Istituto comprensivo di Sorso Scuola secondaria di primo grado 1D Anno scolastico : 2013/ 2014.

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  • Istituto comprensivo di Sorso Scuola secondaria di primo grado 1D Anno scolastico : 2013/ 2014
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  • Il nostro lavoro sui diritti dell'infanzia iniziato il 20 novembre perch questo giorno la Giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Abbiamo letto i 54 articoli della Dichiarazione dei diritti dell'infanzia. La Dichiarazione sui diritti dell'infanzia fu approvata dall'assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 Novembre 1989 e ratificata dall'Italia nel 1991. Oggi aderiscono alla Convenzione 193 stati. Abbiamo riflettuto sull'argomento tutti insieme guardando il cartone animato ''L'ISOLA DEGLI SMEMORATI'' (Unicef) e poi con il materiale ricevuto per il concorso ''OGNI FAVOLA UN GIOCO'' abbiamo letto le favole riguardanti vari paesi e guardato il documentario sul Pakistan. A gruppi abbiamo inventato delle favole che vi spediamo! Il nostro lavoro continuer con la lettura del libro di narrativa '' STORIA DI IQBAL''.
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  • Il bambino non pu essere separato, contro la sua volont, dai genitori. Il bambino non pu essere portato illegalmente in un altro Stato. Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di sfruttamento. Nessun bambino deve essere sottoposto a tortura, a punizioni crudeli, alla pena di morte o allergastolo. ll bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la sua salute o che gli impediscono di crescere bene e di studiare. Hai diritto ad avere un nome e una nazionalit. Il bambino ha il diritto di essere adottato, se la sua famiglia non si pu occupare di lui. Nessuno pu trascurare, abbandonare, maltrattare, sfruttare un bambino o fare violenza su di lui.
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  • In un tempo lontano, nella savana africana, arrivarono dei cacciatori per portare via alcuni animali e condurli in un circo. Gli animali catturati si ritrovarono in un aereo diretti in una piccola citt dell'isola di Sardegna, Sorso. Sull'aereo iniziarono a conoscersi, a parlare delle loro storie e di quanto fosse bella la loro vita nella savana. Il ghepardo per primo inizi a raccontare:- Ero libero, vivevo nel mio habitat e passavo il tempo con il mio amico serpente; ci divertivamo un mondo insieme a organizzare feste fantastiche! - Una giraffa, una tigre e una leonessa iniziarono a ricordare le loro storie. La leonessa:- Avevo il mio regno, dove vi erano meravigliose cascate e dove un giorno incontrai il mio promesso sposo Leon. Avevo dei bellissimi figli, un leoncino e una leoncina.- La tigre, in un mondo tutto suo, disse:- Nella savana stavo bene, ho vissuto momenti fantastici con i miei genitori, era tutto perfetto. Avevo amiche sincere che ora non rivedr pi.- La giraffa raccont:- Io, invece, dominavo un vasto terreno fitto di alberi. Vivevo con la mia famiglia e i miei figli. Ero molto felice! - Il serpente disse :- Vivevo nella mia casa con mia moglie e da quando ho conosciuto il mio amico ghepardo ho trascorso tanti momenti piacevoli, soprattutto quando abbiamo costruito la mia casa e quando ha organizzato la festa a sorpresa per il mio compleanno. - Dal giorno dopo gli animali furono portati al circo, dove venivano fatti lavorare continuamente ed erano maltrattati. La tigre, il serpente, la leonessa, la giraffa e il ghepardo incontrarono la foca Selly che era stata portata l circa cinque anni prima. Selly raccont la sua storia:- Un giorno di cinque anni fa ero con la mia famiglia nella mia casetta fatta di ghiaccio, arrivarono degli uomini che mi presero. La mia famiglia, disperata, cerc di salvarmi ma invano. Ora i miei genitori sono in cielo perch sono stati uccisi dai cacciatori. L'unica della mia famiglia sopravvissuta sono io.