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STORIA ECONOMICA Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche Corso di Economia aziendale Prof. MICHELE SABATINO INTRODUZIONE ALLA STORIA ECONOMICA (3)

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STORIA ECONOMICAFacoltà di Scienze Economiche e Giuridiche

Corso di Economia aziendale

Prof. MICHELE SABATINO

INTRODUZIONE ALLA STORIA ECONOMICA (3)

L’integrazione economica europea (1947-2006)

Dopoguerra e problemi industriali La fine della guerra lascia un'Europa divisa, immiserita dalle vaste

distruzioni provocate dal conflitto, e sulla quale pende l'ombra di unpossibile e futuro scontro tra i paesi capitalisti e l'Unione Sovietica, chenon ha smobilitato le sue forze armate e mantiene una forte guarnigione inGermania. La conferenza di Potsdam, per di più, si risolve con degliaccordi complessi e impraticabili sulla gestione dell'economia tedesca,l'occupazione del paese e le riparazioni, indicativi di conflitti ormai aperti(e difficilmente sanabili) fra i vincitori della guerra.

Winston Churchill nel 1946 sottolineò come l'Europa avesse bisogno diunirsi contro la minaccia sovietica e, intendendo rilanciare il movimento,fonda il "United Europe Movement" il quale, insieme ad altri movimentisimili, partecipa ad un comitato internazionale che si riunisce all'Aja nelmaggio del 1948. Il congresso dell'Aja manifesta le distanze tra ifederalisti, che chiedono che sia istituita una costituente europea elettadirettamente dai cittadini, e gli unionisti, che preferirebbero un'assemblea,nominata dai parlamenti nazionali, per indicare la strada più convincenteper operare un'integrazione graduale del continente.

Dopoguerra e problemi industriali I primi passi dell'integrazione europea, comunque si basano su un metodo tradizionale

di cooperazione intergovernativa tra gli Stati membri, che collaborano tra loro comesoggetti sovrani. Le caratteristiche principali di questo metodo sono: la presenza negli organismi di collaborazione di rappresentanti degli stati, che

agiscono in nome e per conto di una data nazione, in base a direttive da questaimpartite;

la prevalenza del principio di unanimità; l'assenza quasi totale del potere di adottare atti vincolanti

Questo metodo viene adottato in varie iniziative, spesso a carattere regionale fra due opiù membri, le più importanti delle quali sono a carattere militare.

Il 17 marzo 1948 nasce la UEO (Unione dell'Europa Occidentale), fondata colTrattato di Bruxelles (aggiornato poi con gli Accordi di Parigi del 23 ottobre 1954),alla quale aderiscono come membri pieni nell'arco degli anni Belgio, Francia,Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Regno Unito,mentre altre nazioni partecipano all'organizzazione come osservatori o come membriassociati, per un totale di 28 paesi coinvolti.

UEO- Unione Europea Occidentale Dal 1954 al 1973 l'UEO ha promosso lo sviluppo di cooperazioni tra i paesi

dell'Europa occidentale, ha giocato un ruolo nell'integrazione della Germania Ovestnell'Alleanza atlantica, nel ritorno alla fiducia reciproca tra gli stati dell'Europaoccidentale attraverso il mutuo controllo degli armamenti, nella risoluzione delproblema della Saar, nella consultazione tra i membri fondatori dell'UE e il RegnoUnito. Dal 1973 al 1984 il ruolo dell'Ueo è gradualmente sfumato.

Nel 1997, l'Ueo adottò una Dichiarazione che, allegata al trattato di Amsterdam,elevava l'istituzione al rango di "parte integrante del processo di sviluppo dell'Unioneeuropea“. L'UE desiderava "creare una vera e propria identità europea in materia disicurezza e di difesa" e che l'UEO "forniva all'UE l'accesso ad una capacità operativadi difesa, in particolare nel contesto delle missioni di Petersberg".Dal 1988 al 2001 l'Ueo si attivò infatti svolgendo alcune "Missioni di Petersberg",cioè missioni umanitarie, di mantenimento della pace, di ripristino della pace (Golfopersico, Albania, Bosnia, Kosovo).

Dal 2001 la tendenza fu invece quella di un rafforzamento delle capacità propriedell'UE nell'ambito della politica estera e di difesa comune (PESC). La clausola dimutua difesa della Ueo è stata incorporata nel trattato di Lisbona in vigore nel 2009 ele residue attività dell'organizzazione sono cessate il 1º luglio 2011 e trasferiteall'Unione europea.

Dopoguerra e problemi industriali Il 5 giugno 1947 venne lanciata l'idea del piano Marshall, o

ERP, programma di aiuti economici e finanziari all'Europa –pilastro economico della politica americana anticomunista –che venne approvato dal congresso degli Stati Uniti nel 1948;nello stesso anno veniva creata l'OECE (Organizzazioneeuropea di cooperazione economica), istituzione destinata acoordinare la ricostruzione dell'economia europea e losfruttamento dei fondi ottenuti tramite il piano; di fronteall'OECE era responsabile l'ECA, l'ente che gestivadirettamente i fondi. L'OECE sarà sostanzialmente unfallimento, a causa anche del disinteresse britannico, ediventerà una sorta di organo consultivo utile solo per lareciproca informazione. Il piano Marshall, per quanto siariuscito a rimettere in sesto le economie del continente, falliràl'obiettivo dell'integrazione; otterrà però la liberalizzazionedelle economie europee.

Dopoguerra e problemi industriali Diversa la sorte delle istituzioni create su ispirazione della Francia.

La prima delle istituzioni europee, costituita secondo una logica"funzionalista" (costruire l'unione europea attraversoun'integrazione graduale per settori chiave) fu la Comunitàeuropea del carbone e dell'acciaio (CECA).

Ideata da Jean Monnet, la CECA (prevista dal cosiddetto pianoSchuman, dal nome del ministro degli esteri francese RobertSchuman) aveva come funzione primaria quella di risolvere ilmaggior motivo d'attrito presente sul suolo europeo occidentale: ilcarbone tedesco. Jean Monnet, infatti, aveva pensato che il primopasso del metodo funzionalista per la futura unificazione federaleeuropea dovesse essere la soluzione della spinosa questione dellaconcorrenza nella produzione dell'acciaio, materiale all'epocastrategico per ogni potenza, che la Germania produceva a costimolto ridotti grazie alle vaste disponibilità di carbone fossile dellaregione della Ruhr.

