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Lo sviluppo del cuore

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Lo sviluppo del cuore

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Il cuore (dal latino cor, cordis,

l'aggettivo cardiaco deriva invece

dal greco kardia o καρδια) è un

organo posto nella cavità

toracica costituito pressoché

esclusivamente da tessuto

muscolare striato (miocardio),

supportato da una struttura

fibrosa detta pericardio. Sotto al

pericardio si trovano tre tonache

una interna all'altra:

l’epicardio

il miocardio

l’ endocardio.

Il cuore è l'organo centrale

dell’apparato circolatorio, funge

da pompa capace di produrre

una pressione sufficiente a

permettere la circolazione del

sangue.

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Abbozzo del cuore (circa 20° giorno)

Intorno al 20° giorno di sviluppo embrionale, nella regione craniale dell’embrione, gruppi di cellule mesodermiche staccatesi dalla splancnopleura (mesoderma laterale) che riveste in questa regione il celoma intraembrionale, si organizzano a formare due tubicini uniti anteriormente da un arco: si tratta dei tubi endocardici. Quasi subito i tubi endocardici prendono contatto con i primitivi vasi sanguigni che si stanno formando dalle isole sanguigne.

celoma

tubi endocardici

membrana

buccofaringea

sacco vitellino

splanncnopleura

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Come avviene l’induzione delle cellule

mesodermiche che formano i tubi endocardici?

Informazioni sui meccanismi molecolari che controllano lo sviluppo del

cuore sono venute da studi condotti prevalentemente negli uccelli, nella

drosofila (moscerino dell’aceto) e nel topo.

Segnali provenienti dall’endoderma anteriore inducono la formazione di un

area cardiogenica nel soprastante mesoderma splancnico inducendo

l’espressione di diversi fattori di trascrizione tra cui NKX2.5, GATA,

miocardina e Tbx20. I segnali sono costituiti dalla secrezione di diversi

fattori di crescita quali BMP2 e 4, FGFs, SHH e Crescent, un inibitore del

fattore di crescita WNT.

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WNT11

Ectoderma

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B

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E12.5

Ventricolo destro

A

B

E7.5 E8.0

Fig.17.35 (Modificata)

Campo cardiaco primario

Campo cardiaco secondario

Arco faringeo Campo cardiaco secondario caudale Tubo

endocardico

Campo cardiaco secondario craniale

Arco faringeo

Atrio primitivo

Tratto di efflusso

Atrio destro Atrio sinistro

E9.0

Ventricolo sinistro

Ventricolo destro

Cono, tronco e parte ventricolo destro

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20° giorno (embrione 1,5 mm)

Regione craniale di un embrione vista dal basso dopo aver rimosso il sacco vitellino:

notare la forma a ferro di cavallo dell’abbozzo del cuore e la presa di contatto dei tubi

endocardici con le aorte dorsali e le vene vitelline e ombelicali in formazione.

tubo endocardico s.

abbozzo aorta dorsale

tubo endocardico d.

abbozzo vene ombelicali e

vitelline

margine reciso del

sacco vitellino

amnios Intestino cefalico

celoma

splancnopleura

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NEW Fig. 17-34 (vedi figura allegata)

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Rotazione dell’area

cardiogenica (20-22gg)

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Tre stadi della rotazione del

cuore (20-22° giorno):

la rotazione porta il cuore in

posizione ventrale

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22° giorno (embrione 2 mm)

Inizio rotazione della regione del cuore è dovuta al crescere del prosencefalo e alla

formazione della cavità pericardica dal celoma intraembrionale dovuta al sollevamento

laterale dell’embrione. Notare: i tubi cardiaci (cha hanno iniziato a fondersi) ancora fuori della

cavità pericardica, la formazione del 1° arco aortico, del miopericardio e della gelatina cardiaca.

vista ventrale vista laterale

gelatina cardiaca

(matrice acellulare

con probabile

funzione di

ammortizzatore)

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Fusione dei tubi endocardici e formazione della

parete del cuore (miopericardio)

intestino

mesocardio dorsale

gelatina

miocardio e pericardio

endocardio cavità endocardica

Nel topo mutazioni nel

gene di Gata4, MesP1,

e Furina provocano la

mancata fusione dei

tubi e la formazione di

due tubi cardiaci

indipendenti

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23° giorno (embrione 2.2 mm)

vista ventrale vista laterale

Completamento della rotazione del cuore. I tubi cardiaci si fondono per tutta la loro

lunghezza; intorno ad essi, ricoperti dalla gelatina cardiaca, si avvolge il

mioepericardio e la cavità pericardica. Nell’abbozzo del cuore, sospeso nella

cavità pericardica dal mesocardio dorsale, si possono distinguere 4 regioni : il

bulbo, il ventricolo p., l’atrio p. e il seno venoso (la regione che collega il bulbo al

1° arco aortico è detta sacco aortico).

