LE PIANTE AROMATICHE - Giardino · 4 La semina in pieno campo si esegue nei mesi che vanno da marzo...

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COLTIVAZIONE POMODORO Ebook - Le Guide di www.giardinaggio.net

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COLTIVAZIONE POMODORO

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Coltivazione pomodoro

In questa pagina parleremo di :

Coltivare i pomodori Clima Temperatura Terreno Lavorazione del terreno Semina Trapianto Concimazione Annaffiature Cimatura Scacchiatura Coltivazione pomodoro : Raccolta

Coltivare i pomodori

Il pomodoro è una pianta erbacea che trae la propria origine dall’America Latina, presenta fiori di colore

giallo che si sviluppano formando dei grappoli e frutti di colore rosso. Esistono molte varietà di pomodoro,

quelle destinate alla produzione di pelati, quelli da insalata ecc.

Di seguito vi illustreremo le varie esigenze indispensabili per la

coltivazione del pomodoro: il clima che preferisce e in cui si

sviluppa al meglio, il terreno più adatto, la temperatura ottimale,

le fasi e i periodi di semina e trapianto, le varie operazioni da

compiere e, infine, la raccolta del prodotto finito nei vari stadi di

maturazione.

Clima

Il clima preferito dalla pianta del pomodoro è di tipo temperato-

caldo, quindi sarà meglio coltivarlo d’estate oppure in serra. Non

tollera ambienti ricchi di umidità in quanto molto soggetto a

marciumi; preferisce climi secchi.

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Temperatura

Come detto nel paragrafo precedente, la pianta del pomodoro

preferisce un clima piuttosto caldo; per avere la germinazione di

semi bisognerà posizionare la pianta ad una temperatura non

inferiore ai dodici gradi, mentre per favorire lo sviluppo e

l’ingrandimento dei frutti, la temperatura ideale sarà di circa

venticinque gradi durante il giorno e di quindici grandi durante la

notte. Come abbiamo spiegato, il pomodoro apprezza molto un

clima caldo, attenzione però, temperature troppo alte, oltre i

trenta gradi, possono creare danni alla pianta e causare

scolorimento dei frutti.

Terreno

La pianta del pomodoro si adatta a diversi tipi di terreno, anche

se preferisce quelli profondi, molto ben lavorati e, soprattutto

con un ottimo sistema di drenaggio. Sa resistere a terreni sia

molto acidi che molto basici.

Lavorazione del terreno

Il terreno per la coltivazione del pomodoro va lavorato ad una

profondità di circa cinquanta centimetri durante il periodo estivo

precedente la semina, mentre altre sistemazioni di rifinitura

andranno fatte in autunno e inverno. Durante questa operazione

sarà opportuno somministrare sul fondo del terreno del letame

maturo.

Semina

La semina del pomodoro può avvenire in semenzaio-serra riparato oppure in pieno campo. Per

quanto riguarda la semina in contenitore riparato, la temperatura ottimale per lo sviluppo delle

piantine è di ventuno gradi; in genere dopo circa quindici giorni le piantine spuntano e andranno

spostare in vasi contenenti della torba, mentre in marzo si effettuerà il rinvaso.

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La semina in pieno campo si esegue nei mesi che vanno da marzo a maggio. Nel momento in cui le

nuove piantine avranno sviluppano tre-quattro foglie, quelle meno robuste andranno eliminate.

Trapianto

Il trapianto in pieno campo si effettua quando le nuove piantine sono sufficientemente sviluppate, in

genere durante il mese di maggio. La distanza da mantenere tra le piantine è di circa trenta centimetri, di

circa un metro e mezzo sarà quella tra le file.

Concimazione

Una prima concimazione a base di letame maturo si effettuerà durante la preparazione del terreno

prima della semina, successivamente si dovrà somministrare del concime ricco di fosforo (in

quantità maggiore) e potassio, l’azoto si potrà apportare durante la fase di copertura.

Annaffiature

La pianta del pomodoro ha bisogno di frequenti ma, soprattutto regolari, apporti di acqua, in modo

particolare nel periodo di fioritura. Nell’effettuare questa operazione bisognerà fare attenzione a non

bagnare le foglie, al fine di evitare la comparsa di marciumi molto dannosi per il pomodoro, ma anche i

frutti per scongiurarne la bruciatura o la rottura.

Cimatura

La cimatura consiste nell’eliminazione della parte superiore del germoglio posto più in alto al fine di

limitarne la crescita in altezza. In genere questa operazione si esegue sulle varietà di pomodoro coltivare

negli orti.

Scacchiatura

Consiste nell’eliminare i germogli che si sviluppano lateralmente prima che raggiungano una lunghezza di

tre centimetri.

Coltivazione pomodoro : Raccolta

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In genere, la raccolta dei pomodori si effettua tra i mesi di luglio e settembre. A seconda della varietà, il

pomodoro può venire raccolto al raggiungimento di vari gradi di maturazione. Questa operazione viene

eseguita quasi esclusivamente a mano durante le ore più fresche del giorno; durante questa fase bisognerà

fare molta attenzione a non provocare tagli o ferite ai frutti. Il pomodoro si potrà raccogliere nel momento

in cui assumerà un colore più chiaro ma i semi al suo interno saranno ancora di colore bianco; oppure

quando sulla parte superiore del frutto avrà fatto la propria comparsa un alone di colore rosa; quando il

30% del frutto sarà di colore rosso e i semi di colore marrone; la raccolta a piena maturazione si avrà

quanto il frutto sarà quasi completamente rosso. Di solito la raccolta dei pomodori da insalata viene fatta

quando essi sono ancora piuttosto verdi e comunque non completamente rossi, mentre quelli destinati alla

preparazione di sughi e salse saranno raccolti a completa maturazione e al raggiungimento di un bel colore

rosso marcato.

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Pomodori biologici

In questa pagina parleremo di :

Pomodori biologici Preparazione del terreno Impianto Fertilizzazione Raccolta Controllo delle erbacce Difendersi dalle malattie Migliori varietà di pomodoro biologico

Pomodori biologici

L’agricoltura biologica sfrutta le risorse naturali del terreno e sviluppa coltivazioni senza l’impiego di

sostanze chimiche (se non quelle minime consentite dagli organi di controllo) o di OGM (organismi

geneticamente modificati) ed attenendosi a specifici regolamenti. Con la rotazione delle coltivazioni,

principio e base su cui si fonda principalmente l’agricoltura biologica, si ha un maggior control lo della

vegetazione infestante, delle malattie e della fertilizzazione del terreno, quindi non sarà necessario

intervenire con l’uso di sostanze chimiche.

Preparazione del terreno

La coltivazione biologica del pomodoro prevede alcune regole da seguire. Innanzitutto avremo la fase di

preparazione del terreno attraverso un’aratura ben profonda di circa venticinque centimetri, questo per

permettere alle radici della pianta di crescere sane e robuste e far sì che quest’ultima sia più resistente nei

confronti dalle erbacce infestanti. Altre operazioni, come l’erpicatura ecc., si effettueranno tra la fine della

stagione invernale e l’inizio di quella primaverile.

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Impianto

Riguardo alla moltiplicazione della pianta del pomodoro, le norme che regolano la coltivazione biologica

prevedono l’impiego di piantine (che poi verranno trapiantate) e semi di tipo biologico. Per quanto riguarda

il pomodoro, la tecnica maggiormente usata è quella del trapianto, in quanto, con la semina, controllare

l’insorgere delle infestanti è molto difficile. In genere, l’impianto delle piantine si esegue dalla fine di aprile

all’inizio di maggio.

