Leader report 10

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Il prossimo 30 giugno si concluderà la programma- zione 2007-2013 del Gal Pre- alpi e Dolomiti. Lo scorso 26 maggio il Veneto, insieme all’Emilia-Romagna, alla Toscana e alla Provincia au- tonoma di Bolzano, ha con- seguito l’adozione da parte della Commissione europea del proprio Programma di Sviluppo Rurale, al cui in- terno si trovano le misure per il finanziamento delle iniziative dei Gal per il pe- riodo 2014-2020. Si tratta di due date im- portanti, che formalmente garantiranno al Veneto e ai suoi territori rurali una perfetta continuità di risor- se da investire per il proprio sviluppo. Per essere desti- natario di tali risorse (circa 70 milioni di euro), riservate dalla Regione Veneto all’atti- vità Leader , il Gal Prealpi e Dolomiti dovrà concorrere al bando regionale di prossima pubblicazione, presentando una propria strategia di svi- luppo locale. Per redigere il nuovo pro- gramma si dovrà attuare un confronto profondo con il territorio, intercettando bisogni concreti e prioritari. Solo attraverso questo dia- logo sarà possibile inserire nella propria programma- zione singole misure e azio- ni puntuali in cui, negli anni successivi, le imprese, i citta- dini e le istituzioni potranno riconoscersi. I prossimi mesi, quindi, rappresenteranno il momento più importante per il successo della programma- zione entrante. È ancora presto, oggi, per esporre in dettaglio le mo- dalità con cui il Gal Prealpi e Dolomiti si muoverà nel territorio per “ascoltarlo”. Innanzitutto bisognerà at- tendere la formale pubblica- zione del bando che detterà le “regole del gioco” in merito alle risorse potenzialmente utilizzabili, tipologie di spese e di interventi, soggetti bene- ficiari, ecc. Per molti aspetti, queste “regole” ricalcheran- no prassi ormai note e con- solidate, ma vi sarà almeno una importante novità: verrà privilegiata la concentrazio- ne delle strategie di sviluppo su pochi ambiti di interesse dove focalizzare ogni risorsa. Una differenza considerevo- le rispetto ai programmi del passato, i quali si prefiggeva- no molto spesso di affrontare le più svariate tematiche e, inevitabilmente, produceva- no come effetto una eccessiva “diluizione” dei risultati. Non ho dubbi che il territorio del nostro Gal riuscirà a fare proprie queste nuove indica- zioni, ma è su quanto veloce- mente riuscirà a farlo che si giocherà la vera partita. Alberto Peterle Anno CVII - N. 25 - 25 maggio 2015 www.gal2.it - [email protected] Attività promozionali Leader Report LA V OCE DEL GAL PREALPI E DOLOMITI Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’ Europa investe nelle Zone Rurali Alberto Peterle, presidente del GAL Prealpi e Dolomiti. IN ATTESA DELL’AVVIO DEI NUOVI FONDI EUROPEI PROGRAMMAZIONE 2007-2013 Viaggio tra le iniziative finanziate dal GAL La bottega artigiana dei fratelli Mares a Sospirolo In attesa dell’avvio della programma- zione dei Fondi europei 2014-2020, con questo numero di Leader Report si con- clude il “viaggio” tra alcune delle inizia- tive finanziate dal Gal Prealpi e Dolomiti con la programmazione passata. Di seguito e nella pagina seguente se- gnaliano altri due importanti interventi realizzati: il primo è relativo alla creazio- ne e allo sviluppo di microimprese (Mi- sura 312), il secondo riguarda la Misura 311 - Azione 2, finalizzata a incentivare lo sviluppo dell’ospitalità agrituristica. LA BOTTEGA ARTIGIANA DEI FRATELLI MARES L’azienda dei fratelli Mares nasce ne- gli anni ‘60. Bruno, il padre, dopo aver maturato diverse esperienza nelle botte- ghe artigiane locali e aver perfezionato la propria conoscenza e professionalità presso un’importante azienda svizzera, decide di aprire una falegnameria a So- spirolo. Da oltre trent’anni, precisamente dal 1981, l’attività è passata in mano ai figli, Augusto e Tiziano, che, pur mantenendo la filosofia “artigiana” propria del padre, hanno saputo negli anni stare al passo con le più moderne tecniche di lavorazio- ne del legno. Oggi, in azienda, trovano occupazione quattro dipendenti ai quali i titolari, con dedizione e professionali- tà, cercano di insegnare e trasmettere la passione e la competenza acquisita a loro volta dal padre. La Misura 312 del GAL Prealpi e Dolo- miti, ci spiega Augusto, ha permesso l’ac- quisto di diversi macchinari che garanti- scono sia un elevato grado di innovazione aziendale, indispensabile per competere in un mercato che sempre più deve con- frontarsi con prodotti industriali, sia l’a- deguamento a standard di qualità degli ambienti di lavoro. «I prodotti realizzati vengono com- mercializzati, venduti e installati diret- tamente da noi soprattutto in territorio bellunese - prosegue Augusto - il legname proviene in gran parte dalla nostra pro- vincia e con gli scarti della lavorazione alimentiamo l’impianto di riscaldamento a biomasse a servizio dell’azienda». L’investimento principale ha riguarda- to un centro di lavoro a controllo nume- rico per la realizzazione di porte, mobili e scale. «Il macchinario acquistato ci ha permesso di perfezionare i prodotti rea- lizzati, ottimizzando i tempi di produzio- ne e qualificando maggiormente i nostri operatori. È stato un investimento im- portante in termini economici - continua Augusto - ma assolutamente necessario per proporre, ai nostri clienti, prodotti di elevata qualità a prezzi concorrenziali». Oltre al centro di lavoro, il finanzia- mento del GAL ha riguardato l’acquisto di una pialla a filo spessore e l’installa- zione di un nuovo impianto di aspirazio- ne per garantire maggiore salubrità agli ambienti di lavoro. Infine, è stato acquistato un nuovo set di frese per l’angolo di tenonatura e una macchina utensile che serve per la realizzazione di finestre. «L’acquisto delle frese - chiarisce Augusto - è stato fondamentale per riuscire a maggiorare lo spessore dell’infisso e di conseguenza assicurare una maggiore efficienza ter- mica del telaio». Attenzione per l’ambiente e filiera pro- duttiva corta, anzi cortissima: che siano le carte vincenti per il futuro delle nostre aziende artigiane? EDITORIALE PER ACCEDERE AI FONDI PER IL PERIODO 2014-2020 Per le prossime risorse europee la priorità alla concentrazione delle strategie di sviluppo Il centro di lavoro a controllo numerico. La tenonatrice in cui sono state installate le nuove frese.

