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ALIMENTAZIONE NATURALE, PARENTERALE, ENTERALE. Infermiere Carlo Catanesi Azienda Sanitaria Citta’ della Salute e della Scienza , S.C. Ematologia E-mail: [email protected]

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ALIMENTAZIONE

NATURALE, PARENTERALE, ENTERALE.

Infermiere Carlo Catanesi Azienda Sanitaria Citta’ della Salute e della Scienza , S.C. Ematologia

E-mail: [email protected]

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L’ALIMENTAZIONE identifica un atto naturale, consapevole e spontaneo di scelta ed assunzione di cibo ed acqua grazie al quale ci nutriamo. Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere : normocalorica e varia.

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Cibo e i suoi nutrienti :

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I NUTRIENTI

Gli ALIMENTI sono formati da una miscela di sostanze chiamate

NUTRIENTI. Sostanze che l'organismo può utilizzare per : •  Accrescimento; •  Mantenimento delle strutture

corporee; •  Funzionamento.

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CARBOIDRATI

Sono il "carburante" dell'organismo (FUNZIONE ENERGETICA) Servono a fornire energia (4 kcal/g).

I glucidi assunti in eccesso e non utilizzati subito vengono trasformati in lipidi ed accumulati nel tessuto adiposo.

Con la digestione i glucidi sono convertiti in glucosio utilizzato dal cervello, dal sistema nervoso e dai muscoli.

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CARBOIDRATI SEMPLICI

MONOSACCARIDI Glucosio (presente nel sangue)Fruttosio (presente nella frutta) DISACCARIDILattosio (presente nel latte)Saccarosio(zucchero da cucina)Maltosio

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CARBOIDRATI COMPLESSI

POLISACCARIDI Amido presente nella pasta e nel riso, nel pane, nelle patateFibre (es. cellulosa)Glicogeno presente nel muscolo e nel fegato come energia di riserva

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GRASSI O LIPIDI

Sono la riserva di energia (FUNZIONE ENERGETICA DI RISERVA)

Forniscono energia dopo i glucidi (9 Kcal/g)

Sono utili a trasportare le vitamine liposolubili.

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GRASSI VEGETALI

Olii (oliva, arachidi, mais, girasole) e margarina,

Contengono prevalentemente acidi grassi mono e poli-insaturi che svolgono benefici effetti sui valori ematici del colesterolo.

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GRASSI ANIMALI

Lardo, strutto, burro, formaggi, uova, salumi, carni

Contengono acidi grassi saturi che se assunti in eccesso determinano un incremento del colesterolo ematico.

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PROTEINE

Sono i “mattoni” che messi insieme formano la struttura del corpo umano.

Servono a costruire, mantenere e rinnovare tutti i tessuti dell'organismo (FUNZIONE PLASTICA).

Le proteine forniscono energia (4 kcal/g) ma sono utilizzate per ultime.

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PROTEINE ANIMALI E VEGETALI PROTEINE ANIMALI contenute negli

alimenti di origine animale (Carni, Pesci, Uova, Latte e yogurt, Gelati, Salumi, Formaggi)

PROTEINE VEGETALI contenute negli alimenti di origine vegetale (Pane, Pasta e riso, Fette biscottate, grissini, crackers Farine di

tutti i tipi, Patate Biscotti, dolciumi, cacao, Verdure di tutti i tipi, Legumi freschi e secchi, Frutta secca e conservata, Avocado, banane, Kiwi, lamponi)

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AMINOACIDI Con la digestione le proteine vengono scisse in aminoacidi i

quali verranno utilizzati dall'organismo.

In natura ci sono 8 aminoacidi che l'organismo non è in grado di produrre (essenziali) che devono quindi essere introdotti con i cibi.

Carne, pesce, latte e derivati, uova contengono proteine ad elevato valore biologico (con aminoacidi essenziali)

Cereali e legumi contengono proteine a medio valore biologico

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FIBRE ALIMENTARI

Sono sostanze che non vengono digerite dagli enzimi gastronitestinali.

Sono suddivise in due gruppi:FIBRE INSOLUBILI (regolano le funzioni intestinali)

presenti nei cereali integrali, nella frutta e nella verdura.

FIBRE SOLUBILI (danno senso di sazietà, diminuiscono l'assorbimento di carboidrati, lipidi, sali minerali) presenti nella frutta, nella verdura e nei legumi.