Fertilizzazione

Sì sa che, per svilupparsi, una pianta ha bisogno di nutrirsi. La fertilizzazione però favorisce anche la crescita

delle erbacce.

Le regole dell’agricoltura biologica consentono l’uso di tre tecniche di fertilizzazione:

Sovescio: è un metodo per mantenere oppure per migliorare la fertilizzazione del terreno attraverso

l’impianto di specifiche colture. Per quanto riguarda il pomodoro, effettuare questa operazione

prima della sua coltivazione, non porta a grandi aumenti produttivi, mentre risulta ottimo per

limitare la comparsa delle erbacce infestanti.

Letame: l’impiego di questa sostanza organica è limitato a trenta-quaranta tonnellate ogni ettaro di

terreno.

Altri fertilizzanti di tipo organico.

Raccolta

Il pomodoro coltivato biologicamente viene raccolto verso la metà del mese di agosto.

Controllo delle erbacce

Controllare la crescita delle malerbe è possibile grazie alla combinazione delle quattro operazioni descritte

e cioè: rotazione, lavorazione del terreno, impianto e fertilizzazione. Nei paragrafi precedenti abbiamo

spiegato che il trapianto è il metodo migliore per moltiplicare la pianta del pomodoro al fine di contenere lo

sviluppo delle erbacce; per lo stesso scopo, dopo qualche giorno dall’operazione di trapianto, sarà

opportuno procedere con una sarchiatura del terreno. Nei periodi seguenti si faranno ancora delle

sarchiature o rincalzature.

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Difendersi dalle malattie

Naturalmente, l’assenza o il minor impiego di sostanze chimiche, comporta anche una maggior incidenza di

malattie, si dovranno quindi usare elementi che si adattino alle regole dell’agricoltura biologica ma che

siano anche efficaci contro l’attacco di malattie. Una delle malattie più ricorrenti che colpiscono la pianta

del pomodoro è la peronospora; essendo fungina, per debellarla si è sempre ricorsi all’uso di prodotti

contenenti rame, questo elemento però è risultato dannoso per l’ambiente e qu indi ne è stato quasi

proibito e comunque limitato l’uso nella coltivazione biologica. Alcuni test sono stati fatti con altri prodotti

ma essi finora non hanno presentato grande efficacia nei confronti della peronospora.

Migliori varietà di pomodoro biologico

Se si vuole coltivare un pomodoro biologico, bisognerà essere molto accurati nella scelta della varietà; data

l’assenza o il minimo impiego di “aiuti” chimici, bisognerà optare per varietà che non necessitino di grandi

concimazioni, che siano più resistenti a malattie e parassiti, che abbiano uno sviluppo più veloce e così via.

Di seguito vi spiegheremo le varietà di pomodoro più idonee per la coltivazione biologica:

Magnum 955: questa varietà ha una buona produzione e di abbastanza buona qualità, è di tipo

tardivo, presenta una media resistenza a malattie e parassiti.

Guadalete: è una varietà che è soggetta a marciumi ma presenta una buona produttività anche se di

non ottima qualità.

Brigade: questo pomodoro ha una buona produttività ma a periodi alternati, la qualità dei frutti è

ottima e la varietà è di tipo medio/precoce.

Snob: anch’essa medio-precoce, presenza una produttività buona ma non sempre qualitativamente

rilevante.

Totem: questa varietà presenta una minor resistenza all’attacco di peronospora rispetto alle varietà

finora descritte; ha una produttività alternata sia per quantità per che qualità. E’ soggetta a

marciumi.

Red Fighter: è una varietà che sviluppa una buona produttività e di accettabile qualità.

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Semina pomodoro

In questa pagina parleremo di :

Semina dei pomodori Scelta dell'impianto Semina diretta Semina in semenzaio Semina in vaso Semina pomodoro : L'influenza della luna

Semina dei pomodori

Prima di seminare, il terreno destinato alla coltivazione del pomodoro va lavorato; si effettuerà

un’operazione di aratura ad una profondità di circa cinquanta centimetri nel periodo estivo precedente alla

semina, altri lavori di completamento verranno fatti nelle stagioni autunnale ed estiva. Nel caso di terreni

particolarmente argillosi, un’operazione molto importante sarà quella di erpicatura che consiste nel

rompere finemente le zolle del terreno al fine di pareggiarne lo strato superficiale. Questa azione risulta

indispensabile nel caso della coltivazione dei pomodori date le esigue dimensioni dei semi. Naturalmente,

la pianta del pomodoro, come le altre piante del resto, necessita di una giusta quantità di elementi nutritivi

indispensabili per un corretto e sano sviluppo, quali fosforo, potassio e azoto. Il concime ricco dei primi due

elementi andrà somministrato nella fase di preparazione del terreno, mentre quello ricco di azoto si

apporterà frazionato nella fase di trapianto o semina e in quella di copertura. Ovviamente le dosi di questi

concimi saranno maggiori dove la produzione sia più massiccia.

Scelta dell'impianto

Il pomodoro si può coltivare partendo dalla semina in pieno campo oppure con il trapianto di piantine,

quest’ultimo usato esclusivamente per le coltivazioni in serra.

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Semina diretta

La semina diretta si sta diffondendo sempre di più anche nelle coltivazioni in pieno campo perché comporta

costi minori e sviluppa piante molto sane e robuste in quanto non vengono stressate dall’operazione del

trapianto. Il terreno preferito dalla pianta di pomodoro è di medio impasto, poco calcareo e molto ben

drenato, mentre la temperatura ottimale per la coltivazione e lo sviluppo dei semi rientra tra i diciotto e i

ventisei gradi. Nel caso di una semina abbondante, successivamente si dovrà procedere con un

diradamento delle piantine più deboli. I semi possono essere distribuiti sul terreno a l fine di creare file

semplici o binate (doppie); nel primo caso si dovrà rispettare una distanza di circa un metro e mezzo tra le

file, mentre nel secondo di circa quaranta centimetri. La coltivazione in file binate è più praticata in quanto

presenta molti vantaggi. Il periodo migliore per la semina in pieno campo è il mese di marzo per le zone

dell’Italia meridionale, mentre per quelle settentrionali sarà effettuata in aprile.

Semina in semenzaio

Se si vuol effettuare una coltivazione da trapianto, bisognerà partire dal semenzaio. In genere la semina in

semenzaio viene fatta in ambiente riparato per creare la giusta temperatura per la germinazione dei semi;

può essere effettuata a spaglio oppure con seme singolo in recipiente o parte di terriccio. In cas o di semina

a spaglio, il trapianto verrà fatto a radice nuda, negli altri due casi con la parte di terra. Come potete

dedurre, la semina da semenzaio è molto più sbrigativa, più economica, in quanto non ci sono sprechi di

semi ed impiega minor tempo per dare i primi risultati. Per le colture in serra il periodo migliore della

semina sarà tra la stagione autunnale e l’inizio di quella invernale, per le anticipate quella invernale e per le

posticipate quella estiva.

Le nuove piantine di pomodoro saranno pronte per essere trapiantate nel momento in cui abbiano

raggiunto i quindici centimetri di altezza (in genere dopo circa due mesi); questa operazione viene

effettuata nei mesi di aprile e maggio.

Semina in vaso

La semina in vaso va effettuata nel mese di marzo, i semi si depositeranno nel semenzaio e si copriranno

con uno strado sottile di terra; a questo punto il contenitore con i semi andrà rivestito con un tessuto

forato e la terra innaffiata.