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Page 1: Leader report 10

Il prossimo 30 giugno si concluderà la programma-zione 2007-2013 del Gal Pre-alpi e Dolomiti. Lo scorso 26 maggio il Veneto, insieme all’Emilia-Romagna, alla Toscana e alla Provincia au-tonoma di Bolzano, ha con-seguito l’adozione da parte della Commissione europea del proprio Programma di Sviluppo Rurale, al cui in-terno si trovano le misure per il finanziamento delle iniziative dei Gal per il pe-riodo 2014-2020.

Si tratta di due date im-

portanti, che formalmente garantiranno al Veneto e ai suoi territori rurali una perfetta continuità di risor-se da investire per il proprio sviluppo. Per essere desti-natario di tali risorse (circa 70 milioni di euro), riservate dalla Regione Veneto all’atti-vità Leader, il Gal Prealpi e Dolomiti dovrà concorrere al bando regionale di prossima pubblicazione, presentando una propria strategia di svi-luppo locale.

Per redigere il nuovo pro-gramma si dovrà attuare

un confronto profondo con il territorio, intercettando bisogni concreti e prioritari. Solo attraverso questo dia-logo sarà possibile inserire nella propria programma-zione singole misure e azio-ni puntuali in cui, negli anni successivi, le imprese, i citta-dini e le istituzioni potranno riconoscersi. I prossimi mesi, quindi, rappresenteranno il momento più importante per il successo della programma-zione entrante.

È ancora presto, oggi, per esporre in dettaglio le mo-

dalità con cui il Gal Prealpi e Dolomiti si muoverà nel territorio per “ascoltarlo”. Innanzitutto bisognerà at-tendere la formale pubblica-zione del bando che detterà le “regole del gioco” in merito alle risorse potenzialmente utilizzabili, tipologie di spese e di interventi, soggetti bene-ficiari, ecc. Per molti aspetti, queste “regole” ricalcheran-no prassi ormai note e con-solidate, ma vi sarà almeno una importante novità: verrà privilegiata la concentrazio-ne delle strategie di sviluppo

su pochi ambiti di interesse dove focalizzare ogni risorsa. Una differenza considerevo-le rispetto ai programmi del passato, i quali si prefiggeva-no molto spesso di affrontare le più svariate tematiche e, inevitabilmente, produceva-no come effetto una eccessiva “diluizione” dei risultati. Non ho dubbi che il territorio del nostro Gal riuscirà a fare proprie queste nuove indica-zioni, ma è su quanto veloce-mente riuscirà a farlo che si giocherà la vera partita.

Alberto Peterle

Anno CVII - N. 25 - 25 maggio 2015 www.gal2.it - [email protected]

Attività promozionali

Leader ReportLa Voce deL GaL PreaLPi e doLomiti

F o n d o E u r o p e o A g r i c o l o p e r l o S v i l u p p o R u r a l e : l ’ E u r o p a i n v e s t e n e l l e Z o n e R u r a l i

Alberto Peterle, presidente del GAL Prealpi e Dolomiti.

in attesa dell’avvio dei nuovi fondi europei programmazione 2007-2013

Viaggio tra le iniziative finanziate dal GALLa bottega artigiana dei fratelli Mares a Sospirolo

In attesa dell’avvio della programma-zione dei Fondi europei 2014-2020, con questo numero di Leader Report si con-clude il “viaggio” tra alcune delle inizia-tive finanziate dal Gal Prealpi e Dolomiti con la programmazione passata.

