Luca B attistella In iziativa che aggrega: cu rricu la in ... · 24 www .rivistedigit ali.com &...

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24 www.rivistedigitali.com Anno 18 LUGLIO 2008 n. 193 & progetti architettura A giugno, presso le Sale Apol- linee del Teatro La Fenice a Venezia, si è svolta la cerimonia di conferimento dei premi della quinta edizione del «Premio In- ternazionale Architettura So- stenibile». Questo premio, ideato e pro- mosso dall’azienda Fassa Bor- tolo (è attiva nel settore delle soluzioni innovative per l’edi- lizia) in collaborazione con la Facoltà di Architettura del- l’Università di Ferrara, ha ca- denza annuale e viene assegnato all’opera progettata da profes- sionisti o studi di architettura o ingegneria che meglio esprime i principi fondamentali su cui si basa il premio oppure anche ai neo-laureati che, in una separa- ta sezione, possono partecipare con la propria tesi di laurea, e nello stesso tempo, intende ri- portare l’attenzione sulla neces- sità di riesaminare il rapporto tra processo edilizio e qualità dell’abitare attraverso il perse- guimento della compatibilità tra produttività economica, tutela delle risorse e qualità dell’ambiente. Opere realizzate. Per questa sezione, l’edizione 2008 ha no- minato vincitori ben 5 progetti a pari merito provenienti da 5 di- verse nazioni: Feilden Clegg Bradley Stu- dios, Nuovi uffici centrali della National Trust / Heelis, Swindon (Gran Bretagna) Gil Torres Carmen, Centro anziani e Servizi sociali Madrid (Spagna) Ingenhoven Architekten Centro di aviazione Lufthansa, Francoforte (Germania) Orianoassociati Architetti , Recupero, restauro e ridestina- zione turistica dell’antico bor- go di Santo Stefano di Sessanio, L’Aquila Rauch Martin & Boltshau- ser Roger, Casa in terra battuta, Schlins (Austria) Menzioni speciali Architekturburo Reinberg, Scuola materna in Schukowitz- gasse, Vienna (Austria) BGP Architekten, Istituto svizzero di scienze e tecnolo- gie acquatiche (eawag) / Eawag Forum Chriesbach, Dübendorf (Svizzera) Sps-architekten, Complesso residenziale passivo «Samer Mö- sl», Salisburgo (Austria) Studio Nicoletti Associa- ti, Nuovo Palazzo di Giustizia, Arezzo Studio Rba , Edificio resi- denziale sulle rive del fiume Piave Vecchia, Musile di Pia- ve, Venezia Sezione Tesi di Laurea. È stato assegnato il 1° Premio a Oiko- nomou Ioannis con la tesi «Ar- chitettura di terra» (Aristotle Uni- versity of Thessaloniki – Grecia) mentre le menzioni speciali sono state assegnate a: Lieschke Thomas, Fattoria energetica – modelli per una tra- sformazione «energetica» del territorio nella regione di Lausitz (Btu Cottbus – Germania) Mariotti Andrea, Edificio per uf- fici a Fano (Università di Firenze) Morelli Paolo e Pontarelli An- drea, Recupero dell’ex-Sanato- rio Banti a Pratolino, Firenze (Università di Firenze – Italia). Iniziativa che aggrega: curricula in rete Punti di vista M olti professionisti ita- liani si trovano nella necessità di confrontarsi con un concorso di proget- tazione. Idea decisamente stimolante e soprattutto ne- cessaria per la conduzione degli studi. È anche il desi- derio di provare a misurar- si ad armi pari con l’archi- tettura del nostro tempo e confrontarsi con altre idee ed esperienze. Molti di lo- ro hanno tuttavia desistito, per alcuni motivi, che qui è opportuno riassumere: il primo, decisamente il più mortificante, è che alcune esperienze li hanno portati a pensare, che il «concor- so» in Italia è spesso og- getto di «combinazioni» e quindi rischia di essere una perdita di tempo; il secondo è dovuto alla selva di leggi, di ostacoli e spesso alla po- ca chiarezza contenuta nei bandi; il terzo l’insufficien- za della struttura di studio. Ora, questi motivi, han- no accresciuto nell’animo di molti professionisti un senso di sfiducia nei con- fronti di quest’istituto, ma soprattutto, ed è peggio, una mancanza di fiducia nelle proprie professionalità, mi- nando gravemente, oggi che andiamo sempre più spes- so al confronto europeo, le capacità di rapportarsi con quei professionisti di altri paesi che da sempre hanno fatto del concorso pubblico lo strumento quotidiano di lavoro, un oggetto di parte- cipazione alla creazione di opere nel proprio Paese, un elemento di formazione e di credibilità della profes- sione di architetto. In Ita- lia, sembra che tuttora manchi una vera