Lo sviluppo professionale dei laureati in Scienze Motorie L’Aquila 10 marzo 2006.

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Lo sviluppo professionale dei laureati in Scienze Motorie L’Aquila 10 marzo 2006

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Lo sviluppo professionale dei laureati in Scienze Motorie

L’Aquila 10 marzo 2006

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Dal P A R E R E del Comitato economico e sociale in merito alla "Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l'Anno europeo dell'educazione attraverso lo sport - 2004

• un concetto diacronico che attraversa quasi per intero l'orizzonte culturale della storia umana, un'attività svolta dall'uomo (singolarmente o collettivamente), la cui peculiarità risiede nella possibilità di descriverla come un continuum sul piano storico;

• un fenomeno sociale che ha svolto un ruolo decisivo nel forgiare la civiltà mondiale;

• un processo che per lunghi periodi è stato il principale mezzo di comunicazione tra i giovani e di adesione ai sistemi di valori propri di ogni singola epoca e regione geografica del pianeta;

• un importante fattore di sviluppo e di realizzazione dell'individuo, ma anche di promozione della coesione sociale;

• un elemento di rilevanza economica chiaramente enorme

L.B.

LO SPORT E’…..

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Le cinque funzioni specifiche dello sport

IX forum europeo dello Sport-  FUNZIONE EDUCATIVA (lo sport come strumento

di formazione e sviluppo della persona)-   FUNZIONE DI SANITA’ PUBBLICA (lo sport

come strumento di prevenzione e cura della salute-   FUNZIONE SOCIALE (lo sport come strumento di

coesione sociale)-   FUNZIONE CULTURALE (lo sport come

strumento di conoscenza e protezione ambientale)-   FUNZIONE LUDICA (lo sport come strumento del

tempo libero individuale e collettivo)E’ inoltre possibile identificare una SESTA

FUNZIONE- LA FUNZIONE OCCUPAZIONALE (lo sport come

prospettiva di sviluppo occupazionale)

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LE FUNZIONI DELLO SPORT SONO TUTTE ATTRAVERSATE DAL PROBLEMA ETICO

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Il Codice si propone di fornire agli insegnanti, agli amministrativi e a tutti coloro che sono coinvolti nell’Educazione Fisica e nello sport scolastico guide e standard che possano essere usati nel rapporto con gli allievi della scuola e nell’educazione Fisica. Il Codice è progettato per migliorare l’Educazione Fisica nella scuola ed è ispirato ai seguenti principi: · L’Educazione Fisica nella scuola può contribuire positivamente allo sviluppo dei bambini e dei giovani. E’ un mezzo per lo sviluppo fisico, mentale, personale, sociale, spirituale ed emotivo. Tale sviluppo è amplificato se un insegnante informato, attento e illuminato guida l’individuo per acquisire stili di vita e modelli di comportamento eticamente condivisi. ·        Il Codice adotta i principi contenuti nel Codice Etico approvato dal Consiglio d’Europa. ·        Il Codice è un impianto con cui lavorare. E’ una serie di linee guida piuttosto che un insieme di istruzioni e dovrebbe essere usato con altre analoghe pubblicazioni delle autorità dell’Educazione Fisica, dei quadri dirigenti degli sport nazionali e delle altre istituzioni riconosciute dai governi nazionali.

IL CODICE ETICO EUPEA

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UN CODICE ETICO SENZA REGOLE CERTE SULLA QUALITA’ DELLA FORMAZIONEDEGLI OPERATORI E SUI REQUISITI PER L’ACCESSO ALLA PROFESSIONE NON SERVE

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DERIVANO DA CARENZE NELL’EDUCAZIONE E NELLA DIFFUSIONE

DELLA CULTURA SPORTIVA

DOPING

E altri aspetti deteriori del fenomeno sportivo

VIOLENZA NEGLI STADI

DISVALORI

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La definizione di SALUTE adottata dall’OMS “salute: stato di completo benessere fisico,

mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità….”