Di seguito e nella pagina seguente se-gnaliano altri due importanti interventi realizzati: il primo è relativo alla creazio-ne e allo sviluppo di microimprese (Mi-sura 312), il secondo riguarda la Misura 311 - Azione 2, finalizzata a incentivare lo sviluppo dell’ospitalità agrituristica.

la bottega artigianadei fratelli mares

L’azienda dei fratelli Mares nasce ne-gli anni ‘60. Bruno, il padre, dopo aver maturato diverse esperienza nelle botte-ghe artigiane locali e aver perfezionato la propria conoscenza e professionalità presso un’importante azienda svizzera, decide di aprire una falegnameria a So-spirolo.

Da oltre trent’anni, precisamente dal 1981, l’attività è passata in mano ai figli, Augusto e Tiziano, che, pur mantenendo la filosofia “artigiana” propria del padre, hanno saputo negli anni stare al passo con le più moderne tecniche di lavorazio-ne del legno. Oggi, in azienda, trovano occupazione quattro dipendenti ai quali i titolari, con dedizione e professionali-tà, cercano di insegnare e trasmettere la passione e la competenza acquisita a loro volta dal padre.

La Misura 312 del GAL Prealpi e Dolo-miti, ci spiega Augusto, ha permesso l’ac-quisto di diversi macchinari che garanti-scono sia un elevato grado di innovazione aziendale, indispensabile per competere in un mercato che sempre più deve con-frontarsi con prodotti industriali, sia l’a-deguamento a standard di qualità degli ambienti di lavoro.

«I prodotti realizzati vengono com-mercializzati, venduti e installati diret-tamente da noi soprattutto in territorio

bellunese - prosegue Augusto - il legname proviene in gran parte dalla nostra pro-vincia e con gli scarti della lavorazione alimentiamo l’impianto di riscaldamento a biomasse a servizio dell’azienda».

L’investimento principale ha riguarda-to un centro di lavoro a controllo nume-rico per la realizzazione di porte, mobili e scale. «Il macchinario acquistato ci ha permesso di perfezionare i prodotti rea-lizzati, ottimizzando i tempi di produzio-ne e qualificando maggiormente i nostri operatori. È stato un investimento im-portante in termini economici - continua Augusto - ma assolutamente necessario per proporre, ai nostri clienti, prodotti di elevata qualità a prezzi concorrenziali».

Oltre al centro di lavoro, il finanzia-

mento del GAL ha riguardato l’acquisto di una pialla a filo spessore e l’installa-zione di un nuovo impianto di aspirazio-ne per garantire maggiore salubrità agli ambienti di lavoro.

Infine, è stato acquistato un nuovo set di frese per l’angolo di tenonatura e una macchina utensile che serve per la realizzazione di finestre. «L’acquisto delle frese - chiarisce Augusto - è stato fondamentale per riuscire a maggiorare lo spessore dell’infisso e di conseguenza assicurare una maggiore efficienza ter-mica del telaio».

Attenzione per l’ambiente e filiera pro-duttiva corta, anzi cortissima: che siano le carte vincenti per il futuro delle nostre aziende artigiane?

editoriale per accedere ai fondi per il periodo 2014-2020

Per le prossime risorse europee la priorità alla concentrazione delle strategie di sviluppo

Il centro di lavoro a controllo numerico.

La tenonatrice in cui sono state installate le nuove frese.

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Ad inizio del secolo scorso, alle pendici del monte Serva esisteva una vigna, non d’oro

ma di bianchetta trevigiana. Oggi di questa vigna è rimasto il ricordo di Luca e il nome

della sua azienda.Luca e Nicola, i giovani proprie-

tari, hanno deciso di percorrere la strada avviata dal padre Gio-vanni: «Io e mio fratello provenia-mo da settori totalmente slegati dall’agricoltura – ci racconta Luca – abbiamo però deciso di prende-re in mano l’azienda di famiglia e cercare di darle qualche spunto innovativo e di diversificazione».

Attualmente in azienda vengono allevate 40 pecore da carne che, nella stagione estiva, vengono condotte nei pascoli di Pian dei Fioch a oltre 1700 metri di quota sul Serva.

«Oltre all’allevamento di pecore abbiamo campi di fagiolo gialet e patate che conferiamo alla coope-rativa La Fiorita. Il finanziamen-to del GAL Prealpi e Dolomiti – continua Luca – ha riguardato la ristrutturazione di un fabbricato agricolo in disuso per la creazione

di un’attività ricettiva».L’intervento è consistito nel recupero ar-

chitettonico dell’edificio, in cui sono stati re-alizzati quattro alloggi autonomi di cui uno, al piano terra, accessibile anche a disabili.