cultura del concorso, cultura nel senso che tutti, sia chi sta dalla parte del proponen- te, sia chi sta dalla parte dell’offerente, abbiano regole precise di compor- tamento non solo in senso tecnico, ma soprattutto morale (etico?). Proviamo a individuare qui sei sostan- tivi che sono le fondamenta del contratto-concorso: pro- grammazione, formula- zione, approvazione, par- tecipazione, valutazione e realizzazione. Tra questi occorre richiamare l’atten- zione sui due che spesso emergono come ostacolo di partenza: partecipazione, e valutazione. La seconda re- sterà sempre il nervo sco- perto dell’impianto della Merloni, sempre più spes- so pagina negativa della formula concorso, con i so- spetti, le recriminazioni, le operazioni di combine che accompagnano i risultati. Per ciò che riguarda invece la partecipazione, il tavolo di discussione invoglia a dire sicuramente qualcosa, soprattutto partendo dagli articoli dettati dalla Merlo- ni, che vede la preclusione effettiva di chi o per dati anagrafici o per occasioni di lavoro, non può espri- mere un certo curriculum, o un certo fatturato. Una legge che cerca di promuo- vere per proprio fine la mi- gliore concorrenza, limita paradossalmente la possi- bilità a chi non ha fatturato opere per centinaia di mi- lioni, come se fosse questo il solo requisito di garanzia di qualità e affidabilità. Ma non basta. L’opera analoga a quella richiesta nel bando, eventualmente realizzata, deve essere compresa negli ultimi 5 anni dalla data del- lo stesso o peggio ancora, aver realizzato almeno due opere assimilabili a quella richiesta. È come dire che un esperto nella progettazione di teatri che ha basato i suoi studi su tale opera, ma non ne hai mai fatti o non ne ha fatti almeno due entro gli ultimi due anni, con un minimo di tre volte il costo delle opere richieste, non ne farà mai. Lo farà allora chi pri- ma del 1994, per incarico discrezionale di qualche e sindaco, ha costruito maga- ri un’opera discutibile, che per successive varianti e au- mento dei costi ha raggiun- to fatturati che gli consen- tiranno di annoverarlo nel curriculum richiesto. Per quanto la legge 109 con le successive modifiche del- la n. 415 del 1998 prevede l’inserimento di giovani ar- chitetti, attraverso l’articolo 17 comma 8, ci ha pensato il Tar della Liguria ad appro- fondire il dettato dicendo: «che ai fini della presenza nel gruppo di un giovane professionista è sufficiente dichiarare di avvalersi del giovane come semplice col- laboratore senza l’obbligo che egli assuma la figura di associato». Nessuno si è preoccupato di sottolineare se poi que- sto collaboratore potrà mai dimostrare di aver effettiva- mente partecipato, o se mai potrà avvalersi di questa partecipazione da elencare nel curriculum. Un’altra formula che limita la pos- sibilità di formare curricula su opere pubbliche, è quel particolare passo dell’art. 17 della 109/94 che svin- cola gli incarichi sotto la soglia dei 100mila euro e che permette la partecipa- zione anche alle società di ingegneria, strutture che per loro formazione, sono in grado di fagocitare gran parte di queste opportuni- tà. È sulla base di queste brevi considerazioni, che all’interno di Ala è sorto il programma dei «curricula in rete». Considerando che l’unico modo di costruire i requisiti di cui sopra, per rientrare nelle regole dei bandi, è l’aggregazione di professionisti, anche in forma temporanea, coglien- do l’opportunità del sito di Ala Assoarchitetti, per pro- muovere la partecipazione diffusa ai concorsi. L’idea è semplice: accedendo al sito l’iscritto cerca il cur- riculum, verifica le espe- rienze reciproche, contat- ta i colleghi, scambia idee e… si mette al lavoro. Il programma è tuttora in elaborazione, ma qualcu- no s’è già attivato speri- mentalmente e i risultati ci sono stati. Luca Battistella architetto, delegato nazionale di Ala per il progetto «Curricula» Accedendo al sito si verificano le esperienze reciproche, si contattano i colleghi e si lavora Premio internazionale di architettura sostenibile. Cinque progetti realizzati, a pari merito, provenienti da cinque diverse nazioni, hanno vinto l’edizione 2008 del premio promosso da Fassa Bortolo e dall’Università di Ferrara Premiato il miglior rapporto tra processo edilizio e qualità dell’abitare Le prime tre opere classificate nella sezione «opere realizzate».

