L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

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L I B E RA U N I V E R S I T A' D I S T U D I P S I C O L O G I C I E M P I R I C I M I C H E L H A R D Y L'OMOSESSUALITA' IN CHIAVE EMPIRICA Una ricerca condotta da ANNA RITA MALAGUTI

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Tesi F.A.I.P. di Anna Rita MALAGUTI.

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L I B E RA U N I V E R S I T A' D I S T U D I P S I C O L O G I C I E M P I R I C I M I C H E L H A R D Y

L'OMOSESSUALITA' IN CHIAVE EMPIRICA

Una ricerca condotta da ANNA RITA MALAGUTI

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Citato dal manuale No.1/La Grammatica dell'Essere – pag 1-2:

*Al di là delle nostre regole e spesso proprio in contrasto con esse, esiste un

SISTEMA che sfugge alla comprensione a prima vista. Questo, governato

dal solo principio di causa e effetto, dà origine a un ordine preciso che da

sempre regola ogni MOVIMENTO E MOTO VITALE. Si tratta di un

ordine armonico che, nei suoi parametri nascosti, riconosce un unico criterio

per determinare l'evoluzione di tutte le cose: quello della funzionalità. Ciò

nonostante si rifà ALPRINCIPIO DELL'ARMONIA NATURALE,

rispecchiandola e cautelandola come moto supremo di ogni suo agire.

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L'Armonia nasce dalla creazione stessa e si manifesta in ogni sua espressione

remota. Il suo andamento regola da sempre il LIBERO FLUIRE dei processi

fisici e metafisici, anche nei loro MOVIMENTI PIU' SEGRETI E

SILENZIOSI, comprendendo perfino I MOTI DELL'ANIMA. L'ordine

segue parametri senza tempo che nascono dal sistema stesso. Non dipende

quindi dalle convinzioni personali degli individui. Le sue leggi e i suoi

parametri si costituiscono attraverso meccanismi empirici, ossia

DINAMICHE NASCOSTE che concepiscono DIRITTI e OBBLIGHI per

l'uomo, anche laddove meno se l'aspetta. L'ordine abbina a ogni atto

COMPIUTO, come anche a quello MANCATO, una RESPONSABILITÀ

EMPIRICA PRECISA. Queste responsabilità nascono autonomamente e si

rifanno alle leggi del Sistema, a prescindere dall'approvazione del singolo,

interagendo con la sua vita e provocandone l'operato. IL comportamento

del singolo, il suo fare, sia con se stesso che con gli altri, genera conseguenze

dirette che si ripercuotono su ogni suo legame ed ambito vitale.*

L'ordine prevede una MATRICE D'ECCELLENZA per ogni diverso ruolo

empirico. La matrice è una sorta di “CONTENITORE” in cui sono fissati

DIRITTI, OBBLIGHI e PRINCIPI relativi sia al proprio sesso biologico di

appartenenza che alle varie fasi della vita dell'essere umano. La carica empirica,

energetica, di ciò che noi siamo e facciamo viene confrontata con questa matrice,

con questa SINFONIA D'ECCELLENZA; se la musica che noi suoniamo non

coincide con questa SINFONIA si ha una DISTONIA, che viene SEGNALATA

dal sistema con appositi INDICATORI EMPIRICI (rabbia, paura, colpa) e con la

PRESENZA di MALESSERE in OGNI AMBITO VITALE. Invece più la nostra

musica si avvicina alla sinfonia d'eccellenza, più percepiamo nella nostra vita un

FLUSSO DI BENESSERE, UN APPAGAMENTO sempre più PROFONDO.

Tale stato si chiama LIBERO FLUIRE delle cose e comporta l'essere collegati

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con il sistema sul piano del proprio sentire, percependo in ogni momento ciò che

è funzionale mettere in atto in una determinata situazione o in una fase della

nostra vita, nonché ciò che è previsto dal proprio codice empirico. IL CODICE

EMPIRICO YIN è il contenitore di tutti i principi guida dell'essere e dell'agire

femminili. IL CODICE EMPIRICO YANG contiene tutti i principi guida

dell'essere e dell'agire maschili. Più l'adulto si avvicina al proprio codice

empirico e più si accosta ad uno stato di benessere e appagamento profondi. Più

si allontana da tale codice, più si allontana dal libero fluire entrando in uno

STATO ALTERATO. Essere in uno stato alterato significa non percepire la

sinfonia di base come VERA E FUNZIONALE per la propria vita, il proprio

benessere e quello altrui. Vuol dire essere dotati di un SENTIRE ALTERATO. É

come essere guidati nella propria marcia da un bussola che segna il sud anziché il

nord e non accorgersene. Se in un'orchestra ciascun elemento non riuscisse a

seguire il direttore suonando quindi ciò che gli pare, ne verrebbe fuori un caos

indescrivibile. Se in un ballo di coppia io donna non mi lascio guidare dall'uomo

o se l'uomo non riesce a trasmettere impulsi chiari e decisi, non ne esce una

danza ma un movimento incerto, poco fluido, a tratti” scattoso”. La danza è stata

ed è per me un buon banco di prova, uno specchio che mi ha mostrato e mi

mostra come io sono anche nella vita. Undici anni fa iniziai ad andare a scuola di

balli latino-americani. Una delle prime sere mi dissero che in quel ballo era

l'uomo che guidava suscitando in me frustrazione e rabbia(quella non manca mai)

poiché non accettavo di essere guidata. Avevo un bisogno ASSOLUTO di

esprimere la mia danza, i miei movimenti , non avendolo mai fatto prima e ciò

era innegabile ma non si conciliava affatto con le esigenze del momento. Andai

così alla ricerca e sperimentai vari tipi di danza ma notai che quando ballavo da

sola mi mancavano o il partner o il gruppo, quando ero parte di un gruppo e

ricevevo delle consegne mi sentivo inespressa. Avevo ed ho bisogno di tutte

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queste dimensioni. Poi smisi di andare a scuola di balli-latino americani,

continuando però ad andare a ballarli ogni tanto e una sera in cui non avrei mai

scommesso sulle mie PRESTAZIONI, sentendomi molto stanca, mi dissi: “ E

vabbè, vada come vada....” feci un passo in avanti: mi lasciai andare e mi lasciai

guidare esprimendo maggiore morbidezza e sentendomi decisamente meglio.

Avevo iniziato ad assimilare alcuni dei principi guida femminili ( fluidità e

morbidezza), mettendo un po' da parte il CONTROLLO ma anche (ahimè

temporaneamente) la frustrazione e la rabbia. Quella sera sera la voglia di

danzare (e quindi di vivere il momento) era stata più forte della voglia di

controllare la vita.

I RUOLI

D'ECCELLENZA----------------------------------------------------------------------------

Citato dal manuale No.4/La Grammatica dell'Essere – pagg- 33-35:

*Esiste una matrice d'eccellenza per ogni diverso ruolo empirico che lo

collega ad un ordine prestabilito. Esso detiene tutti i diritti e gli obblighi

sanciti dalla matrice stessa che costituisce per l'essere umano l'unico

riscontro del suo fare. Ogni suo gesto o atteggiamento è comparato – in

tempo reale – con i moti empirici da essa contenuti, riportando l'esito di tale

raffronto sul piano della coscienza empirica. Il semplice fatto di essere

biologicamente uomo determina, in automatico, l'appartenenza al codice

empirico yang, mentre il semplice fatto di essere biologicamente donna

determina , in automatico, l'appartenenza al codice empirico yin. Quindi ai

fini dell'ordine l'essere uomo o donna costituisce un vero e proprio ruolo.

Più l'adulto si avvicina alla matrice d'eccellenza del proprio maschile o

femminile, più si accosta anche ad uno “Stato Integrato”. Tale MATRICE

costituisce la condizione di base per l'ordine, la sua “normalità” e il

TERMINE DI PARAGONE per ogni sua dinamica e MOTO DI

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RAFFRONTO. L'INTEGRATO è un PRECISO MODELLO EMPIRICO,

DATO e PRESTABILITO nelle migliaia d'anni di EVOLUZIONE della

specie, che è INDISCUTIBILE E INATTACCABILE DALL'UOMO. Esso

può essere raggiunto soltanto gradualmente con il tempo, attraversando i

vari ruoli previsti dall'ordine, somma di diritti e obblighi diversi da quelli

precedenti, fino a raggiungere la piena potenzialità del codice yin o yang. La

sua massima espressione è nel ruolo del buon padre e della buona madre,

condizioni empiriche che poco hanno a che fare con quelle del genitore

biologico. Essi, però, non possono essere raggiunti se prima non si passa

attraverso i ruoli del piccolo e dell'adolescente poi, entrando di seguito in

quello dell'adulto e soltanto dopo in quello della madre o del padre. La

matrice d'eccellenza, ossia il codice yin e yang, stanno alla base di tutti

questi ruoli, essendo un loro trampolino di lancio per ogni evoluzione.*

Ogni individuo è formato da un CARICA PRIMARIA E DA UNA CARICA

SECONDARIA. Nell'uomo la carica primaria è data dalla carica yang, nella

donna dalla carica yin. Ogni carica primaria necessita di essere bilanciata da una

carica secondaria: nell'uomo è la carica yin, nella donna è quella yang. Quindi

ogni uomo ha in sé anche una parte femminile, ogni donna ha in sé anche una

parte maschile. C.G. JUNG ha denominato la parte maschile “Animus” e la parte

femminile “Anima”. In assenza di alterazioni, L'UOMO È RADICATO NEL

PRORIO YANG e nel tempo, acquisisce ed INTEGRA ANCHE LO YIN con i

suoi principi. LA DONNA È RADICATA nel PROPRIO YIN e nel tempo

acquisisce ed INTEGRA ANCHE LO YANG con i suoi principi.

L'acquisizione della carica primaria avviene sempre nel grembo materno , al

momento del concepimento. Ogni nascituro è pertanto portatore di una matrice

d'eccellenza, dotato di tutti i parametri più appropriati per sviluppare moti

empirici ineccepibili. Egli viene munito di tutta la saggezza dell'universo per il

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semplice fatto che vi appartiene. Questa eredità contiene tutte le strategie

possibili e immaginabili di cui l'umanità dispone, i suoi moti profondi e le

dinamiche nascoste. Soltanto poi, durante la fase dell'attivazione, la matrice si

inquina, mentre la CONSEGNA FAMILIARE si instaura in tutta la sua portata.

Essa si sovrappone alla matrice d'eccellenza, ATTIVANDO SOLTANTO I

PRINCIPI SISTEMICI PREVISTI DAL COPIONE FAMILIARE e tralasciando

tutti gli altri. Il contenuto disarmonico sovrasta la carica genuina del figlio e i

valori deformati sostituiscono quelli della matrice d'eccellenza .

L'ATTIVAZIONE DELLA CARICA primaria avviene durante l'infanzia,

attraverso il genitore del proprio sesso biologico. A seconda della capacità

paterna di esprimere il proprio maschile, il bambino impara a essere uomo,

rispecchiandosi nella sua carica yang. Dalla maniera, invece, in cui la madre

manifesta il proprio femminile, la figlia attiva la propria carica yin. Qualora la

qualità della consegna invece risulti scarsa o insufficiente, il bambino rimarrà

relegato nel ruolo del piccolo, anche quando avrà già superato l'età biologica

adeguata. Il bambino assimila sia la stessa qualità che la medesima quantità di

carica dal genitore preposto. Qualora il genitore sia mancante o portatore di una

carica debole, il figlio non è più in grado di acquisire l'energia necessaria per

radicarsi nel proprio sesso biologico, predisponendosi per un ruolo alterato. Così

non riesce più ad attivare potenzialità empiriche e principi guida, poiché neanche

il genitore è un “portatore sano”. L'ordine riconosce questa mancanza non

soltanto per la semplice assenza fisica di uno dei genitori, o d' entrambi ma

anche per la LORO SCARSA QUALITÀ EMPIRICA ESPRESSA. Così può

succedere che , nonostante la costante e amorevole presenza di una madre e un

padre alterati, il piccolo viva la totale assenza di entrambi, ai fini empirici.

Questo avviene in tutti i casi in cui la madre non riempie il proprio ruolo Yin e il

padre manca da quello yang, ossia qualora siano portatori di un debito empirico

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ingente e non evaso. Nonostante l'amore apparente dei genitori e la loro

convinzione di fare il bene della prole, l'ordine apre uno stato di debito nei

confronti DI TUTTI I COINVOLTI. Cosa succede quindi alle cariche primarie

e secondarie in presenza di debito ingente? L'uomo, radicato per sua natura nel

suo yang, in presenza di un debito ingente può sviluppare una carica yang

“stretta”. Per il principio della compensazione, il mancato spazio dello yang,

viene occupato dalla carica yin (secondaria per il maschile). Lo yin sovrasta lo

yang , lo copre, lo ossessiona, in quanto quest'ultimo non riesce a sostenerlo né a

contenerlo (RUOLO DELL'UOMO YIN). La donna, da parte sua, in presenza di

un debito ingente, può sviluppare una carica yin(primaria) stretta, sperimentando

un'assenza di radicamento. Per compensazione sarà ossessionante e sovrastante la

carica(secondaria) yang.(RUOLO DELLA DONNA YANG). In entrambi sono i

principi guida del sesso opposto a fare da guida e a determinare quindi tutte le

percezioni del singolo in tutti i campi. In presenza di debito ingente si può

anche avere quest'altro moto: carica primaria troppo sviluppata e carica

secondaria atta a bilanciare insufficiente o mancante. Si ha così un' individuo

che percepisce il mondo ed agisce secondo i principi guida appartenenti al

proprio sesso biologico, ma in maniera alterata in quanto manca un argine

naturale che gli faccia da contrappeso, da binario, da contenimento(RUOLO

DELL'UOMO YANG ALTERATO E RUOLO DELLA DONNA YIN

ALTERATA). In mezzo a queste due coppie di ruoli, troviamo le varie

espressioni di un altro ruolo, quello della VITTIMA RABBIOSA. La vittima

rabbiosa in senso generico oscilla tra la propria paura e la propria rabbia. Essa

sperimenta cioè un forte contrasto tra la propria paura e la crescente spinta

rabbiosa. L 'uomo yin e la donna yin alterata(vittime “semplici”(autentiche)),

in seguito all'aumentare del dolore non evaso (debito), avanzano nella propria

metamorfosi empirica accumulando un'ingente quantità di rabbia. Il livello alto

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di paura di cui tali ruoli yin son portatori schiaccia la rabbia al suo interno e le

impedisce di essere un moto genuino che fa da propulsore. La vittima sperimenta

quindi dei moti rabbiosi sconosciuti in quanto repressi e mai “presi in mano”.

Questa novità empirica manda inizia a mandare in crisi la vittima autentica in

quanto essa è ancora convinta di essere “innocente” . Essa cerca quindi di

camuffare e nascondere la rabbia con moti compensatori pur di non

guardarsela: le fa troppa paura e LA FA SENTIRE IN COLPA. Vorrei

sottolineare che il sistema prevede tale moto di compensazione solo ed

esclusivamente per permettere all'individuo di integrare ciò che gli fa più paura

e quindi reprime. È un moto a fin di bene. Il Sistema inoltre non prevede

l'esclusione ma concepisce l'inclusione dei moti, dei comportamenti, delle

energie varie e differenti tra loro. Più si tenta di escludere un moto e più esso

ritorna. Sono nuove opportunità concesse dal sistema all'individuo, affinchè

possa avvenire l'integrazione. Questa è la cosa straordinaria. (Io pensavo che il

sistema fosse “cattivo” e invece.....). Sì ma che cosa cercherebbero di integrare

un uomo o una donna vivendo l'omosessualità? Naturalmente ciò di cui hanno

paura e rifiutano, ciò di cui sono ancora carenti e costituisce moto represso.

