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Listening to BO Guida ai luoghi storici del panorama musicale bolognese Progetto di Comunicazione & Marketing Giulio Campaniello III anno L.UN.A. Libera Università delle Arti A.A. 2014/15 giovedì 26 novembre 15

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Listening to BOGuida ai luoghi storici del panorama musicale bolognese

Progetto di Comunicazione & MarketingGiulio Campaniello III anno

L.UN.A. Libera Università delle Arti

A.A. 2014/15

giovedì 26 novembre 15

Indice

Ricerca storica

Bologna nel 2006 è stata dichiarata

dall’UNESCO Città Creativa della Musica: prestigioso riconoscimento

che celebra la ricca tradizione musicale.

Marketing

La musica per Bologna è tratto

identitario. Per favorire il più ampio accesso all’espressione

musicale e ai fenomeni culturali più innovativi.

Progetto

Mappatura dei luoghi dove tutti gli artisti famosi

vissero ed espressero il loro virtuosismo all’interno

della città. L'obiettivo principale del progetto:

rivalutazione locale che mira a dare un aspetto

migliore sul lato artistico e territoriale, per tutti i

turisti che visitano Bologna godendo della sua

grandezza e della sua fama.

giovedì 26 novembre 15

01

“Gli ho detto che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino“

Cit: Lucio Dalla

Parole chiave

CULTURA UNIVERSITA’POLITICA

SOCIALITA’ ESPRESSIONEEDUCAZIONE

MUSICAPASSIONETRADIZIONE

giovedì 26 novembre 15

Progetto

Questo progetto nasce con l’intento di facilitare tutti coloro i quali, visitando Bologna, vogliano rivivere e scoprire tutti i luoghi che hanno contribuito, e sono stati parte integrante, dell’apporto che questa città ha dato al mondo della cultura e della musica. Bologna suscita nei visitatori una forte attrazione dal punto di vista culturale, in quanto una grande percentuale di cantautori e artisti proviene da questa terra, o ha stretto con essa un legame particolare.

Essendo Bologna una città caratterizzata da vicoli e stradine , il turista, non potrebbe mai trovarsi per caso, in tanti dei luoghi simbolo dove ad esempio, i grandi della musica italiana si ritrovarono per le prime volte. Un ulteriore scopo è quello di fare apprezzare questo patrimonio intrinso di storia e di arte, anche a chi Bologna la vive quotidianamente, ma non ne è a conoscenza.

Il modo più semplice per perseguire questi obiettivi è la creazione di un app gratuita scaricabile comodamente dallo store di qualsiasi smartphone. L’app si occuperà di fornire una mappa virtuale della città, dove saranno presenti immagini, note e percorsi di cui il turista ha bisogno per arrivare nei luoghi iconici, e per poter rivivere quelle emozioni che hanno caratterizzato diverse epoche, a volte, molto diverse tra loro.

giovedì 26 novembre 15

App esistenti

iDotto è un'audioguida di Roma, con testi in italiano e in inglese, ma non è solo questo: è un compagno di viaggio. Grazie al GPS sa in qualsiasi momento dove ti trovi, e ti racconta quello che c'è davanti a te, proprio mentre lo vedi.SmarTrippin, la prima app è dedicata alle

meraviglie, agli itinerari turistici, artistici ed enogastronomici della città di Bergamo. Seguiranno Roma, Venezia, Firenze, Milano.

giovedì 26 novembre 15

Bologna e le sue sfumature

giovedì 26 novembre 15

GraphicRicerca immagini

giovedì 26 novembre 15

GraphicIpotesi 1° Logo

- Logo che richiama le due torri bolognesi.

- Colori caratteristici delle città

- Altoparlante che emette i suoni della città

- Font: Helvetica

giovedì 26 novembre 15

Elaborazione logo 1

Immagini di riferimento

Proposta1

giovedì 26 novembre 15

Bologna la rossa

“La rossa” per i riflessi dei mattoni con i quali fin dal medioevo sono stati costruiti torri e palazzi ma, in epoca più recente, il colore rosso ci fa pensare!alle “Rosse” Ducati e Ferrari.

giovedì 26 novembre 15

Elaborazione logo II

Proposta II- Logo che richiama le due torri bolognesi.

