Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE - MILANO Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia e Gestione Aziendale LO SVILUPPO DEL CROWDFUNDING IN ITALIA: IL CASO FUNDEDBYME Tesi di Laurea di: Elena PRESTINICE Matr. 4001715 Anno Accademico 2013 / 2014 Relatore: Chiar.mo Prof. Andrea MEZZADRI

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Tesi di laurea triennale di Economia Aziendale - Università Cattolica del Sacro Cuore

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE - MILANO

Facoltà di Economia

Corso di Laurea in Economia e Gestione Aziendale

LO SVILUPPO DEL CROWDFUNDING IN ITALIA:

IL CASO FUNDEDBYME

Tesi di Laurea di:

Elena PRESTINICE

Matr. 4001715

Anno Accademico 2013 / 2014

Relatore: Chiar.mo Prof. Andrea MEZZADRI

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INDICE

Indice delle figure ....................................................................................................... II

Indice delle tabelle ..................................................................................................... III

Introduzione ................................................................................................................ 1

1 Concetto, principi e modelli del crowdfunding ...................................................... 2

1.1 Definizione del crowdfunding ............................................................................... 2

1.2 L’evoluzione del crowdfunding negli anni 90 e 2000 ............................................ 3

1.3 Aspetti normativi e legali in USA e in Italia ........................................................... 4

2 I diversi modelli di crowdfunding ........................................................................... 8

2.1 Il modello Donation-Based................................................................................... 9

2.2 Il modello Reward-Based................................................................................... 11

2.3 Il modello Lending-Based .................................................................................. 13

2.4 Il modello Equity-Based ..................................................................................... 15

2.5 Vantaggi e svantaggi delle piattaforme .............................................................. 17

2.6 Il mercato del crowdfunding in Italia ................................................................... 22

3 Caso di studio sulla piattaforma di crowdfunding: FundedByMe ...................... 26

3.1 Descrizione della piattaforma ............................................................................ 26

3.2 Numeri di FundedByMe ..................................................................................... 28

Conclusioni ............................................................................................................... 31

Bibliografia ................................................................................................................ 33

Sitografie ................................................................................................................... 35

Allegati....................................................................................................................... 36

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II

Indice delle figure

Figura 2.1: Evoluzione del crowdfunding nel mondo. .................................................... 8

Figura 2.2: Modelli di piattaforme attive fino a maggio 2014 ........................................ 22

Figura 2.3: Modelli di piattaforme in fase di lancio ....................................................... 23

Figura 2.4: Modelli di piattaforme attive e in fase di lancio in Italia .............................. 23

Figura 3.1: Successi e insuccessi delle campagne di crowdfunding – caso FBM ........ 28

Figura 3.2: Numero di campagne e totale raccolta fondi dei diversi modelli di

FundedByMe .............................................................................................................. 29

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III

Indice delle tabelle

Tabella 1: Valore complessivo dei progetti finanziati ................................................... 25

Allegato 1: Lista delle piattaforme di crowdfunding attive in Italia ................................ 36

Allegato 2: Lista delle piattaforme italiane di crowdfunding in fase di lancio ................ 39

Allegato 3: Campagne Equity presenti nella piattaforma FundedByMe ....................... 40

Allegato 4: Campagne Reward e Lending nella piattaforma FundedByMe .................. 41

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IV

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1

Introduzione

Il crowdfunding è una nuova forma di finanziamento alternativa rispetto ai modelli

tradizionali, che presenta una potenzialità: la capacità di sfruttare la “saggezza della

folla” dando luogo ad una comunità di individui determinati ad avviare un vero

cambiamento. Si crea un nuovo tipo di partecipazione attiva che non si limita al

semplice apprezzamento ma si traduce in sostegno effettivo. Le piattaforme di

crowdfunding portano ad uno stadio successivo, creando delle relazioni tra imprenditori

ed investitori: così nasce, dunque, un modello secondo cui l’investitore non solo ha una

partecipazione finanziaria nel successo dell’idea, ma anche intrinseca, ovvero facendo

riferimento.

Nella presente tesi si è cercato di capire quali siano le ragioni del suo successo, cosa

abbia spinto i soggetti a parteciparvi e quali siano i punti di forza rispetto alle forme

tradizionali di finanziamento.

Il primo capitolo definisce il concetto di crowdfunding e le sue caratteristiche principali;

l’evoluzione negli anni 90 e 2000, descrivendo la nascita di questo fenomeno e infine le

normative introdotte in USA con il JOBS Act e in Italia con il Decreto Sviluppo Bis

evidenziando le eventuali differenze.

Il secondo capitolo individua i diversi modelli di crowdfunding, classificati in base al tipo

di ricompensa riconosciuta al finanziatore: Donation-Based; che non prevede alcun

ritorno; Reward-Based, dove il finanziatore riceve un ritorno non economico; Lending-

Based, dove il finanziamento è un prestito che prevede la restituzione futura del

capitale maggiorato da una quota di interesse; infine Equity-Based, dove il ritorno

dell’investimento è rappresentato da quote di società finanziata. Successivamente si

passa a rilevare i possibili vantaggi e svantaggi delle diverse tipologie; infine si analizza

il mercato del crowdfunding in Italia con l’obiettivo di determinare, attraverso uno

scouting, le piattaforme attualmente attive e in fase di lancio e quale sia il modello più

utilizzato.

Il terzo capitolo è dedicato ad un caso di studio su FundedByMe che opera in 8 paesi

(tra questi anche l’Italia, lanciata nel mese di febbraio). Attraverso le interviste

realizzate con Vittorio Mauri e il team di FundedByMe, l’obiettivo è di descrivere in linea

generale le caratteristiche della piattaforma e di individuare gli elementi chiave che ne

definiscono il successo.

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2

1 Concetto, principi e modelli del crowdfunding

1.1 Definizione del crowdfunding

Il crowdfunding è un processo di finanziamento collettivo attraverso il quale più

persone contribuiscono con somme di denaro un progetto o un’iniziativa che può

essere nella natura (sostegno all’arte e beni culturali, ricerca scientifica, progetti

musicali o di giornalismo partecipativo, ecc.). Il termine deriva dall’inglese “crowd”,

ovvero folla, e “funding”, che significa finanziamento: esso consiste nella realizzazione

di un finanziamento dal basso da parte di una sorta di mobilitazione di risorse e di

persone. La raccolta viene effettuata tramite piattaforme web che facilita l’incontro tra

la domanda di finanziamenti da parte di chi promuove i progetti e l’offerta di denaro da

parte degli utenti. Tali piattaforme possono essere distinte in generaliste, le quali

raccolgono progetti di ogni area di interesse, e verticali (o tematiche), specializzate in

progetti di particolari settori.

Essendo il crowdfunding una piattaforma on line, l’elemento fondamentale è la

trasparenza. Il Web, essendo un luogo di furti dei dati personali e di varie frodi,

permette di avere più trasparenza di quanto ci si aspetta: la reputazione rappresenta

uno dei fattori intangibili nella società, la validazione della folla è un elemento di

garanzia. Inoltre i progetti migliori del crowdfunding sono tenute sempre in

aggiornamento da persone che, sostenendoli, raccontano ciò che stanno facendo. Un

altro elemento riguarda la ricompensa, che il donatore riceve in cambio dopo aver

finanziato un’idea o un progetto.

Il crowdfunding deriva dal concetto di “microfinanza”, secondo la quale le piccole

somme, quando aggregate, fanno la differenza; lo stesso concetto che sta alla base

dell’attrazione riscossa dai Social Media affinchè facilitano azioni popolari e

cambiamenti: tante piccole azioni messe insieme creano effetti a catena. Con il

crowdfunding l’intento dovrebbe essere quella di raggiungere comunità e persone che

vanno oltre la propria immediata "tribù", attingendo da individui lontani fisicamente.

Chris Anderson ha coniato il termine crowdfunding come esempio del cosiddetto

modello di business della “coda lunga”, secondo il quale il futuro consiste nel vendere

minori quantità di un numero maggiore di prodotti. I modelli economici innovativi attivati

tramite i Social Media sostengono che, affinchè possano sfruttare i vantaggi, il costo e

le barriere, devono risultare basse in modo che si possa accedere alla cosiddetta coda

lunga. Il crowdfunding contribuisce all’abbassamento delle barriere all’entrata: al giorno

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3

d’oggi tutti possono essere investitori contribuendo con il proprio denaro ad un progetto

o ad un’iniziativa; le piattaforme offrono sistemi per portare avanti una campagna,

riducono le difficoltà e gli eventuali costi e rendono il processo più accessibile per tutti:

c’è la possibilità di partecipare ad un’iniziativa con un importo di pochissimi euro. Il

crowdfunding è correlata a comportamenti riconosciuti nel Social Media, come l’idea

della validazione collettiva e della fiducia fondate sulla conoscenza distribuita,

nominata “saggezza della folla”. L’insieme dei giudizi individuali consentono di valutare

un Business Plan e di realizzare un test di un prodotto sul mercato. Tutto ciò si realizza

grazie ai modelli di fiducia reciproca segnalati sul Web.

