Luci News - Luglio 2013

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Che senso ha la festa di un parƟto a Desenzano, oggi? Ha senso se il parƟto è il ParƟto DemocraƟco, perché in quesƟ tempi di disaīezione poliƟca, di “tanto fanno tuƫ così”, ciò che fa la diīerenza è la capacità di radicamento e lo sguardo capace di futuro, le due condizioni che danno luogo al progresso. E allora la festa diventa questo: il luogo in cui per 12 giorni, dall’11 al 22 luglio, si sta insieme, si lavora, si ascolta musica, si balla, ci si incontra, si mangia, si partecipa a dibaƫƟ si discute, ci si accalora…. La festa è una sorta di agorà, di piazza reale, perché popolata di gente reale, è il luogo in cui la poliƟca diventa concretezza e praƟca anche nello scambio fra più generazioni e fra le diverse realtà non solo vicine territorialmente. Ma la festa non sarebbe possibile senza l’impegno di circa 120 volontari, 20 dei quali molƟ giovani e appassionaƟ, che responsabilmente oīrono il loro tempo e le loro competenze per realizzare un’oīerta curata e varia nella ristorazione, ƋƵĂůŝĮcata nelle aƫvità culturali legate alla libreria, diverƐŝĮcata nelle occasioni musicali, che uniscono le diverse generazioni. E’ una macchina complessa, che richiede aƩenzione anche per quegli aspeƫ poco visibili, ma indispensabili, quali la sicurezza, il primo soccorso, il controllo igienico. Io, che faccio parte dell’organizzazione, posso solo ringraziare tuƫ: gli amici del circolo di Desenzano, quelli dei circoli della zona, i molƟ simpaƟnjzanƟ i compagni di sempre e quelli nuovi, i ragazzi, le donne, i musicisƟ e i responsabili dei diversi seƩori. La festa siamo noi, insieme con tuƫ coloro che vengono anche solo per una cena, un bicchiere, un incontro o una ballaƟŶĂ. E solo questa festa consente l’autŽĮŶĂŶnjŝĂmento che garanƟƐce la sopravvivenza dei nostri circoli, perché, è bene ricordarlo, anche questo fa la diīerenza: i soldi che prendiamo sono quelli che ci siamo guadagnaƟ con la festa, sono il fruƩo del nostro impegno ed anche dei nostri sacrŝĮci, di tempo in primis, non abbiamo prebende o rimborsi dall’alto e ciò che prendiamo ci serve per il lavoro poliƟco al servizio del nostro territorio. Vi aspeƫĂmo allora alla festa… Le ragioni di una festa Nel 2012 si sono svolte oltre 2000 feste che hanno impegnato più di 250.000 volontari e hanno visto la partecipazione di milioni di italiani e italiane, non solo numero così elevato di ? D P l e d e n o i z i s o p s i d a o p m e t O, ancora, cosa spinge milioni di persone a frequentare Questa generosità e questa certamente da un forte “bisogno di ritrovarsi, di stare insieme, di crescere, di confrontarsi, di cambiare, di dare concretezza a idee e proposte” 1 , ma, ancor di più, vi si potrebbe leggere un’esigenza di noi e non più come un mondo di altri” 2 . fanno la ĮůĂ alle primarie, o partecipano che P illole D emocratiche Voglia di esserci di Paola Mazzarella e Giancarlo Menegato contrastano le solitudini e il disagio sociale”. che paradossalmente si può ritrovare anche nella vasta area astensionista che, diversamente dai stare nella società” 3 . Quindi la FESTA DEMOCRATICA un luogo e un momento uno strumento eccezionale di autŽĮŶĂŶnjŝĂŵĞnto, i circoli locali che hanno bisogno anche di risorse rappresenta l’essenza stessa della loro esistenza. di Maurizio Maĸ : via A. Gramsci 53, 25015 Desenzano del Garda - tel. 030.9911132 - : Dante Di Carlo - Redazione: Francesco Bertagna, Rodolfo Bertoni, Romizi, Lorenzo Rossi, Stefano Terzi, Giuseppe Visonà. - Hanno collaborato a questo numero - /ŵƉĂŐŝŶĂnjŝŽŶĞ ŐƌĂĮca Luglio 2013 n.2 Quest’estate la sesta edizione della la possibilità di conoscere più da ed i temi del lavoro, 1. - discorso di chiusura festa naz. 2012 2. - da Italianieuropei n. 5/2012 Gianni Cuperlo - presidente del centro studi e deputato PD 3. - Intervista del 7/6/2013 Periodico desenzanese di informazione di Desenzano del Garda www.pddesenzano.it

