LE VACANZE SONO FINITE, SI RITORNA A SCUOLA!

Il 6 Settembre abbiamo organizzato una cena di classe, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, alla piz-zeria San Gregorio. C’era quasi tutta la classe e qualche genitore a sorvegliarci. Ci siamo seduti e, ovvia-mente, i maschi ci siamo messi da una parte del tavolo mentre le femmine dall’altro. Abbiamo incominciato

a parlare delle nostre vacanze e dopo poco è successo il primo disastro: un nostro compagno dopo essersi versato un intero bicchiere di coca la mise nel dislivello dei tavoli rovesciandola tutta e bagnando il tavolo. Finita la pizza, siamo andati a giocare nel parchetto, dove abbiamo quasi rotto lo scivolo salendoci tutti so-

pra. Dopo abbiamo deciso di passare all’Amadeus per prendere un gelato. Era l’ultima settimana prima di tornare a scuola ed è stato bello non pensarci per un po’ stando insieme ai compagni, purtroppo però ora la scuola è cominciata. Ci ritroviamo tra i banchi pensando alle prossime vacanze.

Alejandro Gusolfino e Filippo Righi 2 A

Mi è piaciuto di più andare al mare perché al

pomeriggio siamo stati sempre in spiaggia.

Io e papà abbiamo fatto delle grandi nuotate

e abbiamo preso tante conchiglie, qualche

volta di sera siamo scesi in piazza a fare un

giro. Avrei voluto rimanerci di più però i

miei genitori dovevano lavorare, ma sapevo

che dopo pochi giorni saremmo partiti per la

montagna. La settimana di ferragosto siamo

andati in montagna con i nonni. Tutte le mat-

tine mio nonno andava a camminare presto, i

miei fratelli andavano con lui, ma io no per-

ché volevo dormire di più, infatti ero sempre

l'ultima a fare colazione.Di pomeriggio qual-

che volta siamo stati a Febbio, a trovare la

cugina di mia mamma. Un giorno siamo ri-

masti lì a mangiare, perché di sera dovevamo

andare sulla seggiovia; è stato bellissimo e

abbiamo visto un tramonto spettacolare.

L’ultimo giorno delle vacanze abbiamo fatto

una grigliata con tutti gli amici dei miei non-

ni e tutti i parenti; è stato bello però quel

giorno siamo tornati a casa. Mi sono piaciute

molto le mie vacanze anche se un pochino

corte.

Rughetti Lara 2 A

7 giugno 2017 L’ultimo giorno di scuola…. Chi l’avrebbe mai detto? 9 mesi e 1060 ore passate insieme a sopportarci, a parlarci ma anche a scoprire qualcosa degli altri che non conoscevamo. La prima è una classe un po’ immersa nel mondo dei sogni, perché non ci sembra ancora di stare alle medie vere e sono solo un’introduzione, per non impressionare troppo i primini (dai scherzo!) Vabbè, vabbè, vabbè… perdo sempre il filo del discorso! Quel giorno non era un giorno come tutti gli altri, ma era un giorno speciale: l’ultimo giorno di scuola! Mamma mia che emozione! Erano le 8:20 e una lunghissima fila di studenti di ben quattro è partita in direzione del CINE+. Abbiamo visto un film bellissimo: “Race, il colore della vittoria”. Dopo quasi due ore di film, siamo usciti dal cinema e le varie sezioni si sono avviate verso quattro gelaterie diverse di Correggio. Noi, insieme alla 2D e la 3D, siamo andati nella ge-lateria che si trova davanti alla sede della scuola “San Tommaso”, l’Amadeus. Gnam, gnam! Un buon gelato ci voleva! È stato un giorno fantastico, ma anche un po’ triste perché sapevo che avrei lasciato i miei compagni per 3 mesi…

Sofia Valla 2^D

Dopo la fine della scuola mi sono iscritta al “Greast”, un campo estivo con un laboratorio creativo per tutto il mese di giugno A luglio ho cominciato a fare i compiti per le vacanze e un pomeriggio mi sono chiesta: “ma quando arriva l’8 agosto?”, perché mi ero già stancata di fare i compiti. Finalmente il momento tanto atteso è arrivato: andavo in Sardegna a trovare i miei zii e i miei cugini. Siamo partiti alle 4 del mattino e siamo arrivati al porto di Golfo Aranci di Livorno; siamo partiti con la nave alle 9 e siamo arrivati alle 16:30 del pomeriggio ad Olbia. Dopo un’oretta di macchina siamo arrivati a Palau e da lì abbiamo preso un altro traghet-to di 30 minuti che ci ha portati alla Maddalena dove i miei zii e i miei cugini ci aspetta-vano. La sera siamo andati al Circolo Marina Militare dove mio zio ci ha offerto una pizza. Quella sera abbiamo fatto molto tardi, perché ci hanno dato il benvenuto. La mattina seguente ci siamo alzati alle 11 e siamo andati col gommone di mio zio in Corsi-ca e ci siamo fermati all’isola Piana, dove l’acqua e bassissima. Dopo siamo andati alle Bocche di Bonifacio, un piccolo centro della Corsica. Al ritorno, ci siamo fermati a Fara, un piccolo porto dove io insieme ai miei cugini, a mia zia e a mia madre abbiamo fatto i tuffi. Il mattino seguente siamo andati al mare su una spiaggia bellissima chiamata Baia Trinità. È stata una vacanza ricca di emozioni! Giulia D’amore 2^D

10 agosto 2017 Caro diario, oggi mio cugino mi ha fatto una proposta interessante: mi ha chiesto di inventare un trucco di magia; sì , hai capito bene , all’inizio gli ho riso in faccia ,dicendogli che era impossibile 14 agosto 2017 Caro diario, mentre giocavo a carte con mio nonno e mio cugino, ho ripensato alla proposta di mio cugino e ci ho pensato a lungo, finché ho cominciato a provare e realizzare un trucco con mio cugino . 20 agosto 2017 Caro diario, finalmente siamo riusciti a creare due trucchi di magia: 1) il trucco del telecomando; 2) il trucco del n° 12. Ci sono cascati tutti, e quando dico tutti intendo proprio tutti in 4 quartieri diversi. Abbiamo trollato anche due poliziotti. 26 agosto 2017 Caro diario, oggi abbiamo trascorso l’ultima giornata con mio nonno, che ci ha fatto fare bici-cross sulla sabbia e ci ha fatto un video bellissimo dove io avevo fatto una sgommata, si vedeva la scia di sabbia dietro. Una volta tor-nati siamo andati nella grossissima stalla di mio nonno dove abbiamo giocato con le caprette e i montoni. Ciao, Adil. P.S. il montone ha quasi ucciso mio cugino, meno male che c’ero io!! Adil Saba 2^D

Alla fine della scuola mi aspettavo di fare delle belle vacanze in Pakistan, invece sono dovuto rimanere qui, annoiandomi a morte, solo perché colui che doveva invia-re il mio passaporto, non ha consegnato un documento ed è pure scappato con i soldi, non si sa dove! Dopo 6 mesi il mio passaporto non è anco-ra arrivato. Se fossi potuto andare in Pakistan, avrei conosciuto la mia nipotina appena nata. Tuttavia, anche rimanendo qui sono riu-scito a divertirmi, ma è durato solo un mese, perché dovevo fare i compiti delle vacanze e poi mio fratello mi ha costretto ad andare tutti i pomeriggi alla moschea, solo perché per colpa sua ho sbagliato a leggere una parola del corano. Secondo me l’ha fatto perché voleva che io non stessi sempre a casa, ma per me è stata una tortura pedalare per 4 chilome-tri e poi rimanere seduto immobile per due ore per poi pedalare di nuovo. Le vacanze estive per me sono state una vera sciagura! Se rivedessi da qualche parte l’uomo che doveva assicurarsi che il mio passaporto arrivasse, di sicuro lo denuncerei. Muhammad Alì 3^D

Finita la scuola, ero molto felice e un po’ in ansia per la pagella, ma dopo la promozione sono iniziate le vere vacanze. Ogni giorno di mattina mi svegliavo alle 9:30. Appena alzato, mangiavo e dopo guardavo la televisio-ne. Alle 12 pranzavo e alle 15 andavo a casa di un mio amico ì. Successivamente alle 16:30 andavo a giocare calcio: era molto divertente. Ritornavo a casa alle 19 e dopo cena andavo a giocare a nascondino; era diver-tente perché eravamo in tanti. Alla fine di luglio mio padre è partito per l’India, però io non volevo che ci andasse perché volevo andare in Spagna, ma mi ha promesso che ci andremo la prossima estate. Sono rimasto da solo, perché anche i miei amici sono andati in vacanza: ero molto triste. Un mio amico ha chiama-to da Milano e mi ha chiesto se volessi in prestito la sua console xbox, per il periodo in cui lui era via. Sono andato a prenderla, perché i suoi genitori erano a casa e mi sono divertito un sacco a giocarci. Quando sono tornati tutti, ero molto felice. È ritornato anche mio padre. Mi aspettavo di fare un viaggio in un altro Paese come America o Spagna, ma a Natale voglio andare in un Paese europeo. Io finora sono stato solo in India e in alcune regioni italiane, ma voglio viaggia-re in altri Paesi. In Spagna ci voglio andare perché so lo spagnolo, mi piace la sua capitale, Madrid, e vorrei assistere a una partita al Santiago Bernabeu. Lal Sunil Mehdi 3^D

Le v

ac

an

ze e

sti

ve

Vorrei andare in Australia perché è un luogo dove si

possono ammirare la barriera corallina, le terme, le

miniere di uranio e le risorse naturali come piombo,

ferro, bauxite, zinco e carbone. È un paese in cui alle-

vamento e agricoltura sono molto sviluppati. L’Austra-

lia è molto famosa per i canarini e pappagalli. La città

che vorrei visitare è Sydney, famosa per la sua metro-

politana.