- Colore: Sfumature rosso Ferrari

- Altoparlante che emette i suoni della città

- Font: Helvetica

giovedì 26 novembre 15

Elaborazione logo III

Proposta III- Logo che richiama le due torri bolognesi.

- Colori: Bologna Welcome

- Note musicali

- Font: Snell Roundhand, Party LET

giovedì 26 novembre 15

- Logo che richiama le due torri bolognesi.

- Colori caratteristici delle città

- Vista laterale cuffia: Ascolta la città

- Font: Helvetica

Altre proposte

giovedì 26 novembre 15

- Logo che richiama le due torri bolognesi.

- Colori caratteristici delle città

- Vista laterale frontale: Ascolta la città

- Font: Helvetica

Altre proposte

giovedì 26 novembre 15

Layout grafico

giovedì 26 novembre 15

Esempi GoogleMaps

giovedì 26 novembre 15

Listening to BO è un'iniziativa promossa allo scopo di fare apprezzare questo patrimonio intrinso di storia e di arte, ai numerosi turisti, ma anche a chi Bologna la vive quotidianamente, ma non ne è a conoscenza.

Scarica subito Listening to BO, la guida turistica gratuita della città di Bologna. Avrai sempre in tasca una mappa virtuale di Bologna con foto e descrizioni, per arrivare nei luoghi iconici della musica italiana. Rivivi quelle emozioni che hanno caratterizzato diverse epoche storiche.

Grafica: Semplice, Pulita, Intuitiva

Colori: Arancione, Rosso, Bianco

Contenuti: Elementi figurativi, Descrizione e storia dei luoghi, Fotografie, Musica d’accompagnamento, Traduzione Ita-Eng, Qr Code

4 Categorie: Osterie, Case d’autore, Musei & Laboratori attivi in città

Percorsi: Personalizza il tuo percorso, per es: Ti interessa un percorso dedicato solo a Lucio Dalla? L’App calcolerà un percorso dedicato solo sull’autore richiesto.

Info Listening toBO

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

A Bologna, nel tredicesimo secolo, nasce il Dolce Stil Novo grazie alla destrezza poetica di Guido Guinizzelli, destinato a segnare in modo indelebile la storia della letteratura italiana. Da lì, un susseguirsi incessante di scrittori famosi, legati a questa splendida città per nascita o adozione, passando da Giosuè Carducci, per 43 anni insegnante di letteratura all’Università di Bologna, nonché primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura, fino ad arrivare a Enzo Biagi, la cui voce, in veste di giornalista – partigiano, comunicò alla radio locale la liberazione del 1945.

Nel corso del Seicento, vengono fondate varie Accademie, con l’obiettivo di promuovere ulteriormente l’attività musicale, e di incrementare, inoltre, l’educazione in merito alla teoria e alla prassi della musica. La celeberrima Accademia della Filarmonica prende vita proprio in questi anni, e sarà luogo di aggregazione per personalità musicali di tutt’Europa, come ad esempio Wolfgang Amadeus Mozart, André Grétry, il Farinelli, e Padre Martini.

A fine Settecento, gli ordini religiosi vengono soppressi e l’istruzione musicale viene totalmente affidata al Liceo Filarmonico, per permettere agli allievi di usufruire gratuitamente dell’istruzione nell’arte della musica. Dal 1933 la Musicologia compare all’interno dei corsi universitari, e nel 1971 viene creato il corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS),  che darà per sempre una collocazione accademica a questo settore.

Raffigurazione medievale della città

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

Bologna, sin dal Medioevo, era una città piena d’osterie, visti non solo i tanti studenti, ma anche i fiorenti commerci che per forza passavano da qui, quello che si può definire il baricentro d’Italia, nel bel mezzo della pianura Padana. Una città di transito, ci si passa per andare da Nord a sud, ci si viene per studiare all’Università, ci si viene per la sua cultura e per la sua “rinomata” socialità.

