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IMMUNOLOGIA DEI TRAPIANTI

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IMMUNOLOGIA DEI TRAPIANTI

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Per TRAPIANTO si intende il trasferimento di :

• Cellule• Organi• Tessuti

Trapianto:• Autologo • Singenico• Allogenico• Xenogenico

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Principale ostacolo al trapianto

RIGETTO

Risposta Immunitaria Specifica

Ly T CD4, CD8, Ab

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Antigeni diversi tra membri della stessa specie ALLOANTIGENI

Risposta immunitaria verso Alloantigeni

Risposta alloreattiva

Diretta contro mol. MHC allog (non-self) espresse sul trapianto

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Evento centrale

• Riconoscimento delle molecole MHC del Donatore (alloantigeni) da parte dei LyT del Ricevente (Ly alloreattivi)

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Presentazione degli alloantigeni ai ly T del ricevente:

• Presentazione diretta

• Presentazione indiretta

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Donatore

Ricevente CD4+, CD8+

Presentazione Diretta (meccanismo centrale)

APC

MHC I, II intatta

Molec.costimolatorie

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La “sensibilizzazione” dei linfociti T del riceventeavviene nei linfonodi locoregionali

Ly T sp.

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Perché i Ly T di un individuo dovrebberoriconoscere le molecole MHC

allogenicheattivarsi indurre una risp che scatena il rigetto?

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TimoLy T sono educati e selezionati per riconoscere MHC self

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CROSS-REATTIVITA’

Fino ad un 10% di ly T possono riconoscere molecole MHC estranee

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……..MHC

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Le cellule T riconoscono con bassa affinità Le cellule T riconoscono con bassa affinità

le MHC allogle MHC allogChe sono numerose sulle cellule del trapianto. Che sono numerose sulle cellule del trapianto.

TCR riconoscono:

1.Residui MHC allog

2.Residui MHC allog-peptide

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le MHC allogeniche possono presentare peptidi le MHC allogeniche possono presentare peptidi self derivati dalla proteine dell’ospite ed il self derivati dalla proteine dell’ospite ed il complesso MHC-Allo Pept-Self attivare le cell. Tcomplesso MHC-Allo Pept-Self attivare le cell. T

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Ly T specifici per mol MHC allog-peptide self NON VENGONO DELETI

• 1 MHC allogenica

Attiva un grande numero di cloni ly T(2%) (elevato polimorfismo)

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1. MHC altamente polimorfico nell’ambito di una popolazione

2. MHC allogeniche sono differenti dalle MHC self in alcuni residui aa

• Ogni residuo aa distinto determinante

Diverso Clone Ly T ristretto per MHC self

I peptidi ospitati nell’MHC allog non contribuiscono a formare il complesso riconosciuto dal TCR

Fattori che contribuiscono al riconoscimento

di 1 mol MHC allog

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3. una cellula può esprimere molti diversi complessi MHC-peptidi

Cellula allogenica presenta: >100000 copie di MHC allo; >100000 Ag diversiRiconosciuti da 100000 cloni di Ly T diversi

Pochi complessi MHC-peptide attivano clone di LyT

I peptidi associati all’MHC allog contribuiscono a formare il determinante riconosciuto dal TCR

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• APC allo:

100% mol. MHC allo

• APC self:

MHC self- peptide self

MHC self- peptide non self (1%)

Densità di determinanti allog

Attiv. Ly T dotati di bassa affinità

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APC del riceventeAPC del ricevente

Presentazione Indiretta

•APC Ricevente:

Processazione delle mol.MHC del DON Ag proteico estraneo

Via endosomiale MHC II CD4+

Via citosolica MHC I CD8+

Cross-priming

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R.Diretto

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Ag Minori di istocompatibilità

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Meccanismi effettori di rigetto del trapianto

APC allog ( presentazione dir)

APC aut ( presentazione indir)

Reaz. di iperse.ritardata

Th1

1 2 3

4

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Min, h 7-10 day

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iperacuto acuto acuto cronico

Necrosi +infiamm acuta

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iperacuto

Danno ischemico irreversibile

Trombosi massiva

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vasi

Rigetto iperacuto

Mediato da anticorpi preformati (IgG):- Ab naturali contro gli antigenidel sistema AB0- Ab da pregressa alloimmunizzazione(trasfusioni, gravidanze, trapianti) diretticontro MHC allog

Necrosi dei vasi

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Antigeni non-MHC coinvolti nel rigetto iperacuto

1.glicoproteine endoteliali:l’endotelio vascolare esprime antigeni AB0:le isoemoagglutinine (anticorpi naturali) delricevente si legano all’endotelio dell’organo trapiantato

2. determinanti carboidratici specie-specifici:- presenti sull’endotelio vascolare- presenza di anticorpi naturali che mediano il rigetto di xenotrapianti

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Rigetto acuto danni vascolari e parenchimaliEntro 7-10 days, perdita dell’organo 14-30 days

Danni mediati da Ly T e Ab contro mol MHC del trapianto

CTL Lisi diretta

Th1 Citochine che reclutano /attivano cell. infiamm

Attivano il complemento (danno vascolare)

Farmaci

immunosoppressori

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Rigetto cronico danno vascolare infiammatorio

mesi-anni dal trapianto

Fibrosi e anomalie vascolari

Reaz. Immun TH1

•Macrofagi producono:

fattori di crescita per i fibroblasti

fattori stimolanti la sintesi di collagene

fattori di crescita per le cellule muscol liscie dei vasi

Occlusione arteriosa Danno ischemico

Perdita di funz. dell’organo

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50% dei trapianti

Rene: fibrosi interstiziale, arteriolosclerosi, glomerulosclerosi

Cuore: iperplasia intimale e fibrosi vascolare

Polmoni: bronchiolite obliterante

Fegato: dotti biliari fibrotici e non funzionanti

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Controlli pre-trapianto

- Gruppo sanguigno

- Tipizzazione tissutale HLA (HLA-A, HLA-B e HLA-DR)