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sacco aortico

ventricolo p.

bulbo

atrio p.

seno venoso

Le prime contrazioni irregolari

del cuore si osservano tra il

22° e il 23° giorno, esse sono

dovute al differenziamento di

cellule cardiache con

funzione di pace maker nella

regione dell’atrio primitivo

destinata a diventare parte

dell’atrio destro (nodo

senoatriale)

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Ripiegamento del cuore 1

Tra il 23° e il 25° giorno il cuore si

allunga, probabilmente per

modificazioni della forma delle

cellule. Poiché è fissato alla cavità

pericardica, subisce dei piegamenti

(ansa cardiaca a forma di S) che

portano le regioni presuntive nel

corretto rapporto spaziale

reciproco. Durante questo periodo

scompare il mesocardio dorsale e il

cuore rimane sospeso nella cavità

pericardica mediante i vasi

sanguigni ad esso collegati al polo

caudale e craniale.

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Ripiegamento del cuore 2

Mentre il cuore si ripiega, si

formano delle espansioni in

corrispondenza delle 4 regioni

presuntive che lo suddividono

ora chiaramente in :

bulbo (tronco, cono e segmento

ventricolare), ventricolo

primitivo, atrio primitivo e seno

venoso

sacco aortico

radici aortiche

bulbo

ventricolo p.

atrio p.

seno venoso seno

venoso

pericardio

tronco

cavità

pericardica cono

segmento

ventricolare

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Ripiegamento del cuore 3

Il ripiegamento porta allo

spostamento del bulbo in

avanti e a destra, del

ventricolo a sinistra e

dell’atrio primitivo con il

seno venoso in dietro e in

alto.

L’atrio primitivo all’inizio

dei piegamenti ancora

fuori del pericardio, alla

fine si trova al suo

interno

Ripiegamento del cuore visto

lateralmente

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Risultato dei ripiegamenti

Vista anteriore Vista posteriore

tronco arterioso

atrio primitivo

ventricolo

primitivo

seno venoso

v. cardinale

v. vitellina

v. ombelicale bulbo

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bulbo

tronco

cono

segm.

ventricolare

ventricolo p.

atrio p.

seno venoso

primo tratto

arco aortico e

tronco

polmonare

tratto di

efflusso dei

ventricoli

ventricolo

destro

ventricolo

sinistro

atri

vena obliqua atrio s. e

seno coronario corno destro

corno sinistro

Destino delle 4 regioni del cuore

parte liscia parete

atrio d.

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Comunicazioni tra le regioni del cuore primitivo

La giunzione tra il bulbo e il ventricolo primitivo, esternamente segnata dal solco bulboventricolare, è uno stretto canale detto canale interventricolare primitivo

La cavità dell’atrio primitivo comunica con quella del ventricolo primitivo per mezzo del canale atrioventricolare

Notare il sistema dei vasi del seno venoso e quello degli archi aortici

solco

bulboventricolare

sezione

sagittale

vista dorsale

vista

anteriore

Cuore circa 26° giorno

canale

interventricolare

primitivo

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La suddivisione del cuore è accompagnata dalla formazione sulla

superficie dell’endocardio di numerose trabecole che si intrecciano a rete;

alla fine della 4a settimana dall’endocardio del ventricolo si sviluppano dei

diverticoli che invadono la gelatina

togli il cuore dalla cavità pericardica

membrana

bucco-faringea I e II arco aortico I arco aortico

atrio d.

amnios

intestino

tronco arterioso cono

atrio s.

