Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesi
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Transcript of Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesi
Comunicare la fine, tra verità e speranza
Fino alla Fine:
Festival del Saper Vivere
Tavola Rotonda per la Giornata Mondiale Hospice 2013
Luciano Orsi Dipartimento Cure Palliative, Mantova
INFORMARE E COINVOLGERE NELLE DECISIONI
Jefford M, Tattersall MH. Informing and involving cancer patients in their own care. Lancet Oncol. 2003 Sep;4(9):527-8.
I malati di cancro in maggioranza desiderano quante più informazioni possibile
Spesso sono insoddisfatti della quantità e qualità delle informazioni che ricevono
Molti sono non partecipano quanto vorrebbero alle decisioni
I medici non riconoscono a sufficienza il ruolo dei pazienti nelle decisioni
Jefford M, Tattersall MH. Informing and involving cancer patients in their own care. Lancet Oncol. 2003 Sep;4(9):527-8.
COSA CONDUCE IL MALATO GRAVE ALLA CONSAPEVOLEZZA ? DELLA PROPRIA MALATTIA (DIAGNOSI)
DEL PROPRIO DESTINO (PROGNOSI)
• Informazioni dirette e indirette dei medici (commenti ascoltati per caso, comunicazione non-verbale)
• Condizioni generali del malato: il peggioramento, i mutamenti, i segnali e i sintomi del proprio corpo, che condizionano il modo di rappresentare se stessi
• Informazioni o affermazioni dirette o indirette dei familiari (amici, parenti, ecc.) ad es. riguardanti il futuro
• Cambiamenti nel comportamento degli altri verso il malato (da come le persone si avvicinano, dalle voci abbassate, certi bisbigli, certi silenzi, dalle espressioni facciali: lacrime, tensione, ecc.)
• Cambiamenti nelle cure mediche (procedure, medicazioni)
“Siete tutti consolatori stucchevoli. Non c’è limite per i discorsi fatui ?”
Giobbe : (16,2)
Il rispetto….la dignità…
La consapevolezza:
• non risponde alla legge del tutto/nulla
• non è un momento preciso e puntuale
• non è un percorso lineare ma tortuoso e
altalenante.
IL PERCORSO-RACCONTO DELLA
TERMINALITA’• Il racconto della sua terminalità si svolge dentro
la narrazione (interiore e esteriorizzata) della sua vita
È il malato a …..condurre il cammino…a …iniziare/proseguire il suo racconto
…noi possiamo solo offrire un ambiente ricettivo…….un ambiente di sensibile verità
La comunicazione della prognosi:
È UN PROCESSO RELAZIONALE,
…….AVVIENE NEL TEMPO
NON È UN «PUNTUALE» CONSENSO INFORMATO
È UN PERCORSO..
la prospettiva…e i comportamenti degli operatori sanitari sulla speranza
• tre prospettive principali (realistica, funzionale, narrativa)
• tre specifici comportamenti : – favorire un’aspettativa realistica, – sostenere il meccanismo di coping,– indagare il significato individuale della
speranza
Olsman E, Leget C, Onwuteaka-Philipsen, Willems D.
Should palliative care patients’ hope be truthful, helpful or valuable? An interpretative synthesis of literature describing healthcare professionals’ perspective on hope of palliative care patients. Palliative Medicine 0(0) 1-12 2013 DOI 10.1177/02692163134821172 Ricp 2 2013
COME DISCUTERE LA PROGNOSI
-Avere competenze comunicative e relazionali
-Saper costruire una relazione con il MALATO e la famiglia
-Mantenere un contatto oculare sempre negli scambi “caldi” (obiettivo: mantenimento della relazione)
-Usare linguaggio corporeo appropriato e consapevole (obiettivo: favorire silenzi ed espressione delle emozioni)
-Impegnarsi nell’ascolto attivo (essere un buon comunicatore significa saper stare in silenzio)
-Riformulare con rispetto (Mi sembra che lei abbia detto … )
-Poter nominare le parole morte e fine
-Non usare termini tecnici (“noi a volte dimentichiamo e usiamo parole che sono difficili. Se accade la prego di fermarmi" )
-Usare parole oneste e realistiche semplicemente…
-Riconoscere e vedere l’impatto delle proprie parole sul MALATO-familiare.
-Non fare promesse al di là di evidenze cliniche
-Da speranza irrealistica a speranza realistica
-Mostrare autentico interesse per il paziente come persona
-Creare ambiente caldo e comprensivo (“questo è un momento difficile e duro per lei e per la sua famiglia …” “siete arrivati fin qui …”)
-Assicurarsi che il MALATO o caregiver siano disponibili e consapevoli su questi argomenti
-Lasciare la possibilità di fermarsi e rimandare ad un altro tempo
-Essere disposti e disponibili a parlare di morte e del futuro (vuole approfondire questi flash? Io ci sono se vorrà parlarne! c’è qualcosa che mi vuole chiedere o che vuole sapere?)
PROMUOVERE LE RISORSE
-Rispondere ai bisogni primari: clinici assistenziali (dolore, sintomi etc.)
-Rassicurare che medici e infermieri ci saranno sempre
-Facilitare obiettivi realistici e esplicitare le aspettative (chiudere conti, attività, sistemare cose, “eredità” relazionali)
-Cercare aree in cui il “controllo” del malato può essere favorito: potere personale attivo del paziente
-Rispettare i tempi e le modalità delle strategie di coping del pz: vivere giorno per giorno, ora per ora, non pensarci e fantasticare un po’
-Rispettare la volontà del MALATO
CONSAPEVOLEZZA DEI MALATI
ALCUNI MALATI APPAIONO INCONSAPEVOLI DELLA TERMINALITA’
SE… SONO CONSAPEVOLI DELLA GRAVITA’ – TERMINALITA’….. RARAMENTE NECESSITANO DI
ESSERE ORIENTATI
ALCUNI CHIEDONO “QUANDO FINIRA” ?
