LE VOCI DEI TERRITORI Un Sinodocomunicazioni sociali: combattere le “notizie false” per dar vita...

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NUOVA VESTE GRAFICA PER ACCOMPAGNARE LE VOCI DEI TERRITORI ALESSANDRO PAONE* Un Sinodo che guarda al futuro dei giovani A Roma 300 ragazzi da tutto il mondo per l’incontro preparatorio di marzo na nuova veste grafica è un po’ come il vestito nuovo che caratterizza un personaggio rendendolo immediatamente identificabile. È come se Zagor cambiasse abito, come se Dylan Dog cambiasse il colore della sua famosa camicia rossa. Capiremmo subito che c’è un mutamento in atto. Anche il nostro settimanale cambia abito e riparte con una nuova veste grafica: una piccola variazione che non è un semplice vezzo, ma è un voler annunciare che c’è qualcosa di nuovo. Il percorso fatto, dal 2013 ad oggi, segna delle tappe importanti. Il cambio di formato attuato con la prima domenica di Avvento di quattro anni fa, ha dato subito al lettore l’idea di trovarsi di fronte ad un prodotto nuovo. Se da una parte la grandezza delle pagine catturarono immediatamente l’attenzione, dall’altra l’inserimento di due pagine regionali, coordinate da una redazione locale, ha dato un’identità specifica a Laziosette: non più tanti fogli affiancati l’uno all’altro, ma un cammino unitario su un territorio specifico, il nostro. Strumenti importanti di questi anni sono state le inchieste, i reportage e gli approfondimenti: finestre aperte sul Lazio che hanno dato voce ad urgenze come terremoto, lavoro, emergenza rifiuti e criticità ambientali. Con l’anno nuovo inizia una rubrica dal titolo «Generazione giovani» che ci aiuterà a vivere il prossimo Sinodo non solo da spettatori, ma vedendo cosa si muove nel territorio, quali le iniziative e la partecipazione, ascoltando le voci dei protagonisti: i giovani delle nostre diocesi. Come stampa accogliamo in questo modo l’istanza di papa Francesco di dar voce alle giovani generazioni. La novità del 2018 non sarà solamente la rubrica. Saranno, infatti, ripresi ed affrontati macro–temi come lavoro, impresa, solidarietà, dipendenze, scuola, educazione, legalità ecc... per conoscere, approfondire e analizzare le realtà attraverso la voce di chi opera nel sociale, di chi lotta per ricostruire la speranza o di chi vive i grandi disagi del nostro tempo. Cercheremo, dunque, di raggiungere alcuni obiettivi, in particolare due. Il primo è quello di dar voce a chi non ha voce. Tante piccole realtà agiscono in modo evangelico creando piccole reti solidali. Il secondo obiettivo sarà quello di accogliere quanto il Papa chiede a chi lavora nel settore delle comunicazioni sociali: combattere le “notizie false” per dar vita ad un “giornalismo di pace”. Vogliamo che la nostra veste grafica non sia solo un cambio d’abito, vogliamo realizzare la nostra vocazione nella carta stampata per amore del Vangelo, per amore della Chiesa. * incaricato regionale per le comunicazioni sociali U DI CARLA CRISTINI E IGOR TRABONI n appuntamento molto atteso è quello che si terrà a Roma dal 19 al 24 marzo prossimi, si tratta della riunione pre-sinodale alla quale parteciperanno giovani provenienti da diverse parti del mondo, in vista del Sinodo dei Vescovi di ottobre dedicato al tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Le diocesi del Lazio hanno iniziato da tempo la preparazione al Sinodo. A Rieti, il responsabile della Pastorale giovanile, don Luca Scolari, racconta che hanno cominciato quest’avventura con il convegno ecclesiale di settembre 2017, mentre lo scorso fine settimana hanno messo in risalto il tema del meeting dei giovani, incentrandolo sull’importanza delle scelte. Un giovane della diocesi, Francesco Luciano, dice che «le aspettative sono molte. Ci stiamo preparando da tempo con tante iniziative su molteplici fronti. Il cuore dei giovani c’è, batte forte! Non saranno miliardi, ma non facciamo discorsi di quantità. Anche se ci fosse un solo giovane motivato a dare il suo contributo alla società, ne sarebbe valsa la pena. La Chiesa non deve smettere mai di dire “Ora U DI SIMONE CIAMPANELLA ggi monsignor Leonardo D’Ascenzo, arcivescovo eletto di Trani–Barletta–Bisceglie e Nazareth, riceve l’ordinazione episcopale nella celebrazione presieduta dal vescovo di Velletri– Segni, monsignor Vincenzo Apicella. La Messa inizia alle 16 a Velletri nel palasport “Spartaco Bandinelli”. «La messe è molta» è il motto scelto dall’ex rettore del Collegio Leoniano di Anagni. La frase dell’evangelista Luca indica la centralità della pastorale vocazionale nella vita di don Leonardo, come continuano a chiamarlo i giovani preti e i seminaristi del Lazio, ora affidati a don Emanuele Giannone. Il significato dello stemma episcopale è un impegno a cercare operai per il Signore. A iniziare dall’immagine sopra al cartiglio: delle spighe aperte, che rimandano anche alla Chiesa affidatagli in Puglia, granaio d’Italia. Attorno si innalzano due colline verdi: immagine di Valmontone, la città adagiata sui colli dove è nato. Si sale e si osserva una prima stella, ricordo dei campi estivi dove l’arcivescovo D’Ascenzo ha maturato la sua esperienza vocazionale. In quelle sere d’estate la preghiera si chiudeva con una speranza: «Quante stelle, quante stelle… dimmi Tu la mia qual è. Non ambisco la più bella, basta sia vicino a Te!». Poi sopra, una stella più grande, che con le sue otto punte richiama le Beatitudini ed è simbolo di Gesù: «Io sono la radice e la stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino». In alto, nella parte superiore della croce a due bracci con cinque gemme rosse incastonate, le cinque piaghe di Cristo. O cosa posso fare io per te?”». Uno sguardo alla diocesi di Latina, dove don Paolo Lucconi racconta di quelle che sono state le attività cardine dell’impegno «come le lectio in Avvento e Quaresima tenute dal Vescovo. Abbiamo ripreso il cammino del “discepolo amato” proposto dal Servizio nazionale della pastorale giovanile – spiega don Lucconi – oltre a fare un cammino sui temi della fede e del discernimento. Così ci prepariamo all’incontro con il Papa dell’11 e 12 agosto, oltre il consueto cammino diocesano di Santa Maria Goretti sul tema del Sinodo». Da Latina, arrivano le riflessioni del giovane Daniele Avvisati: «In questo Sinodo la Chiesa vuole interrogarsi su come accompagnare