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VITAMINE Regolano le funzioni biochimiche dell'organismo. Aiutano le proteine, i grassi ed i carboidrati a compiere le loro funzioni

all'interno dell'organismo ed inoltre prevengono molte malattie.

Sono suddivise in:Vitamine liposolubili: si sciolgono nei grassi

Vit. A, D, E, K, FVitamine idrosolubili: si sciolgono nell'acqua

Vit. C, gruppo B, PP, Biotina, Acido Folico

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SALI MINERALI Svolgono importanti funzioni nell'organismo, sono regolatori

come le vitamine, intervengono nella formazione delle ossa e dei denti, controllano la contrazione muscolare e sono utili anche per il sistema nervoso.

Sono suddivisi in due categorie:MACROELEMENTI: presenti nell'organismo in quantità notevole

Calcio, Fosforo, Magnesio, Potassio, Sodio, Cloro, Zolfo.

MICROELEMENTI : presenti nell'organismo in piccole quantità : Ferro, Iodio, Zinco, Rame, Manganese, Selenio, Cromo, Fluoro.

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ACQUA E’ presente in ogni cellula del nostro corpo e partecipa a tutte le

reazioni che in esso si svolgono. Svolge funzioni di trasporto e regolazione.

Gli adulti sono composti per il 60% del peso di acqua. Viene eliminata sotto forma di sudore, lacrime, urina.

È contenuta non solo nell'acqua semplice ma anche nelle bevande e negli alimenti (frutta, verdura, carne ecc.)

L'ACQUA NON HA CALORIE!

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La piramide alimentare

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TIPI DI NUTRIZIONE

Naturale

Parenterale Con la nutrizione parenterale i

nutrienti (acqua, glucosio, amminoacidi, lipidi, elettroliti,

vitamine, oligoelementi), preparati dall’industria

farmaceutica e adeguatamente miscelati, sono somministrati

direttamente nella circolazione sanguigna attraverso una vena periferica o attraverso una vena

centrale di grosso calibro, mediante l’impiego di cannule o cateteri venosi.. BYPASSANDO

LA VIA DIGESTIVA.

Enterale Con la nutrizione enterale, i nutrienti (da alimenti naturali o a preparazione

industriale) sono somministrati direttamente nella via digestiva, a

livello dello stomaco, del duodeno o del digiuno, mediante l’impiego di

apposite sonde inserite dal naso, dalla bocca o attraverso stomie

confezionate all’uopo.

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ALIMENTAZIONE NATURALE

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TIPI DI DIETA

DIETA LIQUIDAALIMENTI LIQUIDI: LATTE, THE, BRODO, PASSATO DI

VERDURA PIUTTOSTO LIQUIDO, SEMOLINO LIQUIDO, SUCCO DI FRUTTA, INTEGRATORI LIQUIDI (ES. MERITENE, FORTIMEL, …)

Indicazioni: -  POSTOPERATORIO -  DISORDINI DI MASTICAZIONE

O DEGLUTIZIONE

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TIPI DI DIETA

DIETA SEMILIQUIDA-SEMISOLIDA

ALIMENTI DI CONSISTENZA INTERMEDIA TRA SOLIDO E LIQUIDO : BUDINO, YOGURT, OMOGENEIZZATI DI CARNE E DI FRUTTA, SEMOLINO, FRULLATO DI CARNE O DI FRUTTA, UOVO ALLA COQUE, PUREA

Indicazioni: ADENTULIA

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TIPI DI DIETA

DIETA TRITATAALIMENTI TRITATI E DI CONSISTENZA

MORBIDA: POLPETTE, PASTINA PICCOLA, CARNE TRITATA, VERDURA COTTA TRITATA, FORMAGGIO MORBIDO (ES. STRACCHINO)

Indicazioni: PASSAGGIO DA ALIMENTAZIONE

LIQUIDA A SOLIDA

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TIPI DI DIETA

DIETA IPERPROTEICA

RICCA DI PROTEINE: PORZIONI ABBONDANTI DI CARNE O FORMAGGIO, PARMIGIANO INTERO O GRATTUGIATO, UOVA, YOGURT, BUDINO.