Kanissi Akram 3 A

Fra le mete che vorrei visitare rientrano l’Australia, la Nuova Zelanda o

la Nuova Guinea e la Tasmania. Vorrei trascorrere le vacanze lì con i

miei genitori, per visitare il territorio, ammirare i panorami e tuffarmi

nelle splendide acque di questi posti.

Vorrei andare anche in Spagna, a Pamplona, per partecipare alla gara dei

tori. Inoltre vorrei andare a visitare il campo e il museo del Barcellona, a

Barcellona. Vorrei, vorrei, vorrei… vivere sempre in vacanza e girare il

mondo.

Yahya Barki 3 A

Mi piace viaggiare e vorrei vedere sempre posti nuovi.

La prima cosa che desidero però è andare in Marocco,

perché lì ci sono i miei nonni e il resto della mia fami-

glia. Inoltre Vorrei andare in Inghilterra, visitare i mo-

numenti e i posti più belli.

Io, le vacanze le vorrei trascorrere sempre al mare

spensierata senza compiti.

Iman Baddou 3 A

LE VACANZE ESTIVE...

DI… RIGHI NICOLO’ (II B)

Le mie vacanze sono state molto belle. Ho fatto molti viaggi, ma il più interessante è stato quello effettuato dall' 8 al 23

Luglio in Toscana in un camping chiamato Village Rocchette in Castiglione della Pescaia. Questo campeggio l' avevamo già

frequentato l' anno scorso e ci era piaciuto molto, perchè aveva una mega piscina, due campi da calcetto, due campi da

tennis, degli alloggi FANTASTICI e un mare bellissimo. Parlando di alloggi noi eravamo in uno chiamato casa mobile. Il matti-

no andavamo al mare e di pomeriggio in piscina a giocare, quando al mare c' erano le onde noi non ne perdevamo una con i

nostri materassini e ci divertivamo come matti!!! La sera andavamo in città a prendere un gelato, a fare un giro o a guarda-

re un film al cinema. Oltre a queste cose abbiamo fatto anche gite, visitato altre spiaggie e fatto una BELLISSIMA escursione

in barca che ci ha occupato quasi tutta la giornata. Inoltre durante questa vacanza ho festeggiato il mio COMPLEANNO: il 12

Luglio. Per festeggiarlo siamo andati in un ristorante a mangiare la pizza e alla fine, dopo l'"Happy Birthday", abbiamo man-

giato una torta buonissima con cioccolato e fragole. Dopo aver scartato i regali, siamo tornati alla casa mobile. Il 23 erava-

mo tutti un po' tristi perchè dovevamo tornare a casa, ma contemporaneamente entusiasti per la bellissima vacanza vissu-

ta.

DI… TAVERNELLI IRIS (II B)

DI… MOSCARA LORENZO (II B)

Durante l’estate ho visitato luoghi veramente straordinari come La Grotta del Corchia, Gallorose e l’acquario di

Genova. Mi sono divertito tantissimo perché ho imparato molte cose interessanti.

La Grotta del Corchia è stata un’esperienza a dir poco fantastica perché mi ha permesso di vedere le stalattiti e le

stalagmiti dal vivo. Riuscivo ad immaginare ogni stalattite come un animale; una in particolare l’ho soprannomi-

nata “l’aquila”.

Gallorose, un parco naturalistico che si trova a Cecina, mi ha stupito per la varietà di animali che si potevano os-

servare. Gli animali che mi hanno colpito di più sono stati: la gru reale, la lince, gli ocelot, le tartarughe millenarie

e i pellicani.

L’ acquario di Genova era enorme e pieno di pesci dai colori variegati; i delfini sono quelli che mi hanno impres-

sionato di più con i loro salti altissimi. Durante la visita ho partecipato al progetto “Dietro le quinte” che ha ap-

profondito la riproduzione dei cavallucci marini, quella delle meduse e la voracità delle stelle marine.

Quest’estate mi sono divertito tantissimo.

DI… KHAN ZAIN (I B)

Il primo giorno di scuola ero molto

emozionato!

Quando sono arrivato mi sono accorto

che era tutto diverso da come avevo

immaginato… Pensavo che la scuola

fosse molto più grande… Credevo di

fare subito amicizia, invece, ancora

oggi, non conosco quasi nessuno!

Mi auguro che quest’anno scolastico

proceda al meglio!

DI.. MARIANI MATILDE II B

Quest'anno scolastico ho iniziato la

seconda media.

Era il 15 settembre ed ero meno agita-

ta rispetto all'anno scorso. Ero molto

contenta perché ho incontrato tutti i

miei compagni di classe.

Abbiamo conosciuto anche due nuove

professoresse: la professoressa MERLI

CHIARA che insegna STORIA e GIO-

GRAFIA e la professoressa DE MIGLIO

LAURA che insegna TECNOLOGIA E

ALTERNATIVA.

DI… AVDULA SIMONE I C

Ero spaventato ed emozionato...

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA...

DI… BORGHI SARA (I B)

Il mio primo giorno di scuola è stato davvero pazzesco!!!

Prima di entrare nell'atrio ero agitatissima e, mentre osservavo

la grandezza della scuola, pensavo a quante cose avrei potuto

fare con i professori e le professoresse. Appena è suonata la

prima campanella, siamo entrati e subito mi è arrivata quella

sensazione di essere in un nuovo "mondo"! Abbiamo incontrato

la preside che ci ha fatto un breve discorso sull'organizzazione

scolastica. In un secondo momento una professoressa ha fatto

l'appello smistandoci nelle varie aule al piano terra e al piano

superiore. Entrati in aula, la professoressa che ha fatto l'appello

ci ha letto il regolamento scolastico che è scritto sul diario che ci

ha distribuito. Successivamente, sono venute altre quattro pro-

fessoresse diverse ed è stato emozionante! Osservando la

"marea" di ragazzi che circolava nei corridoi, mi veniva quasi

paura! Quando è suonata l'ultima campanella, entusiasta, sono

uscita commentando positivamente ogni singola cosa accaduta.

Non dimenticherò mai il primo giorno di prima media!!!

DI… DITTAMO ELENA SOFIA (I B)

Il mio primo giorno di scuola è stato bellissimo! Mi sono diverti-

ta tanto!!!

Arrivata dentro con le mie amiche, ci hanno diviso in classi ed

ho appreso di essere in I B.

Mi sono seduta vicino ad una mia amica e ho osservato tutti i

miei nuovi compagni di scuola. Le professoresse ci hanno fatto

fare giochi e anche nuove esperienze.

Ho scoperto che era un po' diverso dalle elementari, ma co-

munque non ero preoccupata.

Anche se ero un po' AGITATA, è stato un giorno stupendo... In

fondo ci sta!!!!!!

DI… GAMBARELLI SELENE (I B)

Suona la sveglia… H. 7:40… Dormo ancora un po’. Dopo venti minuti

decido di alzarmi. Ancora assonnata, mi dirigo in cucina e sul tavolo

trovo una tazza di tè accompagnata dai miei biscotti preferiti.

Ore 8:10… Ancora “stordita” dal sonno vado in bagno per lavarmi i

denti e pettinarmi.

Ore 8:20... Mi vesto, metto giacca e cappello e parto…

Sarei dovuta passare anche dalle mie amiche Silvia ed Elena, ma erano

a messa. Pertanto sono andata direttamente da Gaia e non ho fatto

altro che parlarle “di questo e di quello”… Arrivata a scuola, la prima

cosa che feci è stata dimenticare tutto (o quasi perché continuai a par-

lare con lei).

Al suono della campanella mi feci coraggio ed entrai: WOW!!!!!

Non avevo altre parole per descrivere tutta quella grandiosità!

Il resto della lezione non lo ricordo ma andò tutto regolarmente!!!

CHE BELLA GIORNATA^_^

DI… TAVERNELLI IRIS (II B)

Quest'anno ho iniziato la 2^ media.

Rispetto all'anno scorso, il primo giorno di scuola sono stata molto

meno agitata perchè non ho dovuto affrontare un cambiamento im-

portante come quello che avviene dalla 5^ elementare alla 1^ media.

