Ciclo termico e materie prime

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3,50 • ANNO XXXVIII • MAGGIO/GIUGNO 2011 • ISSN 1828 1052 • FOTO DI COPERTINA: VINCENZO CONELLI INTERVISTA Calligaris, da impresa di sedie a complementi di arredo per la casa REAL ESTATE Piano Casa al palo; social housing vola grazie a Cassa Depositi e Prestiti DOSSIER FINANZA Il Fondo Italiano di Investimento per capitalizzare le PMI nazionali GALLERIA Materie prime, essiccamento, cottura e risparmio energetico CERAMICS OF ITALY, IL MARCHIO DEI PRODOTTI CERAMICI CER il giornale della Ceramica maggio giugno 2011 327 oniPad

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delocalizzazioni e internazionalizzazione

2011 maggio/giugno CER 5

cereDItOrIale

di Franco Manfredini

In questo primo numero di CER dopo l’Assemblea desidero ringraziare l’intera industria ceramica italiana per avermi riconfermato, con l’unanimità dei consensi,

alla Presidenza dell’Associazione per il prossimo biennio. è per me motivo di grande soddisfazione, da leggere come positivo apprezzamento per le cose fatte e sprone per quelle che andremo a fare. Il biennio trascorso è stato caratterizzato da una pesante congiuntura economica e finanziaria che ha impattato negativamente sulle vendite, sulla produzione e sul conto economico delle nostre aziende. Questo ha fatto dire a molti che il modello di Sassuolo era superato o destinato a forte ridimensionamento. Noi ci siamo sforzati di confutare questa tesi, non solo per dovere “istituzionale”, ma soprattutto perché sbagliata. Dopo la crisi internazionale il Mondo - da tempo già in rapidissima trasformazione per il progresso tecnologico e gli effetti della globalizzazione - non sarà più come prima, ma la delocalizzazione produttiva verso paesi in via di sviluppo e quindi a basso costo di manodopera - così come si è verificata per altri settori merceologici - nel nostro settore non si è mai concretizzata e tanto meno è in via di concretizzazione come è ormai evi-dente a tutti. Le unità produttive all’estero di proprietà di industrie ceramiche italiane sono destinate a soddisfare la crescente domanda dei mercati locali e, anzichè ridurre, favoriscono il flusso delle esportazioni dall’Italia, anche se limitatamente alla fascia di prodotto di gamma medio alta. Si tratta quindi di una realtà di “internazionalizzazione” di questo comparto manifatturiero italiano, che è ulteriore conferma della sua forza e vitalità.Le peculiari caratteristiche merceologiche, in particolare il rapporto valore-peso del pro-dotto, nonché il processo di fabbricazione, fanno si che il raggio di influenza di un inse-diamento produttivo è commercialmente ascrivibile all’interno di una dimensione con-tinentale. Questo spiega anche il perchè, sull’onda del grande successo di sviluppo del prodotto ceramico per l’edilizia - merito questo attribuibile all’industria italiana -, siano nati negli ultimi tempi distretti produttivi in tutti i continenti, fenomeno che non va visto come declino dell’industria italiana, ma come suo merito e soprattutto opportunità.L’Italia della ceramica ha infatti al suo arco frecce più importanti quali la leadership nell’innovazione di prodotto, nella qualità e nel design che la confermano ancora oggi leader mondiale in valore nell’esportazione.Mentre abbiamo ferme queste convinzioni, non abbiamo mai pensato e non dobbiamo mai pensare che questa leadership ci sia dovuta come lascito ereditario, ma dobbiamo essere consapevoli di dovercela meritare, noi come imprenditori singoli e categoria ed il Paese nel suo complesso. Penso a tutte le debolezze del Sistema Paese e anche della Dimensione Europea, che rendono ancor più chiara l’importanza della coesione del sistema associativo, chiamato a far sentire la sua voce per incidere su quei fattori esogeni alle imprese quali infrastrutture, burocrazia, costo della politica, fiscalità e, nel nostro caso particolarmente pesante, costo dell’ energia. Salutiamo con particolare compiacimento l’avvenuto accordo di questi giorni tra Confindustria e i tre Sindacati principali per una nuova stagione di relazioni industriali nel nostro Paese, che ha il merito di mettere al centro la priorità dell’efficienza e della competitività per la sopravvivenza e lo sviluppo del nostro sistema industriale. è questo un segnale positivo che speriamo significhi la presa di coscienza di tutti di dover lavora-re insieme per il futuro del nostro Paese.

FRanCo ManFREdInIPresidente Confindustria Ceramica

edito

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CERCer il giornale della Ceramica/323

settembre/ottobre 2010

Promosso da

EdizioniEdi.Cer. SpA

Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Modena al n°551 in data 13/2/1974

ISSN 1828 1052

Direttore ResponsabileFranco Manfredini

Direttore EditorialeAndrea Serri ([email protected])

RedazioneValentina Candini ([email protected])Simona Malagoli ([email protected])

Valentina Pellati ([email protected])Simone Ricci ([email protected])

Segreteria di redazionePatrizia Gilioli ([email protected])Barbara Maffei ([email protected])

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Hanno collaborato a questo numeroBarbara Benini, Roberto Faben, David Di Veroli,

Cristina Faedi, Thomas Foschini, Luciano Galassini, Donato Grosser, Luca Luberto, Simona Storchi, Sara Seghedoni,

Elena Romani, Maria Teresa Rubbiani, Giulia Vellani

Direzione, redazione, amministrazione:

Edi.Cer. SpA Società UnipersonaleViale Monte Santo, 40 - 41049 Sassuolo (Modena)

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cercer il giornale della ceramica/327

maggio/giugno 2011

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cerMaggIO/gIUgNO 2011

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Sommario

cer editoriale5 delocalizzazioni e internazionalizzazione di Franco Manfredini10 lettere

cer neWS14 aziende ceramiche di Simona Malagoli18 dall’italia e dal mondo di Simona Malagoli22 notizie da confinduStria ceramica di Simone Ricci

cer interviSta25 aleSSandro calligariS. Da produttore di sedie a imprenditore di complementi d’arredo per la casa di Andrea Serri

32 induStria Piastrelle, inizia la ripresa: nel 2010 la produzione a +5,3% di Luca Luberto34 real eState Piano Casa, spento motore immobiliare di Simone Ricci36 mercati Gli architetti italiani scelgono i materiali di Sara Seghedoni

cer doSSier: Strumenti pubblico-privati per la finanza40 Un fondo per finanziare le PMI di Alessandra Ferretti

43 Il sostegno delle banche al settore ceramico di Elena Cristoni46 Risorse pubbliche per il social housing italiano di Simona Storchi

48 induStria Una linea di produzione che guarda anche alla Cina di Andrea Serri50 formazione Nasce la scuola di formazione Marazzi Group di Roberto Faben52 energia Un tetto fotovoltaico per Gambini Group di Thomas Foschini

cer galleria56 eSSiccamento, cottura e riSparmio energetico60 materie prime, additivi e Semilavorati a cura della Redazione

74 Strategie Nasce il marchio Ceramics of Italy di Cristina Faedi75 Presentazione ufficiale a Civita Castellana76 fiere Grandi protagonisti a Cersaie 2011 di Simona Malagoli78 Le ceramiche del mutevole di Amelia Valletta

74strategie

48Industria

34real estate

39Dossier

25Intervista

52energia

10 cer maggio/giugno 2011

cerletterePer scrivere al direttore: [email protected]

La terziarizzazione dell’economia come fattore competitivo

Egregio Presidente, vor-rei offrire un contribu-

to al dibattito che da diversi mesi anima le pagine di questa rubrica con alcune riflessioni sull’evoluzione più recente e sui mutamenti che caratterizzano la fase di ripresa economica in corso e che riten-go possano interessare da vicino il distretto ceramico e molte delle imprese che ne fanno parte.

Innanzi tutto va osservato - ad oltre due anni ormai dalla più

drammatica recessione che l’eco-nomia mondiale ed italiana abbia-no mai conosciuto dai tempi della Grande Depressione degli anni Trenta - come l’attuale ripresa se da un lato appare in via di conso-lidamento, dall’altro continua ad essere costellata da profonde incer-tezze. La percezione più diffusa è che la crisi sia ben lungi dall’essere stata superata. Nel mentre conti-nuano a manifestare rapidi e pro-fondi mutamenti nelle dinamiche di crescita dell’economia mondiale.

Come dimostrano la netta divergen-za creatasi tra il pronunciato ral-lentamento della ripresa nell’area più sviluppata e la crescita in media tre volte superiore dei paesi emer-genti.

Il successo di percorsi di sviluppo di paesi come la Cina, l’India e

il Brasile interesserà nei prossimi anni anche ad altri paesi emergen-ti, in primo luogo in Asia, ma con nuovi ingressi, magari meno scon-tati, di alcune economie in ascesa del continente Africano. Stanno così emergendo nuovi mercati di consu-mo nell’area emergente e la quota sui consumi mondiali delle econo-mie emergenti più sviluppate (Cina e India in primo luogo), secondo le previsioni più accreditate, arrive-rà a eguagliare a metà del 2020 il peso dei paesi oggi più avanzati.

Tutto ciò delinea chiaramente una fase di transizione verso

nuovi equilibri economici mondiali che nel suo divenire presenterà una rilevante peculiarità – destinata peraltro a durare anni. La si può riassumere così: le attuali dinami-che e tassi di crescita spingono a

guardare decisamente verso i paesi emergenti, ma non bisogna dimen-ticare che le dimensioni in termini assoluti dei mercati dell’area avan-zata, in primo luogo americani ed europei, continuano oggi ad essere svariate volte superiori a quelle di aree anche importanti e in rapi-da ascesa, come la Cina e l’India. Tutto ciò innanzi tutto per le forti differenze in termini di reddito pro capite tuttora esistenti tra i due gruppi di paesi.

Sta qui allora la complessità della sfida posta oggi dalle trasforma-

zioni in atto nell’economia globale per imprese ed economie come la nostra. Si devono promuovere stra-tegie di penetrazione e insediamen-to nelle nuove aree emergenti ma è assolutamente necessario allo stesso tempo difendere e rafforzare la pro-pria presenza e posizione competi-tiva nei paesi e mercati più ricchi e avanzati, per evitare di finire rele-gati in ruoli marginali e periferici.

Una sfida da raccogliere, natu-ralmente, ma tutt’altro che

facile per le nostre imprese visto che la collocazione internaziona-

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cerlettere

Anche utilizzando queste nuove dinamiche le nostre imprese

devono soprattutto puntare sulle opportunità che presenta la nuova fase congiunturale internaziona-le disegnando strategie all’altez-za dei complessi cambiamenti in atto e investendo risorse finanzia-rie e reali in rinnovati processi di internazionalizzazione che sappia-no assicurare il necessario mix – prima delineato - tra inserimento nelle nuove aree e rafforzamento della presenza nei mercati più svi-luppati. Servono dunque processi di internazionalizzazione che nasca-no sia dalla capacità delle nostre imprese di radicarsi su altri mer-cati sia dalla valorizzazione del territorio attraverso l’attrazione di flussi di investimenti diretti e di localizzazioni dall’estero.

In questa prospettiva, alcuni primi risultati sono stati conse-

guiti nel periodo più recente. Ma rimangono forti ritardi da colmare. Una conferma viene dal fatto che il grado di apertura e internaziona-lizzazione della nostra economia sia rimasto in termini quantitativi tra i più bassi a livello europeo e i suoi valori sono solo modestamen-te aumentati nell’ultimo decennio, in netta controtendenza con quan-to avvenuto in altri paesi euro-pei, soprattutto in Germania, che sta oggi raccogliendo i frutti delle riorganizzazioni e ristrutturazioni realizzate in questi anni. E’ una

distanza che è neces-sario colmare anche alla luce degli scenari che stanno caratte-rizzando l’economia mondiale all’uscita della crisi in corso, e sarebbe bene comin-ciare a farlo senza perdere altro tempo.

Paolo GuerrieriOrdinario di Economia Interna-zionale Università di Roma, La Sapienza, e College of Europe, Bruges

le del sistema produttivo italiano, che aveva contribuito in passato in misura determinante alla crescita della nostra economia, ha subìto nell’ultimo quindicennio – come molte evidenze dimostrano - un preoccupante deterioramento.

Le nostre imprese hanno incon-trato crescenti difficoltà –

soprattutto a causa della loro ridot-ta dimensione - a partecipare ai processi di ristrutturazione della catena del valore a livello inter-nazionale e i nostri territori sono riusciti ad attrarre in misura insuf-ficiente le scelte di localizzazione dell’attività produttiva derivanti dalla nuova divisione internazio-nale del lavoro. Particolarmente negativi sono stati poi gli effet-ti della crisi per il nostro sistema produttivo, anche se fortemente differenziati tra le diverse classi di imprese, come emerge da molte analisi più recenti.

Servono profonde ristrutturazio-ni in grado di favorire un salto

di qualità organizzativo e pro-duttivo allo stesso tempo di molte nostre imprese, soprattutto piccole e piccolissime. Ancor più necessarie se si considerano le sfide che pro-vengono dai nuovi paesi emergen-ti. Perché questi processi abbiano successo sono necessarie iniziative delle imprese e condizioni di conte-sto favorevoli che favoriscano una maggiore dimensione, innovazione e internazionalizzazione delle stes-se imprese.

A questo riguardo vorrei sotto-lineare soprattutto un tema,

di rilevanza strategica per una strategia di rilancio dell’innova-zione e internazionalizzazione di un distretto quale quello cerami-co e di molti altri distretti italiani, ed è il ruolo dei servizi alla pro-duzione e alle imprese. Negli ulti-mi quindici anni il comparto dei servizi alle imprese (finanziari, di marketing, consulenza, logistica, etc.) ha assunto un ruolo crescen-

te nelle dinamiche di sviluppo dei paesi e delle regioni più sviluppate. Queste attività, al pari dell’inno-vazione, permettono alle imprese di differenziare il proprio prodotto da potenziali sostituti e forniscono loro (almeno in una certa misura) potere di mercato. Molte di queste attività sono immateriali (intan-gibile asset) e tendono a essere fra loro complementari, nel senso che le attività a valle (come la crea-zione di un marchio o di una rete commerciale) possono contribuire a valorizzare anche investimenti a monte, quali attività di ricerca e sviluppo, design e progettazione.

Ne deriva che la competitività delle imprese manifatturiere

sia sempre più legata ad una sorta di “terziarizzazione” dei processi produttivi con differenze importan-ti a seconda del settore produttivo: nei settori tradizionali ad esempio possono predominare la creazio-ne del marchio, il design, la com-mercializzazione, nei settori a più elevata intensità tecnologica invece la ricerca e sviluppo e l’assisten-za post vendita (ad esempio nella meccanica strumentale).

Il peso crescente acquisito dai ser-vizi alla produzione nell’econo-

mia non va dunque letto come una mera sostituzione delle attività del terziario a quelle dell’industria ma come il risultato sia di una crescen-te complementarietà e integrazione tra manifattura e certe branche dei servizi sia come sviluppo autono-mo di aree e set-tori del terziario più avanzato. E’ quindi essenzia-l e i nd i v i duare quali servizi pos-sono “a iu tare” maggiormente il processo di innovazione e interna-zionalizzazione delle imprese per predisporre poi misure e processi adeguati.

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cerNews aziende ceramiche

14 CER maggio/giugno 2011

a cura di Simona Malagoli

Terre a fuoco è il titolo della mostra promossa da Casalgrande Padana, esposta nel mesi di maggio e giugno scorsi presso i Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia, di cui l’azienda ha commissionato le ricerche fotografiche e il volume omonimo in occasione della celebrazione del proprio 50° anno di attività. Si tratta di un racconto emozionante del mondo della produzione ceramica catturato dallo sguardo indagatore di quattro grandi fotografi di fama internazionale: Franco Fontana, Michael Kenna, Ferdinando Scianna e Stanislao Farri. La mostra, curata da Sandro Parmiggiani, rientra nell’ambito della sesta edizione di Fotografia Europea, la ras-segna internazionale, che, in occasione del 150°

anniversario dell’Unità d’Italia, si è proposta di documentare e interpretare in maniera originale fenomeni umani, storici e sociali della contemporaneità, l’essenza dell’attuale realtà industriale italiana ed europea con parti-colare riguardo per il contesto ambientale, l’elemento umano e le implicazioni sociali dei muta-menti industriali in atto.

caSalgrande padanaper la fotografia

è stato recentemente presentato il nuovo catalogo generale delle collezioni Hi-Tech

in “grès porcellanato tecnico” di Cipa Gres.Includendo la gamma completa di prodotti tecnici in grès fine porcellanato a tutta massa, il catalogo trova concreta espres-sione nella divisione delle col-lezioni Graniti, Granati, Colour Style, correlate da pezzi spe-ciali, utilizzabili in applicazioni tecniche quali pareti ventilate e pavimenti sopraelevati.

catalogo hi-techper Cipa Gres

Presso la Sala Conferenze della sede del Gruppo Concorde si è svolto il 25 maggio scorso, per il secondo anno con-secutivo, il Forum “Prof. Cirillo Mussini” in onore dello scomparso presi-dente del Gruppo e in occasione della consegna degli omonimi premi di studio a giovani brillanti neolaureati.Il tema del Forum di quest’edizione, La ripresa fra paura e coraggio, è stato affrontato da Mario Deaglio, economista di fama internazionale, ordi-nario di Economia Internazionale all’Università di Torino ed editorialista economico de La Stampa, già direttore de Il Sole 24 ORE.A seguito della conferenza e del dibattito sul tema, la mattinata ha assistito poi, dopo i saluti del sindaco di

Fiorano Claudio Pistoni e del rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Aldo Tomasi, alla consegna dei quattro premi di studio: Andrea Ceglia (laurea magistrale in Management per l’Impresa), Federica Cuoghi (laurea magi-

strale in Ingegneria Meccanica), Angelo Infantino (laurea magistrale in Ingegneria Energetica) e Alessandro Vandini (laurea magistrale in Ingegneria Informatica).

forum “prof. cirillo muSSini”alla II edizione

Sede del Gruppo Concorde a Spezzano

Mario Deaglio

Specializzata in arredobagno di alto design, Ceramica Flaminia ha invitato un gruppo di studenti del terzo anno di Product Design IED di Roma a immaginare un prodotto innovativo per l’azienda: un autentico laboratorio di idee che ha portato allo sviluppo di 26 pro-totipi, presentati nella versione in scala il giugno scorso.

Cogliendo la sfida dell’azienda, il bagno, ben lontano dall’essere sempli-ce zona di servizio, viene concepito come spazio abitato, dove sperimentare nuove forme e linguaggi e al tempo stesso tenere conto delle potenzialità produttive, dei vincoli tec-

nici e delle valenze estetiche della ceramica. “Non è la prima volta che Flaminia si confronta con le scuole di design, ma anche in questa occasione l’esperienza è stata proficua e stimolante. Il mondo giovanile, sempre fonte di sorprese, ha rive-lato proposte interessanti, se non altro per il loro posizionarsi fuori dagli schemi”, afferma Augusto Ciarrocchi, presidente di Ceramica Flaminia.

product deSign ied e flaminia: uno scambio fra scuola ed industria

Rendering del progetto origine di alessandro Forti

Per l’invio di comunicati stampa: [email protected]

2011 maggio/giugno CER 15

cerNews aziende ceramiche

Grazie alla continua ricerca e selezione di materie prime, oltre che a un processo produttivo teso allo “sviluppo sostenibile”, alla sal-vaguardia dell’ambiente e alla salute di chi abita, Domus Linea è giunta al conseguimento di prodotti in cotto naturale con emissio-ne “Certificatamente provata”, assolutamente sicuri ed idonei ad essere utilizzati in qualsiasi ambiente.Le argille impiegate per le serie Cotto Domus e Nobili Casati hanno un processo produttivo a basso impatto ambientale, la totalità degli scarti di risulta viene riciclata nel processo stesso e buona parte dell’energia recuperata con un decisivo risparmio di combu-stibile e di immissioni di CO2 nell’ambiente. Le cave, localizzate a poca distanza dalla fabbrica, una volta conclusa l’attività estrattiva, vengono riportate allo stato originale: questo per garantire un loro corretto reinserimento nell’ambiente, anche con interventi finaliz-zati alla riqualificazione paesaggistica del territorio.

A conferma di quanto sopra, le serie Cotto Domus e Nobili Casati hanno ottenuto il prestigioso certificato di conformità n. EDIL 2011-003 emesso dall’ICEA e sono stati classificati come Materiali per la Bioedilizia dall’ANAB.

certificazioni SoStenibili per Domus Linea

Alla luce dei successi di mercato ottenuti con l’avviamento nel 2009 della prima linea produttiva di lamina di grès, Panariagroup continua a investire in innovazione tramite l’acquisto di un secondo impianto con tecnologia del Gruppo System S.p.A. L’installazione presso lo stabilimento di Fiorano Modenese della seconda linea di lastre in grès sottile altamente innovative, con uno spessore di soli 3 mm e formati fino a 3x1 m, prevede, a pieno regime, una capacità produttiva annua di grès laminato del Gruppo pari a 2.000.000 m2.Abbracciando tutti i marchi del Gruppo sassolese, il grès laminato prodotto risulta ideale per rivestire e pavimentare superfici interne ed esterne e fa della versatilità e della facilità d’impiego i suoi punti di forza, senza rinunciare agli elevati contenuti tecnici ed estetici. Il limitato spessore della lastra rende possibile la posa in sovrapposizione al vecchio rivestimento o pavimento, permettendo inoltre al prodotto, grazie alla facilità di taglio, di adattarsi perfet-tamente a qualsiasi schema. Il ridottis-simo peso di 7 kg al metro quadrato comporta, infine, indubbi vantaggi di logistica interna e nei trasporti.

al via il Secondo impianto di Panariagroup dedicato al grès laminato

Specialista nel settore delle piastrelle di ceramica, Del Conca è tra le aziende chiamate in Russia a realizzare le superfici delle grandi strutture ricettive predisposte per le Olimpiadi Invernali di Sochi, programmate per il 2014. Il prestigioso Rus Resort Complex, situato sulle rive del Mar Nero, di cui Del Conca sta fornendo i materiali, è costituito da numerosi

edifici e occupa una superficie di 220.000 metri quadrati al centro di un grandissimo parco tropicale, per il valore comples-sivo di oltre 40 milioni di euro.Ipotecando la propria parteci-pazione alla costruzione degli ulteriori alberghi previsti per il grande evento sportivo, Del Conca apre un business che nei prossimi tre anni potrebbe por-

tare il fatturato in Europa dell’Est a superare i 7 milioni di euro.“Il ‘progetto Sochi’ - spiega Enzo Donald Mularoni, CEO Del Conca - al quale il nostro Gruppo sta partecipando da protagoni-sta, richiederà un investimento totale di oltre 12 miliardi di dollari: soltanto una parte del più ampio disegno dell’amministrazione federale di dotare la Russia – dal Baltico al Mar Nero fino al Pacifico – di strutture ricettive di livello europeo, in grado di argi-nare il flusso del turismo russo all’estero e di attirare turisti stra-nieri. Questo prelude per Del Conca che si schiudano dunque degli scenari estremamente promettenti”.

del conca Si aggiudica le Olimpiadi in Russia

Enzo D. Mularoni

è stato recentemente approvato dal Consiglio di Amministrazione di Florim il bilancio consolidato 2010, registrando un altro anno con risultati molto positivi nonostante il perdurare dell’andamento critico del settore, a conferma della validità delle scelte strategiche messe in atto dall’azienda.Florim ha chiuso il 2010 con oltre 270 milioni di euro di fatturato, in crescita del 5,3% rispetto al 2009, un cash flow lordo di 40 milioni di euro (contro i 24,4) e un utile netto consolidato di circa 15 milioni di euro rispetto ai 3,4 dello scorso anno. Anche l’EBITDA è sensibilmente aumentato, passando da 36 a 42 milioni di euro e portando l’incidenza percentuale sul fatturato dal 13,8% al 15,3%. Nonostante i 30 milioni di euro investiti nel 2010 per il rinnova-mento degli impianti e l’innovazione dei prodotti, la posizione finanziaria netta dell’azienda è migliorata di 26 milioni, sia per effetto della riduzione delle rimanenze che per il cash flow liquido generato dalla gestione. Decisivo nei risultati, il contributo della componente americana del Gruppo, presente in Tennessee con lo stabilimento di Florim USA e in Georgia con una sede logistica. Avviatosi con un segno positivo anche il 2011, l’azienda continua la propria politica di investimenti pianificando oltre 40 milioni di euro nel biennio 2011/2012.

riSultati poSitivi e indicatori in crescita per Florim

cerNews aziende ceramiche

16 CER maggio/giugno 2011

Confermando la propria attenzione all’attualità e all’innovazione, Ricchetti Group rende disponibile un nuovo sito online per comuni-care a investitori, lavoratori e compratori, puntando su un’informa-tiva chiara e completa.Oltre ad un focus sulle “Green Technologies”, appaiono altre sezio-ni dedicate alla documentazione per gli investitori; inoltre per tutti gli stakeholder, a completare l’ampio dossier di informazioni eco-nomiche, sono disponibili le descrizioni di progetti, attività socio-culturali, innovazioni e certificazioni, con aggiornamenti continui sulla quotazione in Borsa.“Il nuovo sito internet Ricchetti Group nasce per comunicare con semplicità ai diversi interlocutori le molteplici attività che svolgiamo nel nostro continuo percorso di innovazione sostenibile - afferma il presidente Alfonso Panzani -. Il sito Ricchetti non è una vetrina: guarda al di là delle semplici logiche corporate e di prodotto per concentrare la propria attenzione sulla con-tinua tensione all’ec-cellenza qualitativa ed estetica delle superfici ceramiche, sui proget-ti a tutela dell’ecolo-gia e dell’ambiente, sul nostro impegno a tutela dell’arte, della cultura”.

