Lefficacia e la sicurezza della terapia antalgica in reparto Policlinico Universitario UDINE Clinica...

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L’efficacia e la sicurezza della terapia antalgica in reparto Policlinico Universitario UDINE Clinica di Anestesia e Rianimazione Dir. Prof. G. Della Rocca Dr. Divella Michele Terap. antalgica in reparto 1

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L’efficacia e la sicurezza

della terapia antalgica in reparto

Policlinico Universitario UDINE

Clinica di Anestesia e Rianimazione

Dir. Prof. G. Della Rocca

Dr. Divella Michele

Terap. antalgica in reparto 1

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Efficacia e sicurezza in reparto

• Monitoraggio nel postoperatorio: linee guida• Misurazione del dolore: metodiche a

confronto• Riconoscimento e trattamento :

– Effetti collaterali attesi– Effetti inattesi – Complicanze

Terap. antalgica in reparto 2

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MONITORAGGIO Linee guida

• Livello dolore

• Livello sedazione

• Parametri vitali

• Effetti collaterali

• Scheda raccolta dati

3Terap. antalgica in reparto

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LIVELLO 1

Terap. antalgica in reparto 4

Le tecniche di terapia del dolore postoperatorio correntemente disponibili possono essere graduate in tre livelli che richiedono una diversa programmazione delle misure di sorveglianza.

• Somministrazione di Paracetamolo o di FANS ad orari fissi, associata o meno a farmaci oppiacei per via orale o sottocutanea

• Infusione continua di FANS e/o oppiacei deboli

• Infusione continua e/o PCA perineurale con anestetici locali

CONTROLLO dell’efficacia con programmazione di "rescue dose“ e sorveglianza degli effetti collaterali.

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LIVELLO 2

Terap. antalgica in reparto 5

• Analgesia controllata dal paziente (PCA) e.v. senza i. c. 

• Analgesia epidurale continua, con boli intermittenti o in regime di infusione continua, o in regime di PCEA con anestetici locali e/o oppiacei e/o clonidina

• Dose unica di morfina per via subaracnoidea < 0.5 mg

CONTROLLO : efficacia e sorveglianza degli effetti collaterali, livello di sedazione, frequenza respiratoria e blocco motorio, di norma ogni 3 - 4 h .

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LIVELLO 3

Terap. antalgica in reparto 6

• Infusione continua endovenosa di oppiacei ad alte dosi (?) e/o in pazienti a rischio (pazienti di età > 70 anni, ASA > III)

• PCA con infusione continua basale .

• Infusione spinale continua (peridurale o subaracnoidea) di oppiacei ad alte dosi (?)

CONTROLLO: ricovero in ambiente protetto ove vi sia la possibilità di monitoraggio orario, con personale abile al riconoscimento e trattamento complicanze (migrazione catetere, ematoma, ischemia spinale).

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Parametri di monitoraggio secondo SIAARTI

Terap. antalgica in reparto 7

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Parametri rilevati presso APUGD

Terap. antalgica in reparto 8

Periodo postoperatorioPeriodo postoperatorio 0 Recovery 0 Recovery roomroom

66 9… 48…9… 48…72……72……

VAS a riposo VAS a riposo

VAS al movimentoVAS al movimento

NIBPNIBP

FCFC

Freq. respiratoriaFreq. respiratoria

% SpO% SpO2 2

Livello Sedazione Livello Sedazione

Bromage scale 0-3Bromage scale 0-3

NauseaNausea

VomitoVomito

Ritenzione urinariaRitenzione urinaria

PruritoPrurito

Terapia somministrataTerapia somministrata

Analgesia suppl.Analgesia suppl.

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Effetti collaterali e complicanze

Riconoscimento e trattamento

Terap. antalgica in reparto 9

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Dice il saggio…

Un grammo di prevenzione vale quanto

un chilo di cure……Anonimo

Atlee J.L. Complicanze in Anestesia

W.B. Saunders C. 2001Terap. antalgica in reparto 10

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Analgesia : complicanze

• Nausea e vomito: caratteristico degli oppiodi per sensibilizzazione CTZ, inibizione peristalsi

– Fattori predisponenti: sesso femminile, mobilizzazione

– Prevenzione: ondasetron / DBP intraop. , sospensione liquidi per os fino a comparsa peristalsi