Al di là dei tanti aneddoti, di fatto le osterie erano sottoposte a numerosi controlli: dovevano essere in grado di offrire numerose vivande, dovevano seguire i precetti che vietavano di proporre carni in certi giorni, il pesce che offrivano doveva essere fresco. A proposito, per scongiurare che i pescivendoli vendessero come fresco il pesce del giorno prima, era fatto obbligo, a fine giornata, di tagliargli la coda. Oggi molti locali di un tempo, sia nel centro sia “fuori porta”, si sono ammodernati, ma uno di essi è rimasto pressoché intatto: si tratta dell’Osteria del Sole, in vicolo Ranocchi, dove ancor oggi, come un tempo, si va con lo “scartuzino”, ovvero con un cartoccio di salumi e pane, ci si siede al tavolo e l’oste serve solo vino. Un tempo il vino era solo bianco o rosso, e veniva per lo più fatto dai singoli osti nelle loro cantine.

Per molti, quegli anni intorno al Sessantotto, pieni di fervori idealistici, di furori giovanili, di musiche nuove e rivoluzioni vagheggiate, sono stati stimolanti, divertenti, impagabili. Pochi soldi in tasca, e in osteria il vino costava poco. Si cercavano luoghi per confrontarsi, per discutere, ma anche per “riconoscersi” tra simili, portatori di valori che al tempo erano assolutamente di sinistra: andare all’osteria. Fino agli anni più recenti, che l’hanno caratterizzata come luogo di ritrovo anche per gli intellettuali, gli studenti e gli artisti: tutti accomunati dal desiderio di stare insieme e di chiacchierare tranquillamente tra loro, davanti a un buon bicchiere di vino.

“Le famose osterie”

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

La Bologna degli anni sessanta, era un paesone di circa quattrocentomila abitanti ricco di “posti” dove trovarsi a fare ed ascoltare musica che, tranne qualche eccezione, erano comunque nella prima periferia. Sirenella, Circolo DipendentI Comunali, Parco Verde, Ubersetto, Quarto di Luna, Spartaco, Luna Rossa, Poliski e Stork. Nomi, insegne, spazi e locali che negli anni definirono quella che passò alle cronache come “Balera”, derivata dal “dancing”.

Ma se il dancing era il regno delle orchestre da ballo tradizionali, le “balere” diventarono lo spazio ideale per far esprimere quelli che si chiamavano complessi, piccoli gruppi di musicisti, saliti sul palco per scimmiottare quanto si ascoltava ancora timidamente alla radio, dai “jukebox” sparsi ovunque nei bar come nelle latterie dotate di macchina del caffè, ma anche al cinema nei primi film che mostravano un mondo, quello d’oltreoceano, ai più sconosciuti. A casa, però, i più fortunati avevano il giradischi, molti di più la “fonovaligia”: una sorta di scatola di plastica che si apriva al cui interno era un piccolo giradischi e cassa acustica di fianco.

Un mondo che in breve conquistò tutti e che aveva una colonna sonora straordinaria: prima “rock’n’roll”, poi il “beat”, poi tutto quello che ne sarebbe seguito fino ad oggi. Dall’America all’Inghilterra, verso la terra dei tortellini e delle tagliatelle. Ma la musica si ascoltava anche dal vivo: all’epoca i ragazzi frequentavano (il sabato e la domenica pomeriggio) quello che i genitori definivano in schietto bolognese “Balladur” o Balera, appunto.

“Bologna anni 60”

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

Bologna e la musicaLa città ha anche una grande tradizione nella musica leggera contemporanea, con molti musicisti e cantautori di

successo. Fra questi, ricordiamo:

Vasco Rossi, Lucio Dalla,Gianni Morandi, Francesco Guccini, Stadio, Luca Carboni, Samuele Bersani, Lùnapop, Cesare Cremonini, Riccardo Fogli Andrea Mingardi, Paolo Mengoli, Dino Sarti, Pooh, Dodi Battaglia, Skiantos, Claudio Lolli ,Fio Zanotti

artisti emergenti, tanto da poter definire una scena musicale bolognese.