«L’investimento economico è stato davvero importante, l’edificio è molto grande, al pia-no terra volevamo realizzare un ristorante agrituristico ma per il momento ci fermiamo qui, ne riparleremo nei prossimi anni. L’edi-ficio – tiene a precisare Luca – è completa-mente autosufficiente in termini energetici, abbiamo installato una caldaia a cippato a servizio dei fabbricati di proprietà, mentre sul tetto della stalla sono stati collocati pan-nelli solari e fotovoltaici».

«L’attività ricettiva va abbastanza bene, lavoriamo sia con clienti stranieri in alta stagione, soprattutto tedeschi, sia in bassa stagione con italiani che si trovano in zona per motivi di lavoro».

Alla domanda sulle possibili prospettive future, Luca risponde sicuro: «Beh… certa-mente avviare il servizio di ristorazione agri-turistica… inoltre, sono molto incuriosito da queste nuove varietà di vino, le Piwi. Si trat-ta di una selezione di vitigni tolleranti alle

più diffuse malattie fungine, in particolare oidio e peronospera, sostanzialmente sono incroci di vitigni europei con vite americana da cui nascono ibridi interspecifici resistenti che, al contempo, sono in grado di reggere il confronto qualitativo con vini prodotti da uve classiche». Chissà, forse un domani la scelta del nome aziendale potrà rivelarsi davvero lungimirante.

L’Amico del Popolo25 GIuGNO 2015 – N. 25II Leader Report

BANDO LEADER A FINE LUGLIO

La nuova programmazione Leader ai blocchi di partenzaWalter Signora (Regione Veneto) inquadra l’importante politica di sviluppo locale che ci accompagnerà fino al 2020

Alla vigilia dell’avvio di que-sta importante nuova program-mazione, abbiamo rivolto alcune domande al dr. Walter Signora, dirigente del Settore Program-mazione agricola sviluppo rurale e sviluppo locale - Sezione Piani Programmi Settore Primario del-la Regione Veneto.

QUALI sONO LE pRINcIpALI NOvItà DELLA NUOvA pROGRAmmAzIONE LEADER?

Nell’ambito della strategia Eu-ropa 2020 è stato introdotto il concetto di “Community–led local development strategies” (CLLD), corrispondente ad una logica di “strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo”, per favori-re interventi più complessivi e integrati, anche attraverso un approccio multi–fondo ai diversi fondi dell’uE.

L’Accordo nazionale di partena-riato, nel proporre le coordinate attuative di tale approccio, con-ferma alcune delle caratteristi-che chiave della programmazione Leader (partnership, strategie territoriali di sviluppo locale in-tegrate e multisettoriali, innova-zione, networking e cooperazio-ne), specificando tuttavia che gli obiettivi dello sviluppo locale sa-ranno finalizzati a precisi “ambiti tematici” in funzione delle speci-fiche esigenze territoriali e delle competenze ed esperienze dei partenariati. Al fine di rafforzare la concentrazione finanziaria e orientare le esperienze maturate in tema di progettazione locale verso obiettivi realistici e suscet-tibili di reale impatto locale, tali ambiti tematici devono essere più specifici di quelli utilizzati in pas-sato.

A LIvELLO REGIONALE A cOsA sI pUNtA?

Lo Sviluppo locale Leader è stato confermato all’interno del PSR 2014–2020, per contribuire:allo sviluppo territoriale equi-

librato delle economie e comu-nità rurali, compresi la cre-

azione e il mantenimento di posti di lavoro;

alle specifiche priorità dell’uE per lo sviluppo rurale, in par-ticolare alla focus area 6b (sti-molare lo sviluppo locale nelle zone rurali);

agli obiettivi trasversali dell’innovazione e dell’ambien-te.

Gli obiettivi regionali prevedo-no, inoltre, di concentrare l’azione Leader verso i territori marginali e sulle situazioni locali che espri-mono effettive esigenze e poten-zialità di sviluppo locale, anche per favorire la concentrazione e la razionalizzazione dei diver-si ruoli di governance previsti a livello locale (GAL, IPA, unioni Comuni, ecc.), ma anche di pro-muovere una maggiore qualità della progettazione locale, anche nella definizione di risultati atte-si e obiettivi chiari, rispondenti e misurabili, nonché la conseguen-te misurazione e valutazione de-gli effetti e impatti.

cOmE sI tRADUcE tUttO QUEstO A LIvELLO pRAtIcO?

A livello pratico e operativo, questo si traduce nella ulteriore concentrazione delle aree Leader nelle zone rurali classificate D (aree rurali con problemi di svi-luppo) e C (aree rurali interme-die), con parziale riduzione delle aree B (aree rurali ad agricoltu-ra intensiva) e del numero com-plessivo dei GAL, che saranno al massimo 9 nel Veneto, a fronte comunque di un budget medio analogo, se non superiore, a quel-lo assicurato nella precedente programmazione.

Gli “ambiti di interesse” dei GAL vengono ricondotti ad alcuni temi tradizionalmente tipici del Leader, come la diversificazione, il turismo sostenibile e la valoriz-zazione del patrimonio culturale e naturale delle aree rurali, oltre alla cura e tutela del paesaggio, alla valorizzazione e gestione del-le risorse ambientali e naturali, allo sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi lo-cali, nonché dell’energia.