– Trattamento: ondasetron 4 mg e.v., DBP 0.5-1.5 mg e.v, metoclopramide 10-20 mg, prometazina 12.5-25 mg, naloxone i.c. 1-5 mcg/kg/h

Terap. antalgica in reparto 11

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Analgesia: effetti collaterali

• Prurito: caratteristico degli oppiodi (tutte le vie)

– Fattori predisponenti: ?– Prevenzione: oppioidi per via rachidea a basso

dosaggio – Trattamento: idrossizina 25-50 mg, naloxone 1-5

mcg/kg/h

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Sedazione / depressione respiratoria

Terap. antalgica in reparto 13

• Il controllo dello stato di coscienza è più importante della misurazione della FR poiché una profonda sedazione precede sempre la dep. Resp.

• Nei paz. anziani o a rischio di dep. Resp. è necessario prevenire con maschera Venturi (>FiO2) e utilizzare un pulsossimetro (SpO2)

• Trattare titolando naloxone e aggiustare la posologia

Ready L.B. Anestesiology 1988

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Sedazione / depressione respiratoria

Terap. antalgica in reparto 14

Dep Resp = < 10 atti / min; PaCo2 > 50 mmHg; apnea > 10 “

Scala clinica come quella di Ramsey:

1. Sveglio, agitato, irrequieto

2. Collaborante, orientato , tranquillo

3. Assopito o addormentato, risponde ai comandi

4. Addormentato, risposta vivace allo stimolo verbale

5. Addormentato, risposta lenta allo stimolo verbale

6. Addormentato, nessuna risposta allo stimolo verbale o doloroso

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ALR: complicanze • Tossicità sistemica: proporzionale alla concentraz. ematica di

AL e alla velocità con cui viene raggiunta:– Immediato o ritardato (45’-1h) – Sovradosaggio e/o iniezione endovasale ignorata– Migrazione intravascolare secondaria del catetere– Iniezione intravascolare con le reiniezioni

• Prevenzione: iniezione lenta e frazionata, ice test frequenti, rilevare ipoestesia/ anestesia, evitare deambulazione, trattare ipossia, ipercapnia e acidosiNel dubbio Test con 3 ml di AL + Adr (al monitor: tachicardia e ipertensione art.)

• Trattamento: sospendere i. c., FiO2 = 1, monitoraggio ECG, PA, SpO2, Midazolam , alcalinizzare

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ALR: effetti attesi

• AL in strutture adiacenti (es. dopo bl. Interscalenico)– N. frenico (50-60%) > blocco emidiaframma

omolaterale > respiro “breve”, dispnea 7%– N. ricorrente (6-8%) > raucedine, rischio inalazione!– Ganglio cervicale (12-75%) > snd. Horner (ptosi,

enoftalmo, anidrosi faccia – collo) specie durante i.c.(Durante analgesia peri/subaracnoidea) – NN. simpatici > ipotensione

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ALR: effetti imprevisti

• Blocco paravertebrale /intercostale ant-lat (post) – blocco bilat. Epi /subaracnoideo

• Danni a strutture non nervose– PNX (bl. Intercost. Plesso sopraclavicolare)– Ematoma (epi/subaracn, plessi profondi : ascellare,

lombare, femorale > neuropatia ) • Danni accidentali a strutture nervose

– Parestesie (ago, ischemia per volumi esagerati, farmacotossicità o conservanti)

Ekatodramis G. Anestesiology 1997Vaisman J. Anesthesia & Analgesia

2001Terap. antalgica in reparto 17

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Anestesia / Analgesia Rachidea

Complicanze:

-blocco spinale alto-tossicità sistemica dopo AL -depressione respiratoria -danno diretto sulle radici o sul midollo-ematoma peridurale-infezioni associate al catetere

Effetti collaterali:

-nausea-vomito-prurito-ritenzione urinaria-ipotensione -blocco motorio- T°

associati a seconda che si utilizzi un oppioide o un A. L.

