Report LAB PSR GAL e Approccio LEADER 20.06.2014

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report laboratorio Piano di sviluppo Rurale verso Europa 2020: valutare e programmare in modo collaborativoApproccio LEADER e ruolo dei GAL nello sviluppo rurale partecipativo 20 giugno 2014Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Agroalimentari - palermo

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Report del Laboratorio "Piano di sviluppo Rurale verso Europa 2020: valutare e programmare in modo collaborativo. – Approccio LEADER e ruolo dei GAL nello sviluppo rurale partecipativo” tenutosi a Palermo il 20 giugno 2014, realizzato dalla linea PROGETTARE di Capacity SUD.

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report

laboratorio “Piano di sviluppo Rurale verso Europa 2020:

valutare e programmare in modo collaborativo” Approccio LEADER e ruolo dei GAL nello sviluppo rurale partecipativo

20 giugno 2014– Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Agroalimentari - palermo

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REPORT

Laboratorio

Piano di sviluppo Rurale verso Europa 2020:

valutare e programmare in modo collaborativo

Workshop

Approccio LEADER e ruolo dei GAL nello sviluppo rurale partecipativo

20 giugno 2014 - Palermo

vedi la scheda dell’evento su EventiPA all’indirizzo http://eventipa.formez.it/node/23699

SOMMARIO

Premessa ........................................................................................................................................ 1

1 – Il documento ............................................................................................................................. 2

2 – Analisi SWOT ed esame delle singole misure ............................................................................. 7

3 – Lo strumento CLLD .................................................................................................................. 36

I partecipanti ................................................................................................................................. 39

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Premessa

Capacity SUD è un progetto realizzato da Formez PA su incarico del Dipartimento della Funzione

Pubblica (DFP) e finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Azioni di Sistema"

(PON GAS).

Il progetto ha la finalità di migliorare la capacità istituzionale delle amministrazioni delle Regioni

dell’Obiettivo Convergenza supportandole nella programmazione di interventi che rispondano alle

loro esigenze prioritarie e nel rafforzamento delle competenze necessarie per la loro efficace

attuazione. La Capacità Istituzionale, Asse E del Programma, oltre a fornire un supporto strategico

per una gestione maggiormente efficiente dei Programmi Operativi, assume un rilievo

fondamentale in prospettiva della programmazione comunitaria nel quadro di Europa 2020.

La linea PROGETTARE di Capacity SUD si pone l’obiettivo di sviluppare le competenze delle

amministrazioni pubbliche per realizzare politiche di qualità e attuare un miglioramento

organizzativo e gestionale.

Le iniziative aiutano le persone impegnate nelle amministrazioni a disegnare strategie per la

programmazione europea 2014-2020, a progettare nuovi interventi, a realizzare azioni efficaci

all’interno delle organizzazioni partendo da obiettivi condivisi e da risultati attesi.

Ogni attività si fonda su processi collaborativi che includono diversi attori e che si realizzano con

metodologie partecipative. Il lavoro viene co-progettato con le amministrazioni in base alle loro

specificità e calibrato in corso d’opera a seconda delle esigenze che emergono e dei contributi che

lo arricchiscono.

Guarda il video della linea PROGETTARE

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1 – Il documento

Il presente documento rappresenta una sintesi dell’incontro di lavoro svoltosi Il 20 giugno 2014,

presso l’Assessorato dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della

Regione Siciliana, inerente l’approccio LEDAER e il ruolo dei GAL nell’ambito dello sviluppo locale.

L’ambito all’interno del quale è stato realizzato l’incontro è quello della “Governance e

Organizzazione di un sistema territoriale di sviluppo (ITI, Aree Interne, Leader, CLLD) e laboratori

regionali e/o interregionali”, con particolare attenzione ai temi della “Governance interna”, della

complementarietà con gli altri fondi e della “Governance per lo sviluppo locale”.