QUALE è stAtO IL cRItERIO ADOttAtO pER LA sELEzIONE DELLE AREE LEADER AmmIssIBILI?

Il criterio che sostiene la de-finizione della elegibilità delle aree Leader deriva direttamente dall’Accordo di partenariato na-zionale, che ha tracciato le prin-cipali coordinate fondamentali del nuovo impianto come già ri-chiamato in precedenza. È stata quindi recepita, a livello regio-nale, l’indicazione di concentrare l’azione verso i territori margi-nali e sulle situazioni locali che esprimono effettive esigenze e potenzialità in termini di svilup-po locale, anche al fine di accre-scerne l’efficacia complessiva.

Pertanto, sulla base della lo-gica che sostiene l’attuazione di Leader e con riguardo alla terri-torializzazione prevista dal PSR per le aree rurali, l’attuazione dello Sviluppo locale Leader è stata prevista nelle aree D, C e B limitatamente, per queste ul-time, ai territori comunali che hanno aderito al Leader nella programmazione 2007/2013 ed entro un numero massimo di Co-muni corrispondente al 60% del numero totale di Comuni C e D del Veneto.

chE pROcEDURE E tEmpIstIchE sI pREvEDONO pER LA sELEzIONE DEI NUOvI GAL?

Le procedure e tempistiche per la selezione sono indicate in maniera puntuale nel PSR ap-provato con Decisione di esecu-zione della Commissione europea del 26 maggio 2015. Il PSR del Veneto è uno dei primi quattro Programmi italiani finora ap-provati dall’uE e anche questo, ovviamente, contribuisce a favo-rire un avvio rapido del Leader, rispetto alla maggior parte delle altre situazioni regionali. La se-lezione delle strategie di sviluppo locale avverrà attraverso l’appo-sito bando relativo alla Misura 19, che prevede la presentazione

del Programma di Sviluppo Loca-le contestualmente alla domanda di aiuto per la gestione del GAL. In particolare, il bando per l’in-tervento “19.4.1 – Sostegno alla gestione e all’animazione terri-toriale del GAL”, sulla base del quale avviene anche la selezione dei GAL e dei relativi territori e strategie, prevede la seguente ar-ticolazione: presentazione delle domande di aiuto e delle strate-gie (PSL), da parte dei partena-riati, entro 180 giorni dalla pub-blicazione del Bando sul BuR; approvazione della graduatoria dei GAL e delle relative strategie entro 180 giorni dalla presenta-zione delle domande.

La Regione assicurerà, come per il periodo 2007–2013, il mas-simo sforzo per l’avvio immediato della selezione dei GAL, secondo le suddette tempistiche e proce-dure, che tendono a ridurre ulte-riormente i tempi tecnici, anche attraverso la presentazione con-giunta delle candidature e delle strategie insieme alla domanda di aiuto prevista. In termini ope-rativi, fermo restando i tempi tec-nici richiesti per l’attivazione dei nuovi organi regionali, dopo la recente tornata elettorale, il ban-do potrà essere attivato a partire dalla fine del prossimo mese di luglio.

sONO pREvIstE cOmpLEmENtARIEtà E/O sINERGIE cON GLI ALtRI stRUmENtI DI pROGRAmmAzIONE LOcALE?

Attraverso lo Sviluppo locale Leader, la Regione ha inteso con-tribuire anche allo specifico fab-bisogno di semplificazione e ra-zionalizzazione della governance regionale. Per favorire la crea-zione di sistemi di aggregazione e relazione efficaci ed efficienti, a fronte della crescente com-plessità delle reti di interazione presenti sul territorio regiona-le (GAL, Intese Programmati-che d’Area, Comunità montane, unioni di Comuni, unioni mon-tane, ecc.), saranno valorizzate le

strategie di sviluppo locale che dimostrino una capacità di inte-grazione territoriale e strategica con gli altri istituti della pro-grammazione locale, prioritaria-mente le Intese Programmatiche d’Area.

In questo modo si prevede di accentuare i fattori e gli impatti sinergici del ruolo e dell’operato di tali soggetti e funzioni collet-tive, riducendo nel contempo i possibili effetti di interferenza e sovrapposizione tra aree deci-sionali e funzionali, che possono determinare inutili duplicazioni o contrasti operativi.

è pREvIstO UN “FILO cONDUttORE” chE cOLLEGA LE AttIvItà DEI FUtURI GAL vENEtI?

