LE MATERIE PRIME DEL VETRO · L’INDUSTRIA DEL VETRO 1. Polverizzazione delle materie prime che...

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LE MATERIE PRIME DEL VETRO

Le sostanze vetrificanti (silice, sotto forma di sabbia o quarzo) conferiscono le caratteristiche principali aumentando durezza e

resistenza chimica.

Le sostanze fondenti (sali di sodio o di potassio) si combinano con la

silice migliorandone la fusibilità.

Le sostanze stabilizzanti (calde o ossidi di magnesio, zinco, ecc.)

aumentano la densità e conferiscono elasticità, tenacità e lucentezza.

Le sostanze affinanti favoriscono l’eliminazione di difetti come le bolle

d’aria che si formano nella massa fusa e facilitano la trasformazione del vetro in un fluido chiaro, trasparente e omogeneo.

I coloranti (ossidi metallici) conferiscono al vetro il colore desiderato.

Se si vuole ottenere un vetro bianco, si devono eliminare le colorazioni

dovute a impurità mediante decoloranti.

Gli additivi conferiscono al vetro caratteristiche particolari.

Gli opacizzanti restano nella massa vetrosa e ne diminuiscono la

trasparenza.

Infine, per accelerare il processo di fusione, con conseguente risparmio

energetico, viene aggiunto rottame di vetro fino al 50% del materiale

totale.

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CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ DEL VETRO

Pregi del vetro sono l’essere inerte e inalterabile, cioè non combinarsi con

altre sostanze e inattaccabile dagli acidi. Altre caratteristiche del vetro sono:

Trasparenza – unita alla compattezza e omogeneità permette la

costruzione di superfici e lenti che permettono di vedere senza

deformazioni.

Durezza e Fragilità – resiste bene al graffio di punte e materiali duri però

tende a rompersi facilmente.

Isolamento elettrico – il vetro è tra i migliori isolanti elettrici: viene usato

per i cavi dell’alta tensione e per le comuni lampadine.

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L’INDUSTRIA DEL VETRO

1. Polverizzazione delle materie prime che vengono mescolate con rottami

di vetro.

2. Miscelazione delle materie prime, fondamentali ed accessorie, secondo

opportune dosi secondo le ricette necessarie per la produzione.

3. La fase di fusione avviene a temperature tra 1000 e 1500 °C e dura circa

12 ore, in cui la miscela diventa liquida.

Durante questa fase si ha l’affinazione, cioè l’aggiunta delle sostanze

affinanti che facilitano l’eliminazione delle bollicine di aria e gas.

Al termine della fusione avviene la fase di riposo, durante la quale la

massa fusa viene raffreddata gradualmente per acquistare la viscosità

necessaria per la foggiatura.

4. La foggiatura avviene a circa 1000 °C e la massa vetrosa viene modellata

con vari tipi di lavorazione.

5. All’uscita della fase di foggiatura il prodotto viene avviato alla fase di

ricottura, che consiste in un nuovo riscaldamento con temperatura che parte da 400-600 °C e si abbassa progressivamente (per 4-10 ore), che

serve a stabilizzare il vetro e ad evitare il brusco contrasto con la

temperatura ambiente.

6. Nel caso di lastre si procede al taglio nelle dimensioni volute. Nel caso di

bottiglie si procede a trattamenti superficiali di protezione.

7. Infine si passa all’imballaggio e alla spedizione del prodotto finito.

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MINITEST

1. Cos’è il vetro?

2. Quali sono le materie prime per la fabbricazione del vetro?

3. Quali sono le proprietà più importanti del vetro?

4. A cosa serve la fase dell’affinazione?

5. A cosa serve la fase della ricottura?

6. Realizza uno schema in cui spieghi come si fabbrica una bottiglia.

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TECNICHE DI LAVORAZIONE DEL VETRO

Stampaggio: la massa ancora fusa viene messa in uno stampo e sottoposta

a pressione e occupa tutti gli spazi dello stampo.

Pressatura-soffiatura: in uno stampo viene fatta cadere una goccia di materiale fuso, che viene poi sottoposta a soffiaggio forzato in modo da far

aderire il materiale su tutta la parte interna vuota.

Laminazione: la massa vetrosa viene fatta passare attraverso rulli che la

stirano, facendo uscire una lastra continua, tagliata nelle forme volute.

