LE TANTE FACCE DEL LAVORO QUANTI SONO I LAVORATORI: STABILI, FLESSIBILI, PRECARI, PROFESSIONISTI....

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LE TANTE FACCE DEL LAVORO QUANTI SONO I LAVORATORI: STABILI, FLESSIBILI, PRECARI, PROFESSIONISTI. Elaborazione a cura del Comitato scientifico dell'Associazione 20 maggio – Flessibilità Sicura presieduto dal Prof. Patrizio Di Nicola - Un. La Sapienza, in collaborazione con il Dip. Economia e Lavoro del PD. (Hanno collaborato Alessandra Cataldi, Gianluigi Nocella, Davide Imola, Cristian Perniciano, Antonio Ruda)

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LE TANTE FACCE DEL LAVOROQUANTI SONO I LAVORATORI:

STABILI, FLESSIBILI, PRECARI, PROFESSIONISTI.

Elaborazione a cura del Comitato scientifico dell'Associazione 20 maggio – Flessibilità Sicura

presieduto dal Prof. Patrizio Di Nicola - Un. La Sapienza, in collaborazione con il Dip. Economia e Lavoro del PD.

(Hanno collaborato Alessandra Cataldi, Gianluigi Nocella, Davide Imola, Cristian Perniciano, Antonio Ruda)

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Tipologia di contratto Numerosità

A tempo indeterminato 14.726.000

di cui part time 2.159.000 (di cui involontario: 933.000)

A tempo determinato 2.182.000 (di cui par time involontario: 240.000)

di cui a chiamata 111.068

di cui in somministrazione a tempo determinato

255.987

Apprendistato 541.874

Numerosità lavoratori per tipologia contrattuale, 2010

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Tipologia di contratto Numerosità

Co.co.co. e co.co.pro. 731.231

Collaborazione occasionale 74.719

Associazione in partecipazione 52.459

Professionisti con partita iva individuale - iscritti Gest. Sep. INPS -

252.504

Lavoro occasionale accessorio -“Voucher” 68.152

Dottorato di ricerca, assegno di ricerca, medici in formazione specialistica

73.200

Tirocini e Stage 310.820

Pratica Professionale 300.000

Lavoratori autonomi senza dipendenti e monocommittenti(escluse le P. Iva iscritte alla gestione separata Inps)

787.391

Cessione diritti d'Autore 21.101

Numerosità lavoratori per tipologia contrattuale, 2010

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Tipologia di contratto Numerosità

TOTALE(Rapporti di lavoro standard)

14.726.000

TOTALE(Rapporti di lavoro non standard)

5.395.451

Numerosità lavoratori per tipologia contrattuale, 2010

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Tipologia di contratto Numerosità

Lavoro atipico subordinato 2.723.874

Lavoro atipico non subordinato 2.671.577

Sul lavoro subordinato stabile il totale di quello “atipico” rappresenta il 36,5%

Sul totale degli occupati il totale di quello “atipico” risulta essere il 23,5%

Numerosità lavoratori per tipologia contrattuale, 2010

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il numero di lavoratori a tempo determinato, rispetto al 2004,

è aumentato di oltre il 14 per cento

ANDAMENTO DEL LAVORO A TEMPO DETERMINATO

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una variazione notevolissima, se si pensa che nel frattempo la crisi dell’economia reale ha iniziato a mietere

le sue vittime, soprattutto tra lavoratori di questo tipo,

infatti, tra il 2008 ed il 2009 i tempi determinatisono calati di oltre il 7%

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il lavoro stabile a tempo parziale (dal 2004 al 2010)aumenta di quasi tre punti percentuali

ANDAMENTO DEL LAVORO PART TIME

il part time volontario diminuisce (-136 mila unità nel 2009),

il part time involontario aumenta (+135 mila).

Nel 2009 la quota dei part-time involontari sul totale raggiungeva quasi il 40%, superando il milione di unità (circa il 75% delle quali di sesso femminile, a smentire il fatto che le donne accettino volentieri un impiego a tempo parziale).

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La sostituzione del lavoro dipendente con quello precario.

2004-2010

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Autonomi senza dipendenti

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ETA' DEI LAVORATORI ATIPICI

Il passaggio dal lavoro atipico o part-time ad un lavoro standard è tutt’altro che immediato:

il 47.9% dei lavoratori atipici ha tra i 30 ed i 49 anni, mentre rientra in questa classe di età addirittura il 67.7% dei lavoratori a tempo parziale.

L’età dei lavoratori con contratti atipici tende ad aumentare, perché il passaggio ad un contratto standard è

tutt’altro che immediato e perché chi perde un posto tipico nella maggior parte dei casi riesce a

reimpiegarsi solo con contratti atipici.

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Il lavoro atipico non è più un “rito di passaggio” verso quello dipendente.

Coloro che rimanevano intrappolati in un lavoro precario erano il 54.6% nel 2008,

tra il primo trimestre 2009 ed il primo trimestre 2010 tale percentuale è aumentata di quasi 5 punti,

toccando il 59%.

Tra il 2007 ed il 2010 la percentuale di soggetti che riescono ad uscire dalla trappola della precarietà

è diminuita dell’8.4%,

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GLI SCORAGGIATI

Nel terzo trimestre del 2011, in Italia, se ne contano 1 milione 574 mila, un record storico:

basti pensare che nel 2004 erano un milione.

L’aumento esponenziale di questo fenomeno (oltre il 57% in sette anni), ha un impatto

sulla realtà descritta dal tasso di disoccupazione. Un alto numero di scoraggiati infatti tende

a far sottostimare il tasso di disoccupazione. Questa circostanza, comporta “fraintendimenti”

nella valutazione reale della gravità della disoccupazione in Italia.

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GLI SCORAGGIATI E I NEET

Nel terzo trimestre del 2011, in Italia, se ne contano 1 milione 574 mila, un record storico:

basti pensare che nel 2004 erano un milione.

L’aumento esponenziale di questo fenomeno (oltre il 57% in sette anni),

ha un impatto sulla realtà descritta dal tasso di disoccupazione.

Questa circostanza, comporta “fraintendimenti” nella valutazione reale della gravità della disoccupazione in Italia.

I Neet hanno superato i due milioni di unità (2.110.000), in aumento da almeno quattro anni, portando i Neet sopra il 22 per cento.

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STAGE E TIROCINI

Le possibilità di assunzione per gli stagisti variano con la classe dimensionale dell’impresa:

fino ai 10 dipendenti la quota di stagisti assunti o da assumere si arresta al 12.8% del totale, nelle imprese tra 50 e 250 dipendenti il 15.1% il 24.2% nelle grandi imprese al di sopra dei 500 dipendenti.

Nel 2010 sono stati attivati 310.820 stage, di cui 89.800 nell’industria e 221.020 nei servizi.

Circa il 50% di essi è stato realizzato in micro imprese al di sotto dei 10 dipendenti. Sono riccorrenti l'utilizzo improprio e l'assegnazione a mansioni di basso livello senza un percorso formativo.

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