Breakeaven point analisys La madre delle decisioni:quanto ... · Filippo Galluccio – Appunti 1998...

34
Filippo Galluccio – Appunti 1998 1 Breakeaven point analisys La madre delle decisioni:quanto devo produrre per andare in pari? Punto di pareggio. Occorre attuare un’analisi costi-volumi-risultati,per individuare il volume di produzione minimo che consenta di non andare in perdita. Ci interessano le condizoni di pareggio economico: costo ricavi=costi CT CV ricavi=costi fissi + costi variabili P*Q=CF + C.variabili unitari*Q CF P*Q – CVU*Q=CF Q(P-CVU)=CF volume Q=CF/(P-CVU) ricavi Ric. CT Q* volumi Ipotesi:gestiamo una paninoteca in cui costi fissi di gestione: 135.000.000 costo variabili unitario: 1.500 ricavo unitario: 6.000 br.point: 135.000.000 = 30.000 4.500 margine di contrib.unit. utile operativo perdita operativa 30.000 fatturato di pareggio: Ric.U*Q= CF (RU - CU) CF (RU – CU)/RU margine di contrib.% Q* aumenta: all’aumentare dei costi fissi al diminuire del margine di contribuzione unitario.

Transcript of Breakeaven point analisys La madre delle decisioni:quanto ... · Filippo Galluccio – Appunti 1998...

Filippo Galluccio – Appunti 1998

1

Breakeaven point analisys La madre delle decisioni:quanto devo produrre per andare in pari? Punto di pareggio. Occorre attuare un’analisi costi-volumi-risultati,per individuare il volume di produzione minimo che consenta di non andare in perdita. Ci interessano le condizoni di pareggio economico: costo ricavi=costi CT CV ricavi=costi fissi + costi variabili P*Q=CF + C.variabili unitari*Q CF P*Q – CVU*Q=CF Q(P-CVU)=CF volume Q=CF/(P-CVU) ricavi Ric. CT Q* volumi Ipotesi:gestiamo una paninoteca in cui costi fissi di gestione: 135.000.000 costo variabili unitario: 1.500 ricavo unitario: 6.000 br.point: 135.000.000 = 30.000 4.500 margine di contrib.unit. utile operativo perdita operativa 30.000 fatturato di pareggio: Ric.U*Q= CF (RU - CU) CF (RU – CU)/RU margine di contrib.% Q* aumenta: • all’aumentare dei costi fissi • al diminuire del margine di contribuzione unitario.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

2

A B C fatturato 100 100 100 CV 40 60 80 MDC 60 40 20 CF 50 30 10 risultato 10 10 10 A) 50/60/100 = 83,3 B) 30/40/100 = 75 C) 10/20/100 = 50 Aumentiamo le vendite del 20%… A B C fatturato 120 120 120 CV 48 72 96 MDC 72 48 24 CF 50 30 10 risultato 10 10 10 +120 +80 +40 Cambia la struttura dei costi: % CF: + rigida % CV: + elastica Una leva operativa molto elevata amplifgica i risultati Grado di leva operativa:variare del risultato al variare dei volumi di produzione/vendita.Esprime la struttura dei costi. GLO = MDC risultato

Filippo Galluccio – Appunti 1998

3

Fini dell’impresa ed interessi in essa convergenti Cio che è Ciò che dovrebbe essere Ruolo nella collettività umana,nei sistemi economici

• Produrre beni e servizi

• Svolgere un servizio sociale

Paremetri indicatori che esprimono le modalità di funzionamento dell’impresa

• Guadagno\profitto • Efficienza

• essere sul mercato\concorrenza

• reivestimenti

Categorie di interessi che gravitano attorno all’impresa

• attese del capitale di rischio

• aspettative dei lavoratori

Obbiettivi perseguiti da chi ha il comando

• crescita\sviluppo • dividendi

• rivalutazione dell’investimento

Nell’ impresa si sviluppano le migliori condizioni di efficienza: è uno strumento a gestione privata ma di interesse pubblico. Condizioni di esistenza e di durata rilevati in un dato momento non sono fini a se stess:vanno viste come meccanismi alla base dell’accumulazione di nuove risorse. Il profitto va visto in relazione alla durabilità nel tempo:qualità del profitto. Occorre tenere conto della realtà economica da cui emergono le cifre. I fini ed i bisogni delle persone diventano fini e bisogni dell’impresa. La capacità di raggiungere obbiettivi specifici non può prescindere la capacità di raggiungere il bene comune: il fine dell’impresa è l’impresa stessa:un interesse sovraordinato agli interessi particolari.L’impresa non deve essere strumento per la realizzazione di un un interesse particolare;occorre contemperare gli interessi dei prestatori di lavoro e dei conferenti capitale. l’impresa trova la sua ragion d’essre nell’economico soddisfacimento dei bisogni che si connettono alla funzione d’uso dei suoi prodotti e dei suoi servizi sia alle aspettative dei suoi partecipanti. Si identifica il fine dell’impresa con la realizzazione della ragion d’essere stessa. Il profitto è uno strumento,un vincolo allo sviluppo,non certo il fine dell’impresa.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

4

Ricavi > costi Funzione d’uso altri attori lavoro Impresa: capitale di rischio insieme di materie prime risorse prodotto organizzate output imput Successo reddituale Successo sociale Soddisfare al meglio Le aspettative Successo competitivo Motivazione e coesione Del personale.

