protette in modo adeguato.

h) REVISIONE CONTINUA Le situazioni informative devono essere controllate con continuità e qualora necessario, vanno riviste e corrette, tenendo presente ogni nuova informazione e comparandola con il quadro di conoscenze di cui si è già in possesso.

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Capitolo 3 NOTIZIE, INFORMAZIONI E INTELLIGENCE

In questo capitolo si esamineranno alcune definizioni sulla base delle relazioni tra esse esistenti. La differenza tra notizie ed informazioni merita particolare attenzione.

3.1 Notizie e Informazioni

Per Notizia si intende ogni dato informativo non ancora valutato, derivante da osservazioni, da rapporti, da voci, da fotografie ed altre fonti di osservazione; la notizia, successivamente analizzata e valutata, diventa Informazione. Per informazione invece si intende il risultato dell'analisi di più notizie e della loro valutazione con riferimento alla loro veridicità e all'attendibilità della fonte da cui provengono.

3.2 Il processo d'Intelligence

Al fine di trasformare una o più notizie in informazioni e di generare un prodotto d'Intelligence allo scopo di fornire un quadro che abbia validità ai fini operativi, in correlazione con una situazione già conosciuta o inaspettata, è necessario compiere un processo che sarà descritto più compiutamente al capitolo 6, ma che è opportuno cominciare a conoscere per sommi capi. Detto processo passa attraverso i seguenti passi:

a) COLLAZIONE : Si intende il lavoro di routine di classificazione e di raggruppamento di argomenti che hanno una correlazione tra di loro al fine di possedere una documentazione completa che ne faciliti l'ulteriore trattazione.

b) VALUTAZIONE : L'apprezzamento critico di una notizia in termini di credibilità , attendibilità, pertinenza ed esattezza.

c) ANALISI : Si intende il processo di identificazione dei punti più importanti di una notizia o di un dato informativo, la loro comparazione con quanto si conosce già sull'argomento e sulla deduzione delle relative conclusioni.

d) INTEGRAZIONE : la comparazione di più informazioni già analizzate allo scopo di evidenziare gli aspetti significativi e d'interesse comuni.

e) INTERPRETAZIONE: è il giudizio finale su quanto fatto durante il processo e l'enunciazione di quello che in termini operativi esso comporta. Il termine può anche essere utilizzato nell'identificare oggetti ripresi con telecamere o altri strumenti ottici, traducendo l'immagine grezza in un dato informativo (ad esempio, il dedurre da una foto il modello di un veicolo, di un radar o altro, si dice interpretazione).

3.3 Tipi di Intelligence

L'intelligence può essere suddivisa in due branche fondamentali

Basic Intelligence (Informazioni di base). E' il materiale di background che serve a tenere aggiornati gli archivi di raccolta su aspetti d'interesse. Esso costituisce la base indispensabile per qualsiasi lavoro di soluzione di un problema informativo. Ad esempio, conoscere i mezzi in dotazione ad un determinato esercito, le biografie degli ufficiali che occupano determinate posizioni, le relazioni tra certi gruppi tribali in una determinata area , ecc. sono tutti argomenti che vengono tenuti aggiornati da chi ha la responsabilità della Basic Intelligence.

Current Intelligence (informazioni correnti). Sono i dati che aggiornano con continuità la situazione delle forze nemiche in termini di dislocazione, entità, natura e atteggiamento e che ne consentono lo sfruttamento ai fini operativi. Quando un'agenzia d'Intelligence fornisce un dato informativo che conferma o meno una specifica capacità dell'avversario, esso è detto "Actionable

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Intelligence", ossia "perseguibile". Ad esempio sapere che un avversario in un determinato momento e luogo non ha disponibili apparati per la visione notturna può far decidere di compiere un'azione tattica con l'oscurità. Oppure sapere che in un fabbricato dove sono asserragliati terroristi non vi sono ostaggi, può far variare la scelta per le tecniche di irruzione da adottare.

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Capitolo 4 IL MODUS OPERANDI DELL'INTELLIGENCE

4.1 Il Ciclo dell'Intelligence

Il Ciclo dell' Intelligence è il termine utilizzato per descrivere la sequenza di attività concettuali ed azioni tese a fornire il sostegno informativo al comandante per la pianificazione e la condotta delle operazioni. La sequenza è ciclica per sua stessa natura e poiché l'intelligence richiede una costante revisione, analisi ed aggiornamento, il suo contributo con dati recenti è una costante necessità per consentire al comandante di decidere con i possibili migliori elementi di situazione. Per consuetudine il ciclo dell' intelligence è diviso in quattro fasi principali che verranno descritte più approfonditamente nei capitoli seguenti.

Esse sono:

Direzione Ricerca e raccolta Analisi e produzione Disseminazione.

Fig.1 Il Ciclo dell' Intelligence

I passi dettagliati dell'azione di Intelligence sono mostrati nel diagramma e trattati nel dettaglio al Capitolo 11. Il lavoro dell' intelligence è basato sulla missione ricevuta dal comandante e dalle Esigenze Informative Prioritarie (Priority Intelligence Requirements) che il comandante desume dall' analisi della missione. Al fine di rendere il processo efficace, il Comandante e lo staff addetto alle operazioni devono dire allo staff dell'Intelligence cosa gli serve sapere. Più precise saranno le esigenze, più efficaci saranno le risposte. In un mondo perfetto il comandante deve enunciare chiaramente la sua missione, dare le linee generali del piano che intende sviluppare e definire le sue esigenze informative. Tutto ciò prende il nome di linee guida iniziali (Initial Direction and Guidance). E' peraltro possibile che con il procedere dell'esame possano sorgere altre esigenze informative e possano essere modificate alcune di quelle già enunciate.

Lo schema seguito per il lavoro di intelligence è di norma il seguente:

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Esame della missione e delle esigenze informative generali. Questo passo viene affrontato normalmente capovolgendo la missione ricevuta e mettendosi nei panni del nemico. Ad esempio. se la missione è quella di proteggere un obiettivo da un attacco terroristico, la domanda che deve porsi l'ufficiale o il funzionario della branca intelligence è: se io fossi in nemico con quante forze attaccherei l'obiettivo sensibile? In quale punto? con quali mezzi? quando?

Dalle domande poste nel punto precedente derivano una serie di domande specifiche che, se soddisfatte, daranno una risposta esaustiva al problema. Queste sono le Esigenze Informative Prioritarie.

Lo staff responsabile dell' Intelligence deve poi verificare se le domande a cui deve essere fornita risposta possono essere soddisfatte con i dati esistenti e disponibili. Se questo non è il caso, cosa che si verifica puntualmente, occorre capire cosa manca e come fare a scoprirlo. Occorre quindi produrre un piano di ricerca centralizzato che andrà formulato indicando l'ordine di priorità delle varie informazioni e entro quanto tempo si vuole disporre delle informazioni.

Il piano di ricerca inviato ad un'agenzia di Intelligence del livello superiore verrà spacchettato per compiti da assegnare a vari sensori che procederanno alla ricerca ciascuno secondo le proprie capacità/possibilità (intercettazione, sorveglianza, pattugliamento, analisi di tracce radar, interpretazione di immagini, rapporti di infiltrati o confidenti, ecc.) . Al fine di avere un prodotto il più possibile coordinato e veritiero, può essere necessario costituire un team di esperti che aiuta a valutare e a inserire le varie tessere che comporranno il mosaico.

La prima valutazione dei risultati è effettuata dalle agenzie che hanno svolto la ricerca (ad esempio chi effettua intercettazioni telefoniche menzionerà nel suo rapporto chi è il soggetto che parla al telefono, con chi, dove e quando, oppure una traccia radar sarà esplicitata con tipo di velivolo, data, ora, rotta, quota e velocità). Lo staff di Intelligence collocherà il dato con le informazioni aggiuntive nel contesto appropriato.

Le informazioni richieste vengono poi processate più volte integrandole se del caso con i dati già in possesso o con informazioni acquisite da altri canali al fine di ottenere una risposta che soddisfi le esigenze informative del comandante. In questa fase è anche possibile che i sensori e le fonti siano incaricate di trovare altri dati e informazioni che completino il quadro sino al raggiungimento del livello di informazioni necessario. Una volta che si dispone di una visione della situazione nemica sufficientemente chiara è possibile produrre la documentazione richiesta (apprezzamento informativo, sommario, briefing, ecc).

La disseminazione dei prodotti di intelligence agli utenti non avviene solo quando l'intero processo è concluso, ma va intesa come un flusso di informazioni che per affinamenti successivi consente di chiarire progressivamente il quadro della situazione avversaria.

Il "Flow Chart" di un ciclo di intelligence generico è riportato in Allegato B.

4.2 L'apprezzamento informativo

L'apprezzamento informativo è una valutazione sulle capacità del nemico, reale o potenziale e sulle intenzioni di una organizzazione militare /terroristica allo scopo di consentire al comandante di valutare tutti gli elementi che influiscono sulla situazione militare e di decidere in merito alla linea di azione da intraprendere per assolvere il compito affidatogli. L'apprezzamento della situazione può essere completato dalla "Preparazione Informativa dello Spazio Operativo" o IPB (Intelligence Preparation of the Battlespace) in particolare ai livelli più elevati in cui le funzioni di comando e controllo possono risultare decisive. L'uso dell' IPB aiuta il comandante a concentrare e a impiegare selettivamente il suo potenziale

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di combattimento in tutte le dimensioni 1 per colpire i punti vulnerabili del nemico, grazie alla previsione delle sue più probabili linee di azione e gli effetti dell'ambiente sulla manovra delle proprie forze.

