Lo sle di - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali...
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Los%ledicomando
• Esprimelemodalitàdiges%onedelpotereall’internodell’organizzazione
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Tre tipologie: v Stile autoritario v Stile democratico
v Stile permissivo
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Stile permissivo
Stile democratico
Stile autoritario
Stile di
leadership
Basata sull’autovalutazione
Autodefinite dai subordinati, eventualmente assistiti dal superiore
Subordinati
Basata sull’apprezzamento dei fatti
Concordate con i subordinati i quali provvedono a distribuirsi i compiti
Negoziazione tra superiore e subordinato
Sulla base di apprezzamenti personali rivolti all’esame dei comportamenti piuttosto che dei risultati
Dettagliatamente prescritte dal superiore e impartite al subordinato
Organo superiore
Valutazione prestazioni
Modalità svolgimento lavoro
Chi decide
• Lo s%le di comando risulta stre7amente collegato allealtreduevariabiliorganizza%ve: lastru7uraorganizza%vaedisistemiopera%vi.
• Nessunos%leètu7aviamiglioreapriorie,perscegliereilpiù adeguato, occorre fare riferimento a tre principalicara7eris%che:
" cara7eris%chedelcapo;" cara7eris%chedelsubordinato;" cara7eris%chedellasituazionespecifica.
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Isistemiopera%vi
• L’impresaèunarealtàdinamica:perpotersvolgere inmodoorganizzatolasuaaEvitàdevedefinireiprocessiche perme7ono alla stru7ura di funzionare. Taliprocessisidefinisconosistemiomeccanismiopera-vi.
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Isistemiopera%vi
Ifondamentalisistemiopera%visono:" sistemiinforma-vi" sistemidicomunicazione" sistemidecisionali" sistemidipianificazione,programmazioneecontrollo" sistemidiges-onedelpersonale" sistemidicoordinamento
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Ilsistemainforma%vo….
… raccoglie, elabora, scambia, archivia da% con loscopodiprodurre informazioniperlepersonechene hanno bisogno, nel momento e nel luogoada7o.Ida.sonomessaggidisponibiliadundeterminatoindividuomanonancoravaluta%dalpuntodivistadellalorou%litàadunaspecificasituazione. Le informazioni sono da% so7opos% a un processoelabora%vo, in virtù del quale divengono significa%vi per ilprocessodecisionaledeldes%natario.
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Cara7eris%che fondamentali delsistemainforma%vo
" L’u%litàdelleinformazioni." Laconvenienza." Laflessibilità." L’integrazione." Latempes%vità." L’affidabilità." Lacoerenza." L’orientamentoalledecisioni.
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Sistemainforma%voedecisioni
• Le informazioni cos%tuiscono un supportoindispensabileperl’elaborazionedelledecisioni.
• Le cara7eris%che delle informazioni cambiano infunzionidel%podidecisione:– decisionistrategiche– decisionita5che– decisioniopera.ve
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Fabbisogniinforma%viecara7eris%chedelleinformazioni
CARATTERISTICHE INFORMAZIONE
Decisioni strategiche
Decisioni operative
Precisione Bassa Alta Livello di dettaglio Minimo Massimo Orizzonte temporale Futuro Presente Frequenza d’uso Discontinua Elevata Fonte Esterna Interna Ampiezza Elevata Ridotta Tipo Qualitativo Quantitativo
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Ilsistemainforma%voautoma%zzato
... è compreso nella parte formalizzata e stru7urata delsistema informa%vo aziendale. Nel tempo sono sta%sviluppa% trediversi%pidi sistemi informa%viautoma%zza%
per venire incontro a diversi fabbisogni decisionali:l’Electronic Data Processing (EDP), il Management
Informa%on System (MIS), il Decision Suppor%ng System(DSS).
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Ilsistemainforma%voautoma%zzato
EDP MIS DSS
Applica-zioni
di naturaoperativa
a supporto delcontrollodirezionale
a supporto delledecisioni
Finalità alleggerire illavoroimpiegatizio
produrreinformazioni peril controllo diroutine
supportare leattivitàmanagerialipoco strutturate
Orienta-mento
Efficienza efficienza/efficacia
efficacia
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Ilsistemadicomunicazione
I vari organi della stru7ura organizza%va si trovano nellanecessità di comunicare tra di loro per scambiarsiinformazioni, strumen. e risorse produ5ve. Affinché la
comunicazione risul% efficiente ed efficace vanno defini%opportunimeccanismidi comunicazione,chea7engonoai
canali, aimezzi e alle direzioni a7raverso i quali gli organivengonoinconta7ofraloro
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Lacomunicazioneinterna
Lacomunicazioneinternapuòavvenire:
• daunindividuoaungruppo• daungruppoaunindividuo
• daungruppoaunaltrogruppo
Lacomunicazioneinternapuòsvilupparsiinsensover-cale(gerarchico)edinsensoorizzontale.