Gnosi Universo scibile Oggetto di indagine Teorie Modelli Sistema :

- insieme di elementi interconnessi da relazioni di interdipendenza (Masini)

Filippo Galluccio – Appunti 1998

5

- insieme di parti che operano congiuntamente per uno scopo comune (Forester)

Cerchiamo di costruire modelli basandoli sui sistemi: • schemi (sistemi fisici • meccanici-cibernerici • biologici-sociali Le imprese sono sistemi sociali cibernetici (=gli obbiettivi sono dati e posti all’interno del sistema) aperti (=prende imput e cede output):devono trovare un eqiuilibrio dinamico.

Elementi strutturali dell’azienda 1. combinazioni economiche:operazioni che si attuano all’interno dell’azienda.

Che cosa fa? 2. patrimonio:condizioni dell’azienda per produrre (componenti positive:attività, componenti negative:passività;il lavoro non è proprietà dell’impresa

Con quali risorse? 3. organismo personale:variabili individuali e sociali

Chi lavora? 4. assetto organizzativo

Chi fa che cosa? 5. assetto tecnico

Con quali tecnologie? 6. assetto istituzionale

Per chi è posta in essere e funziona? AI azienda Ambiente OP Ambiente mp capitale AO CE AT imput P output (costi) (ricavi) ambiente stimolo azione risultato obbiettivo feed back feed forward ( prevede lo stimolo ambientale ) operazioni processi coordinazione parz. combinazione parz. (simili:es:vendita) (affinità)

Filippo Galluccio – Appunti 1998

6

Il patrimonio Con che cosa? Condizioni dimproduzione e di consumo rilevate ad una certa data in un determinato istante non personali di proprietà dell’azienda. ambiente costi impresa ricavi ambiente A imput B imput I flussi vengono idealmente bloccati in un istante equilibrio: B > A ;equilibrio ricavi/costi. esercizio:insieme di operazioni che si svolge in un determinati intervallo temporale con riguardo al quale è possibile istituire o correlare una contrapposizione tra componenti negativi e positivi di reddito il cui saldo algebrico è il risultato d’esercizio (utile o perdita). Non tutte le condizzoni utilizzate sono patrimoniali: es:capannone in affitto. L’espressione quantitativa del patrimonio è lo stato patrimoniale: calori attribuiti alle condizioni di produzione edi consumo dell’azienda in un dato istante (fine esercizio); si paral di quantità stock. condiz. di prod.e consumo. • di istituto:

- personali - non personali (condizioni patrimoniali)

• non di istituto: - libere (es: qualità dell’ ambiente) - di altri istituti (es: camion di terzi;software in licenza)

materie prime: imput > costi : Conto Economico rimanenze > ricavi : Stato Patrimoniale impianti: ammortamenti > costo :CE

in affitto > costo :CE lavoro: renunerazione periodica > costo :CE remunerazione differita > debito :SP cassa: mezzi monetari che ho effettivamente a disposizione.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

7

NB: - il patrimonio si evolve: lo si fissa soltanto idealmente - non va perso il concetto di unitarietà (un impianto ha senso solamente se inserito

in determinate cond.economiche).

condizioni di prod. e consumo: • impiego unico o immediato • impiego ripetuto:immobilizzazioni:

a) materiali b) immateriali (marchio,brevetti,software progettato in casa…) 1) esogene 2) endogene (fatte in casa):c’è il problema di attribuire un valore:manca

il riferimento del mercato.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

8

Il principio di economicità Le aziende per essere tali devono durare nel tempo: durabilità in condizioni di autonomia economicità attitudine dell’impresa a durare nel tempo in autonomia, cioè senza il sostegno ed il ricorso ad altre economie. termini propositivi: regola di condotta: raggiungere i fini nel tempo rispetto di condizioni: 1. di equil. reddituale L’indebitamento lede l’economia quando è patologico: le banche diventano soggetto economico. L’utile non è espressivo del raggiungimento di condizioni di economicità: occorre tener conto dell’orizzonte temporale, della prospettiva, delle natura d’impresa. Le cose si complicano a livello di gruppo: le condizioni vanno viste tenendo conto che il soggetto economico è unico (es: faccio guadagnare meno l’impresa nel paese con maggor tassazione) L’impresa è in grado di remunerare tutti i fattori produttivi che utilizza? I costi sono il controvalore dei servizi e del lavoro che acquisto. Guardando ad un orizzonte temporale medio-lungo, sono comunque costretto a rilevare le condizioni anno per anno: taluni esercizi possono qualificare una perdita, tuttavia si può esprimere un giudizio positivo dell’ economicità. Più sfidante è l’iniziativa economica, più lontani sono i profitti. Viceversa l’esercizio può registrare utile a scapito di un drastico taglio di spese ed investimenti. - efficienza: rapporto tra un risultato e la quantità di output impiegata. Più gli scarti sono elevati,minore è l’efficienza. Nel breve termine posso conseguire un utile anche se non opero in condizioni di efficienza: è un vantaggio competitivo non difendibile, perché si basa su circostanze contingenti, che possono mutare nel tempo (es: domanda sistematicamente più alta dell’offerta). Ad esempio in Italia negli anni ’60 le imprese erano comunque competitive perché pagavano poco il lavoro. costi: congruità delle remunerazioni dei fattori produttivi. Se sottopago i lavoratori, no si può dire che raggiunga i miei fini istituzionali