Nella fase di coltivazione in semenzaio il terriccio va tenuto sempre umido e il contenitore messo in

pieno sole. Dopo circa due mesi, durante il mese di maggio, quando le piantine avranno raggiungo i

dieci centimetri, si effettuerà il rinvaso facendo attenzione a non rovinare in maniera eccessiva le

radici; un vaso da trenta centimetri di diametro andrà bene per posizionarci una piantina.

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Semina pomodoro : L'influenza della luna

Quando effettuiamo la semina dei pomodori, dovremmo prendere in considerazione e rispettare anche le

fasi lunari; è stato riscontrato che i pomodori seminati nella fase di luna calante producevano quantità

minori e si sviluppavano in maniera più limitata e contenuta; mentre quelli seminati durante la luna

crescente, crescevano in maniera più vigorosa, davano frutti in quantità maggiore e di migliore qualità.

Naturalmente queste possono essere considerate credenze popolari ma, che ci crediate o no, di

seguito vi spiegheremo i due tipi di luna:

Luna crescente: chiamata anche luna nuova, cioè quando la gobba è rivolta verso ovest. Questa fase

si prolunga fino a quella di luna piena.

Luna calante: detta anche luna vecchia, in questo caso la gobba è rivolta ad est. Questa fase si

protrae da quella di luna piena fino a quando diventa invisibile. Oltre alla semina del pomodoro,

questo periodo è ottimo per la vendemmia.

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Pomodori innestati

In questa pagina parleremo di :

Pomodori innestati L'innesto Perché innestare Alcuni portinnesti Alcuni tipi di innesto

Pomodori innestati

Il pomodoro appartiene al gruppo delle solanacee ed è una pianta che produce dei frutti commestibili, nella

maggior parte dei casi, di colore rosso, molto usati in cucina per prepare insalate, sunghi, salse, pizza ed

altri tipi di piatti molto gustosi. I pomodori sono molto importanti per la nostra alimentazione e salute, in

quanto contengono antiossidanti, vitamine, proteine, minerali ecc. La maggior parte di vitamina C

contenuta nei frutti è racchiusa nei semi.

Ormai, in commercio, possiamo trovare i pomodori durante tutto il periodo dell’anno.

Come molti altri tipi di piante e piante erbacee, al fine di migliorarne la resistenza alle malattie, la

vigorosità, la robustezza e, soprattutto la produttività, anche i pomodori vengono innestati. Nei

paragrafi successivi vi parleremo dell’innesto e delle tecniche maggiormente usate per la

moltiplicazione della pianta del pomodoro.

L'innesto

L’innesto è un metodo usato per moltiplicare le piante attraverso l’unione del portinnesto, cioè la parte

inferiore della pianta, e del nesto, cioè la parte superiore. L’operazione d’innesto si realizza mettendo sul

portinnesto la marza, cioè una parte del nesto consistente in un pezzo di ramo o di una gemma, al fine di

creare una sola pianta. Per ottenere un buon innesto occorre essere molto precisi nel momento in cui si

praticano i tagli di quest’ultimo e del portinnesto, ma anche effettuarlo in un periodo adatto, in genere

durante il periodo primaverile oppure sulla fine di quello estivo.

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Perché innestare

Oltre ad essere utile per moltiplicare le piante, l’innesto ha sicuramente altri scopi molto importanti.

L’innesto può servire per controllare la crescita della pianta, scegliere un portinnesto piuttosto che un altro

può dar vita ad una nuova pianta più o meno robusta, più o meno longeva e con un periodo di fioritura

anticipato oppure posticipato; può essere molto utile per creare varietà più resistenti a malattie o a climi e

terreni particolari ecc.

Alcuni portinnesti

Come abbiamo detto in precedenza, i vantaggi dell’innesto sono molti, attualmente però, per il pomo doro,

questo metodo viene applicato soprattutto per aumentarne la produttività ma anche la resistenza verso le

malattie più gravi. Oggi giorno il portinnesto più usato per il pomodoro è il Beaufort, questo soggetto si è

rivelato resistente all’attacco di fusariosi e verticillosi, nematodi e radice suberosa, questo però vale solo in

caso di temperature al di sotto dei trenta gradi. Abbiamo poi il portinnesto Unifort, la sua particolarità è la

completa resistenza alle malattie sopra citate anche a temperature superiori ai trenta gradi.

Altri nomi possono essere: Hires, Energie, Maxifort e Vigomax.

Alcuni tipi di innesto

Ora vi spiegheremo alcuni metodi per innestare.

Innesto per accoppiamento: per questa tecnica bisogna fare un taglio obliquo di due terzi della

lunghezza al portinnesto ed al nesto, le due parti ricavate vanno unite con un filo di plastica o altro

materiale molto resistente. La riuscita dell’innesto si vedrà quando la nuova pianta avrà emesso due

o tre foglie. Dopo l’avvenuto innesto, la pianta andrà posizionata in un luogo ricco di umidità e,

prima dell’operazione di trapianto, si cimerà il portinnesto e andrà tolta la base del nesto.

Innesto a testa: questa tecnica si può applicare già nella fase di germinazione; in questo caso il

taglio al nesto ed al portinnesto va effettuato orizzontalmente, dopodiché andranno messi l’uno

sull’altro ed uniti da un legaccio resistente. Dopo l’operazione d’innesto, le piantine verranno poste

in un luogo con della luce non naturale. L’innesto a testa è più complicato del precedente e

necessita di molta attenzione.

La principale differenza tra questi due metodi d’innesto è la seguente: in quello per accoppiamento,

nel caso in cui l’innesto non fosse riuscito, la pianta non giungerebbe alla morte ma resterebbe

comunque non adatta allo scopo iniziale; in quello a testa invece, nel caso l’innesto non riuscisse, la

pianta morirebbe immediatamente.

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La tecnica di innesto a testa garantisce la totale resistenza della pianta alle malattie.

Innesto erbaceo: questa tecnica d’innesto è subentrata recentemente e permette di rendere migliori

le caratteristiche organolettiche della pianta e di renderla meno sensibile all’attacco di malattie e

parassiti. In questo metodo, le due piante unite sono diverse, dove il soggetto è un ibrido di

pomodoro. Ad operazione compiuta, le piantine andranno messe in un luogo riparato per qualche

giorno, dopodiché si esporranno all’aria aperta in modo graduale.

Innesto per approssimazione: è probabilmente il metodo maggiormente utilizzato per la

moltiplicazione della pianta del pomodoro. Questa tecnica consiste nel praticare un taglio su nesto e

portinnesto e, successivamente, dopo circa una settimana o poco più, si taglieranno gli steli

superiori e inferiori della zona di contatto dei due individui uniti. E’ stato provato che piante

riprodotte con questo tipo d’innesto producono quasi il doppio di frutti essendo più sane, vigorose,

robuste e maggiormente resistenti all’attacco di malattie e parassiti.

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Pomodoro Ciliegino

In questa pagina parleremo di :

Ciliegino Ambiente ed esposizione Terreno Semina e trapianto Annaffiature Concimazione Cimatura Raccolta Malattie e parassiti Varietà Coltivazione in vaso Pomodoro Ciliegino : Curiosità

Ciliegino

Il pomodoro ciliegino si coltiva ormai in quasi tutte le regioni italiane ma, in modo particolare, nella zona

sud-est della Sicilia, dove le caratteristiche climatiche ed ambientali sono più idonee. In commercio lo si

può trovare in tutto il periodo dell’anno. Questo tipo di pomodoro sviluppa i suoi frutti a grappoli ed ogni

grappolo può avere fino a venticinque pomodorini. I frutti di questo ortaggio si presentano rotondi, di

colore rosso vivo, con un gusto dolciastro e sono molto usati in cucina per preparare insalate ma anche da

magiare da soli. Essendo una pianta che riesce ad adattarsi a diversi ambienti e climi, ormai la vediamo

coltivata in tantissime zone ed anche nei giardini ed orti familiari. Di tipi di pomodoro ciliegino ne esistono

diversi, ognuno con caratteristiche diverse: Cherry, Pepe, Chipano ecc., nei paragrafi successivi vi

spiegheremo le caratteristiche delle principali varietà.