Il lavoro, che è stato gestito con la metodologia Metaplan®, ha sviluppato i seguenti argomenti e

strumenti:

1. Approccio LEADER (ruolo dei GAL nella programmazione 2007-2013 e ruolo nella

prossima programmazione 2014-2020)

2. CLLD (strumento inserito nella programmazione 2014-2020) e il contributo che

questo può concretamente fornire al miglioramento delle politiche di sviluppo.

Il Laboratorio ha avuto l’obiettivo di contribuire alla costruzione in maniera partecipata ad una

struttura di governance capace di rilevare in modo sistematico i fabbisogni di sviluppo dei

territori e di analizzarli.

L’incontro è stato organizzato in una giornata di lavoro dalle ore 9.00 alle 16.00 con una breve

pausa pranzo in cui è stato offerto ai presenti un light lunch.

La giornata che ha coinvolto oltre all’Area Programmazione del Dipartimento Agricoltura anche i

rappresentanti di ca. 17 strutture GAL del territorio siciliano, è stata aperta con una breve

presentazione del programma della giornata ed una breve introduzione di metodo da parte del

facilitatore ed è proseguita con una breve presentazione dei partecipanti.

I contenuti affrontati possono essere così riassunti:

• Esame e proposta dei Punti di Forza e Debolezza dell’analisi SWOT, aggiornata al mese di

aprile 2014, rispetto alla Priorità 6;

• Esame delle misure più rappresentative per i partecipanti della programmazione 2007-

2013 e identificazione dei punti di forza e delle azioni migliorative;

• Esame dei fabbisogni nell’ambito della Priorità 6 ed identificazione di proposte concrete;

• Presentazione del nuovo strumento CLLD per la programmazione 2014-2020.

Contestualmente alla loro presentazione, prima di entrare nello specifico della fase tecnica del

laboratorio, è stato chiesto ai partecipanti di individuare la misura/intervento che ha funzionato

meglio nella Programmazione 2007-2013 e quella che invece si sarebbe potuto migliorare.

Da una prima analisi è emerso sinteticamente che le misure cha hanno meglio funzionato sono

state le 312 e 313, ma sono state anche quelle da migliorare in alcuni loro aspetti.

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2 – Analisi SWOT ed esame delle singole misure

Prima di procedere con l’esame delle singole misure, si è proceduto con una rilettura dell’analisi

SWOT e dell’elenco dei fabbisogni, estrapolati dal documento completo rivisto dal valutatore nel

mese di aprile 2014, e finalizzati al tema del Workshop “approccio leader e ruolo dei GAL nello

sviluppo rurale partecipativo”.

Nello specifico, si è presa in considerazione la Priorità 6 e l’articolazione nelle sue 3 focus area:

Priorità 6: Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo

economico nelle zone rurali:

a. Favorire la diversificazione, la creazione di nuove e piccole imprese e l’occupazione;

b. Stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali;

c. Promuovere l’accessibilità, l’uso e la qualità delle tecnologie dell’informazione e della

comunicazione nelle zone rurali.

Tra i punti di forza, in particolare il punto 21(F) “Aree rurali con ampia presenza di centri storici

e villaggi rurali”, si evidenzia un punto di debolezza ad esso collegato, riguardante il problema

dello spopolamento di queste aree e si propone come possibile ipotesi di soluzione,

l’integrazione con altri settori, primo tra tutti quello del turismo, al fine di:

• Valorizzare il patrimonio;

• Incentivare piccoli interventi nei centri storici.

Inoltre si identifica un ulteriore punto di forza relativo al “Patrimonio Culturale” e cioè la

costituzione del Registro delle Eredità immateriali: REI ( a livello regionale) e dei REIL (a livello

locale)

( http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/info/news/REI/index.html)

Tra i punti di debolezza, si focalizza l’attenzione sui punti:

• 30 (D)”difficoltà di accesso al credito, assenza di strumenti di ingegneria finanziaria,

mancata riforma del sistema dei confidi”.