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Un numero speciale, che tratta della Festa Democratica di Desenzano

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Che senso ha la festa di un parƟto a Desenzano, oggi? Ha senso se il parƟto è il ParƟto DemocraƟco, perché in quesƟ�tempi di disaīezione poliƟca, di “tanto fanno tuƫ così”, ciò che fa la diīerenza è la capacità di radicamento e lo sguardo capace di futuro, le due condizioni che danno luogo al progresso.E allora la festa diventa questo: il luogo in cui per 12 giorni, dall’11 al 22 luglio, si sta insieme, si lavora, si ascolta musica, si balla, ci si incontra, si mangia, si partecipa a dibaƫƟ͕ si discute, ci si accalora….La festa è una sorta di agorà, di piazza reale, perché popolata di

gente reale, è il luogo in cui la poliƟca diventa concretezza e praƟca anche nello scambio fra più generazioni e fra le diverse realtà non solo vicine territorialmente.Ma la festa non sarebbe possibile senza l’impegno di circa 120 volontari, 20 dei quali molƟ giovani e appassionaƟ, che responsabilmente oīrono il loro tempo e le loro competenze per realizzare un’oīerta curata e varia nella ristorazione, ƋƵĂůŝĮcata nelle aƫvità culturali legate alla libreria, diverƐŝĮcata nelle occasioni musicali, che uniscono le diverse generazioni. E’ una macchina complessa, che richiede aƩenzione anche per quegli aspeƫ poco visibili, ma indispensabili, quali la sicurezza, il primo soccorso, il controllo igienico.Io, che faccio parte dell’organizzazione, posso solo ringraziare tuƫ: gli amici del circolo di Desenzano, quelli dei circoli della zona, i molƟ simpaƟnjzanƟ͕ i compagni di sempre e quelli nuovi, i ragazzi, le donne, i musicisƟ e i responsabili dei diversi seƩori.La festa siamo noi, insieme con tuƫ coloro che vengono anche solo per una cena, un bicchiere, un incontro o una ballaƟŶĂ͙.E solo questa festa consente l’autŽĮŶĂŶnjŝĂmento che garanƟƐce la sopravvivenza dei nostri circoli, perché, è bene ricordarlo, anche questo fa la diīerenza: i soldi che prendiamo sono quelli che ci siamo guadagnaƟ con la festa, sono il fruƩo del nostro impegno ed anche dei nostri sacrŝĮci, di tempo in primis, non abbiamo prebende o rimborsi dall’alto e ciò che prendiamo ci serve per il lavoro poliƟco al servizio del nostro territorio.Vi aspeƫĂmo allora alla festa…

Le ragioni di una festa

Nel 2012 si sono svolte oltre 2000 feste che hanno impegnato più di 250.000

volontari e hanno visto la partecipazione di milioni di italiani e italiane, non solo

numero così elevato di

?DP led enoizisopsid a opmetO, ancora, cosa spinge milioni di persone a frequentare

Questa generosità e questa

certamente da un forte “bisogno di ritrovarsi, di stare insieme, di crescere, di confrontarsi, di cambiare, di dare concretezza a idee e proposte”1, ma, ancor di più, vi si potrebbe leggere un’esigenza

di noi e non più come un mondo di altri”2.

fanno la ĮůĂ alle primarie, o partecipano

che

Pillole DemocraticheVoglia di esserci di Paola Mazzarella e Giancarlo Menegato

contrastano le solitudini e il disagio sociale”.

che paradossalmente si può ritrovare anche nella vasta area astensionista che, diversamente dai

stare nella società”3.Quindi la FESTA DEMOCRATICA

un luogo e un momento

uno strumento eccezionale di autŽĮŶĂŶnjŝĂŵĞnto, i circoli locali che hanno bisogno anche di risorse

rappresenta l’essenza stessa della loro esistenza.