Vedremo in seguito. Torniamo alla “nostra cara vittima “ in corso di

metamorfosi. La vittima autentica , man mano che aumenta la rabbia si

trasforma in “vittima rabbiosa”. Il primo stadio della vittima rabbiosa è dato dall'

UOMO FINTO YIN E DALLA DONNA FINTA YIN. Essi riescono a reprimere

e a camuffare la propria rabbia ancora piuttosto bene. Nessuno ancora ...”li ha

scoperti”. Poi, non è che la metamorfosi si ferma qui. La rabbia aumenta ancora

fino a che l'individuo non riesce più ad adottare le stesse strategie di prima per

avere uno scudo dietro cui nascondere il proprio SENTIRSI VITTIMA . Se

prima si faceva scudo con lo yin e quindi con atteggiamenti dolci e gentili, con

la paura, assecondando e dando importanza agli altri(apparentemente) prima che

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a se stessi, ORA È COSTRETTA A CAMBIARE STRATEGIA. Essa si serve

del ritrovato indicatore empirico della rabbia per avere uno scudo. Da questo

momento in poi moti di sfida e competizione entrano a far parte delle proprie

strategie di copertura, rinnegando ogni “sana” e funzionale paura, ogni

riflessione, titubanza, prudenza, spingendoli a rischiare e a sfidare pure la

propria vita. Essi ora esorcizzano qualità yin quali pudore, tatto, tristezza,

pazienza e profondità a favore di una ribellione personalizzata e disarmonica. In

questa fase della metamorfosi la vittima rabbiosa cambia proprio stato energetico

ed assume i RUOLI DELL'UOMO FINTO YANG E della DONNA FINTA

YANG. La loro capacità di percezione è ALTERATA DA UNA SPINTA VITALE

ECCESSIVA e genera di conseguenza un sentire tanto contro-sistemico quanto lo

è quello della vittima autentica. La vittima rabbiosa del gruppo Yin ha la propria

paura davanti a sé come scudo mentre è “portata avanti”, nella metamorfosi

empirica, da una rabbia sempre più forte. La vittima rabbiosa del gruppo yang ha

davanti a sé come scudo la propria rabbia, che da indicatore secondario è

diventato primario e quindi evidente. Una cosa resta: la paura ma come moto

secondario. Poi, man mano che la metamorfosi avanza, in mancanza di evasione

del debito, nella vittima rabbiosa yang aumenta l'indicatore secondario della

paura, esorcizzata fino a quel momento. Anche in questo caso è un moto a fin di

bene, generato dal sistema per permettere al singolo di raggiungere l'interezza, e

di integrare ciò che è stato represso. Il singolo “finto yang” sperimenta così

sempre più stati di ansia, paura, inadeguatezza, tristezza. Egli non si riconosce

più, è spaventato e disorientato e SI SFORZA così DI COPRIRE tale moto

indesiderato AUMENTANDO SEMPRE PIÙ I MOTI AGGRESSIVI. Sempre

più sfida, competizione, verso la vita, il mondo, SE STESSO.( Scrivendo queste

righe mi sorge spontanea una riflessione. È sorprendente come l'essere umano sia

disposto a tutto pur di non mostrare se stesso a...se stesso e al mondo. Disposto a

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tutto pur di non mostrare i propri moti di luce e disposto a tutto pur di non

mostrare i propri moti di ombra. Sempre lì a compensare per non far vedere,

quasi fosse pericoloso rivelare ciò che si è realmente. ) Tutte le vittime rabbiose

sperimentano un MOTO DI RIVALSA CRESCENTE verso il mondo, e verso se

stessi. Tale moto diventa una vera e propria ossessione, ma è ancora collegato

“solo”ad una grande rabbia, Non è presente ancora L'ODIO, moto composto da

rabbia più SETE DI VENDETTA, condite con UNA CERTA FREDDEZZA.

L'odio compare nelle figure YANG ALTERATE (Uomo yang alterato e donna

yang autentica), in cui il debito è diventato irreversibile.

L'IRREVERSIBILITA' DEL DEBITO - Fino a che l'individuo si trova nello

stadio della vittima rabbiosa yang, gli è ancora possibile prendere in mano il

proprio debito ed evaderlo man mano. C'è un punto in cui però questo non

diventa più possibile. Quando il debito (ossia il dolore negato e le responsabilità

mancate) acquisisce un peso molto elevato, trascina la persona nel suo vortice e

lo predispone al “DISTACCO DELL'ANIMA”. Anche il distacco dell'anima è un

moto, per quanto irreversibile, a fin di bene. Il sistema lo prevede quando il

debito è diventato così forte da non riuscir ad essere più compensato e non è più

rimandabile ad un secondo momento(nell'ambito della vita della persona). Le

“tossine” relative al debito del singolo vanno così ad INQUINARE L'ANIMA, e

si instaura uno stato di dolore persistente ed irreversibile. L'individuo soccombe

nel suo conflitto empirico, avendo rinunciato definitivamente ad ogni possibilità

di risanamento. Il debito in questione VIENE DATO IN EREDITÀ ALLE

GENERAZIONI SUCCESSIVE al fine di potere essere visto, evaso e lasciato

andare. (principio dell'inclusione). ----------------------------------------------------

IL POTERE DELLA VITTIMA. La nostra società identifica nel ruolo della

vittima una persona che subisce gli eventi, i fatti, NON AVENDONE NESSUNA

RESPONSABILITÀ. Dal punto di vista empirico è vero che essa subisce i fatti

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ma è altrettanto vero che È RESPONSABILE O CORRESPONSABILE PER

OGNI COSA ACCADUTA. Il SISTEMA infatti NON RICONOSCE VITTIMA

MA SOLO RESPONSABILITÀ. La vittima (rabbiosa e autentica) tra l'altro ha

UN POTERE FORTE, DOMINANTE all'interno delle relazioni affettive e delle

situazioni. È lei a GESTIRE LE DINAMICHE NASCOSTE, per quanto faccia di

tutto per non ammetterlo. Leggendo “La Grammatica dell'Essere”, mi ha molto

colpita una nota in calce al volume IV, a pagina 252: “....per quanto la donna

finta yin continuasse a sentirsi intrappolata nel proprio ruolo (essendo prima

vittima e poi rabbiosa), PLASMAVA attraverso i meccanismi inconsci della sua

rivalsa nascosta, di una spinta aggressiva celata e dei suoi boicottaggi mai

ammessi, IL DESTINO DELLA FAMIGLIA. Queste dinamiche possono essere

appurate in maniera efficace osservando i figli, una volta cresciuti e adulti anche

loro. Ciò nonostante LA MADRE TRASMETTEVA ALLA PROPRIA PROLE

LA DISPERAZIONE DEL SUO ESSERE VITTIMA, COSTRINGENDO I

FIGLI A PRENDERE LE SUE DIFESE E A SCHIERARSI CONTRO IL

PADRE. […].

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-------- LA COSTELLAZIONE FAMILIARE DELL'OMOSESSUALITÀ.

Si possono tracciare alcuni profili ed individuare delle concause ma con la

consapevolezza che non sono esclusivi dell'omosessualità. Basti pensare che,

dove in famiglia è presente un omosessuale, non è per nulla scontato che i

genitori o i nonni e bisnonni fossero omosessuali. Procedendo nelle mie interviste

ho conosciuto una donna lesbica con la madre lesbica e un'altra donna bisessuale

con il padre omosessuale ma non è la regola. Nell'ambito delle cosiddette

“FAMIGLIE ARCOBALENO”(famiglie formate da genitori dello stesso sesso) i

figli spesso hanno uno sviluppo sessuale etero. Vorrei iniziare descrivendo una

costellazione familiare: Padre finto yang, madre finta yin che hanno formato

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una “Coppia Congelata”. Essi hanno generato: Figlia primogenita finta yin che

oscilla tra l'eterosessualità e l'omosessualità. Figlio secondogenito finto yin che

ha scelto come unica espressione sessuale l'omosessualità. Nonno materno finto

yin, nonna materna finta yang (o probabilmente Finta Yin in piena metamorfosi

verso la finta yang); nonno paterno finto yin e nonna paterna finta yang, nonché

vittima rabbiosa a 360 gradi. Il padre finto yang è il capofamiglia indiscusso ed è

nel suo ruolo finto yang. Egli scarica ingenti quantità di rabbia sulla propria

famiglia, emotivamente. Si percepisce in lui, strisciante, la paura della vita ed una

certa difficoltà ad essere autentico. La madre Finta yin, avendo congelato la

propria rabbia, svolge il proprio ruolo di moglie e di madre non invadendo il

campo del marito. La rabbia “congelata” viene trasmessa alla figlia primogenita,

affinchè possa essere...vista e riscattata. La madre è occupata quindi con il

proprio senso di colpa e di non merito e a tenere a bada la rabbia del marito, della

figlia . La figlia, inoltre, per il semplice fatto di essere la primogenita, riceve un

surplus di yang ed è predisposta a proteggere il fratellino, a salvare la madre(dal

padre, dalla nonna paterna e....da chiunque si avvicini. Da tutto.) È IN PREDA

AD UN AMORE CIECO, TOTALIZZANTE E DISPERATO VERSO LA

MADRE. È stata abbandonata da lei quando era piccolissima per motivi di ordine

medico. Si sente tradita ed abbandonata dal padre, che muore quando lei è

adolescente, proprio nel momento storico in cui sta rivelando la sua importanza e

la positività della sua presenza. Ella si sente in colpa perchè avrebbe voluto

salvarlo. Si punisce quasi prendendo il suo posto “emotivamente” dopo la sua

morte. Il figlio secondogenito riceve una carica yang debole e diventa presto

finto yin. Anch'egli si predispone per salvare e proteggere la madre dal padre.

Quindi non può accedere ai principi guida yang e cerca in tutti i modi di essere

differente dal padre. (anche)per svolgere questi due compiti egli sviluppa

l'omosessualità. Anche la figlia sviluppa un'omosessualità per salvare e

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proteggere la madre ma anche “grazie alla morte del padre”, vive un profondo

conflitto tra maschile e femminile. Durante la sua vita si innamora di tutte le sue

amiche, alle quali chiede tantissimo amore incessantemente. Inizia la propria

vita sessuale con gli uomini, sentendosi comunque e fortemente richiamare dal

bisogno affettivo verso il femminile(con voglia di possesso e esclusività). Il

sentimento che si genera verso il femminile è sempre più forte ed intenso rispetto

a quello che prova verso il maschile, tranne qualche RARA ECCEZIONE. Ella

si sente fortemente attratta dalle figure maschili con grande carisma, che sceglie

come maestri e guide nel tentativo (desiderio) di compensare la propria carenza

di animus. Vive rispetto alla propria madre un conflitto. La adora e ne è

totalmente dipendente ma è pure tanto arrabbiata con lei perchè l'ha abbandonata

e mai sostenuta (Anche se sembrerebbe proprio il contrario) e inoltre l'ha messa

come “cuscinetto” tra lei e il padre, ponendola di fatto in una inversione dei ruoli.

ALTRE COSTELLAZIONI E PROFILI AL FEMMINILE:

DONNA L- madre finta yin, padre finto yang. Ultima di tre sorelle. Il padre porta

la sua rabbia all'esterno, sul resto della famiglia, ogni tanto imprecando. Non ha

una gran considerazione delle donne. La madre è poco affettuosa e distante da

DONNA L che di fatto ha accanto a sé, come figura materna, la sorella più

grande. Quando questa si sposa e va a vivere in un'altra città, dopo un po',all'età

di 14 anni, DONNA L scappa di casa per prendere il treno ed andare a trovarla .

Donna L ha così già sviluppato una profonda carenza nei confronti del femminile

che condizionerà tutta la sua vita. Non meno importante è il rapporto con il

padre. Uomo aggressivo, contribuisce a determinare in donna L la paura e la

rabbia verso il maschile. Ella inizia la sua vita di coppia con l'altro sesso ma

presto si manifestano difficoltà. Ella rimane incinta ma abortisce. L'interesse

verso il femminile aumenta e così DONNA L ricerca relazioni omosessuali. La

prima relazione duratura è volta al soddisfacimento di questo bisogno. Ella non

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vi entra in quanto innamorata ma resta all'interno ugualmente per 4 anni,

dominata dal suo bisogno. Ogni tanto però soddisfa la necessità di fare sesso con

un maschio Poi la relazione omosessuale finisce. Incontra un uomo. Stabilisce

una nuova relazione, si interroga, si rimette in discussione ma anche

sessualmente ha difficoltà. Il bisogno del femminile spinge. Il suo unico

obiettivo è creare un nucleo familiare con un' altra donna. L è una donna ancora

finta yin, proiettata verso il ruolo di finta yang. Ella infatti possiede una grande

sensibilità ma al tempo stesso è determinata ed intraprendente. É una donna che,

col tempo, ha imparato a prendere l'iniziativa verso le altre donne. É in fase di

mutamento. Le infrazioni sistemiche insite in un rapporto lesbico sono diverse.

Scegliere un' altra donna come partner comporta la rinuncia al DIRITTO

EMPIRICO YIN di aver accanto un uomo (anche se sarebbe corretto dire: un

uomo yang integrato), con tutto ciò che ne deriva (diritto/obbligo di appoggiarsi

sull'uomo, lasciare a lui il diritto della guida...) Aver accanto una donna come

partner preclude ancor di più questi diritti in quanto una donna, ai fini empirici,

non potrà mai sostituire un uomo, per quanto yang ella possa diventare durante la

sua metamorfosi. Un altro aspetto, non trascurabile è legato alla maternità. Sì, è

vero che una coppia lesbica può “avere” dei figli ricorrendo all'inseminazione

artificiale. È altrettanto vero che così facendo si priva la prole, fin dall'inizio, del

diritto di avere un padre, con tutte le conseguenze ai fini empirici che ne possono

derivare. DONNA M : Donna M è una

donna ormai finta yang, madre di una figlia grande, separata dal marito. Ella

possiede una gran sensibilità, una certa dolcezza, è brava a cucinare (doti yin) ma

al tempo stesso ha un carattere forte, determinato, molto determinato. Lavora in

una palestra come custode e animatrice. Nel suo lavoro lei ha appena trascorso un

periodo in cui ha mostrato ampiamente le sue doti manageriali. Con le donne lei

è abituata a prendere l'iniziativa. Si sente questa sua energia maschile che arriva.

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É portata ad affrontare di petto tutte le situazioni. L'unico momento in cui questa

spinta diminuisce è in seguito ad una malattia che la costringe per un certo

periodo a casa dal lavoro, senza forze, con a disposizione meno spinta yang. Qui

lei è obbligata a riposare e a prendersi cura di se stessa. L'ex marito è un finto

yin, dal quale lei non si sentiva assolutamente protetta. Ben presto ella prende in

mano la situazione in prima persona per garantirsi una casa ed un futuro,

estromettendo il marito dal ruolo di guida e portando se stessa fuori dal ruolo di

donna, ancora di più. Sessualmente le cose con lui non vanno bene. Lei si

interroga, cerca anche un'alternativa maschile per comprendere da chi dipende la

difficoltà sessuale. Durante una vacanza incontra “per caso” una donna lesbica

che le fa capire che sessualmente è lì la sua strada. La rottura con il marito non è

immediata, seguiranno altri tentativi di tenere assieme i pezzi. Poi non resta altro

che ammettere l'evidenza e separarsi. Il padre di Donna M è un finto yang, la

madre è presumibilmente una finta yin ( non mi ha parlato molto della madre ed

io ho rispettato la sua volontà). È certo però che lei inizia fin da giovanissima a

lavorare con il padre nel commercio dei fiori fino a sviluppare presto qualcosa di

suo. Pur avendo dei tratti femminili presenti, ella denota già una predisposizione

verso lo yang. La sua figura è quella di una donna in cui si fondono a meraviglia

doti yin e doti yang molto ben evidenti. Lo yang però è in aumento e quindi il

suo yin, è costretto man mano a retrocedere, a ritirarsi. DONNA M è una donna

che ha avuto poco collegamento con la madre, iniziando presto a seguire il padre,

il quale diventa, a sua insaputa, il primo modello cui ispirarsi. Con questi

presupposti è facile comprendere perchè ella inizia a mettere in atto strategie e

principi yang in quantità crescente. DONNA MC

- Donna MC è una donna finta yin. Ella si mostra verso il mondo con

un'immagine particolare. Si mostra come una donna attenta, sensibile ed

accogliente, racchiusa in abiti, taglio di capelli e anche tratti somatici, maschili.