Filippo Galluccio – Appunti 1998

9

Indicativi possono essere, ad esempio per i lavoratori,i contratti nazionali; Devo remunerare anche il capitale di rischio: l’utile deve essere espressivo di remunerazioni congrue al capitale di rischio; altrimenti è un equilibrio monetario meramente contabile: devo inserire tra i costi quello del capitale di rischio. capitale sociale: apporti degli azionisti. utili indivisi: aumentano le attività; partita doppia: patrimonio netto dell’azienda. patrimonio netto:capitale sociale più riserve (utili indivisi). Gli azionisti sostengono un costo-opportunità. 2. di equilibrio monetario: se sono in equilibrio monetario sono anche in equilibrio reddituale. Da un punto di vista di entrate e uscite monetarie c’è un disequilibrio: devo chiedere capitale di prestito e rivolgermi alla gestione finanziaria. Questa è una sorta di cuscinetto per la gestione caratteristica: permette di equilibrare le entrate e le uscite di cassa indotte dalla gestione caratteristica. La gestione monetaria impone che l’impresa sia solvibile. Devo tenere conto del fatto che gli interessi sono costi che pregiudicano la gestione reddituale.

Valutazione dell’economicità. ricchezza stato patrimoniale + utile/perdita conto economico = bilancio La contabilità generale ha come obbiettivi: 1. ricchezza 2. le combinazioni economiche generano utile o perdita? 3. variazioni nel tempo delle c.e. (rendiconto finanziario). Il sistema degli accadimenti consiste nell’insieme delle operazioni poste in essere da tutte le aziende. A noi interessa una singola azienda e quindi andiamo a riferirci al sistema delle operazioni: quantità economiche: - ricavo - costo - quantita - rendimento fisico-tecnico

Filippo Galluccio – Appunti 1998

10

accadimenti stime quantità economiche congetture approssimazione ad un fenomeno dato immaginato frutto di un di cui non si ha una conoscenza già definita calcolo che si fonda su ipotesi cfr. dato stimato vs. dato effettivo coerenti con le esigenze investigative può effettuarsi su dati passati non mi interessa il riscontro, ma le ipotesi di partenza. sistema dei valori L’ammortamento è una stima di un valore congetturato. metodologie convenzioni modello del bilancio conto economico stato patrimoniale Devo stabilire un momento convenzionale di rilevazione: quando? Nel momento della variazione della moneta o del credito: fattura. Come? Esercizio: valori attribuibili ad un determinato periodo di riferimento.

Principio della competenza - ricavo: è di competenza se è già stato conseguito con costo sostenuti in tutto o in

parte nell’esercizio - costo: e di competenza se è sostenuto per produzioni effettuate nell’esercizio o

quando le condizioni di produzione non sono più utilizzabili in futuro.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

11

La formula imprenditoriale L’ambiente deve essere diviso in due sottosistemi ambientali ambiente competitivo consensi contributi ambiente sociale ( clienti,concorrenti ) ( ricavi ) ( costi ) chi apporta risorse

ma non è riconducibile a competizione:

- fornitori di mp - banche - azionisti - lavoratori - sindacati

- stato sistema di prodotto impresa proposta progettuale

La formula imprenditoriale E’ un modello di rappresentazione che ha per oggetto l’interazione impresa-ambiente cinque scelte di fondo determinano l’interazione. 1. sistema di prodotto: l’impresa offre caratteristiche che qualificano il prodotto

offerto. Caratteristiche accessorie del prodotto che meglio qualificano l’offerta dell’impresa (es: garanzie collaterali; rapporto qualità-prezzi; immagine,status,contenuto di moda)

2. sistema competitivo: condiziona il sistema di prodotto, che deve essere ben accettato

3. ambiente sociale – proposta progettuale: deve offrire qualcosa di attrente per ottenere risorse che consentono di mettere in atto il ciclo produttivo. es: agli azionisti si deve offrire la la possibilità di rivalutare l’investimento nel tempo; alle banche si deve promettere un certo tipo di sicurezza. Va regolata in base alle aspettative delle specifiche categorie di interesse.

Ragion d’essere d’impresa Soddisfacimento dei bisogni che si connettono alla funzione d’uso dei prodotti e soddisfare le aspettative dell’ambiente sociale con una proposta progettuale consona. La formula imprenditoriale viene anche detta modello di rappresentazione della strategia. Tutte le imprese hanno una strategia per il semplice fatto di esistere, ma non tutte el strategie sono di successo

Filippo Galluccio – Appunti 1998

12

Formula imprenditoriale di successo sistema ambientale coerenza con i fattori critici di successo sistema prodotto impresa deve presentare un competenze distintive vantaggio competitivo aree di eccellenza che qualificano l’impresa rispetto ai prodotti concorrenti, deve Coerenza con il vantaggio competitivo essere percepito come un plus sistema comp. ricavi costi sistema sociale fattori critici di successo aspettative di fondo sistema prodotto proposta prog. vantaggio competitivo unicità impresa competenze distintive cultura aziendale di fondo dominanza sul mercato coesione successo competitivo successo sociale Cosa succede con gestioni particolari?Tante formule quanti sono i sistemi competitivi o ASA: area strategica d’affari (imprese multi-businnes). Le formule di successo sono caratterizzate da profonda coerenza: il sistema produttivo risponde perfettamente alle aspettative del sistema competitivo. Coerenza tra sistema produttivo e struttura: scelgo i quei vantaggi che provengono dall’ambito in cui sono più forte. Coerenza tra la domanda espressa dal sistema competitivo e le risorse che l’impresa ha allocato. Occorre tener conto delle proposte progettuali e dei sistemi di prodotto che giungono dalle altre imprese.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