1.2 L’evoluzione del crowdfunding negli anni 90 e 2000

Il concetto del crowdfunding non rappresenta una novità ma ha decisamente subito

un’accelerazione con l’evento dei Social Media. I primi esempi di Crowdfunding sono

stati osservati nella seconda metà degli anni ’90, quando iniziarono a circolare in rete

alcuni progetti finanziati mediante campagne e raccolte di beneficienza. Negli stessi

anni, nel settore dei Social Web, venivano lanciati SixDegrees.com e AOL Instant

Messenger mediante il quale si creavano dei profili che permettevano all’utente di

risultare on line e di connettersi con amici per rimanere in contatto. Iniziarono a

chiedere alle proprie “crowds” (definito come gruppo di persone che hanno

caratteristiche in comune) di finanziare nuova musica, nuovi tour o album: uno dei primi

è stato il gruppo rock inglese Marillion che, attraverso una raccolta fondi on line

(chiamata il Tour Fund), ottenne $ 60.000 per finanziare un tour negli Stati Uniti. Nel

2000 nacque JustGiving, un sito di raccolta di beneficienza on line, che ha registrato

oltre 13.000 associazioni di beneficienza con una raccolta fondi di 1,5 miliardi di

sterline. Nel 2005 venne lanciata Kiva, la prima piattaforma che ha permesso agli

investitori di realizzare un prestito di denaro nei paesi in via di sviluppo; ora

rappresenta una delle piattaforme di microprestiti di maggior successo, registrando 165

milioni di dollari e con un tasso di ripagamento del 98,83%. Ciò che rende Kiva

“sociale” sono alcuni fattori che si trovano sui social network, come il profilo, le foto, gli

aggiornamenti, ma in particolare il senso di personalizzazione che si origina dal sapere

cosa si sta facendo con il denaro che si presta. Successivamente è stato sviluppato un

modello di prestito definito Peer-to-Peer (P2P) che consente di realizzare il prestito

anche fuori dai paesi in via di sviluppo: uno dei primi è stato Zopa, una società inglese.

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4

Nel 2006 il termine crowdfunding è stato ripreso da Michael Sullivan il quale ha lanciato

“Fundavlog”, una sorta di incubatore che realizzava progetti ed eventi legati ai video

blog, includendo la possibilità di fare delle donazioni on line. Questo strumento non era

solamente basato su reciprocità, trasparenza ed interessi condivisi ma anche sul

finanziamento della folla on line. Sempre nello stesso anno è stato lanciato Prosper

negli Stati Uniti, nel 2007 è nata LendingClub, simile a Kiva. Nel 2008 nasce

IndieGoGo, fondata da Danae Ringerlmann e Slava Rubin con lo scopo di dare spazio

agli imprenditori creativi. Nel 2009 è la volta di Kickstarter, negli Stati Uniti, e, in Italia,

Kapipal, fondata dall’italiano Alberto Falossi, che è la prima piattaforma

internazionale a supportare il crowdfunding personale. Queste piattaforme hanno un

elemento in più: nel momento in cui qualcuno dà un contributo a questi progetti ottiene

in cambio dei premi e delle ricompense ma non in denaro. Nel giro di un anno, tra il

novembre e il dicembre del 2010, 13.512 sostenitori sono riusciti a mettere insieme $

942.578 (all’inizio si erano posto un target di $ 15.000), realizzando un record a livello

mondiale per la somma di denaro raccolta nella piattaforma Kickstarter. A febbraio

2012, sempre nella stessa piattaforma, Elevation Dock per IPhone ha ottenuto la

somma di $ 1.464.706; verso maggio si chiude la campagna per il Peeble di Erik

Migicovsky ammontando oltre 10 milioni di dollari. Un’altra piattaforma di crowdfunding

che ha permesso un promittente sviluppo è GrowVC, il quale ha portato alla nascita di

un nuovo modello chiamato Equity-Based (ovvero, il crowdfunding basato sulla

partecipazione finanziaria collettiva a titolo di capitale proprio). Tra queste da segnalare

Crowdcube, una piattaforma di crowdfunding che si occupa delle soluzioni di finanza

aziendale; attraverso quest’ultima sono stati raccolti per il gruppo Rushmore, nel giro di

un mese, 1 milione di dollari da parte di 143 investitori con lo scopo di finanziare lo

sviluppo di bar e locali a Londra.

1.3 Aspetti normativi e legali in USA e in Italia

Il crowdfunding è riconosciuto a livello internazionale come elemento di crescita

economica, perché più individui partecipano ad un progetto imprenditoriale

assumendosi due ruoli: quello di produttori e di consumatori. Negli Stati Uniti, nel

novembre 2011, tre imprenditori della StartUp Exemption Framework hanno creato una

piattaforma attraverso cui si cercava di rendere il Crowdfund Investing legale, dato che

le imprese start up non potevano vendere le azioni mediante tali piattaforme o

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5

framework per motivi legali. Queste piattaforme hanno fatto sì che sia sviluppato un

modello ripreso poi in alcuni paesi dell’Europa, tuttavia ci sono state delle limitazioni,

dal punto di vista legislativo, non solo a livello europeo ma anche statunitense.

Qualche anno fa il modello Equity-Based era vietato dalla legislazione degli USA ma

nell’aprile del 2012 il presidente Obama ha firmato il JOBS Act (acronimo di Jumpstart

Our Business Startups): esso consiste nell’aiutare le imprese start up a raccogliere fino

a 1 milione di dollari dando la possibilità a chiunque di acquistare, attraverso portali

approvati, una quota limitata di azioni nelle proprie società nascenti. Il JOBS Act è dato

da una serie di regolamenti con lo scopo di modernizzare e di eliminare i limiti

legislativi che hanno bloccato varie piccole imprese start up, è stata assoggettato a

modifiche e approvato nel 22 marzo 2012 con 73 voti favorevoli contro i 26. Entra poi in

vigore il titolo II del JOBS Act il 23 settembre 2013: per la prima volta le piccole

imprese e le start up possono raccogliere fondi d'investimento aperto al pubblico su siti

come Facebook o Twitter per contribuire a diffondere la parola e tenendo in

investimenti azionari crowdfunding online tramite siti che alimentano il processo di

investimento in modo più aperto e collaborativi. Gli elementi essenziali sono:

• gli imprenditori devono fornire rendiconti finanziari per avvantaggiarsi del limite di 2

milioni;

• la fase d’inizio e il completamento di ogni processo deve essere registrate

mediante il SEC (Securities Exchange Commission);

• il processo deve arrivare al 60% del suo target dichiarato, la gestione del denaro e

le transazioni finanziarie deve essere occupata da una terza parte;

• a ciascun investitore spetta una soglia di 10.000 dollari o il 10% del reddito

annuale;

• le azioni non possono essere messe in vendita sul mercato prima di un anno,

salvo che l’investitore sia risultato accreditato o registrato.

Inoltre sono state definite le nozioni del Crowdfunding Act statunitense, inserito nel

JOBS Act dove:

• c’è la possibilità per le società di vendere azioni di 100.000 dollari entro un anno;

• per un investitore con un reddito annuale o patrimonio netto inferiore a 100.000

dollari, l’investimento annuale in azioni può superare il limite di 2000 dollari o il 5%

del reddito annuale o patrimonio netto;

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6

• c’è la presenza di intermediari di crowdfunding, registrati con la SEC e la SRO,

che possono fungere da intermediari finanziari o portali di finanziamento.

In Italia il crowdfunding è regolato nel Decreto Sviluppo bis, poi convertito in Legge

(nominata Crescita 2.0) nel dicembre 2012. L’obiettivo principale è duplice: da un lato,

favorire l'accesso al pubblico risparmio da parte delle start up innovative, dall’altro,

adeguare degli standard di sicurezza per i risparmiatori, simili a quelli assicurati alla

clientela Retail dagli intermediari autorizzati alla prestazione di servizi di investimento.

All’interno del Decreto c’è una sezione riguardante le misure atte a favorire la nascita e

lo sviluppo di start up innovative; la norma principale è l’articolo 30, in materia di

“Raccolta diffusa di capitali di rischio tramite portali on line”. Proteggendo gli investitori

non professionali, il Regolamento prevede - alla luce dei criteri di adeguata

informazione e trasparenza promossi dalla normativa MiFID1 - che gli stessi si

sottopongano ad una verifica relativamente al grado di consapevolezza del rischio

assunto e alla capacità di sostenerne il peso dal punto di vista economico-finanziario.

Allo scopo di non limitare lo sviluppo del fenomeno, nella versione definitiva del

Regolamento è prevista una deroga a tali disposizioni nel caso di investimenti di

importo limitato: 500 euro per investimento e 1.000 euro annui nel caso di investitori-

persone fisiche e rispettivamente 5.000 euro e 10.000 euro nel caso di investitori-

persone giuridiche. Per i gestori di portali, sono definiti specifici requisiti di onorabilità

per i soggetti che ne detengono il controllo, di professionalità e competenza per i

soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo. In caso di

perdita dei requisiti di onorabilità vige l’obbligo di comunicazione alla CONSOB in capo

ai soggetti con funzioni di controllo e amministrazione del portale. E’ previsto inoltre un

periodo di due mesi entro cui il gestore deve provvedere a ricostituire i suddetti

requisiti, pena la revoca dell’autorizzazione e la cancellazione dall'apposito registro dei

gestori, e durante il quale sospenderà le offerte in corso e non pubblicarne nuove. Gli

ordini di acquisto raccolti attraverso dei gestori di portali devono essere trasmessi a

banche e società di investimento, i quali si occupano del perfezionamento e

dell’amministrazione degli stessi attraverso il versamento dei fondi in un conto

indisponibile indirizzato alle società emittenti. Ai fini del perfezionamento dell’offerta sul

portale è necessario che una quota pari almeno al 5% del capitale di rischio venga

1 MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) è la direttiva comunitaria in vigore dal 1 novembre 2007.

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7

sottoscritta da investitori professionali, da fondazioni bancarie o da incubatori di start

up innovative.

