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P:\Pubblica\DOC\A LEGAMBIENTE\2012\LA12_019 VIA Osserv. compensazioni ambientali.doc Legambiente circolo "E. Ferrario" - Gallarate Via Checchi 21 - 21013 Gallarate (VA) tel. 0331/776145 - fax: 0331/774282 e-mail: [email protected] LEGAMBIENTE Circolo E.Ferrario - Gallarate Anticipata via PEC [email protected] Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per le valutazioni ambientali Viale C. Colombo, 44 - 00147 ROMA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 26 DEL D.LGS 152/06 E S.M.I. RELATIVA AL NUOVO MASTER PLAN DELL’AEROPORTO DI MILANO MALPENSA OSSERVAZIONE N. 2 ALLE INTEGRAZIONI VOLONTARIE GARANZIE DI SEA, ENAC E REGIONE LOMBARDIA IN MERITO ALLE COMPENSAZIONI AMBIENTALI Il Sottoscritto Ing. Emilio Magni, in qualità di Presidente del circolo di Legambiente “Ercole Ferrario” di Gallarate, nonché a nome del Coordinamento dei circoli di Legambiente del circondario di Malpensa, con riferimento - alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs 152/06 e s.m.i. sul nuovo Master Plan dell’Aeroporto di Milano Malpensa presentato da ENAC/SEA e pubblicato sulla stampa in data 20 Maggio 2011, e al relativo Studio d’Impatto Ambientale; - alla documentazione prodotta da SEA in data aprile 2012 e denominata “Aeroporto di Milano Malpensa – Nuovo “Master Plan Aeroportuale” – Procedura di V.I.A. – Integrazione volontarie” invia le seguente osservazione: La procedura di VIA, per legge, è il momento in cui vengono definite le compensazioni ed individuati i fondi necessari alla loro attuazione. Nel SIA e nelle Integrazioni Volontarie, non vi sono riferimenti chiari e dettagliati che consentano di ancorare gli interventi di trasformazione territoriale agli interventi compensativi, né viene precisato dove reperire le risorse economiche per effettuare tali interventi. L’esposizione di questi aspetti rimane ambigua, limitata a semplici accenni, utilizzando un ipotesi di lavoro a dir poco “superficiale” (le compensazioni saranno decise man mano che saranno effettuate le opere, il depuratore di Sant’Antonino sarà adeguato…; saranno realizzati nuovi pozzi…; ecc.) tale da richiedere il respingimento del Master Plan da parte del Ministero. Tutta l’impostazione del SIA e delle Integrazioni Volontarie risulta fuorviante rispetto all’impostazione legislativa italiana e comunitaria in materia di VIA. Non compare alcun bilancio costi/benefici, né relativo ai costi complessivi dell’opera, relativo agli interventi collaterali necessari, per i quali non viene neppure fornita un’ipotesi approssimativa.

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Legambiente circolo "E. Ferrario" - Gallarate

Via Checchi 21 - 21013 Gallarate (VA) tel. 0331/776145 - fax: 0331/774282 e-mail: [email protected]

 

LEGAMBIENTE

Circolo E.Ferrario - Gallarate

Anticipata via PEC [email protected]

Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per le valutazioni ambientali Viale C. Colombo, 44 - 00147 ROMA

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 26 DEL D.LGS 152/06 E S.M.I. RELATIVA AL NUOVO MASTER PLAN DELL’AEROPORTO DI MILANO MALPENSA

OSSERVAZIONE N. 2 ALLE INTEGRAZIONI VOLONTARIE

GARANZIE DI SEA, ENAC E REGIONE LOMBARDIA IN MERITO ALLE COMPENSAZIONI AMBIENTALI

Il Sottoscritto Ing. Emilio Magni, in qualità di Presidente del circolo di Legambiente “Ercole Ferrario” di Gallarate, nonché a nome del Coordinamento dei circoli di Legambiente del circondario di Malpensa, con riferimento - alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs 152/06 e

s.m.i. sul nuovo Master Plan dell’Aeroporto di Milano Malpensa presentato da ENAC/SEA e pubblicato sulla stampa in data 20 Maggio 2011, e al relativo Studio d’Impatto Ambientale;

- alla documentazione prodotta da SEA in data aprile 2012 e denominata “Aeroporto di Milano Malpensa – Nuovo “Master Plan Aeroportuale” – Procedura di V.I.A. – Integrazione volontarie”

invia le seguente osservazione:

La procedura di VIA, per legge, è il momento in cui vengono definite le compensazioni ed individuati i fondi necessari alla loro attuazione. Nel SIA e nelle Integrazioni Volontarie, non vi sono riferimenti chiari e dettagliati che consentano di ancorare gli interventi di trasformazione territoriale agli interventi compensativi, né viene precisato dove reperire le risorse economiche per effettuare tali interventi. L’esposizione di questi aspetti rimane ambigua, limitata a semplici accenni, utilizzando un ipotesi di lavoro a dir poco “superficiale” (le compensazioni saranno decise man mano che saranno effettuate le opere, il depuratore di Sant’Antonino sarà adeguato…; saranno realizzati nuovi pozzi…; ecc.) tale da richiedere il respingimento del Master Plan da parte del Ministero. Tutta l’impostazione del SIA e delle Integrazioni Volontarie risulta fuorviante rispetto all’impostazione legislativa italiana e comunitaria in materia di VIA. Non compare alcun bilancio costi/benefici, né relativo ai costi complessivi dell’opera, né relativo agli interventi collaterali necessari, per i quali non viene neppure fornita un’ipotesi approssimativa.

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I benefici economici rimangono invece gonfiati, senza alcuna garanzia di credibilità e senza alcuna assunzione di responsabilità, soprattutto con riferimento all’amara questione dello disastro di Alitalia, a cui Malpensa ha contribuito in modo determinante, costringendola in quanto hub, ad una esosa frequentazione, pagata dal Governo con le tasse degli italiani. Stupisce inoltre che non si faccia neppure un accenno alla questione del SIC del Dosso di Maddalena, per il cui degrado è ora in corso una messa in mora della Commissione Europea. Auspichiamo che il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ne tenga comunque conto ed applichi il principio di precauzione, il quale, sotto l’aspetto legislativo e di sostenibilità ambientale, conduce, senza ombra di dubbio, al respingimento del Master Plan. Infine, sul tema della credibilità in materia di compensazioni ambientali, ricordiamo che quanto a suo tempo promesso per Malpensa 2000, con riferimento al Decreto D’Alema e soprattutto alla Legge Regionale 10/99 sul Piano d’area di Malpensa è rimasto inattuato. A chiarimento di ciò, e a titolo di esempio si rimanda alle planimetrie facente parte della documentazione (tav. 3 e 3/A riportate nell’allegato), laddove ad esempio le aree Centro Parco Ticino–Cascina Parravicino e l’adiacente zona del bosco di via Gaggio, che nel Piano Territoriale d’Area Malpensa (redatto dalla Regione Lombardia in data febbraio 1999 (ex L.R. 12.04.1999 n. 10) sono destinate e vincolate ad interventi di mitigazione ambientale sono viceversa secondo il Master Plan interessate dalla espansione aeroportuale. Il reticolo rosso evidenzia appunto l’incompatibile sovrapposizione. Tutte le contraddizioni in tema di (mancate) garanzie in merito alle compensazioni ambientali sono per l’appunto riportate nello stesso allegato.

Per quanto sopra espresso CHIEDIAMO CHE SIA ESPRESSO PARERE AMBIENTALE NEGATIVO

Gallarate, 30 luglio 2012

PRESIDENTE DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE GALLARATE e del COORDINAMENTO DEI CIRCOLI LEGAMBIENTE DEL CIRCONDARIO DI MALPENSA

(Ing. Emilio Magni)

Allegato: documento Legambiente 28 novembre 2009 “STRUMENTI PER VALUTARE MALPENSA

La pianificazione, l’ambiente, la terza pista, la qualità della vita e dei servizi P.S. Ai sensi della normativa vigente, si chiede che venga dato al sottoscritto comunicazione dell’esito della presente osservazione.  

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STRUMENTI PER VALUTARE

MALPENSA La pianificazione, l’ambiente, la terza pista, la qualità della vita e dei servizi

Somma Lombardo, Castello Visconti 28 novembre 2009

CONTRIBUTO DI LEGAMBIENTE LOMBARDIA A cura di Emilio Magni

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COMPATIBILITA’ AMBIENTALE DI MALPENSA.

I DANNI AL VERDE: LE PAROLE E I FATTI

OSSERVAZIONI CIRCA I MANCATI ADEMPIMENTI PREVISTI

DALLA L.R. 12 APRILE 1999 N. 10

1. Le previsioni del piano d’Area – Quadro progettuale Il Piano d’Area approvato dalla Regione nell’aprile 1999 dedica un importante capitolo (cap. 5) alla “Tutela e valorizzazione ambientale e paesistica” che apre con la seguente affermazione “obiettivo specifico assume Malpensa non solo come evento penalizzante per l’ambiente ma anche come primo attore di una collaborazione con gli Enti locali territorialmente interessati per l’attuazione delle condizioni ambientali”. A quanto pare le amministrazioni comunali (e il CUV) non rientrano a pieno titolo fra quelli cui si riferisce il capitolo 5.1 Di seguito, il cap. 5.3 illustra gli interventi previsti suddividendo gli interventi proritari di definitiva individuazione in 3 settori:

- Salvaguardia idraulica del bacino dei torrenti Arno, Rile e Tenore - Interventi di mitigazione e compensazione ambientale connessi alle nuove opere infrastrutturali

(quali IV lotto SS 336, oleodotti AGIP Petroli,Esso e collegamento ferroviario FNME Saronno-Malpensa), interventi di riforestazione su aree di proprietà SEA, demaniali, da eseguire da parte di società pubbliche e private

- Piano a Verde (SEA) 1.1 – Stato d’attuazione degli interventi prioritari di definitiva individuazione a) Lavori di salvaguardia idraulica. Il Piano d’area descriveva l’intervento con notevole enfasi, tuttavia gli

stessi lavori non sono andati ancora a buon fine (lo testimonia un procedimento aperto presso la procura della Repubblica di Busto Arsizio) per un esposto avente per oggetto l’inquinamento del canale Marinone (derivatore del fiume Ticino). Il problema è stato sollevato da un esposto presentato nel 2006 da Legambiente Turbigo e Coordinamento Salviamo il Ticino con sede a Cuggiono (MI). Dalla documentazione agli atti presso il Tribunale emerge chiaramente l’ampiezza e la gravità del danno ambientale determinatosi all’interno del Parco Ticino e del SIC Turbigaccio.

b) Per quanto riguarda gli interventi di mitigazione e compensazione ambientale:

Se ne sono fatti carico: ANAS 4 miliardi e 700 milioni; ESSO ed AGIP circa 500 milioni; FNME circa 100 milioni, (gli importi sono in lire) SEA ha versato 1 miliardo (200 x 5 anni) per piste ciclabili e per la realizzazione di un centro parco alla ex Dogana di Tornavento. Per quanto riguarda gli interventi di riforestazione si può affermare che non sono stati realizzati nella loro interezza. Di questa affermazione si da conto nel punto 1.2 che segue dove gli stessi vengono descritti in dettaglio. Gli interventi di riforestazione sono stati gestiti dal Consorzio Parco Lombardo della valle del Ticino che ha eseguito numerosi interventi i soldi, utilizzando peraltro anche fondi di provenienza europea.

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c) il Piano del Verde che doveva essere realizzato da SEA prevedeva un importo di circa 12 miliardi, Gli interventi riguardavano sia la sistemazione di aree all’interno dell’aeroporto (da realizzare direttamente da SEA) sia all’esterno (la cui esecuzione SEA doveva affidare all’Azienda Regionale delle Foreste). Le opere all’interno dell’aeroporto sono state realizzate: il resto no (ovvero in minima parte). Il Piano prevedeva infatti investimenti per: a) 4 miliardi e 200 milioni di Rimboschimenti b) 3 miliardi di Migliorie forestali c) 500 milioni per Arredo Parco e Fruizione naturalistica d) 2 miliardi per Arredo verde e) 2 miliardi e 100 milioni per Ingegneria naturalistica f) 250 milioni per Mascheramento g) 400 milioni per Conservazione brughiera

Si può affermare che dei 12 miliardi previsti non ne sono stati spesi neppure la metà (e quasi tutti per realizzare opere all’interno del sedime aeroportuale).

1.2 – Dettaglio degli interventi di riforestazione A supporto di quanto affermato al precedente punto 1.1 si elencano in dettaglio gli interventi di riforestazione, con l’avvertenza che la numerazione è la stessa riportata sulla cartografica allegata al Piano d’Area (Tav. 3.4 – nord/sud) 1 - Arsago Seprio: Palude Pollini Non è stato effettuato alcun intervento di riforestazione. La palude è parte del SIC IT2010011 “PALUDI DI ARSAGO”, è sottoposta all’impatto degli aerei in fase di decollo ed alle conseguenti piogge acide. L’habitat è dominato dalla presenza invasiva della quercia candese, oltre che da altre specie esotiche (robinia e prunus serotina) che vanno gradualmente sostituendosi alle flora autoctona. 2 - Somma Lombardo: Pineta del Vigano Non è stato effettuato alcun intervento di riforestazione. La pineta è parte del SIC IT2010011 “BRUGHIERA DEL VIGANO”, è sottoposta all’impatto degli aerei in fase di decollo e alle conseguenti piogge acide. 3 - Vizzola Ticino: ansa di Castelnovate Sono stati effettuati interventi di riforestazione da parte di ERSAF L’area fa parte del SIC IT2010013 “ANSA DI CASTELNOVATE”. Su questa area sono previsti i decolli dalla futura terza pista di Malpensa. E’ prevedibile che l’impatto sull’area andrà a vanificare gli interventi di riqualificazione forestale effettuati. 4 – Casorate S., Cardano al C., Samarate, Ferno, Lonate P: Valle dell’Arno Sono stati effettuati limitati interventi di riforestazione 5 - Lonate Pozzolo: Cascina Maggia E’ stato effettuato un pesante intervento edilizio per l’insediamento di capannoni funzionali alla Cargo City, denominato “TERMINAL MAGGIA” 6 – Lonate Pozzolo: Turbigaccio Sono stati eseguiti con finanziamento regionale 7- Intervento ANAS su Area Demaniale E’ stata effettuata piantumazione ai bordi della superstrada. Si tratta di un intervento che ha la finalità di migliorare il paesaggio visto dai fruitori delle strutture d’accesso all’aeroporto. 8 – Intervento FNME (Ferrovie Nord Milano Esercizio) Effettivamente realizzato ai bordi della ferrovia (nel comune di Ferno) 9 – Intervento ANAS su area SEA Realizzato all’interno del perimetro aeroportuale 10 – Intervento ANAS lungo il tracciato IV lotto SS336