nuovo Sito ricchetti group per informare investitori e acquirenti

Industrie Ceramiche Piemme ha sottoscritto il maggio scorso un’im-portante commessa con Siti - B&T per il riammo-dernamento dello sta-bilimento di Solignano con tecnologia di ultima generazione. La realizzazione del progetto, che richiederà due anni (2011-2013), prevede l’installazione di due forni a rulli monocanale con bocca di alimentazione 2850 mm e lunghezza ognuno di 97,68 m, dotati di moderni sistemi di recupero calore che permettono la riduzione del consumo di metano; quattro presse serie EVO di ultima generazione, di diverso tonnellaggio - due da 6600 ton e due da 5000 ton, tutte con luce 2450 mm -; quattro essicatoi orizzontali penta canale da 3000 mm/14,15 m; l’impianto di movimentazione comprendente cinque veicoli LGV a guida laser e l’impianto di stoccaggio comprensivo di 270 tra box a rullli e pianali con 17 macchine di nuova generazione.Destinato alla produzione di porcellanato smaltato con supporto colorato, l’intero impianto ed è stato dimensionato per produrre formati da 300x300 mm fino a 900x1200 mm.

piemme Sceglie la tecnologia Siti-B&T

Intendendo promuovere e rinsaldare la tradizione della casa pri-vata - calda dimora, ma anche status symbol e ambito privilegiato

per gli architetti - gli AR House Awards, giunti quest’anno alla seconda edizione, premieranno il prossimo 7 settembre a Londra un progetto edilizio già realizza-to, indipendentemente dalle dimensioni, dal luogo, dal budget o dalla data del progetto stesso.Il premio di oltre 10 000 sterline sarà

sponsorizzato da Laufen, sfruttando l’op-portunità di restituire all’architettura qualcosa di ciò che essa dona all’azienda; i vincitori verranno pubblicati sul numero di agosto di Architectural Review. “La casa è sempre stata teatro di numerose innovazioni, perciò risulta ovviamente di grande interesse per noi come produttori di bagni” - spiega Alberto Magrans, senior managing director di Laufen -; non si dimentichi che cogliamo grande ispirazione dalle ultime tendenze dell’architettura contemporanea”. Il senso dell’architettura e dello spazio sono alla base delle creazioni dell’azienda: per questo motivo Laufen collabora spesso con nomi affermati per realizzare prodotti in grado di essere inseriti nella progettazione del bagno.

laufen SponSorizza l’architettura d’eccellenza

Da sinistra: Francesco Zironi, presidente Piemme e Fausto Tarozzi, CEO Gruppo Siti - B&T

A giugno, per la prima volta, Fap Ceramiche ha aperto le porte della sua sede di Fiorano Modenese alla stampa: un importante momento d’incontro durante il quale è stata offerta una visita allo showroom e allo stabilimento produttivo, cogliendo anche l’occa-sione per presentare in anteprima alcune collezioni Cersaie.Vera, in pasta bianca satinata, richiama alla mente l’autenticità della materia ceramica dove i decori e i colori divengono i soggetti “rassicuranti“ di calde atmosfere. Si tratta di superfici preziose in grado di caratterizzare con stile ogni ambiente, rileggendo nel passato una sottile contaminazione: composizioni floreali che ricordano le tappezzerie più classiche; tappeti annodati e cardati sulle pareti che divengono arazzi, abbinati a decori che simulano

trame ancora da tessere.Ispirandosi alla più nobile tradizione dell’architettura e dell’arte, FapNatura è invece una collezione di pavimenti in grès porcellanato che ripro-duce con grande sensibilità e naturalezza un materiale tanto pregiato e nobile come il marmo, reinterpretato in tutta la sua lucentezza ed eleganza.

collezioni fap ceramiche in anteprima

Ambientazione con la serie FapNatura

2011 maggio/giugno CER 17

cerNews aziende ceramiche

La XXIX edizione di Cersaie rappre-senta per Rondine Group, oltre a una vetrina internazionale dove mostrare le nuove col-lezioni, anche un’occasione importante per sottolineare i significativi risultati di 50 anni di attività: cinque decenni caratterizzati dalla crescita costante, dal raggiungi-mento di grandi obiettivi e dalla continua ricerca di nuovi prodotti, innovazione tecnologica e conquista di mercati sempre più ampi. “Tutto questo ha permesso al nostro Gruppo di offrire una scel-ta diversificata e di alta qualità - spiega Fabio Ferrari, CEO di Rondine Group -, che dal 2010 si è ulteriormente arricchita anche con i piccoli formati e con i battiscopa in grès porcellanato grazie all’acquisizione del marchio Sadon”.A Cersaie Rondine Group propone una nuova collezione di superfici ceramiche simili a marmi rari, ideali per vestire lo spazio abitativo con grazia ed eleganza. Novità riguardano anche le riproduzioni dei legni, in cui la ricchezza visiva delle infinite tonalità naturali e la sensibilità al tocco della superficie si uniscono a nuovi e originali formati.

nuove collezioni a cerSaie per i 50 anni di Rondine

In occasione della mostra allestita presso la Triennale di Milano dedicata alle eccellenze del made in Italy, Cooperativa Ceramica d’Imola ha creato in esclusiva, su disegno di Gio Ponti, un pavimento-scultura formato da 1.778 pezzi unici per una superficie totale di circa 60 m2. Interamente realizzato a mano dalle decoratrici e dalle smalta-trici della sezione artistica di Imolarte, riproduce fedelmente le geometrie e i colori ideati dal genio del famoso designer italiano, celebre in tutto il mondo per la sua poliedricità e la propria visione della materia e dello spazio. La scelta della Triennale di Milano e di Cooperativa Ceramica d’Imola di realizzare un’opera di Gio Ponti non è stata affatto casuale: la collaborazione artistica, infatti, fra il designer e l’azien-da imolese risale addirittura al 1946, quando Ponti, colpito da alcune forme scultoree di Domenico Minganti - allora direttore artistico -, ha dato inizio alla realizzazione delle Plastiche, oltre che, agli inizi degli anni Cinquanta, alle famose Bottiglie Viventi e all’indiscusso successo della decorazione del Garofano Blu.

cooperativa ceramica d’imola espone Gio Ponti alla Triennale di Milano

Un’altra importante capitale è da annoverare tra le città che accolgono gli showroom e shop in shop di Sicis: si tratta di Istanbul, dove la nuova vetrina della maison italiana del mosaico artistico di lusso - situata nel prestigioso distretto di Kadikoy, sulla sponda asia-tica - mostra mosaici che prendono vita in ogni forma, trasformandosi anche in complementi d’arredo. In uno spazio espositivo di 200 m2 in cui sono presen-tate le collezioni più significative, splendide interpreti

di un linguaggio lontano che porta con sé vibra-zioni, luci, suoni e colori, Sicis offre un assaggio della propria poliedrica operosità.Ancor prima di entrare, Paltinum Wave fa da sce-nografia a Milleunaluna di Sicis Next Art, mentre Pixall Curly Gold appa-re come sfondo alla vasca Maxima in oro.

All’interno, attraverso combinazioni di scenari dome-stici e preziose decorazioni in mosaico, si articolano, poi, eleganti esercizi di stile: da Flower Power a Colibrì, da Orientale a Stripes, e ancora Tenderly di Sicis Next Art e Bathtub.

inaugurato a iStanbul shop in shop Sicis

Con un mercato di distribu-zione in oltre 60 paesi e un servizio sempre più vicino alle esigenze del cliente, nel 2010 Fila Surface Care Products ha aumentato del 10% il fattu-rato totale, con una crescita estera del 20%. Per rispondere al meglio agli obiettivi di crescita in Italia e nel mondo, il Consiglio di Amministrazione Fila ha nomi-nato quest’anno Francesco Pettenon unico direttore com-

merciale Italia ed estero. In questo modo, sarà possibile coordinare efficacemente lo sviluppo del processo d’internazionalizzazione dell’azienda a partire dal consolidamento del mercato italiano, in un’ottica di continuità e di condivisione di best practice.Un national key account per lo sviluppo dei grandi clienti ha raffor-zato, inoltre, la squadra di vendita e ulteriormente il back office. Il focus sul cliente diventa, infatti, sempre più il punto di riferimento nelle scelte strategiche dell’azienda: grazie al nuovo assetto orga-nizzativo, Fila è in grado di offrire un servizio di consulenza ancora più efficace.

fila, riaSSetto organizzativo per un fatturato in aumento

Francesco Pettenon

cerNews dall’Italia e dal mondo

18 CER maggio/giugno 2011

a cura di Simona Malagoli

L’indiana Carborundum Universal Limited (CUMI) - situata nel distretto industriale di Hosur, a sud del Paese - specializzata in ceramici avanzati ad altissimo contenuto di tecnologia, si è recen-temente rivolta a Sacmi per la fornitura di una pressa idraulica PH 2090 della serie 2000, atta alla produzione di lastre in allumina della dimensione di 20x30 cm. Trattandosi di un prodotto che necessita, da un lato, di un sistema particolarmente sofisticato in fase di caricamento pressa e, dall’altro, di una metodologia altret-tanto delicata per estrarre il materiale dallo stampo, Sacmi ha fornito a CUMI anche l’intero parco “accessori”: dal sistema per il caricamento delle polveri all’estrattore maggiorato electronic ejec-tor, indispensabile per gestire questo tipo di produzioni.Per informazioni: www.sacmi.com

Rispondere alle esigenze di mercato e adattarsi in tempo reale alle necessità produttive sono stati i plus che hanno permesso a 4PhasesTM, il rivoluzionario sistema per il confezionamento di System, di conqui-stare l’Oscar dell’Imballaggio 2011. Tra i 120 prodotti candidati, 4PhasesTM è stato premiato nella categoria tecnologia sia per l’in-novazione tecnica del sistema, sia per la novità in termini d’impatto ambientale. Questa edizione dell’Oscar, infatti, si è rivelata molto sensibile alle tematiche green, tant’è che il risparmio in termini di cartone e l’eliminazione degli sprechi di 4PhasesTM hanno conquistato la giuria, sempre più attenta all’ecosostenibilità. Se solo il 10% delle piastrelle venisse confezionata con questo sistema, considerando il 60% in meno di cartone utilizzato per ogni confezione di prodotto nastriforme e 8,5 miliardi di m2 di ceramica prodotti all’anno, si otterrebbe un risparmio annuo di di cartone di 100 milioni di metri quadrati. Per informazioni: www.system.it

4phaSeStm di SyStem vince l’Oscar dell’Imballaggio

fornitura Sacmi per ceramici hi-tech in India

Mattei - azienda che da oltre 90 anni opera nel settore dei compressori d’aria rotativi a palette, ad alta efficienza energetica, per uso industria-le - ha in corso una proficua collaborazione con Rondine S.p.A., relati-va alla fornitura di compressori d’aria per gli stabilimenti siti a Rubiera ed a Vetto, dedicati alla produzione di piastrelle in grès porcellanato. Claudio Scalabrini, responsabile dei Servizi generali di Rondine S.p.A., afferma: “Per noi è essenziale disporre di macchinari in grado assicu-rare, oltre che massime prestazioni, anche una prolungata durata nel tempo e bassa manutenzione; grazie ai compressori Mattei, siamo riusciti a mantenere elevati i nostri standard di lavorazione, in termini qualitativi, di ritmi di produzione e di risparmio energetico“.Per informazioni: www.matteigroup.com

compreSSori d’aria mattei per Rondine S.p.A.

In seguito all’Assemblea di Federchimica Ceramicolor, che il 20 maggio scorso ha rinnovato gli Organi Direttivi, Angelo Lami (INCO Industria Colori) è stato confer-mato alla Presidenza dell’Associazione per il triennio 2011/2014, mentre la Vicepresidenza ha visto rinominati Daniele Bandiera (Ferro Spain – Italy Branch) e Marco Bitossi (Colorobbia Italia).“Sono felice e onorato di poter ricoprire per questo

secondo mandato il ruolo di presidente di Federchimica Ceramicolor - ha dichiarato Angelo Lami. La nostra Associazione sta vivendo un momento particolarmente rilevante, non solo per le numerose questioni tecniche e normative su cui si sta lavorando, ma anche per le importanti attività che hanno fornito maggior visibilità verso l’esterno”.Oltre al presidente e ai vicepresidenti, la Commissione Direttiva è ora composta da: Lucio Capiluppi (Sicer), Carlos Ferrer (Esmalglass), Enrico Garino (Pemco Emails), Andrea Giambi

(Torrecid), Carlo Alberto Ovi (Smalticeram Unicer), Gianfranco Padovani (Vetriceramici), Rodolfo Pini (DEF di R. Doni), Gino Romani (Endeka Ceramics).Per informazioni: http://ceramicolor.federchimica.it

angelo lami rieletto presidente di Ceramicolor

Umberto Richichi, responsabile commerciale

System Packaging e Andrea Toro, progettista e

ideatore di 4PhaseTM

Presso lo stabilimento Plant 1 di Riyadh di Saudi Ceramics, il più importante produttore dell’Arabia Saudita e tra i maggiori player del Middle East, è già in funzione la nuova linea fornita da SITI- B&T per la produzione di piastrelle in monoporosa da rivestimento, con una capacità produttiva di 4500 m2/giorno.La fornitura comprende: il sistema di alimentazione alle presse, una pressa Magnum 1808/1750 completa di carrello di carica-mento e stampi, un essiccatoio verticale con relative macchine di carico e scarico, l’impianto di stoccaggio del prodotto crudo e cotto - integrato all’impianto di stoccaggio esistente -, un forno

a rulli monocanale con bocca di alimentazione di 2250 mm e 64,38 metri di lunghezza dotato dei sistemi di recupero calore per l’ottimizzazio-ne dei consumi energetici.Grazie alla collaborazione instau-rata con Saudi Ceramics, Siti - B&T ha inoltre avviato, a fine marzo, la macchina per la decorazione digitale serie Keramagic KM700/4 a 4 colori,

formato max 700 mm, funzionante con ottimi risultati presso lo stabilimento Plant 2 del Gruppo saudita. Per informazioni: www.siti-bt.com

Saudi ceramicS Si affida alla tecnologia Siti - B&T

Macchina per la decorazione digitale serie Keramagic KM700/4 a 4 colori

Per l’invio di comunicati stampa: [email protected]

Angelo Lami

Ci piace pensare che il mondo della carta stampata stimoli la conoscenza e la capacità di capire, che a sua volta porta alla vera felicità.

Arbe Industrie Grafiche ha ottenuto, prima azienda in Italia del settore, oltre alla certificazione di qualità TUV- ISO 9001:2000, la certificazione CERTIprint che attesta la corretta riproduzione del prodotto stampato secondo la norma ISO 12647-2.

La qualità guarda avanti

Certificazione TUV - ISO 9001:2000

Arbe Industrie Grafiche Spa - Via Emilia Ovest 1014 - 41123 Modena - I Tel. +39 059 896811 - www.arbegrafiche.it

Nuovi standard ISO 12647-2

Certificazione FSC

Ci piace pensare che il mondo della carta stampata stimoli la conoscenza e la capacità di capire, che a sua volta porta alla vera felicità.

Sapere non rende felici, capire si !

CQ-COC-000047

1996 Forest Stewardship Council A.C.

cerNews dall’Italia e dal mondo

Tutte le tecnologie utilizzate nei compressori oil-free di Atlas Copco sono state certificate Classe 0, riguardo al contenuto di olio, ai sensi della nuova normativa ISO 8573-1 2010. Sono com-prese le macchine centrifughe, a camme, scroll, a pistoni, a vite ad iniezione d’acqua, a vite oil-free e i compressori a quattro stadi a pistoni e a vite, così come la serie P delle unità per il noleggio.Il noto ente certificatore indipendente tedesco Technische Überwachungs-Verein (Associazione tedesca di controllo tecnico, o TÜV) ha applicato i più severi metodi di valutazione disponibili prima dell’emissione del documento, ma i test hanno confermato l’assoluta assenza di tracce di olio. “Ciò conferma - sostiene Chris Lybaert, presidente della Divisione Oil-free Air di Atlas Copco - il nostro impegno per offrire una tec-nologia oil-free a garanzia della mas-sima sicurezza nei processi produttivi, per le persone e per l’ambiente”.Per informazioni: www.atlascopco.it

claSSe 0 per i compreSSori oil-free di Atlas Copco

Si sono svolte il 20 maggio scorso, nella splendida cornice di Palazzo de’ Rossi a Pontecchio Marconi (Bo), le celebrazioni per il trentennale della ditta CMC di Casalgrande - azienda specializzata

in automazioni indu-striali e costruzioni meccaniche per il settore ceramico. A guidarla in tutti questi anni è stato l’adegua-mento del prodotto in termini di qualità e funzionalità che, insieme al confronto con Sacmi, le ha permesso di differen-

ziarsi dal mercato e offrire soluzioni innovative e uniche. Una realtà, comunque, rivolta al futuro con gli occhi di chi ha ancora tanto da fare e da innovare: l’attenzione al presente, il desiderio di progre-dire nella ricerca, in armonia con l’ambiente hanno infatti portato la famiglia a dotare l’azienda di un impianto fotovoltaico pronto a darle un’autonomia energetica totale.In occasione dei trent’anni, viene scelto inoltre di ristilizzare il logo aziendale, rinnovare l’immagine istituzionale dell’azienda e presen-tare un nuovo sito in linea con gli obiettivi di comunicazione della nuova era CMC.Per informazioni: www.officinacmc.com

cmc, trent’anni che guardano al futuro

Compressore oil-free ZR425

2011 maggio/giugno CER 21

Tra i fiori all’occhiello dell’impiantistica italiana per la produzione ceramica, BMr,

azienda leader nelle tecnologie per il fine linea per la produzione di piastrelle ceramiche, emerge con successo anche in un contesto di crisi economica mondiale. fortemente radicata nel distretto ceramico italiano, dal quale genera il 45% del suo giro d’affari, l’azien-da guidata da Paolo Sassi ha chiuso il 2010 con un fatturato di oltre 20 milioni di euro, in crescita dell’8,7% rispetto al 2009. Un trend che pare confermarsi anche nel 2011: i primi 4 mesi hanno registrato un incremento del 45% del giro d’affari. Tra le referenze di BMr vi sono i maggiori gruppi ceramici italiani e internazionali, soprattutto nei mer-cati della russia, del Brasile e del Far East asiatico. Quest’ultima area, fino ad oggi a quasi esclusivo appannaggio della concorrenza cinese, sta mostran-do un importante trend di crescita, ad ulteriore con-ferma del primato tecnologico dell’azienda italiana.“Siamo molto contenti dei risultati ottenuti – ha commentato Paolo Sassi, presidente e socio mag-

BMR cresce a doppia cifra

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BMr, attiva da oltre 40 anni con forniture di linee complete per la calibratura-levigatura-squadratura, oltre che di un’ampia gamma di teste per lucidare, satinare e lappare porcellanati tecnici e smaltati, e altri macchinari per la lavorazione dopo cottura, opera con circa 65 dipendenti dislocati tra la sede commerciale, amministrativa e produttiva di Scandiano (re) e lo stabilimento dedicato alla realizzazione di lucidatrici di Schio (Vi).

BMrVia G. fattori, 642019 Scandiano (re)Tel. 0522 857868 - fax 0522 856475www.bmr.it - [email protected]

gioritario di BMR – che premiano e confermano gli sforzi fin qui compiuti dal nostro team. abbiamo affrontato le innegabili difficoltà del momento con cauta lungimiranza, non perdendo mai di vista il nostro plus valore: una tecnologia completamente made in Italy. Questo ci ha permesso di mantenere i mercati ormai consolidati e di inserirci in nuovi orizzonti. i nostri macchinari rispondono con efficacia alle diverse esigenze di mercato che vedono predili-gere la finitura lappata in europa, mentre all’estero e in estremo oriente prevale il levigato. Seppur timidamente, un cenno di ripresa arriva anche dalla Spagna e questo ci induce ancora di più ad essere positivi”.

L’azienda di Scandiano affronta la difficile congiuntura economica con risultati a doppia cifra e senza il ricorso ad ammortizzatori sociali

La sede a Scandiano (RE)

Lo stabilimento di Schio (VI)Paolo Sassi

cerNews da Confindustria Ceramica

22 CER maggio/giugno 2011

a cura di Simone Ricci

Nella riunione del 3 maggio scorso il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha approvato il Contratto di Licenza ed il Regolamento d’Uso relativi al nuovo marchio settoriale Ceramics of Italy, che ne regolamentano l’utilizzo da parte delle aziende associate. Il nuovo marchio

(applicabile a piastrelle, sanitari e stoviglieria in ceramica) mantiene il segno grafico attuale quale elemento forte di continuità e, costituendo il punto di riferimento per l’attività promozio-nale presente e futura dell’Associazione, mette

a disposizione degli associati un ulteriore stru-mento per valorizzare i prodotti made in Italy e per riaffermare il principio della trasparenza sull’indicazione di origine dei prodotti. (Articolo di approfondimento a pag. 74).

marchio Ceramics of Italy

Soci aggregati settore collanti

è avvenuta la fusione per incorporazione della società Saint-Gobain Weber S.p.A. nella società Saint-Gobain PPC Italia S.p.A. la quale, per effetto della fusione, subentra nel vincolo associativo.

Dal mese di giugno è attivo in Confindustria Ceramica un servizio di assistenza e consulenza per le aziende associate in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il nuovo servizio, che conferma l’impegno dell’Associazione sul tema, opera nell’ambito dell’Area Lavoro e si avvale della collaborazione professionale di Gianluca Piancastelli con grande espe-rienza nel settore.

Sportello Sicurezza in Associazione

Alla luce dell’attuale situazione di settore riguardante l’utilizzo ormai consolidato degli ammortizzatori sociali, l’Associazione ha organizzato il 31 maggio scorso un seminario di approfondimento sul tema dal titolo Ammortizzatori sociali: attualità e prospettive. Relatori del seminario sono stati il Dott. Giuseppe Mastropietro, direttore generale dell’Area Tutela delle Condizioni di Lavoro del Ministero del Lavoro e la Dott.ssa Maria Lina Petrone, esperta della materia. Lo scopo di questa giornata di formazione era di illustrare ciò che l’attuale normativa mette a disposizione delle aziende, con relativi approfondimenti sui criteri di gestione degli

ammortizzatori e riflettere sui possibili scenari futuri. La regi-strazione dell’evento è visionabile - fino a fine luglio - sul sito web dell’Associazione.

incontro Sugli ammortizzatori sociali

Augusto Ciarrocchi, presidente di Ceramica Flaminia Spa, è stato eletto presidente della sezione Ceramica di Unindustria - l’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo. La sezione Ceramica di Unindustria associa circa 33 aziende che operano nel settore dell’industria ceramica con 2450 dipendenti. Augusto Ciarrocchi è stato eletto all’unanimità dall’assemblea che ha nominato, come vice presi-dente, Benedetto Roberto Gelsomino (Ideal Standard Industriale srl). I membri del neo eletto consiglio direttivo della sezione sono Francesco Borgomeo (Area Industrie ceramiche srl), Gianpietro Colamedici (Unoceramica srl), Marco Giuliani (Ceramica Vallelunga srl), Andrea Gulinucci (Ceramica Globo spa), Stefania Palamides (Ceramica Tecla srl), Alessandro Scopetti (S.I.M.A.S spa), Daniele Vitali (Valdama srl).

ciarrocchi alla preSidenza della sezione Ceramica di Unindustria

Augusto Ciarrocchi

franco manfredini eletto con il 100% dei votiNel corso della seduta del 7 giugno, l’Assem-blea di Confindustria Ceramica ha confermato Franco Manfredini presidente dell’Associazione

per il biennio 2011–2012 con un consenso pari al 100% dei voti.Il Consiglio Direttivo, nella sedu-ta dell’8 marzo scorso, aveva ratificato l’indicazione di Franco Manfredini segnalato quale unico candidato dalla Commissione di Designazione, presieduta da Angelo Borelli e composta da Viterbo Burani e Alessandro Scopetti.Franco Manfredini

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2011 maggio/giugno CER 23

cerNews da Confindustria Ceramica

Dopo il successo riscosso nel 2010 - grazie alla collaborazione tra il Comune di Sassuolo e Confindustria Ceramica - l’11a edizione di Echi Musicali è tornata presso la sede dell’Associazione, che per tre serate si è aperta al pubblico con la possibilità di visitare sia la Palazzina delle Casiglie che il Centro di Documentazione dell’Indu-stria Ceramica e le Ceramiche del Premio Internazionale del MIC.Grande successo, il 14 giugno scorso, per il primo appuntamento di Echi Musicali: quasi duecento persone, infatti, hanno assistito al concerto dei Magnasco Movie Quartet, interamente dedicato all’esecuzione di alcune tra le più famose colonne sonore di film. Il 21 giugno è stata la volta di Mediterranea e il 28 giugno si è esibito l’Alessia Martegiani Quartet.

torna echi muSicali alla Palazzina delle Casiglie

In relazione all’importanza che un rilancio di interventi per favorire la ripresa del mercato interno dell’edilizia può avere anche per il settore, Confindustria Ceramica ha ritenuto di organizzare, il 5 maggio scorso in collaborazione con le Istituzioni territoriali, un momento di riflessione e di approfondimento.L’incontro è stato aperto dal presidente di Confindustria Ceramica,

Franco Manfredini, alla presenza dell’as-sessore Infrastrutture e Sviluppo delle città e del Territorio della Provincia di Modena, Egidio Pagani, e del sindaco di Sassuolo, Luca Caselli. Successivamente, ha preso la parola

Giuseppe Schirone di Prometeia e Alain Delcourt, presidente dell’associazione dei produttori francesi di piastrelle. La rifles-sione sulla realtà italiana è stata poi commentata dall’assessore alle Attività Produttive, Piano Energetico, Sviluppo Sostenibile, Economia Verde, Autorizzazione Unica Integrata della Regione Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, e dal sindaco di Maranello, Lucia Bursi. Successivamente, Francesco Montanari, vice presidente Ance Emilia Romagna, Pietro Balugani, Ordine degli Ingegneri di Modena e Claudio Gibertoni, Ordine degli Architetti di Modena, hanno presentato il proprio punto di vista sulle criticità e le debo-lezze riscontrate nell’applicazione del Piano Casa. Le conclusioni sono state a cura di Alfredo Peri, assessore Programmazione Territoriale, Urbanistica, Reti di Infrastrutture materiali e immate-riali, Mobilità, Logistica e Trasporti della Regione Emilia-Romagna. (Articolo di approfondimento a pag. 34).

convegno sul Piano casa

Confindustria Ceramica e Federchimica Ceramicolor hanno organizzato il 23 maggio scorso il convegno A cosa pensano gli architetti quando progettano, avente lo scopo di presen-tare una ricerca, commissionata dalle due asso-ciazioni a GfK Eurisko, sulla figura dell’architetto italia-no quale protagonista in molteplici progetti di grandi building e interior design, nei quali sono presenti le piastrelle di ceramica e gli altri materiali sostitutivi. La giornata di lavori è iniziata con i saluti del presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini e del vice presidente di Federchimica Ceramicolor Daniele Bandiera, a cui è seguita la relazione di Paolo Anselmi, vice presidente di GfK Eurisko.(Articolo di approfondimento a pag. 36).

ricerca euriSko sugli architetti

l’induStria ceramica italianaritorna a crescere: +5% i ricaviUn settore tipico del made in Italy, colonna portante dei materiali dell’Abitare Italiano, la cui fortissima vocazione ai mercati di tutto il mondo vale la leadership del commercio internazionale in valore per il proprio comparto ed una quota di internazionalizzazione produttiva pari al 15% del totale dell’attività. L’industria italiana della ceramica è oggi un settore che conta 284 aziende e 37.990 addetti, in grado di fatturare 6.517 milioni di euro derivanti da 2.552 milioni da vendite sul mercato domestico (e di queste ben 815,6 derivano dalle vendite delle fabbriche estere sullo stesso mercato sede degli stabilimenti) e da 3.965 milioni di euro di esportazioni nei cinque continenti. Sono questi i dati che emergo-no dall’Indagine Statistica Nazionale realizzata dal Centro Studi Confindustria Ceramica sulle industrie di piastrelle di ceramica, ceramica sanitaria, stoviglieria e materiali refrattari relative all’an-no 2010.

