Leggere la poesia - Eugenio Montale

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Leggere la poesia 2°D linguistico GW

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Leggere la poesia

2°D linguistico

GW

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• Biografia

• Eugenio Montale nacque a Genova il 12 ottobre 1896

• Nel 1915 si diplomò in ragioneria

• Nel 1917 venne arruolato per il servizio militare

• Partecipò alla Prima guerra mondiale come volontario

• Nel 1920 tornò a Genova dove riprese la vita di sempre.

• Lavorò presso case editrici e cominciò a scrivere su riviste torinesi

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Nel 1925 pubblicò la sua prima raccolta di poesia Ossi di Seppia

• Gli Ossi di Seppia che danno il titolo alla raccolta, sono le conchiglie di certi molluschi.

• In Ossi di Seppia sono presenti quattro sezioni intitolate Movimenti, Ossi di seppia, Mediterraneo, Meriggi e Ombre.

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• Firenze

• Nel 1927 si trasferì a Firenze e qui conobbe Drusilla Tanzi detta Mosca. Con lei frequentò molti intellettuali e scrittori del tempo, come Elio Vittorini,

Salvatore Quasimodo, Mario Luzi.• Nel 1929 lavorò come direttore del Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux,

importante centro culturale fiorentino• Nel 1933 conobbe una ragazza americana Irma Brandeis, venuta in Italia per

approfondire i suoi studi su Dante. La donna compare nelle poesie di Montale con il nome di Clizia

• Nel 1938 a causa delle sue posizioni antifasciste gli venne revocata la carica di direttore del Gabinetto Vieusseux.

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Nel 1939 uscì la seconda

raccolta Le Occasioni.

Ne Le Occasioni permane,

come nella prima raccolta, il

motivo fondamentale della

“disarmonia” e del dolore

esistenziale. In questa

raccolta l’autore cerca degli

interlocutori reali, concreti e

l’interlocutrice prediletta è

una figura femminile, Clizia.

Ne Le Occasioni domina la

ricerca di ciò che può

costituire un’eccezione alla

negatività.

Nel 1943 pubblicò una serie

di poesie Finisterre.

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• Milano

• Nel 1945 Montale si trasferì a Milano con Mosca

• Nel 1948 venne assunto come redattore al Corriere della Sera. Così incominciò la sua carriera di giornalista fino al 1973

• Dal 1955 al 1967 fu critico musicale

• Nel 1956 uscì la raccolta La Bufera

e altro e Farfalla di Dinard. La Bufera ealtro appare come una raccolta nonunitaria, ma varia per tempi dicomposizione, temi e intonazionepoetica. In questa raccolta sonopresenti anche le poesie di Finisterre(quindici poesie). Qui la storia entra contragica violenza nella poesia di Montale:la seconda guerra mondiale diventa ilcupo sottofondo delle liriche diFinisterre.

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• Nel 1963 sua moglie morì e nel 1971 pubblicò in sua memoria la quarta raccolta Satura

• Nel 1967 fu nominato senatore a vita

• Nel 1973 pubblicò Diario del ’71 e del ’72, Quaderno di quattro anni

• Nel 1975 vinse il premio Nobel per la letteratura

• Nel 1976 uscì una raccolta di saggi intitolata Sulla poesia

• Nel 1981 Eugenio Montale morì

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La poetica di Eugenio Montale

La poesia come

testimonianza

Il significato morale

della poesia

La consapevolezza che l’uomo può vivere nel mondo nonostante le

proprie debolezze

•La disarmonia dell’esistenza umana rispetto alla realtà

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esprime la sua identità in negativo, cioè è consapevole di ciò che non vuole

essere

“Codesto solo oggi possiamo dirti,ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.”

NON CHIEDERCI LA PAROLA, Ossi di Seppia, 1923

prende le distanze rispetto agli altri, a

coloro che si conformano alla realtà

in cui vivono

afferma la sua presa di coscienza rispetto alla realtà

in cui vive

Sostiene che la realtà molto

spesso è illusoria

“e l’ombra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro!”NON CHIEDERCI LA PAROLA, Ossi di

Seppia, 1923

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esprime dei valori morali e una posizione

etica

esprime una disarmonia tra il poeta

e la realtà che lo circonda

Rispetto a chi mette a repentaglio la propria vita

per difendere le sue idee o i suoi ideali, il poeta è un

testimone inconsapevole del proprio tempo, che si

esprime con le parole anziché con i gesti.

Il poeta è tenuto a vivere in modo coerente rispetto ai valori ed ai principi in cui

crede; la sua poesia nasce da un’attenta osservazione del mondo e della società

che lo circonda.

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La ricerca della verità avviene attraverso la

memoria, recuperando ricordi del passato

La realtà è vista come qualcosa di effimero

Posso così vivere nella gloria(per quel che vale) con fede o senza fede

e in qualsiasi paesema fuori della storiae in abito borghese.

Intercettazione telefonica, Satura I

c’è una disarmonia tra la

vita reale e la vita piena

e realizzata a cui il poeta

-e ogni uomo- aspira

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la vita è accettabile e dignitosa solo se una

persona è fedele ai suo principi etici e morali

Il poeta cerca costantemente di

comprendere i segni della realtà e i modi per

sfuggirle

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe, tu balza fuori, fuggi!Va, per te l'ho pregato, - ora la sete

ti sarà lieve, meno acre la ruggine...

