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2 E. Ruffaldi, P. Carelli FILOSOFIA: DIALOGO E CITTADINANZA Seconda edizione DALL’ETÀ MODERNA ALL’IDEALISMO RISORSE ON LINE

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E. Ruffaldi, P. Carelli

FilosoFia: dialogo e cittadinanza Seconda edizione

DALL’ETÀ MODERNA ALL’IDEALISMO

RISORSE ON LINE

In copertina: Convivio di filosofi, stampa a colori, XVIII secolo. ©

2011. White Im

ages/Scala, Firenze

FilosoFia: dialogo e cittadinanza Seconda edizione Questa seconda edizione di Filosofia: dialogo e cittadinanza valorizza nell’attività filosofica il con-fronto culturale e il dialogo tra le idee, con una particolare attenzione ai temi delle scienze umane, della cittadinanza e dell’arte.

ElEmEnti carattErizzanti di quEsto corso

Il testo e l’antologia

Il testo, articolato in moduli, è accompagnato da sistematiche mappe concettuali ed è seguito da brani antologici raccolti in temi commentati.

Gli approfondimenti

Una ricca offerta di schede dedicate alle scienze umane, all’estetica e alla “lettura filosofica” di immagini e opere d’arte.La sezione Per l’approfondimento propone ulteriori schede per gli autori segnalati dalla Riforma come “imprescindibili”.

Le questioni che contano

Frequenti gli spunti di attualizzazione, in particolare attorno al rapporto della filosofia con gli altri linguaggi, la cittadinanza e la conoscenza di sé.

I princìpi didattici Testi tutoriali e testi-laboratorio nel 1° volume, schede di preparazione all’interrogazione e il Verso l’esame privilegiano una didattica attiva.

Percorsi visiviAlla fine dei moduli più rilevanti brevi percorsi visivi con testi esplicativi si concentrano sull’immaginario visivo di temi e problemi filosofici.

+ RISORSE ONLINE

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Testi antologici Approfondimenti Percorsi tematici

Schede filmiche Filosofia e Costituzione

DVD Il cinema delle

idee: 40 film per capire la filosofia

Il DVD con spezzoni filmici per la classe, accompagnato da schede di analisi (in un volume per l’insegnante), risponde al crescente interesse per i rapporti cinema-filosofia e offre stimoli per lezioni nuove.

Utilizzabile in classe con la Lavagna Interattiva Multimediale.

quEsto corso è costituito da:

2

FilosoFia: dialogo e cittadinanza DALL’ETÀ MODERNA ALL’IDEALISMO

30031Ruffaldi, Carelli

30031_PH130031RuffALDI, CARELLI fILOsOfIA: DIALOgO E CIttADInAnzA sECOnDA EDIzIOnE VOL. 2

queSto Volume, SProVVISto del tallonCIno a Fronte (o oPPortunamente Punzonato o altrImentI ContraSSegnato), è da ConSIderarSI CoPIa dI SaggIo - CamPIone gratuIto, FuorI CommerCIo (VendIta e altrI attI dI dISPoSIzIone VIetatI: art. 17, C. 2 l. 633/1941). eSente da IVa (dPr 26.10.1972, n. 633, art. 2, lett. d). eSente da doCumento dI traSPorto (dPr 26.10.1972, n. 633, art. 74).

RuffALDI fILOsOfIA: DIALOgO E CIttADInAnzA 2 ED. V. 2

30031

978-88-58-30030-5 1 antICHItÀ e medIoeVo 978-88-58-30031-2 2 dall’etÀ moderna all’IdealISmo 978-88-58-30032-9 3 ottoCento e noVeCento

PEr l’insEGnantE E PEr la classE978-88-58-30033-6 rISorSe Per l’InSegnante + Cd-rom materIalI dI VerIFICa 978-88-201-7022-6 Il CInema delle Idee dVd + quaderno

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Percorsi e strumenti per l’orientamentoLa filosofia è dialogo e si confronta spesso, oggi come in passato, con altri ambiti dellacultura: con la scienza e le scienze umane, con il mondo dell’arte, con le disciplinegiuridiche ed economiche ecc. La collana Percorsi e strumenti per l’orientamentooffre, attraverso una ricca scelta antologica, la possibilità di riconoscere le intersezionitra la filosofia e le altre discipline, di orientarsi nella cultura contemporanea attraversola filosofia. È, inoltre, per i ragazzi, un aiuto per la scelta del percorso di studiuniversitari, in vista dell’approdo al mondo del lavoro.Chiude ciascun volume una serie di interviste reali a persone che svolgono professionilegate ai diversi ambiti disciplinari.

Chiara CantelliLA FILOSOFIA E L’ESPRESSIONE ARTISTICA

I percorsi

• Filosofia e arti figurative • Filosofia e poesia • Filosofia e cinema • Filosofia e musica • L’arte contemporanea è ancora arte?

Aluisi TosoliniLA FILOSOFIA E LE SCIENZE UMANE

I percorsi

• Donne e uomini: pensare la differenza • Verso una società multiculturale• Il tempo • Educazione e formazione ai tempi di Internet

Sabina ItalianoLA FILOSOFIA, IL DIRITTO, L’ECONOMIA

I percorsi

• L’individuo e lo Stato • Dal cosmopolitismo greco al villaggio globale • La politica e le religioni • La guerra • La scienza dell’economia

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LOESCHER EDITORE

DALL’ETÀ MODERNA ALL’IDEALISMO2

Enzo Ruffaldi, Piero Carelli

FILOSOFIA: DIALOGO E CITTADINANZASeconda edizione

Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

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Ristampe

6 5 4 3 2 1 N

2017 2016 2015 2014 2013 2012

ISBN 97888201300315

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L’opera è frutto di un lavoro comune degli autori, che ne hanno insieme elaborato e discusso ogni parte. Per quanto riguarda il volume 2, Enzo Ruffaldi è autore di tutto il materiale, fatta eccezione per il testo, gli Itinerari di lettura e gli apparati didattici relativi a Spinoza, a cura di Piero Carelli. A Ubaldo Nicola si deve la sezione “Eidos: dalle idee all’immaginario”.

Coordinamento editoriale: Francesco PastorelliRedazione: Lucia BisoglioRicerca iconografi ca: Emanuela MazzucchettiProgetto grafi co: Puntografi ca – TorinoImpaginazione: Puntografi ca – TorinoCartografi a: Studio Aguilar – MilanoFotolito: Graphic Center – TorinoCopertina: Visual Grafi ka – Torino

Stampa: Sograte Litografi a s.r.l. – Zona Industriale Regnano – 06012 Città di Castello (PG)

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MODULO 1UMANESIMO E RINASCIMENTOIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Aspetti dell’Umanesimo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La nascita della filologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22I nuovi atteggiamenti culturali del Rinascimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23La filosofia rinascimentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Scienza e pittura in Leonardo da Vinci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

FILOSOFIA PER IMMAGINI La Scuola di Atene . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28Il neoplatonismo: Cusano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29Il neoplatonismo: Ficino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO L’ermetismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La magia rinascimentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Pico della Mirandola e la tesi della libertà umana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

La filosofia della natura di Telesio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

Giordano Bruno: naturalismo e neoplatonismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

FILOSOFIA PER IMMAGINI Bruno e la mnemotecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

Naturalismo e magia nel pensiero di Campanella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

FILOSOFIA PER IMMAGINI Il principio di corrispondenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Naturalismo e aristotelismo in Pomponazzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

FILOSOFIA PER IMMAGINI L’uomo microcosmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43Il rinnovamento religioso e la Riforma protestante. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

L’Umanesimo di Erasmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45La Riforma luterana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45Calvino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

Il pensiero politico rinascimentale: realismo e utopia . . . . . . . . . . . . . . . . . 50Il realismo di Machiavelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

NODI DI DISCUSSIONE Interpretazioni su Machiavelli e il machiavellismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55Il pensiero utopistico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Montaigne: relativismo etico e scetticismo gnoseologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO L’utopia pedagogica di Comenio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59SINTESI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

ITINERARI DI LETTURAL’universo infinito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62� T1 CUSANO: L’universo infinito, senza centro né circonferenza . . . . . . . . . . . . . . 62� T2 BRUNO: La nuova cosmologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63� T3 BRUNO: L’universo come Uno-tutto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64La natura vivente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65� T4 FICINO: L’anima del mondo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65� T5 FICINO: L’artista immanente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

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1

3

INDICE

scienze umane

estetica

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QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E CITTADINANZA

Giordano Bruno e il libero pensiero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72� T6 FRAU: Giordano Bruno, processo al libero pensiero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72Machiavelli e l’Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73� T7 MACHIAVELLI: Il futuro dell’Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74

FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉ

L’homo faber sui . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74� T8 PICO DELLA MIRANDOLA: Il Discorso sulla dignità dell’uomo . . . . . . . . . . . . . . 74

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIO

L’UOMO COME MICROCOSMO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

MODULO 2LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICAIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80

La rivoluzione astronomica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82Copernico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82Brahe e Keplero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84

Bacone e il nuovo sapere scientifico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86La rifondazione del sapere. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86

FILOSOFIA PER IMMAGINI L’arte dell’anatomia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89Un nuovo metodo per un nuovo sapere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90L’oggetto della ricerca scientifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93La scienza come sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Le accademie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

NODI DI DISCUSSIONE Interpretazioni del pensiero di Bacone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97Galilei: sensate esperienze e certe dimostrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

Le osservazioni astronomiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98Ragione, esperienza e fede. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La Chiesa contro Galilei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101La nuova immagine del cosmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102Il sistema copernicano e la relatività galileiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103Il metodo sperimentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105

NODI DI DISCUSSIONE Induzione e deduzione nel pensiero di Galilei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107

FILOSOFIA PER IMMAGINI Le osservazioni di Galilei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108Il realismo di Galilei. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Tecnica e scienza nel Seicento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109

Newton: le ricerche e il metodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111L’indagine sulla luce e il metodo sperimentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La ricerche di Boyle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113Il metodo induttivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114Ipotesi scientifiche e ipotesi metafisiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114L’indagine matematica della natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115La materia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119La prospettiva metafisica e la religione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120

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3

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1

4

INDICE

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Problemi interpretativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Newton e gli scienziati del Seicento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124

ITINERARI DI LETTURAIl metodo della nuova scienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126

� T1 BACONE: La teoria degli idòla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126� T2 BACONE: Formiche, ragni e api . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127� T3 GALILEI: La struttura matematica dell’universo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128� T4 GALILEI: Esperienza e «certe dimostrazioni» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128� T5 NEWTON: Le regole del filosofare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132L’utopia tecnologica di Bacone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

� T6 BACONE: La Casa di Salomone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141

VERSO L’ESAME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144

PER L’APPROFONDIMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147

QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E ALTRI LINGUAGGIGalilei e il cinema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150� T7 KEZICH: Il Galilei di Liliana Cavani. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150� T8 DE MARINIS-CREMONINI: Il Galilei di Losey e Brecht. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151FILOSOFIA E CITTADINANZA

