Le Journal de La Salle n.25

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Le Journal de LA SALLE Periodico d’informazione edito dal Comune di La Salle, iscritto nel registro stampa presso il Tribunale di Aosta con decreto n. 5 dell’1 giugno 1999. Spedizione in a. p. 70% - D.C. - D.C.I. - Aosta - numero 2/2012 COMUNE DI LA SALLE - COMMUNE DE LA SALLE ANNO XIV N° 2 - DICEMBRE 2012 NUMERO PROGRESSIVO: 25 CULTURES D’AUTRES PAYS Nasce a La Salle a 1700 metri di quota un’aviosuperficie per piloti di montagna « LES ANIMAUX : AMITIÉ, NOURRITURE ET TRAVAIL ». IL CONCOURS CERLOGNE TORNA A LA SALLE DOPO BEN QUARANTADUE ANNI

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Periodico ufficiale del Comune di La Salle - Valle d'Aosta

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Le Journal de LA SALLEPeriodico d’informazione

edito dal Comune di La Salle,iscritto nel registro stampa presso

il Tribunale di Aosta con decreto n. 5 dell’1 giugno 1999. Spedizione in a. p.

70% - D.C. - D.C.I. - Aosta - numero 2/2012

COMUNE DI LA SALLE - COMMUNE DE LA SALLE

ANNO XIV N°2 - DICEMBRE 2012

NUMERO PROGRESSIVO: 25

• CULTURES D’AUTRES PAYS

•Nasce a La Salle a 1700 metri di quotaun’aviosuperficie per piloti di montagna

• « LES ANIMAUX : AMITIÉ,NOURRITURE ET TRAVAIL ».IL CONCOURS CERLOGNETORNA A LA SALLE DOPOBEN QUARANTADUE ANNI

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l’Aministrachón réjonale l’a désidoo de porté lo « Con-cours Cerlogne » a La Sola lo 15-16-17 méi 2013. Pe qui losuche po lo « Concours Cerlogne » l’è la féiha di patoué. Peno méinoo raprézente l’ocajón pe cognéihe nooufro paìe nooufre tradechón.

N’en dza euncomenhià a traaillé pe organizé on spétacleque n’en-pe lo pléizì de vo fée vére lo dechando 18 méi.N’en dza demandó éidzo a coochón de vo pe no conté

tcheucca la viya de no-oufro paì. Totte seutteeunformachón no per-metton de apreusté onpetchoù laivro que vo-s-aide-pe l’ocajón de vérele dzoo de la féiha.

Mersì a séise que no-z-àn dza éidjà e mersì atcheu séise que von-peno-z-éidjè. No vo-z-at-tégnèn i mai de méi.Canque a tcheutte.

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Editoriale

Le Journal de LA SALLEPeriodico d’informazione edi to dal Co - mune di La Salle, i scrit to nel registrostam pa pres so il Tribunale di Ao stacon decreto n. 5 dell’1 giugno 1999.

ANNO XIV n. 2 - Dicembre 2012NUMERO PROGRESSIVO: 25

Direttore ResponsabileAlberto Spampinato

Commissione di Coordinamento Editoriale

Attilio Tampan, Jean-Claude Haudemand,

Solange Herren, Luca Jaccod

Coordinamento redazionale, impaginazione e stampa

il Valico Edizioni

Via Carnesecchi, 13 - 50131 Firenzetel. 055574044 - www.valico.com

Articoli, interventi e letterevanno inviati a: Re da zioneLe Journal de La Salle, ViaCol Se rena, 9 - 11015 La Sallefax 0165861676 - 055574044e-mail: [email protected] o anche [email protected]

Comune e privati unitiper il bene dei villaggi p.4

Nasce a La Salleun’aviosuperficie perpiloti di montagna p.5

Itinerario storico culturale attorno al Capoluogo pp.6-8

La Salle à manger p.7

Lo Jornal de La Sola pp.I-IV

Attività della Biblioteca p.10

Cultures d’autres Pays pp.11-12

Idee e iniziative delComune per promuovere l’escursionismo pp.13-14

Lo Concours Cerlognel’è la Féiha di PatouéNo sen le méinoo de l’ecoula e de la

maternella de La Sola, n’en gn’im-portanta comunicachón a vo fée :

Hanno collaboratoAlunni e insegnanti della Scuola dell’Infan-zia di Derby e della Scuola Primaria “Mi-chele Lustrissy”; Assessorat de l’Éduca-tion et de la Cul tu re: Lo Gnalèi - Guetsetleungueusteuc co, Erminia Battendier, Elia -na Beneyton, Alma Chabod, Félicie Char-rey, Roger Chuc, Franco e Matteo Cres-tani, Donatella D’Anna, Alessia Di Ad da -rio, Pao la Don net, Daniel Fusinaz, AngelaGiuliani, Jean-Claude Hau de mand, So lan -ge Her ren, Fe de rico Iz zi, Lu ca Jaccod,Giu lio Mar chini, Hélène Marguerettaz,Franco Ottoz, Anna Elge Pascal, Cas sia noPa scal, Ales san dra Pe ru gi, A gne se Por chio - la, Val ly Qui n son, Ro mi na Scal da fer ro, Al -berto Spam pi nato, Va len tina Ste fani, Atti -lio Tam pan, Elide Tampan, Ildo Villerin.

SOMMARIO

MESADZO

PE TCHEU LE SALÉÈN

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Primo Piano

LE “CONCOURS CERLOGNE” TORNA ALA SALLE DOPO QUARANTADUE ANNILe Scuole del comune

sono già all’opera perprepararsi al Concorso.In cantiere anche uno

spettacolo a conclusionedella Manifestazione euna “Brochure”per illustrareLa Salle alpubblico

Nei giorni 15, 16 e 17 maggio 2013si terrà il Concours Cerlogne nelnostro comune. Il “Concoursde Patois Abbé Jean-Baptiste

Cerlogne ” è stato già ospitato una voltaa La Salle nel 1971.

Quest’anno per l’importante occasionele Scuole dell’Infanzia e Primaria or-ganizzeranno anche lo spettacolo fi-nale della manifestazione, program-mato per sabato 18 maggio 2013. Iltema di quest’edizione del Concorsoè “Les animaux : amitié, nourriture,et travail ”.

Le insegnanti di entrambi gli ordi-ni di scuola si stanno adoperandocon lavori, attività, interviste ed ela-borati per la realizzazione della fe-

sta, grazie anche alla preziosa colla-borazione di esperti esterni.

Inoltre, sarà stilata una brochure perla presentazione del comune di La Sal-le, con disegni, ricerche e materiale va-rio sempre preparato dalle insegnantie dagli alunni della comunità.

Le Insegnanti

Alma nutre con ilcolostro un vitellinoappena nato da unparto gemellare.

Il vitellino è figliodella mucca Odessa,presente a pag. 10 diquesto periodico inuna foto scattataledurante un Concorsodelle Reines dou Lace.