i giovani nel riconoscere la chiamata all’amore e ad una vita piena in Dio. La Chiesa interrogherà se stessa, ma chiederà anche ai giovani di darle una mano, con un questionario on line dedicato. Il tutto confluirà nella produzione del documento Instrumentum laboris, punto di riferimento per la discussione dei padri sinodali». Per la diocesi di Anagni-Alatri, don Luca Fanfarillo dice: «In preparazione al sinodo abbiamo inserito questo percorso in quello ordinario di Pastorale giovanile che quest’anno stiamo concentrando sulla scuola e l’approfondimento di don Milani. La veglia di Natale con il vescovo e la Via Crucis in occasione della giornata locale della gioventù e il cammino a Roma per l’incontro con papa Francesco. Un pellegrinaggio che ad aprile vedrà i giovani raggiungere a piedi Roma». Un salto a Palestrina, dove sono in corso di svolgimento degli incontri sul tema “Sui passi del discepolo amato”, iniziati lo scorso settembre e che con cadenza mensile proseguiranno fino a giugno. Nella diocesi di Sora-Cassino-Aquino- Pontecorvo, un ragazzo che si sta preparando all’incontro di marzo a Roma, Mario Fraioli, spiega che: «Noi giovani deteniamo l’onore e l’onere di preservare e adattare alle complesse dinamiche sociali il messaggio salvifico di Cristo, missione che si può raggiungere soltanto se la Chiesa ci presenta cristiani autentici, capaci di suscitare quella voglia irrefrenabile di seguire il Maestro. Nella mia adolescenza il Signore mi ha fatto incontrare una figura che è riuscita a sconvolgermi l’esistenza, scardinando tutte le convenzioni sociali dettatemi dal mondo». Nella diocesi di Civitavecchia-Tarquinia il Sinodo è stato introdotto con tre incontri mensili, da ottobre a dicembre. Da febbraio i due responsabili della Pastorale giovanile e vocazionale, don Dario Errico e don Stefano Carlucci, terranno un incontro di preparazione per ogni gruppo parrocchiale, associazione o movimento. Infine, sarà Sacrofano, cittadina vicino Roma, che il 26 e 27 gennaio ospiterà la “Fiera dei cammini. Per mille strade”, evento promosso dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei. Secondo gli organizzatori, rappresenterà un laboratorio di condivisione, nella preparazione dei cammini e del primo incontro dei giovani italiani con il Papa. Il compito degli educatori ice papa Francesco ai giovani: “Assicuratevi di scegliere la stra- da giusta. Cosa vuol dire? Vuol dire saper viaggiare nella vita”. Come si può non sentire, da educatori, l’urgenza di accompagnare, custodire e orientare questo viaggio? In una preghiera del beato Gia- como Alberione, si legge: “genitori, sacerdoti, educatori aprano la via con gli aiuti materiali e spirituali ai chiamati”. Ecco il compito degli educatori: “aprire la strada”, perché ciascuno possa percorrer- la col proprio passo, seguendo la propria originalissima chiamata! Aprirla con la presenza paziente, la testimonianza credibile ed al- cuni aiuti più concreti. Prendersi a cuore la crescita di un ragazzo, umana e spirituale, accompagnarlo nel suo viaggio di vita, spen- dendo tempo per ascoltarlo, consigliarlo, indirizzarlo. Pregando per lui. Perché abbia la semplicità interiore per ascoltare il Dio che chia- ma e la libertà per rispondere. Qualunque scelta compirà, l’esperienza che avrà fatto di qualcuno che ha speso (e qualche volta perso) tem- po, energie, soldi per lui, gli parlerà dell’amore di Dio e gli farà de- siderare di fare altrettanto. Carlotta Ciarrapica, suore Apostoline D accompagnare In questi mesi anche le diocesi del Lazio sono impegnate nell’ascolto delle nuove generazioni ALBANO LETTERA PASTORALE VICINO AI POVERI a pagina 3 ANAGNI TORNARE ALLA VITA DOPO LA COMUNITÀ a pagina 4 CIVITA C. IL DECENNALE DELL’ORDINAZIONE a pagina 5 CIVITAVECCHIA DIVERSE CHIESE UN UNICO DIO a pagina 6 FROSINONE UN FORTE BISOGNO DI PACE a pagina 7 GAETA UN RESTAURO AD OPERA D’ARTE a pagina 8 LATINA COLLETTA SOLIDALE PER I MIGRANTI a pagina 9 PALESTRINA QUEL RAP TANTO ANTICO a pagina 10 PORTO S.RUFINA ACCOGLIERE E INTEGRARE a pagina 11 SORA LA FAMIGLIA CASA DELL’AMORE a pagina 13 TIVOLI IN COMUNIONE CON GLI ORTODOSSI a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI CHIAMATI ORA A SCELTE CORAGGIOSE a pagina 12 Una ragazza in meditazione I giovani con papa Francesco nella vigilia delle Palme oraganizzata a Santa Maria Maggiore nel 2017 (foto Lentini) Coordinamento: cooperativa Il Mosaico via Anfiteatro Romano, 18 00041 Albano Laziale (Rm) tel. 06.932684024 e-mail: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA e-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 Domenica, 14 gennaio 2018 generazione giovani aria Goretti, chiamata affetuosamente Mariuc- cia, non ha mai avuto una vita facile, ma era fe- lice. La sua famiglia si era trasferita dalle Marche nel La- zio per cercare di vivere meglio e offrire un futuro mi- gliore ai figli. Poiché amava il Signore, aveva fatto la Pri- ma Comunione prima del previsto e nel suo cuore era cresciuto, come un germoglio diventato albero, un de- siderio: “non peccare”. Mariuccia morì agli inizi di lu- glio del 1902, a ottobre avrebbe compiuto dodici anni. La uccise un ragazzo suo vicino di casa, che ella consi- derava come un fratello. Voleva violentarla. Fu proprio lui a raccontare che la preoccupazione di Mariuccia mentre la colpiva a morte, non fosse per la sua vita, ma per lui: «Alessandro, così vai all’inferno». La mamma rac- contò che in punto di morte ancora pensava a lui: «Vo- glio che venga un giorno con me in paradiso». Ci sarà riuscita? Non lo sappiamo. Però il suo assassino cambiò vita e finì i suoi giorni vivendo a servizio dei frati di Ma- cerata. Quando Pio XII la fece santa, anche lui era lì nel- la piazza gremita di gente. La storia di Mariuccia, che forse ai nostri giorni si archivierebbe come l’ennesimo caso di violenza contro una ragazza, ci racconta di una santità possibile ed imitabile, capace di cambiare sto- rie, cuori e persone, sbocciata nella nostra terra. Francesco Guglietta M L’esempio di una vita offerta al Signore Il gioco d’azzardo è un fenomeno sempre più invasivo a pagina 2 Il rito, presieduto dal vescovo Apicella, si terrà a Velletri alle 16 all’interno del palasport «Spartaco Bandinelli» Leonardo D’Ascenzo, oggi l’ordinazione Sarà pastore di Trani-Barletta-Bisceglie Supplemento di Leonardo D’Ascenzo