miocardio con

diverticoli

sacco arterioso

ventricolo primitivo s. bulbo

vena vitellina

vena ombelicale sacco vitellino

click

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Alla fine della IV settimana il cuore (lunghezza meno di 1 mm), situato nella

cavità pericardica, ha un flusso sanguigno unidirezionale, riceve il sangue

ossigenato dalle vene ombelicali e sangue venoso dalle vene cardinali e

vitelline nel seno venoso; il sangue passa quindi all’atrio primitivo e al

ventricolo primitivo e infine dal bulbo al sacco aortico. Da qui attraverso le aorte

dorsali all’embrione, al sacco vitellino e torna alla placenta

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La circolazione primitiva (25°-28°g)

prosencefalo

I e II tasca faringea v. cardinale

anteriore s.

v. cardinale

comune v. cardinale

posteriore s. mermbrana cloacale

membrana

bucco-faringea

v. ombelicale s.

a. ombelicali intestino

posteriore

allantoide sacco

vitellino aorta dorsale abbozzo

epatico

setto trasverso

cavità pericardica

miocardio gelatina

atrio s. ventricolo s.

seno

venoso v. ombelicale s.

v. vitellina s.

ventricolo d. bulbo tronco sacco

archi

aortici

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3 4 8 9 10

settimane formazione dei tubi

endocardici

sollevamento laterale

dell’embrione,

spostamento ventrale del

cuore e fusione dei tubi

endocardici

delimitazione delle quattro

cavità, formazione della

parete mioepicardica e

ripiegamento del cuore

nella cavità pericardica

septum primum

setto interventricolare

atri

definitivi

formati

allineamento e

sdoppiamento del

canale

atrioventricolare,

inizio formazione

valvole

atrioventricolari

setto interventricolare

cessa di cerscere (VII

settimana)

ostium secundum e

forame ovale (VII

settimana)

seno coronario e vene

polmonari formati

separazione del tratto di

efflusso aorta e arteria

polmonare, setto

interventricolare chiuso (VIII-

IX settimana)

valvole semilunari

complete (IX settimana)

(V settimana)

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Cuore di un embrione di VII-VIII settimane

(fine periodo embrionale)

aorta

valvole

semilunari

arteria

polmonare

ario d.

setto

aorticopolmonare tratto di efflusso

del ventricolo d.

orifizio tricuspide

fascio

moderatore

setto

inteventricolare

tratto di efflusso

verso roifizio

mitralico

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Mesoderma indifferenziato

Mesoderma cardiaco

Formazione abbozzo del cuore e ripiegamenti

Sviluppo iniziale delle camere e loro sepimentazione

Sviluppo finale delle camere

Differenziamento del sistema di conduzione

BMP, FGF e WNT

NKX2.5, GATA e MEF2

NKX2.5, TBX5, HAND, GATA, PITX2, MEF2C e SALL2,4

NKX2.5, TBX5, SRF, GATA, PITX2, FOG2, CITED2 e ZIC3

NKX2.5

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Stadio 12 secondo la

classificazione di Carnegie;

26-30 giorni, 3-5 mm

Stadio 14 secondo la

classificazione di Carnegie; 31-

35 giorni, 5-7 mm

click

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Formazione della cavità pericardica

La cavità pericardica si forma dal celoma intraembrionale

e nel corso della III-IV settimana si trova a contenere il

cuore primitivo. Inizialmente comunica con la cavità

peritoneale mediante i due canali pericardioperitoneali.

A partire dalla VII settimana la cavità pericardica viene

separata dalla cavità pleurica in espansione mediante

due setti membranosi provenienti dalla parete

celomatica, le membrane pleuropericardiche; in torno

alla XII settimana, la formazione del diaframma primitivo

separa infine la cavità pericardica da quella peritoneale.

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Formazione degli atri definitivi

Verso la fine della IV settimana è già in atto l’ingrandimento della porzione atriale. Causa la presenza del tronco arterioso sulla sommità dell’atrio primitivo si forma una depressione. Internamente questa corrisponde ad una cresta falciforme, prima porzione del setto primario

atrio

corno destro seno

venoso

apertura atrio nel

corno destro

vena cardinale

anteriore d.

vena cardinale

anteriore s.

corno sinistro seno

venoso

vena cardinale

comune s.

vena cava inferiore

I fenomeni più rilevanti nella

formazione degli atri definitivi

sono quattro:

1. l'incorporazione del corno

destro del seno venoso

nell'atrio destro, 2. la

sepimentazione incompleta in

atrio destro e sinistro con la

formazione del dotto di

botallo, 3. lo sviluppo dalla

parete dell'atrio di sinistra

della vena polmonare, e 4. lo

sdoppiamento del canale

atrioventricolare e

l'allineamento del canale di

destra con il ventricolo d. e di

quello di sinistra con il

ventricolo s.

vena cava inferiore

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Il corno destro seno venoso si amplia notevolmente e comunica con l'atrio primitivo (orifizio seno-atriale

fiancheggiato dalle valvole venose d. e s). Dorsocranialmente le valvole si fondono formando una cresta detta

setto spurio. Il corno destro incorporato nell'atrio primitivo forma la regione liscia dell'atrio destro e le valvole

formano la valvola della vena cava inferiore e del seno coronario. Internamente la cresta terminale segna il

confine tra la parte originaria trabecolata dell'atrio d. e la parte liscia originata dal corno d. del seno coronario

(auricola). Esternamente tale confine è segnato dal solco terminale

Formazione atrio destro

aorta

vena cava sup

arteria polmonare

vene polmonari

corno destro seno

venoso

auricola d

vena cava inf

regione ruvida

auricola d

solco terminale

vena cardiaca

mediana

vena obliqua

seno coronario

valvola seno

coronario

valvola vena cava

inf

septum primum

septum

secundum

forame ovale

vista posteriore

del cuore

vista interno atrio desto

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Formazione atrio sinistro

vena polmonare

interno atrio

sinistro primitivo

parete atrio

sinistro primitivo

formato

dalle vene polmonari

2 vene polmonari

interno atrio

sinistro primitivo

4 vene polmonari

auricola s.

parete atrio

sinistro liscia

Il corno sinistro del seno venoso

gradualmente regredisce per degenerazione

del tratto prossimale della vena vitellina s.,

della vena cardinale comune s. e la perdita

di connessione con la vena ombelicale s.

Alla X settimana esso forma il seno

coronario e la vena obliqua dell'atrio s.

L’atrio s. deriva in gran parte

dall’incorporazione della vena polmonare

primitiva formatesi inizialmente da una

estroflessione dell’atrio primitivo. Ciò che

resta dell’atrio primitivo forma l’auricola s

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Suddivisione dell’atrio primitivo (IV-V settimana)

Formazioni dei setti

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septum primum septum

secundum

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Formazione dei ventricoli definitivi (V-VIII settimana)

Alla formazione dei

ventricoli concorrono

essenzialmente tre

processi:

1) formazione del setto

interventricolare e chiusura

del forame

interventricolare, 2)

suddivisione del canale

atrioventricolare e 3)

formazione delle valvole

mitrale e tricuspide e della

parete dei ventricoli.

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Il setto interventricolare

Formazione della porzione

muscolare del setto

interventricolare

Formazione della porzione

membranosa del setto

interventricolare

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Formazione e chiusura del setto interventricolare: questa iniziata verso la V

settimana si completa intorno alla fine dell’ VIII. Il setto interventricolare sarà alla

fine composto dalla fusione di una parte muscolare formatesi dalla regione

mediana del pavimento del ventricolo vicino al suo apice (che cessa di crescere

intorno alla 7a settimana) e di una parte membranosa che origina dalla fusione di

tre proliferazioni di cellule mesenchimali (derivate dalle creste neurali) chiamate

cuscinetti o creste endocardici al disotto dell'endocardio.

setto

interventricolare

proliferazione

del cuscinetto

endocardico

inferiore che

partecipa alla

chiusura del

foro

interventricolare setto

interventricolare

proliferazione

del cuscinetto

endocardico

inferiore

cuscinetti

endocardici bulbari

destro e sinistro

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Suddivisione del canale atrioventricolare negli

orifizi atrioventricolare destro e sinistro (IV-V settimana)