di Maurizio Maĸ

: via A. Gramsci 53, 25015 Desenzano del Garda - tel. 030.9911132 - : Dante Di Carlo - Redazione: Francesco Bertagna, Rodolfo Bertoni,

Romizi, Lorenzo Rossi, Stefano Terzi, Giuseppe Visonà. - Hanno collaborato a questo numero

- /ŵƉĂŐŝŶĂnjŝŽŶĞ�ŐƌĂĮca

Luglio 2013 n.2

Quest’estate la sesta edizione della

la possibilità di conoscere più da

ed i temi del lavoro,

1. - discorso di chiusura festa naz. 2012

2. - da Italianieuropei n. 5/2012Gianni Cuperlo - presidente del centro studi e deputato PD 3. - Intervista del 7/6/2013

Periodico desenzanese di informazione

di Desenzano del Gardaw w w. p d d e s e n z a n o . i t

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DEMOCRATICA

gli�  anni�  nella�  Festa�  Democra ca�  è�  diventato�  un�  punto�  di�  ritrovo�  per�  i�  ragazzi�  che�  desiderano�  trascorrere�  una�  piacevole�  serata�  in�  un�  posto�  differente�  dai�  soli �  luoghi�  di�  incontro�  di�  tu o�  l’anno,�  per�  una�  birra�  in�  compagnia�  e�  della�  buona�  musica.�  Penso�  che�  sia�  proprio�  la�  musica�  a�  far�  funzionare�  bene�  questo�  spazio;�  ogni�  sera�  un�  gruppo�  diverso,�  con�  una�  varietà�  di�  generi�  che�  spazia�  dal�  Blues�  al�  Jazz,�  passando�  per�  il�  Rock,�  senza�  dimen care�  le�  serate�  dedicate�  alle�  esibizioni�  di�  band�  emergen ,�   la�   �  serata�  karaoke�  o�   la�  serata�   disco,�   animata�   da�   Radio�   Studio�   +,�   capace�   di�  far�  ballare�  proprio�  tu ,�  anche�  i�  meno�  giovani.�  Come�  annoiarsi�  con�  una�  tale�  varietà,�  e�  come�  non�  approfi are�  di�  un’occasione�  del�  genere�  per�  diver rsi?�  Noi�  ci�  siamo,�  la�  musica�  c’è,�  la�  simpa a�  anche,�  mancate�  solo�  voi!

per chi ama cultura e discussioneSiamo�   par ,�   tan �   anni�   fa,�   in�   un�   piccolo�   spazio,�   una�  vecchia�  baracca�  in�  lamiera,�  che�  a�  malapena�  si�  reggeva�  in�  piedi.Avevamo�   dovuto�   puntellarla�   da�   tu e�   le�   par ,�   la�  pi urammo�  di�   fresco�   con�  un�   improbabile�   colore�   verde.�  Avevamo�   deciso�   di�   creare,�   all’interno�   della�   festa,�   uno�  spazio�  dove�  ci�  si�  potesse�  fermare�  a�  rifle ere�  e�  discutere�  tra�  amici.�  Così�  ebbe�  inizio�  l’avventura�  della�  “libreria�  della�  festa”.�  Il�  primo�  evento�  che�  proponemmo�  fu�  la�  presentazione�  del�  libro�  “Memorie�  resisten ”�  di�  Popi�  Saba �  e�  Rino�  Belleri:�  par giani�  comba en �  bresciani,�   insieme�  ad�  una�  mostra�  sulla�   resistenza�   nel�   bresciano�   ed�   una�   esposizione�   di�  vecchie�  foto�  delle�  passate�  feste,�  che�  allora�  erano�  quelle�  dell’Unità.�  Da�  allora�  sono�  passa �  tan �  anni,�   lo�  spazio�  si�  è�   con nuamente�   rinnovato�   nella�   proposta�   culturale�   e�  