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NUOVA VESTE GRAFICAPER ACCOMPAGNARE

LE VOCI DEI TERRITORI

ALESSANDRO PAONE*Un Sinodoche guardaal futurodei giovani

A Roma 300 ragazzi da tutto il mondo per l’incontro preparatorio di marzo

na nuova veste grafica è un po’come il vestito nuovo checaratterizza un personaggio

rendendolo immediatamenteidentificabile. È come se Zagorcambiasse abito, come se Dylan Dogcambiasse il colore della sua famosacamicia rossa. Capiremmo subito chec’è un mutamento in atto. Anche ilnostro settimanale cambia abito eriparte con una nuova veste grafica:una piccola variazione che non è unsemplice vezzo, ma è un volerannunciare che c’è qualcosa di nuovo.Il percorso fatto, dal 2013 ad oggi,segna delle tappe importanti. Ilcambio di formato attuato con laprima domenica di Avvento di quattroanni fa, ha dato subito al lettore l’ideadi trovarsi di fronte ad un prodottonuovo. Se da una parte la grandezzadelle pagine catturaronoimmediatamente l’attenzione,dall’altra l’inserimento di due pagineregionali, coordinate da una redazionelocale, ha dato un’identità specifica aLaziosette: non più tanti fogli affiancatil’uno all’altro, ma un camminounitario su un territorio specifico, ilnostro. Strumenti importanti di questianni sono state le inchieste, i reportagee gli approfondimenti: finestre apertesul Lazio che hanno dato voce adurgenze come terremoto, lavoro,emergenza rifiuti e criticità ambientali.Con l’anno nuovo inizia una rubricadal titolo «Generazione giovani» che ciaiuterà a vivere il prossimo Sinodonon solo da spettatori, ma vedendocosa si muove nel territorio, quali leiniziative e la partecipazione,ascoltando le voci dei protagonisti: igiovani delle nostre diocesi. Comestampa accogliamo in questo modol’istanza di papa Francesco di dar vocealle giovani generazioni. La novità del2018 non sarà solamente la rubrica.Saranno, infatti, ripresi ed affrontatimacro–temi come lavoro, impresa,solidarietà, dipendenze, scuola,educazione, legalità ecc... perconoscere, approfondire e analizzarele realtà attraverso la voce di chi operanel sociale, di chi lotta per ricostruirela speranza o di chi vive i grandi disagidel nostro tempo. Cercheremo,dunque, di raggiungere alcuniobiettivi, in particolare due. Il primo èquello di dar voce a chi non ha voce.Tante piccole realtà agiscono in modoevangelico creando piccole retisolidali. Il secondo obiettivo saràquello di accogliere quanto il Papachiede a chi lavora nel settore dellecomunicazioni sociali: combattere le“notizie false” per dar vita ad un“giornalismo di pace”. Vogliamo che lanostra veste grafica non sia solo uncambio d’abito, vogliamo realizzare lanostra vocazione nella carta stampataper amore del Vangelo, per amoredella Chiesa.

* incaricato regionaleper le comunicazioni sociali

U

DI CARLA CRISTINI E IGOR TRABONI

n appuntamento moltoatteso è quello che si terrà aRoma dal 19 al 24 marzo

prossimi, si tratta della riunionepre-sinodale alla qualeparteciperanno giovani provenientida diverse parti del mondo, in vistadel Sinodo dei Vescovi di ottobrededicato al tema «I giovani, la fedee il discernimento vocazionale». Lediocesi del Lazio hanno iniziato datempo la preparazione al Sinodo. ARieti, il responsabile della Pastoralegiovanile, don Luca Scolari,racconta che hanno cominciatoquest’avventura con il convegnoecclesiale di settembre 2017, mentrelo scorso fine settimana hannomesso in risalto il tema del meetingdei giovani, incentrandolosull’importanza delle scelte. Ungiovane della diocesi, FrancescoLuciano, dice che «le aspettativesono molte. Ci stiamo preparandoda tempo con tante iniziative sumolteplici fronti. Il cuore deigiovani c’è, batte forte! Nonsaranno miliardi, ma non facciamodiscorsi di quantità. Anche se cifosse un solo giovane motivato adare il suo contributo alla società,ne sarebbe valsa la pena. La Chiesanon deve smettere mai di dire “Ora

U

DI SIMONE CIAMPANELLA

ggi monsignor LeonardoD’Ascenzo, arcivescovo elettodi Trani–Barletta–Bisceglie e

Nazareth, riceve l’ordinazioneepiscopale nella celebrazionepresieduta dal vescovo di Velletri–Segni, monsignor Vincenzo Apicella.La Messa inizia alle 16 a Velletri nelpalasport “Spartaco Bandinelli”. «La messe è molta» è il motto sceltodall’ex rettore del Collegio Leonianodi Anagni. La frase dell’evangelistaLuca indica la centralità dellapastorale vocazionale nella vita didon Leonardo, come continuano achiamarlo i giovani preti e iseminaristi del Lazio, ora affidati adon Emanuele Giannone. Ilsignificato dello stemma episcopale èun impegno a cercare operai per ilSignore. A iniziare dall’immagine

sopra al cartiglio: delle spighe aperte,che rimandano anche alla Chiesaaffidatagli in Puglia, granaio d’Italia.Attorno si innalzano due collineverdi: immagine di Valmontone, lacittà adagiata sui colli dove è nato. Sisale e si osserva una prima stella,ricordo dei campi estivi dovel’arcivescovo D’Ascenzo ha maturatola sua esperienza vocazionale. Inquelle sere d’estate la preghiera sichiudeva con una speranza: «Quantestelle, quante stelle… dimmi Tu lamia qual è. Non ambisco la più bella,basta sia vicino a Te!». Poi sopra, unastella più grande, che con le sue ottopunte richiama le Beatitudini ed èsimbolo di Gesù: «Io sono la radice ela stirpe di Davide, la stella radiosadel mattino». In alto, nella partesuperiore della croce a due bracci concinque gemme rosse incastonate, lecinque piaghe di Cristo.

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cosa posso fare io per te?”». Unosguardo alla diocesi di Latina, dovedon Paolo Lucconi racconta diquelle che sono state le attivitàcardine dell’impegno «come lelectio in Avvento e Quaresimatenute dal Vescovo. Abbiamoripreso il cammino del “discepoloamato” proposto dal Servizionazionale della pastorale giovanile– spiega don Lucconi – oltre a fareun cammino sui temi della fede edel discernimento. Così ciprepariamo all’incontro con il Papadell’11 e 12 agosto, oltre il consuetocammino diocesano di Santa MariaGoretti sul tema del Sinodo». DaLatina, arrivano le riflessioni delgiovane Daniele Avvisati: «In questoSinodo la Chiesa vuole interrogarsisu come accompagnare i giovani

nel riconoscere la chiamataall’amore e ad una vita piena inDio. La Chiesa interrogherà sestessa, ma chiederà anche ai giovanidi darle una mano, con unquestionario on line dedicato. Iltutto confluirà nella produzione deldocumento Instrumentum laboris,punto di riferimento per ladiscussione dei padri sinodali». Perla diocesi di Anagni-Alatri, donLuca Fanfarillo dice: «Inpreparazione al sinodo abbiamoinserito questo percorso in quelloordinario di Pastorale giovanile che

quest’anno stiamo concentrandosulla scuola e l’approfondimento didon Milani. La veglia di Natale conil vescovo e la Via Crucis inoccasione della giornata locale dellagioventù e il cammino a Roma perl’incontro con papa Francesco. Unpellegrinaggio che ad aprile vedrà igiovani raggiungere a piedi Roma».Un salto a Palestrina, dove sono incorso di svolgimento degli incontrisul tema “Sui passi del discepoloamato”, iniziati lo scorso settembree che con cadenza mensileproseguiranno fino a giugno. Nella

diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, un ragazzo che si stapreparando all’incontro di marzo aRoma, Mario Fraioli, spiega che:«Noi giovani deteniamo l’onore el’onere di preservare e adattare allecomplesse dinamiche sociali ilmessaggio salvifico di Cristo,missione che si può raggiungeresoltanto se la Chiesa ci presentacristiani autentici, capaci disuscitare quella voglia irrefrenabiledi seguire il Maestro. Nella miaadolescenza il Signore mi ha fattoincontrare una figura che è riuscitaa sconvolgermi l’esistenza,scardinando tutte le convenzionisociali dettatemi dal mondo». Nelladiocesi di Civitavecchia-Tarquinia ilSinodo è stato introdotto con treincontri mensili, da ottobre adicembre. Da febbraio i dueresponsabili della Pastoralegiovanile e vocazionale, don DarioErrico e don Stefano Carlucci,terranno un incontro dipreparazione per ogni gruppoparrocchiale, associazione omovimento. Infine, sarà Sacrofano,cittadina vicino Roma, che il 26 e27 gennaio ospiterà la “Fiera deicammini. Per mille strade”, eventopromosso dal Servizio nazionaleper la pastorale giovanile della Cei.Secondo gli organizzatori,rappresenterà un laboratorio dicondivisione, nella preparazionedei cammini e del primo incontrodei giovani italiani con il Papa.

Il compito degli educatoriice papa Francesco ai giovani: “Assicuratevi di scegliere la stra-da giusta. Cosa vuol dire? Vuol dire saper viaggiare nella vita”.

Come si può non sentire, da educatori, l’urgenza di accompagnare,custodire e orientare questo viaggio? In una preghiera del beato Gia-como Alberione, si legge: “genitori, sacerdoti, educatori aprano lavia con gli aiuti materiali e spirituali ai chiamati”. Ecco il compitodegli educatori: “aprire la strada”, perché ciascuno possa percorrer-la col proprio passo, seguendo la propria originalissima chiamata!Aprirla con la presenza paziente, la testimonianza credibile ed al-cuni aiuti più concreti. Prendersi a cuore la crescita di un ragazzo,umana e spirituale, accompagnarlo nel suo viaggio di vita, spen-dendo tempo per ascoltarlo, consigliarlo, indirizzarlo. Pregando perlui. Perché abbia la semplicità interiore per ascoltare il Dio che chia-ma e la libertà per rispondere. Qualunque scelta compirà, l’esperienzache avrà fatto di qualcuno che ha speso (e qualche volta perso) tem-po, energie, soldi per lui, gli parlerà dell’amore di Dio e gli farà de-siderare di fare altrettanto.

Carlotta Ciarrapica, suore Apostoline

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accompagnare

In questi mesi anchele diocesi del Laziosono impegnatenell’ascolto dellenuove generazioni

◆ ALBANOLETTERA PASTORALEVICINO AI POVERI

a pagina 3

◆ ANAGNITORNARE ALLA VITADOPO LA COMUNITÀ

a pagina 4

◆ CIVITA C.IL DECENNALEDELL’ORDINAZIONE

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIADIVERSE CHIESEUN UNICO DIO

a pagina 6

◆ FROSINONEUN FORTE BISOGNODI PACE

a pagina 7

◆ GAETAUN RESTAURO AD OPERA D’ARTE

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◆ LATINACOLLETTA SOLIDALEPER I MIGRANTI

a pagina 9

◆ PALESTRINAQUEL RAPTANTO ANTICO

a pagina 10

◆ PORTO S.RUFINAACCOGLIEREE INTEGRARE

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◆ SORALA FAMIGLIACASA DELL’AMORE

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◆ TIVOLIIN COMUNIONECON GLI ORTODOSSI

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NELLE DIOCESI

◆ RIETICHIAMATI ORAA SCELTE CORAGGIOSE

a pagina 12

Una ragazza in meditazione

I giovani con papa Francesco nella vigilia delle Palme oraganizzata a Santa Maria Maggiore nel 2017 (foto Lentini)

Coordinamento: cooperativa Il Mosaicovia Anfiteatro Romano, 1800041 Albano Laziale (Rm)tel. 06.932684024e-mail: [email protected]

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Domenica, 14 gennaio 2018 generazione giovani

aria Goretti, chiamata affetuosamente Mariuc-cia, non ha mai avuto una vita facile, ma era fe-

lice. La sua famiglia si era trasferita dalle Marche nel La-zio per cercare di vivere meglio e offrire un futuro mi-gliore ai figli. Poiché amava il Signore, aveva fatto la Pri-ma Comunione prima del previsto e nel suo cuore eracresciuto, come un germoglio diventato albero, un de-siderio: “non peccare”. Mariuccia morì agli inizi di lu-glio del 1902, a ottobre avrebbe compiuto dodici anni.La uccise un ragazzo suo vicino di casa, che ella consi-derava come un fratello. Voleva violentarla. Fu propriolui a raccontare che la preoccupazione di Mariucciamentre la colpiva a morte, non fosse per la sua vita, maper lui: «Alessandro, così vai all’inferno». La mamma rac-contò che in punto di morte ancora pensava a lui: «Vo-glio che venga un giorno con me in paradiso». Ci saràriuscita? Non lo sappiamo. Però il suo assassino cambiòvita e finì i suoi giorni vivendo a servizio dei frati di Ma-cerata. Quando Pio XII la fece santa, anche lui era lì nel-la piazza gremita di gente. La storia di Mariuccia, cheforse ai nostri giorni si archivierebbe come l’ennesimocaso di violenza contro una ragazza, ci racconta di unasantità possibile ed imitabile, capace di cambiare sto-rie, cuori e persone, sbocciata nella nostra terra.

Francesco Guglietta

M

L’esempio di una vita offerta al Signore

Il gioco d’azzardo è un fenomenosempre più invasivoa pagina 2

Il rito, presiedutodal vescovo Apicella,si terrà a Velletrialle 16 all’internodel palasport«Spartaco Bandinelli»

Leonardo D’Ascenzo, oggi l’ordinazioneSarà pastore di Trani-Barletta-Bisceglie

Supplemento di

Leonardo D’Ascenzo

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Il gioco d’azzardo è una vera e propriaemergenza sociale che non risparmia nessunoe non accenna a dimunire: rappresenta unaminiera d’oro per la criminalità organizzata

Visitando la cattedrale di Subiaco si viaggia nel tempo

DI MARIA TERESA CIPRARI

l monastero di Santa Scolastica, inorigine monastero di San Silvestro, poidetto monastero di San Benedetto e di