Inoltre quest'anno conosco tutti i miei compagni e mi diverto molto di più; per fortuna siamo ancora tutti insieme

perchè nessuno è stato bocciato.

L'unico cambiamento sono le due nuove professoresse di storia/geografia e tecnologia /alternativa.

Sono solo un po' preoccupata perchè i professori continuano a ripetere che il secondo anno è quello più difficile.

Effettivamente ci danno moltissimi compiti e dobbiamo studiare tanto... E siamo solo all'inizio!!!

A volte per me non è molto semplice e faccio un po' fatica perchè oltre alla scuola ho anche molte attività pomeri-

diane.

Spero comunque di farcela e di ottenere buoni risultati...

DI… SINGH HAMZA SYED ALI E SINGH RAVJOT (I D)

Finalmente siamo alle medie!!! Oggi abbiamo rivisto vecchi amici e incontra ragazzi

nuovi. Soprattutto abbiamo conosciuto la preside, la persona più importante della

scuola. Ci ha accolti con un gran sorriso ma non ha perso tempo a sgridarci: “ ragaz-

zi, smettetela di chiacchierare, perché sto per dirvi delle cose importanti”. Accidenti

che sgridata! Cominciamo bene…! Il suo sguardo attento cercava tra la folla un col-

pevole.

“Alessandro,

vieni qui da me !!”

Alessandro colto di sorpresa, si passò di scatto la mano sul ciuffo come per siste-

marlo. “Che bel ciuffo che hai!”- esclamò la preside – “tu dovrai essere il mio ange-

lo custode

e dovrai venire a trovarmi ogni giorno”

E tutti si misero a ridere, pure le prof .

DI… GANAPINI IRENE (ID)

Era il primo giorno di scuola ed eravamo tutti molto tesi, ma per fortuna la preside

Paola Incerti ci ha diviso nelle diverse classi e spiegato cosa avremmo fatto nella matti-

nata di scuola. Ci ha anche detto che avremmo dovuto organizzarci con libri , quaderni

…

Dopo averci spiegato le cose essenziali, la preside ci ha augurato buona fortuna, anche

se nel suo modo un po’ lungo.

Entrati in classe non capivamo molto bene che cosa stesse succedendo, perciò ci siamo

dovuti orientare.

Non sapevamo che cosa ci aspettasse, ma sapevamo che un

giorno saremmo diventati tutti amici, anche se alcuni più e

altri meno.

Mi dispiace lasciare i miei vecchi amici, ma è bello trovarne

dei nuovi.

Il mio primo giorno di scuola è stato emozionante. La notte non ho proprio chiuso occhio. Perciò sono stato con il tablet

fantasticando sulla nuova scuola. Poi ho fatto merenda di mezzanotte e sono crollato. Al mattino ero così emozionato che non riuscivo a credere di essere alle medie. Entrati in

classe, 5 minuti dopo abbiamo incontrato le prof Soprani e Bonetti che sono state con noi le prime due ore: abbiamo let-to il regolamento scritto sul diario e ci siamo presentati. Poi

nella seconda parte della giornata abbiamo incontrato la Prof.ssa Ninni e abbiamo continuato a leggere le regole. Alla fine della giornata ci siamo messi in fila e siamo usciti dalla

scuola. È stato uno dei giorni più belli della mia vita perchè ha segnato l’inizio di un nuovo percorso. Mattia Cannata 1A

Il primo giorno di scuola media ero ansioso ed emozionato ma dopo la prima ora di lezione, l’agitazione passò. Incontrammo per prima la Prof.ssa Soprani e poi le Prof.sse Ninni e Bonetti. Iniziammo alle 9:00 e finimmo alle 12:00. La notte precedente a questo nuovo inizio, non riuscii a dormi-re per l’emozione e mi addormentai a mezzanotte. Quella mat-tina mi accompagnò una vicina di casa e aspettammo nel corti-le il suono della campanella. La preside fece l’appello e ci diri-gemmo ognuno nella propria classe. Ebbi come compagno di banco Ryan. Il primo giorno di scuola ci presentammo e leg-gemmo le regole da rispettare. Come inizio non è stato niente male! Abdul Manan 1A

Il primo giorno di scuola ero emozionatissima. Una mia amica mi accompagnò vicino al

cancello, io entrai e vidi le amiche delle scuole elementari. Iniziammo a parlare, le mam-

me delle mie amiche volevano scattare delle foto, allora scattammo una foto di gruppo.

Suonò la campanella e i ragazzi di seconda e di terza entrarono nelle proprie classi. Do-

po siamo entrammo noi di prima. La preside ci disse che nei corridoi non si corre e che a

scuola si entra alle 8:00 e alle 8:05 iniziano le lezioni. Alle 10:05 suona la campanella

della ricreazione. Alla prima ora arrivò la prof Soprani con la prof Bonetti e ci hanno

parlato di cosa faremo quest'anno; poi arrivò la prof Ninni e anche lei ci ha illustrato co-

sa faremo quest'anno. Alle 12:00 è arrivato mio padre e mi ha portato a casa. Il primo

giorno di scuola è stato bellissimo e i giorni seguenti non ho avuto più paura.

Rajwinder Singh 1A

Il primo giorno di scuola ero veramente emozionato, anche se come ogni volta sbagliai qualcosa.Arrivai a scuola alle 7:50, CHE STUPIDO ERRORE! Mi

dimenticai che quel giorno la scuola sarebbe iniziata alle 9:00. Beh, comunque nonostante ciò ho scoperto che le medie sono bellissime, una cosa strana ma bella. Il primo giorno ero davvero timido con i compagni ma notavo che anche

gli altri lo erano. La ricreazione non poteva andare meglio, usai la macchinetta A SCUOLA per la prima volta. La terza e la quarta ora sono andate benissimo. Comunque giorno dopo giorno ho capito che la scuola Media non fa poi così

tanta paura. Rayan Irshad Chaudry I A

Il mio Primo Ultimo giorno di scuo-

la media è iniziato alle 9:05 di ve-

nerdì 15 Settembre e come tutti gli

anni ci siamo ritrovati nel cortile

con gli amici.

Alla prima ora abbiamo visto la

Prof Elena Leo, con la quale abbia-

mo parlato delle vacanze. Alla se-

conda ora abbiamo incontrato la

prof Rosanna Savignano che ci ha

chiesto anche lei delle nostre vacan-

ze ma in inglese.

Alla terza ora abbiamo visto la prof

Francesca Parisoli che ci ha fatto

fare un gioco che consiste nello

scrivere, in spagnolo, su dei bi-

gliettini alcune delle nostre caratte-

ristiche, poi questi bigliettini sono

stati mischiati e a turni sono stati

estratti. Chi estraeva il bigliettino

doveva leggerlo e poi la classe do-

veva indovinare da chi era stato

scritto (i bigliettini erano anonimi).

Alle 12 siamo usciti da scuola e

siamo tornati a casa pronti per pro-

seguire il nostro ultimo anno alle

medie.

Andrea 3c

IL MIO PRIMO ULTIMO GIORNO DI SCUOLA MEDIA

Racconti di alunni di 3^media

IL MIO ULTIMO PRIMO GIORNO DI SCUOLA MEDIA ERO FELICE PERCHE’ HO INCONTRATO I

MIEI COMPAGNI DI CLASSE E LE PROF. ALLO STESSO TEMPO AVEVO PAURA PERCHE’ IN

TERZA MEDIA CAMBIA TUTTO, CI SONO GLI ESAMI QUINDI DOBBIAMO STUDIARE TANTO E

IMPEGNARCI MOLTO. ALL’INIZIO, IN PRIMA, LE MEDIE NON MI PIACEVANO MA ADESSO MI

SONO ABITUATA E STARE QUI CON GLI ALTRI MI PIACE MOLTO. QUINDI QUEST’ANNO

DOBBIAMO PENSARE AL NOSTRO FUTURO. ALLA PRIMA ORA ABBIAMO INCONTRATO LA

PROF LEO CHE CI HA SPIEGATO UN PO COME FUNZIONERANNO GLI ESAMI E ABBIAMO

LETTO IL REGOLAMENTO SUL DIARIO. ALLA 2 ORA, CON LA PROF. SAVIGNANO ABBIAMO

PARLATO DELLE NOSTRE VACANZE E POI ALL’ ULTIMA ORA CON LA PROF FRANCESCA PA-

RISOLI ABBIAMO FATTO UN GIOCO IN SPAGNOLO. DOVEVAMO SCRIVERE DEGLI INDIZI

(DOVE ABITIAMO, SE ABBIAMO QUALCHE FRATELLO O SORELLA, QUANTI NE ABBIAMO,

COSA CI PIACE FARE E LE COSE CHE NON CI PIACCIONO) E POI UN ALTRO COMPAGNO

DOVEVA INDOVINARE DI CHI TRATTAVA. COSI‘ ABBIAMO PASSATO IL NOSTRO PRIMO

GIORNO DI SCUOLA, PRONTI PER AFFRONTARE TUTTO QUELLO CHE CI ASPETTA.