Dopoguerra e problemi industriali

Il piano Schuman risolveva il problema con la messa incomune di queste risorse e inoltre aveva il vantaggio, per laGermania, di riportare il paese nel giro diplomatico dellegrandi potenze. All'istituzione della CECA parteciparono ilBenelux, la Germania, la Francia e l'Italia, dando vita ad unastruttura composta da un'assemblea di controllo di fronte allaquale rispondeva un'Alta Autorità con funzioni esecutive, maindipendente dagli Stati membri, un Comitato dei ministricome raccordo politico con gli stati membri, e una Corte digiustizia per risolvere le controversie. Il trattato istitutivovenne ratificato nel 1951. La CECA fu un vero successo,politico ed economico.

Disastro militare Le prime idee per la costruzione di un esercito europeo – o per lo meno per

l'istituzione di un coordinamento sulla produzione degli armamenti –risalgono ad una nota del governo italiano (ministro degli esteri CarloSforza) del maggio del 1950. La reazione degli Stati Uniti manifestò unpalese disinteresse verso una politica militare di questo genere, che potevaportare l'Europa lontano dalla NATO e quindi fuori dal controllo della CasaBianca.

Lo scoppio, di lì a breve, della guerra di Corea, cambiò la situazione dipartenza: la possibilità che quella guerra fosse solo una manovra preliminareall'invasione sovietica dell'Europa riporta alla ribalta il problema dellaGermania. La difesa dell'Europa non poteva essere condotta con ragionevolipossibilità di successo senza la partecipazione di un esercito tedesco. IlConsiglio d'Europa, da Strasburgo, votò una mozione a favore dellacostituzione di un esercito europeo. La NATO, nello stesso periodo, spostòla linea da difendere fino all'Elba, rendendo così indispensabile lapartecipazione della Germania all'eventuale conflitto.

Disastro militare La Francia, visto il successo della CECA e che al riarmo della

Germania, proprio in sede atlantica, si era opposta in modo oltremodonetto e secco per bocca del ministro Schuman, si trovò ad aver bisognodi una sua proposta da portare avanti onde evitare l'isolamentodiplomatico.

Per raggiungere questo fine venne ideato da Monnet (e poi presentatoda René Pleven, primo ministro, e quindi detto piano Pleven) unesercito europeo, da comporsi di 6 divisioni, sotto il comando dellaNATO e gestito da un ministro della Difesa Europeo, con annesseistituzioni (sostanzialmente ricalcanti quelle della CECA). Questopiano doveva avere la funzione di non ostacolare la formazione di unesercito europeo e nel contempo di evitare un riarmo tedesco che ifrancesi non avrebbero accettato: tutte le nazioni partecipantiavrebbero “devoluto” una divisione all'esercito europeo, mantenendoun esercito nazionale, salvo la Germania, che avrebbe dovuto armaresolo la divisione dell'esercito integrato.

Disastro militare

La discussione di questo piano si trascinò senza risultati rilevanti, finchéMonnet e Eisenhower, con il loro accordo, non convinsero De Gasperi apartecipare con maggiore impegno. La proposta del governo italiano,influenzata pesantemente dalle idee di Spinelli (in quel momento vicino a deGasperi), chiedeva di istituire un'assemblea per la gestione dell'esercitointegrato, la quale avrebbe anche dovuto occuparsi di studiare la costituzione diun organo rappresentativo democratico e i poteri da conferirgli.

La proposta italiana non sortì grandi effetti, soprattutto per i dissidi franco-tedeschi, che poterono essere risolti solo dall'ultimatum americano, il qualeminacciava di armare un esercito tedesco se non si fosse firmato al più presto ilpatto istitutivo della CED, la Comunità Europea di Difesa. Il patto vennefirmato e i vincitori restituirono alla Germania la piena sovranità nazionale –era il 1952. Nel frattempo veniva approvata da tutti i partecipanti l'istituzionedella CECA e per cavalcare l'onda di questo successo si delegaronoall'assemblea di questa (piuttosto che a quella della futura CED) i compiti dicui all'articolo 38 dello statuto della CED.

Disastro militare Rapidamente venne redatto dall'Assemblea della CECA lo statuto della

CPE, Comunità politica europea, vero e proprio embrione di unacostituzione federale. Ma la CPE non verrà mai istituita: i governiimpegnati nella faccenda non potranno farlo, in quanto vincolatiall'accettazione, da parte dei rispettivi parlamenti, del Trattato sulla CED.Francia e Italia non approveranno tale trattato: l'Italia rimanderà lapresentazione al parlamento fino alla decisione francese, e quellafrancese sarà negativa (mediante un espediente procedurale).

Tra le cause della mancata approvazione vi è sicuramente la morte diStalin, che attenuò il conflitto con l’URSS; importantissima parte nellaquestione ebbero poi i problemi interni della Francia: la guerra in Indocina(che stava andando malissimo) e l'impossibilità, per i nazionalisti interni,di accettare il riarmo tedesco. A poco giovarono le brusche pressioni delsegretario di stato americano. Il governo socialista di Pierre Mendès-France, che risolse il problema dell'Indocina, provò in seguito a otteneredelle modifiche allo statuto, ma senza successo.

La Comunità Economica Sebbene il metodo della cooperazione intergovernativa avesse contribuito

notevolmente in termini di risultati in campo militare, economico e politico,aveva mostrato aspetti di debolezza non indifferenti, primo fra tutti ilconsenso unanime. È da queste premesse che parte un processo, iniziato daalcuni Stati membri, che superi i limiti del precedente metodo e passi a unsuccessivo stadio di cooperazione innovativa, una cooperazionecomunitaria. I principali aspetti di questo metodo sono: Prevalenza di organi di individui: i soggetti che fanno parte

dell'istituzione rappresentano se stessi e sono indipendenti dallo stato diprovenienza

Adozione del principio maggioritario: viene ridimensionato il principiodell'unanimità, uno dei principali ostacoli in passato, e si adotta unprincipio di maggioranza, anche se il più delle volte qualificata

Potere di adottare atti vincolanti Creazione di un sistema di controllo giurisdizionale di legittimità e

obbligo di sottoporre gli atti delle istituzioni ad esso

La Comunità Economica Con il fallimento della CED e l’esaurirsi della

partecipazione britannica agli affari europei (La GranBretagna aveva rinunciato ad aderire alla CECA) Monnettornò a lavorare su un'Europa "a sei", cercando diutilizzare il problema dell'energia atomica come motivoaggregante: in un'Europa a rapido sviluppo economicosarebbe stato essenziale assicurare vaste fornitured'energia.

La proposta di Monnet andò ad unirsi agli studi delministro degli esteri belga Paul-Henri Spaak su unmercato comune. I Trattati istitutivi della CEE(Comunità economica europea) e dell'EURATOMsaranno firmati a Roma nel 1957.

