Lezione 2 dal bit alla convergenza digitale

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Lezione 2 Dal bit alla convergenza digitale Dal bit alla convergenza digitale Dematerializzazione e disintermediazione Dematerializzazione e disintermediazione La fine dell’integrazione verticale La fine dell’integrazione verticale I quattro paradigmi della convergenza digitale I quattro paradigmi della convergenza digitale Prima della crossmedialità: multicanale e multimediale Prima della crossmedialità: multicanale e multimediale Prof. Giampaolo Rossi – Teorie e tecniche del linguaggio crossmediale - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI SUOR ORSOLA BENINCASA

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Lezione 2

Dal bit alla convergenza digitaleDal bit alla convergenza digitale

Dematerializzazione e disintermediazioneDematerializzazione e disintermediazione

La fine dell’integrazione verticaleLa fine dell’integrazione verticale

I quattro paradigmi della convergenza digitaleI quattro paradigmi della convergenza digitale

Prima della crossmedialità: multicanale e multimedialePrima della crossmedialità: multicanale e multimediale

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

L’idea di semplificare il calcolo aritmetico verso un sistema più ridotto di segni era molto diffusa nel XVII secolo

Fu il filosofo e matematico tedesco LEIBINIZ il primo a ideare il calcolo binario utilizzando i simboli più semplici, le cifre "0" e "1", organizzando le regole dell'aritmetica binaria. Il suo sogno era: ridurre la complessità

Per farlo bisognava ricondurre a base 2 la possibilità di combinare i segni

A Leibiniz si deve anche l’intuizione della Characteristica universalis un linguaggio universale teso a trasformare il ragionamento in calcolo, primo esempio di Intelligenza artificiale

ALL’INIZIO FU LEIBINIZ

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Solo un modo diverso di contare?

No! La base di una trasformazione del reale

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

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Tutto diventa bit (binary digit)

Il bit è un’unità di segnale e di informazione basata sul codice binario

L’informazione nelle sue forme (immagine, suono, scrittura e lettura) e nella circolazione (produzione, trasporto, fruizione) si basa ora sulla semplice coppia 0 e 1

Un film, un romanzo, una canzone, un reportage giornalistico, una foto, un documento personale, tutto è riducibile a pacchetti di bit

Ogni contenuto si trasforma così in un pacchetto di bit (file) dentro memorie digitali manipolabili e riproducibili da un computer

Un solo strumento di produzione: il computer

Si attua la convergenza digitale dei processi di produzione

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

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La convergenza digitale è la possibilità di integrare totalmente codici e linguaggi che un tempo erano separati

Prima i supporti erano diversi tra loro (carta stampata, vinile e audiocassette, diapositive, pellicole ecc.) e la loro integrazione era difficile

Informazioni di tipo diverso, vengono scritte con lo stesso linguaggio di base (bit) e gestite con un unico strumento (computer)

Lo sviluppo di internet e del world wide web completa la rivoluzione digitale

Si abbassa la soglia di accesso alla produzione di contenuti

Si modifica l’offerta, ora infinita. Long Tail di offerta e nuove nicchie di domanda

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

Cambiano i modi di rappresentare, produrre, distribuire e organizzare i contenuti

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

LA STORIA DI INTERNET IN 1 MINUTO

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I 15 ANNI CHE SCONVOLSERO IL MONDO

1981: primo personal computer IBM

1982: nasce internet con la definizione del TCP e di IP

1985: prima versione di Windows che rende il pc facile da usare.“Windows ha permesso, per la prima volta nella storia a milioni di individui, di

diventare autori di propri contenuti e di condivederli in modo vastissimo” (Craig J. Mundie)

1991: Tim Berners-Lee elabora il linguaggio Html, il sistema di indirizzamento Url e stabilisce il protocollo di collegamento dei contenuti sulla rete (Http, HyperText Transfer Protocol). Crea così il primo sito web della storia

1995: Netscape e il primo browser di massa

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

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LA DIFFERENZA TRA INTERNET E IL WORLD WIDE WEB

“Internet è una rete di reti. E’ composta da cavi e computer. La sua funzione è semplicemente quella di trasferire pacchetti di informazione da un punto all’altro della rete. Molte applicazioni utilizzano internet: per esempio la posta elettronica. Il world wide web è uno spazio di informzione astratto. Sul Net trovi soltanto dei computer; sul web trovi invece suoni, immagini, documenti… informazioni. Sul Net le connessioni sono cavi che collegano computer; sul web le connessioni sono link ipertestuali (…)Il web non potrebbe esistere senza internet, ma il web ha reso interessante internet” (Tim Berners-Lee)

INTERNET E’ STUPIDA“Internet è stupida e lo è apposta. I progettisti originali si assicurarono che la rete più grande e più estesa fosse stupida quanto una pietra. Internet non è a conoscenza di un sacco di cose che le reti intelligenti, come quelle telefoniche, sanno: identità, permessi, priorità, eccetera (...) Internet è a conoscenza di un'unica cosa: questo mucchio di bit deve muoversi da un capo all'altro della rete” (David Weinberger).