RASSICURARLI CHE CHE NON SI PROTRARRA’ A LUNGO E’ SPESSO BENEFICO
TUTTI I PAZ. VANNO RASSICURATI CHE I SINTOMI VERRANNO CONTROLLATI AL MEGLIO
….IL DOLORE
…..ALTRI SINTOMI
……..LA DISPNEA (TERRORE DI MORIRE SOFFOCATI)
ASCOLTO ATTIVO…..CERCARE LE LORO PAURE PROFONDE….RASSICURARLI
RASSICURALI CHE NON SARANNO LASCIATI SOLI
RASSICURARLI CHE NON SI FARA’ NIENTE PER PROLUNGARE IL MORIRE
RASSICURALI SULLA MORTE IN PACE (PEACEFUL DEATH)
TERMINALITA’“NON C’È PIÙ NIENTE DA FARE” ?!!..anzi….
• CAMBIANO LE PRIORITÀ
• SI BUTTA VIA L’AGENDA
• SVANISCE CHRONOS (Certezza del tempo e prospettiva)
• RESTA IN PARTE KAIROS (Incertezza del tempo e della prospettiva)
CI PUÓ ESSERE UN SENSO ED UNA SPERANZA NEL “TEMPO BREVE” ?
L’uomo è istintivamente orientato alla speranza, che si attiva con maggior forza quando la vita è in pericolo.
2 forme:
speranza relativa alla sfera SALUTE
speranza relativa alla sfera Psicologica e Spirituale
DECLINAZIONI DI SPERANZA (SALUTE)
DI GUARIRE
DI MIGLIORARE
SOPRAVVIVERE PER UN CERTO TEMPO
DI NON ESSERE ABBANDONATO
DI ESSERE AIUTATO NEL MORIRE
DI NON SOFFRIRE
DI MORIRE PRESTO
SPERANZA PSICOLOGICA- SPIRITUALE
trovare pace
riconciliarsi con il passato
trovare propria missione
trovare luce nell’oscurità
FATTORI del BENESSERE PSICOLOGICO
NON VALORIZZAZIONE DEI LORO SENTIMENTI
ABBANDONOISOLAMENTO (CONGIURA SILENZIO)
ASSENZA DI OBTV/DIREZIONE
CONTROLLO SINTOMIINADEGUATO
VALORIZZAZIONELORO SENTIMENTI
RELAZIONI SIGNIFICATIVEHUMOR
OBTV/DIREZIONI REALISTICI
CONTROLLO SINTOMI ADEGUATO
BENESSERE PSICOLOGICO
IN PROSSIMITA’ DELLA MORTE…..
RIFOCALIZZASI SULL’ “ESSERE” PIU’ CHE SUL “FARE”
ENFATIZZARE LE RELAZIONI …..
……INTERPERSONALI
E CON IL TRASCENDENTE
SOFFERENZA – DOLORE GLOBALE
LA SOFFERENZA E’ PROVATA DALLE PERSONE NON DAI LORO CORPI
ELEMENTI DELLA SOFFERENZA:
• PERDITA DEL SENSO, DELLO SCOPO
• DI-SPERAZIONE
• IMPOTENZA
• TEMPO INFINITO
• MANCANZA DI CONTROLLO
SOFFERENZA – DOLORE GLOBALE
TRIADE TERAPEUTICA (relazione di supporto)
EMPATIA: immaginare ciò che uno sta sentendo ma che non necessariamente esprime
CALORE UMANO: sentimento di “warm feeling” accompagnato da una atteggiamento di accettazione senza giudizio
LEALTA’: trasparenza, onestà, fiducia, integrità reali e non come facciata professionale
Il confronto con la sofferenza richiede umiltà e coraggio
La riduzione della sofferenza dipende dal passaggio fra “chi ero” e “chi sono”
La sofferenza non può essere gestita (ridotta) dagli altri
La sofferenza può essere ridotta dal paz. e dalla famiglia, è un lavoro “interno” per dare un senso…un significato………per ricostituire un senso di integrazione
La riduzione della sofferenza …non è un compito dei sanitari….noi possiamo creare le…. ……..occasioni…gli scenari
“L’uomo non è distrutto dalla sofferenza, è distrutto dalla sofferenza senza significato”.
V. Frankl
Essere in contatto con la propria spiritualità….… accanto ai morenti
siamo non solo operatori ma persone
“Guidamidall’inganno alla veritàdall’oscurità alla lucedalla morte all’immortalità”
(Libro dei Veda)
VIAGGIO AL BUIO «ACCECANTE»Stando «sereni»…..(non ci capiterà niente di brutto, anzi…)
Stando «aperti» per cogliere i segnali deboli
Stando rilassati…..non difesi….
È il malato che ci guiderà………..lasciamo guidare…è lui che sceglie quando muovere il passo….in quale direzione
Nel suo buio vede meglio di noi…..
IL SUO BUIO…………………..IL NOSTRO BUIO
Visione da vicino personale reale del momento
Visione d’insieme del percorso
generale teorica del futuro
Siamo tre ciechi che mettono insieme le due visioni