Santa Scolastica, nel 1300 prese il nomeattuale. E’ un complesso di edifici diepoche e stili diversi: l’ingresso, unastruttura del XX secolo, su cui è riportato ilmotto benedettino Ora et Labora,introduce nel chiostro rinascimentale delsecolo XVI, che immette a sua volta nelchiostro gotico del secolo XIV e conduce

infine in un terzo, detto chiostrocosmatesco, del secolo XIII. Si tratta delprimo di dodici monasteri costruiti da sanBenedetto nella valle dell’Aniene. La chiesaattuale è della fine del 1700, l’ultima dicinque edifici stratificatisi lungo i secoli. Lachiesa di Santa Scolastica sorge infatti sulprimo oratorio di San Benedetto, di cui sisono scoperte tracce durante gli scaviarcheologici fra il 1962 ed il 1964. Moltoprobabilmente nel secolo IX una secondachiesa fu costruita su quella preesistente,poi una terza, consacrata nel 980 daBenedetto VII, fu edificata in stileromanico, completa del campanile, anchese questa torre fu ultimata in seguito. Nel1300 l’edificio sacro fu rimodellato in stilegotico–cistercense; questa struttura era adun’unica navata con dieci pilastri e archi asesto acuto, è ancora possibile vederne, neltransetto, alcuni resti del rosoneoriginario, un dipinto che rappresenta laPentecoste e uno in cui è raffigurata

l’Ascensione; non visibili dall’aula,alcune scene raffiguranti l’Incoronazionedella Vergine, un affresco, il cui centro èandato distrutto nella costruzione dellavolta di copertura del transetto attuale.Nella facciata si possono ammiraremomenti della vita di san Benedetto chedecorano il portale gotico, nella lunetta enelle pareti laterali, si tratta di affreschidi scuola senese.Nel 1769 restaurò la chiesa in stileneoclassico l’architetto GiacomoQuarenghi; seguendo la struttura goticaprecedente egli aprì le cappelle laterali e lenicchie intorno al presbiterio, decoratocon la Gloria di santa Scolastica. La Chiesasi presenta a croce latina, ad una navata, diforma rettangolare irregolare, con volta abotte e con decorazioni risalenti ai restauridel Quarenghi, che si ispirò ad AndreaPalladio e in particolare alla chiesa delSS.mo Redentore alla Giudecca di Venezia;l’abside, a semicupola, sostenuta da due

colonne, fu terminata nel 1852dall’architetto Giacomo Monaldi. Inquesto periodo si collocarono nelle duenicchie del prebiterio anche le statue ingesso di santa Scolastica e san Benedetto,opere di Ercole Dante. Il crocifisso bronzeodi Enzo Assenza del 1975 è sospeso tra ledue colonne, mentre in basso, alle spalledell’altare, è collocato il seggio ligneorivestito in stoffa, dietro il quale si apre ilcoro posteriore usato per la liturgia delleore. Nella cappella del SS.mo Sacramento,nel transetto sinistro, sull’altare èraffigurata santa Anatolia, martire del IIIsecolo; nella cappella di fronte, la palad’altare del 1577 di Marcello da Piacenzarappresenta il matrimonio mistico di santaChelidonia, la santa eremita compatronadi Subiaco, che ricevette l’abitobenedettino dal vescovo di PalestrinaConone; morta nel 1151, il suo corporiposa in una teca di vetro e si venera inquesta cappella. (11. segue)

I

«Costruire reti tra istituzioni e mondo del volontariato»

Nel Lazio i dati sono davvero allarmanti e la Regione ha varato un piano da quindici milioni di euro, con ottanta sportelli informativi e corsi di formazione per gli operatori sociali

La «scommessa»che ruba la vita

DI VINCENZO TESTA

l dato è sconvolgente. Il Lazio è laseconda regione d’Italia per spesanel gioco d’azzardo e per numero

di persone con problemi didipendenza patologica. Un verodramma tanto da spingere laRegione a progettare il più grandepiano contro la ludopatia mairealizzato in Italia. L’assessore alle

Ipolitiche sociali, sport e sicurezza hadefinito il fenomeno, “una vera epropria emergenza sociale”. Ma,quale è il giro d’affari del giocod’azzardo nel Lazio? I dati davveroincredibili parlano di sette miliardispesi, oltre cinquecento sale dagioco e quasi cinquantamilamacchinette. Per cercare dicontrastare questa autenticaemergenza la regione Lazio havarato un piano da quattordicimilioni e mezzo di euro. Sono cifreda capogiro che potrebbero essereinvestite in ben altro se questa nonfosse la situazione reale.Si è tentato di mettere a fuocoquesto problema, che piùrecentemente ha richiamatol’attenzione della collettività,mobilitando l’associazionismo e ilmondo cattolico. In prima fila cisono le Caritas parrocchiali ediocesane che compreso il drammasi sono organizzate per costruire, insinergia con le istituzioni, una vera epropria rete solidale capace diraccogliere i cocci di tante situazionipersonali e familiari che vivono in

un sommerso fra detto e non dettoche tocca il tessuto sociale di tutte lerealtà territoriali, dalle frazioni piùpiccole ai comuni fino alle grandicittà. L’allarme registrato nel Lazioha un bacino molto esteso. “Nel2016, per esempio, –scrive la Caritasdi Gaeta– l’Italia ha speso quasi 95miliardi di euro, cifra che eguaglia iconsumi alimentari ed è superiorealle spese per il riscaldamentodomestico e alle cure mediche edentali. Dal 2015 la spesa in azzardo–prosegue la nota della Caritasgaetana– è aumentata del 350% el’Italia è il primo paese in Europa ilconsumo di azzardo con il tristeprimato di essere un terreno fertileper la sperimentazione di formesempre più sofisticate e pericolose diazzardo”. Quando si parla diquesto argomento ci si riferiscenon solo alle slot machine, maanche ai “gratta e vinci” ed allelotterie; tentazioni che hannorovinato la vita di intere famigliecon la perdita della dignità di chine è rimasto vittima.Il gioco d’azzardo non risparmia i

giovani che si fanno convinceredalla prospettiva di facili guadagni,ma attira anche gli over 65. Questanuova forma di schiavitù, infatti, vaa toccare tutte l’età, senzadistinzione di sesso, diventando cosìuno dei terreni più fertili per gliaffari della criminalità organizzata.Nel Lazio è stato istituito unnumero verde 800.00.11.33 e sonostati aperti ottanta sportellid’informazione e prevenzione. Ilpiano della regione prevede anche laformazione di operatori sanitari esociali, il rilancio del marchio “slotfree” per i gestori che rinunciano alleapparecchiature per il giocod’azzardo nel proprio eserciziocommerciale. In questo modo sipunta a liberare i quartieri, i paesi ele città e la vita di tante persone daquesta ossessione. Uno dei casi piùeclatanti è quello dei comuni delgolfo di Gaeta dove la media dellagiocata pro capite nel 2016 è stata di900 euro, il doppio di quellanazionale ferma a 445 euro. Laguerra è solo all’inizio, ma lasperanza è più forte di ogni male.