tronco arterioso

atrio s atrio d

cono

ventricolo d

canale

atrioventricolare setto

interventricolare

ventricolo s

orifizio atrioventricolare

destro orifizio atrioventricolare

sinistro

Nel canale atrio-ventricolare la crescita di quattro

rigonfiamenti o cuscinetti endocardici (un

cuscinetto dorsale (giallo), uno ventrale (verde) e

due laterali (viola) restringe progressivamente il

lume. IV-V settimana, iniziano a formarsi le valvole

bicuspide e tricuspide, Contemporaneamente nella

regione tronco-conica del bulbo compaiono i

cuscinetti inferiore sinistro (arancione), superiore

destro (verde) e dorsale destro (rosso). seguiti

dal cuscinetto ventrale sinistro (celeste) destinati

a suddividere questa regione nelle vie di efflusso

dell'aorta e della polmonare. La plica

bulboventricolare (arancione chiaro) e il setto

interventricolare in crescita delimitano i bordi del

foro interventricolare mediante il quale i

ventricoli comunicano.

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Sviluppo delle valvole atrio ventricolari e delle corde tendinee

Le tre immagini illustrano la formazione delle valvole atrio-ventricolari (Tricuspide e mitrale), dei tendini

valvolari e dei muscoli papillari. Dopo la fusione dei cuscinetti endocardici atrioventricolari, ciacun orifizio

viene circondato da proliferazioni di cellule mesenchimatiche. Il tessuto situato sulla superfici ventricolare

viene scavato e si assottiglia formando i lembi connetivali delle valvole. Questi prendono contatto con

cordoni muscolari che presto vengono sostituiti da corde tendinee nella loro regione prossimale, mentre

diventano muscoli papillari nella loro porzione distale.

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Sviluppo della parete dei ventricoli

I disegni illustrano lo sviluppo della parete dei

ventricoli e del trabecolato che caratterizza in

questa fase la parete delle cavità ventricolari.

All'inizio della IV settimana la parete dei

ventricoli primitivi è costituita da un sottile

strato interno di gelatina cardiaca povero di

cellule e da uno strato esterno mioepicardico.

All'inizio della V settimana l'endocardio

produce numerosi diverticoli che penetrano

nella gelatina cardiaca. Parallelamente il

mioepicardio produce numerose trabecole che

si spingono in profondità e invadono i

sepimenti di gelatina che separano i diverticoli.

Il processo si conclude con il riassorbimento

della gelatina e la formazione di un fitto

trabecolato miocardico. Questo si riassorbe in

larga misura: le poche trabecole che

rimangono, formano i muscoli papillari, la

banda moderatrice e la banda settale. Altre

trabecole si assottiglino e si connettivizzano

trasformandosi nelle corde tendinee che

collegano la faccia inferiore ed i margini delle

valvole atrio-ventricolari ai muscoli papillari.

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Riallineamento delle 4 camere (IV-VI settimana)

Al termine dei ripiegamenti del tubo cardiaco l'atrio primitivo comunica con il

ventricolo primitivo situato in avanti e in basso per mezzo del canale

atrioventricolare primitivo. Il ventricolo primitivo si continua con il cono e il

tronco aortico. Mentre il canale atrioventricolare si suddivide in canale

atrioventricolare destro e sinistro, si sposta verso destra in modo da allineare

l'atrio destro con il ventricolo destro e l'atrio sinistro con il ventricolo sinistro in

via di formazione. Questo spostamento consente a entrambi i ventricoli di avere

una via di uscita verso il cono e il tronco aortico.

click

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Divisione del bulbo e del tronco aortico: il setto a spirale aorticopolmonare

(V-IX settimana)

setto

aorticopolmonare

ventricolo destro

auricola

destra

cuscinetti endocardici

setto interventricolare

canale atrioventricolare

desto canale atrioventricolare

sinistro Durante la V settimana nella parete

interna del bulbo cardiaco e del tronco

aterioso, si formano dei rilievi opposti

subendocardici chiamati creste che

assumono, forse a causa del flusso del

sangue dal ventricolo, una forma a spirale

e portano alla formazione del setto

aortico-polmonare. Questo setto divide la

regione del bulbo e del tronco in due

canali, il tronco aortico e polmonare. Il

bulbo viene gradualmente incorporato

nella parete del ventricolo. Nel ventricolo

destro forma l'infudibolo o cono arteioso,

nel ventricolo sinistro il vestibolo aortico.

