L'eco della classe IV Cinieri
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L’ECO DELLA
CLASSE
IV CINIERIPROGETTO MEDI@PLAY:
LA BELLEZZA E’ NEGLI
OCCHI DI CHI GUARDA
Partito dall’Ispettoria Meridionale “Madonnadel Buon Consiglio” in Napoli, il progettoMedi@play si è rivelato un’iniziativa coraggio-sa che, affidata per la sua attuazione al corpodocente delle scuole ricadenti nell’ambito ge-ografico di rispettiva competenza, ha intesoricondurre l’attenzione dei ragazzi sulla real-tà nella quale ciascuno di essi è calato.In tale contesto, ognuno è chiamato ad esse-re protagonista attivo e consapevole deglieventi, evitando di cadere nei facili egoismi odi lasciarsi trasportare passivamente.Il senso dell’iniziativa ispettoriale va, dunque,nella direzione di rimuovere dai nostri occhila limitazione del proprio “particulare” cheporta inevitabilmente ciascuno di noi a “guar-darsi” intorno senza “osservare” e dunquesenza vivere pienamente la vita, con tutto ciòche di essa fa parte.Il tema proposto dal progetto, condensato nel-la frase “Occhi, ritocchi, balocchi … la bellezzaè negli occhi di chi guarda”, è stato un valido
spunto di riflessione per gli educatori che tro-va, peraltro, largo riscontro anche nella moder-nità del pensiero di Don Bosco il quale esorta-va a guardare i giovani con gli occhi dell’amo-re nella convinzione che in ognuno di essi “c’èun punto accessibile al bene” ed è compitodello stesso educatore cercare di farlo emer-gere.
Ins. Giusy TURSO (docente della classe IV)
Ciao a tutti, siamo gli alunni della classe IV^ dell’Istituto “Giovanna Cinieri” di Sava
Il progetto Medi@play è stato, per
noi ragazzi, una fantastica occasio-
ne per condividere un breve mo-
mento di studio con i nostri geni-
tori. Il tema “A passeggio con me
nella mia città”, assegnato per com-
prendere ciò che ci circonda, ha entu-
siasmato tutti perché attraverso l’uso
corretto degli strumenti informatici, ab-
biamo potuto riflettere e capire che la
bellezza possiamo trovarla anche nelle
cose semplici che vediamo ogni gior-
no: basta guardare con un pizzico di cu-
riosità … ed il gioco è fatto! Per questo
progetto era prevista la visione del film
“Immagina che” di Karey Kirkpatrick
e la lettura del libro “La schiappa” di
Jerry Spinelli. Su entrambi la nostra
insegnante ci ha dato delle schede
di approfondimento per riflettere
sui temi proposti ed esprimere le
nostre considerazioni.
L’argomento trattato è stato di
grande interesse perchè ci ha per-
messo di capire quanto sia impor-
tante valorizzare le capacità di ogni
singolo individuo per fare in modo
che ognuno di noi possa dare il pro-
prio contributo secondo le proprie
capacità, anche se i modelli propo-
sti dalla nostra società sembrano
dare maggior spazio ai vincenti la-
sciando ai margini i più deboli, i più
lenti, i “diversi” come Zinkoff.
‘
Dopo la visione del film gli alunni hanno composto
alcune lettere da dedicare ai propri papà
L’ECO DELLA CLASSE IV CINIERI 2
‘
“Caro papà, vor-
rei tornare ad
essere piccola,
quando mi addor-
mentavo in brac-
cio a te, quando
mi davi il bibe-
ron, quando gio-
cavamo a na-
scondino … Tu
per me sei super
s p e c i a l e ! ! !
Quando sto con
te mi sento pro-
tetta … Papy ti
voglio bene!”
(Diletta Buccolie-
ro - Classe IV)
“Caro papà, ilmio cuore è pie-no d’amore perte … Ti ringrazioper tutte le volteche mi hai con-solata, per le fa-vole che mi hailetto, … ma so-prattutto perl’amore che midai. Ti voglio tan-to bene!” (Eleo-
nora Frascina –
Classe IV)
“Caro papà, tusei molto bra-vo e buono,quando la miamano stringela tua tutte lemie paurescappano via ecome per in-canto sul mioviso ritornal’allegria. Bacipapà!” (GiadaLombardi –Classe IV)
“Caro papà, quando
stiamo insieme sono
felice, con te mi sen-
to sicura, è grazie a
te se sono una bam-
bina felice. Per me
sei come un raggio di
luce che mi avvolge
tutta. Sei il migliore!
Sei unico, papà!!!”