Modellazione: consiste nel plasmare la pasta vetrosa con utensili manuali, in modo da realizzare ogni forma. Insieme con la soffiatura, che consiste nel

soffiare aria nella pasta vetrosa mediante cannule metalliche, si effettuano

le lavorazioni artigianali del vetro.

TEC

NIC

HE

DI

LAV

OR

AZI

ON

E

DEL

VET

RO

StampaggioPer produrre bicchieri, lenti

per occhiali, ecc.

Pressatura-SoffiaturaPer produrre oggetti cavi

come bottiglie, vasi e vasetti, lampadine.

LaminazionePer produrre lastre continue

anche stampate

Float glassPer produrre vetri piani e

cristalli.

ModellazionePer produrre oggetti artistici

e artigianali.

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IL CRISTALLO

I cristalli sono vetri contraddistinti dal fatto di contenere un'elevata percentuale di piombo. Il contenuto in piombo conferisce al cristallo

un’elevata rifrazione della luce, e notevole elasticità, e quindi una particolare

brillantezza e sonorità.

Per queste proprietà, per il fatto di fornire superfici molto lucenti, per la sua durezza e assenza di colorazioni, il cristallo viene usato quale vetro pregiato

per la cristalleria da tavola di alta qualità e inoltre per la fabbricazione degli

specchi, in ottica, ecc.

I cristalli per cristalleria da tavola contengono in genere:

dal 50 al 60% di silice;

dal 20 al 35% di ossido di piombo;

dal 10 al 15% di ossido di potassio.

IL CRISTALLO DI BOEMIA

Famosissimo in tutto il mondo, per le sue incredibili qualità e per la bravura

degli artigiani che lo hanno saputo valorizzare, è il cristallo di Boemia, nato

tra il XVII ed il XVIII secolo nelle regioni boeme.

I vetrai della Boemia scoprirono che utilizzando il potassio si otteneva un

vetro incolore chiaro che era più stabile di quello prodotto in Italia.

Delicatezza e leggerezza delle forme, la precisione per i dettagli e le particolari

lavorazioni sono accompagnate, nel cristallo di Boemia da una trasparenza,

una lucentezza ed una resistenza uniche.

SWAROVSKI

È specializzata nella produzione di manufatti in cristallo e deve la sua fama

sia all'alta qualità della lavorazione che a quella del materiale usato.

Il particolare cristallo è stato ideato da Daniel Swarovski, nato in Boemia nel

1862. La sua composizione è in vetro e piombo (circa il 30%), ma l'esatta

formula è gelosamente custodita come segreto industriale.

Il logo aziendale è rappresentato da un cigno. La materia prima viene

utilizzata per diverse linee di prodotto: dai componenti per bigiotteria

all'ottica di precisione, dall'oggettistica per la casa alla gioielleria.

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Cristallo Cristallo di Boemia

Swarowski

Vetri di sicurezza

2 strati di vetro da 3 mm + 1 strato di PVB da 0,38 mm

3 strati di vetro da 3 mm + 2 strato di PVB da 0,38 mm

Vetro antiproiettile

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LA FINITURA DEL VETRO

Completato il processo produttivo, il vetro può essere sottoposto a ulteriori lavorazioni, per esaltare determinate caratteristiche o per eliminare alcune

imperfezioni.

FINITURA

DEL VETRO

Molatura

Le lastre di vetro vengono sottoposte a molatura per evitare che la superficie dei

bordi rimanga tagliente

Lucidatura

Avviene con acqua e speciali abrasivi fini e serve per rendere la

superficie liscia e brillante.

Sabbiatura

Avviene con un getto di sabbia e acqua a forte pressione, e serve per

opacizzare la superficie lucida del vetro.

Acidatura

Con l'uso di un acido si rende la superficie

satinata.

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MINITEST

1. Come si fabbrica il vetro piano?

2. Come sono fatti i vetri di sicurezza?

3. Quale differenza c’è tra il cristallo comune e il cristallo di Boemia?

4. Come si fabbricano gli specchi?

5. Come sono fatti i vetri isolanti?

6. Quali sono le lavorazioni di finitura del vetro?

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ESERCIZIO N.15 PAG. 100