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Pensiero stupendo «La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, ed essa non può es- sere limitata senza che vada perduta»». Thomas Jefferson Fantapolitica segue dalla prima pagina (...) Gli ultimi due “grandi vecchi” della politica italia- na non hanno avuto la sua “costante presenza”: Giorgio Napolitano venne eletto solo dalla II Legislatura (saltando la Costituente, la I e anche la IV), Emilio Colombo, l’ulti- mo costituente, ha saltato perché al Parlamento euro- peo la XII e la XIII Legisla- tura. E così… « molte cose che non avrebbero dovuto essere dimenticate andarono perdute». Adesso le cose sono definitivamente cam- biate. Sono accaduti fatti assolutamente in- credibili a cominciare, anche se nulla ha a che fare con la politica, dalla presenza di due papi in Vaticano. Ma la cosa più importante è che, alla fine, Enrico Letta sia riuscito a formare un gover- no che, a prima vista, appare molto migliore di quanto fosse lecito temere nella situazione che si era venuta a creare. Non è possibile sottovalutare la presenza di Emma Bonino, il significato anche simbo- lico della scelta di un ministro nato in Africa, confermato dalla tempestività con la quale Borghezio ed altri mentecatti si sono subito affrettati a definirla volgarmente come una «scelta del c…», lo spessore di figure come Saccomanni e Moavero. Bisogna poi dare at- to ad Enrico Letta di esser riuscito, in una si- tuazione certo non facile, ad evitare abilmen- te i diktat che provenivano da tutte le parti. Non c’è dubbio, però, che adesso ci si tro- vi nella condizione anomala di una democra- zia rappresentativa in cui non esiste una op- posizione sostanziale e credibile, o quella in cui la gran parte delle forze di opposizione non si riconoscano nelle regole del gioco de- mocratico, o tendano ad utilizzarne le aper- ture per scardinarle nell’intento di pervenire a forme politiche ben diverse dalla democra- zia rappresentativa e parlamentare. Nella storia delle democrazie moderne, vi sono stati casi nei quali si è governato senza opposizione: tale fu il Governo di Unità Na- zionale britannico tra il 1940 ed il 1945; o, più vicini a noi, i primi tre governi presieduti da De Gasperi tra il dicembre 1945 ed il maggio 1947 e, più avanti, il “Governo di Solidarietà Nazionale” del 1976. Ma si trattò di governi nati per fronteggia- re emergenze nazionali che riguardavano la stessa sopravvivenza fisica del Paese, o quel- la delle sue Istituzioni. Oggi siamo di fronte ad un Governo che vede insieme quelle che in precedenza erano state maggioranza ed opposizione, chiamate sì ad affrontare questioni istituzionali di grande portata, ma soprattutto chiamate ad affrontare la gravissima emergenza economi- ca e sociale di un Paese che si è “fermato”. E, se è vero che i due schieramenti che si- no a poco tempo si combattevano possono convergere sulle riforme istituzionali, a con- dizione che non si pretenda di stravolgere il quadro di una Costituzione democratica, e che possono convenire sulla necessità comu- ne a tutti di far ripartire l’economia, non è detto che altrettanta convergenza possa ma- nifestarsi anche nel ripartire pesi e costi e, quando una ripresa vi sarà, nel distribuirne i benefici. Il punto è proprio questo: bisogna riuscir- vi ad ogni costo. Mat Con Andreotti è veramente finita la Prima Repubblica Politica, cambia tutto per non cambiare nulla Da Andreotti a Borsellino e poi Jannacci, Mennea, Chavez… Il 2013 e la danza dei “coccodrilli” segue dalla prima pagina (...) In soli cinque mesi si sono sus- seguiti nomi illustri e talvolta "pesanti" dalla grande attrice Mariangela Melato all'atleta italiano Pietro Mennea, passan- do per Hugo Chávez, grande leader e uomo prima che presidente venezuelano e politico di fama mondiale, ma anche il “Califfo” Califano e Jannacci, due per- sonaggi che a modo loro osannavano la vita attraverso l'arte, fino a giungere alla Lady di Ferro, Margareth Thatcher, senza però dimenticare chi della morte del proprio marito ne ha fatto la sua battaglia per gli ideali e la sete di giustizia credendo di poter dare voce al proprio silenzio: Agnese Borsellino. Alla nostra lista si aggiungono altri due nomi recentissimi, ex centrocampista Ferruccio Mazzola, e il dirigente Rai Paolo Petruccioli che si è suicidato po- chissimi giorni fa. Ed a chiudere un ca- pitolo della nostra quotidianità dopo ol- tre sessant’anni decantato da Belzebù a divo del sistema politico italiano è il mo- mento di lasciare il suo ultimo autografo alla vita terrena: il senatore Giulio An- dreotti. Uno statista, l’uomo dei segreti e dei misteri della Prima Repubblica. Di colui che è passato attraverso la Guerra mondiale, sette papi, monarchia, fasci- smo, prima e seconda Repubblica e sei processi per mafia, il famigerato bacio di Totò Riina, il sequestro Moro, ma sono solo alcuni spaccati della storia del- la nostra cara e vecchia signora "Italia". Uno dei protagonisti dell'Assemblea co- stituente, sette volte presidente del Consiglio, otto volte ministro della Di- fesa, cinque volte ministro degli Esteri, delle Finanze, del Bilancio, del Tesoro e degli Interni. C'è la firma di Andreotti sul trattato di Maastricht, sulla legaliz- zazione dell'aborto, sulla nazionalizza- zione del Totocalcio. La sua mano sulla decisione di adottare l'inno di Mameli come inno d'Italia. Forse uno degli ultimi veri “uomini politici” di altri tempi, statista, pragmatico, apparente- mente distaccato, machiavellico, cinico, ma con forte senso dello Stato. Di certo politico fino alla fine. Uno della "casta" senza, però, quegli eccessi e i privilegi che tanto tentano i politici. Niente veline e feste per lui. Una sola moglie, Livia, discretissima dalla quale ha avuto quattro figli ben lontani dalle cronache. Di lui resta il suo archivio: 3.500 faldoni, dal 1944 in poi. E quei segreti che ha custodito fino alla fine e che si è portato con sé: «Un po' di vita interna dello Stato la conosco, ma i se- greti li tengo per me. Non farei mai un libro o un'intervista su certi episodi. La categoria del folklore politico non mi ap- partiene». pronunciava nelle sue ultime interviste il Senatore. Oggi non ci sono più, ma ci piace pensare che per molto tempo si è vissuto di "rendita"... si, per quel che se ne dica, il loro nome oltre ogni senso e logica hanno fatto noi e l'Italia nel mondo. Santa Rosaria Basile Inserto di informazione - economia - politica - cultura Edizione N. 18 Anno VIII 10 MAGGIO 2013 Commenta sulla nostra bacheca di Facebook Commenta sulla nostra bacheca di Facebook Giulio Andreotti La nuova amministrazione comunale realizzerà tanti nuovi asili nido. Sarà un servizio educativo e sociale d’interesse collettivo, fatto di spazi, ritmi, oggetti e persone ed ideato per favorire lo svilup- po armonico del/la bambino/a (0-3 anni) integrando, accompagnando e sostenendo la famiglia attraverso pro- getti che tengano conto dell’individualità di ognuno e promuovendo una parte- cipazione attiva dell’asilo nido. Servirà a rispondere, in stretta collaborazione con la famiglia, in un continuo scambio d'informazioni, esperienze e con la condivisione di spazi e momenti forma- tivi fra genitori ed operatori, alle esigen- ze psicopedagogiche, alimentari e di cura dei bambini e, al fine di stimolare lo sviluppo delle facoltà linguistiche nel rispetto della madrelingua, cognitive e motorie, favorire la loro autonomia e l'in- terazione con i coetanei e gli adulti. I bambini verranno accolti da personale specializzato secondo gli standard previsti dalla normativa vigente. L’atti- vità di assistenza, educativa, di gioco si svolgerà secondo le linee previste dal progetto pedagogico.

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Inserto a IlMercatino edizione 2954 del 10/05/2013

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Pensiero stupendo«La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, ed essa non può es-

sere limitata senza che vada perduta»».Thomas Jefferson

Fantapolitica

segue dalla prima pagina

(...) Gli ultimi due “grandivecchi” della politica italia-na non hanno avuto la sua“costante presenza”: GiorgioNapolitano venne eletto solodalla II Legislatura (saltandola Costituente, la I e anche laIV), Emilio Colombo, l’ulti-mo costituente, ha saltatoperché al Parlamento euro-peo la XII e la XIII Legisla-tura. E così… « molte coseche non avrebbero dovutoessere dimenticate andaronoperdute».

Adesso le cose sono definitivamente cam-biate. Sono accaduti fatti assolutamente in-credibili a cominciare, anche se nulla ha ache fare con la politica, dalla presenza di duepapi in Vaticano.

Ma la cosa più importante è che, alla fine,Enrico Letta sia riuscito a formare un gover-no che, a prima vista, appare molto miglioredi quanto fosse lecito temere nella situazioneche si era venuta a creare.

Non è possibile sottovalutare la presenzadi Emma Bonino, il significato anche simbo-lico della scelta di un ministro nato in Africa,confermato dalla tempestività con la qualeBorghezio ed altri mentecatti si sono subitoaffrettati a definirla volgarmente come una«scelta del c…», lo spessore di figure comeSaccomanni e Moavero. Bisogna poi dare at-to ad Enrico Letta di esser riuscito, in una si-tuazione certo non facile, ad evitare abilmen-te i diktat che provenivano da tutte le parti.

Non c’è dubbio, però, che adesso ci si tro-vi nella condizione anomala di una democra-zia rappresentativa in cui non esiste una op-posizione sostanziale e credibile, o quella incui la gran parte delle forze di opposizionenon si riconoscano nelle regole del gioco de-mocratico, o tendano ad utilizzarne le aper-ture per scardinarle nell’intento di pervenirea forme politiche ben diverse dalla democra-zia rappresentativa e parlamentare.