Ricerca scientifica e libertà di pensiero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152� T9 GALILEI: L’abiura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152� T10 BRECHT: Morire da martiri o vivere per continuare la propria opera? . . . . 152FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉBacone, Gadamer e i pregiudizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153� T11 GADAMER: Pregiudizi veri e pregiudizi falsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIO

LA RISCOPERTA DEL CORPO UMANO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155

MODULO 3IL RAZIONALISMOIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160

Cartesio: il metodo del razionalismo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162Il metodo, il dubbio, il cogito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La geometria analitica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164Dal dubbio metodico alla certezza iniziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165Le idee e Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167

DIALOGO TRA I FILOSOFI Il dialogo filosofico nel Seicento: le Meditazioni di Cartesio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 170

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Pierre Gassendi: tra cristianesimo, epicureismo e nuova scienza . . . . . . . . . . . . . . . . 172Le idee e il mondo: la fisica deduttiva e il meccanicismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173

FILOSOFIA PER IMMAGINI La macchina del corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176Il corpo, l’anima, le passioni: il dualismo cartesiano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177

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Spinoza e l’ordine necessario dell’universo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179Il modello geometrico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187Dio è l’«ordine geometrico» scoperto dalla scienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191Il rapporto tra mente e corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193La liberazione dall’ignoranza e il controllo delle passioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195Dal punto di vista del «finito» al punto di vista di «Dio» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198

NODI DI DISCUSSIONE Spinoza: da pietra di scandalo a campione di materialismo (lo spinozismo) . . . . . . . 200Leibniz: razionalismo e ottimismo metafisico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201

Arte combinatoria e matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202Alle origini della nozione di monade. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204La monadologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 209La materia, lo spazio e il tempo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212

DIALOGO TRA I FILOSOFI Il dibattito a distanza con Newton: il carteggio Leibniz-Clarke . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213L’esistenza di Dio e l’armonia prestabilita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215La polemica con l’empirismo e la teoria della conoscenza . . . . . . . . . . . . . . . . . 218SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 221

ITINERARI DI LETTURAIl razionalismo e la conoscenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223� T1 CARTESIO: La conoscenza dei sensi non è scientifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223� T2 LEIBNIZ: L’innatismo virtuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 224� T3 CARTESIO: La matematica come modello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 226

La ragione e le passioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227� T4 CARTESIO: La macchina-uomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227� T5 SPINOZA: Lo studio geometrico delle passioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 228� T6 LEIBNIZ: L’automa spirituale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229

Spinoza: etica e libertà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231� T7 SPINOZA: Il fine dello Stato è la libertà. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231� T8 SPINOZA: Le vittime del fanatismo religioso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 235

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 238

VERSO L’ESAME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 241

PER L’APPROFONDIMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 244

QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E ALTRI LINGUAGGIGli scienziati e l’immagine spinoziana dell’universo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246� T9 DAVIES: Spinoza e Einstein. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246

FILOSOFIA E CITTADINANZAIl problema della libertà. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 247� T10 POPPER: Un insieme di nuvole controllato da nuvole . . . . . . . . . . . . . . . . . . 247

FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉMente e corpo: dualismo o unità? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 248� T11 HOFSTADTER-DENNETT: Eventi mentali ed eventi fisici . . . . . . . . . . . . . . . . . . 248� T12 DENNETT: Accettare il dualismo significa rinunciare a capire . . . . . . . . . . . 249La memoria e l’identità personale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 250� T13 SPINOZA: Il ruolo della memoria nell’identità personale . . . . . . . . . . . . . . . . 250

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIO

AMBIGUITÀ E STUDIO DELLE PASSIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 251

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MODULO 4IL MATERIALISMO DI HOBBES E L’EMPIRISMOIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 254

Hobbes e il materialismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256La materia e l’uomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256Dai sensi al pensiero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 258L’etica e la politica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 262

FILOSOFIA PER IMMAGINI Il sovrano e l’attore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Il sistema del diritto: Pufendorf. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266

FILOSOFIA PER IMMAGINI La sovranità dello Stato assoluto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Le idee della rivoluzione inglese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 270Locke: il fondatore dell’empirismo inglese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271

Lo studio dell’intelletto umano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO I platonici di Cambridge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 273Le idee e la loro origine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 275I problemi dell’empirismo e l’analisi del linguaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 278Il quarto libro del Saggio: il mondo, l’io, Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 280Il pensiero politico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 283La tolleranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 287

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Le Chiese protestanti in Inghilterra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 289Berkeley: contro il materialismo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 290Hume: per una scienza dell’uomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 292

La teoria della conoscenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO David Hartley e le origini dell’associazionismo psicologico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 298La morale del sentimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302L’estetica, la politica, la religione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306

ITINERARI DI LETTURADallo studio del mondo allo studio del soggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308

� T1 LOCKE: Il criticismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308� T2 HUME: La ricerca sulla natura umana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309� T3 HUME: Lo scetticismo moderato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310

La critica della conoscenza oggettiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311� T4 LOCKE: La critica dell’idea di sostanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311� T5 HUME: La causalità non è un nesso necessario tra i fatti . . . . . . . . . . . . . . . 312

Assolutismo e liberalismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316� T6 HOBBES: Lo stato di natura è guerra di tutti contro tutti . . . . . . . . . . . . . . . . 316� T7 HOBBES: Il patto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 317� T8 LOCKE: Lo stato di natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 318� T9 LOCKE: Origine e caratteristiche della società civile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 321

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 324

VERSO L’ESAME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 326

PER L’APPROFONDIMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 330

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scienze umane

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QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E CITTADINANZA

Locke e la tolleranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 333� T10 LOCKE: Chiesa e Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 333� T11 LOCKE: Credenti e cittadini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉChe cosa c’è fuori della nostra mente?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334� T12 NAGEL: La credenza dell’esistenza del mondo esterno . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334Hume e la morale del sentimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335� T13 HUME: La morale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335

MODULO 5PASCAL E LA RELIGIONE NEL SEICENTOIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 338

Scettici e libertini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 340

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Malebranche e l’occasionalismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 341Pascal: cristianesimo ed esistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 342

L’esprit de finesse e le ragioni del cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 343

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Tendenze religiose nella Francia di Pascal: i gesuiti e il giansenismo . . . . . . . . . . . . . 345L’uomo di fronte all’infinito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 346La fuga dall’infinito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 347La duplicità della natura umana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 348

FONTI E SCRITTI Le Lettere provinciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 348

FONTI E SCRITTI La struttura dei Pensieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 349Il cristianesimo come spiegazione della condizione umana . . . . . . . . . . . . . . . . 350La scommessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 351

Bayle: la figura dell’ateo virtuoso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 352SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 354

ITINERARI DI LETTURAPascal: la condizione umana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 355

� T1 I due infiniti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 355� T2 L’inquietudine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357� T3 L’uomo «canna pensante» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357� T4 Miseria e grandezza dell’uomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 360

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 362

VERSO L’ESAME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 364

PER L’APPROFONDIMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366

QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E ALTRI LINGUAGGIPascal e la matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 370� T5 KLINE: Il contributo di Pascal al calcolo delle probabilità . . . . . . . . . . . . . . 370Il punto di vista della quotidianità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 371� T6 PASCAL: L’io come unico punto di riferimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 371

1

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FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉIl cristianesimo spiega la contraddittorietà dell’uomo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 372� T7 PASCAL: La duplicità dell’uomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 372

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIO

LA SPIRITUALITÀ GIANSENISTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 373

MODULO 6L’ILLUMINISMO E ROUSSEAUIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 376

Caratteri dell’Illuminismo francese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 378

FILOSOFIA PER IMMAGINI Il frontespizio dell’Enciclopedia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 379

Un nuovo sapere, una nuova mentalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 380

L’impegno civile dell’intellettuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 381

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La scienza e la tecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 381

FILOSOFIA PER IMMAGINI La ragione illuminista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 383

Lo Stato, il diritto e l’economia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 384

Etica e scienze umane. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385

La religione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385

La storiografia e il mito del progresso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 386

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La nascita dell’economia come scienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 387I nuovi intellettuali: i philosophes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 388

Voltaire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 389

Diderot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 391

Sensismo e materialismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 392

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Buffon precursore dell’evoluzionismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 392

Oltre l’Illuminismo: Rousseau . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 396

I Discorsi e la critica all’Illuminismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 397

FILOSOFIA PER IMMAGINI Il selvaggio immaginario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 398

Il Contratto sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 400

NODI DI DISCUSSIONE La volontà generale è premessa dello Stato totalitario? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 400

DIALOGO TRA I FILOSOFI Rousseau e Proudhon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 404

La natura come paradigma: l’Emilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 405

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La pedagogia dell’Emilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 409L’Illuminismo in Inghilterra, in Italia e in Germania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 410

L’Illuminismo britannico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 411

L’Illuminismo italiano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 412

L’Illuminismo tedesco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 414

NODI DI DISCUSSIONE Interpretazioni dell’Illuminismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 417

SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 418

ITINERARI DI LETTURAUn nuovo sapere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 420� T1 KANT: Che cos’è l’Illuminismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 420� T2 DIDEROT: L’Enciclopedia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 423

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INDICE

scienze umane

scienze umane

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Sensismo e materialismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 424� T3 CONDILLAC: La statua animata. Il tatto e la costruzione dell’io . . . . . . . . . . 424� T4 LA METTRIE: L’uomo-macchina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 426

La politica da Montesquieu a Rousseau . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 428� T5 MONTESQUIEU: La studio sociologico del diritto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 428� T6 ROUSSEAU: Volontà di tutti e volontà generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 431

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433

QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E ALTRI LINGUAGGIIl romanzo filosofico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435� T7 VOLTAIRE: Un dialogo fantascientifico contro la filosofia

dei sistemi metafisici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435

FILOSOFIA E CITTADINANZAI significati della libertà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437� T8 SAVATER: La libertà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437

Diritti civili, politici e sociali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 438� T9 MARSHALL: Una classificazione dei diritti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 438

Beccaria contro la pena di morte. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 439� T10 BECCARIA: L’inutilità della pena di morte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 439

FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉLa virtù è un modo di essere o un comportamento utile ad altri? . . . . . . . . . . 440� T11 VOLTAIRE: Sulla virtù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 440

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIO

LA STORIA E LA CRONACA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 442

MODULO 7

VICO E LA SCIENZA STORICA NEL SETTECENTOIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 446

Vico e la scienza della storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 448

Verum ipsum factum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 448

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO L’Italia del Settecento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 450

I princìpi della nuova scienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 451

FONTI E SCRITTI Le due edizioni principali della Scienza nuova. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 454

Il metodo della nuova scienza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 455

FILOSOFIA PER IMMAGINI La rappresentazione allegorica della Scienza nuova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 457

La sapienza poetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 458

Corsi e ricorsi storici: provvidenza e razionalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461

La storiografia dell’Illuminismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464

L’Illuminismo francese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464

La storiografia tedesca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 465

SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 466

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ITINERARI DI LETTURAVico: la scienza della storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 467� T1 Verum e factum sono sinonimi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 467� T2 Filosofia e filologia, il vero e il certo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 467� T3 Il vero, l’uomo modello dello sviluppo storico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 468� T4 Il certo, i documenti dell’analisi filologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 469� T5 Lo sviluppo triadico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 470