Su questo punto si concorda che si tratta di un vero e proprio “divieto” di accesso al

credito, le cui cause principali si annovera la scarsa credibilità da parte delle banche sul

progetto presentato.

La proposta di soluzione che si suggerisce è la possibilità di intervenire attraverso

un’azione di rete (ad es. la stipulazione di una convenzione).

• 34 (D)”debolezza nella capacità di governance della PA ed eccessiva burocratizzazione”

nell’ambito della quale si segnala una inadeguatezza delle competenze da parte degli

operatori locali.

I due grafici qui di seguito riportati illustrano quanto sopra esposto: in blu : debolezze, in verde:

forze.

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Si procede, quindi, con l’analisi dei punti di forza e criticità e degli spunti migliorativi riguardanti

le alcune delle misure prese in esame.

In particolare:

• Misura 312 (foto 6 e 7)

• Misura 313 (foto 6)

• Misura 413 (foto 7)

• Misura 421 (foto 7)

Comune a tutto il PSR, la criticità legata al ritardo nell’avvio della Programmazione 2007-2013.

Altro elemento sui cui tutti i partecipanti hanno concordato è stato il concetto di Demarcazione

e la condivisione che l’Approccio LEADER deve essere aggiuntivo e non sostitutivo, come

previsto nel PSR. Tale osservazione è un suggerimento valido per fare meglio funzionare le

misure del PSR.

A tal proposito si precisa che dovrebbe esserci:

• Demarcazione con gli altri Fondi;

• Demarcazione tra Assi del PSR;

• Demarcazione degli interventi finanziati dalla Regione attraverso i GAL.

Ne caso di Demarcazione con gli altri fondi, si sottolineano i seguenti punti importanti, anche al

fine di rispondere in maniera quanto più adeguata all’analisi del PSL:

• Necessità d’integrazione tra fondi;

• I GAL dovrebbero potere agire secondo criteri propri.

Per quanto riguarda invece la Demarcazione tra Assi del PSR ( in particolare tra l’Asse 1 e l’Asse

3), vengono posti in evidenza:

• La necessità di negoziare sui criteri di selezione tra GAL e Regione;

• I GAL dovrebbero potere agire secondo una logica plurifondo;

• I GAL dovrebbero essere il tramite tra la Regione e il Territorio;

• La necessità di integrazione tra i Fondi.

Infine, per quanto concerne la Demarcazione degli interventi finanziati dalla Regione attraverso

i GAL, si suggerisce che gli interventi siano complementari e NON concorrenti, poiché si ribadisce

che l’approccio LEADER dovrebbe dare valore aggiunto nei territori.

Tra i punti di forza, si sottolinea che spesso i GAL hanno svolto ruolo e funzione di vera e

propria AGENZIA di SVILUPPO.

Tra i punti di debolezza comuni alle misure 312 e 313, si evidenzia:

• la tempistica relativa alla partecipazione agli eventi di valorizzazione, che sono stati

previsti solo a fine programmazione: la proposta è quella invece di indirizzare tali fondi

all’inizio della programmazione;

• errori procedurali nella presentazione dei progetti che ne hanno causato la bocciatura. Da

qui le proposte di innalzare le capacità dei tecnici sulle procedure (es. corso di

autoistruzione sull’esempio dell’ISTAT) e consentire l’accesso al SIAN solo dopo un

percorso formativo (“leggero accreditamento”).

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Per quanto riguarda la Misura 312, “ Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese”,

essa mira a contribuire alla diversificazione dell’economia delle zone rurali, creando e

sviluppando attività economiche, attraverso la creazione e il rafforzamento di microimprese in

settori extra-agricoli, quali quello dell’agroalimentare, dell’artigianato, del commercio e dei

servizi, fortemente collegati alla produzione primaria e al territorio.