La Comunità Economica

La Comunità Economica Verranno istituiti: un Consiglio dei ministri, con funzioni distinte per CEE, CECA ed

EURATOM (la CECA verrà progressivamente assorbita dalla CEE); tre Commissioni esecutive per le tre istituzioni; un‘Assemblea comune con facoltà di censurare le decisioni della

commissione con un voto di maggioranza (maggioranza fissata in 2/3); una Corte di giustizia. Venivano inoltre istituiti altri enti, come la Banca europea, il Comitato

economico sociale e il Fondo sociale europeo. La Comunità aveva un assetto istituzionale accuratamente studiato per

evitare di conferirle poteri sovranazionali: l'esecuzione del programma e ilraggiungimento delle tappe erano subordinati all'azione dei singoligoverni perché la Commissione non aveva potere esecutivo diretto; ilpotere era in realtà affidato ad un consiglio dei ministri non sottopostoall'autorità dell'assemblea, la quale – come se non bastasse – era costituitada membri nominati dai parlamenti nazionali

La Comunità Economica L'approvazione dei due trattati, come sempre, fu indissolubilmente

legata all'atteggiamento francese. Inizialmente i Francesi sidimostrarono interessati all'EURATOM (per questioni sia militari cheeconomiche) e non alla CEE. La crisi di Suez e il fallimentareintervento militare franco-britannico portarono il governo francese apuntare sulla CEE come strumento di rivalsa. La crisi di Suez saràanche uno dei motivi principali di caduta della Quarta Repubblica.

L'Italia affronterà la questione dei trattati in maniera moltosuperficiale, palesando impreparazione politica, oltre che l'arretratezzastorica in campo finanziario ed economico. La CEE, nonostante ladelusione di Spinelli che ne criticava gli aspetti già evidenziati dimancanza di potere e di autonomia fiscale, costruirà dei solidi legamieconomici fra i paesi membri, e il modello, alla fine, si dimostreràvincente.

L'irruzione in scena di de Gaulle Il generale Charles de Gaulle ritorna sulla scena politica francese nel 1958,

come premier, e alla fine del 1959 come capo dello Stato: la QuartaRepubblica è crollata sotto il peso del fallimento di Suez e della repressione delnazionalismo algerino – la Quinta Repubblica è ancora instabile ed incerta,rischia la guerra civile e l'insurrezione dei militari più oltranzisti. Il generalenon sente di far parte dell'ordine bipolare e desidera rilanciare il ruolodiplomatico e militare di una Francia in palese declino, e doterà il paese di undeterrente atomico.

L‘EFTA e la Gran Bretagna Contemporaneamente diventava primo ministro a Londra il

conservatore Harold Macmillan, il quale, rendendosi conto che la GranBretagna non era più una potenza mondiale, ma solo una potenzaregionale, e per di più in difficoltà economica, rinunciò ben presto aisuoi tentativi di "neutralizzare" la CEE, che si prospettava sempre piùcome un gigante commerciale e produttivo. Tra i suoi tentativi rimanel'EFTA (Associazione europea di libero scambio), che comprendevala Gran Bretagna e alcuni paesi minori.

Inoltre propose l’ingresso dellaGran Bretagna nella CEE.Si trattavacomunque di un ingresso problematico, a causa dei rapporti particolaricon i paesi del Commonwealth (come regolarsi con la tariffa esternacomune dei paesi CEE?) e delle politiche agricole specifiche alle qualiLondra non intendeva rinunciare.

La candidatura di Londra era appoggiata da Italia e Benelux, chedesideravano un alleato per controbilanciare il peso crescente dell'asseBerlino-Parigi.

Associazione europea di libero scambio

La Commissione Fouchet Nel 1961 veniva eletto presidente degli Stati Uniti d'America John

Kennedy, il quale rilanciava una politica "imperiale" nel tentativo diimbrigliare le nascenti istituzioni europee sotto la leadership americana,per far sì che gli Stati Uniti recuperassero anche i loro storici vantaggicommerciali. Si recherà anche a Parigi nel tentativo – infruttuoso,nonostante la lunga e accurata preparazione – di dissuadere De Gaulle dalcontinuare i programmi di armamento atomico.

In questo contesto nascevano i primi tentativi di riforma delle istituzionicomunitarie, il cui studio era affidato alla "Commissione Fouchet": alproblema dell'ingresso della Gran Bretagna si sommava quello dellapolitica agricola comune, futuro tasto dolente di politica economica. LoStudio della commissione ad hoc non ottenne alcun risultato e fusostituito da un secondo rapporto "Fouchet II" che proponeva diestendere il potere di della CEE e della CECA ad altre questionieconomiche.

Tuttavia al rifiuto di Macmillan il generale De Gaulle, per rappresaglia,nel 1963, pose il veto francese all'ingresso della Gran Bretagna nellaCEE.

La Politica Agricola Comune

La Politica Agricola Comunitaria rappresentava senza dubbioun passaggio importante nei trattati di Roma del 1957. Il fineultimo di questa politica doveva essere quello di ottenerecontemporaneamente prezzi sufficientemente bassi per iconsumatori e redditi sufficientemente alti per i coltivatori; fula seconda istanza ad essere tutelata meglio, soprattutto perl'impegno francese, dovuto all'alta percentuale di popolazionedel paese impegnata nel settore agrario.

La PAC divenne una serie di procedure piuttosto complesseche parte con la definizione, ogni anno, del prezzocomunitario per i beni agricoli. Tutti i beni agricoli invendutivengono acquistati dalla CEE, la quale rimborsa gliesportatori se il prezzo del mercato mondiale è più basso diquello della CEE; forti dazi doganali proteggevano iproduttori interni. Certo non era proprio un bell'esempio dilibero mercato.

La crisi della sedia vuota e il Compromesso di Lussemburgo

La politica europea del Generale continuerà ad essere improntata alpiù rigoroso anti-atlantismo, e finirà per rendere inutile il patto diconsultazione franco-tedesco del 1963 fino alla fine della suaPresidenza.

Anzi, in questa fase, la CEE compie qualche progresso,convincendo Walter Hallstein, presidente della Commissione, adavanzare delle proposte innovative: la più importante è una sorta dicassa comune della CEE, embrione di autonomia fiscale, daottenersi mediante i proventi dei diritti doganali.