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Alessandro Calligaris

Da produttore di sedie a imprenditore di complementi d’arredo per la casa

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26 CER maggio/giugno 2011

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di andrea Serri

(Manzano, Ud). Un distretto che realizza un prodotto made in Italy

dell’Abitare, un’impresa di successo di que-sto territorio, una competizione internazio-nale che ha drasticamente ridotto il nume-ro delle aziende attive, una realtà economi-ca che si interroga su quali sono le migliori strade per affrontare il futuro. C’è tutto questo dopo la rotonda stradale, abbellita da una sedia ‘Marocca’ alta 20 metri, che ci porta allo stabilimento Calligaris di Man-zano, storico capoluogo del comprensorio friulano della sedia, dove ci aspetta il presi-dente della società (e degli industriali friula-ni) Alessandro Calligaris.

Presidente Calligaris, come nasce il distretto della sedia?

Già nel 1891, in un documento del Comune di Manzano, è censita la prima piccola industria di sedie, le cui macchi-ne sono mosse dalla forza dell’acqua di un mulino riadattato ad opificio. Questo territorio negli anni antecedenti la Prima Guerra Mondiale è un’area italiana, a 7 km dal confine austroungarico, marginale rispetto all’Italia anche se a stretto contatto con l’Austria, paese dove Thonet, storica

famiglia industriale viennese, inventò la curvatura del legno di faggio per realizzare sedie, poltroncine e appendiabiti. Sedie rivestite di materiali pregiati - paglia di Vienna, cordoncino di canna d’India -, che diedero origine a sedie usate in tutta Euro-pa, come le parigine usate nei bistrot fran-cesi. Partendo da questa tecnologia, Thonet ha creato aziende in aree oggi localizzate nell’attuale Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacca.

In questo contesto diversi lavoratori ita-liani andarono a Vienna ad imparare la tecnica della curvatura del legno e, dopo la prima guerra mondiale, sono ritornati a casa. Storica azienda del settore fu la For-nasarig, seguita poi da altre imprese. Fon-damentale nella fabbricazione della sedia era il lavoro delle donne che, sul classico modello della famiglia patriarcale contadi-

na, affiancavano ai lavori domestici l’impa-gliatura delle sedie. Negli anni ’50 prendo-no avvio i processi di sviluppo del distretto della sedia, la cui forte domanda determina una fortissima natalità imprenditoriale, a cui succedono gli anni ’60 caratterizzati dall’apertura internazionale e da un benes-sere diffuso.

In questo contesto, come si inserisce la nascita di Calligaris?

Nel 1923 mio nonno Antonio fondò questa azienda lavorando principalmente sulle serie Marocca, tipo tra le più comuni. Con il passaggio della guida dell’azienda a mio padre Romeo, iniziò la produzione della sedia tipo Milano, una sedia molto semplice a componenti di legno curvati. Già da allora l’intero distretto di Manzano operava in modo sinergico, perché erano presenti molteplici aziende attive nelle lavorazioni chi delle gambe, chi della spal-liera, dell’assemblaggio, della verniciatura. Io e mio fratello siamo entrati nel 1966 in azienda, quando mia madre mi disse: “devi fare una scelta decisa e forte: o affianchi tuo fratello, più vecchio di 8 anni, nella gestione dell’impresa oppure scegli altre strade”. Ed io, che già lavoravo nei ritagli di tempo per l’azienda, abbandonai a malin-cuore l’idea di andare all’Università.

anche nel vostro caso una discontinuità tecnologica è stato un fattore di successo.

L’invenzione più importante fu la macchina per impagliare. La parte criti-ca dell’intero processo produttivo era il tempo necessario ad impagliare una sedu-ta, in media tre ore. La programmazione era particolarmente difficile perché questa attività era svolta dalle donne che, per le altre incombenze connesse alla conduzio-ne familiare, riuscivano a consegnare un numero di sedute sempre diverso da quello programmato. Questa macchina, arrivata alla fine degli anni ’60 grazie all’idea del geometra Gaetano Morigi di Ravenna, ci ha consentito di avviare la produzione su base industriale. Diversi imprenditori del terri-torio non credettero in questa innovazione, che constava nella possibilità di realizzare in pochi minuti una seduta grazie ad una ‘cordone’ di nylon anche colorato. Una tec-nologia che ci richiese grandi investimenti e sacrifici per la messa a punto, ma che poi ci ha consentito di diventare a regime anche fornitori di sedute per i nostri concorrenti,

L’organizzazione della produzione e la valorizzazione del brand sono funzionali per vincere sul mercato )(

aLESSandRo CaLLIgaRISPresidente

Sopra: sedia Basil, prodotto novità presentato in occasione

del Salone del Mobile 2011

2011 maggio/giugno CER 27

cerINtervIsta

con costi nettamente inferiori a quelle tra-dizionali. Questo ci portò ad una crescita esponenziale del fatturato.

gli anni ‘70 sono un periodo topico per molti settori industriali.

In quel periodo c’è un fiorire di impre-se grazie anche alla vicinanza del distretto del mobile di Livenza, nei confronti del quale le aziende di Manzano operavano come semplici subfornitori di sedie realizza-te su design altrui e commercializzate con i marchi dei grandi mobilieri. Questa moda-lità operativa è stata poi esportata verso tutti i distretti italiani del mobile - Porde-none prima e poi Brianza, Pesaro, Veneto e Toscana, solo per citare i più importanti - determinando nel contempo una crescita nella dimensione delle imprese, ma accen-tuandone nel contempo la debolezza dovuta ad un accesso al mercato di tipo indiretto. Le nostre imprese erano allora completa-mente rivolte alla fabbrica ed alla prepara-zione professionale delle maestranze.

Come siete usciti da questa empasse?Creando nel 1977 il Salone della sedia,

una manifestazione fieristica in cui ci pre-sentavamo all’inizio come contoterzisti e solo successivamente come vetrina sul mer-cato italiano ed internazionale in qualità di produttori con marchio proprio. L’offerta si caratterizzava da un prodotto medio ad un buon prezzo, ma spesso in balia dell’acqui-rente. Nel 1982 abbiamo risentito di una pesantissima crisi e da lì si è capito che si doveva andare verso il mercato.

In che modo?Nel gruppo Calligaris era presente una

ditta - MN, Mobili Nord -; ai suoi agenti affidammo la distribuzione dei nostri pro-dotti direttamente al rivenditore, attraverso un proprio catalogo, e con un raggio di

azione che abbracciava l’Italia, la Fran-cia, la Germania per arrivare fino agli Stati Uniti. Una seconda innovazione nacque alla fine degli anni ’80, quando il design e la moda determinarono una forte domanda di sedie di metallo o plastica per la casa, mentre fino ad allora queste erano princi-palmente destinate ad usi non residenziali. Presentammo al mercato la sedia a marchio nostro in metallo, noi che non avevamo know how metallurgico, grazie ad un sistema di subfornitura esterno che ci consentì di affron-tare al meglio l’evolu-zione della cucina, lo spazio che richiede le soluzioni più resistenti.

In che modo l’organizzazione aziendale ha supportato questi cambiamenti?

A metà degli anni ’90 l’azienda operava su più materiali - legno, metallo, plastica, cuoio, cristallo - con prodotti diversi (sedie, tavoli, accessori e complementi d’arredo)su una molteplicità di mercati. L’azienda,

Sopra, a sinistra: lo showroom Calligaris; a destra: stabilimento di Manzano (Udine).

Sotto: tavolo allungabile Orbital, design Pininfarina in collaborazione con lo studio tecnico Calligaris.

Il gruppo Calligaris, attivo nella produzione di sedie, tavoli, mobili ed altri complementi di arredo, nel 2010 ha fatturato 142 milioni di euro, per il 54% destinati all’esportazione in circa 90 paesi del mondo. I punti vendita che espongono articoli dell’azienda di Manzano sono oltre 12 mila. Il gruppo Calligaris oggi conta 600 dipendenti, filiali operative negli Usa e in Giappone, cinque sta-bilimenti produttivi, di cui uno in Croazia. Nel 2008 Calligaris ha aperto il suo primo Flagship Store a Milano e ha recentemente inaugurato diversi monomarca nelle principali città d’Italia e del mondo. Calligaris, nel dettaglio, opera negli Stati Uniti attraver-so la Calligaris Usa Inc., filiale per il mercato americano, ad High Point, nello stato del North Carolina, con uffici e magazzini su una superficie di 7 mila metri quadrati per la gestione del mercato del nord America. Una seconda struttura operativa di oltre 3 mila metri quadrati è presente a San Leandro, California, per seguire i clienti della costa Ovest. L’altra filiale Calligaris, invece, è in Giap-pone, a Kobe; a pochi chilometri a sud di Osaka ha anche un pro-prio grande showroom per clienti ed importatori ed è proiettata verso il mercato dell’estremo Oriente.

IL PRoFILo dELL’aZIEnda

28 CER maggio/giugno 2011

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che non poteva essere più mantenuta ver-ticalmente integrata, si è data una nuova identità logistica produttiva. Abbiamo tenu-to all’interno le fasi di progettazione, di industrializzazione del prodotto destinando ciascuno dei 4 stabilimenti all’assemblaggio di singole famiglie di prodotti. A queste se ne aggiunse poi uno nuovo in Croa-zia, acquisito durante le privatizzazioni dei Kombinat, per realizzare i componenti in legno per gli altri stabilimento del grup-po. Centrale è poi stata la creazione di un network di imprese di subfornitura, specifi-che per ogni materiale, scelte nei luoghi di adozione di tali tecnologie e tali da ottene-re il meglio per ogni singolo componente dell’oggetto. Questo ci ha permesso di cre-scere sapendo far fare al miglior fornitore di ciascuna fase i singoli pezzi.

Un ulteriore passaggio importante è stata la valorizzazione del vostro brand azien-dale.

La presenza diretta nei negozi con sedie, tavoli e mobili nostri richiedeva un’organiz-zazione in grado di erogare servizi al distri-butore in termini di proposte di prodotto, giusto rapporto qualità/prezzo, presenza nelle fiere di settore e rivolte al pubblico, servizio di consegna e post vendita anche sulle piccole forniture. Tutto questo ha trasformato Calligaris in un brand, memo-rizzato dal consumatore ed apprezzato per l’offerta. A questa si è poi aggiunta la comu-nicazione rivolta ai distributori ed al gran-de pubblico. La percezione del brand è aumentata quando l’azienda ha cominciato a far pubblicità sulle riviste, migliorando il nostro sito aziendale, aggiornando il logo dell’impresa per meglio posizionare i nostri prodotti, informare e caratterizzarsi presso il consumatore, anche estero, dove siamo diventati un’azienda locale.

Come vi relazionate con la rete distribu-tiva?

Noi ci rivolgiamo sempre a negozi indi-pendenti o a catene strutturate di negozi, a condizione che operino con la logica del punto vendita d’arredamento assistito. Pro-gettiamo lo spazio, concordiamo con loro i prodotti da esporre, la formazione dei ven-ditori, il supporto di merchandising e della comunicazione, affinché siano un tramite tra noi ed il mercato.

Lavoriamo sul tema della trasformazio-ne dei prodotti, soprattutto su tavoli ed i sistemi di allunga di facile utilizzo. Lungo questo filone, nel segno del design e delle caratteristiche tecniche, c’è l’utilizzo dei nuovi materiali: all’ultimo Salone del Mobi-le di Milano abbiamo presentato una pro-posta high tech attraverso una superficie ceramica, frutto di un accordo con Lami-nam, che ha riscosso un grande successo.

Chiudo questa intervista da dove ho ini-ziato, un secolo dopo: quale importanza riveste oggi il distretto di Manzano per la vostra azienda?

Il distretto di Manzano rimane comun-que un’area in cui tuttora ci sono valide imprese di subfornitura, una scuola di for-mazione professionale ed un istituto di certificazione, il CATAS, riconosciuto in tutto il mondo. La Calligaris, tuttavia, per continuare ad affermarsi sul mercato inter-nazionale e garantire una crescita costante, da anni crea nuove e forti partnership con i propri clienti di tutto il mondo per rivol-gersi al meglio ad un consumatore evoluto e preparato.

Purtroppo quello che manca al distretto sono delle aree industriali di qualità con relative infrastrutture e una maggiore atten-zione da parte delle amministrazioni locali. Il ridimensionamento dell’area del distret-

to è dovuto comunque principalmente a tre cause: sola specializzazio-ne nel monoprodotto, la sedia, l’utilizzo esclusivo del legno e l’inadeguata attenzione al mercato e quindi all’internazionaliz-zazione.

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Sopra, alcune pagine pubblicitarie Calligaris.

Sotto: sedie Cream, prodotto novità presentato in occasione

del Salone del Mobile 2011.

In basso, da sinistra: una fase di lavorazione delle sedie;

il punto vendita di Shanghai.

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“e’ STrano, dal 1979 me ne occupo e non avevo mai pensato di dare una definizione

così altisonante e tecnica per queste due branche della mia attività. Comunicazione linguistica: è da tempo che Donato Grosser, guru del marketing, residen-te a New York da oltre 30 anni, con cui collaboriamo da più di 25 anni, mi dice che è questo quello che in effet-ti sto facendo da sempre e che non dovrei quindi definir-le traduzioni. Ma il problema è fare capire al cliente che il nostro lavoro non è una cosa meccanica, che ripete a macchinetta le parole italiane nella lingua straniera. In diverse occasioni i clienti mi mandavano fatture proforma da tradurre, destinate anche a paesi “a rischio”, in cui magari il pagamento era indicato come: rimessa diretta a 30 giorni, fine mese. Ero in questo caso io che mi preoccupavo di telefonare al cliente suggeren-dogli di fare una lettera di credito, o altro pagamento garantito, visto che magari era la prima volta che si lavorava con lo straniero in questione. Questa sensibilità o accortezza non penso che sia propria del traduttore automatico. Inoltre, occorre fare lun-ghissime ricerche in rete per vedere come le aziende straniere dello stesso settore si esprimono e si pongo-no nei confronti della propria clientela e fornire quindi al cliente un testo che sia affidabile e che venga compreso al 100% dai potenziali clienti stranieri. Questo viene spiegato benissimo dal concetto della Localizzazione: vale a dire quel processo di adatta-mento del prodotto (in questo caso il testo destinato al paese a cui ci si rivolge), progettato, pensato e realizzato per un mercato o un ambiente definito, ad altri mercati o ambienti, in modo particolare altre nazioni e culture. Faccio un esempio per farmi com-prendere meglio: qualche tempo fa un nostro cliente che produce cioccolata e cioccolatini di vario tipo, ci manda le etichette da tradurre in molte lingue, fra cui l’arabo. I cioccolatini con ripieno al liquore, non erano

Studio Ligabue: azienda dicomunicazione linguistica

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ruolo di consulente al commercialista e all’avvocato, perché non deve essere così anche per il traduttore, o meglio responsabile della comunicazione linguistica o della localizzazione?”

Paola ligabue

Da 32 anni lo STUDio liGaBUe si occupa di tradu-zioni e interpretariati, e ha sviluppato una particolare specializzazione nel campo ceramico, in quello alimentare e in quello della moda, pur continuando a seguire l’idraulica, il settore giuridico, il turismo e la metalmeccanica. Da 25 anni si occupa di ricerca e selezione del personale, e da 17 di organizzazione eventi. in quest’ultimo ambito, due anni fa, con due partner specializzati in didattica, ha lanciato una serie di progetti legati alla formazione, progetti che possono essere finanziati utilizzando fondimpresa e fondirigenti, e che – strettamente connessi all’eno-gastronomia, che è di estrema attualità - fin da subito hanno riscosso enorme successo presso le aziende che li hanno sperimentati. il Team Cooking, o meglio team building in cucina, ha un vastissimo campo di applicazione, e porta i manager – che sono normal-mente abituati a lavorare da soli – a sviluppare uno spirito di collaborazione e di gruppo incredibile, allo scopo di realizzare una cena di primo livello. la meta-fora della collaborazione in cucina che può essere

replicata in azienda, in qualsiasi momento e in qualsiasi ambito, è un qualcosa che coinvolge tutti a tutti i livelli, indipendentemente dal sesso, dall’età, dall’estrazio-ne sociale, e dallo stato fisico, e quest’ultima affermazione è avvalorata dall’esperienza effettuata presso alcune strutture sanitarie con pazienti spinali in varie parti d’italia.

ligabue Paola & c. S.a.s.Via G. Da castello, 542121 reggio emiliaTel. 0522 431835 - fax 0522 438392www.paolaligabue.it - [email protected]@paolaligabue.it

sicuramente adatti al mercato dei paesi arabi, ed abbiamo quindi fatto presente al cliente che avrem-mo tradotto l’etichetta anche in arabo, suggerendo di verificare con il proprio ufficio export le modalità

di esportazione in questi paesi.U n p r o b l e m a g ross i s s imo s i pone con la tra-duzione dei siti: a parte un discorso di grafica e di presentazione, in cui non entro nel merito non aven-do le competenze spec i f i che pe r

giudicare, in rete si vedono troppo spesso dei siti in più lingue che non hanno alcuna possibilità di arrivare all’utente straniero. Non bisogna tradurre, ma localizzare e localizzare significa non tradurre pedissequamente il proprio sito o testo italiano in lingua straniera, bensì redigerlo nella lingua del paese di destinazione tenendo ben presente la sensibilità, la cultura e la tradizione dei destinatari, di coloro che lo leggeranno. Il problema della comunicazione investe molteplici aspetti, ben aldilà della semplice que-stione della lingua. L’ideale è quindi affidarsi a persone che abbiano una reale conoscenza della lingua e che abbiano la possibilità di accedere ad informazioni specifiche sul mercato a cui ci si vuole rivolgere, in modo da ottenere una vera e propria consulen-za globale sul prodotto-sito. Si tratta di impostare in tutto e per tutto un altro sito Internet, il cui obiettivo sia come parlare al nuovo mercato che vogliamo raggiungere. Tutto questo tuttavia comporta dei tempi e delle conoscenze specifiche che non tutti comprendono e soprattutto che non tutti sono pronti a pagare, altro punto dolente. La professionalità però dovrebbe esse-re riconosciuta e pagata adeguatamente, anche nel settore linguistico: se siamo disposti a riconoscere un

cerINDUstrIa

piaStrelle, inizia la ripreSa: nel 2010 produzione a + 5,3%di Luca Luberto

L’industria italiana delle pia-strelle di ceramica, dopo la pe-

sante flessione registrata nel 2009 che aveva portato i volumi produttivi a ri-dursi per quasi un terzo e il fatturato a diminuire di quasi il 20%, chiude il 2010 con segnali positivi. Di seguito le principali evidenze della 31a Indagine Statistica Nazionale sull’industria italia-na delle piastrelle di ceramica, realizza-ta dal Centro Studi di Confindustria Ceramica e presentata in occasione dell’Assemblea dell’Associazione lo scorso 7 giugno.L’incremento della produzione (+5,3%) interrompe un trend negativo che vedeva una flessione costante della produzione dal 2001, quando furono prodotti 638 milioni di mq, record as-soluto registrato dal settore. Nel 2010 i livelli prodotti sono prossimi ai 400 milioni di mq in un’ottica di riequili-brio tra domanda e offerta.Segnali positivi anche relativamente al fatturato, in crescita del +2,7% ora pari a oltre 4,6 miliardi di euro. Que-sto risultato è generato da esportazioni per 3,4 miliardi di euro (+4,9%) e da vendite sul mercato domestico per 1,2 miliardi di euro (-2,9%). La composi-zione percentuale espressa sui valori monetari vede ora le vendite oltre con-fine raggiungere il 73,7% del totale, quelle nazionali italiane il 26,3%.Appare particolarmente significativo ribadire una riflessione relativa alla se-rie storica del prezzo medio comples-sivo: +1% nel 2003; +3,73% nel 2004; +4,73% nel 2005; +5,74% nel 2006; +4,28% nel 2007; +3,08% nel 2008; +1,29% nel 2009; +1,61% nel 2010. Fermo restando che in questo lungo

lasso di tempo le quotazioni €/$ sono variate, influenzando parzialmente il dato complessivo, emergono con chia-rezza almeno tre aspetti fondamentali. In primo luogo, l’andamento a pa-rabola di questa variabile, che dopo aver toccato un punto di massimo nel 2006, ora registra variazioni più limitate. A questo va aggiunto, come elemento di straordinaria importanza, l’essere riusciti a mantenere una di-namica positiva sui prezzi di vendita, pur in un contesto straordinariamen-te avverso e difficile. Da ultimo, non va sottaciuto il connubbio ‘abilità – necessità’ di incrementare i prezzi di vendita, a causa degli accresciuti costi di produzione, dovuti peraltro anche

all’arricchimento del mix dell’offerta. Tutto ciò per sottolineare come per-manga particolarmente alta la tensione sulla redditività aziendale. L’analisi sui prezzi medi può essere validamente dettagliata anche nei con-fronti dei mercati di sbocco del pro-dotto. Sul versante delle esportazioni, nei mercati dell’Unione monetaria eu-ropea il settore registra un incremen-to +0,66% (dopo che nel 2009 era cresciuto di un +1,35%), mentre nei mercati extracomunitari la variazione dei prezzi medi si ferma al +4,68% (+1,13% nel 2009). Buone indicazioni anche per quanto riguarda i livelli degli investimenti ef-fettuati dall’industria italiana nell’anno in esame, pari a oltre 224 milioni di €, in lieve aumento rispetto al dato della precedente rilevazione (+1,5%). L’incidenza sul fatturato si conferma su livelli prossimi al 5%.Questa conferma nei volumi relativi all’accumulazione di capitale fisico tro-va molteplici spiegazioni. Tra queste, l’acquisto di nuove soluzioni impian-tistiche impiegate nella fase di decora-zione della ceramica, che si affiancano agli investimenti realizzati per aumen-tare la dimensione dei formati realiz-zati e la prosecuzione dei fenomeni di internalizzazione di alcune delle fasi di lavorazione ausiliaria del prodotto, do-tandosi delle relative tecnologie. Assolutamente di rilievo appaiono le prospettive degli investimenti per l’an-no in corso, 274,8 milioni di euro, in aumento di quasi il 25% rispetto al dato consuntivo 2010. Tale dato, alla luce della incerta situazione econo-mica proprio nei mesi di rilevazione,

il settore continua ad investire il 5%

del fatturato.male il mercato italiano, bene

l’export

32 CER maggio/giugno 2011

cerINDUstrIa

zione). I dipendenti totali di queste società estere sono 7.058, in aumento di 761 occupati (+12,09%) rispetto al 2009. Alla fine dello scorso anno, la produ-zione totale è ammontata a 115,7 mi-lioni di metri quadrati, in crescita di 7,0 milioni (+6,43%) rispetto al 2009. Nel 2010 le imprese ceramiche italia-ne localizzate all’estero hanno vendu-to complessivamente 124,5 milioni di metri quadrati (+5,88%), di cui 100,28 milioni di metri quadrati sul mercato domestico estero (+8,05%), 21,76 milioni come esportazione ver-so un Paese terzo (+1,89%), 2,42 mi-lioni di intercompany (-28,41%). Il dato saliente che emerge da questi dati è la conferma della strategia da sempre perseguita dalle imprese ceramiche italiane di essere ‘produttori locali sul mercato locale’.Il fatturato complessivo, derivan-te dalle vendite di matrice estera e dell’intercompany a fine 2010, è pari a 989,78 milioni di euro, in crescita del +13,01% rispetto al 2009. Il fatturato complessivo origina per 815,6 milioni di euro (+17,57%) da vendite sui mercati domestici, da 156,1 milioni di euro da esportazio-ni (-1,92%) e da 18,1 milioni di euro dall’intercompany (-21,37%). Il prezzo medio ex fabbrica comples-sivo delle piastrelle di ceramica ita-liana di matrice estera è di 7,95 euro al metro quadrato (+6,73%). Di inte-resse appare la suddivisione per aree geografiche e per origine della pro-duzione venduta. In Europa il prezzo medio delle vendite di matrice estera sul mercato domestico è di 7,45 euro per metro quadrato (+8,15% rispetto al 2009), il prezzo medio all’export, in flessione del -3,74%, è di 7,17 euro per metro quadrato ed il prezzo me-dio intercompany è di 7,481 €/mq (+9,83%). Notevolmente maggiore è il prezzo medio di vendita negli Stati Uniti, come visto esclusivamente attribuibi-le alle vendite sul mercato domestico. Nel 2010 il valore è salito da 8,84 €/mq del 2009 ai 9,81 €/mq, con un au-mento del +10,97%.