- Un giorno, durante uno degli soliti spettacoli, uno spettatore si accorse che nel viso degli animali c'era solo sofferenza, cos decise di liberarli. Il giorno dopo scav una buca nella parte posteriore del tendone. L'uomo entr di nascosto proprio quando il padrone del circo aveva finito di frustare gli animali. Si avvicin agli animali e questi lo scambiarono per il padrone. La tigre disse subito:- Basta per oggi siamo stanchi, ti prego facci riposare, non vedi che siamo pieni di tagli e lividi, lasciaci riposare almeno per oggi.- L'uomo, scosso dalle parole della tigre, dall'aspetto degli animali e dalle condizioni igieniche del posto, disse subito:- Calmatevi, io sono qui solo per liberarvi, ho gi ideato un piano per scappare: finger di abitare nella casa qui vicino e grider AIUTO come se ci fosse un incendio. Quando il vostro padrone uscir per soccorrermi, voi uscirete dalla buca che ho scavato in fondo al tendone.- Il giorno dopo il piano and a meraviglia, appena tutti gli animali uscirono l'uomo chiam la polizia e il padrone venne condannato a vita. Da quel giorno tutti i circhi del mondo non poterono pi sottrarre gli animali dal loro habitat naturale e tutti gli animali vissero felici e contenti. Valeria P.,M.Grazia, Emma, Nicola,Daniel L' UOMO DAL CUORE D'ORO
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  • Molto tempo fa, nella cittadina di Sorso, arriv un circo, nel quale lavoravano molti animali. Il padrone era un uomo molto alto e robusto che maltrattava i poveri animali e non voleva loro neanche un po' di bene. Tigri, leoni, cavalli, serpenti venivano fatti esibire durante lo spettacolo, mentre elefanti e cammelli venivano utilizzati per trasportare carichi molto pesanti. Dovevano, infatti, portare i giochi degli altri animali: palloni giganti per le foche, i tunnel per i leoni, cerchi e birilli. Gli elefanti, invece, dovevano portare i materiali per costruire i recinti, la scenografia e le panche per il pubblico. i Gli animali utilizzati per lo spettacolo erano rinchiusi in un tendone, dove venivano addestrati duramente, soprattutto i leoni perch erano l'attrazione pi importante: saltavano nei cerchi di fuoco, facevano acrobazie. I pitoni erano costretti a fare la lotta fra loro e stavano rinchiusi in una piccola gabbia; l'elefante, oltre a lavorare, doveva passare molte ore a fare le foto con i bambini; i cavalli pi belli, di razza rara, aprivano la sfilata all'inizio di ogni spettacolo. Una sera gli animali chiacchieravano nel capannone. -Che bello quando ero nella savana con la mia mamma- disse triste il leoncino. I cavalli ricordavano:- Noi eravamo liberi di correre nella prateria, adesso non possiamo pi cavalcare n giocare sull'erba bagnata-. Tutti pensavano ai bei momenti passati nella savana, nella giungla, nella prateria e sulle coste del mare. -Tutti avevamo un habitat naturale, anche io ero nella prateria insieme alla mia mamma e al mio pap -pensava il puledrino. Tutti temevano di non andarsene pi da quel posto buio e lurido. Cos quella sera il leoncino e il suo amico puledro pensarono ad un piano per scappare. Il puledro, che ormai conosceva bene il circo, sapeva che in un angolo ben nascosto c'era un passaggio segreto che portava verso il mare. I cavalli iniziarono a sbattere gli zoccoli e nitrire per distrarre i padroni in modo che gli altri potessero scappare. Cos tutti seguirono il puledro e il leoncino, che si diressero verso il passaggio segreto. Dopo varie ore di cammino nel tunnel sotterraneo, arrivarono al mare. L videro tre barche, tutti erano contenti. - Siamo salvi! - url la giraffa, ma ancora non avevano visto che le barche erano legate con una catena. Il leoncino e il puledro cercarono di tirare la catena, ma erano troppo piccoli per farcela da soli. L'elefante quando li vide cerc di aiutarli, ma neanche lui ci riusc. Allora il puledro pens:- Magari se ci aiutiamo tutti insieme, l'unione fa la forza!- Grid:- Venite tutti qui!- Tutti gli animali corsero ad aiutarli. Iniziarono a tirare, tirare fino a quando le catene non si spezzarono. Tutti gli animali salirono sulle barche appena in tempo perch il padrone aveva capito che erano scappati da quella parte. Gli animali si accorsero che il padrone saliva su un'altra barca e tutti insieme iniziarono a remare il pi velocemente possibile. Erano ormai troppo lontani dalla riva perch il padrone li raggiungesse; tutti erano felici di essere scappati dall'incubo delle gabbie. Dopo lunghi giorni arrivarono nelle loro case: nella savana, il leoncino riabbracci la sua mamma, l'elefante i suoi figli; nella giungla i serpenti ritrovarono i loro fratelli, i cavalli ritornarono nella prateria correndo veloci sull'erba che tanto amavano e la tigre nella giungla ritrov la sua famiglia e i suoi cari amici. ( Alice, Andrea, Francesco Franca, Francesco Mulas, Rosy, Luciana)