Page 17: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

Sembra una donna avvolta in un uomo. Padre finto yin, madre finta yin (coppia

“forzata”). Lei si dichiara bisessuale e mi racconta che il padre ha scoperto di

essere omosessuale. É una donna dalla valenza doppia. Il maschile accanto al

femminile, e ancora il femminile avvolto dal maschile, lei usa entrambe le

energie ma in maniera più separata l'una dall'altra rispetto a donna M (perfetto

mix). Anche nell'orientamento sessuale è così. Mentre sta in coppia con la sua

donna ogni tanto si concede un'avventura con un uomo.

DONNA P - Donna P è una donna finta yin in piena trasformazione. Non so

praticamente nulla dei suoi genitori, nel senso che non so che carattere e che

comportamento avessero. L'unica cosa che so è che muoiono entrambi nel giro di

poco tempo, qualche anno prima che donna P porti a termine l'adolescenza.

Donna P sente presto di provare interesse per il proprio sesso ma riceve il

corteggiamento di un uomo e non sa dire di no. Ella gli spiega che prova

interesse per le donne ma lui, ostinato, le dice: ”vedrai che ti passerà”. Si

sposano, generano due figli, il primo dei quali affetto da una forma di autismo. Il

matrimonio non va benissimo ma donna P resiste. La resistenza termina di fronte

alla fatica estrema di convivenza e ad una omosessualità che reclama attenzione.

Donna P lavora come agente di commercio. Ha una sensibilità ancora bella e

anche una certa profondità nel suo essere. Si sente che ha lavorato su se stessa

mediante sedute di psicoterapia legate anche alla presenza del figlio autistico.

L'assenza assoluta di punti di riferimento sia maschili che FEMMINILI, il suo

lavoro fortemente yang, le stanno portando via i suoi talenti yin. Ella esprime un

carattere deciso accanto a questa sensibilità interiore. Veste abiti maschili. É in

fase di trasformazione da donna finta yin a donna finta yang. Ella dichiara di non

gradire affatto il contatto con gli uomini, nemmeno nell'ambito lavorativo. “. É

reduce da una relazione con una donna, che mostra un carattere fortemente

aggressivo, a tratti violento. Ella sopporta, ha infatti sviluppato un forte

Page 18: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

autocontrollo ma soprattutto, non è ancora pronta per tagliare i legami con questa

donna, con la quale continua a convivere, assieme alle due figlie di lei.

DONNA F - donna F è una finta yin , seconda di quattro figli (le prime tre

femmine, l'ultimo , maschio, adottato). La madre finta yin è stata spesso assente

dal nucleo familiare per lavoro, anche durante i primi mesi di vita dei figli. Ella

era piena di attenzioni ...tutte le attenzioni possibili ma non era capace di

esprimere affetto fisicamente, non abbracciava. Pur essendoci pochissimi anni

di differenza tra donna F. e la sorella primogenita, quest'ultima faceva da madre a

lei ed agli altri fratelli. I quattro figli hanno avuto fin da piccoli le chiavi di

casa e si autogestivano in quanto anche il padre (finto yang) era spesso assente

per lavoro. La madre, essendo fuori casa per lavoro, aveva difficoltà ad

occuparsi del nutrimento dei figli . Il padre preparava il cibo il sabato e la

domenica, quando era a casa. Donna F racconta che le decisioni erano prese dai

genitori congiuntamente, nessuno dei due prevaleva, inoltre nessuno dei due,

secondo il suo racconto, sembrava avere, da solo, il ruolo dell'autorità. Anzi, tutti

i ruoli , secondo il racconto di Donna F , sembrano quasi non individuabili (da

lei) , sembrano ripartiti tra i due genitori, indipendentemente dall'essere ruoli

maschili o femminili. Donna F riferisce di non aver mai visto in nessuno dei due

la figura dell'autorità . Ella racconta però di essersi presto costruita un mondo

tutto suo con delle figure di riferimento personali. Fino all'età dell'adolescenza

aspirava a diventare suora di clausura. Voleva diventare santa, voleva salvare il

mondo, prendere le sofferenza degli altri su di sé.

Ricorda di aver fatto da mamma ai propri compagni delle scuole elementari, di

essere stata la bambina ribelle e colta della famiglia. Ricorda di aver avuto

molta rabbia da piccola. Il padre è un uomo che ogni tanto perde la pazienza e si

arrabbia. Fin qui tutto a posto se non fosse per un particolare: avendo carenza a

comunicare verbalmente fa intendere le sue ragioni dando botte ai figli.

Page 19: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

Quando invece gli verrà richiesto di rendersi presente in un momento cruciale

come padre compirà una mancanza grave(assenza di guida in pericolo di vita del

figlio). Donna F si costruisce quel mondo tutto suo proprio per la totale assenza

di modelli e per sopravvivere. Sostituisce le figure dei genitori con quelle dei

santi, dei salvatori, delle suore e....l'autorità con ...la figura di Dio.

Donna F inizia la sua vita sessuale con gli uomini. La consapevolezza di essere

lesbica avverrà dopo i trent'anni grazie ad una psicoterapia breve iniziata per un

problema di anoressia. Riconoscere prima, ed accettare, poi, di essere

lesbica, la porta fuori dall'anoressia.

Prima di tutto ciò Donna F si innamora per la prima volta, ancora giovanissima,

di un uomo più maturo di lei e lo sposa. Racconta di aver avuto con lui un

rapporto simbiotico e di aver visto in lui un maestro.

Quando donna F inizia la sua vita sessuale ed affettiva con le donne è ancora

sposata. Da quel momento in poi ella non sentirà più l'esigenza di stare con un

uomo sessualmente, mentre dal punto di vista affettivo “è coperta” dalla

presenza del marito.

Con la prima partner ella dichiara di aver ricoperto il ruolo della madre e della

salvatrice. Con la seconda partner entra in un ruolo più dipendente e sottomesso

affettivamente, con la terza trova finalmente un equilibrio personale e di coppia.

Da questi profili emergono alcuni tratti in comune: una madre in prevalenza finta

yin MA - COMUNQUE SIA – ASSENTE O POCO AFFETTUOSA E POCO

COLLEGATA CON I PROPRI PRINCIPI FEMMINILI. UN PADRE CON UNA

CARICA YANG DEBOLE (più frequente finto yang che finto yin, molto

probabile anche finti yin in piena metamorfosi verso il finto yang). Ne consegue

che queste donne sono orfane ai fini empirici e non hanno potuto collegarsi al

proprio codice yin. Alcune hanno preso come punto di riferimento il padre. Altre

si sono creati modelli estranei alla famiglia. Il loro rapporto con gli uomini

Page 20: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

inizialmente c'era, anche se difficoltoso. Alcune si sono arrese alla loro

omosessualità solo dopo aver fallito nel rapporto con un uomo.

OMOSESSUALITÀ E COMPENSAZIONE. L'omosessualità è un ruolo

compensatorio atto a nascondere un dolore profondo. Questo è vero anche per

un eterosessuale alterato. Facciamo un esempio. L'uomo yin(etero) è portatore di

una carica maschile stretta. Egli metterà in atto comportamenti yin(appartenenti

al femminile) e cercherà di assimilare il maschile dal mondo esterno. Sarà attratto

maggiormente da donne yang (ovvero portatrici di carica femminile stretta),

percependole molto rassicuranti grazie alla loro carica aggressiva elevata e il

loro atteggiamento di sfida e competizione. L'uomo yin(etero) ha molta paura del

suo lato femminile e delle donne, lo stesso è per l'uomo finto yin.

IN AMBITO OMOSESSUALE ABBIAMO CHE L'UOMO YIN O FINTO YIN

é in genere attratto da un UOMO FINTO YANG. L'UOMO FINTO YIN vive e

soffre la SEPARAZIONE DAL PADRE, dal quale ha ricevuto la consegna di un

maschile compromesso. L'uomo yin o finto yin omosessuale ha quindi una carica

primaria (yang) poco sviluppata, stretta. Il suo indicatore sistemico primario è la

paura. Anche L'UOMO FINTO YANG ha paura e ha sofferto la separazione dal

padre, ma nasconde paura e dolore dietro la sua carica Yang esuberante ed

evidente, non controbilanciata da una sana carica yin (Anima). In questa coppia

L'UOMO FINTO YIN cerca di assimilare il maschile di cui è carente dall'esterno,

rivolgendosi all'UOMO FINTO YANG. Quest'ultimo usa il proprio yang come

strategia protettiva verso il mondo. Anch'egli ha un maschile debole e cerca di

integrarlo attraverso un altro uomo(il finto yin). Entrambi hanno paura del

proprio lato femminile e delle donne. Il punto di partenza è uguale per entrambi,

cambia la strategia messa in atto per compensare la propria paura e il proprio

senso di inadeguatezza. 1L'indicatore sistemico secondario dell'uomo Finto Yin è

1 - Non dimentichiamo che l'uomo finto yin è una vittima rabbiosa e che, con il tempo, la rabbia che “spinge da dietro” lo porta ad avanzare nella metamorfosi empirica, costringendolo ad uscire allo scoperto

Page 21: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

la rabbia, rabbia repressa e mai mostrata. Egli ne è terrorizzato e fa di tutto per

evitarla. L'indicatore sistemico secondario dell'Uomo Finto Yang è la paura.

Vediamo ora una possibile coppia al femminile: DONNA FINTA YANG con

DONNA YIN ALTERATA(O DONNA FINTA YIN)la donna finta Yang, con la

sua CARICA RABBIOSA a cielo aperto, assume il ruolo dell' UOMO , mentre la

Donna Yin, con la sua carica femminile pronunciata, espansa , nel tentativo di

controbilanciare l'animus mancante, assume ovvero mantiene, quello della donna.

Per il principio della compensazione la donna yang cerca nella propria partner,

quella parte yin a cui non può accedere, avendola repressa, detestata e

contestata,PROPRIO IN SE STESSA , nella propria madre, e nei propri modelli

femminili. Viceversa, la donna Yin cerca nella Finta Yang, quella carica maschile

che, mancandole in sé, tanto teme in un uomo. Questo rapporto sostituisce,

EMPIRICAMENTE, il rapporto madre e figlia per la donna Finta Yang e padre e

figlia per quella Yin .Di fatti la donna Finta Yang mai e poi mai vorrebbe

ammettere a se stessa di aver TANTO BISOGNO DI MOSTRARE A SUA

MADRE QUANTO LA AMA, e quanto ha bisogno di lei. Per sostenere tutto

questo dolore, la SOSTITUISCE CON UN'ALTRA DONNA. La donna Yang,

oltre ad essere separata dal proprio yin, non ha mai avuto dal proprio padre il

CONSENSO AD ESSERE DONNA(o perchè assente, o perchè morto o perchè

egli desiderava fortemente un maschio e la rifiuta come donna – vedi il film

“VIOLA DI MARE” ). È FURIOSA sia con il padre che con la madre, che non

le ha passato una valida carica yin. Lei si è trovata a ricoprire presto un RUOLO

DA GRANDE, essendo in competizione e sfida con il proprio padre per.....la

madre. Lei è spesso la primogenita, ruolo che, per sua natura, indipendentemente

dal sesso biologico, CONFERISCE UNA YANGHIZZAZIONE. La sua rabbia

enorme verso il maschile, verso il femminile e verso il mondo intero la porterà a

riguardo alla propria rabbia e introducendolo nel ruolo del Finto Yang. -

Page 22: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

bruciare in fretta le tappe della metamorfosi empirica, e si ritroverà nel ruolo

estremo della yang autentica. In questo caso la donna finta yang ha “ricevuto

il COMPITO DI DIFENDERE LA MADRE “ dal padre, compito destinato

puntualmente a fallire ogni volta - quindi riproposto in maniera compulsiva e

cieca fino ad arrivare al punto di volersi SOSTITURE AL MASCHILE. - La

donna finta yang proiettata verso tale direzione sviluppa presto un' anestesia

totale per poter sostenere l'enorme DOLORE che le appartiene. Sviluppa presto

atteggiamenti di sfida e competizione nel proprio modo di porsi a se stessa e al

mondo, si nega sempre più ogni atteggiamento ed ogni principio femminile in

quanto non DESIDERATI E NON DESIDERABILI . La donna che lei ha avuto

come modello non si sa difendere da sola è debole, in un mondo(il suo) in cui la

sola forza che conta è LA FORZA YANG ABUSANTE E PREVARICANTE. La

paura d'altro canto, non le ha mai consentito di mollare un attimo la guardia,

alimentando la rabbia in tutti i modi.

La donna yin alterata (o Finta Yin), partner di una donna finta yang, ha anch'essa

paura del maschile a tal punto da fare coppia con un'altra donna. Il punto di

partenza è simile, differente è invece la modalità di espressione della strategia

compensativa sistemica che ella mette in atto rispetto alla yang. Lei non si vieta il

contatto con il mondo degli uomini come la yang spesso può e vuole arrivare a

fare, anzi. Spesso cerca gli uomini o è a contatto con loro senza desiderare che

spariscano dalla faccia della terra, interagisce con loro e apparentemente senza

problemi. Questi possono nascere nel momento in cui si apre uno spiraglio nel

mondo interiore della donna yin, la quale, pur essendo in coppia con un'altra

donna, può provare attrazione sessuale per un uomo o rimanerne affascinata. Il

suo sesso biologico, ogni tanto, reclama, esige...un maschio con cui rapportarsi

“anche solo” sessualmente. - Alcune donne, di fronte a questo, cedono e

accettano di stare anche con uomo per poi dopo riprendere la loro coppia

Page 23: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

omosessuale. Quando questi spiragli si aprono non è mai senza dolore, in quanto

rischiano di metter in discussione equilibri raggiunti a caro prezzo e ormai facenti

parte della propria identità.(copione personale). La donna finta yang per mettere

in atto la propria strategia, spesso arriva alla scissione, assumendo in sé sia un

ruolo maschile che un ruolo femminile alterati. Lei spesso fa sia da padre che da

madre contemporaneamente, alla donna yin. La donna yin alterata (o finta yin) è

talmente relegata nel ruolo “della piccola” da subire la vita in ogni passaggio,

omosessualità compresa. Subire la vita costituisce la sua vendetta nonché la sua

“protezione” (in quanto manca o è molto carente di animus). Quando le cose non

vanno più bene nella sua coppia, la donna yin alterata in genere non decide di

interrompere il rapporto, in quanto la propria ferita dell'abbandono glielo

impedisce. Ecco che il ruolo di vittima viene puntualmente confermato.

Sia la donna finta yin che la finta yang, sebbene con modalità differenti, si

negano la possibilità di formare una coppia con un uomo. Si negano il maschile,

ne hanno anche paura. Per il principio della compensazione tutto ciò che

reprimiamo ritorna per poter essere integrato. Chi ha paura degli uomini ha

quindi spesso problemi con l'autorità, con le regole e questo disagio è destinato a

permanere fino a che la donna non ha imparato a riconoscere, ad accettare e poi

ad amare l'amore yang.2 La donna finta yang, oltre che degli uomini ha

2L'amore yang è un amore scomodo, poco gettonato al giorno d'oggi. Esso

richiede grande forza e determinazione da parte dell'uomo. Spesso un escamotage

escogitato per camuffare i problemi con l'autorità è.....cercare di sostituirsi ad

essa, oppure negare l'esistenza di tale ruolo. Una donna non potrà mai sostituire

veramente l'autorità in quanto non previsto dal suo codice empirico. Solo l'uomo

yang integrato, è in possesso dell'energia yang giusta per svolgerlo. Una donna

yin integrata non sentirebbe l'esigenza di mettersi in tale ruolo e qualora vi fosse

costretta, lo svolgerebbe in maniera meno...naturale e funzionale rispetto

Page 24: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

paura del proprio femminile. La donna finta yin anche, in quanto, usare l'energia

yin come scudo verso il mondo denota problemi anche in quel versante. ** Una

delle problematiche yin più pesanti oggi è...l'amore incondizionato ( o meglio

FORZA INCONDIZIONATA).. Esso è yin per definizione e per appartenenza di

codice e per quanto un uomo yang integrato possa trovarsi nelle condizioni di

amare con amore incondizionato, non sarà mai naturale, fluido, e forte come tale

amore nel cuore di una donna yin integrata.