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conferma una volta di più la volontà del settore di considerare gli investi-menti in dotazione impiantistica e innovazione di prodotto quali drivers prioritari per il settore.Dinamiche positive anche per le ven-dite, ora pari a 412,8 milioni di metri quadrati, in aumento di 4,3 milioni di metri quadrati rispetto all’anno 2009, per una variazione percentuale del +1,07%. Il grès porcellanato grazie ai 297,4 mi-lioni di metri quadrati venduti, copre ora il 72,05% dell’intero portafoglio prodotti venduto, seguito a distanza dai 69,2 milioni di metri quadrati della monocottura (quota del 16,76%), dal-la bicottura con 33,3 milioni (8,06%) e dagli ‘altri prodotti’ che, con 12,9 milioni di metri quadrati, rappresen-tano il 3,14% del totale. Le vendite relative all’attività diretta risultano pari a 363,4milioni di metri quadrati, in lieve aumento (+0,40%) e costituiscono ora l’88,03% delle ven-dite complessive. Le vendite di materiale commercializ-zato, cioè le quantità che le aziende pro-duttrici hanno fatto produrre con marchio proprio ad altre impre-se industriali, si sono fermate a 20,4 milio-ni di metri quadrati, in calo del - 6,61% ed ora pari al 4,94% delle vendite totali. In termini complessivi, la presenza sul mer-cato di piastrelle di ceramica con marchio

dell’impresa produt-trice, indipendente-mente dall’origine della manifattura, è passata dal 93,96% della precedente rile-vazione al 92,97%. Le società commer-ciali nel 2010 hanno intermediato 29,0 mi-lioni di metri quadrati di piastrelle fatte pro-durre con il proprio marchio, in crescita (+17,70%) rispetto al 2009.

La composizione delle vendite posi-ziona il mercato domestico italiano al 29,93% e quelli esteri al 70,07%.In dettaglio le esportazioni nei 12 mesi 2010 hanno registrato un aumento del +2,99% in quantità e del +4,87% in valore mentre si conferma una positiva variazione % del prezzo medio, che re-gistra un incremento del +1,83%.Ancora in difficoltà il mercato italiano dove si assiste ad una ulteriore flessio-ne dell’ordine del 3 % portando i livelli di vendita a 123 milioni di mq.

InternazionalizzazioneCrescita anche per le aziende estere controllate da gruppi ceramici italiani. Al 31 dicembre 2010 sono presenti al di fuori dei confini italiani 20 società di diritto estero, aventi come oggetto la produzione di piastrelle di ceramica, controllate totalmente o maggioritaria-mente da 10 gruppi ceramici italiani. L’attività è svolta in 33 stabilimenti, all’interno dei quali sono attivi 79 for-ni (-3 rispetto alla precedente rileva-

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Industria italiana piastrelle di ceramicaAnni 2009 - 2010

Fonte: Centro Studi Confindustria Ceramica

2009 2010 VaR %

aziende (numero) 181 172 -4,97%

addetti (numero) 24.595 23.352 -5,05%

Produzione (milioni di mq) 368,0 387,4 5,29%

Vendite Totali (milioni di mq) 408,4 412,8 1,07%

…di cui Italia 127,6 123,6 -3,15%

…di cui export 280,8 289,2 2,99%

Investimenti (milioni di €) 220,7 224,0 1,50%

Fatturato Totale (milioni di €) 4.508,0 4.629,0 2,70%

…di cui Italia 1.253,0 1.216,0 -2,95%

…di cui export 3.255,0 3.413,0 4,87%

Industria italiana piastrelle di ceramica - esteroAnni 2009 - 2010

Fonte: Centro Studi Confindustria Ceramica

2009 2010 VaR %

aziende (numero) 19 20 5,26%

addetti (numero) 6.297 7.058 12,09%

Produzione (milioni di mq) 108,7 115,7 6,43%

Vendite Totali (milioni di mq) 117,6 124,5 5,88%

…di cui domestiche 92,8 100,3 8,05%

…di cui export 24,7 24,2 -2,26%

Fatturato Totale (milioni di €) 875,9 989,8 13,01%

…di cui domestiche 693,7 815,6 17,57%

…di cui export 182,0 174,2 -4,30%

34 cer maggio/giugno 2011

cerreal estate

di Simone Ricci

I l mercato italiano delle costruzioni – che assorbe il

30% delle vendite dell’industria ita-liana della piastrella di ceramica – sta vivendo una fase di grande difficoltà: in uno scenario di crescita del PIL nazionale del +1,3% gli investimenti in costruzione nel 2010 sono risultati in netto calo, con un ulteriore crollo nell’ultimo trimestre dell’anno.Di questo si è parlato in un conve-gno presso Confindustria Cerami-

ca dedicato al Piano Casa ed alla riqualificazione delle città, dove sono intervenuti diversi esponenti delle istituzioni locali e regionali e durante il quale è stato presentato lo studio sul settore delle costruzioni in Ita-lia a cura di Prometeia. Proprio il Piano Casa doveva dare slan-cio al comparto immobiliare italiano, un provvedimento che non costa niente allo Stato e che se concretamente applicato

può ancora dare fiato a tutti i settori legati all’edilizia. Secondo i dati di Prometeia, nell’ul-timo trimestre del 2010 si affievo-

piano caSa,spento motore immobiliare

liscono i timidi spunti di ripresa dell’edilizia residenziale (solo +0,4% di compravendite nel 2010 dopo il crollo del -11,3% nel 2009), com-plice anche la frenata nel credito concesso alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione: si registra, infatti, un +11,5% di prestiti, che però non cor-risponde a nuovi mutui bensì alle rinegoziazioni di mutui già preceden-temente concessi. Se a ciò aggiun-giamo le incertezze legate al mercato del lavoro, l’indebolimento del red-dito disponibile e il rallentamento dei flussi migratori, vi sono eviden-ti vincoli che bloccano la domanda residenziale, soprattutto per quanto riguarda i nuovi alloggi. Le ristruttu-razioni, che hanno sostenuto parte del comparto residenziale negli anni 2010-2011, sono tuttavia attese in frenata nel biennio successivo.Gli altri comparti non stanno meglio: nel 2010 è proseguita la flessione del non residenziale sia per quan-to riguarda il comparto produttivo (-3,5%), che quello commerciale (-4%) e il terziario (-5,7%), influenza-ti anche dal minore grado di utilizzo della capacità produttiva dell’indu-stria italiana.Per quanto riguarda le opere pubbli-che, l’Ance stima in -18% gli stan-ziamenti di bilancio per nuove infra-strutture nel 2011 e una riduzione degli investimenti dei Comuni di 4,3 miliardi di Euro; inoltre stentano a decollare i cantieri delle grandi opere previste dal Piano Cipe del 2009.Il quadro totale, quindi, stima gli investimenti in costruzioni – dal 2007 al 2013 – in calo del -14,6%

un convegno per fare il punto sul

mercato italiano delle costruzioni

e sulle cause della mancata “spinta” di questa agevolazione

Investimenti in costruzioniTassi di variazione medi annui a prezzi costanti e var%

Fonte: Prometeia per Confindustria Ceramica

2010 2011 2012 2013VaR %

2013-’07

ToTaLE -3.7 -0.8 0.2 0.8 -14.6

Edilizia residenziale -2.4 -0.2 0.5 0.4 -11.8

- nuovo -8.8 -3.7 -1.2 -0.6 -32.3

- ristrutturazione 2.5 2.2 1.5 1.0 8.0

Edilizia non residenziale -4.0 -0.5 1.4 1.9 -14.4

genio Civile -6.5 -3.0 -2.4 -0.3 -21.4

2011 maggio/giugno cer 35

cerreal estate

che in termini occupazionali corri-sponde a 102.000 addetti in meno.E negli altri paesi cosa è stato fatto? La ripresa del mercato delle costru-zioni residenziali in Francia (+8,6% compravendite e +15,1% di permessi a costruire) è dovuta all’applicazio-ne dell’IVA ridotta al 5,5% e a leggi di incentivazione volte da un lato a immettere sul mercato degli affitti immobili a prezzi calmierati (legge Scellier) e dall’altro a ridurre i costi di ristrutturazione di edifici protetti deducendo i costi dal reddito dispo-nibile (legge Malraux), senza dimenti-care gli eco-prestiti a tasso zero per le ristrutturazioni.La Spagna ha introdotto linee di cre-dito agevolate per la locazione oltre ad incentivi fiscali per l’acquisto della prima casa, che insieme alla morato-ria sui mutui ha dato il risultato del +5,9% nelle compravendite.La Germania ha incrementato i per-

messi a costruire (+6,8%) attivando programmi di riduzione delle emis-sioni inquinanti attraverso incentivi alla ristrutturazione, mentre il Regno Unito, attraverso un piano di edilizia sociale e grazie alla riqualificazione dello stock residenziale pubblico, ha visto aumentare sia le compravendite (+3,1%) che i permessi a costruire (+23,8%).Il Piano Casa italiano, che aveva un valore potenziale di 25 miliardi di Euro e che avrebbe esteso gli effetti benefici degli investimenti fino a tutto il 2013, non ha prodotto alcun bene-ficio: con la sola eccezione del Veneto e della Sardegna, infatti, l’utilizzo del Piano è stato particolarmente limi-tato e l’attività immobiliare italiana è stata sostenuta per buona parte da ristrutturazioni che beneficiano delle agevolazioni del 36% e 55%.Motivi? Innanzitutto il lungo iter di approvazione delle leggi regionali

(solo Toscana e Umbria hanno rispet-tato i termini dei 90 giorni), la sca-denza dei termini delle regioni tra cui l’Emilia-Romagna, inoltre la comples-sità e la disomogeneità del quadro normativo ed ulteriori vincoli urba-nistici ed energetici posti dalle leggi regionali e dalle delibere dei comuni.Il rilancio del Piano Casa passa, ora, attraverso il Decreto Sviluppo DL-70/2011 che si traduce in modi-fiche alle leggi regionali, proroghe dei termini, eliminazione di alcuni vincoli e una semplificazione burocratica sia in termini di certificazione di inizio-attività (SCIA) che di silenzio-assenso per il rilascio del permesso a costrui-re. Anche l’edilizia sociale ha un valo-re potenziale rilevante, con oltre 2,7 miliardi di euro già stanziati per circa 15mila nuovi alloggi, che dovrebbero dare i primi risultati a breve.

[email protected]

Fonte: Prometeia per Confindustria Ceramica

36 cer maggio/giugno 2011

cerMercatI

di Sara Seghedoni

dopo l’esperienza positiva dello scorso anno dell’elebora-

to di Gfk Eurisko nell’indagine sugli acquirenti di piastrelle di ceramica, quest’anno Confindustria Ceramica e Federchimica Ceramicolor comple-tano l’indagine incaricando l’Istituto di eseguire la ricerca sugli architetti italiani, per comprenderne gli orien-tamenti rispetto ai materiali di rive-stimento e per individuare le fonti informative.

Il profilo del campioneLa ricerca Eurisko è stata svolta, attraverso interviste on-line, nei mesi di marzo e aprile 2011, su un cam-pione di 323 professionisti distribuiti sull’intero territorio nazionale, che negli ultimi due anni hanno eseguito lavori di tipo residenziale e non resi-denziale, con una committenza pri-vata e/o pubblica, e che hanno scelto per il rivestimento delle superfici dei propri progetti piastrelle di cerami-

gli architetti italiani scelgono i materiali

ca, marmo, legno e pietre naturali. Il lavoro svolto ha approfondito la dimensione dello studio, misurata attraverso il numero dei dipendenti, la loro localizzazione geografica, gli ambiti di intervento nei quali l’im-presa si è cimentata. Particolare atten-zione è stata data alla forma di infor-mazione/documentazione e processo decisionale nella scelta dei materiali.

Lo studio di architetturaLa ricerca ha delineato che la dimen-sione media degli addetti nello stu-dio in Italia è composto da 6 addet-ti, anche se un quarto del totale si compone del solo titolare/progettista. L’orientamento è principalmente in interventi residenziali anche se solo il 2% degli studi da 50 o più addetti è specializzato in progetti istituzionali e commerciali. Riassumendo il 68% del campione si occupa in prevalenza di progetti residenziali, il 23% di pro-getti istituzionali, il 21% in interior design, 11% in progetti industriali, 9% in restauro e solo il 3% in bioedi-lizia e arredo urbano.

Fonti di informazioneTra i canali utilizzati dal campione per informarsi sui materiali di rive-stimento abbiamo al primo posto con l’84% la partecipazione a fiere di set-tore, segue il 77% visitando siti web dei produttori di rivestimento e il 72% del campione che osserva edi-fici e progetti già realizzati. Tra le altre fonti, la lettura di pubblicazio-ni di architettura (65%), gli incontri con agenti o informatori (59%), i siti/portali di architettura (51%), parlare

un’indagine gfk eurisko,

commissionata da confindustria

ceramica e federchimica ceramicolor,

descrive il comportamento di questi importanti attori della filiera

delle costruzioni

Foto

Vin

cenz

o Co

nelli

2011 maggio/giugno cer 37

cerMercatI

con altri architetti e colleghi (39%), la pubblicità (35%), le pubblicazioni di settore (34%), fino alla visita diretta ai rivenditori/showroom - a pari merito con la frequentazione di blog - (4%), e alla visita diretta in azienda (1%).

Progetti realizzati e materiali utilizzatiAnalizzando la tipologia dei princi-pali progetti realizzati negli ultimi 2 anni, troviamo con il 52% attività di ristrutturazione su edifici di tipo residenziale (51%). Le opere di rive-stimento hanno interessato appros-simativamente una media di 2.000 metri quadrati per le parti interne e una media di 1.900 metri quadrati per le parti esterne. Di fondamen-tale importanza è la segmentazione dell’utilizzo dei materiali rispetto alle diverse destinazioni d’uso, che vede ai primi posti l’utilizzo del grès porcella-nato negli esterni e la ceramica, nelle sue molteplici declinazioni (cerami-ca, smaltata 39%, grès porcellanato altri effetti 34%, grès effetto pietra 26%, gres effetto marmo e legno 11% e 10%), negli interni.

Chi decide la scelta dei materialiL’analisi sulla decisione finale dei materiali viene affidata per il 30% dei casi al solo progettista per le parti esterne mentre per il 71% il com-mittente sceglie insieme al progettista valutando le proposte di quest’ultimo per le parti interne. Solo per il 7% il progettista sceglie autonomamente per le parti interne.

[email protected]

Fonte: "Indagine sui materiali di rivestimento in Italia", GfK Eurisko

La specializzazione dello studioDOM. In che tipo di progetti siete specializzati? - Base: Totale campione; N=323

noRd oVEST

noRd EST

CEnTRo SUd

N=63 N=153 N=55 N=52

70 69 66 67

16 23 22 31

18 20 29 21

13 10 11 21

11 13 15 2

5 11 11 4

5 4 7 4

2 4 4 2

2 2 6 4

3 2 2 2

2 1 4 2

5 1 2 2

aREa gEogRaFICa 4

Fonte: "Indagine sui materiali di rivestimento in Italia", GfK Eurisko

Responsabilità decisionale per la scelta dei materiali DOM. In generale, nel suo studio, chi si occupa della scelta dei materiali? Chi ha un ruolo decisivo, o anche

solo un’influenza, nel processo di scelta di quali materiali utilizzare? -Base: Totale campione; N=323

RESId. ISTIT. CoMM. Ind.

N=167 N=74 N=65 N=16

31 23 32 19

21 27 22 19

23 12 28 25

11 14 9 19

7 11 3 6

7 10 5 13

4 5 - -

2 5 2 -

1 3 3 13

2 1 2 -

- 4 2 6

2 - 2

1 - 2 6

2 1 - -

1 - - -

7 12 11 -

TIPo dI InTERVEnTo4

DOssIer

Strumenti pubblico-privati

per la finanza

cercer

40 CER maggio/giugno 2011

cerDOssIer

un fondo per finanziare le PMI

di alessandra Ferretti

è divenuto ufficialmente ope-rativo il 1° novembre 2010, con

la costituzione della Società di Gestio-ne del Risparmio. Si tratta del Fondo Italiano di Investimento per le Pmi, creato con l’obiettivo di realizzare nel medio termine una fascia più ampia di aziende di media dimensione, incentivando i processi di aggrega-zione tra le imprese minori, al fine di renderle maggiormente competitive anche sui mercati internazionali.Il Fondo è partito con una dotazione iniziale di un miliardo di euro, in favore di imprese in fase di sviluppo e con ambizioni di crescita interna ed esterna con un fatturato compreso tra 10 e 100 milioni di euro. Il progetto di costituzione della Socie-tà di Gestione del Risparmio e pro-mozione del Fondo per le Pmi è stato elaborato da uno Steering Committee, costituito dal Ministero dell’Econo-mia e delle Finanze, dalle “banche sponsor” (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Montepaschi e Cassa Depositi e Pre-stiti), da Confindustria e dall’Associa-zione Bancaria Italiana.Presidente della Società di Gestione del Risparmio è Marco Vitale, econo-mista d’impresa, fondatore e presidente della Vitale Novello & Co., che spie-ga: “Fino ad oggi sono giunte 541 richieste di esame da parte di Pmi. A prima vista, poiché non risponde-vano ai requisiti necessari, ne sono state scartate 258. Delle 224 proposte attive rimaste, 202 sono in corso di analisi, 17 in fase di negoziazione e 5 sono state approvate”. Continua: “Le proposte sono giunte da quasi tutto il territorio nazionale,

a dimostrazione che la conoscenza dell’esistenza del Fondo si è diffusa ampiamente e velocemente. In testa alle regioni svetta l’Emilia Romagna, con 42 proposte (22%), seguita a ruota dalla Lombardia, che ha presen-tato 41 proposte (18%). Quindi ven-gono il Lazio, con 20 proposte (9%), la Campania, con 15 proposte (7%) e il Veneto, con 14 proposte (6%). Mancano per ora all’appello soltanto la Basilicata ed il Molise”. Per il momento, la maggior parte delle aziende è collocata nel settore manifatturiero. Come illustra anco-ra Vitale, “i settori principali sono costituiti dai beni di consumo (17%), dalle macchine utensili e impian-ti (12%), dal settore dell’Information Technology (10%) e dai servizi alle imprese (10%)”.Ciascuno dei quattro istituti parteci-panti ha investito un capitale pari a 250 milioni di euro. Nel frattempo, si sono inserite anche 5 banche popo-lari e l’Istituto centrale delle banche popolari italiane, che insieme hanno contribuito ad elevare il fondo di 200 milioni di euro. “Si considerino poi gli investimen-ti indiretti”, continua Vitale, “che il Fondo sta effettuando in fondi già esistenti che condividono nei loro regolamenti gli obiettivi del FII, il cosiddetto “Fondo di fondi”. Si trat-ta, nella fattispecie, di operazioni di investimento indiretto in strumenti finanziari non quotati rappresentativi di quote di fondi di private equity o di società finanziarie (anche di nuova costituzione) con vocazione in preva-lenza territoriale. L’ammontare mas-

Marco Vitale

2011 maggio/giugno CER 41

cerDOssIer

simo di investimento del Fondo non può superare il 50% del commitment di ciascun fondo o società finanzia-ria”.Fino ad oggi, il FII ha ricevuto 58 proposte da parte di altri fondi. Che, a loro volta, investendo nelle imprese, favorirebbero l’intero indotto. La durata complessiva prevista del Fondo è di circa 15 anni: cinque anni per la fase di investimento più un anno di estensione e sette anni per la fase di disinvestimento più due anni di proroga. “Per il momento”, commenta il pro-fessor Vitale, “ci troviamo in una prima fase di vita del Fondo, durante la quale l’impegno principale è quello di investire bene il capitale a disposi-zione. Prevediamo di assistere, nella seconda metà dell’anno in corso, ad un’accelerazione in positivo”. “Intanto, esaminando le varie propo-ste, si stanno profilando anche nuove opzioni. Ad esempio, la possibilità di aggregare due o più programmi che trattano uno stesso filone, passan-do così da progetti singoli a progetti multipli. Un’opportunità che le azien-de stanno accogliendo con favore. Inoltre, stiamo iniziando a collaborare anche con associazioni di categoria. Ad esempio, con Assobiomedica, per individuare insieme centri di eccel-lenza e sviluppare progetti d’avan-guardia”.E, proprio in questi giorni, la Società di gestione del risparmio, con sede a Milano, ha aperto un ufficio anche a Roma, che adempirà alle funzioni di capofila per le aziende del Centro-Sud.

Ma come funziona esattamente il Fondo Italiano d’Investimento?Esso fornisce alle imprese italiane di piccole e medie dimensioni, tra-mite investimenti diretti o indiretti nel capitale di rischio, un sostegno finanziario nell’ambito di operazioni di “expansion capital”, finalizzate a finanziare lo sviluppo di imprese già avviate, anche tramite acquisizioni.L’investimento può riguardare impre-se dotate di buona solidità patrimo-niale, di un’adeguata redditività attua-le e prospettica e soprattutto di un significativo potenziale di creazione di valore.Ogni investimento viene valutato in base al merito del piano industria-

le, del progetto di sviluppo e della capacità del management di portarlo a termine.Il Fondo opera in quattro modi com-plementari. Anzitutto, tramite l’in-vestimento diretto, vale a dire con ingressi diretti di minoranza nel capi-tale, a condizione che l’investimen-to avvenga in imprese con fatturato superiore a una certa soglia (indicati-vamente, 20-30 milioni di euro). Poi, attraverso ingressi diretti di minoranza in co-investimento con altri fondi spe-cializzati su aziende aventi i requisiti di esigibilità richiesti dal regolamento del Fondo Italiano di Investimento. Ancora, con strumenti flessibili ovvero operatività diretta tramite strumenti quali finanziamenti subordinati con-vertibili o convertendi e prestiti par-tecipativi. Infine, con l’investimento indiretto come “Fondo dei fondi”, di cui si è già detto.

[email protected]

Per maggiori informazioniwww.fondoitaliano.it

www.dt.tesoro.it/it/fondosgr.html

www

Fonte: Fondo Italiano d’Investimento, 2011

Modalità di intervento del Fondo

Possibili opzioni strategiche descrizione

I - Investimento direttoIngressi diretti di minoranza nel capitale, a condizione che l’investimento avvenga in imprese con fatturato superiore a una certa soglia (indicativamente, 20-30 milioni di euro)

II - CoinvestimentoIngressi diretti diminoranza in coinvestimento con altri fondi specializzati su aziende aventi i requisiti di eligibilità richiesti dal regolameno del Fondo Italiano di Investimento

III - Strumenti flessibiliOperatività diretta tramite strumenti quali finanziamenti subordinati convertibili o convertendi e prestiti partecipativi

IV - Fondo di fondiInvestimento in fondi già esistenti che condividano esplicita-mente nei loro regolamenti gli obiettivi del Fondo Italiano di Investimento

2011 maggio/giugno CER 43

cerDOssIer

il SoStegno delleal banche al settore ceramico

di Elena Cristoni

Un comparto da 6,5 miliardi di fatturato, colonna portante del

made in Italy, con ricavi in crescita del 5 per cento. L’assoluta eccellenza del comparto ceramico italiano e la forte presenza delle aziende del settore in tutti i mercati del mondo, sono state confermate anche dagli ultimi dati emersi in occasione dell’assemblea annuale di Confindustria Cerami-ca. Sostenere il presente ed il futuro di questo importantissimo settore, è quindi un’esigenza a cui le ban-che non possono sottrarsi mettendo in campo tutte le loro competenze e professionalità, fornendo consulenza e servizi personalizzati e innovativi all’altezza della sfida globale. Il focus è imprescindibile: internazionalizza-zione ed export, elementi chiave per la competitività nell’attuale mercato globale.

A conferma della rela-zione storica che lega la Banca Popolare dell’Emilia Romagna al tessuto imprendito-riale locale, BPER ha stipulato una serie di nuovi accordi di colla-borazione con diverse associazioni di catego-ria; esempio significa-tivo in tal senso è il caso di Acimac, la convenzione a favore delle asso-ciate è stata rinnovata anche per il 2011. Grazie a Finprogex, inoltre, strumento di finanziamento innovati-vo flessibile per supportare le aziende nella crescita sui mercati internazio-nali, BPER si identifica come uno dei

principali istituti italiani in termini di finanziamenti assistiti dalle garanzie emesse da Sace spa e destinati a soste-nere il processo di internazionalizza-zione delle aziende. Le recenti difficoltà del contesto economico globale hanno accentua-to l’importanza dei fattori qualitati-vi nella relazione banca-impresa e hanno concentrato la domanda delle aziende nella componente estero. La Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha prontamente risposto alle richie-ste di mercato attraverso maggiore flessibilità, trasparenza, competenza e conoscenza dei mercati. “Abbiamo cercato di completare la nostra offerta con prodotti specifici per le imprese esportatrici – spiega Corrado Savi-gni, direttore della Divisione Corporate BPER – quali ad esempio FinPreshi-

pment, finanziamento chirografario assistito da garanzia Sace spa, dedicato alla coper-tura del fabbisogno finanziario per l’ap-prontamento di beni e servizi o l’esecuzio-ne di lavori oggetto di contratti conclusi con committenti esteri”.