Gli obiettivi specifici regiona-li per lo Sviluppo locale Leader sono ben delineati dalla Misura 19 del PSR, secondo diversi livelli di finalità e obiettivi specifici. Si-curamente uno dei fili conduttori sarà quello di promuovere una maggiore qualità della progetta-zione locale, anche in termini di definizione di risultati attesi e obiettivi chiari, rispondenti e mi-surabili, nonché della conseguen-te misurazione e valutazione dei relativi effetti ed impatti.

un ulteriore filo conduttore sarà la valorizzazione dell’inte-grazione tra gli interventi che sono finanziabili attraverso l’a-zione dei GAL, al fine di favorire la costruzione di risposte colletti-ve e integrate, fondate sulle rela-zioni tra operatori e attori locali, ai fabbisogni legati allo sviluppo del territorio. È evidente, inoltre, il ruolo potenziale degli “ambiti di interesse” definiti dall’Accordo di partenariato e dal PSR, quale fattore di possibile “convergenza” del Leader e dei GAL verso pro-fili operativi più precisi e chiari, rispetto anche al recente pas-sato, che dovranno essere forte-mente orientati nei confronti di uno dei traguardi più sfidanti e ambiziosi del programma, ossia il “target” trasversale della crea-zione di posti di lavoro.

L’edificio ristrutturato visto dalla strada principale.

Particolare dell’interno dell’edificio.

FONDI EUROpEI pROGRAmmAzIONE 2007-2013

Iniziativa finanziata dal Gal«La Vigna d’oro» ai piedi del Serva

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Da oltre vent’anni, Leader vie-ne attuato in Veneto, così come in tutte le altre regioni italiane ed europee. Il bilancio è piuttosto va-riegato: ci sono regioni che hanno puntato molto e ottenuto abba-stanza, altre che invece hanno relegato il Leader a un ruolo mar-ginale, ottenendo risultati poco si-gnificativi. Il Leader, comunque, nel frattempo è cresciuto molto: nella sua prima fase di attuazio-ne, negli Stati Membri dell’Unione Europea erano presenti solamen-te 217 GAL, oggi siamo arrivati a 2.308, con una spesa destinata al Leader di circa 4,5 miliardi di euro.

I progettIdI cooperazIone

Uno degli aspetti fondamentali del Leader è la possibilità di at-tuare progetti di cooperazione: con GAL o altri soggetti che si occu-pano di sviluppo locale a livello europeo (cooperazione transna-zionale), nazionale (cooperazione infraregionale) oppure all’interno della stessa regione.

Complessivamente, in Italia sono stati attuati (dati della Rete Rurale Nazionale) 331 progetti di cooperazione, la maggior parte dei quali sono progetti transnazionali che hanno visto forme di progetta-zione o scambio di esperienze con altri GAL europei. Il Veneto è la regione italiana più attiva nella cooperazione Leader, contando infatti il numero più elevato di progetti e di partecipazione ai progetti. Inoltre, è anche tra le prime regioni per numero di idee progettuali.

collaborazIonetra gal confInantI

La Regione Veneto ha ottenuto, da parte della Commissione eu-ropea, l’approvazione del proprio Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. In altre Regioni italia-ne il negoziato è ancora in corso, ma l’impostazione generale dei PSR è già chiaramente definita. Per quan-to riguarda la programmazione Leader, il Veneto ha deciso di dare priorità alle aree rurali con proble-

mi di sviluppo (nelle quali ricade tutta la montagna) e di prevedere l’attuazione anche nelle aree inter-medie e nelle aree ad agricoltura intensiva (ma solo in quei comuni che hanno aderito al Leader della precedente programmazione). È quindi ragionevolmente prevedibile che i GAL attualmente attivi nelle aree di montagna saranno presenti anche nella programmazione che si sta avviando. L’area attualmente coperta dal GAL Prealpi e Dolomiti

confina a nord-ovest con la Provin-cia Autonoma di Trento. In questa fase è quindi importante vedere come si sta muovendo la Provincia sul fronte delle politiche di sviluppo locale.

Il pSr trentInoIl PSR di Trento, sebbene anco-

ra in fase di negoziato con l’Unione Europea, individua una tematica molto precisa e definita per l’attua-zione del Leader: il rafforzamento del legame tra agricoltura di mon-tagna e ambiente e tra turismo e sviluppo delle zone rurali del tren-tino.

Anche la scelta delle aree è conse-guente, si individuano infatti come aree Leader le zone della provincia con maggiore presenza di forme di agricoltura tipiche della montagna alpina (prati, pascoli, zootecnia, vi-ticoltura di collina) che siano allo stesso tempo caratterizzate da flus-si turistici inferiori rispetto ai tra-dizionali circuiti turistici trentini.

Altro carattere distintivo dell’a-rea è la presenza di edifici rurali (malghe, masi di montagna, fieni-li) che potrebbero essere ulterior-mente valorizzati per uso turistico (agriturismi, punti di accoglienza diffusa, B&B.

La scelta di Trento è ulteriormen-te rafforzata dalla designazione, co-

me aree pilota per le politiche delle aree interne, della zona del Tesino. In quest’area saranno finanzia-ti (dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) investimenti prevalentemente di tipo infrastrut-turale con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo turistico dell’area.

l’occaSIoneper lavorare aSSIeme

Allora, questa potrebbe forse es-sere la volta buona per cominciare a lavorare assieme: le aree sono molto simili, gli strumenti (Lea-der, politiche per le aree interne, cooperazione) lo consentono, anzi lo incentivano. Inoltre, il Leader 2014-2020 lascia molta autonomia ai GAL nella definizione delle stra-tegie e degli interventi.