Indicazioni: PIAGHE DA DECUBITODEBILITAZIONE

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TIPI DI DIETA

DIETA IPOPROTEICA

POVERA DI PROTEINE: SOSTITUIRE IL LATTE DELLA COLAZIONE CON IL THE; EVITARE; LEGUMI (ES. PISELLI), BUDINI, DARE IL SECONDO PIATTO (CARNE FORMAGGIO, PESCE, PROSCIUTTO) UNA VOLTA AL GIORNO (O PRANZO O CENA); MODERARE IL CONSUMO DI PANE E PASTA

Indicazioni: INSUFFICIENZA RENALE CRONICA CIRROSI EPATICA CON COMPLICANZE

NEUROLOGICHE

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TIPI DI DIETA

DIETA IPOLIPIDICAPOVERA DI LIPIDI: LIMITARE I

CONDIMENTI (OLIO, BURRO, MARGARINA) E FORMAGGI; SONO CONSIGLIATI CIBI BOLLITI, MINESTRINE, VERDURE POCO CONDITE

Indicazioni: ACETONEDISLIPIDEMIA

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TIPI DI DIETA

DIETA IPERGLICIDICARICCA IN GLICIDI: MARMELLATA, YOGURT

ALLA FRUTTA, BUDINO, BISCOTTI, ZUCCHERO, PANE, PASTA, FRUTTA, PATATE

Indicazioni: EPATOPATIA

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TIPI DI DIETA

DIETA IPOGLICIDICAPOVERA IN GLUCIDI: ELIMINARE I DOLCI

(ZUCCHERO, MIELE, CARAMELLE, BUDINI) QUANTITÀ CONTROLLATE DI PANE PASTA O RISO, LATTE, FRUTTA

Indicazioni: DIABETE OBESITÀ

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TIPI DI DIETA

DIETA IPERCALORICA - ENERGETICARICCA IN CALORIE: MARMELLATA, CIBI

MOLTO CONDITI, GRISSINI, PASTASCIUTTA, BUDINO

Indicazioni: MAGREZZA DEBILITAZIONE

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TIPI DI DIETA

DIETA IPOCALORICAPOVERA IN CALORIE: VERDURA COTTA O

CRUDA, PASSATO DI VERDURA, MINESTRINA, CIBI BOLLITI E SENZA CONDIMENTI

Indicazioni: OBESITÀ

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TIPI DI DIETA

DIETA IPOSODICAPOVERA IN SODIO: ESCLUDERE

TOTALMENTE O PARZIALMENTE IL SALE; ESCLUDERE GLI ALIMENTI IN SCATOLA (ES. TONNO), INSACCATI E PROSCIUTTO, FORMAGGIO, MINESTRINA PREPARATA CON IL DADO; LIMITARE IL PANE O I GRISSINI;

Indicazioni: IPERTENSIONE ARTERIOSAINFARTO MIOCARDICO

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ALIMENTAZIONE NATURALE PAZIENTE NON

AUTONOMO

n  Valutare lo stato di coscienza n  Ambiente tranquillo privo di odori sgradevoli, n  Posizione eretta sostegno del capo se occorre n  Evitare distensioni del collo n  Se il pz ha una paralisi unilaterale utilizzare il lato

non colpito per porre il cibo n  Dare un tempo adeguato alla persona per alimentarsi

incoraggiare la tosse dopo la deglutizione n  Controllare se c’è ruminazione n  Ripetute deglutizioni

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n  Valutare Cavo orale se pulito, se pz edentulo, pulire con collutorio con clorexidina , controllo particolare nei pz con scialorrea, o secchezza delle mucose

n  Per la secchezza delle mucose è possibile utilizzare come collutorio ma anche per favorire alimentazione Cibi agri aciduli come acqua acidulata, per la scialorrea succo ananas o papaia.

n  Per pz con stomatite collutorio . n  Fare attenzione alla consistenza dei cibi specie nei pz

disfagici n  Favorire le capacità residue del pz n  Se aiutato porsi all’altezza degli occhi o più in basso n  Controllare prima di somministrare il boccone

successivo che non vi siano residui di cibo nel cavo orale.