Ambiente ed esposizione

Il pomodoro ciliegino non necessita di un clima e di un ambiente particolare, questo grazie alla grande

capacità di adattamento della pianta. Questo tipo di ortaggio preferisce comunque i climi temperati e più

caldi delle regioni del sud, anche se la possiamo trovare in zone collinari fino a qualche centinaio di metri di

altitudine. Anche se ha una buona resistenza, teme le temperature troppo basse e sarebbe il caso di non

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esporre mai questa pianta a valori inferiori ai dieci gradi; la temperatura ideale per la coltivazione può

arrivare fino a venticinque gradi.

Terreno

Anche in fatto di terreno, il pomodoro ciliegino non è particolarmente esigente, riesce ad adattarsi anche a

quelli difficili e sassosi, l’importante che abbia sempre la possibilità di ricevere acqua. Anche questa pianta,

comunque, ha un terreno che preferisce, questo è poco acido o neutro e ricco di sostanze nutritive.

Semina e trapianto

Come per gli altri pomodori, anche per quello ciliegino, la coltivazione può partire da seme oppure da

piantina acquistata in commercio. La semina verrà fatta in contenitore o semenzaio con del terriccio adatto,

durante il mese di marzo. In base al clima si potranno trapiantare le nuove piantine in aprile oppure nei

primi giorni di maggio. La coltivazione più usata è quella si sviluppare due o tre fusti per pianta, quindi sarà

opportuno non piantare più di due piantine ogni metro quadrato di terra; la distanza da rispettare tra una

fila e l’altra è di circa novanta centimetri.

Annaffiature

Il pomodoro ciliegino ha bisogno di un terreno sempre umido ma non bagnato, i ristagni idrici potrebbero

favorire la comparsa di funghi e malattie come i marciumi. Bisognerà apportare acqua in modo non

esagerato ma costante.

Concimazione

La concimazione è molto importante per il pomodoro ciliegino. Prima della fase di trapianto, durante la

lavorazione del terreno, si dovrà somministrare del letame maturo sul fondo; molto importante sarà anche

l’apporto di fosforo e potassio, elementi indispensabili per la crescita corretta della pianta, prima della fase

di messa a dimora, l’azoto si apporterà in questa fase e in quella di copertura facendo attenzione a non

esagerare.

Cimatura

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Come detto in precedenza, la coltivazione più usata per questa pianta è quella a due o tre fusti, per

ottenere questo si effettuerà una cimatura che consiste nell’asportazione del germoglio principale.

Raccolta

La raccolta di questo pomodoro viene fatta a mano quando i frutti sono di un bel colore rosso vivo.

Si può raccogliere il singolo pomodoro oppure il grappolo intero tagliandolo con delle forbici.

Malattie e parassiti

Il pomodoro ciliegino è una pianta abbastanza resistente, occorre però fare attenzione ai marciumi, che

prendono di mira colletto ed apparato radicale. Riguardo ai parassiti, questo ortaggio può essere vittima

degli afidi, dei nematodi della patata e della dorifera, gli ultimi due attaccano massicciamente le radici.

Varietà

Ecco alcune varietà di pomodoro ciliegio e le loro caratteristiche:

Pepe: è un ibrido i cui semi non si trovano facilmente.

Lilliput: è una varietà di tipo precoce, come si può dedurre dal nome, questa pianta sviluppa frutti di

piccole dimensioni. E’ molto resistente e può essere coltivata in vaso, piena terra e serra.

Tondino: questa pianta produce frutti rosso vivo dal sapore piccante.

Gold Nugget: questa varietà si distingue dalle altre per il colore giallo dei suoi frutti.

Altre varietà possono essere: Chipano, Small Fry, Suncherry.

Coltivazione in vaso

Il pomodoro ciliegio si presta anche alla coltivazione in vaso, in questo caso il diametro di

quest’ultimo dovrà essere di almeno venticinque centimetri e la pianta avrà bisogno di molta acqua

e di sostegni per potersi sviluppare.

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Pomodoro Ciliegino : Curiosità

Il pomodoro ciliegino è molto usato in cucina nelle insalate, per preparare la caprese o altre gustosi piatti. E’

anche un ottimo alleato per chi deve seguire una dieta, infatti questo pomodoro, come del resto gli altri,

contiene poche calorie, depura, rinfresca e può essere utile per favorire la diuresi.

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Pomodoro cuore di bue

In questa pagina parleremo di :

Cuore di bue Ambiente ed esposizione Terreno Semina ed impianto Annaffiatura Concimazione Potatura Raccolta Malattie e parassiti Pomodoro cuore di bue : Varietà

Cuore di bue

Il pomodoro cuore di bue è originario degli Stati Uniti e fu importato in Europa verso il 1500; presenta frut ti

di forma piuttosto irregolare che possono, anche se raramente, arrivare ad un peso di mezzo chilo. La

buccia di questo tipo di pomodoro è liscia e molto sottile, mentre la polpa è saporita, non molto ricca di

acqua e con pochissimi semi. Un tempo veniva coltivato esclusivamente in piena terra mentre, oggi, lo

vediamo spesso negli orti e nei giardini delle nostre case. La caratteristica principale di questa pianta è di

avere una crescita continua in altezza. I pomodori di maggiori dimensioni presentano co stole più

accentuate.

Ambiente ed esposizione

Il clima preferito dal pomodoro cuore di bue è di tipo temperato-caldo, mentre climi freddi e temperature

invernali limitano la produzione e coltivazione di questo ortaggio. La temperatura ideale per far giungere a

maturazione i frutti è di circa ventitre gradi, mentre temperature al di sopra dei trenta gradi possono

causare danni e decolorazioni. Esiste anche un tipo di coltivazione forzata della pianta del pomodoro, in

questo caso può essere fatta in zona con diversi tipi di clima.

Terreno

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Il terreno ottimale per la coltivazione del pomodoro cuore di bue è di tipo fresco, lavorato bene in

profondità e di medio impasto, meglio se poco salino.

Semina ed impianto

I semi del pomodoro cuore di bue li possiamo trovare nei negozi specializzati. Le nuove piantine saranno

pronte per il trapianto quando avranno sviluppato cinque o sei foglioline. Prima di procedere con

l’operazione d’impianto, il terreno andrà arato e preparato. L’impianto si effettuerà a seconda del tipo di

clima: nel caso di una coltura nella stagione primaverile, andrà fatto tra novembre ed aprile; per quella

autunnale, tra i mesi di luglio ed agosto; per quella in pieno campo, tra aprile e giugno. Nella fase

d’impianto, la distanza ottimale da rispettare sarà di circa un metro tra una fila e l’altra.

Annaffiatura

Il pomodoro cuore di bue necessita di annaffiature regolari e costanti, soprattutto nella fase di sviluppo e

ingrossamento dei frutti, ma non eccessive, in quando un apporto esagerato di acqua potrebbe causare

marciumi ed altri gravi problemi. Durante il periodo invernale, subito dopo l’operazione d’impianto, il

pomodoro non dovrebbe essere annaffiato perché potrebbe andare incontro ad un rallen tamento dello

sviluppo e della crescita.