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2 I diversi modelli di crowdfunding

La società di ricerca Massolution ha pubblicato il Crowdfunding Industry Report

2013, che analizza lo sviluppo e le tendenze del fenomeno del crowdfunding negli

ultimi anni, stimandone le probabili evoluzioni per l’immediato futuro. Dai dati sono stati

rilevati queste importanti informazioni affermando la crescita esponenziale del

crowdfunding: il numero di piattaforme online esistenti nel 2012 è cresciuto del 60%

negli ultimi 5 anni, raggiungendo il numero di 452. Allo stesso modo, sono cresciuti i

capitali raccolti attraverso tali piattaforme: nel 2011 la cifra globale è stata di 1,5

miliardi di dollari e nel 2012 si è arrivati a 2,8 miliardi.

Figura 2.1: Evoluzione del crowdfunding nel mondo.

Fonte: Crowdfunding Industry Report, Massolution, 2013

Nel luglio del 2013 si è registrato un raddoppio dei volumi globali: la cifra è stata di 5,1

miliardi di dollari.

Dando uno sguardo all’Europa occidentale, dove alcuni Paesi presentano un tasso di

attività e raccolta alto, si è verificata una crescita del 65% con 945 milioni di dollari. A

livello di piattaforme i mercati più estesi in Europa nel 2012 sono: Regno Unito con 44

piattaforme, Paesi Bassi con 29, Germania con 20, Spagna con 18 e Italia con 16. Per

quanto riguarda la quota di mercato in termini di volume di raccolta fondi il primato

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9

spetta al Regno Unito, con il 63%, seguita poi dalla Germania, Polonia, Francia, Italia e

Spagna.

Si individuano quattro tipologie di piattaforme, classificate in base al tipo di rapporto

che si instaura tra il soggetto che finanzia e quello che ha richiesto il finanziamento:

• Donation-Based, che riguarda il finanziamento di progetti motivato da incentivi

filantropici o di sponsorizzazione (a favore di organizzazioni non profit), non è

prevista alcuna remunerazione;

• Reward-Based, che prevede una ricompensa non monetaria ma materiale (che

può essere un prodotto) o intangibile (come l’invito ad un evento) per chi fa una

donazione;

• Lending-Based, che consiste nella sottoscrizione di titoli o contratti di debito

direttamente stipulati fra le parti;

• Equity-Based, che avviene con sottoscrizione di capitale di rischio mediante azioni,

o titoli simili, di una società di nuova creazione.

2.1 Il modello Donation-Based

Il modello Donation-Based consiste nelle offerte di somme di denaro donate per la

realizzazione di un progetto, senza ricevere nulla in cambio ed è operante in ambiti

artistici o sociali. Il crowdfunder finanzia il progetto in oggetto senza ottenere niente

indietro. È uno dei promotori della diffusione del crowdfunding poiché si basa su un

concetto storicamente validato e collaudato della donazione a fini benefici. Spesso i

progetti di questo tipo hanno scopi sociali come il sostegno per le popolazioni del terzo

mondo, per le persone disabili o per la nascita di strutture socialmente utili. Tale

modello non è utilizzato solo da organizzazioni non-profit o ONLUS, ma anche da

istituzioni per ristrutturare locali di uso pubblico come piazze o giardini o anche da

privati per raggiungere scopi personali, come un viaggio intorno al mondo o il

finanziamento di un matrimonio. Inoltre c’è anche la possibilità di non ricevere una

ricompensa: infatti, attraverso questa piattaforma, la campagna elettorale realizzata da

Barack Obama nel 2008 ha permesso di arrivare alla raccolta fondi di oltre 187 milioni

di dollari.

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10

Un esempio è Iodono che è un sito di personal fundraising nato nel 2010 da una

società milanese, Direct Channel, leader nel database management nel settore

editoriale e del no profit. È il primo sito di Personal Fundraising2 in Italia. Esso dà

l’opportunità alle persone di effettuare delle donazioni on-line e di raccogliere dei fondi

per le ONP3. Sul sito iodono.com è possibile scegliere direttamente la causa sociale da

sostenere e fare una donazione online e tutti possono diventare “Personal Fundraiser”

e ottenere fondi da destinare alla causa.

Inoltre sono presenti alcune piattaforme che operano su campi come la ricerca, la

cultura e la “community funded reporting”. OpenGenius è un sito di crowdfunding

dedicato alla ricerca non solo scientifica ma anche nel campo delle scienze umane.

Attraverso il social network permette di ottenere fondi di comunità di donatori che

condividono un interesse specifico, raccogliendo le risorse necessarie per realizzare

iniziative di ricerca. Il servizio propone tre fasi fondamentali:

• Proposta: le proposte sono pubblicate su un database online, contenendo una

descrizione dei principali obiettivi, la durata ed il contributo desiderato;

• Selezione: i progetti vengono valutati mediante un processo di revisione in forma

anonima, che aggiudica un punteggio a ogni proposta e alla reputazione scientifica

di ogni proponente;

• Donazione: i progetti che hanno un punteggio più alto sono pubblicati su

OpenGenius e possono ottenere i contributi dei donatori (cittadini, imprese

umanitarie), con l’opportunità di scegliere direttamente su quali progetti invest ire.

Fund For Culture è una piattaforma dedicata alla raccolta di fondi per la cultura

(esempio: mostre, film, spettacoli e così via), con l’obiettivo di facilitare l’incontro tra chi

vuole fare cultura in Italia e chi la vuole sostenere attraverso donazioni. Fa riferimento

ai promotori di un’iniziativa culturale, da realizzare ma non ha a disposizione i fondi

necessari per eseguirla, e ai donatori, i quali sono sostenitori della cultura.

2 Il Personal Fundraising è uno strumento che permette di trasformare un semplice donatore in promotore della raccolta fondi. 3 Organizzazione Non Profit.

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2.2 Il modello Reward-Based

Il modello Reward-Based si basa sulla raccolta di finanziamenti realizzata via Internet

ottenendo in cambio una ricompensa o un premio. È una pratica diffusa in tutti i Paesi

del mondo, adottata da circa 2/3 delle piattaforme esistenti. Tale modello richiama le

pubbliche sottoscrizioni avvenute in passato: per esempio alla costituzione della Statua

della Libertà nel 1880, quando Joseph Pulitzer lanciò una pubblica sottoscrizione

attraverso i giornali con lo scopo di arrivare a raccogliere 250.000 dollari per

completare il basamento. Come ricompensa offrì la menzione dei sottoscrittori che

avrebbero contribuito. I premi sono forniti dal crowdfunder e hanno un valore che

risulta essere inferiore rispetto alla donazione, assicurando la possibilità di avere a

disposizione margine utile per far sì che il progetto sia portato avanti. Il modello è

solitamente utilizzato per progetti creativi o piccoli articoli di consumo e sono suddivise

in settori come arte, danza, moda, musica, tecnologia e così via. Il proponente realizza

un video-pitch attraverso cui si spiega in generale quali sono gli elementi del progetto

(ovvero cosa sta cercando di fare, come utilizza i fondi, quale team…). C’è anche la

possibilità di fare delle donazioni senza ricevere nulla in cambio.

Il modello può essere suddiviso in vari sottogruppi: Modello “tutto o niente” (all or

nothing), modello “prendi tutto” (take-it-all) e le emergenti Royalty based e Pre-Sale.

Nel Modello “tutto o niente” (all or nothing) la somma target deve essere raggiunta

entro un periodo di tempo (prefissato dalla piattaforma stessa) prima della transazione

finanziaria. Se non si raggiunge il target previsto allora si considera il progetto fallito e

di conseguenza il denaro verrà redistribuito sul conto dei donatori. In alcuni modelli le

somme versate vengono collocate su un altro conto e possono essere utilizzate per un

eventuale progetto. Tra questi modelli Kickstarter, lanciata nel 2009, che si presenta

come la più grande piattaforma per raccogliere fondi per progetti creativi, con la

possibilità di richiesta di finanziamenti per film, giochi, musica, arte, design e

tecnologia. Fino ad ora è stato raccolto 1 miliardo di dollari grazie al sostegno di più di

6,2 milioni di persone, nelle 61.000 campagne supportate. Tra le campagne più

finanziate abbiamo quella di Amanda Parker, cantante statunitense che, stanca di

essere sottomessa alle richieste delle case discografiche, ha chiesto 100.000 dollari

per pubblicare il nuovo disco ricevendo non solo il 100% di quello richiesto ma il

1.923%.

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Eppela, una piattaforma di crowdfunding, permette di creare un’iniziativa, condividerla

attraverso il network ed avere un finanziamento per la sua realizzazione. In caso di

successo Eppela trattiene una somma del 5% della cifra raccolta, altrimenti non ci sarà

alcuna transazione di denaro e non è prevista alcuna commissione a carico del

progettista. Tra i progetti finanziati con successo ritroviamo: “il TrovaTreni”, con 7500

utenti iscritti, più di 700 annunci online e quasi 1.500 biglietti scambiati sul sito nel 2014

per un valore di 45.000 €. Inoltre è presente sui maggiori social network come

Facebook (con più di 7000 iscritti), Twitter e Google +. E’ riuscita ad arrivare a

raccogliere più di 4.000 € ed è stata sostenuta da 38 soggetti.

