Lo chiameremo ossido (Nomenclatura)

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STORIA DI UNA NASCITA W. J E IL CHIMICHESE Lo chiameremo ossido

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Piccola storia dei nomi dei composti chimici

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STORIA DI UNA NASCITA

W. J E IL CHIMICHESE

Lo chiameremo ossido

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Tossicità del monossido di diidrogeno in fase liquida. Un’altra minaccia chimica.

Ma cosa dici! E sostieni di aver studiato

la nomenclatura

chimica

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Certo. Non senti come è spaventoso

questo nome?Vuoi sapere

la traduzione italiana di

questo mostro!ACQUA

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Acqua?!

Esatto H2ODue atomi di idrogeno, uno

di ossigeno

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Forse dare un’ occhiatina alla storia ti potrebbe

rendere meno indigesto il …. chimichese

Chimichese! Neanche fosse una

linguaSì, per certi versi lo è e

diventa molto difficile se non ne conosci le

regole

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Ecco, la storia sarebbe potuta incominciare così

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Il mito di Prometeo, il Titano che rubò il

fuoco a Zeus e fu per questo condannato ad avere il fegato rosicchiato in eterno da un’ aquila, racconta dell’importanza che ebbe il fuoco per l’umanità. Con il fuoco l’uomo incominciò a modificare quanto lo circondava e a migliorare la sua esistenza.

Quando l’uomo incontrò

il fuoco e lo fece interagire con la materia

nacque la chimica …

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In realtà nacquero molte altre cose, che avrebbero portato alla nascita della chimica come la conosciamo noi nel giro di

qualche..millennio.

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Ma come è potuto succedere? Che cosa ha bloccato lo sviluppo di questa scienza

Diversi fattori!

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L’empirismo cioè la pratica senza un’ adeguata riflessione teorica sui processi. Ciò spesso porta a scoperte casuali che poi sono difficilmente riproducibiliUhm! A scuola,

in laboratorio ,vorre

i essere più empirico. ODIO LE RELAZIONI!

Primitivo!

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E i processi, una volta scoperti, diventavano segreti tesori delle caste dominanti come, in Egitto, dei sacerdoti, che li custodivano gelosamente impedendo la divulgazione della “ricetta”.

I segreti dell’ imbalsamazione,

del colore turchese, dei

profumi …

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Ma per noi gatti erano bei tempi

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Poi uno zampino ce lo misero anche i greci anzi … uno zampone. Greci …

filosofi, tutti

filosofiAppunto!!

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Uffa, pensare, pensare. Ma cosa avevano

sempre da pensare!

Mal di testa?

Gli antichi avevano avversione per l’esperimento e forte tendenza alla speculazione. Guarda cosa pensava Il grande Aristotele!

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L’esercizio di un’arte degrada il pensiero

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I greci colti si astennero dall’osservare e dall’esercitare processi di chimica tecnica: per loro non aveva interesse la spiegazione teorica dei processi che avevano luogo nei singoli casi.

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Ecco perché la metallurgia non ha grandi

nomi nell’antichità e la filosofia

sì!

Conseguenza: la scoperta di importanti processi non è mai legata a nomi illustri, mentre gli antichi scrittori nominano tutti quelli che hanno fatto ipotesi anche le più insostenibili.

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Fatto sta che Le speculazioni fatte dai filosofi ebbero lunga influenza sulla chimica e sulla sua possibilità di evoluzione

Ma cosa c’entra la filosofia?

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Intanto il punto di vista.

Dal generale al particolare:

metodo deduttivo

SILLOGISMOPremessa: Tutti gli uomini sono mortali.Premessa: Ogni filosofo è un uomo.Conclusione:  Ogni filosofo è  mortale.

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SILLOGISMOPremessa: Tutti gli uomini sono mortali.Premessa: Ogni filosofo è un uomo.Conclusione:  Ogni filosofo è  mortale.

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Seguendo il ragionamento deduttivo, si parte da una o più premesse teoriche di carattere generale,da una verità assoluta, da un postulato

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Verità senza verifica

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Quindi si deduce, attraverso un ragionamento

logico, una serie di fatti tutti giusti e consequenziali

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E’ evidente l’importanza delle leggi logiche a cui si fa riferimento ed affidamento: basta che una sola di esse sia non verificata o inverificabile, e tutto il castello costruito secondo il metodo deduttivo crolla miseramente.

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Aristotele il principale esponente della filosofia naturale della Grecia antica…

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Utilizzando esclusivamente il metodo deduttivo, costruì quel modello complesso e articolato della natura, ma in gran parte sbagliato, che influenzerà il pensiero scientifico per circa duemila anni.

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In particolare la sua teoria degli elementi. Questa teoria aveva in sé il concetto della trasformazione della materia.

.

Ma

come?

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Ogni elemento può trasformarsi immediatamente in quello con cui ha una caratteristica in comune acquisendo l'altra .