Concimazione

Concimare il pomodoro cuore di bue è fondamentale ma non bisogna esagerare, basteranno cinque chili di

letame maturo ogni metro quadrato di terreno. Se si volesse integrare la concimazione, il periodo migliore

sarebbe quello durante la fase di preparazione del terreno, cioè prima dell’operazione d’impianto, si

dovrebbe impiegare del solfato di potassio e del perfosfato minerale.

Potatura

Più che potatura, per i pomodori si parla di sfemminellatura, cioè l’eliminazione dei getti laterali che si

formano ai piedi delle foglie; questa operazione è molto utile per limitare il numero di infiorescenze e

permettere alla pianta di produrre pomodori di buona qualità. Va effettuata durante il mese di luglio.

Raccolta

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La raccolta del pomodoro cuore di bue si esegue in base alla coltura: per quella del periodo primaverile si

effettua dal mese di marzo al mese di luglio; per quella autunnale, da settembre a dicembre; per quella in

piena terra da giugno a settembre. Questa operazione viene eseguita a mano tagliando il peduncolo.

Malattie e parassiti

Esistono molti parassiti, batteri e virus che possono provocare danni anche molto seri alla pianta del

pomodoro cuore di bue.

Alcune malattie provocare dall’attacco di funghi possono essere: l’oidio, la cladosporiosi, il

marciume azotato, la muffa grigia ecc. I batteri possono provocare la picchiettatura che si manifesta

con la comparsa, su fogli e frutti, di macchie più o meno grandi; la maculatura, il cui sintomo è la

comparsa di macchie di vari colori, su parti come frutti e foglie. Ci sono poi i virus che possono

causare il mosaico del pomodoro ed altre gravi malattie. La comparsa di questi virus può essere

favorita da parassiti come: l’afidone della patata, l’afide nero della fava, i tripidi ecc. Danni

all’apparato radicale possono essere provocati dagli elateridi oppure dai nematodi; ai frutti dalle

cimici; alle foglie dal ragnetto rosso ecc.

Pomodoro cuore di bue : Varietà

Di pomodoro cuore di bue ne esistono principalmente due varietà: Arawak e di Albenga.

Pomodoro cuore di bue Arawak: è il cuore di bue che troviamo in Italia, soprattutto nelle regioni

della Liguria e del Piemonte, ma attualmente diffuso un po’ in tutto il paese. Ha una forma che

ricorda molto quella della pera, con delle parti costolute non molto accentuate; può avere un colore

rosa, verde oppure rosso. La pompa è molto abbondante e quasi non presenta parti acquose. In

cucina è molto usato per preparare insalate oppure sunghi. In commercio lo si può trovare quasi per

l’intero periodo dell’anno.

Pomodoro cuore di bue di Albenga: questo pomodoro è frutto dell’unione di varie specie; presenta

una polpa dal sapore dolce- poco acidulo, una forma di cuore molto costoluta e di grandi

dimensioni. Può avere un colore rosso o arancio.

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Pomodoro Pachino

In questa pagina parleremo di :

Pachino Ambiente ed esposizione Terreno Semina e trapianto Annaffiature Concimazione Cimatura e pacciamatura Raccolta e conservazione Malattie e parassiti Varietà Pomodoro Pachino : Proprietà

Pachino

Il pomodoro Pachino è massicciamente coltivato nella regione Sicilia e nell’Italia meridionale in genere;

questo tipo di pomodoro è caratterizzato da una polpa molto gustosa e consistente, da frutti con buccia

lucente e da un elevato tempo di conservazione. I l pomodoro Pachino ha un gusto dolce che lo rende

adatto soprattutto per preparare insalate ma anche condimenti per pasta ecc. Anche se questo tipo di

pianta dà i migliori risultati se coltivata in grandi estensioni, sempre più frequentemente troviamo il

pomodoro Pachino presente nei piccoli orti delle nostre città. Questo ortaggio sa adattarsi a diversi climi e

terreni e, anche se preferisce clima e temperature delle regioni meridionali, dove è maggiormente diffusa la

coltivazione, si è diffuso largamente anche in quelle settentrionali dove sembra dare risultati soddisfacenti.

Ambiente ed esposizione

Come detto in precedenza, il pomodoro Pachino si adatta a diversi tipi di clima e terreno e per questo la sua

coltivazione si è diffusa in quasi tutta la nostra penisola. La temperatura ottimale per la coltivazione di

questo pomodoro è di circa ventitre grandi fino a ventisei e sarebbe opportuno non esporlo mai a

temperature inferiori ai dieci-dodici gradi.

Terreno

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Come per il clima, il pomodoro Pachino sa adattarsi a terreni diversi, compresi quelli sassosi; preferisce

terreni non molto acidi oppure neutri e, le piante adulte, possono tollerare anche quelli ricchi di sale.

Semina e trapianto

Per avere i pomodori Pachino si potrà partire da piantine acquistate nei negozi specializzati oppure dai

semi; in caso di partenza da questi ultimi, si dovranno posizionare in un contenitore con del terriccio

specifico per semine posto in una zona protetta e riparata durante il mese di marzo. Il tempo del trapianto

varia a seconda della zona climatica in cui ci troviamo: nelle regioni settentrionali andrà fatto dalla fine di

aprile ai primi di maggio, mentre in quelle meridionali dove il clima è più caldo, si potrà effettuare anche un

mese prima a seconda delle temperature. In genere vengono messe a dimora due piantine ogni metro

quadrato di terreno, distanziate di circa cinquanta centimetri.

Annaffiature

Il pomodoro Pachino necessita di annaffiature frequenti e soprattutto costanti, il terreno deve sempre

essere umido, molto importante sarà evitare i ristagni idrici. Quando si apporta l’acqua ricordarsi di non

bagnare foglie e frutti, questo potrebbe provocare l’insorgere di malattie fungine.

Concimazione

Prima dell’operazione d’impianto, durante la fase di lavorazione del terreno, sarà opportuno mettere sul

fondo del letame. In alcuni casi il ciclo produttivo del pomodoro Pachino può durare più mesi, in questo

caso sarà il caso di somministrare un concime a lenta cessione ricco di tutti gli elementi e microelementi

necessari ad un corretto e sano sviluppo delle piante.

Cimatura e pacciamatura

Due operazioni molto importanti. La prima utile per creare piante con due -tre fusti, si dovrà eliminare il

germoglio più grande nel momento in cui le piantine abbiano sviluppato cinque-sette foglie vere; la

seconda indispensabile per proteggere la base e le radici delle piantine dopo il trapianto.

Raccolta e conservazione

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I pomodori di Pachino si raccolgono da luglio ad ottobre. Questa operazione viene fatta manualmente

quando il pomodoro ha raggiunto la giusta maturazione e un colore rosso vivo.

Si possono conservare in frigorifero per circa quindici giorni.

Malattie e parassiti

Le malattie che più frequentemente colpiscono la pianta di pomodoro Pachino sono i marciumi, esse sono

causate da funghi che proliferano in ambienti con elevata umidità. Alcuni parassiti nemici sono gli afidi che

colpiscono foglie e pianta in generale, la dorifera e i nematodi della patata, questi ultimi danneggiano le

radici.

Varietà

Di seguito vi elencheremo le varietà di pomodoro Pachino:

Pomodoro Pachino Ciliegino: come dice il nome stesso, assomiglia molto ad una ciliegia, i

pomodorini si sviluppano in grappoli, hanno un colore rosso, forma tonda e sono di piccole

dimensioni.

Pomodoro Pachino Costoluto: al contrario del precedente, i frutti di questa varietà si presentano di

grandi dimensioni, hanno un colore verde.

Pomodoro Pachino Tondo Liscio: anche questi pomodori hanno un colore verde, gusto molto deciso

e piccole dimensioni tonde.