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 472

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 474

QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E ALTRI LINGUAGGIVico e la «questione omerica» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476� T6 VICO: Una nuova interpretazione dell’Iliade e dell’Odissea . . . . . . . . . . . . . 476

FILOSOFIA E CITTADINANZALe leggi e la civiltà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477� T7 VICO: La funzione civilizzatrice del diritto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477Come ricostruire la storia? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477� T8 CONDORCET: La storia delle masse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 478

PERCORSO TEMATICOLa nascita delle scienze umane e sociali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479

MODULO 8KANTIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 488

Gli scritti precritici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 490La fondazione del sapere. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 492

I giudizi sintetici a priori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 494La rivoluzione copernicana e il criticismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 495L’estetica trascendentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497L’analitica trascendentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 498La deduzione trascendentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 500Lo schematismo trascendentale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 501

NODI DI DISCUSSIONE L’io penso e l’interpretazione idealistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 502I princìpi sintetici dell’intelletto puro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 503Fenomeno e noumeno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 505La dialettica trascendentale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 506

FONTI E SCRITTI Le due edizioni della Critica della ragion pura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 508L’uso regolativo delle idee della ragione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 510

La morale del dovere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 512Massime e imperativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513Una morale formale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513

NODI DI DISCUSSIONE Ragion pura pura e ragion pura pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513L’autonomia della morale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516

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Il bene, il male e la morale dell’intenzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516

FONTI E SCRITTI La Fondazione della metafisica dei costumi e la nascita di un’etica critica . . . . . . . . . . 517

L’antinomia della ragion pratica e i postulati della morale . . . . . . . . . . . . . . . . . 518

Il primato della ragion pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 519

Il giudizio estetico e il giudizio teleologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 520

Il giudizio estetico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 521

Il bello e il sublime. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 522

Il giudizio teleologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 524

FILOSOFIA PER IMMAGINI Il sublime. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 524

La religione, la storia e il futuro dell’umanità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527

SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 529

ITINERARI DI LETTURAIl criticismo e le condizioni della conoscenza scientifica . . . . . . . . . . . . . . . . . 532

� T1 La rivoluzione copernicana nella conoscenza: il criticismo . . . . . . . . . . . . 532

� T2 I giudizi sintetici a priori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 536

� T3 L’isola della conoscenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 538

Kant: La morale del dovere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540

� T4 L’imperativo categorico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540

� T5 La formalità della legge morale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 543

� T6 L’umanità come fine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 544

� T7 Inno al dovere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 545

� T8 L’universo e la morale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 546

Kant: La bellezza e il senso del mondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 548

� T9 «Il piacere che determina il giudizio di gusto è scevro di ogni interesse» . . . 548

� T10 L’uomo come scopo finale della natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 549

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 551

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 554

VERSO L’ESAME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 557

PER L’APPROFONDIMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 560

QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E CITTADINANZA

La pace universale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 565

� T11 KANT: Alcune condizioni necessarie per costruire la pace . . . . . . . . . . . . . . . 565

FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉ

Il controllo delle passioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567

� T12 KANT: Il piacere e il dolore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIO

IL BELLO, IL BRUTTO E IL SUBLIME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 568

PERCORSO TEMATICOLa nascita dell’estetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 571

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INDICE

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INDICE

MODULO 9

ROMANTICISMO E IDEALISMOIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 578

Il movimento romantico e la filosofia idealistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 580

Le premesse del Romanticismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 581

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Il romanzo di formazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 584

Il movimento romantico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 587

FONTI E SCRITTI La rivista «Athenaeum» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 588

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La scienza della natura e la Naturphilosophie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 594

FILOSOFIA PER IMMAGINI L’infinito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 596

Il Romanticismo in Europa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 597

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Lo studio delle tradizioni popolari e le scienze antropologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . 600

La revisione del kantismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 601

NODI DI DISCUSSIONE In che senso si può parlare di Romanticismo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 601Fichte: la filosofia dell’io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 605

L’idealismo etico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 605

L’Io Assoluto e la metafisica del soggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 608

FILOSOFIA PER IMMAGINI Dipingere l’Io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 609

La dialettica e il rapporto Io/Non-io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 611

La morale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 613

La concezione politica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 614

L’ultima fase del pensiero fichtiano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 617

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO La pedagogia di Pestalozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 619

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Idealismo e pedagogia: Froebel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 620Il pensiero di Schelling . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 621

L’Assoluto come unità di soggetto e oggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 622

La fisica speculativa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 623

FILOSOFIA PER IMMAGINI Il galvanesimo e la filosofia della natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 625

L’Idealismo trascendentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 627

La morale e la storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 628

La funzione dell’arte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 629

Il rapporto tra l’Assoluto e il finito: filosofia dell’identità e filosofia della libertà . . 631

La filosofia positiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 633

SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 635

ITINERARI DI LETTURALa natura: Non-io o «Spirito pietrificato»? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 637� T1 FICHTE: L’uomo come facoltà pratico-attiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 637� T2 SCHILLER: La spiritualità della natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 638� T3 SCHELLING: La natura come Spirito visibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 639

L’inconscio e l’arte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 641� T4 SCHELLING: L’infinità inconscia dell’opera d’arte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 641

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 643

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scienze umane

scienze umane

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QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E ALTRI LINGUAGGIL’arte è gioco?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 646� T5 SAVATER: L’arte come gioco secondo Schiller . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 646

FILOSOFIA E CITTADINANZALinguaggio e identità culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 647� T6 FICHTE: La lingua e il popolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 647

FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉMoralità ed educazione estetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 648� T7 SCHILLER: Il gusto e la legge morale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 648

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIO

IL SENTIMENTO DELLA NATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 650

MODULO 10

HEGELIl contesto storico-culturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 654

Gli scritti giovanili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 656

La religione popolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 657

Lo spirito del cristianesimo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 658

FONTI E SCRITTI Gli scritti giovanili e le nuove interpretazioni di Hegel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 659

Il confronto critico con le filosofie contemporanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . 660

I presupposti della filosofia hegeliana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 662

Reale e razionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 662

La dialettica: il vero è l’intero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 664

La dialettica: la sostanza è soggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 665

L’autocoscienza e il sapere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 666

La Fenomenologia dello spirito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 668

La coscienza: certezza sensibile, percezione, intelletto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 670

L’autocoscienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 671

La ragione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 674

NODI DI DISCUSSIONE Le letture della Fenomenologia dello spirito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 675

La filosofia come sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 676

La logica hegeliana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 677

La filosofia della natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 683

La filosofia dello Spirito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 684

NODI DI DISCUSSIONE Bello naturale e bello artistico nell’estetica hegeliana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 694

La filosofia della storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 697

La razionalità della storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 697

Il divenire storico e il ruolo dell’individuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 699

NODI DI DISCUSSIONE L’eredità del pensiero di Hegel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 700

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO Lo Spiritualismo in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 701

SINTESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 702

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INDICE

estetica

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ITINERARI DI LETTURAL’avventura della coscienza e la formazione filosofica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 704� T1 Ripercorrere dentro di sé il cammino dello Spirito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 704� T2 La coscienza infelice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 706Dialettica e alienazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 708� T3 Il vero è l’intero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 708� T4 Il lavoro e l’autocoscienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 709L’individuo e lo Stato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 711� T5 Reale e razionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 711� T6 L’eticità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 714� T7 Lo Stato come sostanza etica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 716

L’OFFICINA DEL FILOSOFO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 718

PREPARARSI ALL’INTERROGAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 721

VERSO L’ESAME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 725

PER L’APPROFONDIMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 728

QUESTIONI CHE CONTANOFILOSOFIA E ALTRI LINGUAGGIChi compone l’opera d’arte?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 739� T8 HEGEL: La concezione dell’arte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 739� T9 HEGEL: L’ispirazione artistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 739

FILOSOFIA E CITTADINANZALo Stato come organismo vivente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 740� T10 BOBBIO: La concezione organica dello Stato e la costituzione . . . . . . . . . . . 740Hegel e la guerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 741� T11 HEGEL: Il significato della guerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 741� T12 HEGEL: Il diritto internazionale e la guerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 741

FILOSOFIA E CONOSCENZA DI SÉLa storia dentro di noi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 742� T13 HYPPOLITE: Lo Spirito nella storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 742

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIO

HEGEL: DIALETTICA E SISTEMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 743

Il cinema delle idee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 745

Indice delle schede lessicali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 747

Indice dei nomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 747

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INDICE

MATERIALI online

NODI DI DISCUSSIONE: Frattura o continuità rispettoal Medioevo?

QUESTIONI CHE CONTANOCampanella poeta

FILOSOFIA PER IMMAGINI: La Primavera di Botticelli♦ Ritratti di Erasmo da Rotterdam ♦ L’isola di Utopia

IL FILM: Un uomo per tutte le stagioniLA CARTELLA DI DIOGENE: Bruno: un filosofo sempreattuale

MODULO 2I TESTIBacone: L’esigenza del metodoBacone: Le caratteristiche del metodo induttivoNewton: Il metodo induttivoNewton: Il metodo sperimentaleNewton: La deduzione delle leggi di KepleroGalilei: Le Sacre Scritture e la scienzaGalilei: Contro il finalismo

MODULO 1I TESTICusano: Gli abitanti degli altri mondiBruno: Trascendenza e immanenza dell’intel-

letto universaleLA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO: L’introduzionedella stampa e la diffusione delle idee ♦ Montaignee la scoperta della diversità culturale ♦ La diffusionedel luteranesimo ♦ L’Italia del Rinascimento

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INDICEINDICE

Newton: Il teleologismoNewton: I limiti e i compiti della filosofia natu-

raleBacone: L’organizzazione della ricercaLA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO: La nascita dellaRoyal Society

QUESTIONI CHE CONTANOScienze e impegno sociale

FILOSOFIA PER IMMAGINI: L’universo infinito e la pit-tura barocca ♦ Keplero e i solidi platonici ♦ Il fronte-spizio della Grande instaurazione ♦ Newton visto daBlake

MODULO 3I TESTICartesio: Partire dalle ideeCartesio: I sensi e la ragioneSpinoza: Il metodo deduttivoCartesio: Le passioni fondamentali e la loro con-

nessioneCartesio: L’importanza dell’abitudineSpinoza: Passioni e affettiCartesio: Un’esperienza personale, da discutere

con altriCartesio: Parlare della propria esperienzaCartesio: Immergersi in una situazioneCartesio: Le Meditazioni e il cogitoCartesio: Il Discorso sul metodo e il cogitoCartesio: I Princìpi e il cogitoSpinoza: Stato e dissensoLeibniz: Il palazzo dei destiniLA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO: Cartesiane-simo e anticartesianesimo ♦ L’Olanda al tempo diSpinoza: l’Eldorado della libertà? ♦ L’attività storicae diplomatica di Leibniz

FONTI E SCRITTI: Le radici del Trattato teologico-poli-ticoQUESTIONI CHE CONTANOCartesio e la morale provvisoria ♦ La memoria e l’i-dentità personale