Nella storia delle democrazie moderne, vi

sono stati casi nei quali si è governato senzaopposizione: tale fu il Governo di Unità Na-zionale britannico tra il 1940 ed il 1945; o,più vicini a noi, i primi tre governi presiedutida De Gasperi tra il dicembre 1945 ed ilmaggio 1947 e, più avanti, il “Governo diSolidarietà Nazionale” del 1976.

Ma si trattò di governi nati per fronteggia-re emergenze nazionali che riguardavano lastessa sopravvivenza fisica del Paese, o quel-la delle sue Istituzioni.

Oggi siamo di fronte ad un Governo chevede insieme quelle che in precedenza eranostate maggioranza ed opposizione, chiamatesì ad affrontare questioni istituzionali digrande portata, ma soprattutto chiamate adaffrontare la gravissima emergenza economi-ca e sociale di un Paese che si è “fermato”.

E, se è vero che i due schieramenti che si-no a poco tempo si combattevano possonoconvergere sulle riforme istituzionali, a con-dizione che non si pretenda di stravolgere ilquadro di una Costituzione democratica, eche possono convenire sulla necessità comu-ne a tutti di far ripartire l’economia, non èdetto che altrettanta convergenza possa ma-nifestarsi anche nel ripartire pesi e costi e,quando una ripresa vi sarà, nel distribuirne ibenefici.

Il punto è proprio questo: bisogna riuscir-vi ad ogni costo.

Mat

Con Andreotti è veramente finita la Prima Repubblica

Politica, cambia tuttoper non cambiare nulla Da Andreotti a Borsellino e poi Jannacci, Mennea, Chavez…

Il 2013 e la danza dei “coccodrilli”segue dalla prima pagina

(...) In soli cinque mesi si sono sus-seguiti nomi illustri e talvolta "pesanti"dalla grande attrice Mariangela Melatoall'atleta italiano Pietro Mennea, passan-do per Hugo Chávez, grande leader euomo prima che presidente venezuelanoe politico di fama mondiale, ma ancheil “Califfo” Califano e Jannacci, due per-sonaggi che a modo loro osannavano lavita attraverso l'arte, fino a giungere allaLady di Ferro, Margareth Thatcher,senza però dimenticare chi dellamorte del proprio marito ne ha fatto lasua battaglia per gli ideali e la sete digiustizia credendo di poter dare voce alproprio silenzio: Agnese Borsellino. Allanostra lista si aggiungono altri duenomi recentissimi, ex centrocampistaFerruccio Mazzola, e il dirigente RaiPaolo Petruccioli che si è suicidato po-chissimi giorni fa. Ed a chiudere un ca-pitolo della nostra quotidianità dopo ol-tre sessant’anni decantato da Belzebù adivo del sistema politico italiano è il mo-mento di lasciare il suo ultimo autografoalla vita terrena: il senatore Giulio An-dreotti. Uno statista, l’uomo dei segretie dei misteri della Prima Repubblica. Dicolui che è passato attraverso la Guerramondiale, sette papi, monarchia, fasci-smo, prima e seconda Repubblica e seiprocessi per mafia, il famigerato baciodi Totò Riina, il sequestro Moro, masono solo alcuni spaccati della storia del-la nostra cara e vecchia signora "Italia".Uno dei protagonisti dell'Assemblea co-stituente, sette volte presidente delConsiglio, otto volte ministro della Di-fesa, cinque volte ministro degli Esteri,delle Finanze, del Bilancio, del Tesoroe degli Interni. C'è la firma di Andreottisul trattato di Maastricht, sulla legaliz-zazione dell'aborto, sulla nazionalizza-

zione del Totocalcio. La sua manosulla decisione di adottare l'inno diMameli come inno d'Italia. Forse unodegli ultimi veri “uomini politici” di altritempi, statista, pragmatico, apparente-mente distaccato, machiavellico, cinico,ma con forte senso dello Stato. Dicerto politico fino alla fine. Uno della"casta" senza, però, quegli eccessi e iprivilegi che tanto tentano i politici.Niente veline e feste per lui. Una solamoglie, Livia, discretissima dalla qualeha avuto quattro figli ben lontani dallecronache. Di lui resta il suo archivio:3.500 faldoni, dal 1944 in poi. E queisegreti che ha custodito fino alla fine eche si è portato con sé: «Un po' di vitainterna dello Stato la conosco, ma i se-greti li tengo per me. Non farei mai unlibro o un'intervista su certi episodi. Lacategoria del folklore politico non mi ap-partiene». pronunciava nelle sue ultimeinterviste il Senatore.

Oggi non ci sono più, ma ci piacepensare che per molto tempo si èvissuto di "rendita"... si, per quel che sene dica, il loro nome oltre ogni senso elogica hanno fatto noi e l'Italia nelmondo.

Santa Rosaria Basile

Inserto di informazione - economia - politica - cultura

Edizione N. 18 Anno VIII 10 MAGGIO 2013

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Giulio Andreotti

La nuova amministrazione comunalerealizzerà tanti nuovi asili nido. Sarà unservizio educativo e sociale d’interessecollettivo, fatto di spazi, ritmi, oggetti epersone ed ideato per favorire lo svilup-po armonico del/la bambino/a (0-3anni) integrando, accompagnando e

sostenendo la famiglia attraverso pro-getti che tengano conto dell’individualitàdi ognuno e promuovendo una parte-cipazione attiva dell’asilo nido. Serviràa rispondere, in stretta collaborazionecon la famiglia, in un continuo scambiod'informazioni, esperienze e con la

condivisione di spazi e momenti forma-tivi fra genitori ed operatori, alle esigen-ze psicopedagogiche, alimentari e dicura dei bambini e, al fine di stimolarelo sviluppo delle facoltà linguistiche nelrispetto della madrelingua, cognitive emotorie, favorire la loro autonomia e l'in-

terazione con i coetanei e gli adulti. Ibambini verranno accolti da personalespecializzato secondo gli standardprevisti dalla normativa vigente. L’atti-vità di assistenza, educativa, di giocosi svolgerà secondo le linee previste dalprogetto pedagogico.

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L o scorso 2 maggio il Tri-bunale di Catania sì èpronunciato sulla sorte

del Mulino S. Lucia. Gli impu-tati, accusati del reato di abusoedilizio, sono stati tutti assolti.A questo punto si dovrebbechiudere una delle tante pagineincomplete di Catania. La vi-cenda del Mulino S. Lucia èvecchia di oltre 20 anni perchéinizia nel 1991 quando, era sin-daco Giuseppe Azzaro, il comu-ne rilasciò una concessione edi-ficatoria, la n. 831, per il «risa-namento conservativo, consoli-damento statico e cambio d’usodell’immobile, inserendo tra le

motivazioni che «la commissio-ne edilizia nella seduta del 10ottobre 1990 ha precisato che ilprogetto presentato prevede in-terventi di manutenzione straor-dinaria, di restauro conservativoed igienicosanitario, nonchéconsolidamento delle strutture ecambio di destinazione d’uso».Da allora, come più volte anchesu queste pagine si è ricostruito,sono stati tantissime le vicende.I lavori furono completati l’11marzo 2009 e il giorno dopo«personale appartenete alla Se-zione di Polizia Giudiziaria delCorpo Forestale presso la Pro-cura della Repubblica di Cata-

nia, dopo aver svolto articolatee complesse indagini relative adun imponente intervento edili-zio nell’area urbana del comunedi Catania che ha visto la realiz-zazione da parte della holdingAcqua Marcia S.p.A. di uncomplesso polifunzionale, dan-do esecuzione ad un’ordinanzadi sequestro emessa dal Giudiceper le indagini preliminariDott.ssa Alba Sammartino, hasottoposto a sequestro il com-plesso immobiliare che con di-versi corpi collegati fra lororaggiunge una volumetria di ol-tre 25.000 mc., realizzato nel“waterfront” del porto di Cata-

nia». Adesso bisognerà aspetta-re le decisioni del Gruppo Ac-qua Marcia, di Francesco Bella-vista Caltagirone, che, dopoavere provveduto alle riparazio-ni a causa dei quattro anni tra-

scorsi senza alcuna manutenzio-ni, dovrà decidere cosa fare del-l’edificio.

Forse i 40 milioni di eurospesi fino ad ora non sono statibuttati al vento.

Catania - Dopo oltre quattro anni è arrivata finalmente la sentenza

Mulino S. Lucia: tutti assoltiLevati i sigilli alla struttura ma adesso chi paga i danni?

I grillini in marcia verso Palazzo degli Elefanti: obiettivo ballottaggio

È ufficiale: Lidia Adorno è candidataNel programma: raccolta differenziata, acqua gratis e il porto senza barriere

CRONACA

Catania - Sei i pretendenti alla poltrona di primo cittadino

Anche Tuccio D’Urso corre come sindaco

Il Movimento 5 Stelle ha celebrato venerdìscorso la convention che di fatto ha aperto lacampagna elettorale di Lidia Adorno come pri-mo cittadino di Catania. Oltre alla Adorno c’era-no tutti i leader locali, anzi “i cittadini” rappre-sentanti dei catanesi: Giulia Grillo, GianinaCiancio e Angela Foti. A coordinare la serataSalvo Grillo.

C’erano anche tantissimi attivisti che hannoesultato man mano che dal palco venivano lan-ciati invettive contro Enzo Bianco e RaffaeleStancanelli che «Rappresentano il vecchio statusquo». Ma non sono mancati neppure gli attacchial «Candidato nei nobili» Maurizio Caserta ed aTuccio D’Urso; di Matteo Iannitti viene anchestorpiato il nome. In giro la certezza che laAdorno arriverà come minimo al ballottaggio.