• Silvia Mezzanotte• Federico Poggipollini• Neffa• Massimo Volume• Moltheni / Umberto Maria Giardini • Le Luci della Centrale Elettrica• Gaznevada• Marta sui tubi

• Cristina D'Avena• GemBoy• Beppe Maniglia• Canzoniere delle Lame• Garden House• Joe Cassano• Inoki• Lo Stato Sociale• Mariposa• Beatrice Antolini

“Bologna e la musica”

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

Museo Della Musica - Strada Maggiore

Accademia Filarmonica – Palazzo Carrati Via Guerrazzi 13Arena del Sole - Via Dell’Indipendenza 44Chiesa di Santa Cristina - Piazzetta Morandi 2Ex Teatro del Corso - Via Santo Stefano 33Teatro Comunale - Via Zamboni 30Via Cesare Battisti - 7/B “Jazz Band”Via Paolo Fabbri 43 - “Casa Francesco Guccini” Palazzo Fantuzzi - Via San Vitale 23Piazza Maggiore - “Piazza Grande”Disco D’oro - Via Galliera 23Via Cesare Battisti 7/BCasa Lucio Dalla - Via D’Azeglio 15Trattoria Da Vito - Via Mario Musolesi 9 Osteria del Sole - Vicolo Ranocchi 1/d Osteria dell’Orsa - Via Mentana 1Club 37 - Strada Maggiore 37Cantina Bentivoglio -Via Mascarella 4bCandilejas Studio’s - Via Bentini 20Sala Sirenella - Via Andreini 2Sporting Club Dancing Music Hall - Galleria del ToroTeatro Tivoli - Via Massarenti 418 Jazz Club - Via della Beverara 160Tomassone Negozio strumenti - Via Pier De crescenziRes Rubini - Via Guglielmo Marconi 51Borsari Strumenti musicali - Via Giuseppe Massarenti 6Liuteria Stanzani Luca - Via Orfeo 34 Antoniano Bologna - Via Guido Guinizelli 3 Strada del jazz- Via Caprarie e Via degli Orefici Osteria della Tigre- Via Orfeo Casa Rossini- Strada MaggiorePalazzo Fantuzzi- Via San Vitale 23

“I luoghi”

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Ricerca storica

Negli anni ’70 la scena bolognese si anima. Se prima chi iniziava a suonare lo faceva con una verosimile prospettiva di professione, dopo i ragazzi iniziarono a suonare essenzialmente per sfogare la propria passione, in altre parole, per divertirsi. Era un fenomeno del tutto nuovo. Del resto iniziavano ad essere disponibili strumenti economici e la musica arrivava sempre più facilmente dall’estero, ispirando e influenzando i giovani musicisti. Da una parte diminuivano drasticamente le possibilità di fare musica professionalmente, ma dall’altra aumentavano quelle di suonare per divertirsi. Una situazione perfetta per l’incubazione di un fenomeno fino a quel momento di fatto sconosciuto in città: “l’Underground”.

Per Underground si intende un panorama di decine e decine di band che provavano nelle cantine fino a che non si sentivano in grado di esibirsi in pubblico, scegliendo cosa suonare in base ai propri gusti e non come succedeva prima, in base ai gusti di un pubblico pagante. Ma dato che il fenomeno era giusto agli inizi, ad esso mancava una componente che oggi parrebbe indispensabile, ma che richiede, invece, anni di maturazione e consapevolezza: La creatività!

Una città piena di arte, storia e cultura, ma anche di gusto più materiale e godereccio per la vita, hanno creato il terreno fertile per la nascita di cantautori come Lucio Dalla, Francesco Guccini, Claudio Lolli, ed in seguito Luca Carboni, Samuele Bersani e tanti altri. Essendo la città un crocevia tra nord e sud, ed un punto di attrazione culturale, essa ha chiamato a sé anche musicisti di altre città, ma poi cresciuti all’ombra delle due torri.

“Bologna anni 70”

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

Gli anni 80 hanno rappresentato per Bologna un momento di grande fervore artistico e di amaro scontro con le realtà. Reduci da un triennio che ha indicato il capoluogo emiliano come un faro nel buio della musica. Bologna si sveglia nel primo anno del nuovo decennio con un boato che scuote l’intera città. L’esplosione che devasta la stazione ferroviaria porta con se 85 vittime, 200 feriti e tanti interrogativi mai risolti. Tutto questo poco più di mese dopo un altro avvenimento, altrettanto drammatico, che, seppur indirettamente, coinvolse la città di Bologna.

Ore 20.08 del 27 giugno 1980. Il volo IH870 della compagnia aerea Itavia, diretto da Bologna a Palermo, nel cielo tra le isole di Ustica e Ponza, si squarciò in volo e scomparve in mare. Persero la vita 81 persone e dopo trent’anni di inchieste le cause dell’accaduto restano ancora molto incerte. Cominciarono così gli anni ’80 a Bologna. Due avvenimenti estremamente drammatici che hanno segnato una generazione, non ci sono dubbi. Ancor più chi li ha vissuti da molto vicino.