4.3 Informazioni non richieste

Mentre si procede alla raccolta di informazioni per rispondere alle esigenze informative del Comandante lo Staff del G2, può venire a conoscenza di altre informazioni che non siano specificatamente collegate a quelle esigenze. Tuttavia esse vanno valutate, trattate e classificate in quanto possono tornare utili in un successivo momento o essere di vitale importanza per un' altra agenzia d'intelligence collegata.

4.4 Il significato delle Informazioni

Il significato di ogni informazione è determinato dalla potenziale influenza della medesima sulle decisioni che il comandante prenderà per assolvere la missione. Occorre tenere a mente che la tempestività, l'accuratezza e la relazione esistente tra un'informazione e le altre che compongono il quadro. La stessa informazione peraltro può assumere significato diverso a seconda del livello ordinativo di chi la riceve. Questa differenza deriva dal livello di influenza che l'informazione può avere sulla pianificazione e sulla condotta dell' azione a quello specifico livello, dalla tempestività dell'informazione e dalla accessibilità alle informazioni di cui diversi comandi o agenzie possono disporre.

4.5 Interpretazione non esaustiva delle Informazioni

E' anche possibile che anche dopo una raccolta il più accurata possibile, un'analisi approfondita e dopo l'integrazione delle informazioni con quelle provenenti da altre fonti, non si possa giungere ad alcuna chiarificazione della situazione, ma permangano dubbi e incertezze. Ogni sforzo dovrà essere effettuato per tentare di chiarire ancora di più la situazione ma, qualora la situazione non consenta di disporre di altro tempo tutte le possibilità dovranno essere espresse, preferibilmente in ordine di priorità.

4.6 Intelligence in contesti multinazionali

Il comandante di una coalizione o di una alleanza multinazionale potrà disporre del supporto di intelligence delle nazioni partecipanti. Tuttavia è opportuno che la nazione che esprime detto comandante e che svolga il ruolo di Paese Guida dovrebbe investire in capacità d'intelligence al fine di consentire al comandante di non dipendere troppo dal contributo di altri Paesi. In moti casi differenti agende nazionali ostacolano la condivisione di informazioni e rendono difficile la piena collaborazione in questo campo.

1 Terra, mare, cielo, spazio e cyberspazio

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Capitolo 5 PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELLA RACCOLTA INFORMATIVA

5.1 Piano di Ricerca Informativa

Il piano di ricerca è lo strumento che dirige le attività di ricerca. Esso deve distinguere chiaramente i seguenti aspetti:

le informazioni che rispondono direttamente alle Esigenze Informative Prioritarie del comandante. le Esigenze Informative comunicate da altri comandi per la trattazione, che in taluni casi possono

assumere carattere di priorità Tutte le altre Esigenze informative che possono richiedere una risposta in cui il comandante ha

espresso interesse ma una necessità meno stringente.

Le esigenze informative devono essere esplicitate in stretta cooperazione con lo staff addetto alle operazioni e deve essere tenuto presente nella formulazione il tempo che si rende necessario per:

assegnare il compito ai sensori e alle agenzie che effettueranno la ricerca la raccolta dei risultati e la loro prima analisi; l'inoltro del rapporto con le informazioni richieste l'analisi, la valutazione e la disseminazione dei risultati

Sul piano di ricerca deve essere indicato l'ordine di priorità delle esigenze del comandante e il dato specifico che deve essere cercato da parte di chi effettua la ricerca. (Ad esempio se si teme che l'avversario possa colpire una determinata area con missili balistici, occorrerà sapere se il nemico ha a disposizioni dette armi e con quale gittata per capire se può battere o meno l'area che vogliamo utilizzare.Dovrà essere fornita una lista di indicatori che possono corroborare l'informazione (nell'esempio precedente, i veicoli di supporto tecnico, i radar associati, ecc.).Il piano deve indicare quali fonti e agenzie vanno interessati (ricognizione satellitare, aerea, forze speciali, pattuglie esploranti a lungo raggio). Deve chiarire anche in che modo il risultato deve essere riportato e avvalorato da quali supporti (foto, filmati, ecc.). Infine dovrà specificare di indicare quali esigenze i non sono state soddisfatte in modo da consentire più agevolmente la ri- assegnazione dei compiti. Lo schema di massima del Piano di Ricerca è riportato in Allegato C. 5.2 La gestione della Ricerca Informativa

La gestione della raccolta è un'attività ciclica che si svolge all'interno della fase di direzione del Ciclo dell'intelligence avente lo scopo di monitorare e coordinare in modo accentrato gli sforzi degli organi di ricerca. La gestione della ricerca informativa si sviluppa attraverso i seguenti cinque step successivi:

Ricezione e analisi delle esigenze determinazione di quali assetti siano disponibili per la ricerca e di quali capacità dispongano Assegnazione dei compiti agli assetti per la ricerca valutazione dei risultati aggiornamento del piano di ricerca.

a) Ricezione e analisi delle esigenze: è il primo passo e consiste nell'assegnazione di un codice di identificazione a ciascuna esigenza informativa così che le successive attività possano essere più facilmente monitorate e le diverse risposte possano essere agevolmente raggruppate in sede di

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successiva analisi . Occorre poi effettuare un filtraggio per ciascuna esigenza per assicurarsi che non ci sia già la risposta nella documentazione disponibile, che ciò che si chiede sia chiaramente comprensibile e che l'agenzia a cui si assegna la ricerca abbia le potenzialità e la capacità di trovare la risposta. E' anche necessario verificare che non vi siano esigenze informative identiche già emanate in passato e di cui si attende la risposta. Infine ad ogni esigenza informativa va assegnata una priorità.

b) Determinazione di quali assetti sono disponibili per la ricerca e di quali capacità dispongano. Chi gestisce il piano di ricerca deve avere chiare le possibilità offerte dai sensori che ha a disposizione. Se un'esigenza informativa non può essere soddisfatta perché non si dispone di assetti capaci di trovare la risposta essa deve essere depennata dal proprio piano di ricerca e passata al livello superiore per la successiva trattazione. Se l'esigenza può essere soddisfatta in proprio, si procederà ad indicare il tipo di assetto più appropriato per svolgere la ricerca (ad esempio SIGINT, IMINT, HUMINT, ecc). E' altresì necessario valutare la disponibilità degli assetti e se del caso procedere alla loro riassegnazione. Infine occorre elaborare una strategia per sfruttare le diverse capacità di diversi sensori (ad esempio una cellula di terroristi può essere messa sotto sorveglianza da elementi che la pedinano (HUMINT) , mediante il controllo del suo traffico internet (CYBERINT), la sorvegliava degli spostamenti mediante droni (IMINT) e l'intercettazione telefonica (SIGINT). L'integrazione dei risultati aiuta a completare il quadro.

c) Assegnazione dei compiti agli assetti per la ricerca. A ciascuna unità e agenzia che effettua la ricerca va assegnato il compito specifico enunciando cosa cercare con quale priorità entro quanto tempo.

d) La Valutazione dei risultati è un processo continuo che analizza i dati grezzi, li elabora in informazioni, li confronta con gli altri provenenti da altre fonti, li controlla per determinare o meno il soddisfacimento dell'esigenza e li invia alla cellula di produzione per la disseminazione.

e) L'aggiornamento del piano di ricerca. Dopo aver fornito le risposte, le esigenze soddisfatte vengono cancellate, per quelle parzialmente soddisfatte si procederà a ripetere la ricerca con gli stessi o altri sensori. In tale caso si deve procedere ad una nuova assegnazione dei compiti.

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Capitolo 6 LA TRATTAZIONE DELLA RACCOLTA INFORMATIVA

La trattazione è il processo di produzione di materiale d'intelligence attraverso la collazione, la valutazione, l'analisi, l'integrazione e l'interpretazione di notizie con altre informazioni e altro materiale d'intelligence eventualmente già disponibile. Viene condotta in modo sistematico anche se le varie fasi possono essere contratte o addirittura saltate a seconda del livello di dettaglio o del tipo di notizia che viene trattata. La trattazione viene condotta da ogni livello ordinativo sulle notizie e informazioni che devono essere passate alla catena di comando. A livello di unità e agenzia che effettua la ricerca e la raccolta questa procedura è molto semplice ed immediata (ad esempio la trascrizione di un tracciato radar) e diventa più complessa a livelli più elevati, dove la traccia radar deve essere utilizzata per avvalorare una certa linea d'azione del nemico con altri indizi ed informazioni. La trattazione della raccolta informativa si divide in collazione, valutazione,analisi, interpretazione ed integrazione.