FILOSOFIA PER IMMAGINI: La ghiandola pineale

FILOSOFIA E COSTITUZIONE: Tolleranza: libertà di re-ligione e di culto

IL FILM: Blade runner ♦ La vita è meravigliosa

MODULO 4I TESTILocke: Determinare l’ambito del conoscibileHume: Idee e fattiLocke: Le idee complesseBerkeley: Esse est percipiHume: Le leggi dell’associazioneHobbes: La moltitudine e lo StatoLocke: Il fondamento di legittimità della pro-

prietà privataLA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO: La Gloriosa ri-voluzione ♦ Il concetto di «società civile»

NODI DI DISCUSSIONE: Il pensiero di Hobbes: inter-pretazioni e problemi

QUESTIONI CHE CONTANOHume e la scienza dell’uomo ♦ La morale è univer-sale? ♦ L’origine convenzionale dello Stato

FILOSOFIA E COSTITUZIONE: Il giusnaturalismo ♦ Ilcontrattualismo e la Costituzione

IL FILM: Gangs of New York

MODULO 5I TESTIPascal: Le ragioni del cuorePascal: La precarietà della condizione umana di

fronte all’infinito

Bayle: La dignità dell’ateismoBayle: I moventi dell’azione umanaBayle: I popoli cristiani non seguono i princìpi

del cristianesimoBayle: La società di ateiLA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO: Libertinismo ♦L’assolutismo in Francia ♦ I gesuiti e l’insegnamento♦ Le grand siècle della cultura francese

NODI DI DISCUSSIONE: Il pessimismo sociale di Pa-scal ♦ L’ultramondanismo di Pascal

QUESTIONI CHE CONTANOLe Lettere provinciali e le dispute religiose cristiane ♦La vita umana: il mistero della nascita, il misterodella morte

FILOSOFIA PER IMMAGINI: Blaise Pascal

MODULO 6I TESTIVoltaire: La voce «Teista» del Dizionario filoso-

ficoHelvétius: La sensibilità e l’origine del pensieroRousseau: Il popolo come individuo collettivoLA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO: Il dispotismo il-luminato in Europa ♦ I luoghi d’incontro dei philoso-phes ♦ Le idee della Rivoluzione francese ♦ Victor,l’enfant sauvage dell’Aveyron

NODI DI DISCUSSIONE: L’interpretazione dell’Illumi-nismoQUESTIONI CHE CONTANOLe cause delle diversità tra le lingue

FILOSOFIA PER IMMAGINI: La dea Ragione e il dei-smo ♦ La follia e le passioni ♦ L’Emilio

FILOSOFIA E COSTITUZIONE: La pena di morte ♦ Lademocrazia moderna: uguaglianza e solidarietà ♦La divisione dei poteri

LA CARTELLA DI DIOGENE: Rousseau e Jean-Jacques

MODULO 7I TESTICondorcet: Le tappe del progresso umanoHerder: Lo sviluppo dell’UmanitàDIALOGO TRA FILOSOFI: I maestri di Vico

QUESTIONI CHE CONTANOIl metodo della storia

FILOSOFIA PER IMMAGINI: Le scienze osservative

PERCORSI TEMATICI: LA NASCITA DELLE SCIENZEUMANE E SOCIALIHelvétius: Un approccio socio-antropologico allavirtù ♦ Cabanis: La fisiologia del pensiero ♦ Dége-rando: Il metodo per lo studio dell’uomo

FILOSOFIA COME TERAPIA: Il counseling filosofico

MODULO 8I TESTILe intuizioni pure: spazio e tempoLe leggi moraliL’autonomia della moraleIl giudizio riflettenteLa finalità interna della naturaQUESTIONI CHE CONTANOFilosofia e diritto. Il diritto coniugale ♦ Il rigorismomorale ♦ Il rispetto della legge

FILOSOFIA PER IMMAGINI: La bellezza della natura

PERCORSI TEMATICI: LA NASCITA DELL’ESTETICAVico: La metafisica poetica ♦ Burke: Il sublime ♦

Kant: Il piacevole, il buono, il bello

IL SUBLIME: Bodei: Anche il «brutto» può essere og-getto dell’estetica?

FILOSOFIA E CINEMA: Cabrera: La nozione di «concet-timmagine»

FILOSOFIA E COSTITUZIONE: I doveri

IL FILM: Mezzogiorno di fuoco

LA CARTELLA DI DIOGENE: Kant e la prostituzione ♦

Immanuel Kant visto da vicino

MODULO 9I TESTIFichte: L’uomo e la naturaNovalis: La natura come specchio dell’uomoSchelling: L’arte come sintesi tra conscio e incon-

scioSchelling: L’arte esprime l’unità di reale e ideale,

cioè l’AssolutoLA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO: La Germaniatra fine Settecento e inizio Ottocento ♦ Franken-stein. L’altra faccia del titanismo ♦ Romanticismo etradizionalismo in Francia ♦ La mistica di JacobBöhme

NODI DI DISCUSSIONE: La fisica di Schelling e la ri-cerca scientifica tra Settecento e Ottocento ♦ Inter-pretazioni del pensiero di Schelling

FONTI E SCRITTI: Amore ed Eros: Lucinde di Friedrichvon Schlegel

QUESTIONI CHE CONTANOIl popolo e l’eternità

FILOSOFIA PER IMMAGINI: Classicismo e Romantici-smo

FILOSOFIA E COSTITUZIONE: Unità e identità nazio-nale

MODULO 10I TESTIHegel: Dal sapere apparente alla scienzaHegel: L’importanza del negativoHegel: Il vero è l’interoHegel: Lo Stato come dimensione autentica del

singoloHegel: Lo Spirito del popoloLA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO: La Prussia nelperiodo napoleonico e dopo il Congresso di Vienna♦ Romanticismo e Risorgimento

FONTI E SCRITTI: Lo spirito del cristianesimo e lenuove interpretazioni di Hegel

QUESTIONI CHE CONTANOÈ possibile cambiare il mondo?

FILOSOFIA PER IMMAGINI: Hegel e l’Antigone ♦ Pit-tura e scultura nell’arte antica

FILOSOFIA E COSTITUZIONE: La guerra

IL FILM: Danton

ULTERIORI MATERIALI online

I GENERI FILOSOFICI DELL’ETÀ MODERNA: Il trattato♦ Dizionari e enciclopedie ♦ Il discorso ♦ Il saggio ♦

Il dialogo ♦ L’autobiografia ♦ La dimensione narra-tiva e il romanzo filosofico ♦ Lo stile filosofico ♦

Idealismo e poesia

ITINERARI TEMATICI: Essere ♦ Estetica ♦ Natura ♦

Storia ♦ Teologia ♦ Cosmologia ♦ Morale ♦ Stato

PERCORSI TRASVERSALI: L’essere e la sostanza ♦ Lanatura e il cosmo ♦ L’esistenza di Dio ♦ I metodidella conoscenza ♦ Il rapporto mente-corpo ♦ Laragione ♦ Le passioni ♦ La volontà ♦ La politica

I TEMI: Amore ♦ Felicità ♦ Inconscio ♦ Lavoro ♦ Li-bertà e determinismo nell’agire umano ♦ Il linguag-gio ♦ La matematica e l’interpretazione della realtà♦ Il problema mente/corpo ♦ La morte dell’altro e lamorte di sé ♦ La filosofia come ricerca ♦ Progettareil mondo: l’utopia ♦ La verità come corrispondenzao come costruzione

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PROFILOˆ Aspetti dell’Umanesimo

ˆ I nuovi atteggiamenti culturalidel Rinascimento

ˆ La filosofia rinascimentale

ˆ Il neoplatonismo: Cusano

ˆ Il neoplatonismo: Ficino

ˆ La filosofia della natura di Telesio

ˆ Giordano Bruno: naturalismoe neoplatonismo

ˆ Naturalismo e magianel pensiero di Campanella

ˆ Naturalismo e aristotelismoin Pomponazzi

ˆ Il rinnovamento religiosoe la Riforma protestante

ˆ Il pensiero politicorinascimentale: realismo e utopia

ITINERARI DI LETTURAˆ L’universo infinito

ˆ La natura vivente

QUESTIONI CHE CONTANOFilosofia e cittadinanza

ˆ Giordano Brunoe il libero pensiero

ˆ Machiavelli e l’Italia

Filosofia e conoscenza di sé

ˆ L’homo faber sui

EIDOS: DALLE IDEE ALL’IMMAGINARIOˆ L’uomo comemicrocosmo

1MODULO

MODULO M

ODULOUmanesimo

e Rinascimento

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18

Il contesto storico-culturaleLa civilta comunale

Nel corso dei secoli XIIIXIII e XIVXIV rilevanti trasformazioni

economico-sociali cambiano, in tutta l’Europa, modi

di vita e forme di organizzazione della cultura. La

«civilta comunale» si impone in misura sempre

maggiore, la nuova economia artigiana e mercantile

prende gradualmente il posto di quella agraria basata

sul latifondo nobiliare e sulla servitu della gleba. Si

tratta di un processo destinato ad affermarsi molto

gradualmente in tutta l’Europa, fino all’Illuminismo

e alla Rivoluzione francese, ma che in alcune aree, e

particolarmente in Italia dove i Comuni estendono

la propria influenza nel contado fino a costituire

veri e propri Stati regionali, si traduce in una radicale

trasformazione non solo della cultura ma della

mentalita, della Weltanschauung («visione del mon-

do») complessiva.

Il Rinascimento costituisce il punto di arrivo di

una complessa trasformazione politico-economica

che si definisce a partire dal Trecento, per affermarsi

compiutamente tra la seconda meta del Quat-

trocento e la prima del Cinquecento. Dal punto di

vista economico, tale processo e caratterizzato dal-

l’ascesa della borghesia e dall’affermarsi di un’eco-

nomia manifatturiera e mercantile.

Le monarchie nazionali

Politicamente, il processo principale e costituito

dalla nascita dei nuovi Stati nazionali, che so-

stituiscono le universalita medievali (Chiesa e Im-

pero) ormai in crisi.

Alle trasformazioni economiche, politiche e sociali

si accompagna la ricerca di nuovi valori, individuati

soprattutto nel mondo classico. L’interesse verso

questo mondo si traduce nella riscoperta e nello

studio dei testi della tradizione greca e latina, nei

quali viene individuata la rivalutazione della vita

terrena e attiva, dell’individuo come artefice del

proprio destino, dei sentimenti e della bellezza.

Sul piano politico, nel Quattrocento giunge a

compimento il processo di costituzione delle grandi

monarchie nazionali: a quella inglese, la piu antica, si

aggiungono quella francese, dopo la fine della guerra

dei Cent’anni, e quella spagnola, con l’unione dei

regni di Castiglia e di Aragona (1469) e con la defi-

nitiva cacciata dei Mori (1492).

La nascita delle monarchie nazionali vede l’al-

leanza della corona con la borghesia, contro l’ari-

stocrazia medievale che ancora conserva molti dei

suoi privilegi.

