lez2Trapianti maggio2011
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IMMUNOLOGIA DEI TRAPIANTI
Per TRAPIANTO si intende il trasferimento di :
• Cellule• Organi• Tessuti
Trapianto:• Autologo • Singenico• Allogenico• Xenogenico
Principale ostacolo al trapianto
RIGETTO
Risposta Immunitaria Specifica
Ly T CD4, CD8, Ab
Antigeni diversi tra membri della stessa specie ALLOANTIGENI
Risposta immunitaria verso Alloantigeni
Risposta alloreattiva
Diretta contro mol. MHC allog (non-self) espresse sul trapianto
Evento centrale
• Riconoscimento delle molecole MHC del Donatore (alloantigeni) da parte dei LyT del Ricevente (Ly alloreattivi)
Presentazione degli alloantigeni ai ly T del ricevente:
• Presentazione diretta
• Presentazione indiretta
Donatore
Ricevente CD4+, CD8+
Presentazione Diretta (meccanismo centrale)
APC
MHC I, II intatta
Molec.costimolatorie
La “sensibilizzazione” dei linfociti T del riceventeavviene nei linfonodi locoregionali
Ly T sp.
Perché i Ly T di un individuo dovrebberoriconoscere le molecole MHC
allogenicheattivarsi indurre una risp che scatena il rigetto?
TimoLy T sono educati e selezionati per riconoscere MHC self
CROSS-REATTIVITA’
Fino ad un 10% di ly T possono riconoscere molecole MHC estranee
……..MHC
Le cellule T riconoscono con bassa affinità Le cellule T riconoscono con bassa affinità
le MHC allogle MHC allogChe sono numerose sulle cellule del trapianto. Che sono numerose sulle cellule del trapianto.
TCR riconoscono:
1.Residui MHC allog
2.Residui MHC allog-peptide
le MHC allogeniche possono presentare peptidi le MHC allogeniche possono presentare peptidi self derivati dalla proteine dell’ospite ed il self derivati dalla proteine dell’ospite ed il complesso MHC-Allo Pept-Self attivare le cell. Tcomplesso MHC-Allo Pept-Self attivare le cell. T
Ly T specifici per mol MHC allog-peptide self NON VENGONO DELETI
• 1 MHC allogenica
Attiva un grande numero di cloni ly T(2%) (elevato polimorfismo)
1. MHC altamente polimorfico nell’ambito di una popolazione
2. MHC allogeniche sono differenti dalle MHC self in alcuni residui aa
• Ogni residuo aa distinto determinante
Diverso Clone Ly T ristretto per MHC self
I peptidi ospitati nell’MHC allog non contribuiscono a formare il complesso riconosciuto dal TCR
Fattori che contribuiscono al riconoscimento
di 1 mol MHC allog
3. una cellula può esprimere molti diversi complessi MHC-peptidi
Cellula allogenica presenta: >100000 copie di MHC allo; >100000 Ag diversiRiconosciuti da 100000 cloni di Ly T diversi
Pochi complessi MHC-peptide attivano clone di LyT
I peptidi associati all’MHC allog contribuiscono a formare il determinante riconosciuto dal TCR
• APC allo:
100% mol. MHC allo
• APC self:
MHC self- peptide self
MHC self- peptide non self (1%)
Densità di determinanti allog
Attiv. Ly T dotati di bassa affinità
APC del riceventeAPC del ricevente
Presentazione Indiretta
•APC Ricevente:
Processazione delle mol.MHC del DON Ag proteico estraneo
Via endosomiale MHC II CD4+
Via citosolica MHC I CD8+
Cross-priming
R.Diretto
Ag Minori di istocompatibilità
Meccanismi effettori di rigetto del trapianto
APC allog ( presentazione dir)
APC aut ( presentazione indir)
Reaz. di iperse.ritardata
Th1
1 2 3
4
Min, h 7-10 day
iperacuto acuto acuto cronico
Necrosi +infiamm acuta
iperacuto
Danno ischemico irreversibile
Trombosi massiva
vasi
Rigetto iperacuto
Mediato da anticorpi preformati (IgG):- Ab naturali contro gli antigenidel sistema AB0- Ab da pregressa alloimmunizzazione(trasfusioni, gravidanze, trapianti) diretticontro MHC allog
Necrosi dei vasi
Antigeni non-MHC coinvolti nel rigetto iperacuto
1.glicoproteine endoteliali:l’endotelio vascolare esprime antigeni AB0:le isoemoagglutinine (anticorpi naturali) delricevente si legano all’endotelio dell’organo trapiantato
2. determinanti carboidratici specie-specifici:- presenti sull’endotelio vascolare- presenza di anticorpi naturali che mediano il rigetto di xenotrapianti
Rigetto acuto danni vascolari e parenchimaliEntro 7-10 days, perdita dell’organo 14-30 days
Danni mediati da Ly T e Ab contro mol MHC del trapianto
CTL Lisi diretta
Th1 Citochine che reclutano /attivano cell. infiamm
Attivano il complemento (danno vascolare)
Farmaci
immunosoppressori
Rigetto cronico danno vascolare infiammatorio
mesi-anni dal trapianto
Fibrosi e anomalie vascolari
Reaz. Immun TH1
•Macrofagi producono:
fattori di crescita per i fibroblasti
fattori stimolanti la sintesi di collagene
fattori di crescita per le cellule muscol liscie dei vasi
Occlusione arteriosa Danno ischemico
Perdita di funz. dell’organo
50% dei trapianti
Rene: fibrosi interstiziale, arteriolosclerosi, glomerulosclerosi
Cuore: iperplasia intimale e fibrosi vascolare
Polmoni: bronchiolite obliterante
Fegato: dotti biliari fibrotici e non funzionanti
Controlli pre-trapianto
- Gruppo sanguigno
- Tipizzazione tissutale HLA (HLA-A, HLA-B e HLA-DR)
- Cross-match o incrocio reciproco
- Reazione leucocitaria mista
Crossmatching
• Ab preformati verso mol. MHC del Don
Siero del Ricevente + leucociti del Don + C’:
Lisi il Ricevente ha Ab preformati
Ricevente
ricevente ricevente
ricevente
ricevente ricevente
individui
Limite: • non sono specifici per i Ly T alloreattivi•> rischio infezioni e tumori maligni associati a virus
Imm
un
osop
pre
ssor
i sp
TNF e IL-1 (prod. dai macrofagi)
IL-2 IFN
Induzione della tolleranza per ridurre l’incidenza di rigetto cronico
APC CD40Ly T CD40L
CD40L-Ig
TRAPIANTO DI MIDOLLOTRAPIANTO DI MIDOLLO
Il TMO rappresenta la
terapia
di elezione in molte
patologie,
congenite o neoplastiche.