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il Comune

L’Amministrazione Comuna-le di La Salle ha felicementespe rimentato di recente gli otti-mi risultati di una collaborazio-ne strategica fra pubblico e pri-vato finalizzata al miglioramen-to della viabilità interna dei vil-laggi. E’ stata data infatti la pos-sibilità a privati cittadini resi-denti di richiedere al Comunela fornitura gratuita di pietreutilizzabili per realizzare, a re-gola d’arte, una pavimentazio-ne in accoltellato lungo quellevie interne dei villaggi bisogno-se di una durevole e radicale si-stemazione. I privati benemeri-ti che hanno voluto approfitta-re dell’offerta si sono impegna-ti, da parte loro, al momentodella richiesta, a mettere in ope-ra, a proprie spese e secondoprecise indicazioni tecniche,tutto il materiale da costruzionefornito gratuitamente dal Co-mune. Questa originale quantopromettente cooperazione, se-condo la quale appunto il Co-mune fornisce il materiale dacostruzione e il privato paga larelativa posa in opera nel pro-prio villaggio, ha dato davvero ifrutti sperati. Stradine perfetta-mente sistemate e ottimamentearmonizzate con l’ambientecircostante sono nate con que-sto sistema, che è stato inizial-

mente ideato nel villaggio diGrassey, dove i privati hannoaddirittura pagato di tasca loronon solo la sistemazione dellastrada ma anche le pietre dellapavimentazione. Il Comune haquindi messo a punto il sistemafacendo partire la prima speri-mentazione vera e propria nelvillaggio di Villarisson, dovel’Amministrazione Comunaleha potuto contare sulla prezio-sa collaborazione offerta dai fra-telli Jacquemod e da ArmandoCha noine. Come pure nel Vil-laggio di Morge opere analoghehanno visto la luce grazie allaspeciale partecipazione offertadal signor Cottino. A Châte-

lard, dov’è stata eccellentemen-te risistemata la via principaledel villaggio, c’è stata, oltre al-l’ottima disponibilità delle fa-miglie Peloso e Bonoldi, anchel’attiva ed entusiasta partecipa-

zione di tutti gli altri abitanti,primo fra tutti il signor Topazioche ha messo in campo tutta lasua esperienza di ottantaquat-trenne tenace ed energico comeun vulcano attivo!

Comune e privati si dividono la spesaper la pavimentazione in pietra dialcune strade interne di vari villaggi

Sperimentata una formula vincenteper abbellire ogni villaggio di La Salle

L’Amministrazione Comunaleè intervenuta anche nel villag-gio di Challancin con una seriedi lavori realizzati questa vol-ta con il sostegno non dei pri-vati ma dell’Unione Europeache ha finanziato per intero lasistemazione in accoltellato del-la strada di collegamento fraChallancin e Chez-les-Coccoz,il rifacimento dei muri e unfontanile nuovo di zecca. I la-vori di Challancin, progettatidall’arch. Gallina, sono statirealizzati dall’impresa Fazzari.

A CHALLANCIN LAVORI FINANZIATI DALL’UNIONE EUROPEA

Un esempio dei lavori diGrassey realizzati dai privati.

La via sistemata di Châtelard.

Potenziato il collegamento fraChallancin e Chez-les-Coccoz.

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Associazioni

Il Comune di La Salle, l’Am-ministrazione Regionale e l’Ae -ro Club Valle d’Aosta hannoultimato con successo, graziead una fruttuosa sinergia, la si-stemazione di un’ampia super-ficie erbosa attigua all’area pic-nic di Morge per realizzarviun’aviosuperficie, in leggerapendenza, perfettamente adat-ta al decollo e all’atterraggio divelivoli monomotore leggerida turismo.

Si tratta di aeroplani general-mente noti con il nome di Pi-per, dotati di carrello d’atter-raggio biciclo; possono esserebiposto, quadriposto e addirit-

tura a sei posti; decollano in di-scesa e atterrano in salita grazieall’abilità dei loro piloti specia-lizzati nel volo in montagna;possono muoversi sulla pista diMorge praticamente tutto l’an-no, perché d’inverno, quando ilcampo di volo è innevato, sonoprovvisti di appositi sci checonsentono di svolgere tutte le

manovre necessarie. Per realiz-zare l’aviosuperficie di PlanBelle Crête, che si sviluppa peruna lunghezza di ben 250 me-tri, è stato necessario innanzi-tutto procedere al completo eaccurato spietramento, un’ope - ra zione alla quale hanno prov-veduto direttamente i mezzi egli operatori messi a disposi-zione dall’Amministrazione Re -gionale. Successivamente l’A e -ro Club Valle d’Aosta si è inca-ricato, a proprie spese, di libe-rare l’area da alcune piante iso-late senza compromettere inalcun modo l’assetto e la stabi-lità dei terreni, i quali sono sta-ti successivamente modellati,sem pre a cura dell’Aero Club,per ottenere il livellamento fi-nale della pista. Nella prossimaprimavera, inoltre, si provve-derà a una rifinitura della coti-ca erbosa tramite una seminaintegrativa per migliorare ulte-riormente aspetto e prestazionidell’aviosuperficie che si esten-de alla sinistra dell’area picnic(guardandola dal fondovalle),lungo una quota che varia da m1670 a m 1710 s.l.m. Il Comunedi La Salle è estremamente sod-disfatto di aver voluto autoriz-zare con apposita concessione i

lavori presso Plan Belle Crête,seguendone con attenzione losvolgimento. Una soddisfazio-ne motivata in primo luogo dalrisvolto turistico dell’opera,strettamente legato all’aviazio-ne sportiva di montagna, unadisciplina entusiasmante che inValle d’Aosta ha avuto il suopioniere in Corrado Gex, pilotae parlamentare che per primo inItalia ottenne una specifica nor-mativa volta ad autorizzare unasperimentazione per l’atterrag-gio sui ghiacciai. In secondoluogo la soddisfazione è moti-vata dal fatto che i lavori diMorge vanno a diretto vantag-gio dell’attività legata agli sporttradizionali, i cui appassionati,Sallereins e non, proprio a PlanBelle Crête svolgono da sempreallenamenti e gare. Natural-mente, così ben sistemata la pi-sta consentirà il perfetto decol-lo anche per deltaplani e para-pendii. Insomma, Plan BelleCrête non è relegata all’usoesclusivo di qualcuno, ma èun’area a disposizione di tutti,dove anche il pascolo si conciliafelicemente con le attività spor-tive e ricreative.

Chiunque ami il volo in mon-tagna e voglia contattare istrut-tori o piloti, per scuola o turi-smo, può rivolgersi all’AeroClub Valle d’Aosta che ha sedenello stesso palazzo della Pro-tezione Civile, in località Ae-roporto n. 6 a Saint-Christo-phe (tel. 0165262442).

A cura di Ildo Villerin

A Plan Belle Crête, oltre i 1600 metri diquota, possono atterrare e decollare,dopo i lavori di sistemazione dell’area,velivoli a carrello biciclo da 2 a 6 posti

Piper Super Cub a La Salle.

Campo di volo di La Salle.

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Tempo libero

Questo itinerario consente diattraversare alcuni dei vil-

laggi che fanno da corona aVeulla di La Salle e di soffer-marsi su alcune emergenze sto-rico-architettoniche del territo-rio comunale. L’anello si snoda

lungo viabilità comunale, ster-rati e sentieri e può essere per-corso in tutte le stagioni, even-tualmente, in alcuni tratti, conracchette da neve durante l’in-verno. La durata complessiva in -dicativa è di 2 ore e mezzo a pie-

di e di 1 ora e 15 minuti per chivuole usare la mountain bike.

Dal municipio presso MaisonGerbollier, in origine cascinadei nobili Viard, in seguitotransitata per matrimonio allafamiglia Gerballa originaria diValgrisenche e da questa (mu-tato il nome in Gerbollier) do-nata al Comune di La Salle, si

raggiunge in pochi minuti lapiazza della Chiesa parroc-chiale dedicata a San Cassiano(m 1.001 s.l.m.). La costruzio-ne risale al 1846-47, quando sirese necessario sostituire ilprecedente edificio di età me-dievale, ormai inadeguato perdimensioni e caratteristiche ar-chitettoniche, e quando, con-temporaneamente, per motivisanitari, si trasferì l’allora adia-cente cimitero nell’attuale po-sizione i-caro de Veulla.