SWERA YOUSAF 3C

Al giorno d' oggi non è come an-

ni fa che il sogno diventava pre-

sto realtà.

Quindi non bisogna sognare ma

fare .

Non sperare in un lavoro bello e

importante ma cercarlo .

Pensare al passato dicendo che era tutto

bello, è il domani che sarà più importante e

migliore.

Pensa sempre al futuro con interesse e spe-

ranza, avere fiducia nel futuro questo è

importante per me.

Per trovare un bel lavoro non è importante

avere solo talento ma anche fiducia che

qualcosa di buono può accadere.

SWERA 3C

Con il 15 Settembre posso dire di aver concluso il mio primo ma ultimo giorno di scuola media.

Per molti studenti il rientro a scuola è un momento drammatico, poiché si ripensa all’estate appe-

na trascorsa e che ora c’è solo un lungo inverno davanti pieno di verifiche e studio. Per me il ve-

ro trauma della scuola è svegliarsi alle 7:00, andare in bagno cercando di camminare normalmen-

te e cosa più importante capire come mi chiamo e chi sono. Vestirmi in fretta con il sottofondo di

mia madre che grida: “Sei in ritardo”, nonostante non siano neanche le 7:15. Arriva poi il mo-

mento in cui sei costretto a guardare l’orologio per capire che ore sono….e il tuo occhio cade su

quella lunga lancetta che segna 7:50. Non si sa come ma in qualche modo in dieci minuti devo

essere a scuola; ah quasi dimenticavo un piccolo particolare: IN BICI . Si proprio la bici, quel

mezzo a due ruote che costringe la gente a pedalare come pazzi, in particolare se si è in ritardo,

e, che personalmente credo di odiare. Non voglio essere fraintesa ma quando al mattino (nel mio

caso) che si è perennemente in ritardo l’idea di dover salire su quella scomoda sella e arrivare

fino a scuola è devastante. Comunque trascurando questi dettagli ho passato un normale primo

giorno di scuola.

Arianna Santi 3 A

Il mio primo giorno di scuola è

iniziato con la felicità di rive-

dere i miei compagni di classe

e con la curiosità di conoscere

i nuovi prof di arte, tecnologia

e religione. Alle nove e cinque

è iniziata la scuola, dopo la

messa, abbiamo avuto il piace-

re di parlare delle nostre va-

canze con i nostri compagni di

classe. Alla prima ora abbiamo

avuto la proff. Elena leo con la

quale abbiamo parlato delle

nostre vacanze, dell’esame di

stato e infine della scel-

ta della scuola superio-

re. Alcuni dei miei

compagni erano felici

dell’inizio della scuola

e altri tristi per l’inizio

di quest’ultima, a metà

lezione la prof ci ha

consegnato i diari della

scuola e abbiamo ini-

ziato a leggere le rego-

le. Alla seconda ora ab-

biamo avuto la prof.

Rosanna savignano;

con lei abbiamo continuato la lettura

delle regole e parlato del nostro stato

d’animo per l’inizio della scuola. io

ero emozionato, ansioso e stanco.

Per concludere la nostra prima gior-

nata di scuola abbiamo giocato a in-

dovina chi in spagnolo con la nostra

prof. Francesca parisoli e alle dodici

è finita la nostra prima giornata di

scuola media.

Harminder 3 C

Il primo giorno è andato be-

ne e spero che sarà lo stesso

per i prossimi.

Avdula ilir 3c

Mi manca perché i pomeriggi erano

più lunghi, si potevano fare i gavetto-

ni e uscire alla sera con gli amici.

Quando sono tornato a scuola ero un

po’ ansioso perché non avevo finito

tutti i compiti delle vacanze.

Il primo giorno di terza media alla

prima ora abbiamo avuto la professo-

ressa Elena Leo e abbiamo parlato di

come abbiamo trascorso le vacanze.

Alla seconda ora con la professoressa

Rosanna Savignano abbiamo parlato

delle nostre vacanze ma in inglese.

Terza e ultima ora con la professores-

sa Francesca Parisoli , con lei abbia-

mo fatto un gioco che si chiamava

indovina chi in spagnolo.

Il primo giorno di terza me-

dia è stato diverso dagli altri

perché gli anni scorsi non

conoscevo nessuno mentre

ora la mia amicizia con gli

altri è cresciuta ed è più di-

vertente.

È bello rincontrare gli amici

dopo tre mesi di vacanza

anche se mi manca stare in

vacanza.

Il primo giorno di Pontebana è stato bellissimo…

Ci siamo presentati al coordinatore Matteo Carnevali e insieme abbiamo organizzato tanti giochi.

Abbiamo avuto cinque lezioni.

L’ultima lezione è stata la più divertente: abbiamo fatto delle improvvisazioni. Al termine abbiamo salutato

Matteo abbracciandolo.

E’ stato fantastico… Volevo non finisse mai…

KHAN ZAIN (i b)

PROGETTO PONTEBANA...

Il progetto "Pontebana" è stato fantastico!

Io purtroppo al primo giorno non c'ero: ero ammalata...

I seguenti giorni abbiamo fatto delle attività molto interessanti... Il coordinatore ci ha proposto

esercizi a piccoli gruppi: dialoghi fatti da noi su argomenti differenti (ospedale, matrimonio, scuo-

la e funerale).

Il mio gruppo aveva come tema il matrimonio ed era formato da Giulia, Sara, Elena Sofia e An-

drea. A me è piaciuto tantissimo... Abbiamo avuto due ore consecutive: che bello!

SINGH AMAN-PREET (I B)

Pontebana ci ha permesso di conoscere meglio i compagni, perché i gruppi erano misti e inclu-

devano ragazzi e ragazze che non si conoscevano prima.

L'attività più divertente è stata la scenetta sull'improvvisazione situata in un bar immaginario:

tutti facevano delle battute divertentissime .

L’ effetto di questo progetto sulla classe è stato positivo, perché prima c'erano dei compagni

che non erano ancora nostri amici, dopo siamo diventati più uniti.

Lo rifaremmo perché è stato molto bello e abbiamo trascorso otto ore che potevano essere più

noiose. Non ci è piaciuto l'ultimo venerdì, perché abbiamo perso due ore di motoria .

Noi abbiamo imparato che è importante creare dei rapporti di amicizia, di fiducia e di rispetto

tra tutti i compagni e i prof della 1 D.

ALESSANDRO, FEDERICO, RAVJOT, ANTONIO (I D)

Matteo Carnevali è un attore che insegna recitazione. Egli ha introdotto il progetto PONTE-

BANA nella scuola di secondo grado "DON GIUSEPPE ANDREOLI".

Le attività che ci sono piaciute di più sono state:

LA SCENETTA DEL BAR, cioè un gioco di improvvisazione con un barista, due clienti, un terzo

bambino al telefono e un quarto impaurito e allarmato.

LE SETTE MOSSE, dove inizialmente Matteo decideva sette posizioni e gli alunni dovevano

prender posto senza ripetere due volte una mossa. Man mano egli aggiungeva mosse e

bambini.

LETTERE GIGANTI, dove Matteo decideva una lettera e noi ragazzi senza parlare dovevamo

comporla. Con questo gioco abbiamo capito che i ragazzi della nostra classe sono molto alle-

gri e vivaci.

Il progetto Pontebana ci ha fatto conoscere parti positive e negative del carattere dei nostri

compagni. Saremmo tutte molto contente di rifare questo progetto, perché ci siamo diverti-

te tanto.

I giochi che vorremo riproporre sono il BANG ,LE LETTERE GIGANTI e ALTRE SCENETTE DI-

VERTENTI.

Abbiamo imparato che divertirsi da soli è bello , ma in compagnia è ancora meglio.

MARTY, IRENE, ERICA (I D)

PO

NT

EB

AN

A

Il 20 settembre abbiamo iniziato il progetto “Pontebana” realizzato da Matteo Carnevali, un inse-

gnante di teatro che grazie ai suoi laboratori ci aiuta a crescere.

Abbiamo partecipato al progetto anche nei giorni 22, 27,29.

Il primo giorno abbiamo conosciuto MATTEO C. Inizialmente abbiamo fatto il gioco dell’”angelo

custode”, che ci ha insegnato a testare e ad avere fiducia nei nostri compagni. Poi abbiamo fatto

un’altra attività che consisteva nel riconoscere i nostri compagni e tanti altri giochi come l’intervi-

sta, il gioco del bar, le lettere giganti, l’ospedale, ecc.

L’anno prossimo vorremmo fare il gioco della fiducia che consiste nel rivelare i nostri segreti ai

compagni.

Il progetto è stato utile per conoscere meglio i compagni.

LUCA, ANDREA, HAMZA (I D)

MA IO NON HO FATTO NIENTE CIPOLLO STAI ZITTO!