Continua il tradizio-nale impegno a sostegno del com-prensorio ceramico di Banca Popo-lare di Verona – San Geminiano e San Prospero, testimoniato dall’of-ferta di prodotti mirati per le singole aziende che sono frutto dei numerosi accordi realizzati con associazioni di categoria e istituzioni. In particolare

Corrado Savigni

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2011 maggio/giugno CER 45

cerDOssIer

questa realtà bancaria, che da oltre 100 anni si pone come interlocutore privilegiato per l’imprenditoria locale, mette a disposizione delle aziende e a sostegno del processo di interna-zionalizzazione sia prodotti di finan-ziamento specifici, in collaborazione con Sace e con il Fondo di Garanzia delle piccole e medie imprese, sia ser-vizi ad hoc, sempre con un occhio di riguardo per il mercato estero e per l’innovazione. “Tra questi ultimi – sottolinea Leo-nello Guidetti , direttore gene-rale Banca Popolare di Verona – S.Geminiano e S.Prospero – mi piace citare in particolare la consulenza in loco grazie ai numerosi Uffici di Rap-presentanza dislocati nelle principa-li piazze commerciali internaziona-li, come Mosca, Pechino, Mumbai, Hong Kong e Shangai. Voglio anche ricordare le forme di finanziamento volte a sostenere gli investimenti in innovazione, più che mai necessari per poter competere a livello globa-le, e i finanziamenti a sostegno della ricapitalizzazione aziendale”. Par-ticolare enfasi, poi, viene data allo sconto pro-so luto dei crediti commer-ciali che, soprattutto nell’ottica degli accor-di di Basilea, consente alle imprese di miglio-rare sensibilmente la gestione della liquidi-tà, destinando mag-giori risorse alla ricer-ca e all’innovazione. Prodotti che, come sottolinea Guidetti,

“vogliamo ulterior-mente implementare e migliorare per renderli ancora più a “misu-ra di azienda” e utili alla crescita di questo importante compren-sorio”.

A fronte della ripre-sa degli investimen-t i az ienda l i ne l l e imprese ceramiche con prodotto di fascia alta e maggiormente orientate all’esportazione, la Cassa di Rispar-mio di Cento ha messo a disposizio-ne linee di credito a medio termine a supporto della ricerca, dell’innova-zione tecnologica, dello sviluppo di nuovi prodotti e dell’aggiornamento degli impianti produttivi. Il sostegno al settore ceramico si esprime inoltre attraverso finanziamenti di liquidi-tà, consolidamenti di esposizione a breve termine, moratoria ABI per la sospensione delle rate in scadenza di mutui, operazioni finalizzate alle ricapitalizzazioni aziendali, gestio-ne dei rischi di tasso e di cambio,

prefinanziamento ai dipendenti della cassa integrazione Cigs. Di particolare attualità è il riequilibrio finan-ziario delle aziende, anche in relazione ai più stringenti requisi-ti imposti alle banche da Basilea3. Questa realtà bancaria è inol-tre specializzata nella ripatrimonializzazione

aziendale con prestiti partecipativi e nel con-tenimento del rischio di aumento dei tassi di interesse con l’utilizzo di derivati plain vanilla (cap e swap irs), parti-colarmente opportuni in presenza di livelli di esposizione creditizia aziendale rilevanti. “Ai prodotti assicurativi

tradizionalmente proposti alla nostra clientela – aggiunge Ivan Damiano, direttore generale della Cassa di Rispar-mio di Cento – quali l’assicurazione dei crediti commerciali, abbiamo di recente affiancato le polizze R.C. che assicurano amministratori, sindaci e dirigenti delle società e di ogni loro controllata, contro ogni responsabilità personale derivante da attività o atti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni e a tutela del patrimonio per-sonale degli stessi”.

[email protected]

Leonello Guidetti

Ivan Damiano

46 CER maggio/giugno 2011

cerDOssIer

di Simona Storchi

Un fondo immobiliare per pro-muovere investimenti nell’edili-

zia privata sociale sul territorio nazio-nale. è questo lo scopo del Fondo investimenti per l’abitare (Fia), che fa capo alla società di gestione del risparmio (Sgr) Cdp Investimen-ti, costituita nel 2009, partecipata al 70% dalla Cassa Depositi e Prestiti e, con una quota ciascuna del 15%, dall’Associazione delle Fondazioni bancarie (ACRI) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Fia, con un capitale di 2 milio-ni di euro, è operativo dal secondo semestre dell’anno scorso, ed è riser-vato ad investitori qualificati operanti nel settore del social housing, ovvero l’edilizia residenziale sociale. Lo stru-mento è dunque destinato ad incre-mentare l’offerta di alloggi e servizi dedicati ad un’utenza che non riesce a soddisfare il proprio bisogno abita-tivo sul mercato – in alcuni casi per ragioni economico-sociali – ma che spesso ha redditi superiori a quelli che danno diritto alle assegnazioni di edilizia residenziale pubblica. Soli-tamente si tratta di famiglie mono-reddito, single, pendolari, studenti fuori sede e immigrati. “La finalità istituzionale del fondo è quella di incrementare l’offerta di alloggi per la locazione a canoni calmierati e la vendita a prezzi convenzionati – spie-gano dalla direzione del CdpI – a supporto e integrazione delle politi-che di settore dello Stato e degli enti locali”. Il Fia interviene con compar-tecipazioni fino al 40% dell’investi-mento previsto dal progetto selezio-nato: non sono quindi semplici pre-

stiti o finanziamenti a fondo perduto. “Il fondo investe su tutto il territorio nazionale in quote di fondi comuni di investimento immobiliari attivi a livello locale, gestiti da altre società di gestione del risparmio attraverso par-tecipazioni massime del 40%. Questo limite mira a sollecitare sul territorio l’investimento di risorse da parte di soggetti terzi rispetto al fondo, per-mettendo nel contempo a quest’ulti-mo di mantenere una presenza rile-vante nelle singole iniziative”.

I progetti promossi dal fondo ven-gono sviluppati in collaborazione con la pubblica amministrazione e si concentrano soprattutto nelle zone a maggiore emergenza abitativa, essen-zialmente nelle grandi città, e sono caratterizzati da una grande attenzio-ne per gli aspetti urbanistici, archi-tettonici, ambientali ed energetici. “Si tende ad utilizzare tecniche edifi-catorie a costi moderati che tengono conto della sicurezza, di un risul-tato architettonicamente gradevole, di un’urbanistica funzionale e di un efficiente profilo energetico”.

Ad oggi il Fia conta 1,7 miliardi di sottoscrizioni e risulta aggiudicatario provvisorio (8 settembre 2010) dei 140 milioni assegnati dal ministero delle Infrastrutture nell’ambito del Sistema integrato di Fondi (il cosid-

riSorSe pubblicheper il social housing italiano

un fondo pubblico per incrementare

l’offerta di alloggi per la locazione a

canoni calmierati e la vendita a prezzi

convenzionati. ma anche un volano

al comparto delle costruzioni

Per maggiori informazioniwww.cdpisgr.it

www.comune.parma.it/comune > progetti speciali

www

2011 maggio/giugno CER 47

cerDOssIer

detto Piano Casa nazionale). Le ultime sottoscrizioni risalgono

alla fine di marzo (valore stimato di 100 milioni, ma potrebbe raddop-piare) e fanno capo all’Adepp, l’as-sociazione che raggruppa 20 casse previdenziali private, tra cui l’Empam (cassa dei medici) e l’Inpgi (la cassa dei giornalisti). Nel 2011 il Cdpi si propone di completare il quadro delle delibere preliminari e giunge-re ad una delibera di sottoscrizione rispettivamente per l’Emilia-Romagna e la Toscana.

Il fondo si integra dunque con altri strumenti messi in campo dalle istituzioni locali stipulando conven-zioni con i Comuni che mettono a disposizione le aree a prezzi moderati con il vincolo della destinazione al social housing. In alcuni casi, gli enti

locali possono anche stanziare risorse finanziarie o svolgere la funzione di pivot per incentivare gli investimenti privati sul territorio.

Per il medio termine l’obiettivo del Cdpi è investire i due miliardi del fondo (che sono il 40% del totale), dall’avvio dell’attività, il Fia ha come obiettivo prioritario quello di diffon-dere il più possibile la conoscenza del fondo, organizzando workshop e incontri sul tema.

“Complessivamente il Sistema Inte-grato di Fondi dovrebbe mobilitare nei prossimi cinque anni investimenti per 5 miliardi di euro, oltre la pos-sibile leva finanziaria, e quindi con-sentire la realizzazione di 30-40.000 alloggi, numero che potrà variare anche in funzione del mix funzionale dei progetti immobiliari”. Ad oggi il

Fia ha in cantiere delibere di inve-stimento che interessano sette fondi immobiliari locali istituiti da cinque diverse Sgr. Su due di questi fondi immobiliari, nello specifico, sono state assunte delibere di sottoscrizio-ne relative a 12 progetti immobiliari di social housing: sette aree sono nel parmense (Parma Social House), che vengono acquisite progressivamen-te con progetti diversificati, una a Crema, tre a Milano e una a Brescia. “Il progetto di Parma è sicuramen-te un esempio più che positivo per-ché vede coinvolte tutte le catego-rie potenzialmente interessate: Fia, Comune, Fondazione bancaria locale (Cariparma), le società di costruzio-ne e le cooperative”. Il fondo Parma Social House prevede la realizzazio-ne di circa 850 alloggi sociali desti-nati alla vendita e alla locazione. L’impegno finanziario del Fia è di 25 milioni (40% dell’equity), pari al massimo consentito dal regolamento del fondo, su un investimento com-plessivo di 137 milioni. I risultati? Un appartamento di circa 100 metri quadrati viene affittato alla metà del prezzo di mercato, a 300-400 euro al mese, e venduto a 1.800 euro il metro quadrato anziché 2.500 euro. Gli acquirenti vengono selezionati non solo in base al reddito, ma anche in base al ruolo “sociale” che rico-prono per favorire il più possibile la creazione di una comunità mista, che abbia accesso a servizi come scuole, strutture sanitarie, spazi per anziani e verde pubblico.

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una linea di produzione

che guarda anche alla Cinadi andrea Serri

nel mondo delle imprese c’è un indicatore chiarissimo che indi-

ca, nello stesso momento, fiducia nel futuro, tensione all’innovazione, capa-cità di competere: il livello degli inve-stimenti in tecnologia. Un indicatore che assume, in questi anni, un valore ancor più significativo per le dinami-che di mercato e per la spada di Damo-cle di Basilea 2 e 3, norme bancarie che riducono le risorse finanziarie dispo-nibili all’economia reale. Nonostante tutto, esistono ancora aziende che in-vestono significative risorse per otte-nere una discontinuità di tecnologie e di prodotto. Una di queste è Keratech, azienda il cui amministratore delegato è Cesare Pegoraro, che agli inizi di maggio ha inaugurato una innovativa linea produttiva, strumento di un nuo-vo approccio strategico aziendale.

Quali solo le principali tappe evoluti-ve di Keratech? “L’idea di aggregare i costruttori ita-liani di impianti per la ceramica mi venne nel ’92, quando la quasi tota-lità dei rulli prodotti in Italia veniva assorbita dal nascente mercato cinese. La finalità primaria era quella di dare certezze di qualità, tempi di consegna e prezzi sicuri e costanti nel tempo, in un momento di grande confusione. Io portavo in dote l’esperienza e la cono-scenza del prodotto, avendone gestito la nascita alla fine anni sessanta, e suc-cessivamente seguito la costruzione e l’evoluzione delle maggiori fabbriche italiane di rulli. I costruttori portavano la tecnologia e l’eccellenza in questo settore strategico per l’industria nazio-nale.

Nel ’96 usciva il primo rullo dalla nuova fabbrica di Romans d’Isonzo e già nell’anno successivo Keratech rad-doppiava la capacità produttiva con un secondo forno. A marzo del 1998 abbiamo ottenuto la Certificazione di Qualità, che continuiamo a mantene-re sempre con l’impegno e lo spirito iniziale. Negli anni successivi Keratech ha investito in impianti di finitura in-novativi, unici nel nostro settore, che permettono precisione di allineamen-to sulle finiture e tolleranze che rie-scono a rispettare sempre i parametri indicati dai costruttori.Negli anni seguenti l’ulteriore evo-luzione dei forni ha richiesto rulli sempre più performanti che permetta-no carichi e temperature sempre più elevate, domanda di mercato che Ke-ratech decide di seguire attraverso la strada delle nanotecnologie e con in-vestimenti in una linea di macinazio-ne ed atomizzazione per rilavorare le materie prime.Nascono nuovi prodotti e vengono certificati con diversi brevetti tra cui il “Vector”, rullo a sezione variabile, che permette il riallineamento delle pia-strelle prima della zona di cottura. Un brevetto copiato un po’ da tutti, anche se non con gli stessi risultati!”

Quali sono le peculiarità di prodotto ed impiantistiche della nuova linea produttiva inaugurata? “Due anni fa il Consiglio di Ammini-strazione ritenne necessario l’ulteriore raddoppio dell’impianto produttivo per soddisfare, pur in un momento di pesante crisi, un positivo incremento di ordini e per riuscire a tampona-

Cesare Pegoraro

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tamente quelli emergenti. Penso alla Turchia, Iran, Nord Africa - un merca-to particolarmente promettente prima degli attuali problemi - Brasile, Messi-co, India e perché no…Cina!”

dunque nelle vostre strategie c’è an-che quella di andare nella ‘tana del dragone’.“è vero, lei parla di ‘tana del dragone’, …noi dobbiamo cercare di far uscire il dragone dalla sua tana, in modo da poterlo ‘capire’. Le idee ci sono ed an-che le strategie!I cinesi hanno bisogno ancora di ‘quantità’, quindi i nuovi progetti di Sacmi sui forni a bocca larghissima possono essere la chiave di volta di tutta l’operazione e Keratech è l’unica fabbrica al mondo dove si può ‘vera-mente’ cuocere un rullo lungo. Per qualche anno potremo essere gli unici!Poi, una volta presenti, troveremo altre soluzioni”.

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re un’eventuale uscita dal mercato di qualche competitor europeo.Dopo due anni di lavoro ed un investi-mento pari al turnover annuo di Kera-tech, il 3 maggio scorso abbiamo avu-to il piacere e l’onore di far inaugurare la nuova linea di produzione a Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica, con la gradita presenza del Suo Direttivo, assieme al presidente Lo-riano Bocini ed al direttore generale di Sacmi Imola Pietro Cassani.Le soluzioni impiantistiche sono tali da rendere Keratech leader mondiale per dimensione di prodotto e qualità di sinterizzazione, in un’ottica di ri-duzione dei costi di produzione. Gli impianti costruiti sono frutto delle conoscenze e della ricchezza di risor-se del Gruppo Sacmi, supportate con intelligenza ed impegno dal Grup-po Colorobbia Bitossi. Basta pensare alla riduzione nei consumi del nuovo forno che, a parità di materiale cari-cato, sono pari a circa il 30%; inoltre l’utilizzo di un “vero” robot di carico scarico permette operazioni con pesi che ormai sono al limite della gestione manuale, ed è in grado di realizzare il lavoro di circa 12 operatori”.

Questo investimento rappresenta un bel segnale in un momento di diffi-coltà del mercato o è un ... atto di incoscienza? “Non capisco se questa domanda na-sconda un trabocchetto, o mi dia la possibilità di rafforzare le mie convin-zioni. Io ritengo questo investimento un bel segnale al settore, al territorio, alle mie risorse che da anni vivono con me questa bella avventura…pertanto

non lo ritengo assolutamente un atto di incoscienza, ma preferisco definirlo un atto di coraggio!Si dice che l’uomo coraggioso non abbia paura. è falso! Essere coraggio-si significa dominare la paura e dove non c’è paura non c’è coraggio! Noi ci stiamo provando”.

Come cambia l’organizzazione inter-na e la strategia produttiva della sua azienda? “Non ci saranno assolutamente stra-volgimenti, perché la struttura è ade-guata alla nuova missione. Avremo bisogno di qualche risorsa in più per coprire i turni su tutte le linee, ma cre-do che saturando i nostri impianti si potranno ottenere sicuramente anche delle importanti efficienze”.

La nuova linea produttiva significa maggiori volumi di prodotto da col-locare sul mercato.“I mercati verso cui è indirizzata la ca-pacità produttiva aggiuntiva sono cer-

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naSce la Scuoladi formazione Marazzi Group

di Roberto Faben

e la riduzione al massimo degli scarti di cantiere – e di sostenibilità (anche attraverso l’utilizzo di una pavimenta-zione sopraelevata progettata da Ma-razzi Engeneering), è dedicata all’im-prenditore che tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, con l’invenzione della monocottura, diventata poi il processo produttivo universalmente diffuso, ha rivoluzionato l’industria ceramica, por-tando l’Italia a modello internazionale. Il Gruppo Marazzi, in prima linea su ricerca e innovazione, investe con de-cisione anche nella formazione dei propri collaboratori. Solo nel 2010, sono stati coinvolti nei programmi di formazione e aggiornamento 870 di-pendenti italiani, per un totale di 1.700 partecipazioni ai corsi ed oltre 20mila ore di formazione a supporto degli in-vestimenti effettuati. «Il programma di formazione – commenta Maurizio Piglione, amministratore delegato del Gruppo – è incentrato, anche per il 2011, sulla valorizzazione del capita-le umano e del potenziale individua-le, con corsi che coinvolgono tutte le aree aziendali e diversi temi affrontati, partendo dalla sicurezza sul lavoro. Su questo punto, che per noi ha un’im-portanza fondamentale – aggiunge – abbiamo già ottenuto risultati notevoli negli ultimi anni, abbassando del 64% sia il numero di infortuni sia l’indice di gravità degli stessi». Tiziano Bursi, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, analizza, nel dettaglio, il ruolo determinante della formazio-ne. «Quasi tutte le imprese manifattu-riere italiane, e, in particolare, quelle piccole e medie, hanno il problema di recuperare margini di competitivi-

Valorizzazione dei giovani ad alto potenziale, aggiornamento

tecnico-professionale, sviluppo mana-geriale, ottimizzazione del sistema di gestione della sicurezza aziendale. Ma anche attivazione di un progetto di fi-liera, aperto a fornitori, clienti e loro dipendenti, per la condivisione delle esperienze comuni nel settore cerami-co. Sono questi i principali obiettivi del nuovo “Centro di Formazione Pietro e Maria Marazzi” di Marazzi Group, la multinazionale leader nella produzione e commercializzazione di piastrelle per pavimento e rivestimento, con oltre 6mila dipendenti, un volume d’affari di 818 milioni di euro, business unit in 6 Paesi, 14.500 punti vendita in più di 130 nazioni estere.Il centro di formazione, inaugurato as-sieme al presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, è una struttura all’avanguardia interamente dedicata alla crescita professionale dei lavorato-ri del Gruppo Marazzi e del comparto ceramico, che si estende su un’area di 1.000 metri quadrati nell’area del sito produttivo di Casiglie, dove si concen-trano le più avanzate tecnologie del settore, inaugurata nel 2010. Eleganza e funzionalità lo contraddistinguono, con aule modernamente attrezzate destinate alle attività didattiche e for-mative, un’ampia area che ospita la biblioteca e gli spazi per la consultazio-ne, un’aula magna da oltre 100 posti e locali per le proiezioni audio-video. La nuova struttura, progettata da Uainot Architetti di Bologna, secondo criteri di riduzione dell’impatto ambientale – attraverso il recupero di una palazzina un tempo destinata a laboratori e uffici

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Maurizio Piglione

Per maggiori informazioniwww.marazzi.it

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cerfOrMazIONe

tà e produttività rispetto ai competitor esteri più diretti» spiega. «Recenti studi – ag-giunge – dimostrano come la produttività dipenda, in misura considerevole, anche dalla qualità delle pratiche di gestione adottate dai di-rigenti di azienda. Come tutte le attività professionali, la gestione d’azienda richie-de una formazione specifi-ca (universitaria e, sempre più, post-universitaria) e un continuo aggiornamento sulle pratiche di fron-tiera. Laddove i manager applicano si-stemi gestionali di frontiera, la produt-tività è alta. Dove, invece, i manager si improvvisano, la produttività è bassa».Lo spostamento del baricentro dell’economia mondiale verso nuove aree (Asia, America Latina), ha fatto emergere sulla scena internazionale competitor low cost (come Cina, India,

Brasile), in grado di fare concorrenza alle imprese italiane, anche a quelle inserite in sistemi produttivi locali o in distretti industriali. «Questo feno-meno, antecedente rispetto alla crisi economica – osserva Bursi – ha colto di sorpresa molte imprese, in ritardo nel predisporre i necessari correttivi alla loro rotta, sia in termini strategi-ci sia di scelte produttive, di modelli organizzativi e gestionali e, ancor più,

di adeguamento del patri-monio di risorse materiali e immateriali richieste per rinnovare le basi del vantag-gio competitivo». Si tratta di un contesto che sollecita le imprese ad intraprende-re senza esitazione alcune strade, in primis quella della formazione. «Occorre prima di tutto dilatare il respiro della capacità di investimen-to in ricerca e sviluppo per

alimentare il driver dell’innovazione» sottolinea l’esperto. E, in secondo luo-go, «le imprese devono realizzare, nei prossimi anni, investimenti copiosi e stabili in capitale umano, rompendo con la continuità del passato che le ha viste avvalersi prevalentemente di sa-peri e competenze formatesi in preva-lenza on the job».

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In alto: il Centro di Formazione Marazzi. Sopra, da sinistra: aula Stella e l’area biblioteca-consultazione.

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un tetto fotovoltaicoper Gambini Group

di Thomas Foschini

liano Gambini, titolare e fondatore del Gruppo – di pari passo con lo sviluppo di innovazioni tecnologiche che si con-ciliano con una concezione del futuro sempre più ecologica. Senza contare che l’energia rappresenta uno dei costi maggiori per un’azienda e questo inter-vento dà un contributo fondamentale”, prosegue Gambini.Terminata a dicembre l’installazione, l’impianto è pronto per essere avviato al funzionamento. La spesa complessi-va è stata di circa 3 milioni e 300mila euro, “cifra che include non solo il co-sto dell’impianto – precisa il titolare – ma anche la nuova cabina elettrica e, soprattutto, il rifacimento della coper-tura del tetto per la sicurezza dell’im-pianto stesso. Le tegole infatti, inadatte a ospitare i pannelli, sono state sosti-tuite con lamiera grecata d’alluminio”.Sulla bolletta gli effetti positivi di que-sta svolta sostenibile si vedranno nei prossimi anni, ma si possono già fare delle considerazioni: “Secondo le no-stre stime, annualmente l’impianto im-metterà in rete energia per 1 milione e 120 mila kWh. Dal punto di vista ener-getico – calcola Gambini – la quanti-tà è pari a circa il 15% del fabbisogno delle nostre fabbriche italiane. Se però prendiamo in considerazione gli in-centivi statali, il conto economico mi-gliora di gran lunga e arriva a un 65% del nostro costo energetico annuo. Si tratta naturalmente di calcoli teorici, ma che danno un’idea dei benefici che l’investimento porterà”. Fondamentale quindi la possibilità di sfruttare le tarif-fe incentivanti del conto energia pro-lungate dal governo: “Dal momento che l’installazione è stata terminata nel

I tetti degli stabilimenti indu-striali possono rappresentare

una risorsa. Come? Trasformandoli in “campi” per la produzione di ener-gia pulita. è la scelta fatta da Gambini Group, gruppo ceramico del compren-sorio sassolese con quattro stabilimenti produttivi – due in Italia e due in Fran-cia – che ha installato uno dei più gran-di impianti fotovoltaici esistenti sul tetto di un’industria ceramica: 12mila metri quadri di dimensione e 993 kWp di potenza.L’opportunità per l’azienda arriva con l’intervento di ristrutturazione della copertura del magazzino di logistica di Emiliana, il marchio di distribuzio-ne d’alta gamma del Gruppo, situato a San Donnino di Liguria, frazione di Casalgrande (Re). L’idea è quella di sfruttare lo spazio del tetto, altrimenti inutilizzato, in chiave sostenibile: “Una scelta in linea con la visione green che stiamo portando avanti – spiega Giu-

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Giuliano Gambini

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dicembre 2010 – conferma il fondatore del gruppo – quando inizieremo a pro-durre, godremo degli incentivi previsti dal decreto Alcoa”. Tutte orientate alle più moderne tecno-logie oggi in commercio le scelte per la realizzazione tecnica dell’impianto: i pannelli utilizzati sono della Rec Solar, ditta norvegese tra le numero uno del settore, con una potenza media di 235 Wp. Sono invece della Power One gli inverter, quei dispositivi che stanno alla base della tecnologia fotovoltaica, che convertono l’energia elettrica pro-dotta dal pannello in corrente da im-mettere nella rete elettrica. L’impianto inoltre è stato installato dalla Leitner Solar di Brunico, tra i leader italiani nel settore. Con una produzione pari a 7 milioni e 800mila metri quadri di piastrelle e 300 dipendenti tra Italia e Francia, il Gruppo Gambini realizza un fatturato pari a 70 milioni di euro ed è presente in 79 Paesi. Sono i frutti di una storia imprenditoriale avviata nel 1978 quan-do Giuliano Gambini, insieme alla mo-glie Loredana, fonda la commerciale Elle-Gi, capostipite del Gruppo. La parabola prosegue nel 1989 quando, con l’acquisizione dello stabilimen-to Ceramiche Epoca, si passa dalla commercializzazione alla produzione. Oggi Gambini Group è a capo di sei marchi commerciali; Elle-Gi, per la di-stribuzione; Epoca ceramiche, con lo stabilimento di bicottura a Casalgran-de; Tempra, a Prignano sulla Secchia; Manifattura Emiliana, che distribuisce prevalentemente sul mercato america-no, e i francesi Parefeuille Provenne, a Fournes, e Meg, con sede a Oiry, ac-

quistata dalla Villeroy&Boch nel 2004. Risparmio ed efficienza energetica: un modello esportabile ad altre aziende del settore ceramico? Sì, secondo il pa-tron di Gambini Group, specialmente qualora abbinato allo sviluppo di tec-nologie che garantiscano la sostenibili-tà anche sul fronte produttivo. A partire dai sistemi di recupero del calore: “Dal 2006 – sottolinea il titolare – in uno dei forni della nostra ceramica Tempra è attivo un sistema che permette di uti-lizzare l’aria di raffreddamento in usci-ta per preriscaldare l’aria di combustio-ne del forno e quella dell’essiccatoio”. Ma gli accorgimenti riguardano anche gli stabilimenti francesi. “In quello del-la Parefeuille Provence, che produce porcellanato smaltato, l’estate scorsa è stato ultimato un impianto di recu-

pero dei fumi depurati dai due forni, che permette un risparmio energetico annuo di circa 4.500 milioni di kcal”. Alla Meg, che produce porcellanato smaltato e in massa, è invece presen-te “un sistema di preriscaldamento del materiale in ingresso al forno, attraver-so l’utilizzo dell’aria in uscita dal forno stesso”. Quello dello sviluppo sostenibile è un impegno a 360 gradi, che riguarda in-terventi di recupero ecologico, come la riqualificazione ambientale di una ex-cava di ghiaia nello stabilimen-to della ceramica Tempra a Prignano sulla Secchia (Mo), una superficie di circa 30mila metri quadrati. Ma l’im-pegno è anche proiettato nel futuro, con nuove idee sul tavolo: “Tra i vari progetti – preannuncia Giuliano Gam-bini – stiamo valutando la possibilità di creare un impianto di cogenerazione a fonte rinnovabile, a biomassa liquida e in particolare a olio vegetale”.