Dalla retrostante plahe prin-cipale, intitolata a Papa Gio-vanni XXIII, un tempo centrodella vita sociale ed economicadel borgo e dove ogni 13 ago-sto si svolgono i balli della Ba-doche, s’imbocca verso ovest lavia centrale intitolata al leadere martire della Resistenza val-dostana Émile Chanoux. Lun-go il tragitto, in leggera discesache si percorre sino alla crocedel pià de Veulla, è possibilesoffermarsi, in corrispondenzadella fontana coperta, ad osser-vare la storica Maison Grassy(oggi sede delle associazioni

culturali e di volonta-riato di La Salle, non-ché della farmacia) e,poco oltre a sinistra, sipuò leggere l’iscrizioneche ricorda il soggior-no nel 1711 del duca diSavoia Vittorio Ame-deo II (il primo Re diCasa Savoia, con il titolo

regio ottenuto nell’anno 1713).Si prosegue per la Croix-des-

Prés lungo la strada comunale,con ampia visuale verso il Mon-te Bianco e sui terreni coltivatidel plan di tsanéno, sino allacappella dedicata a Notre-Da-me de Guérison. Tra prati e vi-gneti si continua in piano sinoal villaggio di La Clusaz (m 987s.l.m.), dove s’imbocca il sentie-ro di Tsantamerla verso il Vil-lair di Morgex. Il sentiero coin-cide con un tratto del ru de Co-lomba, importante risorsa perl’irrigazione della campagna diLa Salle che trae le sue acquedall’omonimo tor rente nel ter-ritorio di Morgex. Dopo circa

di Jean-Claude Haudemand

A piedi oppure in mountain-bike, fra antichiVillaggi e Bellezze naturali, per ammirare icapisaldi storici e monumentali del comune.

il percorso parte dal Municipio, passa dalla chiesa otto-centesca di San Cassiano, poi da Maison Grassy, (nei cuipressi ha dimorato il duca Vittorio Amedeo II, primo Redei Savoia), raggiunge il castello medievale di Châte-lard, sommità dell’itinerario, riscende verso la torre diEcours, costruzione del XII secolo, per fare infine ritor-no in Centro passando dall’antica via Cesare Ollietti.

Il capoluogo di La Salle con il suobel campanile, alle cui spallesvetta la Grivola (m 3969 s.l.m.)

Torre di Châtelard.

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10 minuti s’incrocia il ru dimeuleun, le cui acque servonoall’irrigazione dei prati del set-tore occidentale della Coha elungo il quale si trovavano nu-merosi mulini e segherie ali-mentati ad acqua.

Da questo punto si risale dol-cemente il versante lungo unastrada interpoderale ai piedidella torre a pianta circolare chedomina il territorio di La Salle.Assieme a poche rovine è tuttociò che rimane del castello eret-to nel 1235 da Rodolfo Grossi,futuro arcivescovo di Tarentai-se. I Grossi, che assunsero inquell’occasione la denomina-zione du Châtelard, in epocamedievale furono un’im por -tante famiglia nobiliare dellaValdigne, ma i loro possedi-menti furono successivamentedispersi tra la Casa di Savoia, isignori d’Avise ed eredi non di-retti. Si continua lungo la ster-

rata sino alle prime case di Châ-telard, quindi ancora per l’in-terpoderale a sinistra dapprimapianeggiante e poi in leggera sa-lita nel bosco, fino al quartotornante. Qui ci s’immette inun sentiero che in pochi mi-nuti conduce al villaggio diChâteau (m 1.175 s.l.m.) pro-prio al riparo dell’imponentetorre, dopo un’ora circa dicammino dal municipio.

Dopo una breve sosta tra-scorsa ad ammirare il castello,s’imbocca una ripida stradaasfaltata in discesa fino alle ca-se di La Naba. Al bivio si pro-segue in salita a sinistra fino araggiungere la strada principa-le della Coha, che si percorreper qualche centinaio di metriin discesa attraversando il val-lone del torrente Goleron eche si abbandona in corrispon-denza delle case di Chaffieron(m 1.150 s.l.m.). Da qui, infatti,

si risale lungo la strada comu-nale in direzione di Moyes (m1.230 s.l.m.), villaggio che siraggiunge in circa mezz’ora dal

castello. Proseguendo oltre ilborgo, in salita, si transita neipressi del più alto dei vigneti diLa Salle, costituiti dal vitignoautoctono Prié Blanc, da cui siricava il vino Blanc de Morgexet de La Salle. Dopo qualchecen tinaio di metri, oltrepassatoanche il ru de La Sola, s’imboc-ca in discesa un evidente

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Tempo libero

Breve itinerario storico-culturaleattorno al capoluogo di La Salle

La Salle… à MangerRAGÙ AROMATIZZATO

COL BLANC DE LA SALLE

INGREDIENTI - 500 grammi di carne bovina magra macina-ta; 1 cipolla bianca abbastanza grande; 60 grammi di concen-trato di pomodoro; 500 grammi di passata di pomodoro; 1 bic-chiere di vino Blanc de Morgex et de La Salle; olio extra ver-gine di oliva; sale e pepe.

PREPARAZIONE - Mondare e tritare la cipolla, poi farla sof-friggere leggermente in 3 cucchiai abbondanti di olio extravergine di oliva. Aggiungere la carne e farla rosolare a fuocomedio rimestando di tanto in tanto, insaporendo con il salee un pizzico di pepe. Quando la carne ha cambiato colore,aggiungere il vino bianco: lasciare cuocere il tutto finché ilvino non appaia quasi del tutto evaporato. A questo puntoaggiungere il concentrato di pomodoro e cuocere a fiammaun po’ più alta per 4-5 minuti, rimestando ogni tanto per evi-tare che la carne si attacchi. Quando la carne ha ben incorpo-rato il concentrato, aggiungere infine la passata di pomodoro,aggiustare di sale, abbassare la fiamma al minimo e lasciar cuo-cere almeno per un’ora abbondante controllando la cottura. Ilragù aromatizzato con il vino di La Salle è ottimo per ac -compagnare la polenta o per condire gli gnocchetti di patate.

Ru di meuleun.

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Tempo libero

sentiero nel bosco di latifo-glie che in pochi minuti porta aun mulino recentemente ri-strutturato. Il sentiero svoltaquindi verso Prariond, da dovein pochi minuti, lungo la co-munale, si raggiungono la tor-re d’Ecours e l’omonimo vil-laggio (m 1.090 s.l.m.). La tor-re a base quadrata risale al XIIsecolo ed è tuttora in discretostato di conservazione; essa co-stituiva la parte centrale del ca-stello dei Des-Cours, famiglianobiliare proveniente dallaTarentaise che ebbe notevole

prestigio in Valle d’Aosta finoal XIV secolo. Secondo la tra-dizione il figlio più illustre del-la dinastia fu papa Innocenzo V,nato nel castello Des Cours nel1224, importante teologo do-menicano in Francia e Pontefi-ce in Roma nel 1276.

In prossimità dell’attigua ca-ratteristica cappella di età me-dievale, s’imbocca a sinistra ilsentiero verso il villaggio diEcharlod che si raggiunge incirca 15 minuti dopo aver at-traversato il vallone del tor-rente omonimo e i prati de lariva. Superate in discesa leprime case, in corrispondenzadi un’edicola votiva si prendela strada verso il capoluogo diLa Salle.