Pomodoro Pachino a Grappolo: il colore di questi pomodori può variare dal rosso al verde, hanno

una buccia liscia e, come dice il nome stesso, si sviluppano a grappolo e presentano buone

dimensioni.

Pomodoro Pachino : Proprietà

Oltre ad essere molto buono e saporito, il pomodoro Pachino presenta anche molte proprietà utili al nostro

organismo. Tutti sappiamo come può essere dissetante e rinfrescante questo tipo di pomodoro soprattutto

d’estate ma, recenti studi hanno rivelato che mangiare molti pomodori, compresi quelli Pachino, può

essere utile per prevenire alcuni tipi di tumore. Il pomodoro Pachino è anche molto ricco di vitamina C, sali

minerali ed antiossidanti. Inoltre può proteggerci dall’insorgenza di malattie infettive e problemi alla pelle.

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Pomodoro San Marzano

In questa pagina parleremo di :

San Marzano Ambiente ed esposizione Terreno Semina e trapianto Annaffiature Concimazione Raccolta e conservazione Malattie e parassiti Varietà Pomodoro San Marzano : Proprietà

San Marzano

Il pomodoro San Marzano viene coltivato soprattutto nella regione Campania, in particolare nelle città di

Napoli e Salerno e, un po’ meno, in quella di Avellino. Questo pomodoro presenta un sapore agrodolce che

lo rende indicato per il consumo crudo oppure cotto sottoforma di salsa. Il frutto della pianta di questo tipo

di pomodoro si presenta come una bacca di forma cilindrica allungata non uniforme, di colore rosso molto

acceso; la polpa è compatta e non contiene molti semi, mentre la buccia è molto sottile e facilmente

staccabile. Attualmente sul mercato si sono diffusi degli ibridi molto resistenti e più commercializzabili.

Ambiente ed esposizione

Il pomodoro San Marzano preferisce un clima temperato-caldo e di un’esposizione in zona soleggiata e

riparata dal vento. Questo pomodoro non dovrebbe mai essere esposto a temperature inferiori ai dodici

gradi, quelli ottimali vanno dai ventuno ai ventitre gradi. In genere questo tipo di pomodoro viene coltivato

dalla stagione primaverile alla fine di quella autunnale.

Terreno

Una delle caratteristiche principali della coltivazione di questo pomodoro è quella di venire effettuata

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soltanto su terreni pianeggianti, naturalmente ricchi di materiale vulcanico, sostanza organica e di elementi

come il potassio e il fosforo; cosa fondamentale sarà la buona possibilità di apportare acqua.

Semina e trapianto

La semina del pomodoro San Marzano può partire da semenzaio, in questo caso dovrà essere fatta nei mesi

di gennaio e febbraio, o in pieno campo, qui i mesi più adatti sono marzo ed aprile. I semi vanno interrati ad

una profondità di circa un centimetro e ad una distanza di circa un metro tra le file.

Il trapianto delle giovani piantine si può effettuare dai primi di aprile fino ai primi di maggio.

La coltivazione in pieno campo necessita di sostegni alle piantine.

Annaffiature

Anche il pomodoro San Marzano necessita di apporti d’acqua, soprattutto durante il periodo di crescita

iniziale, ma non eccessivi, cosa fondamentale è che siano somministrati in modo costante. Un apporto di

acqua maggiore, ma sempre costante e non esagerato, bisognerà apportarlo durante il periodo in cui i frutti

cominciano l’ingrossamento.

Concimazione

La concimazione è un’operazione molto importante nella coltivazione del pomodoro San Marzano. Questa

pianta necessita di elementi nutritivi indispensabili per il suo corretto sviluppo; apporteremo piccole

quantità di azoto più volte dalla fase di trapianto per tutto il ciclo di coltivazione. Fosforo e potassio

verranno somministrati in caso di grandi ed estese coltivazioni. Calcio e magnesio possono essere utili per

prevenire i marciumi delle bacche.

Raccolta e conservazione

In genere la raccolta del pomodoro San Marzano si effettua da agosto a settembre -ottobre; andrà fatta a

mano, molto delicatamente, nel momento il cui il frutto abbia raggiunto la giusta maturazione e sia di

colore rosso.

Dopo la raccolta il pomodoro si può conservare in frigorifero per dieci giorni; nel caso dei

pomodori pelati in scatola, dopo l’apertura si dovranno conservare in frigo in un contenitore di

vetro; se invece vogliamo preparare noi dei pomodori pelati, dovremo sbucciarli e farli scottare per

poco tempo in acqua e aceto, dopodiché di metteremo in vasi di vetro e sterilizzeremo.

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Malattie e parassiti

Esistono molte malattie e parassiti che possono prendere di mira la pianta del pomodoro, eccone alcuni e i

possibili rimedi:

Ruggine: questa malattia colpisce le foglie e i frutti e si manifesta con la comparsa di macchie di

colore scuro sulle foglie, provocandone l’ingiallimento. Anche i pomodori saranno cosparsi di

macchine scure. Essendo causata da un fungo, procedere con la somministrazione di fungicidi ed

eliminare le parti infestate.

Verticillium: anche questa malattia è provocata da un fungo. Le piante colpite presentano foglie

ingiallite e secche. Procedere immediatamente con l’eliminazione delle piante danneggiate.

Altre malattie possono essere: la muffa grigia delle foglie, la peronospora e la septoriosi.

Varietà

Tra le varietà di pomodoro San Marzano, possiamo ricordare:

San Marzano Adamo: questa varietà è molto resistente all’attacco di marciume apicale, la polpa è

molto gustosa. Ha un colore rosso molto acceso.

San Marzano Cirano: i frutti di questa varietà possono arrivare ad una lunghezza di venti centimetri,

la loro polpa è molto buona e saporita.

San Marzano Scatolone: questa pianta produce frutti in abbondanza, di lunghezza consistente e

vuoti all’interno; sono particolarmente adatti per la consumazione in insalata e possono essere

mangiati verdi oppure rossi, cioè a completa maturazione.

Pomodoro San Marzano : Proprietà

Il pomodoro San Marzano viene utilizzato molto in cucina per preparare insalate, salse oppure fatto seccare

e messo sott’aceto.

Oltre ad essere molto utile in cucina, il pomodoro possiede può aiutarci a stare meglio grazie alle

sue proprietà antiossidanti, vitamine e betacarotene.

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Pomodoro tondo liscio

In questa pagina parleremo di :

Il pomodoro tondo liscio Ambiente ed esposizione Terreno Semina e trapianto Annaffiature Concimazione Raccolta Malattie e parassiti Varietà Pomodoro tondo liscio : Curiosità

Il pomodoro tondo liscio

Come già detto in altri articoli riguardanti il pomodoro, questa è una pianta erbacea molto diffusa in Italia e

in altre parti del mondo; essa può raggiungere un’altezza di due metri ma, a causa del fusto non molto

robusto, per svilupparsi abbisogna di sostegni. La radice è composta dal fittone e da altre più piccole che si

sviluppano lateralmente. I fiori della pianta del pomodoro sono di colore giallo e crescono sul fusto e sui

rami.

Il pomodoro tondo liscio è una varietà usata soprattutto per preparare insalate e sul mercato ne

possiamo trovare di varie dimensioni, a grappolo oppure singoli, sempre di un rosso molto vivo. Il

pomodoro tondo liscio è apparso sul nostro mercato durante gli anni ottanta; è molto consumato ed

apprezzato in quanto presenta una polpa molto consistente e si conserva a lungo.