Lidia Adorno tiene a precisare una cosa:«Non siamo dipendenti né succubi di BeppeGrillo, io non lo conosco, la mia candidatura èstata scelta attraverso un percorso democraticoche ci porterà alle elezioni. Assisteremo ad unavera e propria guerra che vede in cambio dueanime: i conservatori dello status quo Bianco eStancanelli da una parte, e noi dall'altra».

Poi ha esposto alcuni punti del suo program-ma: potenziamento della raccolta differenziata

visto che Catania è appena al 13% mentrel’Unione europea ha stabilito il 65%, la creazio-ne delle “case dell’acqua” nelle quali «con unatessera sarà possibile prelevare 40litri di acquarisparmiando sulle bottiglie», «tagliare i verticidel Comune, i nominati, gli amici degli amici,ma soprattutto le municipalità, tutelando gli uffi-ci di periferia», l’istituzione del registro dellecoppie di fatto e, infine, «No al porto commer-ciale, vogliamo un porto senza barriere, senzaostacoli, senza dogana». Un grande applauso al-la fine, quando Lidia Adorno annuncia l’immi-nente arrivo di Beppe Grillo a Catania.

Catania - Con lui sono sei. Stia-mo parlando dei candidati a sindacodi Catania e di Tuccio D’Urso,l’ingegnere ex direttore dell’UfficioPoteri Speciali di Umberto Scapa-gnini. Quello dei parcheggi e di quelcapolavori mediatico che fu l’abbat-timento del cavalcavia di Ognina nelsettembre del 2004. Appena incas-sata l’assoluzione per la vicenda deiparcheggi scambiatori D’Urso, cheè figlio (suo padre Domenico suconsigliere e assessore della Dcnella prima e seconda consiliaturadal 1946 al 1956) e cognato (dell’exdeputato e ministro democristianoVito Scalia) d’arte, ha subito presen-tato la sua candidatura a sindaco diCatania. La campagna elettoraleD’Urso l’ha lanciata nel corso di unaconferenza stampa di fronte al Par-cheggio Europa. Con lui c’era l’av-vocato Giuseppe Lipera da cui è par-tito l’appello per la sua candidaturaa sindaco. D’Urso ha le idee chiaresu quello che serve a Catania.

«La prima cosa che farò per lacittà riguarda l’impiego di 300nuovi vigili urbani - ha detto -. Ciavevamo provato quando ero Diret-tore Generale del comune, scontran-domi allora con tantissime resi-stenze, ma è chiaro che da sindacolo potrò fare subito. L’amministra-zione comunale ha più di tremila di-pendenti e con la nuova normativavigente è possibile destinarne unaparte a nuove mansioni, il costo èzero per le amministrazioni. Quindiun’operazione che si può fare intempi brevi dopo la selezione e ilcorso di formazione».

«Altro punto del mio programma

è mettere in sicurezza i conti - ha ag-giunto -. In questi anni non sono sta-te valorizzate le risorse del Comunee centinaia di ettari di aeree che pos-sono immediatamente diventareproduttive. Cioè essere trasformatein lievemente edificabili, con un’edi-ficazione garbata e normale perpotere dare sfogo alla richiesta dicase evitando l’emigrazione dalcentro della città. Quello che si in-cassa servirebbe al ripianamento deiconti. Si tratta di centinaia di milionidi euro».

Quasi scontati gli attacchi aBianco e Stancanelli che D’Urso de-finisce antiche usando un eufemi-smo che fa riferimento. Poi lanciaun appello a Maurizio Caserta inuna sorta di unione contro il vec-chio.

«Io metto la mia candidatura, lamia storia, la mia esperienza, il miosacrificio a disposizione della città- ha concluso D’Urso -. La nostrasarà una lista assolutamente civica,fuori da tutti i partiti, e una o più li-ste che spero raccolgano quelloche oggi sta succedendo».

Il Mulino Santa Lucia che sorge davanti al Porto di Catania

Tuccio D'Urso al Ponte di OgninaLidia Adorno al Centro Zo dove si è presentata ai cittadini

Il triste addio a Giuseppe MusumeciÈ morto a soli trent’anni Giuseppe Musumeci il figlio di Nello, ex

presidente della Provincia e deputato europeo, attualmente deputato re-gionale e leader de La Destra siciliana. Il giovane è stato rinvenuto pri-vo di vita nella sua abitazione di Catania. A trovare il corpo la donnadelle pulizie che ha lanciato l'allarme. Come atto dovuto la Procura diCatania ha aperto un fascicolo disponendo l’autopsia che ha sancito“infarto fulminante del miocardio”. Ai funerali che si sono svolti mer-coledì mattina nella chiesa di S. Antonio Abate una moltitudine di per-sone hanno espresso il proprio cordoglio al “presidente” dimostrandoaffetto, partecipazione e sgomento per un evento che un padre non do-vrebbe mai vivere. All'amico e collega Nello Musumeci vanno le piùsentite condoglianze da parte di tutto lo staff de “Il Mercatino”.

II 10 MAGGIO 2013

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Convention di “Fare perFermare il Declino” di Ca-tania in un noto albergo

della Scogliera per conoscere lacandidatura di Roberto Italia allapresidenza del Movimento. L’al-tro concorrente alla carica è unodei fondatori di Fare, MicheleBoldrin. Il Movimento - rimastoorfano del leader, il giornalistaOscar Giannino, “a causa di un er-rore” tengono a precisare gliiscritti, va verso l’elezione dei de-legati regionali che dovranno vo-tare il Presidente nazionale, e su-bito dopo valuterà l’opportunità dicambiare nome. La Sicilia espri-merà cinque delegati, ed è già ri-saputo, dentro il Movimento, chedall’isola usciranno cinque nomi amaggioranza schierati con Rober-to Italia. In vista di queste scaden-ze, domenica 5 maggio 2013 FareSicilia ha approvato il documentocongressuale che pone l’accentosu due aspetti. Innanzitutto la ne-cessità che Fare non trascuri il ra-dicamento sul territorio dunque siimpegni a sviluppare una “rete di

comitati locali”; inoltre che in Si-cilia Fare lavori a cinque obiettivi:crescita dei settori Turismo eAgricoltura, potenziamento delleInfrastrutture, semplificazionedella Pubblica Amministrazione etutela dell’Ambiente.

A Catania Roberto Italia puòcontare su Antonio Scalia, liberoprofessionista figlio del noto ono-revole democristiano Vito Scalia eun trascorso da assessore nellagiunta del sindaco in carica di Ca-tania Raffaele Stancanelli. ConRoberto Italia al vertice, il Movi-mento guarderebbe senza se esenza ma alla Sinistra progressistarappresentata da Matteo Renzi. E

a chi gli contesta “anche con Ren-zi il PD resta un partito sindaca-lizzato”, Roberto Italia risponde:“sono certo che Matteo Renziprenderà quel che rimane del PDper portarlo avanti. Il programmadi Matteo Renzi per le Primarie èstato redatto da Luigi Zingales,fatto che mi fa ritenere che ci sia-no punti di compatibilità moltomarcati tra l’idea di Sinistra diRenzi e Fare per Fermare il Decli-no. Nella Sinistra italiana ci sonoelementi estremamente interes-santi ma minoritari, la cosiddettaSinistra progressista. La Sinistrache ha permesso a Bersani di vin-cere le Primarie non può più esse-

re messa in area di governo. Se ilPD avesse puntato su Matteo Ren-zi probabilmente anche Fare perFermare non avrebbe avuto il suoruolo. Noi ci saremmo tutti pre-sentati a votare PD, magari perqualcuno di noi per la prima volta,però lo avremmo fatto e verosi-milmente l’esito sarebbe statoestremamente differente: avrem-mo avuto Presidente del ConsiglioMatteo Renzi, non avremmo avu-to Berlusconi al Governo, nonavremmo avuto la discesa in cam-po di Mario Monti, avremmo in-vece avuto Mario Monti Presiden-te della Repubblica. Uno scenariocompletamente diverso rispetto aquello cui siamo stati esposti negliultimi cinquanta giorni”. Il pro-gramma di Roberto Italia è mossoda una strategia riassumibile in trepunti.

Primo: Fare per Fermare deverivolgersi ai moderati. “L’Italia èun Paese con il cuore moderato,non estremista, salvo il voto diprotesta al M5S che ritengo sia unvoto giustificato dalle circostan-

ze”. Essere ‘moderato’ nell’imma-ginario di Roberto Italia è uno sti-le di vita che porta a ragionare intermini di imitazione per l’inclu-sione sociale. “Ipotizzo una ‘rivo-luzione culturale’ diretta a liberarechi è compresso ovvero le aziendea causa di uno Stato totalizzante einutile; liberare le risorse depresseovvero le donne e i giovani per-ché vivono un’esistenza dove nonviene dato valore al loro contribu-to; tranquillizzare chi ha il terroredi essere soppresso ovvero gli an-ziani che ricevono pensioni”.

Secondo: l’unità del Movimen-to qualunque sia l’esito dell’ele-zione alla presidenza di Fare. “Perraggiungere questo obiettivo didemocrazia ritengo necessario chei fondatori facciano tutti un passoindietro: da Oscar Giannino a Lui-gi Zingales sino all’esuberanteMichele Boldrin. Ma sarò il primoa battermi perché, nel caso io vin-cessi, Michele Boldrin resti attiva-mente”.

Terzo: chiarire definitivamenteil ruolo di Oscar Giannino all’in-terno di Fare. Su questo punto Ro-berto Italia Italia ammette: “homassimo rispetto del dramma per-sonale di Oscar Giannino, che sti-mo essere un uomo di grande in-telligenza, ma provo un certo im-barazzo a rispondere alla doman-da: sei disposto a candidarlo?”.