Transitati presso il piccolovillaggio del Favrey, si giungei-caro de Veulla; dopo aver da-to un’occhiata a sinistra versol’antica casa nobiliare della fa-miglia Bourdet, si percorre lavia centrale intitolata al co-mandante partigiano CesareOl lietti e, in pochi minuti, sirientra sulla piazza centrale.

Cappella della Natività e dellaVisitazione della Vergine.

Nella foto di questa stessa pagina sotto a sinistra:Cappella della Natività e della Visitazione dellaVergine, citata già in documenti della prima metàdel XIV secolo. La chiesetta è situata proprio accan-to alla Torre d’Ecours, a cui si riferisce questa fotogrande. Nella foto sotto a destra: Un antico scorciodell’attuale via Cesare Ollietti, definita nella carto-lina dell’epoca la Via principale di La Salle. Moltointeressante è il ruscelletto che si vede scorrere nelbel mezzo della strada all’interno di un alveo appo-sitamente creato con un accurato acciottolato.

La Torre d’Ecours

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SUPPLÉMÀN spésial eun patoé

QUÉMÉA DE LA SOLA

AN V N°2 - MAISE DE DJIZEMBRO 2012

NUMÉÓ PROGRÉSSIF: 10

•LA PASTORALA

•Lo «Concours Cerlogne » dedeunla Patriya de Jean Domaine

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IIDjizembro 2012 - n. 10

Francoprovensal

LO GNALÈI - Que ce soitla quantité de pain qu’oncuisait vers la Noël pourse nourrir l’année du rant,que ce soit le pe tit tas derés erves disparates que lesfour mis ac cumulent pourl’hiver ou bien encore lepe tit trésor en pièces enal liage autrefois conservésous le matelas bourré defeuilles de maïs, le motgna lèi (ou gnalet), in traduisible dans d’autres langues, estl’ensemble de la fatigue déployée, de la peine soufferte pourassembler ce qui est précieux, du bonheur intime et dusens de sécurité et de con fiance pour l’avenir qui en dé -coulent. Ainsi, notre gnalèi, composé de paroles et dephrases jaillies de nos champs, de nos prés, de nos vignes, denos bois et de nos rochers, est le réservoir fertilisant quiveut alimenter et re vigorer nos anciens parlers pour qu’ilsnous aident encore à mieux comprendre le Pays qui change.

GUICHET LINGUISTIQUE. « Lo gnalèi » se propose depublier des textes en patois afin de stimuler tous les lec-teurs à entrer en contact avec ses collaborateurs : souhai-tez-vous contribuer au travail du guichet pour que votrepatois reste toujours vivant ? Nous sommes à votre disposition pour suggestions, con-seils, documentation !Projet financé par la Loi 482/99 portant sauvegarde etsoutien des langues minoritaires historiques.

Collaborateur de La Salle pour les traductions : Félicie Charrey

Transcription :Guichet linguistique

Photographies d’antan :Sur concession de la Région autonome Vallée d’Aoste,

Archives Assessorat de l’éducation et de la culture.

Mise en page :il Valico Edizioni

ASSESSORAT DE L’ÉDUCATION ET DE LA CULTURELo Gnalèi - Guetset leungueusteucco16/18, rue Croix-de-Ville 11100 Aoste

Tél. 0165 32413 - Fax 0165 44491Usagers Skype : gnalei

[email protected] Internet : www.patoisvda.org

Supplémàn spésial eun patoé aln.25 del periodico semestrale

Le Journal de La Salle iscritto nel registro stampa delTribunale di Aosta con decreto n.5 dell’1 giugno 1999.

Lo Jornal de LA SOLA

L’Assessorà de l’éducachón é de la queulteua de laRejón otonomma Valoou d’Oouha l’a desidooude organizéi a La Sola la 51éima édichón di

« Concours Cerlogne ». A l’ocajón de la féiha de hlloou-zeua, pi de 4000 méinoo di-z-ecoule valdoténe é di délé-gachón de Savoué, Valè, Piémón é di « Pouilles », avouéileuo métre é proféseuo, se retrouom-pe dedeun la patriyadi tsanouéno Jean Domaine. La Sola, donque, paì di pa-toué, di 15 i 17 de méi 2013.

Son pasoou caentedou-z-àn dai can la queméa l’a or-ganizoou «son » premièa concoo, séi de la 9éima édichón.L’ie l’an 1971 é dai adón bièn de bague l’an tchandjà : lasosiétoou s’è trasformée, é l’ecoula l’a chouù. Lo patoué, lalenva pi predjée dedeun nooufro veladzo d’adón, vouì dèafrontéi de nouo defì a la retsertse d’on role noéilo que laipermétèye de survivre.

L’Assessorà réjonal de l’éducachón é de la queulteuas’ongadze a mantchaì é a valorizéi nooufra lenva diqueuo ; lo « Concours Cerlogne » l’è renque eua di-z-achón proprozée pe poou pédre lo patoué.

Méi dequè l’è lo « Concours Cerlogne » ? Pe queunta réi-zón contchàn a ateriè on pebleucco todzò pi nombreu ? É,surtoù, comàn féi a poou pédre sa vitalitoou é l’attualitooude son mesadzo ?

An miya d’istouareLo « Concours Cerlogne » nai l’an 1963 mersì a

gn’idoou de René Willien ; la premiée édichón s’è tchauaa Sen-Nicolà lo 18 di mai de jeun.

Méi pe queunta réizón René Willien l’a pensoou a onconcoo pe lo patoué ?

Métre d’ecoula, écrivèn, fotograffe, René Willien l’a vittocomprai que faillè contchaì lo tralie euncomenhià de l’AbìJean Baptiste Cerlogne, que l’ayè dedià an boa partiya de

sa vténlo pfébOnWide hllatrallenvoffi

Adaimode conPiédaiCela p

Lritotencon

Cvalmézàndu l’è soèpatde sona ddem

LO « CONCOURS CERLOGNE »

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IIIDjizembro 2012 - n. 10

Francoprovensal

laoudiu-é-éi

yaa-

r-n.lala

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i-É,ou

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on

tobìde

sa viya a la valorizachón di patoué é de la queulteua valdo-téna. Oncò bièn prèdjà don nooufro veladzo don sise-z-àn,lo patoué comenhioe a denonhiè le premiée marque deféblesse par rapô i transformachón que lo mondo viquichè.On recognéisèn dên que le-z-otre seutta tandanse, RenéWillien l’a donque desidoou, a l’éidzo de M. et Mme Schüle,de lanhiè son projè, on propozèn de tralie de retsertse ihllasse di-z-ecoule élémantée de la Valoou d’Oouha. Detralie on patoué su nooufra sivilizachón é su nooufralenva : pe lo premièa coou lo patoué l’è euntroou de magnéeoffisiella don le-z-ecoule valdoténe.

Avouéi lo ten lo concoo l’a prai todzò pi d’omportanse :dai l’an 1967/68 l’è ihoou ivèa i-z-méinoo di-z-ecoulemouayenne é dai l’an 1971/72 a sise di maternelle. A partìde l’an apréi lo concoo comenhe a aitchè pi llouèn diconfeun réjonal é ivre son « chapiteau » i délégachón diPiémón, di Valè é de la Savoué. Pe completéi sa mechón,dai l’an 1985/86 lo concoo onvitte oncò le-z-ecoule deCelle San Vito é de Faeto, dae quemée francoprovensale dela proveunse de Foggia.

Lo concoo l’a todzò tchertchà de valorizéi le particula-ritoou de la queulteua valdoténa que, bièn cheuo, don loten, l’a tchandjà ; é adón se la sosietoou tsandze loconcoo dè tchandjè.