La tabella qui di seguito riassume i principali elementi scaturiti dalla discussione sulle misure 312

e 313 ed illustrate nei grafici n.7 e 8 e nelle foto 6 e 7:

Tabella sintetica

Misura 312

Azione Debolezze

(nella foto in Blu)

Forza

(nella foto in

verde)

Proposte

A

Trasformazione e

commercializzazione

artigianale dei prodotti

tipici non compresi

nell’Allegato I del

Trattato.

(Trasformazione e

commercializzazione dei

Prodotti tipici)

1. Problema interno al PSR: Il

prodotto in uscita non

può esser contenuto

nell’allegato 1 (né

agricolo né di prima

trasformazione)

2. Non è stato concesso

l’Approccio LEADER

3. Non è stato finanziato

nulla sulle aziende

agricole, al fine di creare

diversificazione verso

attività exta-agricole.

In merito al punto

3) si propongono

investimenti per la

creazione di

relazioni

B

Produzione e vendita di

energia da fonti

rinnovabili

Mancanza di coordinamento

tra Bando e Territorio

Le aziende non hanno

partecipato per mancanza di

autorizzazioni (es. BANDI

sugli impianti a biomassa:

deserti)

C

Incentivazione di

microimprese nel settore

dei servizi strettamente

collegati alle finalità delle

misure 312 e 313.

(Ha funzionato bene nelle

aree di maggiore

vocazione turistica)

Grande presenza di

aree naturali e

patrimonio

enogastronomico e

prodotti locali

D Non trattata

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Per quanto riguarda la Misura 313 “Incentivazione di attività turistiche”, di seguito la tabella

riassuntiva dei punti illustrati nel grafico n. 7 e nelle foto 6 e 7:

Tabella sintetica

Misura 313

Azione Debolezze

(nella foto in Blu)

Forza

(nella foto in verde)

Proposte/note

A

Infrastrutture su

piccola scala per lo

sviluppo degli itinerari

rurali

B

Servizi per la fruizione

degli itinerari rurali.

1. Azione molto

attenzionata poiché

finanziata al 100%

2. Proliferazione di

itinerari nelle aree

GAL

1. I GAL per le

operazioni a regia, ha

funzionato molto

bene

2. I GAL hanno

fato molto con

interventi a

progettazione

integrata

• I GAL decidono la

gestione: alcuni

hanno optato per un

partenariato in luogo

di regia

• Per il punto 1

debolezza: necessità

di operare con

approccio plurifondo.

Lo strumento non si

può attivare se tutte

le parti no sono

d’accordo (ADG FESR

e FSE)

• Per il punto 2

debolezza: Necessità

di evidenziare criteri

premianti collegati al

PSL

Elemento comune per entrambe le azioni A e B della misura 313 è la non adeguata chiarezza in

alcune schede di misura: si invita a renderle più chiare ed inequivocabili e meglio specificare a

chi sono rivolte.

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Per quanto riguarda la Misura 413 “Attuazione di strategie di sviluppo locale – Qualità della

vita/diversificazione”, essa contribuisce al raggiungimento degli obiettivi specifici dell'Asse 3 e

sostiene i partenariati locali funzionali all'attuazione di strategie di sviluppo rurale condivise (E'

prevista l'attivazione, con approccio Leader).

La misura mira a promuovere lo sviluppo del potenziale turistico delle zone rurali, la

valorizzazione del patrimonio immobiliare rurale, naturalistico, culturale, storico architettonico,

lo sviluppo di canali di commercializzazione dei prodotti locali, la promozione delle produzioni

tipiche e lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, anche attraverso programmi d'area in una

logica di gestione integrata del territorio.

L’indicazione che emerge dalla discussione è che la misura 413, trattandosi di azioni aggiuntive, è

da ritenersi una misura di collegamento tra le diverse azioni.

In questo senso si potrebbe definire azione integrativa di raccordo, da impiegare per azioni

immateriali di rete di valore aggiunto.