Sarebbe, dunque, molto inte-ressante adoperarsi per una forte integrazione delle strategie di svi-luppo nelle due aree, individuando interventi coordinati, magari anche pensando a strumenti di promozio-ne e valorizzazione delle aree rurali comuni, e dimenticando finalmente la triste disputa tra aree montane del Veneto e del Trentino, che non trova nessuna giustificazione se non il mero fatto della appartenen-za a due Regioni amministrative diverse. LC

L’Amico del Popolo25 GIUGNo 2015 - N. 25 IIILeader Report

cooperazIone InterregIonale nello SvIlUppo locale

Programmazione 2014-2020: l’unione potrebbe fare la forza

Nel precedente articolo abbiamo parlato di Leader e di cooperazione. Abbiamo però parlato di una forma di cooperazione che è ben codificata, forse anche un po’ “ingessa-ta”, dalle norme del regolamento, dai Pro-grammi di Sviluppo Rurale regionali e dai PSL quando verranno predisposti.

Viene spontaneo chiedersi: ma dopo 20 anni di Leader non è che si possa fare qual-cosa di più innovativo, magari anche svin-colandosi un po’ dalla programmazione di sviluppo locale dello stesso Leader?

Riteniamo che la risposta sia affermativa, ma ad alcune condizioni: la capacità e la vo-lontà di coinvolgere la popolazione locale, la capacità e la volontà di ragionare con tutti i soggetti coinvolti (anche fuori dai confini regionali) sugli obiettivi e sulle strategie, la capacità di programmare e attuare inter-

venti su fondi e politiche diverse.Ci spieghiamo meglio: normalmente sia-

mo abituati a pensare ad un territorio e una sola politica di sviluppo, si veda ad esempio il territorio del GAL e la politica attuata attraverso il Leader. In realtà le possibilità di finanziamento delle politiche di sviluppo locale sono molte e differenti. Nel caso del territorio del GAL Prealpi e Dolomiti si può ovviamente accedere ai fondi Leader, ma ci sono anche i fondi messi a disposizione delle Provincie Autonome di Trento e Bolzano per i comuni di confine (fondi odi/Brancher), quelli della politica di sviluppo regionale, i finanziamenti per la programmazione in-tegrata e quelli per i progetti pilota delle aree interne. Insomma, potenzialmente, una buona quantità di risorse che, se usa-te correttamente e destinate a interventi

coordinati, con obiettivi chiari e condivisi, possono veramente indurre un significativo sviluppo delle aree interessate.

Solo per fare un esempio, prendiamo a riferimento l’area che comprende i due GAL bellunesi, i due futuri GAL trentini e le zone delimitate per i progetti pilota nell’ambito delle politiche per le aree interne (Tesino in Provincia di Trento e l’Altopiano di Asia-go in Veneto). A questo punto proviamo a pensare che cosa si potrebbe fare se, invece di andare ognuno per la propria strada, si potessero individuare delle strategie di svi-luppo e dei settori di intervento strategici e concentrare le risorse (e gli sforzi della programmazione) su argomenti comuni, ovviamente discussi e condivisi da tutti i soggetti in “campo”.

Trento per i GAL e per le aree interne

ha già individuato in fase di programma-zione di sviluppo rurale alcune strategie e indirizzi chiari e definiti che comprendono l’integrazione agricoltura-turismo, lo svi-luppo di forme di turismo a basso impatto e forte ricaduta sulla popolazione locale, lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per la fruizione turistica delle aree mon-tane e il decongestionamento dal traffico dei centri abitati. Non è detto che ci si deb-ba omologare a quanto vuole fare Trento, ma quantomeno si potrebbe cominciare a ragionare su interventi che abbiano colle-gamenti anche con quanto viene fatto al di la del confine della nostra regione, in modo da trarre vantaggio e costituire una certa “massa critica” che ovviamente aumenta l’efficacia degli interventi.

Luca Cesaro

proSpettIve per Il fUtUro

Le innovazioni possibili nelle politiche di sviluppo localeconcentrazione, concertazione e coordinamento

aree interessate

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L’Amico del Popolo25 GiuGno 2015 - n. 25iV Leader Report

chi siamo

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Bilancio europeo 2016

Presentata la proposta di bilancio 2016 dell’Unione EuropeaObiettivi: sostenere la ripresa economica europea e migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini

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Ammonta a 143,5 miliardi di euro la proposta di bilancio uE 2016 presentata dalla Commis-sione europea.

Gli obiettivi del documento sono chiari: sostenere la ripresa economica dell’uE e migliorare le condizioni di vita dei suoi cit-tadini.