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24 www.rivistedigitali.com Anno 18 LUGLIO 2008 n. 193

&progettiarchitettura

A giugno, presso le Sale Apol-linee del Teatro La Fenice a

Venezia, si è svolta la cerimonia di conferimento dei premi della quinta edizione del «Premio In-ternazionale Architettura So-stenibile». Questo premio, ideato e pro-mosso dall’azienda Fassa Bor-tolo (è attiva nel settore delle soluzioni innovative per l’edi-lizia) in collaborazione con la Facoltà di Architettura del-l’Università di Ferrara, ha ca-denza annuale e viene assegnato all’opera progettata da profes-sionisti o studi di architettura o ingegneria che meglio esprime i principi fondamentali su cui si basa il premio oppure anche ai neo-laureati che, in una separa-ta sezione, possono partecipare con la propria tesi di laurea, e nello stesso tempo, intende ri-portare l’attenzione sulla neces-sità di riesaminare il rapporto tra processo edilizio e qualità dell’abitare attraverso il perse-guimento della compatibilità tra produttività economica,

tutela delle risorse e qualità dell’ambiente. Opere realizzate. Per questa sezione, l’edizione 2008 ha no-minato vincitori ben 5 progetti a pari merito provenienti da 5 di-verse nazioni:• Feilden Clegg Bradley Stu-dios, Nuovi uffici centrali della National Trust / Heelis, Swindon (Gran Bretagna)

• Gil Torres Carmen, Centro anziani e Servizi sociali Madrid (Spagna)• Ingenhoven Architekten – Centro di aviazione Lufthansa, Francoforte (Germania)• Orianoassociati Architetti, Recupero, restauro e ridestina-zione turistica dell’antico bor-go di Santo Stefano di Sessanio, L’Aquila

• Rauch Martin & Boltshau-ser Roger, Casa in terra battuta, Schlins (Austria)

Menzioni speciali• Architekturburo Reinberg, Scuola materna in Schukowitz-gasse, Vienna (Austria)• BGP Architekten, Istituto svizzero di scienze e tecnolo-gie acquatiche (eawag) / Eawag

Forum Chriesbach, Dübendorf (Svizzera)• Sps-architekten, Complesso residenziale passivo «Samer Mö-sl», Salisburgo (Austria)• Studio Nicoletti Associa-ti, Nuovo Palazzo di Giustizia, Arezzo • Studio Rba, Edificio resi-denziale sulle rive del fiume Piave Vecchia, Musile di Pia-ve, Venezia Sezione Tesi di Laurea. È stato assegnato il 1° Premio a Oiko-nomou Ioannis con la tesi «Ar-chitettura di terra» (Aristotle Uni-versity of Thessaloniki – Grecia) mentre le menzioni speciali sono state assegnate a:• Lieschke Thomas, Fattoria energetica – modelli per una tra-sformazione «energetica» del territorio nella regione di Lausitz (Btu Cottbus – Germania)• Mariotti Andrea, Edificio per uf-fici a Fano (Università di Firenze)• Morelli Paolo e Pontarelli An-drea, Recupero dell’ex-Sanato-rio Banti a Pratolino, Firenze (Università di Firenze – Italia). •

Iniziativa che aggrega: curricula in rete

Punti di vista

Molti professionisti ita-liani si trovano nella

necessità di confrontarsi con un concorso di proget-tazione. Idea decisamente stimolante e soprattutto ne-cessaria per la conduzione degli studi. È anche il desi-derio di provare a misurar-si ad armi pari con l’archi-tettura del nostro tempo e confrontarsi con altre idee ed esperienze. Molti di lo-ro hanno tuttavia desistito, per alcuni motivi, che qui è opportuno riassumere: il primo, decisamente il più mortificante, è che alcune esperienze li hanno portati a pensare, che il «concor-so» in Italia è spesso og-getto di «combinazioni» e quindi rischia di essere una perdita di tempo; il secondo è dovuto alla selva di leggi, di ostacoli e spesso alla po-ca chiarezza contenuta nei bandi; il terzo l’insufficien-za della struttura di studio. Ora, questi motivi, han-no accresciuto nell’animo di molti professionisti un senso di sfiducia nei con-fronti di quest’istituto, ma