Flora Bonaccorso

I risultati della convention di “Fare per Fermare il Declino” tenutasi a Catania lo scorso week end

“Fare” si rinnova contro il declinoDalla Sicilia cinque nomi per riorganizzare il partito di Giannino

CRONACA

La proclamazione a giugno in Cambogia in occasione della 37° sessione del Comitato alla presenza di 180 Paesi

L'Etna finalmente patrimonio dell'UnescoL’Etna sarà proclamata in giugno

patrimonio dell’Unesco a PhnomPenh, in Cambogia, in occasionedella 37° sessione del Comitato delpatrimonio mondiale, alla presenzadei rappresentanti di oltre 180Paesi.

«È un traguardo significativoper l’Italia - ha commentato il mi-nistro dell’Ambiente Andrea Orlan-

do -. Il riconoscimento Unesco,come è già avvenuto recentementecon le Dolomiti, è un’opportunitàper il nostro Paese per coniugarela tutela dell’ambiente con la valo-rizzazione del territorio, investendocosì nello sviluppo sostenibile, lastrada che dobbiamo percorre-re».

Si tratta di un risultato importante

che riconosce l’unicità del patrimo-nio naturale italiano, il valore dellepolitiche nazionali di conservazionee il lavoro svolto negli ultimi annidal Parco dell’Etna e dal ministerodell’Ambiente, che nel gennaio2012 ne ha patrocinato la candida-tura. Il ministero degli Affari esteriha comunicato l’esito positivo dellavalutazione del sito “Monte Etna”candidato a patrimonio mondialenaturale dell’umanità Unesco.

L’Unione internazionale per laconservazione della natura (Iucn)- l’agenzia incaricata di esaminarele proposte di iscrizione alla Worldheritage list - ha riconosciuto l’im-portanza scientifica ed educativa,l’eccezionale attività eruttiva non-ché l’ultra-millenaria notorietà delvulcano, icona del Mediterraneo.L’Iucn ha valutato l’Etna un esem-pio particolarmente significativodelle grandi ere della storia dellaterra e dei processi geologici in cor-so (e non bisogna dimenticare il le-game del vulcano con la cultura im-mortale, la storia e la mitologia).

«Il patrimonio mondiale (19,237ettari) – si legge nella dichiarazione“di eccezionale valore universale”- comprende le aree a maggiorprotezione e di maggior rilevanza

scientifica del monte Etna, situatoall’interno del Parco regionaledell’Etna. Il monte Etna è rinomatoper l’eccezionale livello di attivitàvulcanica e per le testimonianzeinerenti a tale attività che risalgonoa oltre 2700 anni fa. La notorietà,l’importanza scientifica e i valoriculturali ed educativi del sito pos-siedono un significato di rilevanzaglobale».

L’Etna è il quarto patrimoniomondiale italiano potenzialmenteiscritto per criteri naturali, dopo leisole Eolie, il monte S. Giorgio e leDolomiti che invece lo sono già.

Roberto Italia con alcuni esponenti di Fare insieme ad Antonio Scalia

Un’immagine della 13° e spettacolare eruzione dell'Etna (foto Sergio Perez)

III10 MAGGIO 2013

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Gli agrumi siciliani sono afflitti dalla“Tristeza”. Non la tristezza classica perchéormai non esiste quasi più un mercato de-gno di questo nome ma una malattia cau-sata da un virus, il Citrus Tristeza Virus.Se n’è parlato nei giorni scorsi a Mineo, inun convegno organizzato dal comune, allapresenza di tantissimi operatori della filie-ra, agrumicoltori, commercianti, tecnici,rappresentanti delle associazioni di cate-goria e amministratori locali.

Il professore Mario Davino, virologo,ha ripercorso la storia dell’evoluzione del-la patologia in Sicilia, i primi ceppi isolatigià negli anni ottanta e il primo importan-te focolaio, risalente agli anni duemila,quello di contrada Baè, nel territorio diBelpasso, spiegando, purtroppo, come og-gi l’infezione si sia estesa in tutta l’isola ecol ceppo più virulento, in assoluto. Tra lecause della diffusione la mancanza d’in-terventi di eradicazione e i principali vet-tori, gli afidi e l’uomo, quest’ultimo, ha

permesso sulla lunga distanza la diffusio-ne della malattia, attraverso il trasportodel materiale di propagazione, piante emarze. Ancora, Davino, ha proposto unaserie di soluzioni che congiuntamente po-trebbero affrontare il problema, tra tutte,bisogna rapidamente riconvertire gli im-pianti, estirpando quelli innestati su aran-cio amaro e reimpiantando le nuove culti-var, utilizzando portainnesti resistenti,quali gli ibridi di Poncirus trifoliata, i ci-trange. Tutto ciò potrebbe essere seria-mente compromesso senza una seria e se-vera politica dei controlli sulle barriere fi-tosanitarie; cioè se non si eviti che altripatogeni, fortemente aggressivi nei con-fronti di questi portainnesti resistenti allatristezza, quale il più temuto Huanlon-gbing virus (HLB) o "inverdimento degliagrumi" (Citrus Greening), possano com-promettere i reimpianti.

Il professore Gaetano Magano Di SanLio ha affermato come sia ampiamente su-

perato il decreto ministeriale di lotta ob-bligatoria alla malattia, norma risalente allontano 1996, poiché, oggi la malattia haassunto un carattere epidemico, rimarcan-do la necessità di nuove norme che agevo-lino e sostengano la riconversione degliagrumeti. Mentre, risulta ancora attuale lanecessità di una efficace barriera fitosani-taria.

Tra gli intervenuti anche le associazionidi categoria, UCI, CIA e Confagricoltura,per la prima, Mario Noto che ha sottoli-neato i gravi effetti economici e sociali, arischio occupazione 310.000 addetti, perla seconda, Francesco Costanzo che ritie-ne indispensabile utilizzare e indirizzarepiù risorse possibili con la prossima pro-grammazione POR 2014-2020 e per la ter-za, Gerardo Diana che ha stigmatizzato lanecessità di interventi urgenti e pochi ta-voli tecnici.

Corrado Vigo, agronomo, ha reso notodella sua proposta, già formalizzata all’as-

sessore regionale Dario Caltabellotta,l’ipotesi d’infittimento degli agrumeti col-piti, con questa tecnica, anche se agrono-micamente non ottimale, si riuscirebbecontemporaneamente, a riconvertire gliagrumeti e a percepire ancora frutti dallepiante ammalate; cioè se l’estirpazione e ilreimpianto del nostro patrimonio agrumi-colo richiederebbe un mld di euro, risorsaindisponibile coi tempi che corrono, conla tecnica dell’infittimento, basterebberoquattrocento mln di euro.

Il consigliere provinciale, GiuseppeMistretta, promotore dell’iniziativa, ha so-stenuto la necessità di una normativa adhoc, che individui le risorse finanziarienecessarie e una fiscalità di vantaggio perle imprese colpite, ed è per questo che halanciato l’idea di un coordinamento deicomuni agrumetati delle province di Cata-nia e Siracusa, uno strumento che possaavvalersi della presenza delle associazionidi categoria, delle università e degli ordiniprofessionali coinvolti. L’appello è statoimmediatamente raccolto dai sindaci diPalagonia, Valerio Marletta, e di Mineo,Giuseppe Castania ma, anche, da BiagioCaniglia, assessore del comune di Scordia.

Giarre - La seconda edizio-ne di Expandere, che si ètenuta lo scorso 30 aprile

a Giarre, ha bissato quello delloscorso anno di Acireale.

L’evento è organizzato dallaCompagnia delle Opere SiciliaOrientale e vi hanno partecipato150 imprenditori siciliani di tutti icomparti economici dando vita a1500 incontri B2B oltre a tavolerotonde, confronti e dibattiti. Il te-ma di fondo è stato “Incontrarsiper crescere”.

«Expandere - ha spiegato il di-rettore di CdO Sicilia Orientale,Cristina Scuderi - è l’open daydella Cdo.

Una cartolina vivente di ciòche noi siamo: incontri relazioni,partners, workshop, rete e clima

di fiducia e collaborazione.Chiunque viene ad Expanderecomprende cosa è davvero laCompagnia delle Opere».

«Sono stati approfonditi temidi reale interesse per gli impren-

ditori - ha aggiunto - ed abbiamotentato di approntare un inizio dirisposta a quello che vediamo es-sere un’urgenza, in particolare suinternazionalizzazione, servizi fi-nanziari, aggregazioni e innova-

zione».Bernhard Scholz, presidente

nazionale di Compagnia delleOpere, ha incontrato gli associati,le imprese bancarie e tenuto l’as-semblea dove ha risposto alle do-mande degli imprenditori presen-ti, parlato della crisi e delle possi-bili soluzioni: «Io sono rimastomolto sorpreso da Radicepura, lalocation ideale tra il mare Jonio el’Etna, metafora per descrivereproprio la bellezza che l’incontropuò suscitare. Siamo convinti chel’incontro deve avere un valoreumano e professionale, il con-fronto e lo scambio di esperienzeaiutano le persone ad essere con-sapevoli per migliorarsi e miglio-rare il sistema».

«Siamo molto soddisfatti - ha

dichiarato infine il presidenteCarlo Saggio - perché abbiamo ri-scontrato negli imprenditori gran-de voglia di fare, di mettersi ingioco, di cercare nuovi mercati,produzioni e fonti d’investimento.

A Expandere partecipa chi èimprenditore nell’animo, che vuo-le lanciare un segnale di cambia-mento, conoscere nuove produ-zioni. Chi vive di rendita non vie-ne a Expandere».

