Le pulsanti, contemplative e travolgenti Stagioni di Bell · Tutta l’emozione fin qui raccolta...

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RECENSIONI CONCERTI Le pulsanti, contemplative e travolgenti Stagioni di Bell di Silvia Corbetta 09 Agosto 2008 Tuscan Sun Festival, Cortona (AR) C omplessivamente tre sono le angolature, le visioni relative dell’espressione musicale ar- tistica e vitale che il pubblico ha abbracciato e su cui si è trovato a riflettere, nella penultima sera- ta organizzata dal Tuscan Sun Festival a Cortona, presso il raccolto e accogliente ottocentesco Tea- tro Signorelli, ideale discreta cornice per assapo- rare senza dispersione le interpretazioni del Di- vertimento KV 136 di Mozart, il Concerto n.1 in re minore di Bach e Le Quattro Stagioni di Vivaldi. Apre il concerto, con uno dei capolavori giova- nili mozartiani, l’ Orchestra da Camera di Mantova, donandone una lettura fresca, pulsan- te, invitante, entusiasmando e coinvolgendo gra- zie ad una concertazione elegantemente equili- brata, rivelando un’intensa spontaneità emotiva e un’accattivante unità d’intenzione musicale. Al- l’immediato e diretto fluire degli affetti mozar- tiani si contrappone una distaccata esecuzione, della giovane pianista Natasha Paremski, del concerto bachiano, dalla tensione eccessivamen- te tagliente, resa da un pianoforte percussivo, che valorizza l’elemento ritmico propulsivo del pri- mo e terzo movimento, per abbandonarsi ad una disincantata contemplazione nell’Adagio inter- medio. Tutta l’emozione fin qui raccolta trova appagante e libero sfogo nell’intensa personali- tà del violinista Joshua Bell, in un viaggio dise- gnato e condotto attraverso potenti contrasti e spontanee associazioni, in una sintesi tra suoni e colori, immagini e sapori volta a rendere mate- rialmente viva e presente la musica, come liqui- do pervaso da alterne correnti, alle quali il pub- blico non ha potuto sottrarsi, essendone sedot- to per irruenza, ardore e dolcezza. L’opera vival- diana vive e risplende, illuminata da una profon- damente sentita voce solista, in grado di guidare con imponente trasporto l’insieme, aprendo un’immagine unitaria del percorso nell’alternan- za del ciclo delle stagioni, colorando primavera e autunno con ricercata attenzione per le sfuma- ture, lasciando esplodere e sfogare l’impietoso impeto naturale nella tempesta estiva e nella pun- gente violenza del vento gelido invernale. J.H. Fair ARCHI Magazine n. 13 Set-Ott 08.qxp 06/09/2008 16.00 Pagina 37

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RECENSIONI CONCERTI

Le pulsanti, contemplative e travolgentiStagioni di Belldi Silvia Corbetta

09 Agosto 2008Tuscan Sun Festival, Cortona (AR)

Complessivamente tre sono le angolature, levisioni relative dell’espressione musicale ar-

tistica e vitale che il pubblico ha abbracciato e sucui si è trovato a riflettere, nella penultima sera-ta organizzata dal Tuscan Sun Festival a Cortona,presso il raccolto e accogliente ottocentesco Tea-tro Signorelli, ideale discreta cornice per assapo-rare senza dispersione le interpretazioni del Di-vertimento KV 136 di Mozart, il Concerto n.1 in reminore di Bach e Le Quattro Stagioni di Vivaldi.

Apre il concerto, con uno dei capolavori giova-nili mozartiani, l’Orchestra da Camera diMantova, donandone una lettura fresca, pulsan-te, invitante, entusiasmando e coinvolgendo gra-zie ad una concertazione elegantemente equili-brata, rivelando un’intensa spontaneità emotivae un’accattivante unità d’intenzione musicale. Al-l’immediato e diretto fluire degli affetti mozar-tiani si contrappone una distaccata esecuzione,della giovane pianista Natasha Paremski, delconcerto bachiano, dalla tensione eccessivamen-te tagliente, resa da un pianoforte percussivo, che

valorizza l’elemento ritmico propulsivo del pri-mo e terzo movimento, per abbandonarsi ad unadisincantata contemplazione nell’Adagio inter-medio. Tutta l’emozione fin qui raccolta trovaappagante e libero sfogo nell’intensa personali-tà del violinista Joshua Bell, in un viaggio dise-gnato e condotto attraverso potenti contrasti espontanee associazioni, in una sintesi tra suoni ecolori, immagini e sapori volta a rendere mate-rialmente viva e presente la musica, come liqui-do pervaso da alterne correnti, alle quali il pub-blico non ha potuto sottrarsi, essendone sedot-to per irruenza, ardore e dolcezza. L’opera vival-diana vive e risplende, illuminata da una profon-damente sentita voce solista, in grado di guidarecon imponente trasporto l’insieme, aprendoun’immagine unitaria del percorso nell’alternan-za del ciclo delle stagioni, colorando primaverae autunno con ricercata attenzione per le sfuma-ture, lasciando esplodere e sfogare l’impietosoimpeto naturale nella tempesta estiva e nella pun-gente violenza del vento gelido invernale.

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