- Cross-match o incrocio reciproco

- Reazione leucocitaria mista

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Crossmatching

• Ab preformati verso mol. MHC del Don

Siero del Ricevente + leucociti del Don + C’:

Lisi il Ricevente ha Ab preformati

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Ricevente

ricevente ricevente

ricevente

ricevente ricevente

individui

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Limite: • non sono specifici per i Ly T alloreattivi•> rischio infezioni e tumori maligni associati a virus

Imm

un

osop

pre

ssor

i sp

TNF e IL-1 (prod. dai macrofagi)

IL-2 IFN

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Induzione della tolleranza per ridurre l’incidenza di rigetto cronico

APC CD40Ly T CD40L

CD40L-Ig

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TRAPIANTO DI MIDOLLOTRAPIANTO DI MIDOLLO

Il TMO rappresenta la

terapia

di elezione in molte

patologie,

congenite o neoplastiche.

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Il trapianto viene distinto sulla base dell’organo di provenienza….

• Midollo osseo

• Sangue periferico

• Cordone ombelicale

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...e a seconda del donatore

• Autologo: le cellule staminali prelevate al paziente vengono congelate e poi restituite al paziente dopo alte dosi di chemioterapia

• Singenico: il donatore è un gemello identico

• Allogenico: il midollo del paziente è ricostituito mediante reinfusione di cellule da un donatore sano compatibile (familiare o non familiare)

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La cellula staminale emopoietica (CSE)

E’ in grado di:

automantenersi (self-renewal)

differenziare

mobilizzare al di fuori del midollo osseo

andare incontro ad apoptosi

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Da dove vengono prelevate le CSE per il trapianto?

• Le cellule staminali emopoietiche sono localizzate

principalmente nel midollo osseo

• ma è possibile reperirle anche nel sangue

circolante, in seguito a regimi di mobilizzazione

• Esse sono presenti anche nel sangue del cordone

ombelicale del neonato al momento del parto

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Le cellule staminali da donatore non consanguineo vengono prelevate dal midollo osseo mediante ripetutepunture delle creste iliache(ossa del bacino) in quantità pari a 15ml/Kg di peso del ricevente.

Come avviene il prelievo dal donatore ?

Trattandosi di punture ossee, è necessario che il prelievo venga eseguito in anestesia,

altrimenti risulta doloroso.  

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Sangue periferico

• Dopo stimolazione con fattori di crescita (G-CSF) è possibile ritrovare un numero elevato di cellule staminali emopoietiche anche nel sangue periferico

• Queste cellule staminali possono essere raccolte mediante separatore cellulare e congelate fino al loro utilizzo

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Come avviene il trapianto ?Il TMO allogenico consiste principalmente in due fasi:

1. distruzione delle cellule midollari del paziente con una chemio - radioterapia mieloablativa

(fase di condizionamento) 

2. ricostituzione del patrimonio midollare del paziente, tramite l’infusione ev delle cellule staminali prelevate dal donatore

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TRAPIANTO ALLOGENICO

AA AAA

A

RICEVENTE

FONTI DI CELLULE STAMINALI (HSC):-MIDOLLO OSSEO (BM) -SANGUE PERIFERICO (PBPC) -CORDONE OMBELICALE (CB) B

B

BBB

B

BBBB

DONATORE

CONDIZIONAMENTO A DOSI MIELOABLATIVE ed IMMUNOSOPPRESSIVE

SCOPI:-ERADICAZIONE MALATTIA DI BASE-PREVENZIONE RIGETTO (HvG REACTION)

AGENTI IMMUNOSOPPRESSIVI:PREVENZIONE E CONTROLLOGvHD (GRAFT VERSUS HOST DISEASE)

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Durante il periodo di ricostituzione del “nuovo” midollo il paziente viene ricoverato in una camera sterile

In tutta la fase di aplasia e ipoplasia midollare il paziente deve essere

supportato con trasfusioni di emazie e piastrine

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Limiti del TMO

1. Rigetto

2. GVHD

3. Immunodeficienza

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Acuta morte delle cellule del:•Fegato (insufficienza epatica)•Cute (eruzione cutanea)•Tratto gastro-intestinale (diarrea,emorragia intestinale)

Cronica (Fibrosi ,atrofia)•Cute•Fegato•Tratto gastro-intestinale•polmoni

GVHD

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• Trapianto T-depleto Limiti:Lungo periodo di deficit immunologicoComplicanze infettive

•Trapianto con cellule T reg (CD4+CD25+)

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TBI CD34CD34++

Fludarabine TconsTcons

days

CTXTT

-10 -9 -8 -6-7 -3-5 -4 -2 -1 +10

T regs

Figure 1

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Trapianti in siti immunologicamente privilegiati

•No accesso alle cell. Immnunocompetenti

•Assenza di vasi linfatici e vasi sanguigni

•NO RIGETTOCamera anteriore dell’occhiocorneaUteroTesticoliencefalo

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Gli estrogeni inibiscono l’attivita’ dei linfociti TL’epitelio uterino e il trofoblasto secernono citochine (TGF-beta, IL-4, IL-10) chedeviano la risposta materna verso Th2

Il trofoblasto esprime inibitori dell’attivazione del C come DAF e MCPIl trofoblasto esprime bassi livelli di HLA - I,ma esprime HLA-G, MHC non classica

L’IDO (indolamina 2-3 deossigenasi),espressa ad alte concentrazioni all’interfacciamaterno-fetale, catalizza la conversionedel triptofano generando metaboliticon effetto immunosoppressivo