Per esempio la terra ha in comune con il fuoco il fatto di essere secca , però lei è fredda mentre il fuoco è caldo : acquisendo il calore diventa fuoco

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Da qui, all’idea della possibilità di

trasmutazione dei metalli, che fu la

caratteristica degli alchimisti, il passo è

breve.

Alchimia … elisir di lunga vita, pietra filosofale, Harry

Potter!Harry

Potter?!

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Naturalmente tutto quello fin qui detto è una grossa semplificazione. Aristotele ebbe delle intuizioni

davvero grandiose.

LOGICO!

Allo scienziato, però, non basta il

solo pensiero deduttivo

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IPSE DIXIT

!.

Hai ragione. In effetti, prima del

1500, la conoscenza del mondo non era

basata sull’osservazione diretta, ma veniva

dedotta dai principi filosofici

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Poi le cose cambiarono e, lentamente, si passò da uno studio della natura

fondato sull’autorevolezza degli autori classici, ad uno

studio diretto della natura e, lentamente, si passò dalla magia alla

scienza.

Perché questo cambiamento?

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La grande svolta si

ebbe con

Galileo

Galileo comprese l’importanza non solo dell’osservazione, ma dell’ elaborazione, dell’ esperimento e delle misure precise delle

grandezze in gioco.

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Con lui nacque il metodo scientifico e, nel momento in cui

nell'analisi dei fenomeni naturali, si sono introdotti

gli strumenti di misura, che hanno consentito di

valutare in modo rigoroso le variabili significative dell’oggetto di studio, è

nata la scienza moderna

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Da questo momento anche la chimica è

pronta per la nascita, con tutte le

caratteristiche che faranno di lei una

vera scienza.

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Anche la chimica ha imparato a

parlare!

E quando una scienza nasce, deve esserci un linguaggio che individui,senza possibilità di

dubbio,l’ oggetto dello studio. Miao!

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Torniamo all’ alchimia.

Il linguaggio ermetico era volutamente

ricercato dagli alchimisti tra le cui finalità non c’era

certo la divulgazione delle loro ricette!

L’alchimia, quindi, con il chiodo fisso della trasmutazione, non contribuì alla nascita del linguaggio dei chimici.W

ilchimichese

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In effetti, nomi come “la sostanza che fa cader le stelle” o ricette per la preparazione dell’ oro come questa …

Prendi del sale e innaffia il solfo, brillante, giallo collegalo affinché abbia forza e, fatto intervenire il fio di bronzo, fanne un acido liquido, bianco. Prepara gradatamente il fio di bronzo. In tutto ciò tu domerai il rame bianco, lo distillerai e troverai dopo la terza operazione un prodotto che dà dell’oro.( Zozimo III sec d.C.)

…. non sono di grande

aiuto per la scienza

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Situazione all’inizio del 1600

La terminologia non aveva alcuna relazione con la composizione chimica delle sostanze, che erano indicate, in maniera assolutamente acritica, sulla base di colori, forme cristalline, qualità organolettiche, nomi degli scopritori, proprietà curative, modalità di preparazione, luoghi di provenienza.

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i nomi delle sostanze erano complicati e privi di significato:burro di antimonio, zucchero di piombo fiori di zolfo. Inoltre, si potevano usare infiniti modi per indicare una stessa sostanza. Se ne contavano più di trenta per indicare il mercurio!

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Ma i tempi sono ormai maturi per

fare un po’ di ordine! Chi e

quando incominciò a illuminare l’ambiente?

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1661 Boyle pubblica Il chimico scettico. Nel suo libro non parla più di alchimia e alchimisti ma di chimica e chimici

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Mi basta dire che non risulta dall’esperienza, che è la sola sulla quale si fondano i chimici, che tutti i corpi misti consistono dei tre tria. I chimici non sono mai stati in grado, senza ulteriori scomposizioni, di risolvere in tre principi né l’oro né l’argento ,né il cristallo né il talco veneziano né altri corpi da me ricordati altrove.

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“Intendo per elementi, quello che i chimici che parlano in modo più chiaro, intendono per loro principi, cioè certi corpi primitivi e semplici, o perfettamente incomposti, che, non essendo costituiti da altre sostanze, sono gli ingredienti di cui sono costituiti i corpi chiamati perfettamente composti …….”

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E’ la prima definizione di elemento. In quella definizione, però, c’è qualcosa di più. C’è la proposta di orientare il lavoro dei chimici verso l’analisi delle sostanze fino ai loro principi costitutivi e poi,di studiare la sintesi dei composti, a partire dalle sostanze semplici. 

Boyle era di direttore di laboratorio e coniò il termine analisi

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Le scienze naturali sentivano

l’esigenza di linguaggi

specifici. Linneo, ad esempio, aveva

costruito un sistema “

binomiale” per la botanica

Scommetto che questo fece venire

qualche idea ai chimici!

ESATTO!