Per il Generale questo è troppo sovranazionale – ritira i suoirappresentanti dalla commissione e dal consiglio dei ministri,bloccando di fatto molte decisioni (crisi della sedia vuota). Il lororitorno, l'anno successivo, sarà ottenuto concedendo alla Francia,con il Compromesso di Lussemburgo, di rimandare "sine die"l'applicazione delle procedure con voto di maggioranza.

I problemi degli anni settanta Nel 1969 de Gaulle si ritira e viene sostituito da Georges

Pompidou, il quale rinuncia ad una politica eccessivamenteintransigente e convoca una Conferenza all'Aja per dimostrare labuona volontà del governo francese: vengono prese le decisioni diallargare la CEE e di definire meglio i regolamenti finanziari,specialmente in rapporto alla Politica Agricola Comune. Quantoalla politica agricola, la CEE sarà costretta, a causa dellefluttuazioni monetarie sempre più ampie e frequenti, ad adottare unsistema di «montanti compensativi», con la funzione di evitare chele fluttuazioni delle monete dei singoli paesi pongano in condizionedi vantaggio o svantaggio i produttori.

Nel 1971 si svolgono i negoziati per l'ingresso della Gran Bretagna,riguardanti principalmente l'importazione di latticini neozelandesi,l'integrazione dell'agricoltura inglese nella CEE, e il contributobritannico alle finanze comunitarie. L'integrazione completa è daoperarsi, progressivamente, in cinque anni. Cosi nel 1973, conIrlanda e Danimarca, il Regno Unito entra' nella CEE.

La CEE a 9 Stati membri

Il Serpente Monetario Nel 1971, il Presidente Nixon, operò un deciso cambiamento di rotta nella

politica americana, svalutando il dollaro e imponendo un aumento dei dazidoganali.

Dopo il crollo del sistema di Bretton Woods l’Europa i paesi europei, nel1972, nel tentativo di bloccare le fluttuazioni monetarie rispetto al Dollaro,creano il c.d. «Serpente nel tunnel» o Serpente monetario, al fine dicontrollare l'ampiezza delle fluttuazioni rispetto al dollaro. Si trattava diridurre la volatilità dei tassi di cambio e di costituire un’area valutaria concambi fissi i cui margini di oscillazione rispetto alla parità fossero la metàdei margini previsti tra le valute internazionali e il dollaro $. Venne istituitoun Fondo europeo di cooperazione monetaria con l’obiettivo di controllare lefluttuazioni dei cambi.

Questo tentativo la prima fase del processo di integrazione monetaria. Il mantenimento dei margini di oscillazione ( 1,125% tra le valute europee

e 2,25% tra le valute europee e il dollaro $) richiedeva un rigorosocoordinamento tra le politiche economiche dei paesi comunitari e aiutiadeguati per consentire il superamento di difficoltà temporanee per i paesipiù deboli

Piano Werner:il Serpente Monetario Le frequenti crisi valutarie che colpirono i paesi europei durante

l’esperienza del serpente monetario fecero sì che nel serpente restasserosolo quei paesi con stretti legami di integrazione economica ecommerciale con la Germania (Olanda, Benelux) gli altri paesi uscironodagli accordi di cambio del serpente monetario.

Nell'autunno del 1973 si aggiunge il problema della crisi petrolifera. Ipaesi della CEE, dopo qualche tentativo di reazione comune, procedonosingolarmente nell'affrontare la crisi.

Contestualmente si tengono due vertici, a Dublino e Parigi: si rinegoziala quota di contributi britannici alla CEE; si decide per un'assembleaparlamentare elettiva; si cerca una soluzione alla crisi energetica emonetaria, che riduce la crescita del PIL europeo fino alla metà deglianni '80 e aumenta l'inflazione, che solo nel 1976 comincia a rientrare.

Nascita dello SME Dopo alcuni anni si riprese a discutere di come

imbrigliare le fluttuazioni monetarie dopo il fallimentodel "serpente".

Solo dopo gli accordi della Giamaica (1976) e ilriconoscimento ai paesi membri del FMI della libertàdi scelta del sistema di fluttuazione preferito cominciòil processo decisivo di integrazione monetaria con lacreazione dello SME – Sistema Monetario Europeo(creato il 5 dicembre del 1978 entrò in funzione nelmarzo 1979).

Aderirono allo SME dapprima 8 paesi della Comunità(Italia, Olanda, Germania, Francia, Belgio,Lussemburgo, Danimarca, Irlanda) successivamenteentrarono la Spagna nel 1989, la Gran Bretagna nel1990 e il Portogallo all’inizio del 1992. Italia e Irlandaentreranno nello SNE dopo una difficile negoziazione:l'Italia otterrà temporaneamente una banda dioscillazione del 6%.

Nascita dello SME il Sistema Monetario Europeo si fonda sull'ECU – European Currency

Unit, su un meccanismo di cambio e sulla solidarietà finanziaria. L'ECU, unitàmonetaria di riferimento, è un valore costruito su un paniere nel qualerientrano le monete di tutti i paesi membri ponderate per il peso che lerispettive economie hanno all'interno della CEE. Il meccanismo di cambioprevede che ogni moneta possa fluttuare tra il +2,25% e il –2,25% in rapportoall'ECU preso come valore centrale. I paesi in difficoltà sarebbero stati aiutatidalle banche centrali degli altri.

Gli elementi costitutivi del sistema sono quindi:- La creazione dell’unità di conto europea (ECU) formata da un paniere divalute comunitarie.- Le parità centrali dei tassi di cambio delle valute dovevano essere espresse intermini di ECU. Il tasso di cambio tra due valute era dato dal rapporto tra lerispettive parità in termini di ECU. I cambi potevano oscillare entro una bandaristretta del 2,25%, salvo per quelle monete in cui i margini erano più ampi(l’Italia 6%)

Caratteristiche dello SME Quando una valuta raggiungeva i limiti massimo e minimo

consentiti, le Banche Centrali avevano l’obbligo di intervenire perriportare il cambio entro i margini prefissati.

Lo SME disponeva di un congegno aggiuntivo rispetto al serpente:indicatore di divergenza che segnalava andamenti difformi deltasso di cambio rispetto alla media comunitaria

Quando la moneta stava per avvicinarsi alla soglia massimaconsentita (pari al 75% del 2,25%) occorreva porre in esseremisure correttive e comportava obblighi di consultazione con glialtri membri dello SME

In caso di persistenti squilibri delle Bilance dei Pagamenti la paritàpoteva essere modificata di concerto con gli altri paesi dello SME.