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

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DEMATERIALIZZAZIONE E DISINTERMEDIAZIONEDEMATERIALIZZAZIONE E DISINTERMEDIAZIONE

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Tra i fattori di mutamento più importanti attuati dalla rivoluzione digitale, due assumono un’importanza fondamentale:

Riproducibilità tecnica: eliminazione della differenza tra originale e copia

Maggiore disponibilità e capacità trasmissiva: riduzione della scarsità tipica dell’analogico e abbattimento dei costi di produzione e distribuzione

Le conseguenze sono la Dematerializzazione e la Disintermediazione

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DEMATERIALIZZAZIONE E DISINTERMEDIAZIONEDEMATERIALIZZAZIONE E DISINTERMEDIAZIONE

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Il contenuto ora digitale, non è più legato a un supporto fisico

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DEMATERIALIZZAZIONE E DISINTERMEDIAZIONEDEMATERIALIZZAZIONE E DISINTERMEDIAZIONE

DEMATERIALIZZAZIONE

Distribuzione non più vincolata a tempo, quantità

e qualità di riproduzione

Fruizione legata ai

nuovi tempi della mobilità

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Fine dei mediatori tradizionali nella creazione e distribuzione di contenuti

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DEMATERIALIZZAZIONE E DISINTERMEDIAZIONEDEMATERIALIZZAZIONE E DISINTERMEDIAZIONE

DISINTERMEDIAZIONE

Nasce il prosumer,

il consumatore che crea e distribuisce

propri contenuti

Si sviluppano piattaforme di ugc(social network, blog, file sharing)

L’industria dei media (informazione, tv) è

aggredita dalla nuova creative industry

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LONG TAIL

Prima Eccessivi costi di produzione (film o serie televisive) e rischi elevati Adozione di modello di produzione “hit-cratico” (star system e altre

strategie di marketing) piuttosto che originalità dei contenuti Per gli utenti fruizione vincolata all’economia della scarsità, nessuna

possibilità di accedere a un’ampia scelta

Ora Forte riduzione dei costi necessari per produrre Possibilità di raggiungere nicchie di mercato Quindi maggiore quantità di contenuti disponibili (tutti possono crearli) Riduzione dei prezzi al consumo (tutti possono averli)

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

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LONG TAIL

Sviluppo della Lunga Coda secondo la teoria di Chris Anderson

La testa: minor numeri di prodotti con maggior numero di vendite (hit) La coda: è formata da una miriade di prodotti, le cui vendite si avvicinano allo zero

ma non lo raggiungono La coda non deve sostituire la testa: il successo di mercato avviene solo con

l’offerta contemporanea di hit e nicchie, spaziando per tutta la vasta gamma di prodotti disponibili.

Si sviluppa “l’economia dell’attenzione” (Huamir Haque)

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

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iTUNES

Esempio di sfruttamento di long tail

Vendita di tutti i principali contenuti premium (musica e film) del mercato, per attrarre i consumatori.

Aggiunta progressiva di contenuti di nicchia offerti da migliaia di artisti indipendenti, raggiungendo in tal modo la coda lunga.

Creazione di una forte correlazione tra la testa e la coda della curva: la seconda necessita della prima e quindi non la sostituisce.

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IL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALEIL BIT E LA CONVERGENZA DIGITALE

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LA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALELA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALE

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L’universo analogico si basava su uno schema a forte integrazione verticale, che puntava a unificare i due settori principali (produttore e editore), creando situazioni di monopolio e di limitazione del mercato.

L’integrazione verticale è quindi quel processo per mezzo del quale i diversi stadi di produzione e/o distribuzione di un prodotto/servizio sono controllati da una singola società o gruppo, in modo da accrescere il suo potere di mercato (Preta)

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LA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALELA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALE

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LA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALELA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALE

UNIVERSO ANALOGICO

PRODUTTORE DI CONTENUTI

E EDITORE/BROADCASTER

ACQUIRENTE/CONSUMATORE

(funzioni che a volte non coincidono)

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Il passaggio dall’analogico al digitale segna la disintegrazione verticale e lo “spacchettamento della catena del valore”.

