Lucius -Diario segreto - FX...

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6 giugno 1972 - MaryCaro diario:

Oggi ho compiuto sei anni. Ho ricevuto tanti

regali, ma il migliore è stato quello di farmi

stare sveglio fino a tardi.

Dopo la festa, sono entrato in cucina e ho preso il lucchetto che c’era sul tavolo. Quando Mary è entrata nella cella

frigorifera, qualcosa mi ha spinto a chiudere

la porta con il lucchetto. Dopo, senza saper bene perché, ho toccato il termostato…

Credo che nessuno disturberà più Mary.

Si è fatto tardi, dovrei andare a dormire.

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12 luglio 1972 - GeneÈ tanto che non scrivo. Da quando è successa la storia di Mary papà è strano. Oggi è venuto il suo amico Gene. Non lo sopporto. Non fa altro che fumare. Ed io odio il fumo.

Non è stato difficile rubare i fiammiferi a Gene; mi sono avvicinato a lui da dietro e non mi ha neanche visto. Ma continua a fumare. Accendi le tue schifose sigarette con i fornelli della cucina!

Ho avuto un’idea geniale guardando

Gene con la sua ultima sigaretta,

ma mi serviva un cacciavite per

metterla in pratica. Visto che Ivor

era al piano di sopra a sistemare

delle lampade, ho approfittato della sua

distrazione per prendergli l’utensile di cui

avevo bisogno.

Il resto è stato un gioco da ragazzi:

sono andato in cucina e, assicurandomi di

non esser visto da nessuno, ho manomesso

i fornelli con il cacciavite.

Credo che Gene non fumerà mai più.

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4 agosto 1972 - IvorNon so perché Ivor comincia a darmi ai nervi. È sempre ubriaco, non fa altro che lamentarsi di tutti gli incarichi che gli affidano. Ma se è il suo lavoro! Devo dargli una bella lezione.

L’ho visto pulire il bagno del piano terra dell’ala ovest.

Pare che l’alcool gli faccia dimenticare le sue faccende, perciò le annota sempre in un taccuino. Ho approfittato che fosse occupato per prendere la sua penna e annotare un altro compito nel quaderno: “Riparare il pianoforte”.

Dopo, ho preso una chiave inglese di 1/2 pollice (Ivor ne aveva molte nella sua valigetta degli utensili, ma quella era per terra) e sono andato in salone. Non è stato difficile allentare le viti di una delle gambe del pianoforte…

Ivor è arrivato poco dopo. Quando ha cominciato a sistemare lo strumento, ho provato il potere che il mio vero padre mi aveva insegnato: la telecinesi. Concentrandomi, ho manomesso il piano.

Così Ivor impara a lamentarsi di quello che deve fare…

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11 settembre 1972 - JedOgni giorno che passa sento il mio vero padre più vicino a me. Oggi mi ha chiesto un favore speciale.

Ho trovato la mia nuova vittima nella macelleria. Jed non mi sta antipatico, ma puzza sempre di carne cruda. E poi era stato papà a chiedermelo, non potevo rifiutarmi. Ho usato la telecinesi per rompere la lampadina della macelleria. Jed mi ha chiesto subito di andare a prenderne una nuova.

Ed è stato allora che ho ricordato che Ivor aveva lasciato una lampadina nuova nello stesso posto in cui avevo raccolto il cacciavite…

Dopo averla presa, sono tornato in macelleria e l’ho consegnata a Jed, il quale, desideroso di tornare a lavoro, si è accinto a sostituire la lampadina, ma ha commesso un errore… È montato sulla macchina che si usa per tagliare ossa e grandi pezzi di carne. Mi è bastato usare il mio potere per accendere la macchina con la mente. Ora il mio vero padre sarà orgoglioso di me…

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15 e 16 ottobre 1972 - AgnesNessuno sopporta Agnes, la governante. Ed io so qual è il suo punto debole: la gola. Se trovassi qualcosa con cui avvelenare il suo cibo, la dittatrice passerebbe alla storia…

Dopo averci pensato un po’, ho ricordato che Agnes non fa che lamentarsi del fatto che ci siano dei topi nella dispensa del bar dell’ala est. Ci sono andato e ho subito individuato un flacone di veleno per topi a terra, ma

non era il momento di prenderlo. Ho pensato che sarebbe stato meglio tornare nella mia camera e aspettare il buio della notte…

Per poco non mi beccano due volte! Uscendo dalla mia stanza, mentre andavo nel soggiorno del primo piano, ho sentito mia madre in lontananza. Mi son dovuto nascondere nell’armadio della stessa sala e aspettare che passasse. Quando ho sentito una porta chiudersi nella sala, ho aspettato qualche secondo in più e sono andato verso le scale che conducono al piano terra.