“Sfogliando” le pagine di internet, ho letto un pezzo di articolo relativo ad

un'intervista rilasciata dal Prof. Umberto Veronesi al Settimanale “GRAZIA” nel

settembre 2007 :

marmazmilano Martedì 11 Settembre 2007 alle 17:52 12 commenti

Umberto Veronesi su Grazia:

*[...] L’attenuarsi del polarismo dei generi ha causato anche un

aumento dell’omosessualità e la diffusione della bisessualità. Non

è un mistero che, oggi, la prostituzione riguardi sempre più i

travestiti, che soddisfano sia la componente androgena che quella

estrogena, di cui tutti siamo dotati. Questi fenomeni vanno

compresi senza demonizzazioni perché sono l’espressione di una

rivoluzione biologica e sociale (di per sé positiva). La parità dei

sessi ha rappresentato il motore del progresso degli ultimi 50 anni

perché ha significato il raddoppio delle menti attive per il bene

della comunità. Se il prezzo da pagare è un diverso (e non meno

sereno) atteggiamento nei confronti delle espressioni della

sessualità, penso che tutti dovremo essere pronti a pagarlo.*

Il cambiamento dei ruoli tra i generi in atto nella nostra società è ben

all'uomo yang integrato.

Page 25: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

evidente e ampiamente dibattuto. É importante secondo me, in questa

fase storica, avere chiarezza di ciò che realmente sta succedendo.

Io credo che tutti stiamo già pagando per ciò che il Prof. Veronesi

indica come “l'attenuarsi del polarismo dei generi” ma non stiamo

affatto acquistando serenità. Occorre comprendere che, i moti in atto,

sono moti compensatori ciechi (e che, in quanto tali, coprono un gran

dolore).

Nella nostra società è in atto un processo (compensativo) in cui le

donne si stanno “yanghizzando” e gli uomini si stanno “yinghizzando” . Questo

movimento energetico non origina dal singolo ma lo interessa ugualmente. È

compensativo in quanto è la conseguenza di anni ed anni di forza yang esercitata

empiricamente in modo abusante. Anni e anni in cui le donne sono state in una

posizione di sottomissione. Il movimento femminista è di fatto parte di questa

compensazione e ha avuto i suoi lati positivi. Il problema è che “si sta andando

oltre”. Ogni moto compensatorio è generato per riportare la situazione in

equilibrio ( o alla sua interezza) ma quando non si sa riconoscere tale moto per

quello che è, e non si sa riconoscere che si sta andando fuori equilibro - anche se

nella “direzione opposta” - ci si ritrova comunque scollegati dai propri codici

empirici. Questo è successo e sta ancora succedendo nella nostra società . La

conseguenza è che il modello della donna forte (come un uomo) e dell'uomo

dolce e sensibile(come una donna) sono sempre più gettonati con conseguente

perdita di stabilità, equilibrio e serenità a livello generale. Oggi è improponibile,

nella società un modello femminile che non esercita un lavoro fuori dalle mura

domestiche, per diversi motivi ma il prezzo da pagare se si superano certi

parametri è alto. “Dover sempre” parcheggiare i figli piccoli all'asilo o dai nonni

è per una donna un prezzo alto: non vedi crescere i tuoi figli. Non partecipi in

tempo reale alle loro scoperte, ai loro progressi, a quei momenti magici che

Page 26: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

accadono quando un bimbo cresce. Nutrirli, accudirli, accoglierli è sì un dovere

MA È ANCHE UN DIRITTO.

Il processo compensativo sopra menzionato è collettivo ma il debito empirico che

ne deriva interessa ed influisce sulle persone in maniera individuale. Il sistema

riconosce solo la responsabilità del singolo e quindi tale debito può essere

riscattato solo individualmente. Il singolo riceve un'eredità anche dalla propria

stirpe oltre che dalla collettività. Ogni nascituro è PORTATORE di una

MATRICE D'ECCELLENZA, Egli viene munito, tramite un “dna empirico”, di

tutta la saggezza dell'universo per il semplice fatto che vi appartiene. Questa

eredità contiene tutte le strategie possibili e immaginabili di cui l'umanità

dispone, i suoi moti profondi e le sue dinamiche nascoste. Soltanto POI, durante

la FASE DI *ATTIVAZIONE della carica principale*, la MATRICE SI

INQUINA, in presenza di DEBITI SISTEMICI NON RISOLTI DALLA

PROPRIA STIRPE. La consegna familiare si instaura in tutta la sua portata e

sovrasta quindi la matrice d'eccellenza, attivando i PRINCIPI SISTEMICI

PREVISTI DAL COPIONE FAMIGLIARE, tralasciando tutti gli altri. Si forma

così la CARICA PRINCIPALE DELLA NUOVA GENERAZIONE.,

BLOCCANDO TUTTI I PRINCIPI GENUINI che non erano previsti dall'eredità

della stirpe. Pertanto il contenuto disarmonico sovrasta la carica genuina del

figlio e i valori deformati sostituiscono quelli della matrice d'eccellenza. In

questa maniera il DEBITO FAMILIARE si trasferisce dai genitori ai figli, i quali

ereditano I PIENI E I VUOTI di CARICA. L'attivazione della carica avviene

sempre durante l'infanzia e attraverso il genitore del proprio sesso biologico. A

seconda della capacità paterna di esprimere il proprio maschile, il bambino

impara ad essere uomo, rispecchiandosi nella sua carica yang. Dalla maniera,

invece, in cui la madre manifesta il PROPRIO FEMMINILE, la figlia attiva la

propria carica yin . Qualora il genitore sia mancante o portatore di una carica

Page 27: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

debole, il figlio non è più in grado di acquisire l'energia necessaria per

RADICARSI NEL PROPRIO SESSO BIOLOGICO, predisponendosi a un ruolo

alterato. La presenza di ogni debito si manifesta attraverso la comparsa di

indicatori empirici. (rabbia, paura, senso di colpa, tristezza...). Essi costituiranno,

fino all'estinzione del debito, i BINARI DEL PROPRIO SENTIRE, generando un

vero e proprio vortice emotivo. Questo vortice è in grado di plasmare l'interezza

delle sensazioni dell'uomo, GENERANDO le SUE PERCEZIONI e le SUE

EMOZIONI A PRESCINDERE DALLA FONTE ORIGINARIA. Pertanto si

percepirà paura o ci si arrabbierà anche quando non ce n'è motivo. IL FILTRO

CHE SI HA DAVANTI A sé FARÀ PERCEPIRE IL MONDO in un modo

anziché in un altro. Man mano che si evade il proprio debito, si attenuano o

cambiano anche gli indicatori e quindi anche i moti emotivi corrispondenti.

Quanto più il soggetto sperimenta la pressione emotiva, causata dalla presenza

degli indicatori preposti, tanto più sviluppa strategie di difesa e di rimozione.

Questo AUTOMATISMO si chiama COMPENSATORIO. Le strategie di

compensazione hanno come unica funzione quella di COPRIRE la

PERCEZIONE di un DOLORE COSTANTE e LACERANTE su un LIVELLO

PROFONDO, considerata DALL'ORDINE come DISABILITANTE. Un

processo di copertura, questo, che conferisce una maggior facoltà di

sopravvivenza all'individuo, sottraendolo dalle sue percezioni auto-invalidanti.

Questo meccanismo di copertura evidenzia, allo stesso momento, il MODO

CIECO di PROCEDERE da parte DELL'ORDINE ARMONICO. Esso adopera

dinamiche, legate a un meccanismo causa- effetto, senza considerare le vere

esigenze dell'uomo. Da un lato lo mette in condizione di poter coprire il proprio

dolore, permettendogli di anestetizzarsi a livello emotivo, dall'altro, però, annulla

così la sua unica possibilità di evadere il proprio debito, nascondendolo sotto le

dinamiche della compensazione. IL RISCATTO del proprio DEBITO consiste nel

Page 28: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

RISALIRE al DOLORE TRATTENUTO e, RENDENDOSI PRESENTE a

ESSO, TRASFORMARLO, attraverso la PROPRIA PRESENZA.

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L'omosessualità è un RUOLO COMPENSATORIO generato da un dolore

fortissimo e lacerante che il singolo non è in grado né di riconoscere

(immediatamente) né di reggere. Tale ruolo fa “ruotare” il mondo delle

proprie percezioni, a tal punto da non riuscire e/o volere più riconoscere e

vivere i principi appartenenti al CODICE del PROPRIO SESSO BIOLOGICO

come genuini , VALIDI, ACCETTABILI ma soprattutto FUNZIONALI per la

propria vita e il proprio benessere nonché la propria auto realizzazione. Spesso

ho parlato dei cosiddetti “RUOLI”, senza approfondire.

MA CHE COSA SONO I RUOLI SISTEMICI? La nostra capacità di esprimerci

in una relazione all'interno del sistema è infinita. Siamo in possesso di una

poliedricità empirica, che manifestiamo entrando in rapporti sociali VARIEGATI

. Esistono illimitate tipologie di relazione, di conseguenza anche i ruoli sono

illimitati. Un ruolo è quindi UNA MODALITÀ ESPRESSIVA, IDENTIFICATA

da determinati comportamenti e spesso, anche da un' età biologica di

riferimento, previsti dall'ordine CHE CI INDICA COME SAREBBE GIUSTO

RELAZIONARCI CON NOI STESSI, GLI ALTRI e IL MONDO. Ogni ruolo

empirico ha una sua diversità, UNA SUA MATRICE. Ciò che è legittimo

all'interno di un ruolo può infrangere le regole empiriche all'interno di un altro. Il

sistema prevede tanta più pienezza ed appagamento, quanto più ampio è il

ventaglio espressivo del singolo. Noi conosciamo comunemente i ruoli

denominati come DONNA, UOMO, MADRE, PADRE, FIGLIO, MOGLIE,

MARITO, AMANTE, AMICO, FIDANZATO, PARENTE, E TANTI ALTRI.

Essi hanno una propria e precisa identità. Fanno parte del sistema anche i ruoli

del leader, dell'eroe,come pure quello del carnefice e della vittima, del traditore,

Page 29: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

del santo, del salvatore. All'interno dell'ordine sono previste tutte queste(e

infinite) varianti dei ruoli, siano esse espressioni sane e funzionali per la

sopravvivenza della specie, che espressioni appartenenti a dinamiche più

morbose o patologiche. (Sia la luce che l'ombra....). Il diritto empirico

appartenente all'amante conferisce a chi lo ricopre,diritti e responsabilità

differenti da quelli previsti per il marito, come pure l'amica ha una matrice

differente da quella della moglie. I diritti e le responsabilità di un bambino/a,

sono differenti rispetto a quelli previsti per il ruolo dell'adulto. Differente ancora

dal bambino e dall' adulto è il RUOLO DI CHI È NELLA SAGGEZZA

SISTEMICA. II RUOLO PRINCIPALE PER OGNI ESSERE UMANO è

COSTITUITO DALL'ESSERE UOMO O DONNA. É il ruolo dato

dall'appartenenza al proprio sesso biologico che viene acquisito già nella pancia

materna. Successivamente abbiamo IL BAMBINO, L'ADULTO E CHI È

NELLA SAGGEZZA SISTEMICA. Tutti gli altri sono SOTTO- RUOLI,

compresi quelli del padre e della madre, tutti strettamente dipendenti

dall'acquisizione di quelli basilari.

Citato dalla Grammatica dell'Essere:

*IL SISTEMA SEGUE UN UNICO DENOMINATORE UNIVERSALE,

quello della massima funzionalità delle cose, anche nella distribuzione dei

suoi ruoli. Essi danno sostegno e struttura al ciclo biologico dell'uomo, in

quanto garantiscono una corretta evoluzione della specie. Per questa ragione

, l'ordine non prevede in nessun caso i sotto-ruoli del padre e della madre

associati a quello del figlio, ossia prima che la persona sia entrata nel pieno

possesso delle proprie facoltà d'adulto. Questo non significa che l'individuo

non possa essere padre o madre biologico, creando un figlio in quanto

mammifero fertile. Per la cautela di questa legge, la maturità del singolo

costituisce l'unico parametro empirico per l'attribuzione del ruolo di base

Page 30: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

successivo. Essa è slegata dall'età anagrafica, per quanto il sistema stabilisca

una data età biologica per ogni passaggio di consegna. Qualora però, non

sia disposto ad effettuarlo, avendo ancora bisogno di quello antecedente,

esso prevede che la persona vi possa restare a tempo indeterminato. Ogni

persona si può avvalere di tale diritto empirico fino a quando non è pronto

ad affrontare la nuova consegna, non avendo più bisogno di quello

precedente. Questo bisogno lo avverte soprattutto in presenza di un

DEBITO EMPIRICO ARRETRATO ed accumulato durante la sua infanzia.

ESSO VIETA IL PASSAGGIO DIRETTO DEI RUOLI, fino a quando egli

non sia ad evaderlo, prendendosi la piena responsabilità per l'accaduto. Per

poter compiere tale passaggio, però, ha bisogno di tornare di nuovo in

contatto con il dolore di allora, così attentamente custodito ed evitato nel

tempo, RENDENDOLO NUOVAMENTE VISIBILE A SE STESSO. Così

C'È SEMPRE UN DOLORE EVITATO ALLA BASE DI OGNI

PASSAGGIO EMPIRICO MANCATO, in quanto la persona sente di non

essere ancora in grado di abbandonare il vecchio ruolo. Ed É SOLTANTO

LA SUA MATURITÀ, OSSIA LA CONSAPEVOLEZZA DI DOVER

AFFRONTARE TALE DOLORE PER POTER USCIRE DALLA

TRAPPOLA, A PREDISPORRE UNA PERSONA A CRESCERE. Chi è

arenato nel ruolo di bambino, nonostante sia già in un'età anagrafica

d'adulto, avverte tale passaggio come particolarmente problematico ed

angosciante . D'altronde, esso costituisce l'unica possibilità per la persona di

potersi rimettere nuovamente in contatto con il libero fluire, portando così

pace e ordine nella propria vita. L'ordine empirico scandisce l'acquisizione

dei debiti sistemici attraverso le sue leggi segrete, in grado di tener

l'individuo lontano dalla consegna prevista, nel momento della loro

infrazione. Ed è in tali casi che SI CREA IL GAP EMPIRICO TRA L'ETÀ

Page 31: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

ANAGRAFICA DELLA PERSONA ED IL SUO RUOLO ALL'INTERNO

DELL'ORDINE, IN QUANTO I DUE NON SONO PIÙ SINCRONIZZATI.

Il sistema prevede L'ESISTENZA DI DEBITI in cui PERSONE ADULTE,

UOMINI O DONNE CHE SIANO, SONO ANCORA ANCORATI AL

PROPRIO RUOLO EMPIRICO DI FIGLIO. Ma allo stesso modo, anche i

figli, avendo bisogno di prendersi in carico un ruolo da grandi, possono

entrare sforzatamente in quello successivo, SENZA AVER ESPLICATO IL

LORO. Così anche le persone che avrebbero bisogno d'essere già da tempo

inserite nel RUOLO DELLA SAGGEZZA SISTEMICA, spesso vorrebbero

ancora coprire quello del padre o della madre o, peggio ancora, quello dei

figli. Tutte queste forme ibride di crescita non possono essere riconosciute

dall'ordine come tali, DISATTENDENDO COSÌ I SUOI PARAMETRI DI

BASE, e vengono di conseguenza corrisposti con un debito empirico.