click

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setto

aorticopolmonare

o troncoaortico

Forma spirale del setto aorticopolmonare A causa del setto spirale, il

tronco polmonare si viene a

trovare intorno all’aorta

ascendente

aorta

arteria polmonare

sinistra

tronco polmonare

setto

interventricolare

Risultato della divisione del bulbo e del tronco aortico

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Lo sviluppo del setto aorticopolmonare si accompagna alla suddivisione del

canale atrioventricolare e alla chiusura del forame interventricolare ad opera

del setto interventricolare (V-VIII settimana)

cresta s cresta d

setto interventricolare

canale atrioventricolare d

canale atrioventricolare s atrio d

proliferazione

cuscinetto

enndocardico

inferiore

canale polmonaare canale aortico

parte muscolare

setto interventricolare

parte membranosa

setto interventricolare

setto

aorticopolmonare

Dopo la chiusura del

forame interventricolare, il

tronco polmonare è in

comunicazione con il

ventricolo destro e l’aorta

con il ventricolo sinistro.

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Le cellule delle creste neurali contribuiscono alla formazione

del setto aorticopolmonare

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Valvole semilunari dell’aorta e del tronco polmonare

Le valvole semilunari si sviluppano da 2 proliferazioni di cellule mesenchimali subendocardiche (creste) nella

regione tra il tronco e il cono cardiaco. Le creste crescono verso il centro e si fondono. Seguendo la formazione

del setto aorticopolmonare, le creste vengono a delimitare l'apertura dell'aorta e del tronco polmonare nei

ventricoli in formazione. In corrispondenza di ciscuna apertura, le creste danno origine a tre tubercoli che si

cavitano per morte programmata (apoptosi) delle cellule connettivali ed assumono la forma di tre lembi mobili a

parete sottile, le 3 cuspidi di ciascuna valvola, con concavità rivolta verso la direzione del flusso sanguigno.

creste

tubercoli in

formazione

Vista laterale

del

modellamento

dei tubercoli

con formazione

di una concavità

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Ricostruzione tridimensionale della

formazione delle valvole semilunari

cresta

cresta tubercoli in

formazione

cavitazione dei

tubercoli

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Sviluppo del sistema di conduzione

Gli impulsi alla contrazione del

cuore sono inizialmente generati

in modo irregolare in tutto l'atrio

primitivo. Il nodo senoatriale si

sviluppa da cellule del seno

venoso destro ed entra in attività

solo dopo che questo è stato

incorporato nella parete dell'atrio

destro (V settimana). Poco dopo

alcune cellule del cuscinetto

endocardico ventrale del canale

atrio-ventricolare si differenziano

nelle cellule del nodo

atrioventricolare. Il tragitto di

conduzione primario tra i due

centri è la crista terminalis.

Sempre da cellule del cuscinetto

endocardiuco ventrale si

differenzia infine il fascio delle

cellule conduttrici di Hiss.

nodo

senoatriale nodo

atrioventricolare

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Riassunto schematico dello sviluppo

del cuore dalla III alla VIII settimana

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Aortic Valve Stenosis (AVS)

Atrial Septal Defect (ASD)

A "hole" in the wall that separates the top two chambers of the heart.

Coarctation of the Aorta (CoA)

Complete Atrioventricular Canal defect (CAVC)

A large hole in center of the heart affecting all four chambers where they would normally be divided.

D-transposition of the great arteries

When a d-transposition occurs, the blood pathway is impaired because the two arteries are connecting to the wrong chambers in th

I-transposition of the great arteries

A heart in which the lower section is fully reversed.

Patent Ductus Arteriosis (PDA)

An unclosed hole in the aorta.

Pulmonary Valve Stenosis

Single Ventricle Defects

Rare disorders affecting one lower chamber of the heart. The chamber may be smaller, underdeveloped, or missing a valve.

Tetralogy of Fallot

A heart defect that features four problems. •a hole between the lower chambers of the heart •an obstruction from the heart to the lungs •The aorta (blood vessel) lies over over the hole in the lower chambers •The muscle surrounding the lower right chamber becomes overly thickened

Total Anomalous Pulmonary Venous Connection (TAPVC)

A defect in the veins leading from the lungs to the heart.

Truncus Arteriosus

When a person has one large artery instead of two separate ones to carry blood to the lungs and body.

Ventricular Septal Defect (VSD)

A hole in the wall separating the two lower chambers of the heart.

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ASD

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COA

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PDA

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