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Dopo ho attraversato il salone e sono uscito in cortile per raggiungere l’ala est. Ma c’era un nuovo ostacolo: il detective McGuffin! Cosa ci faceva lì? Mi son nascosto di nuovo e ho usato il mio potere per rompere il lampione che lo illuminava.

Quindi, ho approfittato del suo sconvolgimento per camminare silenziosamente verso la porta d’entrata dell’ala est.

Quando finalmente sono arrivato nella dispensa, ho preso il veleno per topi.

Non appena sveglio, sono andato dritto in cucina. Ho chiuso la porta alle mie spalle e ho versato il veleno nel pane della colazione, che stava in un cestino nell’estremo destro della credenza. Ora bisogna solo aspettare…

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24 dicembre 1972 -AlastairNon mi piace il Natale. A parte i regali, l’ho sempre odiato. Papà vuole che ceniamo tutti insieme e non mi va neanche un po’. Mi sa che è ora di fare una nuova offerta al mio vero padre...

Papà ha chiesto al maggiordomo di andare in cantina e, al ritorno, di accendere le luci di Natale. Ho preso una bottiglietta d’acqua che

c’era nella libreria della mia stanza e l’ho riempita in bagno. Qualcosa mi dice che mi tornerà utile più avanti…

Dopo averci pensato un po’, ho capito cosa dovevo fare.

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Sono andato nel cortile principale e ho

cercato il posto adatto per versare

dell’acqua proprio sotto un pezzo di

ghiaccio appuntito.

Dopo ho visto la presa delle luci di Natale: era proprio davanti a me, nel muro!

L’ho staccata convinto che avrebbe attirato l’attenzione di Alastair... e così è stato.

Avvicinandosi, è scivolato proprio dove io avevo versato l’acqua.

Ho sfruttato la sua caduta per staccare il pezzo di ghiaccio con la mia telecinesi… e finalmente ho avuto una felice Vigilia di Natale.

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3 gennaio 1973 - JovitaSo che tra Jovita, la domestica, e zio Tom c’è qualcosa. Ma non è l’unica. Sarebbe facile da manipolare, ma voglio che veda con i suoi occhi cosa fa il suo “amante” per turbarla. Infatti credo proprio che mio zio in questo momento sia con un’altra donna… Ora che ci penso, il nonno ha una macchina fotografica in camera sua. Proprio quello che mi serve!

Quando sono arrivato in camera del nonno, ho visto la macchina sulla mensola sopra la scrivania. Ho dovuto usare la telecinesi per farla cadere a terra e poter prenderla. Dopo, ho preso la carta fotografica e una piccola cartina dalla scrivania.

Sono andato di corsa nella stanza dell’amante segreta di Tom, nel corridoio dell’ala ovest del seminterrato.

Prima di aprire la sua porta con discrezione, ho inserito la carta fotografica nella macchina.

Quindi, ho aperto e, sporgendomi quanto bastava per non farmi vedere, ho scattato la foto ai due amanti.

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Mi sono subito diretto alla stanza di Jovita, dall’altro estremo dello stesso corridoio. Quando non c’era nessuno, sono entrato e ho lasciato la foto sulla scrivania. Ho approfittato dell’occasione anche per riporre il lucchetto e il veleno nel cassetto della stessa scrivania: così il detective McGuffin ci lascerà in pace per un bel pezzo.

Quando Jovita ha scoperto la foto, era così sconvolta che è andata di corsa al balcone dell’atrio. Io l’ho seguita convinto che fosse il momento ideale per manipolare la sua fragile mente… e non mi sbagliavo. È stata dura

convincerla di quello che doveva fare. Ma adesso la poveretta non piangerà più per colpa di zio Tom…

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23 gennaio 1973 - TomHo trovato mio zio ubriaco nella sua stanza a lamentarsi, tanto per cambiare. Il suo tallone d’Achille era palese: con qualche goccia di veleno nella sua bibita sarebbe stato facile mettere fine alla sua sofferenza. Così, non appena ho visto la bottiglia di whisky nel suo armadio non ho esitato a prenderla.