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I primi a tentare una riforma della nomenclatura

chimica furono A. Baumé, P. Macquer

Bergmann (intorno al 1770-80) propose il principio binomiale, quello del sistema botanico di Linneo, per il nome dei sali.  Ecco la sua proposta per i Sali di magnesiomagnes

iavetriolata

Solfato di Mg

magnesia

aerata Carbonato di Mg

magnesia

nitrata Nitrato di Mg

magnesia

salita Cloruro di Mg

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Nel 1782, nella Mémoire sur les déterminations Chimique, Louis Bernard Guyton de Morveau (1736-1816) propose i seguenti criteri: 1.per indicare le sostanze chimiche, non si possono usare frasi descrittive, ma solo nomi specifici;

2.finché è possibile, i nomi devono rispecchiare la natura delle cose; a) i corpi semplici devono avere un solo nome, b) i nomi dei composti devono richiamare le parti che li costituiscono, c) non si devono più usare i nomi degli scopritori;3.alle sostanze poco note è meglio attribuire un nome che non significhi nulla, piuttosto che uno che faccia sorgere idee false;4.per questo, i nuovi termini da coniare devono essere derivati dalle lingue morte, latino e greco;

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Nel 1786 Guyton de Morveau (allievo di Bergmann), Fourcroy, Berthollet e Lavoisier si occuparono, per incarico dell’Accademia Francese, di una nuova nomenclatura, che fu pubblicata nell'aprile del 1787. Guyton de Morveau

FourcroyBertholletLavoisier

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Chissà quante riunioni e incontri con altri scienziati del loro

tempo dovettero fare!

Certo! Esaminarono criticamente tutte le parti della Chimica,

meditando sul linguaggio e sul

rapporto tra idee e parole!

Che fatica!

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Nel 1789 Lavoisier pubblicò il Trattato elementare di chimica, che servì a dare al mondo una visione unitaria delle conoscenze della chimica basata sulle nuove teorie e sulla nomenclatura adottata dall’autore. Fu il primo testo moderno di chimica

“E’ bastato un momento per tagliare quella testa e forse non basterà un secolo per generarne un’altra pari alla sua”. Joseph Lagrange, matematico

Lavoisier fu ucciso durante la rivoluzione francese nel 1794

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La nomenclatura inorganica di Lavoisier

non subì sostanziali modifiche per tutto il

corso dell’Ottocento. La chiarezza e la semplicità

del linguaggio di Lavoisier favorirono la rapida e generalizzata

adozione della sua teoria in tutta Europa.

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E i simboli chimici a chi

sono saltati in mente?

Dalton con la sua idea di atomo fu sicuramente il

primo responsabile dell’uso di

simboli chimici!

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Infatti usava segni circolari per indicare gli elementi!

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I simboli degli elementi così

come li conosciamo,

però, li introdusse nel 1813

Berzelius!

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J.J.Berzelius scelse come simbolo la prima lettera del nome latino o latinizzato di ciascun elemento; in caso di ambiguità, la prima lettera veniva seguita da una lettera complementare. Associando queste iniziali, Berzelius otteneva la formula della sostanza composta, nella quale i simboli erano accompagnati da esponenti numerici corrispondenti alle unità di peso atomico di ciascun elemento costituente il composto. Il principio di questa notazione non è mai stato abbandonato.

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Rispetto ai simboli di

Dalton, oltre a essere più

chiari, quelli di Berzelius erano

meglio compatibili con

le esigenze tipografiche.

E questo contribuì al

loro successo.

E poi?

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Oggi la nomenclatura

chimica è regolamentata

dalla Iupac (International Union for Pure

and Applied Chemistry),

So cos’è! Un'associazione

internazionale che periodicamente si

riunisce per aggiornare le regole della "sintassi chimica" alla luce delle

nuove conoscenze.Le regole della nomenclatura,

attualmente valide,sono state elaborate durante

il congresso IUPAC del1959

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Quella vista fin qui è solo un’istantanea della

nascita della nomenclatura della chimica inorganica.

L’evoluzione del linguaggio della chimica organica è tutt’un’altra

storia!Ma a questo

punto ho un

dubbioUNO?

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Perché questo linguaggio così

chiaro per i chimici risulta

così oscuro per i non chimici?

?

?

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Bella domanda! Intanto che penso

alla risposta, passami quel libro. Voglio fare

uno scherzo ad alcuni mie amici.Quelli che … la

chimica è spaventosa!

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FINE

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I. A.Clerc- Chimica popolare- Milano Sonzogno 1886

II. F. Meyer,,Giua- Storia della chimica- Hoepli 1910III.F. Meyer, L.J. Olmer-Le tappe della chimica-

Garzanti1951IV. I.Asimov - Breve storia della chimica –Zanichelli

1998V. M.C. Montani- Sposare gli elementi- Sironi

Editore 2011VI.A. Borsese, V. Dolcetto -Il linguaggio chimico

nella storia della chimica.  nascita e consolidamento della chimica come scienza (da lavoisier alla fine del 1800

http://wwwcsi.unian.it/educa/storia/chicosci.html

VII http://cheminor.unipa.it/storia_chimica/doku.php?id=la_nomenclatura

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