Can René Willien l’a imajinoou-lò, la sosiétoou rurallavaldoténa ompléyoe surtoù lo patoué. I dzô de vouì,méimo dedeun le veladzo de montagne, le méinoo patoua-zàn son an raretoou. L’è pe seutta réizòn que lo concoo l’adu tchandjè : de concoo on patoué pe de méinoo patouazànl’è vuu on concoo su lo patoué pe de méinoo que, biènsoèn, prèdzon poou u comprègnon nienca lopatoué. Lo concoo l’a du s’adatéi i tsandzemènde la viya on Valoou d’Oouha pe poou pédreson contatte avouéi la réalitoou é pe contchaìa dzoyé son role propozitif. Don seuttademartse l’Assessorà de l’éducachón é de la

queulteua, on colaborachónavouéi lo « Centre d’études fran-coprovençales » de Sen-Nicolà,l’a acapoou de noue stratéjiye él’a ongadjà de rezourse uméneeumpourtante. I dzô de vouìl’organizachón di concoo se prolondze pe to l’an d’ecoula.On comenhe i mai de setembro avouéi le « journées d’in-formation ». L’è lo momàn ieui le métre é le proféseuo par-tesipon a on corse ieui, on colaborachón avouéi de-z-espèa,pouon se forméi é se confrontéi su le diféèn probléme quel’attivitoou di concoo comporte. Apréi, on chouèn angreuille propozée tsaque an pe lo « Centre d’études »,ognaon le tralie on hllasse. Le méinoo son onvitoou aontérodjè le paèn, le vezeun, le-z-amì é a betéi onsemblo devioù documàn, de fotografiye, etc. Soèn son organizée devezeutte don le veladzo é de temouèn veugnon a l’ecoula peprèdjè de leuo souvenir.

To lo matérielle recouillà l’è analizoou, aprofondì é or-ganizoou don lo tralie final que, dên la feun di mai d’avrì,dè ihe consegnà i « Bureau Régional pour l’Ethnologie etla Linguistique » de l’Assessorà. To lo lon di parcoo, sudemanda de l’ecoula, le-z-onségnàn é le méinoo sonchouù di-z-espèa é di-z-animateuo betoou a dispozichónde l’Assessorà (onségnàn de patoué é personelle di Gue -tset Leugueusteucco).

La féiha de hllouzeua l’è la conclujón naturella de to loparcoo é se tradouì on tréi dzô de rancontre, d’animachóné de spètacllo ieui lo patoué retroue sa santralitoou don lasosiétoou valdoténa.

GNE » DEDEUN LA PATRIYA DE JEAN DOMAINE

Photo de gauche: La Salle, école de Cheverel, 1958. Salle de classe avec l’institutrice Anna El-ge Pascal. De gauche : au dernier banc, Marisa Plat et Renata Farconey ; au deuxième banc,Claudio Fosseret et Sergio Pascal ; au premier banc: ? - Fonds Bérard.Photo de droite: La Salle, école élémentaire, 1954. Travaux d’imprimerie avec l’instituteur Lo-renzo Vailler. De gauche, debout : Gianni Gerbore, Giulietta Vailler, Marinella Favre (plus enbas), Gino Bonoldi, Piera Gabercel, Ottorino Charrey ; assis : Vittorio Cabrel - Fonds Bérard.

Jean Domaine

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IVDjizembro 2012 - n. 10

Francoprovensal

De nët eun leumiére,I berdzè l’at paru ;Un andze vin leur dëre :Lo Saveur l’est neissu.Un pouro baou l’est son palatse,Et sat pei de fen in traverCompouson lo deur matelatseDe ci gran Rei de l’univer ;Et din la rigueur de l’iverDe dò trèi lindzo l’est queuver.

Berdzé, dei que le s-andzeDi cheil son descendu,Pe tsanté le lovandzeD’un meinà vouë neissu ;Parten! Parten ! L’est dzà doz’aoure ;Galopen a Bethleen.No verren ci meinà que plaoureDin euna rètse su lo fen.Que ci petsou deit ëtre dzen !Më que l’est pouro in mëmo ten !

Quetten noutra cabannaAgnë, feye et maouton ;Beissèn bà din la planaTsertsé ci dzen popon.A ci mèinà din la misére,No fat lei porté de presen,Afin que le jeu de sa méreLo veyen pa todzor souffren.No fat lei porté de creissen,Et de lassë lo tsanon plein.

O berdzé, vo lo veide :Ah ! Lo pouro meinà !Din cetta nët se freideSu de fen l’est coutsà.Binque le rei, din l’abondance,Passon leur dzor din le pleisi,L’Infan Jesu, din la souffranceL’at case ren pe se creuvi.Et l’est per nò que vout souffri,Et que vout nëtre din l’oubli.

Mon Dzeu, v’ei voulu nëtreDin un fran pouro andret !

Sensa vitre i fenëtreVo poude avei bien fret.

V’ei pe tot tsaat dove bëtsetteQue soufflon contre voutre pià,

Et de dò bocon de feissettePouramen v’ëte immaillotà,

Afin de reparé lo màQue no s-an fé noutre petsà.

Le rei, din leur palatse,Retsertson le s-onneur ;

Et l’Infan Jesu catseDin un baou sa grandeur.

Son esemplo no fet comprendreQu’in ci mondo n’en a souffri,

Et no s-ingadze tseut a prendreLo tsemin dret di paradi.Ci que meprise le pleisi,

L’or et l’ardzen, l’est son ami.

Perden son eretadzo,Lo premië pére Adan

L’at fet, din l’esclavadzo,Plaouré tseut se s-infan.

Më pe bonneur vouë vint de nëtreLo Saveur promi dei gran ten.

I vin de se fére cognëtreA de berdzé pouro, ignoren.

De sa veneuva, achuremen,Lo dzablo l’est pa trop conten.

LA PASTORALA

Abbé Jean-Baptiste Cerlogne (1861)

AbbéCerlogne

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9Dicembre 2012 - n. 25

Generazioni

FOTO RICORDO Queste 2 foto sono state gentilmente fornite dai familiari di Moïse Pascal, soldato dell’8° Reggimento Fanteria che nella foto in altosi trova sulla destra, nella posizione più elevata del gruppo ritratto durante il difficile periodo della Prima Guerra Mondiale. Nella foto sotto (aprile 1923)in vece posa, davanti alla chiesa di San Cassiano, la scolaresca della maestra Marie Vittaz; fra i bambini si trova la piccola Yvonne, figlia di Moïse Pascal.

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10Dicembre 2012 - n. 25

il Comune

La Biblioteca Comunale diLa Salle è riuscita a far decollare,con una spesa minima per uten-ti e Amministrazione Comuna-le, un interessante corso, di 50ore complessive, per la lavora-zione della pelle e del cuoio.