Aprendola, ho capito che mostrava l’ubicazione di una sala segreta. Dovevo esplorarla il prima possibile!

Dopo aver analizzato la cartina, ho capito che si trattava di una sala nascosta dietro la cantina.

Mi sono diretto al garage, situato nell’ala est, son passato dal magazzino e ho proseguito per la cantina.

In quel preciso istante ho ricordato la piccola cartina che avevo trovato vicino alla carta fotografica…

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Sulla parete di destra, dietro dei grandi teloni neri, ho trovato un corridoio che conduceva ad una porta segreta.

Sono avanzato fino ad attraversare una nuova porta e scoprire una magnifica sala… in

essa ho trovato le pillole che mi servivano.

Le ho messe nella bottiglia di whisky e son tornato in camera di zio Tom. Era così ubriaco che non mi ha neanche visto posare la bottiglia sul letto, accanto a lui…

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20 marzo 1973 - AntonioMi sono sempre chiesto perché Antonio, il giardiniere, si veste in modo così strano. Sembra sempre che stia andando in discoteca piuttosto che a tosare l’erba… e a quanto pare il mio vero padre pensa la stessa cosa, perché mi ha chiesto di occuparmi di lui. Antonio si trovava al solito posto: nel giardino del cortile.

Passeggiando vicino all’albero centrale ho trovato una pietra interessante e l’ho raccolta. Poi ho studiato il percorso del giardiniere nel suo compito di tosare l’erba e ho lasciato la pietra in un punto strategico. Nel giro di poco Antonio è passato da lì, momento in cui il suo tagliaerba si è fermato. Quando stava per controllare cos’era successo, ho usato la telecinesi per riaccendere la macchina. Subito dopo, ho manipolato la debole mente di Antonio, ordinandogli di avvicinarsi al tagliaerba…

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1 aprile 1973 - Fabius e WayneIl nonno è venuto a svegliarmi. Dice di andare da lui nel sotterraneo che ho trovato dietro la cantina. Devo arrivarci senza farmi vedere… ma se qualcuno mi sorprende, non esiterò a ricorrere al mio nuovo dono per cancellare i suoi ricordi più recenti. Dev’esserci un modo di distrarre i grandi, in modo che sia più difficile trovarmi.

C’è un tempo da lupi. Nessuno sospetterebbe se andasse via la luce durante una tormenta. Sono uscito in balcone dalla porta che c’è accanto alla mia stanza: dall’altro estremo della terrazza c’è un quadro che controlla le luci della villa, mi pare di aver visto Ivor metterci mano. Userò la telecinesi per manometterlo...

Sono riuscito a lasciare al buio tutta la casa per scendere nel sotterraneo dal nonno.

Mi ha raccontato il perché dei miei poteri… poi mi ha chiesto di preparare l’altare per un nuovo sacrificio.

Ho acceso tutte le candele con i fiammiferi che avevo.

Ho scoperto dei recipienti con dei simboli satanici in una delle pareti della sala. Osservandoli bene, ho notato che coincidevano con dei piatti disposti attorno all’altare.

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Ho posizionato ogni recipiente nel suo piatto senza rendermi conto che uno di essi era rotto.

Mi serviva della colla, perciò son salito nella stanza in cui faccio i compiti con James, il mio istitutore. Ho preso la colla

dal mio banco e ho sistemato il

recipiente rotto.

Quindi, sono risceso nel sotterraneo e ho posato il recipiente riparato nel suo piatto. Subito dopo, ho preso la cintura che ho trovato appesa alla parete e l’ho usata

per legare la vittima al tavolo sacrificale.

All’arrivo del nonno, ho capito che il mio vero padre aveva bisogno di una prova della mia devozione nei suoi confronti. Niente di meglio che concedergli il sommo sacrificio, il sangue del mio sangue. Era evidente: dovevo sacrificare mio nonno.

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Dunque, ho visto una piccola scatola su un tavolino. L’ho aperta e ho preso il coltello che conteneva. Mi sono avvicinato al nonno da dietro… e ho fatto quello che dovevo: donarlo a mio padre.

Non è stato facile liberarmi di lui. Si ostinava a raddrizzare le croci della sala per farmi

del male… Io dovevo rimetterle a posto in tutta fretta senza farmi raggiungere dal coltello che brandiva.