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Lacomunicazioneesterna
• L’azienda ha bisogno di comunicare con tuE quegliagen%,pubbliciepriva%,concui lasuaaEvità laponeinconta7oe,piùingenerale,conl’esterno.
• Ilcasopiùclassicoèquellodellapubblicità,edellealtreforme di comunicazione, grazie alle quali l’impresa sirapportaconipropriclien%esisten%epotenziali.
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Lecategoriedipubblicocuisirivolgelacomunicazioneesterna
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Pubblico Opinione pubblica Movimenti e gruppi di pressione Opinion leaders
s Finanza Azionisti Analisti finanziari Banche e investitori istituzionali
Estero Clienti stranieri Banche internazionali Imprese partner Istituzioni
Istituzioni Enti locali Parlamento-partiti Governo Amm.pubbliche Ass.di categoria
i
i Commerciale Clienti Fornitori Agenti di vendita e distributori Aziende associate
Interno Management Dipendenti Sindacati Dipendenti potenziali
Comunicazione aziendale
Isistemidecisionali
• L’aEvitàdecisionaleconsistenelprocessodiconversionedelleinformazioniinazioni.
• Sogge7odelleaEvitàdecisionalisonogliorganiaziendali,ogge7odelledecisionièilfunzionamentodell’impresa
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Informazione Decisione Azione
Iprocessidiformalizzazionedelledecisioniaziendali
• Formalizzare ed organizzare una decisione significastru7urarlainunaseriedifasi:a)individuazionedelproblemaedefinizionedegliobieEvi;b)diagnosidelproblemaallalucedellecondizioniambientali(esterne)ed’impresa(interne);
c)sviluppodidiversepossibilialterna%vedisoluzione;d)valutazionedellealterna%ve;e)selezionedell’alterna%vamigliore;f)a7uazionedelladecisioneeverificadeirisulta%.
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Strategiche Tattiche Operative
Contenuto Ampio Medio Ridotto
Orizzonte temporale
Lungo Medio Breve
Strutturabilità Bassa Media Elevata
Frequenza di formulazione
Discontinua Ritmica Continua
Livelli gerarchici
Alta direzione Line Operativi
Livello di dettaglio
Aggregato Medio Elevato
Sorgente informativa
Esterna Esterna/ interna
Interna
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Tipologia delle decisioni e caratteristiche
Organizzazioned’impresaedecisionistrategiche
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corporate
di business
funzionale
Impresa
ASA 1 ASA 2 ASA 3 ….
Pdz Mktg R & S …
Ledecisionistrategichedinaturaglobale(corporate)
Talidecisioni,dicompetenzadellaDirezioneGenerale,riguardanol’individuazionedeise7oriincuicompetereedelleunitàdibusiness(strategicbusinessunitoareastrategicadiaffari)incuisidevear%colarel’impresa. Assumono par%colare rilevanza per le impresemul%business, operan% su più ASA e sono conosciuteconilnomedidecisionidiportafoglio. N.B.: per ASA si intende una combinazione prodo7o/mercato/tecnologia tale da configurare un sistemacompe%%voautonomo.
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Ledecisionidiportafoglio
Le decisioni sul portafoglio d’impresa possonoesseredidue%pi:
– decisioni ineren% il bilanciamento del portafoglio, incui ilmanagementè chiamatoa valutare l’opportunità
diestendereilportafoglioodiconcentrarlo;
– decisioni circa l’allocazione dei flussi finanziari tra lediverseunitàdibusiness.
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LamatriceBostonConsul%ngGroup(B.C.G.)
La matrice BCG rappresenta il posizionamento delledifferen% unità di business di cui si compone un’impresau%lizzandoduevariabili:
• l’a;ra<vitàdelse;ore(misuratadalsuotassodicrescita)
• la forza compe--va dell’impresa (misurata dalla quota dimercato rela%va, data dal rapporto tra il fa7urato
dell’impresanell’unitàdibusinesssul fa7uratodell’impresaleader).
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LamatriceBostonConsul%ngGroup(B.C.G.)