6.1 Collazione

E' l'azione di raggruppare insieme argomenti o notizie che hanno una correlazione tra loro al fine di avere una documentazione completa che ne faciliti la trattazione. Essa è svolta su tutte le notizie e le informazioni che giungono nella branca Intelligence e comprende:

L'assunzione a protocollo delle comunicazioni in ingresso; la classificazione, l'archiviazione manuale o elettronica in un archivio cartaceo o informatico; la manutenzione dell'archivio così generato affinché ogni funzionario/ufficiale dello staff possa

operare rapidamente e con efficienza.Qualora possibile, è opportuno che questo lavoro sia supervisionato da un Information manager che renda possibile l'accesso alle informazioni in modo immediato mediante un sistema di pagine web (Wise page o Share Portal). Per alcune tipologie di informazioni può essere d'aiuto utilizzare sistemi visuali che consentano l'aggiornamento in tempo reale del quadro informativo. Lo scopo è quello di rendere possibile l'acquisizione del maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile. Allo scopo di rendere interoperabili i sistemi in uso presso diversi enti è necessario che si operi secondo determinati principi quali:

standardizzazione. Molto del tempo del lavoro di collazione può essere risparmiato se tra diverse forze di sicurezza (e anche tra diversi stati) si utilizzasse un identico sistema di classificazione e registrazione utilizzando un frasario comune in una stessa "lingua operativa";

Suddivisione per argomenti e soggetti, allo scopo di trovare rapidamente i dati voluti; Un sistema di Cross Reference a più entrate mediante parole chiave per consentire l'accesso

quando non si ricorda il titolo esatto o il protocollo del documento da cercare; Visualizzazione , in termini di diagrammi, mappe o altri metodi che forniscono dati di sintesi. Rapidità, in termini di facilità di accesso all'informazione desiderata.

L'uso dei sistemi informatici può grandemente aiutare nella realizzazione di un sistema altamente efficiente che, peraltro, dovrà essere adeguatamente protetto contro intrusioni non autorizzate.

6.2 Valutazione

E' l'apprezzamento critico di una notizia in termini di credibilità, attendibilità, pertinenza ed esattezza. L'apprezzamento viene effettuato nelle varie fasi del processo informativo mediante analisi successive e differenziate. Le valutazioni iniziali fatte da ufficiali/funzionari che hanno partecipato agli avvenimenti o condotto materialmente la ricerca e la raccolta , sono messe a fuoco sotto l'aspetto della attendibilità della fonte e della esattezza della notizia, in relazione ai propri dati informativi o a quelli disponibili presso i livelli

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operativi vicini. Le valutazioni ulteriori effettuati da specializzati della branca Intelligence, riguardano soprattutto la verifica dell'esattezza della notizia e possono, quindi, trasformare la notizia in informazione. L'attendibilità o il grado di credibilità (Valore) di una informazione o di una notizia vengono indicati mediante un sistema standard composto da una lettera ed un numero.

Il grado di attendibilità della fonte è indicato da una lettera da "A" a "F" mentre il grado di attendibilità della notizia viene espresso con valori numerici che vanno da "1" a "6". Le due forme di valutazione sono completamente indipendenti e vengono indicate nel modo che segue.

Attendibilità della fonte Attendibilità della notiziaA Completamente attendibile 1 Confermata da altre fontiB Normalmente attendibile 2 Probabilmente veraC Abbastanza attendibile 3 Possibilmente vera D Di solito non attendibile 4 DubbiaE Non attendibile 5 ImprobabileF Di attendibilità non valutabile 6 Di veridicità non valutabile

Ad esempio una notizia "probabilmente vera" e ricevuta da una fonte "normalmente attendibile" è classificata con "B2", mentre una notizia di cui non si è in grado di valutare la veridicità ricevuta da una fonte "completamente attendibile" è classificata con "A6".

6.3 Analisi, Integrazione e Interpretazione

La trattazione prosegue con l'Analisi, l'Integrazione e Interpretazione ossia con il processo di identificazione dei punti più importanti di una notizia o di un dato informativo, la loro comparazione con quanto si conosce già sull'argomento e la deduzione delle relative conclusioni. L'interpretazione è il giudizio finale su quanto fatto durante il processo d'Intelligence e l'enunciazione di ciò che in termini operativi esso comporta. E' in sostanza un processo mentale che richiede imparzialità, buonsenso, esperienza, conoscenze pregresse. Il processo mentale si sviluppa essenzialmente nelle fasi di identificazione, attività, significato, il tutto rapportato alla situazione specifica:

Identificazione: chi o cosa è? Attività: Cosa sta facendo? Significato: Cosa vuol dire?

Ad esempio se osservassimo il filmato un uomo che sta alla finestra di un appartamento qui a Lugano e lo vedessimo intento a fare una telefonata con un telefono cellulare, guardando verso una strada trafficata, potremmo dedurre che sta chiamando un amico o prenotando un tavolo ad un ristorante. Se osservassimo la stessa scena a Baghdad potremmo invece dedurre che la stessa persona sta attivando il comando remoto di un ordigno esplosivo improvvisato per colpire una macchina o un convoglio delle forze di sicurezza locali. Nel campo più specificamente militare l'interpretazione cerca di giungere ad identificare il nome e il tipo di dell'unità da scoprire. Per questo l'osservazione dei numeri di identificazione, dei distintivi di reparto, dei numeri di posta militare ecc, consente di capire di quale unità si tratta e conseguentemente di scoprire la disposizione e le intenzioni del nemico.L'analisi dell'attività è fondamentale per capire se il nemico sta facendo qualcosa di diverso rispetto alla solita routine e investigare sulle ragioni del cambio di comportamento.Il significato è di più difficile interpretazione anche perché la stessa attività può avere diversi scopi e comunque il nemico potrebbe comportarsi in un modo diverso anche solo per sviare l'attenzione. L'osservazione prolungata, la ricerca e la correlazione di indizi, accompagnata dall'esperienza possono

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comunque aiutare nella comprensione del significato di più azioni. L'analisi è un processo che va condotto con tempestività. Non serve a nulla scoprire le vere intenzioni del nemico quando è troppo tardi.

6.4 Conclusioni

Le conclusioni della trattazione di dati di intelligence portano alla formulazione di più ipotesi che sono basate su fatti (certi) e deduzioni (incerte). Lo staff di Intelligence nel dare risposta alle esigenze informative del comandante deve chiaramente separare gli uni dalle altre. Le ipotesi formulate devono essere messe in ordine di probabilità e costantemente aggiornate con altri fatti per capire quanto vengano via via ad essere confermate o meno. Quando i fatti avvalorano più di una ipotesi, tutte devono essere trattate con eguale importanza.

Il lavoro di trattazione è il cuore della produzione di intelligence. Occorre evitare di essere accecati da quanto il nemico vuol farci credere, ma anche di accomodare i risultati della ricerca per avvalorare ciò che il comandante vuol sentirsi dire. In questo la lealtà dello staff verso i fatti deve essere assoluta.

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Capitolo 7 DISSEMINAZIONE DEI PRODOTTI D'INTELLIGENCE

7.1 Principi

La disseminazione è la tempestiva comunicazione dei prodotti d'Intelligence nei modi e nelle forme più appropriate a coloro che ne necessitano, tenendo presenti i seguenti principi.

a) Chiarezza. Una chiara differenziazione deve sempre essere fatta tra i fatti e l'interpretazione dei medesimi. Nelle comunicazioni scritte le deduzioni occorre che siano raggruppate in un paragrafo chiamato "Commenti". In un briefing verbale la differenza tra fatti e interpretazione deve essere rimarcata da una frase del tipo " La conclusione che si può trarre da questo è ..." , oppure, "Noi riteniamo che questo possa significare....".

b) Concisione. I rapporti devono essere concisi anche se devono contenere tutte le informazioni necessarie al destinatario.

c) Standardizzazione. I rapporti saranno più comprensibili se si utilizza un format standard dove collocare le informazioni.

d) Urgenza. Ogni volta che sia possibile, le notizie vanno trasformate in informazioni poichè l'interpretazione di essere può essere più importante della notizia stessa. Alcune volte però quando il fattore tempo è d'importanza vitale, è opportuno che agli operativi arrivi immediatamente una notizia non valutata, se ciò ha un impatto decisivo su un operazione. (Esempio nel Targeting o nella Ricognizione).

e) Distribuzione. Lo staff del G2 è responsabile della distribuzione dei prodotti alle formazioni dipendenti, superiori e laterali e a quanti hanno "la necessità di conoscere".

f) Regolarità. Anche se informazioni sensibili devono essere trasmesse con celerità, il flusso di intelligence deve seguire una routine temporale con aggiornamenti periodici (ogni 24 ore o più ) allo scopo di consentire l'interpretazione dei fatti sul breve, medio e lungo periodo. Anche in questo caso la completezza deve accompagnarsi alla concisione.

g) Sicurezza. L'eccessiva segretezza può nuocere all'efficacia dell' intelligence poiché può evitare che gli utenti siano messi a conoscenza in tempo. L'uso di classifiche di sicurezza troppo elevate comporta questo tipo di rischio e deve essere evitato. Allo stesso tempo permane la necessità di salvaguardare le fonti. L'esperienza e il buonsenso aiutano a trovare il compromesso giusto tra sicurezza ed efficacia.

7.2 Forme di Disseminazione

I rapporti del G2 possono essere in forma scritta o verbale. La disseminazione verbale è preferibile nell'ambito dello stesso comando o agenzia, o con altri comandi o agenzie si si dispone di un sistema di videoconferenza sicuro. I vantaggi della esposizione orale sono:

immediatezza e risparmio di tempo; inclusione di particolari e fatti che sarebbe troppo lungo mettere per iscritto; meno produzione di documenti che vanno protocollati, spediti e trattati in forma sicura; le deduzioni e le conclusioni se controverse possono essere discusse Grafici e carte possono essere mostrate per una maggior chiarezza e comprensione.

Le forme di comunicazione scritta invece risultano più utili per tenere traccia degli avvenimenti o per dare informazioni di background che devono essere comprese, assimilate e meditate.