Il funzionamento dello SME Gli scettici pensavano che lo SME non avrebbe funzionato come per

il Serpente. I divari tra i tassi di inflazione erano moto alti(Germania 2,7% contro il 12% dell’Italia) e si temeva che gliattacchi speculativi avrebbero forzato i paesi deboli ad uscireNonostante i molti riallineamenti (11) lo SME ha funzionato peruna serie di espedienti messi in atto e che consistevano in unacombinazione di riallineamenti e di coordinamenti delle politicheeconomiche.

Alle valute deboli fu concessa una banda di oscillazione più ampia(6% per la lira fino al 1990) la peseta e lo scudo portoghese e lasterlina fino alla crisi del 1992.

Dopo la crisi del 1992 la banda di oscillazione fu ampliata al15%

Estensioni di credito dai paesi a moneta forte a quelli a monetadebole. In caso di attacchi speculativi le banche centraliintervenivano a sostegno del paese sotto attacco

Mantenimento di controlli valutari per i paesi a moneta debole.

Tassi di inflazione nei principali paesiGERMANIA IL PAESE MONETARIAMENTE Più VIRTUOSO

Ridimensionamento – Gli anni ‘80 La scena comunitaria dei primi anni '80 è dominata dalla crisi dei rapporti tra

la Gran Bretagna e la CEE: il governo conservatore di Margaret Thatcher,eletto nel 1979, pretende di dover contribuire in minor misura alle finanzedella politica agricola comune.

Intanto, nel 1979 viene anche eletto il primo Parlamento europeo, seppurcon diverse modalità che variano da paese a paese. Il parlamento, privo direali poteri (può respingere il progetto di bilancio del consiglio, come ineffetti avvenne, ma il consiglio può continuare a spendere ugualmente) saràcomunque l'organo dal quale usciranno i progetti di riforma e le proposte perla loro attuazione. Partecipa al voto per il primo parlamento europeo il 63%della popolazione europea.

Il parlamento risultò essere diviso nel seguente modo: il Gruppo Socialista133 seggi, il Partito Popolare Europeo 107 seggi, i Democratici Europei 64seggi, il Gruppo Comunista 44 seggi, il Gruppo Liberale e Democratico 40seggi, i Democratici Progressisti Europei 22 seggi, i restanti non iscritti 18seggi, per un totale di 410 seggi.

Il Club del Coccodrillo Importante sotto questo profilo è il contributo di Altiero Spinelli e del

suo "Club del coccodrillo“ (un integruppo parlamentare), cheriuscirà a fare istituire una commissione per studiare una vasta riformadelle competenze del parlamento, dalla quale nascerà un progetto peruna nuova ripartizione dei poteri e un nuovo trattato.

Il progetto viene ignorato dai vertici successivi, ovviamente. Talivertici risolvono però il problema dei contributi britannici, trovando uncompromesso e concedendo prestiti al disastrato bilancio di Londra.Anche le politiche agricole vengono ridiscusse, soprattutto in relazioneal principio del "giusto ritorno", ottenendo così le seguenti riforme:

1. eliminazione del sistema dei montanti compensativi;2. riduzione progressiva delle quote latte3. eliminazione dei rimborsi per i prodotti oltre una determinata quantità4. nuova politica dei prezzi;5. riduzione o abolizione dei sussidi;6. riduzione delle importazioni di prodotti agricoli Oltre alla riduzione della produzione agricola, si approva l'erogazione

fondi per sostenere la riduzione programmata dell'industria siderurgica. Il 1º gennaio 1981 la Grecia fa il suo ingresso nella CEE.

Il Libro bianco di Delors e l'Atto Unico

Nella metà degli anni ottanta la Commissione UE, presieduta da JacquesDelors prepara un “libro bianco” in cui si elencano i difetti del mercatocomune e le soluzioni auspicabili. L'integrazione economica non è statacompleta: ci sono ancora barriere finanziarie, impedimenti al commercio, ilmercato dei servizi e degli appalti pubblici è in contrasto con le norme di unlibero mercato.

Nel 1985 si svolge il vertice di Milano. In quella sede si approva anche unprogetto per dei futuri trattati sulla cooperazione in politica estera.

Da questa conferenza partono i tentativi, portati avanti con impegno da Delors,per unificare i vari dossier e documenti in un Atto unico europeo in vistadell'Unione, cosa che verrà ottenuta eliminando il voto di maggioranza (cherimane solo per le decisioni relative al mercato comune) e delle disposizionisull'unione monetaria – queste concessioni eviteranno una rottura con la GranBretagna. L'atto unico è un passo verso l'integrazione della politica estera, cherimarrà comunque ancora a lungo uno dei punti deboli della comunità.

L'Atto Unico e le proposte future Per l'applicazione del Trattato la Commissione si mette in

moto e nel giro di tre anni la maggior parte degli obiettividefiniti nel libro bianco sono stati raggiunti.

Vengono inoltre ridefinite le basi su cui pagare il contributoalla CEE e (ancora una volta) la politica agricola. Si istituisceanche una Commissione di studio sull'unione monetaria,presieduta dallo stesso Delors – il suo studio avrà un effettodi accelerazione notevole sull'integrazione fiscale e porteràrapidamente alla definizione di un programma perl'unificazione monetaria. Su questa unificazione monetaria, ein particolare sulla Banca centrale europea, alcuni governi, tracui quello italiano, faranno molte obiezioni, giustificate dalproblema di dover colmare un netto divario istituzionale.

L'Atto Unico Il 1º gennaio 1986 Spagna e Portogallo entrano nella CEE. Contemporaneamente si affacciava il problema della riunificazione

tedesca. La CEE temeva che la riunificazione portasse la Germania lontanodalla comunità, a interessarsi dei tradizionali affari mitteleuropei;rimaneva, per di più, il problema dell'approvazione da parte della dirigenzasovietica di Gorbačëv. Ma Helmut Kohl, sostenendo la disastrataeconomia dell'URSS e appoggiando in pieno i progetti di unità monetaria,riuscì ad ottenere il consenso sia di Gorbačëv sia della CEE allariunificazione tedesca.

L'Europa che va verso il trattato di Maastricht è un'Europa che hafinalmente completato l'integrazione dei mercati – grazie anche ad unapaziente riforma delle leggi dei singoli stati per renderle compatibili con ilprogetto del “libro bianco” – e che va verso l'integrazione monetaria,nonostante abbia deciso di rinviare la fondazione della Banca centraleeuropea; è un'Europa che continua a fare i conti con l'opposizionebritannica, smorzata ma non messa a tacere dalla caduta della Thatcher.L'Italia, in questa situazione, si caratterizza come un paese che farà enormisforzi per ridurre il suo disastroso disavanzo di bilancio per poter rientrarenei parametri del futuro trattato.