Seconda edizione dell’evento organizzato da Compagnia delle Opere Sicilia orientale

150 imprenditori ad ExpandereCristina Scuderi: «Incontrarsi è l’unico modo per crescere»

ATTUALITÀ

Cristina Scuderi direttoreCdo della Sicilia Orientale

Workshop, incontri B2B, convegni e assemblee per Expandere

“Condividi una Coca” con... Agata

Nel 127° anniversa-rio del brand Coca Co-la, l'azienda festeggiapersonalizzando le bot-tiglie con i nomi tipicisiciliani. Non solo nomipropri però, ancheslang e detti popolaridiffusi in tutta Italia.

Da pochissime settimane ha debut-tato sul mercato italiano lo smartpho-ne del colosso cinese Huawei,l’Ascend G510. Il nuovo dispositivodella famiglia Ascend, ha un displayIPS da 4,5 pollici (854×480) montatosu un telaio dal design ergonomico,per un tatto piacevole ed è spesso solo9,9 mm, dimensione che di fatto ne fa-cilita la presa.

Per quanto riguarda il sistema ope-rativo l’Ascend G510 si basa sullaversione Android 4.1 Jelly Bean, men-tre per quanto concerne il processorel’Ascend è dotato di un dual-core

Qualcomm MSM8225TM da 1.2GHz.

Il sistema audio DTSgarantisce ottime presta-zioni durante l’ascoltodelle playlist, invece labatteria da 1.750 mAhconsente di fruire di nu-merosi contenuti in mo-bilità e di arrivare a finegiornata senza la neces-

sità di ricaricare. La fotocamera poste-riore da 5 megapixel con flash LEDconsente di realizzare ottime foto e dicondividerle grazie alle connessioniWiFi 802.11 b/g/n e Bluetooth 2.1 oattraverso la tecnologia NFC (NearField Communication).

Mentre la fotocamera anteriore da0.3 megapixel serve per il sistema diriconoscimento facciale per lo sblocco

del dispositivo. Ascend G510è disponibile presso i puntivendita Wind, Vodafone e 3al prezzo di 199€.

Antonino Navarria

Il nuovo smartphone Huawei

Ecco Ascend G510

Il convegno di Mineo ha affrontato temi e soluzioni della grave malattia

La “Tristeza” negli agrumi siciliani

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ATTUALITÀ

Prende il via questa settimana sul“Il mercatino” ed “Il mercatinoFree”, per il secondo anno consecu-tivo e per l’intera stagione balneare,un appuntamento fisso con “MareSicuro”, una rubrica di informazionea favore di coloro che vanno permare (sia in barca che in spiaggia),realizzata in collaborazione con laDirezione Marittima della Siciliaorientale. «Anche per la prossimastagione balneare - commenta ilCapitano di Fregata Roberto D’Ar-rigo, Capo Ufficio Relazioni Esternedella Direzione Marittima etnea –considerato il gradimento di nume-rosi lettori e la disponibilità dell’edi-tore, saranno riproposti quei consi-gli, informazioni e raccomandazioniutili a bagnanti e diportisti, alloscopo di incrementare la sicurezza inmare e sulle spiagge e prevenire spia-cevoli incidenti». «Mare Sicuro –spiega l’Ammiraglio Domenico DeMichele, Direttore Marittimo della

Sicilia orientale - è una operazioneorganizzata a livello nazionale dalComando Generale delle Capitaneriedi Porto e coordinata, per la Siciliaorientale, dalla Direzione Marittimadi Catania. Operazione – continuaDe Michele – finalizzata alla sicurez-za ed alla prevenzione, che non

può prescindere da una capillare at-tività di informazione a favore di tuttigli ‘utenti’ del mare». I consigli e leregole di comportamento sono tratti,in massima parte, anche dal sito webistituzionale della Guardia Costiera(www.guardiacostiera.it).

Questo primo appuntamento ini-zia con il “decalogo del bagnante”,dieci semplici regole abbastanzanote ed a prima vista banali, che èbene ricordare sempre a tutti coloroche si recano in spiaggia (o in pisci-na):

1) non fare il bagno se non seiin perfette condizioni psicofisiche;

2) anche se sei un buon nuota-tore non forzare il tuo fisico;

3) dopo una lunga esposizioneal sole entra in acqua gradualmen-te;

4) lascia trascorrere almeno treore dall’ultimo pasto prima di fareil bagno;

5) non entrare in acqua quando

è esposta la bandiera rossa;6) se non sai nuotare bagnati in

acque molto basse;7) non allontanarti oltre i gavi-

telli che delimitano la zona di sicu-rezza per la balneazione;

8) non allontanarti dalla spiaggia

oltre i 50 metri usan-do materassini,ciambelle, galleggiantio piccoli canotti gonfiabili;

9) evita di tuffarti dagli scogli;10) osserva quanto previsto nelle

ordinanze per la disciplina delle at-tività balneari, in particolare : non re-care disturbo alla quiete dei bagnanti(con schiamazzi, giochi, radio a vo-lume elevato); non portare animalisulla spiaggia, ad eccezione dellezone ove espressamente previsto;non montare tende, accendere fuochi,campeggiare sulla spiaggia.

Per maggiori informazioni sulCorpo delle Capitanerie di Porto -Guardia Costiera e sull’operazione“Mare Sicuro”, potete visitare ilsito web istituzionale e l’apposita se-zione “Mare Sicuro”.

Per l’emergenza in mare è attivoil numero telefonico gratuito “1530”,raggiungibile sia da rete fissa che darete mobile.

News dalla Guardia Costiera

“Mare Sicuro”: il “decalogo del bagnante”

L’Ammiraglio Domenico De Michele, Direttore Marittimo

della Sicilia orientale

Il Capitano di Fregata Roberto D’Arrigo, Capo Ufficio

Relazioni Esterne della Direzione Marittima di Catania

L a Motorizzazione ha imma-tricolato - nel mese di aprile2013 - 116.209 autovetture,

con una variazione di -10,83% ri-spetto ad aprile 2012, durante ilquale ne furono immatricolate130.321 (nel mese di marzo 2013sono state invece immatricolate132.507 autovetture, con una varia-zione di -4,54% rispetto a marzo2012, durante il quale ne furonoimmatricolate 138.816). Nello stes-so periodo di aprile 2013 sono statiregistrati 340.515 trasferimenti diproprietà di auto usate, con una va-riazione di +4,01% rispetto ad apri-le 2012, durante il quale ne furonoregistrati 327.386 (nel mese di mar-zo 2013 sono stati invece registrati374.783 trasferimenti di proprietàdi auto usate, con una variazione di-4,36% rispetto a marzo 2012, du-rante il quale ne furono registrati391.863).

Nel mese di aprile 2013 il volu-me globale delle vendite (456.724autovetture) ha dunque interessatoper il 25,44% auto nuove e per il74,56% auto usate. Le immatricola-zioni rappresentano le risultanzedell’Archivio Nazionale dei Veicolial 30.04.2013, mentre i dati relativiai trasferimenti di proprietà si rife-riscono alle certificazioni di avve-nuto trasferimento di proprietà rila-sciate dagli Uffici Provinciali dellaMotorizzazione nel mese di aprile2013 e rappresentano le risultanzedell’Archivio Nazionale dei Veicolialla data del 30.04.2013. Nel perio-

do gennaio-aprile 2013 la Motoriz-zazione ha in totale immatricolato471.750 autovetture, con una varia-zione di -12,34% rispetto al periodogennaio-aprile 2012, durante il qua-le ne furono immatricolate 538.153.Nello stesso periodo di gennaio-aprile 2013 sono stati registrati1.428.842 trasferimenti di proprietàdi auto usate, con una variazione di+1,46 rispetto a gennaio-aprile2012, durante il quale ne furono re-

gistrati 1.408.227. Entrando neldettaglio. La Fiat nell’aprile 2012ha venduto 25.498 auto contro le28.305 dell’anno precedente con un-9,92. Tra i primi quattro mesi del2013 e quelli del 2012 si registrainvece un -3,43%, 103.249 auto im-matricolare contro 106.921. Perquanto riguarda gli altri marchi delgruppo è in forte calo l’Alfa Romeocon -33,41% nel mese (aprile 2013:2.964, aprile 2012:4.451) e con -

31,69 nel quadrimestre (2013:11.470, 2013: 16.790). La Jeep èanch’essa in calo: 6.152 modellivenduti nell’aprile 2013, 7.520 loscorso anno, con un -18,19%; nelquadrimestre il calo è stato del18,55% (2.196 contro 2.696). LaLancia cala del 18,19% (6.152 con-tro 7.520) nel mese di aprile e del24.09% nel quadrimestre (21.358contro 28.136). Per quanto riguardatutte le altre case nei primi quattro

mesi del 2013 rispetto allo stessoperiodo del 2012 hanno perso tutte.Per quanto riguarda solo il confron-to relativo ad aprile 2013 con aprile2012 sono tre i marchi che hannoregistrato un significativo incre-mento: l ’Audi che ha venduto4.261 modelli contro 4.147 con unincremento del 2,75%, la Mercedescon 3.743 contro 3.531 pari a un+6,00% e la Renault con 6.124 con-tro 5.855 pari ad un +4,59.

La nuova banconota da 5 euroIn arrivo un’altra baby pensionata... nuovo look ad appena 11 anni

Alla lunga schiera dei pensionati si aggiungequalcosa di inusuale. Le son bastati solo 11 annidi onorata carriera per andare in pensione, stia-mo parlando della banconota da 5 euro. Faccia-mo un passo indietro per ricordare che le banco-note e le monete in euro sono entrate in circola-zione in 12 Stati membri dell'Unione europeasolo il 1° gennaio 2002. Oggi l'euro è nelle ta-sche di ben 332 milioni di persone in 17 Statimembri dell'Ue. Attualmente il valore delle ban-conote in euro circolanti in tutto il mondo è paripressappoco a quello dei verdi per eccellenza, idollari statunitensi, eppure già il 10 gennaio2013 la sua fine era stata annunciata dal Presi-dente della Bce, Mario Draghi che ne siglava ilsuo restyling a partire dal 2 maggio prossimo.