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Epidurale: effetti collaterali

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Epidurale: complicanze

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Analgesia rachidea: complicanze • Ipotensione arteriosa: proporzionale a estensione e

intensità del blocco simpatico • Fattori predisponenti

– Ipovolemia, precedenti cardiovascolari– Compressione v. cava inf./ ostacolo al ritorno venoso

• Prevenzione: rivalutare spesso bilancio in /out, Press. Diastolica, PVC, crisi cardiaca, evitare deambulazione e posizione semi/seduta

• Trattamento: O2 terapia, reimpostare liquidi (no glucosata), rallentare e/o stop i. c. in epidurale, efedrina, decubito lat. Sin (partoanalgesia), rivalutazione generale urgente , PA ogni 10’-15’

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Analgesia rachidea: complicanze • Dispnea: blocco molto esteso (propriocezione mm.

Intercostali > centri resp. Iperattivi), • Depressione respiratoria: blocco esteso +

sovradosaggio di AL, oppioidi per via peridurale (entro 1 - 2 h per morfina, precoce per fentanyl-sufentanil) – Fattori predisponenti: COPD, obesità, precedenti neurologici

centrali, infusiona continua oppioidi– Prevenzione: O2 terapia, posizione semiseduta, FR ogni ora,

(SpO2), rivalutazione generale urgente, naloxone 5-10 mcg/kg/h

– Trattamento: FiO2 = 1, ventilazione manuale, naloxone boli e.v.

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Analgesia rachidea: complicanze

• Cefalea da puntura della dura madre (<1%) + ipoacusia (> 40%): deplezione liquor, durata 2-7 gg, dolore fronto-occipitale-(nucale) irradiato alle spalle esacerbato da posiz. ortostatica

• Fattori predisponenti: gravidanza, obesità, età giovanile /adulta

• Prevenzione: riposo posizione supina • Trattamento: posizione supina forzata, analgesici,

idratazione, vasocostrittori (caffeina / teofillinici ?)

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Analgesia rachidea: complicanze • Migrazione del catetere: può spostarsi di 0,5-1,5 cm,

causa analgesia asimmetrica /unilaterale/ a scacchiera– Predisposizione: sepimenti a livello durale, precedenti an.

Peridurali, laminectomia – Trattamento: decubito sul lato dolente, bolo supplementare

con AL + concentrato, ritirare il catetere• Ostruzione / inginocchiamento: eccessiva pressione

all’iniezione, ispezione e ritiro del catetere.• Rottura: per manovra brusca all’estrazione, non

provoca reazione locale e non è consigliabile l’esplorazione chir., avvertire il paz. ed eseguire TAC per localizzazione. Intervento NCH se stenosi canale.

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Analgesia rachidea: complicanze

• Ritenzione urinaria : (diminuita sensazione distensione vescicale ) transitorio e regredisce con la scomparsa del blocco nervoso, responsabili oppioidi per via rachidea – Fattori predisponenti: sesso maschile, posizione

supina, anestesia/analgesia su metameri L - S– Trattamento: posizione seduta, cateterizzazione

vescicale , naloxone 4-8 mg e.v. (se da oppioidi)

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Analgesia rachidea: complicanze

• Blocco subdurale: x migrazione catetere.– “blocco spinale totale ritardato” con AL a bassa

concentraz.– Cefalea di tipo spinale dopo una peridurale

apparentemente normale• Blocco motorio: AL alta %, i. c. > 3 h, transitorio

e regredisce con la scomparsa del blocco nervoso. – Prevenzione: alternare i. c. ai boli, – Trattamento: posizione seduta, cateterizzazione

vescicale, stop i. c.

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Blocco motorio: Bromage scale

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Analgesia rachidea: complicanze

• Infezione: dolore L-S in 24 h, cefalea severa con rigidità nucale, febbre, leucocitosi, CSF: > proteine, marcata leucocitosi

• Ascesso (1.2-2.8 / 20.000): debolezza arto inf. (intervallo 4 gg) seguita da paraplegia 24 h dopo.– Fattori predisponenti:

• a) disseminazione ematogena in immunodepresso • b) contaminazione per contiguità da infez. ossea vertebrale • c) procedura non sterile (rara) • d) raccolta ematica peridurale (molto rara)

– Prevenzione: asepsi anche nelle medicazioni, non reinserire il catetere, ATB a largo spettro, es. colturale

– Trattamento: ATB su coltura, drenaggio chirurgicoTerap. antalgica in reparto 28

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Analgesia rachidea: complicanze

• Lombalgia: d. d.