Quando ho avuto l’energia sufficiente, gli ho sparato una fiammata con il mio potere. Dopo vari minuti di tensione e varie fiammate andate a segno, sono riuscito finalmente a mandarlo all’Inferno...

Il giornalista ficcanaso non ci ha messo molto ad alzarsi dall’altare sacrificale. Sapevo che dovevo farlo fuori prima che fuggisse e raccontasse quello che aveva visto. Era giunta l’ora di usare il mio ultimo

dono: la pirocinesi!

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25 maggio 1973 - JamesOggi non avevo proprio voglia di studiare, ma sapevo che James mi aspettava nella sala studio. Ci sono andato comunque e ho risposto alle sue stupide addizioni; ad ogni equazione che mi presentava, io dovevo prendere il foglio con la risposta corretta e consegnarglielo. Una volta risolti i tre problemi, mi ha chiesto di prendere il libro di biologia… che, ovviamente, non avevo. Ho provato a fargli vedere un libro che ho preso su un tavolo della stessa sala, ma non l’ho convinto, perciò è andato a cercarne uno.

Ho approfittato della pausa per mettere il naso nell’ufficio di mio padre. Una volta lì, questi mi ha chiesto di portargli dei documenti che aveva lasciato sul comodino. Mi chiedo se mi abbiano preso per uno del personale di servizio… Ad ogni modo… sono andato in camera di papà e mamma e ho

preso i documenti; vicino ad essi c’era una chiave, ed ho messo in tasca anche quella.

Nella stessa stanza c’è un cassettone con sopra una tele: ho aperto il secondo cassetto di sinistra con la chiave ed ho trovato un foglio con i seguenti numeri: 6-6-19-66.

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Di ritorno nell’ufficio di papà gli ho consegnato i documenti, riuscendo perfettamente nel mio intento perché con essi si è diretto da un’altra parte, lasciandomi solo nella stanza.

Così, mi sono avvicinato alla cassaforte e l’ho aperta senza problemi, poiché la combinazione era composta da quattro numeri, proprio quelli che avevo appena scoperto! Dopo aver aperto la cassa forte, ho preso la pistola che c’era al suo interno.

Era scarica, ma ho trovato dei proiettili in un cassetto della scrivania di papà.

Dopo aver inserito i proiettili, mi sono diretto nella sala studio.

In modo silenzioso, ho posato la pistola in un angolo della scrivania. Dopo, ho usato i miei poteri per manipolare la mente di James, ordinandogli di impugnare la pistola…

Mi sa proprio che non farò i

compiti per un bel po’ di tempo…

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1 giugno 973 - SusanÈ arrivato il momento di occuparmi di Susan, la domestica che ha spinto la povera Jovita a suicidarsi… ho programmato ogni particolare, ma devo prima occuparmi di una cosa nel bagno in cui mi lavo sempre i denti. Credo che papà ci abbia messo una croce: è ora di metterla al contrario.

Dopo aver girato la croce del bagno sono andato dritto alla stanza di servizio, dove Susan fa il bucato. Lì ho dovuto girare un’altra croce (ce ne sono ovunque!).

Quindi ho aperto la lavatrice e, usando la telecinesi, ho messo il ferro da stiro vicino nell’elettrodomestico. Dopo, ho chiuso lo sportello e la macchina si è messa in moto. Il meccanico è subito accorso a vedere cos’avesse la lavatrice.

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Poco dopo è arrivata Susan; alla vista di quella scena, ha deciso che era arrivato il momento di concludere la sua lunga giornata lavorativa. E quale miglior finale se non un bel bagno caldo?

È stato allora che ho ricordato che la camera di mio zio era proprio accanto al bagno, dove poco prima avevo girato un crocifisso. Sapevo che Susan sarebbe andata in quello stesso bagno nel giro di poco, perciò sono andato di corsa ad esplorare la misteriosa stanza del mio defunto zio.

Al suo interno ho messo un po’ il naso tra le cose di Tom: c’era di tutto in quella stanza. E in quel momento ho scoperto qualcosa di incredibile: dietro un poster, mio zio aveva fatto un buco per spiare le impiegate che usavano quel bagno.

Ho aspettato che Susan entrasse in vasca per mettere in atto il mio piano. Servendomi della telecinesi, ho messo l’asciugacapelli nella vasca…

Ora Susan non dovrà mai più fare un bucato.