Inoltre, è stato ribadito che i progetti d’intervento proposti dai GAL devono essere sinergici e/o

complementari a quelli ritenuti prioritari dalla Regione.

La tabella qui di seguito riassume i principali elementi scaturiti dalla discussione sulla misura ed

illustrate nelle foto 7:

Tabella sintetica

Misura 413

Azione Debolezze

(nella foto in Blu)

Proposte/osservazioni

A

Infrastrutture su

piccola scala per lo

sviluppo degli

itinerari rurali

1. Mancanza di chiarezza causata da

assenza di regole nell’azione

aggiuntiva;

2. Azioni immateriali non contemplate

dal bando;

3. Eccessivo livello di controlli intermedi

con tempi inadeguati e livelli di

competenza discutibili;

4. Assenza di coordinamento tra i diversi

soggetti che effettuano i controlli;

5. Difficoltà di assistenza funzionale dei

beneficiari da parte dei CAA (Centri di

Assistenza Agricola);

6. Debolezza assoluta: AGEA.

Per quanto concerne il punto

2:

si registra un cambiamento di

rotta nella nuova

programmazione.

Nella precedente, infatti, sono

stati realizzati molti interventi

immateriali, nella nuova la

tendenza è di invertire la

proporzione a 80% azioni

materiali e 20% azioni

immateriali.

Per quanto concerne il punto

5:

si suggerisce di implementare

le competenze dei funzionari

dei CAA.

B

Servizi per la

fruizione degli

itinerari rurali.

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Infine, si è passati all’esame della Misura 421 "Cooperazione interterritoriale, interregionale,

transnazionale" (Foto 7)

Questa misura, che mira alla valorizzazione delle esperienze di sviluppo e gestione del territorio

rurale, alla diffusione di buone prassi e la loro trasferibilità, attraverso azioni e progetti di

cooperazione interterritoriale e/o transnazionale, di valenza strategica a livello regionale,

prevede il coinvolgimento di un adeguato numero di GAL.

L’azione comune proposta dovrebbe essere in grado di costituire un valore aggiunto nei diversi

ambiti previsti attraverso la definizione di:

• nuovi modelli organizzativi,

• nuove produzioni,

• nuove offerte di servizi,

• percorsi di incontro, sinergie, confronto e scambio di esperienze tra i diversi territori

rurali.

In questa ottica, gli elementi di riflessione hanno riguardato principalmente il circuito finanziario

dei progetti (punti di debolezza evidenziati con i cartoncini blu nella foto n.7).

Infatti, tali iniziative dovrebbero essere finanziate attraverso i fondi propri dei GAL (Beneficiari

della Misura), dal momento che il PSR non prevede anticipazioni per le attività immateriali, per

poi ricevere in conto capitale fino al 100% delle spese ammesse. Poiché i GAL non possiedono

fondi propri diventa problematico l’accesso alla Misura.

La proposta che emerge dalla discussione, sarebbe quella di attivare, attraverso una motivazione

a supporto, un’intermediazione tramite il Dipartimento Agricoltura con la Commissione Europea

per affrontare questo aspetto.

Infine tra i punti di criticità comuni alle misure 413 e 421, vengono rappresentate:

• mancanza di competenze e interesse da parte degli Enti locali;

• la percezione del valore dei GAL:

o dal lato politico, essi vengono considerati come una risorsa;

o dal lato tecnico, invece, vengono considerati come un “peso”.