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Per maggiori informazioniwww.gambinigroup.info

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Essiccamento, cottura e risparmio energetico

Materie prime, additivi e semilavorati

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cergallerIa Essiccamento, cottura e risparmio energetico

Via Selice Provinciale, 23/a - 40026 Imola (Bo)Tel 0542 653 111 - Fax 0542 653 129www.ceflaimpianti.com - [email protected]

cefla impianti group

Cefla Impianti Group opera nella realizzazione di impianti di cogenerazione come General Contractor, in grado di assistere la clientela in tutte le fasi del processo realizzativo dell’impianto, partendo dall’analisi di fattibilità fino al collaudo finale. In aggiunta, il proprio settore Service, offre servizi specializzati di manutenzione e/o conduzione post vendita. L’applicazione della cogenerazione al processo di essiccazione ceramico consente di raggiungere un’elevata efficienza globale del sistema e di incrementare la produttività degli essiccatoi. Grazie alla costante attenzione rivolta allo sviluppo tecnologico, Cefla presenta soluzioni innovative e complete per qualsiasi tipo di esigenza. Cefla è inoltre in grado di proporre alla propria clientela, in partnership con primari attori del mercato energetico nazionale (E.S.Co.), soluzioni alternative all’acquisto diretto degli impianti: il servizio energia.

impianti di cogenerazione

chp plants

Cefla Impianti Group operates as General Contractor, able to assist customers in all phases of building process, from feasibility studies to final testing.Cefla Service unit is also able to provide maintenance engineering and plants management/operation.CHP application on drying process of ceramic mills allows to obtain a high global efficiency of the whole system, increasing spray driers productivity.Thanks to a constant attention to technological developments, Cefla provides innovative and complete solutions.Cefla, in partnership with major Energy Service Companies (E.S.Co.), is also able to offer the so called energy service.

Turbina da 6MW / 6 MW TurbineMotore / Engine

Via Curiel, 3 (Corte Tegge) - 42025 Cavriago (RE)Tel 0522 944207- Fax 0522 494091www.tecflam.it - [email protected]

tecflam

Il Bruciatore VD.CH 4 presentato da Tecflam Srl sviluppa oltre 18.000 kW, traendo origine dalle prime macchine con potenza intorno 1000 / 2000 kW. è da queste esperienze che l’azienda, in risposta alle esigenze di un cliente all’avanguardia nel settore ceramico, è giunta alla progettazione e alla costruzione di questa nuova macchina: bruciatore per alta temperatura, con fiamma verso l’alto, elettroventilatori aria carburente e coibentazione interna. Se l’evoluzione del prodotto rappresenta la storia di Tecflam Srl, la tecnologia applicata e lo studio, che si intravvedono in questa macchina in corso di allestimento, fanno intravvedere un futuro di nuove sfide e nuovi progetti.Il costruire bruciatori, adattandoli alle espresse esigenze del cliente e lo scrupoloso service post-vendita, continueranno però a rappresentare l’obiettivo primario che Tecflam Srl si è posta fin dalla sua costituzione.

vd.ch 4 - bruciatore

The burner presented by Tecflam Srl produces over 18,000 kW of power, and has been developed from the company’s earlier 1000-2000 kW models.This experience in the sector has enabled the company to achieve the design and construction of this new model, allowing Tecflam Srl to respond to the needs of clients who are at the cutting edge in the ceramic industry.While this product’s evolution represents Tecflam Srl’s history, the technology and research seen in this model during the course of its preparation provide us with a glimpse of what the future holds with regards to new

projects and challenges.However, manufacturing burners, adapting them to the specific needs of the clients, and providing outstanding post-sales service will continue to represent the primary objective that Tecflam Srl has set for itself since its inception.

vd.ch 4 - burner

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cergallerIa Essiccamento, cottura e risparmio energetico

Via Provinciale Selice, 17/a 40026 Imola (Bo)Tel 0542 607111 - Fax 0542 642354www.sacmi.com - [email protected]

Sacmi

Sacmi, nell’ambito del progetto H.E.R.O. per un attento Energy Management, presenta EKO, il forno monostrato a rulli con bruciatori autorecuperanti.EKO non è semplicemente un’evoluzione del forno monostrato esistente, ma il punto di partenza, la macchina base, capostipite di quella che sarà una nuova serie di forni. Azzerato il passato, la storia riparte da qui.Le principali differenze rispetto alla tecnologia attuale riguardano la gestione dello scambio termico fumi/prodotto, il volume ridotto di fumi e l’opportunità di disporre di un forno che varia la propria lunghezza operativa in base ai volumi produttivi. In dettaglio EKO Kiln, è composto da una serie di moduli termici, detti “celle”, nei quali i fumi scambiano l’energia termica con il materiale in modo più efficiente rispetto ai forni tradizionali (flussi trasversali ed aumento della permanenza dei fumi in camera di cottura).L’evacuazione dei fumi avviene nella cella stessa cedendo parte dell’energia termica residua allo scambiatore ceramico posto all’interno del bruciatore che a sua volta preriscalda intensamente l’aria di combustione (fino a 700°C).La temperatura media dei fumi evacuati è circa 200-250°C.Rispetto ad un forno tradizionale, l’aspetto forse più interessante di questa macchina riguarda la gestione dei fumi, infatti EKO immette nell’atmosfera un volume ridotto del 30% di fumi diminuendo le emissioni di CO2 per unità di prodotto. L’uso di celle consente, inoltre, di controllare meglio il profilo della curva di cottura e di mantenere stabili pressione e temperature anche se variano i volumi delle piastrelle in transito.Nel caso di calo produttivo, con EKO è possibile ridisegnare il profilo termico su un numero inferiore di celle, disattivando quelle non necessarie. Idealmente è come disporre di un forno a lunghezza variabile. In questo modo si mantiene costante il consumo specifico anche se diminuiscono i volumi produttivi, con conseguente riduzione del consumo di combustibile.La conduzione di EKO è realizzata mediante sistema di controllo evoluto dotato di doppia interfaccia di tipo touchscreen. Non sono più presenti i regolatori di temperatura tradizionali. Il controllo del processo avviene mediante una gestione innovativa delle curve di temperatura pressione.Con EKO, Sacmi è davvero naturally perché propone una macchina termica che non si limita a consumare meno, ma riduce le emissioni di CO2 in atmosfera.

eko kiln - forno monostrato a rulli

eko kiln - single-layer roller kiln

Within H.E.R.O. project, aimed at energy management, Sacmi presents EKO – the new single-layer roller kiln equipped with self-recuperative burners. This is not merely an evolution of pre-existing single-layer kilns, but a real breakthrough, a pioneering machine setting the standard for a new generation of kilns. Cleared the past, story starts from here.The new machine offers a number of advantages over traditional technology i.e.:- fume/product heat exchange management,- reduced volume of the extracted fumes conveyed to the filtering area,- a kiln which can adjust its working length according to production volumes.The EKO kiln consists of a number of thermal modules called “heat cells”, in which the fumes exchange thermal energy with the material in an optimised manner compared to traditional kilns (transversal flow and increased fume hold time in the firing chamber).Fume exhaust occurs from the cell itself, with part of the residual thermal energy being transferred to the ceramic exchanger located inside the burner which, in turn, reheats the combustion air to a highly efficient 700°C temperature. The exhaust fume average temperature is around 200-250°C.Fume management is perhaps the most interesting characteristic of this machine.EKO releases a reduced volume of fumes to the atmosphere – thus cutting down CO2 emissions per product unit. The calculated decrease in fume volume is by approximately 30% compared to traditional kilns.The use of cells enables the firing curve profile to be better controlled while allowing stable pressures and temperatures to be maintained even when the volume of tiles in transit varies.When production is reduced, EKO allows the kiln thermal profile to be redesigned to include a smaller number of thermal cells: the cells that are no longer required can therefore be deactivated. It is like having a variable-length kiln available. In this way, specific consumption is kept constant, even when the production volume decreases, with a resulting decrease in the kiln fuel requirements.EKO is managed via a high-technology control system equipped with a touch-screen type double interface. The traditional temperature adjusters have been replaced by an innovative pressure and temperature curve management system ensuring process control.Thanks to EKO Kiln, Sacmi is really “natural” because the proposed machine doesn’t just use less fuel, but cuts down CO2 emissions.

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cergallerIa Essiccamento, cottura e risparmio energetico

Via Prampolini, 18 - 41043 Formigine (Mo)Tel 059 446111 - Fax 059 446555www.siti-bt.com - [email protected]

Siti - b&t group

Siti - B&T si propone sul mercato in funzione di un risparmio energetico che è direttamente dipendente dal processo da cui deriva. In un impianto campione si ipotizza una produzione di 10.000 m²/gg di grès porcellanato, con un prezzo del Metano (PCI 8.300 kcal/Nm³) pari a 0,30 /Nm³ e stimando circa 330 giorni/anno di lavoro, a 24 ore/giorno. Di seguito le varie alternative:• Recupero aria calda a 120°C (LHR): prevede di prelevare

una parte di aria dal camino della zona raffreddamento, che si trova a circa 120°C, per utilizzarla come aria di combustione. In condizioni standard permette riduzioni di consumo intorno al 4-5%. Riferito al caso campione si può avere un risparmio di circa 260.000 kcal/h, pari a 75.000 all’anno.

• Recupero aria calda a 230 + 80°C (MHR): questo sistema prevede di prelevare solo la parte più calda dell’aria di raffreddamento, separando in due le zone di aspirazione. Si porta quindi ai bruciatori la sola quota più calda (230°C) ottenendo un risparmio di circa il 10-12% riferito al solo forno. Tutta l’aria restante, costituita da parte del primo più tutta l’aria del 2° camino (a 80°C), si può recuperare in altre parti dell’impianto. Questo sistema si adatta a forni lunghi, di oltre 100-110 m. Il risparmio ottenibile nelle condizioni di esempio è di almeno 515.000 kcal/h, equivalenti a circa 150.000 di risparmio all’anno.

• Recupero aria calda a 300°C (HHR): la presenza di un punto di aspirazione ad inizio raffreddamento è tipica dei forni SITI - B&T , raddoppiando tali punti è possibile aumentare la temperatura dell’aria di recupero sino a 300°C. L’applicazione è molto influenzata dal tipo di prodotto da cuocere. Il sistema con aria a 300°C permette un risparmio del 14%, con un beneficio sui consumi di 750.000 kcal/h, pari a circa 215.000 di risparmio all’anno.

• Potenziamento recupero aria calda da raffreddamento rapido (XHR): è possibile incrementare i precedenti sistemi di recupero, addizionando una quota di aria presa dal raffreddamento rapido. Così facendo si ottengono i seguenti incrementi: - da 120°C a 280°C: con risparmio di circa il 13%, equivalente a 690.000 kcal/h pari a 200.000 all’anno; - da 230°C a 350°C: con risparmio di circa il 17%, equivalente a 890.000 kcal/h pari a 255.000 all’anno.

recupero di calore da forni a rulli

Siti - B&T aims to offer the market a means of energy saving that depends directly on the process it derives from. In a sample plant, we can assume a production capacity of 10.000 m²/day of porcelain stoneware, considering methane gas prices (NHV 8.300 kcal/Nm³) of 0.30 /Nm³ and estimating approximately 330 days/year of work, 24 hours a day. We will illustrate the various alternatives below.

• Recycling hot air at 120°C (LHR): this system takes part of the air taken from the stack in the cooling zone, which is at a temperature of approximately 120°C and using it for combustion. In standard conditions, this offers reductions in consumption of around 4-5%. With reference to the sample case, the saving obtainable is of about 260.000 kcal/h, equivalent to roughly 75.000 saved each year.

• Recycling hot air at 230 + 80°C (MHR): this type of solution uses only the hottest part of the cooling air, using two separate fans. The hottest air (230°C) is directed to the burners, allowing for a saving of 10-12% for the kiln alone.

All the remaining air, composed of a part of the first stack and of all the air of the 2nd one (at 80°C) can be used in other parts of the plant.

This system can only be installed on kilns longer than 100-110. The saving obtainable in the example conditions illustrated amounts to at least 515.000 kcal/h, equivalent to roughly 150.000 saved each year.

• Recycling hot air at 300°C (HHR): one of the characteristic features of Siti - B&T kilns is the installation of an extractor hood on the first indirect cooling module. Doubling the number of hoods makes it possible to take the recycled air temperature up to 300°C.

The application naturally depends on the type of product to be fired. The system with air at 300°C offers savings of 14%, with a reduction in consumptions of 750.000 kcal/h, equivalent to approximately 215.000 saved each year.

• Boosting the recycling system of hot air from the rapid cooling zone (XHR): energy saving performance can be increased considerably by drawing a fraction of additional air at the end of the rapid cooling zone. The system is able to offer the following increases in performance:- from 120°C to 280°C: obtainable savings of around 13%, equivalent to 690.000 kcal/h and roughly 200.000 each year;- from 230°C to 350°C: obtainable savings of around 17%, equivalent to 890.000 kcal/h and roughly 255.000 each year.

recycling heat from roller kilns

cergallerIa Essiccamento, cottura e risparmio energetico

2010 novembre/dicembre CER 75

Via F.lli gracchi, 39 - 20092 Cinisello Balsamo (MI)Tel 02 617991 - Fax 02 6171949www.atlascopco.it - [email protected]

atlaS copco italia

zb 5-120vSd - soffianti centrifughe con inverterzb 5-120vSd - centrifugal blowers with invertersAtlas Copco’s Oil-Free Air Division has expanded its range of blowers with the introduction of innovative centrifugal blowers with inverters (plug & play) and ZB 5-120 VSD centrifugal air blowers.The ZB range guarantees 100% oil-free compressed air according to ISO 8573-1 standards, eliminating all risks of oil contamination in air compressor systems. Moreover, its friction-free foil air bearings and its own inverter guarantee energy-efficient production of large volumes

of low-pressure compressed air. This new technology is mainly applied to the water purification sector. Considering that 70% of the total operating costs for water treatment plants are generated by air compression, energy savings are guaranteed with this new efficient technology.

La Divisione Oil-free Air di Atlas Copco estende la gamma delle soffianti con l’introduzione delle innovative soffianti centrifughe con inverter (plug & play) e a cuscinetti ad aria ZB 5-120 VSD. La gamma ZB garantisce aria compressa 100% oil-free air secondo le normative ISO standard 8573-1, eliminando ogni rischio di contaminazione olio negli impianti di aria compressa. Inoltre i cuscinetti ad aria senza attriti e l’adozione dell’inverter a bordo macchina garantiscono grandi volumi di aria compressa a bassa pressione al minor costo energetico.La depurazione dell’acqua è il settore principale in cui trova maggiore applicazione questa nuova tecnologia. Se si considera che, in un depuratore il 70% del totale dei costi di gestione dell’impianto sono generati dalla compressione dell’aria, con questa nuova efficiente tecnologia i risparmi energetici sono garantiti.

60 cer maggio/giugno 2011

cergallerIa Materie prime, additivi e semilavorati

80 CER novembre/dicembre 2010

CERGALLERIA Materie prime, impasti e relative tecnologie

Le miniere di R.M. Ricerche Minerarie s.r.l. - azienda specializ-zata nell’estrazione di argille e feldspati per l’industria cerami-ca - sono ben conosciute sin dall’Ottocento, quando questidepositi hanno cominciato ad essere sfruttati per l‘industriadei sanitari e della stoviglieria; oggi hanno riscosso un rinno-vato interesse considerando i prezzi delle argille bianche d’im-portazione. R.M. fornisce anche altri prodotti in settori nonstrettamente ceramici e, con crescente successo, importa dallaCina Zirconio stabilizzato e pigmenti per smalti e impasti cera-mici. Nel laboratorio dell’azienda si eseguono, anche contoterzi, analisi quali-quantitative a mezzo RX a Fluorescenza eDiffrazione, analisi di Rietveld, DTA, TG, DTG, analisi al micro-scopio termico, dilatometria e prove fisico-ceramiche. In colla-borazione con l’Università, R.M. ha recentemente aperto unavia verso lo studio dei giacimenti d’argilla a mezzo indaginegeofisica/geoelettrica, utilizzando modulimatematici avanzati.

Via Virauda, 2 - 13045 Lozzolo (VC)Tel 0163 89196 - Fax 0163 89122www.rmricercheminerarie.it - [email protected]

RM - RICERCHE MINERARIE

R.M. Ricerche Minerarie is a mining Company specialised inthe quarrying of clays and feldspar deposits for the ceramicindustry. Its mines have been well known since the 19thcentury, when sanitaryware and tableware companiesbegan using these deposits for their products, and today,considering the imported white clay prices, they areawakening fresh interest. R.M. also supplies other productsoutside of the ceramic industry, importing successfullystabilised Zirconium from China, as well as pigments forceramic glazes and bodies. The company’s laboratory isequipped to perform, also on behalf of third parties,qualitative and quantitative X-ray Fluorescence andDiffraction analysis, Rietveld analysis, thermal microscopyanalysis, DTA, TG, DTG, dilatometry and physical-ceramictests. In collaboration with the University, R.M. haverecently developed an interesting way to study the claydeposits using geophysical and geoelectrical surveytechniques and advanced mathematical modules.

Miniere di argille bianche, rosse e sabbie feldspatiche

Mining of white and red clays and feldspathic sands

Caratteristiche delle materie prime estratte in Italia - 2010/Characteristics of raw materials quarried in Italy - 2010

Denominazione prodotto/Product name FCP1 FCS4 MS CPL AMC

Tipologia/Type

argilla/clay

argilla/clay

argilla/clay

sabbia feldspatica/feldspathic sand

argilla/clay

Grès porcellanato-smaltato/Porcelain-glazed tiles

Rossi, Laterizi/Roof tiles

Analisi chimica/Chemical analysis %SiO2 73,8 74,5 77,0 75,2 63,5

Al2O3 15,1 16,0 13,5 14,3 18,0TiO2 0,75 0,5 0,99 0,1 0,9

Fe2O3 1,3 1,9 1,61 1,25 6,4

CaO 0,2 0,2 0,13 0,1 0,8

MgO 0,3 0,3 0,17 0,1 1,1K2O 2,6 1,5 3,82 4,2 1,9

Na2O 0,2 0,2 0,24 0,7 0,9

P.F. 4,8 4,4 3,5 3,5 6,2

Analisi mineralogica/Mineralogical analysis %Quarzo/Quartz 40 55 52 48 29

Ortoclasio/Orthoclase 13 5 17 25 7

Albite 2 2 3 5 12

Caolinite/Illite/MontmorilliniteKaolinite/Illite/Montmorillinite 40 36 27 20 46

Altri/Other 5 2 1 2 6

Analisi granulometrica/Particle size analysis %+3 mm 0 11 14,7 0

3-1 3,5 8 37,9 2,2

1-0,4 5,2 3 14,2 0,8

0,4-0,1 24,5 2 13,9 3,1

0,1-0,063 8,4 0,1mm -0,1mm -0,1mm 6,8

0,063-0,04 7,4 76% 35% 19,3% 10,9

0,04-0,02 9,2 13,7

0,02-0,01 8,7 12,9

-0,01 33,2 49,6

Via Virauda, 2 - 13045 Lozzolo (VC)Tel 0163 89196 - Fax 0163 89122www.rmricercheminerarie.it - [email protected]

rm-ricerche minerarie

Le miniere di R.M. Ricerche Minerarie s.r.l. - azienda specializzata nell’estrazione di argille e feldspati per l’industria ceramica - sono ben conosciute sin dall’Ottocento, quando questi depositi hanno cominciato ad essere sfruttati per l‘industria dei sanitari e della stoviglieria; oggi hanno riscosso un rinnovato interesse considerando i prezzi delle argille bianche d’importazione. R.M. fornisce anche altri prodotti in settori non strettamente ceramici e, con crescente successo, importa dalla Cina Zirconio stabilizzato e pigmenti per smalti e impasti ceramici. Nel laboratorio dell’azienda si eseguono, anche conto terzi, analisi quali-quantitative a mezzo RX a Fluorescenza e Diffrazione, analisi di Rietveld, DTA, TG, DTG, analisi al microscopio termico, dilatometria e prove fisico-ceramiche. In collaborazione con l’Università, R.M. ha recentemente aperto una via verso lo studio dei giacimenti d’argilla a mezzo indagine geofisica/geoelettrica, utilizzando moduli matematici avanzati.

miniere di argille bianche, rossee sabbie feldspatiche

R.M. Ricerche Minerarie is a mining Company specialised in the quarrying of clays and feldspar deposits for the ceramic industry. Its mines have been well known since the 19th century, when sanitaryware and tableware companies began using these deposits for their products, and today, considering the imported white clay prices, they are awakening fresh interest. R.M. also supplies other products outside of the ceramic industry, importing successfully stabilised Zirconium from China, as well as pigments for ceramic glazes and bodies. The company’s laboratory is equipped to perform, also on behalf of third parties, qualitative and quantitative X-ray Fluorescence and Diffraction analysis, Rietveld analysis, thermal microscopy analysis, DTA, TG, DTG, dilatometry and physical-ceramic tests. In collaboration with the University, R.M. have recently developed an interesting way to study the clay deposits using geophysical and geoelectrical survey techniques and advanced mathematical modules.

mining of white and red claysand feldspathic sands

62 cer maggio/giugno 2011

cergallerIa Materie prime, additivi e semilavorati

Via Provinciale Selice, 17/a 40026 Imola (Bo)Tel 0542 607111 - Fax 0542 642354www.sacmi.com - [email protected]

Sacmi

Sacmi presenta al mercato, nel campo della macinazione continua, un nuovo ed esclusivo rivestimento per mulini, progettato e sviluppato in partnership con Bitossi e B&B. Una sinergia, questa, che ha portato alla realizzazione pratica di un sistema antiusura assolutamente inedito per il settore ceramico, ottenuto per vulcanizzazione di gomma attorno a mattoncini di allumina appositamente studiati. L CUBE (Long Life Lining) aggiunge così alla facilità di manutenzione tipica della gomma la maggior durata ed efficienza energetica dell’allumina (grazie a questo nuovo materiale anche gli urti dei corpi macinanti sul mantello sono efficaci ai fini della macinazione del materiale).La forma dei pannelli compositi permette di ottimizzare la durata dei rivestimento e allo stesso tempo di ottenere un aumento dell’efficienza energetica dell’ordine del 5%. Quindi:- un mulino equipaggiato con L CUBE avrà una maggior produzione del 5% a parità di consumo energetico; - i pannelli L CUBE hanno una durata di almeno 3 volte superiore rispetto al tradizionale rivestimento in gomma.L’utilizzo di L CUBE permetterà così ai clienti Sacmi che lo scelgono un ulteriore salto tecnologico verso la massima efficienza di macinazione, la riduzione dei costi di manodopera e dei fermi-macchina per la manutenzione dei rivestimenti.In un momento in cui il problema ambientale ed energetico è sempre più di attualità, Sacmi consolida quindi ulteriormente il progetto H.E.R.O. (High Efficiency Resource Optimizer): un laboratorio di studi e ricerca dedicato allo sviluppo di tecnologie innovative per ottimizzare le risorse e ridurre i consumi energetici, rispettando l’ambiente ed elevando costantemente gli standard qualitativi.

l cube (long life lining) - rivestimento antiusura per mulini continui

l cube (long life lining) - wear-resistant lining for continuous millsSacmi has affirmed its technological leadership in the continuous grinding field by presenting the market with a new, exclusive mill lining, designed and developed in partnership with Bitossi and B&B.This synergy has led to the development of an all-new anti-wear system for the ceramic industry, obtained by vulcanising the rubber around specially designed aluminium bricks.L CUBE (Long Life Lining) thus combines the easy maintenance typical of rubber with the longer-lasting durability and energy efficiency of aluminium (thanks to this new material even the impacting of grinding media on the cladding is effective for grinding purposes).The shape of the composite panels optimises lining durability while, at the same time, increasing energy efficiency by about 5%. Therefore:- a mill fitted with L CUBE will, energy consumption remaining equal, increase output by about 5%; - L CUBE panels last at least 3 times longer than traditional rubber linings.Using L CUBE will thus allow those Sacmi customers that choose it to gain a further technological advantage and take another step towards maximum grinding efficiency, reduced labour costs and less downtimes for lining maintenance purposes.At a time when environmental and energy problems are ever-more crucial, Sacmi has again succeeded in enhancing its H.E.R.O. (High Efficiency Resource Optimizer) project: a research and development lab dedicated to the development of innovative technologies to optimise resources and reduce energy consumption, in an

environmentally-conscious way that constantly raises quality standards.