Il fumetto rappresenta il maestro arrabbiato e il ragazzo

Un esperto di nome Matteo Carnevali ci ha fatto frequentare il progetto,

PONTEBANA, che abbiamo iniziato alle elementari e abbiamo continuato alle

medie. Lo abbiamo seguito 2 volte alla settimana, martedì e giovedì, facendo 2 ore

ogni giorno perciò abbiamo fatto in tutto 8 ore. Il primo giorno ci siamo presentati,

in che modo? Abbiamo detto i nostri nomi 4 volte toccando 2 volte al petto e 2

volte alle gambe, ci siamo riscaldati e poi abbiamo fatto il gioco delle lettere cioè:

Matteo ci diceva quale lettera dovevamo trasformare e noi ci trasformavamo. Nella

seconda lezione abbiamo fatto il gioco di essere neutri: Matteo batteva il tamburo

mentre noi facevamo delle facce diverse e il prof ci diceva anche quale parte del

nostro corpo utilizzare. Poi abbiamo fatto il gioco della fiducia: un compagno ci

prendeva con gli occhi chiusi e ci guidava ad esplorare la stanza. Io sono stata

guidata da Francesca. Il terzo giorno abbiamo fatto il gioco del serpente: che

c'erano 2 capitani che comandavano la loro fila; il gioco che abbiamo fatto dopo

era creare delle scenette. Infine abbiamo fatto anche il gioco di passarci il potere

cioè eravamo in cerchio e battevamo le mani per cui ci passavamo il potere. Mi è

piaciuto stare con Matteo Carnevali perché ci ha insegnato a stare in gruppo.

Rajwinder 1A Il 19 di settembre è stato il primo giorno del progetto Pontebana, alla seconda e terza ora. L’esperto si chiama Matteo Carnevali, conosciuto dalla maggior parte di noi dalla scuola elementare. Le prime cose che abbiamo fatto sono: un gioco per conoscerci, un esercizio sull’energia da passare al compagno accanto e un gioco dove dovevamo formare delle lettere tutti insieme. Gli altri giorni abbiamo formato due serpenti diversi che si incrociavano, abbiamo fatto un pò di recitazione, un gioco sulle posizioni delle sedie e un gioco a coppie in cui uno di noi faceva finta di essere cieco e il compagno lo guidava per la stanza. Infine abbiamo fatto anche una scena muta. Mi è piaciuto il progetto Pontebana perché abbiamo fatto tanti esercizi e giochi belli. ABDUL MANAN IA

Il primo giorno del progetto Pontebana ci siamo presentati con Matteo Carnevali usando un appello

un pò strano. Dopo l’appello abbiamo fatto un esercizio con le mani e le braccia che ci dava energia

(praticamente dovevamo allungare le braccia e battere le mani una volta verso i compagni, si proprio come

un sasso che batte sull’acqua). In seguito abbiamo fatto il gioco delle lettere: un gioco di precisione,

praticamente Matteo C. è salito su una sedia e diceva delle lettere e noi, tutti insieme, le dovevamo

formare.Dopo abbiamo fatto il serpentone, è un gioco così semplice, praticamente devi metterti

in fila e seguire la fila, abbiamo anche usato due serpentoni cosi imparavamo a incrociarci, uguale al

trenino ciuf ciuf e solo che si poteva giocare in due serpentoni. Questo progetto mi è piaciuto perché è stato molto divertente e soprattutto perché

mi piace stare in compagnia dei miei amici. Mattia Cannata I A

Martedì19 settembre, io e la mia classe abbiamo partecipato al progetto “PONTEBANA” con Matteo

Carnevali. Per alcuni era la prima volta, per altri no perchè abbiamo conosciuto Matteo alle elementari.

Abbiamo fatto tante attività che hanno migliorato la nostra attenzione e la nostra preparazione, che sono servite

tanto. Una di queste era un gioco in cui si battono le mani nella direzione di chi si vuole dare (il battito), perciò

bisogna stare molto attenti. Oltre a questo gioco ne abbiamo fatti altri, uno più divertente dell’altro. Questa

esperienza mi è piaciuta un sacco, anche perché era da tanti mesi che non facevo un’attività con Matteo

Carnevali. Rayan I A

PULIZIE D’AUTUNNO

DI… IMAD (II B)

Sabato 14 ottobre sono andato a fare le pulizie d'au-

tunno insieme ad alti compagni.

Arrivati in centro, il punto di incontro, ci hanno fornito

guanti e pettorine. Al mio gruppo hanno incaricato di

pulire via Leonardo da Vinci per poi andare avanti ed

entrare in altre vie.

Abbiamo trovato di tutto e di più... persino delle bom-

bolette spray a terra...

Molti signori anziani ci dicevano "fate pulire chi spor-

ca!".

Alle h. 11.00 ci siamo riposati per poi tornare in centro

dove ci aspettava un mega buffet sponsorizzato dalla

Coop.

E' stata un'esperienza che ci ha insegnato molto... A

me principalmente ha insegnato che la città è di tutti e

non va sporcata.

DI… MOZZALI ALESSANDRA (II B)

Ogni anno la scuola media “Don G. Andreoli” organiz-

za le “PULIZIE D’AUTUNNO”, un progetto che consiste

nel pulire alcune vie di Correggio con lo scopo di inse-

gnare ai ragazzi a rispettare e tenere pulito l’ambiente.

Io vi ho partecipato l’anno scorso e mi è piaciuto mol-

to perché la città è di tutti e non va sporcata. Bisogna

sempre rispettare la natura e ovviamente non inqui-

narla!!!!!!

come quelle elettroniche.

Infine siamo saliti sulla

bilancia pubblica che ha

pesato tutta la nostra clas-

se.

Alle 12:20 siamo saliti sul

pulmino e siamo rientrati a

Sabato 4 novembre noi I D,

insieme alla I B, abbiamo

visitato il museo della bilan-

cia a Campogalliano, in pro-

vincia di Modena. Siamo

andati in pullman con i prof.

Tamagnini e Manzi. La gita

comprendeva 2 momenti, il

primo relativo al laboratorio

e il secondo alla visita al mu-

seo. Quando siamo arrivati

dopo aver messo zaini e

giacche sugli attaccapanni, la

guida Simona ci ha diviso in

2 gruppi. Noi di 1D siamo

andati al laboratorio, invece

i ragazzi di 1B hanno visitato

il resto del museo dove c'e-

rano diversi tipi di bilance.

Nel laboratorio la guida ci ha

dato una scheda da compila-

re , dovevamo scrivere i no-

mi delle bilance e a capire se

un certo oggetto poteva es-

sere pesato con un determi-

nato tipo di bilancia. Abbia-

mo seguito le istruzioni per

gli esperimenti con le bilan-

ce. Ne abbiamo usate

quattro: la stadera, la bilan-

cia a bracci uguali, il dinamo-

metro e la bilancia a pendolo

Dopo le attività in laborato-

rio abbiamo fatto merenda,

abbiamo giocato un po’ e ci

siamo fatti delle foto. Quindi

siamo rientrati e abbiamo

visitato il museo con la guida

Simona, dove abbiamo visto

molti ma molti tipi di bilan-

ce. All'entrata c'era una pol-

trona, su cui ci si poteva pe-

sare, che indicava il peso su

Giove, sulla Terra e sulla

Luna. Il nostro peso era mag-

giore rispetto a quello sulla

Terra perché la forza di gra-

vità è maggiore, mentre è

minore sulla luna perché la

forza di gravità è

minore. Dopo la

guida ci ha pre-

sentato bilance

molto antiche

come la bilancia a

bracci uguali ,

inventata dagli

Egizi, la stadera

inventata dai Ro-

mani, e bilance

molto moderne

Le nostre uscite... ...AL MUSEO DELLA BILANCIA

DI CAMPOGALLIANO 4 N O V E M B R E 2 0 1 7

Questa esperienza ci è

piaciuta molto ed è

stata interessante ed

istruttiva.

Cristiana, Matteo, Vero-

nica, Maddalena

Ci è piaciuto andare

al museo, perché ab-

biamo imparato nuo-

ve cose.

Hamza, Andrea, Anto-

nio, Luca.

Cosa vorremmo mi-

gliorare delle usci-

te? Ci piacerebbe

ogni tanto rimanere

fuori anche a pranzo.

Annamaura, Agnese,

Margherita, Angelica.