Il Modello “prendi tutto” (take-it-all) consente di ricevere e utilizzare i fondi

indipendentemente dalla somma che riesce a raccogliere entro la scadenza prefissata.

IndieGoGo, fondato nel 2007 per raccogliere le richieste e le donazioni per qualsiasi

tipo di progetto, è uno degli esempi più noti di Reward-Based take-it-all ed è solo in

lingua inglese. 9 milioni di persone di vari Paesi visitano IndieGoGo, il 47% delle

campagne che superano i loro obiettivi sono gestite da donne. I primi posti tra le

campagne più finanziate sono occupate da progetti di gadget tecnologici. Ma compare

anche quella per la ricostruzione in New Jersey a seguito dell’uragano Sandy,

organizzata da MTV. Alla campagna online è stata affiancato anche un “live Telethon”

che ha permesso di aggiungere un finanziamento pari a circa 800.000 di dollari.

Un altro modello innovativo è rappresentato dalla piattaforma italiana Starteed che

aiuta chi ha un'idea a realizzarla ed offre un ambiente creativo e divertente a tutte le

persone che amano sostenere progetti interessanti. Sono rilevati tutt’ora dei progetti

finanziati raggiungendo il target previsto come, per esempio, “Sharitaly”, il primo evento

dedicato all’economia collaborativa in Italia con la partecipazione dell’Università

Cattolica del Sacro Cuore di Milano e della Fondazione Eni Enrico Mattei, che ha lo

scopo sostenere la sharing economy e di promuovere l’uso dei servizi collaborativi;

“COTOLETTO – Come leggere senza errori”, un software, nato da una tesi di uno

studente in Psicologia dello Sviluppo sui disturbi specifici dell'apprendimento, discussa

presso l'Università di Torino, con l’obiettivo di riconoscere le difficoltà di lettura.

Il modello Royalty-Based è una tipologia di Reward-Based che consiste nel finanziare

una determinata iniziativa ottenendo in cambio una parte dei profitti. Ne è un esempio

Systys, una piattaforma fondata da CFI Group Service LLC, la quale permette di far in

modo che le aziende possano incontrarsi presentando progetti importanti in modo tale

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13

che gli investitori possano collaborare a questi progetti. In Italia ritroviamo Starteed,

lanciata nel 2012, che è un sito di crowdfunding che dà una mano alle persone a

finanziare le proprie idee attraverso il supporto finanziario e sociale.

Il modello Pre-Sale consente di prenotare un bene non ancora prodotto, versando

anticipatamente o promettendo di versare il prezzo. Dal punto di vista legale, si tratta a

tutti gli effetti di una compravendita, con la particolarità che risulta evidente a tutti i

soggetti coinvolti che il bene non è ancora venuto ad esistenza e che l’acquisto verrà

perfezionato soltanto se si raggiungono gli importi necessari per andare in produzione.

Questo tipo di crowdfunding è sottoposto alla normativa sull’e-commerce e sulla

protezione dei consumatori nei contratti a distanza. In particolare, occorre considerare

il possibile impatto del diritto di recesso immotivato del consumatore (10 giorni) sia sul

raggiungimento del target di raccolta finanziaria, sia in seguito alla consegna del

prodotto. Questo tipo di Reward-Based crowdfunding è stato spesso utilizzato per le

produzioni musicali, i film e le arti, che rappresentano in aggregato circa il 30% della

raccolta internazionale. Casi esemplari sono il Tik Tok Lunatik sulla piattaforma

Kickstarter, che ha permesso di raggiungere l’offerta di 942.578 dollari, ovvero il

6.280% sul target di 15.000 dollari, e Pebble, un orologio digitale che si collega tramite

Bluetooth con qualsiasi smartphone, che ha realizzato la raccolta di 10.266.846 dollari

superando l’obiettivo prefissato (100.000 dollari).

2.3 Il modello Lending-Based

Il modello Lending-Based (o Social Lending) è fondato sul prestito collettivo: in pratica

chi raccoglie i fondi si impegna a restituirli riconoscendo un certo tasso di interesse

entro il termine prefissato. Così come per il modello Equity-Based, la società che

mantiene la piattaforma deve avere avuto il via libera nel rispetto di leggi e regolamenti

di organismi come la Banca d’Italia, trattandosi di sollecitazione del pubblico risparmio.

Le società di Social Lending svolgono le seguenti attività:

• mettere a disposizione una piattaforma che abbina le richieste di prestito online dei

richiedenti con le offerte dei prestatori, formulate secondo criteri scelti da loro;

• controllare l’identità del richiedente, il suo conto bancario, la sua attività e il suo

reddito;

Page 19: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

14

• verificare il merito creditizio del richiedente, interrogando le centrali rischi private e

filtrando richiedenti al di sotto di una soglia stabilita;

• gestire i flussi di pagamento quando si verifica l’erogazione del prestito e durante il

prestito;

• aiutare i richiedenti durante il periodo del prestito;

• trovare nuovi prestatori e richiedenti con azioni di marketing.

Il Social lending presuppone che i soggetti privati possano erogare prestiti remunerati a

tassi determinati sul portale in base al merito creditizio fornito al richiedente del

prestito. Il gestore di un portale di Social Lending offre una serie di servizi di

intermediazione di pagamenti, in quanto trasferisce denaro tra soggetti privati che

fruiscono del portale on-line. Tale attività è riconducibile a quelle prestate dai tipici

istituti di pagamento di money transfer.

Sono presenti delle sottocategorie per questo modello.

Il primo è il Microprestito (o micro lending): esso consiste nel fornire i servizi

finanziari a clienti che dispongono di bassi redditi, inclusi i consumatori e lavoratori in

proprio che non hanno l’accesso ai servizi bancari e finanziari. Il denaro viene raccolto

in un fondo ed è gestito da un intermediario. Un esempio di microprestito è la

piattaforma Kiva, nata nel 2005 a San Francisco, che concede prestiti a persone o a

gruppi di persone che hanno difficoltà ad accedere al credito mediante canali

tradizionali, al fine di aiutarli a migliorare la situazione economica. Collabora con altre

associazioni non profit che lavorano sul territorio ed aiutano ad individuare i soggetti

che hanno bisogno di un prestito, concedendo un finanziamento e raccontando la loro

storia e il loro progetto sul portale. Ci sono tipologie di progetti da finanziarie, tra cui

aiutare donne imprenditrici, giovani, gruppi a rischio o progetti sostenibili dal punto di

vista ambientale.

La seconda tipologia è il prestito tra privati (Peer-To-Peer). Nato soprattutto per la

crisi e il disimpegno per il sistema bancario, è un sistema di prestito tra privati

realizzato mediante piattaforma informatica e avviene in modo diretto tra i richiedenti e

i prestatori senza l’intervento degli intermediari.

Smartika (nuovo nome di Zopa Italia) funziona nel seguente modo: i prestatori attivano

le offerte indicando importo e data del prestito, il tasso e tipologia dei richiedenti a cui

prestare. Si verifica se il profilo del richiedente sia adeguato e, in caso di esito positivo,

Page 20: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

15

viene collocato in una delle classi di merito creditizio (A+, A, B, C oppure K per i senza

storia creditizia).

Un’altra piattaforma conosciuta è Prestiamoci, che ha lo scopo di promuovere lo

scambio tra privati senza che banche o istituti di credito intervengano: ciò consente di

ripartire ai prestatori e ai richiedenti il profitto che spetterebbe alla Banca. In tal modo

prestatori ricevono un guadagno alto con tassi di interesse più elevati, per i richiedenti

c’è la possibilità di accedere a finanziamenti con costi minori. Prestiamoci compie una

selezione dei richiedenti e porta sul marketplace coloro che risultano meritevoli di

credito, assegnando il livello corretto di rischio. Inoltre tiene l’incasso delle rate e

controlla tutti i conti di regolamento tra richiedenti finanziati e prestatori.

Oltre a queste due tipologie se ne aggiunge un’altra, chiamata P2B (Peer-To-

Business), definito come micro-prestito a piccole imprese. Un esempio è la

piattaforma inglese Funding Circle che permette a piccoli risparmiatori di prestare

denaro a piccole e medie imprese o startup. Ha realizzato più di 315.000.000 sterline

con più di 30.000 investitori presenti nella piattaforma.

2.4 Il modello Equity-Based

Il modello Equity-Based è un processo attraverso cui il finanziamento di un progetto si

realizza con la costituzione e la partecipazione azionaria nell’impresa che lo dovrà

realizzare. Questi modelli hanno cominciato ad acquisire popolarità attraverso due

piattaforme: SellaBand e Bandstocks. I promotori del progetto e i loro partner cercano

di determinare un periodo di tempo e una somma target, ripartito in migliaia di parti

uguali offerte tramite piattaforma in forma di azioni a prezzo fisso. Le offerte

proseguono fino a che non si arriva al target previsto: poi inizia la vera fase

dell’investimento. È possibile individuare tre modalità principali tramite le quali i portali

online rendono possibile l’offerta pubblica di equity di una società privata.