2011 maggio/giugno cer 63

cergallerIa Materie prime, additivi e semilavorati

Via Montegrappa, 23 - 41042 Fiorano Modenese (Mo)Tel 0536 20365 - Fax 0536 [email protected]

verniS italia

Grip-System, innovazione del Colorificio Vernis, è un’applicazione trasparente antisdrucciolo che permette di migliorare le qualità tecniche di qualunque pavimento ceramico senza modificarne le caratteristiche estetiche. La texture superficiale può essere cambiata più volte al fine di raggiungere il livello desiderato di grip per qualsiasi utilizzo.Grip-System è in grado di ottenere una classe 3 su superfici lisce (quelle senza struttura superficiale), applicabile anche in pavimentazioni di piscine ed esterni. La dimensione dei micro rilievi della superficie fornisce un equilibrio ideale tra aderenza superficiale e facilità di pulizia, soddisfacendo gli standard di sicurezza richiesti.Grazie alla sua estrema trasparenza, Grip-system in nessun modo cambia l’aspetto del prodotto ove è applicato, permettendone invece quelle modifiche necessarie per renderlo funzionale alla tipologia di destinazione d’uso.Per Grip-System, il Colorificio Vernis ha ricevuto il premio Alfa de Oro 2006, riconoscimento della Società Spagnola della Ceramica e del Vetro (SECV) alle aziende che si sono distinte per innovazione di prodotto e di ricerca (www.gripsystem.es).

grip-System - applicazione antisdrucciolo

grip-System - nonslip application

Grip-System, an innovation by the dye and pigment manufacturer Vernis, is a transparent nonslip application that improves the technical characteristics of any ceramic floor tile without affecting its aesthetics qualities. The surface texture can be changed at will to achieve the desired level of grip for any particular use.Grip-system can achieve a class 3 for smooth surfaces

(those with no boss relief) applicable to use in swimming pools and exteriors amongst others. The size of the micro-relief of the surface provides an ideal balance between surface grip and ease of cleaning fulfilling required safety standards.Due to its extreme transparency, Grip-system in no way changes the look of the product it is applied to, allowing changes to be made which bring the product into line with the requirement of its intended use.

Vernis received the Alfa de Oro 2006 award for Grip-System, a recognition from the Spanish Ceramics and Glass Society (SECV) for companies which have excelled in product and research innovation (ww.gripsystem.es).

Via del Crociale, 52 - 41042 Spezzano di Fiorano (Mo)Tel 0536 845055 - Fax 0536 843600www.smaltochimica.it - [email protected]

Smaltochimica

prodotti ausiliari per la decorazione digitale auxiliary products for digital decoration Even in the digital decoration of ceramic tiles using pigment-added liquid dyes - a highly technological manufacturing process in constant evolution - Smaltochimica s.p.a. has always gone down the path of innovation and worked in partnership with ceramic tile companies, developing and fine-tuning innovative auxiliary products. This new range of additives for digital decoration can be divided into two categories:• Additives that must be sprayed on the tile before

undergoing digital printing (Primer) thus avoiding problems associated with the inkjet decoration of the tile. The aqueous vapour caused by hot tiles often provoke the obstruction of nozzles for digital printing containing an ink that is not hydro-compatible. This obstruction of the nozzles can cause a striped effect in the graphics.

• Chemical additives to be added during the subsequent application of glaze or during thickness engraving process, to make them compatible with underlying solvent-based inks which are not water soluble (Special levelling agents).

Anche nel campo della decorazione digitale delle piastrelle ceramiche con inchiostri liquidi pigmentati - un settore altamente tecnologico e in continua evoluzione - Smaltochimica s.p.a. ha seguito ed affiancato il lavoro delle ceramiche con lo sviluppo e la messa a punto di prodotti ausiliari innovativi, divisi in due famiglie:• Additivi da applicare a spruzzo prima della stampa

digitale (Primer), che eliminano alcuni inconvenienti legati alla decorazione della piastrella con inkjet. Il vapore acqueo che si sviluppa dalle piastrelle calde provoca spesso l’ostruzione degli ugelli per la stampa digitale, nei quali è contenuto l’inchiostro avente natura chimica non idrocompatibile. Questa parziale chiusura degli ugelli determina l’insorgenza di “rigature” nella grafica.

• Additivi chimici da aggiungere nelle successive applicazioni di smalto o incavografia a spessore, per renderle compatibili con il decoro digitale sottostante, a base solvente e quindi non miscibile con acqua (Livellanti speciali).

64 cer maggio/giugno 2011

cergallerIa Materie prime, additivi e semilavorati

Loc. Buraccio 6 - 57036 Porto azzurro (LI)Tel 0565 940135 - Fax 0565 933333www.euritonline.com - [email protected]

eurit - Gruppo Colorobbia

L’Eurite E04-11 proviene dal giacimento di aplite porfirica della miniera La Crocetta situata nel comune di Porto Azzurro (LI). La peculiarità di questa materia prima è dovuta alla consistente percentuale di feldspato potassico (31%) e di illite (19%), che contribuisce in modo significativo al controllo dimensionale del pezzo ceramico in fase di cottura oltre all’integrazione della plasticità anche di impasti da grès porcellanato. Tali caratteristiche consentono di attuare un miglioramento del grado di macinabilità e delle proprietà meccaniche, oltre a conseguire un’importante ottimizzazione dei costi di produzione.La lavorabilità dell’Eurite E04-11 è ulteriormente facilitata dalla ridotta dimensione granulometrica, con il 50% circa del materiale a dimensione inferiore a 2,00 mm.L’impiego dell’E04-11 per formulare impasti ceramici è una scelta che avvalora l’eccellenza del prodotto ceramico italiano in virtù delle caratteristiche composizionali e dei sistematici controlli qualitativi ai quali viene sottoposta.

eurite e 04-11 - risorsa nazionale per la progettazione d’impasti da grès porcellanato

eurite e 04-11 - a national resource for the designing of porcelain stoneware bodiesEurite E04-11 comes from the deposit of porphyric aplite in the La Crocetta mine located in the municipality of Porto Azzurro (Livorno). The peculiarity of this raw material lies in the consistent percentage of potassium feldspar (31%) and of illite (19%), which contributes considerably to the dimensional control of the ceramic product during the firing stage, as well as creating added plasticity even in the case of porcelain stoneware. Such characteristics make it possible to obtain a finer grain size and improve the mechanical properties of the material, in addition to significantly optimizing production costs. Eurite E04-11 is made even more workable due to the reduced grain size corresponding to less than 2.00 mm in around 50% of the material.The decision to use E04-11 for the production of ceramic bodies is one which confirms the excellence of Italian ceramic products by virtue of their specific composition and systematic quality controls.

Analisi chimica /

Chemical analysis

Analisi mineralogica /

Mineralogical analysis

Analisi granulometrica /

Grain size analysis

Ossidi / Oxides Peso / Wt (%) Minerali / Mineral phases Peso / Wt (%) Classi dim. particelle / Particle size

classes (mm)

Peso / Wt (%)

SiO2

Al2O3

Fe2O3

TiO2

MgO

CaO

Na2O

K2O

P.F. (1100°C)

73,4

14,9

0,65

0,1

0,4

1,3

0,2

5,9

2,9

Quarzo / Quartz

K-feldspato / K-feldspar

Plagioclasio / Plagioclases

Illite

Carbonati / Calcite

41

31

7

19

2

8,00 – 5,60

5,60 – 4,00

4,00 – 2,00

2,00 – 0,500

0,500 – 0,177

0,177 – 0,090

< 0,090

1

12

38

30

8

5

6

Miniera “La Crocetta” / “La Crocetta” mine

eurite E 04-11

euritonline.com

fine.stabilizzante.costante. nazionale.

dir

efar

ecre

are.

it

eurit_A4.indd 1 8-07-2008 7:06:55

eurite E 04-11

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66 cer maggio/giugno 2011

cergallerIa Materie prime, additivi e semilavorati

Via Sacco e Vanzetti 48 - 41042 Fiorano Modenese (Mo)Tel 0536 912711 - Fax 0536 912750www.metasrl.com - [email protected]

meta

Meta S.p.A, importante azienda operante nelle forniture di impasto ceramico atomizzato, offre oggi una gamma di prodotti notevolmente ampliata; la novità emergente è rappresentata dalla nuova serie di impasti atomizzati colorati per decorazioni alla pressa denominata Ipercolori che, combinando la luminosità ed intensità cromatica ad una distribuzione granulometrica fine e controllata, li rende particolarmente adatti alle più innovative soluzioni tecniche ed estetiche. Gli Ipercolori hanno infatti colorazioni intense e vivaci, granulometria dell’atomizzatoquasi tutta compresa fra i 180 ed i 430 micrometri pur mantenendo tutte le altre caratteristiche tecniche proprie degli altri impasti atomizzati classici di Meta, come resistenza a flessione in essiccato ed in cotto elevata, ritiro lineare in cottura contenuto ed ottima greificabilità abbinata a stabilità termica. Anche la già vasta gamma di colori per il grès porcellanato tecnico risulta ampliata a 42 impasti atomizzati colorati. I diversi colori e la base neutra hanno la peculiarità di avere caratteristiche chimico-fisiche, sia in crudo che in cotto, del tutto simili fra loro, che ne permettono un’ottima abbinabilità. Le infinite combinazioni e miscele di atomizzati possono essere personalizzate e messe a punto in collaborazione fra il cliente ed il laboratorio ricerche e sviluppo di Meta, che dispone di attrezzature all’avanguardia e personale altamente qualificato. Ad ulteriore prova della gamma di servizi

forniti, gli impasti ceramici atomizzati prodotti da Meta possono anche essere trasportati e stoccati presso il cliente con il sistema unico e brevettato dei silos mobili. Questo sistema permette di avere il più basso impatto ambientale unitamente alla garanzia di esenzione dagli inquinamenti e dalle contaminazioni del prodotto, caratteristica questa indispensabile per produzioni tecnologiche ed estetiche di alta gamma.

ipercolori - impasti ceramici atomizzati

Meta S.p.A., important supplying company of atomized ceramic mix, offers today a broader range of products; the most significant innovation is represented by the new series of coloured atomised mixes for press decoration called Hypercolours. Combining chromatic brightness and intensity with a fine and controlled particle size distribution, these mixes are suitable for the most avant-garde aesthetic and technical solutions. The Hypercolours, in fact, feature lively and intense colourings along with a particle size distribution of the atomized mix almost all ranging between 180 and 430 micrometers, although they all keep the technical features of Meta’s traditional mixes: such as high bending strength either dried or fired, low linear shrinkage, perfect vitrification as well as thermal stability. Moreover, the range of colours for porcelain stoneware has been broadened to 42 coloured atomized mixes. The different colours and the neutral base properties are particular in that they have chemical-physical features, either fired or unfired, very similar one to each other, thus allowing for a perfect matching. The endless atomized

combinations and mixes can be personalized and fine-tuned on demand in cooperation between the customer and Meta R&D lab, the latter provided with state-of-the-art equipment and highly qualified personnel. As further guarantee of the services offered, Meta’s atomized ceramic mixes can be delivered and stocked directly to the customer’s premises thanks to the unique patented system of mobile silos. This

system ensures low environmental impact together with a poisoning and product contamination exemption guarantee, an indispensable requirement for high quality technological and aesthetic production.

hypercolours - atomized ceramic mixes

La sede di Meta / Meta’s headquarters

68 cer maggio/giugno 2011

cergallerIa Materie prime, additivi e semilavorati

Regione Ponte nuovo - 12017 Robilante (Cn)Tel 0171 750300 - Fax 0171 750363www.sibelco.it - [email protected]

Sibelco italia

Dato l’esponenziale aumento del costo dello Zirconio, Sibelco Italia ha incrementato la produzione della sabbia feldspatica fine a basso tenore di Ferro 5SN, ampliando di fatto il portafoglio prodotti disponibile della cava di Robilante (CN).La sabbia feldspatica 5SN è caratterizzata da bassi tenori di Ferro e Titanio, un buon contenuto di Potassio e da un chimismo e una umidità costanti e continuamente monitorati.La macinazione ad umido, che questa quarzite subisce durante il suo processo produttivo, aumenta notevolmente la superficie specifica del grano e porta il materiale a una finezza molto spinta (solo il 3% sopra i 150 μm) migliorando la vetrificazione durante la cottura del manufatto ceramico e riducendo i tempi di macinazione durante la preparazione dell’impasto, essendo notoriamente la silice il materiale più duro da macinare.La sempre maggiore diffusione e adesione ai criteri LEED (The Leadership in Energy and Environmental Design) dei produttori di piastrelle italiani ha portato Sibelco a costituire una linea di prodotti ‘Green’ derivanti dalla chiarificazione della acque provenienti dal processo di produzione delle sabbie da vetro.I materiali in questione sono le sabbie feldspatiche fini 5RD, 6RD e VVR anch’esse provenienti dallo Stabilimento di Robilante (CN) e con caratteristiche chimiche e fisiche simili alla 5SN ma con una finezza ancora maggiore. La 5RD e 6RD grazie ai bassi contenuti di cromofiri e un buon tenore di Potassio sono materiali particolarmente indicati per la produzione di Grès Porcellanato Tecnico e Monoporosa Bianca, mentre la sabbia VVR con tenore di Ferro superiore e un elevato contenuto di Feldspato Potassico (15%) è un materiale ideale per la produzione di Grès Porcellanato Smaltato e Monocottura.La sabbia feldspatica VVR ha inoltre la peculiarità di avere la distribuzione granulometrica completamente al di sotto dei 45 μm e quindi oltre alla elevata reattività chimica in cottura (vetrificazione), non necessita di macinazione e può essere direttamente aggiunta alla barbottina ceramica, dando enormi vantaggi nell’efficienza della macinazione dell’impasto.

5Sn, 5rd, 6rd, vvr - sabbie feldspatiche

In view of the exponential increase in the cost of Zirconium, Sibelco Italia has increased its production of fine feldspathic sand 5SN with a low percentage of Iron, thus expanding the range of products available from the Robilante quarry in the province of Cuneo.The feldspathic sand 5SN contains a low percentage of Iron and Titanium and a good amount of Potassium, and its chemical properties and constant humidity are constantly monitored.The wet-grinding process which this quartzite undergoes during production considerably increases the specific grain surface, allowing a very fine grain size (only 3% exceed 150μm), improving vitrification during the firing stage of the ceramic product and reducing the grinding times during the body preparation phase - a notable achievement as silica is well known for being the hardest material to grind.The increasing spread and adhesion to LEED (The Leadership in Energy and Environmental Design) criteria amongst Italian tile manufacturers led to Sibelco Italia’s creation of a range of ‘Green’ products derived from the clarification of waste water produced during the manufacturing of glass-making sands.The materials concerned are the fine feldspathic sands 5RD, 6RD and VVR which also come from the Plant in Robilante, Cuneo and have similar chemical and physical properties to those of 5SN, but with an even finer grain size. Thanks to their low chromofibre content and a good amount of Potassium in 5RD and 6RD, these materials are particularly suitable for the production of Technical Porcelain Stoneware and White Monoporosa. The sand VVR, on the other hand, with a greater percentage of Iron and a high amount of Potassium Feldspar (15%) is ideal for the production of Glazed Porcelain Stoneware and Single-Fired Tiles.In addition, the feldspathic sand VVR stands out due to its grain size distribution which lies fully below 45 μm: this means that in addition to its high chemical reactivity during firing (vitrification), no grinding is necessary and it can be added directly to the slip, thus greatly increasing the efficiency of the body grinding process.

5Sn, 5rd, 6rd, vvr - feldspathic sands

SiO2 Al2O3 Fe2O3 TiO2 CaO MgO K2O Na2O L.O.I

5SN5RD6RDVVR

94,894,293,383,7

2,743,023,6210,16

0,110,240,340,97

0,050,070,080,14

0,030,040,090,14

0,080,230,240,42

1,581,611,773,73

0,060,220,230,30

0,30,40,60,6

analisi chimiche / Chemical analysis

>0,3mm >0,2mm >0,12mm >192μm >96μm >48μm >24μm >12μm Fondo

5SN5RD6RDVVR

0,1 1,6 40,41,60,1

27,24,70,1

32,917,20,5

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8,32228,5

5813,822,636

analisi granulometrica / grain size analysis

ceramiche

arte

chimica

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vernici

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vetro

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Gomma e poliuretano sono materiali indispensabili per il trasporto di tutti i prodotti in campo ceramico, basti pensare ai nastri trasportatori in gomma per le materie prime, ai nastri PVC per lo scarico forno e alle cinghie di gomma per la movimentazione di semilavorati e di prodotti finiti.Pensando a tutto questo, A Zeta Gomma ha messo a punto M.E.C. Polbelt®, una linea di cinghie termosaldabili i cui punti di forza sono la qualità e la possibilità di realizzazione su misura in ogni momento ed in tempi ridottissimi, permettendo così di gestire completamente le emergenze e ridurre il più possibile i tempi di ripristino dell’impianto.Questa linea è nota ed apprezzata ormai in tutto il mondo in sistemi di trasmissione non solo nel campo ceramico, ma via via nei più svariati settori industriali. La linea M.E.C. Polbelt® viene prodotta da A Zeta Gomma mediante estrusione utilizzando le più moderne tecnologie, disponibile in diversi colori che cambiano in base alla durezza della cinghia per agevolarne l’identificazione da parte dell’operatore e completa di qualsiasi riporto vulcanizzato, a seconda delle applicazioni richieste dal cliente. L’estrema versatilità, la rapidità sostituzione, così come la resistenza ai raggi UVA, agli acidi, agli alcali, al benzene e in particolare all’abrasione, rende questa linea di cinghie un insostituibile prodotto per qualsiasi intervento di manutenzione e/o riparazione in tutti i settori in ogni Paese del mondo. Per completare la linea, M.E.C. Polbelt® A Zeta Gomma ha brevettato anche un avvenieristico sistema di saldatura denominato M.E.C. Welder®, attraverso il quale è possibile effettuare giunzioni ottimali in tempi ridottissimi.

m.e.c. polbelt ® - cinghie termosaldabili

m.e.c. polbelt ® - thermowelded beltsRubber and polyurethane are indispensible materials for conveying all kinds of ceramic products, from rubber conveyor belts for raw materials to PVC belts for unloading kilns to rubber belts for handling semi-finished and finished products.For this reason, A Zeta Gomma has developed M.E.C. Polbelt®, a range of thermowelded belts whose strengths lies in their quality and the possibility to fit them to measure at any time and very quickly, to competently manage emergencies and reduce system stoppage times.The range is now renowned throughout the world for transmission systems not only in the ceramics field but increasingly in a wide range of other industrial fields. The M.E.C. Polbelt® range is manufactured by A Zeta Gomma by extrusion, using the most advanced technologies; it is produced in different colours depending on the hardness of the belt, to facilitate identification, and is complete with all kinds of vulcanized coating to suit the required applications. Its extreme versatility, rapid replacement and resistance to UV rays, acids, alkalis, benzene and particularly abrasion make this range of belts irreplaceable for maintenance and/or repair jobs in all sectors, in any country in the world. To complete the M.E.C. Polbelt® range, A Zeta Gomma has also patented a cutting-edge welding system called M.E.C. Welder®, used to create perfect joints extremely quickly.

2011 maggio/giugno cer 71

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Xieta International S.L., fondata nel 1995 con sede a Barcellona, è un’azienda specializzata nella fornitura di materie prime, ausiliari e principalmente nel materiale per la macinazione, sfere e rivestimenti in allumina ad alta densità, per l’industria in generale e l’industria ceramica in particolare. Dispone di uffici e magazzini propri in Spagna, Italia e Cina, da dove distribuisce praticamente in tutto il mondo.Dalla sua divisione dei materiali per la macinazione, Xieta International S.L. offre i seguenti prodotti e servizi per l’industria ceramica, chimica, cemento bianco e mineraria:- sfere in allumina ad alta densità a pressatura isostatica;- sfere in allumina ad alta densità per accumulazione;- mattoni per rivestimenti, in allumina ad alta densità;- servizio di personale specializzato nel montaggio dei

rivestimenti;- servizio di assistenza tecnica specializzata personalizzata;- servizio online di consulenza tecnica, attraverso il sito web.

materiali per la macinazione

grinding mediaXieta International, S.L. was founded in 1995 as a general industrial raw and auxiliary materials supplier, specialize in grinding media, high density alumina balls and lining bricks for all industry and specially for ceramic sector.With our headquarters in Barcelona, offices and owns warehouses in Spain, Italy and P.R. of China, from where we distribute to all over the world.

Xieta International, S.L., from its division of grinding materials, offers the following products and services for ceramic, chemicals, white cement and mining industries:- high density alumina balls produced by isostatic press;- high density alumina balls produced by rolling method;- high density lining bricks for mill coating;

- specialised staff service in mill coating assembly;- personal specialised technical assistance service;- on-line technical grinding query, through our website.

Via dei Falegnami, 7 - 41049 Sassuolo (Mo)Tel 0536 804 659 - Fax 0536 807 168www.ceramcospa.it - [email protected]

ceramco

granicer - prodotti per graniglie

granicer - products for gritsGranicer is the new series of medium created by Ceramco for grit wet application.Constant applied research, carried out by Ceramco in their daily collaboration with their customers and by punctually customizing their products, has enabled the group to consolidate a range of products on the market, which are both varied and effective in each decoration technology. Starting from double disk or airless simple protection decoration, ending with bell, vela or rotary laser engraved machine high thickness decoration, Granicer product line simply solve the most of the problems faced until now in wet grit decoration. The products that will be used are evaluated in collaboration with the client after taking all production-related requirements into consideration.

Granicer è la nuova linea di veicoli serigrafici creata da Ceramco per l’applicazione di graniglie ad umido.La costante ricerca applicata, svolta da Ceramco nell’affiancamento quotidiano dei propri clienti e nella personalizzazione puntuale del prodotto, ha permesso di consolidare sul mercato una gamma di prodotti tanto diversi tra loro quanto efficaci in ogni tecnologia decorativa. Partendo dalla semplice discata di protezione a disco o ad airless, per arrivare fino a toppe ad alto peso a vela o a rotativa incisa a laser, la linea di prodotti Granicer risolve la maggior parte dei problemi affrontati fino ad oggi nel decoro con graniglia ad umido. L’altissimo potere sospensivante delle paste con graniglia e al contempo la loro perfetta lubrificazione permettono di affrontare il mondo del decoro con vetro come quello di una normale pasta/base serigrafica. La valutazione dei prodotti da utilizzare viene fatta in collaborazione col cliente, dopo aver considerato tutte le necessità produttive.

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Stephan Schmidt

impasti e miscele di argille - influenza sulla formazione di “cuori neri”

When the rate of production is increased, the ceramics may be subject to higher risks due to some types of raw material blends and process parameters. Increasing the production rate is always connected with reducing the time of the firing cycle, leading to a failure of the production concept employed so far.In many cases speeding up the production cycle causes the formation of visible and invisible defects in the products. The most common types of defects can be observed on the surface of the products (e.g. bloating, discolouring etc.). One of the invisible defects is the formation of the so-called “black core”, which is not acceptable particularly in the production of ceramic tiles (cutting surface of the tiles).The R&D department of Stephan Schmidt Group is continuously examining the formation of these “black cores” and possible methods to prevent them. For this purpose, several clay blends have been analysed with regard to their content of carbon (up to 2%) and tested in two different body compositions (high proportion of plastic materials against low proportion of plastic materials) under laboratory conditions. The main focus, however, was not the modification of the temperature / time profile, but the shaping parameters and the relative characteristics of the green products. The possibility of preventing or reducing the formation of black cores has been proven for the clay blends examined so far. A very important parameter for the prevention of this type of defect is the permeability of the clay samples which can be adjusted by the resulting press capacity. Depending on the respective level of permeability, the carbon which is present in the body may or may not completely oxidize at temperatures of up to 900°C. The formation of black cores can be clearly observed already at a forming pressure of 80 bar.Based on the tests conducted so far, it can be concluded that the cause for the black cores should not only be attributed to the raw materials (content of carbon). It can also be concluded that it is necessary to analyse the process parameters (in this case the forming pressure) in order to prevent these defects from forming. The tests conducted by the R&D department of Stephan Schmidt Group provide indisputable evidence that it is possible to produce faultless ceramics by using clays with elevated contents of carbon.

clay mixes and blends - influence on the formation of “black cores”

Quando la produzione avviene in modo accelerato, le ceramiche possono essere soggette a rischi elevati, dati da alcune miscele di materie prime e parametri di processo. L’aumento della produttività comporta sempre una diminuzione del tempo di cottura, portando al malfunzionamento della concezione di produzione finora utilizzata. In molti casi il ciclo di produzione accelerato risulta nella formazione di difetti visibili e invisibili nel prodotto, la maggioranza dei quali è riconoscibile direttamente sulla sua superficie (p.e. rigonfiamento, decolorazione ecc.). Uno dei più importanti difetti invisibili è la formazione dei “cuori neri“, inaccettabile soprattutto nella produzione di piastrelle (superficie di taglio delle piastrelle).La formazione di questi “cuori neri“ e i metodi possibili per evitarla sono continuamente esaminati nel laboratorio di ricerca e sviluppo del Gruppo Stephan Schmidt. A tal scopo diverse miscele di argille sono state analizzate rispetto alla loro percentuale di carbone (fino al 2%) e poi esaminate in due impasti differenti (uno con alta percentuale di materie plastiche, l’altro con bassa) a condizioni di laboratorio, puntando l’attenzione, però, non sulla modificazione del profilo temperatura / tempo, ma specialmente sui parametri di formatura e le caratteristiche relative del prodotto verde. La possibilità di evitare o almeno ridurre la formazione di cuori neri è stata dimostrata per le miscele di argille finora esaminate: un parametro molto importante per evitare questo difetto è la permeabilità dei campioni che può essere regolata per mezzo della pressione di stampa. A seconda della permeabilità presente, il carbone contenuto nell’impasto può ossidarsi completamente ad una temperatura fino a 900°C o no. Il cuore nero si sviluppa già ad una pressione di 80 bar.In base ai test finora eseguiti si può dimostrare che il problema della formazione di cuori neri non deve essere attribuito solo alle materie prime (percentuale di carbone), ma che devono anche essere analizzati i parametri di processo (qui: la pressione di stampa) per evitarlo. Gli esperimenti fatti nel laboratorio di ricerca e sviluppo del Gruppo Stephan Schmidt mostrano che è indubbiamente possibile produrre ceramiche senza difetti con argille con percentuali elevate di carbone.