Il grafico qui di seguito riportato, illustra quanto sopra esposto (grafico n. 9)

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La seconda parte del workshop viene dedicata a:

• l’esame, eventuale integrazione dei fabbisogni ed individuazione di azioni, legate alla

priorità 6 (Focus 6.a, 6.b e 6.c);

• introduzione e panoramica sul nuovo strumento per l’approccio LEADER denominato

“Sviluppo locale di tipo partecipativo” (CLLD)

Con la tabella, qui di seguito riportata, si rappresentano sinteticamente i risultati dell’esame e

integrazione dei fabbisogni legati alla priorità 6 “adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione

della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali”

(Foto n. 8,9 e 10; grafici da n. 9 an. 14)

Tabella sintetica dei Fabbisogni legati alla priorità 6

“Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle

zone rurali”

FOCUS FABBISOGNI AZIONI

Regione GAL

6.a

Favorire la

diversificazi

one, la

creazione di

nuove

piccole

imprese e

l’occupazio

ne

Incentivare la

creazione, l’avvio e lo

sviluppo di attività

economiche extra-

agricole, in particolare

per giovani e donne

(strettamente

collegato con la

priorità 2.b)

Diversificazione aziende

verso attività extra agricole:

1. Agriturismo

2. Ospitalità diffusa

(paese albergo)

Agricoltura sociale:

attivata attraverso la

cooperazione territoriale,

dovrebbe attivarsi con la

nuova programmazione

Integrazione tra FSE e

FEASR

1. Adoperarsi per

l’inclusione e

l’integrazione degli

immigrati (intesi

anche come fattore di

“ringiovanimento del

territorio”)

2. Finanziamenti alle

imprese rurali (paesi

spopolati con più del

30% di

ultrasessantacinquen

ni)

1. Utilizzo e

valorizzazione dei

beni confiscati

2. Social market

(rafforzamento del

rapporto tra città e

campagna per

consentire un buon

prezzo di vendita dei

prodotti)

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1. Interazione tra il

settore turistico,

artigianato, istruzione

e terzo settore;

2. Filiere e reti in un

ottica di valorizzazione

del territorio. (beni

culturali per la

gestione e

valorizzazione di siti e

beni ambientali).

Mancanza di servizi

essenziali

Necessità di azioni che

favoriscano la

permanenza nei territori

dei residenti e dei locali

(es. agrinido).

Realizzazione di impianti

per la produzione di energia

Accanto alla produzione

si propone anche la

diffusione e la vendita

(es. colonnine ricarica

auto elettrica).

Andrebbero comunque

definiti meglio i campi di

azione (es. mini idro

elettrico)

6.b

stimolare lo

sviluppo

locale nelle

zone rurali

Sostenere azioni di

sistema per la

valorizzazione

turistica del

patrimonio

ambientale, storico e

culturale delle aree

rurali

Valorizzazione anche del

patrimonio subacqueo

(potrebbe essere

competenza dei GAC?)

Allestimenti temporanei

e permanenti per

promuovere prodotti

dell’area fuori dal

territorio.

(va verificato se tale

proposta sia da

realizzare attraverso la

cooperazione anziché il

LEADER).

Su questo punto inoltre

si evidenzia che se

l’obiettivo è l’attrattiva

del territorio, allora

l’azione andrebbe

realizzata fuori dal

territorio stesso.

Valorizzazione delle risorse

naturali, attraverso PSR ma

Sostegno alle reti

territoriali di soggetti che

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anche POR operano per la

valorizzazione dei beni

(es. rete museale)

Valorizzazione dei sistemi

produttivi integrati

(agricolo, turistico, artistico

etc)

Strategie innovative

fondate sul territorio

Confronto con altre realtà

territoriali

Cooperazione

interterritoriale e

internazionale

Realizzazione di attività

promozionali (se si può

inserire Promozione!)

anche attraverso la

produzione di film (es:

Basilicata coast to coast;

il Master Chef dei GAL)

Migliorare le

infrastrutture e i

servizi alla

popolazione

nell’ambito di

strategie di sviluppo

locale di tipo

partecipativo

Incentivazione di un

approccio partecipativo “dal

basso”