13

successo reddituale successo competitivo successo sociale NB:leggere il caso modafil. La ricercata dominanza è volta ad un segmrnto specifico dell’aguglieria: calientela in fascia media, lavoratrici esperte, che vogliono toccare con mano la lana che acquistano. Il vantaggio competitivo è l’assistenza e il rapporto di fiducia stretto con il cliente. Le competenza distintive consistono nel linguaggio confidenziale utilizzato: sanno come porsi; contatto diretto con il cliente.Le conoscenze che hanno sulla clientela permettono di diversificare e personalizzare l’offerta. Modafil non ha avuto successo nell’asa delle tovaglie. Ogni asa richiede una particolare formula imprenditoriale, e importante ragionare per asa.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

14

L’ambiente accadimenti esterni all’impresa che tuttavia la condizionano (evoluzione demografica,normativa,tributaria,grado di scolarizzazione…). I confini impresa-ambiente sono mutabili nel tempo e variano a seconda degli obbiettivi di analisi. Insieme di fatti e condizioni esterne all’impresa che ne condizionano il funzionamento: - economici - non economici

Settore imprese che svolgono combinazioni economiche simili (che producono beni simili) e che sono concorrenti tra loro. Più mi calo nella realtà aziendale,più scendo nel dettaglio: es: aereo e treno sono nello stesso settore? C’è sempre un certo grado do soggettività.

Mercato insieme di negoziazioni (operazioni di scambio) omogenee che si ripetono con una certa frequenza in un intervallo di tempo limitato. Le negoziazioni si influenzano tra loro;cambiano prezzi e condizioni (all’ingrosso,al dettaglio…) insieme di negoziazioni omogenee svolte in maniera continuata e costituite in sistema dinamico,il cui equlibrio dipende da una molteplicità d9 variabili strettamente interconnesse.(prezzo ecc…)

Globalizzazione Stesso prodotto su tutti i mercati a prezzi e condizioni simili. NB:alcuni mercati sono domestici,come quello del cemento.

Settore allargato Come agiscono le forze esterne al settore? Analisi del settore: struttura condotta performance la struttura dipende da: - domanda - economie di scala (dipende dal prodotto;es:il settore della ristorazione non ha

grandi economie di scala) - barriere all’entrata:condizioni che ostacolano l’ingresso in un mercato - differenziazione dei prodotti: si può fare pubblicità separata spostando la

concorrenza su fattori diversi dal prezzo (es:Coca-Cola e Pepsi) - fedeltà alla marca

Filippo Galluccio – Appunti 1998

15

Comportamento - Politiche dei prezzi-ricavo: dipende dalle economie di scala - pubblicità - ricerca e sviluppo - coordinamento,accordo tra le aziende NB:il modello fa perdere di vista la capacità proattiva dell’azienda di modificare il settore (es:Swatch ha puntato sull’orologio-abbigliamento)

Le cinque forze competitive di Porter: potenziali entranti fornitori imprese concorrenti clienti produttori di prodotti sostirutivi +/- potere contrattuale dei clienti (aumenta quando i prodotti sono indifferenziati) +/- potere contrattuale prodotti sostitutivi dei fornitori barriere all’ingresso redditività dell’impresa • barriere: finanziarie,legali fonti di approvigionamento (es:datteri della Libia) • fornitori: se sono pochi operatori hanno un notevole potere contrattuale.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

16

Le dinamiche del settore • congiunturali:si realizzano,avvengono e si risolvono in un periodo breve: non

modificano definitivamente la struttura del settore • strutturali: cambiamenti che sconvolgono in maniera radicale il settore

Ciclo di vita del settore 1. ingresso: volumi ridotti: i consumatori devono comprendere i bisogni.

Le imprese sono in perdita: occorrono moltissimi investimenti. 2. sviluppo: fortissimo incremento della domanda.

Via via si va verso una saturazione del mercato. Sono alti i costi per l’aumento della capacità produttiva.

3. maturità: abbiamo investimenti di sostituzione 4. declino: NB: l’andamento può anche cambiare: può esserci una fase di rilancio (cfr. Swatch). volumi 1 2 3 4

Iternalizzazione o globalizzazione Es: settore bancario. C’è omogeneizzazione delle domande e dei prodotti richiesti.

Cicli o rapporti di sostituzione es: settore delle macchine da scrivere es: settore della moto come mezzo di trasporto

Aggregazione di imprese Esistono rapporti di coordinamento tra le imprese. Cosa può spingere le aziende ad aggregarsi?

Filippo Galluccio – Appunti 1998

17

Forze aggreganti • economie di scala: se occorre avere una dimensione elevata, occorre aggregarsi.