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segreteria operativa: PROMOS srl - P.O. Box 37 - 40050 CENTERGROSS BOLOGNA - Tel. 051.6646000 - Fax 051.862514ufficio stampa: EDI.CER. spa - Viale Monte Santo 40 - 41049 SASSUOLO (Modena) - Tel. 0536.804585 - Fax 0536.806510

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naSce il marchioCeramics of Italy

di Cristina Faedi

una garanzia di eccellenza perché con-trassegna i materiali ceramici italiani, caratterizzati da un elevato design, in grado di qualificare gli spazi dell’abi-tare, frutto di moderne tecnologie che producono nel massimo rispetto dell’ambiente, con una grande atten-zione alla sicurezza sul posto di lavoro, alla costante ricerca dell’ottimizzazione delle risorse impiegate, secondo i più elevati standard prestazionali.

Cosa cambia rispetto a prima?Il marchio Ceramics of Italy contrasse-gna esclusivamente materiali ceramici prodotti in Italia da aziende associate a Confindustria Ceramica che han-no sottoscritto la Raccomandazione sull’Origine dei Prodotti Ceramici, un im-

pegno ad adesione volontaria da parte delle aziende associate a definire l’ori-gine della merce messa in commercio, nella logica della trasparenza dell’azio-ne commerciale e della consapevolezza nelle scelte del consumatore. La Rac-comandazione, fortemente voluta dal Consiglio Direttivo della stessa Con-findustria Ceramica, impegna quindi a comunicare con chiarezza l’origine dei prodotti ed ha costituito la base per la nuova disciplina del marchio settoria-le, adeguato ad una nuova realtà che vede nel commercio internazionale dei prodotti, e nella dichiarazione d’origine degli stessi, un elemento centrale.

Come si presenta il nuovo marchio?Il concept grafico, il cui segno mantiene il legame con quello precedente quale elemento forte di continuità, porta la prestigiosa firma di InTesta, l’agenzia di corporate image di Armando Testa.Elementi fondamentali sono i colori della bandiera italiana - rosso e verde ed il fondo bianco - e le “virgolette” che rimandano ad un contenuto di eccel-lenza ed a tutti i valori positivi della produzione made in Italy.

Che utilizzo fa l’associazione del marchio?Il nuovo marchio Ceramics of Italy è il “cappello” e il punto di riferimento per tutte le iniziative promozionali istitu-zionali presenti e future dell’Associa-zione in Italia e all’estero in favore dei settori rappresentati, quali ad esempio la presenza a fiere internazionali, le campagne promozionali e pubblicita-rie, le partecipazioni istituzionali, gli eventi di immagine, le sponsorizza-

“Va in pensione” Ceramic Tiles of Italy, il marchio istituzionale

di settore che per quasi quarant’anni ha promosso l’immagine e i contenuti dell’industria ceramica italiana sui mer-cati esteri, per lasciare spazio al nuovo Ceramics of Italy.Il giorno di nascita è il 3 maggio 2011, data in cui il Consiglio Direttivo di Confindustria Ceramica ha approvato il Contratto di Licenza ed il Regolamento d’Uso relativi al nuovo marchio setto-riale Ceramics of Italy, che ne regola-mentano l’utilizzo da parte delle azien-de associate. A differenza del precedente, riservato unicamente alle piastrelle di cerami-ca, il nuovo marchio settoriale è infatti applicabile a piastrelle, sanitari e stovi-glieria in ceramica.

Cos’è il marchio?Immagine istituzionale dell’industria ceramica italiana, il marchio settoriale Ceramics of Italy tutela e diffonde la co-noscenza delle aziende appartenenti a Confindustria Ceramica e dei loro pro-dotti fabbricati in Italia.

Quali sono i valori del marchio?Elemento unificante e portatore di tutti i valori positivi del made in Italy, il mar-chio Ceramics of Italy viene utilizzato in tutte le azioni promozionali in favore dell’industria ceramica, andando a raf-forzare i brand aziendali.Il marchio istituzionale sintetizza i va-lori di tradizione, innovazione, stile, qualità, design, creatività, sostenibilità del prodotto ceramico.Promosso a livello istituzionale o ab-binato ai brand aziendali, rappresenta Esempio di vetrofania realizzata per i distributori

74 CER maggio/giugno 2011

cerstrategIe

zioni ed altre iniziative che tendono a rafforzare l’azione delle singole imprese sui mercati internazionali.

Che utilizzo fanno le aziende associa-te del marchio?Il marchio Ceramics of Italy è ceduto in licenza d’uso dall’Associazione esclusi-vamente alle aziende associate in pos-sesso di appositi requisiti e che hanno sottoscritto lo specifico contratto di licenza. Come il precedente, quindi, potrà essere applicato ai prodotti made in Italy delle aziende licenziatarie. Ap-posto su scatole, cataloghi, portacam-pioni, pagine pubblicitarie, comunica-zione sullo stand etc., sempre riferito ai soli prodotti di origine italiana ed in abbinamento al brand aziendale, il marchio Ceramics of Italy mette a di-sposizione degli associati un ulteriore strumento per valorizzare i prodotti made in Italy e per riaffermare il prin-cipio della trasparenza sull’indicazione di origine dei prodotti.

Cosa succede al vecchio marchio?Il vecchio marchio Ceramic Tiles of Italy continuerà ad esistere ma l’Associazio-ne non lo utilizzerà più a partire da Cersaie 2011, a fronte della decisione di concentrare i futuri investimenti in comunicazione e promozione sul nuo-vo marchio settoriale.Alle aziende associate che hanno ac-quisito la licenza all’uso del marchio Ceramic Tiles of Italy è data facoltà di conservarne la possibilità di utilizzo, in alternativa al nuovo marchio, fino ad eventuale diversa indicazione.

[email protected]

2011 maggio/giugno CER 75

Il marchio settoriale Ceramics of Italy, di proprietà di Confindustria Cerami-ca, impegnerà anche le aziende della ceramica sanitaria aderenti ad indicare con chiarezza e trasparenza l’origine dei prodotti da esse commercializzati, sia sul prodotto sia sulla confezione. Confindustria Ceramica e Unindustria Viterbo hanno lavorato proattivamente per il raggiungimento di questo impor-tante obiettivo verso la direzione della salvaguardia di quel made in Italy che a tutt’oggi costituisce uno dei pochi fat-tori propulsivi per competere nella sfida globale. Questo il senso di Ceramics of Italy, il nuovo marchio a tutela dei prodotti ceramici che è stato presentato martedì 24 maggio presso la sede del Centro Ceramica di Civita Castellana. A fare gli onori di casa Antonio Delli Iaconi, direttore di Unindustria Viterbo e vice direttore di Unindustria Lazio e Raffaella Cerica, direttore del Centro Ceramica di Civita Castellana. Tra i relatori Enrico Lupi e Cristina Faedi, dell’Area Economia e Promozione di Confindustria Ceramica e l’avvocato Claudio Costa dello studio legale Torta di Torino. Le conclusioni sono state fatte da Armando Cafiero, direttore di Confindustria Ceramica. All’incontro erano presenti imprenditori del distretto ceramico, i più diretti interessati alla novità.La tutela del settore ceramico – è stato ricordato durante l’incontro – esiste ormai da 40 anni e ha visto il sistema confindustriale sempre in prima fila.

“è un lavoro che parte da lontano – ha spiegato Lupi – si tratta di un nuovo elemento unificante per i settori cera-mici piastrelle, sanitari e stoviglieria. La tutela è particolarmente importante anche in assenza di una specifica nor-mativa europea sul settore”. Secondo Delli Iaconi “oggi è stato raggiunto un importante risultato, al quale puntava-mo. Così tuteliamo le nostre aziende e il made in Italy”. L’avvocato Costa è entrato nel dettaglio tecnico: “La licenza d’uso del marchio è concessa per contraddistinguere prodotti in ceramica di origine italia-na (sanitari, stoviglie, piastrelle) con esclusione di ogni altro prodotto. Si aderisce su base volontaria e bisogna svolgere o far svolgere esclusivamente in Italia le lavorazioni che determinano l’origine dei prodotti contraddistinti dal marchio”. Per Cristina Faedi, che ha illustrato le applicazioni anche grafiche del marchio, “non c’è sostituzione del brand aziendale, ma affiancamento. La concessione rimane in vigore fino a quando l’Associazione continua ad adottare il marchio, ma l’impresa asso-ciata che non fosse più interessata può recedere in qualunque momento”. La domanda per ottenere il marchio dovrà essere indirizzata a Unindustria Viterbo che esaminerà la pratica in collaborazio-ne con Confindustria Ceramica. “è un altro esempio di collaborazione fruttuo-sa – ha concluso Armando Cafiero – di cui le nostre aziende non possono che giovarsi”.

u n i n d u s t r i a v i t e r b o

presentazione ufficiale a civita castellana

cerfIere

grandi protagoniSti a Cersaie 2011

di Simona Malagoli

ranno sulle politiche attuali riguardo al tema dell’evento Vivere l’evoluzione del mercato.Alla Conferenza Stampa Internazio-nale Ceramics of Italy, in calendario lo stesso giorno alle 18.30 presso la Galleria dell’Architettura (Galleria 25-26), prenderanno parte Gabriele An-dreetta, direttore generale ICE, Gian-luca Marvelli, presidente di Assobagno, il presidente della Commissione Attività Promozionali e Fiere di Confindustria Ceramica, oltre a Franco Manfredini ed Armando Cafiero, rispettivamente presidente e direttore generale dell’Asso-

ciazione, nonché - quest’ultimo - mo-deratore dell’incontro.Sempre più definito, il ricco calenda-rio di conferenze, seminari, conve-gni, mostre organizzati nell’ambito di Costruire, Abitare, Pensare prevede anche quest’anno la presenza di nu-merosi protagonisti del mondo dell’ar-chitettura e del design. La celebre Pa-tricia Urquiola, definita “la donna più corteggiata dall’industria del design mondiale”, spagnola, ma erede della “scuola milanese”, interverrà mercole-dì 21 settembre alle 10.00 sul tema Blurring boundaries. Interconnessioni tra progetto di product design e architet-

a tre mesi dall’apertura, il Sa-lone Internazionale della Ce-

ramica per l’Architettura e dell’Ar-redobagno - che si terrà quest’anno presso il Quartiere Fieristico di Bolo-gna dal 20 al 24 settembre - vede ri-confermato il grande interesse da parte degli espositori italiani ed esteri. Con la totalità degli spazi disponibili già as-segnati, pari ad una superficie lorda di 176.000 metri quadrati, Cersaie 2011 conta ad oggi la presenza di 932 azien-de in rappresentanza di 31 paesi, van-tando così, ancora una volta, il tutto esaurito.

Fondamentali riscontri provengono anche dall’organizzazione della fiera: tra gli ospiti del Convegno Economi-co inaugurale, in programma martedì 20 settembre alle ore 11.00 presso il Palazzo dei Congressi di Bologna, si conferma la partecipazione di Jac-ques Attali, poliedrica figura di spic-co dell’economia, della cultura e della finanza non solo francese, e del vice-presidente della Commissione Europea, responsabile di Industria e Imprenditoria Antonio Tajani che, a fianco del presi-dente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini e del presidente di Confin-dustria Emma Marcegaglia, discute-

importanti nomi dell’economia,

dell’architettura e del design saranno

ospiti della xxix edizione del Salone,

all’insegna, ancora una volta, del tutto esaurito

Da sinistra, Emma Marcegaglia, Jacques Attali, Antonio Tajani e

Franco Manfredini.

76 CER maggio/giugno 2011

cerfIere

tura. Confini culturali tra integrazione, sovrapposizione e rispetto identitario. Alle 14.00, sarà la volta dell’architetto giapponese Kengo Kuma, fondatore del prestigioso studio Kengo Kuma & Associates di Tokyo e autore di alcu-ne tra le opere più importanti e ardite realizzate sul suolo nipponico e non solo. Il convegno, Power of the place, il potere dei luoghi, sottolineerà come “il vuoto”, filo conduttore delle sue opere, entri con Kuma a far parte a pieno ti-tolo dell’architettura, al pari degli altri materiali da costruzione. Protagonista della Lectio Magistralis sarà invece, giovedì 22 settembre alle 10.00, il grande designer milane-se Alessandro Mendini, le cui ope-re sono esposte in musei e collezioni private di tutto il mondo. La formula, piuttosto innovativa, prevede una sor-ta di “lezione alla rovescia”, durante la quale al maestro spetterà rispondere alle domande poste liberamente dagli studenti delle scuole superiori.L’ampio spazio dedicato dal program-ma di eventi, in quest’edizione 2011, alla cultura architettonica giapponese viene evidenziato dalla presenza, nella giornata di venerdì 23 settembre alle 11.00, dell’architetto Kazuyo Sejima, chiamata anch’ella a tenere una Lectio Magistralis. Fondatrice insieme a Ryue Nishizawa dello studio Sanaa, ha cofir-mato alcune fra le più innovative ope-re di architettura realizzate di recente in tutto il mondo: dal New Museum of Contemporary Art di New York al Ser-pentine Pavilion di Londra, dal Christian Dior Building di Omotesando (Tokyio) al 21st Century Museum of Contempora-ry Art di Kanazawa, premiato nel 2004 col Leone d’oro alla 9a Mostra Interna-zionale di Architettura della Biennale di Venezia. Definita da Toyo Ito come “un architetto che usa la massima semplici-tà per collegare il materiale e l’astratto”, Kazuyo Sejima è stata la prima donna a curare, sempre per la Biennale, nel 2010, l’Esposizione Internazionale di Architettura; inoltre si è aggiudicata lo scorso anno anche il prestigioso Prit-zker Architecture Prize.L’area dedicata a tutti questi incontri è la Galleria dell’Architettura che, gra-zie al forte richiamo e successo riscos-so dagli eventi passati, verrà trasferita

per Cersaie 2011 nello spazio più am-pio e agevole della Galleria 25-26.Anche al mondo dell’informazione verrà quest’anno destinata una nuo-va location: un’unica area allestita nel Quadriportico del Centro Servizi che comprenderà sia il TV and Web Vil-lage che l’Agorà della Stampa, regi-strando la presenza di prestigiose case editrici e testate giornalistiche operanti attraverso carta stampata, il web, la te-levisione e la radio. La riorganizzazione dello stand isti-tuzionale, per adibirlo ad area green dove comunicare le iniziative e i risul-tati ottenuti dal settore in termini di sostenibilità, rientra poi nell’ambito di un progetto triennale, a cui Cersa-ie 2011 dà inizio, per ridurre l’impat-to ambientale dell’evento. Il Salone, il primo tra le fiere non di settore a pun-tare con decisione sulla sostenibilità, mette in campo sei azioni concrete, di cui tre già operative nell’edizione di quest’anno: per tutte le pubblicazioni e gli stampati s’incomincerà ad utilizzare carta ecologica certificata FSC, mentre sul fronte mobilità dei visitatori è pre-vista la conferma degli accordi con Tre-

nitalia finalizzati ad usufruire di tariffe ridotte sulle tratte dell’Alta Velocità in arrivo e partenza da Bologna. Dando inizio, così, all’era della fie-ra sostenibile, Cersaie conferma il proprio sguardo rivolto al futuro, già emerso attraverso la nuova edizione del concorso Beautiful Ideas per la creazione del manifesto 2012, lanciata lo scorso anno. Intendendo continua-re a riservare agli studenti delle facoltà universitarie italiane la possibilità di esprimere il loro talento, Cersaie 2011 ha previsto inoltre la premiazione del nuovo concorso di idee Una nuo-va pelle architettonica. I 150 anni dell’Unità d’Italia: Torino, Firenze e Roma, in cui i giovani aspiranti ar-chitetti sono invitati a vestire tre an-goli significativi delle capitali storiche d’Italia utilizzando prodotti ceramici di aziende nazionali.Ecco allora che, accanto ai grandi pro-tagonisti contemporanei dell’architet-tura e del design, Cersaie si prepara ad accogliere le giovani generazioni, pronte a raggiungere con slancio e de-terminazione i loro ambiziosi obiettivi.

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cersaie events cersaie events

cersaie events cersaie events

Dall’alto, in senso orario, Patricia Urquiola, Alessandro Mendini, Kazuyo Sejima e Kengo Kuma.

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cerfIere

le ceramichedel mutevole

di amelia Valletta

rer, raccogliendone i contributi in una grande mostra evento tenutasi presso la statale di Milano.è l’interpretazione di un’architettura fortemente materica, trasformabile, mobile. Strutture intelligenti, flessibi-li, capaci di poter essere smontate e riutilizzate dopo un primo uso. In particolare, l’attenzione dei progettisti si focalizza sull’impiego dei materiali: durevolezza e riconvertibilità dopo la posa in opera, sono le principali quali-tà messe in scena.In quest’ottica, Zaha Hadid rilegge cri-ticamente la lastra Slimtech di Lea Ce-ramiche, un manufatto in grès lami-nato spesso appena 3 mm - malgrado i formati record (fino a 3x1 m) - leggero e versatile, adatto ad impieghi ad oggi inaccessibili alla ceramica tradizionale.Twirl [1], un’installazione in grado di trasformare il cortile settecentesco dell’Università degli Studi di Milano

Trasformarsi in relazione all’am-biente circostante, saper mutare

pelle, aspetto, struttura: i progetti di domani non potranno esimersi da tali virtù. è questo il motivo conduttore che ha alimentato il dibattito culturale e pro-gettuale nel corso della Design Week di Milano, disvelando l’ anima visio-naria e sperimentale della manifesta-zione. La riflessione sul prodotto cera-mico segue fedelmente questo filone, attraverso una serie di percorsi temati-ci che vanno ben oltre il prodotto, mo-strando anzi la necessità di ri-generare le idee, i processi e i manufatti attra-verso contenuti forti e decisi. Non a caso, Mutant Architecture &Design è l’indirizzo su cui la rivista Interni ha sollecitato la riflessione di grandi architetti e designer, del calibro di Zaha Hadid, Richard Meier, Mario Botta, Michele De Lucchi, Ingo Mau-

1 2

viaggio nelle location dedicate ai

rivestimenti ceramici allestite nei luoghi

del fuori Salone del mobile di milano

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in uno spazio che muta costantemente forma e colore a seconda della prospet-tiva. 295 pezzi tagliati per il pavimento e 1096 pezzi tagliati per le parti ver-ticali, lastre larghe 1 metro con altez-ze fino a 2 metri e con ben 7 diversi codici cromatici neutri – dal bianco al nero – sovrapposte in un vortice di li-nee fluide confluenti verso il centro del cortile, a generare una specie di campo magnetico, dove il visitatore si perde, tra forza latente e materia fisica.La Stanza [3] è l’opera nata dalla col-laborazione tra Mario Botta e Mapei, un’architettura composta da 115 mo-duli in marmo al cui interno sono state inserite barre di precompressione tra-sversale e verticale a filettatura conti-nua. Fluidità e dinamismo anche in Life-cycle [2], uno spazio interamente rea-lizzato con Wire, il sistema progettato da Simone Micheli per Tagina, dove non esiste più il confine tra esterno e interno e dove tutto diventa continuo e sinuoso. Un luogo sospeso tra reale e virtuale, racconta Simone Micheli, ma anche un vero e proprio manifesto ‘post-organico’ che parla di un nuovo approccio alla progettazione d’archi-tettura, incentrato su sostenibilità e bellezza.Simone Micheli è anche l’autore della mostra evento Tanto belli da essere man-giati [5], dove un pezzo della collezio-ne OH di Simas, viene reinterpretato in chiave inedita e in perfetta sintonia con il motivo conduttore della perfor-

mance espositiva, dove furniture e food design si fondono in un unicum sugge-stivo, ironico e decisamente stimolan-te. Il designer Massimiliano Adami ci racconta invece il lato nascosto della ceramica, attraverso il progetto Beside - Unexpected tiles -[4] sviluppato con DesignTaleStudio, il laboratorio di sperimentazione di Ceramiche Refin, che punta sempre a ricercare nuove opportunità di mercato che risponda-no alle mutevoli esigenze del progetto.“La piastrella” ci racconta il designer, “ha due facce, come una medaglia e, come tale, l’altra faccia molto spesso riserva delle sorprese che lascianostupiti”. Così il lato B (B-side) diventa la faccia più inaspettata per essere pro-tagonista di una interpretazione esteti-ca ; la caratteristica struttura a quadri diventa pattern grafico per rimescolare la geometria del mosaico giocando con i colori e i decori gestuali delle smalta-ture ceramiche.Alla Valentina di Guido Crepax, con gli storici pannelli e piastrelle realiz-zati su disegno dell’artista, si è ispirata la mostra Cottoveneto story [5], presso lo showroom dell’azienda Cottovene-to. Al mondo di Hello Kitty, invece, Gammadue dedica una nuova linea di rivestimenti, presentata in antepri-ma mondiale proprio durante il Fuori Salone [10].Grès porcellanato, oro e vetro si fon-dono in una spettacolare scenografia disegnata dallo Studio Nicola Gallizia

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Design per il Florim Flagship Store [7] di via Fatebenefratelli, a raccontare le diverse soluzioni progettuali che pos-sono essere realizzate utilizzando i di-versi prodotti dell’azienda.Ai 150 anni dell’unità di Italia si ispira il progetto 150 Y Italian Beauty dall’ar-chitetto Roberto Semprini. Del trico-lore, le ceramiche di Gardenia Orchi-dea sono state scelte per interpretare il bianco, “origine di tutti i colori” e simbolo di un nuovo inizio [12]. Storico marchio italiano della ceramica artistica di Vietri, Giovanni De Maio è un “atelier sartoriale” al quale ven-gono commissionate progettazioni di tutto rispetto, persino per clienti come Bill Clinton. Al Fuori Salone del Mo-bile l’azienda guarda al Giappone con l’opera korE [8] della designer Tomoko Mizu. Presso le sale del Museo della Scienza e della Tecnologia, nell’ambito della mo-stra Wonderline New Arte, una rassegna ideata con l’obiettivo di indagare il rapporto tra colore e scienza, Cerasar-da del Gruppo Serenissima Cir Indu-strie Ceramiche, presenta nove grandi sfere in ceramica, del diametro di 90 cm, ognuna di colore diverso a signifi-care specifici elementi percettivi e sen-soriali [10]. Mapei, invece, snocciola

il tema con le molteplici sfaccettature cromatiche della resina Mapefloor I 300 SL.Un incontro perfetto tra MissoniHome e Richard Ginori 1735 da vita a Gar-den Party [13] la mostra realizzata per scoprire le collezioni tableware e outdo-or create da Rosita Missoni ed avvolte in un’atmosfera che profuma di pri-mavera, dove fiori e righe si alternano nella decorazione dei diversi elementi del servizio.Da un’altra collaborazione, quella di Ceramica Flaminia e l’Istituto Euro-peo di Design di Roma, nasce Ambien-te Bagno - Progettazione di un prodotto innovativo per l’ambiente arredo bagno [15], i cui risultati sono stati presentati proprio durante il Fuori Salone.Ad Abitare in Italia di Home and Spa

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Design 2011, kermesse interamen-te dedicata ai materiali, al design e al benessere della casa e dell’ospitalità, Hatria, azienda specializzata in sani-tari, partecipa con una selezione dei propri migliori prodotti per il mondo dell’hôtellerie, delle spa e del wellness domestico , presentando il nuovo si-stema integrato di sanitari monobloc-co, panche, lavabi e contenitori sospesi G-Full [9], candidato alla XXII edizio-ne del Compasso D’Oro 2011. Le ‘citta Invisibili’ di Calvino, ispirano il progetto La città dei segni sottili, orga-nizzato da Ottagono presso la Fabbrica del Vapore. Tra le aziende ceramiche partecipanti, Cotto d’Este propone una lunga promenade in bianco e nero, realizzata appunto con Black&White della linea Kerlite [16].

Un lungo viaggio nella storia del mo-saico, da Bisanzio a Ravenna, con particolare attenzione all’imperatrice bizantina Teodora nella basilica di S. Vitale, ci viene raccontato dal guru della moda Christian Lacroix nel pro-getto della nuova linea di arredi per Si-cis. Forme sensuali, esuberantemente colorate ma sempre raffinate, dove l’appeal degli ori e delle pietre preziose raffigurate nell’icona musiva, vengono riproposti con moderazione, optando per un tocco leggero e delicato [14].In occasione della Design Week 2011 è stato inaugurato anche lo spazio La-minam Milano in via Mercato 3, nel cuore del quartiere Brera [17]. Un luo-go strategico al centro della città del design, non solo uno showroom ma un crocevia culturale e intellettuale, fortemente voluto dall’azienda emi-liana. Un territorio di incontri e con-fronti che cambierà periodicamente pelle grazie all’intervento di architetti, artisti, designer. L’inaugurazione dello spazio è coincisa con la presentazione della collezione Filo, dedicata proprio al mondo dell’interior, e di quattro nuovi esclusivi colori frutto di una ri-cerca stilistica approfondita rivolta al mondo dell’architettura e del design.

[email protected]

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IMpIaNtI per ceraMIche Bmr spa p. 20sacmI Imola sc p. 84system spa p.12-13

cOlOrIfIcIcolorItalIa srl p. 4smaltIceram UnIcer spa p. 83vernIs ItalIa srl p. 6WanxInG ItalIa srl p. 4

MaterIalI per ceraMIcheDaoG reFrtattarI srl p.59eUrIt srl p.65mapeI spa p.24meta spa p.67o. BItossI srl p. 54r.m. rIcerche mInerarIe srl p. 61sIBelco ItalIa spa p. 69

lavOrazIONI specIalI e servIzIarBe InDUstrIe GraFIche spa p. 19

Banca popolare Dell’emIlIa romaGna sc p. 42

Banco popolare-GrUppo BancarIo BsGsp p. 44

cassa DI rIsparmIo DI cento spa p. 38cersaIe p. 73

erIc orGanIzatIon p. 8nUova ceramIca casa spa p. 3

osterIa DeI GIrasolI p. 7polIGraph spa p. 29shell ItalIa spa p. 2

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PUBB magazine intera:PUBB mezza CER Giornale ITA 17/06/11 17:56 Pagina 1

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