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  • La storia di DEA Tanto tempo fa, dopo aver aver percorso un lungo tragitto nella strada statale 131, una cucciola senza famiglia arriv in una fattoria molto vasta della cittadina di Sorso. Il padrone della fattoria rimase stupito dal suo aspetto: aveva il pelo candido, bianco come un battufolo di cotone. La cucciola riceveva molte attenzioni da tutti, soprattutto dal padrone, Gabriele. Il giovane viveva con la moglie e, non avendo figli, entrambi erano molto affettuosi con la cucciola, che chiamarono Dea. Uscivano ogni giorno per fare lunghe passeggiate tutti e tre insieme. La coccolavano e la portavano alle feste. Un brutto giorno la moglie di Gabriele mor in un tragico incidente. Lui la amava infinitamente e la sua morte gli provoc una infinita tristezza. Dopo tre mesi, decise di abbandonare Dea perch gli ricordava troppo i bei momenti passati insieme alla moglie e alla cagnolina. Una notte, mentre tutti gli altri animali dormivano, il padrone prese la cucciola e la abbandon in citt. Il cane rimase davanti alla casa di una signora tutta la notte. Il mattino seguente dalla porta usc una bambina per andare a scuola e all'ingresso trov la cagnolina tutta infreddolita e bagnata. La bambina desiderava da tempo un cucciolo, cos chiese alla madre di adottarla. La fecero entrare in casa, le diedero cibo e acqua, le fecero fare un bel bagno caldo. Con il passare dei giorni, si conobbero meglio e si divertirono molto insieme. La bambina decise, insieme alla madre, di chiamarla Nuvola perch si assomigliava proprio a una nuvoletta tanto era candida. Dopo un anno e mezzo Nuvola trov un fidanzato, Sax: era anche lui candido come la neve. Nacquero, cos, tre bellissimi cuccioli maschi e tre cucciole femmine. Erano uguali ai genitori e vissero felici e contenti con tanto amore, felicit e affetto nella casa della loro padroncina Maria Alessandra, Emanuele, Noemi, Zaida, Alessia
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  • Due anni fa, nella citt di San Francisco, c'era un enorme zoo. Gli animali erano molti: koala, panda, tigri, serpenti, ghepardi e molti altri. Lo zoo era aperto a tutti e gli abitanti di San Francisco andavano a giocare con gli animali. Il capo dello zoo era un uomo d'affari e non amava gli animali; la sua unica intenzione era guadagnare. Al contrario, il vice capo amava molto gli animali e faceva di tutto per loro. Al capo non piacevano in particolare le tigri, perch da piccolo lo avevano aggredito. Per questo motivo il capo costringeva la tigre a lavorare tutto il giorno per diverse ore, e se non lavorava la frustava duramente. La notte la tigre non riusciva a dormire per il dolore e si lamentava dicendo:- Le mie povere zampe tutte graffiate e ferite.... - Un giorno il capo decise di partire per l'Africa e di portare la tigre. Disse a tutti che la voleva portare dalla sua famiglia, ma la sua vera intenzione era ucciderla. Si imbarcarono. In mare le condizioni non erano molto buone e la tigre, chiusa in gabbia, si mise a piangere e a lamentarsi perch aveva paura. All'improvviso arriv un'onda altissima che rovesci la barca, il capo cadde in mare e la tigre non lo vide pi. Senza pensarci due volte, la tigre apri la gabbia sbattend la testa contro le sbarre, si gett in mare e salv il capo. Questo quando si riprese, la ringrazi dicendole:- Grazie mille del tuo aiuto, ti sar debitore per tutta la vita. Dal quel momento il capo non ebbe pi paura delle tigri e inizi ad amare tutti gli animali. LO ZOO DI SAN FRANCISCO Valeria L., Irene, Antonella, Manuel, Angelo, Adriano
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