7.3 Comunicazioni verbali

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Le comunicazioni verbali sono essenzialmente aggiornamenti forniti dal G2 in sede di riunioni periodiche di staff al comandante o briefing dedicati. Possono essere forniti, se vi sono informazioni sensibili ad un gruppo ristretto scelto sulla base della "necessità di conoscere". Come detto è fondamentale dividere i fatti dalle deduzioni. Preferibilmente sono integrati da supporti visivi.

7.4 Comunicazioni scritte

Le Comunicazioni scritte sono di vario tipo e in ambito militare sono standardizzate per tipo, frequenza e formattazione. Nei Paesi occidentali aderenti alla NATO le comunicazioni riguardanti l'intelligence militare sono codificate mediante un apposito accordo di standardizzazione (STANAG). Le principali sono:

Intelligence Report (INTREP). E' un rapporto che può essere compilato da qualsiasi ente o comando che venga a conoscenza di una notizia attinente all'avversario o all'ambiente naturale che possa avere un impatto sull'andamento delle operazioni e che richieda l'attenzione del comandante che lo riceve. Esso contiene normalmente una valutazione e una deduzione sugli effetti che tale notizia potrà generare, compatibile con il tempo disponibile.

Intelligence Summary (INTSUM). E' invece un rapporto periodico sulle attività del nemico nell'area di responsabilità informativa e viene compilato di norma ogni 24 ore. Contiene le valutazioni dell'intelligence sulla situazione e serve a fornire alle unità dipendenti, superiori e laterali un quadro d'insieme e a formulare un apprezzamento sulle intenzioni del nemico.

Supplementary Intelligence Report (SUPINTREP). E' compilato quando necessario per fornire informazioni su uno specifico argomento che siano state raccolte in un determinato tempo (ad esempio un nuovo sistema d'arma, una nuova tattica avversaria, oppure il resoconto di un'operazione del nemico in un altro settore che possa essere d'nteresse). Il livello di distribuzione, varia a seconda dell'argomento.

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Capitolo 8 FONTI E AGENZIE D'INTELLIGENCE

8.1 Metodi e Tecniche

I metodi e le tecniche utilizzate per raccogliere informazioni possono essere raggruppate come segue:

a. Sorveglianza e ricognizione. E' un'attività istituzionale delle unità militari che la conducono con: l'osservazione e l'ascolto diurno e notturno. Controllo di uno spazio aereo, navale o terrestre con sistemi radar Intercettazione di comunicazioni e di emissioni elettroniche raccolta d'immagini da una piattaforma aerea sistemi di sorveglianza acustica e sismica.

b. Interrogatori, colloqui, ed esame di reperti. Comprende il colloquio con diverse categorie di persone, prigionieri fuggiti, rifugiati, l'ispezione tecnica di manufatti o la lettura di documenti, carte, lettere personali, ecc. l'interrogatorio di combattenti nemici regolari prigionieri civili provenienti dalla zona di guerra, profughi e rifugiati militari prigionieri di guerra del nemico fuggiti e rientrati nelle nostre linee esame di materiale bellico nemico catturato documenti reperibili su fonti aperte.

c. Attività di spionaggio, che combina l'azione di due tipi di attività. l'impiego di agenti addestrati ed inviati nel Paese da spiare; L'uso di agenti e informatori reclutati nel Paese da spiare.

8.2 Fonti e Agenzie controllate e non

Le fonti e le agenzie da cui è possibile trarre informazioni possono essere controllate o mano.

Le prime sono quelle a cui il G2 può affidare il compito di trovare le informazioni che gli servono e che da lui dipendono. Le seconde sono quelle che gli possono fornire informazioni ma su cui il G2 non esercita alcun controllo. Nel piano di ricerca e durante la raccolta si fa normalmente maggiore affidamento su fonti controllate tenendo presente però che le seconde possono integrare le informazioni trovate dalle prime. Esse peraltro dovranno essere vagliate e verificate al fine di confermarne la veridicità prima di essere utilizzate. Non si può infatti escludere che facciano parte di un piano d'inganno.

8.3 Tipologia delle Fonti e delle Agenzie

Le fonti e le agenzie informative possono essere divise in diverse tipologie

a. Fonti Aperte (Open Sources) OSINT. Comprende le notizie e i dati contenuti in documenti ufficiali pubblicati dall'organizzazione su cui si stanno raccogliendo informazioni.

b. Signal Intelligence (SIGINT) : comprende l'intercettazione delle trasmissioni radio telefoniche (COMINT) e di altre emissioni elettroniche (ELINT).

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c. Imagery Intelligence (IMINT) E' derivata dall'analisi e interpretazioni delle immagini acquisite con fotografie, filmati, in tutto lo spettro visibile o meno (radar, termico, infrarosso , ecc.) mediante l'impiego di sensori terrestri marittimi o aerei.

d. Human Intelligence (HUMINT) E' il termine che raggruppa un vasto campo di attività condotte da unità o individui quali:

Pattuglie da ricognizione; agenti operativi; ricognizioni a vista condotte da velivoli o navi; attività condotte in forma palese da personale di collegamento, diplomatico, addetti

militari, osservatori, ecc.; interrogatori o colloqui con prigionieri, profughi e rifugiati; unità a contatto.

e. Cyber Intelligence (CYBERINT). E' l'utilizzo della rete e delle possibilità da essa offerte per trovare informazioni e notizie. Può includere l'intrusione non autorizzata per acquisire corrispondenza privata o documenti non condivisi.

f. Acoustic Intelligence (ACINT) E' la registrazione e l'analisi di tracce sonore in particolare di unità navali effettuato con sensori attivi o passivi, fissi o mobili, montati su navi, sommergibili, velivoli, boe ancorate o posati sul fondo del mare.

g. Geospatial Intelligence (GEOINT) Consiste nell'utilizzo di immagini ed informazioni geospaziali al fine di descrivere, valutare e rappresentare le caratteristiche fisiche e geografiche di riferimento dell'attività sulla terra.

h. Measurement and Signature (MASINT)Consiste nella ricerca di informazioni scientifiche e tecniche ottenute da specifici sensori che ricavano dati qualitativi e quantitativi. I dati ottenuti sono poi raffinati per capire il tipo dello strumento scientifico o della macchina sottoposta ad indagine. Esempi di MASINT sono il radar intelligence (RADINT), L'intelligence delle emissioni Infrarosse (IRINT), e il nuclear intelligence (NUCINT).

8.4 Inganno

Il personale della branca Intelligence quando deve trattare con informazioni proveniente da qualsiasi fonte, sotto il suo controllo o meno, deve essere attento a valutare gli indicatori e gli indizi di un tentativo nemico volto ad ingannarlo. Le informazioni andranno valutate con attenzione e particolare cura dovrà essere posta nelle verifiche. Ad esempio il fatto che una fonte alterni notizie che non siano confermate da altre fonti, inframmezzate da notizie confermate può essere un indizio di un possibile depistaggio.

8.6 Tempo di Reazione e di Risposta

Il tempo di reazione è un parametro tecnico espresso dal tempo necessario a far giungere il segnale radar oppure l'immagine da un sensore al centro di controllo. Il tempo di risposta è la somma del precedente più il tempo necessario per portare il sensore sull'obiettivo e quello necessario per l'interpretazione e la valutazione da parte degli organi informativi.

8.7 Sensori attivi e passivi

La differenza tra i primi e i secondi è data dalla maggiore o minor facilità per il nemico di identificarli quando sono in operazioni. Ad esempio un radar di sorveglianza è un sensore attivo perché emette onde

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elettromagnetiche. Al contrario una macchina fotografica o un sistema di visione notturno a camera termica sono sistemi passivi perché non rilevabili dal nemico.

8.8 CoordinamentoL'efficace coordinamento delle fonti e delle agenzie di intelligence è la forma migliore per ottenere un ottimo livello di approssimazione alla realtà. La diversità dei rapporti e delle attività delle varie fonti ed agenzie, opportunamente coordinate può validamente contribuire a completare un quadro attendibile della situazione avversaria e delle sue intenzioni.

Capitolo 9 SELEZIONE E ASSEGNAZIONE DEI COMPITI A FONTI E AGENZIE

9.1 Selezione

La selezione è l'azione di scelta della fonte o agenzia più idonea per l'affidamento del compito di soddisfare una esigenza informativa. I fattori che influenzano il processo di selezione sono:

a. Sicurezza. La fonte deve essere protetta in modo adeguato.b. Capacità. Ciascuna fonte ha caratteristiche, punti di forza e limitazioni diverse. Esse vanno

tenute in considerazione sulla base del tipo di raccolta che si vuole effettuare e dei dati di cui si ha necessità di conoscere. Anche il tempo di reazione della fonte va considerato in caso di informazioni da fornire urgentemente.

c. Idoneità . E' parimenti importante scegliere la fonte più idonea e disponibile per il compito specifico.

d. Rischio. In alcune circostanze l'uso di determinate fonti comporta il rischio di incolumità per le fonti stesse, sia per i mezzi che per gli equipaggi. Inoltre va valutato anche il rischio politico del loro utilizzo se scoperti. Ciascuno di questi fattori va valutato per capire se l'informazione che si desidera conoscere vale il rischio che si è disposti a correre per procurarla.

e. Ambiente Naturale. Eventuali limitazioni derivanti da condizioni ambientali particolari devono essere considerate prima di assegnare il compito

f. Molteplicità e bilanciamento. La molteplicità è il concetto di assegnare la stessa ricerca a più fonti diverse. Questo sistema utilizza diverse tecniche e riporta risultati di tipo diverso così che correlando i dati si potrà capire se i risultati sono reali o frutto di un inganno. Il bilanciamento è l'assegnazione di un carico di lavoro il più possibile omogeneo tra le varie fonti disponibili (ad esempio la presenza di un radar può essere rilevata da foto aeree o satellitari, da una pattuglia da ricognizione che osserverà l'obiettivo per un periodo di tempo verificando che sia in funzione, e da un'unità di ricognizione elettronica che ne riconoscerà le emissioni).