econdo l’indagine “L’Italia delleslot” realizzata dai quotidiani

locali del Gruppo Gedi, Visual Lab eDataninja, il gioco d’azzardo nellaprovincia di Latina è un’emergenza.Laziosette ne ha parlato con donAlfredo Micalusi, responsabileCaritas dell’arcidiocesi di Gaeta.La Caritas di Gaeta in uncomunicato ha posto l’attenzionesui 17 comuni della diocesi chesembrano non smentire lasituazione provinciale e nazionale.Stiamo addirittura peggio. Già daqualche tempo come Caritas cieravamo resi conto di questaemergenza e abbiamo fatto da regiaall’iniziativa della Cdal (Consultadelle Aggregazioni Laicali) di untavolo di lavoro a cui partecipanoanche Libera e l’Adra (AgenziaAvventista per lo Sviluppo e ilSoccorso). Abbiamo sollecitato icomuni ad aderire al manifestocontro il gioco d’azzardo, adadottare dei regolamenti piùrestrittivi. Abbiamo incontratopersonalmente alcuni sindaciaffinchè possano sentire la pressionedi una Chiesa attenta ad un drammache distrugge intere famiglie, ad unavera e propria malattia.Quali sono state le risposte deisindaci?Formia ha approvato unregolamento, ma è stato impugnatodal Tar, i comuni che si muovono avolte vengono penalizzati e questo èun altro aspetto dell’attualelegislazione che non favorisce azioniefficaci. Più c’è consapevolezza daparte della base più possiamo farepressione sugli enti. I regolamenti

restrittivi si devono fare e poiapplicare, bisogna vedere quantisindaci vorranno spendersi contro ilgigante del gioco d’azzardo. La Caritas diocesana lancia unappello al distretto sanitario,perchè?Stiamo pressando i sindaci affinchéfacciano presente la situazione diemergenza al distretto in quanto ladipendenza dal gioco d’azzardo èuna malattia. Siamo nel paradossodi uno Stato che incentiva il giocopermettendo la pubblicità, madall’altra parte dovrebbe anchecurare la ludopatia.Nei vostri centri di ascolto si èregistrato un aumento dei casi diludopatia?Si, notevolmente. Il 12 febbraio è inprogramma un corso di formazioneper gli operatori con alcuni espertidella Caritas di Roma che hannoprodotto un utile sussidio dal titolo“Slottiamo contro l’azzardo”. C’è una storia significativa?Di solito chi cade nella rete sono ipiù poveri perché tendono a giocarsiil tutto per tutto. Di recente, invece,abbiamo incontrato un ragazzo cheaveva un ottimo stipendio, 1500euro al mese, più i risparmi di unperiodo di lavoro all’estero. Tornatoin Italia, è incappato nel giocod’azzardo, è stato abbandonato datutti gli amici. La madre si è rivolta anoi disperata, è venuto una volta,ma poi non si è più visto anche sedice di volerne uscire. E’ moltodifficile convincere il giocatore che èmalato, le famiglie sono spesso solecontro questo mostro.

Simona Gionta

S

ue giornate di studio e forma-zione per conoscere e affronta-

re i rischi dovuti al gioco d’azzardo ealle ludopatie. Sono aperte fino amercoledì prossimo le iscrizioni peril corso di aggiornamento per docentidal titolo “Azzardo. Quale è il suo gio-co?”, organizzato dal presidio dei Ca-stelli Romani di “Libera. Associazio-ni, nomi e numeri contro le mafie”,

in calendario per due venerdì conse-cutivi, il 19 e 26 gennaio dalle 16 al-le 19 presso l’auditorium del liceo sta-tale “James Joyce” di Ariccia, in via Al-cide De Gasperi, 20. Il programma delcorso prevede, nella prima giornata,lezioni sul tema “Malati di gioco” a cu-ra dello psicologo Stefano Coletta edell’infermiere Corrado Risino. Nelsecondo appuntamento, dedicato al

tema “Azzardopoli”, ci sarà la pre-sentazione del concorso legato all’i-niziativa promossa dai volontari delpresidio di “Libera” e una lezione acura del giornalista Daniele Poto. Le iscrizioni sulla piattaforma “Sofia”del Miur (www.istruzione.it/pdgf/).Info: [email protected] o3928257409 e 3477733982.

(G. Sal)

DAl via corso d’aggiornamento sulle ludopatie

La battaglia contro l’usura si vince unendo le forzea Fondazione interdiocesanaantiusura “Goel” è tra le 36associazioni e fondazioni del Terzo

settore destinatarie dei fondi (in tutto, sitratta di 27 milioni di euro) messi adisposizione dal Ministerodell’Economia e delle Finanze in favoredi imprese e famiglie a rischio usura;nello specifico, riceverà un contributo dicirca 170mila euro.La Fondazione “Goel” è stata costituita il5 febbraio 2007, con atto sottoscrittopresso l’episcopio di Frosinone daivescovi delle allora quattro diocesi checomponevano la provincia di Frosinone:si trattava di Frosinone–Veroli–Ferentino, Anagni –Alatri, Montecassinoe Sora–Aquino– Pontecorvo. Oggi lediocesi sono tre, dopo l’unione diMontecassino con Sora–Cassino–Aquino–Pontecorvo.

Dal 2011, la Fondazione è iscrittaall’apposito registro del Ministerodell’Economia; grazie ai fondi deldicastero e diocesani è in grado disvolgere un lavoro di prevenzioneriguardo l’usura nei territori dicompetenza. E’ inoltre dotata di unfondo di garanzia attivo presso alcunebanche locali con le quali sono statesottoscritte delle convenzioni operative.Nell’arco del 2017 sono state quindici lerichieste di aiuto pervenute da parte difamiglie in difficoltà. «La peculiarità del lavoro svolto dallaFondazione Goel – spiegano i volontari– è quella di agire in sinergia con leCaritas diocesane ed i centri di ascoltoper raccogliere ed accogliere lesegnalazioni e poter seguire in toto lepersone che vi si rivolgono». L’attività della Fondazione, infatti, si

ispira ai principi evangelici dellagiustizia e della carità cristiana attraversol’assistenza ed il sostentamento dipersone bisognose residenti odomiciliate nelle diocesi che hannostipulato la convenzione. L’impegnodella Fondazione è concentrato nellavoro di prevenzione, nella lottaall’usura e nel sostegno alle famiglie intemporaneo stato di difficoltàeconomica. Il tutto attraverso forme ditutela, assistenza ed informazione,operando così per facilitare l’accesso alcredito legale, prestando le relativegaranzie. In questo senso, l’operativitàdella Fondazione «parte dall’ascoltodelle persone e famiglie che versano incondizioni di indebitamento e chesono a rischio di usura o sotto usura,approfondendo le loro realicondizioni e le relative prospettive di

soluzione, la valutazione, ildiscernimento e l’accompagnamentodel caso presentato», sottolineanodalla Fondazione.Durante la fase istruttoria diapprofondimento, si richiede lacollaborazione delle parrocchie diappartenenza al fine di poter valutarequale siano nel complesso le realicondizioni della persona e del nucleofamiliare. Dopo la valutazione e ildiscernimento del caso presentato ed inseguito al parere positivo, l’equipediocesana invia la richiesta al consigliodi amministrazione della Fondazioneche ne cura la valutazione tecnica.Per informazioni sulle attività dellaFondazione interdiocesana antiusura“Goel” è possibile contattare lo0775/839388.