soprattutto, ed è peggio, una mancanza di fiducia nelle proprie professionalità, mi-nando gravemente, oggi che andiamo sempre più spes-so al confronto europeo, le capacità di rapportarsi con quei professionisti di altri paesi che da sempre hanno fatto del concorso pubblico lo strumento quotidiano di lavoro, un oggetto di parte-cipazione alla creazione di opere nel proprio Paese, un elemento di formazione e di credibilità della profes-sione di architetto. In Ita-lia, sembra che tuttora manchi una vera cultura del concorso, cultura nel senso che tutti, sia chi sta dalla parte del proponen-te, sia chi sta dalla parte dell’offerente, abbiano regole precise di compor-tamento non solo in senso tecnico, ma soprattutto morale (etico?). Proviamo a individuare qui sei sostan-tivi che sono le fondamenta del contratto-concorso: pro-grammazione, formula-zione, approvazione, par-tecipazione, valutazione

e realizzazione. Tra questi occorre richiamare l’atten-zione sui due che spesso emergono come ostacolo di partenza: partecipazione, e valutazione. La seconda re-sterà sempre il nervo sco-perto dell’impianto della

Merloni, sempre più spes-so pagina negativa della formula concorso, con i so-spetti, le recriminazioni, le operazioni di combine che accompagnano i risultati. Per ciò che riguarda invece la partecipazione, il tavolo di discussione invoglia a dire sicuramente qualcosa, soprattutto partendo dagli articoli dettati dalla Merlo-ni, che vede la preclusione effettiva di chi o per dati anagrafici o per occasioni di lavoro, non può espri-mere un certo curriculum, o un certo fatturato. Una legge che cerca di promuo-vere per proprio fine la mi-gliore concorrenza, limita

paradossalmente la possi-bilità a chi non ha fatturato opere per centinaia di mi-lioni, come se fosse questo il solo requisito di garanzia di qualità e affidabilità. Ma non basta. L’opera analoga a quella richiesta nel bando,

eventualmente realizzata, deve essere compresa negli ultimi 5 anni dalla data del-lo stesso o peggio ancora, aver realizzato almeno due opere assimilabili a quella richiesta. È come dire che un esperto nella progettazione di teatri che ha basato i suoi studi su tale opera, ma non ne hai mai fatti o non ne ha fatti almeno due entro gli ultimi due anni, con un minimo di tre volte il costo delle opere richieste, non ne farà mai. Lo farà allora chi pri-ma del 1994, per incarico discrezionale di qualche e sindaco, ha costruito maga-ri un’opera discutibile, che

per successive varianti e au-mento dei costi ha raggiun-to fatturati che gli consen-tiranno di annoverarlo nel curriculum richiesto. Per quanto la legge 109 con le successive modifiche del-la n. 415 del 1998 prevede l’inserimento di giovani ar-chitetti, attraverso l’articolo 17 comma 8, ci ha pensato il Tar della Liguria ad appro-fondire il dettato dicendo: «che ai fini della presenza nel gruppo di un giovane professionista è sufficiente dichiarare di avvalersi del giovane come semplice col-laboratore senza l’obbligo che egli assuma la figura di associato». Nessuno si è preoccupato di sottolineare se poi que-sto collaboratore potrà mai dimostrare di aver effettiva-mente partecipato, o se mai potrà avvalersi di questa partecipazione da elencare nel curriculum. Un’altra formula che limita la pos-sibilità di formare curricula su opere pubbliche, è quel particolare passo dell’art. 17 della 109/94 che svin-

cola gli incarichi sotto la soglia dei 100mila euro e che permette la partecipa-zione anche alle società di ingegneria, strutture che per loro formazione, sono in grado di fagocitare gran parte di queste opportuni-tà. È sulla base di queste brevi considerazioni, che all’interno di Ala è sorto il programma dei «curricula in rete». Considerando che l’unico modo di costruire i requisiti di cui sopra, per rientrare nelle regole dei bandi, è l’aggregazione di professionisti, anche in forma temporanea, coglien-do l’opportunità del sito di Ala Assoarchitetti, per pro-muovere la partecipazione diffusa ai concorsi. L’idea è semplice: accedendo al sito l’iscritto cerca il cur-riculum, verifica le espe-rienze reciproche, contat-ta i colleghi, scambia idee e… si mette al lavoro. Il programma è tuttora in elaborazione, ma qualcu-no s’è già attivato speri-mentalmente e i risultati ci sono stati. •

Luca Battistellaarchitetto, delegato nazionale di Ala per il progetto «Curricula»

Accedendo al sito si verificano le esperienze reciproche, si contattano i colleghi e si lavora

Premio internazionale di architettura sostenibile. Cinque progetti realizzati, a pari merito, provenienti da cinque diverse nazioni, hanno vinto l’edizione 2008 del premio promosso da Fassa Bortolo e dall’Università di Ferrara

Premiato il miglior rapportotra processo edilizio e qualità dell’abitare

Le prime tre opere classificate nella sezione «opere realizzate».