La prima categoria è il Modello Cooperativo, chiamato anche modello holding o

modello veicolo, si forma una cooperativa formale dove i contribuenti individuali

vengono radunati in entità legali con lo scopo di raccogliere investimenti. Un esempio è

l’internazionale GrowVC: fondata da due finlandesi (Jouko Ahvenainen e Valto

Loikkanen) nel 2009, è la prima piattaforma che si occupa delle start up ad alto

potenziale. Si determinano tre tipologie di users: startup e/o imprenditori, fondatori ed

Page 21: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

16

esperti. Le startup rappresentano l’elemento centrale, ed intorno ad esse, ruota tutto il

sistema dei servizi offerti dalla piattaforma. Ogni profilo start up può avere più

imprenditori collegati ed un imprenditore può avere più di una startup. Per poter

accedere al profilo dell’imprenditore occorre aver creato una startup o far parte di un

team. I finanziatori sono investitori di vario tipo, dai Business Angels ai Venture Capital

passando per semplici cittadini appassionati di ICT. I funders possono effettuare le

scelte in merito a quali investimenti praticare in base ai propri interessi e alla propria

expertise. Infine gli experts forniscono servizi e consulenze alle startup come: avvocati,

esperti di marketing, account o incubatori. Gli esperti possono essere chiamati da una

startup per dare credibilità al team o possono investire parte del loro lavoro su una

startup ricevendo in cambio una quota di equity della società. Un esempio di una

startup è Emagist, compagnia di entertainment website con sede a Hong Kong, la

quale in pochissimi mesi ha ottenuto finanziamenti per l’avvio della propria attività oltre

che contatti con Venture Capital in Europa, Stati Uniti e China.

Altri esempi sono l’olandese Symbid, dove le imprese operano nel settore della

produzione di beni e servizi ad impatto ambientale sostenibile (come ad esempio

pannelli solari e veicoli elettrici), e il francese Wiseed.

La seconda tipologia è la Vendita di Equity ad investitori sofisticati, ovvero ad una

sorta di rete di Business Angel virtuali. Operano varie piattaforme, tra cui le statunitensi

SeedUps e CircleUp e la tedesca Innovestment. In questo caso non vi è una vera

apertura a nuove fonti di finanziamento per le società poiché gli investitori sono

investitori accreditati e non la ‘crowd’ – ovvero i potenziali investitori privati non

professionali.

Infine abbiamo il Modello-Club: esso prevede che le piattaforme gestiscono gli

investitori come membri di un club ad adesione volontaria; l’offerta è indirizzata ad una

platea chiusa di investitori. Una delle piattaforme più note è la britannica Crowdcube,

lanciata nel febbraio 2011, che aveva raggiunto il record mondiale di crowdfunding per

la raccolta di 1 milione di sterline con il progetto del Rushmore Club nel mese di

novembre del 2011. Crowdcube prevede che l’investitore si registri sul sito con un

proprio account e depositi una certa somma di denaro. Una volta effettuato, si

analizzano le offerte e finanziano uno o più progetti del portfolio presente sul sito. Gli

imprenditori che intendono cercare investimenti devono registrarsi e inviare il proprio

Page 22: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

17

progetto, che sarà sottoposto ad un controllo di Crowdcube che deciderà se accettarlo

o meno sulla piattaforma.

Le caratteristiche di questa piattaforma sono:

• la somma minima da raccogliere è pari a 5 mila sterline, Crowdcube impone come

somma massima 150.000 dollari;

• l’investimento minimo è di 10 dollari, i costi di transazione delle compagnie che

stanno cercando di raccogliere finanziamenti sono relativamente limitati in

paragone al tradizionale processo di vendita di azioni;

• le spese legali spettano all’imprenditore e Crowdcube trattiene una percentuale;

• sia gli investitori e gli imprenditori devono essere residenti nel Regno Unito e la

società deve essere registrata nel Regno Unito.

Le startups che hanno ottenuto finanziamenti da questa piattaforma sono presenti nel

settore alimentare, dell’e-learning, della produzione di beni e servizi e dell’IT e

software.

2.5 Vantaggi e svantaggi delle piattaforme

Prima di poter esporre la propria idea alla prova di una campagna di crowdfunding si

considerano delle scelte. Affinchè un soggetto voglia avviare un progetto di

crowdfunding, si seguono una serie di step: il primo passo da seguire è sicuramente

quello di definire l’obiettivo del proprio progetto, condividendolo con il team che porterà

il progetto a realizzazione.

Il secondo passo è la scelta della piattaforma: ciascuna di esse ha una “value

proposition” specifica e bisogna essere bravi nello scegliere tra la varietà quella che fa

al caso proprio. La responsabilità di guidare una campagna ricade in primis sul

progettista; inoltre le piattaforme offrono spazio e servizi ma è il progettista che deve

coinvolgere la comunità e promuovere l’iniziativa.

Si cerca di scegliere le giuste ricompense: è molto difficile perché l’ideale sarebbe

avere delle ricompense differenziate e di diverso valore con lo scopo di attirare la più

ampia gamma di potenziali contribuenti e investitori. Dopo si passa alla costruzione del

pitch; considerato come uno dei primi elementi con cui entra in contatto il potenziale

finanziatore e deve pertanto essere costruito in modo da suscitare interesse.

Page 23: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

18

La diffusione del progetto è rappresentato sicuramente dalla rete sociale del

proponente, al fine di innescare l’effetto viralità per diffonderlo ulteriormente. Per

realizzare ciò è importante scegliere su quali canali veicolare il proprio progetto

(Facebook, Twitter o LindekIn). Successivamente occorre mantenere viva l’attenzione

del proprio pubblico: è necessario pubblicare periodicamente lo stato di avanzamento

del progetto, pubblicare commenti o integrazioni al progetto per chiarire aspetti omessi

precedentemente e ringraziare chi, in un modo o in un altro, entra in contatto con il

progetto.

L’ultima fase è il monitoraggio: prevedere un set di indicatori che consentano di avere

dei feedback sullo stato di avanzamento del progetto, sulla sua diffusione e sulla sua

visibilità è fondamentale per mettere in atto azioni correttive durante il periodo di

raccolta fondi.

I possibili vantaggi sono il miglioramento della credibilità e della reputazione: una

campagna di successo, in grado di catturare l’attenzione del pubblico, ha effetti positivi

sul profilo professionale per l’autore, aumentandone la reputazione; il crowdfunding

permette ai creatori di verificare se esista un mercato reale per la propria idea

basandosi sulla risposta del pubblico (test di market sul campo). Se la raccolta

realizzasse successo, la campagna offrirebbe dei dati per poter dialogare anche con

investitori tradizionali dimostrando la potenzialità di un progetto che è stato in grado di

raccogliere fondi anche se promosso con le sole energie degli autori. L’aggregazione di

un pubblico di sostenitori, risultati online e offline, produce un effetto promozionale che

anche molte aziende tradizionali stanno sfruttando (come indicato nei trend del

settore), in particolare in funzione alle formule di prevendita di nuovi prodotti; tutti gli

osservatori e gli operatori sono concordi nel sostenere che la campagna di

crowdfunding diventa una sorta di “luogo comune” attorno al quale l’interazione tra

autori e pubblico producono un valore aggiunto mediante l’interazione e lo scambio di

opinione (coinvolgimento attivo del pubblico). Per quanto riguarda le informazioni “di

flusso” che si generano nel corso di una campagna di crowdfunding, sono ancora più

preziose perché dinamiche, riferite a un percorso cronologico esteso con delle fasi ben

definite, che aiutano a ottenere delle considerazioni strategiche. Un altro vantaggio è

l’internazionalizzazione in quanto c’è ulteriore possibilità di rivolgersi al mercato globale

attraverso piattaforme internazionali.

Tuttavia il crowdfunding può presentare degli svantaggi, in quanto i progetti, non

sempre, riscuotono successo.

Page 24: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

19

Il primo può essere determinato dal fatto che la maggioranza dei media ne parlano

solamente in termini positivi. Spesso il crowdfunding viene caricato di aspettative

eccessive, al punto da essere a volte presentato come una fabbrica di sogni, una

bacchetta magica in grado di far decollare qualsiasi progetto. Ciò comporta due

conseguenze. La prima conseguenza è che il crowdfunding risulta essere considerato

a livello macroeconomico come un sostituto delle fonti di finanza tradizionale: il

crowdfunding non sostituisce, ma integra le alternative presenti. Il crowdfunding,

inoltre, andrebbe considerato all’interno di un contesto più ampio: quello della

disintermediazione in corso in molti campi, dal turismo, al giornalismo, fino ad arrivare

al finanziamento. La seconda conseguenza riguarda la possibilità che i soggetti, i quali

hanno a che fare per la prima volta con il crowdfunding, credano che sia sufficiente

esporre sulla “vetrina” di una qualunque piattaforma il proprio progetto per vederlo

realizzato. Per evitare questo rischio, Eppela, ad esempio, incentiva il comportamento

attivo dei progettisti premiandoli, quando la loro campagna raggiunge un determinato

livello di donazioni. Tale piattaforma, inoltre, minimizza un altro rischio: il ritardo o la

fallita consegna dei premi ai donatori, infatti segue da vicino i progettisti anche quando

la campagna è stata completata, assicurandosi così che mantengano i loro impegni.