I RUOLI SISTEMICI SONO STATI COMPROMESSI, non soltanto

attraverso un passaggio temporale sfalsato, ma anche per via di una

deviazione del contenuto empirico. Tali deviazioni sono numerose, anche se,

in alcuni ruoli si evidenziano più che in altri, poiché è la loro totalità ad

essere contaminata da parametri contro-sistemici. Una di queste mutazioni

investe il rapporto figlio- genitore, ed è generalmente provocata dallo

spostamento dei principi attivi maschili e femminili. Tale spostamento è alla

base anche di tutte le COPPIE ANTI SISTEMICHE presenti nella società

moderna.* Quindi NON È ANTI-SISTEMICA SOLO LA COPPIA

OMOSESSUALE ma anche tutte le altre coppie etero in cui i principi attivi

maschili e femminili non sono espressi in maniera genuina in riferimento al

proprio codice empirico di appartenenza.(ovvero quando i principi yang e i

principi yin non vengono usati in maniera conforme a quanto previsto

dall'ordine). LA

Page 32: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

FUNZIONALITÀ DELL'OMOSESSUALITÀ

Il singolo ha bisogno di incarnare più ruoli sistemici possibili durante

l'andamento della propria vita, per potersi sentire appagato. La loro acquisizione

è lenta e progressiva, svolgendosi all'interno di un ciclo naturale previsto

dall'ordine. Un moto, questo, che prevede il proprio conseguimento

ALL'INTERNO DI UN PROGRAMMA EMPIRICO, seguendo un preciso

ordine. Il moto sessuale verso il proprio sesso biologico può avere una sua

funzionalità empirica. Esiste in ognuno di noi una “parte omosessuale latente”,

di cui tutti abbiamo paura e vergogna, soprattutto i maschi. Pertanto tendiamo a

reprimerla o ad esorcizzarla, anziché ad esprimerla. E' altresì noto che qualsiasi

sostanza e quindi qualsiasi carica energetica repressa acquisisce più potere,

rischiando di ostacolare, in certi casi, lo sviluppo armonico dell'individuo.

Laddove, invece, l'espressione della propria parte omosessuale è limitata nel

tempo ed è tale da non escludere il rapporto verso l'altro sesso, essa può essere

INTEGRATA nel PROPRIO BAGAGLIO , conferendo PIÙ FORZA al

CAMPO ENERGETICO GLOBALE DELL'INDIVIDUO. Non è più necessario

infatti impiegare una parte delle proprie energie per controllarla e reprimerla.

C'è sempre un dolore evitato alla base di un passaggio empirico mancato. Alla

stessa maniera C'È UN DOLORE EVITATO ALLA BASE DI UNA

ETEROSESSUALITÀ MANCATA.

LE ATTESE TRADITE

Citato dal manuale N. 3/La Grammatica dell'Essere – pag- 27:

* Ognuno impara ad approcciarsi al mondo attraverso il proprio copione

personale e i propri parametri più o meno alterati. Tale copione svolge la

funzione di LENTE PERSONALE, attraverso la quale il singolo osserva e

decodifica la realtà empirica. Esso diventa la sua identità, ciò che generalmente si

intende per carattere, permettendogli di identificarsi con le convinzioni alterate

Page 33: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

acquisite. Partendo da tale identità, egli crea una vasta scala di ASPETTATIVE e

PROIEZIONI che coprono ogni ambito personale e – una volta acquisite – si

trasformano in vere e proprie PRETESE che vengono avanzate ad un livello

profondo, sedimentando a livello della coscienza personale e si articolano sia

verso se stessi che verso gli altri. Si tratta di pretese inconsce che non tengono

mai conto di ciò che sarebbe giusto, ossia della realtà sistemica ma si basano

esclusivamente sulle convinzioni acquisite: la ragazza che pretende di essere

coccolata da proprio partner come fosse un genitore, commette un'infrazione

sistemica ripetuta pur rimanendone inconsapevole. Essa si sente bene soltanto se

anche l'altro infrange la legge empirica, soddisfacendo le sue pretese e violando

di conseguenza l'ordine. In caso contrario si lamenta di tale mancanza, riportando

al partner tutte le buone ragioni per le quali lui dovrebbe comportarsi come lei

desidera. Il padre che pretende dal proprio figlio che sia obbediente alle sue

regole, per quanto disarmoniche, fa lo stesso, costringendolo ad infrangere

l'ordine senza esserne consapevole.*

Anche quando tra amiche si genera un' aspettativa di possesso e di esclusività si

viola l'ordine. Il tradimento che puntualmente arriva genera un'enorme quantità

di rabbia e dolore, rischiando di mandare a monte il rapporto. Il sesso femminile

è più portato a generare questo tipo di aspettativa. Le amiche del cuore hanno

spesso moti di attaccamento ma anche qui c'è” un troppo” che non va raggiunto,

pena una gran sofferenza e anche rabbia, che si ripartisce in egual misura tra la

“tradita” e la “ “traditrice”. Questo è più frequente durante l'adolescenza

ma può essere vissuto anche ben oltre se la ragazza nel frattempo non è

diventata donna, disponendo dello spazio interiore per accogliere il dolore. I

maschi invece sono più liberi dall'aspettativa di esclusività e possesso. Essi

vivono infatti l'amicizia tra loro in modo più sereno rispetto alle donne, sono più

leali e solidali tra loro e non sono gelosi come può essere una donna rispetto ad

Page 34: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

un'amica. Nel cerchio degli uomini se uno dì loro si trova una compagna si

genera uno spirito di gruppo solidale e fraterno. Nella tribù delle donne se una

di loro si trova il fidanzato possono scattare facilmente gelosie (nel senso che

una donna soffre e si sente tradita se l'amica del cuore si trova un partner)

oppure invidie. É quindi molto importante avere buone radici di collegamento

con la propria tribù di appartenenza ( o maschile o femminile), e con il proprio

codice empirico. In caso contrario è necessario, come già detto, risalire ai debiti

sistemici che si sono frapposti in tale radicamento.

Citato dal Manuale No. 3/La Grammatica dell'Essere, pag. 28: * Le attese

tradite coprono l'intera esistenza dell'essere umano, codificando ogni singolo atto

e passaggio, fino a quando la persona s'identifica completamente con esse. Tali

attese investono e plasmano l'interezza delle sue strategie vitali, definendo ogni

interazione tra lui e il mondo come giusto e sbagliato, desiderabile o no. Le

attese tradite inoltre ALTERANO IL PIANO SENSORIALE, impedendo

all'individuo di accogliere il mondo circostante per ciò che realmente è,

impedendo cioè di riconoscere e vivere le situazioni per quella che è la loro

carica empirica reale.* Negli individui

omosessuali le aspettative tradite hanno un peso così grande da alterare il piano

sensoriale in termini di affettività e sessualità, generando moti di rivalsa forti e

pericolosi per il benessere dell'individuo e di chi gli vive accanto.

In ambito femminile, il confine tra le aspettative tradite adolescenziali (che

tutto sommato sono ancora fisiologiche) e le stesse aspettative vissute tra donne

lesbiche è sottile. Ecco perchè, ribadisco, è importante essere collegate alle

proprie radici.

LA FORZA DELL'OMBRA

Citato dal manuale No.2/ La Grammatica dell'Essere – pagg. 160-162

*Più il singolo rimuove il dolore del proprio debito, più esso fa da punto

Page 35: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

d'attrazione, fungendo da catalizzatore per l'ambiente circostante. Esso attrae

da quel momento in poi soltanto persone che si rispecchiano nella sua stessa

qualità di dolore. Il tabù empirico viene “importato” nella coppia, all'interno

della quale si adopera attraverso le sue dinamiche nascoste. Ogni relazione

alterata contiene il dolore in una delle sue forma variegate, riproducendolo - a

breve o a lunga distanza. In tal modo la disperazione dell'abbandono, lo

sconforto del tradimento o la tristezza della solitudine fanno già parte

integrante della coppia. C'è chi si cerca sempre partner impossibili o difficili,

chi si sente attratto solo da chi sta male o che sente di dover proteggere; chi

sceglie partner violenti o dispotici, nonostante a prima vista non sembravano

tali; chi entra in relazioni che già dall'inizio sono predestinate a fallire; chi si

sente attratto soltanto da persone che adoperano strategie morbose e

disarmoniche, credendosi particolarmente sofisticati e superiori alla gente

“comune”, chi si sente attirato esclusivamente dalle qualità dell'ombra altrui in

quanto molto più accattivanti e fascinose. * Anche

all'interno delle relazioni omosessuali vengono importati i moti del tabù

empirico: si sceglie sempre infatti il partner che ci rispecchia la stessa qualità

di dolore.

Il sistema si adopera per fare incontrare all'individuo durante la sua vita ciò che

più reprime e fugge.* Ecco così che ogni scelta di cuore viene guidata dalla

stessa affinità, facendolo collegare sempre con rabbia, tristezza o paura altrui.

Un vero e proprio bisogno, quello di avvicinarsi all'ombra altrui, senza il quale

la persona non si sentirebbe abbastanza stimolata e attirata dall'altro. Questo

vale soprattutto per le coppie alterate che, nonostante la deviazione empirica,

rimangono nell'ambito dei propri principi attivi. Gli uomini Yang alterati e le

donne Yin alterate, malgrado il proprio debito, esprimono comunque i principi

attivi del proprio copione, per quanto in maniera eccessiva. Nel caso, invece, di

Page 36: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

coppie inverse, costituite da una donna Yang e un uomo Yin, si manifesta un

ulteriore aggravante, quella del gioco “tira e molla”. Una dinamica conosciuta

anche come “odio e amore” ossia attrazione morbosa e insofferente verso il

partner e incapacità di lasciarlo. Nonostante l'altro si evidenzi continuamente

come inadeguato, ossia come troppo invadente o remissivo, è la dinamica della

co-dipendenza affettiva a sovrastare ogni dolore. Un'aggravante, questa, che

instaura il classico rapporto tra vittima e carnefice, come si manifesta in un

crimine o dopo una violenza carnale. Anche in questi estremi persiste un preciso

rapporto tra le parti, che non possono fare a meno l'una dell'altra. Tale

attrazione scaturisce dallo stesso debito acquisito, unendo i suoi protagonisti

all'interno di una dinamica di affinità alla morte. I rapporti tra l'uomo Yin e la

donna Yang, invece, riportano lo stesso moto con la differenza di un'inversione

dei campi: in tale caso è la donna a interpretare la parte maschile e l'uomo

quella femminile. In questo caso s' instaura la medesima dipendenza di ogni

altro rapporto alterato, soltanto che è distinto da indicatori primari invertiti.

Mentre NELLA COPPIA INTEGRATA L'AGGANCIO AVVIENE SEMPRE

attraverso il lato luce (aggancio dell'amore) IN TUTTE LE COPPIE ALTERATE

e NELLA COPPIA OMOSESSUALE AVVIENE SEMPRE ATTRAVERSO

L'OMBRA (aggancio del tabù empirico).* A tal fine “il tema personale si mette

in coppia”, stringendo un'alleanza con il partner. Da questo momento in poi

entrambi i debiti lavoreranno in stretta collaborazione al fine di proteggersi

reciprocamente, aumentando così l'ammontare complessivo.

Citato dal manuale No.2/La Grammatica dell'Essere. Pag – 163:

*Il confronto con i tabù sistemici costituisce per l'uomo un passaggio

fondamentale della propria esistenza, essendo l'unica strada che gli permette di

evolversi interiormente. Attraverso il confronto con il dolore avviene una

crescita a livello empirico, necessaria per entrare nel ruolo empirico

Page 37: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

dell'adulto. La differenza tra il ruolo del piccolo e quello dell'adulto è che questo

sa contenere il proprio dolore mentre il piccolo – a prescindere dalla propria età

anagrafica – lo evita e lo subappalta. Crescere ad un livello profondo è una

scelta facoltativa. Essa nasce dal bisogno di ricomporre l'unità tra il livello dei

valori personali e quelli empirici e può avvenire soltanto affrontando i propri

moti soppressi, ossia quelli che portano verso l'ombra. Ogni maturazione

dell'uomo, ogni sua crescita personale, passa attraverso questo confronto e

nasce dal fatto di aver attraversato un passaggio di dolore preciso. Esso gli fa

acquisire maggiore spessore umano, concretezza e presenza. Soltanto esplorando

e INTEGRANDO LA PROPRIA ZONA D'OMBRA si può ACCEDERE A UNO

STATO EMPIRICO NATURALE E COMPLETO, collegandosi maggiormente

con IL LIVELLO DI COSCIENZA SISTEMICA. *

Accedere ad uno stato empirico naturale e completo significa anche accedere

completamente al proprio codice empirico, abbandonando ogni costruzione

della realtà, ogni personale visione ed interpretazione dell'essere uomo o donna.

Il POSTO GIUSTO

Essere al posto giusto al momento giusto costituisce la soluzione a tutti i tipi di

conflitti empirici, da quelli che manifestano i propri effetti a livello personale

fino a quelli che li manifestano.....a livello mondiale. A mio avviso costituisce

quindi anche una possibile soluzione del conflitto empirico insito

nell'omosessualità. Come abbiamo visto l'ordine determina una serie di principi

ovvero una serie di diritti e obblighi per ogni ruolo possibile. Abbiamo visto che

il ruolo del piccolo prevede diritti ed obblighi differenti rispetto al ruolo

dell'adulto. Un altro ruolo è dato da chi si trova nella Saggezza Sistemica.

Come già dimostrato da Bert Hellinger con “Le costellazioni Familiari” ogni

individuo, per trovare il proprio benessere a tutti i livelli, ha necessità di

ritrovare il Proprio posto all'interno della propria stirpe. Anche l'Approccio

Page 38: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

Empirico ha questo intento, agendo in modo ancor più approfondito ed ampio,

poiché il PROPRIO POSTO qui si intende ALL'INTERNO DELL'ORDINE.

L'approccio Empirico intende come Ruolo a tutti gli effetti anche quello di

uomo/maschio e di donna/femmina. Questo ruolo è il primo che viene dato

all'individuo, con lo sviluppo delle gonadi ed è l'unico ruolo che rimane tale per

tutta la vita. Esso costituisce un diritto ma anche un obbligo. Abbiamo anche

visto che per ogni sesso è previsto un Codice Empirico, ovvero un contenitore

riportante tutti i diritti e obblighi e i comportamenti DA METTERE IN ATTO per

essere uomo o per essere donna, Essere uomo o essere donna sembra la cosa più

facile e scontata del mondo. Sarebbe proprio così, se il Sistema riconoscesse

come veri tutti i concetti di maschile e femminile personalizzati esistenti (tanti e

con differenti sfumature). Il sistema riconosce solo ciò che determinato migliaia

di anni fa ai fini dello sviluppo e della conservazione della specie. Da lì proviene

la matrice. E siccome i tempi previsti per l'aggiornamento di tale matrice

viaggiano attorno ai 50.000 anni, beh, è facile comprendere perchè abbiamo

come riferimento profondo e nascosto dei parametri che sembrano appartenere

alla preistoria

Essere al posto giusto significa vivere empiricamente nel presente. Questo

significa riappropriarsi della propria età (essendo passati attraverso tutte quelle

precedenti), facendo ciò che l'ordine prevede per essa. Significa, prima di tutto,

riappropriarsi del proprio sesso, sempre ai fini empirici e non solo

biologicamente. Abbiamo visto che la presenza di debiti empirici ingenti

determina la mancata consegna e quindi l'impossibilità di cambiare ruolo, o di

vivere il proprio ruolo pienamente. Così abbiamo persone che rimangono

intrappolate nel ruolo del piccolo, femmine che adottano i principi maschili

come guida, maschi che adottano i principi femminili come guida, vittime

rabbiose che …. adottano come guida sia i principi femminili che maschili

Page 39: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

(bisessualità), maschi e femmine che non riescono ad “abitare” per niente il

proprio sesso biologico, rifiutandolo (omosessualità). L'approccio empirico

consente di individuare la posizione del singolo all'interno dell'ordine. Mediante

analisi appropriate è possibile risalire ai meccanismi che stanno alla base di

ogni alterazione empirica e quindi anche dello squilibrio dei sessi (eterosessuale

od omosessuale, non fa differenza). Tale analisi serve per riconoscersi in un dato

ruolo deviato piuttosto che in un altro e quindi per iniziare a portare ordine

partendo dalla consapevolezza. Da qui si può partire per un viaggio chiamato

PROCESSO DI YINGHIZZAZIONE E DI YANGHIZZAZIONE.