9.2 Assegnazione del compito

L'assegnazione del compito è una delle funzioni più importanti della direzione. La tempestività è un aspetto essenziale e per questo motivo è cruciale evitare che le fonti siano sommerse da richieste. Le richieste devono essere messe in ordine di priorità e il compito assegnato espresso con chiarezza. Il piano di ricerca nella sua interezza non dovrebbe essere passato alle unità che la effettueranno, ma a ciascuna dove essere inviata una Richiesta di Informazioni (Request For Information - RFI) che descrive chiaramente cosa cercare ed entro quanto tempo è necessario fornire la risposta.

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Nell'ambito militare queste richieste sono documenti standardizzati in modo che sia più chiaro ed immediato comprenderne il contenuto. In ambito NATO anche questi documenti sono coperti da più STANAG.

9.3 Produttività

Si intende per produttività la capacità di una fonte o agenzia di fornire le risposte in modo accurato esauriente e tempestivo. Essa è influenzata da diversi fattori quali.

a. il livello addestrativo dell'unità e l'equipaggiamento disponibileb. la portata effettiva dei sensori disponibilic. le priorità operative (in particolare nel caso di ricognizione aerea)d. Tempo di reazione e di risposta;e. La risoluzione degli strumenti ottici e fotografici;f. L'esattezza delle coordinate dell' obiettivo fornite;g. L'effetto di mascheramento esercitato dal tempo atmosferico o dal terreno ;h. Le esigenze di sicurezza proprie;i. La disponibilitàj. La velocità e la capacità di comunicare i datik. Mobilitàl. Il sistema di assegnazione dei compiti e la sua efficienzam. L'efficacia delle misure controinformative del nemicon. Le aree dove è possibile accedere senza restrizioni.

9.4 Controllo della produttività di fonti e agenzie

Il metodo più semplice per controllare la produttività di una fonte o agenzia è utilizzare lo specchio del piano di ricerca. In alternativa si può compilare un prospetto che riporti i compiti affidati a ciascuna fonte e i risultati conseguiti. Il controllo della produttività non solo consente di visualizzare cosa è stato scoperto e di quali informazioni si è già in possesso ma è anche uno degli aspetti di maggiore importanza del ciclo dell'Intelligence.

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Capitolo 10 L'APPREZZAMENTO INFORMATIVO

10.1 Metodi di apprezzamento

L'apprezzamento informativo è incentrato sull'analisi dell'ambiente in cui si opera e sulla situazione delle forze nemiche, valutare le loro capacità operative, le possibili azioni del nemico e quella più probabile nella situazione contingente. Il suo scopo primario è fornire al comandante un'affidabile base di conoscenza sul nemico e l'ambiente per poter decidere la propria linea d'azione.

La creazione di un apprezzamento informativo è un processo che comprende un'analisi della situazione e le valutazioni che possono essere tratte da essa. E' basato sull'applicazione di pensiero analitico e di deduzione logica. Vi sono diverse scuole di pensiero sul procedimento adottato e molte di esse sono influenzate dalla storia, dalla tradizione militare, dal tipo di addestramento e dalla cultura militare delle varie nazioni. Il risultato comunque deve essere in grado di rispondere alle Esigenze Informative del Comandante e in sostanza deve:

valutare la consistenza, le capacità del nemico e le sue intenzioni sulla base dei dati informativi disponibili;

identificare le possibili linee d'azione del nemico a partire dalla più probabile.

10.2 Fattori da considerare

Nella compilazione di un apprezzamento informativo occorre esaminare i seguenti aspetti:

a. La missione ricevuta dal Comandante.b. L'ambiente naturale (terreno, idrografia, e condizioni meteo).c. la situazione del nemico o di altre forze d'interesse e ciò che hanno fatto fino al momento

attuale.d. Le attività correnti e le capacità di cui dispone il nemico , i possibili rinforzi di cui può disporre e

la loro ubicazione, se in grado di intervenire nella nostra area di responsabilità ed avere un'influenza nelle operazioni.

e. Tutte le possibili linee d'azione del nemiche con una chiara indicazione di quella che è la più pericolosa e la più probabile.

f. La probabilità che il nemico adotti una o più linee di azione (normalmente il G2 si deve sbilanciare e dire qual'è la più pericolosa e la più probabile. L'una può non comprendere l'altra).

10.3 Principi

Per prevenire il fiorire di speculazioni accademiche, in linea di principio l'apprezzamento deve essere basato su una considerevole conoscenza delle capacità del nemico. Le congetture possono essere utilizzate se ci sono lacune nel quadro di conoscenze disponibili. Tuttavia le congetture, per quanto utili devono essere chiaramente evidenziate come tali. La logicità del ragionamento e la chiara separazione di fatti e congetture deve essere sempre alla base di un apprezzamento informativo affidabile.

L'apprezzamento informativo è pertanto una previsione basata su una probabilità frutto della conoscenza e dell'esperienza di chi lo appronta. Deve essere l'analisi congiunta tra lo staff del G2 e quello operativo per meglio determinare le esigenze informative e ottenere il miglior risultato possibile.

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Molte delle conclusioni a cui si perviene nell'apprezzamento informativo vengono utilizzate dal comandante per stilare le proprie valutazioni operative (forza ed intenzioni del nemico, probabili linee d'azione, capacità e vulnerabilità, ecc.).

10.4 Istruzioni integrative

Quando si analizza la situazione di una particolare formazione avversaria e ciò che ha fatto fino a quel momento, il suo curriculum passato può dare indicazioni sulle sue intenzioni future in termini di mentalità e di approccio al problema operativo (ad esempio nella stessa situazione tattica, un reparto di truppe d'assalto, con preparazione fisica di alto livello e morale alle stelle, potrà affrontare un percorso più difficile rispetto ad un reparto di riservisti richiamati per sferrare un attacco).

Quando si analizzano le attività correnti del nemico e si valutano le sue capacità occorre concentrare l'attenzione sulla disponibilità di forze avversarie valutando i rapporti di spazio e di tempo, prontezza operativa e efficacia di quel tipo di unità su quel terreno specifico.

Quando si passa all'enumerazione delle opzioni a disposizione di una certa unità nemica, le sue probabili linee d'azione e le sue intenzioni, è consigliabile considerare la situazione dal punto di vista dell'avversario, tenendo presente cosa egli probabilmente sa delle nostre forze. Questo richiede una conoscenza approfondita della mentalità, del carattere e dello stile di comando del comandante avversario. Occorre anche presumere che il comandante avversario abbia un buon grado di conoscenza della situazione delle nostre forze anche se esso può essere ridotto dall'inganno.

Quando si arriva all'enunciazione delle possibili linee d'azione del nemico e all'indicazione della più probabile, occorre tenere presenti quale sia stato il trend delle sue azioni fino a quel periodo. Lo scopo generale della possibile azione nemica dovrebbe essere tenuto pure presente perché esso determina il fine ultimo delle sue azioni. Le linee di azione che scaturiscono dall'enunciazione devono sempre essere messe in ordine di probabilità con l'indicazione di quella per noi più pericolosa e più probabile.

In ambito NATO alcuni Paesi utilizzano un procedimento chiamato Intelligence Preparation of the Battlespace (IPB) per completare l'apprezzamento informativo. Il vantaggio dell' IPB è quello di visualizzare molto del materiale scritto in immagini e in grafici che possono essere utilizzati dagli operativi. Esso prende in considerazione anche molti degli elementi immateriali che hanno assunto rilevanza preminente nei conflitti ibridi e asimmetrici che stanno caratterizzando il XXI secolo.

Fig. 2 Nei moderni conflitti per ambiente si intende anche un insieme di domini sociali, valoriali, le cui trasformazioni e interdipendenze vanno costantemente comprese durante la condotta delle operazioni.

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Capitolo 11 IL LAVORO DELL' INTELLIGENCE NELLA REALTA' OPERATIVA

11.1 La Direzione

Una volta emanate le Esigenze informative del Comandante, lo staff de G2 emana le proprie direttive alle Cellula di Intelligence a capo delle Fonti, e alle altre agenzie che detengono il comando delle unità e degli assetti Intelligence2 , che a loro volta assegnano i compiti ai sensori dipendenti.

All'inizio del ciclo la fase di direzione consiste essenzialmente nel:

Esaminare compiutamente la missione affidata al Comandante e i problemi che deve affrontare per assolverla;

Determinare le Esigenze Informative Prioritarie del Comandante e le susseguenti Esigenze Informative dello Staff del G2 (Vedi Cap. 4)

Preparare il piano di ricerca (Cap. 5) e le Richieste d'Informazione (Cap. 9) Gestire il piano di ricerca e la raccolta mediante la ricezione e l'analisi delle esigenze,

l'assegnazione dei compiti agli assetti più idonei e il monitoraggio dei risultati.

11.2 Area di responsabilità informativa

Ad ogni comandante viene normalmente assegnata un'area di responsabilità informativa in cui vengono esercitati gli sforzi dei suoi organi informativi per la condotta del ciclo dell'Intellignce. L'estensione dell'area di responsabilità è in funzione del compito e soprattutto degli assetti a disposizione di quel Comandante per poter svolgere le funzioni intelligence di cui è responsabile.