Ambiente ed esposizione

La pianta del pomodoro tondo liscio, per sviluppare molti frutti e di buona qualità, necessita di un clima

temperato caldo, una buona esposizione solare. Questo pomodoro può sopportare brevi periodi freddi, ma

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sarebbe meglio non sottoporlo mai a gelate o comunque temperature molto rigide. La temperatura ideale

per la coltivazione può arrivare a ventisei gradi.

Terreno

Il pomodoro necessita di un terreno molto lavorato, profondo, fertile e soprattutto ben drenato. Quando la

pianta è adulta può resistere anche in terreni particolarmente acidi o basici.

Semina e trapianto

La moltiplicazione del pomodoro avviene per seme che può iniziare in luogo coperto oppure direttamente

in pieno campo.

In caso di partenza da semenzaio oppure serra, quindi in luoghi riparati e, possibilmente riscaldati,

la temperatura ottimale dovrà essere di ventuno gradi. Il terreno dovrà essere adatto per la semina.

Dopo circa due settimane le piantine saranno spuntate e dovranno essere messe in un contenitore

con della torba per un mese circa, dopo questa operazione si potranno mettere nel vaso (in genere

verso marzo-aprile),

Il periodo migliore per seminare in pieno campo va da marzo a maggio. Le nuove piantine saranno

trapiantate quando avranno prodotto tre o quattro foglie ad una distanza di circa cinquanta

centimetri.

In genere le piantine di pomodoro vanno trapiantare in pieno campo verso la fine del mese di

maggio; andranno interrare di circa tre centimetri non di più. Dopo questa operazione dovranno

essere munite di sostegni per potersi sviluppare al meglio.

Annaffiature

Come gli altri tipi di pomodoro, anche quello tondo liscio necessita di un costante ma non eccessivo

apporto di acqua. E’ una pianta che teme la siccità ma anche i ristagni idrici. Come detto in altri articoli

riguardanti il pomodoro, bisogna sempre fare attenzione, durante la fase d’annaffiatura, a non bagnare

foglie e frutti.

Concimazione

Durante la fase di lavorazione del terreno, bisognerà apportare del letame maturo, successivamente

concimazioni di fosforo e potassio. In caso l’azoto in fase di copertura.

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Raccolta

La raccolta del pomodoro tondo liscio si effettua nel periodo tra luglio e settembre. Questa operazione

avviene manualmente e viene fatta nel momento il cui i pomodori hanno raggiungo un ben colore rosso

vivo.

Malattie e parassiti

Il pomodoro tondo liscio, come gli altri pomodori, è molto soggetto a marciumi radicali e del colletto. Un

apporto eccessivo di acqua può anche provocare abrasioni sui frutti.

Teme molto la dorifora e l’agrotide che, attraverso la deposizione delle proprie larve, danneggia le

radici delle piantine appena nate.

Varietà

Ecco alcune varietà di pomodoro tondo liscio.

Pomodoro Camone: questa varietà è originaria della Sardegna, è molto resistente alle malattie, può

essere coltivato in zone con climi diversi. Ha un sapore molto deciso e gustoso, di consistenza

croccante.

Pomodoro Ikram: è una varietà di pomodoro tondo liscio che si sviluppa a grappolo, ognuno dei

quali può portare fino a sei frutti. Lo troviamo durante tutto il periodo dell’anno e lo si può

conservare per circa due settimane. Particolarmente adatto per cottura, insalate, salse.

Pomodoro tondo liscio : Curiosità

Le caratteristiche tipiche del pomodoro tondo liscio sono la particolare consistenza della sua polpa e la

lunga resistenza di conservazione. Come gli altri pomodori è ricco di vitamina C, betacarotene. E’ utile per

favorire la diuresi oppure per chi ha problemi di stitichezza. Può essere consumato tranquillamente anche

da chi è a dieta in quanto poverissimo di calorie. Il pomodoro, contenendo il licopene, può essere un ottimo

alleato per la prevenzione del cancro. Il verde del pomodoro è tossico.

Il pomodoro tondo liscio è molto utilizzato in cucina e particolarmente indicato per la preparazione

di piatti che richiedono una cottura prolungata, in quanto la loro consistenza gli permette di non

spappolarsi in poco tempo.

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Pomodoro tondo liscio, ciliegino, costoluto ecc., di qualunque tipo sia, possiamo solo dire che il

pomodoro è l’ortaggio per eccellenza, buono, saporito, è il re dei nostri piatti estivi, con il suo

caratteristico sapore dona un tocco speciale anche ai piatti più semplici.

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Sfemminellatura pomodoro

In questa pagina parleremo di :

Sfemminellatura In cosa consiste Come individuare le parti da eliminare Varietà di pomodori determinate ed

indeterminate Differenza tra cimatura e sfemminellatura Dove si effettua la sfemminellatura Quando eseguirla Sfemminellatura pomodoro : Nuove

esperienze

Sfemminellatura

Oltre alle classiche cure come una giusta annaffiatura, un terreno adatto, la concimazione necessaria ecc.,

la pianta del pomodoro necessita di alcuni interventi atti a farla sviluppare e crescere al meglio, uno di

questi è la sfemminellatura o scacchiatura. Di seguito cercheremo di illustravi al meglio come si compie

questo tipo di operazione molto importante, il giusto periodo in cui compierla, i tipi di pomodoro su cui va

eseguita, la differenza con un altro tipo di potatura ed altre informazioni utili che vi permetteranno di

effettuarla in modo corretto anche se siete dei “pollici verdi” in erba.

In cosa consiste

La sfemminellatura è quell’intervento che si effettua sulla pianta per creare un equilibrio fra vegetazione e

produzione di frutti; essa consiste nell’eliminazione manuale dei getti laterali o germogli (femminelle) che si

formano nella zona ascellare della pianta, nel momento in cui raggiungono una lunghezza di circa sette

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centimetri, al fine di far giungere a maturazione in modo più veloce i pomodori, senza questa operazione la

pianta sarebbe più stressata in quanto userebbe maggiori energie perché dovrebbe produrre fiori e nuovi

frutti.

Come individuare le parti da eliminare

Come abbiamo spiegato precedentemente, la sfemminellatura è quell’operazione attraverso la quale si

eliminano i germogli che si formano all’ascella della pianta, questo perché essi sono inutili in quanto non

daranno mai vita a frutti né fiori ma faranno consumare inutilmente energie alla pianta per svilupparli

mentre, invece, potrebbe utilizzarle per emettere getti fruttiferi. Anche per una persona inesperta, questi

getti sono facilmente individuabili in quanto si formano proprio ai lati del fusto centrale della pianta.

Varietà di pomodori determinate ed indeterminate

Per poter decidere se praticare degli interventi, in modo particolare la sfemminellatura, sulle nostre piante

di pomodori, prima di tutto dovremo sapere a che varietà appartengono. Esistono varietà di tipo

indeterminato e varietà di tipo determinato; di seguito vi spiegheremo brevemente le caratteristiche.

Varietà indeterminate: sono quei tipi di pomodori che si sviluppano continuamente in altezza, cioè

quasi tutte quelle varietà che vengono coltivate nei piccoli terreni o negli orti familiari di piccole

dimensioni.

Varietà determinate: al contrario di quella precedente, a questa varietà appartengono quelle piante di

pomodoro che fermano lo sviluppo in altezza nel momento in cui hanno dato vita ad una certa

quantità di infiorescenze, cioè quelle che maggiormente vengono impiegate industrialmente.

Differenza tra cimatura e sfemminellatura

Sono due operazioni di potatura che si effettuano sulla pianta del pomodoro a seconda della varietà.