CEE dal 1957 al 1990

La crisi del 1992 Nei primi anni di operatività dello SME parecchi membri (Francia,

Italia) riducevano la possibilità di attacchi speculativi mantenendocontrolli ai movimenti di capitali.

Il processo di integrazione (l’accelerazione del processo delmercato unico) richiedeva però lo smantellamento di tali vincoli enel 1990 la maggior parte dei paesi dello SME avevacompletamente eliminato i controlli sui movimenti di capitali.

Nel 1992 lo SME subì la pressione dell’unificazione tedesca cheportò all’aumento senza precedenti dei tassi di interesse inGermania

Gli operatori dei mercati finanziari erano sempre più convinti che leimplicazioni della politica monetaria tedesca avrebbe condotto a unriallineamento delle parità e a una svalutazione delle valute deboli

Gli attacchi speculativi Le banche centrali dei paesi sotto attacco intervennero con

estenuanti interventi sul mercato dei cambi Le massicce perdite di riserve valutarie che andavano sempre

più riducendosi non avrebbe potuto arginare il forte deflussodi capitali

Italia e Gran Bretagna dopo vari tentativi tendenti a innalzarei tassi di interesse furono costretti a uscire dallo SME

Altri paesi come Spagna e Portogallo svalutarono le loromonete. I margini di oscillazione furono ampliati al 15% finoall’entrata della moneta unica. Questo in pratica significavail crollo del sistema dei cambi fissi.

Il trattato di Maastricht Il 7 febbraio 1992 viene firmato il

Trattato di Maastricht.

Il trattato introduce due politiche dicooperazione nuove di zecca: CGAI(Giustizia e affari interni) e PESC(Politica estera e sicurezza comune);queste si aggiungono alla Comunitàeuropea (risultante delle istituzioniprecedenti, CEE, CECA edEURATOM). Su questa serie diistituzioni si deve fondare l'UNIONEEUROPEA.

Il trattato di Maastricht A differenza di un usuale stato moderno, l'UE si caratterizza per l'assenza del principio di

separazione dei poteri: i poteri, piuttosto che essere divisi fra organi diversi, vengono esercitati inmaniera congiunta da più organi. La struttura delle istituzioni è la seguente:

il Consiglio Europeo, che riunisce i capi di governo e di stato dei paesi membri: fissa le lineeguida per la politica dell'unione;

il Consiglio dell'Unione europea, consiglio dei ministri dei paesi d'Europa, la cui composizionevaria a seconda dell'argomento da affrontare: agisce entro i limiti stabiliti dal Consiglio Europeo;

la Commissione europea: è il vero e proprio governo dell'Europa, la cui azione è limitata dallescelte del Consiglio e dalle clausole dei trattati;

il Parlamento Europeo, eletto a suffragio universale, con limitata capacità legislativa: haprincipalmente funzioni di controllo;

la Corte di giustizia delle Comunità europee: ha il compito di assicurare il rispetto del dirittocomunitario e della sua corretta interpretazione.

la Corte dei conti europea è una corte di giudici fiscali: controlla la correttezza del bilancio dellaUE;

il Comitato economico e sociale e il Comitato della CECA: si tratta di organi consultivi di tipotecnico;

il Comitato delle regioni: è l'organo di raccordo fra la Commissione e gli enti locali degli statimembri;

la Banca europea degli investimenti (BEI): banca che cura gli investimenti in settori rilevantidell'economia pubblica;

Istituto Monetario Europeo (poi Banca centrale europea), con giurisdizione sulle questionimonetarie e fiscali: una nuova Banca Centrale.

Il trattato di Maastricht L'UE ha competenze più ampie della vecchia CEE e si avvale del

principio di sussidiarietà. La PESC ha come obbiettivo quello di portare l'Europa a

formulare una politica di difesa comune che in futuro possa anchediventare una difesa comune vera e propria; quello di promuoverela pace internazionale e difendere i valori comuni e gli interessifondamentali dell'indipendenza europea; inoltre mettere in atto uncollegamento fra l'UE e l'UEO.

Il CGAI fissa i parametri per la collaborazione intergovernativa neisettori giudiziari e di polizia.

La cittadinanza europea si aggiunge alla cittadinanza nazionale –è cittadino europeo chiunque sia cittadino di uno degli statimembri.

Con il trattato di Maastricht la forma istituzionale dell'UEraggiunge una certa stabilità, ed è presumibile che manterrà questaforma per un buon periodo di tempo.

L’Unione Monetaria ed Economica

Il trattato definisce –come proposte neglistudi della Commissionedi Delors – le tappe perl'unificazione monetaria.

All'unità monetariasarebbero stati ammessi ipaesi che avrebberogarantito stabilità dellamoneta, bassa inflazionee bassi tassi d'interesse,disavanzo di bilancioinferiore al 3% del PIL edebito pubblico inferioreal 60% del PIL

Perché l’euro?

Molti puntavano al valore simbolico della moneta unicadopo mezzo secolo di guerre all’interno dell’Europa nellaprima parte del 900

Ma è chiaro che quel che conta sono i vantaggieconomici: una moneta comune insieme alla rimozionedi tutti gli altri ostacoli ai movimenti di beni e di fattoriproduttivi avrebbero fatto di questa area una delle areeeconomiche più potenti del mondo.

I detrattori ritengono che il simbolismo dell’euro puòportare costi molto elevati: una moneta comune significaun tasso di interesse comune e una politica monetariacomune.

Area Valutaria Ottimale Che cosa accade invece se all’interno dell’Europa un paese sperimenta

shock asimmetrici? Per esempio nel paese A una fase espansiva e nelpaese B una fase recessiva. Il primo paese avrebbe bisogno di unaumento di r – tasso di cambio e il secondo di una riduzione. Poiché r èlo stesso in entrambi i paesi c’è il rischio che il primo paese rimanga inrecessione per un periodo molto lungo.

L'aggiustamento potrebbe essere quindi ottenuto tramite unavariazione dei salari e dei prezzi, qualora questi fossero flessibili. Inassenza di questa flessibilità, l'unica soluzione per evitare leconseguenze dello shock sarebbe lo spostamento dei fattori produttivi.

Un altro elemento che potrebbe favorire un'area valutaria ottimale è laeffettiva presenza di un sistema di federalismo fiscale, utile permobilitare risorse dalle aree più avvantaggiate a quelle più svantaggiate.

L‘Euro Nel 1999, 11 degli allora 15 paesi

membri dell'Unione europea,facenti parte del Sistema MonetarioEuropeo, hanno adottato unamoneta unica: l'euro.