Roberta Ceccarelli

L

Luogo privilegiato di preghiera e contemplazione il monasterocustodisce nella chiesa di Santa Scolastica secoli di storia

don AlfredoMicalusi con il sindacodi Castelforte GiancarloCardillo

formazione

Alla Fondazione interdiocesana“Goel” contributo di 170mila euro dal ministero dell’Economia peraiutare le vittime degli strozzini

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 14 gennaio 2018

Viaggio fra le sacre mura

Il portale di ingresso

Una sala da gioco

Il cappio dell’usura

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Page 3: LE VOCI DEI TERRITORI Un Sinodocomunicazioni sociali: combattere le “notizie false” per dar vita ad un “giornalismo di pace”. Vogliamo che la nostra veste grafica non sia solo

Oggi la Giornata dei migranti e dei rifugiatipresso Santa Paola Frassinetti a Fiumicino

«Lo tratteretecome chiè nato fra voi»

La comunità polacca racconta i tesori della sua cultura nell’edizione dello scorso anno (foto Lentini)

Scarinci eletta superiorauor Leonia Scarinci è stataeletta superiore generale

nell’ultimo capitolo dellaCongregazione delle suorebenedettine riparatrici del SantoVolto di Nostro Signore GesùCristo. Direttrice dell’istituto dilungo degenza e residenzasanitaria assistenziale presente aSanta Marinella, la religiosa hasaputo mantenere una relazionedinamica con la diocesi. Inparticolare, come dice ladelegata Usmi Suor LoredanaAbate, la collaborazione dimadre Leonia si è caratterizzataper l’apporto spirituale eculturale con gli altri religiosi.Il vescovo Reali in visita al SantoVolto durante le festivitànatalizie ha ringraziato lareligiosa per l’amicizia e lacreatività con cui ha partecipatoalla vita pastorale della diocesi,assicurandole la preghiera per ilgravoso servizio a cui è statachiamata nella casa generaliziaa Bassano Romano.

S

Santa Marinella

Garantire la cura pastorale ono molte le comunità cattolichestraniere presenti nel territorio di

Porto–Santa Rufina. Basti pensare chein una città come Ladispoli la percen-tuale degli immigrati presenti si aggi-ra attorno al 20% della popolazione re-sidente. I cattolici migranti, che fannoparte a pieno titolo della comunità dio-cesana, come più volte ha ribadito ilvescovo Reali, sono seguiti da alcunisacerdoti originari dei paesi di prove-nienza. Ogni anno il vescovo Reali as-sieme ad Enzo Crialesi, direttore Mi-grantes, li incontra con i collaboratorilaici per conoscere i percorsi pastoraliseguiti dalle singole comunità. L’impegno dei responsabili consiste an-che nell’aiutare i migranti a mantene-re vive le tradizioni e nel trasmettere lacultura dei genitori alle nuove genera-zioni. Ad oggi è assicurata la cura pa-storale ad albanesi, caldei, filippini, ni-geriani, polacchi, romeni di rito latino,slovacchi, srilankesi.

(S.C.)

S

DI SIMONE CIAMPANELLA

ccogliere, promuovere, proteggere,integrare». Sono i verbi di questadomenica. Sono, infatti, le parole

chiare e inequivocabili usate da papaFrancesco nel messaggio per questa 104ªGiornata dei migranti e dei rifugiati. Oggi intutto il mondo la Chiesa Cattolica dedica lasua preghiera e la sua riflessione agli Esodidi migliaia di persone in cerca di pace. Chiabbandona la terra dei suoi padri lo fa soloper questo. Altrimenti perché lasciare casa,affetto, tradizioni? Il pericolo per la propriavita e per quella dei cari o il buio verso unfuturo privo di speranza spinge a tentare unasorte migliore affrontando viaggi disumani e

A«troppo spesso fatali.Allora quale atteggiamento meritano questepersone? Il pontefice lo dice chiaramentecitando all’inizio del suo messaggio unbrano dell’Antico Testamento: «Il forestierodimorante fra voi lo tratterete come coluiche è nato fra voi; tu l’amerai come te stessoperché anche voi siete stati forestieri in terrad’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio». La

scelta del Levitico introduce nell’ambitodella cultura legislativa ebraica, si presentadunque come un comando di Jahvè al suopopolo perché Israele riconosca gli straniericome suoi figli. Nella diocesi di Porto–SantaRufina è antica la tradizione di viaggiatori incammino sul suo territorio. Nasce in unporto, quello imperiale di Claudio: qui nelIII secolo si sono incontrate gentiprovenienti da tutto il mondo antico. Untratto di multiculturalità che ha segnato laChiesa portuense fin dall’inizio, ilcristianesimo stesso ha attecchito alla focedel Tevere perché migranti, tra cui l’apostoloPietro diretto a Roma, hanno saputoraccontare la fede del Dio annunciato daCristo, che parla di libertà, di fraternità, diamore per il prossimo.In quello stesso luogo oggi diventatoFiumicino si celebra la Giornata per imigranti. Nella parrocchia di Santa PaolaFrassinetti le comunità migranti cattolichepresenti nel territorio diocesano sialterneranno nella sala conferenze dellaparrocchia per raccontare la fede cattolicanella forma delle loro tradizioni. L’eventocoordinato dal diacono Enzo Crialesi,direttore Migrantes, inizia alle 16. Due ore dimusica e danza che si concludono con laMessa alle 18 presieduta da don AlbertoMazzola, vicario generale della diocesi.

Come figli dell’unico DioDI MARINO LIDI

otente è la tua manoSignore». Queste pa-role tratte dall’Esodo

sono state scelte come temadella Settimana di preghieraper l’unità dei cristiani che sicelebra dal 18 al 25 gennaio. Lapresentazione è stata sotto-scritta dal vescovo AmbrogioSpreafico, presidente dellacommissione episcopale perl’ecumenismo e il dialogo del-la Cei, dal metropolita Genna-dios, arcivescovo ortodosso d’I-talia e Malta ed Esarca per l’Eu-ropa meridionale, e dal pasto-re Luca Maria Negro, presi-dente della federazione dellaChiese Evangeliche in Italia.Il versetto di lode di Mosè perla liberazione dalla schiavitùd’Egitto raccoglie la gratitudineper l’azione di Dio che non ab-bandona mai il suo popolo e

lo difende contro l’ingiustiziae la violenza dei potenti. La lot-ta del Dio cristiano non è in-centivo alla guerra. Essa rap-presenta piuttosto l’atteggia-mento attivo di Dio contro o-gni male, contro il male. «Il Si-gnore – è spiegato nella pre-sentazione – ci chiede di esse-re di nuovo profeti in questomondo, indossando l’armatu-ra del vangelo della pace e del-la giustizia per rispondere almale con il bene, all’odio e al-l’inimicizia con l’amore». Leconfessioni cristiane possonodunque ritrovarsi unite per co-municare e promuovere assie-me percorsi di solidarietà perchi soffre e di opposizione al-le violenze, soprattutto versopiù poveri.A Porto–Santa Rufina ci saran-no alcune iniziative che pro-porranno l’approfondimentoteologico e la preghiera comu-

ne dei cristiani. Nella Cittadel-la ecumenica Taddeide si chiu-de oggi il XXXII Seminario distudio interconfessionale ini-ziato ieri con gli interventi diMaira Eineken, del movimen-to dei focolari, del pastore bat-tista Luca Maria Negro (Presi-dente della federazione dellechiese evangeliche in Italia) edel presbitero Vladimr Laiba. Sono poi organizzate preghie-re ecumeniche vicariali con lecomunità italiane e straniere:cattoliche di rito latino, caldeoe bizantino; e ortodosse di ri-to romeno e copto–egiziano.Si inizia il 18 gennaio alle 21 aLadispoli nella parrocchia delSacro Cuore di Gesù; il 19 gen-naio invece ci si riunisce alle 21a La Storta nella parrocchia delSacro Cuore di Gesù e Maria.Si chiude il 20 gennaio alle18.30 nella parrocchia di Stel-la Maris a Fiumicino.