Tra i costi della campagna vanno calcolati sia quelli finanziari che quelli creativi e di

gestione. Quelli vivi comprendono le cifre spese nel caso in cui si dovesse

commissionare un video a dei professionisti o ricorrere ad un ufficio stampa; sul fronte

creativo e gestionale ha maggior peso la quantità di tempo usufruita. Da considerare

anche il rischio dei furti e la paura di incorrere nelle frodi, motivo per il quale il trend

generale è quello di elaborare delle legislazioni dedicate (presenti in Italia e negli USA).

Ovviamente i modelli di crowdfunding si differenziano anche per i vantaggi e gli

svantaggi. Considerando due modelli estremi come il Reward-Based e l’Equity-Based,

si evidenziano delle notevoli differenze.

Guardando al modello Reward-Based i possibili vantaggi sono:

trattenute basse: ad esempio Eppela prevede che, se una campagna raggiunge

l’obiettivo, sia prevista una somma pari al 5% della cifra raccolta come costo di

gestione, oltre ai costi di transazione;

lavorare sull’obiettivo, ovvero cercando di tenere sempre aggiornato il progetto

finanziato con successo: ad esempio Crowdfunding-Italia prevede una sezione

Page 25: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

20

dedicata agli aggiornamenti dei progetti, indicando eventuali collegamenti e

dando maggiori informazioni ai donatori;

effettuare test di mercato: il crowdfunding è un buon modo per fare un primo test

di mercato del prodotto. Questa tipologia di marketing permette di avere, infatti,

su scala internazionale, feedback mirati da parte dei consumatori ed essere

pronti per il lancio vero e proprio;

prendere il denaro ricevuto, dove le somme prelevate al momento dell'offerta

vengono accreditate al progettista, che dovrà provvedere a corrispondere le

ricompense).

I possibili svantaggi sono:

non prendi nulla se non raggiungi l’obiettivo prefissato: ad esempio, Kickstarter

non rimborsa i finanziatori se un progetto fallisce;

possibili trattenute alte: su alcuni siti, se si vuole ottenere il finanziamento anche

quando la soglia non è stata raggiunta, devi pagare una tariffa maggiorata,

attorno al 9%. Oltre a questa, ci sono le tariffe dei servizi di gestione delle

transazioni, attraverso Paypal o carta di credito che si aggirano attorno al 3%

delle tariffe;

non portare a termine il progetto e non essere in grado di coprire i costi delle

ricompense.

Nel caso di Equity-Based, si individuano dei vantaggi, non solo economici, ma anche

strategici e finanziari a seconda dei soggetti: da un lato gli innovatori e i creativi,

dall’altro le imprese.

I vantaggi per gli innovatori e per i creativi sono: dotarsi di una struttura di Governance

razionale per gli investitori, ottenere il giudizio del mercato degli investitori, provare di

avere competenze di marketing del fund raising beneficiando di un metodo, adattarsi

alla disciplina richiesta per la redazione di un business Plan, prendere i benefici fiscali

riguardanti all’investimento mediante una valutazione di mercato ed esporre un

percorso concreto di propri supporti affinchè si realizzi l’investimento.

Le imprese, invece, possono usare la leva dell’outsourcing per innovare; aumentare la

produttività dell’innovazione in modo da aumentare l’efficacia del processo; infine

possono ridurre il costo dell’innovazione e il rischio mediante l’aumento dei

Page 26: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

21

finanziamenti e ottenendo benefici fiscali cercando di mantenere il controllo del

risultato.

Nel regolamento sono stati introdotti limiti e procedure, con conseguenti costi e

complessità. Uno di questi è che l’Equity si limita ad una élite più ampia di finanziatori,

ma non diventa, invece, un sistema popolare e aperto al contributo di piccoli

risparmiatori, inclusi studenti e startupper stessi. Può esserci anche un rischio di

asimmetria informativa, che si rapporta ad uno squilibrio nella distribuzione delle

informazioni tra due parti, ovvero una parte possiede più informazioni dell’altra. Nel

crowdfunding, il progettista possiede più informazioni riguardo al suo progetto rispetto

all’ investitore. Ciò comporta un aumento del livello di rischio dell’investimento, in

quanto la decisione se investire o meno in un progetto è basata sulle informazioni

parziali. Gli intermediari hanno lo scopo di abbassare il livello di asimmetria informativa

tramite lo scouting dei progetti ed educando gli startupper e gli investitori all’uso del

crowdfunding. Le piattaforme devono contenersi per garantirne la comparabilità,

mostrando informazioni complete.

La CONSOB introduce delle regole da seguire con riferimento alla diffusione

dell’utilizzo di internet per le transazioni commerciali, in quanto ha determinato un

aumento di rischio di ritrovarsi in iniziative illecite o truffe: se si dovesse ricevere una

proposta di investimento via e-mail, o aderire ad un’offerta per sottoscrivere o

acquistare prodotti finanziari su un sito internet, sarebbe importante effettuare qualche

controllo in più. Ha inoltre voluto proteggere gli investitori da possibili comportamenti

opportunistici degli intermediari stessi e dalla possibilità di un loro fallimento,

disponendo il divieto per le piattaforme commerciali di maneggiare i soldi delle

transazioni avvenute sul loro sito e delegando tale compito esclusivamente a soggetti

finanziari autorizzati e vigilati dalla stessa CONSOB. Gli step più importanti introdotti

nel regolamento sono:

controllare che il soggetto che propone l’investimento sia identificabile;

• verificare che il gestore del portale sia iscritto al registro dei gestori di portali tenuto

dalla CONSOB. Nel caso in cui il soggetto dichiari di essere vigilato da un’autorità

pubblica, non comporta alcuna assunzione di responsabilità da parte di tale

autorità né garantisce il contenuto delle proposte effettuate;

• verificare che l’indirizzo internet del portale cui si è connessi coincida con quello

indicato nel registro dei gestori di portale presente sul sito della CONSOB;

Page 27: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

22

• infine ricordare che la raccolta di capitali promossa tramite portali di crowdfunding

iscritti nella sezione ordinaria del registro tenuto dalla CONSOB si perfeziona

sempre tramite banche o imprese di investimento (SIM). Il gestore, risultato iscritto

nel registro dei portali, non può richiedere al cliente di versare a suo favore le

somme per la sottoscrizione degli strumenti finanziari, ma queste dovranno essere

versate solo in un conto indisponibile intestato all’emittente acceso presso la

Banca o la SIM.

2.6 Il mercato del crowdfunding in Italia

Nel mese di maggio 2014 è uscito lo stesso report aggiornato: dalle 41 piattaforme

registrate si è passati a 54, di cui 41 attive e 13 sono in fase di lancio; inoltre sono stati

finanziati progetti per un totale di oltre 30 milioni di euro.

Figura 2.2: Modelli di piattaforme attive fino a maggio 2014

Fonte: “Analisi delle piattaforme di crowdfunding in Italia”, D. Castrataro e I. Pais, 2014

Delle 13 piattaforme in fase di lancio, sono state rilevate 9 Equity-Based, 1 Reward e 3

Ibride4.

4 Le piattaforme ibride sono caratterizzate da portali che offrono più di un modello in varie combinazioni.

Page 28: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

23

Figura 2.3: Modelli di piattaforme in fase di lancio

Fonte: “Analisi delle piattaforme italiane di crowdfunding”, D. Castrataro e I. Pais, 2014

Mettendo insieme le piattaforme attive e in fase di lancio, si nota che la Reward (20)

risulta ad essere la principale in Italia, a seguire le Ibride (14), Equity (11), Donation (7)

e Social Lending (2).

Figura 2.4: Modelli di piattaforme attive e in fase di lancio in Italia

Fonte: “Analisi delle piattaforme italiane di crowdfunding”, D. Castrataro e I. Pais, 2014

La lista descrittiva di piattaforme attive di crowdfunding in Italia è riportata nella tabella

in Allegato 1.

Page 29: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

24

Alcune piattaforme sono generaliste, altre hanno la caratteristica di essere considerate

verticali, ovvero operano in ambito specifico:

• Settoriale: 18 piattaforme, tra cui 9 per il non-profit, 2 per la cultura, 2 per l’arte, 2

per l’energia, una per la scuola, una per la fotografia e uno per il design e

hightech. Tra le più conosciute in Italia si pensa a Musicraiser che presenta una

community di utenti che sostengono progetti musicali, agli operatori del settore

(esempio: artisti, agenzia, etichette, ecc.) c’è la possibilità di entrare in contratto tra

di loro creando una rete collaborativa.

• Territoriale: oltre alle recenti Ginger dell’Emilia Romagna, Kendoo di Bergamo e

Finanziami il tuo futuro della Puglia (in Valle d’Itri) si aggiunge Rezz, di origini

pugliese. Queste piattaforme sono orientate sul crowdfunding civico, una modalità

di finanziamento collettivo di opere e progetti pubblici effettuato da cittadini,

organizzazioni e società private.

Per quanto riguarda le piattaforme in fase di lancio, sono riportate nella tabella in

Allegato 2. Sono state segnalate piattaforme regolarmente iscritte al Registro degli

operatori della CONSOB: tra queste ritroviamo AssitecaCrowd, Smarthub, StarsUp e

Unicassed.