11.3 Area di Interesse Informativo

Ogni comandante necessita inoltre di conoscere cosa accade nelle aree adiacenti alla sua area di responsabilità informativa, in quanto la presenza di unità nemiche potrebbe mettere in forse la sua missione, oppure perché gli assetti di cui dispone possono avere un effetto sulle forze nemiche colà stazionate. Viene pertanto stabilita un'area più ampia che include la sua area di responsabilità, e di cui sono responsabili le unità affiancate, arretrate e di livello superiore. Quest'area è detta area d'interesse informativo e gli organi d'intelligence devono continuamente essere aggiornati su quanto accade in essa.

Fig.3 Area di Responsabilità e Area d'Interesse informativo11.4 La Direzione durante il Ciclo dell' Intelligence2 Ad esempio il Servizio Informazioni Militare, quello civile, Il Reparto Informazioni e Sicurezza dello Stato Maggiore della Difesa, il Centro Intelligence Interforze, le unità RISTA ( Reconnaissance, Intelligence, Surveillance, Target Acquisition- Ricognizione Intelligence, Sorveglianza, e Acquisizione Obiettivi ) delle singole Forze Armate.

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Si esplica in quattro momenti fondamentali e segnatamente durante:

la determinazione delle Esigenze Informative Prioritarie da parte del comandante assistito dallo Staff. Il Comandante enuncia le proprie e lo staff le elabora e le trasforma in Esigenze Informative sostanziandole e integrandole durante il processo dell'IPB.

la preparazione del Piano di Ricerca informativa a cura del G2 del suo staff e dell'Information Manager;

l'assegnazione dei compiti ai vari sensori e agenzie responsabili della ricerca e raccolta. Ciò può essere fatto con una Richiesta d'Informazioni, con un Ordine d'Operazione o in altro modo.

il controllo dei risultati, comparandoli, mettendoli insieme per formare un quadro logico e assegnando nuovi compiti per chiarire eventuali aspetti poco chiari.

11.5 La Raccolta delle Informazioni

La raccolta è condotta mediante l'utilizzo di fonti informative che mediante l'attività diretta scoprono il dato di cui si ha bisogno, oppure utilizzando dati già in possesso di fonti o agenzie d'intelligence. I dati trovati devono essere riportati con pronta sollecitudine in quanto il fattore tempo è cruciale per l'elaborazione delle risposte alle esigenze informative e per decidere la linea d'azione successiva.

Più rapida è la capacità del nemico di adattarsi e cambiare il proprio modus operandi, o di cambiare il proprio dispositivo, maggiore deve essere la velocità di risposta dell'Intelligence per consentire agli operativi di sfruttare le notizie acquisite.

11.6 L' Analisi delle Informazioni

Questa fase è stata descritta in dettaglio al Capitolo 6. In pratica, se è importante che le notizie acquisite siano valutate e disseminate come prodotto d'intelligence, lo è ancora di più farle giungere in tempo utile alle unità combattenti in tempo utile per parare una minaccia o sfruttare un opportunità. Per questo motivo in operazioni fluide quando il fronte è in movimento, oppure nella caccia a terroristi, potrebbe non esserci il tempo materiale per effettuare l'analisi e le informazioni vanno passate con immediatezza.

Nell'analisi delle notizie raccolte occorre valutare attentamente gli indizi, ossia quelle attività o presenza che indicano la probabile adozione da parte del nemico di una certa linea d'azione quali:

Indizi sullo stato di allerta e di sorveglianza. Sono gli effetti di quei provvedimenti che un Paese adotta nell'imminenza di un conflitto, ad esempio il movimento di truppe, il richiamo di riservisti, la messa in allerta delle sue forze aeree, ecc. Essi vanno comparati con altri indizi di tipo economico e finanziario per comprendere l'inizio delle ostilità è imminente (richiamo delle navi mercantili, precettazione di risorse per il trasporto, aumento della produzione di talune industrie, nazionalizzazione di alcune risorse economiche, ecc.).

Indizi di livello tattico. L'osservazione di alcune attività sul terreno può aiutare a comprendere le intenzioni del nemico. L'aumento delle attività di ricognizione, del traffico radio, l'ammassamento di truppe, di mezzi e di scorte di munizioni in una certa area può far supporre l'imminenza di un attacco. Occorre tuttavia fare attenzione a indizi troppo evidenti in quanto potrebbero essere parte di un piano d'inganno.

Indizi di tipo tecnico. Taluni tipi di veicoli o aerei o unità navali hanno un uso specifico e il loro avvistamento può svelare la presenza di un certo tipo di unità, fatto che può essere un importante indicatore delle intenzioni del nemico.

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11. 7 La Disseminazione

La disseminazione copre la condivisione dei prodotti di intelligence con chi ha necessità di conoscere. Anche se è prevista una apposita serie di documenti con cui normalmente si inviano le informazioni , descritta al Cap. 7, occorre considerare il fattore tempo prima di decidere quale forma utilizzare per la disseminazione. La moderna tecnologia e l'uso di linee sicure per le comunicazioni telefoniche, videoconferenze e trasmissione dati attraverso computer dedicati, devono essere utilizzati al massimo per fornire le informazioni richieste con la necessaria tempestività.

Se un'informazione è di importanza vitale per il successo di un operazione corrente e si valuta che il nemico, anche intercettandola, non abbia il tempo di reagire, essa può essere data in chiaro.

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Capitolo 12 L'INTELLIGENCE NELLE OPERAZIONI INTERFORZE E MULTINAZIONALI

In un contesto interforze e multinazionale, il contingente di ogni nazione può contare sull'azione dei propri apparati di Intelligence. E' però essenziale che i comandante della forza multinazionale de interforze sia informato nella maggior misura possibile da tutti gli apparati che sostengono il contingente, da chiunque essi dipendano. I comandanti di contingenti multinazionali possono aumentare l'efficacia dei loro piani attraverso la direzione degli sforzi dei vari contingenti coinvolgendo i comandanti dei vari contingenti nazionali nell'indirizzo degli apparati di intelligence nazionali.

Un'esigenza essenziale nell'azione di intelligence interforze è l'abilità di scambiare dati tra gli staff di Intelligence delle varie componenti (terrestre, navale e aerea) e fondere le informazioni per ottenere alla fine una situazione informativa comune (Common Intelligence Picture). Le operazioni interforze infatti hanno bisogno di una comprensione della situazione molto più complessa che abbracci con una visione olistica ciò che accade nelle operazioni terrestri, marittime, aerospaziali e cibernetiche. Per aiutare il comandante ad essere consapevole del continuo mutare della situazione, le informazioni devono essere continuamente raccolte, trattate e condivise. Nessun livello di comando ha e mai avrà in un ambiente così complesso sufficienti assetti per raccogliere e produrre tutte le informazioni che possano soddisfare a pieno le esigenze. Di conseguenza la necessità che le informazioni siano condivise tra le varie componenti e i vari livelli di comando è d'importanza vitale. Le aree di responsabilità e d'interesse informativo pertanto dovranno essere definite e condivise con particolare cura.

Lo strumento con il quale questa fusione di informazioni viene attuata è il Centro Intelligence Interforze (Joint Intelligence Center -JIC) . Il JIC è il punto focale in cui avviene la trattazione e la fusione delle informazioni. Esso svolge l'analisi di tutte le fonti d'informazione e di prodotti da esse forniti per fornire un quadro di situazione coerente, comprensibile, accurato e tempestivo.

I principi a cui si ispira l'azione di intelligence a livello interforze e multinazionale sono quelli già enunciati nel Capitolo 2. Essi tuttavia vanno integrati con i seguenti che, nello specifico contesto, assumono rilevante importanza:

Direzione da parte del Comandante Interforze. Il comandante deve ancor più enfatizzare ed esprimere chiaramente le sue esigenze informative prioritarie perché ha sotto di sé uno staff in cui le sue priorità potrebbero essere comprese con sensibilità diverse e diversa attenzione.

Il JIC deve essere formato da un mix di esperti da ciascuna componente e deve avere facile accesso alle fonti e agenzie che operano la ricerca e raccolta. Lo Staff di intelligence deve porre grande cura nell'informare lealmente il Comandante su quali sono le capacità e le limitazione degli organi di ricerca informativa di ciascuna componente.

Il Comandante e lo Staff deve sempre considerare il nemico come una forza interforze. L'analisi delle sue capacità ed intenzioni va sempre effettuata in un ottica interforze integrando le informazioni ed evitando che le componenti lavorino isolate l'une dalle altre.

Assicurare sostegno reciproco e condivisione delle Informazioni. Attraverso il lavoro di analisi e valutazione congiunto si giunge alla comprensione comune di quanto sta accadendo nel campo nemico e si evita che particolari che sono insignificanti per una componente, ma importanti per un'altra, siano tralasciati e non condivisi. Ciò non vale solo per il JIC ma questa "sensibilità interforze" deve essere pretesa anche dalle unità subordinate in modo che ogni notizia utile sia riportata.

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Un ultimo aspetto riguarda l'interoperabilità dei sistemi, dei mezzi di trasmissione, dei software impiegati al fine di garantire che i sistemi di comando e controllo delle varie F.A. possano interagire e condividere le informazioni.