UMANESIMOE RINASCIMENTO 1

400

1425

1450

1475

1500

1401-64Cusano

1337-1453guerra deiCento Anni

1469-1527Machiavelli

1482Ficino,

Theologiaplatonica

1511Erasmo,

Elogio della pazzia

1513Machiavelli,Il principe

1455Gutenberg inventa

la stampa

1492scoperta

dell’America

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19

IL CONTESTOIL CONTESTO

Trento

Roma

Padova

Cosenza

Stilo

Nola

Firenze

Cues

Treviri

Zurigo

Ginevra

WittenbergEisleben

RotterdamLondra

Magdeburgo

Noyon

1525

1550

1575

1600

1625

1650

1509-88Telesio

1568-1639Campanella

1582Montaigne, Saggi

Bruno, La cena delle ceneri

1600Bruno muoresul rogo

1516Moro,Utopia

1548nasceBruno

1586Telesio,De rerum natura iuxtapropria principia

1620Campanella,De sensu rerumetmagia

151795 tesidi Lutero

1519morte diLeonardoda Vinci

1562inizio delle guerredi religionein Francia

1633condannadi Galilei

LA CULTURA E I LUOGHIDEL RINASCIMENTOEUROPEO

Tra la fine del Quattrocento e

l’inizio del Cinquecento si

definiscono, soprattutto in

Italia, le caratteristiche

fondamentali del Rinascimento

europeo. Il dinamismo della

borghesia e le innovazioni

tecnologiche portano sempre

piu l’uomo a sentirsi padrone

del proprio destino, a

considerare un valore in se

anche la vita terrena e a

sentirsi capace di dominare la

natura con l’uso della ragione.

La natura viene vista come

internamente animata e vitale

(con il neoplatonismo, che si

sviluppa a Firenze con l’opera

di Ficino), e come dotata di

sensi e princıpi propri (con

Telesio). La visione piu

grandiosa e innovativa

dell’universo e pero quella

data da Giordano Bruno (che

gira l’Europa tra Italia, Parigi,

Londra, Venezia, per trovare la

morte a Roma) il quale ritiene

l’universo infinito perche

prodotto da Dio, che ne e il

principio immanente. La

ricerca di nuovi princıpi segna

anche l’indagine del fiorentino

Machiavelli, che mira a

fondare una scienza politica

che sia autonoma e aderente

ai fatti e alla natura dell’uomo.

L’epoca e scossa infine dalla

Riforma luterana, sviluppatasi

in Germania ad opera del

monaco Martin Lutero, il

quale, in opposizione alla

Chiesa di Roma e alla vendita

delle indulgenze, sostiene che

l’uomo non puo meritare la

salvezza con le opere, ma solo

con l’intervento della grazia

divina. La proposta luterana e

sviluppata e rinnovata da

Calvino, grazie al quale il

movimento di riforma si

diffonde in tutta Europa, dalla

Francia all’Olanda

all’Inghilterra.

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1 Aspetti dell’UmanesimoIl rinnova-

mentoculturale

L’Umanesimo indica, come abbiamo chiarito sopra, il vasto rinnovamento culturale che

precede e prepara il Rinascimento. «Culturale» va qui inteso in due sensi: come sviluppo di

un nuovo sapere, basato sulle humanae litterae; come trasformazione degli atteggiamenti

di fondo verso la realta (la natura, l’uomo, la religione) e della visione del mondo nel suo

insieme. Questi due aspetti sono strettamente legati: la riscoperta degli antichi e in realta

soprattutto ricerca di un fondamento autorevole per nuovi valori, dato che nell’antichita

greca e latina si trovavano l’amore per la vita terrena, per la bellezza, l’esaltazione della

dignita dell’uomo e delle virtu civiche, che costituivano i valori vitali dell’epoca.

Lacostruzione

di una nuovavisione

del mondo

Gli umanisti costruiscono, in modo graduale e non organico, una nuova visione del mondo

che emerge complessivamente dalle loro opere, anche se non e esposta sistematicamente in

nessuna. Nel pensiero dei principali rappresentanti dell’Umanesimo vanno gradualmente

definendosi i vari temi, dalla centralita dell’uomo all’importanza della filologia, dalla ri-

cerca di nuovi valori, mediante la riscoperta degli antichi, al nuovo interesse per la vita

quotidiana, la famiglia, gli affari. Accenniamo brevemente agli umanisti maggiori, so-

prattutto per sintetizzare alcuni dei concetti filosofici che caratterizzano questo movimento

e che verranno poi ripresi nel Rinascimento.

I termini«Uma-

nesimo»e «Rina-

scimento»

A proposito dei termini «Umanesimo» e «Rinascimento» sussiste, a par-

tire dalla meta dell’Ottocento, un problema di interpretazione e di pe-

riodizzazione. Secondo il grande storico del Rinascimento italiano, lo

svizzero Jacob Burckhardt (1818-97, autore dell’importante La civilta

del Rinascimento in Italia, 1860), Umanesimo e Rinascimento sono

movimenti distinti. Il primo consiste prevalentemente in un rin-

novamento degli studi letterari e filologici, il secondo e invece un

rinnovamento globale del modo di pensare e della visione del

mondo.

Altri studiosi sostengono invece la tesi di una sostanziale con-

tinuita tra i due movimenti, fino a vedere in essi quasi una so-

vrapposizione, e comunque una presenza dei temi rinascimentali

gia nell’Umanesimo del Trecento. Il piu importante sostenitore di

questa tesi e lo storico tedesco Konrad Burdach (1859-1936), che

vede gia in Petrarca la presenza di motivi umanistici che troveranno

il loro sviluppo nel Rinascimento.

Anche Eugenio Garin (1909-2004), uno

dei principali studiosi italiani della

cultura rinascimentale, sottolinea la

continuita con l’Umanesimo, che

avrebbe gia elaborato una propria

filosofia ben riconoscibile. Inoltre, pur

rappresentando il Rinascimento una

rottura con il pensiero medievale, e proprio

dai problemi e dalle difficolta evidenziati dalla tarda

Scolastica che vengono poste le premesse per il suo

superamento, compiuto nel periodo umanistico e

rinascimentale.

Petrarca Francesco Petrarca (1304-74) e figlio di un esule fiorentino che si era stabilito ad Avignone,

allora sede della corte pontificia. In gran parte della sua opera scrive di se, delle proprie

20

MODULO 1 Umanesimo e Rinascimento

Sandro Botticelli, Nascita di Venere,particolare, 1482 ca., olio su tela(Firenze, Galleria degli Uffizi).

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Page 23: Loescher 30031E Preview

aspirazioni, delle incertezze e contraddizioni da cui non sa liberarsi, dei modi di vita che

preferisce. Poesie, lettere, scritti di riflessione morale sono espressione di questa incessante

ricerca di chiarezza interiore e di comunicazione.

La prospettiva filosofica e esplicitamente agostiniana, e ad Agostino Petrarca fa co-

stantemente riferimento, tanto da sceglierlo come interlocutore nelle conversazioni che

immagina svolgersi alla presenza della verita, nell’opera De secreto conflictu curarum

mearum. Scritta tra il 1342 e il 1343 e successivamente rivista, nota piu brevemente come

Secretum, essa costituisce, secondo le intenzioni dello stesso Petrarca, il suo testamento

spirituale. Nei tre libri che la compongono, i temi della morte e del sentimento di colpa,

del contrasto tra le esigenze spirituali e i beni del mondo, la riflessione sulle passioni,

disegnano una ricerca interiore che prepara il nuovo senso umanistico dell’individualita

e della scoperta di se. Si affaccia in questo modo il tema della dignita dell’uomo e del

suo ruolo speciale tra le creature, cosı come si definira nell’Umanesimo e nel Rina-

scimento.

Alberti Leon Battista Alberti (1404-72), nato a Genova da una famiglia fiorentina di mercanti che

viveva in esilio, conduce studi di lettere e giurisprudenza, ed e architetto, pittore, scultore;

scrive di arte (Della pittura, De re aedificatoria) e di temi morali. La sua concezione del-

l’architettura e della pittura, cosı come la sua attivita di artista, testimoniano l’importanza

che viene assumendo il richiamo all’arte antica, rivissuta come mondo in cui dominano

proporzione e armonia, considerate condizioni del bello nell’arte.

Nei suoi dialoghi Della famiglia (1443) vengono presentati modelli di vita propri di un

mondo in cui il modo di vivere del mercante si presenta come punto di riferimento per

l’intera societa. Il mercante e l’accorto padre di famiglia che presiede a complesse attivita

economiche; egli trova nella donna la custode dei beni da lui accumulati e nei figli i con-

tinuatori della sua opera. L’argomento dell’opera non e esplicitamente filosofico. Si tratta di

una serie di indicazioni, presentate nello stile del dialogo, su come gestire la propria casa e i

propri affari nel modo piu saggio e piu proficuo. In esse e tuttavia espressa pienamente la

«filosofia pratica» del mercante, il nuovo modo di concepire se stesso, i rapporti con gli altri,

il proprio ruolo sociale, tanto che uno dei libri, il terzo, e dedicato alla «masserizia», cioe

all’arte di gestire i propri beni.

Nel dialogo, il personaggio che ha la parte di maggior rilievo si chiama Giannozzo. Egli

afferma, in un noto passo, che l’uomo puo definire veramente «sue» tre cose: l’animo, il corpo,

il tempo. Il buon uso dell’animo e la virtu, intesa come capacita di instaurare buoni rapporti

umani, mantenere l’animo lieto, mai turbato da passioni, e non fare mai cosa di cui si dubiti se

sia buona. Il buon uso del corpo consiste nel conservare la salute attraverso l’esercizio fisico e

la dieta. Il buon uso del tempo, la sua «amministrazione» finalizzata al miglioramento delle

proprie condizioni di vita, rappresenta l’aspetto di maggior rilievo dal punto di vista filosofico.

Il tempo non e piu di Dio, come nella concezione medievale, ma dell’uomo, fa quasi parte

della sua natura, come il corpo.

La filologiadi Valla

Il filosofo per eccellenza dell’Umanesimo e Lorenzo Valla (1407-57), celebre soprattutto per i

suoi studi filologici che portano alla confutazione della «Donazione di Costantino», l’atto

che legittimava il potere temporale della Chiesa. Nello scritto De falsa credita et ementita

Constantini donatione (1440), egli giunge a contestare l’autenticita della «donazione di

Costantino», testo che, secondo la Chiesa, documentava la cessione da parte dell’imperatore

Costantino dei territori dell’Impero d’Occidente al papa. Mettendo in luce inverosimiglianze,

gravi improprieta linguistiche e incoerenze, Valla giunge alla conclusione che si tratta di un

falso, scritto non ai tempi di Costantino, come si sarebbe voluto far credere, ma molto tempo

21

1. Aspetti dell’Umanesimo PROFILO

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dopo, probabilmente intorno alla meta del secolo VIIIVIII, cioe ai tempi della donazione di

Pipino il Breve.

L’epicu-reismo

Dal punto di vista filosofico, nel dialogo che intitola prima De voluptate (1431), poi De vero

falsoque bono, Valla si richiama a un epicureismo reinterpretato secondo un’ottica cri-

stiana. Valla afferma che comunemente si considera bene cio che procura piacere, vo-

luptas, come, in primo luogo, i beni del corpo quali la salute, la bellezza, il vigore. La

ricerca del piacere e il vero motivo dell’azione umana, anche se spesso lo si maschera

dietro altri nomi o concetti. Il punto di vista che regola ogni giudizio e sempre quello

dell’utilita.