Il successo è stato immediatotanto che il numero delle do-mande d’iscrizione ha superatoquello massimo di dieci allieviammessi al ciclo di lezioni pro-grammato; la Biblioteca infattisi è subito attivata per valutarela possibilità di affiancare alcorso principale un secondocorso a durata leggermente ri-dotta, così da soddisfare tutte lerichieste. Si tratta di un proget-to quadriennale di formazionesull’apprendimento di quelletecniche di lavorazione artigia-nale che mettono in condizionegli allievi di preparare la crea-zione di tutta una serie di og-getti in pelle e cuoio, come peresempio zainetti, borse, porta-fogli, scarpe, cinture. Tant’è ve-ro che le ultime 10 ore del cor-so principale di La Salle sonostate espressamente impostateper realizzare già oggetti desti-nati ad un apposito spazio alle-stito alla 1013a Fiera di San-t’Orso ad Aosta. L’anno prossi-mo, per chi avrà partecipatocon profitto al corso di que-st’anno, la Biblioteca creerà tut-te le condizioni necessarie peraccedere, volendo, ad un livelloavanzato di lezioni, per miglio-rare e affinare le conoscenze ac-quisite con il primo corso e co-sì via per quattro anni consecu-tivi. L’iniziativa è sostenuta dal-l’Assessorato alle Attività pro-duttive della Regione Autono-ma Valle d’Aosta per la quasitotalità della spesa necessaria, inottemperanza alla Legge Regio-nale n. 2 del 21 gennaio 2003che detta norme appunto sulla“Tutela e valorizzazione del-l’artigianato di tradizione”. InValle d’Aosta, infatti, questo

genere di lavorazione ha originilontanissime; sono arrivati finoa noi bisacce, otri, borracce, fia-schette, zoccoli di epoca remo-tissima, ma quel che più impor-ta è il fatto che artigiani dellepelle e del cuoio sono tutt’oggiattivi in Valle con le loro sugge-stive creazioni che spaziano da-gli accessori d’abbigliamentoall’oggettistica tradizionale,pro dotti realizzati con ogni cu-ra e precisione, basti pensare aibellissimi collari per il bestiamedecorati che ogni anno fanno datrofeo alle seguitissime Bataillesde Reines e ai concorsi per pre-miare le Reines dou lace. La Bi-blioteca Comunale si sta inoltreproficuamente adoperando perpromuovere altri corsi finanzia-ti dal Fondo Sociale Europeoche hanno la gradita caratteri-

stica di essere totalmente gra-tuiti sia per gli utenti, sia perl’Amministrazione Comunale.

Per quest’inverno la Bibliotecaha intenzione di organizzare uncorso per apprendere tecnichedi utilizzo del personal compu-ter in relazione alle nuove tec-nologie, con particolare riferi-mento ai nuovi sistemi opera-tivi (le ultime versioni di Linux,il fresco d’uscita Windows 8 el’ultima versione del sistemaMac Os della Apple) presentisul mercato informatico. Il cor-so viene ideato con la collabo-razione del Consorzio per leTecnologie e l’Innovazione consede ad Aosta; dovrebbe avereuna durata di 30 ore, articolatein tre cicli: 10 ore dedicate al si-stema Linux; 10 riguardanti in-vece Windows-8 e 10 ore, infi-

ne, aventi per argomento il va-sto mondo Apple. L’obbiettivoè quello di far conoscere al me-glio i nuovi sistemi operativiper poterli utilizzare corretta-mente ma soprattutto sfruttan-done tutte le potenzialità. Sitratta di un corso rivolto sia aragazzi che ad adulti da tene-re nelle ore serali. Sicuramenteverrà organizzato quest’inver-no un corso serale per adultidedicato al restauro di oggettivari (utensili, mobili ecc.), coninizio nei primi mesi del 2013 econ lezioni tenute dalle 20,30alle 22,30. Data esatta e fre-quenza settimanale sono da de-finire ma le persone interessatepossono tenersi aggiornate at-traverso la sezione news delsito ufficiale del Comune -www.comune.lasalle.ao.it, op-pure chiedendo direttamente inBiblioteca o presso gli Uffici diSegreteria del Comune.

In primavera la Biblioteca nonfarà mancare l’atteso corso diarrampicata e avvicinamento al-la natura per bambini e ragazziorganizzato, come di consueto,con la preziosa collaborazionedella società Sirdar di La Salle.Verranno messi a punto anche,fra la fine dell’inverno e la pri-mavera 2013, due corsi presera-li e serali per l’apprendimentorispettivamente della linguafrancese e della lingua inglese.An cora per quest’inverno è par-tita l’organizzazione di un La-boratorio d’Arte che la Biblio-teca propone ai ragazzi fra i cin-que e i dieci anni di età, chiama-ti a partecipare ad incontri po-meridiani della durata di un’oraarticolati in un totale di 10 le-zioni. BUON CORSO A TUTTI!

Odessa con il suo bel collare in cuoio.

Creazioni in cuoio: in Bibliotecastoria e segreti di un’arte anticaFra le attività della Biblioteca Comunale anche un corsodi cinquant’ore per apprendere l’arte di lavorazione delcuoio nell’ambito di un progetto didattico quadriennale.

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Date esatte e giorni di fre-quenza di CIASCUN CORSO

vengono aggiornati sullasezione “NEWS” del sitowww.co mu ne.lasalle.ao.it.Per informazioni si possono

contattare an che la Biblio-teca Co munale al numero0165862559 o gli Uffici diSe gre teria del Comune alnumero 0165861908.

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11Dicembre 2012 - n. 25

il Comune

di Jean-Claude Haudemand

Encore une fois, le 2 aoûtdernier, la journée Espace

Mont-Blanc du Festival Inter-

national Folklorique d’Octo-dure (FIFO) a trouvé son abridans le bourg de La Salle.

Esibizione in piazzadel Ballet Folklorico

Guamanique.

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12Dicembre 2012 - n. 25

il Comune

Lors de la 14ème édition decet te célèbre manifestation, troisgroupes se sont déplacés deMartigny et ils ont accompagnéavec leurs danses et leurs mu-siques les quelques 500 Sallereinet touristes afflués dans le grandchapiteau installé dans le parcde Maison Gerbollier.

Après les salutations de l’As-sesseur régional à l’éducation età la culture M. Laurent Vierin etdu Directeur artistique du Fes-tival, M. Renaud Albasini, unebrève exhibition des Petits Sal-lereins a introduit le spectacle.Notre Maire, M. Cassiano Pas-cal a conduit la soirée et pré-senté les groupes.

Tout d’abord l’ensemble Pra-setiya Mulya Trisaki de l’Uni-versité de Jakarta, la capitaled’Indonésie, a proposé son ré-pertoire de danses tradition-nelles où les influences des cul-tures d’Australie, d’Inde, d’Is-lam se mélangent.

A suivre le Ballet FolkloricoGuamanique provenant deMa nati au Porto Rico a mis enscène des danses et des musiquesqui, si d’un côté rappellent lesracines précolombien nes de l’île,d’autre part sont influencés de

la culture espagnole et des sonsapportés par les esclaves d’A -frique qui jadis travail lèrentdans les plantations de canne àsucre d’Amérique centrale.

Enfin l’ensemble Naiden Ki-rov provenant de la ville deRousse en Bulgarie a réjoui le

public avec les rythmes rapideset impétueux de ses danses ac-compagnées d’un orchestreaux instruments traditionnelsbulgares (cornemuse, tam-bour) et balkaniques (accor-déons et contrebasse). L’événe-ment a bien réussi grâce à la col-

laboration des administrateurs,des employés et des ouvriers dela Commune de La Salle, ausoutien des Administrations deMorgex et de Pré-Saint-Didieret à la précieuse participation dequelques bénévoles.

(J.-C. H.)

Gruppi folk per le vie di La Salle

Le percussioni dei Pra-setiya Mulya Trisaki

nella piazza principale.

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13Dicembre 2012 - n. 25

il Comune

Estate, uguale voglia di cammi-nare, voglia di esplorare e cono-scere il territorio che ci circonda.È questo l’obiettivo che il Co-mune di La Salle, da 2 anni, si èposto nell’organizzare una seriedi escursioni alla scoperta delsuo bellissimo territorio, con ac-compagnamento da parte di unaguida escursionistica-naturali-stica. Eccomi così coin volta inquesto progetto con il compitodi organizzare delle passeggiaterivolte ai sallereins, ma soprat-tutto ai turisti che scelgono LaSalle e la Valdigne come destina-zione delle loro vacanze.