“…è un risultato sociale estremamente importante in tutto il mondo… ”

OMS, Dichiarazione diAlma Ata, 1978

FUNZIONE DI SALUTE PUBBLICA

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•UN CONTESTO PRIVO DI REGOLE NON GARANTISCE LA SALUTE DEGLI UTENTI E LA TRASMISSIONE DI MODELLI DI COMPORTAMENTO ETICAMENTE CORRETTI

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legge 43/06 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico -sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali

ART. 5.(Individuazione di nuove professioni in

ambito sanitario). L'individuazione di nuove professioni

sanitarie da ricomprendere in una delle aree di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 della legge 10 agosto 2000, n. 251, il cui esercizio deve essere riconosciuto su tutto il territorio nazionale, avviene in sede di recepimento di direttive comunitarie ovvero per iniziativa dello Stato o delle regioni, in considerazione dei fabbisogni connessi agli obiettivi di salute previsti nel Piano sanitario nazionale o nei Piani sanitari regionali, che non trovano rispondenza in professioni già riconosciute.

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:

Dal PIANO SANITARIO NAZIONALE 2004-2006

Progetto 9 "Promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica sulla salute"

 

b. Nell'ambito dell'adozione di stili di vita sani, l'attività fisica riveste un ruolo fondamentale

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• Secondo il rapporto dell’European Network of Sport Science Institutes - la regola generale stabilisce che una professione esiste quando dispone di riconoscimento sociale, determinato in base ai seguenti criteri:

– esistenza di una organizzazione professionale propria (sindacato, ordine, associazione professionale)

– esistenza di una o più formazioni specifiche– esistenza di una forma di riconoscimento

legale

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Legge 27/2006

Art. 1-septies.Equipollenza di titoli di studio

Il diploma di laurea in scienze motorie e' equipollente al diploma di laurea in fisioterapia, se il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituirsi con decreto ministeriale, presso le università.

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Primo passo per la definizione del profilo professionale poiché:

Gli ostacoli posti all’istituzione di un albo professionale per le scienze motorie nascono proprio dalla non collocazione di tali laureati nell’area sanitaria; difatti possono essere regolamentate solo quelle professioni che abbiano attinenza con diritti costituzionalmente tutelati, come la salute;

le attività motorie e l’esercizio fisico, per unanime riconoscimento, sono indispensabili per il mantenimento della salute, per la prevenzione e la cura di molte malattie, tanto da essere inserite, a pieno titolo, nel piano sanitario nazionale;

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Primo passo per la definizione del profilo professionale poiché:

Da tempo la riabilitazione fisica non è più appannaggio di un solo professionista; intervengono più competenze e differenti approcci disciplinari, in momenti diversi, per pianificare e svolgere la terapia e per ristabilire la performance motoria; molti laureati in scienze motorie prestano la loro opera, in una situazione quasi di contrabbando, nelle più avanzate strutture sanitarie del settore, perché la loro specificità professionale è indispensabile per conseguire i migliori risultati nella terapia;

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Primo passo per la definizione del profilo professionale poiché:

esistono ormai notevoli analogie tra i piani di studi delle due lauree; se la cosiddetta medicalizzazione dei corsi di laurea in scienze motorie ha reso il profilo professionale meno centrato sugli aspetti tecnici e sportivi, che almeno questa formazione biofisiologica possa trovare riconoscimento nel campo sanitario

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• Rimane irrisolto il problema della LS in Scienze delle Attività motorie preventive e adattative

• I laureati in SM non dovrebbero sostituirsi ai Fisioterapisti ma essere liberi di esercitare la loro professione in maniera protetta ed integrata con le altre professionalità del settore

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• Fisioterapisti e laureati in scienze motorie devono poter condividere alcuni aspetti della loro formazione, accedere a lauree specialistiche comuni, mettere insieme le loro competenze per sviluppare la ricerca scientifica, con vantaggi per entrambe le categorie. Mai come in questo caso, a nostro avviso, bisogna mettere da parte le tendenze corporative e verificare cosa realmente serve per assicurare, ad ogni cittadino, le migliori prestazioni professionali.

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Ciò che conta di più è l’affermazione di un

principio: le attività motorie svolgono un ruolo insostituibile nel

garantire la salute pubblica.

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LA SFIDA: PER RISOLVERE I PROBLEMI DELL’EDUCAZIONE FISICA E DELLO SPORT ITALIANO

PRIMA DI TUTTO E’ NECESSARIO COMPIERE:

Un’operazione culturale

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European Physical Education Association

No educationwithout

physical education