La divinavoluptas

Questo vale anche per il cristianesimo: il cristiano rinuncia ai beni terreni, in quanto cosı

facendo puo aspirare a maggiori beni nell’aldila; rinuncia ai piaceri immediati per un

piacere infinitamente maggiore, per una divina voluptas. La scelta, dunque, e anche in

questo caso basata sul piacere e sull’utile.

GUIDA ALLO STUDIO

O Che significato ha la filologia? Perche e cosı importante?

O Quali sono i temi principali dell’Umanesimo?

O A quale filosofo si ispira Petrarca nel Secretum?

O Quale atteggiamento verso il tempo caratterizza il Della famiglia di Alberti?

O Perche a proposito di Valla si puo parlare di «epicureismo cristiano»?

22

MODULO 1 Umanesimo e Rinascimento

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO

La nascita della filologia

Dal greco phılos («amico», «amante») e logos («discorso»,

«linguaggio»), letteralmente e la disciplina che studia il

linguaggio e, in senso piu specifico, i documenti te-

stuali, per interpretarli secondo il loro significato origi-

nario.

Nel mondo romano classico, il termine philologıa

indica l’amore per gli studi letterari e per la conoscenza

dell’antichita in genere; nel Medioevo e usato come

sinonimo di sapienza, in particolare letteraria.

La filologia assume durante l’Umanesimo una parti-

colare valenza filosofica, come recupero dell’autenti-

cita storica di opere che la tradizione medievale aveva

spesso modificato profondamente, piegandole alla vi-

sione cristiana. Attraverso il ritorno ai testi classici la

filologia e, in questo periodo, strumento della riscoperta

dell’antichita in generale e dei valori di impegno civile e

di positivo attaccamento alla vita terrena da essa

espressi. Proprio il fatto che questi valori si rintraccino

nei testi classici costituisce per gli umanisti un’autore-

vole base della loro legittimazione. Per recuperare il

significato originario, quando il manoscritto originale

non era piu disponibile ma esistevano soltanto tra-

scrizioni, venivano raccolte e confrontate tutte le

versioni disponibili, come fa Coluccio Salutati per

Seneca e per Agostino, o come Nicoletto Vernia cerca

di fare per le opere di Aristotele.

La ricostruzione filologica conduce anche a una ri-

visitazione dei filosofi classici: Marsilio Ficino traduce i

dialoghi di Platone e le Enneadi di Plotino dall’originale

greco, liberando il campo da tutte le traduzioni parziali

elaborate in eta medievale.

Il ritorno al testo originale per individuarvi il mes-

saggio autentico riguarda anche i testi sacri. Le tra-

duzioni nelle lingue «volgari» iniziano gia nel Trecento,

con John Wycliffe (1330-84), diventando poi si-

stematiche con Lutero e con la diffusione del prote-

stantesimo. Si tratta di operazioni che hanno piu

finalita: da una parte il ritorno al testo originario, con un

forte significato critico verso le interpretazioni della

Chiesa romana; dall’altra l’intento di rendere possibile a

tutti un rapporto diretto con la parola di Dio, senza la

mediazione della gerarchia ecclesiastica.

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2 I nuovi atteggiamenti culturalidel Rinascimento

Il nuovocontesto

Il pensiero rinascimentale risponde a trasformazioni di natura economica, sociale e politica. La

variabile principale e l’affermazione del ceto borghese e delle nuove attivita che cambiano la

condizione dell’uomo e il rapporto tra individuo e societa: avviene infatti il passaggio, gia

iniziato nel periodo comunale, a un nuovo tipo di economia, basata sul commercio e sulla

produzione artigianale, che sostituisce l’economia feudale basata sull’agricoltura.

L’atteggia-mento verso

la natura

L’economia agraria medievale dipendeva strettamente dagli eventi naturali: la natura ve-

niva percio considerata come qualcosa di non controllabile, dipendendo completamente

dalla volonta di Dio. Una gelata, una lunga siccita, significavano carestia, fame e spesso

morte. L’unica forma di «controllo» possibile era la preghiera, indirizzata a Dio e soprattutto

ai santi, perche liberassero dalla grandine o dal gelo e rendessero la natura benigna. Ne

risultava una mentalita fatalista, per la quale solo Dio poteva controllare la natura e al-

l’uomo non restava che pregare e accettare il volere divino.

Lapossibilita

di controllarela natura

La nuova economia, manifatturiera e mercantile, e invece largamente indipendente dagli

eventi naturali. Il successo economico non dipende piu da una forza incontrollabile, ma

dalle capacita e dalla formazione dei singoli, dall’abilita nell’organizzare e gestire i

rapporti sociali e politici all’interno della citta. La nuova economia consente all’uomo

23

2. I nuovi atteggiamenti culturali PROFILO

Due opere di uno dei massimi esponenti della cultura rinascimentale, Piero della Francesca, noto per la luminosita dei colori, la nitidezzadel tratto e il rigoroso ordine compositivo dei suoi quadri. A sinistra: Sacra conversazione, 1472-74, olio su tela (Milano, Pinacoteca diBrera). A destra: Ritratto di Federico da Montefeltro, 1465 ca., olio su tavola (Firenze, Galleria degli Uffizi).

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Page 26: Loescher 30031E Preview

una larga indipendenza dalla natura e nello stesso tempo pone l’esigenza di com-

prenderla e controllarla, per la produzione manifatturiera e per i commerci. Con questo

nuovo atteggiamento si pongono le basi della imminente rivoluzione scientifica: l’uomo

considera la natura come una realta regolata da princıpi prevedibili e afferma che, pur

essendo creata da Dio, essa non e riconducibile al suo esclusivo controllo. Si ripresenta

quindi la prospettiva che aveva caratterizzato gran parte della filosofia greca, secondo cui

la natura e razionale e la ragione che guida la natura corrisponde alla ragione umana,

per cui l’uomo e in grado di capire la realta e anche di trasformarla. Il Rinascimento e

un’epoca di invenzioni e di scoperte. Il sapere non e piu quello teologico finalizzato alla

comprensione della fede, ma diventa un sapere finalizzato al miglioramento della vita

terrena.

La centralitadell’uomo

L’affermarsi di una mobilita di classe legata alle capacita individuali determina l’interesse

per la formazione dell’individuo. L’uomo e artefice del proprio destino, e faber suae for-

tunae: da qui la centralita che la riflessione sull’uomo assume per la filosofia e per il sapere

in generale. Ne consegue la rivalutazione della vita terrena e la definizione di nuovi valori,

fondati sulla responsabilita dell’individuo, verso se stesso e verso la societa.

Il rapportocon Dio

Anche il rapporto con Dio si trasforma nella stessa direzione: il principio di autorita e

contestato, l’individuo vuole essere protagonista della propria fede e stabilire un rapporto

diretto con Dio: la religiosita di Erasmo e la Riforma costituiscono le espressioni piu visibili

di un fermento che attraversa tutta la societa. La gerarchia ecclesiastica e messa in di-

scussione, e contestata la necessita di intermediari nell’interpretazione delle Scritture, viene

rivendicato un ruolo attivo dell’individuo nel modo di vivere la propria fede.

L’atteg-giamento

versoil tempo

Nel mutamento complessivo della mentalita, cambia inoltre l’atteggiamento verso il tempo,

controllato anch’esso dall’uomo, e scandito in modo sempre piu preciso, perche adesso

coincide con il denaro: il tempo agricolo e regolato dalla natura, quello della nuova eco-

nomia si traduce nel valore delle merci prodotte e nei salari da pagare agli operai. Misu-

randolo con precisione, l’uomo e in grado di dominarlo e l’esigenza di quantificare e ridurre

a numero i vari aspetti della realta prelude alla rivoluzione scientifica.

L’atteg-giamento

versolo spazio

Anche verso lo spazio viene definendosi un atteggiamento simile: per poterlo comprendere e

quindi modificare, lo si deve quantificare e rappresentare graficamente. In ambito pittorico

viene introdotta la prospettiva, una rappresentazione dello spazio attraverso la tecnica, tesa

a controllarne la riproducibilita in modo esatto, matematico. In ambito geografico la rap-

presentazione cartografica si trasforma completamente: mentre la cartografia del Medioevo

era simile alla raffigurazione pittorica, adesso si avverte l’esigenza di una rappresentazione

piu fedele del mondo, per fini pratici, come il commercio o la navigazione.

La nuova concezione della natura, la centralita dell’uomo, i nuovi atteggiamenti culturali

che vanno definendosi, costituiscono il punto di riferimento necessario per comprendere le

diverse concezioni filosofiche, che, pur non essendo riducibili a questi soli aspetti, sono

profondamente radicate in questa nuova realta.

GUIDA ALLO STUDIO

O Come cambia nel Rinascimento l’atteggiamento verso la natura? Che rapporto c’e fra tale

cambiamento e la nuova economia? Perche viene superato il fatalismo?

O Quali sono le cause della centralita dell’uomo? Da quali aspetti e caratterizzata?

O Come viene ridefinito il rapporto uomo-Dio?

O Quali sono gli aspetti principali del nuovo atteggiamento verso il tempo? E di quello verso lo spazio?

24

MODULO 1 Umanesimo e Rinascimento

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Page 27: Loescher 30031E Preview

3 La filosofia rinascimentale

I nuclei dellafilosofiarinasci-

mentale

La filosofia rinascimentale ruota intorno a due concetti principali: la nuova centralita

dell’uomo e una nuova concezione della natura. L’uomo e visto come padrone del proprio

destino, in grado di determinare, con le sue capacita, la propria vita e il proprio posto nella

societa, ma anche, e forse soprattutto, come faber sui, come artefice di se stesso, potendo

innalzarsi fino alla natura angelica, se segue la ragione, oppure degradandosi fino alla natura

animalesca se segue gli istinti (come afferma Pico della Mirandola). La natura e vista come

razionale e dunque come comprensibile dalla mente umana e con essa in sintonia.

25

3. La filosofia rinascimentale PROFILO

è

èafferma

che

IL NATURALISMORINASCIMENTALE

un unicoorganismo vivente

animata

regolata da leggi

l’universo

la natura

l’uomo

intelletto

mani

perché

crea con

partecipa

alla

è

èafferma

che

IL NEOPLATONISMORINASCIMENTALE

la natura

estrinsecazionedi Dio

infinito

vitale

razionale

l’anima copula mundi

spirito

materia

�è e media

tra

l’universo�

creazione divina

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Page 28: Loescher 30031E Preview

Queste due concezioni sono strettamente collegate, trovando espressione nella corri-

spondenza, comune a tutte le filosofie rinascimentali, tra il «microcosmo» e il «macroco-

smo». L’uomo e inteso come un «microcosmo» la cui struttura, anche anatomica, riproduce

quella dell’universo, del «macrocosmo», che e anch’esso dotato d’anima, come l’uomo.