(es: settore siderurgico) • economie di scopo: sinergie • pressione competitiva: volontà di ridurla • know-how

Forze che ostacolano l’aggregazione • complessità gestionale • fabbisogno di differenziazione • divergenza di valori e interessi • distinzione dei rischi

Aggregati: • intra aziendali: un soggetto giuridico ed un soggetto economico • inter aziendali: più soggetti giuridici, un soggetto economico

- gruppi economici: . gruppi di aziende di produzione

. joint venture . venture capital: è una sorta di banca d’affari: una società investe nel

capitale di rischio di società con uno sviluppo potenziale elevatissimo - associazioni formali di aziende (non c’è partecipazione al capitale)

. associazione in franchising: cessione di marchio, competenze tecniche ed. organizzative.

. consorzi: es: Melinda . cartelli : es: opec per il petrolio : fissa le politiche di prezzo . associazioni di categoria: più soggetti giuridici per tutelare una serie di interessi

- associazioni informali di aziende (idem): le relazioni tra le aziende non sono formalizzate, regolate da accordi specifici . reti di subfornitura: es: un’azienda grossa esternalizza la produzione di un componente . distretti: area con un particolare tipo di produzione. Ognuno si specializza in un tipo di produzione.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

18

L’ assetto istituzionale Soggetto d’istituto:insieme delle persone nell’interesse delle quali l’istituto è posto in essere e governato Soggetto economico:quando gli interessi economici sono prevalenti Prerogative del s.e.:bene comune,bene individuale Strutture e processi di governo economico:meccanismi come le assemblee Il soggetto istituzionale è composto dai portatori dei fini istituzionale. Il soggetto economico è unico ed unitario,nell’ambito degli interessi da cui è partita l’impresa. Chi sono le persone che vincolano il loro destino alla sopravvivenza dell’impresa? - gli azionisti - i lavoratori La teoria liberal risponde :solo gli azionisti;la teoria radical risponde: solo i lavoratori Il soddisfacimento di tutti gli interessi particolari dipende dal raggiungimento diel bene comune,dell’interesse sovraordinato Al soggetto economico nella sua unitarietà spettano le prerogative di governo economico;prende le decisioni che danno contenuto all’attività di governo economico: • sviluppo • grosse trasformazioni dele combinazioni economiche • deleghe Si parla di soggetto economico improprio quando prende il sopravvento un interesse specifico a scapito di altri. Interessi che gravitano attorno all’impresa: (Figura 1)

• istituzionali - economici - non economici

• non istituzionali organizzazioni lavoratori ecologisti sindacali banche impresa azionisti fornitori clienti stato

Filippo Galluccio – Appunti 1998

19

Le prerogative di governo economico vengono esercitate tramite • delega • rappresentatività modello di base: struttura e processi di governo per le Spa (Figura 2): assemblea azionisti consiglio d’amministrazione collegio sindacale capo economico modello tedesco (Figura 3): assembea zionisti lavoratori comitato di sorveglianza comitato di direzione Secondo la nostra teoria il governo economico può esercitarsi con una varietà di strutture ed organismi,ma deve sempre ispirarsi a principi di: • economicità • contemperamento degli interessi:deve riconoscere l’autonomia dell’impresa.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

20

L’assetto organizzativo Quali sono i meccanismi o principi che devono orientare l’attività di organizzazione?

A) coerenza interna Ci sono varie scelte di coordinamento e specializzazione direzione marketing direzione marketing borse scarpe italiano estero italiano estero italiano estero borse scarpe borse scarpe Qualsiasi siluzione organizzativa tende a privilegiare un aspetto di cordinamento e a penalizzarne un altro. La progettazione organizativa deve bilanciare i vantaggi/svantaggi dei criteri di specializzazione con i vantaggi/svantaggi dei criteri di coordinamento. Ci sono conflitti d’interesse fisiologici tra le funzioni.

B) orientamento alle persone La progettazione organizzativa deve creare condizioni favorevoli allo svolgimento efficiente dell’attività lavorativa;deve coniugare l’efficienza aziendale con la soddisfazione delle persone. Occore far riferimento alle profezie autoverificantesi di Mc Gregor: percezione del comportamento progetto della struttura organizzativa comportamenti

C) orientamento al dinamismo Occorre programmare il programmabile e non programmare il non programmabile. (saper delegare su alcuni obbiettivi)

Filippo Galluccio – Appunti 1998

21

L’assetto organizzativo è la configurazione risultante dal combinarsi di: - struttura organizzativa - sistemi operativi Riguarda la modalità di distribuzione dei compiti (chi fa cosa?) e delle responsabilità (chi risponde a chi?). processo logico formalizzazione processo ruoli

Struttura funzionale Il lavoro è diviso per funzioni direzione generale acquisti programmazione produzione vendite L+P L+P L+P L+P

Struttura divisionale Svanrtaggi:devo duplicare alcuni uffici Vantaggi: le funzioni sono tra loro più vicine direzione generale divisione L divisione P acq. prog. prod. vend. idem

Struttura a matrice direzione generale P.m. L acq. prog. prod. vend. P.m. P Product manager:responsabili di un prodotto o di una famiglia di prodotti.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

22

Ai fini della scelta della struttura organizzativa è bene considerare: - economie di scala e livello di funzione - grado di specializzazione richiesto a livelo di funzione - interdipendenza tra le funzioni relative ad uno stesso prodotto - fabbisogno di differenziazione.