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6 giugno 1973 - Michael, Will, mamma e papàOggi ho deciso di andare in garage. Lì, Micheal, l’autista di mio padre, mi ha chiesto di cercargli una cassetta del gruppo musicale con cui suona. Deciso di soddisfare la sua richiesta per guadagnarmi la sua fiducia, mi sono diretto al corridoio dell’ala ovest dove si trovano alcune stanze del personale. Lì ho trovato una scatola di oggetti smarriti, tra cui anche il nastro.

Dopo averlo preso sono tornato al garage e l’ho dato a Michael.

Questi l’ha subito inserito nel mangianastri, circostanza che ho sfruttato per prendere il panno che c’era sul tavolo da lavoro di Will, il meccanico.

Michael era intento ad ascoltare la sua musica, ma dovevo far uscire Will dal garage per mettere in atto il mio piano. Sono tornato nella stanza di servizio ed ho impiegato la telecinesi per rimettere il ferro da stiro nella lavatrice. Ancora una volta, il meccanico ha lasciato la sua officina per controllare l’elettrodomestico.

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È stato allora che mi sono avvicinato silenziosamente al tavolo di lavoro di Will; mentre Michael canticchiava le sue canzoni, ho preso un flacone di dissolvente dal tavolo. Dopo averlo usato per bagnare il panno preso poco prima, ho lasciato quest’ultimo sul tavolo.

Subito dopo, ho usato i miei

poteri di controllo mentale per

obbligare Micheal a prenderlo.

Perfetto, ora era cosciente.

Come potevo farlo uscire dal

garage? Ma certo! I gas

di scappamento dell’auto! Ho

usato la telecinesi per mettere

in moto la vettura, ma non

avevo pensato al sistema di

ventilazione.

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Per spegnerlo, mi sono avvicinato a Will –che era ancora nella stanza accanto – e, ricorrendo al mio potere, l’ho obbligato a toccare il comando del sistema di ventilazione. Dopo aver chiuso la porta del garage, era solo questione di attendere…

In seguito al ritrovamento del corpo di Will, il detective ha pensato che Michael c’entrasse qualcosa e l’ha ammanettato ad uno scaffale del garage.

Che gran favore! Ho

sfruttato la circostanza per

rompere un barile di benzina che c’era nella mensola superiore, proprio sulla testa del meccanico. Il resto è stato ancora più semplice. Grazie alla pirocinesi sono riuscito a liberarmi del povero Will...

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La polizia non intende lasciare la casa e papà ha dei sospetti su di me. Devo consegnare le ultime offerte al mio vero padre prima che sia troppo tardi. Mi dispiace, mammina: è giunta la tua ora.

Nel capannone del giardino ho

trovato un nuovo giocattolo: una

pistola sparachiodi. Assicurandomi

di non essere visto dalla mamma,

l’ho presa, poi ho preso la

scatola di chiodi dal tavolo del

capannone.

In quel momento mi sono reso conto

che non c’era corrente in quel posto,

e senza elettricità nessuno potrebbe

usare la pistola sparachiodi. Per

cominciare, ho preso il cavo del

compressore e l’ho collegato alla presa sinistra della parete.

Ora dovevo far arrivare la corrente nel capannone.

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Sono andato nel magazzino del garage, dove ho subito trovato un fusibile in uno scaffale.

L’ho inserito nello spazio libero che ho trovato nel quadro delle luci e… Questione risolta!

Di ritorno al capannone ho visto che finalmente c’era corrente. Era il momento di collegare la sparachiodi al compressore. Fatto ciò, sono uscito e, senza farmi vedere da mamma, ho posato a terra l’utensile, a destra della panchina.

Ora bisognava solo aspettare papà…

Il mio presunto padre è facile da manipolare. Usando il controllo mentale, l’ho costretto a prendere la sparachiodi e fare fuori la mamma. La polizia ha visto tutto, ma papà è riuscito a fuggire prima che lo arrestassero.

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Io sono rimasto solo con un agente che non la finiva di ripetermi che sarebbe andato tutto bene. Quanto si sbagliava…

Visto che quel poliziotto rompiscatole mi teneva d’occhio, potevo solo impiegare la telecinesi per sbarazzarmene.