Il trapianto viene distinto sulla base dell’organo di provenienza….
• Midollo osseo
• Sangue periferico
• Cordone ombelicale
...e a seconda del donatore
• Autologo: le cellule staminali prelevate al paziente vengono congelate e poi restituite al paziente dopo alte dosi di chemioterapia
• Singenico: il donatore è un gemello identico
• Allogenico: il midollo del paziente è ricostituito mediante reinfusione di cellule da un donatore sano compatibile (familiare o non familiare)
La cellula staminale emopoietica (CSE)
E’ in grado di:
automantenersi (self-renewal)
differenziare
mobilizzare al di fuori del midollo osseo
andare incontro ad apoptosi
Da dove vengono prelevate le CSE per il trapianto?
• Le cellule staminali emopoietiche sono localizzate
principalmente nel midollo osseo
• ma è possibile reperirle anche nel sangue
circolante, in seguito a regimi di mobilizzazione
• Esse sono presenti anche nel sangue del cordone
ombelicale del neonato al momento del parto
Le cellule staminali da donatore non consanguineo vengono prelevate dal midollo osseo mediante ripetutepunture delle creste iliache(ossa del bacino) in quantità pari a 15ml/Kg di peso del ricevente.
Come avviene il prelievo dal donatore ?
Trattandosi di punture ossee, è necessario che il prelievo venga eseguito in anestesia,
altrimenti risulta doloroso.
Sangue periferico
• Dopo stimolazione con fattori di crescita (G-CSF) è possibile ritrovare un numero elevato di cellule staminali emopoietiche anche nel sangue periferico
• Queste cellule staminali possono essere raccolte mediante separatore cellulare e congelate fino al loro utilizzo
Come avviene il trapianto ?Il TMO allogenico consiste principalmente in due fasi:
1. distruzione delle cellule midollari del paziente con una chemio - radioterapia mieloablativa
(fase di condizionamento)
2. ricostituzione del patrimonio midollare del paziente, tramite l’infusione ev delle cellule staminali prelevate dal donatore
TRAPIANTO ALLOGENICO
AA AAA
A
RICEVENTE
FONTI DI CELLULE STAMINALI (HSC):-MIDOLLO OSSEO (BM) -SANGUE PERIFERICO (PBPC) -CORDONE OMBELICALE (CB) B
B
BBB
B
BBBB
DONATORE
CONDIZIONAMENTO A DOSI MIELOABLATIVE ed IMMUNOSOPPRESSIVE
SCOPI:-ERADICAZIONE MALATTIA DI BASE-PREVENZIONE RIGETTO (HvG REACTION)
AGENTI IMMUNOSOPPRESSIVI:PREVENZIONE E CONTROLLOGvHD (GRAFT VERSUS HOST DISEASE)
Durante il periodo di ricostituzione del “nuovo” midollo il paziente viene ricoverato in una camera sterile
In tutta la fase di aplasia e ipoplasia midollare il paziente deve essere
supportato con trasfusioni di emazie e piastrine
Limiti del TMO
1. Rigetto
2. GVHD
3. Immunodeficienza
Acuta morte delle cellule del:•Fegato (insufficienza epatica)•Cute (eruzione cutanea)•Tratto gastro-intestinale (diarrea,emorragia intestinale)
Cronica (Fibrosi ,atrofia)•Cute•Fegato•Tratto gastro-intestinale•polmoni
GVHD
• Trapianto T-depleto Limiti:Lungo periodo di deficit immunologicoComplicanze infettive
•Trapianto con cellule T reg (CD4+CD25+)
TBI CD34CD34++
Fludarabine TconsTcons
days
CTXTT
-10 -9 -8 -6-7 -3-5 -4 -2 -1 +10
T regs
Figure 1
Trapianti in siti immunologicamente privilegiati
•No accesso alle cell. Immnunocompetenti
•Assenza di vasi linfatici e vasi sanguigni
•NO RIGETTOCamera anteriore dell’occhiocorneaUteroTesticoliencefalo
Gli estrogeni inibiscono l’attivita’ dei linfociti TL’epitelio uterino e il trofoblasto secernono citochine (TGF-beta, IL-4, IL-10) chedeviano la risposta materna verso Th2
Il trofoblasto esprime inibitori dell’attivazione del C come DAF e MCPIl trofoblasto esprime bassi livelli di HLA - I,ma esprime HLA-G, MHC non classica
L’IDO (indolamina 2-3 deossigenasi),espressa ad alte concentrazioni all’interfacciamaterno-fetale, catalizza la conversionedel triptofano generando metaboliticon effetto immunosoppressivo