Nel 2007, con la Slovenia, i Paesidell'eurozona sono diventati 13. Nel2008, anche Cipro e Malta hannoadottato la divisa comune:l'eurozona contava 15 paesi. Nel2009, con l'ingresso dellaSlovacchia, i Paesi dell'eurozonaerano 16. Anche l'Estonia, nel 2011ha fatto il suo ingressonell'eurozona. Nel 2014 è entrata laLettonia, e nel 2015 la Lituania.L’euro oggi conta 19 membri.

I nuovi trattati Alla fine degli anni '90 si assiste al tentativo di "andare oltre

Maastricht": i paesi membri sono consapevoli della necessitàdi approfondire l'integrazione, soprattutto nei due nuovi"pilastri" introdotti appunto con il Trattato che ha visto nascerel'UE. La storia vede un tentativo di revisione generale (giàprevisto alla firma di Maastricht), riuscito parzialmente nel1997 con l'approvazione del Trattato di Amsterdam. Leinnovazioni contenute vanno in direzione di rafforzare l'unionepolitica, con nuove disposizioni nelle politiche di Libertà,sicurezza e giustizia, compresa la nascita della cooperazione dipolizia e giudiziaria in materia penale, oltre all'integrazione delTrattato di Schengen. Altre disposizioni chiarificano l'assettodella Politica estera e di sicurezza comune, con la quasi-integrazione dell'UEO, mentre viene data una rinfrescata(insufficiente) al sistema istituzionale, in vista del'adesione deinuovi membri dell‘Est.

I nuovi trattati Proprio l'insoddisfazione in questo campo, spinge i capi di

stato e di governo a prospettare subito un'ulteriore modificadel sistema istituzionale "prima che l'Unione conti ventimembri". La trattativa si traduce in un mezzo fallimento: nelTrattato di Nizza del 2001 vengono adottate le disposizioni"minime" che permettano alle istituzioni (pensate per 6membri) di funzionare a 27 membri: nuova ponderazione deivoti nel Consiglio dell'Unione europea, modifica dellacomposizione della Commissione europea, estensione dellaprocedura di co-decisione e modifica del numero di deputatial Parlamento europeo per ogni Stato membro, estensione delvoto a maggioranza qualificata per una trentina di nuovi titoli.Il Consiglio europeo fa però propria la Dichiarazione diLaeken fa partire un dibattito più ampio e più approfonditosull'avvenire dell'Unione europea che sfocia nellaConvenzione europea.

L'allargamento dell'UE Nel 2004, è avvenuto un fatto di portata storica: la fine della

divisione tra Europa occidentale ed Europa orientale è stataformalmente sancita, a 15 anni dalla caduta del muro di Berlino,dall'ingresso nell'Unione europea di 7 paesi dell'ex blocco sovietico(Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchiaed Ungheria), più Cipro, Malta e Slovenia. L'adesione formale èavvenuta grazie al Trattato di Atene.

Nel 2007 un nuovo allargamento ha portato all'ingresso di Romaniae Bulgaria nella Ue, attraverso il Trattato di Lussemburgo.

Croazia, Macedonia e Turchia sono invece i paesi che hannoavviato trattative ufficiali per l'adesione all'Unione e che sonoquindi candidati all'ingresso nella stessa, pur non essendo stataancora determinata una data certa di adesione; per quanto riguardala Turchia, poi, l'adesione all'UE è subordinata al rispetto direquisiti particolari e, comunque, non è prevista prima del 2014. Il16 luglio 2009 anche l'Islanda ha chiesto di aderire all'Unioneeuropea.

L'allargamento dell'UE

Le tappe dell’allargamento Trattato di Roma istitutivo della CEE - 25.3.1957 (firma di 6

Stati: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi)

1973 6 + 3: Gran Bretagna, Danimarca, Irlanda 1981 9 + 1: Grecia 1986 10 + 2: Spagna, Portogallo 1992 accordo tra CEE e Paesi della cd. EFTA (European Free Trade Association) 5: Austria, Finlandia,

Svezia Norvegia, Islanda 1995 12 + 3: Svezia, Finlandia, Austria 2004 15 + 10: Cipro, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep.

Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria 2007 25+ 2: Bulgaria, Romania 2013 27+1: Croazia

Oggi l’Unione europea, costituita a partire dal 1° novembre 1993 con la firma del Trattato di Maastricht (febbraio 1992), vede

l’adesione di28 STATI MEMBRI.

Paesi candidati all'adesione UE:Ex Repubblica jugoslava della Macedonia - Turchia

La Costituzione europea

La Costituzione europea L'Allargamento, che ha portato l'UE da 15 a 27 stati membri, ha posto la necessità

di una revisione dell'assetto istituzionale dell'Unione. La Convenzione europea - atale scopo convocata - ha così portato alla stipula del Trattato che istituisce unaCostituzione per l'Europa: un fatto di grande importanza che imprime unoslancio verso una ulteriore coordinamento delle politiche, ma che in realtà noncrea uno stato federale né una confederazione, poiché il termine costituzioneimplica la volontà "costituente" di un sistema basato su una comunità di diritto.

Il testo approvato dalla Convenzione europea altro non è che un trattatointernazionale: con lo stesso non viene istituito un nuovo stato federale névengono privati i singoli stati membri della loro identità nazionale.

Critiche alla Costituzione europea vengono da più parti: alcuni, come ad esempio ipartiti nazionalisti, rifiutano a priori questo come qualunque altro testo checomporti una maggiore integrazione degli stati a livello sovranazionale. Per ilmotivo opposto, c'è chi invece, come ad esempio i movimenti federalisti, vede iltesto adottato solo come un primo passo nella direzione di una vera costituzione,considerando l'attuale testo solo come unione e blanda evoluzione dei trattatipreesistenti: un testo che avrebbe il difetto di limitarsi a descrivere l'esistentesenza spingersi nella definizione di un nuovo ordinamento politico.

Il lavori della Convenzione si aprono ufficialmente il 28 febbraio 2002 e sichiudono il 10 luglio 2003.

2004: il Trattato costituzionale Europeo (firmato nell’ottobre 2004)

Il dibattito: una Costituzione senza Stato?