Tuttavia, la stanza era piena di crocifissi. Come potevo disfarmi di loro? Usando il poco potere che avevo, ho mosso alcuni oggetti della sala. Il povero poliziotto, spaventato, ha cominciato a sparare a tutto quello che io manipolavo, dunque non è stato difficile fargli raggiungere i crocifissi con le sue pallottole e l’interruttore del ventilatore.

Con la mia piena energia intatta, ho usato la telecinesi per staccare il ventilatore, le cui eliche si sono occupate dell’agente.

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È arrivato il momento della verità. La casa è in fiamme, ma mi restano tre persone di cui occuparmi: due sacerdoti e il mio presunto padre. A tal fine dovrò concentrare tutta la mia energia sulla pirocinesi… e il tutto senza farmi acchiappare. So che la vicinanza di quei religiosi mi indebolisce, perciò non posso permettergli di avvicinarsi a me. Li terrò in riga con il fuoco... E quando avrò finito con loro, sarà il turno di papà.

Il mio falso padre ha preso un estintore; non devo farmi colpire con esso, ma non posso neanche bruciarlo con i miei poteri. Ho visto un pilastro pericolante all’entrata, credo che potrei dare fuoco agli oggetti vicini e tagliare la strada a papà. Poi userò la telecinesi per fare in modo che il pilastro cada del tutto…

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Allegato: Gli incarichi di LuciusPer mantenere la copertura del bambino buono e responsabile dovevo guadagnarmi la fiducia dei miei genitori e del personale. Svolgendo i compiti che mi affidavano ho ottenuto vari regali che mi hanno aiutato nelle mie piccole monellerie.

1. Lavarmi i denti

Mia madre è piuttosto pesante e mi perseguita dicendomi sempre quello che devo fare. Per farla contenta mi sono lavato i denti prima di andare a dormire. Lo spazzolino si trova nel bagno del piano superiore dell’ala ovest, l’ho preso e l’ho usato con il lavabo.

2. Pulire la mia cameretta

Ora mia madre vuole che pulisca la mia stanza. Non è compito dei domestici? Ad ogni modo, non è stato difficile visto che ho dovuto solo mettere a posto le macchinine e riporle nella cassapanca.

3. Portare fuori l’immondizia

Mia madre è impazzita! Vuole che mi sporchi le mani portando la spazzatura nei contenitori che ci sono dietro il capannone. Ma se volevo guadagnare punti non potevo che accettare tale bassezza. Portare il sacco non è stato un problema, ma non arrivavo ai contenitori per buttarcelo dentro. Ho dovuto ricorrere ai miei poteri di telecinesi per fare canestro.

4. Cercare gli orecchini

Un giorno di questi mia madre perderà anche la testa per quanto è sbadata… Mi ha chiesto di cercare i suoi orecchini, fortuna che in una delle mie tante passeggiate nella villa li ho trovati nella stanza di Jovita.

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5. Ordinare i vestiti per colori

Questo è troppo! Mia madre mi ha chiesto di aiutare Susan a organizzare il bucato. Vuole che giri per le varie camere in cerca di indumenti sporchi, sia in quelle del personale che degli ospiti! E per di più pretende che separi gli indumenti bianchi da quelli colorati. Ho dovuto fare il giro di tutta la villa raccogliendo mutande e calzini sporchi!

6. Spostare le casse di carne

Jed, il macellaio, mi ha chiesto di portare le casse che ci sono nella macelleria nella cella frigorifica. Dato che sarà la mia prossima vittima, gli concederemo quest’ultimo desiderio.

7. Cercare un utensile per il meccanico

Will mi ha chiesto di cercargli una chiave a croce nel magazzino. Ci sono andato ed ho preso le chiavi che c’erano nella parete, poi sono entrato nella gabbia centrale ed ho trovato la chiave. Mentre la prendevo, la porta si è chiusa! Menomale che prima avevo preso le chiavi che la aprono, altrimenti avrei dovuto sprecare i miei poteri per averle.

8. Cercare una bottiglia di vino del ‘33

Alastair mi ha chiesto di portargli una bottiglia di vino della cantina. Un’ottima scusa per poter mettere il naso nel sotterraneo. Mi è stato difficile trovarla perché il cartellino dell’anno era caduto a terra. E poi, la maledetta bottiglia era troppo alta per poterla prendere, perciò ho dovuto usare la telecinesi per averla.