La filosofia rinascimentale sviluppa la consonanza tra uomo e universo in piu direzioni:

sottolineando l’opera creatrice dell’uomo che affianca quella immanente di Dio (Bruno),

oppure parlando dell’influsso delle stelle sulla vita umana (Campanella), o ancora sottoli-

neando la «medieta» dell’uomo tra il mondo materiale e quello spirituale (Cusano e Ficino),

o riconducendo sia l’uomo sia il cosmo agli stessi princıpi, con la conclusione che anche il

cosmo, in ognuno degli esseri che lo compongono, e animato e avverte sensazioni, come

l’uomo (Telesio).

Articola-zione della

filosofiarinasci-

mentale

Pur ruotando intorno a un nucleo unitario di temi, la filosofia rinascimentale appare molto

variegata sia nei motivi ispiratori sia nelle prospettive di ricerca che privilegia. Per il primo

aspetto, ad esempio, al neoplatonismo che costituisce il motivo dominante si affiancano

l’aristotelismo, il pitagorismo, l’epicureismo, il richiamo a tradizioni magico-esoteriche, e

cosı via. Per il secondo aspetto, accanto al naturalismo e al problema del rapporto tra Dio e il

mondo, che sono i temi centrali dei filosofi trattati in questo capitolo, assumono un rilievo

fondamentale la politica e la problematica religiosa legata alla Riforma e alla Controriforma.

Naturalismoe neopla-

tonismo

Il neoplatonismo e il naturalismo, oltre a presentare importanti elementi comuni, alle volte si

sovrappongono. Basti pensare alla figura di Giordano Bruno, tradizionalmente collocato nel

secondo ambito ma nella cui filosofia i motivi neoplatonici hanno un ruolo per molti versi

centrale; o, d’altro lato, alle molte analogie tra La citta del Sole di Campanella e La Repubblica

di Platone; o ancora all’interesse, comune a quasi tutti i filosofi qui considerati, per la magia,

che aveva trovato dignita filosofica in riferimento a un pitagorismo ricco di sintesi con il

platonismo e alla traduzione, a opera di Ficino, degli scritti attribuiti a Ermete Trismegisto.

L’importanzadella natura

L’aspetto di piu esplicita convergenza fra le due tendenze e la centralita che in esse assume

la natura e il nuovo modo di intenderla, per molti versi simile. Tale centralita e d’altro lato

uno dei denominatori comuni del Rinascimento e si spiega con la quantita di significati e di

nuove istanze che si esprimono attraverso la rivalutazione della natura. Essa e in primo

luogo affermazione della centralita dell’uomo e della vita terrena, sacralizzata dalla pre-

senza immanente della divinita. L’unificazione astronomica, con Copernico, fra la Terra e le

sfere celesti e anche unificazione del terreno e del divino, e il superamento di quel modello

cosmologico aristotelico-tolemaico che separava nettamente le cose dell’uomo dalle cose

divine (mondo sublunare e mondo celeste). Sia il naturalismo sia il neoplatonismo affer-

mano inoltre la razionalita della natura; da qui deriva la possibilita di studiarla e di com-

prenderla, in una prospettiva che porta alla nascita della mentalita scientifica. Nel

Rinascimento si delinea la possibilita di controllare la natura, di modificarne il corso, di

utilizzarne le leggi per prevederne il comportamento. Sia Cusano sia Bruno affermano che

l’uomo deve cooperare con la creazione divina, e parallelamente Telesio e Campanella

sottolineano come l’uomo sia parte del vitalismo della natura, possa conoscerla e tra-

sformarla dall’interno, utilizzandone le leggi e le forze che la animano.

GUIDA ALLO STUDIO

O Quali sono le due tendenze principali della filosofia

rinascimentale?

O Da quali filosofie classiche e influenzata?

O In che senso il pensiero rinascimentale prelude alla rivoluzione scientifica?

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MODULO 1 Umanesimo e Rinascimento

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3. La filosofia rinascimentale PROFILO

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO

Scienza e pittura in Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci (1452-1519) e il simbolo dell’uomo

rinascimentale, ancora oggi considerato l’esempio del-

l’intellettuale cosmopolita, piu europeo che italiano,

artista, poeta, filosofo, scienziato e artigiano allo stesso

tempo.

Con Leonardo la natura e insieme oggetto di in-

teresse artistico e di intervento tecnico. Ai suoi

tempi le «botteghe» degli artisti fiorentini erano la-

boratori in cui l’apprendistato artistico era stretta-

mente collegato ad apprendimenti scientifici e al-

l’acquisizione di abilita manuali. L’elogio della manua-

lita si collega in Leonardo all’elogio dell’esperienza,

posta esplicitamente in rapporto con la conoscenza

scientifica, in quanto a suo avviso la separazione tra

esperienza e ragione e un grave ostacolo alla cono-

scenza. La prima, infatti, fornisce alla seconda le os-

servazioni senza le quali nascono teorie vuote di

significato, e inoltre da conferma alle elaborazioni della

ragione. La scienza richiede tanto la ragione quanto

l’esperienza, e deve inoltre essere utile; la meccanica,

egli dice, e il paradiso delle scienze matematiche.

Leonardo studia il movimento dei solidi e dei liquidi,

il fenomeno della visione, l’attivita motoria degli ani-

mali, la meccanica del volo, il funzionamento del cuore

e si rende conto della possibilita di ricostruire la storia

della Terra attraverso l’osservazione delle rocce. Egli

afferma che tutto nel mondo e animato, in tutto si

manifesta un ordine necessario; in tale ordine puo

inserirsi l’attivita umana guidata dalla ragione.

L’arte ha un’importante valenza conoscitiva.

La pittura e un modo di accostarsi alla realta, di

studiarla, di fissarla sottraendola al volgere del

tempo. In quanto raffigura le opere della natura, la

pittura e superiore alla poesia, che rappresenta le

parole, opere degli uomini. Rispetto alla poesia, la

pittura ha una maggiore forza comunicativa: si ri-

volge all’occhio, senza richiedere interpreti o

conoscenze linguistiche particolari, risultando

comprensibile in maniera immediata e in-

tuitiva.

La prospettiva, l’anatomia, lo studio

della luce e dei colori consentono al

pittore di svelare la realta, di conoscere

e far conoscere la natura attraverso

la creazione di una nuova

realta, l’opera d’arte. La pit-

tura e figlia della natura,

dice Leonardo. Anche il di-

segno tecnico non si distac-

ca molto, per la sua funzione, dalla creazione artisti-

ca: Leonardo studia le piante disegnandole, si serve del

disegno per i suoi progetti di mac-

chine che utilizzino le leggi della

meccanica per il miglioramento

della vita umana: una macchina

scavatrice, una macchina per

volare, una per andare sot-

t’acqua.

Con Leonardo la sintesi di

arte e scienza, di poesia e tec-

nica, raggiunge il suo culmine,

ma anche il suo ultimo rilevante

esempio, prima delle grandi

fratture dei secoli seguenti.

Leonardo da Vinci,Dama con l’ermellino(ritratto di CeciliaGallerani), 1488-90,tavola (Cracovia,Czartoryski Museum).

Leonardoda Vinci,Studianatomici,1510:muscolaturadel braccioumano dalCodiceatlanticodi Leonardo(Londra,RoyalCollection).

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est

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MODULO 1 Umanesimo e Rinascimento

FILOSOFIA PER IMMAGINI

La scuola d’Atene

La scuola d’Atene, l’affresco dipinto da Raffaello per

papa Giulio II nelle sue stanze private in Vaticano, e un

documento prezioso per capire il particolare modo in

cui i rinascimentali si avvicinavano alla tradizione filo-

sofica. Nel progettarlo, infatti, il pittore si e fatto quasi

certamente assistere da un gruppo di teologi ed esperti.

Il primo dato che appare in evidenza e la straordinaria

importanza attribuita alla filosofia, non piu considerata,

come nei secoli precedenti, una disciplina subordinata

alla teologia (ancilla theologiae). La filosofia e ormai una

scienza autonoma, del tutto emancipata; il suo prestigio

e sottolineato dalla monumentalita dell’edificio, dalla

centralita del punto di vista che costruisce una fuga

prospettica grandiosa e simmetrica. I filosofi vi si affol-

lano discutendo fra loro in piccoli gruppi, segno del-

l’importanza attribuita al dialogo fra le varie scuole

filosofiche al fine di giungere a una conciliazione fra esse.

In ultima analisi la tesi sostenuta nel dipinto consiste

nell’idea che sia possibile giungere a una sintesi unitaria

fra le dottrine sostenute da tutti i grandi pensatori. A

sinistra si dispongono i maestri del pensiero mistico e

neoplatonico (Orfeo, Pitagora), sulla destra i filosofi della

natura e gli scienziati (Tolomeo, Euclide, Zoroastro).

La dignita dellafilosofiaRaffaello,La scuola d’Atene,1509-11, affresco(Roma, MuseiVaticani).

ATTIVITA

O Raffaello attribuı a Platone il volto di un suo celebre contemporaneo. Sai indicare quale?

O Anche la figura di Eraclito, ritratto in primo piano nella classica postura della malinconia (con la

mano appoggiata sulla guancia) ha il volto di un grande rinascimentale. Se osservi bene non ti sara

difficile scoprire quale.

O Il filosofo isolato dal contesto, scompostamente sdraiato sui gradini della scala, e Diogene. Perche e

rappresentato in questo modo?

O Riesci a riconoscere Socrate tra i vari personaggi? In quale atteggiamento e rappresentato?

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4 Il neoplatonismo: Cusano

La dottaignoranza

Niccolo Krebs (1401-64), detto «il Cusano» dal luogo di nascita, il villaggio di Cues, presso

Treviri, nella sua opera piu nota, La dotta ignoranza (1440), muove da un’analisi delle

possibilita conoscitive dell’uomo. La conoscenza consiste sempre nella proporzione tra cio

che e certo e cio che e incerto, tra cio che e noto e cio che non lo e. Mentre la conoscenza

umana e limitata, quella divina, cioe la verita, e infinita, quindi non se ne puo avere

conoscenza, ma soltanto una «dotta ignoranza», un sapere di non sapere. «La cosa piu

perfetta che un uomo quanto mai interessato al sapere potra conseguire nella sua dottrina

e la consapevolezza piena di quell’ignoranza che gli e propria» (La dotta ignoranza, I, II,

par. 5, p. 69). Nell’uomo esiste pero un desiderio di sapere, che lo porta ad ampliare

sempre di piu la propria conoscenza. Secondo la celebre metafora proposta da Cusano,

essa tende verso la conoscenza perfetta, ma e lo stesso tendere del poligono inscritto nella

circonferenza, che si approssima a questa via via che aumenta il numero dei lati, senza

tuttavia poter mai coincidere con essa. Anche la conoscenza umana e suscettibile di un

progresso all’infinito, che non potra pero mai condurre alla verita perfetta. Cio non pre-

clude la possibilita della conoscenza, ma ne sottolinea il carattere comunque ipotetico e

perennemente orientato alla ricerca, senza un punto di arrivo definitivo.