Dopo le prime due ore suonò la campanella, nessuno cominciò a mangiare, venne il prof Sassi P., ci disse di prendere la nostra roba e di seguirlo, andammo fuori dalla scuola dove trovammo l’autobus che ci aspettava. Arrivammo in piscina e il prof ci mandò a cambiare. Ci trovammo davanti alle corsie 4,5, poi ci divise: quelli che non erano ancora abili nuotare si misero nella corsia 5, invece chi era più esperto nella corsia 4. Gli esperti fecero delle vasche a stile e delle vasche a dorso, invece quelli che non erano molto abili si misero a fare il gioco dei cerchi: praticamente il prof lanciava dei cerchi di gomma e i miei compagni dovevano prenderne più che potevano però senza occhialini. Dopo ci fu finalmente il riposo, il proprietario ci permise di stare nella piscina dei piccoli con l’acqua era calda come un forno e ci divertimmo un sacco. Dopo un’ora dentro la piscina dei piccoli, il Prof. ci mandò ad fare la doccia, asciugarci e a vestirci. Il prof ci aspettò all’entrata principale e facemmo merenda. Mi piace tanto andare in piscina soprattutto perché mi posso divertire con i miei compagni di classe. Mattia Cannata IA

Il 24 Ottobre, con il Prof. Sassi, abbiamo iniziato l’attività in piscina. Siamo andati con un pullman alla piscina comunale di Correggio. Arrivati a destinazione ci siamo cambiati negli spogliatoi ed è iniziata la lezione. Ci siamo divisi in due gruppi e abbiamo iniziato a fare diversi esercizi: trattenere il respiro sott’acqua con gli occhi aperti, buttare fuori l’aria, restare in coppia sott’acqua, uno di noi diceva un numero e il compagno doveva dire di che numero si trattava, raccogliere dei cerchi sott’acqua. Quando l’ora finì, siamo andati negli spogliatoi a fare la doccia e prepararci per il rien-tro a scuola. È una bella esperienza perché mi piace stare in acqua e fare esercizi. Abdul IA

Giorno 27 ottobre andammo alla sala 25

aprile per incontrare Mohamed Ba. Si pre-

sentò, Mohamed è musulmano e viene dal

Senegal. Chiese a qualcuno di noi di

presentarsi e dire il paese di provenienza.

Così chiamò una ragazza, lei si presentò

dicendo di essere italiana. Mohamed allora

le chiese:”perché sei italiana?” e lei

rispose: “perché sono nata in Italia, a Cor-

reggio”. E ci spiegò che essere nati in Italia

non significa essere per forza italiani.

Ci raccontò della sua vita e che da bambino

tutti lo prendevano in giro perché lo consi-

deravano diverso. Ha scritto un libro “Il

tempo dalla mia parte” nonostante alcuni

dei suoi amici pensi che fare lo scrittore sia

una perdita di tempo, invece non è così. In

seguito ci raccontò di quando prese una

coltellata all’addome, alle19: 45 del 31

maggio 2009.

Ci mostrò un video sul suo paese e dei tre

secoli di schiavitù.

Mohamed, poi chiamò alcuni dei miei compagni di

scuola. Lui pronunciava una frase e chi veniva chiamato

doveva ripeterla. Mohamed si mise a cantare una canzo-

ne con il tamburo, invitandoci a cantare insieme a lui,

una parte femminile e una parte maschile.

Mohamed ha molto talento anche se è straniero e maga-

ri ne avrà tanti altri che noi non sappiamo. È stato molto

bravo a suonare il tamburo ed è piaciuto a tutti. Tutti i

compagni hanno capito che Mohamed anche se è stra-

niero ha talento. Mi è piaciuto questo incontro perché

mi ha fatto capire tanto. Quindi una persona non do-

vrebbe prendere in giro un’altra persona perché siamo

tutti uguali e tutti con dei talenti nascosti.

Swera 3C

MO

HA

ME

D B

A

Venerdì 27 ottobre ci siamo recati alla

sala 25 Aprile. Abbiamo incontrato

l’autore Mohamed Ba che ci ha rac-

contato le sventure passate da ragazzo.

Una tra queste era: svegliarsi presto al

mattino per andare al pozzo, che distava

7 km, per prendere mezzo litro d’acqua

che poi sarebbe stato diviso tra tutti i

suoi familiari. La sua giornata contin-

uava con altri 6 km per raggiungere la

scuola. Racconta della tristezza nel ve-

dere la propria madre disperata per la

mancanza di cibo. Così per non vedere

più la madre soffrire decise di iniziare a

lavorare. Quando arrivò in Italia per

cercare lavoro, tutti i suoi compagni di

viaggio si misero a vendere dvd, faz-

zoletti, etc... Ma lui si rifiutò perché

voleva prima imparare l’Italiano. Dopo

di che il 31 maggio del 2009 alle ore

19:45 mentre stava aspettando il tram,

uno sconosciuto pelato e con tanti tatu-

aggi, tra cui teschi e svastiche, lo ac-

coltellò all’addome e all’ombelico

provocandogli una grossa ferita. Si stese

per terra urlando in modo da attirare

l’attenzione della gente, dopo un’ora

precisa si trascinò fino alla strada più

trafficata, urlando “O MI FINITE

VOI O MI PORTATE ALL’OSPE-

DALE”. Dopo pochi minuti una dot-

toressa chiamò l’ambulanza e lo aiutò

a riprendersi in attesa dei soccorsi.

Dopo 19 giorni di terapia e con 35

punti interni e 37 esterni, i dottori lo

informarono che non avrebbe più par-

lato. Da quel momento si mise a

scrivere un libro in cui racconta delle

sue giornate,“Il tempo dalla mia

parte”. Prima di fargli alcune doman-

de ci ha fatto ascoltare delle canzoni

delle tribù del suo paese con il jambé.

Alcuni minuti dopo la sua esibizione

gli abbiamo fatto delle domande, dopo

di chè lui ci ha detto i suoi 10 CO-

MANDAMENTI. Infine siamo tornati

a scuola.

Andrea, Ilir, Harminder 3C

non italiano.

Lui considera la scuola “ il

tempio del sapere”, infatti

ci ha parlato del diritto allo

studio della differenza tra

noi, privilegiati, e i ragazzi

del mondo,che devono fare

km per l'acqua o lo studio,

e tornare a casa senza avere

qualcosa da mangiare.

Perchè ognuno di noi ha il

diritto di vivere.

È per questo che ha deciso

di emigrare verso nord.

Il 27 ottobre 2017 siamo andati alla

sala 25 aprile per incontrare il fa-

moso scrittore e interprete teatrale

di origine senegalese Mohamed Ba

che vive e lavora in Italia vicino a

Milano da ormai 16 anni.

Partito dal Senegal per andare in

Francia, ma subito rimpatriato e

definitivamente emigrato in Ita-

lia.Ma,come ci ha spiegato, il tron-

co che sta per anni nell'acqua non

diventa coccodrillo.

Per questo egli si definisce

“gradevolmente italianizzato” ma

Ma non si aspettava di essere accolto

in questo modo, perchè in Senegal

non esiste la parola”stranieri” ma

essi si definiscono “ospiti”.

Il Senegal è sempre stato vittima di

sopraffazioni,anche nei casi più di-

sperati, come nelle isole di sterminio

Gre, dove era applicato il codice ne-

ro, che era la sottomissione che han-

no subito gli africani svariati anni fa.

Mentre noi ricordiamo soltanto la

Shoa nella storia sono avvenuti ster-

mini razzisti,anche molto gravi,nei

confronti degli africani. Purtroppo

anche oggi avvengono questi fatti.

3 B

MUSICA LA LINGUA UNIVERSALE

INCONTRO CON MOHAMED BA

Mohamed Ba è uno scrittore senegalese immigrato in Italia nel 2001 . Ci ha

raccontato la sua vita “ molto movimentata” con grande passione ed entusia-

smo. Quando aveva la nostra età ha dovuto smettere di andare a scuola per

andare a lavorare e guadagnare quel poco che gli serviva per mantenere se

stesso e la sua famiglia. Per questo lui definisce la scuola “IL TEMPIO DEL SA-

PERE “ perché il sapere ci permette di distinguere ciò che è giusto da ciò che

non lo è. Un avvenimento che lo ha reso più forte di prima è accaduto quando

si trovava a Milano. Mentre stava aspettando il tram , un uomo italiano rivolto

a lui gli dice: “Qui c’è qualcuno di troppo “. A questa affermazione Mohamed

Ba rispose educatamente esprimendo la sua opinione e fu a quel punto che

l’uomo gli mostrò il coltello e subito dopo lo accoltellò per ben due volte

all’addome . Subito dopo cadde a terra , lì restò molte ore , perché la gente

che lo vedeva lo evitava. Successivamente trovò le forze per buttarsi in mezzo

alla strada e dire : “ o mi finite voi o mi portate all’ospedale “. Finalmente lo

portarono all’ospedale da dove uscì dopo 19 giorni .

Rischiò di perdere la voce, infatti non parlò per un determinato periodo di

tempo. In questo periodo lui scrisse il suo libro “IL TEMPO DALLA MIA PARTE”.

3 B

La cultura non è…solo italiana

Il 27 ottobre 2017, noi alunni delle classi terze, ci siamo recati alla sala 25 Aprile per

assistere all’incontro con l’autore Mohamed Ba. Egli è nato in Senegal nel 1963 ma

ora vive a Milano con la sua famiglia da 16 anni, perciò si definisce italianizzato ma

non italiano. È diventato famoso grazie alla pubblicazione del suo libro “il tempo

dalla mia parte”. Lui ha spiegato che nel suo paese tutto è molto difficile, mancano

alcune risorse vitali come l’acqua e il cibo perciò, intere famiglie si alzano presto al

mattino, percorrendo molti chilometri per raggiungere sorgenti di acqua potabile.