La Parte II del Trattato costituzionale del 2004 recepiva la Carta di Nizza libertà professionale e diritto di lavorare; parità di trattamento e uguaglianza; solidarietà (Titolo IV, interamente dedicato ai diritti

individuali e collettivi dei lavoratori); diritto di cittadinanza europea, libertà di circolazione e

soggiorno; rapporti fra le disposizioni costituzionali europee e le

Costituzioni nazionali

2004: il Trattato costituzionale Europeo (firmato nell’ottobre 2004)

L’esito negativo della consultazione referendaria in Francia enei Paesi Bassi voto contrario (2005)

Dopo due ani di riflessione, il progetto costituzionale vieneabbandonato e viene dato mandato ad una conferenzaintergovernativa per la riforma dei Trattati istitutivi

Il 19 ottobre 2007 il Consiglio europeo informale di Lisbonaha adottato il testo definitivo del trattato elaborato nell’ambitodella conferenza intergovernativa.

Il 13 dicembre 2007 i capi di Stato e di governo dei 27 Statimembri dell'Unione europea hanno firmato il trattato diLisbona.

Il termine “Costituzione” scompare dal lessico dei nuoviTrattati

Dalla Costituzione alla riforma dei Trattati del 2007 (Lisbona)

Il Trattato di Lisbona

La Costituzione europea però non entrerà mai in vigore: il processo di ratifica si èinterrotto quando il 54,7% dell'elettorato francese ha scelto di non sottoscrivere ilTrattato.

La risposta è stato un "periodo di riflessione" durato due anni in cui si è cercato di"elaborare il lutto" e di capire come uscire dalla crisi. Il risultato è arrivato al vertice diBruxelles tra il 21 e il 23 giugno 2007 nel quale si è arrivati ad un accordo sul nuovoTrattato di riforma. L'accordo recepisce gran parte delle innovazioni contenute nellaCostituzione, anche se con alcune modifiche per togliere il carattere costituzionale altesto e meccanismi per alcuni paesi di "chiamarsi fuori" da politiche comuni.

Dopo una Conferenza intergovernativa a Lisbona lampo si prevedeva la firma del trattatoentro l'anno con un breve periodo di ratifica (in prevalenza con metodo parlamentare) inmodo da fare entrare in vigore il nuovo trattato entro le elezioni europee del 2009. Il nodell'Irlanda al primo referendum del 12 giugno 2008 ha ritardato il processo, sbloccatocon il sì al secondo referendum del 2 ottobre 2009. Il Trattato è entrato in vigore il 1ºdicembre 2009.

Le divergenze economiche e sociali dell’UE

Le Politiche dell'Unione Europea

Ambiente ed Energia Cultura ed istruzione Dogane e fiscalità Affari economici e monetari Ricerca, scienza e tecnologia Salute Imprese, occupazione ed affari sociali

Sviluppo regionale Aiuti umanitari e cooperazione allo sviluppo Trasporti e reti di comunicazione Agricoltura, pesca e prodotti alimentari

Utilizzando solo l'1% della sua ricchezza globale all'anno,l'UE costruisce il nostro avvenire comune e svolge un ruolodi primo piano sulla scena mondiale. L'obiettivo è quello difar fronte alle sfide che si presentano oggi alla nostra società,per assicurare ai cittadini europei un'esistenza migliore.

Le spese dell'UE sono quindi essenzialmente destinate aridurre le disparità di reddito e di condizione sociale, apromuovere la mobilità resa possibile dall'apertura dellefrontiere interne, a garantire libertà, sicurezza e giustiziaall'interno delle frontiere dell'UE e a salvaguardare ladiversità culturale.

Le Entrate

Il bilancio dell'UE è finanziato principalmente attraverso tre"risorse proprie". Una parte considerevole (quasi tre quarti) delleentrate è costituita da contributi versati degli Stati membri infunzione della loro prosperità, espressa dal prodotto interno lordo.Il principio di base per il calcolo del contributo di ciascuno Statomembro è quello della solidarietà e della capacità di pagamento,con le opportune modifiche nel caso in cui questo principio sitraduca in un onere eccessivo per alcuni Stati membri.

Le restanti entrate sono costituite dai dazi doganali e dai prelieviagricoli (una forma di dazio sull'importazione dei prodotti agricoli)nonché da una percentuale fissa delle somme che gli Stati membripercepiscono sotto forma di imposta sul valore aggiunto (IVA).

Le risorse proprie tradizionali

Dazi doganali. I dazi doganali sono percepiti sulle importazionialle frontiere esterne. La tariffa doganale è diventata comune nel1968, due anni prima della data inizialmente prevista.

Risorse di origine agricola. Le risorse più importanti di questacategoria sono i diritti agricoli, chiamati, dapprima, prelieviagricoli. I diritti agricoli sono diritti d'importazione prelevati suiprodotti agricoli in provenienza dai paesi terzi. Si aggiungono aqueste tasse i contributi sulla produzione di zucchero che sonoversati dai produttori di zucchero all'interno della Comunità.

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Imposta sul valore aggiunto (IVA). Le risorse provenientidall'IVA vengono introdotte dalla decisione del 21 aprile 1970 perintegrare le risorse proprie tradizionali, che più non bastano afinanziare il bilancio comunitario. Questa terza categoria di risorse,assai complessa, viene attuata per la prima volta nel 1980 e risultadall'applicazione di un'aliquota a un imponibile uniforme.

Reddito nazionale lordo (RNL). Nel 1988, il Consiglio istituisceuna quarta risorsa propria, basata allora sul prodotto nazionalelordo (RNL) e destinata a sostituire l'IVA e a garantire l'equilibriodel bilancio. Per mantenere immutato l'importo delle risorsefinanziarie messe a disposizione il massimale delle risorse propriein percentuale del RNL dell'UE è stato adattato ed equivale oraall'1,24% del RNL dell'UE

Il Bilancio dell’UEIl bilancio annuale dell'UE ammonta a 142 miliardi di euro nel 2014

A gestione Indiretta attraverso le Regioni,con il cofinanziamento dello Stato, dellaRegione ed i Fondi Strutturali FSE – FESR eFondo di Coesione

A gestione Diretta da parte delle Dir. Gen.della Commissione, per le politiche settoriali

Le Politiche dell’Unione Europea sono attuateattraverso due principali tipologie di Programmi:

Agricoltura e sviluppo rurale

Allargamento

Ambiente

Audiovisivo

Cooperazione allo sviluppo

Cultura

Energia e Trasporti

Fiscalità e unione doganale

Giustizia, libertà e sicurezza

Imprese e industria

Istruzione, formazione e gioventù

Occupazione, affari sociali e pari opportunità

Pesca e affari marittimi

Politica regionale

Relazioni esterne

Ricerca

Salute e tutela dei consumatori

Società dell'informazione

I programmi a gestione diretta Settori

«Per il sogno europeo servono i giovani» J.Rifkin