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Realizzato nei pressi di Case Nuove Si tratta di un intervento che ha la finalità di migliorare il paesaggio visto dai fruitori delle strutture d’accesso all’aeroporto. 2. Conclusioni In conclusione, nemmeno per quanto riguarda gli interventi prioritari previsti dal piano d’Area, emerge che lo stato di attuazione risulta sostanzialmente non evaso, salvo qualche riforestazione ed alcuni interventi che si potrebbero definire “maquillage” o intervento di facciata ad uso dei viaggiatori in direzione dell’aeroporto. E’ altresì paradossale scoprire che il cosiddetto Piano a Verde di SEA consiste in un progetto cartaceo che non ha avuto corrispondenza in adeguate azioni di miglioria ambientale. Un’ulteriore osservazione va fatta rispetto al futuro della foresta del Gaggio (anch’essa inserita nel Piano a Verde SEA), già area demaniale, non riforestata e dove – è un caso? - è prevista la costruzione della terza pista. Rimane infine dimostrato il gravissimo danno ambientale al SIC “Brughiera del Dosso” (causa Quintavalle), che apre la strada a pesanti considerazioni circa la qualità della conservazione degli altri SIC esposti all’impatto dei decolli. Appare sconcertante poi che SEA non abbia versato somme non esattamente congrue rispetto al complesso degli interventi di mitigazione e/o compensazione. Che considerazioni si possono fare ? - La cifra che SEA avrebbe dovuto versare per “mitigare e compensare” il danno ambientale causato dalla

realizzazione dell’aeroporto non sembra equa, se si pensa al valore economico dell’investimento (e quindi all’impatto ambientale) e, se ad esempio, lo si paragona allea cifre versate da ANAS, Agip, Esso FNME, ecc…

- Il Piano del Verde, a sua volta,è stato realizzato solo in parte. Pertanto è rimasto un piano di … carta...

- Quello del Verde è solo un esempio di come il danno ambientale provocato non sia stato mitigato.

Se si pensa tuttavia che una delle ricchezze del territorio che sta attorno a Malpensa, fino a molti chilometri di distanza, (laddove peraltro l’impatto aeroportuale ha i suoi effetti) è proprio il verde (lo testimonia l’esistenza del Parco Ticino, lombardo e piemontese), come si può affermare impunemente che Malpensa potrà (ancora) svilupparsi nel rispetto dell’ambiente e del territorio ? Che cosa accadrebbe se si facesse la 3° pista ? Che cosa accadrebbe se il traffico aereo raddoppiasse o triplicasse ? Come si fa a parlare di compatibilità ? Non bastano i precedenti ? L’esempio del danno forestale procurato al SIC “Dosso di Maddalena” (causa Quintavalle) è emblematico!Quale sarebbe (e lo è già) il danno all’intero sistema boschivo ?

- Di certo con la 3° pista il Parco Ticino perderebbe (se non è già stata persa , a causa della presenza dell’aeroporto nella sua attuale consistenza) la qualifica di zona speciale della Biosfera riconosciuta dall’Unesco (MAB)

Somma Lombardo, novembre 2009

Legambiente Lombardia (Emilio Magni)

Allegati: - tav. 3 - Assetto delle aree verdi ed interventi previsti

- tav 3/A nord-sud - Interventi di mitigazione e compensazione ambientale per opere infrastrutturali

(fonte: L.R. 12.04.1999 n. 10 – elaborati tecnici e cartografie BURL Suppl. ord. N. 15 “Piano d’Area”)