Il territorio di La Salle è vastoe spesso ci accorgiamo che è an-che poco conosciuto, soprattut-to quando proponiamo, comefilo conduttore delle escursioni,la scoperta di alcuni laghi nasco-sti del comune. Ecco allora che,per gli adulti, l’estate 2012 ha ri-servato due splendide gite: ai la-ghi di Dzioule e al lago di Len-teney. Purtroppo il tempo biz-zarro, che accompagna da alcu-ni anni le estati valdostane, nonha permesso di svolgere una ter-za gita, programmata all’iniziodi luglio al lago di Tillac. Fortu-natamente il bel sole e le tempe-rature piacevoli hanno fatto sìche un bel gruppo di 25 personesi sia avventurato verso le primedue destinazioni. Devo dire chesono molto contenta della bellapartecipazione alle gite, da partedi persone di tutte le età, da ra-gazzini di 7 anni a signori di 70:questo sta a testimoniare l’inte-resse sempre crescente versoil trekking in generale, appun-to da parte di escursionisti ditutte le fasce di età.• La gita ai laghi di Dzioule pre-vede la partenza dal villaggettodi Jovençan, in fondo al vallonedi Vertosan nel territorio di Avi-se. Da qui, camminando in sini-stra orografica, sul sentiero n.10, si sale verso il Col Citrin e, a350 metri di dislivello al di sot-

to del colle, si svolta a sinistra,sul sentiero n. 11, attraversandol’ultimo lembo di bosco di laricicon rododendri. La vegetazionesi fa poi più rada, per lasciar spa-zio ad una bella prateria alpina.Il sentiero taglia il costone dellamontagna e, raggiunti i ruderidell’alpeggio Berio Blanc (or-mai quasi del tutto scomparsi),sale a leggeri tornanti verso uncocuzzolo roccioso. Purtroppo,in questo punto il sentiero non èpiù tanto visibile ed è facile per-dersi, mancando l’arrivo ai la-ghi, ma guardando bene avantisi può prendere come riferi-mento l’avvallamento che ospi-ta i due specchi d’acqua. Alconfine tra i comuni di La Salle,Avise e Saint-Oyen i laghi diDzioule si presentano come duesplendidi bacini d’acqua, nongrandissimi, incastonati tra lerocce e di un bel colore verde-grigiastro. Il panorama ripagadella fatica accumulata nelle treore che s’impiegano per arriva-re: il Monte Rosa, la Grivola e ilGran Paradiso ci guardano dalontano, mentre il Col de Bardspunta all’orizzonte. Si decidedi ritornare a valle proseguendosul sentiero che porta alla sellaerbosa del Col de Bard, passan-do per il Col di Dzioule a quota2.520 m s.l.m. e, all’altezza dellebaite dell’Or de Fra, si scende asinistra ripiegando nuovamentein un bellissimo Lariceto, conun sottobosco ad Ericacee, casa

di molte pernici e dei partico-larissimi fagiani di monte, det-ti an che galli forcelli per la tipi-ca forma ricurva delle pennedella coda del maschio e notianche per il loro caratteristico“rugolio”. Quest’ultimo versosi può ascoltare con piacerecamminando da queste parti almattino presto o al tramonto:nella nostra passeggiata ci sideve accontentare dello scam-panellare di un bel gruppo dimucche al pascolo.• Il lago di Lenteney, dal cantosuo, rimane in un angolo di pa-radiso del territorio di La Salle,forse una delle zone più selvag-ge della Valdigne, a mio avviso,dove corpo e spirito si riappaci-ficano piacevolmente, ogni vol-ta che si arriva fin lassù. Grazieal permesso rilasciatoci dal Co-mune, si sale con il pulmino diSirdar Montagne et Aventure fi-no al villaggio di Lazey. Da quisi continua sulla vecchia mulat-tiera fino al ponte dove si trovail bivio per il lago di Tillac, perpoi proseguire sulla strada po-derale, che in falsopiano ci con-duce alle baite di La Joux. Ci sitrova sul sentiero n. 5, che pia-cevolmente s’inoltra in un belbosco di larici e abeti, con unsottobosco umido, caratterizza-to da muschio e felci. Cammi-nare qui mette gioia e porta pa-ce al gruppo: un piccolo scoiat-tolo attraversa la strada, il venti-cello soffia tra i rami e regala

una piacevole musica per le no-stre orecchie. Si arriva in dueore al Bivacco di Promoud, po-sto tappa dell’Alta Via n.2, cheattraversa la Valle d’Aosta daCourmayeur a Donnas. Dopouna breve pausa caffè, si prose-gue fino al lago, in parte sul sen-tiero verso il colle di Passo Alto,in parte percorrendo una picco-la traccia che, sulla sinistra, por-ta verso la piana di Lenteney,lungo il corso del piccolo tor-rente omonimo, che scende dal-l’ormai ridotto ghiacciaio pensi-le del Paramont. Il gruppo èestasiato dalla vista della bellis-sima piana umida che costeggiail bosco tra cespugli di mirtilli,già ben maturi. Ecco, allora, chedai vari zaini spuntano piccolicontenitori di plastica e tutti sicurvano a raccogliere i gustosifrutti del Vaccinium myrtillus.La sosta pranzo è molto grade-vole, tanto che si fatica a volerripartire, ma purtroppo si devetornare a valle e passo dopo pas-so, tutta la discesa è conquistata.Durante il ritorno ci si soffermaa guardare i resti di alcune car-bonaie, segno tangibile di un’at-tività ormai scomparsa, ma ri-levante in queste zone fino alsecolo scorso.

A piccoli passi d’altronde siraggiungono grandi mete e con-dividere gioie, fatiche ed emo-zioni con degli amici, con deicompagni di viaggio è molto piùbello! Grazie a tutti i parteci-panti e… alla prossima estate!

Quando i piccoli passi verso legrandi mete si fanno in compa-gnia di piccoli amici, allora leescursioni si riempiono di su perallegria e di divertimento!

A piccoli passi verso grandi meteSuccesso per le inizia-tive d’invito all’escur -sio nismo nel territoriocomunale organizzatedal l’Amministrazione.

di Hélène Marguerettaz *

Allegria e divertimento assi-curati per i giovanissimi chesi avvicinano alla Montagna.

La Guida Héléne.

Lago di Lenteney.

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14Dicembre 2012 - n. 25

il Comune

Così, dalla scorsa estate, ilComune di La Salle ha deciso dipro porre delle attività specificheper i nostri ragazzi. Avvicinarsialla montagna e alle attività av-venturose che vi si possonosvolgere è decisamente più belloin gruppo e con dei professioni-sti. L’estate 2012 ha visto prota-gonisti dei piccoli, sallereins enon, alle prese con l’arrampicatasportiva e con camminate più omeno impegnative, compren-denti pernottamento in tenda ein bivacco. Tra gli appuntamen-ti: due giorni in tenda verso ilCol de Bard, due giorni al Bivac-co Pascal e due giorni con notteal Bivacco Promoud. •La prima avventura è iniziata aluglio, con la scoperta della pic-cola ma impegnativa palestra diroccia di Vedun, grazie all’aiutodella nostra guida alpina Alber-to. Tiri su tiri, sotto un sole co-cente, i nostri piccoli climbershanno dato il meglio di sé, Ni-colò in modo particolare. DaVedun ci siamo messi in marcialungo il vallone di Vertosan,

raccogliendo legna per il fuoco efragoline di bosco per la cena:insomma “piccoli indiani” si or-ganizzano! Decidiamo di piaz-zare il campo base per la nottevicino alle baite di Dzette a quo-ta 1.970 m s.l.m. e subito ci or-ganizziamo (che serata, ragaz-zi!): si montano le tende, si pre-para la cena, si accende il fuocoe via di spiedini arrostiti! Trauna storia e una canzone, vestitida climi artici nonostante siaestate, ci godiamo un cielo stel-lato da mille e una notte: Orio-ne, Cassiopea, la Via Lattea el’Orsa Maggiore ci danno labuona notte.