di Vito Mosca

poli ca,�  a raversando�  tu e�  le�  fasi,�  a�  volte�  anche�  molto�  travagliate,�   di�   cambiamento�   che�   il�   nostro�   par to�   si�   è�  trovato�  ad�  affrontare.�  Tante�  sono�  state�  le�  amiche�  e�  gli�  amici�  che�  hanno�  contribuito�  a�  far�  crescere�  negli�  anni�  lo�  spazio,�  nel�  fra empo�  diventato�  “libreria�  e�  diba ”,�  da�  allora�  abbiamo�  presentato�  decine�  di�   libri,�   promuovendo�   scri ori�   del�   territorio,�   insieme�  ad�   altri�   autori�   di�   rilevanza�   nazionale,�   abbiamo�   avuto�  importan �  ospi �  poli ci�   e�  ospitato�  diba �  di�   al ssimo�  livello,�  tra ato�  di�  stragi,�  di�  mafie,�  di�  ambiente�  e�  di�  e ca,�  di�  accoglienza�  e�  di�  solidarietà,�  sempre�  con�  la�  volontà�  di�  s molare�  la�  conoscenza�  e�  la�  discussione.�  In�  questo�  cammino�  ci�  ha�  sempre�  accompagnato�  l’assoluta�  certezza�  che�  far�  vivere�  i�  luoghi�  dove�  è�  possibile�  il�  confronto�  delle�  idee�  agevola�  la�  costruzione�  di�  nuovi�  ideali.�  Dopo�  tan �  anni�  mi�  sento�  di�  poter�  dire�  che�  l’avventura�  con nua...

per chi è o si sente giovanea�  lavorare,�  prima�  vengono�  le�  persone…�  l’ha�  de o�  lei!”).E�  poi,�   alle�   tre,�   arrivano�   le�  pie�  donne,�   sempre�  quelle�  nominate�  prima,�  per�  preparare�  le�  verdure�  (“…Alle�  tre,�  con�  questo�  caldo???�  Ma�  non�  possiamo�  spostare�  almeno�  alle�   qua ro?”�   “�   Non�   si�   è�   mai�   visto!”�   “Obbedisco”).Si�  puliscono�  i�  tavoli,�  arrivano�  gli�  uomini,�  gruppo�  carni:�  presente!�   Gruppo�   pesce:�   presente!�   Gruppo�   pasta?�  Luciano?�  Presente!�  E�  l’A lio�  per�  le�  pata ne?�  Presente!Alle�   sei�   e�   mezzo�   arrivano�   i�   “camerieri”:�   un’orda�  di�   ragazzi�   e�   i�   veterani�   degli�   altri�   circoli…�   Chi�  mangia�   adesso?�   �   La�   ques one�   è�   mal�   posta:�   alla�  festa�   chi�   lavora�   mangia,�   prima,�   durante�   e�   dopo...Cassa�  aperta,�  via�  al�  servizio:�  dalle�  retrovie�  si�  spiano�  i�  compagni�  ai�  pos �  di�  comba mento�  (come�  a�  scuola�  i�  pos �  restano�  fissi�  anno�  dopo�  anno,�  raramente�  capita�  una�   promozione�   sul�   campo�   e�   �   riesce�   di�   passare�  dalla�   distribuzione�   del�   pesce�   alle�   verdure…�   ma�   la�  fedeltà�  al�  proprio�  posto�  è�  sen ta�  come�  l’assolvimento�  del�   proprio�   dovere,�   onore�   al�   merito�   sul�   campo!)Se�  sta�  andando�  bene�  te�  ne�  accorgi�  dal�  fa o�  che�  dalla�  tua�  zona,�  quella�  delle�  lavapia ,�  giri�  come�  una�  tro ola:�  differenzi�   i�   rifiu �  dei�  pia �  (ma�  quan �  cani�  ha�  quella�  signora�   che�   ci�   ha�   chiesto�   gli�   ossi?)�   lavi,�   me �   nella�  lavapia ,�   scarichi�   la�   lavapia ,�   asciughi,�   dis ngui,�  sistemi...�  Un�  altro�  indizio�  di�  come�  va�  la�  festa�  sta�  nella�  risposta�  di�  Bassoli:�  Come�  sta�  andando?�  A)�  Come�  l’anno�  scorso.�   B)�   Meglio�   dell’anno�   scorso.�   C)�   Meno�   bene�  dell’anno�   scorso.�   Il�   problema�   è�   che�   sono�   le�   stesse�  risposte�  che�  ci�  ha�  dato�  anche�  l’anno�  scorso�  (e�   l’anno�  prima�  e�  quello�  precedente...)�  Ma�  il�  primo�  anno�  cosa�  mai�  avrà�  risposto?�  Ah,�  come?�  Il�  primo�  anno�  Bassoli�  non�  c’era,�   peccato,�   non�   avranno�   saputo�   com’era�   andata!Alle�  retrovie�  giungono�  solo�  gli�  echi�  della�  festa:�  talvolta�  compare�  qualcuno�  degli�  illustri�  ospi �  (in�  cima�  alla�  top�  ten�   David�   Sassoli!!!),�   s’ode�   a�   destra�   la�   musica�   delle�  orchestre�   (certo�   che�   i�   manifes �   dei�   cantan �   sono�  fenomenali!),�   a�   sinistra�   risponde�   lo�   spazio�   giovani…�  E�   a�   metà�   serata�   arriva�   il�   momento�   evangelico:�   non�  hanno�  più�   pane,�  ma�  non�   c’è�  Gesù�  per�   il�  miracolo…!�  �  E�  poi�  quando�  sta�  per�  finire�  il�  servizio�  di�  ristorazione�  e�  credi�  che�  s a�  per�  finire�  anche�  per�  te�  che�  lavi�  i�  pia ,�  le�  posate,�   le�  pentole,�  si�   siedono�  per�  cenare�   i�  camerieri�  (“Per�   favore�   usate�   i�   pia �   di�   carta,�   li�   abbiamo�   presi�  ecologici!!!”�  Non�  sia�  mai,�  ciò�  che�  ci�  contraddis ngue�  è�  il�  pia o�  in�  ceramica,�  è�  una�  ques one�  di�  ortodossia!).�   E�  mentalmente�   tu,�  mentre�  aspe �  gli�  ul mi�  pia �  e�  tu �  i�  contenitori�  dei�  sughi�  e�  le�  pentole�  varie,�  dentro�  di�  te�  dici:�  “Mai�  più!�  E�  comunque�  non�  così�  tan �  giorni...!”