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n  Evitare cibi di consistenza mista, cibi secchi friabili,

filamentosi che si impastano in bocca , es pane, banane etc.… n  Mantenere la persona alzata approssimativamente dai 30/60

min. n  Evitare cibi o bevande calde o piccanti per pz con processi

infiammatori in atto al cavo orale o apparato digerente n  Se il pz non ha un disfagia completa cioè ha difficoltà ad

assumere i solidi alternare piccole quantità di cibo con piccole quantità di liquidi

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valutazione

n  Se la disfagia è paradossa, cioè per i liquidi, usare addensante

n  Incoraggiare la tosse dopo la deglutizione n  Se possibile evitare l’uso di cannucce o siringhe per

la difficoltà di controllo della quantità e velocità di flusso del liquido

n  CONTROLLARE SEMPRE CHE IL CIBO RISPETTI I GUSTI DELLA PERSONA

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ALIMENTAZIONE

MONITORARE SEMPRE LA QUANTITA’ DI CIBO ASSUNTA DAL PZ.

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DISFAGIA

Non è una malattia ma un sintomo. E’ la difficoltà che si manifesta al passaggio di

cibi e bevande dal cavo orale allo stomaco

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Pincipali segni clinici

n  Tosse (specie in coincidenza con l’atto deglutitorio)

n  Voce gorgogliante n  Febbre n  Residui alimentari in bocca e fuoriuscita dal naso n  Lacrimazione n  Risveglio notturno per tosse e soffocamento n  Perdita di peso

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n  IN CASO DI MALATTIE DEL CAVO ORALE DELLA FARINGE, LARINGE ED ESOFAGO ( DISFAGIA) ,

n  ICTUS, n  DEMENZA, n  MORBO DI PARKINSON n  DETERIORAMENTO NEUROLOGICO n  MALATTIE SISTEMICHE (miastenia, sclerosi

lat. Amniotrofica, sclerosi multipla etc..)

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DISFAGIA

n  E’ BENE RICORDARSI CHE LA DISFAGIA E’ PRESENTE NELLA NORMALE EVOLUZIONE DEL PROCESSO D’INVECCHIAMENTO , IL 20% CIRCA DELLA POPOLAZIONE DOPO I 50 ANNI SOFFRE DI PRESBIFAGIA (Forma di disfagia dovuta ai processi fisiopatologici connessi all'invecchiamento.)

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Disfagia

E’ ALTRESI’ IMPORTANTE RICORDARE CHE COLORO CHE RISCHIANO AB-INGESTIS (l'inalazione involontaria di materiale alimentare - solido o liquido - proveniente dall ‘apparato digerente), NON SEMPRE PRESENTANO I SEGNI CLINICI DI ASPIRAZIONE, INFATTI NEL 60% DEI CASI LA TOSSE NON E’ PRESENTE

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RISCHI

n  AB INGESTIS n  DEPRESSIONE n  DISIDRATAZIONE n  MALNUTRIZIONE

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TEST

n  5ml di acqua con un cucchiaino da caffè attendere qualche minuto

n  Se non vi è tosse, voce gorgogliante, fuoriuscita del liquido dal naso, lacrimazione si prosegue:

n  un sorso d’acqua da bicchiere (controllo segni clinici)

n  Se non ci sono segni di aspirazione si passa a 50 ml di acqua da bicchiere e si controlla per qualche minuto posizionando il pulsossimetro ( una diminuzione del 2% rispetto alla saturazione iniziale può essere considerata come indicativa di aspirazione)

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Test

Fornisce gli elementi per classificare la disfagia in 4 livelli :

1)ASSENTE: corretta deglutizione, nessuna implicazione nella dieta; 2)LIEVE: voce gorgogliante; necessario addensare i liquidi; 3)MODERATA: voce gorgogliante/tosse; necessario addensare i liquidi e rendere omogenei i cibi; 4)GRAVE: tosse severa; necessaria alimentazione artificiale.

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MODIFICATORI DI CONSISTENZA

La consistenza può essere modulata e adeguata alle esigenze del paziente.

Si possono usare: 1. Addensanti naturali o artificiali; 2. Diluenti; 3. Lubrificanti.

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SCHEDE VALUTAZIONE

La documentazione sullo stato nutrizionale e di assunzione di liquidi dovrebbe essere riportato di routine nella cartella clinica e infermieristica, regolarmente aggiornate.