(Aurora Milizia –
Classe IV)
“Caro papà,quando sonoda sola ti pen-so sempre,non vedo l’oradi riabbrac-ciarti e passa-re un po’ ditempo insiemea giocare, pas-seggiar … Perme sei il mi-gliore! Ti vo-glio tantobene!” (NicolePerrucci –Classe IV)
“Caro papà, vor-rei che il Sabatoe la Domenicanon lavorassi incampagna mauscissi con me,con la bicicletta,… e vorrei tra-scorrere il pome-riggio a giocarecon te per poi,asera, dormire in-sieme a te. Ti vo-glio bene, papà!”(Lorenzo Micelli –Classe IV)
“Caro papà,quando ti dò lamano mi sentosicura, quandomi abbraccisento tutto iltuo amore,quando mi seiaccanto nonho più paura ...Ti voglio tantobene e ti ringra-zio per tutto ciòche fai per me.”(Arianna Mar-tucci – Classe IV)
Eleonora Frascina
Giada Lombardi
Eleonora FrascinaGiada Lombardi
L’ECO DELLA CLASSE IV CINIERI 3
Arianna Martucci
Katia Mariggiò
Durante la lettura del libro gli alunni hanno espressoil loro pensiero riguardo al proprio modo di vivere edhanno riflettuto sulla possibilità di commettere errori“La mia vita mi piace tanto
perché vivo in una famiglia
molto tranquilla e aperta alle
esigenze mie e di mio fratel-
lo. Noi siamo abituati a dirci
tutto: cose belle e cose brut-
te. Per questo io cresco sere-
na sapendo di poter contare
sempre sui miei genitori.
Per me è bello quando gioco
con la mamma o quando il mio
papà, appena torna dal lavo-
ro, parla con me della mia
giornata. La cosa che riten-
go più importante nella mia
vita è senza ombra di dubbio
la mia famiglia che non cam-
bierei con niente al mondo”.
(Arianna Martucci – Classe
IV)
“Io sono soddisfatta del-la mia vita perché è bel-lissima ed è piena diesperienze. Mi piace tut-to: andare a scuola, gio-care, stare con gli amici.Amo la mia famiglia chemi vuole un mondo dibene, mi piace andare apasseggio con i miei ge-nitori. Nella mia vita, met-to al primo posto la miafamiglia perché è mera-vigliosa”. (Giada Lombar-
di – Classe IV)
“La vita è un valore che nessu-
no ci può togliere. Io sono mol-
to soddisfatta della mia vita, ho
una meravigliosa famiglia che
mi vuole tanto,tanto bene e che
mi dà l’educazione. Al primo
posto io metto la famiglia, la mia
maestra, perché per me è molto
speciale e la scuola, perché è
grazie ad essa se io ora sto im-
parando tante cose belle”. (Ele-
onora Frascina – Classe IV)
“La vita è un dono che ci viene
dato dal Padre di tutti, Dio, quin-
di non va sprecata ma bisogna
viverla con gioia. Io sono sod-
disfatto della mia vita perché ho
tutto: i miei genitori, mia sorella,
i nonni, tutte persone che mi
vogliono tanto bene. Mi piace
giocare con gli amici, fare i com-
piti, non mi piace annoiarmi. Al
primo posto metto la famiglia e
lo studio perché come dice il
detto: “Prima il dovere, poi il pia-
cere”, mi devo impegnare a stu-
diare per poi giocare. E’ impor-
tantissimo avere una famiglia e
mi dispiace per tutti quei bam-
bini che non ne hanno. (Matteo
Torcello – Classe IV)
“Gli errori fanno parte della
nostra vita e dato che nessuno
è perfetto non sempre possia-
mo evitarli. Quando sbaglio in
qualcosa chiedo aiuto alla mam-
ma che mi dice:”Impegnati di
più e cerca di riparare agli er-
rori commessi perché nella vita
si può cadere ma l’importante
è rialzarsi”. Mi spiega anche
che sbagliando s’impara e che
se si è capaci di riconoscere i
propri sbagli si può evitare di
rifarli. Molto spesso queste
esperienze, invece di buttarci
giù, dovrebbero aiutarci a cre-
scere. Io farò tesoro di questi
consigli importanti”. (Diletta
Buccoliero – Classe IV)
“La vita è un percorso formato
da buche in cui si può inciam-
pare. A volte, quando sbaglio,
mi dico che sono fallita; però,
poi, i consigli che mi danno i miei
genitori e la mia maestra mi fan-
no capire che per quel compito
non mi sono impegnata tanto.
Essi mi consolano e mi fanno
capire che ciò che mi dicono
non è un rimprovero ma una
esortazione ad impegnarmi di
più”. (Eleonora Frascina –
Classe IV)
“Nella mia vita davanti ad una
situazione di scoraggiamento
cerco sempre di reagire facen-
do del mio meglio. Solitamen-
te mi aiuta la mamma o mio fra-
tello Giovanni. La mamma mi
incoraggia, mi dà forza, mi fa
ragionare sugli errori e mi aiu-
ta a capire che queste situa-
zioni mi fanno crescere e mi
rendono più forte”. (Nicole
Perrucci – Classe IV)
“Gli errori sono presentinella vita dei grandi e dei pic-coli. Questo però non devescoraggiarci ma deve aiutar-ci a prendere più coraggio eriprovare. Quando sbaglio miaiutano sempre mamma epapà, essi mi fanno capireche non sempre si riescesubito in tutto e che sba-gliando s’impara. Quandosto per ripetere un errore giàcommesso, ricordo i consi-gli dei miei genitori e cercodi rimediare”. (Arianna Mar-tucci –Classe IV)
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“A SPASSO NELLA MIA CITTA’”SLIDES TRATTE DAL PPTREALIZZATO DAGLI ALUNNIDELLA QUARTA CLASSE PERIL PROGETTO MEDI@PLAY