Dalle interviste del report (aggiornato nel mese di maggio 2014) “Analisi delle

piattaforme italiane di crowdfunding” di D. Castrataro e I. Pais, i progetti ricevuti dalle

piattaforme dal momento in cui sono state lanciate sono 48.357, di cui il 79% dalle

piattaforme di Lending, il 21% dalle piattaforme di Reward e Donation e solo lo 0.3%

dalle nuove piattaforme di Equity.

L’80% delle piattaforme compie una selezione dei progetti da pubblicare. Quelli

approvati (o pubblicati) sono 12.809 (26% del totale): il 59% sono Lending, il 41%

Reward e Donation. Sono stati pubblicati 4 progetti di Equity, di cui solo uno ha

concluso la raccolta, con esito positivo. La progettualità in Italia è molto limitata

considerando l’altissimo numero di piattaforme attive. L’offerta sembra crescere più

velocemente della domanda. Il tasso di successo è pari mediamente al 76% nelle

Donation, 46% nel Reward-Based, 38% nel Lending-Based.

Il calo del numero di progetti può essere attribuito al fatto che non sono stati presi in

esame i dati di Kapipal, rilevata da Grow VC Group, in quanto non è più presente nel

mercato italiano del crowdfunding.

Page 30: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

25

In Italia il valore complessivo dei progetti finanziati attraverso le piattaforme intervistate

è attorno a 30 milioni di euro, con una crescita di 7 milioni rispetto a ottobre 2013.

I progetti maggiormente finanziati sono prevalentemente sociali (63%), a seguito quelli

creativi (23%), infine i progetti imprenditoriali con il solo 14% del totale (Tabella 1).

Tabella 1: Valore complessivo dei progetti finanziati

Modello Progetti

ricevuti

Progetti

pubblicati

Finanziati

< 100%

Finanziati

> 100% Importo in euro

Reward 2.230 640 30 295 1.045.500,00

Donation 1.323 1216 215 919 1.763.00,00

Lending 38.157 7.588 0 2.906 23.488.000,00

Equity 160 4 0 1 160.000,00

Reward +

Donation 6.487 3361 624 582 4.164.550,00

Totale 48.357 12.809 869 4.703 30.621.050,00

Fonte: “Analisi delle piattaforme italiane di crowdfunding”, D. Castrataro e I. Pais, 2014

Page 31: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

26

3 Caso di studio sulla piattaforma di

crowdfunding: FundedByMe

3.1 Descrizione della piattaforma

FundedByMe è nata nel 2011 in Svezia ed è stata fondata da Daniel Daboczy e Arno

Smit, i quali hanno voluto creare questa piattaforma di crowdfunding globale in tutto il

mondo la quale si rivolge ad imprenditori ed investitori. La piattaforma ha puntato

subito sul modello Reward-Based, raccogliendo circa 750.000 € per più di 700 progetti

di varie categorie (da musica e giornalismo a design e tecnologia). Dal 2012 ha

cominciato ad espandersi geograficamente: dalla Danimarca alla Norvegia, passando

poi per la Finlandia e arrivando in Spagna. Poi ha introdotto il modello Equity-

crowdfunding da affiancare a quello originario di Reward. A partire da settembre 2012,

infatti, sulla piattaforma si possono ottenere finanziamenti per la propria startup (anche)

attraverso la vendita di azioni. In meno di un anno, 13 startups (tra cui la stessa

FundedByMe) hanno utilizzato questa modalità per un totale di circa € 2.762.000, che

è più di 3 volte di quanto ottenuto con il Reward. Inoltre su FundedByMe si può anche

ricorrere a una combinazione tra Equity e Reward crowdfunding, come ha fatto Nerdy

By Nerds, un’impresa che disegna e produce jeans per nerds.

Attualmente FundedByMe offre tutte le principali forme di crowdfunding: Reward,

Equity e Lending (introdotto nel 2014 con la sua prima campagna “U55-End of the

Line” in Germania). Il modello Equity è composto da 3 fasi: Pre-Round, Open-Round e

Closed-Round. Nella prima fase gli investitori possono riservare quote, che, se

approvate dall’imprenditore, trasferirà automaticamente ad azioni acquistate durante

l’Open-Round. L’imprenditore può decidere se procedere o meno con i loro sforzi nel

modello Equity di crowdfunding. Se decidono di andare avanti allora la campagna

passa alla seconda fase, dove gli investitori possono essere coinvolti ed acquistare le

azioni. Una volta che la campagna raggiunge il suo obiettivo, si arriva alla terza fase

(Closed-Round). Essendo una delle poche piattaforme ad adottare tre modelli di

crowdfunding sullo stesso sito è considerata globale, perché specializzata in

investimenti transnazionali, con lo scopo di facilitare l'incontro tra imprenditori e

investitori; inoltre consente agli investitori e agli imprenditori di conoscersi in un clima di

trasparenza e fiducia. FundedByMe supporta gli utenti attraverso tutte le fasi del

Page 32: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

27

crowdfunding e permette l'integrazione con i canali social, tra cui Facebook, Twitter e

LinkedIn.

Attualmente opera in ben 8 paesi, di cui 7 europei (Italia, Spagna, Germania, Norvegia,

Danimarca, Svezia e Finlandia) e uno asiatico (Singapore). Ha un forte posizionamento

in Europa, soprattutto per le campagne di Equity-Based, che sono al momento

disponibili solo per imprenditori europei. Il Loan-Based è al momento disponibile solo

per imprese tedesche. Il Reward-Based su FundedByMe è invece disponibile per

qualsiasi imprenditore e finanziatore a livello mondiale. Le principali ragioni per cui

investe molto in Europa che in altri paesi sono l’origine, perché FundedByMe è nata in

Svezia e la sua naturale espansione è sempre stata verso i paesi più vicini; un altro

elemento è il grado di maturazione dei mercati, rispetto, ad esempio, al Nord

America.

Essendo presente su 8 Paesi diversi FundedByMe fa leva sull’internazionalità per

aiutare società ed imprenditori a fare fundraising e promozione in diversi mercati al

contempo. Un’altra peculiarità è la qualità dei progetti che ospita. A differenza della

maggior parte delle piattaforme, dà massima priorità all’aspetto qualitativo dei progetti,

in maniera tale da garantire agli utenti ed ai finanziatori le migliori opportunità di

investimento.

Per poter scegliere in quale Paese aprire una piattaforma FundedByMe si basa su

questi elementi: contesto normativo, dimensione attuale e potenziale di crescita del

mercato, frammentazione del mercato. Non solo, guardano pure il reddito medio delle

imprese più piccole, lo stato di accesso ai canali finanziari e la facilità nel fare

business. Successivamente si affidano al lavoro dei legali di Bird&Bird e, se da un

punto di vista giuridico è possibile operare in un determinato paese, passano ad aprire

direttamente un ufficio così da poter collaborare con gli imprenditori a livello locale.

Nel mese di Febbraio 2014 è stata lanciata la piattaforma in Italia, riuscendo a trovare

un partner strategico come U-Start (società internazionale specializzata appunto in

servizi di scouting ed individuazione di società con progetti in fase di avvio e di sviluppo

in Europa orientale e meridionale, Africa e America Latina) partendo con 3 campagne

italiane Reward-Based (NeroNote, GreenTales e Paper Banana, startup accelerata

dall’incubatore IStarter).

Page 33: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

28

3.2 Numeri di FundedByMe

Essendo una delle poche piattaforme ad adottare 3 modelli, il fattore principale per il

successo di FundedByMe è il buon marketing delle campagne e l’amabilità dell’idea.

Il successo della campagna è collegato criticamente ad un piano di comunicazione

aggressivo, attraverso reti sociali e personali, eventi live, media e comunicazione

giorno per giorno (esempio: email). Un fattore determinante è rappresentato dal 50%

delle campagne introdotte nella piattaforma Equity che hanno riscosso maggior

successo, in particolare in Europa.

Figura 3.1: Successi e insuccessi delle campagne di crowdfunding – caso FBM

Fonte: The Crowdfunding Industry Report, Massolution, 2013

La maggior parte dei progetti falliscono a causa della mancanza di impegno dai

proprietari della campagna che non fanno abbastanza per introdurre sul mercato le loro

campagne. Un problema enorme è la mancanza di cultura del crowdfunding. Molto

spesso chi si rivolge al crowdfunding pensa che i soldi debbano piovere dal cielo,

invece una piattaforma di crowdfunding è solo il luogo dove si fanno convogliare le

persone interessate ad investire sul proprio progetto. Bisogna lavorare tantissimo,

online e offline, per portare queste persone sulla propria campagna e per convincerle

ad investire, altrimenti le possibilità di successo sono ben poche. In termini statistici,

circa l’80/90% degli investimenti, in una campagna che si chiude con successo,

arrivano dai contatti diretti dell’imprenditore e del suo team.