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Capitolo 13 L'INTELLIGENCE IN COMBATTIMENTO

13.1 L'intelligence in Combattimento

I Comandanti devono considerare il lavoro dell'intelligence come il principale supporto alle operazioni, poiché l'intelligence fornisce le basi per un corretto processo decisionale, per pianificare le operazioni e per prevalere in combattimento. Spesso un rapporto di forze sfavorevole può essere ribaltato da un uso accorto delle informazioni fornite dall'intelligence. Il campo di battaglia del futuro probabilmente presenterà ai comandanti situazioni significativamente diverse da quelle incontrate in passato e richiederà la soluzione di problemi fin ora mai affrontati. I miglioramenti nella tecnologia dei sistemi d'arma vanno di pari passo con il miglioramento della capacità di raccolta ed analisi delle informazioni. I mezzi e i metodi utilizzati per la raccolta variano da quelli di livello strategico utilizzati in ambito nazionale, a quelli di livello tattico e locale. A ciascun livello quindi i comandanti hanno accesso a una varietà di sensori che se correttamente impiegati possono fornire loro quanto serve per conoscere ciò che è necessario riguardo al nemico in particolare durante il combattimento. A seconda del livello di comando considerato le necessità variano in maniera considerevole con i livelli più elevati che devono concentrarsi sulle unità che costituiranno una minaccia alle proprie forze in un futuro che può essere misurato in giorni. Si potrebbero anche verificare situazioni in cui gli organi informativi dei livelli più elevati vengano a conoscenza di notizie ed informazioni che, sebbene di scarsa importanza a livello elevato, diventino invece cruciali ai livelli meno elevati. Pertanto la necessità della condivisione, già enfatizzata nei paragrafi precedenti deve essere intesa, specialmente in combattimento come omnidirezionali tra formazioni di vario livello in senso ascendente, discendente e laterale.

13.2 Il Ciclo dell'Intelligence e il Processo Decisionale

Il ciclo dell'intelligence che abbiamo trattato nei capitoli precedenti è innestato nel più vasto processo di metodo per la risoluzione dei problemi operativi, di cui costituisce parte importantissima. Il ciclo è fasato con le altre attività di un comando militare ed in sintesi vede:

L'attività di direzione mentre il Comandante ed il resto dello Staff procedono nell'analisi della missione. In questa fase il G2, definisce insieme al Comandante le Esigenze Informative Prioritarie,elabora derivandole da queste le proprie Esigenze Informative, compila il piano di ricerca e lo invia alle fonti ed agenzie che lo dovranno mettere in pratica;

L'attività di ricerca e raccolta mentre il resto dello Staff procede all'individuazione delle proprie linee d'Azione. Il G2 in questa fase studia come il nemico può ostacolare la realizzazione dei nostri piani avvalendosi dei risultati della ricerca e raccolta di informazioni che via via pervengono. Egli comunica alla branca pianificazione punti di forza e vulnerabilità dell'avversario;

L'attività di analisi e produzione prosegue mentre il resto dello Staff giunge all'individuazione delle linee d'azione da presentare al comandante. In questa fase, si effettua il Wargaming ossia una simulazione dell'operazione in cui il G2 svolge la parte del nemico mettendo alla prova le ipotesi di soluzione trovate dal resto dello staff. Questa analisi in contradditorio, se ben condotta porta a scartare alcune delle linee d'azione e a porre in ordine di priorità quelle rimanenti. Lo stesso vale per il G2 che potrà scoprire quali possibili azioni nemiche sono più pericolose e quali più probabili.

Una volta che il comandante ha deciso qual'è la linea d'azione prescelta, il G2 provvede alla compilazione della parte intelligence del piano operativo o dell'ordine d'operazione indicando le potenzialità e le vulnerabilità del nemico e le sue probabili linee d'azione.

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Fig. 4 Il processo d'intelligence e il processo decisionale

13.3 Le informazioni utili in Combattimento

Quando le operazioni di combattimento iniziano, la maggior parte delle informazioni che giungono attraverso i canali di intelligence, sono costituite dai rapporti delle unità di combattimento dai prigionieri, dai materiali e dai documenti catturati. Altra fonte sono i risultati dell'attività dei mezzi di ricognizione, foto satellitari, filmati da droni ecc.. Molto di questo materiale in una situazione dinamica e in rapida evoluzione diventa rapidamente datato e poiché non vi è tempo materiale per l'analisi e la valutazione, diventano Informazioni di Combattimento da diffondere rapidamente, con poca o nulla possibilità di analisi ed interpretazione. Malgrado le loro limitazioni esse sono tuttavia preziose come fonte per l'intelligence e vanno comunque diffuse e condivise dal momento che il loro contenuto, analizzato e trattato ai livelli più elevati dove c'è meno pressione per decisioni immediate, può fornire il materiale per produrre Intelligence di buon livello.

Nella realtà operativa attuale però le informazioni classiche richieste in combattimento sono una piccola parte della più imponente mole di informazioni richieste quando dalla fase di combattimento si passa a quella di stabilizzazione, ben più difficile e prolungata nel tempo. Questa fase, spazia in campi fin ora neppure considerati dalle forze militari in operazioni convenzionali e ha richiesto un radicale ripensamento della funzione intelligence per fornire al comandante un supporto decisionale in una situazione in cui i dati sono in eccesso.

13.4 Il Dominio Informativo

Il Dominio Informativo rappresenta un nuovo approccio al problema della sintesi dei dati cosicché i vari comandanti ai differenti livelli ordinativi possano comprendere le complessità dello spazio informativo con una visione comune.

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Nelle operazioni condotte recentemente la permanenza delle forze in un Teatro Operativo si misura in anni, sicché il problema non è la mancanza di dati, ma l'opposto. Dopo anni di continue operazioni e di interazione con unità militari, autorità locali e a livello centrale, media locali, nazionali e internazionali, istituti di ricerca governativi, organizzazioni non governative e altri attori, vi sono dati in abbondanza. Il problema risiede, piuttosto, nell’incompletezza, contradditorietà e ambiguità dei medesimi, tali da risultare, in taluni casi, fuorvianti e capaci di distrarre l’attenzione lontano dalle organizzazioni e dalle figure di rilievo che hanno veramente importanza ed un ruolo cruciale nella soluzione dei problemi operativi.

In un ambiente complesso è normale che il Comandante richieda allo staff analisi dettagliate e discriminanti, desideri apprezzamenti e spiegazioni che lo aiutino ad orientarsi e risposte che lo indirizzino verso la giusta direzione e di poter disporre delle informazioni più aggiornate in modo da porlo in condizioni di vantaggio nei contatti con i suoi interlocutori (Dominio Informativo o Information Dominance).

Occorre strutturare i dati in modo gerarchico per facilitarne l’accesso, la fruizione e la necessaria priorità da attribuire a ciascuno di essi in base agli obiettivi che si intendono conseguire. Pertanto le Esigenze Informative si allargano sino a comprendere aspetti che esulano dai tradizionali campi d'interesse dell'intelligence militare e servono risposte necessarie a condurre efficaci operazioni di controguerriglia e di stabilizzazione incentrate sulla protezione della popolazione.

Operare la sintesi richiesta per conseguire l’obiettivo di fondere le differenti notizie in un’entità armonica richiede risorse mentali e tecnologiche: i dati vanno analizzati, posti in modo coerente e sintetizzati per poter fornire ai vari comandanti gli elementi necessari alla decisione.

La grande varietà di attori che vi interagiscono richiedono, però, un sistema che sia il più possibile aperto e capace di condividere e scambiare dati con l’esterno al fine di ridurre visioni unilaterali, settarie e comunque non condivise al fine di conseguire la massima integrazione e unità di intenti possibile. Si rende, pertanto, necessario coinvolgere nello scambio di informazioni non solo i livelli ordinativi più bassi, ma anche e soprattutto la galassia delle organizzazioni non militari operati in Teatro e lo stesso governo locale. Tutto questo richiede la creazione di una serie di strumenti tecnologici che vanno al di là delle reti informatiche protette utilizzate per il comando e controllo delle forze.

Gli sforzi compiuti in diverse situazioni operative per conseguire il dominio informativo e la condivisione di informazioni si sono concretati nella creazione di tre differenti strumenti (fig. 5):

Uno Share Portal sulla rete informatica protetta utilizzata quale Sistema di Comando e Controllo che collega tutti i comandi in via telematica in modo sicuro ed in tempo reale Ad esso è associato il Mission wiki, è un archivio di informazioni dedicato al Teatro Operativo che consente l’accesso ad informazioni, lo scambio di dati e la lettura di assessment che hanno, normalmente, una durata di medio/lungo termine. Si tratta di una sorta di approfondita scheda-Paese elettronica che consente di colmare tutte le richieste di informazioni di carattere generale su un determinato Paese, le sue istituzioni, l’establishment e le peculiarità sociali, antropologiche e culturali tipiche del luogo.

Per l’interazione e lo scambio d’informazioni con l’esterno è stato creato un portale su internet separato chiamato Public Wiki che consente ai Comandi militari e a tutti gli altri attori internazionali o del governo locale di scambiarsi e condividere le informazioni. Il Public Wiki riporta, filtrate, le informazioni che girano sul Mission Wiki per fornire agli esterni la possibilità di l'accedervi.

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L' Information Data Network Exchange (IDNE), una banca dati che consente di scambiare informazioni e di condividere rapporti operativi, analisi di incidenti, eventi ed attentati. L'IDNE è normalmente per uso interno.

Il sistema illustrato è fin ora il miglior compromesso possibile tra esigenze di sicurezza e di condivisione. In passato gli sforzi tendenti alla distribuzione di dati e di informazioni tra la comunità internazionale e i Comandi militari operanti in Teatro si sono rivelati non particolarmente riusciti.