Costruzione di partenariati

pubblico-privati

Rafforzamento reti locali 1. Costruzione di

consorzi

2. Rafforzamento della

rete dei GAL

3. Azioni di

rafforzamento dei

GAL come Agenzie di

sviluppo

Moneta alternativa

Migliorare la viabilità

secondaria (sentieristica)

Azioni orientate a

migliorare i servizi

essenziali (es. centri di

aggregazione, per

giovani e meno giovani)

Azioni di

sensibilizzazione sui beni

e sistemi locali per la

comunità, per accrescere

il senso di identità

(Ad oggi la Regione si rifà ad

un rappresentante dei GAL

che non li rappresenta)

In assenza di un

ASSOGAL, si propone di

costituire un

coordinamento al fine di

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creare un’azione di rete

in grado di interloquire

con la Regione.

6.c

Promuover

e

l’accessibilit

à, l’uso e la

qualità

delle

tecnologie

dell’inform

azione e

della

comunicazi

one (TIC)

nelle zone

rurali

Incentivare l’uso delle

tecnologie

dell’informazione e

della comunicazione

nelle zone rurali

Passaggio dalla Banda larga

alla Banda Ultra Larga

Completamento della

banda larga

Disponibilità di servizi on

line

1. Sistema di paniere di

prodotti tipici dei

GAL;

2. Portale che mette in

rete i diversi GAL:

portale unico ed

uniforme

implementato dai

GAL;

3. Carta dei Servizi.

Completamento delle

infrastrutture digitali

1. Accrescimento delle

competenze sulle ICT;

2. Progetti pilota per il

trasferimento delle

competenze.

Rafforzare il sistema

infrastrutturale e

logistico che influenza

la competitività e la

sostenibilità di

imprese e territori

1. Piattaforme logistiche

e commerciali

2. Vetrine promozionali

TRASVERSA

LE

Migliorare la

Governance

istituzionale,

l’efficacia della

programmazione e la

razionalizzazione delle

procedure

Integrazione tra Fondi 1. GAL come organismi

intermedi

2. Procedure condivise e

concertate

3. Procedure snelle

Incremento delle

competenze Specifiche.

Inoltre si fa presente

che:

e risorse dedicate

all’animazione

costituiscono solo il 10%,

importo troppo esiguo

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per garantire

un’animazione

territoriale adeguata!

Infine si ribadisce che

l’animazione territoriale

è il fulcro dell’azione

LEADER.

I grafici n. 10, 11, 12, 13 e 14 e le foto a seguire rappresentano quanto sopra sintetizzato ed

emerso durante il workshop.

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3 – Lo strumento CLLD

L’ultima parte del laboratorio svoltosi nel pomeriggio, è stata dedicata alla discussione e la

condivisione del nuovo strumento di Sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD).

A partire dal documento “Accordo di Partenariato” nazionale per la programmazione 2014-2020,

si è proceduto alla definizione di questo nuovo strumento per lo sviluppo locale integrato che

vede centrale il ruolo dei GAL e la definizione di Piani di Azione Locale adeguati.

In particolare, come illustrato nel grafico n. 15 e nella foto n. 11, e sintetizzato nella relativa

scheda grafica, premesso che nel PSR Sicilia ancora non è stata ancora decisa la declinazione

definitiva degli ambiti tematici di intervento ma che emerge un forte indirizzo di concentrazione,

le indicazioni che emergono a tal proposito si riferiscono principalmente sull’aspetto legato ai

fondi e possono essere così riassunte:

• I fondi essi dovrebbero essere adeguati e tarati sul massimo anziché sul minimo;

• Si ribadiscono i livelli di contributo per ciascun fondo:

o FEASR: 12 M

o FESR: 5 M

o FSE: 5 M

• Infine si auspica la possibilità di plurifondo all’interno dei PAL.

L’incontro termina alle ore 16.00.