�  di�  Maria�  Vi oria�  Papadi�  Valen na�  Ghiroldi

Quando�   comincia�   la�   festa�   del�   Pd?�   Il�   giorno�  dopo�   il�   giorno�   dopo,�   cioè�   the�   day�   a er,�   quando,�  sopravvissu �   all’immane�   fa ca�   del�   prima,�   del�  durante�   e�   del�   dopo,�   il�   grido�   unanime�   è:�   “Mai�  più!�   E�   comunque�   non�   così�   tan �   giorni...!”�  Da�   questo�   momento�   si�   comincia�   a�   lavorare�   per�   la�  prossima�   festa…�  a�   cui�   si�   arriva�   sempre�   con�   l’affanno�  (“Ma�  ci�  sono�   i�  volontari?�  Ma�   il�  cuoco�  viene�  anche�   la�  sera?�   Hai�   sen to�   tu�   le�   orchestre?�  Ma�   non�   avevamo�  de o�  di�   ridurle?�  E�   chi�   viene�  a�  parlare?�  Chi�   c’è�  per�   il�  montaggio?�   ...�   E�   Rudi�   andrà�   in�   giro�   con�   le�   trombe?�  E�   guarda�   quante�   prescrizioni�   dobbiamo�   osservare,�  ma�   l’Amministrazione�   non�   è�   di�   centrosinistra?...”).E�  così,�  a�  fine�  di�  giugno,�  già�  si�  comincia�  con�  il�  montaggio.�  Quello�  che�  è�  un�  campo�  si�  trasforma�  nell’area�  di�  festa�  a rezzata�  più�  grande�  del�  lago,�  in�  cui�  si�  aggirano�  i�  nostri�  uomini:�  il�  trasporto�  avviene�  con�  un�  camion�  residuato�  bellico�  e�   ci�   sembra�  di�  assistere�  alla�   ricostruzione�  del�  paese�   nel�   secondo�   dopoguerra.�   Eh�   sì,�  ma�   la�   festa�   è�  proprio�   questa�   ricostruzione�   di�   legami�   e�   di�   relazioni�  tra�   la�  poli ca�   che�   si�   costruisce�  dal�  basso�  e�   la�   gente!E�  poi,�  tre�  giorni�  prima,�  si�  alles scono�  le�  retrovie:�  senza�  il�  nucleo�  storico�  delle�  donne�  (la�  Franca,�  la�  Ines,�  la�  Maria,�  l’Angela,�   l’Antonie a�   e�   la�   Valda)�   non�   ce�   la�   faremmo,�  anche�   perché�   non�   c’è�   nessuno�   più�   conservatore�   dei�  veri�  progressis ,�  per�  cui�  tu o�  deve�  essere�  al�  suo�  posto,�  al�  posto�  che�  si�  è�  conquistato�  in�  decenni�  di�  feste...�  E�  via�  a�  dis nguere�  i�  pia �  di�  ceramica�  dei�  primi�  da�  quelli�  dei�  secondi,�  che�  sono�  quelli�  del�  pesce,�  della�  carne�  e�  delle�  verdure:�   tu �   separa ,�  mi�   raccomando!�   Sei�   davvero�  dentro�  la�  festa�  solo�  quando�  sei�  in�  grado�  di�  riconoscerli�  a�  colpo�  d’occhio!�  E�  la�  lavatrice?