Mohamed ha fatto poi riflettere il pubblico sulla diversità delle due etnie. Subito do-

po si è spostato sul personale, parlando di un’esperienza vissuta alla fermata del

tram il 29 Maggio 2009. Erano le 19:45, quando un’uomo italiano, sulla trentina ,

calvo, con diversi tatuaggi , gli rivolge la parola offendendolo e accoltellandolo più

volte all’addome. Mohamed chiede aiuto ai passanti ma questi lo ignorano, con

le ultime forze che gli rimangono si trascina in mezzo alla strada più trafficata e per-

de conoscenza.

Si risvegliò in un ospedale con la moglie e fu dimesso dopo 19 giorni: il 20 giorno sa-

rebbe scattata l’accusa per tentato omicidio. Nei giorni di ricovero in ospedale inco-

minciò a scrivere il suo libro e una volta finito lo inviò alla casa editrice San Paolo

che lo pubblicò. Non si fermò solo alla scrittura, ma si cimentò anche nel mondo del

teatro, recitando spettacoli significativi sulla sua cultura scritti da lui.

Dopo aver raccontato questo episodio ha fatto delicate riflessioni riguardanti la

schiavitù dei neri; la prigionia degli africani era molto dura e gli schiavi erano sotto-

posti a giornate lavorative molte faticose. Venivano comprati in base a questi criteri:

L’uomo veniva classificato in base al suo peso, quelli sotto ai 60 kg , venivano nu-

triti forzatamente nelle camere di peso , mentre altri venivano subito deporta-

ti e soppressi;

Le donne venivano classificate in base al seno, poi diventavano proprietà del pa-

drone che le sfruttava e violentava;

I bambini, venivano scelti in base ai denti, meno ne aveva più costavano

Passato questo periodo di sofferenza , come se non bastasse, anni dopo arrivò il

dittatore Adolf Hitler , il responsabile dello sterminio di milioni di ebrei. Mohamed

riguardo a questo, ha espresso il suo pensiero : il mondo ancora una volta , non si

era evoluto.”

Finita questa riflessione toccante, per risollevarci il morale ha suonato un paio di canzo-

ni del suo paese con lo DJembe’ , un tipo di tamburo africano. Per chiudere in bellezza

ha fatto recitare ad alcuni degli alunni un decalogo riguardante il rispetto delle culture.

I dieci comandamenti sono:

Avrai altro io all’infuori di te

Non nominare la nazionalità degli altri invano

Onora la memoria della scuola

Onora le feste di tutte le culture presenti nella tua classe

Non giudicare le culture se non ne sai niente

Non rubare la parola dei nuovi

Non imporre il tuo punto di vista

Non desiderare solo la tua cultura , rischi la solitudine

Non desiderare solo la cultura degli altri , rischi di perdere la tua

Non uccidere le differenze culturali , sono la bellezza della normalità

Al termine dell’incontro , abbiamo riflettuto un po’ tutti quanti sulle cose che ci ha spie-

gato, rimanendo molto colpiti per la sua saggezza e per il suo modo di vedere le cose .A

noi è piaciuto molto questo incontro,perché ci ha fatto pensare a molte cose che non

potevamo nemmeno immaginare, quindi in conclusione abbiamo capito il vero senso

della diversità delle varie culture e il rispetto che tutti dobbiamo avere per es-

se. Rebecca , Idriss, Damiano, Eva, Raffaele ,Filippo M. (3 B)

Mohamed Ba

Per caso conoscete Mohemed Ba?

Se la risposta è no ve ne parleremo noi.Dopo averlo incontrato abbiamo scoperto che, Moha-

med Ba é un senegalese nato il 27 gennaio 1963.

La sua infanzia non é stata semplice e tranquilla caome la nostra e del resto come quella di

tutti i nostri coetanei in africa, che di mattina si devono svegliare alle 5:00 per andare a pren-

dere l'acqua al pozzo che dista 5/6 km dopodiché tornano a casa ne bevono un sorso e ripar-

tono per andare a scuola altrettanto lontana.La colazione cioé il pasto piú importante della

giornata, non é possibile farla.

Ci ha parlato di un bambino che un giorno ritornato da scuola non vide il pranzo,ma la madre

che piangeva.Da quel giorno il bambino smise di andare a scuola per andare a lavorare,perché le lacrime della madre erano

come fruste sulla pelle.Da quel giorno IL BAMBINO DIVENTÒ ADULTO.

Mohamed Ba è in italia da 16 anni e fa lo scrittore,attore,autore e interprete teatrale,

Oltretutto fa delle conferenze sulla pace e sulla schiavitú.Il 31 maggio 2009 fece una conferenza nella quale trattó di un'isola

senegalese di schiavi che dopo essere stati imposti sotto esame venivano venduti ai proprietari terrieri americani.Infatti quando

dopo 3 secoli di schiavitu essa fu abolita si pensava che questo avvenimento fosse un grande passo per l'umanitá peró c'erano

ancora le menti malate,per esempio Hitler che fece creare campi di concentramento e di sterminio.

All'incontro ci ha detto che siamo dei ragazzi proprio fortunati perché possiamo permetterci di anfare a scuola che lui definisce

IL TEMPIO DEL SAPERE.Dice che per stare in classe si deve stare bene sia dentro che fuori e che stando a scuola ti senti

uguale algi altri.

"In Senegal pensavamo che Dio fosse in mezzo a noi per dare sostanza,perché eravamo e ancor'oggi siamo molto legati alla

natura.In passato peró arrivaro prima i portoghesi poi gli arabi con il dio unico che contrastava la nostra idea,ma se NOI NON

FOSSIMO STATI FORTI CULTURALMENTE NON VI AVREMMO CONSIDERATI NOSTRI FRATELLI E SORELLE.

Io VOGLIO LA PACE,MA BISOGNA CREARLA infatti nel mio lavoro ho sempre cercato di far capire l'importanza della libertà e

del confronto perché GLI UOMINI NON PERDONO MAI IL TEMPO PER DIMOSTRARE LA LORO INCAPACITÀ DI CONVER-

SARE infatti NON CERCANO MAI DI INCONTRARSI,MA SONO SEMPRE PRONTI PER LO SCONTRO."

Ha detto inoltre che anche se é in Italia da molto tempo,dove ogni cosa ha un patrimonio lui é e rimarrá senegalese.

Un avvenimento molto significativo della sua vita che lo ha reso piú forte di prima é accaduto una domenica solggiata alle

19:45: stava aspettando il tram con un libro in mano quamdi arriva un uomo italiano sulla trentina e gli dice:

"Qui c'è qualcuno di troppo".Si volta per prendere un coltello per poi inficcarglielo nell'addome.Per un 'ora cerco aiuto,ma l'uni-

ca cosa che ricevette furono sguardi sorpresi,terrorizzati e schifati della gente.Solo quando si mise in mezzo alla strada gli pre-

starono soccorso.

All'ospedale gli dissero che non poteva più parlare,ma luo aveva ancora tanto da raccontare quindi prese carta e penna e inizió

a scrivere quello che sarebbe stato il suo libro "Il tempo dalla mia parte".Miracolosamente gli tornó la voce.

Secondo noi e lui il vincito in fin dei conti e Mohamed Ba perché l'aggressore ha solo il coltelllo macchiato del suo sangue,ma

lui ha la soddisfazione di aver condiviso la sua storia tutto questo perché ha scelto LA FORZA DELLA RAGIONE E NON LA

FORZA.Ci ha detto che se incontrasse quell'uomo lo abbraccerebbe e gli sussurerebbe all'orecchi di DEPORRE LE ARMI E

ACCENDERE LA MENTE.

Ci ha parlato di intercultura nella quale ci sono 3 tempi:

-Il tempo della scoperta

-Il tempo dell'osservazione

-Il tempo della comprensione

Una cosa che ha stupito un pó titti é stato sapere che nel vocabola-

rio senegalese non esiste la parola straniero, ma ospite.

Nel corso dell' incontro ci ha fatyo riflettere su molte frasi:

"I confini ci sono,ma in realta non ci sono.Essi non possono coinci-

dere con il nostro modo di pensare."

"La mia cultura diversa non mi ha vietato di conoscervi."

"In fondo ognunondi noi é straniero a se stesso"

Aiesto incontro per noi é stato il interessante e riflessivo e abbiamo

avuto l'opportunità di incontrare un uomo sia saggio che simpatico

infatti proprio per questo ne é valsa la pena.

Emily, Simranjit (3B)

Caro Mohammed Ba...

Ciao MOHAMED BA,

Mi ha colpito molto come sei riuscito a perdonare il tuo ag-

gressore. Io non ci sarei riuscita, invece tu ti sei dimostrato

superiore agendo in modo pacifico. Mi è piaciuto tantissimo

quando hai suonato lo Djembè. Il momento in cui hai suo-

nato è stato molto piacevole perché eri molto bravo. È stata

un’esperienza fantastica. Grazie mille

Ciao MOHAMED BA,

Ti vogliamo ringraziare per il bellissimo incontro trascorso

insieme.

Sei stato molto creativo e ingegnoso a scrivere i dieci coman-

damenti che abbiamo scritto su un cartellone, perché siano

sempre ricordati . Ci dispiace molto per l’aggressione.