Bologna la Rossa, pur ferita, si rialza e si stringe compatta come volesse far muro contro il tentativo di minare le fondamenta della democrazia. Gli anni 80 sono una esplosione di suoni e di band, che vogliono zittire il boato di questi due avvenimenti. Nel capoluogo emiliano ribolle anche un pentolone che vede nella Gran Bretagna il suo faro illuminante. Il punk sta per lasciare il segno indelebile in città e nel resto d’Europa, proprio grazie ad alcuni gruppi bolognesi.

“Bologna anni 80”

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

L'arte della liuteria, intesa propriamente come costruzione di strumenti musicali a corda, è da sempre una delle maggiori attività artigianali di Bologna ed espressione stessa della passione e della vocazione musicale della città delle due torri: elemento caratterizzante delle cultura bolognese che contribuisce a fare, del capoluogo emiliano, una delle capitali europee della musica.

Le origini di questa prosperosa e altamente qualificata tradizione artigianale nell'area di Bologna risalgono addirittura al Medioevo, come tendono a testimoniare diversi documenti del XIII secolo nei quali si attesta che, in città, si poteva contare su un discreto numero di strumenti musicali di produzione locale. Di sicuro si sa, grazie proprio a documentazioni storiche, che già alla fine del Quattrocento, nel centro di Bologna, erano attive alcune botteghe di liutai, anche se occorre aspettare il 1508 per trovare il primo documento in cui si parla esplicitamente di una società tra liutai.

Tra i padri fondatori di una straordinaria genia di maestri artigiani liutai va annoverato Luca Maler, che visse nella prima metà del Cinquecento e che si dice abbia raggiunto incredibili traguardi nella tecnica di fabbricazione dei liuti. Nello stesso secolo andò erò gradatamente affermandosi il successo di un altro strumento musicale a corda, destinato a soppiantare in fama il liuto: il violino. Anche nella realizzazione di questo magnifico strumento i liutai bolognesi, sebbene incalzati dall'inconfutabile bravura degli artigiani cremonesi, hanno mostrato di saper raggiungere elevati traguardi di perfezione producendo dei veri capolavori: è il caso dei violini che uscivano dalle botteghe di famiglie di artigiani della musica come i Brensi, i Guidanti e i Tononi.

Ancora oggi la liuteria bolognese vanta un ruolo in primo piano non soltanto nel panorama produttivo italiano, ma in quello internazionale, e dai laboratori dei maestri artigiani liutai che vivono e lavorano a Bologna e nei dintorni escono strumenti di grande prestigio. Anzi: alcuni di loro si sono uniti e, con l'appoggio dell'Accademia Filarmonica, hanno fondato il 'Gruppo Liuteria Bolognese', affiliato all'Associazione Liutaria Italiana. Il loro obiettivo è, per usare le loro stesse parole, quello di proporsi 'come continuatori ed eredi dell'antica tradizione liutaria bolognese… consapevoli della necessità di sviluppare e promuovere iniziative mirate alla valorizzazione e al recupero del loro specifico patrimonio culturale e professionale'.

“La tradizione della liuteria a Bologna ”

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

Il network "Città Creative", promosso dall’Unesco, ha come obiettivo la creazione di un legame tra città in grado di sostenere e di fare della creatività culturale un elemento essenziale per il proprio sviluppo economico, offrendo agli operatori locali una piattaforma internazionale su cui convogliare l’energia creativa delle proprie Città e gettando così le fondamenta per proiettare esperienze locali in un contesto globale, con l’obiettivo di promuovere l’industria della cultura. Attraverso questa rete, divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Folk Art, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema) le Città possono condividere le proprie esperienze e sostenersi reciprocamente, valorizzando le proprie capacità ed incrementando la presenza dei propri prodotti culturali sui mercati nazionali ed internazionali.