�  Mai�  vis �  tan �  buca �  così,�  neanche�  La�  Modernissima�  ha�  un�  tale�  ricambio�  e�  c’è�  sempre�  qualche�  donna�  volenterosa�  che�  s ra�  i�  grembiuli�  e�  gli�  asciugamani.�  Pia ,�  posate,�  pentole�  vanno�  lava �  e�  ripassa �  in�  lavastoviglie,�  siamo�  l’unico�  posto�  al�  mondo�  in�  cui�  la�  lavastoviglie�  non�  si�  sos tuisce�  al�  lavoro�  delle�  lavapia ,�   ma�   lo�   segue�   e�   lo�   seguirà�   fino�   alla�   fine.Il�   lavoro�   è�   a�   ciclo�   con nuo:�   chi�   rimane�   a�   dormire�  (le�   no �   bianche�   della�   festa),�   chi,�   come�   il�   Luciano,�  arriva�   all’alba�   per�   la�   pulizia�   dell’area,�   chi�   è�   presente�  al�  ma no�  per�   impostare�  col�  cuoco�   il�  menù,�  chi�  va�  a�  fare�   le�  spese�  (ma�  come�  fanno�  Valeria�  ed�  Antonella�  a�  caricare�   quintalate�   di�   fagioli�   in�   scatola�   in�  macchina?�  Non�  eravamo�  il�  sesso�  debole?),�  chi�  griglia�  le�  verdure,�  chi�   imbusta�   le�   posate…�   e�   chi,�   come�   la�   Rosa,�   riesce�  comunque�  a�  passare�  a�  dare�  una�  mano.�  (“�  Il�  sindaco?�  Sì�  il�  sindaco:�  non�  è�  perché�  uno�  è�  sindaco�  che�  non�  viene�  più�  

una grande Festa di tutti e aperta a tutti !!!per chi vuol lavorare divertendosi (e qualche volta incazzandosi)

Politica di Popolo:

Eccoci,�   ci�   siamo,�   manca�   davvero�   poco:�   la�   Festa�  Democra ca�   del�   2013�   è�   imminente�   e,�   come�   ormai�  succede�  da�  qualche�  anno,�  non�  vedo�  l’ora�  di�  trascorrere�  una�   dozzina�   di�   indimen cabili�   serate�   seduta�   dietro�  alla�   cassa,�   in�  quell’area�  della�   festa�   che�   si�   anima�  per�  ul ma�   di�   una�   vitalità�   unica�   e�   che,�   per�   qualche�   ora,�  diventa�  un�  punto�  di�  incontro�  per�  mol ssimi�  giovani�  e�  …�  meno�  giovani.Lo�  “spazio�  giovani”�  è�  quasi�  una�  festa�  dentro�  la�  festa,�  un�   microcosmo�   a�   sé,�   cos tuito�   da�   un�   gruppo�   di�  persone�  che�  nel�  corso�  degli�  anni�  si�  è�  consolidato�  ed�  ha�  trovato�  una�  perfe a�  sintonia:�  ci�  piace�  fare�  quello�  che�  facciamo,�  in�  un�  clima�  che�  è�  davvero�  di�  festa,�  tra�  scherzi,�   risate�   e�   diver mento,�   ma�   sopra u o�   è�   la�  musica�  a�  dare�  quel�  qualcosa�  in�  più�  a�  questo�  spazio.�  Con