Il processo di yinghizzazione (per le donne) e di Yanghizzazione(per gli uomini)

consente di ristabilire, col tempo, la propria posizione all'interno dell'ordine.

Mediante appositi seminari il partecipante può confrontarsi con determinate

tematiche per rendersi conto dei propri blocchi e delle proprie alterazioni a

livello empirico. Le indagini sono volte a rendere il partecipante consapevole

del proprio rapporto con la rabbia, con la paura (indicatori empirici) e quindi

risalire ai debiti sistemici correlati. Altre leve usate sono Il rapporto con la

propria sessualità, il rapporto con il proprio bambino interiore, Il rapporto con

il maschile e con il femminile, il rapporto con il cibo, e così via. Essendo tutti

questi ambiti correlati è possibile risalire ai debiti di base. Ogni debito consiste

in un dolore mai visto e quindi mai evaso e in responsabilità empiriche mancate.

Mediante la propria disponibilità (e accettazione) a RENDERSI PRESENTI AL

DOLORE che crea il debito è possibile pian piano cambiare, evolvere la propria

posizione all'interno dell'ordine ed essere di nuovo in contatto con una

situazione generale di benessere denominato LIBERO FLUIRE. Più si è collegati

al libero fluire e più si è in grado di agire senza causare altro debito,

innescando un circolo virtuoso. Tale processo richiede tempo, pazienza,

coraggio e determinazione. * ( Un altro ingrediente importante è l'accettazione.

Page 40: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

Accettazione di se stessi, accettazione dei propri lati luce, dei propri lati ombra,

accettazione dei tempi, dei ritmi e ….del respiro della vita. La vita ha un proprio

respiro, spesso diverso da quello che noi ci aspettiamo da essa. La vita ha i suoi

tempi, ha i suoi spazi, i suoi ritmi, i suoi cicli. Spesso noi non li accettiamo. La

società in cui viviamo non ci aiuta in tale compito in quanto ci spinge verso

l'ESIGERE TUTTO E SUBITO . La tecnologia ha velocizzato tutto e la pazienza

sembra ormai una dote rara. Basta vedere come reagiamo quando la

connessione ad Internet è più lenta del solito...La nostra società ci obbliga molto

presto a confrontarci con modelli” perfetti ma alterati”. Essa ci sta privando

della possibilità di vivere le emozioni e i sentimenti per quello che sono. I

sentimenti e le emozioni sono i colori e i suoni dell'essere umano.

L'alfabetizzazione all'intero della scuola è indirizzata a tutto fuorchè ai

sentimenti e alle emozioni. Un individuo esce da scuola senza sapersi rapportare

con essi . La cosiddetta INTELLIGENZA EMOTIVA va aiutata nella sua

espressione. Solo chi durante la vita sperimenta momenti di disagio è indotto a

confrontarsi con questi temi.).* Man mano che è chiara la propria posizione

all'interno dell'ordine è possibile quindi risalire al dolore che causa il debito

empirico, vederlo e lasciarlo andare. L'evasione di un debito crea più spazio

dentro al nostro essere, spazio per i nostri talenti di base , i talenti maschili e

femminili. E' infatti possibile integrare da adulti ciò che i nostri genitori non ci

hanno potuto passare. La consapevolezza di quelli che sono i nostri talenti è

fondamentale in questo processo. Finchè io credo che qualsiasi realtà soggettiva

va bene, nel senso che crea benessere, riguardo ai talenti maschili e femminili

non mi è possibile cambiare. Solo quando accetto che esiste una realtà oggettiva

e immutabile al di fuori di me e che essa agisce a fin di bene mi è possibile

cambiare.*(Per molto tempo ho combattuto tra me stessa e me stessa. “La me

stessa” che voleva trovare un proprio modo di esprimersi e di risolvere le cose,

Page 41: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

era in conflitto con” la me stessa” che voleva affidarsi a qualcuno per stare

bene. Il bisogno di essere autonoma totalmente contro il bisogno di affidarsi a

qualcuno. Il mio maschile contro il mio femminile. )*

La più grande responsabilità empirica di ogni essere umano è data

dall'aderenza al codice del proprio sesso biologico. Essa costituisce un dovere

ma anche un diritto....Il diritto di essere totalmente uomo...il diritto di essere

totalmente donna. Per rendersi conto che si tratta anche di un diritto è

necessario “spogliare” certi principi guida dei rispettivi sessi delle distorsioni

incamerate durante anni e anni di abusi. Questo serve per avere anche più

chiarezza. Ad esempio è facile confondere Autorevolezza con Autorità (principi

guida yang).L'autorevolezza è la capacità dell'uomo yang integrato di

catalizzare il consenso degli altri sia attraverso la propria apertura e

disponibilità che con la sua determinazione e la sua fermezza, SENZA USARE

METODI RIGIDI, SEVERI O PUNITIVI. L'autorità invece il più delle volte

implica un concetto di imposizione, prevaricazione, fino ad arrivare alla

violenza (nei casi più alterati). Qualora l'ordine non venga rispettato, l'uomo

yang integrato sa anche compiere, temporaneamente,atti di imposizione.

Questo avviene solo quando la carica empirica lo richieda e per un tempo

limitato. Nel caso contrario genera debito. Oggi nel linguaggio corrente si

identifica spesso l'autorevolezza con l'autorità, nella sua accezione più negativa

e alterata. Questa confusione denota anche la difficoltà della società moderna a

rapportarsi all'Amore Yang, al concetto di Guida(yang). In ambito femminile è

facile per noi donne moderne rimanere scandalizzate di fronte a principi guida

yin quali Accoglienza, Cura, Morbidezza, Spirito di Sacrificio. (per me è ancora

difficoltoso rapportarmi con tali principi ma mi sento molto meno

“scandalizzata”....). Questi principi riagganciano le vecchie ferite di un

femminile sottomesso da un maschile abusante e prevaricante, quindi è anche

Page 42: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

difficile vederne gli aspetti positivi in prima battuta. Se si depura ogni principio

yin ed ogni principio yang della sua accezione negativa, si ottiene la sua

naturale funzionalità all'interno dell'ordine.

Entrare in un processo di yinghizzazione o di yanghizzazione consente quindi

di riattivare, man mano che il debito personale viene evaso, i vari “pezzi di

carica” di quella matrice femminile (per le donne) e maschile (per gli uomini),

che sono stati sovrastati dalla consegna familiare. Essere totalmente uomini o

donne è una questione che proviene quindi anche da molto lontano (stirpe). Sì

ma come può essere che un uomo o una donna arrivino ad orientare la propria

sessualità verso persone dello stesso sesso? L' essere umano è così variegato

che ciò che in un ambito familiare favorisce omosessualità, in un altro non

funziona allo stesso modo. Non esiste una costellazione standard certa correlata

all'omosessualità, né alla bisessualità, né alla transessualità.* Mi è capitato di

assistere ad una conferenza di un medico che, tra i vari argomenti, ha toccato

quello della transessualità. Ebbene la spiegazione in quell'ambito è stata la

seguente: partendo dal presupposto che esiste la reincarnazione, la

transessualità si genera quando in un' essere che è stato donna(ad esempio)

nella vita precedente, la carica femminile rimane così presente anche nella

attuale vita di uomo da far sentire l'individuo profondamente estraneo al sesso

del proprio corpo” . É un'ipotesi interessante ma dal punto di vista empirico

non può essere presa in considerazione in quanto l'approccio empirico stesso

non indaga su ciò che avviene dopo la morte.* Nell'approccio empirico di

possono individuare delle concause che predispongono ad un ruolo alterato.

.La mia domanda è come mai un' individuo sì e l'altro no, anche nella stessa

famiglia, o in costellazioni familiari simili? *(

.Ho compreso che non avrò mai nessuno al di fuori di me stessa, nessuno

colmerà mai il mio vuoto se io prima non mi riempio della mia presenza, dei

Page 43: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

miei vuoti e pieni, dei miei silenzi e dei miei stati di esuberanza, delle mie

paure e dei miei punti di forza. Se io non imparo a CONTENERE ED

INTEGRARE tutto questo, a rapportarmici “in primis” senza cercare subito e

per forza un riferimento esterno, io non posso crescere. La cosa stupefacente in

quest'ultimo periodo è che in sto iniziando a vivere ciò che ho appena scritto.

Non è soltanto un capire. Ci vuole forza per vivere la propria solitudine quando

è il momento giusto per viverla. Sembra una cosa banale e scontata ma per chi

come me è da sempre abituato a cercare un punto di riferimento esterno,

qualunque cosa succeda, beh è UNA CONQUISTA. IL coraggio di vivere in

solitudine certi momenti mi ha fatta sentire meno sola. Mi fa sentire meno

disperata di fronte all' eventualità di un “abbandono” da parte di un amica o di

un partner. Chi ha

subito la ferita dell'abbandono sviluppa un “CARATTERE

ABBANDONATO”. Come moto energetico il carattere abbandonato è

dovunque fuorchè dentro se stesso. Egli invade gli altri in tutti i modi, spesso

senza essere consapevole di quanto e quando e come. Cerca nutrimento e

conforto dagli altri cercando di succhiare energia per colmare il proprio vuoto e

per non sentire il proprio dolore. Il carattere abbandonato corrisponde al ruolo

della vittima autentica. In contrapposizione e a compensazione del carattere

abbandonato abbiamo il carattere INVASO. Chi sviluppa un carattere invaso ha

ricevuto “troppo amore”, troppe attenzioni. Troppa attenzione limita la crescita

dell'individuo e genera debito sistemico. L'individuo invaso tende a difendersi

quindi dall'amore. Mette uno stop di fronte a moti percepiti troppo invadenti.

Egli tende ad entrare nel ruolo del carnefice. Qui è fondamentale una parola

secondo me :“PERCEZIONE”. Il carattere abbandonato percepisce abbandono

anche dove non c'è minimamente e tende a generarlo anche dentro se stesso. Lo

proietta quindi all'esterno. Il carattere invaso fa la stessa cosa. Egli arriva a

Page 44: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

sentirsi invaso anche in situazioni in cui invasione non c'è. L'abbandono e

l'invasione diventano la “CASA EMOTIVA” dell'abbandonato e dell'invaso.

Bisogna avere il coraggio di traslocare. Chi trova difficoltà a “traslocare”

denota un' affinità con il dolore. Il dolore diventa la sua casa primaria, il suo

porto sicuro, l'energia con la quale si rapporta per andare verso il mondo,

l'energia dalla quale parte per fare le scelte (o per non farle...). Tra il carattere

invaso e il carattere abbandonato esiste anche un altro tipo di carattere, il

“carattere ALTERATO”. Chi si pone con questo tipo di carattere è una via di

mezzo tra i due poli. Egli è sia invaso che abbandonato e si pone verso il mondo

utilizzando entrambi i caratteri, o l'uno o l'altro a seconda del momento. Una

frase chiave per identificarlo può essere “nè con te né senza di te”, poiché

questo tipo di carattere, quando si trova in coppia, permette al partner di

avvicinarsi solo quando vuole lui. Diversamente attua la strategia del carattere

invaso, per difendersi. Quando il partner si allontana...gli corre dietro ( come se

fosse un carattere abbandonato). Tutti e tre i tipi di carattere sono caratteri

appartenenti a persone alterate empiricamente. Gli individui integrati hanno un

carattere simile, come moto, al carattere alterato. L'unica fondamentale

differenza è che essi sono autentici, il carattere alterato no. Questo fa tutte le

cose che fa un'integrato mancando però di autenticità. Esiste anche una

correlazione di massima tra carattere e sesso della persona. Il carattere invaso è

più dell'uomo, il carattere abbandonato è più della donna. Questo vale sia per

gli eterosessuali che per gli omosessuali, e bisessuali.

Possiamo quindi individuare alcune concause. Carica primaria (appartenente al

proprio sesso biologico) debole. É debole sia se è troppo stretta sia se è troppo

larga. Quando la carica primaria è troppo stretta viene compensata dalla carica

secondaria che diventa ossessionante e predominante. Quando la carica

primaria è troppo larga manca il contrappeso, importantissimo, da parte della

Page 45: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

carica secondaria, quindi la primaria si espande troppo e manca di equilibrio,

quindi di forza. L'individuo viene così disposto verso un ruolo alterato

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§§ IL DOLORE VERSO IL GENITORE DELLO STESSO SESSO §§

Il dolore trattenuto verso il genitore dello stesso sesso biologico (e relativa

ascendenza nella stirpe), .

costituisce a mio avviso una delle concause più atte a generare omosessualità.

Quando la qualità d'amore che la madre ha verso la propria figlia non è

conforme ai parametri sistemici si genera dolore e quindi un debito sistemico.

Tale dolore (debito) impedisce alla figlia di ricevere dalla madre tutte le

coordinate empiriche necessarie per essere femmina e quindi diventare

DONNA . La madre, a sua volta, ha ricevuto questa eredità scomoda dalla

propria mamma e così via fino alle origini. La femmina impara dalla propria

madre a fare la donna. A sua volta la madre ha imparato dalla sua (di madre), la

quale ha imparato dalla propria..ecc..; ciò che non viene risolto da una

generazione viene trasmesso a quella successiva ( consegna familiare) e se

necessario, a quella successiva ancora, fino alla sua risoluzione. Ecco

l'importanza della stirpe, ecco l'importanza di costruire un'alleanza con le altre

donne (per le donne) o con gli altri uomini (per gli uomini). L'omosessualità è

un tentativo (cieco) di integrare, di ristabilire un moto profondo d'amore

interrotto verso il genitore dello stesso sesso biologico e/o verso la stirpe dello

stesso sesso, e quindi verso l'intera appartenenza biologica dello stesso sesso.