Dopo una bella sveglia scandi-ta dalle campane delle muccheche escono al pascolo, ci prepa-riamo per la giornata, destina-zione il Col de Bard e il Montde Bard, prima però bisognasmontare il campo, piegare imaterassini e i sacchi a pelo e ri-preparare lo zaino. Al colle ar-riviamo appena prima di pran-zo; come sempre, giungere finquassù è un’esplosione di pano-rami mozzafiato: Sua Maestà ilMonte Bianco ci saluta, il GranParadiso ci spia da lontano e lavalle centrale si apre a tappetosotto di noi. Decidiamo discendere a mangiare fino al vil-laggio dell’Arpilles, dove ciaspettano alcuni amici. L’av-ventura non finisce qua: dopoun bel gelato, ci diamo appun-tamento alla prossima uscita. • La seconda escursione non èstata sicuramente segnata dallafortuna, il tempo nuvoloso e adir poco uggioso ci fa tentenna-re sul partire, ma con i quattrotemerari di questa volta ci met-tiamo in cammino lo stesso, ca-richi di entusiasmo e con gli zai-

ni belli pesanti, verso il BivaccoPascal, nel comune di Morgex.

Saliamo a Licony partendo daMorge, sul sentiero n. 20-21.Già alle baite di Licony, il tem-po sembra peggiorare, ma iquattro piccoli trekkers che miaccompagnano in questa avven-tura sono dei lesti camminatori:in un tempo relativamente bas-so raggiungiamo il lago Licony,uno dei più affascinanti specchid’acqua della Valle d’Aosta.

Proseguiamo fino al BivaccoPascal, sotto una pioggerellinache si fa sempre più fitta. Menomale che siamo attrezzati, ma leprevisioni vanno peggiorando,anche per il giorno successivo,così, dopo una sosta al caldo,con tè bollente e biscotti, deci-do, a malincuore, di scendere avalle per poter tornare a casa percena, evitando il peggio. La di-scesa la facciamo lato Morgex,verso la Villottaz e il Dailley, sulsentiero che ha visto all’operagli atleti del Grand Trail dellaValdigne, sentiero sicuramenteimpegnativo, più ripido, ma piùveloce per perdere dislivello.Che giornata! umida a dir poco,ma bella emozionante e diver-tente: un bravo a Carolina, Nic-colò, Chiara e Filippo…• Causa mal tempo ho dovutorimandare l’uscita al BivaccoPromoud, recuperando la duegiorni proprio nelle giornatedella festa patronale di San Cas-siano, vedendo così la parteci-pazione solo di ragazzini-turistiin vacanza e non di giovani delposto, giustamente impegnati afesteggiare il Santo Patrono. Iltempo questa volta è dalla no-stra parte, gli zaini sono benpieni e carichi di roba da man-giare per la cena, il morale è altoe il gruppo è numeroso. Appenapartiti l’entusiasmo cresce, la ca-rica emotiva anche, per qualcu-no è la prima volta fuori casain montagna senza familiari,per altri è il proseguimento diun’estate all’insegna del trek-king (due ragazzini di 7 e 9 annisono appena rientrati da unasettimana di Tour del MonteBianco con i genitori). Il Bivac-co Promoud sarà la nostra desti-nazione, ma il tema della gior-nata è la scoperta della fauna lo-cale. Esplorare ed osservare ilterritorio per capire quali ani-mali sono presenti sul posto:cercare impronte, guardare gli

escrementi e i resti di pigne ro-sicchiate, per scoprire di esseredei veri “esperti di cacche”…ma da quanti animali siamo cir-condati senza saperlo! Raggiun-giamo il bivacco nel pomerig-gio, siamo soli, apparentemente,ma invece, nell’arco di qualcheora, arrivano a Promoud tantiescursionisti, impegnati sul per-corso dell’Alta Via n.2, al pun-to che, nonostante i 20 posti let-to della struttura, ci troviamo adormire in 26. A sacrificarci sia-mo noi piccoli, che ci adattiamoa dormire in due per letto. Laserata trascorre tranquilla, dopouna cenetta in cui tutti si sonosentiti protagonisti nel prepara-re qualcosa; a notte fonda deci-diamo di avventurarci fuori adosservare le stelle. Come sem-pre, la vista è spettacolare, dabatticuore, anche i bimbi se neaccorgono da soli.

La mattina ci svegliamo quan-do gran parte dei nostri compa-gni di bivacco sono ripartiti, la-sciandoci però una bella sorpre-sa: tre sacchi d’immondizia, chesi aggiungono al sacco nero giàpieno di pattume che altri escur-sionisti, maleducati e irrispetto-si, avevano pensato bene di la-sciare in ricordo del loro pas-saggio, sperando che qualcunaltro li avrebbe portati a valle.Con che coraggio, mi chiedo, siabbandonano i rifiuti in un bi-vacco non custodito?

A tutti questi escursionisti di-co: VERGOGNATEVI e cerchiamod’imparare, tutti quanti, a ri-portare a valle quello che siamostati capaci di portare in cima.

Così, pervasa da un senso disdegno per la maleducazionedegli escursionisti e di dispiace-re verso lo stupendo posto incui ci troviamo, ricco di tanti ri-cordi d’infanzia, mi faccio cari-co di tutta quell’immondizia edecido di portarla a valle. Risul-tato: venti kg di schifezze pesatesulle mie spalle e un piccolo sac-chetto per ciascuno sulle spalledei bimbi, che contribuisconocosì a portare a valle il tutto. Labuona educazione s’insegna giàda piccoli, in modo che il mon-do del domani sia fatto di perso-ne rispettose e coscienti di vive-re in un posto meraviglioso, cheva assolutamente protetto e sal-vaguardato. Grazie: vi aspettol’estate prossima!

*Guida escursionistica-naturalistica.Avvicinamentoall’arrampicata.

Spiedini a 2000 metripresso le Baite di Dzette.

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15Dicembre 2012 - n. 25

Generazioni

FOTO RICORDO Le foto di questa pagina sono state messe a disposizione da Erminia Battendier, moglie di Augusto Porchiola il quale nella foto inalto è il secondo da destra fra i ragazzi in piedi della fila più bassa. Augusto e i suoi coscritti classe 1927 fanno festa con tanto di fisarmonicista e sassofoni-sta ingaggiati per l’occasione. Nella foto sotto, che ritrae negli anni Sessanta la folta classe della maestra Mocheggiani, il primo da sinistra nella fila in bas-so seduto è proprio il figlio di Augusto, Michel Porchiola, a seguire sulla stessa fila ci sono i suoi compagni Luciano Donnet, Patrizia Donnet, Aldina Da-vid, Assunta Vailler, Enrico Martinet, Vincenzo Mammoliti; nella fila centrale, da sinistra ci sono: Simona Gerbore, Maria Pesenti, Saverio Coccoz, Gio-vanna Comolli, Corrado Santamaria, Valter Lumignon, Luciano Ferracina, Santina Cabrel, Adelina Savio, Aldo Jocallaz; nella fila superiore si vedono:Pia Filippi, Maria Domaine, Vilma Udali, Nilvana Ferracina, Angioletta Chabod, Santo Amato, Ottavio Viscian, Efisio Armand, Giorgio Donnet.

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