• 1) lombalgia cr. • 2) gravidanza (50%) • 3) post-partum nella pluripara

– Fattori predisponenti: • Ripetuti tentativi nell’esecuzione della procedura

peridurale– Trattamento: FANS, monitoraggio nel tempo

Terap. antalgica in reparto 29

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Analgesia rachidea: complicanze

• Ematoma epidurale: dopo ore/gg dal blocco, dolore intenso al rachide, alterazioni seguite da deficit neurologici e parestesia, disfunz. vescicale, intestinali o paraplegia– Fattori predisponenti:

• Ripetuti tentativi nell’esecuzione della procedura peridurale

– Prevenzione: monitoraggio neurologico– Trattamento: intervento NCH decompressivo se

deficit entro 8 h! Vandermeulen EP. Anesth Analg

1994Terap. antalgica in reparto 30

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ALR

spandimento ematico

possibile EMATOMA EPIDURALE O INTRATECALE

Terap. antalgica in reparto 31

Puntura accidentale plessi venosifino al 22% casi Horlocker, 1998

Incidenza difficile da stimare:

1: 220.000 (subaracnoidee)1: 150.000 (epidurali)

Tryba, 1993

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FATTORI DI RISCHIO ACCERTATI PER EMATOMA

Terapia in atto con anticoagulanti orali, eparina e.v. a dosi terapeutiche

Preesistenti malattie ematologiche primitive o secondarie con segni clinici (eclampsia- morte

endouterina)

Neoplasie o metastasi midollo spinale Anomalie dei plessi epidurali

Intossicazione da aspirina

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Vandermeulen EP. Anesth Analg 1994Schmidt A. Anaesthesist 1992

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FATTORI DI RISCHIO AGGIUNTIVI PER EMATOMA

Difficoltà tecnica (punture multiple)

Associazione di farmaci interferenti con coagulazione

Tecnica catetere epidurale > epidurale bolo > subaracnoidea

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rimozione = inserimento

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Eparina e catetere peridurale

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Terapia Inserimento /rimozione

Eparina non fraz. (UH) 2 – 4 h dopo / 2-4 h dopo, aPTT e 12 h controllo

Eparina basso PM (LMWH) 12 h dopo / 1° sommin. 10-12 h dopo/ 2 h dopo

Fondaparinux 2 h prima / Finestra 24 h per rimozione

Antiaggreganti :

ticlodipina, clopidogrel

abiciximab, tirofiban

FANS (ASA)

sospesi 7-10gg prima

24-48 h prima

non coinvolti ( 7 gg per normalizz. coagulaz.)

Fibrinolitici sospesi 10 gg prima utile fibrinogenemia, normalizzazione PE

ATG orali sospesi 5-7 gg prima shift verso eparina ripresa dopo rimozione catetere

Casati A. Minerva Anest 2003Horlocker T. ASRA Consensus Conference. Reg Anesth Pain Med 2003

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Conclusioni 1• L’unico ed affidabile indicatore di esistenza ed intensità del

dolore è il report soggettivo del paziente!• Una scala assoluta non esiste. Il Mc Gill Pain Questionnaire è

adatto al dolore cronico, anche se monodimensionale il VAS è un buon indicatore sensibile e ripetibile e ben si adatta al dolore postoperatorio, l’ NRS al postoperatorio immediato.

• La valutazione del dolore deve essere completata dalla registrazione del consumo soggettivo di analgesici.

• Il risultato della terapia deve essere registrato e facilmente accessibile!

• Tutto il personale deve conoscere le tecniche antalgiche in uso per abbattere tabù e le inevitabili incomprensioni interprofessionali e interdisciplinari.

Terap. antalgica in reparto 35

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Conclusioni 2Assessment pre-procedura• Registra variabili personali (psicologiche, socioculturali)• Predisponi un momento per informare sui metodi disponibili

per la terapia antalgica e il suo controllo• Sviluppa protocolli terapeutici condivisi dall’intero reparto • Concorda protocolli interdisciplinari di intervento specialistico

su un target di dolore (es. VAS = 3-4)Assessment post-procedura• Valuta dolore con scala di valutazione più idonea• Valuta le risposte comportamentali e fisiologiche• Registra gli effetti collaterali• Adatta la terapia al paz. se inefficace, utilizza lo specialista

quando non riesci! Terap. antalgica in reparto 36