Tale moto profondo è in origine un moto represso, rinnegato e pertanto si

ripropone ossessivamente e con forza. Limitando momentaneamente per brevità

il discorso al solo ambito femminile, posso dire che tale moto riguarda tutti i

diritti infranti appartenenti alla propria stirpe femminile, sia infranti

direttamente che ereditati (compresi quelli collettivi). Ogni diritto infranto

Page 46: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

genera dolore. Se il dolore che ne deriva può essere vissuto ed evaso al

momento, allora tutto può scorrere come prima. Se invece non è possibile

viverlo per quel che è, il dolore viene “avvolto” e messo in un contenitore per

essere visto e lasciato andare in un momento successivo. Tale contenitore si

chiama DEBITO SISTEMICO. Per quanto il nome possa generare timore o

risultare un po' antipatico, il debito sistemico è un MECCANISMO DI

SALVAGUARDIA, in un primo momento. Esso impedisce che ciò che non può

essere vissuto per quel che è nel presente, perchè troppo forte, ci travolga. -

Citato dal manuale No. 1 / Grammatica dell'Essere, pagg.118 – 121 :

*“Includere il dolore mai ammesso costituisce l'atto più importante

dell'esistenza. Tale atto si dimostra, ai fini empirici, come più rilevante di

qualsiasi responsabilità verso un'altra persona, compresi i propri figli, genitori e

compagni di vita. In questo senso l'uomo è tenuto a rendersi disponibile a tutto

ciò che più gli fa paura, che più lo spaventa e gli procura disagio, per quanto a

prima vista ciò possa sembrare insostenibile. Questo vale anche per la propria

rabbia arretrata e per i rancori più profondi, per quanto il processo

d'integrazione in questo caso imponga il moto inverso. LA LEGGE

DELL'INCLUSIONE, infatti, esige che la persona smaltisca il proprio

risentimento per poter entrare in contatto con il dolore sottostante, unica

ragione per ogni moto rabbioso. In questa maniera si accosta al solo processo

empirico adatto a RIMUOVERE LA SEPARAZIONE, atto denominato dall'uomo

come ACCETTAZIONE. Ciò l'obbliga, nella vita di tutti i giorni, a RENDERSI

DISPONIBILE AI PROPRI MOTI D'OMBRA, al dolore, alla rabbia, alla colpa e

a tutti i suoi derivati. La paura costituisce da sempre la resistenza più forte ed

efficace, poiché tiene l'uomo lontano da argomenti o prese di coscienza

scomode. Accettare ed approvare ciò che si è, senza porre resistenza attraverso

la propria critica e giudizio, costituisce uno dei presupposti indispensabili per

Page 47: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

tale condizione. Anche ciò che comunemente si definisce come mancanza di

autostima evidenzia lo stesso tipo di resistenza, segnalando una mancata presa

di responsabilità empirica. Nella stessa maniera anche il retrocedere per la

paura del dolore o per responsabilità troppo pesanti, dimostra la stessa

esclusione. Ma anche ogni avvenimento esterno che non corrisponde alle nostre

aspettative o ci sembra scomodo, indesiderato o inaccettabile, vi appartiene:

accade, invece, che questo moto d'inclusione si verifichi più facilmente quando

riscuotiamo successo, quando i nostri sogni si avverano, e quando le nostre

iniziative vanno a buon fine. In questi casi, infatti, sentiamo che il merito è

nostro e quindi non abbiamo alcuna difficoltà a riconoscerne il valore. Quando,

al contrario, le cose non vanno bene tendiamo a rimuoverle o ad attribuirne la

causa e la responsabilità ad altre persone o alla sfortuna. É necessario saper

includere nel proprio sistema anche tali situazioni, perchè tutti i fatti che ci

accadono, siano essi grandi o piccoli, felici o tristi, importanti o insignificanti,

hanno diritto ad esservi inclusi ed è quindi nostro obbligo includerli. Ciò non

significa adottare l'atteggiamento proprio di chi accetta passivamente ogni cosa

gli accada e non reagisce mai, ritenendo di non aver più voce in capitolo e di

essere costretto a subire. Esiste una gamma naturale di reazioni previste, insita

nella carica empirica di ogni situazione, che ci autorizza ad una replica

adeguata. Tuttavia, superata tale soglia prestabilita, le nostre lamentele, che fino

a quel punto erano legittime, infrangono l'ordine nonostante lo percepiamo

COME UN ATTO GIUSTO E DOVUTO.

Appunti di viaggio:

Il nostro passato costituisce da sempre uno degli scogli più ardui per ogni tipo

d'integrazione empirica. Infatti, per attuare nella propria esistenza la legge

dell'inclusione, è necessario – come prima cosa – avvicinarsi a tutto ciò che del

nostro passato ci sembra più doloroso e scomodo. Perchè è tale parte che

Page 48: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

trattenendo un'abbondante quantità di dolore, costituisce la resistenza più

grande a ogni principio di accettazione. In questo senso il singolo necessita di

avvicinarsi man mano al dolore trattenuto, TRASFORMANDOLO IN UN MOTO

ATTIVO E VISIBILE. Il primo passo consiste

nell'aumentare il proprio spazio interiore, comunemente chiamato “spazio del

cuore” , attraverso un confronto empirico con le proprie tematiche. Per

raggiungere tale scopo è richiesto di conoscere e assimilare da un lato le

coordinate empiriche, prendendo atto di un sistema esterno e permettendo alla

mente analitica di assimilare le nozioni mancanti. Dall'altro, invece, di

avvicinarci ai nostri buchi emotivi nascosti, ognuno nella propria maniera. La

paura di crollare sotto il peso del proprio arretrato, si rivela come infondata,

perchè prendiamo sempre e soltanto quanto riusciamo a sopportare. Così

l'avvicinamento al dolore è graduale e prevede un LASSO DI TEMPO

ADEGUATO PER ESSERE COMPIUTO. L'esito auspicato consiste nel rendere

visibile i moti empirici nascosti, in quanto VELATI DALLA COSCIENZA

PERSONALE, riscattando ciò che più avanti riconosceremo come INDICATORI

EMPIRICI PASSIVI. Questo implica che, durante tale processo, la persona

diventi consapevole riguardo a dove e attraverso quale inganno della propria

coscienza, tiene nascosto tutto quel dolore. Tale avvicinamento costituisce

l'unica possibilità, per ricongiungerci con il libero fluire, una volta che ci siamo

allontanati da esso. Ogni rientro comporta l'aumento del potere personale e

della forza del proprio essere. L'ATTO DI INCLUSIONE STA ALLA BASE DI

TUTTE LE LEGGI NATURALI ED EMPIRICHE “*.

Ogni moto d'amore interrotto verso il genitore del proprio sesso biologico

costituisce una violazione ai fini empirici e pertanto genera debito. Per moto

d'amore interrotto si intende ai fini empirici non solo la morte del genitore

quando il figlio è ancora piccolo o un abbandono ma anche la presenza di una

Page 49: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

qualità d'amore insufficiente. É questa la violazione sistemica più difficile da

accettare sia per i figli che per i genitori ma anche per la società intera. É

quindi necessario anche in questo caso rendersi presenti a tale dolore per

evadere il debito inerente. Il moto interrotto può essere anche aumentato da una

consegna già compromessa anzi in genere è proprio così che avviene. La

presenza di un certo tipo di debito nella consegna chiama altro debito anche

durante la vita del neo- nato. Chi ha subito la violazione dei propri diritti

empirici del Ruolo del Piccolo, a sua volta, spesso senza esserne consapevole,

sarà portato ad infrangere, da genitore, i diritti empirici della propria prole nel

momento in cui è piccola. Questo avviene a meno che il genitore non riesca ad

evadere il debito rendendosi presente al dolore correlato. Abbandono genera

altro abbandono, e se questo non avviene fisicamente,si rende presente

attraverso il debito tramandato di padre in figlio. Il figlio riceve una carica

primaria debole dal proprio genitore di rifermento, sperimentando un

“abbandono ai fini empirici”anche se il genitore è sempre presente. Questa è la

concausa più importante che concorre a generare omosessualità. Chi riceve una

carica primaria debole non riesce a radicarsi nel proprio sesso biologico, prima

casa e porto sicuro per l'individuo. Egli è senza radici. Da qui gli indicatori

empirici (attivi) dell'avvenuta infrazione sistemica cominciano a manifestarsi.

Essi sono volti a coprire il buco emotivo generatosi e costituiscono il carattere

della persona. Il carattere avvolge IL SE' e a sua volta è protetto dai Ruoli

compensatori. Il ruolo compensatorio è dato da tutti i comportamenti che

mettiamo in atto per non sentire il dolore. L'omosessualità si genera anche per

coprire il dolore generato da tutti i moti interrotti verso il genitore dello stesso

sesso biologico e relativa ascendenza (in termini di stirpe). Cercare nella

propria vita un'altra donna come partner è, per una donna, il tentativo di

acquisire dall'esterno quella carica yin di cui è mancante,come pure un

Page 50: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

tentativo (cieco) di riscattare tale dolore. La donna in questione ha problemi con

il proprio femminile e di conseguenza, ha problemi anche con il proprio

maschile e con il maschile in generale, fino ad arrivare alla sua esclusione dalla

propria vita, prima di coppia e poi anche, per alcune, da tutti gli ambiti in cui è

possibile, Ecco che lo stato di orfano ai fini empirici si incarna nella persona e

prende forma nella sua vita. Tale ruolo compensatorio viene generato dalla

coscienza personale a fin di bene ma il dato oggettivo è che trattasi di un

tentativo di compensazione cieco. Infatti cercare di assimilare i principi yin da

un'altra donna assumendola come partner, ai fini empirici non serve a nulla, se

non ad aumentare il proprio stato di debito. In una coppia lesbica, dal punto di

vista sessuale la donna manca della presenza del maschile. Laddove c'è una

carenza si genera un moto per la sua compensazione e così una delle due

sessualmente si porta a ricoprire il ruolo maschile, esercitando, durante l'atto

sessuale, quella spinta in avanti che è propria dell'uomo. Chi delle due invece è

più portata, durante l'atto sessuale, a ricevere, si trova più avvantaggiata , per

quanto sia un ricevere completamente differente, anche dal punto di vista fisico

oltre che empirico. Questo genera rabbia, frustrazione profonda, confusione e,

a lungo andare, aumenta il rifiuto del proprio codice di appartenenza. Chi

non ha ancora perso il contatto completamente con il proprio sentire può anche

aver la sensazione che il corpo sappia che cosa sta realmente accadendo. Gli

effetti sull'assetto sessuale della donna possono essere anche permanenti, nel

senso che alcune donne sperimentano una difficoltà a stare di nuovo con un

uomo, qualora se ne presentasse l'occasione. Il passo successivo può essere

riconoscere la propria definitiva omosessualità, con conseguente rinuncia al

rapporto con il maschile. La rinuncia al proprio codice yin ha una prezzo alto.

Così facendo la donna rinuncia ad avere radici solide. Restare in un rapporto

omosessuale è di fatto una rinuncia ad avere un collegamento profondo con il

Page 51: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

proprio codice empirico, è di fatto una rinuncia ad avere un sostegno profondo.

Solo la donna yin integrata è dotata di tale tipo di sostegno, completo, profondo,

che le permette di vivere una vita appagante su ogni piano. Una donna che sta in

coppia con un'altra donna rinuncia di fatto a stare con un uomo e si preclude

tale possibilità di essere sostenuta profondamente dalle proprie radici.

L'aderenza al proprio codice empirico costituisce la più grande responsabilità

per l'individuo ma anche un diritto. Qualità insite nel codice yin sono il dare

incondizionato, la fluidità, la morbidezza, la cura e l'accoglienza, il nutrimento,

la forza che sostiene, l'arrendevolezza, la Fiducia Cieca, la forza al sacrificio.

Solo la donna yin integrata è in grado di avere tutte queste qualità. Le altre

donne, ricoprendo un ruolo alterato (sia etero che omosessuali), sono in grado

di avere una parte di dette qualità, a seconda del tipo di alterazione di cui sono

portatrici e a seconda delle scelte che fanno durante la propria vita. É

fondamentale aumentare il proprio spazio del cuore per poter accogliere il

proprio dolore al fine di evadere il proprio debito empirico. Solo questo

permette di cambiare le proprie percezioni e di poter accogliere il cambiamento

profondo.

IL DOLORE PER IL MANCATO RICONOSCIMENTO.

In ambito femminile è sì fondamentale il rapporto con la madre (genitore dello

stesso sesso) ma è importantissimo anche il rapporto con il padre. Qualora il

padre sia portatore di una carica troppo yang la figlia si potrà sentire invasa e

avere più paura del maschile, qualora sia invece portatore di una carica troppo

yin, la figlia si potrà sentire abbandonata dal padre. Ambedue le situazioni non

aiutano la figlia a sentirsi riconosciuta come donna e quindi a crescere.

L'animus della donna non può essere forte in presenza di un padre con una

carica yang debole.

A QUESTO PUNTO E' UTILE AVERE UNA NUOVA VISIONE RIGUARDO

Page 52: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

ALLA RABBIA: Citato dal manuale “La Terapia della Rabbia” di Magister

Michel Hardy:* la rabbia proviene sempre dal padre ovvero è il padre il

detentore naturale della forza rabbiosa. In assenza di alterazioni dei genitori ,

la madre è detentrice della tristezza, il padre della forza rabbiosa. La rabbia del

padre, genuina, è la forza primaria che è in grado di stabilire l'equilibrio tra

la parte yin e la parte yang della prole, condizione indispensabile per la loro

crescita. Per il maschio entrare in contatto con propria parte aggressiva vuol

dire avvicinarsi al proprio patrimonio emotivo (yang) e stabilire quindi

un'alleanza con le proprie radici maschili. Il maschio che riceve una carica

yang alterata avrà anche un rapporto alterato con la rabbia : o troppa o troppo

poca. Nel caso del troppo sarà necessario ristabilire l'alleanza mediante

rilascio della rabbia in eccesso . É necessario inoltre insegnare a contenere la

troppa rabbia ( non tutta) e risalire al debito che causa tale alterazione. Nel

caso del troppo poco è necessario che il maschio entri in contatto con questa

forza vitale, condizione indispensabile per essere in grado di affrontare

situazioni difficili e prendere decisioni importanti. Ciò non significa diventare

aggressivi o violenti, bensì contattarla per integrarla nella propria piattaforma

emotiva. Il maschio che non integra la parte più rabbiosa del proprio essere non

può accedere ai vari ruoli della propria mascolinità: il padre, il guerriero, il

saggio, il mago, il bambino....

Anche la donna ha bisogno di rapportarsi con la rabbia del padre , nonostante

la sua emozione primaria sia la tristezza. In particolare per la donna con un

eccesso di rabbia, il processo di rilascio della rabbia arretrata è funzionale per

sgomberare il passaggio dai rancori accumulati verso la propria madre ma

soprattutto verso il padre. Fino a che ciò non avviene la figlia non può accedere

ai ruoli del suo femminile: guerriera, madre, sacerdotessa, maga, bambina.

Inoltre non può accedere alla propria tristezza. Per la donna che ha un eccesso

Page 53: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

di tristezza e un'assenza di contatto con la rabbia, il ripristino di tale alleanza è

funzionale per superare la separazione dal padre e il mancato consenso di poter

essere donna. Consente inoltre di non essere ingoiata dalla propria tristezza.

Anche qui è necessario il rilascio della forza rabbiosa e risalire al debito

(dolore) collegato a tale indicatore empirico.*

Per poter lasciar andare il dolore che causa i buchi emotivi, credo sia

importante non essere identificati con esso. Sembra scontato ma io tendo

facilmente (anche se ora un po' meno) ad identificarmi con i miei buchi emotivi,

la mia rabbia, il mio senso di colpa, la mia paura e il MIO DOLORE, ivi

compreso il dolore e i buchi emotivi degli altri. Non sono certo l'unica a fare

questo. Ma molte persone non sono consapevoli di questo. Occorre diventarne

prima consapevoli e poi dis-identificarsi, rinforzare la propria identità. Da

diversi anni pratico biodanza, quando mi è possibile. Ebbene esistono in

biodanza degli esercizi atti al rinforzo dell'identità. Un'altra pratica che può

aiutare a dis-identificarsi è la meditazione nelle sue varie forme, Le meditazioni

di Osho sono molto utili

IL DUALISMO DINAMICO.

Citato dal manuale No. 4/grammatica dell'Essere, da pag 1.