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MALNUTRIZIONE

una situazione tale per cui un deficit o un eccesso di energie, proteine o altri nutrienti porta ad effetti misurabili indesiderati sulla composizione corporea o sulla funzionalità di organi e tessuti, tale da portare un eccesso di Morbilità e mortalità o una alterazione della qualità della vita. In presenza di PEM(PROTEIN-ENERGY MALNUTRITION), si può andare incontro ad alterazioni della funzionalità cardiaca e renale, subentra atrofia muscolare, vi è un ritardo nella cicatrizzazione delle ferite, ed un aumento delle deiscenze, inoltre il sistema immunitario viene gravemente compromesso

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MALNUTRIZIONE

n  È un problema SOTTOVALUTATO n  Spesso non esistono dati di valutazione

nutrizionale ne’ nelle cartelle cliniche, infermieristiche ne’ nelle lettere di dimissioni

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MISCELE NUTRIZIONALI

Nutr.parenterale Nutr.enterale

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PRINCIPI NUTRITIVI

n  CARBOIDRATI n  PROTEINE n  LIPIDI n  VITAMINE n  SALI MINERALI

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NUTRIZIONE PARENTERALE

SACCHE NUTRIZIONALI n  OLICLINOMEL

n  PERIVEN n  CLINIMIX

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CARATTERISTICHE

n  PRONTE ALL’USO n  BINARIE (glucosio, aminoacidi) n  TERNARIE (glucosio, aminoacidi, lipidi) n  acqua

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PREPARAZIONE

Igiene e sterilità: n  lavaggio mani n  camice monouso n  guanti sterili n  mascherina chirurgica monouso n  ambiente e piani di lavoro puliti (Disinfettati)

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Complicanze NPT

Possono essere da catetere e meccaniche n  Complicanze da catetere :

- contaminazione - pneumotorace - puntura arteriosa - malposizionamento - aritmia cardiaca -embolia gassosa– sepsi

n  Complicanze meccaniche : - rottura del catetere - dislocazione - ostruzione

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Controlli nel paziente n  peso corporeo; n  circonferenza del braccio; n  FC, PA, FR,TC; n  stato delle mucose e della cute, con particolare riguardo

all’eventuale presenza/evoluzione di edemi; n  diuresi giornaliera e bilancio idrico (ENTRATE/USCITE); n  frequenza e modalità di evacuazione; n  condizioni del sito di inserzione del CVC o posizionamento

del PORT per verificare segni di infiammazione; n  paziente diabetico : rivelazione della glicemia (tramite mezzo

digito puntura: stick glicemico)verificando l'assunzione dell'intero pasto ;

n  esami ematici (emocromo completo, funzionalità renale ed epatica, elettroliti).

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Bilancio idro elettrolitico Insieme di processi che consentono di bilanciare l’assunzione (alimentazione) e la perdita (sudorazione, respirazione feci, ecc.) di liquidi nel corso delle 24 ore. Il bilanciamento tra ingressi e uscite deve essere finemente regolato, allo scopo di mantenere costanti, nell’ambito dei valori fisiologici per il nostro organismo, volume di acqua e concentrazioni delle sostanze in soluzione. Il mantenimento di volumi e composizioni relativamente stabili dei liquidi del nostro organismo è essenziale per la nostra sopravvivenza, in quanto il volume di acqua condiziona spiccatamente la pressione arteriosa, mentre le concentrazioni dei soluti, in particolare degli elettroliti, permettono il corretto funzionamento di sistemi vitali come, tra gli altri, quello nervoso e quello muscolare.

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CRITERI DA SEGUIRE PER CALCOLARE IL BILANCIO IDRO-ELETTROLITICO

Segnalare sulla grafica giornaliera l’apporto di liquidi introdotti, cosi rappresentato:

H2o INGERITA segnare quindi sulla bottiglia del paziente dalle h.6:00 di ogni mattino il livello di acqua raggiunto.

LIQUIDI INGERITI : n  1 Bicchiere da caffè (bicchiere piccolo) 60 ml

n  1 bicchiere d’acqua 120 ml n  1 tazza da colazione (the o latte) 140 ml

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SOLIDI INGERITI :

n  1 formaggio fresco 75 ml

n  1 porzione di pasta o di riso 135 ml

n  1 porzione di carne o di pesce 70ml

n  1 porzione di verdura cotta 180 ml

n  1 porzione di prosciutto cotto 50 ml

n  1 frutta cotta o fruttino 90ml

n  1 yogurt 70 ml

H2O METABOLICA : 300 ML (BILANCIO PARZIALE: 12,5 X ORE DEL BILANCIO)

LIQUIDI INFUSI : SEGNARE SULLA GRAFICA GIORNALIERA I ML INFUSI : E’ POSSIBILE UTILIZZARE LE POMPE INFUSIONALI PER SAPERE CON ESATEZZA I ML INFUSI, RICORDARSI QUINDI DI AZZERARLE QUANDO SI CHIUDE IL BILANCIO.