I sistemi operativi Governano la dinamica e al remunerazione dei prestatori di lavoro e l’assegnazione delle risorse e degli obbiettivi ai vari organi aziendali.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

23

Le combinazioni economiche Articolazione:tipo di operazione. Caratteri distintivi: • Unitarietà • Estensione • Dinamicità Sistema degli accadimenti (fenomeni interno i esterni all’impresa:

dinamica prezzi-vendita sistema tributario)

sistema delle operazioni

(combinazioni economiche)

Operazione:azione elementare posta in essere dall’organismo personale. È l’unità elementare di analisi delle c.e. Operazioni reggruppuamo le operazioni in sistemi per una visione più funzionale processi insiemi di operazioni simili tra loro che si susseguono relativamente

in un certo intervallo temporale

coordinazioni aggregazioni di processi della medesima specie Vi è associato il concetto di funzione (es:acquisti,vendite…) Aggregazioni di operazioni (Figura 4):

Linee di prodotto A B

A* A** B* B** Funzione approvigionamento

Acquisti mpA Acquisti mpB Acquisti mpC

00000 0 000

00 0 00

00 0 0000

0000 000

Funzione trasf. fisico-tecnica

Lavorazione X Lavorazione Y Lavorazione Z

000 00 00

00000 000 0000

000 00 0

00 000 0

Funzione commerciale

Vendite fil.1 Vendite fil.2 marketing

00000 0000 0

0000 0 00

000 00 0

00 0 0

Filippo Galluccio – Appunti 1998

24

0 = operazione cella = processo riga = coordinazione (orizzontale perché si legge in questo modo) colonna = combinazione particolare (=insieme di processi che contrappone

processi che generano costi e processi che generano ricavi e perocessi che generano costi ).Ci da’ figura di risultato economico significativo.

Combinazione generale = operazioni non raggruppabili in combinazioni particolari Es:quelle operazioni che si svolgono una tantum e in modo sempre diverso, quale l’acquisto di immobili.

Combinazioni ecomiche: • organizzazione • rilevazioni • gestione:

- Caratteristica:la missione dell’impresa,il suo ruolo specifico;l’attività economica vera e propria (es:banca:intermediazione finanziaria;loyd:negoziazione di rischi specifici).

- Patrimoniale:per la funzione di produzione capita di aver un’esuberanza di risorse che investo in questa gestione.

Risorse monetarie temporaneamente non impiegate nella gestione

caratteristica.E’molto compenetrata alla g.caratt.:la supporta.

- Finanziaria:crediti e debiti di prestito.Cessione temporanea di risorse monetarie da parte di altri soggetto per coprire il mio fabbisogno monetario.

- Tributaria:consumo dei beni pubblici:in azienda composta pubblica la gestione tributaria fa parte di quella caratteristica.

Cfr.tavola degli accadimenti: Operazioni di gestione: - 6 classi - Riscossioni e pagamenti - Movimenti interni di mezzi monetari Gestione: • Interna • Esterna • Monetaria (entrate e uscite di cassa) • Reddituale (costi e ricavi)

Filippo Galluccio – Appunti 1998

25

Natura delle combinazioni economiche Suno un sistema unitario (unitarietà:si fa riferimento alle relazioni) di operazioni,con dimensioni e articolazioni più o meno estese (estensione:dimensione e numerosità dei processi che avvengono all’interno di un’azienda),con differenti gradi di flessibilità e variabilità (dinamicità:stagionalità:non possso produrre sci d’estate).

Unitarietà Parlando di unitarietà si intende far riferimento alle relazioni che intercorrono tra le operazioni,i processi,le coordinazioni e le combinazioni parziali: • Interdipendenza: relazione di influenza.Operazione di processi che si

influenzano l’uno con l’altro;es:sequenzialità di una catena di montaggio;es:produzione e vendita.

• Complementarietà:di insiemi di operazioni; Di fattori produttivi.es:macchina e benzina • Comunaza:uno stesso fattore produttivo o un0insieme di più operazioni concorre

all’ottenimento di più risultati.es:marchio. • Congiunzione:da un processo produttivo scaturiscono contemporaneamente e

necessariemente più risultati.es:raffinazione:benzina,oleine paraffine,olii…

Estensione Parlando di estensone si fa riferimento alla ampiezza delle c.e.,al numero e alla varietà delle combinaz. e cordinaz. parziali,alla dislocazione fisica delle unità in cui si svolge l’attività economica: • dimensione (dipendenti,quota marketing,fatturato,investimenti) • estensione verticale:integrazione (a monte e a valle ).Riguarda il numero delle

fasi del ciclo produttivo che vengono svolte all’interno dell’azienda. • estensione orizzontale:diversificazione.Riguarda il numero delle combinazioni

parziali svolte) • estensione spaziale :riguarda la dislocazione fisica in cui si svolgono le c.e.

Dinamicità Riguarda alcune modalità di svolgimento delle c.e. rispetto al tempo e il loro cambiamento: • flessibilità:capacità di adattarsi • tempi ritmi,durate:stagionalita della domanda (es:sci) e dell’offerta (fragole).