Le risorse finanziarie a dispo-sizione serviranno, dunque, a sostenere l’innovazione, creare nuovi posti di lavoro, favorire l’equilibrio economico tra gli Stati Membri e tra le Regio-ni europee, gestire meglio la migrazione e rafforzare ulte-riormente il ruolo dell’uE nel mondo. il Parlamento europeo e gli Stati Membri dovranno ora adottare una decisione congiun-ta per arrivare al bilancio defi-nitivo.

caratteristiche salienti Quasi metà dei fondi (66,58

miliardi) servirà a stimolare la crescita, l’occupazione e la competitività;

Le priorità politiche della Commissione Juncker, come ad esempio l’unione dell’E-nergia e il Mercato unico Digitale, saranno perseguite attraverso programmi speci-fici per 1,67 miliardi di euro;

1 ,8 miliardi di euro (30% in più rispetto al 2015) saran-no destinati a Erasmus+, il Programma europeo per l’i-struzione, la formazione, la gioventù e lo sport, che nel

periodo 2014-2020 aiuterà più di 4 milioni di persone a lavorare e studiare nell’uE;

La competitività dell’uE ver-rà rafforzata mediante la ri-cerca e l’innovazione grazie a programmi come orizzonte 2020, che nel 2016 disporrà di 10 miliardi di euro (l’11,6% in più rispetto al 2015);

2,5 miliardi saranno desti-nati al Fondo di garanzia del FEiS (Fondo europeo per gli investimenti strategici) per mobilitarne 315 destinati a investimenti nell’uE;

un importo complessivo di 42,86 miliardi di euro sarà destinato agli agricoltori eu-ropei;

9,5 miliardi di euro, infine, sa-ranno destinati alle politiche di vicinato.

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La Commissione uE ha approvato altri 25 Programmi di Sviluppo Rurale della pro-grammazione 2014-2020. Tra questi, sei sono italiani, compreso il PSR Veneto. Ad oggi, sono dunque 52 su 118 i PSR approvati. La Germa-nia ha già fatto il pieno con 15 PSR approvati su 15, seguono la Spagna (5 su 19), l’italia (6 su 23: Bolzano, Veneto, Emilia-Romagna, To-scana, umbria e quello della Rete Rurale na-zionale) e via via tutti gli altri Paesi.

La Commissione europea prevede che solo questi 24 PSR approvati creeranno oltre 40.000 posti di lavoro nelle zone rurali inte-ressate e circa 700.000 posti di formazione per promuovere l’innovazione, il trasferimen-to delle conoscenze, pratiche agricole più so-stenibili e imprese rurali più forti.

i finanziamenti resi disponibili dal bilancio europeo, per un valore di 27 miliardi di euro, saranno integrati dal cofinanziamento di fon-di pubblici a livello nazionale o regionale e/o di fondi privati.

Si ricorda che tra le azioni prioritarie dei Programmi nazionali e Regionali figurano l’ammodernamento delle aziende agricole, il sostegno ai giovani agricoltori, la gestione so-stenibile dei terreni e il miglioramento delle infrastrutture a banda larga.

psr Veneto 2014-2020al Via

Come abbiamo accennato, la Commissione europea ha dato il via libera anche al PSR 2014-2020 della Regione Veneto. il parere di

Bruxelles arriva dopo una fase di negoziato iniziata il 22 luglio 2014, con la presenta-zione della prima versione del PSR da parte della Regione. La proposta di Programma è stata il frutto di un percorso partecipato tra la Regione e i soggetti del Partenariato dello Sviluppo rurale, testimoniato dalle oltre 700 osservazioni alla consultazione on-line e dai quasi 2.000 partecipanti agli incontri di par-tenariato.

L’approvazione definitiva del testo permette ora alla Regione Veneto di provvedere all’in-sediamento del Comitato di Sorveglianza, alla definizione dei criteri di selezione delle Misure, allo sviluppo del sistema di gestione e a tutte le altre operazioni necessarie per ar-rivare all’apertura di bandi nei prossimi mesi autunnali, dopo quelli a sostegno dell’agro-ambiente pubblicati nelle scorse settimane.

il nuovo PSR Veneto ha una dotazione fi-nanziaria di 1 miliardo e 184 milioni di euro e si caratterizza per lo snellimento della sua struttura (13 misure e 45 interventi) e per la concentrazione delle risorse.

Quella del Veneto è la seconda dotazione finanziaria tra le Regioni italiane obiettivo “Competitività”, per un importo pari al 6,3% delle intere risorse nazionali.

Tutte le informazioni sul PSR Veneto 2014-2020 si possono trovare al seguente indirizzo internet:http://www.regione.veneto.it/web/agricoltu-ra-e-foreste/sviluppo-rurale-2020

psr 2014-2020

Adottati in Europa altri25 Programmi e 6 sono italiani

(c’è anche il Veneto)Continua la campagna di comunicazione dedicata ai risultati raggiunti dal Gal nella programmazione 2007-2013. Prima di affrontare il nuovo periodo di programmazione 2014-2020, abbiamo deciso di concludere la nostra attività con una raccolta di storie. il secondo video è online e riguarda la comunità della Valle di Seren del Grappa. Continua a seguirci...altri racconti ed altri video saranno pubblicati nelle prossime settimane! www.facciamolonoi.eu.

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programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007- 2013, asse 4 - leader.

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