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SEGNALARE SULLA GRAFICA GIORNALIERA L’APPORTO

DI LIQUIDI ELIMINATI, COSI’ RAPPRESENTATO:

§  URINE: Segnare sempre sulla grafica i ml prima di gettare l’urina o svuotare i sacchetti;

§  FECI: Il calcolo si aggira sui 100 ml, da aumentare se presenti scariche diarroiche;

§  PERSPIRATIO: In condizioni ambientali e cliniche normali il calcolo si aggira sui 600 ml, da aumentare se il paziente è sottoposto ad O2 terapia.

(Bilancio Parziale: 25x ore di bilancio) N.B. : 0,20 Ml perdita incrementata per aumento di temperatura

corporea per ogni ora febbrile.

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FOGLIO RIASSUNTIVO PER BILANCIO

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METTITI ALLA PROVA

ALIMENTAZIONE

Tempo 3 minuti !!!

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8. L’alimentazione per via enterale è... [a] L’alimentazione artificiale effettuata tramite un sondino [b] Il regime alimentare per pazienti affetti da avitaminosi [c] Il regime alimentare ipocalorico [d] L’alimentazione artificiale per via venosa [e] Nessuna delle precedenti 203. Nell’alimentazione di un soggetto diabetico bisogna ... [a] Verificare l’assunzione dell’intero pasto [b] Registrare la quantità di liquidi assunti nelle 24 ore [c] Somministrare solo tre pasti al giorno [d] In sostituzione dei dolci, proporgli biscotti aproteici [e] Nessuna delle precedenti 357. Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere… [a] Normocalorica e variata [b] Normocalorica e ricca di lipidi [c] Normocalorica e ricca di proteine [d] Ipercalorica con prevalenza di glicidi [e] Ipercalorica e ricca di lipidi

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8. L’alimentazione per via enterale è... [a] L’alimentazione artificiale effettuata tramite un sondino 203. Nell’alimentazione di un soggetto diabetico bisogna ... [a] Verificare l’assunzione dell’intero pasto 357. Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere… [a] Normocalorica e variata

Le domande sono prese da “Quiz per i concorsi da operatore socio-sanitario (OSS)” Di Ivano Cervella

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BIBLIOGRAFIA n  Evidence based nursing

n  E’ una scheda per gli utenti che spiega l’importanza dell’idratazione soprattutto nella popolazione anziana. Il documento è stato preparato dal gruppo di Evidence based nursing di Bologna.

n  INRAN Istituto Nazionale di ricerca per gli Alimenti e la nutrizione

n  L’INRAN ha creato una linea guida sulla corretta alimentazione e un capitolo è interamente dedicato all’importanza dell’acqua per il nostro organismo. Sono forniti consigli per gli operatori sanitari sulla prevenzione della disidratazione.

n  Linea guida per la reidratazione dell’anziano

n  La linea guida fornisce sia indicazioni tecniche sulla disidratazione, sui fattori di rischio e sulle conseguenze sia indicazioni pratiche su come procedere per favorire la reidratazione. Quanti liquidi assumere nella giornata e quali alimenti prediligere. Il documento è del 2007 ed è in inglese.

n  UK Best Practice

n  Questo documento è stato preparato dalla Royal Society for the Promotion of Health in collaborazione con il Royal Institute of Public Health e la National Association of Care Catering per informare gli operatori sanitari sui rischi della disidratazione e fornire indicazioni sulla prevenzione e gestione del soggetto disidratato. Nel documento sono riportati i risultati tratti dalla letteratura sui benefici di una corretta idratazione. Il documento, in inglese, è aggiornato al 2005.

n  US Department of Health & Human Services

n  E’ il link alla linea guida statunitense sulla reidratazione e mantenimento dell’equilibrio idrico in soggetti anziani residenti in RSA. La linea guida fornisce indicazioni pratiche per gli operatori sanitari. E’ in inglese e datata al 2001.

n  US Department of Health & Human Services

n  E’ un utile riassunto aggiornato al 2008 sulla gestione della disidratazione. In particolare sono fornite le principali raccomandazioni sulla valutazione dell’anziano, prevenzione e gestione della disidratazione. Le raccomandazioni sono in inglese

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