Ossi di Seppia, 1923

Decenza quotidiana

L’uomo deve affrontare la vita con fedeltà ai propri principi ed ai

propri valori

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UNA POESIA

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SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO

Spesso il male di vivere ho incontrato:

era il rivo strozzato che gorgoglia,

era l’incartocciarsi della foglia

riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio

che schiude la divina Indifferenza:

era la statua nella sonnolenza

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

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SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO

Spesso il male di vivere ho incontrato A

era il rivo strozzato che gorgoglia B

era l’incartocciarsi della foglia B

riarsa, era il cavallo stramazzato A

Bene non seppi, fuori dal prodigio C

che schiude la divina Indifferenza: D

era la statua nella sonnolenza D

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato a

Rime incrociate

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STRUTTURA METRICO-RITMICA

Spesso il male di vivere ho incontrato

era il rivo strozzato che gorgoglia

era l’incartocciarsi della foglia

riarsa, era il cavallo stramazzato

Bene non seppi, fuori dal prodigio

che schiude la divina Indifferenza:

era la statua nella sonnolenza

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato

Due quartine di versi endecasillabi ; l' ultimo

verso doppio settenario

Strofe simmetriche Enjambement:

foglia\riarsa (metafora di morte);

sonnolenza\del meriggio:

mezzogiorno(non siamo in grado di

afferrare la rivelazione, il cui momento topico è il

meriggio, l’ora più luminosa della giornata)

L’elenco degli elementi in “a” trasmettono

l’idea di debolezza e fragilità

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Prima strofa

4 versi

Nel primo versoviene introdotto il tema vero: il

“male”.

Nei tre versi successivi vengono, invece,

riportati degli esempiche secondo l’autore identificano il tema.

Seconda strofa

4 versi

Alla fine della strofa viene dimostrato che secondo Montale il “male” è una esperienza normale,

quasi quotidiana

Nei primi due versi viene introdotto il tema, ovvero il “

bene”

Gli altri due versi

contengono invece gli

esempi

Montale dimostra che il bene è un evento raro ma rivelatorio

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I correlativi oggettiviElemento concreto o immagine attraverso cui vengono espressi emozioni e sentimenti in modo il più possibile

oggettivo

• IL MALE: i correlativi oggettivi della prima strofa (rivo strozzato che gorgoglia, l’incartocciarsi di un foglia e

cavallo stramazzato) descrivono lo sviluppo della vita di un uomo: come un torrente trova degli ostacoli, anche

noi troviamo delle difficoltà nell’andare avanti per la nostra strada (nella vita): troviamo macigni, bivi e altri

ostacoli.

Prendendo una strada piuttosto che un’altra le nostre speranze, le nostre ambizioni e, a volte, le nostre certezze

svaniscono, si “appassiscono”, come una foglia si incartoccia.

Dopo queste fatiche è forte la tentazione di arrendersi e stramazzare al suolo, come un cavallo dopo una giornata

di lavoro intenso.

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I correlativi oggettivi

IL BENE: i correlativi oggettivi della seconda strofa (divina Indifferenza,

statua nella sonnolenza del meriggio, nuvola, falco alto levato) evidenziano un processo lento di maturazione: una statua che osserva da vicino il mondo e la vita, ma senza interesse, poi come una nuvola,

senza preoccupazioni che la legano alla terra, si fa trasportare dal vento libera nel cielo, poi un falco che osserva con uno sguardo critico e

attento la vita sotto di lui, un falco che però è libero di vagare nel cielo senza dover arrendersi alle preoccupazioni della vita.

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FIGURE DI SIGNIFICATO

ANALOGIA

accostamento di elementi o immaginiche apparentemente non hanno alcunarelazione logica tra di loro (qui il male

astratto è definito con immaginiconcrete)

Spesso il male di vivere ho incontrato

era il rivo strozzato che gorgogliaera l’incartocciarsi della foglia

riarsa, era il cavallo stramazzato

Bene non seppi, fuori dal prodigioche schiude la divina Indifferenza:

era la statua nella sonnolenzadel meriggio, e la nuvola, e il falco

alto levato

SINESTESIA

accostamento di termini che rimandanoa sfere sensoriali diverse (qui un suono è contrapposto a un’azione silenziosa)

Spesso il male di vivere ho incontrato

era il rivo strozzato che gorgogliaera l’incartocciarsi della foglia

riarsa, era il cavallo stramazzato

Bene non seppi, fuori dal prodigioche schiude la divina Indifferenza:

era la statua nella sonnolenzadel meriggio, e la nuvola, e il falco

alto levato

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METAFORA

trasferimento di significato da untermine a un altro appartenente a

un diverso campo semantico,sulla base di un rapporto di

somiglianza

Spesso il male di vivere ho incontrato

era il rivo strozzato che gorgoglia

era l’incartocciarsi della fogliariarsa, era il cavallo stramazzato

Bene non seppi, fuori dal prodigio

che schiude la divina Indifferenza:

era la statua nella sonnolenzadel meriggio, e la nuvola, e il

falco alto levato

ANTITESI

Accostamento di termini econcetti dal significato opposto

Spesso il male di vivere ho incontrato

era il rivo strozzato che gorgoglia

era l’incartocciarsi della fogliariarsa, era il cavallo stramazzato

Bene non seppi, fuori dal prodigio

che schiude la divina Indifferenza:

era la statua nella sonnolenzadel meriggio, e la nuvola, e il

falco alto levato

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UN RINGRAZIAMENTO A :

-Rai Edu

-Professoressa Patrizia Vayola

(autrice delle mappe sui campi

semantici)

-Professoressa Neri

….e ai nostri compagni

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REALIZZATO DALLA CLASSE 2°D DEL LICEO

LINGUISTICO PRIMO LEVI.

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