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I partecipanti

N. NOME COGNOME Ente

1 MARIO ALESSI ASSOCIAZIONE SVILUPPO RURALE – Sevizio Rurale

2 MARIA TERESA AMATA GAL NEBRODI PLUS- AG DI SVILUPPO - Segreteria

3 LUIGI AMATO GAL GOLFO DI CASTELLAMARE

4 GAETANA BORRUSO ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA

MEDITERRANEA – Servizio IV

5 SERGIO CAMPANELLA GAL ELORO – Ufficio coordinamento

6 GAETANO CIMO' ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA

MEDITERRANEA – Dip. Agricoltura Area Programmazione

7 DARIO COSTANZO GAL ISC MADONIE

8 SANTI D'ALESSANDRO ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA

MEDITERRANEA – Attuazione P.S.L APPROCCIO LEADER

9 GIUSEPPE DI FALCO GAL SICILIA CENTRO MERIDIONALE

10 FABRIZIO DI GIROLAMO AGRICONSULTING S.P.A

11 SEBASTIANO DI MAURO AGENZIA GAL MAIBLEI - Direzione

12 ANDREA FERRARELLA GAL GOLFO DI CASTELLAMARE - RAP

13 GIOVANNI

BATTISTA

FICANI AGRICONSULTING S.P.A

14 FAUST FIORINI GAL ELORO – Animazione socio-economica

15 GIOVANNI GALIZIA ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA

MEDITERRANEA

16 MARGHERITA GAUDIANO GAL SICANI – Ufficio di Piano

17 ALESSANDRO LA GRASSA GAL ELIMOS

18 ALESSANDRA LIBASSI ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA

MEDITERRANEA – Servizio IV

19 ROCCO LIMA GAL ELIMOS – Sviluppo Locale

20 ANNA LOMBARDO GAL PELORITANI TERRE DEI RITI E DELLE BELLEZZA

21 MARIASTELLA MANGIAROTTI Libero Professionista

22 FRANCESCO MARINO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA

23 AMBROGIO MISTRANGELO GAL TERRE DEL NISSENO

24 BIAGIO

GIUSEPPE

PETRALIA GAL TERRE DELL'ETNA E DELL'ALCANTARA

25 CLAUDIO PETTA GAL KALAT - Comunicazione

26 ANNAMARIA PILERI ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA

MEDITERRANEA - D. Agricoltura Area Programmazione

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27 SALVATORE PITROLA GAL SCM

28 BENEDETTO PIZZO ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA

MEDITERRANEA - V.O.23 COOPERAZIONE LEADER

29 FRANCESCO ROSSI GAL TERRE NORMANNE

30 GAETANO SARDINA GAL METROPOLI EST – Animazione e cooperazione

31 ROBERTO SAUERBORN GAL REGIONE SICILIA

32 ANTONINO SCORZA GAL NEBRODI PLUS- AG DI SVILUPPO –Coordinamento

33 CLAUDIA TAMBUZZO GAL SCM SICILIA CENTRO MERIDIONALE

34 OLINDO TERRANA GAL SICILIA CENTRO MERIDIONALE

35 PAOLO TERRANA GAL SMC

36 SALVATORE TOSI GAL METROPOLI EST – Sviluppo Locale

37 GIUSEPPE VETRANO GAL SICANI – Sviluppo Locale

38 BARTOLO VIENNA DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE Cooperazione Territoriale

sfoglia il set di foto dell’evento all’indirizzo

https://www.flickr.com/photos/a2progettare/sets/72157647433896292/

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Riferimenti

STAFF DI LINEA

Elena Tropeano responsabile di Linea 070 67956202 [email protected]

Emma Maxia staff di progetto 070 67956265 [email protected]

TASK FORCE SICILIA

Valeria D’Angelo [email protected]

Angela Clemente [email protected]

Giuseppe Glaviano [email protected]

Di Gangi Giovanna [email protected]

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Il progetto Capacity SUDsviluppa il tema del rafforzamento della capacità istituzionalenella programmazione e gestione dei Fondi strutturali 2014-2020

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