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?Question mark
Tass
o di
cres
cita
del
mer
cato
Dog
disastro
Cash cow
successo
Star
Bass
oA
ltoA
LTO A
lto A
lto
Bassa AltaQuota di mercato relativa
Ledecisionistrategichedibusiness
Tali decisioni, di competenza dei dirigen% delle unità dibusiness, si traducono nella definizione delle modalitàsecondo le quali affrontare la compe%zione nel se7ore,fronteggiando le forze che vi operano (fornitori, clien%,potenzialinuovientran%,prodoEsos%tu%vi,concorren%). L’obieEvo è quello di o7enere una posizione di vantaggiocompe%%vo, ossia una posizione il più vantaggiosa possibilenei confron% di concorren%, clien% e fornitori e pocovulnerabile nei confron% di potenziali nuovi entran% e deiprodoEsos%tu%vi.
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Ilvantaggiocompe%%vo...
...puòaversiinduemodi:-comevantaggiodicosto:l’impresaoffrelostessoprodo7omaadunprezzopiùbasso; - come vantaggio di differenziazione: l’impresaoffre un prodo7o con un valore e dellecara7eris%che uniche sul mercato, tanto che ilconsumatoreèdispostoapagareunsovrapprezzo.
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Ledecisionistrategichefunzionali
Tali decisioni, di competenza dei responsabili difunzione, si traducono in piani di sviluppo dellecompetenze funzionali vol% ad elevare lacompe%%vitàd’impresa.
La definizione di tali piani deve avvenirecoerentemente con le decisioni prese a livellocorporate e a livello business e con le risorseallocatedall’unitàdibusinessallefunzioni.
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Dalle decisioni ai processi dipianificazioneeprogrammazione
I processi di pianificazione e di programmazione sonoentrambi sistemi organizza%vi formalizza% per elaborareunadecisione,
tu;avia
• isistemidipianificazionesonosistemidiformalizzazionedidecisionidi.postrategico
• i sistemi di programmazione sono sistemi diformalizzazionedidecisionita5cheedopera.ve
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Individuazione dei punti di forza – debolezza
Analisi della situazione di partenza e della sua prevedibile
evoluzione
Formulazione delle strategie
Redazione del piano
Ambiente generale
Settore
Impresa
Globali Intermedi
Funzionali
Globali
Definizione degli obiettivi
Le fasi principali del processo di pianificazione
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Piano
Approvazione, esecuzione e controllo del piano
Piani di funzione
Piano globale
Piano degli impieghi
Conto economico
Stato patrimoniale
Piano delle fonti
Il piano strategico
Ilprocessodiprogrammazione
• La programmazione è quell’aEvità con cui le azienderiprendono e a7uano, nel breve periodo, le indicazionipropriedellapianificazione.
• Nella programmazione i temi della pianificazione, stante ilperiodo più breve, vengono riconsidera% nel loro de7aglio,definendoleconcreteazionidaporreinessereperrealizzare
le aEvità previste in fase di pianificazione ed i soggeEdes%na%acompierle.
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Analisi degli obiettivi da raggiungere in funzione dei
Traduzione in termini operativi degli obiettivi del piano
Redazione del programma
Approvazione, esecuzione e controllo del programma
Vincoli esterni d’ambiente
Vincoli interni d’impresa
Parte quantitativo-monetaria (BUDGET)
Parte descrittivo-qualitativa
Sviluppo delle alternative alla luce delle capacità e risorse disponibili
nel breve periodo
Le fasi principali del processo di programmazione
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Relazioni tra piano e programma
2010 2011 2012 2013 2014 I anno
Prog.
Budget
II anno
I anno Prog.
Budget
III anno IV anno
I anno Prog.
Budget
V anno
II anno III anno IV anno
2015
V anno nuovo anno ciclo
V anno nuovo anno ciclo
II anno III anno IV anno
Iprocessidipianificazionee programmazione:pun%dicontaFo
• • sonosistemiformalizza%dielaborazionedelledecisioni;
• si propongono di regolare servendosi di previsionisull’evoluzione di variabili chiave per l’impresa, il corsofuturodellages%one;
• si configurano come uno strumento di coordinamentodelle diverse par% del sistema aziendale verso ilraggiungimentodegliobieEvi;
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Iprocessidipianificazionee programmazione:differenze
• obieGvi
• orientamento
• strumen%
• enfasi
• gradodistru7urazione• campid’azione
• responsabili• output
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Isistemidicontrollo
• Il sistema di controllo di ges%one è il naturalecompletamento dell ’aEvità di pianificazione eprogrammazione.
• Una volta defini% gli obieEvi da raggiungere e individua%gli strumen%, occorre verificare che quanto deciso e
programmatosiastatoeffeEvamenterealizzatoe, incasonega%vo,intervenireconopportunicorreEvi.