L’infinitadell’universo

AA T1

Cusano e noto soprattutto per la sua concezione cosmologica, che anticipa concetti im-

portanti della rivoluzione copernicana e addirittura scoperte molto piu recenti. Egli nega il

geocentrismo, afferma l’infinita dell’universo e dei mondi, supera il dualismo del sistema

aristotelico-tolemaico sostenendo l’omogeneita fra la Terra e i corpi celesti, ritiene infine che

l’universo sia pieno di forme di vita diverse da quelle conosciute. Tutta questa complessa

costruzione viene elaborata come deduzione e corollario di una concezione teologica for-

temente caratterizzata da elementi platonici, che fanno di Cusano il principale rap-

presentante del platonismo rinascimentale.

Dioe l’universo

Dio comprende in se tutto l’universo, pur non identificandosi con esso. L’universo non puo

avere in se nulla che non sia gia in Dio, che e tutto. Ma nell’universo la realta divina si

spazializza nelle forme della pluralita: l’unita diventa molteplicita, secondo uno schema

matematico che, seguendo il Platone del Timeo, Cusano considera come struttura del-

l’universo.

Il rapporto tra Dio e l’universo viene spiegato da Cusano mediante i concetti, gia usati

dalla scuola di Chartres, di complicatio ed explicatio. Complicare vuol dire, letteralmente,

«piegare insieme», come quando si piega un fazzoletto in modo che le diverse parti si

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4. Il neoplatonismo: Cusano PROFILO

ma

può

alloraquindi

se

essere estesoall’infinito

l’universoè infinito

metafora delpoligono inscrittonella circonferenza

sostiene

cheCUSANO

il sapere umanoè limitato

Dio è complicatiodell’universo

l’universo èexplicatio di Dio

l’universo conservain sé gli attributi divini

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sovrappongano e coincidano. In Dio tutte le cose ritornano all’unita, Egli e la complicatio

dell’universo. Reciprocamente, Dio si spazializza e si dispiega nell’universo, che ne co-

stituisce la explicatio.

L’universoha gli stessi

attributidi Dio

Se l’universo e explicatio di Dio, deve conservarne gli attributi. Da queste premesse, Cusano

deriva la concezione innovativa dell’universo, la nuova cosmologia, costruita per via de-

duttiva. L’universo e infinito, come Dio, e come tale non ha un centro, ne e ammissibile la

sfera delle stelle fisse intesa come limite dell’universo. Solo Dio, il principio dell’universo, ne e

centro e limite: la macchina del mondo avra il centro dovunque e la circonferenza in nessun

luogo, perche la sua circonferenza e il suo centro sono Dio che e dovunque e in nessun luogo.

La Terra e una stella su cui abitano gli uomini; ogni altra stella e un mondo con i suoi abitanti,

di cui non possiamo saper nulla.

L’uomo creagli strumenti

dellaconoscenza

Come Dio crea le cose, la mente crea gli oggetti della propria conoscenza, e in particolare gli

enti matematici, attraverso i quali e possibile interpretare l’esperienza e dare un significato

razionale ai dati della sensazione. Noi, infatti, conosciamo razionalmente la realta solo quando

ne individuiamo i rapporti matematici, mediante concetti (punto, linea, angolo, figura

geometrica) che noi stessi abbiamo costruito. L’uomo e dunque simile a Dio. In Cusano nuova

visione del cosmo e centralita dell’uomo sono complementari e si conciliano. La struttura

dell’universo e matematica. Dio ha compiuto la creazione seguendo modelli matematici e

infondendoli nella realta. Gli enti matematici, pero, possono essere creati anche dalla mente

umana. Questa possibilita fa sı che esista una forte consonanza tra l’universo e la mente

dell’uomo che, a livello conoscitivo, e creatore, come Dio lo e nell’ambito della realta.

La strutturagerarchica

dell’universo

La struttura matematica creata dall’uomo non e identica a quella presente nell’universo, per

cui la conoscenza e sempre congetturale, mai certa. Con questa prudenza, Cusano avanza

ipotesi sulla organizzazione dell’universo, distinguendo quattro unita: Dio, l’intelligenza, la

ragione o anima, il solido o corpo. L’uomo occupa la posizione mediana: partecipa delle

idee con l’intelletto, ma ha bisogno anche del corpo, cioe della sensazione, per conoscere le

cose. I sensi non danno la conoscenza della realta, che deriva dagli enti matematici costruiti

dalla mente umana, ma forniscono il materiale al quale applicare le funzioni della mente. La

teoria della conoscenza di Cusano e fondamentalmente razionalistica, anche se i sensi vi

svolgono, a causa dei limiti propri della natura umana, una funzione importante.

GUIDA ALLO STUDIO

O In che senso Cusano parla di «dotta ignoranza»?

O Su quali basi afferma l’infinita dell’universo?

O Qual e il rapporto tra l’universo e Dio?

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MODULO 1 Umanesimo e Rinascimento

J. de’ Barbari, Ritratto di Luca Pacioli, 1495(Napoli, Gallerie di Capodimonte).

Il quadro raffigura il matematico Luca Paciolinell’atto di dimostrare la proposizione 8

degli Elementi di Euclide a Guidubaldoda Montefeltro, figlio del duca di Urbino Federico.

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5 Il neoplatonismo: Ficino

Ficinoe il neopla-

tonismo

Il neoplatonismo italiano fa riferimento a Marsilio Ficino (1433-99) come suo massimo

rappresentante e divulgatore. Cusano, infatti, resta in ampia misura estraneo alla cultura

italiana e le sue opere non hanno qui molta diffusione. Inoltre, Ficino esprime una tendenza

molto viva nella filosofia italiana del Rinascimento e in gran parte estranea al pensiero di

Cusano: il riferimento a fonti diverse da quelle platoniche e non circoscritte al neoplatoni-

smo cristiano, quali ad esempio la tradizione ermetica. Nell’Accademia platonica fiorentina,

istituita nel 1462 nella villa suburbana di Careggi offertagli da Cosimo il Vecchio de’ Medici,

Ficino traduce in latino l’intera opera di Platone, ma anche le Enneadi di Plotino, e ancora

Porfirio, Giamblico, Proclo, lo Pseudo-Dionigi.

Le cinqueipostasi

Nei suoi tratti principali, la filosofia di Ficino si richiama esplicitamente al neoplatonismo di

Plotino. La realta metafisica e costituita da cinque ipostasi, disposte gerarchicamente in

ordine discendente. Al vertice abbiamo Dio, poi la natura angelica, l’anima, la qualita (cioe la

forma) e il corpo. Da Dio procedono le altre ipostasi, create e non emanate, con una libera

scelta di Dio come persona che produce gli altri gradi dell’essere per un atto di amore. La

creazione procede pero dall’interno, per cui Dio, pur essendo trascendente, si manifesta nel

mondo e attraverso il mondo.

Il rapportotra unita e

molteplicita

L’ordine gerarchico e determinato dalla proporzione tra unita e molteplicita. L’unita senza

molteplicita e Dio, la molteplicita senza unita e il corpo. La qualita, cioe la forma, conferisce

unita al corpo, ma partendo dalla molteplicita, che e ancora prevalente; nell’anima, al

contrario, e l’unita a prevalere. Nella natura angelica esiste soltanto l’unita, pero moltiplicata:

negli angeli infatti non ci sono piu individui per la stessa specie, ma ci sono piu specie, come

avviene nell’intelletto della tradizione neoplatonica, cui la natura angelica corrisponde: ogni

idea e unica, ma l’intelletto e formato da una pluralita di idee. Infine in Dio non c’e ne

molteplicita ne pluralita, ma unita assoluta.

31

5. Il neoplatonismo: Ficino PROFILO

costituito

da

ovvero

costituito

da

livellospirituale

copulamundi

livellomateriale

si suddivide

in

costituita

da

animadel mondo

animadell’uomo

la gerarchiadell’universo

quinta ipostasi:corpo

quarta ipostasi:qualità

seconda ipostasi:natura angelica

prima ipostasi:Dio

terza ipostasi:anima

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L’animadel mondo

AA T4

L’anima e considerata in generale come il principio razionale che regola la realta secondo i

modelli delle idee e le da vita. Essa non e percio propria soltanto dell’uomo, ma anche del

mondo e delle sfere celesti, cioe di tutto cio che e organizzato secondo ragione e orientato

verso una finalita. L’anima del mondo forgia la natura come un artista immanente, come un

artigiano che plasma dall’interno alberi e animali. La filosofia di Ficino e una vera esalta-

zione della natura, la quale e provvista di una razionalita complessiva ed e vivente in ogni

sua parte, anche nei corpi che appaiono come inanimati. Questi non hanno un’anima in-

dividuale, ma sono tutti pervasi dalla vita dell’anima del mondo. Ficino ritiene che ognuno

dei quattro elementi naturali (terra, acqua, aria e fuoco) abbia un’anima propria, cosı come

ognuna delle sfere celesti. Inoltre, gli animali hanno anime individuali, poiche possono

spostarsi liberamente senza dipendere dall’elemento che li ospita. Tutte le anime, compresa

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MODULO 1 Umanesimo e Rinascimento

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO

L’ermetismo

Intorno alla figura mitica di Ermete Trismegisto (dal

greco trısmegistos, «tre volte grandissimo») sono orga-

nizzati una serie di scritti di provenienza alessandrina,

risalenti al IIII secolo d. C. Il mosaico sul pavimento del

duomo di Siena mostra Ermete con un copricapo egizio

mentre dona la conoscenza agli uomini (gli si attribuiva

addirittura l’invenzione della scrittura). Il pannello sulla

destra mostra una iscrizione tratta dall’Asclepio, un im-

portante testo ermetico, densa di allusioni alla filosofia

gnostica: «Dio, creatore di tutte le cose, creo un se-

condo Dio visibile e fu questi il primo Dio che egli fece e

in cui si compiacque e questo Figlio fu chiamato santo

Verbo».

Questi scritti ermetici sono contemporanei degli

Oracoli Caldaici, considerati nel Rinascimento come

appartenenti allo stesso corpus di scritti. Nel 1471 Ficino

completa la traduzione del Corpus hermeticum, in di-

ciannove trattati. Si tratta di scritti eclettici, in cui si

avverte l’influenza della tradizione orfico-pitagorica e

platonica, ma anche quella della cosmologia stoica e

soprattutto della gnosi (dottrina che ruota attorno a un

dualismo esasperato tra spirito e materia e all’idea che

la visione divina sia un’illuminazione, di natura cono-

scitiva, riservata a pochi). Come per la gnosi, la cono-

scenza e affidata alla rivelazione; per molti aspetti, pero,

gli scritti ermetici sono in sintonia con il platonismo

rinascimentale: Dio e inconoscibile e ineffabile, ma si

manifesta nell’universo, con il quale tende a essere

identificato. L’uomo e considerato il termine medio e la

sintesi di tutto l’universo, «il miracolo piu grande della

natura», secondo un’espressione che Ficino riprende da

questi scritti. L’anima umana puo ricongiungersi con

Dio in virtu della conoscenza.

A questi tratti l’ermetismo unisce una concezione

organicistica dell’universo, secondo la quale esiste

una forte corrispondenza tra gli elementi dei corpi ter-

restri e il cosmo. Da qui deriva la concezione dell’uomo

come microcosmo, come «piccolo mondo» che riflette

la composizione e la struttura del macrocosmo, cioe

dell’universo.

Ermete Trismegisto, mosaico, Duomo di Siena.

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