Sei una persona molto forte e coraggiosa, perché noi non saremmo riusciti a perdonarlo come

hai fatto tu .

Ci siamo divertiti molto, continua a scrivere libri perché sei molto bravo.

Speriamo di rivederci.

GIULIA e DIMITRI.

Caro Mohamed,

incontrarti è stato molto bello, divertente e interessante.

Ci è piaciuto molto quando hai suonato lo djembè e quando ci hai raccontato la tua storia.

Non ci siamo mai annoiati perché quello che dicevi era molto interessante.

Grazie per averci mostrato quanto siamo fortunati ad avere cose che prima non apprezzavamo

come avremmo dovuto.

Continua a portare il tuo messaggio a tutto il mondo.

Firmato:

Ronzoni Caterina, Becchi Gaia, Solieri Matteo, D’ Amore Rebecca

Vorremmo ringraziarti per averci

mostrato quanto siamo fortunati

ad avere cose che prima non ap-

prezzavamo, come invece avrem-

mo dovuto.

Rebecca

Vorrei ringraziarti per essere ve-

nuto da noi a mostrarci la tua

cultura. Spero che potrai tornare

qui con noi.

Ps: comunque non tutti si fumano

il prato.

Anatolij

Caro Mohamed Ba

ci è piaciuto molto quando suonavi, perché hai creato una

atmosfera gioiosa. Quando suonavi tutti abbiamo fatto silen-

zio perché erano molto interessati. Ci dispiace per l’aggres-

sione che hai subito, ho letto le tue lettere sull’aggressione.

Giacomo & Dimitri

Caro Mohamed ba,

ti scrivo questa mail per farti conoscere le emozioni che mi ha suscitato questo incontro.

Sono stato felice di incontrarti perché ho capito che c’è un divario enorme di ricchezza

tra nord e sud. Quando ci hai fatto vedere il video sui neri tutti incatenati e schiavi, ho

provato subito tristezza ma dopo un po’ di rabbia per le persone che li tenevano schiavi.

Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è stato quando hai suonato il tamburo che si chia-

ma djembè: non avevo mai sentito suonare un tamburo così bene. Inoltre dopo averci

spiegato la vita in Senegal ho capito che Correggio, dove abito io, è una citta con molto

benessere. Sono rimasto molto colpito quando hai parlato dell’aggressione a Milano che

hai scritto anche nel tuo libro prima di riprendere a parlare.

SAMUELE

Caro Mohamed Ba,

ti ringrazio per averci dato la possibilità di incontrarti,

anche se magari eri stanco per via dei tuoi numerosi

viaggi, fatti prima di venire qui. Mi è piaciuto molto

quello che hai detto sull’integrazione raziale e sulla vita

nei paesi africani perché mi ha fatto riflettere e ho capito

che sono fortunata anche solo ad avere l’acqua e una

casa, che erano cose per me scontate. Inoltre mi ha col-

pita il fatto che non provi rancore per ciò che ti ha fatto

quell’uomo; io se fossi stata al tuo posto credo che non

ce la avrei fatta a perdonarlo.

Spero leggerai questa mail.

Un saluto,

SERENA

Caro MOHAMED BA:

il 27 ottobre, ho partecipato all’incontro che è stato davvero emozionante e ho imparato molte cose, però è

stato anche divertente. Ho visitato il tuo sito e ho letto la lettera che hai scritto all’aggressore, che mi ha

colpito molto perché anche se ti ha aggredito, tu lo vuoi sempre perdonare. È stato molto divertente stare

con te e vorrei incontrarti di nuovo per scoprire la tua vita e la vita dei bambini che vivono in Africa.

Muhammad Alì e Lal Sunil Mehmi

Grazie a lei ora suono lo djembè e ho un grande interesse a

scoprire le culture e le tradizioni del Kenya, dove corre il

mio idolo dell’atletica Asbel Kiprop.

Fabio

Vorrei incontrarla e fare un duetto assieme a lei, mi e pia-

ciuto il suo modo di suonare e cantare in stile senegalese.

Davide

A me sono piaciute le sue battute e il modo in cui suona

lo djmbé. È molto simpatico e vorrei rincontrarla.

Rei

Caro Mohamed Ba,

scriviamo questa mail per farti conoscere le nostre emo-

zioni che ci ha suscitato l’incontro alla sala 25 Aprile.

Siamo stati felici di incontrarti perché abbiamo capito che

c’è un divario enorme di ricchezza tra nord e sud. Hai fat-

to bene a farci vedere quel video, perché vedendolo abbiamo

compreso ancora di più cosa voleva dire essere tormentati

dai tedeschi. Inoltre spiegandoci come si vive in Senegal,

abbiamo capito che Correggio è una città con molto benes-

sere. Mi piace molto il tuo carattere calmo, sereno e se-

condo me non ti arrabbi mai. Comunque mi è piaciuto mol-

to incontrarti.

Tanti saluti!!!

Dario

DI ALEJANDRO GUSOLFINO II^A

Facciamo la

pace!

Ehi, hai sentito il telegiornale?

No, guardavo di calcio la fina-

le

Han detto che due capi di Stato

si stanno a punzecchiare

Uno di loro ha la bomba nu-

cleare

Si chiamano Trump e Kim

Jong-un

Kim il coreano

ha fatto arrabbiare l’americano

dopo qualche missile scagliato

lo yankee si è seccato

e nuove armi ha subito com-

prato

Kim ha reagito

e missili nucleari ha spedito

nei mari più lontani

fino al Giappone

facendo calare il sol leone

Così Trump ha spostato

l’esercito armato

di navi portaerei dotato

di fronte alla terra di Corea

per far salir l’alta marea

Il dittatore allora ha iniziato

esperimenti in un tunnel sot-

terrato

ma un gran botto c’è stato

e tutto è crollato

provocando davvero un

gran disastro

L’americano furbo è stato

e in Oriente è volato

a cercare degli amici

per andar contro i nemici

Fin in sud Corea ed in Cina

che non è di sicuro piccina

li aiuteranno a far pace

a render Kim più loquace

I due si daranno la mano

e insieme andranno lontano.

AU

TO

RI

IN E

RB

A

PAROLE INTRECCIATE

IL PACCO REGALO CONTIENE: _ _ _ _ _ _ _ _ _

V P A D E L F I N O

S A R I R I M L E U

T P N Z L B C C R O

E H O A I R A S A C

L O S R O O A O N R

L G R O T T A T E A

A A A T U T S O L E

I L A U L A E L L T

T A R T A R U G A N

O C C A S C U O L A

CHE COSA CONTIENE IL PACCO REGALO? PER SCOPRIRLO TROVA NEL RI-

QUADRO LE PAROLE ELENCATE SULLA DESTRA.

FAI MOLTA ATTENZIONE… LE PUOI LEGGERE IN VERTICALE, ORIZZONTALE E

DIAGONALE… DAL BASSO VERSO L’ALTO, DALL’ALTO VERSO IL BASSO, DA

DESTRA A SINISTRA E DA SINISTRA A DESTRA…

RIMARRANNO ALCUNE LETTERE CHE LETTE DI SEGUITO VI DIRANNO QUAL

E’ IL REGALO!

ALLENARE

ARCO

AULA

BIRRAI

CALA

CASA

DELFINO

ELMI

ETNA

GROTTA

LIBRO

LOTO

ORSO

SACCO

SCUOLA

SOLE

SPORT

STELLA

TARLI

TARTARUGA

TUTA

VANA

ZIO

REBUS di Mariani Matilde, Mozzali Alessandra, Tavernelli Iris e Umme Frvah(II B)

INDOVINELLI di Fusco Teodoro, Bertoli Samuele, Russo Mattia (II d)

1) Di che colore è il cavallo bianco di Napoleone?

2) A e B vanno in montagna, A muore perché è caduto nel burrone ed è stato spinto da qualcun

altro, B non è stato, chi è stato? Perchè?

3) Il padre di Pierino ha 3 figli, timmy, tommy e...

4) In una giornata di sole ci sono 3 elefanti, uno medio, uno grande, uno piccolo con 3 ombrelli uno

medio, uno grande, uno piccolo con 3 buchi negli uno medio, uno grande, uno piccolo... Chi si ba-

gna di più?

5) Un cavaliere vuole entrare in un castello nemico incontra la prima guardia che gli dice 10 lui ri-

sponde 5 e lo fanno passare, poi la seconda gli 8 e lui risponde 4 e lo fanno passare, la terza dice 6 lui

risponde 3 e lo fanno passare, la quarta gli dice 4 e lui risponde 2 ma sbaglia e gli tagliano la testa.

Cosa doveva dire per sopravvivere?

SOLUZIONI: 1. BIANCO 2. E’ STATO “e” PERCHE’ I PERSONAGGI SONO: A, e, B 3. PIERINO 4. NESSUNO PERCHE’ E’ UNA BEL-

LA GIORNATA DI SOLE 5. SETTE (PER LE LETTERE)