La vecchia (per ora attuale) banconota verràgradualmente ritirata dalla circolazione per poiessere dichiarata fuori corso legale. Niente allar-mismi! La prima serie continuerà a mantenere ilsuo valore con la possibilità di essere cambiatein qualsiasi momento.

Le novità: il nuovo colore del “5” in basso asinistra sarà verde smeraldo “brillante”. Muo-vendo la banconota il “5” cambierà tonalità, pas-sando dal verde al blu, e creerà l’effetto di unaluce che si sposta in senso verticale. Sui marginidestro e sinistro così come l'immagine principalee la cifra di grandi dimensioni sono dei trattini inrilievo. La consistenza della carta è diversa. Lecaratteristiche di riconoscimento/sicurezza sa-ranno più evolute e raffinate, frutto dei progressitecnologici nel campo della sicurezza delle ban-conote. Nella filigrana e nell’ologramma è statoapposto il ritratto della figura mitologica comu-nitaria per eccellenza: Europa. La sua effige ètratta da un vaso di oltre 2000 anni fa, ritrovatoin Italia e custodito al museo del Louvre di Pari-gi.

Negli ultimi 11 anni l’UE si è allargata, quin-di anche la cartina dell’Europa stampata sullanuova banconota mostrerà le new entry: Malta eCipro. La scritta “EURO” comparirà in carattericirillici oltre che latini e greci e l’acronimo della

BCE sarà riportato in 9 lingue (anziché solo 5).Un altro aspetto importante è quello della fal-

sificazione, è molto importante che le caratteri-stiche di sicurezza dei nuovi biglietti siano facil-mente riconoscibili da tutti. Per questo motivo laBCE e le banche centrali nazionali dell’eurozo-na si impegnano a condurre una campagna di in-formazione sulla nuova serie Europa. I nuovi di-spositivi anticontraffazione utilizzati nel nuovobiglietto saranno presenti anche negli altri tagliche entreranno in circolazione nei prossimi annisecondo un calendario che la Bce deve ancorarendere pubblico.

La previsione della Bce è che entro il prossi-mo autunno le nuove banconote da 5 euro saran-no più diffuse di quelle della prima serie.

Santa Rosa Basile

Il mercato continua a perdere terreno, nel mese di aprile il ministero ha registrato un calo pari a -10,83 per cento

Ad Aprile è di nuovo crollo dell’auto

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SPETTACOLO

A ncora grande musicad'autore alla Lomax,questa volta di respi-

ro internazionale. Alcunigiorni fa è stato infatti HugoRace a calcare i palchi delnoto locale catanese. Se ilnome non vi dice niente vidiamo qualche aiutino. HugoRace, australiano d'origine,nasce come membro fonda-tore dei Bad Seeds, storicaband da sempre al fianco diNick Cave, e partecipa allaproduzione dei primi 5 di-schi. Prosegue poi con sva-riati progetti, tra i quali lafondazione dei True Spirit (con i quali pro-duce ben 14 dischi) e il progetto Sepiatoneinsieme alla catanese Marta Collica, chedarà alle stampe a breve il terzo disco. L'ul-timo e recentissimo progetto dell'infaticabileartista si chiama invece Fatalists, natodalla collaborazione con il gruppo emilianoSacri Cuori e portato in scena la settimanascorsa alla Lomax. Ad aprire la serata e scal-dare la platea infatti proprio i Sacri Cuoriche hanno presentato alcuni brani, rigoro-samente strumentali, del loro repertorio. At-mosfere ombrose e noir, ritmiche lente e ip-notiche, chitarroni blues dai suoni lunghie psichedelici hanno trasformato per unabuona mezz'ora la sala in un fumoso e vi-sionario club notturno. Il pubblico apprezzae applaude con convinzione per quella chesi presenta come una promettente introdu-zione, finita la quale il gruppo viene rag-

giunto da Race in persona, dando inizio alloshow dei Fatalists.

L'artista ha un’aria dimessa ed elegante,misteriosa, il volto solcato da qualcheruga da bello e dannato, una voce scura eprofonda, quasi sempre sussurrata. Dà vitaa un’ora e mezza abbondante di performan-ce intensa e vibrante, in un misto disonorità che vanno dal blues al folk, per-manendo sempre in una dimensione crepu-scolare e lisergica. Chi sta sotto il palco nonpuò non lasciarsi cullare da quest'atmosferaintima ed avvolgente come un abbraccio,ondeggiando ora al suono dei pezzi più lentie dilatati, ora al vibrare di quelli piùelettrici e convulsi.

Una serata di elevatissimo pregio che ri-marrà per lungo tempo nella memoria di chiha avuto la fortuna di presenziare.

Marco Salanitri

Continua la grande musica d'autore alla Sala Lomax

Hugo Racel’indimenticabile

Grazie a monsignor Leone Ca-lambrogio la Compagnia Teatrale“La Fornace” ha messo in scena,nel salone attiguo alla Chiesa diSan Biagio, la commedia in tre atti“l’Eredità dello zio canonico”, diAntonio Russo Giusti, avvocato ca-tanese (1876-1957). La regia èstata curata da Angelo Raffa, ilquale ha vestito anche i panni delprotagonista, Don Antonio Favaz-za.

La Compagnia è costituita da at-tori non professionisti ma non perquesto poco professionali: tutti i

componenti fanno parte integrantedel “gruppo delle famiglie” dellaChiesa ed hanno speso negli ultimimesi gran parte del loro tempo li-bero per la realizzazione di questabrillante ed esilarante commedia.

Tenere unite queste famiglie èlo scopo di monsignor Calambro-gio e in questo caso è il teatro a fareda collante tra mogli, mariti e fi-gli.

Angelo Raffa e la moglie DinaSalice nel ruolo di una delle figliedi Turi Nasca; Giovanni Ingrascì(Santo Saracino) con la moglie Ga-

briella Lamicela (Maddalena Fa-vazza la cui interpretazione, soprat-tutto al pubblico più “maturo”, ri-cordava la grande Rosina Ansel-mi); Vito Ferrigno (Turi Nasca, ilbecchino), la figlia Delia Ferrigno(Agatina, figlia di Don Antonio edinnamorata di Mario Favazza) e lamoglie Marisa Bonaviri (non solonel ruolo di rammentatore ma an-che in quello di figlia di Turi Na-sca); Concetto Arcidiacono (perfet-to interprete di Don Michelino“giovane” un po’ sordo dello stu-dio notarile); i fratelli Pappalardo,Andrea (garzone e cameriere) edAntonio (Mario Favazza); ClaudioDi Mauro (nella splendida interpre-tazione del buon cavaliere Amore,il padrone di casa, sempre prontoad aiutare i Favazza) e la moglieStefania Russo (altra figlia di TuriNasca); Rosy Cocina, nel ruolo di

Nenza, moglie di Don Antonimo;monsignor Leone Calambrogio,ormai specializzato nella parte delNotaio e Daniele Cavallaro, nellabrillante interpretazione del VicarioChiarenza. Ad Aldo Calcina va ilmerito delle scene e a Pia Lamicelala direzione di scena.

Tra tutte, la famiglia Raffavanta addirittura quattro compo-nenti nello splendido cast: Sergioalle musiche, Nuccio alle videori-prese, Cecilia al trucco e Angelo

alla regia. Il plauso a questo pro-getto va anche per lo scopo socialeche portato avanti: la rappresenta-zione infatti è stata portata inscena per tre giorni consecutivi edogni sera il ricavato delle offerte èstato devoluto in beneficenza: laprima sera per i cattolici arabi inTerra Santa, la seconda per le fa-miglie meno abbienti della stessachiesa, l’ultima sera per i bambiniprofughi della Siria.

Nino Parrinelli

Pomeriggi letterari ai Benedettini

Questo pomeriggio, venerdì 11 maggio, alle 17.30, nei locali del Mona-Store (bookshop del Monastero) del Monastero dei Benedettini si inauguraun ciclo di incontri letterari nato dalla collaborazione di Matte da Leggere eOfficine Culturali, che avrà cadenza mensile e che darà spazio soprattuttoagli autori siciliani. L'incontro inoltre partecipa alla campagna nazionale daltitolo Il Maggio dei Libri promossa dal Centro per il libro e la letteratura delMinistero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con l'associazioneItaliana Editori, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con ilpatrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO. Nell'occa-sione del dieci maggio verrà presentato il libro di Rosalia Messina, Più avantidi qualche passo, edizioni Città del Sole, che ha vinto, nel 2012 il premio let-terario Angelo Musco, nella sezione inedito. Interverranno, oltre all'autrice,anche Carla Condorelli e Mariangela Di Stefano, giornaliste catanesi che sioccupano del blog letterario Matte da leggeretuttepazzeperilibri.wordpress.com, il presidente di Officine Culturali France-sco Mannino.

“Hotel California” allo Stabile di Acireale

Gianfranco D'Angelo e Barbara Terrinoni in “Hotel California” concludonola stagione del Teatro Stabile di Acireale l'11 maggio alle 17,30 e alle 21 alTeatro Maugeri. “Hotel California” è una commedia così divertente, in cui ilritmo delle battute, la vivacità dei dialoghi, le situazioni paradossali, ma allostesso tempo attinte dalla quotidianità, rendono il testo estremamente adat-to al linguaggio e ad una recitazione di tipo cinematografico, la quale hapermesso a Gianfranco d’Angelo e Barbara Terrinoni di esprimersi ai massi-mi livelli. La commedia diverte perché attinge in modo intelligente e spiritosoe mai volgare, dalla vita vera, dai personaggi che tutti conosciamo, dallestorie di cui abbiamo sentito parlare. Diverte, ma non risparmia al suo spet-tatore quel poco di amarezza data dai difetti e dalle debolezze dei protago-nisti Una storia implacabile, ma estremamente autentica, genuina e umanache non si potrà provare altro che simpatia per i suoi personaggi.