Il codice yang contiene l'interezza dei principi attivi maschili, come il codice yin

quelli femminili: soltanto insieme coprono l'intera estensione dei possibili

bisogni dell'individuo, interpretando al meglio tutte le dinamiche vitali. Esiste

così una sinergia che d'ora in poi sarà definita “dualismo dinamico” in cui le

due parti si compensano. Esso costituisce- ai fini sistemici – l'unica

legittimazione a esistere per i due sessi, conferendogli la massima espressione

di forza e di equilibrio soltanto se in coppia. Ciascun codice nasce

dall'esigenza primaria di compensare le qualità empiriche dell'altro,

riunendosi in una perfetta armonia all'interno della coppia integrata. Ogni

Page 54: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

essere umano ha in sé l'INTEREZZA DI TUTTE LE QUALITA', per quanto

abbiano il primato quelle appartenenti al proprio sesso biologico. Si tratta di

moti interiori che interagiscono in ciascun momento in sinergia profonda,

differenziandosi solo per la loro diversa natura energetica. L'uomo e la donna

sono entrambi portatori sani sia dell'energia yin – associata al principio

femminile – sia di quella yang, contenente i principi maschili. I due sessi sono

però caratterizzati dall'impasto differente delle qualità empiriche che

compongono la propria carica di base. L'uomo e la donna si distinguono sul

piano energetico per una carica primaria diversa, in cui i principi Yin fanno da

base per il mondo femminile e quelli Yang per quello maschile. Ambedue,

qualora in possesso di una carica integrata, sono formate dall'insieme delle

cariche, coprendo così l'intero patrimonio femminile e maschile. Ogni sesso

possiede un'ampia gamma di principi primari che derivano dal proprio sesso di

base e una parte di principi secondari costituiti dalle doti del sesso opposto.

Entrambi hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'individuo, per quanto

sono sempre quelli primari che conferiscono al loro portatore sicurezza, fiducia

e stabilità emotiva. Nonostante, quindi, il principio

primario maschile sia quello Yang, ogni suo esponente possiede anche tutti i

principi Yin, per quanto abbiano un ruolo secondario e non si sviluppano in

maniera equivalente a chi è portatrice naturale di questa carica.

Così anche la donna, pur mantenendo la propria carica Yin come quella

principale, possiede tutti i principi Yang dei quali dispone il mondo maschile:

Nonostante ciò non è in grado di eguagliare il potere Yang dell'uomo, essendo

per lei un campo in cui “gioca fuori casa”. Ogni

singolo atteggiamento, azione, o gesto della persona utilizza la sinergia di

entrambe le forze, per cui soltanto la presenza dell'una rende usufruibile anche

quella dell'altra, e viceversa: per porre in atto un qualsivoglia progetto, per

Page 55: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

esempio, ci vuole l'idea, l'intuito (per quanto possa essere anche di natura

commerciale) e la creatività, doti associate integralmente al mondo Yin. In un

secondo momento, però, esso necessita anche di progettualità, della forza

necessaria per sostenere, credere, costruire e mantenere l'impresa, e di una parte

tecnica e analitica adeguata per metterlo in pratica; principi, questi,

appartenenti tutti alla carica Yang, che però – senza la presenza dell'altra –

risulterebbero soltanto parziali. Questa è la ragione per cui i più grandi

sommeliers, cuochi, pittori, pubblicitari, poeti, stilisti, …e quant'altro l'energia

Yin potrebbe produrre, spesso sono uomini. La forza di mettere in atto un

qualsivoglia progetto è Yang, a prescindere da ciò che poi si desidera porre su

tali “binari”. Così il mondo maschile, nonostante possa essere meno ricco e

talentuoso di quello Yin, è invece avvantaggiato per quanto riguarda il

raggiungimento dell'auto realizzazione. La forza Yin e la forza Yang

sono inseparabili essendo entrambe presenti in ogni manifestazione, ogni

movimento, in ogni gesto ed azione, fungendo da sostegno e da supporto l'uno

all'altra. Così la forza ha bisogno della sensibilità, lo slancio emotivo di

una parte bilancia il controllo e l'istinto bilancia la razionalità.

Una carica debole, maschile o femminile che sia, non può attingere alla piena

potenzialità dei propri principi attivi. Più una carica è compromessa, più il suo

portatore risulta dissociato dal proprio codice, costretto a interpretarlo soltanto

parzialmente e in assenza dei suoi principi guida.*

L'omosessualità, essendo un ruolo alterato, non permette all'individuo di

accedere alla piena potenzialità dei propri principi attivi, facendo sentire

l'individuo scollegato dalle proprie radici e quindi mancante di stabilità, fiducia

e appagamento ad un livello profondo dell'essere. Nell'omosessualità questa

impossibilità di radicarsi è più evidente rispetto ad altri ruoli alterati in quanto

manca la presenza dell'altro sesso a fare da contrappeso naturale. Questo

Page 56: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

costringe l'individuo a ricoprire ruoli non appartenenti al proprio sesso

biologico, generando rabbia e disagio e debito sistemico.* Anche chi sviluppa

un ruolo empirico alterato, rimane portatore nascosto della matrice

d'eccellenza, per quanto i valori siano celati nel profondo del suo essere. Si

tratta di potenzialità non usufruite che gli rimangono in potenza, ma si

“atrofizzano”, come se fosse un diamante grezzo, non lavorato e mai portato al

suo splendore. Soltanto attraverso il processo di “Yanghizzazione” o di

“Yinghizzazione” la persona è capace di riscattarle, facendoli tornare in

superficie per inserirle nel proprio profilo empirico.*

.

Citato dal manuale No. 4 / Grammatica dell'Essere, pag. 7 :

* L'AMORE AI FINI EMPIRICI NASCE dal trasporto e dalla salvaguardia che il

padre e la madre hanno per i propri figli, ed è l'unico trasporto autentico e

disinteressato in grado di salvare la propria specie. L'amore esiste perchè

entrambi lo esercitano attraverso “compiti” empirici precisi, oltre a

sperimentare un profondo senso di appartenenza e la sensazione di volersi dare

completamente. Quest'ultima, senza la funzione sistemica preposta, diventa

soltanto “smanceria” e leziosità. Questo, però, vale soltanto per

chi non accede al ruolo del padre o della madre dal punto di vista empirico,

ossia per chi non è nel pieno possesso delle proprie doti Yin e Yang, poiché il

solo ruolo biologico non è sufficiente per accedere all'amore. Il più delle volte si

tratta di legami di natura diversa che vengono scambiati per amore, senza che i

genitori se ne rendano conto. Sono moti di attaccamento morbosi,

preoccupazioni esagerate, rapporti d'ansia o di prevaricazione, piuttosto che

d'affetto autentico. Così è sempre il proprio debito, ossia l'incapacità di accedere

ad una qualità d'amore sufficiente, a determinare il fallimento del proprio

intento d'amare. Non basta voler fare il bene di colui o colei di cui crediamo di

Page 57: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

essere innamorati, ma è necessario che il singolo sappia accedere alla qualità

empirica dell'amore autentico, differente per qualità ed emanazione.*

.

I MODELLI EMPIRICI DI RIFERIMENTO.

Citato dal manuale No. 4/Grammatica dell'Essere, pag. 12:

*L'ordine sostiene chiunque si muova all'interno del libero fluire attraverso i

diritti empirici insiti nel suo ruolo. Questo sostegno, però, PRESCINDE DAL

DESIDERIO DEL SINGOLO e non può essere richiesto secondo la sua volontà,

poiché dipende soltanto dalla qualità empirica del suo fare. Sono le sue strategie

vitali, le maniere di approcciarsi alla vita e le convinzioni profonde se se stesso e

gli altri, a costituire i parametri secondo i quali l'ordine o lo supporta o lo

discosta dal libero fluire. Ogni operato disarmonico, poco importa se avviene in

buona fede o in maniera premeditata, lo compromette ai fini sistemici. In tal caso

perde il sostegno dei propri diritti, essendo lentamente allontanato dal flusso

sistemico.

Sono così le azioni che compie, le sue strategie vitali, a evidenziare quella

tendenza in maniera palese. Spesso però, è ciò che NON fa, ossia quello che

NON compie – ma che secondo la matrice d'eccellenza sarebbe giusto che

facesse – a rivelare maggiormente le sue dinamiche alterate. Queste ultime

esprimono, infatti, le responsabilità empiriche tralasciate, offuscando le vere

mancanze ai fini dell'ordine: la donna Yang o l'uomo Yin, ambedue ruoli

alterati, disattendono ogni giorno il proprio codice empirico, si discostano

sempre più dal libero fluire. A causa dei propri comportamenti entrambi

accumulano, giorno dopo giorno, un debito maggiore, che l'ordine rispecchia

attraverso indicatori empirici in costante crescita. Si “dissolvono” sempre di più

nelle proprie amarezze accumulate, nei rimpianti, nella rabbia furiosa, e nella

sensazione di non essere mai compresi o amati. Così, per quanto in maniera

Page 58: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

inconsapevole, continuano a disattendere la propria RESPONSABILITA'

EMPIRICA MAGGIORE: quella di ADERIRE AI PRINCIPI GUIDA DEL

PROPRIO CODICE E DI RISCATTARE IL DEBITO ACCUMULATO. *

Quanto sopra scritto vale anche per chi scegli di essere omosessuale: giorno

dopo giorno viene disatteso il proprio codice empirico accumulando debito ai

fini empirici.

Citato dal manuale No. 4 /Grammatica dell'Essere, pag.14:

*Esiste soltanto un ruolo empirico che non infrange le leggi dell'ordine

sistematicamente, poiché accede ad un sentire sistemico. Esso è in grado di

MONITORARE LE PROPRIE AZIONI ATTRAVERSO UN COSCIENZA

PERSONALE GENUINA E NON INQUINATA, sperimentando così UNA

REALTA' OGGETTIVA piuttosto che soggettiva. Non si tratta di un talento

particolare o di una dote innata straordinaria, bensì di una qualità che

appartiene a tutte le persone libere da debiti ingenti. Esse sono COLLEGATE

AD UN SENTIRE “REALE”, attraverso il quale possono accedere a ciò che

realmente è, senza inganni o doversi “raccontare” frammenti di verità

incompleta. Si tratta dell'uomo Yang integrato e della donna Yin integrata.....LO

SPAZIO DEL CUORE

Citato dal Manuale No.2/LA GRAMMATICA DELL'ESSERE – Pag.181-

182:

Quando si è molto occupati con se stessi, non c'è spazio interiore(spazio del

cuore). Fin quando la persona permane nel ruolo empirico del piccolo, non

ha spazio. Più grande è il debito acquisito,più numerosi sono i moti dei

propri indicatori sistemici. Più sono questi ultimi a dominare la persona, più

essa è assorbita dalle sue ambizioni, proiezioni, aspettative o risentimenti e

meno grande è lo spazio del suo cuore. Così è soprattutto la paura, la

tristezza, la colpa, e la rabbia a occuparlo, influendo su ogni tipo di

Page 59: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

percezione che il singolo sa generare. Quando lo spazio del cuore è ridotto è

perchè risulta occupato da un Io distorto e disarmonico che genera tendenze

egoiste, egocentriche ed accentratrici. Anche la vittima costituisce una forma

di Io distorto, proprio perchè risulta ipotrofico e malsano. In entrambe le

situazioni la persona ha “occhi e orecchie “ solo per sé, avendo bisogno di

essere al centro dell'attenzione, essendo preso dai suoi moti emotivi

preferenziali. In verità lo spazio è occupato dal dolore nascosto e mai ammesso

del singolo, di cui tutte le altre manifestazioni sono soltanto una copertura.

Così il singolo non riesce ad accedere alla carica empirica di ciò che è. Dove

egli ha dato molto spazio alla mente non c'è spazio del cuore. La legge della

compensazione empirica bilancia ogni mancanza con l'accrescimento della

sua parte opposta, generando così un EQUILIBRIO FITTIZIO. Più

acculturata si dimostra una persona, maggiore è lo sviluppo intellettivo e

analitico, più atrofizzata si rivela la parte del suo sentire. Così, per

anacronismo, chi dimostra la memoria più esercitata, le capacità analitiche

più accattivanti e una parte razionale e logistica imperante, evidenzia anche

una separazione dal proprio piano sensoriale. La mente genera aspettative,

proiezioni o resistenze, moti che lo spazio del cuore – in quanto massima

esposizione di ogni sentire – non sa riconoscere come tali. Tali moti sono

sostenuti dalla coscienza personale, la quale – come vedremo- li genera per

pura necessità. Sia le sue attese che le sue convinzioni sostengono il ruolo

compensatorio del singolo, appoggiando le convinzioni che quest'ultimo

genera.* Il viaggio

verso lo spazio del cuore inizia con la capacità di affidarsi alla vita. Durante

uno stage di biodanza, nel mese di ottobre 2009, un partecipante chiese al

conduttore come fare per ben eseguire gli esercizi e beneficiarne al massimo.

La risposta fu:“Tu vai, danza e la vivençia farà qualcosa per te”. Questa frase

Page 60: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

mi rimase impressa. La vivençia, in biodanza, è il momento in cui danzi. C'è la

musica, una consegna, una danza individuale o a più persone. Lì in quello

spazio le cose accadono, si muovono, sono e diventano. C'è solo quel momento,

la vita espressa in quel momento. Quel giorno mi sentivo stanca di “restare

chiusa dentro” di me, dentro la mia tensione e la mia paura a mostrarmi.

Ricordo un desiderio di mollare e di mostrarmi per come ero in quel momento.

Qualunque cosa accadesse ero al sicuro. Potevo far vedere qualsiasi

emozione, qualsiasi cosa e i mostri questa volta sarebbero andati via. I mostri

sono la paura e il giudizio ovvero la paura del giudizio. Sono io che li genero,

per proteggermi. Quella frase che non scorderò mai vuol dire “sii presente,

sii attento, mettiti a disposizione e la vita danzerà con te e per te”. Una

settimana dopo partecipai ad un seminario di alcuni giorni condotto dal Prof.

Michel Hardy (Dinamiche e Relazioni). Portai con me il “bagaglio”che avevo

appena scoperto ed ebbi in dono il primo seminario vissuto con presenza e

attenzione(amore), verso di me e verso gli altri. C'era ancora molta tensione, e

molta rabbia, ma la vita di quei momenti è stata intensa, profonda,

emozionante, divertente e continuava ad esserci quella voglia di affidarmi...;

è vero, lo spazio del cuore inizia quando diamo meno potere alla mente, ai suoi

giochi perversi e faticosi. Il sentire sembra la cosa più scontata del mondo ed

invece è la più difficile perchè ne abbiamo paura. Ecco perchè utilizzare il

corpo come mezzo per evolversi può essere molto di aiuto per chi ha enormi

resistenze. Il seminario Dinamiche e Relazioni ha segnato per me un

passaggio ed un nuovo inizio.

La presenza dell'Amore Yang del Prof Hardy, in qualità di guida è stata

fondamentale per me. Ora comprendo come, ai fini empirici, sia indispensabile

la presenza di uno yin, la presenza di uno yang ed un equilibrio (dinamico)

all'interno della loro relazione e correlazione. É una compresenza. L'uomo è

Page 61: L'omosessualità in chiave empirica - Anna Rita MALAGUTI

capace, più della donna, di dare una direzione all'energia. La donna, con tutti

i suoi talenti yin, questa cosa non la sa fare così bene, tende alla rotondità, alla

dispersione. L'uomo invece ha bisogno della creatività, della cura e della

morbidezza della donna ma soprattutto ha bisogno di sentire che la donna si

sta affidando a lui. É lì che egli può rendere manifesto il suo potere e la sua

forza. É questo il passaggio più difficile, credo, per noi donne. Affidarsi

all'uomo in quanto a lui spetta il ruolo di guida, per poi avere più energia per

manifestarci nel nostro yin. É un passaggio difficile ma è questo l'obiettivo per

creare la sinergia tra i ruoli maschile e femminile.

RINGRAZIAMENTI:

Desidero ringraziare Il Prof. Michel Hardy per esserci stato in questi anni

anche quando io non ne ero consapevole. Ringrazio tutte le persone che ho

incontrato in questi anni durante i seminari di questo percorso, sia coloro che

ancora sono ancora in cammino, che coloro che hanno preso strade differenti.

Ringrazio le persone appartenenti ad altri percorsi di crescita che ho

conosciuto e mi han dato tanto. Ringrazio me stessa per la costanza, la

capacità organizzativa, l'autodisciplina e la creatività espresse in queste ultimi

mesi, in fase di realizzo di questa ricerca in chiave empirica. Ringrazio tutte le

donne che ho intervistato.

DEDICO questa ricerca a chi vuole intraprendere un cammino di crescita

personale.