Fig. 5 Il concetto di Information Dominance

13.5 L' Attività intelligence nel processo di Targeting e di Influence

Nelle situazioni operative attuali può rendersi necessario l'impiego deliberato e sincronizzato di una serie di capacità militari e di attività per realizzare effetti che vadano ad influenzare il comportamento di individui o di gruppi selezionati. Questi effetti tendono a modificare la volontà, la comprensione e le capacità degli individui o dei gruppi selezionati siano essi ostili, neutrali o amici. L'azione di intelligence nei confronti di questi soggetti si estrinseca nell'applicazione del ciclo di intelligence e nella collocazione degli individui (o dei gruppi) in una apposita lista in modo che ogni Comando in Operazioni si regoli di conseguenza. L'inserimento dei nominativi in questa lista prende il nome di Targeting.

L'attività d'intelligence deve anche giungere alla conclusione se l'individuo sulla lista possa essere in qualche modo utilizzato o manipolato per conseguire gli effetti desiderati sull'avversario attraverso metodi non cinetici oppure se è necessario procedere con la forza. I risultati dell'attività d'intelligence vengono approntati in un apposito dossier che viene presentato al comandante per l'approvazione della linea da seguire.

Le azioni a cui gli individui o i gruppi possono essere soggetti variano a seconda degli effetti che si vogliono conseguire e dal loro atteggiamento, ostile, neutrale o amichevole.

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Capitolo 14 LE ESIGENZE D' INTELLIGENCE E IL COLLEGAMENTO TRA AGENZIE

14. 1 Le Esigenze di Collegamento tra Forze Armate nell'ambito di un'alleanza

In ogni alleanza militare vi sono diverse occasioni sia durante il tempo di pace, sia in situazioni di crisi e sia in tempo di guerra in cui le Forze Armate di un Paese dell'alleanza devono spostarsi e stazionare sul territorio di un altro Paese alleato. Poiché le attività militari sono da sempre oggetto d'interesse da parte dei servizi d'intelligence avversari, è facile intuire come situazioni del genere costituiscano un momento in cui le attività d'intelligence ostili siano molto più intense e il loro contrasto costituisce un aggravio alle attività dei servizi d'informazione del Paese ospitante. Inoltre le forze alleate in afflusso hanno anch'esse necessità di informazioni sulla situazione che troveranno nel Paese ospitante e dei rischi eventualmente presenti. Per questi motivi è necessario stabilire da subito un collegamento tra le agenzie d'intelligence delle forze in afflusso e quelle del Paese ospitante allo scopo di integrare le attività, favorire lo scambio d'informazioni e ottimizzare le risorse disponibili. Questa cooperazione tra apparati di intelligence e di sicurezza consente di salvaguardare la sicurezza delle forze in afflusso, migliorare il quadro informativo per il Paese ospitante e evitare fraintendimenti tra le forze ospitate e gli apparati di sicurezza locali.

14.2 Le Esigenze per il Collegamento

Al fine di rendere efficace il collegamento tra le forze in arrivo ed il Paese ospitante, il comandante e lo staff delle forze in afflusso devono essere informati su una serie di argomenti concernenti il Paese ospitante. Le esigenze basilari includono:

Le caratteristiche geografiche e climatiche del Paese ospitante; Le caratteristiche delle acque costiere, fondali, spiagge, porti e correnti marittime; Rete di trasporti e di comunicazioni, strade, ferrovie, trasporti marittimi e aerei, reti radio,

televisive, telegrafoniche, accesso ad internet, reti di telefonia fissa e mobile, ecc. Organizzazione dell'amministrazione civile a livello centrale e periferico e relative competenze e

responsabilità; L'organizzazione e la dislocazione delle forze di Sicurezza nel Paese Ospitante, loro struttura e

competenze, comprese le forze di polizia e gli apparati d'intelligence e di sicurezza. un quadro sufficientemente dettagliato sul sistema legale in vigore nel Paese ospitante con

particolare riferimento sul trattato riguardante lo Stato delle Forze e sulla eventuale legislazione di emergenza adottata.

Dal canto suo il Paese ospitante avrà anch'esso bisogno di conoscere una serie di informazioni sulle forze alleate in afflusso ed in particolare:

Composizione, organizzazione e forza del contingente alleato Personalità preminenti in afflusso Elenchi di materiale sensibile che le Forze alleate porteranno con loro (veicoli, sistemi d'arma,

apparati radar, ecc.) Informazioni sulle esigenze di movimento ed in particolare sugli itinerari che saranno interessati

dal movimento di mezzi pesanti Esigenze di stazionamento per unità navali e aeree.

14.3 Ufficiali di Collegamento

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Le forze alleate in afflusso devono nominare ed essere pronte a fornire ufficiali di collegamento che saranno distaccati presso gli apparati di intelligence e di sicurezza del Paese ospitante e presso i reparti militari o l'amministrazione civile in posizioni concordate per agevolare la soluzione dei problemi relativi al movimento e allo stazionamento delle forze. Essi devono avere i seguenti requisiti:

Essere addestrati in questioni riguardanti l'intelligence e/o la sicurezza essere in grado di parlare la lingua locale o almeno essere in grado di esprimersi il una lingua

straniera che sia compresa nel Paese ospitante possedere una buona conoscenza del Paese Ospitante.

14.4 Il Valore aggiunto di un efficace collegamento.

Un efficace lavoro di collegamento basa il proprio successo non solo sulla personalità degli ufficiali di collegamento, ma anche sulla mutua volontà di cooperare. Può essere possibile che per varie ragioni una delle due parti non sia totalmente disposta a condividere le informazioni con l'altra. Questa situazione deve essere accettata sulla base del principio della "necessità di conoscere". Tuttavia è necessario che almeno le informazioni necessarie ad entrambe le parti siano condivise e vi sia la volontà di risolvere i problemi. Questo risultato minimo consente di operare efficacemente e di contribuire a rafforzare la coesione dell' alleanza tra i due Paesi.

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Capitolo 15 I SERVIZI DI INFORMAZIONE E SICUREZZA

15.1 DefinizioneI servizi di Informazione e Sicurezza sono quegli apparati di uno Stato che svolgono attività informativa secondo modalità e mezzi anche non convenzionali, in massima parte loro propri e non comuni ad altre amministrazioni e la cui legittimità si fonda sull’interesse fondamentale dello Stato.Nella loro azione, la legittimità dei fini, prevale sulla legalità dei mezzi.

15.2 Possibile struttura e compiti di un servizio di informazione e sicurezza generico

Il Servizio informazioni e sicurezza è normalmente alle dipendenze del Capo del Governo. Il suo direttore è nominato dall'esecutivo ed è collegato con altri servizi (interni, militari, ecc.). In molti Paesi il servizio è sottoposto al controllo di una commissione Parlamentare di controllo che ha il potere di chiedere audizioni e può svolgere indagini sull'attività dei Servizi.

Dal Direttore dipendono una serie di Divisioni ( possono anche chiamarsi dipartimenti, o direttorati) che hanno diverse funzioni.

La Divisione Situazione e Analisi ha lo scopo di sovraintendere alla raccolta da Fonti Aperte, gestire l'Archivio del servizio ossia la basic intelligence. E' responsabile dell' analisi e valutazione sulle aree di interesse, ossia di quegli Stati ed aree di precipuo interesse. E' la divisione che provvede anche alla rilevazione degli indicatori di allarme.

La Divisione Sicurezza e Controinformazione è responsabile della sicurezza fisica delle aree sensibili di vari apparati dello Stato (Aree riservate delle Forze Armate e dei Ministeri). Ha il compito di effettuare lo screening del personale che deve ottenere le abilitazioni necessarie per la visione di documentazione classificata. Si interessa anche della cifratura di documenti e della

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Schema generico di un Servizio di Informazione e SicurezzaCapo del GovernoComitato

Parlamentare di

Controllo Direttore

Divisione Amministrati

va

Divisione Comunicazio

ni e Cifra

Divisione SIGINT

Divisione HUMINT

Divisione Supporto Tecnico

DivisioneSicurezza e

C/informazione

Divisione Situazione e

Analisi

Divisione IMINT

Divisione CYBERINT

sicurezza delle comunicazioni proprie. Sovraintende alla politica e alle attività contro le intrusioni da parte dello spionaggio straniero.

La Divisione Humint gestisce gli agenti operativi, il loro addestramento e cura la necessaria copertura dei medesimi. E' organizzata in Centri sparsi sul territorio nazionale ed estero e reti di agenti ed informatori.

Le Divisioni SIGINT e IMINT Sovraintendono alle attività di propria competenza utilizzando sensori propri o appartenenti alle Forze Armate e di Polizia che vengono incaricate per missioni specifiche.

La Divisione CYBER Si interessa della ricerca informativa sul piano informatico e della sorveglianza contro intrusioni e attacchi da parte di Hackers. In alcuni servizi quest'ultima funzione è separata in una divisione apposita o accorpata con la divisione che si interessa di controinformazione o sicurezza.

La divisione amministrativa si interessa di personale, reclutamento, trattamento economico e logistica (real life).

La divisione Supporto Tecnico ha lo scopo di testare e valutare i materiali da approvvigionare per le esigenze operative del servizio stesso e della loro manutenzione durante il loro ciclo d'impiego.

La divisione Trasmissioni e Cifra si interessa dei mezzi di trasmissioni necessari al funzionamento del servizio, della sicurezza delle comunicazioni e del servizio di cifratura e decrittazione.

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