Cimatura: questo intervento consiste nel tagliare il germoglio più sviluppato nella parte apicale

della pianta al fine di fermare lo sviluppo delle infiorescenze ed avere più frutti.

Sfemminellatura: asportazione dei getti che si sviluppano lateralmente.

Dove si effettua la sfemminellatura

In genere, si consiglia di effettuare la sfemminellatura sulle varietà indetermi nate di pomodori, in quanto,

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senza questo intervento, le piante produrrebbero troppe infiorescenze e i frutti sviluppati sarebbero di

minori dimensioni e peggior qualità. Questo tipo di operazione, ad esempio, è molto importante su piante

di pomodoro che producono frutti di grandi dimensioni come il Cuore di Bue, ma non necessaria su quelle

che ne sviluppano di piccole dimensioni.

Sulle varietà determinate invece, che sono quelle maggiormente impiegate per scopi industriali, non

si dovrebbe mai eseguire nessun intervento di sfemminellatura, in quanto per questo tipo di

coltivazione le operazioni svolte manualmente debbono essere ridotte al minimo.

Quando eseguirla

L’operazione di sfemminellatura si effettua quanto le femminelle, cioè i getti che si svilup pano

lateralmente, sono di piccole dimensioni (circa sette centimetri non di più), questo perché se fossero più

grandi, durante questo intervento, si potrebbero provocare delle ferite alla pianta e, di conseguenza,

favorire la comparsa di funghi molto dannosi. Meglio durante la fase di luna calante.

Una cosa da tener molto presente è che, anche nelle varietà di pomodoro che necessitano di questa

potatura, sarebbe meglio non essere troppo aggressivi nel compierla, in quanto si potrebbero creare

involontariamente dei danni anche molto gravi alla pianta.

Sfemminellatura pomodoro : Nuove esperienze

In questo articolo abbiamo cercato di spiegarvi il significato della sfemminellatura, del momento più

opportuno della sua esecuzione, su che varietà di pomodoro eff ettuarla, come individuare i getti da

eliminare e la differenza con la cimatura; naturalmente i nostri consigli e le nostre spiegazioni sono dati da

varie esperienze e informazioni acquisite negli anni, ciò non vieta però di effettuare esperimenti personal i

che potrebbero portarvi a scoprire nuove astuzie e strategie di coltivazione e darvi grandi soddisfazioni.

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Come coltivare il pomodoro in inverno

In questa pagina parleremo di :

Come coltivare il pomodoro in inverno La serra Prima di cominciare Dove posizionarla Posa della serra Terreno Semina Quanta acqua Concime Danni ed alterazioni

Come coltivare il pomodoro in inverno

Il pomodoro è una pianta che si adatta a diversi climi e terreni, per la sua coltivazione in inverno però

necessita di essere protetto in quanto teme le temperature troppo fredde e le gelate. La cosa migliore per

fornire un riparo a questo ortaggio sarà di costruire una serra adatta al proprio sviluppo durante il periodo

invernale.

La serra

La serra può essere un elemento molto utile per vari motivi, bisogna quindi far attenzione a come si

costruisce e ai materiali che si impiegano ; questo riparo può servire altresì per avere raccolti anticipati

oppure posticipati, ma anche per poter sviluppare nuove piantine che, nella fase iniziale della loro crescita,

necessitano di una protezione. Siamo abituati a vedere le serre per la coltivazione di ortaggi soprattutto in

terreni di notevole estensione, oggi, però, sono sempre più presenti anche negli orti di casa nostra. Di

seguito cercheremo di spiegarvi le varie fasi della loro costruzione e alcuni accorgimenti utili da seguire.

Prima di cominciare

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Prima di iniziare la costruzione della serra, dobbiamo renderci conto che essa occuperà parte del

nostro orto, quindi sarà opportuno non usare materiali casuali, antiestetici e poco adatti. Oggi,

passeggiando per le nostre città, vediamo serre costruite nei modi più disparati, con elementi poco

stabili, rovinati, brutti e poco pratici. In commercio si possono trovare serre di piccole dimensioni

adatte per orti familiari, pronte da montare, con tutto l’occorrente necessario per ricreare il nostro

piccolo angolo verde protetto.

Dove posizionarla

Acquistati i materiali, ora si dovrà pensare al posizionamento della serra. Come per altri ortaggi, anche per

la coltivazione del pomodoro la serra va messa in pieno sole. La disposizione ottimale delle piante protette

dalla copertura è quella rivolta in direzione nord-sud, perché, in questo caso, non ci sarà il problema che si

facciano ombra a vicenda. Cosa fondamentale sarà il creare dei varchi dove l’aria possa circolare ed

eliminare la condensa che si forma all’interno della serra nei mesi più freddi, la formazione di quest’ultima

potrebbe favorire l’insorgere di marciumi molto pericolosi.

Posa della serra

Innanzitutto bisognerà creare degli archetti che possano sostenere il telo di copertura della serra, si

potranno utilizzare dei tubi zincati o di altro materiale, con una lunghezza d i circa due metri. Fatti gli

archetti, si dovranno interrare di circa venti centimetri ed una distanza reciproca di circa due metri e,

successivamente, si fisserà su di loro il telo. Sarà opportuno mettere anche degli elastici tutti’intorno per

rendere più stabile la struttura anche in caso di vento. Di teli usati per coprire le serre ne esistono di vari

tipi, il materiale più usato è il polietilene che può essere semplice oppure termico: il primo dura meno e

produce più condensa, il secondo ha una maggiore durata, crea meno condensa ma costa molto di più.

Dovendo essere impiegato per tutto l’inverno, quindi anche con temperature molto rigide, i teli di

copertura dovranno essere spessi almeno quindici millimetri, in zona più fredde anche venti; se ci

trovassimo in zona con temperature invernali non particolarmente fredde, lo spessore minimo si potrebbe

abbassare a dieci millimetri.

Terreno

Il terriccio dovrà essere ben lavorato e molto ben drenato. Il pomodoro riesce a svilupparsi su vari tipi di

terreno.

Semina

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La temperatura ottimale per lo sviluppo delle piantine nella serra è di circa ventuno gradi.

Quanta acqua

Per quanto riguarda i pomodori coltivati in serra, avranno bisogno di molta acqua nel momento del

trapianto, dopo questa operazione l’apporto di acqua dovrà avvenire in modo saltuario; nel momento in cui

svilupperanno radici nuove si procederà con un aumento di somministrazione d’acqua fino a quando i frutti

saranno arrivati a giusta maturazione.

Concime

Il pomodoro allevato in serra va concimato durante la fase di sviluppo e ingrossamento dei frutti, si

userà un concime specifico di tipi liquido.

Danni ed alterazioni

La coltivazione in serra del pomodoro può essere molto utile durante il periodo invernale dove le

temperature sono molto fredde, questo tipo di coltura però può portare anche ad alterazioni e danni,

di seguito ne spiegheremo alcuni.

Nonostante siano coltivati in serra, i pomodori possono subire danni da freddo, in questo caso le

foglie poste nella parte superiore della pianta assumono un colore sbiadito, oppure possono

diventare di colore rosso oppure scurirsi. Un rimedio potrebbe essere quello di utilizzare un telo di

copertura supplementare, in modo da creare maggior calore all’interno della serra e di

somministrare un concime equilibrato. Un altro danno è il cosiddetto scatolamento, il frutto maturo

presenta una forma non più regolare ed è quasi vuoto e privo di semi al proprio interno; in questo

caso si potrà apportare del concime con una quantità di azoto bilanciata.

Si possono poi avere danni provocati da funghi, in modo particolare i marciumi e muffa grigia, mal

nero e mal bianco ecc.