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TipologiedicontrolloecaraFeris%che
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Strategico Direzionale OperativoOrientamento Medio/lungo Breve BrevissimoObiettivi Controllo sull’attitudine a
realizzare correttamente lescelte strategiche
Monitoraggiodell’andamentodella gestione
Monitoraggio dispecifiche opera-zioni di gestione
Focalizzazione Efficacia Efficienza Rispetto di regoleAttori del con-trollo
Vertice aziendale Responsabili divario livello
Addetti
Ilsistemadicontrollodiges%onesipresentacomeunprocessoar%colatoinunaseriedimomen%
essenziali:
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I momento: Individuazione delle attività oggetto di controllo
II momento: Misurazione delle attività oggetto di controllo e loro espressione in termini di grandezza-obiettivo (di efficienza ed efficacia) da raggiungere
Efficienzaedefficacia
• Per efficienza si intende la capacità di produrre lastessa quan%tà di output u%lizzando una minorequan%tàdi input (oprodurreunamaggiorequan%tà
dioutputaparitàdiquan%tàdiinputu%lizzata).
• Perefficacia si intende lacapacitàdiconseguireunobieEvo,qualunqueessosia,indipendentementedal
fa7o che sia misurabile con strumen% economici ononeconomici.
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III momento: Individuazione dei centri di responsabilità e assegnazione degli obiettivi stabiliti
V momento:
IV momento: Misurazione dei risultati (sensor)
Confronto tra gli obiettivi e i risultati e analisi degli scostamenti (comparator)
VI momento: Ricerca delle cause di scostamento e individuazione dei provvedimenti correttivi (effector)
Controllodiges%one
Il controllo si svolge in più momen% nel corsodellages%one,dis%nguendosiin:-controlloantecedente,opreven-vo,quandol’aEvitàècontrollataprimaancorachesisvolga; - controllo concomitante, quando l’aEvità è controllatadurante il suo svolgimento e prima di esseredefini%vamenteconclusa; - controllo susseguente, o consun.vo, quando l’aEvitàogge7odicontrolloèormaiconclusa.
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Finalitàdelcontrollodiges%onesusseguente
• Ilcontrollodiges%onesusseguenteconsentedi:• a) acquisire esperienza per meglio impostare isuccessiviprocessidipianificazioneecontrollo;
• b) valutare i livelli di efficienza ed efficaciaeffeEvamente raggiun% nello svolgimento delleaEvità;
• c) valutare i risulta%dei varimanagereavviareglieventualiprocessidiincen%vazionedeglistessi.
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Consuntivi
Analisi e interpretazioni delle variazioni
Azioni
Obiettivi
Obiettivi
Azioni
Provvedimenti correttivi
Processo di controllo secondo una logica di feedback (retroazione)
Processodicontrollosecondounalogicadifeedforward
• Il controllo direzionale può avvenire anche secondo unalogica diversa da quella di retroazione, confrontando gliobieGvi con i risulta% finali che probabilmente simanifesteranno, s%ma% grazie alle informazionidisponibili oggi e ipo%zzando assenza di interven%correEvi.
• Talemeccanismodi controllo vienedefinitomeccanismodi feedforward e nasce con l’obieEvo di effe7uare unmonitoraggio precoce, in modo da conoscere con largoan%cipoilprobabileevolversidellages%one
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Isistemidiges%onedelpersonale
• Unotraipiùimportan%ecomplessifa7oridiproduzioneaziendaleècos%tuitodall’elementoumano.
• Isistemidiges%onedelpersonalesonocos%tui%dalcomplessodeicriteriedeiprocessivol%a:
– procurareall’impresailfa7oreumano
– ges%relapresenzaditalefa7ore
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Ilsistemadiges%onedelpersonale
Siar%colainunaseriediso7o-sistemi:
– Sistemadiacquisizionedellerisorseumane
– Sistemadiformazioneeaddestramento
– Sistemadivalutazionedelpersonale
– Sistemadiricompenseeincen.vi
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Ilsistemadiacquisizionedelpersonale
• Ilsistemadiacquisizionedelpersonalesioccupadi:– adeguare, in termini qualita%vi e quan%ta%vi, ledisponibilità in termini di risorse umane alle necessitàdell’impresa
– difornireunas%madeifabbisognifuturi.
• Essodeveinoltredeterminareleabilitàcheilavoratoridevonopossedere
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Ilreclutamentoelaselezionedelpersonale
• ObieEvodelreclutamentoèquellodientrare inconta7o, intempi e cos% contenu%, con un numero di candida% daso7oporreaselezione.
• Ilreclutamentopuòessererivolto:– versolerisorseinterne(mobilità)– versolerisorseesterne
• Laselezionesiesplicaa7raversounconfrontotraladomandadi lavoro dell’impresa e l’offerta circoscri7a nella fase delreclutamento.