Filippo Galluccio – Appunti 1998

26

Le combinazioni economiche e le economie Mettiamoci dal punto di vista del decisore:au,meto o no la capacità produttiva? Che vantaggi di costo può dare l’esperienza ad un concorrente? Che tipo di vantaggio avrei introducendo un nuovo prodotto?

Economie di scala Quando utilizziamo impianti più grandi otteniamo costi inferiori. Cfr.specializzazione:più aumenta la scala,più ottemgo una diminuzione dei costi dovuta all’aumento della capacità produttiva istallata. Riguarda la riduzione di costo unitario del prodotto all’incremento delle dimensione della capacità produttiva istallata dall’azienda. Esempio dell’aula al Liuc:via via che aumenta la dimensione,il costo aumenta in maniera meno che proporzionale. Le economie di scala derivano da: - indivisibilità di alcuni componenti - proprietà geometriche dei contenitori - maggior efficienza degli impianti di maggiore dimensione - maggiore produttività degli imput per effetto della specializazione - minori costi di acquisto. costi medi unitari dimensione ottima minima diseconomie: il costo torna a salire: aumenta la complessità gestionale

volumi prod\vendita

Economie di saturazione della capacità produttiva Le economie si manifestano più gli impianti si avvicinano a pieno regime,piu saturo la capacità produttiva che ho già istallato in azienda. Saturando la capacità produttiva avrò degli effetti di costo rilevanti produzione effettiva grado di saturazione della capacità produttiva % capacità produttiva

Filippo Galluccio – Appunti 1998

27

La riduzione di costo medio unitario al crescere del grado di utilizzo della capacità produttiva dipende dell’invarianza dei costi fissi: A B C capacità produttiva 100.000 200.000 300.000 costo impianto 2.000.000 3.500.000 4.500.000 ammortamento 400.000 700.000 900.000 costi fissi 1.000.000 1.700.000 2.200.000 costi variabili 500.000 800.000 900.000 costi totali 1.900.000 3.200.000 4.000.000 costi unitari 19 16 13,3 Per sfruttare le economie di scala occorre ragionare in termini di sfruttamento della capacità produttiva:

grado di utilizzo unitario 100% 75% 50% A 19 23,7 33 B 16 20 28 C 13,3 16,8 23,7

Economie di esperienza Vantaggio che deriva dall’aver prodotto un’unità in più degli altri concorrenti. Curve di esperienza:diminuzione del costo marginale unitario all’aumentare della produzione cumulata.La riduzione di costo avviene ad una percentuale costante nel tempo e quindi prevedibile. c.m.u. produzione cumulata es:produzine di aerei:diminuiva il numero delle giornate\uomo: 1° giorno:160 g\uomo 2° giorno:128 g\uomo 3° giorno:102 g\uomo riduzione all’80% ad ogni raddoppio della produzione. Le economie di scopo dipendono da: - crescente abilità nello svolgimento delle attività

Filippo Galluccio – Appunti 1998

28

- cambiamento nel mix dele risorse produttive (manodopera specializzata) - più elevata programmabilità delle attività (conosco a menadito lo svolgimento

delle operazioni) - semplificazione dei prodotti e dei processi.

Economie di scopo Si utilizza la comunaza di fattori produttivi Riguarda i monori costi che si ottengono producendo due o più beni congiuntamente rispetto al caso in cui vengano prodotti singolarmente. sinergie:aumenta più che proporzionalmente il risultato: 1+1=3 es:marchio ombrello;utilizzo della stessa catena distributiva:commercializzare più prodotti insieme mi da’ vantaggi più che proporzionali. 1 miliardo per affermare il marchio 1 prodotto A B C tre miliardi:marchio ombrello

Filippo Galluccio – Appunti 1998

29

L’organismo personale L’attività organizzativa trova compimento nella progettazione dell’assetto organizzativo: A) struttura organizzativa:chi fa che cosa?Chi risponde a chi?

• organogramma: alberi genealogici. • mansionario: ad ogni ruolo corrisponde un elenco di mansioni.

B) sistemi o meccanismi operativi • sistemi di gestione del personale

- di assunzione - di remunerazione - di carriera

• sistemi di attribuzione degli obbiettivi: devono essere coordinati tra loro;vanno distribuite informazioni e risorse.

Parliamo di persone:non si può prescindere da altre discipline.

L’organismo personale:composizione variabili individuali:

- valori: come viene inteso il rapporto persona-impresa (es: negoziazione;scambio;identificazione)

- bisogni: facciamo riferimento alla Piramide di Maslow autorealizzazione stima socialità sicurezza elementari prima di sentire il bisogno successivo bisogna aver soddisfatto il precedente. Nel nostro paese sono comunemente accettati: - livello minimo di remunerazione - condizioni prestabilite di licenziamento

- competenze. profilo sociale,gruppi: identità di veduta,attività intensa.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

30

Dimensione dipende da: - scelte di assetto tecnico: automazione/meccanizzazione - scelte in merito a internalizzazione/esternalizzazione - livelli di qualità:maggiore il livello di qualità,maggiore il contributo delle persone. - effetti del carico di lavoro minimo - livelli di ricerca e sviluppo

Dinamismo o dinamicità Si può osservare l’OP nel suo complesso o le singole persone. L’OP varia nel tempo,le persone a loro volta cambiano.