Con il moltiplicarsi delle piattaforme digitali il vero valore diventa la disponibilità di contenuti pregiati

Le diverse funzioni si separano e la centralità si sposta sui detentori di diritti che possono massimizzare i ricavi su più piattaforme

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LA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALELA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALE

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LA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALELA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALE

UNIVERSO DIGITALE

PRODUTTORE DI CONTENUTI

(che gestisce i diritti)

EDITORE/BROADCASTER

(che impacchetta e distribuisce

ACQUIRENTE/CONSUMATORE

(funzioni che a volte non coincidono)

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Insomma una radicale rivoluzione che non riguarda solo l’industria dei media

ma anche il sapere, la conoscenza, le relazioni sociali... quasi un cambiamento antropologico

che ha aperto la strada a percorsi visionari…

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LA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALELA FINE DELL’INTEGRAZIONE VERTICALE

come questo…

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I QUATTRO PARADIGMI DELLA CONVERGENZA DIGITALEI QUATTRO PARADIGMI DELLA CONVERGENZA DIGITALE

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La convergenza digitale impone una reingegnerizzazione” totale dell’industria dei contenuti nelle sue 4 fasi

Ideazione del prodotto: creativi e autori utilizzano computer e web per dare forma ad un’idea. “Il computer come regno del copia-incolla-taglia e la rete come archivio (Fleischner)”.

Produzione: Convergenza verticale: il contenuto ideato è un file che può essere lavorato all’interno

di un’unica piattaforma (esempio: un format che viene ripreso, montato, confezionato e mandato in onda dentro un solo canale televisivo)

Convergenza orizzontale: Il contenuto/file viene inviato su un altro medium dove può essere lavorato (esempio: una radio solo per la parte sonora)

Distribuzione: il contenuto/file è distribuibile su ogni medium

Fruizione: la convergenza impatta sul terminale d’uso. Sia la possibilità di usare lo stesso contenuto su media diversi, sia nella possibilità di avere un unico terminale per una molteplicità di uso dello stesso contenuto, generando anche diversità di fruizione e modificando l’offerta

Si apre la fase della CROSSMEDIALITÀ come primo paradigma della convergenza digitale

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I QUATTRO PARADIGMI DELLA CONVERGENZA DIGITALEI QUATTRO PARADIGMI DELLA CONVERGENZA DIGITALE

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I QUATTRO PARADIGMI DELLA CONVERGENZA DIGITALE (secondo Fleischner)

CROSSMEDIALITÀ: La possibilità di creare prodotti mediatici che attraversano tutti i media classici (teatro, cinema, tv, radio, stampa) e nuovi (web, videogiochi, tv interattiva, mobile).

GRAND MASTER: Il prodotto primario, “mastro”, già modulato e concepito quale capostipite della rete di prodotti di ricaduta. Implica anche sinergie editoriali, economie di scala, strategie di cross-marketing

MOLTI-MEDIALITÀ: i prodotti crossmediali sono pianificati per essere distribuiti su tutti i possibili terminali d’uso (dal web, alcinema, alla carta). Questo necessita una loro fondamentale flessibilità

MEDIA ON DEMAND:Il consumatore diviene centrale poiché è accontentato su ogni modalità di consumo. I prodotti arrivano per diversi percorsi e per diverse fruizioni. Dai canali di flusso, ai vod; dal fruizione cinematografica a quella su mobile

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I QUATTRO PARADIGMI DELLA CONVERGENZA DIGITALE

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PRIMA DELLA CROSSMEDIALITÀ: MULTICANALE E MULTIMEDIALEPRIMA DELLA CROSSMEDIALITÀ: MULTICANALE E MULTIMEDIALE

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PRIMA DELLA CROSSMEDIALITÀ: MULTICANALE E MULTIMEDIALEPRIMA DELLA CROSSMEDIALITÀ: MULTICANALE E MULTIMEDIALE

MULTICANALE

declinazione di uno stesso contenuto e diffusione su più canali di distribuzione

ESEMPI: Dal romanzo dell’800 pubblicato a puntate sui giornali, alla produzione Disney del ‘900 in cui affiancava, libri, settimanali, film, musica

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PRIMA DELLA CROSSMEDIALITÀ: MULTICANALE E MULTIMEDIALEPRIMA DELLA CROSSMEDIALITÀ: MULTICANALE E MULTIMEDIALE

MULTIMEDIALE

coordinamento di diversi codici espressivi (scrittura, suono, immagine, video) integrandoli a creare un unico oggetto comunicativo

ESEMPI: videogiochi e fumetti con narrazioni innovative riprese dal cinema (Lara Croft)

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Quella in atto è una trasformazione radicale

Rick Baker, The Wolf Man, 2009

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…violenta, inarrestabile che ancora molti non vogliono vedere

Una trasformazione a cui il vecchio mondo pone resistenza ma che non può essere fermata

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