Città Creative per la Musica• Bologna (Italia)• Siviglia (Spagna)• Glasgow (Scozia)• Gent (Belgio)• Bogotà (Columbia)• Brazzaville (R. Congo)• Mannheim (Germany)• Hanover (Germany)• Hamamatsu (Japan)

Il prestigioso riconoscimento si fonda sulle eccellenze del passato e sulla ricchezza del presente. Il titolo UNESCO riconosce anche un tessuto creativo diffuso di produzione e fruizione musicale, articolato in festival di rilevanza internazionale e in un consumo culturale continuativo. Le importanti stagioni di musica classica, gli appuntamenti nel campo della musica contemporanea, il jazz suonato nei locali live, i cartelloni pensati per i bambini, la presenza di cantautori e gruppi rock e tanto altro ancora compongono un panorama unico in ambito musicale.

“Bologna città creativa per la musica”

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

Questo prestigioso riconoscimento deriva dalla sua storica tradizione musicale che la vede, dal lontano Quattrocento, sede di prestigiose cappelle musicali nelle principali chiese cittadine nonché dalla continuità di questa tradizione, nelle sue diverse forme, perché a Bologna la musica non fa parte solo del passato: il jazz è ancora la colonna sonora di molte serate cittadine e il cartellone del settecentesco Teatro Comunale offre agli appassionati della musica lirica e del balletto moltissime occasioni da non perdere.

Era qui, poi, che venivano i più grandi musicisti italiani ed europei, tra i quali Corelli, Torelli e il giovane Mozart, desiderosi di essere ammessi alla celeberrima Accademia Filarmonica. E a Bologna accorrevano gli studiosi, i melomani, gli intenditori, perché Bologna era una delle tappe fondamentali del Grand Tour musicale. E, infine, non dimentichiamolo, Bologna è anche una delle città dove fiorì, e ancora fiorisce, l’arte liutaria.

La Regia Accademia Filarmonica di BolognaFondata nel 1666, è la più antica istituzione musicale laica della città, una delle più antiche d’Europa, e vanta fra i propri soci i più celebri musicisti di ogni tempo. Nel 1770, Mozart appena quattordicenne sostenne con Padre Martini l’esame per diventare accademico. Oggi l’Accademia rappresenta un punto di riferimento culturale che va ben oltre i confini della sua città.

Il cimelio sicuramente più noto conservato nell'Archivio dell'Accademia è l'«Esperimento» che Wolfgang Amadeus Mozart consegnò il 9 ottobre 1770 ai censori della classe dei Maestri Compositori per essere aggregato al prestigioso sodalizio.

“Bologna città creativa per la musica”

La composizione fu scritta durante il primo viaggio in Italia

giovedì 26 novembre 15

Ricerca storica

E’ un luogo d’incontro tra culture diverse, alcune radicate nel tempo, che generano voglia di sperimentare, di comunicare, di esprimersi, per contribuire alla costruzione naturale di “humus” diffuso, estremamente vitale e stimolante per chi lo percepisce. La cultura si fruisce e si produce in luoghi pubblici e privati, ma è anche l’insieme delle relazioni che i cittadini stabiliscono con la propria città: le strade, le piazze, i negozi e i luoghi di lavoro.

Ad essi vengono aggiunti altri elementi, quali una sensibilità capace di sperimentare sempre nuovi modelli, l’elevato numero di artisti e strutture che si occupano a vario titolo di produzione musicale, un determinante contributo al miscuglio di culture, tutte cose che di fatto hanno permesso a Bologna, assieme a Ghent (Belgio), Glasgow (Inghilterra) e Siviglia (Spagna) di essere una delle 4 città europee delle musica Unesco. E dato che la città non è più solamente “la nostra città”, ma è diventata il mondo, con quello bisogna imparare a confrontarsi e a comunicare.

Siamo stati dei privilegiati durante questi cinquant’anni? Probabilmente si, ma i privilegi non arrivano da soli, sono frutto di un sistema, di una “tensione” che respiri, di una socialità diversà, e di questo dobbiamo continuare ad essere fieri e orgogliosi. Bologna la dotta è una di quelle città un po’ speciali che da sempre hanno dato vita, o voce, a scrittori, pittori, registi e musicisti, artisti eclettici e poliedrici, in grado di passare da una forma d’arte all’altra senza troppa difficoltà, e sempre brillantemente. Dev’esserci dunque qualcosa di magico sotto quei portici dove vi è un continuo viavai di studenti e gente di passaggio.

Cit: Oderso Rubini

Cosa c’è a Bologna che in altre città non c’è?

giovedì 26 novembre 15