Page 34: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

29

Figura 3.2: Numero di campagne e totale raccolta fondi dei diversi modelli di

FundedByMe

Fonte: FundedByMe, 2013

Dalla tabella riportata in Allegato 3 si può dire che la Svezia, essendo un paese più in

avanti dal punto di vista dei finanziamenti, ha totalizzato 430 campagne rispetto

campagne con una raccolta fondi di 3.839.381,58 euro, a seguire gli altri paesi del nord

come la Finlandia e la Danimarca, e così via. Il modello Equity è un mercato che

emerge velocemente, non solo ha disgregato e cambiato i modelli correnti finanziari di

investimenti ma ha anche aggiunto capitale nuovo ad un mercato stagnante. La

strategia adottata da FundedByMe è quella di crescere rapidamente, svilupparsi

sempre ed assicurarsi che fiducia, qualità e trasparenza seguano i passi imposti dalla

piattaforma stessa. Guardando al successo e alla crescita dei finanziamenti,

FundedByMe intende aggiungere i prestiti della gente ai suoi principali mercati. I vari

progetti o le start-up che necessitano di finanziamenti sono sottoposti a FundedByMe

per la revisione. Se il progetto è stato accettato, allora è prevista la quotazione sul

portale e l'ammissibilità al finanziamento. Questo modello di "Social Media" dei

finanziamenti consente di prendere parte a idee altrui in un modo nuovo e di investire

denaro se lo si desidera. Il modello Reward-Based (Allegato 4) presenta più di 2.400

compagne nel sistema, più di 850 campagne in entrata e ha ottenuto una raccolta fondi

superiore a 750.000 euro; è maggiormente concentrato in Germania. Nel modello

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

Equity Reward Lending

N° campagne

Equity

Reward

Lending

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30

Lending sono state registrate 13 campagne ed è stata realizzata una raccolta fondi di

circa 60.000 euro.

Per quanto riguarda i progetti che hanno riscosso maggior successo in FundedByMe, i

più conosciuti sono: nel modello Equity ritroviamo “Virtuous Vodka”, una campagna

presentata da Claes Stenmark in Svezia (anno 2013), che ha totalizzato una raccolta

fondi di 115.000 euro ed è stato finanziato da 103 investitori e da 9.98% delle azioni

della società; nel Reward abbiamo “Hönan&Ägget mobile café” (categoria formazione)

in Svezia, sostenuto da 128 finanziatori, che ha raccolto più di 10.500 euro.

Page 36: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

31

Conclusioni

Oggi il crowdfunding viene considerato come strumento innovativo e rivoluzionario per

il finanziamento di progetti di diversa natura e si sta espandendo in tutto il mondo.

Attraverso l’evoluzione del Web la comunicazione e l’interazione tra persone risulta più

semplice e veloce, determinando la nascita di spazi virtuali, come le piattaforme di

crowdfunding. Tra le tendenze del crowdfunding in Italia si registra la diffusione di

piattaforme locali e di nicchia e la nascita di piattaforme ibride, che adottano

contemporaneamente più modelli di crowdfunding.

Con riferimento alle diverse tipologie di crowdfunding, si notano delle differenze: nel

caso tra Reward e Donation, la prima prevede che il soggetto presenta un progetto da

finanziare e, se supera l’obiettivo prefissato, ottiene una ricompensa o un premio; la

seconda non prevede alcun ritorno materiale in cambio della donazione effettuata dal

finanziatore. Questi modelli sono più adatti e più utilizzati per il finanziamento di

progetti culturali. Nel caso del Lending, si crea una sorta di sistema di micro prestiti tra

privato e privato a tassi agevolati, in cui il finanziatore, quindi, percepisce un interesse

sul capitale prestato; mentre l’Equity è caratterizzato dal fatto che il finanziatore

dell’iniziativa, in cambio dell’importo versato, acquisisce uno strumento finanziario che

lo rende socio dell’iniziativa stessa, condividendo con il promotore il rischio d’impresa.

In Italia la piattaforma più utilizzata è il Reward, da considerare l’Equity-Based, che sta

guadagnando popolarità: con l’introduzione del regolamento CONSOB, nello scorso

semestre sono stati avviati i primi portali e lanciati i primi progetti. Attualmente sono

state inserite nel registro Consob quattro piattaforme Equity, di cui due operative;

inoltre sono state rilevate una decina piattaforme in attesa di approvazione.

Analizzando il mercato italiano del crowdfunding, si conferma ancora una volta

dinamico piuttosto che veloce. Il numero delle piattaforme attive è aumentato e così

anche il totale raccolto che presenta un valore ancora limitato a indicare che l’offerta

sta superando la domanda. C’è grande squilibrio nei modelli: l’80% circa viene raccolto

dalle piattaforme Social Lending, il Reward e Donation si dividono il resto. Il tasso di

caduta dei progetti è elevato nel Reward sia dal lato dei donatori sia dal lato dei

progettisti.

Dallo studio della piattaforma FundedByMe si può dire che il mercato italiano deve

ancora crescere, in quanto risulta molto indietro rispetto ad altri Paesi europei. Tuttavia

il potenziale c’è ed è enorme: si pensi alla popolazione ed al numero di startup aperte

in Italia ogni anno. Inoltre il difficile accesso ai canali di finanziamento tradizionali

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32

(prestiti bancari o mercato del venture capital) rende il crowdfunding uno strumento con

un potenziale di crescita ancora maggiore.

Page 38: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

33

Bibliografia

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IndieGoGo - www.indiegogo.com

Italian Network Crowdfunding - www.italiancrowdfunding.org

Kickstarter – www.kickstarter.com

Kiva - www.kiva.org

SeedUps – www.seedups.com

Smartika – www.smartika.it

Starteed - www.starteed.com

Symbid – www.symbid.com

Systys - www.systys.com/it

U-Start - www.u-start.biz

Wiseed – www.wiseed.com/fr

Page 41: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

36

Allegati

Allegato 1: Lista delle piattaforme di crowdfunding attive in Italia

Nome Tipologia Categoria di progetto Anno di lancio

BeCrowdy Reward Settoriale: arte e cultura 2013

Bookabook Reward Settoriale: editoria digitale 2014

Com-Unity Reward Consulenza e Banca 2013

Eppela Reward Tecnologia, arte, musica, no profit, innovazione sociale, moda, ecc.

2011

Finanziami il tuo futuro

Reward Locale 2013

Foritaly Reward Settoriale: arte 2013

Gigfarm Reward Settoriale: musica 2014

Giffoni idea Reward Arte e cultura 2014

Innamorati della cultura

Reward Settoriale: arte e cultura 2014

Kendoo Reward Locale 2013

Limoney Reward Arte, Digital, Social, Sport, Tecnologia

2013

Microcreditartistique

Reward Arte 2013

Musicraiser Reward Settoriale: progetti musicali 2012

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Nome Tipologia Categoria di prodotto Anno di lancio

Rezz Reward Locale: associazione sociale 2014

RisorgiMenti Lab

Reward Settoriale: innovazione sociale 2014

Schoolraising Reward Settoriale: scuola 2013

Vizibol Reward Settoriale: arti visive 2014

WeRealize Reward Settoriale: design 2014

Wowcracy Reward Settoriale 2012

Commoon Donation Terzo settore 2013

Iodono Donation Editoriale e non profit 2012

Leevia Donation Non profit 2013

Let's donation Donation Social Network 2013

PensiamociNoi Donation Cultura, Territorio e spazi pubblici, Welfare

2013

Retedeldono Donation Non profit 2011

ShinyNote Donation Non profit 2011

Prestiamoci Lending Prestito 2010

Smartika Lending Prestito 2008

Page 43: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

38

Nome Tipologia Categoria di prodotto Anno di lancio

Starsup Equity Turismo 2014

Unicaseed Equity Finanziamento 2013

BuonaCausa Reward + Donation

Ethic Network 2011

Crowdfunding – Italia

Reward + Donation

Arte e creatività, No profit, Business Startup

2012

De Rev Reward + Donation

Arte e cultura, Business, Tech, Cause e azioni di massa

2012

Donordonee Reward + Donation

No profit 2014

Funditaly Reward + Donation

Arte e musica, Editoria, Scuola, Sport

2014

Ginger Reward + Donation

Territoriale: Emilia Romagna 2013

Produzioni dal Basso

Reward + Donation

Cultura, Musica, Teatro, Film, Sport 2005

Proposizione Reward + Donation

Teatro, Cinema, Editoria, Moda, Bar e ristoranti, Musica, Street art

2013

Starteed Reward + Donation

Cultura, Musica, Arte, 2012

Takeoff Crowdfunding

Reward + Donation

Arte, Artigianato, Film, Musica, Sport, Teatro, Servizi, No profit, ecc.

2013

Terzo Valore Donation + Lending

No profit 2012

Fonte: “Analisi delle piattaforme italiane di crowdfunding”, D. Castrataro e I. Pais, 2014

Page 44: Lo sviluppo del crowdfunding in Italia: il caso FundedByMe

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Allegato 2: Lista delle piattaforme italiane di crowdfunding in fase di lancio

Nome Tipologia Categoria di progetto Anno

previsto di lancio

Fidalo Reward Tecnologia e grafica mag-14

AssitecaCrowd Equity Brokeraggio assicurativo mag-14

CrowdfundMe Equity Startup Da definire

Fundera Equity Energia e servizi mag-14

MuumLab Equity Finanza giu-15

Opsidea Equity Start up set-14

Smarthub Equity Moda, musica, editoria, design, cultura, social, banche, ecc.

Da definire

Startify Equity Startup Da definire

Startzai Equity Start up giu-14

Wearestarting Equity Start up Da definire

Forward Reward + Lending

Arte Da definire

Una mano sul cuore

Donation + Equity

Made in Italy, associazioni, ONLUS Da definire

Tip Ventures Reward + Equity

Design, Tecnologia, Salute, Media, Ambiente

Da definire

Fonte: “Analisi delle piattaforme italiane di crowdfunding”, D. Castrataro e I. Pais, 2014

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