Franco Di Mare a Catania per il suo ultimo libro

Organizzato dal Lions Club Catania Faro Biscari, questa sera, venerdì 10maggio, alle 20, nell’Hotel Nettuno di Catania il giornalista e scrittore FrancoDi Mare, conduttore Rai1, presenterà il suo ultimo libro “Il Paradiso dei Dia-voli” (Rizzoli), un romanzo duro e commovente che ha come protagonistaun brillante giovane professore universitario che si lascia reclutare tra le filadella camorra, in una storia mozzafiato che svela una Napoli bellissima emaledetta. Introdurrà la serata Antonella Ferrara (LibriEventi e redazioneGlobus Magazine Taormina), moderatore Enzo Stroscio.

“L’eredità dello zio canonico” messo in scena dalla compagnia La Fornace per beneficenza

La chiesa di San Biagiosi trasforma in un palco

In alto: le figlie di Turi Nasca; il basso: la compagnia

Un momento dello spettacolo di Hugo Race (foto diSimone D'Amico per la Sala Lomax)

Da

non

perd

ere

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Torino - 210 film alla 28° edizione

Al Glbt, festival del cinema gay, vince l’Olanda

Torino - Come ogni anno si è tenuta aTorino la 28° edizione del GLBT Film Fe-stival, la principale manifestazione italianadedicata al cinema a tematica omosessuale.Le proiezioni hanno avuto luogo nella sto-rica sede del Multisala Cinema Massimoe durante i sette giorni della manifestazione,chiusasi lo scorso 25 aprile, sono stati pro-posti circa 120 film provenienti da 34 na-zioni. Diretto anche quest’anno da GiovanniMinerba il festival è stato caratterizzato daun notevole successo di pubblico sin dallaserata inaugurale, che ha avuto comeospiti in veste di madrina Giuliana De Sioed il cantautore Roberto Casalino, autoredi canzoni portate al successo negli ultimianni tra gli altri da Giusy Ferreri e Nina Zil-li, fino al brano vincitore dell’ultima edi-zione del Festival di Sanremo cantato daMarco Mengoni. I film premiati per questaedizione 2013 sono stati per il Concorsolungometraggi “A Boven is het stil” (PaesiBassi/Germania, 2013), della regista olan-dese Nanouk Leopold, conferito dallagiuria composta da Federico Boni, DiegoDalla Palma, Travis Fine, Vladimir Luxuriae Lidia Ravera, per il Concorso documen-tari “The Love Part of This” di Lya Guerra,premiato dalla giuria composta da BasilKhalil, Nina Palmierie Piergiorgio Paterlinie per il Concorso cortometraggi “Bunny”di Seth Poulin e Nickolaos Stagias, attri-buito dalla giuria composta da Juanma Car-rillo, Luki Massa e Alessandro Michetti. Aldi là del concorso e della valenza culturaledella manifestazione, il GLBT Festival as-sume un ruolo fondamentale nel tentativodi mantenere alto il livello di attenzione sutematiche quali il coming out e i rapportifamiliari, la discriminazione, il bullismo ela parità di diritti. Curiosa coincidenza cheproprio durante i giorni delle proiezioni aldi là del vicinissimo confine francese ve-nisse approvata la normativa che consenteil matrimonio fra persone dello stessosesso, a rimarcare forse ancora una voltaquanto la distanza culturale e sociale tral’Italia e l’Europa sia molto maggiore diquella meramente geografica.

Ollin Spiergez

Catania - A chiudere il sipa-rio della tanto applauditastagione del Teatro Metro-

politan “Una stagione a quattrostelle”, iniziata a novembre 2012e conclusa ad aprile 2013 il 27 e28 con due spettacoli al giorno. Lofa personalmente il grande Gili-berto Idonea, non tanto nelle vestiistituzionali di direttore artisticoquanto con una delle commedieche non risente minimamente deltrascorrere del tempo: "La fortunacon la F maiuscola". Scritta nel1942 a due mani da Eduardo DeFilippo e Armando Curcio. Questapoco rappresentata commedia èuna piccola storia ambientata in unbasso napoletano del dopo guerradove alberga la misera esistenzadei disgraziati personaggi. Il ca-priccioso gioco del destino chevira improvvisamente e la fortunasi affaccia sulla povera famiglia,ma anche in questo caso la si do-vrà pagare con stenti e sofferenze.Perché si sa il conto, chi prima echi dopo, lo pagano tutti, bastasolo pagare con la dignità e la for-

za di chi delle proprie disgrazie nefa virtù.

Il linguaggio utilizzato è popo-lare e colorito, ricco di riflessioni,massime esistenziali e vecchiproverbi. Enfatizzato anche daitimbri utilizzato per marcare le dif-ferenze sociali. A prevalere, nelbene e nel male, è l’aspetto umanodei personaggi ed il loro semplice

e realistico buonsenso a voltesurreale e comico dispensato at-traverso un registro umoristico en-fatizzato dalla regia, curata dallostesso Idonea. Veterano del palcoIdonea è un abile giocoliere nel-l’incarnare il fulcro della storia enel determinare il perfetto equili-brio tra tutti i personaggi. Unplauso particolare va alla compa-

gnia teatrale: un connubio perfettodi sicilianità e spessore scenico.

Ci piace utilizzare la frase perpresentare gli attori con cui il gran-de Idonea ha iniziato lo spettacolo:«Non ci sono piccole o grandi par-ti ma solo piccoli o grandi attori»:Giacinto Ferro, Mimmo Gennaro,Mario Opinato, Bruno Torrisi econ Margherita Mignemi, PlinioMilazzo, Nellina Fichera, PippoMarchese, Simone Pappalardo,Salvo Disca, Lucilla Toscano,Maria Caico, Antonia Floris.

Ammaliante, catturante e avolte sottilmente velata l'autenti-cità del valore famiglia, amiciziae rispetto. Una commedia in treatti con una scena unica che ha ac-compagnato per mano lo spetta-tore tra i sedici personaggi, crean-do la giusta dose di comicità inuna storia avvincente: questi gli in-gredienti della commedia umana,ove il diverso (Erricuccio) è l'in-tegrato e il perno principale dellavita quotidiana in una società incui i figli “malati” non sono con-siderati, senza capire che nonsempre chi ti fa sorridere sa capirtie non sempre chi ti osserva sa ve-derti.

Una cosa è certa, il teatro ri-specchia benissimo il vero valoredel cuore umano. Ed è per questoche stiamo aspettando con trepi-dazione notizie sul nuovo cartel-lone, ancora capitanato da Gilber-to Idonea, della prossima stagio-ne.

Santa Rosaria Basile

“La fortuna con la effe maiuscola” conclude la Stagione a 4 Stelle del Metropolitan

Un grande Idonea sulle orme di EduardoUn connubio perfetto di sicilianità e spessore scenico

SPETTACOLO

Si è svolta nei giorni scorsi al “CineTeatroFrancesco Alliata” di Catania, la proiezione delfilm “La domenica del Signore” (2013) del re-gista-documentarista Gianni Virgadaula (damolti anni collaboratore di Pupi Avati) che af-fronta lo scottante tema della crisi vocazionaled’un parroco catanese, don Angelo Marcinò,che infine - dopo alcuni sconvolgenti episodi- tornerà con rinnovata passione la fedeperduta. Concepito all’inizio come cortome-traggio, il film è inaspettatamente “cresciuto”durante la lavorazione, permettendo a Virga-daula (noto in Sicilia come “il regista dei santi”,per le numerose monografie a loro dedicate)di rinnovare le predilette tematiche religiose,dopo l’esperienza del precedente “Lèmuri, ilbacio di Lilith”, singolare horror muto in biancoe nero, concepito secondo i classici stilemidell’espressionismo tedesco degli anni ’20.

Girato quest’inverno tra le province di Enna,Caltanissetta e Catania, “La domenica del Si-

gnore” vanta tra gli attori la prestigiosa pre-senza di Walter Maestosi (indimenticabile vocee volto storico della televisione nazionale) nelruolo del vecchio marinaio Francesco Famà eancora Rosario Tandurella (don Angelo Mar-cinò), Guia Jelo (Concetta), Ornella Giusto (Va-leria Geraci), Anna Passanisi (Osvalda), Bar-bara Giummarra (Lucia), Andrea Rizzo (Car-mine), Stefano Lotà (on. Geraci). Lo staff tec-nico è composto da Attilio Vindigni (direttoredella fotografia), Paolo Ravalli (operatore), An-tonio Santafede (aiuto regista), Aurora Tilaro(segretaria di edizione), Luana Occhipinti(scenografia), Antonietta Coniglione (costumi-sta), Fabio Leone (II assistente regia), AntonellaBarbera (III assistente regia), Orazio Pistorio(fotografo di scena). Il film, una produzioneindipendente di Virgadaula che continua a gi-rare in Sicilia con ammirevole ostinazione no-nostante le proibitive condizioni economiche,è realizzato dall’Istituto Culturale di Sicilia per

la Cinematografia-Onlus. «Subito dopo l’anteprima - dice Virgadaula

- valuterò se stabilire contatti con alcuni im-portanti festival cinematografici nazionali e im-prese di distribuzione per permetterne la dif-fusione nelle sale». Tra le location catanesi: AciTrezza e piazza Duomo, mentre un interno èstato girato in lussuoso appartamento di via DiSangiuliano. (Romoletto)

Al CineTeatro Francesco Alliata l’ultimo film del regista dei Santi

La Domenica del Signore di Virgadaula

L’indimenticabile Walter Maestosi

Giuliana De Sio e Giovanni Minerbadirettore del GLTB Torino Film Festival

Alcuni momenti dello spettacolo di Gilberto Idonea (foto Francesco Trainiti per Gilberto Idonea)