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Ilsistemadiformazioneeaddestramento
• Unavoltaselezionatoilpersonale,ilsistemadiformazioneeaddestramentosioccupadiaddestrare(fornirelecompetenzeeleabilitàtecnichenecessariepersvolgeredetermina%lavori)eformare(preparareculturalmenteepsicologicamenteilpersonale).
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Ilsistemadivalutazionedelpersonale
• Serve ad apprezzare i l profiloprofessionale e comportamentale diogni lavoratore e costruirgli un idoneo
percorsodicarriera.
• Lavalutazionedelpersonaleconsiste inungiudiziosistema%cosucara7eris%che
psicologiche, aEtudini, comportamen%epotenzialitàdisviluppo.
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Ilsistemadellericompenseedegliincen%vi
Talesistemaè par%colarmenteimportanteperincideresugliindividui con premi e sanzioni e conformare il lorocomportamentoilpiùpossibilealleesigenzeaziendali.
Gli incen%vi (o premi) sono finalizza% a favorire da%comportamen% del sogge7o cui sono indirizza%,mentre idisincen%vi indicano una pressione tesa ad evitarecomportamen%chealtrimen%potrebberomanifestarsi.
I%piciincen%viorganizza%visonoda%da:• incen%vimonetari(retribuzione)• incen%vinonmonetari
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Incen%vazioneemo%vazione:imodellidiMasloweHertzberg
Realizzazione
Socialità
Fisiologici
Stima
Lavoro in séSuccessoResponsabilitàSviluppo
sviluppoealizzazione
Retribuzione
Relazioni interpersonali
Sistemi di supervisione eamministrativi
Sicurezza del lavoro
Condizioni di lavoro
Riconoscimentostatus
F.ig
ienici
F. m
otiv
anti
Fattori di Herzeberg
Sicurezza
Bisogni di Maslow
Ilsistemadicoordinamento
• Ogge7o dell’organizzazione aziendale è la divisione dellavoro tra le diverse persone che operano all’internodell’impresa. Tu7avia, per garan%re il perseguimento inmaniera unitaria delle finalità aziendali, il lavoro deveesseresuccessivamentecoordinato.
• Il coordinamento in azienda non viene realizzatoa7raverso dei meccanismi specifici, bensì servendosi dialtrisistemiopera%vi(qualiilsistemadicomunicazione,ilsistema di informazione, il sistema di decisione) eu%lizzandopar%colarisoluzioniorganizza%ve.
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IfaForicheinfluisconosullasceltadelsistemadicoordinamentosono:
• ilgradodispecializzazionedelleunitàelalorodifferenziazione;
• lerelazionidiinterdipendenzaelafrequenzadeireciprocicontaE;
• lanumerositàdegliorganidacoordinare;• lacomplessitàdelcompito(laprevedibilitàdeiproblemida
affrontarenell’esecuzionedelcompito).Inbaseatalecara7ere,illavorosiclassificain:
• lavorostru7urato(es.aEvitàdimontaggio);• lavorononstru7urato(es.aEvitàdiricerca).
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CoordinamentoelavorostruFurato
IncasodilavorostruFurato,ilcoordinamentopuòessereo7enutomediante:
a) una chiara definizione degli obieEvi di fondo daraggiungere;
b)unaprecisadefinizionedellemansionidasvolgere;c) una precisa definizione delle regole e delleproceduredaseguire;
d)ilricorsoallagerarchia.
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CoordinamentoelavorononstruFurato
Incasodilavorononstru7urato,ilcoordinamentopuòessereo7enutomediante
a)unrafforzamentodellacapacitàdirispostadellagerarchia;b)creandoointensificandorappor%nongerarchicitragliorgani
dacoordinarea7raverso:b.1)icontaEdireEtradueunità;b.2) la creazione di par%colari figure organizza%ve con funzioni dicoordinamento(ruolidicollegamento);
b.3)lacreazionedigruppidilavorotemporanei(taskforce),b.4)lacreazionedigruppidilavoropermanen%(team);b.5)imanagerdiintegrazione(projectoproductmanager)
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Relazionitraisistemiopera%vieconlastruFuraorganizza%va
• L’analisidellastru7uratendearisponderealladomandasu“che cosa” il sistema organizza%vo deve realizzare; l’analisidei meccanismi opera%vi tende, invece, a rispondere alladomanda sul “come” si rende opera%va la stru7uraaziendale.
• Taliduevariabilirisultano,pertanto,fortementeinterrelate.• Isistemiopera%virisultanotralorostre7amentecollega%.
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