Filippo Galluccio – Appunti 1998

31

Principi generali

Definizione Zappa,1927:la disciplina che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende.

intese come ordini economici degli istituti primi: • Famiglia • Impresa • Istituto territoriale (regione,ecc…)

Distinzione dall’economia politica Studiano gli stessi fenomeni economici (produzione di beni economici,consumo,risparmio,investimenti); cambia la prospettiva di indagine: • Politica:equilibrio economico di un sistema • Aziendale:riferimento ai fenomeni economici che si svolgono all’interno di un

singolo istituto.

Scienza dell’ ‘amministrazione delle aziende’ E’ una disciplina unitaria che si fonda su conoscenze sinergiche in tema di: • Gestione > operazioni • Organizzazione > come si suddividono i compiti • Rilevazione > fenomeni quantitativi (per capirne la convenienza)

Valore attribuito alle proposizioni di EA • Conoscitivo:serve per comprendere le modalità di funzionamento delle imprese

- rapporti di causa ed effetto - uniformità relative. Zappa parla di “capacità di discernere”

• Normativo:regole che possano aiutare chi si trova a gestire le aziende Hanno un valore precettivo ma relativo,contingens;la realtà è in continuo dinamismo quindi:

- vanno verificate e calate nella realtà - sono di carattere deduttivo ed induttivo

azienda come ordine economico L’azienda è il profilo economico di un istituto (inteso come società,gruppo umano). Noi ci occupiamo solo dell’istituto-impresa.

Attività economica Persone

Filippo Galluccio – Appunti 1998

32

Fini non si entra nel merito etici,ma se è funzionale o no a condizioni di equlibrio Bisogni l’azienda fa previsioni sui bisogni Beni 1.economici:serve per soddisfare un bisogno ma è scarso rispetto alle esigenze 2.liberi:non c’è requisito di scarsità 1.privati:oggetto di scambio immediato diretto;prestazione immediata 2.pubblici:non c’è un rapporto immediato tra prestazione e

controprestazione. Attività economica insieme di operazioni di produzione e consumo di beni economici

Si individuano otto clssi: 1. trasformazione fisico-tecnica 2. negoziazione di beni e servizi 3. negoziazione di rischi particolari o specifici 4. negoziazione di capitale di prestito 5. negoziazione di capitale proprio 6. negoziazioni di lavoro 7. organizzazione 8. rilevazione

Da 1-6 sono operazini di gestione: 1.qualsiasi attività anche non produttiva come compilazione di polize redazione di documenti,lezioni in università 2,3,4.operazioni di:

• baratto:scambio in natura • scambio monetario:una delle due prestazioni è moneta (credito)

- vendita di merci o servizi:credito di regolamento - cessione di moneta:credito di prestito:capitali in prestito per

immediato fabbisogno monetario. Prezzo:valore monetario dei beni di consumo o dei serviz oggetto di scambio. - unitario:riferiro all’unità di misura - complessivo:quantità da acquistare Il prezzo qualifica le Condizioni di scambio:devo conoscere: - qualità - modalità di pagamento - tempi di consegna - garanzia

Filippo Galluccio – Appunti 1998

33

L’attività economica comprende le operazioni 1-6. Il prezzo non indica la convenienza dell’operazione.

Moneta: - consente gli scambi - modulo di misurazione unitaria - (riseva di valore)

2.beni da reddito:es:appartamento:produce reddito addizionale 4.copre il fabbisogno finanziario; il prezzo è l’interesse; le condizioni di scambio sono i tempi di rimborso 3.determinati nell’oggetto,probabilità conoscibile,danno stimabile Non mi posso assicurare contro il rischio economico generale:possibilità di perdita 5.per coprire il fabbisogno finanziario.Azioni:detto anche capitale di rischio,non è soggetto a rimborso. 7.gestione del personale Il capitale proprio e il lavoro sono condizioni primarie della produzione,non sono negoziazioni di scambio. L’attività economica è svolta da istituti:

• bene comune dell’istituto:bene strumentale al raggiungimento del bene singolo

• l’unirsi deve essere regolato da norme stabili:istituzioni=norme stabili che qualificano la vita di un

istituto. Perché proprio istituti? • Bisogno di socialità • Finalità strumentale,funzionale:si raggiungono onniettivi che sarebbe impossibile

perseguire singolarmente.

Istituzione Insieme di strutture e regole relativamente stabili per singoli e gruppi.

Economia aziendale Atudia la vita economica dell’ istituto basandosi su un’astrazione:considera l’azienda ordine economico dell’istituto.

Istituto Società umana che assume carattere di istituzione. Complesso di elementi e di fattori,di energie e di risorse personali e materiali.

- Duraturo - Dinamico:l’ambiente di riferimento cambia:va modificato a proprio

vantaggio - Articolato ed ordinato secondo proprie leggi,strutture e regole di

comportamento - Unitario:motivato per il raggiungimento di un bene comune

Filippo Galluccio – Appunti 1998

34

- Autonomo interesse e finalità che sono sue proprie,sovraordinate agli interessi particolari.

Famiglia azienda famigliare Impresa azienda di produzione Istituto pubblico azienda composta pubblica Territoriale 1°livello 2°livello 3° livello famiglie aziende imprese istituti pubblici Si raggiunge l’efficienza attraverso la specializzazione: • Aumenta la manualità • Meno tempi morti e più attività produttiva.