martiri

La fedeltà a Cristodella famigliadi Mario e MartaDI GIANNI CANDIDO

amminare insieme, chiedeval’assemblea ecclesiale diocesanadi Settembre. In questi giorni,

come ogni anno, la diocesi ha lapossibilità di contemplare uncamminare insieme all’origine dellasua storia, quella della famiglia di SanMario. Il viaggio di questa famigliainizia in Persia attorno al 269. Sonodiretti a Roma per venerare la tombadell’apostolo Pietro. Qui, Mario con lamoglie Marta e i figli Àbaco e Audìface,entrano in contatto con la comunitàcristiana. Assistono alcuni carcerati, siadoperano per offrire degna sepolturaai cristiani trucidati sulla via Salariaper volere dell’imperatore Claudio. Poiconoscono la comunità di Porto e siaffidano al suo vescovo mettendonella sue mani tutte le loro sostanze.Ma la nuova fede continua a fareproseliti e inizia una nuovarepressione. Molti sono arrestati, tracui anche la famiglia persiana. Gliaguzzini tentano di convincerlisacrificasse agli dèi con ogni mezzocruento. Inamovibili nella fedeltà aCristo vengono infine condannati e

portati presso unazona chiamataBuxus (Boccea) equi vengono uccisiil 19 gennaio del270.Proprio in questadata la parrocchia diSanta Maria diLoreto ricorda imartiri in unaMessa alle 11nell’antica chiesa di

San Mario, costruita in età moderna suuna esistente dal Medioevo. Ma cometradizione vuole, la celebrazionediocesana è fissata il sabato successivoper favorire la presenza dei fedeli. Il 20gennaio l’appuntamento è dunque alle15.30 presso la chiesa di San Mario.Da qui parte la processione verso lecatacombe, dove viene letta laPassione della famiglia martire. Siritorna poi nella chiesa per lacelebrazione della Messa presiedutadal vescovo Reali alle 16.30.

C

cattolici migranti

Usmi.Casa per le consacrate anziane A Casalotti il «Giorno dell’incontro»

DI LOREDANA ABATE

ome ogni anno, la domenicasuccessiva alla solennitàdell’Epifania, Usmi e Cism si

sono ritrovati presso la casaintercongregazionale per suoreanziane, sita in Via del Trofarello aCasalotti, per il Giornodell’Incontro. Un’occasione digioia e di festa tra generazioni incui le religiose giovani organizzanocanti natalizi, danze e giochi per lesuore più avanti negli anni omalate che abitano questa casa.Ogni anno viene propostoqualcosa di diverso anche dalpunto di vista culturale. In questaedizione i fratelli Di Michele, donGiovanni (delegato episcopale perla Vita consacrata) ed Elio hannoproposto le poesie di GiuseppeGioachino Belli, poeta romano del1800. I sonetti recitati da AlbertoCostantini, ruotavano attorno alNatale come “Li ventiscinque

novembre “del 18 novembre 1831,che sembra parlare propriodell’atmosfera respirata nella casa il7 gennaio: «Che bbellecanzoncine! Oggni pastore/ lecantò spiccicate a Bbettalemme/ner giorno der presepio derZignore». Dopo, è arrivata laBefana con doni utili per tutti gliospiti della casa.L’Usmi ringrazia PatriziaSperlongano, direttrice dellastruttura, per l’accoglienza, lacollaborazione e l’attenzione concui accoglie queste iniziative; lesuperiori generali presenti; legiovani consacrate per la lorodisponibilità; ma anche la famigliaDi Michele, intervenuta con trefratelli, una sorella, nipoti epronipoti, tutti a disposizione perla carità gioiosa dello stare insiemee portare allegria nella monotoniadei giorni sempre uguali di questesorelle anziane che tanto hannodato alla Chiesa.

C

Alle catacombe

La Chiesa portuense rivivenel «nuovo porto» l’incontrotra le differenti cultureAlle 16 le comunità straniereraccontano la fede cattolicaattraverso le loro tradzioni,segue la Messa alle ore 18

Giannone è rettore o scorso 9 gennaiodon Emanuele

Giannone, parroco aSelva Candida e direttoredella Caritas diocesana, èstato nominato rettoredel Collegio Leoniano diAnagni. «La scelta di donEmanuele – commenta ilvescovo Reali – comerettore del Seminarioregionale di Anagnicomporta un grandesacrificio per la diocesima, nello stesso tempo, èsegno di apprezzamentoper un sacerdote delnostro clero diocesano e,quindi, per tutta la nostraChiesa». A don Emanuelequindi i nostri miglioriauguri e il sostegno dellapreghiera per il nuovodelicato incarico.

Lal «Leoniano»

Epifania con Morandi,titolare di Cerveteri

l giorno dell’Epifania ilvescovo Reali ha

accolto a Cerveteri ilsegretario dellaCongregazione per ladottrina della fede.Promosso a questoincarico lo scorso 18luglio, monsignorGiacomo Morandi è statoordinato vescovo e gli èstato attribuito il titoloonorifico dell’anticadiocesi di Cerveteri,unita a quella di Porto–Santa Rufina all’iniziodel 1000. Nella MessaMorandi ha ringraziato ilvescovo Reali e lacomunità per l’invito.

I

l’incontroSabato i diplomialla «Beata Morano»

abato prossimo alla scuola Beata Maddalena Mo-rano è giorno di diplomi. In occasione dell’aper-

tura dell’anno accademico, i corsisti che hanno ter-minato i tre anni di corso ottengono il riconoscimentodel loro impegno e della loro preparazione. La scuo-la per catechisti, diretta da suor Maria Luisa Mazza-rello, offre un’ampia formazione biblica e teologicaaccanto allo sviluppo di competenze psicologiche epedagogiche. La Morano, attraverso la collaborazio-ne con la Pontificia facoltà di Scienze dell’educazio-ne Auxilium dove ha sede, dota le comunità parroc-chiali di validi operatori che hanno approfondito lafede e sanno lavorare in gruppo nei vari servizi pa-storali, primo fra tutti proprio l’evangelizzazione.Nella metodologia didattica ci si avvale di lezioni te-nute da docenti qualificati secondo un metodo pre-valentemente interattivo. Si organizzano anche la-boratori per un’assunzione personalizzata della fedee per una mirata proposta catechistica. Infine, i cor-sisti seguono un tirocinio con il gruppo parrocchialedei catechisti.

Fulvio Lucidi

S

18–25 GENNAIOSettimana di preghiera per l’unità deicristiani

20 GENNAIOIl vescovo presiede la celebrazione perla festa dei Santi Mario, Marta, Àbaco eAudìface (Ritrovo alla Chiesa di SanMario, all e15.30).

21 GENNAIOIl vescovo impone il sacramento dellaCresima agli adulti (Cattedrale dei SacriCuori di Gesù e Maria, alle 18.30)

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PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 14 gennaio 2018

L’agenda

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