VII10 MAGGIO 2013

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Questo Catania non vuole fermarsi. La stagione2012-2013 sarà ricordata come quella dei record e diun sogno europeo solo sfiorato. Se da un lato sono tan-tissime le soddisfazioni che questa società è riuscitaad ottenere con un gruppo oramai consolidato,dall’altro si devono fare i conti con le innumerevoli oc-casioni sprecate nell’arco della stagione. Iniziamo pro-prio dai record. Il Catania ha raggiunto le 11 vittoriecasalinghe in serie A, eguagliando così il primato dipartite a punteggio pieno in massima divisione, e do-menica contro il Pescara può ancora migliorare questorisultato. Era accaduto lo stesso solo in altre 4sragioni: negli anni 1960/61, 1964/65, 2008/09 e2010/2011. E a propositodi stagione 1960/61, pro-prio quell’anno, quandoalle vittorie era dato il va-lore di due punti, i rosso-azzurri ne ottennero in to-tale 57. Oggi le vittorieassegnano tre punti equindi questa quota è an-cora facilmente raggiun-gibile. L’amarezza, dice-vamo, resta comunque,per i punti persi in manie-ra quasi ingenua nel corsodella stagione. I puntiche il Catania ha perso atempo scaduto sono novee almeno 6 sono quelli che le sono stati scippati pererrori arbitrali. Basta ricordare l’episodio della partitacasalinga contro la Juventus, dove agli etnei è stato an-nullato un gol regolare ed ai bianconeri ne è stato con-validato uno irregolare.

Confronto tra allenatori.Rolando Maran, che in una sola partita (il 3-0 ca-

salingo contro il Siena, ndr) ha ottenuto il record di pun-ti del Catania di Pulvirenti e il 300° risultato positivoin carriera come tecnico professionista, ha fatto dimen-ticare ai tifosi quel Vincenzo Montella di cui per moltimesi ha portato un pesante fardello. Il confronto tra idue allenatori è stato al centro dei colloqui digiornalisti, tifosi ed esperti del settore che hanno sempreritenuto difficile l’eredita lasciata dall’ex allenatore dellaRoma . Tuttavia Marana, non solo ha dimostrato di sa-per gestire un gruppo capace di confermarsi per

vittorie e qualità, ma è stato bravo anche a nonperdere mai di vista il traguardo e ad andare oltre. Loscudetto del Catania è certamente stata la salvezza con-quistata a febbraio, ma le soddisfazioni maggiori le haregalate il viaggiare per un’intera stagione tra ilsesto e l’ottavo posto. «In questa stagione sono statomesso nelle condizioni di lavorare bene e mi sono di-vertito ha dichiarato Rolando Maran - Siamo miglioratidi partita in partita e ho sentito molto affetto da partedei tifosi e della società. La stima che ho trovato miha fatto capire che in questa piazza voglio continuareper fare sempre meglio».

Vicenda Gasparin - Pulvirenti.Se l’allenatore Ro-

lando Maran giura amo-re eterno ai rossoazzurri,lo stesso non si può diredell’amministratore de-legato degli etnei, SergioGasparin, che secondo iben informati sarebbegià con la valigia pronta.Tra lui ed il presidentePulvirenti la scorsa set-timana vi è stato un col-loquio a distanza su quo-tidiani e tv che non hacacciato via del tutto i ru-mors che vedrebberol’ad etneo lontano da

Catania il prossimo anno. Il numero uno dei rossoaz-zurri ha smentito le voci di divorzio tra la società e l'am-ministratore delegato, tuttavia proprio Sergio Gasparinnelle ultime uscite pubbliche ha evitato abilmente dirispondere a domande sul futuro.

«Penso solo a finire bene questa stagione dove ab-biamo ancora record da battere», ha dichiarato.

Ultima in casa. Catania - Pescara. Sabato 11 i rossoazzurri alle ore 20:45 al Massimino,

affronteranno il Pescara per l’ultima partita casalingadell’anno. All’andata allo stadio Adriatico il Cataniafu beffato al 94’ dal gol di Togni che, con unapunizione precisa ha battuto Andujar. Maran avrà l’im-barazzo della scelta e potrà contare su tutti i suoi uominimigliori, non è escluso tuttavia che possa decidere difar esordire qualche ragazzo della Primavera.

Antonietta Licciardello

Ultimo turno in campionato edè tempo di verdetti nei campionatinazionali di Serie B. In Terza Seriemaschile, approda in Serie A2 laMaterdomini Castellana, ai play offCasandrino Potenza: retrocedono inB2 Giarratana, l’Altamura e il MyMamy Reggio Calabria. In B1donne Gricignano, Arzano e Caser-ta ai play off per la promozione inA2; retrocesse Sabaudia, Paestume Mercato San Severino.

Ricca di pathos l’ultima giornatain B2 maschile. Sancita ormai dadue settimane il salto storico in B1della Pallavolo Trapani, restavada assegnare l’ultimo posto play off

(secondo posto per il Lamezia)che è andato allo Csain Ragusa che,grazie alla vittoria sulla Coordiner,ha conservato un punto di vantag-gio sull’Us Volley Modica. In C re-trocedono la Pallavolo Augusta e ilRossano: la squadra megarese hasperato sino alla fine nel miracolo,visto che serviva la sconfitta delVibo a Tremestieri (vibonesi vitto-riosi in extremis per 3-2). In B2donne, promossa l’Akragas, chechiude imbattuta, alle spalle stac-cano il biglietto per la seconda faseil Cutro della Won e Bareti, e il Ce-falù che ha chiuso a pari punti conil Cinquefrondi ma con un numero

di vittorie superiore (12 vittoriecontro 10). Retrocedono la Pallavo-lo Sicilia (pari punti con Gallico mauna vittoria in meno), il Barcellona,Bisignano e Stefanese.

Nun. Cur.

La squadra di Pulvirenti dice addio all’Europa ma continua a scalare la classifica

Catania, è nuovo record

SPORT

Podismo - XXVIII edizione della gara podistica etnea

Trecastagni Star, il trionfo di Bii

Ultimo turno nel campionato di Serie B

Volley: tempo di verdetti

Federica Vittorio

Ventotto edizioni e non sentirli. Anche se passano gli anni la Tre-castagni Star non perde di certo lo il suo fascino straordinario. La ven-tottesima edizione della gara podistica è stata vinta dal keniano PeterBii (Athletic Team Terni) fermando il cronometro sul tempo di 31’e 14”. Secondo gradino del podio per il lentinese AlessandroBrancato (Running Club Futura Roma) in 31’53”. Al terzo posto, l’atle-ta di Canicattì Diego Campagna (Atletica Futura Firenze) che ha chiusoin 31’58”.

Bii, che ha festeggiato a lungo insieme al pubblico presente, hafatto subito capire di essere il più forte staccando tutti dopo 5 giri (incui solo Brancato ha resistito al ritmo del keniano). Avvincente la lottaalle spalle dell’atleta africano con Campagna che ha dapprima superatoCopia, portandosi al terzo posto, ed ha poi insidiato la seconda piazzadi Brancato.

“Bii ha dimostrato classe, qualità e anche empatia col pubblico- sono le parole di Pippo Leone, organizzatore e presidente della Si-cilpool con il supporto tecnico della Fidal di Catania - ma sono statibravi anche i siciliani. Sono felice perché tutte le iniziative collateraliche abbiamo messo in programma hanno registrato un enorme suc-cesso coinvolgendo un numero rilevante di sportivi e appassionati.La gara è stata come sempre avvincente”.

Un momento emozionante è stato vissuto da Pippo Leone, che siè commosso quando la figlia Martina ha parlato al microfono, davantial pubblico, tessendo le lodi del vulcanico papà, patron della mani-festazione. “La Trecastagni Star è l’unico evento podistico di un certorilievo che resta in vita - ha ribadito anche oggi Davide Bandieramonte,presidente della Fidal etnea -. È una gara sentita e conosciuta e abbiamoorganizzato i Gran Prix in questa occasione proprio perché era giustopremiare chi da 28 anni porta aventi lo sport e l’atletica nelcatanese. Il nostro compito sarà sostenere gli eventi storici come laTrecastagni Star e incentivare la crescita di altri”.

A Trecastagni, oltre al padrone di casa, il sindaco Giuseppe Messina,c’era anche Massimo Vincenzo Modica, vincitore nel 1999 della quat-tordicesima edizione. Non poteva mancare la benedizione di Don AlfioTorrisi, rettore del Santuario di Sant’Alfio.

Grande entusiasmo sin dalla mattina. Piazza Marconi era affollatadi ciclisti, appassionati di pallavolo e calcio a 5. Tutti pronti a iscriversiai tornei e al tour in bicicletta che hanno animato l’Expo, aperto alle10 nella piazza principale, e un po’ tutte le strade di Trecastagni. Ilconsorzio Socialvolley, insieme al Pgs Aurora e al Real Trecastagnihanno organizzato una serie di tornei di minivolley misti, mentre ilTrecastagni Calcio ha coordinato i tornei di calcio a 5 e a 7. Grandesuccesso ha riscosso la novità di questa edizione: il giro sportivo-tu-ristico-religioso per le vie di Trecastagni organizzato dall’AsdExtreme Bike. Il percorso ha toccato le strade più caratteristiche delcentro storico, con un attenzione particolare alle chiese, tra le più bellee caratteristiche dei paesi etnei. Nel pomeriggio, è diventata prota-gonista l’atletica con i Gran Prix Amatori e Giovanile, mentre gli stu-denti di Trecastagni si sono cimentati nella consueta “Mille al via”.Il tutto mentre, chi voleva, continuava a giocare a pallavolo e a cal-cio.

Nunzio Currenti

Rolando M aran

VIII 10 MAGGIO 2013